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dolce, di pesci e di fattorie. I vascelli che giungono<br />
dal mare approdano direttamente nel porto del<br />
castello. È proprio dal mare, infatti, che sbarcano<br />
gli ospiti, stranieri o intimi, che vengono a<br />
rendere visita al sovrano; è una delle ragioni per<br />
le quali Marco apprezza questa località. Il<br />
paesaggio vi è in effetti incantevole, i dintorni<br />
ricchi e prosperi.<br />
Un tempo Tintagel era detto anche Castello<br />
Fatato, e a buon diritto portava quel soprannome,<br />
perché due volte all’anno la fortezza svaniva. I<br />
contadini dei dintorni affermano sicuri che una<br />
volta in estate e un’altra in inverno nessuno<br />
riusciva più a vederla, che fosse uomo del posto o<br />
forestiero di passaggio. Questo sostiene il popolo<br />
che vive laggiù.<br />
Il battello finalmente approda a Tintagel;<br />
subito è gettata l’ancora e <strong>Tristan</strong>o svelto balza<br />
fuori, va a sedersi sulla riva e, senza perdere<br />
tempo, comincia a interrogare i passanti sul re e<br />
sulla regina, la sua amata Isotta. Apprende così