Folie Tristan - Paolo Galloni

stessa camera, io uscii per raggiungervi, ma lui
si destò e seguì le mie tracce nella neve, che
quella sera era caduta. Giunse alla palizzata del
castello e la scavalcò. Ci spiò nella camera e
l’indomani rivelò del nostro incontro. Fu il primo a
denunciarci al re. E credo che neppure abbiate
scordato quel nano che non vi piaceva affatto. Non
amava la mia felicità e ci era tra i piedi giorno e
notte. Aveva l’incarico di controllarci e vi
adempiva con disgustoso impegno. Una volta
eravamo insieme. Gli amanti perseguitati
inventano ogni sorta di astuzia, di stratagemma,
di inganno, pur di stare insieme, parlare d’amore e
gioire l’uno dell’altra. Così facevamo noi,
ricordate? Eravamo a letto insieme nella vostra
camera, ma quel nano fellone dal piscio
puzzolente aveva sparso della farina ai piedi del
letto in modo da verificare i suoi sordidi sospetti
sul nostro conto. Io, però, avevo capito, il suo
intento e saltai sul vostro letto a piedi uniti. Nel
salto una ferita che avevo al braccio perse del