camminare insieme - Diocesi Altamura - Gravina - Acquaviva delle ...

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Probabilmente l’impronta più pesante che la società del nuovo millennio
lascerà ai posteri sarà proprio questa: l’ignoranza.
È l’ignoranza, infatti, la grande madre di tutti i mali del nostro tempo.
Non l’ignoranza incolpevole di chi non ha avuto il dono di conoscere,
ma l’ignoranza che è scelta volontaria e programmata di ignorare chi è
Dio e chi è l’uomo. L’ignoranza di chi presume di sapere e si rifiuta di
ricercare la verità; l’ignoranza che vuole tagliare le radici su cui è germogliato
il presente, l’ignoranza di chi preferisce ignorare per non ammettere
di essere fuori strada; l’ignoranza di chi essendo immerso nella
falsità, crede di essere la fonte della verità; l’ignoranza di chi non vuol
conoscere, per non accettare limiti e non dover fare rinunzie; l’ignoranza
di chi confonde rabbie e livori, odi e pregiudizi, condizionamenti psicologici
e ideologie di parte con lo splendore della verità; l’ignoranza di
chi insulta e combatte come nemici persone degne di altissima stima e
venerazione; l’ignoranza di chi non si rende conto di quale basso livello
e grottesca meschinità raggiunge, facendosi strada a colpi di insulti e
offese, presumendo di suscitare simpatizzanti e ottenere consensi.
Chi non ama è bugiardo
Solo una mente ignorante per scelta può pretendere che una minorenne
incinta possa decidere di abortire; che si abbrevi il tempo della
riflessione per interrompere la gravidanza; che aumenti il numero delle
settimane entro le quali è possibile abortire; che si possa praticare l’eutanasia
anche sui minori; che si possa fare il testamento biologico; che
la poligamia non sia più reato; che sia equiparato al matrimonio la convivenza
omosessuale; che i diritti “propri” della famiglia siano riconosciuti
anche a coppie che rifiutano il riconoscimento civile della loro
unione di fatto.
E non è assurdo denunciare la piaga dei bambini soldato o comunque
violati nella loro dignità infantile, e non porsi il problema di coscienza
delle decine e decine di milioni di figli abortiti? Che senso ha battersi per
la lotta contro i tumori e fare campagne a favore della RU486 o della manipolazione
degli embrioni o dell’eutanasia? Se l’uomo è tanto grande,
potente e autonomo da poter decidere, col favore della legge, di privare
un altro essere umano del diritto di vivere, della libertà di esistere, perché
alle vittime questo potere è negato?