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13.06.2013 Views

2 propri di ogni Istituto, una visione ecclesiale che va al di là dell’ambito della Chiesa particolare. Ci sono anche dei limiti evidenti: l’esigua presenza di Istituti Religiosi maschili (appena cinque); l’età media elevata delle religiose e delle consacrate in genere, fenomeno che pregiudica la vivacità di una presenza; la concentrazione dei consacrati su pochi ambiti della pastorale (parrocchie e scuole dell’infanzia); una tendenza dei Consacrati a chiudersi nel loro mondo e riservare poca attenzione alla Chiesa locale. Le vocazioni alla Vita Consacrata in diocesi sono poche. Circa la promozione vocazionale ogni Istituto segue il suo metodo e le sue realizzazioni. Non ci sono percorsi comuni. Si registra - tra le religiose - una presenza significativa di vocazioni provenienti dai Paesi di missione. Non si prospetta in diocesi la nascita di nuovi Istituti di Vita Consacrata. I mezzi per alimentare la Vita Religiosa vengono sviluppati all’interno dei singoli Istituti. Pochi i percorsi comuni (ritiri spirituali, incontri di preghiera) tra le religiose e gli Istituti Secolari. Quanto alla fedeltà al carisma e alle costituzioni, è difficile entrare nelle singole situazioni. Per l’apostolato si è già detto della concentrazione su pochi ministeri (prevalenza dell’attività in parrocchia e nelle scuole dell’infanzia). Non mancano tuttavia esempi di sintonia con il carisma proprio, soprattutto nel campo della spiritualità mariana, della predicazione, della pastorale giovanile, dell’attenzione ai sacerdoti, ai poveri e ai malati. Alcuni Istituti Secolari e altre forme di Vita Consacrata si distinguono particolarmente nell’adesione al loro carisma specifico. Sull’obbedienza al Vescovo e l’osservanza della disciplina canonica, ci sembra di poter escludere situazioni di inadempienza di un qualche rilievo. L’unica forma istituzionalizzata di rapporto con i religiosi è l’Ufficio Diocesano per la Vita Consacrata. Per il rapporto fra i religiosi c’è il Consiglio Diocesano USMI e il Segretario Diocesano CISM. La cooperazione dei religiosi alla cura pastorale diocesana si esprime, in maniera elettiva, nel lavoro parrocchiale, nella predicazione, nella pastorale giovanile, nell’educazione scolastica dei fanciulli, nel campo della carità, nell’ecumenismo, nella sensibilizzazione alla missione ad gentes.

IX. COOPERAZIONE MISSIONARIA A. NOTA STATISTICA 2001 2005 Offerta annuale collette pro missioni € 34.471,30 B. PARTE ESPOSITIVA Offerta annuale collette pro missioni € 41.740.,00 A livello missionario, le parrocchie partecipano a tutte le iniziative di preghiera e di offerta per la Giornata Missionaria Mondiale, per la giornata della S. Infanzia e altre. Da diversi anni c’è l’adozione a distanza di bambini bisognosi, e diverse iniziative caritative. Viene dato particolare risalto, sia nella predicazione che nella proposta di iniziative specifiche, al mese missionario di ottobre, e in particolare alla Giornata missionaria mondiale. Durante l’Avvento e la Quaresima, si incoraggia la forma di evangelizzazione nei gruppi e nei Centri di ascolto. La Diocesi da oltre 20 anni è gemellata con una Diocesi dell’Etiopia (Awasa) specie nel settore sanitario. Già da qualche anno alcune comunità, hanno stabilito un legame con l’opera “Aiuto alla Chiesa che Soffre”, di cui si seguono i progetti. Ugualmente si pubblicizzano e si sostengono le iniziative promosse in terra di missione dai missionari originari della diocesi. Molto spesso si invitano missionari per alcune testimonianze ed incontri con i gruppi parrocchiali. Molte parrocchie partecipano in vari modi alle opere di formazione religiosa e sacerdotale nelle missioni cattoliche di vari paesi. X. LAICI A. NOTA STATISTICA Non ci sono associazioni pubbliche di laici se non quelle già menzionate nella parte catechesi. 2

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propri di ogni Istituto, una visione ecclesiale che va al di là dell’ambito<br />

della Chiesa particolare.<br />

Ci sono anche dei limiti evidenti: l’esigua presenza di Istituti Religiosi<br />

maschili (appena cinque); l’età media elevata <strong>delle</strong> religiose e <strong>delle</strong><br />

consacrate in genere, fenomeno che pregiudica la vivacità di una presenza;<br />

la concentrazione dei consacrati su pochi ambiti della pastorale (parrocchie<br />

e scuole dell’infanzia); una tendenza dei Consacrati a chiudersi<br />

nel loro mondo e riservare poca attenzione alla Chiesa locale.<br />

Le vocazioni alla Vita Consacrata in diocesi sono poche. Circa la promozione<br />

vocazionale ogni Istituto segue il suo metodo e le sue realizzazioni.<br />

Non ci sono percorsi comuni. Si registra - tra le religiose - una<br />

presenza significativa di vocazioni provenienti dai Paesi di missione.<br />

Non si prospetta in diocesi la nascita di nuovi Istituti di Vita Consacrata.<br />

I mezzi per alimentare la Vita Religiosa vengono sviluppati all’interno<br />

dei singoli Istituti. Pochi i percorsi comuni (ritiri spirituali, incontri di<br />

preghiera) tra le religiose e gli Istituti Secolari.<br />

Quanto alla fedeltà al carisma e alle costituzioni, è difficile entrare<br />

nelle singole situazioni. Per l’apostolato si è già detto della concentrazione<br />

su pochi ministeri (prevalenza dell’attività in parrocchia e nelle<br />

scuole dell’infanzia). Non mancano tuttavia esempi di sintonia con il<br />

carisma proprio, soprattutto nel campo della spiritualità mariana, della<br />

predicazione, della pastorale giovanile, dell’attenzione ai sacerdoti, ai<br />

poveri e ai malati. Alcuni Istituti Secolari e altre forme di Vita Consacrata<br />

si distinguono particolarmente nell’adesione al loro carisma specifico.<br />

Sull’obbedienza al Vescovo e l’osservanza della disciplina canonica,<br />

ci sembra di poter escludere situazioni di inadempienza di un qualche<br />

rilievo.<br />

L’unica forma istituzionalizzata di rapporto con i religiosi è l’Ufficio<br />

Diocesano per la Vita Consacrata. Per il rapporto fra i religiosi c’è il<br />

Consiglio Diocesano USMI e il Segretario Diocesano CISM.<br />

La cooperazione dei religiosi alla cura pastorale diocesana si esprime,<br />

in maniera elettiva, nel lavoro parrocchiale, nella predicazione, nella<br />

pastorale giovanile, nell’educazione scolastica dei fanciulli, nel campo<br />

della carità, nell’ecumenismo, nella sensibilizzazione alla missione<br />

ad gentes.

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