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Folie Tristan - Paolo Galloni

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sia lodato! Di nuovo, per fortuna, me ne avvidi, e<br />

fu necessario separarci per evitare l’infamia che<br />

il re intendeva gettare su di noi. Fu allora che mi<br />

donaste il vostro splendido anello d’oro smerigliato.<br />

Io lo accettai e vi salutai, raccomandandovi alla<br />

bontà divina”.<br />

“Io non credo che a ciò che vedo” risponde Isotta<br />

“se avete l’anello mostratemelo”. <strong>Tristan</strong>o sfila<br />

l’anello dal dito e glielo porge. Isotta lo prende, lo<br />

esamina e scoppia in lacrime: “Maledetto sia il<br />

giorno della mia nascita. Ho perduto per sempre il<br />

mio amato, perché se fosse vivo non avrebbe mai<br />

permesso a nessuno di prenderlo. Ora sono certa<br />

che è morto. Non ci sarà consolazione per la mia<br />

sventura!”.<br />

Quando <strong>Tristan</strong>o la vede piangere prova<br />

compassione, come è giusto. “Mia regina,” le dice<br />

“ora so che siete leale quanto siete bella. Non mi<br />

nasconderò più, anzi, vi mostrerò il mio vero<br />

aspetto”. Subito cambia la voce e torna al suo<br />

normale accento. Isotta lo riconosce

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