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300 cessità. Si tratta di povertà d’ogni tipo, che abbiamo l’impressione oggi siano in netta crescita: povertà economica, umana, culturale, spirituale. È attivo un centro d’ascolto e un punto di distribuzione di viveri. Un discreto numero di famiglie della parrocchia si è impegnato a rifornire periodicamente la dispensa. I responsabili Caritas parrocchiali e i vari volontari sono stati formati con incontri a livello di unità pastorale. Fondamentali sono i centri d’ascolto parrocchiale: ascoltare per capire, osservare per progettare, orientare per risolvere. È stato promosso a favore dei giovani il credito formativo per i ragazzi frequentanti gli ultimi anni delle scuole superiori, e per sostenere l’Anno di Volontariato Sociale per ragazzi e ragazze. Per le famiglie, si è cercato di sostenerle con interventi e gesti concreti salvaguardando la loro dignità e cercando di intervenire per le cose di cui hanno bisogno, organizzando un servizio di recapito a casa, avvalendosi della collaborazione dei ministri straordinari. 1. Catechesi: gli operatori Caritas delle parrocchie, riuniti in commissione o gruppo operativo, hanno incontri mensili per programmare iniziative e formarsi. Il primo obiettivo è stato la presenza attiva ed operativa degli animatori Caritas in tutte le realtà parrocchiali. Il secondo obiettivo la costruzione dell’Osservatorio delle povertà e delle disponibilità. Il terzo obiettivo l’impegno politico-sociale per lavorare in rete con le istituzioni e le realtà politiche del territorio. Il quarto obiettivo: la progettualità, con precisi e puntuali progetti da predisporre e realizzare con gli altri uffici, per fornire radicali e fattivi aiuti per la risoluzione dei diversi problemi. Il quinto obiettivo: la collaborazione ed il coordinamento del volontariato. Sono state seguite direttamente le diverse Caritas Parrocchiali con la nascita dei laboratori in diocesi, per il collegamento con la regione e il centro nazionale, e per paesi per il collegamento con le parrocchie. Sono state stipulate apposite convenzioni per sostenere il cammino dei centri di ascolto nella risoluzione delle problematiche presentate e raccolte nell’ascolto. Il Coordinamento del lavoro del volontariato a livello centrale per la formazione dei volontari e la costruzione di una mappa dei servizi,
e la promozione per ogni paese della diocesi a sostenere nel cammino iniziale dei gesti, sono stati segno di una Carità che si fa accoglienza. Ci sono stati molti incontri mensili di preghiera e programmazione del Consiglio Diocesano Caritas. Inoltre ci sono incontri mensili di preghiera, formazione e di organizzazione del Coordinamento Cittadino. 2. Assistenza: vengono seguite varie famiglie della Parrocchia ed alcune fuori dal territorio parrocchiale. L’attenzione è posta all’individuazione di nuove situazioni di povertà, invitando i fedeli a farsi portavoce di eventuali situazioni di precarietà materiali e non solo. Alle famiglie si forniscono aiuti alimentari, con prodotti che riceviamo dalla C.E.E. e da offerte di parrocchiani, con cadenza bimestrale o al bisogno. Vengono seguiti alcuni extracomunitari, sostenendoli nel mettere su casa, cercando per loro mobili, suppellettili e abbigliamento. Si interviene anche, là dove ci viene richiesto, collaborando con il Consultorio familiare e i Servizi sociali dei Comuni della Diocesi, per delle particolari situazioni familiari, dove la povertà non è solo materiale. Sono stati avviati dei progetti “Un anziano in affidamento”; e “Adozione a Vicinanza” quale investimento culturale a favore dei minori a rischio. Si sono organizzati, nei diversi centri della Diocesi, giornate o settimana del Volontariato con dibattiti e manifestazioni utili a far conoscere le diverse realtà ed a creare coordinamento per poter raggiungere il traguardo della Consulta Diocesana della Associazioni di Volontariato. 3. Promozione: si sollecitano sempre le Comunità a non perdere di vista la testimonianza che come cristiani siamo chiamati a dare. Si programmano iniziative varie, soprattutto nei momenti forti dell’anno liturgico; se ci sono progetti diocesani, vengono sostenuti. Inoltre, si sensibilizzano le famiglie verso le adozioni a distanza. Alcune comunità hanno aderito a un progetto della Caritas diocesana per bambini a rischio sociale. 301
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Fondamentali sono i centri d’ascolto parrocchiale: ascoltare per capire,<br />
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per ragazzi e ragazze. Per le famiglie, si è cercato di sostenerle con interventi<br />
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per le cose di cui hanno bisogno, organizzando un servizio di recapito<br />
a casa, avvalendosi della collaborazione dei ministri straordinari.<br />
1. Catechesi: gli operatori Caritas <strong>delle</strong> parrocchie, riuniti in commissione<br />
o gruppo operativo, hanno incontri mensili per programmare<br />
iniziative e formarsi.<br />
Il primo obiettivo è stato la presenza attiva ed operativa degli animatori<br />
Caritas in tutte le realtà parrocchiali.<br />
Il secondo obiettivo la costruzione dell’Osservatorio <strong>delle</strong> povertà e<br />
<strong>delle</strong> disponibilità.<br />
Il terzo obiettivo l’impegno politico-sociale per lavorare in rete con<br />
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Il quarto obiettivo: la progettualità, con precisi e puntuali progetti da<br />
predisporre e realizzare con gli altri uffici, per fornire radicali e fattivi<br />
aiuti per la risoluzione dei diversi problemi.<br />
Il quinto obiettivo: la collaborazione ed il coordinamento del volontariato.<br />
Sono state seguite direttamente le diverse Caritas Parrocchiali con la<br />
nascita dei laboratori in diocesi, per il collegamento con la regione e il<br />
centro nazionale, e per paesi per il collegamento con le parrocchie. Sono<br />
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di ascolto nella risoluzione <strong>delle</strong> problematiche presentate e raccolte nell’ascolto.<br />
Il Coordinamento del lavoro del volontariato a livello centrale<br />
per la formazione dei volontari e la costruzione di una mappa dei servizi,