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frase incisa nella stele: cum domina Clusilla (per inciso, queste<br />
parole non sono più leggibili sulla pietra, ma furono<br />
trascritte dall’erudito John Leland, vissuto nel sedicesimo<br />
secolo). Il nome Clusilla suona sì celtico, ma più irlandese<br />
che cornico, ed è appunto l’Irlanda la patria di Isotta<br />
secondo la tradizione tristaniana; inoltre, è curioso che lei<br />
sia identificata come domina, ma non come moglie. Non<br />
sono un epigrafista e la mia conoscenza delle steli<br />
britanniche, scritte in latino anche dopo la partenza<br />
dell’ultima legione romana dalla nebbiosa Albione, è<br />
certamente limitata; tuttavia, mi risulta che le sepolture di<br />
coppie non siano frequenti e che, quando ciò avveniva, una<br />
donna seppellita accanto al marito fosse designata con<br />
l’appellativo di “moglie” piuttosto che con quello di<br />
“signora”. L’abbinamento dei nomi e della sepoltura<br />
segnala che la “bionda irlandese” Clusilla era senza dubbio<br />
la compagna di Drustanus; ma, ne era la moglie? Dopo<br />
questa domanda non c’è una risposta, bensì l’inizio della<br />
poesia.<br />
La ricezione dei racconti tristaniani in ambito cortese<br />
genera da un lato una loro sistematizzazione, dall’altro la