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Folie Tristan - Paolo Galloni

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dolce, di pesci e di fattorie. I vascelli che giungono<br />

dal mare approdano direttamente nel porto del<br />

castello. È proprio dal mare, infatti, che sbarcano<br />

gli ospiti, stranieri o intimi, che vengono a<br />

rendere visita al sovrano; è una delle ragioni per<br />

le quali Marco apprezza questa località. Il<br />

paesaggio vi è in effetti incantevole, i dintorni<br />

ricchi e prosperi.<br />

Un tempo Tintagel era detto anche Castello<br />

Fatato, e a buon diritto portava quel soprannome,<br />

perché due volte all’anno la fortezza svaniva. I<br />

contadini dei dintorni affermano sicuri che una<br />

volta in estate e un’altra in inverno nessuno<br />

riusciva più a vederla, che fosse uomo del posto o<br />

forestiero di passaggio. Questo sostiene il popolo<br />

che vive laggiù.<br />

Il battello finalmente approda a Tintagel;<br />

subito è gettata l’ancora e <strong>Tristan</strong>o svelto balza<br />

fuori, va a sedersi sulla riva e, senza perdere<br />

tempo, comincia a interrogare i passanti sul re e<br />

sulla regina, la sua amata Isotta. Apprende così

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