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camminare insieme - Diocesi Altamura - Gravina - Acquaviva delle ...

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2<br />

La parte più innovativa è quella dedicata alla comunità propedeutica,<br />

che viene considerata in collegamento con il seminario maggiore,<br />

anche se distinta da esso, e caratterizzata per la finalità specificamente<br />

vocazionale. Pur riconoscendo che si tratta di una realtà ancora in fase di<br />

sperimentazione, se ne tracciano le linee essenziali.<br />

La parte dedicata ai criteri di ammissione al seminario maggiore è<br />

molto precisa. Si indicano i criteri generali di ammissione, quelli relativi<br />

all’area affettivo-sessuale e quelli specificamente vocazionali. Si<br />

prendono poi in considerazione i casi di seminaristi provenienti da altri<br />

seminari o case di formazione, le vocazioni in età adulta, i seminaristi di<br />

altre nazioni, offrendo indicazioni che recepiscono le norme già vigenti<br />

e l’esperienza in atto in numerosi seminari.<br />

5. Il terzo capitolo, sulla comunità del seminario maggiore, costituisce<br />

il cuore degli Orientamenti e norme. Esso consta di otto paragrafi,<br />

aventi per tema la necessità e gli obiettivi del seminario maggiore,<br />

l’identità della comunità, i protagonisti della formazione, le dimensioni<br />

e i mezzi, l’itinerario, il discernimento, il progetto educativo e la “regola<br />

di vita comunitaria”, la formazione permanente.<br />

Tra i protagonisti della formazione, si sottolinea il ruolo importante<br />

della comunità del seminario e quello insostituibile degli stessi seminaristi.<br />

Quanto ai movimenti, gruppi e associazioni, si recepisce l’impostazione<br />

della Pastores dabo vobis, sottolineando la necessità che le<br />

diverse aggregazioni ecclesiali consegnino con fiducia ai seminari diocesani<br />

le vocazioni che sorgono al loro interno. Si valorizza poi con prudenza<br />

l’eventuale intervento di consulenti psicologici, escludendo che<br />

essi facciano parte a pieno titolo dell’équipe educativa e precisando che<br />

la loro consulenza non è finalizzata al discernimento vocazionale, ma all’individuazione<br />

e alla crescita di quegli spazi di libertà che permettano<br />

ai candidati di accogliere con verità la vocazione.<br />

Si ribadisce la necessità di una profonda integrazione tra le varie dimensioni<br />

della formazione, per evitare i rischi della giustapposizione e<br />

della contrapposizione. Nella loro trattazione, si pone al primo posto la<br />

formazione spirituale, facendo risaltare la rilevanza dell’esperienza di<br />

fede, la decisività di un ideale che sia in grado di dare pieno significato<br />

alla vita e di costituirsi come suo principio unificante.<br />

La formazione spirituale è incentrata sulla carità pastorale e sulla radicalità<br />

dei consigli evangelici, insiste sulla prospettiva della comunio-

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