Exibart. - Emmi srl
Exibart. - Emmi srl
Exibart. - Emmi srl
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
44.approfondimenti <strong>Exibart</strong>.onpaper<br />
madre, non finisce qui<br />
È una storia che ha come protagonista un antico e dissestato palazzo. Arriva da Napoli. E per una volta è a lieto<br />
fine. In due anni, ecco come si è delineato il volto del Madre. Ambizioni, progetti, eventi, che hanno impregnato<br />
il tessuto del centro antico. E una promessa: da ottobre si punta sui giovani…<br />
Ben ottomila metri quadri di<br />
superficie complessiva.<br />
Cinquecento di cortile per le<br />
grandi installazioni. E quattromilacinque<br />
di spazi espositivi su quattro<br />
livelli. Quando si parla di<br />
numeri al Madre non scherzano<br />
e, a due anni dal suo esordio, il<br />
museo si è preso le sue soddisfazioni.<br />
Sono bastati quarantacinque<br />
milioni di euro iva inclusa<br />
(tutti quanti fondi europei, arrivati<br />
a destinazione tramite la Regione<br />
Campania) e la firma del celebre<br />
architetto portoghese, Alvaro<br />
Siza, per dar vita alla rinascita del<br />
Palazzo Donnaregina, adeguandolo<br />
alle esigenze<br />
espositive e funzionali<br />
di un<br />
museo moderno.<br />
Tanto che - dati i<br />
tempi e le modalità<br />
di recupero<br />
della zona, in<br />
seguito all'alluvione<br />
del 2001 - gli<br />
abitanti del partenopeo<br />
quartiere<br />
San Lorenzo<br />
potrebbero gridare<br />
al miracolo.<br />
Con ragione, perché<br />
il ripristino<br />
dello storico e dissestato palazzo<br />
è stato completato a tempo di<br />
record, trasformando ogni inaugurazione<br />
in uno spot internazionale<br />
della location (e dei suoi 'illuminati'<br />
fondatori…): "Il cantiere del<br />
Madre è stato aperto nell'aprile<br />
del 2004", racconta ad <strong>Exibart</strong> il<br />
direttore, Eduardo Cicelyn, "ed è<br />
stato studiato per consentire tre<br />
differenti inaugurazioni, tre atti<br />
sostanziali che ci hanno consentito<br />
di comunicare la nascita del<br />
museo napoletano senza dover<br />
investire risorse per piani di<br />
comunicazione integrati". Dato il<br />
la al minimal style proprio della<br />
poetica di Siza, in breve tempo<br />
l'ex sede del Provveditorato agli<br />
Studi si è tramutata in una struttura<br />
che - dagli spazi espositivi a<br />
tutti gli arredi, compresi<br />
quelli del risto-<br />
rante-caffetteria e<br />
gli scaffali del bookshop<br />
- sa di semplicità.<br />
Un disegno<br />
essenziale, inaugurato<br />
in principio con l'apertura<br />
del primo<br />
piano: le sale della<br />
collezione permanente<br />
con gli interventi<br />
site specific di<br />
Domenico Bianchi,<br />
Francesco<br />
Clemente, Luciano<br />
Fabro, Rebecca Horn, Anish<br />
Kapoor, Jeff Koons, Jannis<br />
Kounellis, Sol Lewitt, Richard<br />
Long, Mimmo Paladino, Giulio<br />
Paolini e Richard Serra. Poi con<br />
l'apertura del secondo livello: la<br />
collezione storica, formata da<br />
oltre cento opere di arte internazionale,<br />
dagli anni Sessanta ad<br />
oggi (concesse a tempo indeterminato<br />
da collezionisti quali Ileana<br />
Sonnabend, Ernesto Esposito,<br />
Enea Righi, Claudia Gian Ferrari,<br />
Stefano D'Ercole, Anna Rosa e<br />
Giovanni Cotroneo). E ancora,<br />
con la personale di Jannis<br />
Kounellis, schiudendo il terzo<br />
piano dedicato alle mostre temporanee,<br />
monografiche, di artisti<br />
italiani e stranieri.<br />
Ma non è finita. Perché lo scorso<br />
“<br />
A completamento del<br />
progetto torniamo a parlare<br />
del Museo Madre di Napoli.<br />
Per ripercorrerne le tappe<br />
che lo offrono al pubblico come<br />
più importante museo italiano<br />
d'arte contemporanea<br />
maggio, in occasione della<br />
mostra di Piero Manzoni, si sono<br />
aggiunti gli ultimi spazi previsti dal<br />
progetto di Siza: il secondo cortile;<br />
la chiesa gotica di<br />
Donnaregina, che di recente ha<br />
ospitato alcuni dei video del<br />
British Council; il ristorante-caffetteria<br />
'Madre e Vino': un bel<br />
ristorantino da ottanta coperti,<br />
un po' 'affondato' nel cortile<br />
retrostante, che su ceramiche<br />
disegnate da Francesco<br />
Clemente offre sapori e tradizioni<br />
campane con la firma del celebre<br />
Alfonso Iaccarino (sì, proprio il<br />
in alto a sinistra: Eduardo<br />
Cicelyn<br />
in alto a destra: esterno della<br />
Project Room del Madre<br />
al centro a sinistra: Interno<br />
del ristorante 'Madre e Vino'<br />
al centro: Logo MADRE<br />
qui in basso: Gigiotto Del<br />
Vecchio e Stefania<br />
Palumbo<br />
patron del ristorante Don<br />
Alfonso a Sant'Agata sui<br />
due Golfi). E intanto, tra<br />
una mostra e un brunch, si preparano<br />
le ultime novità: ad ottobre,<br />
infatti, nasce la Project<br />
Room, non lontano proprio dal<br />
ristorante. Obiettivo? Valorizzare<br />
i giovani creativi nazionali<br />
e internazionali. "La<br />
Project sarà una 'palestra'<br />
che darà a molti giovani<br />
artisti l'opportunità di<br />
misurarsi con il pubblico"<br />
spiega Cicelyn. "Avremo<br />
un occhio particolare per<br />
i napoletani, ma non solo;<br />
sopratutto chiediamo<br />
loro di esserci, di proporsi,<br />
e di frequentare assiduamente<br />
il Museo che è<br />
cosa loro e non nostra. È<br />
importante che i napoletani<br />
la smettano di credere<br />
di essere figli di un Dio minore.<br />
Ma è altrettanto importante che<br />
capiscano che l'arte non è un<br />
mestiere che s'improvvisa, occorre<br />
studio e confronto". La curate-<br />
info.<br />
Museo Madre<br />
Napoli - Via Luigi Settembrini 79<br />
lunedì - domenica: ore 10.00 - 20.00<br />
Tel 081 19313016<br />
www.museomadre.it<br />
da sabato 20 ottobre<br />
"Luciano Fabro. Opere 1963-1967"<br />
a cura di Rudi Fuchs<br />
catalogo electa<br />
la? Sarà inaugurata da<br />
Gigiotto Del Vecchio e<br />
Stefania Palumbo. I quali<br />
-da un paio d'anni in coppia-,<br />
al di là del nuovo incarico al<br />
Madre, assieme gestiscono la<br />
programmazione di Supportico<br />
Lopez, uno spazio no profit di promozione<br />
e diffusione dell'arte<br />
contemporanea internazionale<br />
fondato nel 2003 nel rione<br />
Sanità, proprio a pochi metri dal<br />
Palazzo Donnaregina.<br />
Pertanto se il dovere di "puntare<br />
sui giovani" sarà la nuova<br />
PROGETTI NELLA PROJECT<br />
chiave di volta del Madre, dal<br />
canto suo il direttore Cicelyn<br />
già mormora del prossimo<br />
passo: "Stiamo considerando la<br />
possibilità di acquisire un<br />
importante spazio in un palazzo<br />
di fronte al museo. L'idea sarebbe<br />
quella di creare una residenza<br />
per artisti, assistenti e tecnici.<br />
Comunque è ancora presto<br />
per parlarne…". Madre, to be<br />
continued! <br />
[marianna agliottone]<br />
Intervista a Gigiotto Del Vecchio e Stefania Palumbo, i due curatori che<br />
inaugurano la novità di questa stagione al Madre dal 5 ottobre: la project<br />
room del museo dedicata ai giovani.<br />
Quale percorso vi ha portati al<br />
Madre?<br />
La direzione del Madre ha considerato<br />
l'opportunità di aprire uno spazio<br />
dedicato alla sperimentazione, a<br />
mostre più veloci e dinamiche, e ad<br />
incontri con artisti, critici d'arte,<br />
curatori internazionali. In quest'ottica<br />
Eduardo Cicelyn ha pensato a<br />
noi e ci ha chiesto un progetto.<br />
Perché voi?<br />
Probabilmente anche sulla base<br />
dell'esperienza di Supportico Lopez,<br />
che in città è oramai un punto di<br />
riferimento importante, che comincia<br />
a godere di stima e rispetto<br />
anche a livello internazionale.<br />
Quale sarà la linea che distinguerà<br />
la Project dagli altri spazi del<br />
Madre?<br />
Utilizzeremo lo spazio a nostra<br />
disposizione per progetti che, oltre<br />
alla classica fase espositiva, contemplino<br />
un coinvolgimento sempre<br />
più ampio del pubblico e soprattutto<br />
dei giovani, anche attraverso<br />
laboratori, incontri, che possano stimolare<br />
una maggiore familiarizzazione<br />
con l'arte contemporanea.<br />
Che tipo di spazio avete a disposizione?<br />
Una stanza di sette metri per sei,<br />
nel secondo cortile. Spazio non faci-<br />
le proprio per le sue dimensioni, ma<br />
forse il più adatto per realizzare<br />
progetti che possano comunicare<br />
nel modo più intimo e diretto con lo<br />
spettatore.<br />
Quali criteri selettivi userete per la<br />
scelta dei progetti e degli artisti?<br />
Attenzione al territorio (senza patetici<br />
e dannosi censimenti) e proposta<br />
internazionale saranno i punti<br />
attorno ai quali ruoterà il nostro<br />
lavoro. La nostra personalità ed<br />
esperienza poi faranno il resto…<br />
Certamente l'attività espositiva<br />
sarà caratterizzata da una voluta<br />
discontinuità linguistica, ma in realtà,<br />
più che ai linguaggi, siamo interessati<br />
alla riflessione che dà forma<br />
al lavoro. In tal senso Manuale per i<br />
viaggiatori, il film che Marinella<br />
Senatore ha realizzato al Madre e<br />
che ad ottobre inaugurerà la<br />
Project, riassume tutti i nostri<br />
intenti di aggregazione, partecipazione<br />
e di comunicazione allargata.<br />
Che altro oltre alle mostre, alla<br />
Project?<br />
Ci saranno poi i workshop e le lecturae<br />
con Adam Szymczyk, Heike<br />
Munder, Marc-Olivier Whaler, Jens<br />
Hoffmann, Alison Gingeras,<br />
Massimiliano Gioni, Salvatore<br />
Lacagnina, Luca Cerizza, Anton<br />
Vidokle e Peter Saville.