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Folie Tristan - Paolo Galloni

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disgusto e non ne volevate sapere. Isotta, io ho<br />

mantenuto la parola, vi ho difeso, non è forse la<br />

verità?”.<br />

“No, non è vero, è una menzogna. Voi narrate i<br />

vostri deliri. Ieri sera vi siete addormentato<br />

ubriaco ed è quell’ebbrezza che vi fa parlare”.<br />

“Sì, sono ubriaco, e di una bevanda dalla quale<br />

non sarò mai liberato. Non rammentate l’istante in<br />

cui i vostri genitori vi hanno affidato a me? Vi<br />

hanno accompagnato fino alla nave che vi avrebbe<br />

condotto al vostro futuro marito, il re Marco. Ora<br />

vi ricorderò anche quello che accadde quando<br />

fummo in mare aperto. Il giorno era bello, faceva<br />

caldo e noi ci godevamo la brezza sul ponte. A<br />

causa della calura eravate assetata, l’avete<br />

scordato, figlia di re? Entrambi abbiamo bevuto<br />

dalla brocca, voi prima e dopo io. Da allora non ho<br />

cessato d’esser ebbro ed è un’infelice ebbrezza che<br />

mi affligge”.<br />

A queste parole Isotta si copre il capo con il<br />

mantello e si alza per uscire, ma il re la

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