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13.06.2013 Views

3 0 a) Verifica Programma Pastorale Diocesano 2006-2009 Premessa Ogni nuovo anno pastorale ci fa sentire il bisogno e il dovere di chiederci: “cosa fare - quale tappa raggiungere - quali scelte privilegiare”. • Domanda legittima e necessaria per dare risposte che non siano un inutile agitare di ali senza volo e senza mèta. • Una risposta programmatica e operativa, per essere seria, deve fondarsi su una previa verifica del programma dell’anno precedente. • Se non dobbiamo accontentarci di frasi fatte, di programmi puramente cartacei, di cammini di Chiesa puramente illusori, dobbiamo avere l’umiltà e il coraggio di riconoscere il bene fatto e quello che potevamo promuovere e non abbiamo fatto. • Nel Programma Pastorale dello scorso anno abbiamo scelto di privilegiare: ß il Giorno del Signore; ß la famiglia; ß i giovani; ß le unità pastorali. Cosa ne è stato di questi quattro obiettivi nelle nostre Comunità e negli Uffici di Curia? • È impossibile in uno o due anni realizzare e consolidare conquiste pastorali; e quand’anche ci si riuscisse, non per questo dovrebbe venire meno l’impegno. • Se dobbiamo avere il coraggio della verità, dobbiamo riconoscere che: ß Dobbiamo fare passi significativi per promuovere la pastorale sanitaria, familiare, sociale e giovanile. ß Dobbiamo rendere molto più articolati, efficienti e propositivi gli Uffici di Curia e gli Operatori Pastorali Parrocchiali. ß Molti più giovani parteciperebbero alla Scuola di Preghiera se noi fossimo attenti ad invitarli e accompagnarli.

ß Potremmo fare di più per inculcare nei catechisti e negli operatori pastorali il dovere e il bisogno di formazione. ß Tutte le iniziative diocesane riuscirebbero meglio se fossero sempre e da tutti prese con dovuta attenzione. ß Gran parte del Programma Pastorale Diocesano non resterebbe lettera morta se lo si facesse entrare nella programmazione pastorale parrocchiale. ß Tante difformità di comportamento pastorale non ci sarebbero, se fosse più forte il senso di ecclesialità e di comunione presbiterale. ß Si può avere una maggiore partecipazione dei laici nell’azione pastorale se ci apriamo a un più rispettoso e attento ascolto e se dedichiamo più tempo alla formazione interiore e alla cura della vita spirituale delle persone. ß Si potrebbero dare risposte più adeguate ai bisogni di accoglienza se si unissero le forze e il volontariato per la carità. ß La costituzione delle unità pastorali non sarebbe così difficile e problematica, se fossimo un po’ più aperti al nuovo e alla comunione. ß Parecchie parrocchie non sono abitate e abitabili dai giovani. - I giovani, anche quelli “vicini”, avvertono l’assenza amichevole e spirituale, particolarmente dei preti giovani. ß Si nota il desiderio di un salto di qualità nella vita e nell’azione pastorale della Diocesi: dobbiamo chiederci cosa siamo disposti a fare per collaborare. Questa panoramica informale e incompleta non vuole essere né un libello di accusa né una retorica e trita lamentazione. Se in tutto ciò che abbiamo osservato c’è della verità, non dobbiamo fare altro che metterci in atteggiamento di conversione e ripartire col cuore aperto alla speranza. b) Indicazioni di metodo Per una migliore e più efficace azione pastorale, propongo, per la nuova tappa di cammino, alcune attenzioni metodologiche, che il Consiglio Presbiterale e i Direttori degli Uffici di Curia valuteranno. 3 1

ß Potremmo fare di più per inculcare nei catechisti e negli operatori<br />

pastorali il dovere e il bisogno di formazione.<br />

ß Tutte le iniziative diocesane riuscirebbero meglio se fossero sempre<br />

e da tutti prese con dovuta attenzione.<br />

ß Gran parte del Programma Pastorale Diocesano non resterebbe<br />

lettera morta se lo si facesse entrare nella programmazione pastorale<br />

parrocchiale.<br />

ß Tante difformità di comportamento pastorale non ci sarebbero, se<br />

fosse più forte il senso di ecclesialità e di comunione presbiterale.<br />

ß Si può avere una maggiore partecipazione dei laici nell’azione pastorale<br />

se ci apriamo a un più rispettoso e attento ascolto e se dedichiamo<br />

più tempo alla formazione interiore e alla cura della vita<br />

spirituale <strong>delle</strong> persone.<br />

ß Si potrebbero dare risposte più adeguate ai bisogni di accoglienza<br />

se si unissero le forze e il volontariato per la carità.<br />

ß La costituzione <strong>delle</strong> unità pastorali non sarebbe così difficile e<br />

problematica, se fossimo un po’ più aperti al nuovo e alla comunione.<br />

ß Parecchie parrocchie non sono abitate e abitabili dai giovani.<br />

- I giovani, anche quelli “vicini”, avvertono l’assenza amichevole<br />

e spirituale, particolarmente dei preti giovani.<br />

ß Si nota il desiderio di un salto di qualità nella vita e nell’azione<br />

pastorale della <strong>Diocesi</strong>: dobbiamo chiederci cosa siamo disposti a<br />

fare per collaborare.<br />

Questa panoramica informale e incompleta non vuole essere né un<br />

libello di accusa né una retorica e trita lamentazione.<br />

Se in tutto ciò che abbiamo osservato c’è della verità, non dobbiamo<br />

fare altro che metterci in atteggiamento di conversione e ripartire col<br />

cuore aperto alla speranza.<br />

b) Indicazioni di metodo<br />

Per una migliore e più efficace azione pastorale, propongo, per la<br />

nuova tappa di cammino, alcune attenzioni metodologiche, che il Consiglio<br />

Presbiterale e i Direttori degli Uffici di Curia valuteranno.<br />

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