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16 neppure in specifici segmenti della ricerca teoretica. si ritiene semmai di avere segnalato una traccia già da tempo scritta, per lo più trascurata, eppure sempre presente all’interno di visioni del mondo di prevalente orientamento terrigeno e profano. l’ampiezza, che pur tuttavia caratterizza il testo, è dovuta alla varietà dei problemi toccati, allo “stile” filosofico col quale sono stati affrontati, alla capacità di rappresentare più d’una suggestione per ulteriori approfondimenti. suo pregio non secondario sta nel mostrarsi come l’esito di un vero dialogo, quello stesso realizzatosi con quanti, colleghi, studiosi e studenti, hanno preso parte alla giornata di studi. 2. paolo Maddalena Il diritto dell'ambiente . una riflessione giuridica sulla difesa ecologica del pianeta isbn 978-88-6542-103-1 p. 16, e 2,50 2012, formato 12 x 20 cm disponibile anche in versione eBook «un punto logico di partenza, quando si discute di ambiente, è senza dubbio la constatazione che esiste una perfetta corrispondenza tra l’uomo e le cose del mondo [...] e, se l’uomo è parte della natura, non si può negare che il valore dell’uomo si estende alla natura, con la conseguenza che occorre far riferimento non più al principio antropocentrico, ma al principio biocentrico o, meglio, al principio ecocentrico: ciò che ha valore è la «comunità biotica», un concetto cioè che “allarga i confini della comunità (umana), per includervi suoli, acque, piante ed animali e, in una parola, la terra”. parlare di ecocentrismo, d’altro canto, non significa sottovalutare il valore dell’uomo. ciò che va sottolineato è che la comunità umana, che ha un suo imprescindibile e specifico valore, deve essere considerata nell’ambito più ampio della comunità biotica della quale è parte». info@scuoladipitagora.it catalogo 2012
la scuola di pitagora editrice 3. salvatore settis Contro il degrado civile. Paesaggio e territorio isbn 978-88-6542-104-8 p. 16, e 2,50 2012, formato 12 x 20 cm disponibile anche in versione eBook “una quercia che cade fa molto rumore; ma una grande foresta cresce in silenzio”. Questo proverbio cinese de scrive bene lo scenario italiano che stiamo attraversando. guardiamo increduli il crescente degrado delle nostre città e del nostro paesaggio, e ci sdegniamo ogni giorno per il cinismo dei (pochi) colpevoli, per l’indifferenza dei (molti) spettatori, per le alleanze e compromissioni di fatto fra chi devasta i nostri orizzonti di vita e amministratori pubblici di ogni livello e di ogni partito. e chi manifesta la propria indignazione viene spesso accolto da commenti infastiditi, accusato di inutile pessimismo, invitato a rassegnarsi e a pensare ad altro. È vero il contrario: “sa indignarsi solo chi è capace di speranza” (se neca). Ma se talora abbiamo la triste impressione d’esser rimasti soli a difendere i valori del paesaggio (e della costituzione), è perché non sappiamo ascoltare l’inarrestabile fruscio della foresta che cresce. 17 www.scuoladipitagora.it assise. QuaeDam
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neppure <strong>in</strong> specifici segmenti della ricerca teoretica. si ritiene<br />
semmai <strong>di</strong> avere segnalato una traccia già da tempo scritta, per lo<br />
più trascurata, eppure sempre presente all’<strong>in</strong>terno <strong>di</strong> visioni del<br />
mondo <strong>di</strong> prevalente orientamento terrigeno e profano.<br />
l’ampiezza, che pur tuttavia caratterizza <strong>il</strong> testo, è dovuta alla<br />
varietà dei problemi toccati, allo “st<strong>il</strong>e” f<strong>il</strong>osofico col quale sono<br />
stati affrontati, alla capacità <strong>di</strong> rappresentare più d’una suggestione<br />
per ulteriori approfon<strong>di</strong>menti. suo pregio non secondario<br />
sta nel mostrarsi come l’esito <strong>di</strong> un vero <strong>di</strong>alogo, quello stesso realizzatosi<br />
con quanti, colleghi, stu<strong>di</strong>osi e studenti, hanno preso<br />
parte alla giornata <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>.<br />
2. paolo Maddalena<br />
Il <strong>di</strong>ritto dell'ambiente .<br />
una riflessione giuri<strong>di</strong>ca sulla <strong>di</strong>fesa<br />
ecologica del pianeta<br />
isbn 978-88-6542-103-1<br />
p. 16, e 2,50<br />
2012, formato 12 x 20 cm<br />
<strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>e anche <strong>in</strong> versione eBook<br />
«un punto logico <strong>di</strong> partenza, quando si <strong>di</strong>scute <strong>di</strong> ambiente,<br />
è senza dubbio la constatazione che esiste una perfetta corrispondenza<br />
tra l’uomo e le cose del mondo [...] e, se l’uomo è parte<br />
della natura, non si può negare che <strong>il</strong> valore dell’uomo si estende<br />
alla natura, con la conseguenza che occorre far riferimento non<br />
più al pr<strong>in</strong>cipio antropocentrico, ma al pr<strong>in</strong>cipio biocentrico o,<br />
meglio, al pr<strong>in</strong>cipio ecocentrico: ciò che ha valore è la «comunità<br />
biotica», un concetto cioè che “allarga i conf<strong>in</strong>i della comunità<br />
(umana), per <strong>in</strong>cludervi suoli, acque, piante ed animali e, <strong>in</strong> una<br />
parola, la terra”. parlare <strong>di</strong> ecocentrismo, d’altro canto, non significa<br />
sottovalutare <strong>il</strong> valore dell’uomo.<br />
ciò che va sottol<strong>in</strong>eato è che la comunità umana, che ha un suo<br />
impresc<strong>in</strong><strong>di</strong>b<strong>il</strong>e e specifico valore, deve essere considerata nell’ambito<br />
più ampio della comunità biotica della quale è parte».<br />
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