camminare insieme - Diocesi Altamura - Gravina - Acquaviva delle ...

familiari, contribuiscono molto alla promozione di un’assistenza improntata
a compitezza, rispetto, delicatezza e amorevolezza verso i malati.
È vero che lo spirito alto di carità e l’eccellenza professionale del
“Miulli”, sul piano umano e cristiano, sono nelle mani degli uomini e
delle donne che operano nel settore sanitario, amministrativo e assistenziale;
ma se è vero che il mondo della sanità oggi ha bisogno di ricuperare
in umanità, è altrettanto vero che ha bisogno delle risorse necessarie
per rispondere con mezzi e strutture adeguate alla domanda di salute e
alle legittime spettanze di quanti sono impegnati nel servizio sanitario.
Non credo che sia fuori luogo, in questo contesto, chiedere alle Autorità
nazionali e regionali che le legittime aspettative delle amministrazioni
e dei dipendenti degli Ospedali equiparati trovino, negli ambienti
governativi, la dovuta accoglienza. Il “Miulli”, come testimonia la grande
affluenza di pazienti, gode di meritata stima, perché non ha scopo di
lucro, perché si sforza di offrire un’assistenza cristianamente ispirata,
perchè, in quanto struttura equiparata, rispetta tutte le normative nazionali
e regionali. È auspicabile e giusto che gli si riconoscano gli stessi
diritti delle Aziende Pubbliche.
Il “Miulli” è in grado di dare redditività non solo per quantità di prestazioni,
ma anche per qualità e totalità di assistenza.
È possibile legare alla celebrazione e al ricordo di questo giorno
l’apertura delle Unità Operative mancanti al completamento di tutta l’attività
ospedaliera?
Non ci si dica solo che il “Miulli” è un fiore all’occhiello della sanità
pugliese e meridionale.
Venire a sapere che l’Amministrazione Regionale parla bene di noi,
ci dà gioia e ci ripaga di tutte le sofferenze e le umiliazioni alle quali, per
altri versi, siamo continuamente esposti; ma ci si aiuti anche a far vivere
e a far crescere l’Ospedale.
I grandi e gravi problemi dell’Ospedale, però, non devono farmi perdere
di vista la gioia di questa solenne manifestazione e, soprattutto, il
bisogno di farmi portavoce della gratitudine che è nel cuore di tutti.
A nome mio personale e di tutto l’Ente Ecclesiastico devo esprimere
un doveroso ringraziamento, non legato semplicemente alla partecipazione
a questa celebrazione, ma esteso a tutti i modi e i momenti attraverso
i quali si è giunti alla realizzazione e al completamento di quest’opera.
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