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Exibart. - Emmi srl

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<strong>Exibart</strong>.onpaper approfondimenti.39<br />

nella pagina a lato in<br />

alto: l’edificio della collezione<br />

Maramotti<br />

foto centrale: a sinistra :<br />

Christopher Wool -<br />

Drunk (W6), 1990; al<br />

centro: Christopher<br />

Wool - Hole (W30),<br />

1992; a destra:<br />

Rosemarie Trockel -<br />

Ohne Titel, 1991<br />

foto in basso: a sinistra:<br />

Malcolm Morley -<br />

Farewell to Crete, 1984;<br />

a destra: Erich Fischl -<br />

The Philosopher's Chair,<br />

1999<br />

in questa pagina foto in<br />

alto: a sinistra: Enzo<br />

Cucchi - Le case vanno<br />

in discesa, 1983; a<br />

destra: David Salle -<br />

The Mysrical Master,<br />

1989-1990<br />

foto qui a destra:<br />

a sinistra: Pino Pascali -<br />

Colosseo, 1964; a destra<br />

: Kounellis - Senza titolo,<br />

1960<br />

centinaia di opere raccolte ad<br />

oggi dalla famiglia Maramotti.<br />

Alle acquisizioni più recenti difatti,<br />

che non sono state incluse nell'esposizione<br />

permanente, e ad<br />

alcuni protagonisti, come ad<br />

esempio Claudio Parmiggiani<br />

(che aveva un rapporto privilegiato<br />

con Achille, che gli acquistò<br />

ben quaranta lavori), verranno<br />

dedicate mostre tematiche all'interno<br />

degli spazi espositivi al<br />

piano terra specificatamente<br />

destinati ad esposizioni temporanee,<br />

riguardanti sempre soltanto<br />

gli artisti e le opere della collezione.<br />

Non soltanto una collezione<br />

privata che diventa museo quindi,<br />

ma un vero e proprio centro di<br />

produzione artistica, volto a valorizzare<br />

nel corso dei prossimi<br />

anni, anche con progetti estemporanei,<br />

gli autori presenti.<br />

Centro in cui non poteva certo<br />

mancare l'offerta letteraria,<br />

anche se sempre sotto forma elitaria.<br />

La nascita e lo sviluppo<br />

della collezione sono stati difatti<br />

accompagnati dalla ricerca ed<br />

acquisizione di cataloghi, mono-<br />

grafie, riviste, pubblicazioni, libri<br />

d'artista e documenti riguardanti<br />

gli artisti di cui venivano acquistate<br />

le opere. Materiale che a partire<br />

dal 2008 verrà raccolto in<br />

una biblioteca al piano terra,<br />

assieme alle fotografie e ai carteggi<br />

che ne costituiranno l'archivio,<br />

con l'accesso consentito soltanto<br />

a ricercatori e studiosi e<br />

solo su prenotazione. Una scelta<br />

precisa, che rappresenta una<br />

linea di pensiero coerente con la<br />

modalità di visita alla collezione,<br />

rigorosamente gratuita ma aperta<br />

ad un numero ridotto di persone<br />

per volta. Una prassi decisamente<br />

controcorrente rispetto a<br />

quella usualmente adottata dalle<br />

istituzioni culturali, che permette<br />

non soltanto al visitatore di accedere<br />

ad una incredibile collezione<br />

privata senza pagare un biglietto<br />

e senza fare estenuanti file, ma<br />

anche di intraprendere l'esclusivo<br />

"viaggio" in tutta tranquillità. <br />

[francesca baboni]<br />

IL SOGNO DI ACHILLE<br />

Collezione Maramotti<br />

via Fratelli Cervi 66<br />

42100 Reggio Emilia<br />

Tel 0522 382484<br />

Fax 0522 934479<br />

info@collezionemaramotti.org<br />

info.<br />

Orari di apertura<br />

La collezione è aperta al pubblico<br />

giovedì e venerdì 15 - 18 \ sabato e<br />

domenica 9,30 -12,30 e 15 - 18.<br />

Giorni di chiusura: 1 e 6 gennaio,<br />

25 aprile, 1° maggio, dall'1 al 25<br />

agosto; 25, 26 dicembre.<br />

Come arrivare<br />

In auto: autostrada A1 uscita Reggio<br />

Emilia. Seguire la direzione centro, in<br />

prossimità della circonvallazione<br />

imboccare la via Emilia in direzione<br />

Parma. L'edificio si trova sul lato sinistro<br />

della carreggiata di via F.lli Cervi a<br />

circa due chilometri dal centro storico.<br />

In treno: Stazione Reggio Emilia.<br />

Autobus n° 2 / direzione Cella-<br />

Calerno fermata Collezione<br />

Maramotti.<br />

Visite e Modalità di visita<br />

L'ingresso alla Collezione è gratuito e<br />

la visita avviene previa prenotazione.<br />

L'ingresso senza prenotazione<br />

avverrà solo in caso di disponibilità<br />

di posti.<br />

Ogni visita è aperta a venticinque<br />

visitatori che possono scegliere, al<br />

momento della prenotazione, il percorso<br />

completo (della durata di circa<br />

tre ore) o parte di questo (della durata<br />

di circa un'ora e trenta):<br />

1° piano Arte italiana ed europea<br />

anni Quaranta-Ottanta;<br />

2° piano Arte europea ed americana<br />

dagli anni Ottanta ai giorni nostri.<br />

Notizie utili<br />

L'accesso alla Collezione è consentito<br />

ai minori di 14 anni solamente se<br />

accompagnati.<br />

Si accettano visite di classi o i gruppi<br />

di studenti frequentanti almeno l'ultimo<br />

anno degli istituti superiori purché<br />

accompagnanti da un docente.<br />

La visita alle sale prevede l'accompagnamento<br />

di personale dedicato.<br />

La sede della collezione dispone di<br />

parcheggio interno.<br />

Tutto il percorso espositivo è accessibile<br />

a persone con difficoltà motorie.<br />

Visite guidate<br />

Su richiesta per gruppi di almeno 15<br />

persone possono essere organizzate<br />

visite private guidate al di fuori del normale<br />

orario di apertura al pubblico.<br />

Duecentotre opere esposte. Molti capolavori. E cento artisti di fama internazionale. L'esposizione - che <strong>Exibart</strong> ha<br />

visitato in anteprima - si sviluppa per quarantatre sale, distribuite su due piani con un criterio flessibile basato sull'omogeneità<br />

e sulle specificità nazionali. Cimento, un murale di Mimmo Paladino realizzato nel 2007 in occasione<br />

della prevista apertura di questo museo privato, introduce al "viaggio" di Achille Maramotti, che prende inizio da<br />

un'opera di Arturo Martini, Il sogno, degli anni '50, simbolo della dimensione onirica alla quale fa appello il collezionista<br />

per chi intraprende il percorso. Il Protoconcettuale e l'informale sono rappresentati dalla materia di Burri e<br />

dagli Achrome di Manzoni, affiancati da un gioco di rimandi tra i segni di Cy Twombly, Gastone Novelli e Kounellis,<br />

figura chiave che il collezionista ha seguito per venticinque anni. Sarà proprio lui ad avvicinarlo alla scuola romana<br />

che, dopo le opere di Pascali e Melotti - fra le prime acquistate -, è qui rappresentata con lavori degli anni '60 degli<br />

artisti della galleria La Tartaruga, e a seguire il ferro, le superfici specchianti, le terrecotte, la pelle dell'Arte Povera<br />

di Pistoletto, Zorio, Anselmo, Penone. Accanto ad una nicchia di Ontani, un posto d'onore è per Claudio<br />

Parmiggiani con opere dal 1964 al 1980, ma è attorno alla Transavanguardia che ruota il perno della collezione,<br />

con esempi dei suoi anni più significativi. A concludere il percorso del primo piano la Nuova Scuola Romana di via<br />

degli Ausoni di Pizzi Cannella e Nunzio e i protagonisti del Neo-Espressionismo tedesco, Kiefer, Baselitz e Richter.<br />

Il secondo piano propone opere americane ed europee dagli inizi degli anni Ottanta alla fine degli anni Novanta. La<br />

pakistana Huma Bahba introduce alla figurazione di Alex Katz ed Erich Fischl ed al Neo-Espressionismo americano<br />

di un insolito Julian Schnabel. Un'iconografia primitiva lega i teschietti irriverenti di Basquiat, le figure tribali di<br />

David Salle e i teschi di Cucchi, si prosegue con gli esponenti della Neo Geo, dall'astrazione geometrica di Peter<br />

Halley alla figurazione astratta di Philip Taaffe, e si conclude con "giovani" (il più piccolo è del '69) americani e inglesi:<br />

come Steve Wolfe, che riproduce i libri degli anni '60-'70 delle case editrici più note; Tom Sachs, con le sue satire<br />

sull'immaginario collettivo; il bad painter Martin Maloney, che racconta la cultura giovanile e Nicky Hobermann<br />

che allude alla mercificazione sessuale. Non mancano la videoarte di Bill Viola, la politica al femminile di Cady<br />

Noland e Joan Fallace ed uno spazio speciale riservato alla cosmogonie di Matthew Ritchie e alla simbologia di<br />

Ellen Gallagher. Particolarità di ogni piano, uno spazio aperto che accoglie installazioni e sculture, come un enorme<br />

libro in piombo di Kiefer e una sala dedicata a Merz. Un posto particolare per l'installazione Caspar David<br />

Friedrich di Parmiggiani, allestita nel cavedio costruito per ospitare l'opera, e una audio installazione di Vito<br />

Acconci per la cui presentazione è stato ricostruito lo spazio che l'aveva ospitata nel 1978. Per finire, nell'open<br />

space del secondo piano, spicca l'opera The Choice di Sachs, e una scultura di Barry X Ball che coniuga arte e<br />

cibernetica.

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