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Exibart. - Emmi srl

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<strong>Exibart</strong>.onpaper versus.87<br />

a cura di massimo mattioli<br />

ALFREDO PIRRI<br />

Non penso mai ad un colore, aspetto che l'immagine ne trovi uno.<br />

Il colore, in un’opera, è il risultato di un incontro di varie cose. È<br />

un tono generale atmosferico, non una "cromia" esatta.<br />

Della ricchezza e bellezza che si nascondono nel colore cangiante del<br />

petrolio, dei mondi e delle epoche che esse narrano.<br />

Leggere o sentir parlare di "gioco di luce e colore".<br />

Tutto il tempo necessario a far combaciare i lembi (troppo spesso<br />

rovinati) di quel mosaico chiamato arte. Cercando di darne un'immagine<br />

unica e allo stesso tempo sfaccettata.<br />

La domanda da porsi sarebbe: "Esiste, oggi, una Nazione chiamata<br />

Italia?". Se esistesse avrebbe una sua arte a rappresentarla nel mondo…<br />

È uno strumento che rimane tale fino a quando maneggiato da un narratore.<br />

Uno strumento che narra solo se stesso (che si auto-genera) in<br />

mano a chi non ha storie da raccontare. Mc Luhan aveva torto, bisognerebbe<br />

proporre una correzione al titolo del suo famoso saggio: non "Il<br />

medium è il messaggio", bensì "Il medium era il messaggio". Con questo<br />

trasporto al passato, si legherebbe l'analisi della presenza della tecnologia<br />

nell'arte alla questione della storia dell'arte e della "Storia" nell'arte.<br />

Tutt'altra questione è quella del tempo presente come tempo della "tecnica":<br />

la tecnologia ne è solo una sua parziale rappresentazione.<br />

Preferisco invitare piuttosto che essere invitato, al mio tavolo troverei<br />

tempo e spazio per entrambi e ad entrambi cercherei di dire qualcosa<br />

di diverso nascosto nello stesso cibo.<br />

Una scultura di Thomas Schutte e anche uno degli acquerelli di<br />

Gunter Forg, esposti di recente a Roma da RAM. Non tanto perchè li<br />

reputi i migliori, ma perchè l'autonomia di quelle opere, in un certo<br />

senso la loro purezza, ha mosso il mio desiderio di possesso verso di<br />

loro, verso quella purezza così contaminata, malinconica...<br />

Lo hanno considerato normale. Mio padre era ferroviere ma dipingeva<br />

la natura e gli animali. Soprattutto uccelli.<br />

Caso e programma si fondono nel destino. Ogni opera ne ha uno ed è<br />

difficile che uno dei due elementi possa influenzarlo a proprio favore.<br />

Credo nel destino solo perché ne faccio parte, come tutti, ma non so<br />

chi lo comandi.<br />

Non una frase, ma una parola purtroppo in disuso: “bello” o “bella”.<br />

Per riallacciarci alla domanda di prima, non direi “bella mostra” ma<br />

“mostra bella”. In questo senso, ricordo ancora in modo vivo l'impressione<br />

che mi fece da studente liceale "Contemporanea" nel 1974 dentro<br />

il parcheggio di Villa Borghese a Roma, la mostra più bella che abbia<br />

mai visto. Da allora tante altre cose, ma solo schegge di quel sogno.<br />

Me stesso.<br />

Il limite maggiore sta nel mio essere artista e, quindi, naturalmente,<br />

incapace di dire e rappresentare tutta l'ampiezza dell'arte, tutto<br />

il suo respiro.<br />

Qual è il primo colore a<br />

cui pensi per il tuo prossimo<br />

lavoro?<br />

Di che parleresti a cena<br />

con George Bush?<br />

Qual è una considerazione<br />

che ti infastidisce,<br />

sul tuo lavoro?<br />

Quanto tempo passi, al<br />

giorno, a fare il manager<br />

di te stesso?<br />

C'è oggi un'arte<br />

"italiana"?<br />

La tecnologia è uno strumento<br />

o un elemento?<br />

Doppio invito a cena: vai<br />

da Larry Gagosian o da<br />

Scarlett Johansson?<br />

Quale opera compreresti<br />

domani da un tuo collega?<br />

Cosa dissero i tuoi<br />

quando seppero che<br />

volevi fare l'artista?<br />

Nell'arte che ruolo ha<br />

la casualità?<br />

Ti consideri un "credente"?<br />

C'è una frase che ti piacerebbe<br />

leggere in una critica<br />

al tuo lavoro?<br />

Qual è l'ultima bella<br />

mostra che hai visto?<br />

Descrivi il tuo collezionista<br />

ideale…<br />

Nella tua idea di arte<br />

ci sono dei limiti?<br />

FRANCESCO CARONE<br />

Il primo colore a cui penso è sempre quello del materiale grezzo<br />

di cui sarà costituito… Poi arriva il verde e le cose cambiano…<br />

Gli chiederei se esistono possibilità che Jack Bauer possa ritornare a capo<br />

del C.T.U., di magia, di poesia, di animali, di immersioni e numeri; le poche<br />

cose che del resto mi interessano; infine della reale mia impossibilità a<br />

poter essere a cena con lui e della conseguente inutilità di questa stupida<br />

domanda a cui io nonostante ciò, come tutti gli altri del resto, ho risposto.<br />

Dopo questo lui svanirebbe ed io non ricorderei affatto il motivo per cui mi<br />

trovo in quel ristorante. Chiederei il caffè, il conto e me ne andrei.<br />

Anche se positive tutte quelle che tradiscono una banale, disattenta<br />

e superficiale osservazione…<br />

Sempre troppo per me, sempre troppo poco per gli altri.<br />

C'è piuttosto un sistema italiano di promozione e gestione dell'arte, al<br />

quale quest'ultima, senza più identità, è asservita.<br />

Sempre strumento per bisogno, talvolta elemento per scelta.<br />

Dipende dal menù…<br />

Probabilmente comprerei "Palace" di Daniel Roth o "Quindici" di<br />

Francesco Gennari. In realtà, potessi allargare il campo di scelta, l'unica<br />

opera che realmente metterei in casa sarebbe "L'idolo ermafrodito"<br />

di Carlo Carrà.<br />

Lo hanno sempre saputo e non lo hanno mai saputo. Non vi è mai<br />

stato un momento preciso in cui ne hanno preso coscienza. È stata<br />

una consapevolezza a rilascio lento come il tempo della mia crescita…<br />

Complementare alla volontà.<br />

La mia è una posizione strana. Forse non credo, ma mi piace credere<br />

di credere… a tutto!<br />

Anche se negative tutte quelle che mostrano un'originale, attenta e<br />

profonda osservazione.<br />

Le tarsie lignee di Lorenzo Lotto nella Basilica di Santa Maria<br />

Maggiore a Bergamo. Una mostra che è lì dal 1547…<br />

Silenzioso… e consapevole.<br />

L'arte, in quanto prodotto dell'ingegno umano, ha limiti laddove ha limiti il suo<br />

creatore. Io credo in un'arte circolare e sempre continua dove non può esistere<br />

un limite ma solamente un esaurirsi… E non è affatto la stessa cosa.

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