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camminare insieme - Diocesi Altamura - Gravina - Acquaviva delle ...

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al totale, tra il 2 e il 4%, non esiste un fenomeno sociale come nel Nord<br />

Europa e non si possono mettere <strong>insieme</strong> situazioni diverse, per es. convivenza<br />

tra zia e nipote, nonni...). 2) Siamo rimasti fanalino di coda in<br />

Europa, perché in Italia persiste un atteggiamento di non attenzione, ma<br />

solo la metà dei Paesi Europei si è data una norma (5 Paesi hanno legiferato<br />

sulle coppie omosessuali, ma con profonde differenze). 3) Se il legislatore<br />

non può ignorare il fatto, deve anche badare alla correlazione tra<br />

fatto e diritto. È vero che la legge nasce dai bisogni sociali, ma è anche<br />

vero che la legge indica doveri e limiti sociali.<br />

Sono vent’anni – continua il Relatore – che vengono presentate proposte<br />

di legge mai prese in considerazione (14 proposte di legge sui riconoscimenti<br />

omosessuali e di queste ben 7 presentate da Grillini). Da un<br />

confronto giuridico risulta che le richieste puntano a rivendicare quanto<br />

vale per la famiglia.<br />

In pratica, nel ddl si vuole l’identità sotto il profilo culturale e simbolico,<br />

così che non esisterebbe più la famiglia, ma tante realtà diverse<br />

come famiglie. Punto nodale non sono i diritti da dare o negare, ma la<br />

rilevanza pubblicistica riconosciuta dallo Stato.<br />

Tornando al ddl, c’è subito da osservare che il comma 2 dell’Art. 22<br />

è inaccettabile. Letto <strong>insieme</strong> al 1° comma e alla luce della relazione illustrativa<br />

dello stesso ddl (che spiega la mens del legislatore) si dice che<br />

chi si oppone alla visione proposta introduce anacronistiche distinzioni!<br />

Quando si fa riferimento agli Artt. 2-3 della Costituzione, si dimentica<br />

la chiarezza dell’Art. 29. Infatti, la Corte Costituzionale, anche quando<br />

è intervenuta per riconoscere i diritti individuali, ha affermato che<br />

non si può confondere la famiglia con altre forme di convivenza. Si sta<br />

assistendo ad una lettura ideologica e in malafede del quadro legislativo<br />

costituzionale. Le fughe in avanti che le Regioni stanno operando<br />

vanno ben oltre i limiti propri della Regione. L’attuale formulazione del<br />

2° comma mostra la finalità ideologica del legislatore che, nel definire,<br />

abbina la famiglia ad altre forme diverse di unioni non matrimoniali e<br />

non utilitaristiche.<br />

Infine, le cose giuridiche hanno carattere unitario, in tutti gli articoli<br />

usare lo stesso linguaggio. Mi chiedo – conclude il relatore – se in una<br />

prima parte non dobbiamo chiedere di più per ottenere il minimo.<br />

Mons. Ruppi propone ai Vescovi di approvare un comunicato da diffondere<br />

alla fine dei lavori della Conferenza. Letta una prima bozza, distribuita<br />

in copia ai presenti, [allegato 6] viene approvata con alcune<br />

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