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connette invece il <strong>Tristan</strong>o continentale con alcuni testi<br />
celtici con i quali presenta importanti affinità. Il più<br />
interessante è quello di Eochaid dalle orecchie di cavallo (datato<br />
secolo XI), in cui il re è geloso del nipote poiché teme che la<br />
moglie se la intenda con lui. Benché il nipote sia qui il figlio<br />
del fratello, i nuovi dati apportati dall’analisi di questi<br />
racconti sono illuminanti. È comunque significativo che<br />
cambiata la parentela - Eochaid è infatti zio paterno -<br />
cambino i sentimenti, pur rimanendo immutati i fatti<br />
adulterini. Non appena il re inizia a sospettare il nipote non<br />
scaccia l’idea in nome dell’affetto, ma immediatamente<br />
desidera la sua morte.<br />
Il nome Eochaid è un derivato di ech, “cavallo”, ed è<br />
regolarmente accompagnato da aggettivi strettamente<br />
connessi all’esercizio della regalità. L’altra voce celtica per<br />
“cavallo” è rappresentata dal bretone marc’h, facilmente<br />
sovrapponibile al nome proprio Marco, di origine latina. Il<br />
nome Eochaid, oltre ad essere associato alla funzione regale,<br />
lo è anche al Dagda, dio supremo del pantheon irlandese<br />
pagano. La connessione tra cavallo e regalità celtica è assai<br />
stretta, come testimonia un celebre passo della Topographia