opuscolo venerdì santo.indd - Diocesi di San Severo

mia ricompensa; ma se non lo faccio di mia iniziativa, è
un incarico che mi è stato affi dato. Quale è dunque la mia
ricompensa? Quella di predicare gratuitamente il vangelo
senza usare del diritto conferitomi dal vangelo. Infatti,
pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti per
guadagnare il maggior numero: mi sono fatto Giudeo con
i Giudei per guadagnare i Giudei; con coloro che sono
sotto la legge sono diventato uno che è sotto la legge,
pur non essendo sotto la legge allo scopo di guadagnare
coloro che sono sotto la legge. Con coloro che non hanno
legge sono diventato come uno che è senà1egge, pur non
essendo senza la legge di Dio, anzi essendo nella legge di
Cristo per guadagnare ,coloro che sono senza legge. Mi
sono fatto debole con i deboli; mi sono fatto tutto a tutti
per salvare ad ogni costo qualcuno. Tutto io faccio per il
vangelo, per diventarne partecipe con loro” (1 Cor 15,1-
11; 2 Cor 9, 1-3.15-23).
In questa lunga citazione, l’apostolo Paolo ci fa
la sua “confi denza apostolica”, per aiutare anche noi a
capire sempre meglio cosa signifi chi essere chiamati
alla sequela, all’ incontro di predilezione e all’invio
di missione che Gesù, il Signore, vuole vivere con ed
attraverso ciascuno di noi. Sia ben chiaro che, in tutto
questo, come sacerdoti, diaconi, religiosi/e, seminaristi e,
direi, anche come battezzati, non siamo spettatori ma coprotagonisti!
Non siamo spettatori dinanzi ad un palco,
dove si svolgono mirabili scene interpretate da attori; ma
siamo pienamente e totalmente coinvolti come persone
chiamate alla straordinaria e impegnativa responsabilità
della predilezione in Cristo e della carità pastorale.
A tale riguardo, voglio ricordare il recente viaggio in
Benin (15-24 febbraio) che ho fatto con don Leonardo
23