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camminare insieme - Diocesi Altamura - Gravina - Acquaviva delle ...

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Aspetti culturali<br />

8. L’assetto attuale del mondo della salute va compreso anche alla<br />

luce di alcune tendenze della cultura contemporanea e del progresso<br />

scientifico e tecnico che hanno inciso sul modo di concepire la salute e<br />

la malattia, la vita e la morte.<br />

Nell’evidenziare alcuni tratti caratteristici di questa visione del mondo,<br />

ci limitiamo a sottolineare quelli che maggiormente costituiscono<br />

una sfida a cui la Chiesa è chiamata a rispondere.<br />

Atteggiamento “prometeico”<br />

9. L’impiego di strumenti sempre più sofisticati consente alla medicina<br />

di migliorare la qualità dell’esistenza, di prolungare la vita, di combattere<br />

più efficacemente il dolore, intervenendo sull’organismo umano<br />

fin nel suo assetto genetico.<br />

Accanto a innegabili e provvidenziali benefici, il progresso della<br />

scienza e della tecnica non manca d’ingenerare, come ha fatto notare<br />

Giovanni Paolo II, «una sorta di atteggiamento prometeico dell’uomo<br />

che, in tal modo, si illude di potersi impadronire della vita e della morte»<br />

11 . Tale atteggiamento porta larghi settori della scienza e della medicina<br />

a ignorare i limiti inerenti alla condizione umana, contribuendo a coltivare<br />

l’immagine di un uomo padrone assoluto dell’esistenza, arbitro<br />

insindacabile di sé, <strong>delle</strong> sue scelte e <strong>delle</strong> sue decisioni.<br />

Due sintomi molto evidenti di questa concezione sono, pur nella diversità<br />

<strong>delle</strong> motivazioni e degli esiti, da un lato l’accanimento terapeutico<br />

e dall’altro l’eutanasia. A ben vedere, tra accanimento terapeutico<br />

ed eutanasia vi è una certa continuità logica, perché in essi è sempre<br />

l’uomo a non accettare di misurarsi in maniera umana con la morte: con<br />

l’accanimento terapeutico l’uomo usa tutti i mezzi per posticipare la<br />

morte, mentre con l’eutanasia l’uomo si arroga il diritto di anticipare e<br />

determinare la morte. In ambedue i casi, egli intende esercitare un dominio<br />

assoluto sulla vita e sulla morte.<br />

11 Giovanni Paolo II, lettera enciclica Evangelium vitae, 25 marzo 1995, 15: AAS 87 (1995), 417.

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