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LE ADOZIONI: tanti bambini, ma troppo difficili le ... - Campo de'fiori

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FRANCO<br />

BUCARELLI.<br />

Una vita<br />

appassionata<br />

per il<br />

giornalismo.<br />

I<br />

PANDEMONIUM<br />

ED IL<br />

SIGNOR G.<br />

<strong>LE</strong> <strong>ADOZIONI</strong>:<br />

<strong>tanti</strong> <strong>bambini</strong>,<br />

<strong>ma</strong> <strong>troppo</strong><br />

<strong>difficili</strong> <strong>le</strong><br />

pratiche<br />

burocratiche.


2<br />

Editoria<strong>le</strong>:<br />

Tutti in pista.................................................3<br />

I Pandemonium<br />

ed il Signor G...6<br />

L’intervista:<br />

Franco Bucarelli. Una<br />

vita appassionata per il<br />

giornalismo...............4-5<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Curriculum vitae:<br />

Deborah Massaro..........................................9<br />

Ro<strong>ma</strong> che se n’è andata:<br />

Donna Olimpia Maidalchini Pamphili “la<br />

Papessa”...............................................10-11<br />

Suonare Suonare:<br />

Greg Lake “Songs of a<br />

lifetime”......................12-13<br />

I fan in Rete di Kinsella!.........................14<br />

Attenzione all’Udito.................................15<br />

Cine Parade:<br />

Workers - Pronti a tutto..............................16<br />

Ecologia e ambiente:<br />

Che ne sarà della Tuscia?...........................18<br />

Un Nata<strong>le</strong> da Re ... Magio.......................20<br />

La filosofia dell’essere............................22<br />

Come eravamo:<br />

TURIDDO MADAMI ... questo sconosciuto....25<br />

L’adozione:<br />

<strong>tanti</strong> <strong>bambini</strong>, <strong>ma</strong> <strong>troppo</strong><br />

difficoltose <strong>le</strong> pratiche<br />

burocratiche..................26<br />

Terapia occupaziona<strong>le</strong>............................27<br />

Roberto Urbani e <strong>le</strong> sue profonde poesie<br />

emergenti dalla sensibilità e dal sentire<br />

la vita come dono prezioso.....................28<br />

SOMMARIO<br />

Feste e tradizioni nella Civita Castellana<br />

degli anni Trenta.....................................30<br />

Trucco d’epoca:<br />

Gli anni ‘80 ...............................................31<br />

Giubi<strong>le</strong>o eucaristico (2013 - 2014) a<br />

Bolsena ed Orvieto.................................32<br />

Le auto della nostra<br />

infanzia....................33<br />

Il Fumetto:<br />

End...........................................................34<br />

L’angolo del col<strong>le</strong>zionista:<br />

La canzone del<strong>le</strong> <strong>ma</strong>scherine.......................35<br />

Un favola bellissi<strong>ma</strong>................................36<br />

Nel cuore.................................................36<br />

La Bel<strong>le</strong>zza instabi<strong>le</strong> di Federica Bonzi..37<br />

Una “Fabrica di ricordi”:<br />

Quel bel Cupido..........................................39<br />

La Domenica del Corriere.......................40<br />

I nostri amici...........................................41<br />

News.............................................42-43-44<br />

Le proposte editoriali<br />

di <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Identità e Valore il secondo tassello<br />

della trilogia del Prof. Marsicola..45<br />

Agenda....................................46-47-48-49<br />

Messaggi............................................50-51<br />

Ro<strong>ma</strong> com’era.........................................52<br />

Album dei ricordi...53-54-55-56-57-58-59<br />

Annunci gratuiti................................60-61<br />

Oroscopo.................................................62<br />

Se<strong>le</strong>zione offerte immobiliari ..........63-64<br />

I NOSTRI RECAPITI UTILI<br />

Foto di copertina: Dolomiti - Alpe di Siusi<br />

SEDE OPERATIVA:<br />

OPERATIVA : PIAZZA DELLA DELLA LIBERAZIONE, 2 - CIVITA CASTELLANA (VT)<br />

TEL/FAX 0761.513117 - info@campodefiori.biz<br />

SEDE RAPPRESENTATIVA: VIA<strong>LE</strong> MAZZINI, 140 - ROMA<br />

ROMA


<strong>Campo</strong> de’ fiori 3<br />

Tutti in pista<br />

di Sandro Anselmi<br />

“T<br />

utti in pista, altro giro altra corsa”. Si sentiva, <strong>tanti</strong> anni fa, dall’altoparlante del<strong>le</strong> <strong>ma</strong>cchinine<br />

a scontro durante <strong>le</strong> feste patronali nei nostri bei paesi.<br />

Oggi possiamo im<strong>ma</strong>ginare la stessa pista, non più affollata da <strong>bambini</strong>, <strong>ma</strong> presa <strong>le</strong>tteralmente<br />

d’assalto da un esercito di politici che sgomita per occupare un posto ed iniziare l’ennesimo giro,<br />

con la speranza, spesso disattesa, di poterlo terminare. Accade, infatti, che il giro s’interrompa ed i<br />

conducenti del<strong>le</strong> <strong>ma</strong>cchinine debbano scendere in corsa per poter far posto a nuovi occupanti, e<br />

risalire di nuovo, forse, al prossimo giro.<br />

Tutti adesso invocano il ritorno di tempi diversi, tempi in cui si possa riscoprire il rispetto e la <strong>le</strong>altà<br />

e, se queste saranno scambiate per pruderie de<strong>ma</strong>gogiche, non bisognerà di<strong>le</strong>ggiar<strong>le</strong> perché l’amora<strong>le</strong><br />

cresce ogni giorno ed acquista viru<strong>le</strong>nza.<br />

Opere inutili, appalti truccati, tangenti, sprechi a non finire; abbiamo il più alto numero di parlamentari<br />

del mondo con gli stipendi più alti, che vivono comp<strong>le</strong>tamente immersi nel<strong>le</strong> ricchezze e<br />

sono tutti immuni ed impunibili. Per non parlare, poi, del<strong>le</strong> false promesse: “Toglieremo l’IMU, abbasseremo <strong>le</strong> tasse,<br />

ridurremo il numero dei parlamentari ed i loro stipendi, creeremo nuovi posti di lavoro…”. E che dire dei nostri governanti<br />

che hanno regalato i soldi della BCE alla banche allo 0,65 % d’interesse? Esse ci hanno comprato i titoli di<br />

Stato, anziché destinarli al<strong>le</strong> picco<strong>le</strong> imprese, che invece stanno affogando! Le tasse, poi, sono tutte incredibilmente<br />

orfane di padre!<br />

Questo Stato protervo che è rappresentato da partiti che rubano, che fa accordi con la <strong>ma</strong>fia, che non conta più i<br />

suicidi di piccoli imprenditori, che non vede la gente morire sul<strong>le</strong> barel<strong>le</strong> degli ospedali, ci richiede ancora di ridargli<br />

fiducia e potere?<br />

Ma si sa bene che a lavar la testa all’asino si perde tempo, acqua e sapone. Che dobbiamo fare allora? Faremo ancora<br />

del <strong>ma</strong><strong>le</strong> ai nostri giovani che abbandonati comp<strong>le</strong>tamente a se stessi hanno preso, giustamente, <strong>le</strong> distanze da<br />

qualsiasi for<strong>ma</strong>zione politica? A loro dico: conservate almeno l’amore per il prossimo, perchè è l’unica cosa ancora<br />

libera ed esentasse! A questi altri invece: attento, chi semina vento raccoglie tempesta!<br />

C’è confusione ed un buio tota<strong>le</strong>, e nella notte tutti i gatti sono neri. Siamo tutti su una nave senza bussola e senza<br />

po<strong>le</strong>na e la bonaccia precede sempre la tempesta! Non possiamo essere più dei bei pupi colorati, <strong>ma</strong>novrati da abili<br />

burattinai.<br />

Non è certo un bel momento. A chi si deve credere, a chi bisogna dar retta, <strong>ma</strong> soprattutto, c’è qualcuno che veramente<br />

può e vuol fare qualcosa, senza seguire solo i propri interessi?<br />

Perfino gli assertori della politica tradiziona<strong>le</strong>, quelli più convinti, quelli onesti, hanno incassato troppe delusioni,<br />

patito troppi tradimenti, e non credono, pur<strong>troppo</strong>, più a nulla.<br />

E come potrebbero?


4<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

FRANCO BUCARELLI.<br />

Una vita appassionata per il giornalismo.<br />

Come promesso sul precedente<br />

numero della nostra rivista, siamo<br />

riusciti a realizzare una bellissi<strong>ma</strong><br />

intervista con il noto e, concedetemi il termine,<br />

“pluripremiato” giornalista Franco<br />

Bucarelli. Non vi nascondo che per me è<br />

stata una bella prova: incontrare un personaggio<br />

che, in sessanta anni di carriera<br />

giornalistica, ha intervistato alcuni tra i più<br />

impor<strong>tanti</strong> ed autorevoli personaggi che<br />

hanno scritto <strong>le</strong> pagine della storia mondia<strong>le</strong><br />

dell’ultimo secolo.<br />

Ci ha calorosamente accolto nella sua casa<br />

di campagna, dove abbiamo potuto ammirare<br />

tutti i suoi ricordi professionali. E’ un<br />

simpatico gentiluomo napo<strong>le</strong>tano dai modi<br />

garbati ed e<strong>le</strong>ganti, oltre che di vastissi<strong>ma</strong><br />

cultura, che emerge nel corso di questo<br />

lungo dialogo. L’incontro avviene nel suo<br />

studio luminoso e tranquillo, dove poter<br />

pensare e scrivere, tappezzato con tutte <strong>le</strong><br />

foto dei momenti più impor<strong>tanti</strong> della sua<br />

carriera, con personaggi di mezzo mondo.<br />

Su una grande parete, il suo preziosissimo<br />

archivio con circa duemila interviste radiofoniche<br />

e tutti i suoi documentari, <strong>ma</strong>teria<strong>le</strong><br />

che, alla sua scomparsa, donerà ad<br />

una fondazione con il suo nome. Franco<br />

Bucarelli è stato uno dei più grandi giornalisti<br />

d’assalto italiani, spesso inviato in<br />

Medio Oriente, <strong>ma</strong> anche in Vietnam, in<br />

Russia ed in Africa, oltre che l’unico giornalista<br />

vaticanista che ha avuto l’onore di<br />

intervistare gli ultimi cinque Pontefici,<br />

insieme al Santo Padre Pio da Pietralcina e<br />

ad altri impor<strong>tanti</strong> esponenti di altre fedi<br />

religiose.<br />

Come e quando è nata la tua passione<br />

per il giornalismo e da lì , poi, la<br />

tua lunghissi<strong>ma</strong> carriera?<br />

“Il mio sogno è sempre stato quello di<br />

essere medico missionario poi il destino ha<br />

deciso diversamente. Quando avevo nemmeno<br />

vent’anni, iniziai a fare qualche piccola<br />

esperienza come giornalista sportivo,<br />

a Napoli, poi, quando capii che, se vo<strong>le</strong>vo<br />

scegliere la strada del giornalismo, dovevo<br />

andare via dall’Italia e, così, emigrai negli<br />

Stati Uniti. A New York, cominciai a frequentare<br />

gli studi te<strong>le</strong>visivi dell’ABC NEWS,<br />

una del<strong>le</strong> tre reti più impor<strong>tanti</strong> d’America.<br />

Venni assunto come ricercatore di notizie.<br />

Un giorno, chiesero se c’era qualcuno disposto<br />

ad andare nell’inferno del Vietnam<br />

ed io, subito, mi proposi al direttore. Così<br />

iniziò la mia carriera, cominciando a girare<br />

i cinque continenti, sempre<br />

con la stessa valigia porta-fortuna.<br />

Successivamente tornai<br />

in Italia e venni contattato dal<br />

direttore del setti<strong>ma</strong>na<strong>le</strong><br />

L’Europeo, che cercava una<br />

sostituzione nel ruolo d’inviato,<br />

perché Oriana Fallaci<br />

aveva lasciato il giorna<strong>le</strong>.<br />

Accettai di sostituirla e riuscii a<br />

realizzare subito, in Medio<br />

Oriente, tre grandi interviste<br />

con Arafat, Habash, il capo dei<br />

dirottatori pa<strong>le</strong>stinesi, Re<br />

Hussein di Giordania e Ben<br />

Gurion, il fondatore dello Stato<br />

d’Israe<strong>le</strong>. Ri<strong>ma</strong>si due anni a<br />

L’Europeo, poi chiesi di essere<br />

assunto alla RAI, mostrando <strong>le</strong> referenze<br />

acquisite. Mi dissero che mi avrebbero<br />

preso, se fossi riuscito ad intervistare<br />

Padre Pio da Pietralcina, perché era missione<br />

impossibi<strong>le</strong>, visto che non intendeva<br />

parlare con i giornalisti. Ci avevano provato<br />

in <strong>tanti</strong>, <strong>ma</strong> nessuno c’era riuscito. Io<br />

neanche sapevo chi fosse, comunque partii<br />

alla volta di San Giovanni Rotondo con<br />

un registratore nascosto sotto il cappotto,<br />

e Padre Pio, che <strong>le</strong>ggeva nel pensiero della<br />

gente, quando mi vide mi disse “Chi’a fa’<br />

cù’ chillu coso?”. Mi crollò il mondo<br />

addosso, <strong>ma</strong> il monaco con <strong>le</strong> stim<strong>ma</strong>te<br />

continuava a guardarmi fisso: sembrava<br />

che avesse capito che da quella intervista<br />

dipendeva la mia assunzione al Giorna<strong>le</strong><br />

Radio RAI. Poi, improvvisamente, esclamò<br />

: “Vieni”. Entrammo nella sua cella e<br />

realizzai l’intervista. Avevo il terrore che,<br />

nella fretta, il registratore non avesse funzionato.<br />

Invece, andò benissimo. Tornai a<br />

Ro<strong>ma</strong> lasciando tutti i col<strong>le</strong>ghi a bocca<br />

aperta e pieni d’invidia, increduli per quello<br />

che avevo ottenuto da Padre Pio. Così<br />

fui assunto al Giorna<strong>le</strong> Radio, dove ri<strong>ma</strong>si<br />

per ventidue anni, sempre come inviato<br />

specia<strong>le</strong>. Quella storica intervista, unica al<br />

mondo, si può ascoltare sul mio sito professiona<strong>le</strong>:<br />

www.francobucarelli.it. In quei<br />

lunghi anni alla RAI, ho girato mezzo<br />

mondo. Ho visto e raccontato tutte <strong>le</strong><br />

guerre del Medio Oriente, imparando a<br />

farmi capire in arabo ed in ebraico. Sono<br />

diventato amico di sedici Capi di Stato,<br />

anche in Africa e nell’Est Europa.”<br />

Quando hai conosciuto Papa<br />

Wojtyla?<br />

“A Cracovia, quando era solo vescovo ed<br />

era perseguitato dal regime comunista<br />

polacco. Era il quarto Pontefice, perché<br />

Franco Bucarelli riceve il premio A<strong>ma</strong>lfi per la carriera<br />

da Milly Carlucci<br />

G


Giovanni Paolo II intervistato da Franco Bucarelli<br />

Franco Bucarelli con Benedetto XVI<br />

Cossiga insieme a Franco Bucarelli<br />

Arafat e Franco Bucarelli<br />

ho cominciato a seguire gli eventi in<br />

Vaticano, già all’epoca di Papa Giovanni<br />

XXIII, poi ho conosciuto Paolo VI, Albino<br />

Luciani, quand’era vescovo di Vittorio<br />

Veneto, pri<strong>ma</strong> di diventare Papa, poi il<br />

Pontefice polacco ed infine Benedetto XVI.<br />

Dopo avere lavorato in RAI, ben 28 anni,<br />

pri<strong>ma</strong> alla Radio e poi anche in TV, un<br />

giorno squillò il te<strong>le</strong>fono di casa mia. Mi<br />

dissero che Berlusconi vo<strong>le</strong>va parlarmi,<br />

<strong>ma</strong> io pensavo si trattasse di uno scherzo.<br />

Invece il direttore Arrigo Levi mi passò il<br />

Cavaliere. Mi disse che era un costante<br />

ascoltatore dei miei servizi alla RAI e mi<br />

offrì un posto da Capo Redattore ed inviato<br />

specia<strong>le</strong> presso la Te<strong>le</strong>visione sua che<br />

stava nascendo. Obbiettai che, all’epoca,<br />

ero distaccato dal Giorna<strong>le</strong> Radio al<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Quirina<strong>le</strong> e che da quattro anni seguivo il<br />

Presidente Cossiga, <strong>ma</strong> mi fu rivelato che<br />

il Capo dello Stato avallava quella richiesta<br />

e così entrai nell’attua<strong>le</strong> gruppo Mediaset.<br />

Cominciammo con un setti<strong>ma</strong>na<strong>le</strong> te<strong>le</strong>visivo<br />

che si chia<strong>ma</strong>va “ TV-TV”, poi “Dentro<br />

la notizia” ed infine “Cana<strong>le</strong> 5”. Quando<br />

intervistai in esclusiva mondia<strong>le</strong> Papa<br />

Wojtyla, Berlusconi mi dette un premio di<br />

dieci milioni. Ri<strong>ma</strong>si quattro anni a Video<br />

News. Ma Cossiga, verso la fine del suo<br />

settennato, mi rivol<strong>le</strong> al Quirina<strong>le</strong> e quindi<br />

rientrai in Rai, dopo quella bellissi<strong>ma</strong> esperienza<br />

di Cana<strong>le</strong> 5. Quando andai in pensione,<br />

poi, gli amici del Vaticano mi chiesero<br />

di tornare in quell’ambiente che conoscevo<br />

molto bene. Avevo intervistato quattro<br />

papi e Giovanni Paolo II era sulla via<br />

del tramonto. Il loro desiderio era che io<br />

potessi conoscere ed intervistare anche il<br />

prossimo Pontefice. Avevo fondata certezza<br />

che il successore sarebbe stato<br />

Joseph Ratzinger e, alla vigilia del<br />

Conclave, mi precipitai in Baviera, realizzando<br />

una biografia radiofonica del futuro<br />

Papa, insieme ai col<strong>le</strong>ghi della Radio<br />

Vaticana, in dodici puntate, per la qua<strong>le</strong><br />

intervistai addirittura il fratello del<br />

Pontefice tedesco, Don Georg, pri<strong>ma</strong> che<br />

venisse e<strong>le</strong>tto al soglio di Pietro. Quattro<br />

giorni dopo l’e<strong>le</strong>zione nella Cappella<br />

Sistina, presentai il cofanetto con <strong>le</strong> dodici<br />

puntate in un apposito CD. Benedetto XVI<br />

ri<strong>ma</strong>se stupito e da lì iniziò questo nostro<br />

rapporto cordia<strong>le</strong>. Dunque, sono cinque i<br />

Papi che ho incontrato ed intervistato,<br />

oltre a novantuno Capi di Stato, arabi, africani<br />

e dell’Est Europa. Ho girato i cinque<br />

continenti, ho visitato novantaquattro<br />

nazioni, imparando ad esprimermi in cinque<br />

lingue, che spesso mi consentono di<br />

fare conferenze anche all’estero.”<br />

Com’è il tuo rapporto con la fede,<br />

visto che hai conosciuto <strong>tanti</strong> capi<br />

religiosi, anche di altre fedi?<br />

“Sono profondamente religioso. Mi sono<br />

laureato in un’università americana evangelico-battista<br />

e mi è ri<strong>ma</strong>sta questa<br />

impronta. Credo nella forza della preghiera<br />

ed ho rispetto profondo per chi professa<br />

altre religioni. Non sopporto strutture<br />

che si sovrappongono alla Fede individua<strong>le</strong>.<br />

Sono per la purezza assoluta, perché la<br />

Chiesa siamo noi, tutta la comunità dei<br />

viventi.”<br />

Cosa pensi dei giovani giornalisti di<br />

oggi?<br />

“Penso che abbiano passione e tanta<br />

buona volontà <strong>ma</strong> non hanno una buona<br />

scuola. Le scuo<strong>le</strong> di giornalismo sono fabbriche<br />

di illusioni, perché una volta laureati<br />

non riescono a trovare lavoro. Gli<br />

“inviati speciali” non esistono più. Non ci<br />

sono scuo<strong>le</strong> di giornalismo dove si insegna<br />

come comportarsi durante situazioni <strong>difficili</strong>,<br />

come contrattare, come nascondere il<br />

<strong>ma</strong>teria<strong>le</strong> registrato senza farselo sequestrare<br />

dai regimi totalitari, come non farsi<br />

derubare negli alberghi e non farsi uccidere.<br />

Diversi miei col<strong>le</strong>ghi e col<strong>le</strong>ghe ci<br />

hanno rimesso la pel<strong>le</strong>, perché si sono<br />

fidati del loro autista. Occorre una lunga<br />

scuola ed esperienza per fare l’inviato specia<strong>le</strong>.<br />

Ci sono dei piccoli trucchi. I nostri<br />

te<strong>le</strong>giornali e quotidiani parlano solo di<br />

politica e questioni italiane. Io, invece,<br />

guardo i te<strong>le</strong>giornali di tutto il mondo perché<br />

mi piace essere infor<strong>ma</strong>to anche su<br />

quello che accade all’estero. Ti confesso il<br />

mio sogno: vorrei che si sviluppasse la cultura.<br />

La racco<strong>ma</strong>ndazione che faccio ai<br />

giovani è di imparare <strong>le</strong> lingue, soprattutto<br />

l’ing<strong>le</strong>se, siamo or<strong>ma</strong>i una comunità<br />

globa<strong>le</strong>. Specialmente per chi vuo<strong>le</strong> fare<br />

questo mestiere, perché quando viaggi e<br />

conosci la lingua sei padrone della situazione.<br />

In Italia, il vero giornalismo è<br />

morto. Lo ha ucciso il computer e la miopia<br />

degli editori dei grandi gruppi. Ai giovani<br />

consiglio di andare all’estero, dove la<br />

notizia ha ancora un valore. Qui è diventata<br />

solo merce di scambio o di ricatto.”<br />

Nella tua vita non ti sei fatto <strong>ma</strong>ncare<br />

nulla, <strong>ma</strong> hai un rimpianto?<br />

“Quello di non aver fatto il missionario. Io<br />

sento ancora questo bisogno di dare agli<br />

altri parte di quello che fortunatamente ho<br />

avuto, anche se guadagnato tante volte a<br />

rischio della vita. Oggi, nel mondo, più<br />

che <strong>ma</strong>i, c’è bisogno di aiutare milioni di<br />

persone, indigenti, <strong>ma</strong>lati, soli, e donare<br />

loro la Fede è un vero modo di essere cristiano.<br />

Forse, un giorno, a dispetto dei<br />

miei 80 anni, tornerò in quel<strong>le</strong> terre lontane<br />

dove per quella gente la sofferenza è<br />

pane quotidiano.”<br />

Quali sono i tuoi progetti?<br />

“Sto scrivendo un libro sul<strong>le</strong> mie esperienze<br />

in Medio Oriente, in cui racconterò<br />

molto dell’Islam, perché tanta gente ne<br />

parla a sproposito, <strong>ma</strong> non lo conosce.<br />

L’Islam non è una religione, è un modo di<br />

vivere. E’ una disciplina severa del cuore,<br />

della mente e dell’ani<strong>ma</strong>.”<br />

L’intervista è finita: il tempo è volato, <strong>ma</strong><br />

è stato interessantissimo conoscere la vita<br />

avventurosa di un vero giornalista, persona<br />

affabi<strong>le</strong>, per nulla presuntuosa, nonostante<br />

il suo calibro professiona<strong>le</strong>. Da 20<br />

anni vive serenamente a Fabrica di Ro<strong>ma</strong>,<br />

insieme alla genti<strong>le</strong> moglie A<strong>le</strong>ssandra,<br />

esperta di musica, che canta nel Coro di<br />

Civita Castellana, entrambi sti<strong>ma</strong>ti dai concittadini,<br />

soprattutto per la loro comp<strong>le</strong>ta<br />

disponibilità , in ogni circostanza. Grazie<br />

Franco.<br />

Ermelinda Benedetti<br />

Franco Bucarelli e Ermelinda Benedetti<br />

dopo l’intervista<br />

5


6<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

I PANDEMONIUM ED IL SIGNOR G<br />

O<strong>ma</strong>ggio a Giorgio Gaber al qua<strong>le</strong> si ispirano daanni per il loro teatro canzone<br />

Nascono nel 1976<br />

nei corridoi della<br />

Rca Italiana nel<strong>le</strong><br />

storica sede di Via<br />

Tiburtina come aggregazione<br />

di giovani ta<strong>le</strong>nti<br />

emergenti per creare<br />

una sorta di interazione<br />

artistica seguiti fin dall’inizio<br />

da famosi autori ed<br />

arrangiatori quali Piero<br />

Pintucci e coreografi<br />

quali Franco Miseria. Dopo alcuni anni<br />

alcuni di loro scelsero di continuare da soli<br />

: Dario Farina, autore di quasi tutti i successi<br />

dei Ricchi e poveri, Miche<strong>le</strong><br />

Paulicelli autore di musical di grande successo<br />

quali “Forza Venite Gente” e lo stesso<br />

Amedeo Minghi che proprio in quegli<br />

anni scrisse uno dei suoi più grandi successi<br />

“L’ Immenso”. Dopo la parentesi fine<br />

anni 70 che vede la collaborazione del<br />

gruppo con Gigi Proietti (La commedia di<br />

Gaetanaccio) e Gabriella Ferri (il progetto<br />

te<strong>le</strong>visivo, discografico e teatra<strong>le</strong> “...E<br />

adesso andiamo a cominciare”) nel 1979,<br />

dopo la storica collaborazione dell’anno<br />

pri<strong>ma</strong> con Rino Gaetano e la sua Gianna,<br />

il gruppo partecipa al Festival di Sanremo<br />

con il brano “Tu fai schifo sempre“, antitesi<br />

della classica canzone sanremese di<br />

quei tempi. Seguiranno “Barista“, “Sexy<br />

Cola“, ”Fatte curà “, “La colpa è di<br />

Maria“, “Canzone scartata“.<br />

Man <strong>ma</strong>no i Pandemonium trovano sempre<br />

più la loro ispirazione in quel teatro canzone<br />

tanto caro a Giorgio Gaber e, proprio<br />

con lo spettacolo “ Il suo nome era... il<br />

Signor G“ al Teatro Arcoba<strong>le</strong>no di Ro<strong>ma</strong>,<br />

Mariano Perrella, Gianni Mauro,<br />

Gianna Carlotta, Annarina Pirastu e<br />

“Pensiamo di aver<br />

rotto con un certo tipo<br />

di sche<strong>ma</strong> ed abbiamo<br />

aperto una strada<br />

con una canzone<br />

alternativa presentata<br />

a Sanremo”<br />

(1979 - Tu fai schifo sempre)<br />

Patrizia Tapparelli ne<br />

ce<strong>le</strong>brano <strong>le</strong> gesta per i 10<br />

anni dalla scomparsa. In<br />

quegli anni intanto trovavano<br />

frequenti collaborazioni<br />

con prestigiosi artisti quali<br />

Renato Rascel, Gino<br />

Bramieri, Pippo Franco,<br />

Mia Martini e molti altri.<br />

Nel 1998 vincevano il<br />

Premio Quartetto Cetra<br />

per i gruppi vocali nel settore<br />

cabaret e proprio la critica li considera<br />

loro eredi naturali. Poco pri<strong>ma</strong> che inizi<br />

una del<strong>le</strong> repliche dello spettacolo tributo<br />

a Giorgio Gaber, incontriamo Mariano e<br />

Gianni e chiediamo lumi sul grande artista<br />

e sullo spettacolo...<br />

”Giorgio non faceva musica faci<strong>le</strong>, <strong>ma</strong><br />

aveva un pubblico vastissimo perché scriveva<br />

del<strong>le</strong> cose di spessore, ed in questo<br />

nostro spettacolo ritroviamo un Gaber<br />

dal<strong>le</strong> canzoni più <strong>le</strong>ggere,<br />

tipo Barbera e<br />

Champagne e Non<br />

Arrossire, fino a quel<strong>le</strong><br />

di forte impegno,<br />

qua<strong>le</strong> Destra e<br />

Sinistra e Dall’Altra<br />

Parte del Cancello, e<br />

possiamo affer<strong>ma</strong>re<br />

che quello che ci avvicina<br />

a Lui è il Teatro-<br />

Canzone, e noi fin dall’inizio<br />

ci siamo ispirati<br />

a quel genere di<br />

fare teatro attraverso<br />

<strong>le</strong> canzoni; tra l’altro<br />

noi avevamo già parlato<br />

di Gaber molti<br />

anni fa: abbiamo fatto<br />

un “Gino Bramieri Show” al Sistina insieme<br />

e, siccome noi avevamo avuto un idea<br />

di fare un arrangiamento particolare di<br />

“Shampoo”, gliela abbiamo fatta sentire<br />

al pianoforte comp<strong>le</strong>tamente stravolta ed<br />

a Lui piacque <strong>tanti</strong>ssimo, che appena chiedemmo<br />

di poterla incidere, acconsentì<br />

subito e noi la mettemmo nel nostro disco<br />

dell’epoca.”<br />

Perché qualcuno vi chia<strong>ma</strong> gli eredi<br />

del quartetto più famoso della musica<br />

italiana?<br />

“Fin da ragazzini noi non riuscivamo a<br />

capire come <strong>ma</strong>i ci piaceva il Quartetto<br />

Cetra, contrariamente ai gusti dei nostri<br />

coetanei, <strong>ma</strong> evidentemente c’era un affinità<br />

artistica con il loro sti<strong>le</strong> e quindi<br />

abbiamo proseguito su quella strada.<br />

Pensiamo di aver rotto con un certo tipo di<br />

sche<strong>ma</strong> ed abbiamo aperto una strada con<br />

una canzone alternativa presentata a<br />

Sanremo, che in quegli anni vendette<br />

molto e ci regalò tanta notorietà ! Quei 3<br />

minuti furono molto impor<strong>tanti</strong>.”<br />

Sandro A<strong>le</strong>ssi<br />

Ecco il link per ascoltare l’intervista intera:<br />

http://www.spreaker.com/user/4565553


<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Curriculum vitae<br />

Deborah Massaro nasce a Ro<strong>ma</strong><br />

e, fin da giovanissi<strong>ma</strong>, si appassiona<br />

al mondo teatra<strong>le</strong> tanto che, fin<br />

dall’età di 15 anni, inizia a fare teatro<br />

a<strong>ma</strong>toria<strong>le</strong> con alcuni giovani amici e,<br />

dopo essersi diplo<strong>ma</strong>ta in scenografia<br />

all’Istituto di Stato per la<br />

Cine<strong>ma</strong>tografia e Te<strong>le</strong>visione R.<br />

Rossellini nel 1992, nel 1996 si Diplo<strong>ma</strong><br />

all’ Accademia D’Arte Dram<strong>ma</strong>tica<br />

Silvio D’ Amico. Tra <strong>le</strong> sue interpretazioni<br />

migliori ricordiamo “La Tempesta”<br />

di W. Shakespeare al Teatro San Genesio,<br />

“Medea” di Euripide nel<strong>le</strong> scuo<strong>le</strong> dei<br />

castelli ro<strong>ma</strong>ni. Cura la scenografie e la<br />

regia della “Traviata” al Teatro Greco di<br />

Ro<strong>ma</strong> con i musicisti del conservatorio di<br />

Santa Cecilia, e nel 2003 presenzia con<br />

<strong>le</strong>tture sceniche in occasione dell’uscita<br />

del libro “Teodora di Bisanzio“ dell’archeologo<br />

prof. Massimo Me<strong>le</strong>. Nel 2005<br />

interpreta la protagonista in “La Lupa” di<br />

G. Verga al Teatro dei Contrari ed al<br />

Teatro Arciliuto recita e cura l’al<strong>le</strong>stimento<br />

de “Lo Zoo di vetro”. La ricordiamo<br />

nella grande interpretazione del dram<strong>ma</strong><br />

DEBORAH MASSARO<br />

vampiresco “La Sposa di<br />

Corinto” del giudice Gennaro<br />

Francione, e nella brillante creazione ed<br />

interpretazione della Fata Castagna,<br />

personaggio creato per i <strong>bambini</strong> e nella<br />

“Signorina Julie“ di A. Strinberg. Nel<br />

2012 apre il nuovo anno con l’interpretazione<br />

di Mirandolina, protagonista de “La<br />

Locandiera“ di Goldoni, in scena tra<br />

Gennaio e Febbraio al Teatro Trastevere,<br />

per la regia di Laura Ippoliti, con Andrea<br />

Villanetti, Marco Martino, A<strong>le</strong>ssandro<br />

Gerard, Paola Luccetti, Elisa Josefina<br />

Fattori e Christian Galizia. Nei sui impegni<br />

futuri vedremo la bella e brava Deborah il<br />

28 Apri<strong>le</strong> al Teatro <strong>Campo</strong> d’Arte a <strong>Campo</strong><br />

dè Fiori in “Recital di Garcia Lorca”,<br />

insieme ad un’altra attrice ed una bal<strong>le</strong>rina<br />

di flamenco; a Novembre 2013 ne “Le<br />

Stanze di Anais”, spettacolo dedicato<br />

alla scrittrice erotica Anais Nin e, successivamente,<br />

in uno spettacolo su Harold<br />

Pinter, intitolato “L’ A<strong>ma</strong>nte”.<br />

Sandro A<strong>le</strong>ssi<br />

9<br />

Inviate il vostro Curriculum<br />

vitae! Verrà pubblicato sul<strong>le</strong><br />

pagine della nostra rivista per<br />

dare ancor più lustro al vostro<br />

lavoro di attore, attrice,<br />

cantante, suobrette. L’indirizzo è<br />

info@campodefiori.biz


10 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Ro<strong>ma</strong> che se n’è andata: luoghi, figure, personaggi<br />

Donna Olimpia Maidalchini Pamphili “la Papessa”<br />

di Riccardo<br />

Consoli<br />

Un personaggio<br />

che abbiamo già<br />

incontrato più<br />

volte e sul qua<strong>le</strong> non ci<br />

siamo <strong>ma</strong>i soffer<strong>ma</strong>ti,<br />

<strong>ma</strong> vediamo ora di<br />

conoscere meglio quella<br />

che fu la indiscussa protagonista,<br />

in negativo,<br />

della storia di Ro<strong>ma</strong> nel<br />

XVII secolo.<br />

Olimpia nasce a Viterbo il 26 <strong>ma</strong>ggio 1594,<br />

è figlia dell’appaltatore Sforza Maidalchini<br />

e di Vittoria Gualterio. Quarta figlia di una<br />

famiglia con un <strong>ma</strong>schio e tre femmine,<br />

Olimpia è destinata al Convento insieme<br />

al<strong>le</strong> sue sorel<strong>le</strong> poiché , come da consuetudine,<br />

erede designato del patrimonio di<br />

famiglia è il fratello, <strong>ma</strong> <strong>le</strong>i non ha alcuna<br />

intenzione di prendere i voti.<br />

L’obiettivo del padre è evidente, <strong>ma</strong>ndare<br />

<strong>le</strong> figlie in Convento in modo da evitare di<br />

dover<strong>le</strong> sposare con la conseguenza di<br />

al<strong>le</strong>stire <strong>le</strong> doti necessarie per poter contrarre<br />

<strong>ma</strong>trimoni onorevoli. Ma il costruttore<br />

viterbese non ha fatto i conti con il<br />

carattere e la volontà di quella sua figlia<br />

ribel<strong>le</strong>, ben decisa ad avere un posto in<br />

società e non lasciarsi intristire dietro <strong>le</strong><br />

mura di un Convento.<br />

Così , quando il padre l’affida ad un sacerdote<br />

per la necessaria preparazione spiritua<strong>le</strong>,<br />

la ragazza trova un escamotage<br />

poco onorevo<strong>le</strong>, <strong>ma</strong> assolutamente funziona<strong>le</strong><br />

al suo scopo. Accusa il povero e incolpevo<strong>le</strong><br />

prete di aver tentato di usar<strong>le</strong> vio<strong>le</strong>nza.<br />

Segue uno scandalo che determina<br />

la “sospensione a divinis” dell’ecc<strong>le</strong>siastico,<br />

al qua<strong>le</strong> non va poi tanto <strong>ma</strong><strong>le</strong>, infatti,<br />

alcuni anni dopo, la stessa Olimpia, or<strong>ma</strong>i<br />

imparentata con la famiglia del Pontefice<br />

regnante, riuscirà a farlo nominare<br />

Vescovo.<br />

Evitato il monastero, all’incirca a 16 anni o<br />

poco meno, sposa ta<strong>le</strong> Paolo Nini, un borghese<br />

molto facoltoso che morirà dopo<br />

appena tre anni. Olimpia eredita ed essendo<br />

una donna scaltra, avida e ambiziosa, si<br />

mette subito alla ricerca di un uomo adatto<br />

per contrarre un nuovo <strong>ma</strong>trimonio. Alla<br />

fine lo individua nella persona di Pamphilio<br />

Pamphilj, discendente di uno dei rami della<br />

famosa famiglia, ricca di titoli nobiliari, <strong>ma</strong><br />

povera di denaro.<br />

La donna ha scelto con cura, <strong>le</strong>i ha poco<br />

più di diciotto anni, l’uomo cinquanta, un<br />

<strong>ma</strong>trimonio che va benissimo per entrambi.<br />

Olimpia si ritrova ad essere imparentata<br />

con una del<strong>le</strong> famiglie ro<strong>ma</strong>ne più<br />

impor<strong>tanti</strong>, l’uomo prende in moglie una<br />

donna molto giovane e ricca; una scelta<br />

dettata da motivi venali, <strong>ma</strong> che si rive<strong>le</strong>rà<br />

la sua fortuna.<br />

Il fratello di Pamphilio, Giovanni Battista,<br />

futuro papa Innocenzo X, sta scalando i<br />

vertici ecc<strong>le</strong>siastici e <strong>le</strong>i, spinta dall’ambizione,<br />

ha l’intelligenza di favorirne in ogni<br />

modo l’ascesa, anche grazie al patrimonio<br />

che il defunto Nini <strong>le</strong> ha lasciato. Artefice<br />

dell’e<strong>le</strong>zione del cognato, Olimpia diviene<br />

la dominatrice indiscussa della Corte<br />

Pontificia e dell’intera Ro<strong>ma</strong>, acquisendo<br />

potere e ricchezze, tanto da essere presto<br />

indicata come: “la Papessa”.<br />

La sua influenza sul nuovo Pontefice è ta<strong>le</strong><br />

che ogni decisione importante deve essere<br />

preventivamente sottoposta alla sua<br />

approvazione.<br />

Così Pasquino:<br />

Per chi vuol qualche grazia dal Sovrano<br />

aspra e lunga è la via del Vaticano,<br />

<strong>ma</strong> se è persona accorta<br />

corre da donna Olimpia a <strong>ma</strong>ni piene<br />

e ciò che vuo<strong>le</strong> ottiene.<br />

È la strada più larga la più corta!<br />

Anche la beneficenza di Olimpia non è<br />

sempre disinteressata, a sentire i pettego<strong>le</strong>zzi,<br />

anche la protezione assicurata al<strong>le</strong><br />

cortigiane <strong>ma</strong>scherava una vera e propria<br />

organizzazione della prostituzione e i<br />

Comitati caritatevoli organizzati per l’assistenza<br />

ai Pel<strong>le</strong>grini nel corso del Giubi<strong>le</strong>o<br />

1650, sembra fossero dettati esclusivamente<br />

dal suo persona<strong>le</strong> interesse.<br />

Abbiamo già visto, in altra occasione,<br />

come Gian Lorenzo Bernini, caduto in disgrazia,<br />

ottenne la commessa per la costruzione<br />

della “Fontana dei Quattro Fiumi” di<br />

Piazza Navona, solo dopo aver fatto o<strong>ma</strong>ggio<br />

a Donna Olimpia di un modello della<br />

stessa fontana, alto un metro e mezzo, in<br />

argento.


Corre l’anno 1639, quando Olimpia resta<br />

vedova per la seconda volta. Muore<br />

Pamphilio Pamphili, che alcune voci della<br />

Ro<strong>ma</strong> bene indicano essere morto per<br />

avve<strong>le</strong>namento, e siamo nell’anno 1645<br />

quando riceve dal cognato Papa tutti i possedimenti<br />

appartenuti all’Abbazia di San<br />

Martino al Cimino, or<strong>ma</strong>i chiusa, oltre al<br />

titolo di Principessa dello stesso San<br />

Martino al Cimino. Diviene ancora feudataria<br />

di Montecalvello, Grotte Santo Stefano<br />

e Val<strong>le</strong>bona.<br />

Ma tutto ciò non basta. Il figlio di Olimpia,<br />

Camillo Pamphilj è nominato, dallo zio<br />

Pontefice, Genera<strong>le</strong> della Chiesa,<br />

Co<strong>ma</strong>ndante della flotta, ottenendo anche<br />

la concessione del Governo di Borgo; successivamente,<br />

avendo il giovane dimostrato<br />

un certo interesse per vita ecc<strong>le</strong>siastica,<br />

viene posto al fianco del Cardina<strong>le</strong><br />

Segretario di Stato Giovanni Giacomo<br />

Panciroli e, quindi, nominato egli stesso<br />

Cardina<strong>le</strong>.<br />

Camillo Pamphilj, però , come già ricordato,<br />

conosce Olimpia Aldobrandini, giovane<br />

vedova del Principe Paolo Borghese e,<br />

nonostante il parere contrario della <strong>ma</strong>dre,<br />

ottenuta la necessaria dispensa, la sposa,<br />

abbandonando la porpora Cardinalizia;<br />

Innocenzo X, da parte sua, accetta il<br />

<strong>ma</strong>trimonio, <strong>ma</strong> temendo conflitti tra <strong>le</strong><br />

due Olimpie, dispone che i novelli sposi<br />

vivano a Frascati.<br />

Alcuni anni dopo, divenendo sempre più<br />

diffici<strong>le</strong> arginare l’influenza ingombrante di<br />

Donna Olimpia, il Pontefice pensa bene di<br />

avvicinar<strong>le</strong> un’altra donna dal carattere<br />

forte come Olimpia Aldobrandini; effettivamente<br />

<strong>le</strong> due donne si scontrano, la giovane<br />

sposa con la omoni<strong>ma</strong> e terribi<strong>le</strong> suocera<br />

ha un rapporto a dir poco tempestoso,<br />

<strong>ma</strong> è sempre Olimpia Maidalchini ad<br />

avere la meglio, continuando a restare<br />

unica incontrastata signora presso la Corte<br />

Pontificia, riuscendo anche a far nominare<br />

Cardina<strong>le</strong> il nipote Francesco Maidalchini.<br />

Il 7 gennaio 1655, muore Innocenzo X e,<br />

in questa occasione pare che ella: “ …<br />

abbia pre<strong>le</strong>vato da sotto il <strong>le</strong>tto papa<strong>le</strong> due<br />

casse piene d’oro, che porta via e, a quanti<br />

<strong>le</strong> chiedono di partecipare al<strong>le</strong> spese per<br />

il funera<strong>le</strong> del Papa risponde: Che cosa<br />

può fare una povera vedova?”<br />

Dopo la morte del Papa, Olimpia abbandona<br />

Ro<strong>ma</strong>; la Curia tenta inutilmente di<br />

rientrare in possesso, almeno in parte,<br />

del<strong>le</strong> ricchezze da questa accumulate a<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori 11<br />

spese dello Stato Pontificio. Per parte sua,<br />

anche se tardivamente, il nipote Camillo fa<br />

erigere un monumento funebre allo zio<br />

Papa nella chiesa di Sant’ Agnese in Piazza<br />

Navona.<br />

Chiesa di San Martino al Cimino<br />

Corre l’anno 1657 quando Donna Olimpia<br />

Maidalchini muore di peste nel<strong>le</strong> sue tenute,<br />

lasciando in eredità due milioni di<br />

scudi. Viene sepolta sotto la navata centra<strong>le</strong><br />

della Basilica di San Martino al Cimino<br />

che ella, con la collaborazione di grandi<br />

architetti, fra i quali Francesco Borromini,<br />

aveva provveduto a far restaurare comp<strong>le</strong>tamente.<br />

Questa, in estre<strong>ma</strong> sintesi, la vita di Donna<br />

Olimpia Maidalchini, spregiativamente<br />

chia<strong>ma</strong>ta dai ro<strong>ma</strong>ni: “la Pimpaccia” alla<br />

qua<strong>le</strong>, Giuseppe Gioachino Belli, il 26<br />

dicembre 1832, dedica un Sonetto dal titolo<br />

e dal contenuto improponibilie.<br />

La figura di Olimpia Maidalchini è ricca di<br />

parecchie zone d’ombra. Molte <strong>le</strong> storie e<br />

<strong>le</strong> <strong>le</strong>ggende ad essa attribuite, <strong>ma</strong> l’aspetto<br />

più interessante di questa donna, indiscussa<br />

protagonista del XVII secolo, una<br />

donna di potere, <strong>ma</strong>l vista per il suo ruolo,<br />

<strong>ma</strong> al tempo stesso una donna testarda,<br />

volitiva e capace di imporsi in un mondo<br />

popolato esclusivamente da figure <strong>ma</strong>schili,<br />

è quello relativo agli eccessi che gli<br />

furono attribuiti incentrati, soprattutto,<br />

sulla ossessiva avidità per il denaro e il<br />

potere.<br />

Si raccontava che in occasione del<strong>le</strong> feste<br />

era consuetudine dei ricchi gettare sulla<br />

strada <strong>le</strong> cande<strong>le</strong> adoperate per illuminare<br />

<strong>le</strong> finestre, allo scopo di consentire ai<br />

poveri di utilizzar<strong>le</strong>. Ebbene, pare che<br />

Donna Olimpia facesse vestire da poveri i<br />

suoi domestici con il compito di recuperar<strong>le</strong>.<br />

Così Pasquino: “ … Chi dice donna, dice<br />

danno, chi dice femmina, dice <strong>ma</strong>lanno,<br />

chi dice Olimpia Maidalchina, dice donna,<br />

danno e rovina … “.<br />

Un giorno, poi, sulla statua del “Gruppo<br />

mutilo”, apparve un cartello sul qua<strong>le</strong> era<br />

riprodotta un figura femmini<strong>le</strong> nuda con <strong>le</strong><br />

sembianze di Olimpia intenta ad indicare,<br />

con una <strong>ma</strong>no, <strong>le</strong> sue zone intime. Si raccontava<br />

che, in quel periodo, la stessa<br />

Olimpia, intrattenesse una relazione con<br />

ta<strong>le</strong> Fiume, Maestro di Cappella.<br />

Sotto, un cartello con la scritta: “… fin qui<br />

arrivò il fiume … “.<br />

Statua di Pasquino<br />

Tuttavia questa donna, così avida di<br />

denaro e di potere, ebbe un grande merito,<br />

quello di aver fatto ripulire Piazza<br />

Navona, un luogo, per secoli, brutto e<br />

desolato. Un campo in terra battuta privo<br />

di monumenti artistici, dove insistevano<br />

soltanto abbeveratoi. Lastricata nel 1485,<br />

pavimentata con selci nel 1488, qui era<br />

stato trasferito il mercato del<strong>le</strong> erbe di<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori.<br />

E’ faci<strong>le</strong> im<strong>ma</strong>ginare il caos di quel luogo<br />

occupato da catapecchie e tendoni, con i<br />

carri dei venditori ambulanti che contribuivano<br />

ad aumentare brutture e sporcizia.<br />

Ebbene, per volontà della “crude<strong>le</strong>”<br />

Donna Olimpia Maidalchini, che aveva<br />

ottenuto in regalo dal cognato Pontefice<br />

Palazzo Pamphili, quella piazza, la “sua<br />

piazza”, quasi fosse un gioiello persona<strong>le</strong>,<br />

divenne il salotto di Ro<strong>ma</strong>.<br />

La “prepotente” Donna Olimpia fece cacciare<br />

i mercanti e i contadini che insozzavano<br />

quel luogo con ogni sorta di rifiuti e<br />

il rumoroso e <strong>ma</strong><strong>le</strong>odorante mercato fu<br />

spostato nuovamente a <strong>Campo</strong> de’ fiori.


12<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

di Carlo Cattani<br />

“Songs of a lifetime”<br />

Ro<strong>ma</strong> - 1 dicembre 2012-Teatro AMBRA alla Garbatella.<br />

La pioggia sferzava i tetti ,<br />

<strong>le</strong> strade … i dorsi dei gatti “liberi”<br />

della Garbatella e quella era<br />

la pri<strong>ma</strong> fredda serata di cui<br />

l’inverno poteva vantarsi!<br />

Il rione ro<strong>ma</strong>no della Garbatella con<br />

il suo complicato intrigo di strade e<br />

piazzette, vicoli e sca<strong>le</strong>tte ,lotti e villini<br />

non aiuta lo “straniero” all’orientamento<br />

,cosicchè se di giorno, circondato dal<strong>le</strong><br />

architetture del quartiere, perdi la<br />

“giusta via”, entrandoci di notte rischi<br />

di andare ad allungare la lista dei ricercati<br />

di “Chi l’ha visto”! La sera dello<br />

scorso 1 dicembre ,un sabato, era in<br />

program<strong>ma</strong> presso il Teatro “AMBRA<br />

alla Garbatella” (www.ambragarbatella.com)<br />

un concerto di uno tra i più<br />

grandi protagonisti del rock progressivo<br />

mondia<strong>le</strong>, Greg Lake, musicista<br />

noto a tutti gli appassionati di musica<br />

rock per <strong>le</strong> sue fondamentali militanze<br />

nel primo nuc<strong>le</strong>o dei King Crimson,<br />

quello, per intenderci, “creatore” del<br />

mitico, bellissimo, imperdibi<strong>le</strong>, (tuttora)<br />

vendutissimo lp/cd “In the court of the<br />

Crimson King” (1969) e in “E.L & P”<br />

l’ensemb<strong>le</strong> for<strong>ma</strong>to da Keith Emerson,<br />

Greg Lake & Carl Palmer, una band che<br />

seppur scioltasi da tempo, continua a<br />

<strong>ma</strong>ntenere alte <strong>le</strong> sue vendite, ciò testimoniando<br />

che la musica scaturita dal terzetto<br />

è “passata”, con grande apprezzamento,<br />

anche al pubblico successivo agli<br />

anni ’70, l’ epoca d’oro del gruppo! Partito<br />

dal mio domicilio senza troppa preoccupa-<br />

zione su orari di percorrenza, zone di parcheggio<br />

e tempo inc<strong>le</strong>mente, sicuro di<br />

aver ben chiara la viabilità e l’ubicazione<br />

del luogo di destinazione, spavaldo in<br />

ragione di un sopralluogo effettuato qualche<br />

giorno pri<strong>ma</strong> in occasione dell’acquisto<br />

del biglietto al botteghino del teatro,<br />

mi dirigevo con la mia utilitaria alla ricerca<br />

di un varco…. ai confini della<br />

Garbatella.<br />

Con i tergicristalli “agonizzanti” sotto il<br />

carico della fitta pioggia e i vetri dell’abitacolo<br />

comp<strong>le</strong>tamente appannati, procedevo<br />

<strong>le</strong>tteralmente aggrappato al volante<br />

con una guida di tipo “ascellare”… alla<br />

Fantozzi per intenderci, non proprio disinvolta,<br />

roteando con frequenza l’avambraccio<br />

destro sul parabrezza nell’intento di<br />

farmi breccia nella spessa cortina di vapo-<br />

re acqueo depositatasi sul vetro. Il quartiere<br />

mi aveva, or<strong>ma</strong>i, avviluppato con <strong>le</strong><br />

sue strade come meglio non avrebbe<br />

saputo fare un’anaconda attorcigliato alla<br />

sua preda, la pioggia, non da meno, avvolgeva<br />

l’abitacolo con il suo gelido velo<br />

d’acqua e l’orario del concerto, inesorabi<strong>le</strong>,<br />

incalzava montando “a neve” la mia<br />

ansia! D’un tratto scorsi, fermo sotto la<br />

tettoia d’ingresso di un condominio, un<br />

“simi<strong>le</strong>” che, ben stretto nei suoi<br />

panni, cercava di ripararsi alla meglio<br />

dagli schizzi della forte pioggia a vento<br />

del momento: inchiodai e abbassai il<br />

finestrino dalla mia parte per chiedere<br />

infor<strong>ma</strong>zioni su come arrivare a destinazione,<br />

ottenendo come primo risultato<br />

un bagnamento simi<strong>le</strong> a quello<br />

subito da un <strong>ma</strong>rinaio sulla tolda di<br />

una nave in tempesta. Il ”naufrago”<br />

sotto la tettoia, percepita la mia richiesta<br />

d’aiuto con non poca difficoltà a<br />

causa del frastuono della pioggia battente,<br />

si propose di aiutarmi con una<br />

raffica di “ destri e sinistri”, “in per di<br />

qua e in per di là ” relativi al<strong>le</strong> strade<br />

da percorrere per arrivare a destinazione<br />

e, udite udite, prendendo come<br />

riferimenti universali per la posizione del<br />

teatro e per la ricerca di un parcheggio a<br />

quell’ora del sabato sera, “nientepopodimenoché<br />

” i “Cesaroni” …. si proprio<br />

loro, quelli della fiction. Seguendo quel<strong>le</strong><br />

sue preziose indicazioni, avrei potuto considerare<br />

di aver raggiunto la meta se mi<br />

fossi trovato sulla piazza del “bar dei<br />

Cesaroni” e avrei potuto alimentare la spe-


anza di un parcheggio se mi fossi diretto<br />

ad esplorare un altro slargo, quello di fronte<br />

alla “scuola dei Cesaroni”! Così, salvato<br />

dai “Cesaroni” (!), trovai il teatro e parcheggiai<br />

nell’ultimo spazio a misura della<br />

mia auto ancora disponibi<strong>le</strong> nel famoso<br />

slargo …“che contentezza” ! Prigioniero<br />

nella “gabbia liquida” for<strong>ma</strong>ta dai rivoli<br />

della spessa pioggia discendenti dalla striminzita<br />

cupo<strong>le</strong>tta del mio ombrello, saltellando<br />

tra pozzanghere e ribollii del<strong>le</strong><br />

acque lungo la strada, giungo alla “final<br />

destination”, là dove un capannello di<br />

“bagnaticci” sotto una sotti<strong>le</strong> verandina<br />

mi confer<strong>ma</strong> di esser finalmente arrivato al<br />

teatro! C’è un po’ di trambusto all’ingresso<br />

perché ,nottetempo, i ladri hanno<br />

perpetrato un furto nel teatro sottraendo<br />

il siste<strong>ma</strong> infor<strong>ma</strong>tico di prenotazioni; così<br />

l’accesso in sala ha un andamento <strong>le</strong>nto<br />

per una necessaria conta <strong>ma</strong>nua<strong>le</strong> di<br />

riscontro ai biglietti staccati. Insom<strong>ma</strong> , tra<br />

un’ attesa per i ritardatari a causa del <strong>ma</strong>ltempo<br />

e l’inconveniente del furto, l’inizio<br />

del concerto si fa attendere <strong>ma</strong> la sala<br />

comincia ad essere lievemente “gasata”<br />

da un fumo di scena. Sono sei i concerti<br />

nel nostro Paese previsti dal tour solista di<br />

Greg Lake, apparso l’ulti<strong>ma</strong> volta nel ’97,<br />

che distribuiti nel centro nord costituiscono<br />

una parte della più ampia tourneè<br />

mondia<strong>le</strong> avviata lo scorso apri<strong>le</strong> in<br />

Canada e Stati Uniti: quello al Teatro<br />

AMBRA è il secondo concerto della serie<br />

“Italiana. Al<strong>le</strong> 21.35 <strong>le</strong> luci in sala si<br />

abbassano e chi c’è c’è …il teatro ha raggiunto<br />

la sua capienza otti<strong>ma</strong><strong>le</strong> dei 250<br />

posti ….. e si può andare in scena! A luci<br />

ancora spente gli altoparlanti propongono<br />

<strong>le</strong> note registrate di “Moonchild” dal primo<br />

lp dei King Crimson e subito a seguire il<br />

buio è squarciato da luci roteanti che dai<br />

lati del palco si irraggiano verso l’alto in<br />

fasci rossi, gialli, bianchi, luci scagliate<br />

contro il buio della sala che creano, insieme<br />

al fumo già sparso, un effetto di emersione<br />

dalla nera profondità della scena di<br />

Mr. Greg Lake, in abito scuro e un basso<br />

color oro, che sostenuto dal<strong>le</strong> note fra-<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori 13<br />

gorose (una base registrata…) di “21st<br />

Century schizoid <strong>ma</strong>n “ sempre da “In the<br />

court of the Crimson King”, appoggia sulla<br />

base <strong>le</strong> note del basso “in diretta” e , a<br />

seguire, inserisce la parte voca<strong>le</strong>: una<br />

pesante ovazione segue al termine di questo<br />

breve frammento del brano! Per pochi<br />

secondi la scena torna al buio. Il successivo<br />

rialzo del<strong>le</strong> luci ci mostra Lake al cambio<br />

di strumento: ora è la volta di “spallare”<br />

un’acustica a 6 corde per l’esecuzione<br />

della pri<strong>ma</strong> ballad della serata, ” Lend your<br />

love to me tonight “ dall’lp “Works vol.1”<br />

del 1977 anch’essa supportata da una<br />

base registrata sulla qua<strong>le</strong> si staglia la chitarra<br />

e la voce di Greg. La scena è occupata,<br />

oltre che dal siste<strong>ma</strong> di amplificazione,<br />

da una tastiera all’estre<strong>ma</strong> destra,<br />

un’asta microfonica piazzata al centro e<br />

da tre bauli tipicamente usati per i trasporti<br />

di attrezzature da spettacolo. Uno<br />

dei bauli, il più avanzato sul bordo palco,<br />

è adagiato per il lato lungo e viene subito<br />

utilizzato da Lake come seduta per una<br />

comoda esecuzione di “From the beginning”,<br />

la classicissi<strong>ma</strong> ballad dell’epoca “E,<br />

L & P” dall’album “Trilogy” del 1972, che<br />

mi smuove non poco i ricordi di quegli anni<br />

all’inizio del mio viaggio sul pianeta rock.<br />

Alternandosi tra la posizione “sedentaria”<br />

e il fronte del palco, l’or<strong>ma</strong>i 65enne Greg<br />

Lake, appesantito non poco nel fisico <strong>ma</strong><br />

ancora in possesso di una vigorosa vocalità,<br />

offre al pubblico aneddoti e particolari<br />

della sua lunga e strepitosa carriera di<br />

rockstar da oltre 50 milioni di dischi venduti.<br />

La musica continua e scorrono <strong>le</strong><br />

esecuzioni di “Epitaph” e della morbida “I<br />

talk to the wind” due brani presenti sul<br />

primo lp dei King Crimson, quello con la<br />

copertina sulla qua<strong>le</strong> è disegnato un volto<br />

atterrito, con <strong>le</strong> guance profondamente<br />

solcate, la bocca spalancata, gli occhi traversi<br />

e del<strong>le</strong> enormi narici in primo<br />

piano: una del<strong>le</strong> copertine più famose<br />

nella discografia mondia<strong>le</strong>,realizzata dallo<br />

sfortunato Barry Godber che non riuscì a<br />

godersi la notorietà della sua opera perché<br />

stroncato da un infarto per strada a<br />

soli 24 anni, pochi giorni dopo la pubblicazione<br />

del disco. La sca<strong>le</strong>tta propone<br />

anche una canzone dal repertorio di Elvis<br />

Pres<strong>le</strong>y, ”Heartbreak hotel” e c’è spazio<br />

per un brano degli im<strong>ma</strong>rcescibili Beat<strong>le</strong>s,<br />

”You’ve got to hide your love away” per il<br />

qua<strong>le</strong> Lake ci invita a cantare “all together<br />

“ il ritornello. Sp<strong>le</strong>ndide <strong>le</strong> soavi “Still you<br />

turn me on” dall’lp “Brain Salad Surgery”<br />

del ’73 e “I believe in father Christ<strong>ma</strong>s” del<br />

’74, cantata e fischiettata sotto i raggi di<br />

uno spot bianco. L’atmosfera si surriscalda<br />

e Lake, alquanto sudato, si al<strong>le</strong>ggerisce<br />

della giacca e attacca, sempre seduto<br />

sul bau<strong>le</strong>, la <strong>ma</strong>linconica “Cest’la vie” dal<br />

doppio album di El&P “Work vol. 1” e via<br />

proseguendo con “Lucky <strong>ma</strong>n” presente<br />

nella track list dell’lp d’esordio “Emerson<br />

Lake & Palmer” del ’70, canzone composta<br />

da un Lake dodicenne alla ricerca dei<br />

primi accordi sulla chitarra. Per la conclusione<br />

del concerto Lake si sposta alla<br />

tastiera re<strong>le</strong>gata quasi al punto di raccolta<br />

del sipario sul lato destro, per noi che<br />

guardiamo il palcoscenico dalla platea, ed<br />

esegue un altro grande brano, che ci sta<br />

tutto con il tono intimo della serata,<br />

”Peop<strong>le</strong> get ready”, un’intensa canzone<br />

soul scritta da Curtis Mayfield nei primi<br />

anni sessanta. Sono <strong>le</strong> 22,50 e in <strong>ma</strong>niche<br />

di camicia, sudatissimo,Greg Lake si porta<br />

al centro del palco raccogliendo una meritatissi<strong>ma</strong><br />

standing ovation ed esce di<br />

scena.<br />

La sala non smette di applaudire, <strong>le</strong> luci<br />

<strong>ma</strong>ntengono un profilo basso e il nostro in<br />

breve torna per l’ulti<strong>ma</strong> fatica proponendoci<br />

un altro classico di “E, L & P”,<br />

“Welcome back my friends to the show<br />

that never ends” da “Brain salad surgery”<br />

del ’73. Sono <strong>le</strong> 23,00 e con Greg Lake sul<br />

palco è davvero finita <strong>ma</strong> inizia l’attesa di<br />

molti nel foyer del teatro per sperare in un<br />

incontro ravvicinato con il musicista e portare<br />

a casa una stretta di <strong>ma</strong>no,un autografo<br />

….una fotografia “stretti-stretti”. E’<br />

già … una fotografia …..ah ..un consiglio:<br />

se vi doveste trovare in questa<br />

situazione. ATTENZIONE alla batteria<br />

della vostra <strong>ma</strong>cchina fotografica ……la<br />

mia… è “tornata alla casa del Padre” sul<br />

più bello ………..e disse GREG ……a Gregghe…..CHE<br />

AMAREZZA…!<br />

CarloCattani/words&pictures©gennaio<br />

2013


14<br />

di Patrizia<br />

Caprioli<br />

Sophie Kinsella è<br />

l’origina<strong>le</strong> autrice<br />

di un libro che<br />

narra la storia di una<br />

ragazza che una <strong>ma</strong>nia<br />

compulsiva all’acquisto.<br />

È talmente calata<br />

nella sua sfrenata passione<br />

che da fondo a<br />

tutti i suoi risparmi e si<br />

indebita per i secoli<br />

futuri! Ma noi comuni<br />

esseri u<strong>ma</strong>ni, senza arrivare a questo<br />

baratro, possiamo comunque spendere e<br />

spandere nel<strong>le</strong> varie boutique del<strong>le</strong> nostre<br />

città usufruendo di sconti e agevolazioni<br />

vari nei nostri acquisti, attraverso l’uso di<br />

siti a ciò dedicati. Il primo sito riconosciuto<br />

a livello mondia<strong>le</strong> è il più che prepotente<br />

Groupon (www.groupon.it), nato<br />

nel 2009 da un’idea di Andrew Mason, si<br />

presenta come una <strong>ma</strong>il list di utenti che<br />

da una parte mettono in vendita i loro prodotti,<br />

offrendo sconti che vanno dal 50 al<br />

90%, e dall’altra si trovano il gruppo di<br />

acquirenti che cercano la loro offerta nei<br />

pressi della loro abitazione. Il successo di<br />

questo sito è proprio dovuto alla localizzazione:<br />

più il prodotto è vicino alla persona<br />

che lo cerca e per dir più ben scontato, più<br />

si ha la possibilità di metterlo sul mercato<br />

e venderlo al primo colpo!<br />

Ma non solo Groupon offre la possibilità di<br />

mettere sul mercato qualsiasi prodotto a<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

I fan in Rete di Kinsella!<br />

Spendere e spandere nella varie boutique del<strong>le</strong> nostre città usufruendo di sconti e<br />

agevolazioni varie è possibi<strong>le</strong> attraverso l’uso di siti a ciò dedicati<br />

prezzi stracciati, oggi a fargli concorrenza<br />

ci sono:<br />

Prezzo faci<strong>le</strong> (http://www.prezzofelice.it/) con un customer care esterno che da un servizio<br />

migliore; Jumpin (http://www.jumpin.it/) che permette persino di mettere un commento<br />

dell’utente dopo l’acquisto per valutarne il grado di soddisfazione; Com(in)com<br />

(http://www.comincom.it/city/Ro<strong>ma</strong>);<br />

Giamoo (http://www.glamoo.com/it/home_<strong>ma</strong>cro/citta/Ro<strong>ma</strong>);<br />

Poinx (http://www.poinx.it/poinx/ro<strong>ma</strong>-88);<br />

Goupalia (http://registrati.it.groupalia.com/);<br />

Lets Bonus ( http://it.<strong>le</strong>tsbonus.com/ro<strong>ma</strong>) e<br />

Sconto Digita<strong>le</strong> (http://www.scontodigita<strong>le</strong>.it/) nato da pochi mesi a questa parte.<br />

Glamoo.com (http://www.glamoo.com), fondata nel gennaio del 2010, combina e valorizza<br />

<strong>le</strong> potenzialità offerte dal<strong>le</strong> tecnologie digitali con la rapidità del<strong>le</strong> vendite private<br />

online e mobi<strong>le</strong>. Presente in tutte <strong>le</strong> province d’Italia e in oltre 110 città italiane con <strong>tanti</strong>ssimi<br />

servizi e prodotti con sconti fino all’ 80%, attiva su tutti i principali S<strong>ma</strong>rtphone.<br />

A parte la comodità di trovare subito l’oggetto<br />

del desiderio super scontato e vicino<br />

casa, questi siti stanno cercando di offrire<br />

al loro pubblico, sempre più vasto, anche<br />

tante altre tipologie di servizi che vanno<br />

dalla visita ortopedica al<strong>le</strong> analisi di laboratorio,<br />

dalla consu<strong>le</strong>nza notari<strong>le</strong> a quella<br />

fisca<strong>le</strong>. Naturalmente con <strong>le</strong> dovute precauzioni<br />

e controllando sempre che tutto<br />

sia svolto in piena regola, secondo il mio<br />

modesto parere, questa tipologia di servizi<br />

a prezzi bassi deve essere incentivata,<br />

perché non tutti si possono permettere<br />

una dentiera da due o tremila euro, oppure<br />

una consu<strong>le</strong>nza <strong>le</strong>ga<strong>le</strong> da svariate centinaia<br />

di euro, e quindi perché non far<br />

guadagnare a chi, <strong>ma</strong>gari, si affaccia timi-<br />

damente nel mondo del lavoro aprendo<br />

propri studi e cercando di venire incontro<br />

al proprio cliente?<br />

E poi la possibilità di mettere a confronto<br />

i prezzi, la <strong>ma</strong>ggiore scelta tra molteplici<br />

oggetti, l’accessibilità all’acquisto H24, la<br />

possibilità di scegliere tra più mezzi di<br />

pagamento, sta facendo crescere questa<br />

nuova tipologia di commercio online, dal<br />

nome di e-commerce.<br />

Un ultimo accorgimento: assicuratevi che<br />

il sito su cui fate i vostri acquisti sia dotato<br />

di certificazioni Visa o Mastercard, e<br />

<strong>ma</strong>gari abbiamo il bollino Netcomm<br />

(www.consorzionetcomm.it) un Consorzio<br />

per operatori di E-commerce!<br />

Buoni acquisti a tutti!<br />

Glossario di Infor<strong>ma</strong>tika<br />

Moderna!!<br />

Mini-spazio dedicato ai termini più in uso nel mondo<br />

della Tecnologia e della Rete!<br />

A cura di Patrizia Caprioli.<br />

Social Network: con questo termine vengono denominati quegli spazi virtuali dove si ottiene un alto grado di<br />

interazione fra i propri membri! È possibi<strong>le</strong> scambiarsi foto,video ed opinioni in tutta libertà e condivisione! Stando<br />

sempre attenti un po’ alla propria privacy! Fanno parte dei social network, i conosciutissimi Facebook e Twitter.


del Dott.<br />

Stefano<br />

To<strong>ma</strong>ssetti<br />

Esiste una <strong>le</strong>gge quadro<br />

italiana, la 447<br />

del 1995, che indica<br />

quali sono i limiti del rumore<br />

che non possono essere<br />

superati in ogni città perché<br />

non si abbiamo disturbi.<br />

Oggi, a distanza di<br />

molti anni, meno del 25%<br />

dei comuni ha approvato<br />

ed applicato queste direttive.<br />

L’ inquinamento acustico è un prob<strong>le</strong><strong>ma</strong><br />

serio non solo italiano <strong>ma</strong> europeo.<br />

Il 20% della popolazione Europea, circa 80<br />

milioni di persone, è esposta ad un rumore<br />

superiore ai 65 dB (A), soglia <strong>ma</strong>ssi<strong>ma</strong><br />

che è stata stabilita come livello accettabi<strong>le</strong><br />

di rumore ambienta<strong>le</strong>.<br />

Il rumore da traffico urbano è responsabi<strong>le</strong><br />

di oltre un milione di anni di vita persi<br />

per <strong>ma</strong>lattia, disabilità o mortalità pre<strong>ma</strong>tura<br />

nei paesi occidentali europei. Lo rivela<br />

il primo rapporto sull’impatto sanitario<br />

del rumore in Europa, diffuso dell’Organizzazione<br />

Mondia<strong>le</strong> della Sanità . Il<br />

rumore causa o contribuisce non solo a<br />

fastidio e disturbi del sonno <strong>ma</strong> anche ad<br />

infarti, difficoltà di apprendimento, e tinnito<br />

auricolare (acufeni).<br />

“L’inquinamento acustico non è soltanto<br />

un disturbo ambienta<strong>le</strong>, <strong>ma</strong> anche una<br />

minaccia alla salute pubblica”, ha spiegato<br />

Zsuzsanna Jakab, direttore regiona<strong>le</strong><br />

dell’Oms Europa, “ci auguriamo che <strong>le</strong><br />

nuove evidenze presentate in questo rapporto<br />

esortino governi e autorità locali a<br />

introdurre politiche di controllo del rumore<br />

a livello naziona<strong>le</strong> e loca<strong>le</strong>, proteggendo<br />

così la salute dei cittadini europei da questo<br />

rischio emergente”.<br />

In molte città italiane i livelli medi ri<strong>le</strong>vati<br />

di rumore vanno ben oltre i 70 dB (A).<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori 15<br />

Attenzione all’Udito<br />

Proteggerlo dal<strong>le</strong> fonti di rumore è indispensabi<strong>le</strong> ed oggi molto semplice.<br />

Non tutti sono a conoscenza<br />

del fatto che i<br />

prob<strong>le</strong>mi di salute<br />

cominciano con una<br />

esposizione continuata a<br />

livelli superiori a 65 dB,<br />

mentre potrebbero<br />

instaurarsi veri e propri<br />

prob<strong>le</strong>mi di udito per<br />

una esposizione prolungata<br />

nel rumore per<br />

livelli superiori a 85dB<br />

(fonte Associazione<br />

Naziona<strong>le</strong> Ricerca<br />

Sordità ).<br />

Ma quali sono <strong>le</strong> fonti del rumore in Italia?<br />

<strong>LE</strong> FONTI DI RUMORE IN ITALIA<br />

53% TRAFFICO STRADA<strong>LE</strong> ED<br />

AUTO STRADA<strong>LE</strong><br />

16% RUMORE CONDOMINIA<strong>LE</strong><br />

7% CANTIERI<br />

6% AEREI<br />

6% ATTIVITA’ PRODUTTIVE<br />

5% FERROVIE<br />

7% ALTRO<br />

Le conseguenze di una prolungata esposizione<br />

al rumore non sono solo a carico dell’apparato<br />

uditivo <strong>ma</strong> anche di altri organi<br />

e funzioni. I disturbi possono compromettere<br />

lo stato genera<strong>le</strong> di salute dell’uomo e<br />

possono sfociare in effetti patologici comp<strong>le</strong>ssi<br />

o interferire con:<br />

- siste<strong>ma</strong> endocrino ed immunologico;<br />

- psiche e comportamento (ansia, depressione,<br />

disturbi fobici);<br />

- apparato cardiovascolare (ipertensione,<br />

ischemie cardiache);<br />

- apparato gastrointestina<strong>le</strong> (gastroesofagiti,<br />

coliti);<br />

- apparato respiratorio (as<strong>ma</strong> bronchia<strong>le</strong>)<br />

Interferenza con <strong>le</strong> fasi del sonno, soprattutto<br />

con la fase REM (sonno disincronizzato).<br />

Ma anche per chi lavora in ambienti rumorosi<br />

è importante fare attenzione.<br />

Quando si svolge il proprio lavoro in posti<br />

dove il rumore è e<strong>le</strong>vato è necessario<br />

l’uso di cuffie o meglio ancora di auricolari<br />

con dispositivo antirumore.<br />

Non tutti sono infatti a conoscenza che<br />

esistono degli auricolari con dei filtri speciali<br />

che aiutano a difendersi dal rumore.<br />

Questi auricolari costruiti su misura del<br />

condotto uditivo consentono un abbattimento<br />

dei suoni oltre un certo livello di<br />

intensità . In pratica, indossandoli, si sente<br />

bene fino ad un certo livello di suono. Si<br />

può ascoltare chi parla e sentire altri<br />

suoni che, con la loro energia, non sono<br />

dannosi per il nostro udito.<br />

Niente cuffie fastidiose, pesanti e<br />

soffocanti, <strong>ma</strong> auricolari costruiti su<br />

misura e personali, da usare a secondo<br />

del<strong>le</strong> necessità o da riporre in una pratica<br />

confezione da tenere anche in<br />

tasca.Prendere una impronta dell’orecchio<br />

richiede 10 minuti e il costo di questi auricolari<br />

speciali è di poche decine di euro<br />

l’uno. Di contro la loro importanza non ha<br />

prezzo.<br />

Bisogna sempre ricordare che l’udito perso<br />

non ce lo può ridare nessuno. Si può correggere<br />

anche brillantemente <strong>ma</strong> bisogna<br />

cercare di conservarlo bene e più a lungo<br />

possibi<strong>le</strong>.


16<br />

a cura di<br />

Catello Masullo<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

WORKERS - PRONTI A TUTTO<br />

Sandro e Filippo gestiscono in società una agenzia di<br />

lavoro interina<strong>le</strong>, chia<strong>ma</strong>ta “Workers”. Tra <strong>le</strong> tante<br />

persone storie che passano per l’agenzia, tre sono<br />

quel<strong>le</strong> sul<strong>le</strong> quali si soffer<strong>ma</strong> il film, in altret<strong>tanti</strong> episodi:<br />

1) “Badante”, in cui Giacomo, disperato, è costretto ad<br />

accettare il lavoro di badante ad un uomo in carrozzina,<br />

Mario Spada – 2) “Cuore Toro”, in cui Italo, che per lavoro<br />

raccoglie lo sper<strong>ma</strong> di tori da riproduzione, si deve fingere<br />

medico per conquistare la ragazza del cuore, e – 3)<br />

“Il trucco”, in cui la brava e bella truccatrice Alice, per<br />

necessità , si deve adattare a fare la truccatrice di cadaveri<br />

in una agenzia funebre.…<br />

Lorenzo Vignolo, 40-enne regista di Chiavari, nel 1995<br />

ha fondato, con Andrea Bruschi, il movimento ‘Zerobudget’. Ha iniziato la carriera<br />

realizzando videoclip (per artisti come ‘Articolo 31’ e ‘Mau Mau’) e dirigendo<br />

tre cortometraggi (‘Inset Coin’, ‘Dove’ e ‘Senza Piombo’) con i quali ha<br />

ottenuto vari riconoscimenti. Ha esordito alla regia con “Tutti all’attacco”<br />

[2005], una riuscita commedia con Ceccherini e diretto uno dei tre episodi di<br />

“500!” [2000] . Anche questo “Workers – Pronti a tutto” si inserisce nel filone<br />

della commedia grottesca , come <strong>le</strong> sue opere precedenti. Film sapido.<br />

Divertente. Con un discreto ritmo. Con buone trovate ed alcune gag riuscite.<br />

Dei tre episodi in cui è scandito il film, quello più riuscito appare il primo.<br />

Anche grazie alla perfor<strong>ma</strong>nce di un Francesco Pannofino in assoluto stato di<br />

grazia, in una sorta di versione italiana, politicamente scorretta, di “Quasi<br />

Amici”.<br />

FRASI DAL CINEMA<br />

“Qui tra <strong>le</strong> sue aspirazioni professionali trovo architetto… Si<br />

Cardiochirurgo…Si<br />

Pilota…Si<br />

E notaio!<br />

A me va bene di tutto!”. (l’impiegato di agenzia interina<strong>le</strong> A<strong>le</strong>ssandro Bianchi<br />

e l’aspirante lavoratore).<br />

“No, non me la sento. Io sono abituata a truccare persone vive!<br />

Che differenza c’è ! Anzi è meglio. Non si muovono, non si lamentano!”.<br />

(Nico<strong>le</strong> Gri<strong>ma</strong>udo ed il titolare della agenzia funebre Luis Molteni).<br />

VALUTAZIONE SINTETICA (in decimi) 6/6.5<br />

Leggenda: CAPOLAVORO**** quattro stel<strong>le</strong>: equiva<strong>le</strong>nte in decimi: 10<br />

DA NON PERDERE*** tre stel<strong>le</strong>: equiva<strong>le</strong>nte in decimi: 8<br />

DISCRETO** due stel<strong>le</strong>: equiva<strong>le</strong>nte in decimi: 6<br />

EVITARE* una stella: equiva<strong>le</strong>nte in decimi: insufficiente: meno di 6<br />

TITOLO: WORKERS – PRONTI A TUTTO<br />

REGIA: Lorenzo Vignolo<br />

INTERPRETI PRINCIPALI:<br />

Dario Bandiera ... Italo Parri<br />

A<strong>le</strong>ssandro Bianchi... Filippo<br />

Paolo Briguglia ... Saro Tartanna<br />

Nino Frassica ... Don Ciccio Tartanna<br />

Nico<strong>le</strong> Gri<strong>ma</strong>udo ... Alice<br />

Francesco Pannofino... Mario Spada<br />

Michelangelo Pulci... Sandro<br />

A<strong>le</strong>ssandro Tiberi ... Giacomo Bosco<br />

Daniela Virgilio ... Tania<br />

Luis Molteni ... Leopoldo Mi<strong>le</strong>tto<br />

Andrea Bruschi ... O<strong>ma</strong>r<br />

Pietro Casella ... Giovanni<br />

Va<strong>le</strong>ntina Gaia ... Jenny<br />

E<strong>le</strong>na Radonicich ... E<strong>le</strong>onora<br />

Gabriella Barros ... Eva<br />

Luca Terracciano ... Giovane laureato<br />

Nicola Comite ... Disoccupato agenzia<br />

Loris Davide Fiore... Licenziato dai capelli rossi<br />

Mohammed Ja<strong>ma</strong>l... Uomo benga<strong>le</strong>se<br />

Miche<strong>le</strong> Franco ... Miche<strong>le</strong><br />

Davide To<strong>ma</strong>t ... Uomo in giacca di pel<strong>le</strong><br />

Marco Lucia ... Aspirante igienista denta<strong>le</strong><br />

Cristina Serafini ... Ragazza agenzia<br />

Donato Cannillo ... Donato<br />

Salvatore Barno ... Cedroni (con il nome<br />

Salvatore Barno ‘Tati’)<br />

Clara Droetto ... Cliente negozi<br />

Lina Bernardi ... Madre di Giacomo<br />

Serge Lufuluabo ... Ghamou<br />

Luciana Frazzetto ... Agata<br />

Stefano Sardo ... Ragazzo panchina<br />

Patrizio Trivellini ... Buttafuori<br />

Piero Passatore ... Birillo<br />

Francesco Bianconi... Dandy giocatore di poker<br />

Lucia Luciano ... Ragazza al parco<br />

Oscar Ferrari ... Barista<br />

Paola Crova ... Signora del condominio<br />

Giuseppe Racca ... Taxista<br />

Laura Cascino ... Vedova<br />

Alina La Costa ... Signora Tartanna<br />

ORIGINE: ITALIA<br />

DISTRIBUZIONE: ISTITUTO LUCE-CINECITTÀ<br />

DURATA: 105’<br />

SOGGETTO: COMMEDIA


18<br />

di Giovanni<br />

Francola<br />

Ai <strong>tanti</strong> giovani e<br />

donne della<br />

Tuscia non credo<br />

che interessi molto<br />

quanto ancora dondoli<br />

lo spread, se l’Italia<br />

verrà ancora declassata<br />

dal<strong>le</strong> agenzie di<br />

rating perdendo una o<br />

due “A”.<br />

Hanno speranze ed<br />

aspettative più semplici, come trovare presto<br />

un lavoro, farsi una famiglia, credere<br />

in un futuro. Per i cittadini e pendolari del<br />

nostro territorio, che per <strong>ma</strong>ncanza di col<strong>le</strong>gamenti<br />

e mezzi pubblici adeguati, di<br />

politiche serie rivolte alla mobilità su<br />

ferro, sono costretti ad utilizzare la propria<br />

auto per raggiungere il posto di lavoro,<br />

questi ultimi aumenti della benzina e non<br />

solo, rappresentano un vero e proprio<br />

colpo di grazia. Non vorrei che dopo la<br />

fase uno “salva Italia”, tagli alla sanità ,<br />

alla scuola, avendo attuato l’aumento dei<br />

carburanti, il prolungamento degli anni<br />

lavorativi, l’obbligo di apertura di conti correnti,<br />

tassata la pri<strong>ma</strong> casa fatta con<br />

sacrifici e sudore ecc. ecc, la nostra pro-<br />

vincia uscirà ancora più<br />

penalizzata che <strong>ma</strong>i.<br />

Servirà a poco dire che<br />

l’Italia ha fatto la sua<br />

parte, qua<strong>le</strong> parte, se poi<br />

dietro si è lasciato solo<br />

rovine e disperazione?<br />

Nulla è stato fatto per<br />

i disabili, nulla per la<br />

famiglia, nulla per <strong>le</strong><br />

categorie più deboli.<br />

Si è parlato tanto di fase<br />

due, quella dello sviluppo,<br />

<strong>ma</strong> intanto i cittadini<br />

sono sempre più a<strong>ma</strong>reggiati,<br />

confusi, <strong>le</strong> aziende “soprattutto quel<strong>le</strong><br />

picco<strong>le</strong>” chiudono, “ basta dare uno<br />

sguardo al distretto industria<strong>le</strong> di Civita<br />

Castellana”, per farsi un’ idea.<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Ecologia e Ambiente<br />

Che ne sarà della Tuscia?<br />

Ci sono prob<strong>le</strong>mi concreti, soprattutto per i giovani, che non si riescono ad affrontare<br />

Basta dare uno<br />

sguardo al distretto<br />

industria<strong>le</strong> di Civita<br />

Castellana: si sta<br />

fer<strong>ma</strong>ndo il cuore di<br />

un intero polo<br />

industria<strong>le</strong> che, da<br />

solo, produce il 50%<br />

del PIL dell’intera<br />

provincia.<br />

Si sta fer<strong>ma</strong>ndo il cuore di<br />

un intero polo industria<strong>le</strong>, che da solo<br />

produce il 50% de PIL dell’intera<br />

provincia. Per non parlare poi del potere<br />

di acquisto, di quello che è diventata la<br />

moneta per <strong>tanti</strong> cittadini, la moneta<br />

che dovrebbe essere un qual<br />

cosa per far vivere meglio il<br />

popolo, invece si è trasfor<strong>ma</strong>ta<br />

o meglio, la stanno<br />

facendo diventare la<br />

peggiore pena e ricatto<br />

per intere classi<br />

sociali. Fino a quando<br />

la nostra provincia<br />

è in<br />

grado di<br />

affrontare e<br />

resistere a questa<br />

assurda crisi venuta da<br />

così lontano? Perché non dicono<br />

chiaramente, che <strong>le</strong> sovranità nazionali<br />

non hanno più voce e ne avranno<br />

sempre meno nel futuro? Quanto ancora i<br />

poveri Cristi dovranno portare il peso di<br />

un insieme di “<strong>ma</strong>novre fatte con lacrime<br />

e sangue” che servono solo ad affer<strong>ma</strong>re<br />

un’ equità socia<strong>le</strong> apparente?<br />

I giovani non vogliono<br />

pagare per chi in passato<br />

ha fatto scelte scel<strong>le</strong>rate e<br />

politiche poco lungimiranti,<br />

portandoci a questo disastro<br />

socia<strong>le</strong>. Perché non<br />

dire chiaramente chi sono<br />

i veri registi di questa crisi<br />

globa<strong>le</strong>? Mi do<strong>ma</strong>ndo<br />

spesso che ruolo hanno<br />

avuto <strong>le</strong> banche in questi<br />

ultimi decenni.<br />

I grandi banchieri, la BCE,<br />

Banca d’Inghilterra e la<br />

Federal Riserve, so bene<br />

che questa è tutta un’altra storia, <strong>ma</strong><br />

visto che si parla tanto d’Europa, come si<br />

spiega che proprio la Banca d’Inghilterra<br />

ha il 17% del capita<strong>le</strong> della BCE, quando l’<br />

Inghilterra è fuori dall’euro, che senso ha<br />

una nazione fuori dal circuito dell’ euro che<br />

controlla paesi dell’area euro? E’ possibi<strong>le</strong><br />

che con la sua quota superiore a quella<br />

italiana, francese e spagnola, la Banca<br />

d’Inghilterra si insedia in un organismo<br />

così importante come la BCE solo for<strong>ma</strong>lmente?<br />

Lascio a voi ogni considerazione!!! Sta di<br />

fatto che invece di cambiare il siste<strong>ma</strong>, si<br />

cerca di foraggiare ancora di più un siste<strong>ma</strong><br />

che fa acqua da tutte <strong>le</strong> parti.E’ bene<br />

che la gente sappia e prenda coscienza<br />

che un territorio come il nostro ricco di<br />

storia di sp<strong>le</strong>nditi luoghi e di antiche tradizioni,<br />

non può fallire; il fallimento è ben<br />

altro, non appartiene alla gente per bene,<br />

onesta e vo<strong>le</strong>nterosa di questo territorio,<br />

non può essere annientato per sempre<br />

per colpa di poteri occulti che operano sia<br />

dentro che fuori dai nostri confini. Se è<br />

questo che vogliono questi speculatori dell’u<strong>ma</strong>nità<br />

, ce lo dicano chiaramente.


20<br />

di<br />

Giuseppe Ferone<br />

Durante questo<br />

periodo di festività<br />

natalizie <strong>le</strong>ggendo<br />

il testo sacro dei<br />

cristiani, la Bibbia, quella<br />

che tutti dovremmo<br />

avere nel<strong>le</strong> nostre case,<br />

e partecipando anche a<br />

diversi dibattiti, sono<br />

venuto a conoscenza di<br />

un aneddoto che, o con<br />

gli anni era caduto nel dimenticatoio oppure,<br />

lo ammetto, ignoravo totalmente.<br />

E’ uno di quegli aneddoti che ti lascia pensare<br />

per ore quando sei da solo e non sai<br />

cosa fare. Curioso, interessante, <strong>ma</strong><strong>le</strong>dettamente<br />

giusto e veritiero. Una di quel<strong>le</strong><br />

scoperte che ti fa capire quanto fino ad ora<br />

sei stato un ignorante.<br />

Nell’Antico Testamento, infatti, diversi apostoli<br />

nel raccontare l’episodio cristiano<br />

della Natività , che per capirci sarebbe<br />

quella che noi comuni mortali ogni anno<br />

dall’8 dicembre al 6 di gennaio ci cimentiamo<br />

a raffigurare attraverso il nostro<br />

caro presepe, evidenziano il fatto che <strong>le</strong><br />

prime persone a venire a conoscenza della<br />

nascita di Gesù, il Messia, furono i pastori.<br />

Già , quel<strong>le</strong> statuette raffiguranti i pastorelli<br />

che di solito nel nostro presepe poniamo<br />

accanto a dei batuffoli fatti con l’ovatta<br />

che dovrebbero rappresentare <strong>le</strong> pecore.<br />

Ma il punto non è questo. Il punto è un<br />

altro: perché il grande annuncio viene<br />

dato proprio ai pastorelli? Di tutte <strong>le</strong> persone<br />

e personaggi che c’erano su quella<br />

collinetta, su quella rocca, perché la notizia<br />

del secolo viene data a coloro che rappresentavano<br />

il più basso gradino della<br />

scala socia<strong>le</strong>? La classe povera. Perché ?<br />

Perché non ai Re Magi, che venivano da<br />

mete lontanissime e che per assistere alla<br />

nascita del figlio di Giuseppe e Maria percorsero<br />

chilometri e chilometri. Almeno<br />

loro erano nobili e portavano doni unici e<br />

preziosi come oro, incenso e mirra.<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Ma la Bibbia parlava davvero di cene lussuose a base di pesce?<br />

UN NATA<strong>LE</strong> DA RE … MAGIO<br />

Perché i pastori pri<strong>ma</strong> di loro?<br />

Sono passati secoli e secoli da<br />

quell’episodio, eppure si è continuato,<br />

anno dopo anno, a<br />

ricordarlo così come ce lo<br />

hanno raccontato gli apostoli<br />

nell’Antico Testamento. O<br />

almeno nella teoria. Ma nella<br />

pratica? Nella pratica vi dico<br />

solo che due o tre giorni pri<strong>ma</strong><br />

del 25 dicembre, in tutta Italia,<br />

i negozi dove c’è la fila più<br />

lunga sono <strong>le</strong> pescherie.<br />

Cozze, vongo<strong>le</strong>, gamberoni,<br />

scampi, <strong>ma</strong>zzancol<strong>le</strong>, astici,<br />

aragoste, totani e cala<strong>ma</strong>ri. Per<br />

una cena degna di un Re <strong>ma</strong>gio.<br />

Siamo diventati tutti Re <strong>ma</strong>gi? No. E’ proprio<br />

questo il bello. La falsità del Nata<strong>le</strong><br />

moderno. La grande truffa. Noi siamo tutti<br />

pastorelli. La classe socia<strong>le</strong> medio-bassa.<br />

Gente umi<strong>le</strong>, gente sincera, semplice e<br />

tradiziona<strong>le</strong>. Ma i pastorelli di una volta<br />

erano orgogliosi. Ne erano fieri di essere<br />

pastorelli. Nel presepe vediamo queste<br />

statuine con <strong>le</strong> guance arrossate dal vino<br />

casareccio fatto in casa, vediamo queste<br />

semplici persone orgogliose di sfoggiare <strong>le</strong><br />

loro pecore ingrassate pronte per essere<br />

<strong>ma</strong>ngiate. Fieri della loro vista.<br />

Consapevoli di non essere nessuno <strong>ma</strong><br />

contenti di esserci. Oggi invece siamo<br />

ugualmente dei pastorelli, <strong>ma</strong> facciamo a<br />

gara a chi sembra più un Re <strong>ma</strong>gio.<br />

Facciamo sacrifici non per <strong>ma</strong>ndare avanti<br />

la famiglia un altro mese, <strong>ma</strong> per riuscire<br />

a fare una sola cena a base di pesce fresco.<br />

I Re <strong>ma</strong>gi <strong>ma</strong>ngiano il cavia<strong>le</strong>? E noi<br />

piccoli emuli invece del<strong>le</strong> uova nere di storione<br />

compriamo <strong>le</strong> uova di qualche altro<br />

pesce per far vedere che anche noi possiamo.<br />

Possiamo cosa? Apparire.<br />

Se la Bibbia ci ha insegnato qualcosa, que-<br />

sta cosa è proprio la<br />

<strong>ma</strong>gia del Nata<strong>le</strong>. E se per<br />

anni abbiamo vissuto lo<br />

spirito del<strong>le</strong> festività natalizie<br />

come un qualcosa di<br />

unico e specia<strong>le</strong> questo è<br />

stato per merito del calore<br />

della famiglia. Non degli<br />

scampi. Se in un anno di<br />

fatiche il lavoro e la frenesia<br />

della vita di città non ci<br />

permette <strong>ma</strong>i di fare quattro<br />

chiacchiere a tavola tra<br />

parenti, il giorno di Nata<strong>le</strong><br />

è un giorno dedicato interamente<br />

a questo: alla<br />

riunione familiare.<br />

Si fa pace con i parenti con i quali si era in<br />

lite, si gioca insieme, si ride e si scherza.<br />

Ci si riunisce per far giocare assieme tutti<br />

i cuginetti, che <strong>ma</strong>gari durante l’anno non<br />

si vedono spesso. Questo è il vero Nata<strong>le</strong>.<br />

La semplicità . L’umiltà . Ecco perché proprio<br />

i pastorelli. Ecco perché loro sono<br />

stati i primi a venire a conoscenza della<br />

nascita del Messia.<br />

La tradizione del Nata<strong>le</strong>, il vero significato<br />

del Nata<strong>le</strong> non è una grande cena di vigilia<br />

a base di pesce o prelibatezze culinarie<br />

varie. E’ lo stare insieme e <strong>ma</strong>ngiare anche<br />

pane con <strong>le</strong> noci, pur di rivedere un parente<br />

lontano. Non sono i regali, non è il consumo.<br />

Non è neanche lo sfoggiare la casa<br />

più bella dove poterlo trascorrere.<br />

Quando si sta insieme durante <strong>le</strong> feste,<br />

con tutti i parenti, amici o persone a cui<br />

vogliamo bene, anche se solo per un<br />

secondo, pensiamo al<strong>le</strong> paro<strong>le</strong> della<br />

Bibbia. Pensiamo alla felicità data dalla<br />

semplicità e dall’umiltà . Quando finalmente<br />

cominceremo a vedere case più piene,<br />

famiglie più numerose e centri commerciali<br />

più vuoti, allora sarà davvero Nata<strong>le</strong>.


22<br />

del Prof.<br />

Massimo<br />

Marsicola<br />

Ènecessario compiere<br />

uno sforzo<br />

per cercare di<br />

avvicinare il pubblico ai<br />

grandi temi della filosofia.<br />

Questo sforzo equiva<strong>le</strong><br />

al tentativo della<br />

filosofia di avvicinarsi<br />

al grande pubblico. È<br />

la filosofia che muove<br />

il primo passo. È la<br />

filosofia che cerca di<br />

farsi conoscere.<br />

Dov’è la filosofia? Qual è il suo luogo?<br />

Qualcuno dirà: nei libri dei grandi filosofi.<br />

No, la filosofia è nel pensiero; è<br />

<strong>ma</strong>nifestazione del pensiero. E poichè<br />

il pensiero si <strong>ma</strong>nifesta mediante<br />

la parola, la filosofia è incarnazione<br />

del verbo. Ma non basta. La filosofia<br />

porta alla luce ciò che altrimenti ri<strong>ma</strong>rrebbe<br />

nascosto. È a<strong>le</strong>theia, auto<strong>ma</strong>nifestazione<br />

della verità . Poichè ta<strong>le</strong> auto<strong>ma</strong>nifestazione<br />

avviene mediante la ragione, l’intel<strong>le</strong>tto,<br />

la memoria, la volontà , in un discorso<br />

logico, coerente, non contraddittorio,<br />

la filosofia è <strong>ma</strong>nifestazione del logos.<br />

Essa non sta fra <strong>le</strong> cose del mondo, <strong>ma</strong> sta<br />

oltre <strong>le</strong> cose del mondo. Il suo luogo è la<br />

sapienza stessa. Si muove per darsi all’uomo:<br />

a colui che la cerca. E colui che la<br />

cerca non può essere altri che chi cerca la<br />

verità . Chi cerca la verità si mette<br />

nella condizione di poterla incontrare.<br />

E il suo incontro con la verità produce<br />

la filosofia: <strong>ma</strong>nifestazione<br />

della sapienza. Il luogo dal qua<strong>le</strong> chi<br />

cerca muove è il mondo. Chi cerca ha<br />

dinanzi a sè l’essente, che è altro dalla<br />

sapienza, e tuttavia fatto per mezzo di<br />

essa.<br />

Quel che noi chiamiamo essere, non è ,<br />

nella sua realtà assoluta, ciò che corrisponde<br />

all’essente. L’essente, nei suoi enti<br />

specifici, è <strong>ma</strong>nifestazione dell’essere.<br />

Manifestazione espropriata rispetto alla<br />

sua vera realtà originaria, <strong>ma</strong> non espropriante.<br />

Espropriante riguardo all’apparen-<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

La filosofia dell’essere<br />

Essa è nel pensiero che si <strong>ma</strong>nifesta attraverso la parola.<br />

za, in quanto che<br />

ciò che appare è<br />

<strong>ma</strong>nifesto e ciò<br />

che è <strong>ma</strong>nifesto,<br />

pur essendo<br />

espressione dell’essere,<br />

non coincide<br />

con l’essere.<br />

Negli enti, e per<br />

mezzo degli enti,<br />

l’essere è nel<br />

tempo. Anzi, presso<br />

gli enti, l’essere<br />

si è fatto tempo: li<br />

sostiene fin quando<br />

la loro caducità<br />

sussiste ri<strong>ma</strong>ndando al loro fondamento. Il<br />

ri<strong>ma</strong>ndo avviene per la caducità degli enti.<br />

“In nessun luogo tra <strong>le</strong> cose noi troviamo<br />

l’essere: ogni cosa ha il suo tempo. Ma<br />

l’essere non è una cosa, non è nel<br />

tempo”. Così si esprime Heidegger in<br />

Tempo ed essere (1988). Alla contraddizione<br />

irrisolvibi<strong>le</strong> che deriva dal<strong>le</strong> paro<strong>le</strong> da<br />

lui utilizzate io rispondo che ‘la cosa’<br />

(ente) nel suo starci (nel suo essere effettivamente<br />

presente), trattenuta come cosa<br />

determinata, identica a sè e differente<br />

dal<strong>le</strong> altre, è , come <strong>le</strong> altre, sostenuta dal<br />

tempo; lo esibisce come sua proprietà . In<br />

tal modo dà testimonianza di ciò che<br />

altrimenti ‘non sarebbe’.<br />

Chi potrebbe <strong>ma</strong>i, infatti, pensare all’eterno<br />

se non partisse da un tempo determinato,<br />

finito, che riguarda <strong>le</strong> cose con <strong>le</strong><br />

quali, tutti i giorni, ha a che fare? Tempo e<br />

cosa richia<strong>ma</strong>no l’essere (che pure ri<strong>ma</strong>ne<br />

per lo più nascosto) che si offre negli enti<br />

solo come semplice presenza ri<strong>ma</strong>ndante<br />

a ciò che per lo più non compare. Grazie<br />

al tempo l’ente assume significato in sè ,<br />

pregnanza e funzione in relazione agli<br />

altri. L’essere è nel tempo come cosa<br />

(altrimenti non si potrebbe dire ‘essere’ di<br />

alcunchè ). L’essere, con la cosa, è passato<br />

al di qua, come determinazione.<br />

Dall’idea alla cosa. Dal progetto all’esserci<br />

effettivo <strong>ma</strong>teria<strong>le</strong>. Dal luogo della sua ori-<br />

gine, metafisico per eccel<strong>le</strong>nza in quanto<br />

im<strong>ma</strong>teria<strong>le</strong>, si è trasferito ‘nell’altro’, in<br />

ciò che è altro da sè . E si è potuto trasferire<br />

mutando la sua for<strong>ma</strong>; meglio,<br />

prendendo for<strong>ma</strong> come mondo: incarnandosi.<br />

Il fatto di prendere for<strong>ma</strong> richiede<br />

una <strong>ma</strong>teria. Ogni <strong>ma</strong>teria è incarnazione.<br />

Il mondo è ‘incarnazione dell’essere’. È<br />

frutto di un passaggio da una condizione di<br />

puro spirito ad una condizione di <strong>ma</strong>nifestatività<br />

<strong>ma</strong>teria<strong>le</strong>.<br />

Per <strong>ma</strong>nifestarsi l’essere ha dovuto incarnarsi.<br />

Ha dovuto cioè prendere <strong>ma</strong>teria e<br />

con la <strong>ma</strong>teria for<strong>ma</strong>. L’incarnazione consente<br />

di poter cercare la via dell’ssere<br />

come sua origine. Ora, nell’essente, lo spirito<br />

non compare se non come ‘altro’. E<br />

questo altro è di specifica pertinenza dell’uomo<br />

che, potremmo definire un ‘incarnato<br />

specia<strong>le</strong>’.<br />

L’uomo cerca, attraverso lo spirito, quello<br />

stesso spirito di cui è fatto sia pure in<br />

parte e da cui è tratto qua<strong>le</strong> sua origine,<br />

che noi chiamiamo Dio. Cerca perché è<br />

nella determinazione. Cerca perché è fuori<br />

dall’essere assoluto. Nell’essente, dunque,<br />

l’essere è come tolto dalla sua natura più<br />

autentica per darsi come ‘altro’. Il tempo è<br />

il sintomo del suo accompagnamento,<br />

giacchè la cosa è nel tempo con un tempo<br />

suo proprio. Il tempo è , in quanto al di<br />

qua, accompagnatore della cosa, <strong>le</strong>gato<br />

alla cosa. Se non ci fosse la cosa non ci<br />

sarebbe il tempo. Il che equiva<strong>le</strong> a dire che<br />

senza il mondo e l’uomo, il tempo starebbe<br />

presso di sè raccolto come fermo, eterno.<br />

Tempo e cosa sono ‘il sintomo’ dell’incarnazione.<br />

Il tempo però , non essendo ‘cosa’ è<br />

garanzia dell’accompagnamento della cosa<br />

da parte dell’essere. Il fatto che ‘ogni cosa’<br />

è nel tempo è indice del fatto che l’Eterno,<br />

l’essere nella sua interezza, accompagna<br />

ogni vicenda: da esso ha origine e ad esso<br />

ritorna.


24<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

LIBRERIA<br />

Èuscita proprio in questi giorni, precisamente il 16 Gennaio 2013, la novità editoria<strong>le</strong><br />

della giovane Gaia Coltorti, dal titolo Le affinità alchemiche. Il richiamo alla<br />

mente di un classico della <strong>le</strong>tteratura mondia<strong>le</strong>, Affinità e<strong>le</strong>ttive di Goethe, è<br />

immediato ed inevitabi<strong>le</strong>, <strong>ma</strong> <strong>le</strong>ggendo il ro<strong>ma</strong>nzo, di paragoni con altre grandi opere<br />

della <strong>le</strong>tteratura se ne possono fare diversi. La storia racconta, infatti, un amore<br />

impossibi<strong>le</strong> tra due giovani, e qui il richiamo primo è per Giulietta e Romeo, <strong>ma</strong> c’è<br />

un e<strong>le</strong>mento ancor più profondo a complicare la situazione: il rapporto sanguigno tra<br />

i due protagonisti. Giovanni e Selvaggia sono, infatti, fratelli gemelli. E la mente corre<br />

subito ad un altro noto rapporto d’incesto risa<strong>le</strong>nte alla <strong>le</strong>tteratura greca: Edipo e<br />

Giocasta, Figlio e <strong>ma</strong>dre. Piuttosto coraggioso il te<strong>ma</strong> scelto dall’autrice. Dopo essere<br />

stati separati da piccoli a causa del divorzio dei genitori e cresciuti dis<strong>tanti</strong>, <strong>le</strong>i a<br />

Genova con la <strong>ma</strong>dre poliziotta, Antonella, lui a Verona con il padre notaio, Danie<strong>le</strong>, si<br />

ritrovano d’improvviso a diciotto anni, quando Antonella viene trasferita a Verona per<br />

lavoro e si riavvicina all’ex <strong>ma</strong>rito, finché i due non decidono di tornare a vivere tutti<br />

e quattro insieme. Giovanni ri<strong>ma</strong>ne immediatamente am<strong>ma</strong>liato dalla bel<strong>le</strong>zza di<br />

Selvaggia, capricciosa e scostante, a volte dolcissi<strong>ma</strong> e vulnerabi<strong>le</strong>, altre altera e<br />

distante, per la qua<strong>le</strong> tutto sembra iniziare come un gioco perverso da cui sa <strong>ma</strong>ntenere<br />

emotivamente <strong>le</strong> distanze, <strong>ma</strong> l’amore finisce per travolgere tutto e tutti.<br />

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Tra il <strong>ma</strong>teria<strong>le</strong> che<br />

ho ricevuto, questa<br />

è , in ordine<br />

cronologico, la sua ulti<strong>ma</strong><br />

<strong>le</strong>ttera, o meglio la<br />

sua ulti<strong>ma</strong> cartolina<br />

posta<strong>le</strong>. E’ datata 26<br />

Dicembre 1942, appena<br />

dopo Nata<strong>le</strong>, e<br />

Turiddo, che ancora<br />

di A<strong>le</strong>ssandro Soli<br />

spera nel suo ritorno a<br />

casa, ribadisce di stare<br />

bene e rassicura i genitori sulla sua salute.<br />

Ma quello che mi ha meravigliato nel <strong>le</strong>ggerla,<br />

è il fatto che era convinto, come<br />

penso lo fossero, tutti i soldati del suo reggimento,<br />

che la vittoria presto sarebbe<br />

arrivata. Trascriverò solo la parte inizia<strong>le</strong><br />

ed i saluti finali, perché li reputo impor<strong>tanti</strong><br />

per la conoscenza di Turiddo come<br />

soldato e soprattutto come “civitonico”.<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Come eravamo<br />

Turiddo Madami... questo sconosciuto<br />

Con gli amici<br />

di Civita Castellana,<br />

da sx: Turiddo, Enzo Sabatini,<br />

Carlo Profili, Romeo Bastianelli.<br />

La sua ulti<strong>ma</strong> <strong>le</strong>ttera, poi il si<strong>le</strong>nzio.<br />

Fronte Russo P.M. 152 R. 26 Dicembre<br />

Carissimi genitori ne godo nel ricevere vostre notizie, piacere mi fa,<br />

che tutti state bene. Per di me non state in pensiero la mia salute<br />

è otti<strong>ma</strong>, e questo e tutto. Cara <strong>ma</strong>m<strong>ma</strong> non darti pensiero, fatti<br />

coraggio, che presto sarà la nostra crande vittoria, così il tuo<br />

neraccio fa ritorno fra <strong>le</strong> tue braccia che non vedo l ’ora di potervi<br />

abbracciare à voi tutti. Miei cari sono <strong>le</strong> feste del S.Nata<strong>le</strong>, <strong>ma</strong><br />

quando che venco <strong>le</strong> faremo lo stesso, benché che Nata<strong>le</strong> e già passato.<br />

Un forte abbraccio e <strong>tanti</strong> baci vostro figlio Turiddo.<br />

Arrivederci presto. Tanti bacetti a Sandra. Buon Anno à tutti.<br />

Baci Turiddo.<br />

La mia salute è otti<strong>ma</strong>, presto sarà la<br />

nostra “crande vittoria”, il tuo ”neraccio fa<br />

ritorno tra <strong>le</strong> tue braccia, <strong>tanti</strong> bacetti a<br />

Sandra”. Sono queste <strong>le</strong> paro<strong>le</strong>, che ricorrono<br />

in ogni sua <strong>le</strong>ttera, cioè l’importanza<br />

della sua salute , il credere nella vittoria,<br />

gli affetti famigliari, rivolti in modo particolare<br />

all’unica nipotina Sandra. Poi, pur<strong>troppo</strong><br />

<strong>le</strong> cose precipitarono, fu fatto prigioniero<br />

a Gennaio del 1943, niente corrispondenza,<br />

<strong>ma</strong>i più sue notizie. Il genera<strong>le</strong><br />

inverno si stava prendendo la sua rivincita,<br />

non solo sul<strong>le</strong> forze al<strong>le</strong>ate, <strong>ma</strong> anche sul<br />

nostro“Squadrò ”. Le cosiddette “sacche”,<br />

che l’ar<strong>ma</strong>ta sovietica ben mimetizzata in<br />

bianche tute, effettuava nei confronti del<strong>le</strong><br />

truppe italo-naziste, non lasciavano scampo.<br />

Da qui <strong>ma</strong>lattie ed epidemie varie, tra<br />

cui il tremendo tifo petecchia<strong>le</strong>, trasmesso<br />

dai pidocchi, che decimò un esercito che<br />

da tempo aveva bandito la parola “igiene”.<br />

Un fisico at<strong>le</strong>tico come quello di Turiddo,<br />

non potè opporsi a questo triste evento,<br />

lui che era stato sempre in otti<strong>ma</strong> salute,<br />

ora doveva fare i conti con questa <strong>ma</strong>lattia.<br />

Nel ricordino-necrologio fatto stampare<br />

dai famigliari, e pubblicato nella pri<strong>ma</strong><br />

puntata del mio ricordo, si <strong>le</strong>gge testualmente<br />

sotto la foto:<br />

25<br />

In memoria di Turiddo Madami soldato<br />

52° Comp. Cannoni (D. Torino) Nato<br />

a Civita Castellana il 28-10-1914<br />

Morto sul treno diretto per la Siberia<br />

il 25-5-1943. Già la Siberia, dove arrivavano<br />

quei convogli che trasportavano i soldati<br />

<strong>ma</strong>lati per essere successivamente<br />

tumulati in fosse comuni. Si lasciava così<br />

ai parenti lontani, non la consolazione di<br />

una bara, <strong>ma</strong> il solo ricordo, attestato da<br />

un semplice, freddo comunicato. Aver<br />

avuto il modo di consultare il cospicuo epistolario<br />

di questo nostro concittadino, è<br />

sicuramente servito a me come “civitonico”,<br />

per una più profonda conoscenza<br />

della figura di Turiddo Madami <strong>ma</strong>, soprattutto,<br />

l’averlo tolto dal “dimenticatoio”. La<br />

mia speranza è che anche i più anziani e i<br />

giovani, quando passano davanti al <strong>Campo</strong><br />

Sportivo Comuna<strong>le</strong>, si ricordino che esso è<br />

intitolato ad un calciatore civitonico, e in<br />

quella piccola targa di travertino la T. di<br />

Madami sta per Turiddo. A tal proposito mi<br />

sto attivando con la nostra amministrazione,<br />

affinché esso venga ricordato con una<br />

targa più decorosa e comp<strong>le</strong>ta, <strong>ma</strong>gari in<br />

ceramica, perché Turiddo era un ceramista.<br />

(fine)


26<br />

Tra i compiti del<br />

medico <strong>le</strong>ga<strong>le</strong> di<br />

ASL vi è quello<br />

di certificare l’idoneità<br />

psicofisica con un certificato<br />

redatto dopo<br />

aver sentito i vari specialisti,<br />

che la <strong>le</strong>gge<br />

prevede ed il medico<br />

di famiglia.<br />

A questo si dovrà<br />

aggiungere una sua valutazione di presenza<br />

o meno di controindicazioni all’adozione<br />

motivandola.<br />

Questo certificato che prevede anche<br />

esami di laboratorio tra cui HCV, HBV ed<br />

HIV ha, a mio avviso, un grande limite, è<br />

prag<strong>ma</strong>tico.<br />

Si basa sulla confer<strong>ma</strong> di quanto scritto dai<br />

col<strong>le</strong>ghi e non permette, in pratica, di<br />

aggiungere impressioni sul comportamento<br />

dei genitori e sul<strong>le</strong> loro dichiarazioni.<br />

Questa visione, comprendo, deve essere<br />

<strong>ma</strong>teria dello psicologo e sociologo, <strong>ma</strong><br />

passa per il servizio assistenti sociali, che<br />

potrebbero avva<strong>le</strong>rsi di indicazioni<br />

non certo vincolanti del<br />

medico <strong>le</strong>ga<strong>le</strong>.<br />

L’adozione è un campo “minato”<br />

per la difficoltà di movimento:<br />

<strong>bambini</strong> adottabili sono<br />

certamente presenti e in<br />

numero, ahimè , generoso ed,<br />

a mio avviso, destinato a crescere<br />

se, come la società pare<br />

indicare, il valore della vita<br />

scenderà sempre di più.<br />

Tout <strong>ma</strong>lgrè <strong>le</strong> difficoltà per adottare sono<br />

sempre <strong>ma</strong>ggiori, <strong>le</strong>gate ad una <strong>le</strong>gislazione<br />

lunga e resa difficoltosa, oltre il limite<br />

auspicabi<strong>le</strong> e condivisibi<strong>le</strong>.<br />

La stessa certificazione medica richiede<br />

esami obso<strong>le</strong>ti quali il Tine test o la VDRL<br />

(sifilide) <strong>le</strong>gati alla vecchia società italiana,<br />

<strong>ma</strong> non è questo certo un grave<br />

impaccio per l’iter.<br />

La visita psichiatrica, a mio avviso impor<strong>tanti</strong>ssi<strong>ma</strong>,<br />

dovrebbe essere figlia di un<br />

periodo di osservazione <strong>ma</strong>ggiore del semplice<br />

colloquio per la certificazione stessa.<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

L’ADOZIONE: <strong>tanti</strong> i <strong>bambini</strong>, <strong>ma</strong> <strong>troppo</strong><br />

difficoltose <strong>le</strong> pratiche burocratiche<br />

del Dott. Sergio<br />

Funicello<br />

Andrebbe data attenzione<br />

<strong>ma</strong>ggiore alla finalità della<br />

richiesta d’adozione onde evitare<br />

un orribi<strong>le</strong> fac-simi<strong>le</strong> di<br />

mercato degli “schiavetti”<br />

(ricordiamo che molti bimbi<br />

sono adottati solo verso i<br />

10/13 anni) o un regalo fattosi<br />

dai richiedenti solo per soddisfare<br />

il loro vo<strong>le</strong>r apparire genitori.<br />

Esiste, pur<strong>troppo</strong>, anche la<br />

pedofilia che viaggia, raramente,<br />

<strong>ma</strong> non eccezionalmente,<br />

su questi binari e da essa i<br />

bimbi vanno salvaguardati anche con un<br />

accurato monitoraggio post adozione.<br />

Ricordate che il pedofilo raramente è il<br />

tipo strambo che incontrate per strada,<br />

molto più spesso egli indossa giacca e cravatta<br />

e vi abita nello stesso palazzo o,<br />

accade, nel<strong>le</strong> stesse mura domestiche.<br />

Non sempre è un <strong>ma</strong>schio anche se la<br />

donna pedofilia, nella sua minor evidenza,<br />

appare, <strong>ma</strong> non è così, meno evidente,<br />

<strong>ma</strong> dannosa.<br />

Le adozioni possono<br />

essere nazionali ed<br />

internazionali, <strong>le</strong> prime<br />

<strong>difficili</strong>ssime da realizzare,<br />

<strong>le</strong> seconde un po’<br />

meno, <strong>ma</strong> costosissime<br />

(anche più di 35.000<br />

euri).<br />

Di contro il bambino<br />

che arriva in una casa<br />

famiglia è portatore,<br />

per la stessa, di un quotidiano di circa 150<br />

euri/die a fronte di un costo rea<strong>le</strong> che non<br />

supera i 20/30.<br />

Andrebbero riviste <strong>le</strong> case famiglia e la<br />

preparazione di coloro che vi lavorano,<br />

cominciando da psicologi e sociologi fino al<br />

persona<strong>le</strong> del<strong>le</strong> pulizie, passando per <strong>le</strong><br />

assistenti sociali.<br />

Si deve vo<strong>le</strong>re una sola cosa dall’adozione:<br />

LA FELICITA’ E LA TRANQUILLITA’ DEL<br />

BAMBINO.<br />

In breve inciso vorrei che fosse sempre<br />

super pubblicizzato che <strong>le</strong> donne incinta in<br />

Le adozioni possono<br />

essere nazionali ed<br />

internazionali, <strong>le</strong><br />

prime <strong>difficili</strong>ssime da<br />

realizzare, <strong>le</strong> seconde<br />

un po’ meno, <strong>ma</strong><br />

costosissime (anche<br />

più di 35.000 euri).<br />

difficoltà , senza che nessuno espri<strong>ma</strong><br />

alcun giudizio potranno, se non vorranno<br />

riconoscere il bambino, partorire in ospeda<strong>le</strong><br />

con la dizione di DONNA CHE NON<br />

VUOL ESSERE NOMINATA.<br />

Riceveranno tutte <strong>le</strong> cure del caso e saranno<br />

dimesse senza aver <strong>ma</strong>i visto il neonato<br />

che, curato e ben seguito, sarà dato in<br />

adozione.<br />

Esistono anche <strong>le</strong> cul<strong>le</strong> termiche dove, chi<br />

non vo<strong>le</strong>sse proprio recarsi in ospeda<strong>le</strong> (e<br />

non se ne capirebbe il motivo), potrà<br />

depositare il bambino.<br />

Insom<strong>ma</strong> un rischio infanticidio inuti<strong>le</strong><br />

essendo, quanto suddetto, assolutamente<br />

a disposizione del<strong>le</strong> donne.<br />

I genitori devono sapere che molto spesso<br />

<strong>bambini</strong> tra i 5 ed i 12 anni sono stati abusati<br />

o seviziati.Per ta<strong>le</strong> motivo senza un<br />

amore vero e forte l’adozione non sortirà<br />

effetti benefici impor<strong>tanti</strong>, il solo giocattolo<br />

o vestitini o stanzette finalmente bel<strong>le</strong> e<br />

a dimensione bambino, danno al<strong>le</strong>gria e<br />

piacere momentaneo.<br />

Certo anche queste cose avranno il loro<br />

valore, <strong>ma</strong> la certezza dell’amore, che è la<br />

“IL DOMANI”, che per queste creature,<br />

dobbiamo assolutamente tentare di som<strong>ma</strong>re<br />

a serenità e sicurezza che sono quello<br />

che, invece, vorremmo fosse regalato<br />

loro assolutamente innocenti.<br />

Un’altra cosa sogniamo: genitori adot<strong>tanti</strong><br />

dimentichi, un minuto dopo aver raggiunto<br />

il traguardo, d’essere tali almeno nel<br />

99.9 % dei casi e qualcosa di più.


<strong>Campo</strong> de’ fiori 27<br />

TERAPIA OCCUPAZIONA<strong>LE</strong><br />

Ottimo aiuto, <strong>ma</strong> molto poco conosciuto ed incentivato<br />

Qualche tempo fa si presenta<br />

da noi, in redazione,<br />

un giovane neolaureato<br />

in Terapia occupaziona<strong>le</strong>,<br />

Francesco Florio, entusiasta<br />

della professione da lui<br />

scelta, <strong>ma</strong> allo stesso tempo<br />

molto a<strong>ma</strong>reggiato e deluso di<br />

come, soprattutto in Italia,<br />

questa figura professiona<strong>le</strong><br />

venga, pur<strong>troppo</strong> di molto,<br />

sottovalutata. La sua è stata,<br />

verso di noi, una richiesta di<br />

aiuto a sensibilizzare e far<br />

conoscere a tutti, in particolar<br />

modo a chi non opera nell’ambito<br />

sanitario, il ruolo del terapista<br />

occupaziona<strong>le</strong>.<br />

Questa disciplina si affer<strong>ma</strong>, come ta<strong>le</strong>,<br />

dopo la fine della pri<strong>ma</strong> guerra mondia<strong>le</strong><br />

negli Stati Uniti d’America, quando ci si<br />

accorge che gli invalidi di guerra necessitavano<br />

si di una riabilitazione fisica, <strong>ma</strong><br />

anche di essere reintegrati nella società ,<br />

di riprendere regolarmente la vita che avevano<br />

lasciato pri<strong>ma</strong> di partire, nonostante<br />

<strong>le</strong> più o meno gravi conseguenze che avevano<br />

riportato. Riconosciuta l’importanza e<br />

la specificità di una figura professiona<strong>le</strong><br />

che fosse in grado di seguire e supportare<br />

il paziente, la disciplina si diffonde nel<br />

resto del mondo. In Italia essa viene effettivamente<br />

istituita solo nel 1997 e, benché<br />

siano or<strong>ma</strong>i trascorsi più di quindici anni,<br />

su di essa non si è posta ancora piena<br />

attenzione. E’ stata predi<strong>le</strong>tta la figura del<br />

fisioterapista molto più conosciuta, affer<strong>ma</strong>ta<br />

da tempo ed utilizzata. Ma il lavoro<br />

del terapista occupaziona<strong>le</strong> non sostituisce<br />

affatto quello del fisioterapista, anzi, va a<br />

supportarlo, arricchendo quel lavoro di<br />

equipe, insieme anche al medico specialista,<br />

che si dovrebbe venire a creare intorno<br />

al paziente.<br />

Diversi sono, infatti, gli ambiti nei quali<br />

esso si trova ad intervenire: neurologico,<br />

al fine di nor<strong>ma</strong>lizzarne i movimenti; ortopedico,<br />

per una corretta riabilitazione fisico<br />

motoria; geriatrico, con lo scopo di<br />

restituire al<strong>le</strong> persone anziane affette da<br />

patologie, una certa autonomia; psichiatrico,<br />

cercando di potenziare <strong>le</strong> sane capacità<br />

dell’individuo attraverso occupazioni<br />

ludico ricreative; pediatrico, attraverso la<br />

rieducazione e lo sviluppo del<strong>le</strong> abilità<br />

deficitarie.<br />

Il primo compito del terapista occupaziona<strong>le</strong><br />

è quello di osservare e valutare a<br />

fondo <strong>le</strong> capacità e <strong>le</strong> <strong>ma</strong>ncanze del<br />

paziente, per poi agire di conseguenza e<br />

valorizzare ciò che sa già fare, recuperando<br />

<strong>le</strong> sue lacune. Ma il compito del<br />

terapista occupaziona<strong>le</strong> è anche quello di<br />

valutare l’ambiente in cui il paziente si<br />

muove, in particolar modo quello domestico,<br />

individuando quei piccoli accorgimenti<br />

e supporti che possano facilitarne gli spostamenti<br />

ed evitare disagi. Tutto tende<br />

comunque ad un unico impor<strong>tanti</strong>ssimo<br />

fine: restituire autonomia a chi l’ha persa<br />

a seguito di incidenti, traumi e <strong>ma</strong>lattie, e<br />

reintegrarlo in tutti gli ambiti sociali.<br />

Ridare, a chi l’ha persa, una vita, nei limiti<br />

del possibi<strong>le</strong>, nor<strong>ma</strong><strong>le</strong>.<br />

Chiedo a Francesco se tra <strong>le</strong> esperienze<br />

che ha già avuto, ce n’è stata qualcuna<br />

che lo ha particolarmente segnato.<br />

“Per ora ho svolto diversi tirocini: al centro<br />

Socio educativo Rosa Merlini Frezza di<br />

Civita Castellana, dove sono stato a contatto<br />

con i ragazzi disabili mentali, con i<br />

quali mettevo a frutto il cuore della<br />

terapia occupaziona<strong>le</strong>, che come<br />

dice il nome stesso, è incentrata<br />

sul fare, sul tenere il paziente occupato,<br />

individuare quali sono <strong>le</strong> sue<br />

abilità e <strong>le</strong> sue qualità e lavorare<br />

su quel<strong>le</strong> attraverso attività anche<br />

ludiche. Poi ho fatto tirocinio al<br />

Policlinico Umberto I di Ro<strong>ma</strong>, dove<br />

invece ho avuto esperienza più al<br />

livello ortopedico vero e proprio.<br />

Ma grande soddisfazione ho avuto<br />

con un ragazzo tetrap<strong>le</strong>gico di<br />

diciotto anni di Viterbo, durante il<br />

tirocino alla Asl. Insieme ad un<br />

altro col<strong>le</strong>ga abbiamo lavorato<br />

molto sul<strong>le</strong> attività <strong>ma</strong>nuali ed è ,<br />

così, riuscito ad ottenere grandi miglioramenti,<br />

grazie al nostro program<strong>ma</strong> di recupero.”<br />

Francesco, come pur<strong>troppo</strong> moltissimi<br />

neolaureati italiani, è alla ricerca di un<br />

posto di lavoro dove poter mettere a frutto<br />

tutte <strong>le</strong> sue conoscenze e la passione<br />

per questo lavoro. Non sono molti i terapisti<br />

occupazionali <strong>ma</strong> sono ancor meno i<br />

posti disponibili, quasi nulli nell’ambito<br />

sanitario pubblico e scarsi nel<strong>le</strong> cliniche di<br />

riabilitazione private. E mentre Francesco<br />

dice: “Vorrei lanciare da queste pagine un<br />

appello: che la terapia occupaziona<strong>le</strong> non<br />

venga sottovalutata”, intanto cerca di fare<br />

esperienza a domicilio, soprattutto con gli<br />

anziani e con quanti hanno subito interventi<br />

o stanno seguendo un program<strong>ma</strong> di<br />

riabilitazione a seguito di incidenti.<br />

Ermelinda Benedetti


28<br />

Artista dal ta<strong>le</strong>nto<br />

fluido e cristallino,<br />

rasenta la semplicità<br />

pura nel sentire la vita<br />

in una sorta d’irrefrenabi<strong>le</strong><br />

desiderio di comporre:<br />

tutto lo interessa, perché<br />

tutto ciò che lo circonda<br />

è oggetto della sua<br />

osservazione, perché<br />

tutti coloro che lo incon-<br />

trano sono suoi amici di viaggio. ROBERTO<br />

URBANI nasce a Val<strong>le</strong>rano il 24 gennaio<br />

1965 e nel corso della sua esistenza “per<br />

niente faci<strong>le</strong>” come dice lui, ha intrapreso<br />

la strada della for<strong>ma</strong>zione come artista pittorico,<br />

artigiano e poeta, che tranquillamente,<br />

potremmo definire “naif”, in quanto<br />

semplice nello sti<strong>le</strong> e nella scelta del <strong>le</strong>ssico,<br />

essenzia<strong>le</strong> e diretto, comunicativo e<br />

simpaticamente eloquente di quel mondo<br />

che quotidianamente ne assapora “gli<br />

aromi”, ne conosce i significati”. Roberto<br />

Urbani riesce con la sua arte a trasmettere<br />

i momenti di gioia che lui percepisce e<br />

vive come un vero e proprio dono di Dio<br />

nel qua<strong>le</strong> crede e dal qua<strong>le</strong> riesce a sentire<br />

l’Amore con la <strong>le</strong>ttera <strong>ma</strong>iuscola. Il linguaggio<br />

è volutamente familiare, autentico<br />

e origina<strong>le</strong>. Lavora e opera presso la<br />

bottega di Mastro Ricci in qualità di corniciaio,<br />

sita nel centro storico di Civita<br />

Castellana. Mastro Ricci per lui rappresenta<br />

l’insegnante per eccel<strong>le</strong>nza che lo<br />

guida, lo istruisce e lo incoraggia nell’acquisizione<br />

dei rudimenti di bottega e non<br />

solo. Roberto è grato per questo e anche<br />

per aver ricevuto il Dono grazie al qua<strong>le</strong><br />

prova un’emozione particolare e un’inti<strong>ma</strong><br />

soddisfazione nel vedere sul suo cammino<br />

artistico come la gente apprezzi <strong>le</strong> sue<br />

opere, sia di arte visiva che poetica.<br />

Proponiamo alcune del<strong>le</strong> sue poesie di<br />

gusto estre<strong>ma</strong>mente “pop” e “naif”.<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Associazione Artistica Ivna<br />

ROBERTO URBANI E <strong>LE</strong> SUE PROFONDE POESIE EMERGENTI DALLA<br />

SENSIBILITA’ E DAL SENTIRE LA VITA COME DONO PREZIOSO.<br />

della Prof.ssa<br />

Maria Cristina<br />

Bigarelli<br />

Saluta Mastro Ricci<br />

Ciao Marescia’, adesso devo tornare ar paese, Val<strong>le</strong>rano.<br />

Si perdo l’ulti<strong>ma</strong> corriera nun posso dormì in bace.<br />

So 20 chilometri ad annà e 20 a tornà.<br />

Ma ‘o paese tuo, quello che hai scritto su libbro a corriera ce mette tanto?<br />

Tie’ ho scritto sta’ poesia pe tte’ che sei specia<strong>le</strong>…”.<br />

A Truppetta San Marco<br />

“La nocchia”<br />

Oh quant’è bella la nocchia<br />

Che se raccoglie l’autunno con la <strong>ma</strong>cchina co’ dubi<br />

Co’ la polvere che te <strong>ma</strong>gna<br />

Ma quanto son bel<strong>le</strong> <strong>le</strong> nocchie<br />

Ma si te roppono<br />

la nocchia mica è tanto bella<br />

roppono nel senso del<strong>le</strong> femmine<br />

che pe fa dozzetti<br />

<strong>le</strong> femmine roppono <strong>le</strong> nocchie co’ zassi<br />

E pè la turca nocchia<br />

Che frega l’italiana pe’ me sa mejo l’italiana che <strong>le</strong> turche… (2012)<br />

Le cascate<br />

Fluttuano come pensieri uscenti<br />

Esclusi dal So<strong>le</strong><br />

In questa <strong>ma</strong>cchia assorta<br />

Il vento echeggia piano<br />

Portandoti lontano<br />

Riposiamo <strong>le</strong> nostre membra esauste<br />

Dalla camminata<br />

Una dolce<br />

Ma <strong>le</strong>ggera ebbrezza<br />

Invade l’ani<strong>ma</strong> e la mente. (2007)<br />

La Morte di Don Luigi<br />

Tu che rappresentavi Vignanello<br />

Tu che sei una grande perdita per Vignanello<br />

Tu gagliardo e bello<br />

Tu sempre proteso al debo<strong>le</strong> […]<br />

Però la verità è che eri <strong>troppo</strong> buono […]<br />

Caro don Luigi a me hai fatto sempre del bene<br />

E te ne sono grato<br />

Ora finalmente riposi in pace


30 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Feste e tradizioni nella Civita<br />

Castellana degli anni Trenta<br />

di Francesca<br />

Pelinga<br />

Negli anni trenta<br />

durante il Nata<strong>le</strong><br />

vi era come<br />

adesso la mostra dei<br />

Presepi che venivano<br />

esposti pubblicamente<br />

e vi partecipavano:<br />

l’Orfanotrofio, <strong>le</strong> suore<br />

Francescane, la chiesa<br />

di San Benedetto, <strong>le</strong><br />

scuo<strong>le</strong>. Durante il<br />

Fascio vi era poi la Befana Fascita per i<br />

figli del popolo, infatti circa trecento <strong>bambini</strong><br />

ricevevano, dal<strong>le</strong> autorità locali, in<br />

dono, un vestitino accompagnato da<br />

dolci, giocattoli e una cartolina raffigurante<br />

la befana fascista, la festa veniva fatta<br />

nell’aula Consigliare addobbata, per l’occasione<br />

con piante, fiori e bandiere. Vi era<br />

l’Associazione turistica “Pro<br />

CivitaCastellana” che doveva dare un contributo<br />

all’avvenire turistico, industria<strong>le</strong>,<br />

commercia<strong>le</strong> e artistico del nostro paese<br />

ed organizzava feste ed eventi. Il presidente<br />

era Alberto Cossio. Durante l’ultimo<br />

giorno di carneva<strong>le</strong> vi era il Festival del<br />

Fritellone, che veniva cosi festeggiato:<br />

dal<strong>le</strong> ore 16 al<strong>le</strong> ore 17 <strong>le</strong> sfilate dei carri<br />

al<strong>le</strong>gorici organizzati dalla Pro Loco,dal<strong>le</strong><br />

ore 17 al<strong>le</strong> ore 18 il ballo dello “scroccafuso”<br />

su una piattafor<strong>ma</strong> in piazza, al<strong>le</strong><br />

19,30 estrazioni di premi gastronomici da<br />

consu<strong>ma</strong>rsi nei vari ristoranti cittadini e<br />

caffè , infine i tradizionali “frittelloni” cosi<br />

come dice la tradizione popolare “un fritellone<br />

per boccone e un bicchiere per fritel-<br />

lone”.Al<strong>le</strong> ore 20.00 i fuochi artificiali, dopo<br />

si ballava di nuovo sino al<strong>le</strong> ore 23.00,<br />

dopodiche si bruciava “o puccio”. Due<br />

orchestre, dirette dal <strong>ma</strong>estro Ceccarelli,<br />

si alternavano nell’esecuzioni di vecchie e<br />

nuove canzoni per la gioia di tutti presenti<br />

giovani ed anziani. Per l’occasione la tramvia<br />

aumentava <strong>le</strong> corse per permettere ai<br />

forestieri di raggiungere Civita.<br />

Altra festa popolare era quella di San<br />

Giovanni, nel nuovo quartiere oltre il Ponte<br />

C<strong>le</strong>mentino nella via C<strong>le</strong>mentina (Via della<br />

Repubblica), ed era la “Festa della<br />

Lu<strong>ma</strong>ca di San Giovanni”. Tutta la via<br />

veniva addobbata con luci, festoni. Oltre <strong>le</strong><br />

lu<strong>ma</strong>che, anche un grande ballo all’aperto,<br />

a mezzanotte spettacolo pirotecnico e di<br />

nuovo balli sino all’alba.<br />

Vi era poi il rancio socia<strong>le</strong> della Società<br />

dei Giovani Cacciatori che nel periodo<br />

della caccia organizzava un pranzo nel<br />

ristorante, in via Flaminia, del cacciatore<br />

Giano Soli. Non a caso si chia<strong>ma</strong>va la<br />

“Trattoria del Cacciatore”.<br />

Il lunedì dopo Pasqua vi era la poggiata<br />

di Santa Susanna nei prati antis<strong>tanti</strong> la<br />

chiesetta appollaiata a mezza costa sull’altopiano<br />

che si affaccia sulla stretta val<strong>le</strong><br />

del fiume Treia. I civitonico vi si recavano<br />

chi con carri, qualcuno con il ca<strong>le</strong>sse privato,<br />

altri a piedi e negli anni Trenta venne<br />

ripristinato l’albero della cuccagna, il concertino<br />

degli sfinfaroli, e il gioco della<br />

padella affumicata (si doveva liberare con<br />

i denti la moneta attaccata alla padella).<br />

La domenica dopo la Pasqua c’era la pog-<br />

giata alla Madonna del<strong>le</strong> Piagge,<br />

ancora oggi molto sentita dai civitonici. Vi<br />

era la messa nella chiesa poi la banda suonava<br />

nel sagrato e, dopo, tutti a far<br />

merenda nei prati del belvedere.<br />

Nei giorni 15,16,17,e 18 settembre vi<br />

erano i festeggiamenti in onore dei<br />

Santi Patroni, da via Garibaldi a Corso B.<br />

Buozzi veniva sospeso il traffico, in piazza<br />

Matteotti vi erano <strong>le</strong> esecuzioni del<strong>le</strong><br />

bande venute da tutta la provincia.<br />

Durante il fascismo, negli anni Trenta in<br />

particolare, vi fu una forte ripresa del<strong>le</strong><br />

attività del<strong>le</strong> bande, fenomeno che pare<br />

solo in parte indotto dal regime. Il 16 settembre<br />

al <strong>ma</strong>ttino, la pesca di beneficenza<br />

a favore della banda musica<strong>le</strong> “Virgilio<br />

Mazzocchi”, poi la corsa campestre. Al<strong>le</strong> 17<br />

intrattenimento musica<strong>le</strong> ed al<strong>le</strong> 20 processione<br />

e illuminazione artistica del<br />

Duomo. Il 17 settembre la grande fiera di<br />

merci e bestiame, poi al<strong>le</strong> 16,30 trattenimento<br />

musica<strong>le</strong> e al<strong>le</strong> 18,30 l’estrazione<br />

della tombola di L. 2000 a favore dell’asilo<br />

infanti<strong>le</strong> (che era comuna<strong>le</strong>) divisa: cinquina<br />

L. 400, tombola L. 1200, tombolino<br />

L. 400. Al<strong>le</strong> 20,30 fuochi artificiali. Il 18 il<br />

sacramento del<strong>le</strong> Cresi<strong>ma</strong> veniva impartito<br />

dal Vescovo e al<strong>le</strong> 18 di nuovo una tombola<br />

a favore dei combattenti. Lo stesso giorno<br />

vi era la corsa ciclistica, che durava da<br />

circa 20 anni, oltre <strong>le</strong> funzioni religiose con<br />

il concorso dei cantori del<strong>le</strong> cappel<strong>le</strong> ro<strong>ma</strong>ne.<br />

Infine il grande concerto della banda in<br />

piazza per la festa di Santa Cecilia.


Trucco d!epoca<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori 31<br />

Trend degli ultimi sessant!anni...<br />

Make-up,outfit,acconciatura,<strong>ma</strong>nicure,figura della donna<br />

di Ilaria Palanga<br />

Anni’80: la donna e la sua eccentricità<br />

C’è la nascita del<strong>le</strong> discoteche con luci stroboscopiche.L’eccesso in fatto di <strong>ma</strong>ke-up, capelli e abbigliamento era diventata una regola.<br />

Si trovano in commercio i primi videogiochi (Atari, Commodore, Nintendo), <strong>le</strong> musicassette e i floppy disk. Nascono nuovi generi musicali:<br />

pop (Madonna, Cindy Lauper, Duran Duran Spandau Bal<strong>le</strong>t, Michael Jackson); rock (Depeche Mode, Police, Cure); Glam (nel<strong>le</strong> accezioni<br />

pop, rock e metal), ad esempio Europe, Mot<strong>le</strong>y Crue, dal look caratterizzato da capelli multicolore cotonatissimi, trucco pesante e<br />

appariscente, abiti oltragiosi ed esagerati. Nel 1981 si for<strong>ma</strong>no i Metallica, e si sciolgono gli Abba; nel 1983 i Red Hot Chili Peppers, nel<br />

1984 esce il singolo “Like a Virgin di Madonna”, nel 1985 si esibiscono i Guns’n’Roses. Nel 1986 esplode il reattore nuc<strong>le</strong>are di Chernobyl,<br />

nel 1987 gli scienziati scoprono il buco dell’ozono in Antartide, e viene e<strong>le</strong>tto Bush presidente. Nel 1989 cadono i regimi comunisti e il<br />

muro di Berlino. Insom<strong>ma</strong> questi anni furono decisamente cruciali nell’influenzare gli stili e <strong>le</strong> mode di tutto il mondo.<br />

La figura della donna. La società subisce cambiamenti per via della contraccezione, ossia il controllo del<strong>le</strong> nascite attraverso la pillola<br />

che veniva vista come una for<strong>ma</strong> di libertà da parte del<strong>le</strong> donne. Le donne potevano, attraverso il controllo della <strong>ma</strong>ternità , program<strong>ma</strong>re<br />

di avere <strong>ma</strong>ggiori possibilità di fare carriera.Tutto ciò rendeva più comp<strong>le</strong>ta <strong>le</strong> potenzialità femminili <strong>ma</strong> anche difficoltose<br />

<strong>le</strong> scelte di <strong>ma</strong>ternità . Si accende appunto in questi anni una questione che tutt’ora ci vede protagonisti: il dibattito sulla pillola abortiva.Al<br />

centro degli anni ‘80 troviamo l’emergere di altri due fenomeni di rilievo, ossia l’AIDS e <strong>le</strong> tecnologie della riproduzione.Verso la<br />

fine degli anni ‘70 e l’inizio degli anni ‘80 una nuova generazione di femministe revisiona <strong>le</strong> posizioni tradizionali: la <strong>ma</strong>ternità non è<br />

più vista come qualcosa dal qua<strong>le</strong> liberarsi e si chiede l’indipendenza dai dottori rifiutando i parti medicalizzati.<br />

Out fit. Le donne a<strong>ma</strong>vano affer<strong>ma</strong>re la propria personalità con giacche e <strong>ma</strong>glie dal<strong>le</strong> spalline imbottite alte e spesse (alla Star Trek)<br />

e i pantaloni calzavano come una seconda pel<strong>le</strong>, ed erano aderenti alla caviglia.Molto in voga anche gli scaldamuscoli e gli orecchini<br />

grandi, <strong>le</strong> collane, <strong>le</strong> catene e <strong>le</strong> borchie, i guanti di rete e i gioielli in plastica fluo. I <strong>ma</strong>teriali usati per i tessuti sono<br />

scintillanti e luccicanti: pel<strong>le</strong>, lurex, laminati, raso. Negli abiti da sera si trovano fiocchi enormi, pizzi, taftà , rouche<br />

(tessuto montato ad onde). I grandi stilisti del momento erano Giorgio Ar<strong>ma</strong>ni, Krizia con <strong>le</strong> sue creazioni di stampe<br />

che rappresentavano grandi ani<strong>ma</strong>li feroci, Nicola Trussardi e tutta la vasta gam<strong>ma</strong> del suo pellame, Moschino<br />

con <strong>le</strong> sue linee spiritose, Blue Marine (pseudonimo di Anna Molinari) e Laura Biagiotti, Kenzo, Calvin K<strong>le</strong>in e<br />

Max Mara. Paninari (cool vip) caratterizzati da piumino Monc<strong>le</strong>r, <strong>le</strong> ragazze con <strong>le</strong> gonne a pieghe scozzese (kilt),<br />

occhiali da so<strong>le</strong> a goccia tipo Ray Ban,Timberland. Dark look cupo e gotico. Punk che nasce in Inghilterra alla fine<br />

degli anni ‘70, e va contro la società perbenista; capelli colorati, creste, borchie, catene e il famosissimo “Chiodo”.<br />

DIVE/ICONE. Madonna (Madonna Louise Veronica Ciccone) diva americana capace di attirare l’attenzione dell’opinione<br />

pubblica con i suoi comportamenti trasgressivi. Loredana Bertè , una del<strong>le</strong> più impor<strong>tanti</strong> can<strong>tanti</strong> italiane,<br />

dotata di una forte personlità voca<strong>le</strong> e di un indiscusso ta<strong>le</strong>nto interpretativo. Reneè Simmonsen, modella e attrice<br />

danese. Grace Jones (Grace Mendoza) regina della disco-music di origini gia<strong>ma</strong>icane. Brooke Shields, pseudonimo di<br />

Brooke Christa Camil<strong>le</strong> Shields, attrice e modella statunitense degli anni ‘70, ‘80 e ‘90. Ivana Spagna, cantautrice italiana.<br />

Anna Oxa, pseudonimo di Iliriana Hoxha cantante e conduttrice te<strong>le</strong>visiva italiana di origini albanesi. Cyndi<br />

Lauper, nome d’arte di Cynthia Ann Stephanie Lauper, cantante statunitense. Donatella Rettore, cantautrice italiana.<br />

Kelly LeBrock, attrice e modella britannica. Lorella Cuccarini, bal<strong>le</strong>rina, cantante, conduttrice te<strong>le</strong>visiva showgirl sco- Madonna<br />

perta da Pippo Baudo. Heather Parisi, pseudonimo di Heather Elisabeth Parisi, bal<strong>le</strong>rina e cantante statunitense di origine<br />

italiana, anch’essa scoperta da Baudo. Susanna Messaggio, personaggio te<strong>le</strong>visivo italiano per lungo tempo val<strong>le</strong>tta<br />

di Mike Bongiorno. E<strong>le</strong>onora Brigliadori, attrice te<strong>le</strong>visiva italiana. E<strong>le</strong>onora Giorgi, attrice, regista, sceneggiatrice<br />

e produttrice cine<strong>ma</strong>tografica italiana. Lory del Santo, showgirl, famosa per aver partecipato a Drive In, ebbe una<br />

relazione con il chitarrista Eric Clapton. Sabrina Sa<strong>le</strong>rno, cantante e showgirl italiana, scoperta da Claudio Cecchetto.<br />

Sa<strong>ma</strong>ntha Fox, cantante e modella britannica. Whitney Houston, pseudonimo di Whitney Elisabeth Houston, cantante<br />

e attrice statunitense, universalmente riconosciuta come una del<strong>le</strong> più ta<strong>le</strong>ntuose can<strong>tanti</strong> di tutti i tempi, chia<strong>ma</strong>ta<br />

semplicemente “The Voice” per <strong>le</strong> caratteristiche uniche della sua voce. Tina Turner, nome d’arte di Anna Mae Bullock, Houston<br />

cantante e attrice statunitense tra <strong>le</strong> più famose del panora<strong>ma</strong> di Rithm&Blues.<br />

Parisi e Cuccarini<br />

Copia il look: (trucco,acconciatura,<strong>ma</strong>nicure).<br />

Periodo dei <strong>ma</strong>ke up esagerati per quanto riguarda i colori accesi di: ombretti, fard e rossetti. I rossetti scuri e i capelli voluminosi (soprattutto<br />

nel<strong>le</strong> frange, ecco perchè si faceva tanto uso di lacca).La <strong>ma</strong>tita e il <strong>ma</strong>scara blu spopolano, così come l’ombretto viola. Base piuttosto<br />

scura e molto abbronzata (anche artificialmente con la terra di so<strong>le</strong>) e quindi molto calda in contrasto col colore degli ombretti (blu<br />

e<strong>le</strong>ttrico e fucsia), colori freddi. Sopracciglia selvagge e molto folte.Si usava pettinar<strong>le</strong> verso l’alto e poi venivano fissate con il gel. Palpebra<br />

piena fino alla sopracciglia senza punti luce.Quasi sempre nero, oppure il tipico<br />

arcoba<strong>le</strong>no (variazioni) ossia con colori contras<strong>tanti</strong> dall’attaccatura del<strong>le</strong> ciglia<br />

fino alla sopracciglia.Uso di tanto <strong>ma</strong>scara stratificato. Fard in eccesso con tendenza<br />

vertica<strong>le</strong>. Labbra con contorni scuri e ben definiti, quasi sempre riempite<br />

di colori perlati. Nessun criterio di armonia nella scelta dei colori per gli occhi. C’è<br />

un momento di confusione, ad esempio il contrasto tra trucco dai colori caldi e<br />

vestiti dai colori freddi. Il filo conduttore è il colore: ombretti perlati e fluorescenti:blu<br />

e<strong>le</strong>ttrico, fucsia, verde smeraldo. La tipologia dei prodotti: perlati, iridescenti,<br />

metallici (non glitterati!!). Uso portare unghie appariscenti, dai colori<br />

sgargianti e squillanti e dai colori fluorescenti. Generalmente questa era in linea<br />

di <strong>ma</strong>ssi<strong>ma</strong> la moda, perchè non ce n’era una seguita da tutti nello stesso modo.


32<br />

di Secondiano<br />

Zeroli<br />

Un calice metallico<br />

alto dieci<br />

metri e pesante<br />

cento quintali, opera<br />

ventenna<strong>le</strong> d’uno scultore-operaio<br />

di Como,<br />

rappresenterà iconoclasticamente<br />

lo straordinario<br />

evento religioso<br />

del biennio<br />

2013-2014, che ricorda<br />

il 750° anniversario<br />

dell’istituzione del Corpus Domini. L’opera<br />

è stata collocata nella centra<strong>le</strong> piazza<br />

Matteotti a Bolsena e vi ri<strong>ma</strong>rrà sino al 1°<br />

gennaio del 2014, quando sarà spostata<br />

in piazza del Duomo ad Orvieto e dove vi<br />

resterà fino al novembre dello stesso<br />

anno. E per tutti i due anni i fedeli, che si<br />

attendono a decine di migliaia, avranno la<br />

possibilità di beneficiare dell’indulgenza<br />

p<strong>le</strong>naria, come per gli anni giubilari, attraversando<br />

la porta santa della cattedra<strong>le</strong> di<br />

S. Cristina a Bolsena (dove si compì il<br />

miracolo) o la porta santa del duomo di<br />

Orvieto (chiesa fatta costruire da Papa<br />

Urbano IV, proprio per ricordare il miracoloso<br />

evento). Il gesto dell’apertura della<br />

porta santa ci richia<strong>ma</strong> al Vangelo di S.<br />

Giovanni: ”Gesù disse loro di nuovo: in<br />

verità , in verità io vi dico: io sono la porta<br />

del<strong>le</strong> pecore. Tutti coloro che sono venuti<br />

pri<strong>ma</strong> di me, sono ladri e briganti; <strong>ma</strong> <strong>le</strong><br />

pecore non li hanno ascoltati. Io sono la<br />

porta: se uno entra attraverso di me, sarà<br />

salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo”.<br />

Durante il periodo del Giubi<strong>le</strong>o ogni cri-<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Giubi<strong>le</strong>o eucaristico (2013-2014)<br />

a Bolsena ed Orvieto<br />

Un calice metallico per ricordare uno straordinario miracolo<br />

stiano, attraversando la porta santa d’una<br />

del<strong>le</strong> due chiese, potrà ricevere<br />

l’Indulgenza, adempiendo a tre condizioni:<br />

confessione sacramenta<strong>le</strong>, comunione<br />

eucaristica e preghiera secondo <strong>le</strong> intenzioni<br />

del Sommo Pontefice (un Pater e<br />

un’Ave), <strong>ma</strong> è data ai singoli fedeli la<br />

facoltà di recitare qualsiasi altra preghiera<br />

secondo la pietà e la devozione di ciascuno<br />

verso il ro<strong>ma</strong>no Pontefice. “La scelta<br />

del Giubi<strong>le</strong>o Eucaristico ,con annessa<br />

Indulgenza p<strong>le</strong>naria, sta ad indicare il fondamenta<strong>le</strong><br />

carattere religioso e spiritua<strong>le</strong><br />

del<strong>le</strong> ce<strong>le</strong>brazioni centenarie finalizzate<br />

alla conversione, al rinnovamento interiore<br />

e all’evangelizzazione”, affer<strong>ma</strong> il<br />

Vescovo della diocesi di Orvieto - Todi,<br />

mons. Benedetto Tuzia. Bolsena, pur trovandosi<br />

in provincia di Viterbo, fa infatti<br />

parte di questa diocesi umbra, proprio in<br />

virtù del prodigioso miracolo, avvenuto<br />

nel 1263, quando un sacerdote boemo, in<br />

forte dubbio sulla rea<strong>le</strong> presenza di Cristo<br />

nell’ostia consacrata, vide stillare dalla<br />

stessa, del<strong>le</strong> gocce di sangue. L’evento<br />

ebbe subito vasta risonanza. Sul luogo<br />

accorsero anche il domenicano Tom<strong>ma</strong>so<br />

d’Aquino ed il francescano Bonaventura<br />

da Bagnoregio, che ne garantirono l’autenticità<br />

. Il papa Urbano IV, l’anno successivo,<br />

istituì la festa del Corpus<br />

Domini. Da allora Bolsena ricorda il prodigio,<br />

con la realizzazione di infiorate artistiche,<br />

che attraversano l’intero centro<br />

urbano, lungo un percorso di quasi tre<br />

chilometri. Anche Orvieto, con il suo prestigioso<br />

corteo storico, rinnova, ogni anno,<br />

la sua devozione ad un miracolo che ha<br />

segnato profondamente la storia ultrasecolare<br />

della Chiesa cattolica.


di Arnaldo Ricci<br />

arnaldo_ric@yahoo.it<br />

Essendo nato nel<br />

1947, per “nostra<br />

infanzia “ intendo<br />

il periodo che và<br />

dalla fine degli anni 40<br />

alla fine degli anni 50;<br />

sono proprio questi<br />

due lustri che mi<br />

appaiono come nitido<br />

ricordo di quel<br />

periodo, quando vedo una vecchia foto,<br />

oppure un’im<strong>ma</strong>gine raffigurante una del<strong>le</strong><br />

automobili ( si potrebbe anche dire un’automobi<strong>le</strong><br />

italiana ) allora circolante.<br />

Ovviamente questo perché la “memoria”<br />

visiva della nostra generazione non può<br />

andare all’indietro nel tempo, oltre il periodo<br />

sopra descritto.<br />

Pertanto dopo queste considerazioni, l’automobi<strong>le</strong><br />

più “anziana” che abbiamo visto<br />

circolare noi, odierni sessantacinquenni,<br />

credo sia, sempre secondo i miei ricordi,<br />

la gloriosa Fiat 508/A chia<strong>ma</strong>ta anche<br />

“Balilla”.<br />

Fiat 508/A (Balilla) versione berlina<br />

La produzione della Balilla raffigurata in<br />

foto, iniziò nel 1932 e terminò nel 1937;<br />

questo significa che noi, <strong>bambini</strong> di allora,<br />

vedevamo in circolazione queste auto,<br />

vetuste più o meno, di una quindicina<br />

d’anni; alcune anche di venti.<br />

Come è noto storicamente, <strong>le</strong> case automobilistiche<br />

di allora dovevano operare e<br />

produrre secondo schemi predeterminati<br />

dal<strong>le</strong> autorità governative, con rego<strong>le</strong><br />

molto più restrittive di quel<strong>le</strong> attuali.<br />

Infatti il governo aveva racco<strong>ma</strong>ndato alla<br />

FIAT di contenere il prezzo di questa, allora<br />

nuova autovettura, intorno al<strong>le</strong> 10.000<br />

lire. Per i progettisti fu molto arduo riuscire<br />

a realizzare un’ auto da vendere poi<br />

entro quel prezzo; alla fine però vi riuscirono<br />

e quando fu presentata al pubblico<br />

alla fiera di Milano, il 12 apri<strong>le</strong> 1932, essa<br />

costava esattamente 10.800 lire! Lo stipendio<br />

medio di operai ed impiegati era<br />

però di circa 300 lire! Secondo uno dei<br />

miei zii, poche famiglie potevano permettersi<br />

il lusso di comprarne una! E’ da tenere<br />

presente che la FIAT 509 (autovettura<br />

precedente alla Balilla) nata nel 1925, per<br />

cui sette anni pri<strong>ma</strong>, costava ben 18.500<br />

lire! Giusto per avere una unità di valuta-<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori 33<br />

<strong>LE</strong> AUTO DELLA NOSTRA INFANZIA<br />

Fiat 508/A “Balilla”<br />

zione per i giovani di adesso, quando dico<br />

che si vedevano circolare queste Balilla, si<br />

pensi che a Civita Castellana su una popolazione<br />

di circa 12.000 abi<strong>tanti</strong> nel 1951,<br />

potevano circolarne al <strong>ma</strong>ssimo 5 o 6!<br />

Presumo che a Fabrica di Ro<strong>ma</strong>, su una<br />

popolazione, allora di 3.000 abi<strong>tanti</strong>, se ne<br />

potessero contare soltanto 1 o 2!<br />

La nostra Fiat 508 Balilla, montava un<br />

motore a 4 cilindri in linea ed aveva una<br />

cilindrata di 995 cm cubi, potendo sviluppare<br />

una potenza di 20 CV a 3500 giri al<br />

minuto. La velocità <strong>ma</strong>ssi<strong>ma</strong> raggiungibi<strong>le</strong><br />

era di 80Km/h; su tutte <strong>le</strong> quattro ruote<br />

montava freni a tamburo. Il cambio era a<br />

tre <strong>ma</strong>rce + retro<strong>ma</strong>rcia e la trazione era<br />

sul<strong>le</strong> ruote posteriori. Aveva 2 porte e<br />

quattro posti compreso il conducente. Il<br />

peso era di 680 Kg.<br />

Nel 1934 fu prodotta la versione quattro<br />

<strong>ma</strong>rce con rapporti di trasmissione modificati,<br />

che sostituiva la precedente, e venne<br />

chia<strong>ma</strong>ta Fiat 508/B. Inoltre, su richiesta,<br />

si potevano avere quattro porte.<br />

Durante i cinque anni di produzione (1932<br />

– 1937) ne furono realizzati circa 112.000<br />

esemplari, vendute anche all’estero, in<br />

sette versioni: berlina, spyder, coupè , torpedo,<br />

torpedo militare, spyder militare,<br />

camioncino militare. Quel<strong>le</strong> che abbiamo<br />

visto noi <strong>bambini</strong>, dal<strong>le</strong> nostre parti, erano<br />

quasi tutte berline ed ovviamente erano <strong>le</strong><br />

ultime circolanti. Esse sparirono dalla circolazione,<br />

se ricordo bene, a metà anni<br />

‘50. Dal<strong>le</strong> mie ricerche risulta che a Fabrica<br />

di Ro<strong>ma</strong> ne circolava ancora una nel 1960!<br />

Foto scattata a Civita Castellana nel 1952<br />

– la ragazza accanto ad una Fiat 508/B 4<br />

porte Balilla è Nella Quattrini,<br />

sorella di Silvia.<br />

La Balilla venne prodotta anche in Polonia<br />

e messa in commercio con il nome di<br />

Polski Fiat 508, inoltre vi fu anche una produzione<br />

in Francia negli stabilimenti<br />

SIMCA – FIAT.<br />

Oltre <strong>le</strong> versioni di cui sopra, vi furono carrozzieri<br />

privati, un po’ sparsi in tutta Italia,<br />

che trasfor<strong>ma</strong>vano queste vetture in pickup,<br />

termine ing<strong>le</strong>se-americano che a quei<br />

tempi era sconosciuto a noi italiani; la<br />

chia<strong>ma</strong>vamo semplicemente camioncino.<br />

FIAT 508/A Balilla trasfor<strong>ma</strong>ta artigianalmente<br />

in camioncino o pick-up come si<br />

dice attualmente<br />

Nello stesso anno in cui fu presentata la<br />

versione berlina della 508/A, fu anche presentata<br />

in autunno la versione militare<br />

spyder chia<strong>ma</strong>ta 508 spyder/M; al Regio<br />

Esercito esso furono consegnate nel 1933,<br />

dopo regolare gara. Essa fu operativamente<br />

impiegata, quasi contemporaneamente,<br />

sia nella guerra civi<strong>le</strong> spagnola che in quella<br />

d’Etiopia.<br />

FIAT 508 spyder Militare Balilla<br />

La versione spyder militare aveva <strong>le</strong> ruote<br />

<strong>ma</strong>ggiorate, <strong>le</strong> sospensioni più robuste ed<br />

il filtro dell’aria modificato, inoltre il portabagagli<br />

conteneva un terzo sedi<strong>le</strong> utilizzabi<strong>le</strong><br />

all’occorrenza.<br />

Dalla FIAT fu anche prodotta una versione<br />

camioncino militare, ovviamente di gran<br />

lunga migliore di quella prodotta artigianalmente<br />

dai carrozzieri privati; esso<br />

aveva una portata di 350 Kg.<br />

Fiat 508 /M Balilla versione Camioncino<br />

Anche se queste auto <strong>le</strong> abbiamo viste circolare<br />

sul<strong>le</strong> nostre strade fino alla metà<br />

degli anni ‘50, esse sono comunque classificate<br />

tecnicamente auto dell’ante guerra e<br />

gli esperti di storia automobilistica la considerano<br />

l’auto con la qua<strong>le</strong>, per la pri<strong>ma</strong><br />

volta, si è timidamente tentato di dare inizio<br />

alla motorizzazione di <strong>ma</strong>ssa degli italiani.


34<br />

di<br />

Danie<strong>le</strong> Vessella<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Inguardabi<strong>le</strong>, sotto molti aspetti. Riporto l’idea (che era pure<br />

affascinante) tratta dal sito dell’editore: “Seguite il risveglio<br />

di Elisabeth, mentre scopre esattamente che cosa c’è al di<br />

là del velo della morte. Una storia tesa, cupa, quintessenzialmente<br />

gotica, da uno dei team creativi più prestigiosi d’Europa.<br />

Un volume di una bel<strong>le</strong>zza commovente e inusitata.”<br />

Peccato sia ri<strong>ma</strong>sta solo l’idea, di concreto non c’è nulla di ciò<br />

che è stato scritto. È solo un’accozzaglia di eventi messi alla<br />

rinfusa con una spiccata idiosincrasia per <strong>le</strong> rego<strong>le</strong> basilari del<br />

fumetto, con personaggi che si muovono e agiscono senza<br />

motivazioni, risultando piatti e anonimi. In questo modo, è<br />

impossibi<strong>le</strong> immedesi<strong>ma</strong>rsi in loro e il fumetto ne risente. Altro<br />

fattore negativo sono <strong>le</strong> troppe didascalie: in Francia dovreb-<br />

bero essere ridotte all’osso per far parlare <strong>le</strong> im<strong>ma</strong>gini, altrimenti si scrive un libro…<br />

non un fumetto.<br />

Appena sufficiente la realizzazione grafica, con vignette dove una luce pessi<strong>ma</strong> ti<br />

costringe a girare e rigirare il libro per trovarne una migliore e capire quel poco che<br />

succede. Eppure, nonostante tutto il volume è subito andato a ruba. Sapete perché<br />

? Semplice, l’hanno pubblicizzato fino alla nausea e il nome prestigioso della<br />

Canepa ha fatto il resto. Bah…a chi avrà il coraggio di investire 15 euro nell’acquisto,<br />

spetta l’ardua sentenza.<br />

Lascio l’indirizzo del mio blog: http://danie<strong>le</strong>vessella.blogspot.com/<br />

“Il Fumetto”<br />

<strong>LE</strong>TTERATURA PER IMMAGINI CHE EMOZIONA<br />

END di Barbara Canepa e Anna Merli - edito da Bao Publishing – 1 volume, in corso<br />

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di Letizia Chi<strong>le</strong>lli<br />

Era il 17 Gennaio<br />

del 1987, quando<br />

a scuola mi trovai<br />

ad imparare questa<br />

poesia:<br />

La canzone del<strong>le</strong><br />

<strong>ma</strong>scherine.<br />

Un saluto a tutti voi!<br />

Dite un po’ : chi siamo noi?<br />

Ci guardate e poi ridete?<br />

Oh, <strong>ma</strong>i più ci conoscete!<br />

Noi scherziam senza far <strong>ma</strong><strong>le</strong>.<br />

Viva, viva il carneva<strong>le</strong>!<br />

Siamo vispe <strong>ma</strong>scherine,<br />

Ar<strong>le</strong>cchini e colombine<br />

Diavolini, bol<strong>le</strong>ttini,<br />

<strong>ma</strong>rinari, bei ciociari,<br />

com<strong>ma</strong>rel<strong>le</strong>, vecchierel<strong>le</strong>.<br />

Noi scherziam senza far <strong>ma</strong><strong>le</strong>.<br />

Viva, viva il carneva<strong>le</strong>!<br />

Vi doniamo un bel confetto<br />

Uno scherzo, un sorrisetto.<br />

Poi balliamo, poi scappiamo<br />

Voi chiedete:- Ma chi siete?-<br />

Su pensate,<br />

indovinate!<br />

Siamo vispe <strong>ma</strong>scherine<br />

Ar<strong>le</strong>cchini e colombine,<br />

diavolini, bol<strong>le</strong>ttini,<br />

<strong>ma</strong>rinai, bei ciociari,<br />

com<strong>ma</strong>rel<strong>le</strong>, vecchierel<strong>le</strong>.<br />

Noi scherziam senza far <strong>ma</strong><strong>le</strong>.<br />

Viva, viva il carneva<strong>le</strong>!<br />

Visto, quindi, l’arrivo del Carneva<strong>le</strong> facciamo<br />

la conoscenza di alcune fra <strong>le</strong> più<br />

famose <strong>ma</strong>schere italiane.<br />

Ar<strong>le</strong>cchino: <strong>ma</strong>schera di Bergamo, la tradizione<br />

lo vuo<strong>le</strong> molto povero ed è per<br />

questo che i suoi amici gli regalarono degli<br />

scampoli di stoffa colorati con i quali la sua<br />

<strong>ma</strong>m<strong>ma</strong> gli cucì , appunto, il suo tradiziona<strong>le</strong><br />

costume. E’ al<strong>le</strong>gro, agi<strong>le</strong>, furbo e<br />

vivace, sempre con la battuta pronta.<br />

Pulcinella: è la più antica <strong>ma</strong>schera italiana,<br />

viene rappresentato con due gobbe<br />

e il naso ricurvo, personifica vizi e virtù del<br />

borghese napo<strong>le</strong>tano, è goffo e di poche<br />

paro<strong>le</strong>. Indossa sul viso una mezza<br />

<strong>ma</strong>schera nera, casacca e pantaloni bianchi<br />

e cappello.<br />

Colombina: <strong>ma</strong>schera veneziana, fidanzata<br />

di Ar<strong>le</strong>cchino, che troviamo già nel<strong>le</strong><br />

commedie di Plauto, è un personaggio<br />

<strong>ma</strong>lizioso, cinico, adulatore, sempre pronta<br />

a tessere intrighi e astuzie.<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori 35<br />

L!angolo del Col<strong>le</strong>zionista<br />

La canzone della <strong>ma</strong>scherina<br />

Gianduia: <strong>ma</strong>schera piemontese che<br />

descrive lo spirito bonario della sua regione:<br />

a<strong>ma</strong> la buona compagnia ed il vino, è<br />

tipico il suo essere sempre con la testa fra<br />

<strong>le</strong> nuvo<strong>le</strong>. Indossa un tricorno e una parrucca<br />

con codino, l’abito è <strong>ma</strong>rrone con<br />

bordature rosse, panciotto giallo e calze<br />

rosse.<br />

Pantalone: proviene da Venezia e può<br />

essere definito un eterno Peter-Pan, spesso<br />

ridicolo nell’atteggiamento di chi non<br />

accetta di invecchiare.<br />

E’ l’eterno scontento, avaro e diffidente e<br />

viene spesso preso in giro. Il suo costume<br />

è cambiato e trasfor<strong>ma</strong>to nel tempo.<br />

L’unica cosa ri<strong>ma</strong>sta immutata è la zi<strong>ma</strong>rra<br />

nera.<br />

Meneghino: è la <strong>ma</strong>schera milanese per<br />

eccel<strong>le</strong>nza, indossa cappello a tre punte<br />

con parrucca e codino. Indossa una lunga<br />

giacca di velluto, calzoni corti e calzini a<br />

righe rosse e bianche.<br />

E’ di carattere buono, un servitore sempre<br />

pronto ad aiutare gli altri e che prende in<br />

giro i difetti degli aristocratici.<br />

Rugantino: <strong>ma</strong>schera ro<strong>ma</strong>na per eccel<strong>le</strong>nza<br />

che deve il nome all’abitudine di<br />

“rugà ” ovvero di parlare e agire con strafottenza.<br />

E’ inso<strong>le</strong>nte, attaccabrighe <strong>ma</strong> di<br />

cuore buono. Sua è la tipica battuta: “ Me<br />

n’ha date tante, <strong>ma</strong> quante je n’ho dette!”.<br />

E’ il ro<strong>ma</strong>no der popolo con i suoi vizi, abiti<br />

e virtù: pantaloni consunti al ginocchio,<br />

fascia intorno alla vita, camicia con fazzo<strong>le</strong>tto<br />

intorno al collo e casacca.<br />

Brighella: antagonista per eccel<strong>le</strong>nza di<br />

Ar<strong>le</strong>cchino, inso<strong>le</strong>nte ed imbroglione con<br />

una buona dose di “chiacchiera” e lingua<br />

biforcuta. Indossa una livrea, il simbolo di<br />

appartenenza al signore, calzoni larghi e<br />

giacca bianchi listati di verde e un <strong>ma</strong>ntello<br />

anche’esso bianco. E’ il tipico ruffiano<br />

del padrone ed esercita il suo potere su<br />

tutti i suoi sottoposti.<br />

Balanzone: <strong>ma</strong>schera bolognese che<br />

indossa un cappello nero con larghe falde,<br />

toga e collare bianco alla spagnola. Sputa<br />

sentenze grazie ad improbabili frasi latine<br />

ed è famoso per <strong>le</strong> sue assurde arrighe!<br />

Pri<strong>ma</strong> di lasciarci ecco la mia or<strong>ma</strong>i famosa<br />

nota di colore che questa volta riguarda<br />

la commedia dell’arte dove spesso si<br />

potevano “incontrare” alcune del<strong>le</strong> tipiche<br />

<strong>ma</strong>schere di cui abbiamo parlato:<br />

La commedia dell’arte (teatro degli attori<br />

Italiani tra il XVI e il XVIII secolo) prende<br />

il nome dalla condizione particolare di chi<br />

la praticava; attori più o meno bravi, più o<br />

meno socialmente accettati, <strong>ma</strong> tutti professionisti.<br />

Veniva recitata “all’improvviso”<br />

e quindi capita<strong>le</strong> era l’abilità degli interpreti,<br />

in genere anche con doti di musicanti,<br />

danzatori, acrobati. Ciascuno di essi<br />

si specializzava in un ruolo particolare, in<br />

una <strong>ma</strong>schera, talvolta creandone di<br />

nuove, specie nel<strong>le</strong> parti dei servi. In tali<br />

<strong>ma</strong>schere confluirono, spesso mescolandosi,<br />

residui di comicità o religiosità popolare<br />

arcaica (Ar<strong>le</strong>cchino), spunti della realtà<br />

socia<strong>le</strong> (il capitano), tipi tradizionali<br />

della commedia (gli innamorati, il vecchio<br />

Pantolone). Gli attori, tranne gli innamorati<br />

e qualche altro, recitavano con il viso<br />

nascosto dalla <strong>ma</strong>schera e con un costume<br />

fisso per ogni ruolo. Questo permetteva<br />

agli spettatori l’immediata individuazione<br />

dei tipi e faceva convergere l’attenzione<br />

del personaggio a ciò che questi faceva:<br />

l’azione così non doveva rivelare i caratteri,<br />

<strong>ma</strong> solo trascinare nel vortice dei casi e<br />

dei lazzi. Il volto coperto comportava poi<br />

una recitazione affidata preva<strong>le</strong>ntemente<br />

al corpo, una straordinaria abilità mimica.<br />

L’illusione ro<strong>ma</strong>ntica della tota<strong>le</strong> improvvisazione<br />

è contraddetta dalla puntigliosa<br />

tecnica di questi teatranti, dai repertori<br />

ri<strong>ma</strong>stici di lazzi, di tirate, di battute utilizzabili<br />

in situazioni ricorrenti; indubitabi<strong>le</strong><br />

però è la loro presenza scenica, la capacità<br />

di intuire, adattandovisi, la qualità e<br />

gli umori del pubblico.<br />

(Fonte: per la descrizione del<strong>le</strong> <strong>ma</strong>schere: internet,<br />

per la storia della Commedia dell’arte:<br />

Enciclopedia della Letteratura Garzanti).


36 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Una favola bellissi<strong>ma</strong>. Le affiliazioni<br />

A.D. Fabrica - Carbognano. Storia di una piccola società diventata<br />

poi una del<strong>le</strong> più grandi della nostra provincia<br />

... continua dal numero 98<br />

Il terzo ed ultimo triennio,<br />

quello che va dal<br />

2006 al 2009 riguarda<br />

l’affiliazione alla società<br />

EMPOLI CALCIO.<br />

Alla stipula del contratto<br />

avvenuta in Toscana,<br />

di Sergio Piano si era parlato di un progetto<br />

che, da parte<br />

della società Empoli<br />

Calcio, prevedeva la costruzione di un villaggio<br />

dello sport presso Empoli, dove<br />

avrebbero ospitato tutto il settore giovani<strong>le</strong>.<br />

Il progetto prevedeva, inoltre, la<br />

costruzione di locali atti ad ospitare tutti<br />

quei ragazzi che provenivano da tutta<br />

l’Italia e che, segnalati dai loro osservatori<br />

sparsi per la penisola, arrivavano ad<br />

Empoli per i vari stage o prove di se<strong>le</strong>zione.<br />

I ragazzi che loro riteneva più interessati,<br />

poi, sarebbero saliti ad Empoli per<br />

degli stage mensili con i loro al<strong>le</strong>natori di<br />

settore giovani<strong>le</strong>.<br />

Il tutto ci sembrò molto bello, visto che<br />

sapevamo che l’Empoli Calcio, era una<br />

società che puntava <strong>tanti</strong>ssimo sul settore<br />

giovani<strong>le</strong>, avendo già for<strong>ma</strong>to <strong>tanti</strong>ssimi<br />

calciatori che militavano presso società di<br />

serie A e B.<br />

Tutto bellissimo sulla carta, <strong>ma</strong> poi anche<br />

per prob<strong>le</strong>mi societari, la cosa si rivelò<br />

assai diversa, tanto che in tre anni di affiliazioni<br />

e dopo nostre pressanti richieste,<br />

ci <strong>ma</strong>ndarono l’osservatore responsabi<strong>le</strong><br />

per il Lazio a visionare i nostri ragazzi.<br />

Ri<strong>ma</strong>nemmo molto delusi da quello che<br />

avevamo ritenuto uno dei migliori progetti<br />

di cui avevamo fatto parte, così decidemmo<br />

di chiudere DEFINITIVAMENTE il capitolo<br />

affiliazioni.<br />

Forse da quella delusione ri<strong>ma</strong>nemmo<br />

così scottati che iniziammo a trascurare<br />

quello che, da sempre, era stato il nostro<br />

punto di forza, nonchè il nostro obbiettivo<br />

pri<strong>ma</strong>rio e cioè il settore giovani<strong>le</strong>, distratti<br />

anche dal fatto che il 14 Agosto ci giun-<br />

Nel cuore<br />

CARLO NIZZOLI<br />

se una te<strong>le</strong>fonata dal Presidente del<br />

Comitato Provincia<strong>le</strong> Lazio, MELCHIORRE<br />

ZARELLI che ci comunicò che eravamo<br />

stati ripescati nel Campionato Regiona<strong>le</strong> di<br />

Promozione.<br />

continua sul prossimo numero...<br />

Ciao Carlo, anche tu ci hai lasciato, di te ricorderemo <strong>le</strong> tue <strong>ma</strong>ni<br />

sporche di grasso, <strong>ma</strong>rchio inde<strong>le</strong>bi<strong>le</strong> di tutti i meccanici. La tua<br />

passione per <strong>le</strong> moto di grossa cilindrata, che ben sopportavano la<br />

tua mo<strong>le</strong>, la tua generosità, il tuo amore per la buona tavola, il tuo<br />

carattere giovia<strong>le</strong>, e l’amore per la tua famiglia. Ci <strong>ma</strong>ncherai<br />

fisicamente, <strong>ma</strong> il tuo ricordo ri<strong>ma</strong>rrà inde<strong>le</strong>bi<strong>le</strong>.<br />

I tuoi amici<br />

Visita il nostro sito<br />

www.campodefiori.biz<br />

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<strong>Campo</strong> de’ fiori 37<br />

La Bel<strong>le</strong>zza instabi<strong>le</strong> di Federica Bonzi<br />

Emozioni aggrovigliate fra <strong>le</strong> paro<strong>le</strong> dei suoi versi<br />

Mi accingo a <strong>le</strong>ggere il libro di<br />

Federica Bonzi senza sapere affatto<br />

cosa mi aspetti, perché non ho <strong>ma</strong>i<br />

<strong>le</strong>tto nulla di suo e poi perché personalmente<br />

non ho ancora avuto l’occasione di<br />

conoscerla.<br />

Bel<strong>le</strong>zza instabi<strong>le</strong> è il titolo della sua pri<strong>ma</strong><br />

raccolta di poesie, edita a Lecco nel 2012<br />

in una tiratura limitata, dedicata “a tutti<br />

quelli che fuggono. Altrove”. Molto e<strong>le</strong>gante<br />

il volume, che conta un’ot<strong>tanti</strong>na di<br />

componimenti, e che l’autrice ha voluto<br />

donare ad amici ed esti<strong>ma</strong>tori, ed io non<br />

posso che sentirmi lusingata per essere<br />

rientrata tra questi.<br />

Comincio a <strong>le</strong>ggere la pri<strong>ma</strong> poesia, poi la<br />

seconda e via discorrendo. Mi balza immediatamente<br />

agli occhi una cosa: la tota<strong>le</strong><br />

assenza di punteggiatura. A scandirne il<br />

ritmo solo i versi e <strong>le</strong> strofe. Questa assenza<br />

di interpunzione lascia, comunque, il<br />

<strong>le</strong>ttore libero di dare una propria interpretazione,<br />

<strong>le</strong>gando tra loro <strong>le</strong> paro<strong>le</strong> in diverse<br />

combinazioni.<br />

I versi di Federica sono brevi, secchi, a<br />

volte composti solo da una o due paro<strong>le</strong>,<br />

spesso in contrasto tra di loro, e per questo<br />

assai incisivi, decisi e penetranti. Dalla<br />

contraddizione pa<strong>le</strong>se nasce la forza dei<br />

suoi versi, versi rotti dall’emozione dei<br />

sentimenti che pervadono i vari componimenti.<br />

Ricorrente è il te<strong>ma</strong> dell’amore tra due<br />

individui, un amore tanto spiritua<strong>le</strong> quanto<br />

carna<strong>le</strong>. Quell’amore tra uomo e donna<br />

che muove il mondo e riempie la vita.<br />

La poesia di Federica Bonzi è una poesia<br />

ro<strong>ma</strong>ntica e sensua<strong>le</strong>, carica di una sensualità<br />

velata che <strong>ma</strong>i cade nel volgare;<br />

profonda e volutamente ricercata, <strong>ma</strong>i<br />

bana<strong>le</strong>.<br />

Molti dei suoi componimenti sembrano<br />

essere un punto di arrivo, la conclusione di<br />

una situazione pregressa che il <strong>le</strong>ttore non<br />

conosce, <strong>ma</strong> che cerca di im<strong>ma</strong>ginare, se<br />

vuo<strong>le</strong>,o più semplicemente si lascia coinvolgere<br />

dalla rif<strong>le</strong>ssione fina<strong>le</strong> messa a<br />

punto dall’autrice. Attraverso espressioni<br />

spesso enig<strong>ma</strong>tiche <strong>ma</strong> cariche di significati,<br />

Federica ci offre spiragli del suo vissuto<br />

persona<strong>le</strong> più intimo.<br />

Per questioni di spazio, ovviamente, ho<br />

potuto scegliere per voi solo due poesie e<br />

vi garantisco che la scelta non è stata<br />

affatto faci<strong>le</strong>. La pri<strong>ma</strong> è Passaggi. Breve,<br />

<strong>ma</strong> intensa e significativa, ripercorre <strong>le</strong><br />

tappe più impor<strong>tanti</strong> della vita di donna.<br />

L’altra s’intitola In ritardo. L’ho scelta perché<br />

in essa Federica tratta un argomento<br />

diverso, che non è certo “da poesia”, <strong>ma</strong><br />

lo fa con grande dignità ed all’insegna del<br />

suo inconfondibi<strong>le</strong> sti<strong>le</strong>.<br />

Passaggi<br />

Giocattolo atteso<br />

favola raccontata<br />

quaderni libri<br />

compagni di scuola<br />

Coscienza confusa<br />

impacciata serenità<br />

rossetto chiaro<br />

calze trasparenti<br />

Bacio il primo<br />

sussulti del cuore<br />

avvolgente abito<br />

andatura ondeggiata<br />

Letto disfatto<br />

notte di suggestioni<br />

sensi palpi<strong>tanti</strong><br />

precipitare e librarsi<br />

Ermelinda Benedetti<br />

In ritardo<br />

Per distrazione<br />

al nastro di partenza<br />

sono arrivato<br />

in ritardo<br />

Gli altri<br />

erano andati<br />

veloci fieri<br />

senza aspettare<br />

Sono ri<strong>ma</strong>sto lì<br />

immoto presente<br />

incrociavo incredulo<br />

sguardi d’occasione<br />

Succede<br />

gli occhi guardano<br />

si soffer<strong>ma</strong>no<br />

senza vedere<br />

Voglio essere visto<br />

<strong>le</strong> gambe ferme<br />

sapranno condurvi<br />

dove non im<strong>ma</strong>ginate<br />

Arrancheremo<br />

su scalini scoscesi<br />

travolgeremo imbarazzi<br />

certezze vo<strong>le</strong>ranno<br />

Le <strong>ma</strong>ni inerti<br />

tratteggeranno<br />

linee nuove<br />

inesplorate<br />

Gli occhi chiusi<br />

combineranno<br />

sfu<strong>ma</strong>ture schizzate<br />

nell’arcoba<strong>le</strong>no<br />

Le orecchie<br />

comporranno musica<br />

forse la mente<br />

sarà lontana<br />

No sono<br />

diversamente abi<strong>le</strong><br />

a richia<strong>ma</strong>re<br />

una diversa ricchezza<br />

La lascio ad altri<br />

chia<strong>ma</strong>temi per nome<br />

disabi<strong>le</strong>


Ho pascolato in<br />

lungo e in largo<br />

nei luoghi della<br />

mia memoria, <strong>ma</strong> se è<br />

vero che noi esseri<br />

u<strong>ma</strong>ni siamo superiori,<br />

evoluti, allora non mi<br />

deve sorprendere che,<br />

di Sandro Anselmi in una semina abbondante,<br />

i fatti, dai più<br />

ce<strong>le</strong>brati ai più sconosciuti,<br />

sono infiniti, e bisogna andarli a cercare<br />

nei nostri ricordi dove aspettano solo<br />

di essere ripescati. Con quelli di mia<br />

<strong>ma</strong>dre ce n’è da riempire tante e tante<br />

serate, raccontati davanti al focolare, sgranocchiando,<br />

<strong>ma</strong>gari, una pannocchia di<br />

<strong>ma</strong>is abbrustolita sulla brace. Fra i <strong>tanti</strong> ce<br />

n’è uno che <strong>le</strong> è ri<strong>ma</strong>sto particolarmente<br />

impresso e, perciò, mi ha raccontato più<br />

volte. Da bambina aveva una zia alla qua<strong>le</strong><br />

vo<strong>le</strong>va molto bene e, spesso, andava a<br />

casa sua per aiutarla nel<strong>le</strong> picco<strong>le</strong> faccende<br />

e far<strong>le</strong> compagnia. La zia Tranquillina,<br />

vicina di casa, abitava dove finiva il Borgo<br />

e iniziava Via San Rocco. Era una dolce<br />

signora, avanti negli anni, che mostrava<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori 39<br />

Una “Fabrica” di ricordi<br />

Personaggi, storie ed im<strong>ma</strong>gini di Fabrica di Ro<strong>ma</strong><br />

Quel bel Cupido<br />

Fabrica di Ro<strong>ma</strong> - La Fontana Nuova agli inizi del secolo scorso.<br />

un particolare affetto ed una spiccata predi<strong>le</strong>zione<br />

per mia <strong>ma</strong>dre che, all’epoca,<br />

aveva forse otto o nove anni. Andare a<br />

prendere l’acqua alla fontana, portare su<br />

in casa la <strong>le</strong>gna per il fuoco, o lavare i<br />

pavimenti, erano <strong>le</strong> occupazioni più frequenti<br />

che va<strong>le</strong>vano, <strong>ma</strong>gari, un’arancia<br />

da portare a casa o qualche bottone di<br />

<strong>ma</strong>dreperla da giocare con <strong>le</strong> amichette.<br />

La zia Tranquillina aveva proprio una bella<br />

casa e sopra la cristalliera c’era, in bella<br />

mostra, una statuetta di Cupido che <strong>le</strong> era<br />

stata regalata dal <strong>ma</strong>rito Nanni quando si<br />

erano fidanzati. Questo puttino era il<br />

sogno di mia <strong>ma</strong>dre, lo guardava sempre<br />

ed avrebbe fatto carte false per poterlo<br />

tenere in braccio e giocarci un po’, <strong>ma</strong> zia<br />

Tranquillina, seppur buona, ne era <strong>troppo</strong><br />

gelosa e non glielo aveva <strong>ma</strong>i concesso.<br />

Un giorno, che era am<strong>ma</strong>lata, chiede alla<br />

piccola Alba di andar<strong>le</strong> a lavare i panni alla<br />

Fontana Nuova.<br />

Alba, naturalmente, accetta e, siccome sa<br />

che al ritorno i panni bagnati peseranno<br />

<strong>troppo</strong>, chia<strong>ma</strong>, per farsi aiutare, la cuginetta<br />

Francesca, coetanea. Vanno allora<br />

felici e spensierate alla fontana, nonostan-<br />

te il freddo e, dopo aver lavato e “schiarato”<br />

i panni, tornano arrancando su a San<br />

Rocco con la bagnarola piena. Una volta a<br />

casa della zia, mia <strong>ma</strong>dre la supplica di<br />

far<strong>le</strong> tenere un po’ quel Cupido fino ad<br />

arriva al<strong>le</strong> lacrime. La zia si commuove e<br />

finalmente <strong>le</strong> concede di tenere per un po’<br />

quella preziosa statuina.<br />

Ora che la piccola è riuscita ad esaudire<br />

questo vecchio desiderio, deve, però, dividerlo<br />

con la cuginetta che l’aveva aiutata,<br />

e che desiderava tanto quanto Alba, poter<br />

tenere fra <strong>le</strong> sue picco<strong>le</strong> <strong>ma</strong>ni quella gioia<br />

preziosa. Ed ecco<br />

che l’altruismo di<br />

Alba supera ogni<br />

suo desiderio. Le<br />

due bambine si<br />

siedono, perciò,<br />

vicine accanto al<br />

fuoco e stringono,<br />

insieme, quel puttino<br />

attente a non<br />

farlo cadere. Nel<strong>le</strong><br />

loro <strong>ma</strong>ni hanno,<br />

così, tutto il loro<br />

mondo.


40 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Vi proponiamo un’altra singolare pagina pubblicitaria tratta da La domenica del Corriere,<br />

del 9 Ottobre 1904, che veniva data in o<strong>ma</strong>ggio agli abbonati del Corriere della sera.<br />

Leggere questi centenari messaggi pubblicitari ci fa sorridere poichè ci appaiono piuttosto<br />

curiosi, ben diversi dai messaggi pubblicitari che siamo abituati a vedere oggi. Ma chissà se<br />

tra un secolo anche <strong>le</strong> nostre pubblicità non sortiranno lo stesso effetto?


IL PREMIO FARDO A RITA STORRI! UN PREMIO<br />

DELLA SOLIDARIETÀ AMBITISSIMO...<br />

Giovedi 3 gennaio 2013, un caloroso pubblico era presente<br />

alla Domus la Quercia di Viterbo per la 15esi<strong>ma</strong> edizione del<br />

premio <strong>ma</strong>estro Fardo, Premio conferito dai Cittadini e promosso<br />

anche quest’anno da Legambiente, Fondazione Carivit<br />

e Admo, in collaborazione con Avis, Agesci, Cna, Lega del<strong>le</strong><br />

cooperative. Come sempre, e ancora una volta, è stata<br />

Pieranna Falasca, Presidente di <strong>le</strong>gambiente Viterbo, a dare<br />

inizio alla serata ricordando gli amici scomparsi, persone che<br />

negli anni hanno ricevuto il premio Fardo. Il Premio si rifà a<br />

Maestro Fardo d’Ugolino, uno dei più grandi filantropi viterbesi che ad un certo punto<br />

della sua vita dedicò se stesso e i suoi averi all’esercizio della carità . La serata è stata<br />

allietata -tra una premiazione e l’altra- dagli sketch degli attori della compagnia teatra<strong>le</strong><br />

“I Giovani” che hanno dimostrato la loro bravura e la loro professionalità . Il premio<br />

è stato realizzato dal Laboratorio Artistico di san Pel<strong>le</strong>grino e consiste in un frammento<br />

di peperino dipinto a <strong>ma</strong>no raffigurante il porta<strong>le</strong> della Chiesa della Salute di<br />

Viterbo, eretta a suo tempo per vo<strong>le</strong>re di <strong>ma</strong>stro Fardo. Gli altri premiati sono stati:<br />

Gianni TASSI, giornalista premiato per il meraviglioso gesto di aver salvato una<br />

bagnante che stava annegando nel <strong>ma</strong>re di Montalto. Ar<strong>ma</strong>ndo Alfonsi, Clown plin plin,<br />

che porta in ospeda<strong>le</strong> la filosofia del vivere positivo; Giancarlo Breccola, fotografo e<br />

studioso della storia di Montefiascone e della provincia; Lucia Maria Arena artigiana<br />

ri<strong>le</strong>gatrice, che riesce a trasmettere i valori di un’attività che sta scomparendo.<br />

Partecipa a iniziative di solidarietà e si è distinta a favore dei <strong>bambini</strong> dell’Aquila; Pietro<br />

Benedetti, attore dia<strong>le</strong>tta<strong>le</strong> e artista di fa<strong>ma</strong> che ha realizzato con u<strong>ma</strong>nità un cortometraggio<br />

particolare sul<strong>le</strong> prob<strong>le</strong><strong>ma</strong>tiche familiari di ragazzi disagiati. Erano presenti,<br />

tra gli altri, il vicesindaco di Viterbo Luigi Maria Buzzi e Don Luigi Fabbri, Vicario del<br />

Vescovo. Ma quello di cui siamo fieri è il Premio che i cittadini hanno voluto conferire<br />

alla nostra Rita STORRI in qualità di Presidente dell’Associazione Incrociamo<strong>le</strong>zampe-<br />

Onlus di Civita Castellana con la seguente motivazione: “A Rita Storri che salva quotidianamente<br />

dalla strada cani abbandonati, feriti,<br />

<strong>ma</strong>ltrattati. Si occupa poi di loro seguendoli personalmente<br />

sino all’adozione. Una donna di grande<br />

u<strong>ma</strong>nità , che sa parlare agli ani<strong>ma</strong>li, una combattente<br />

per <strong>le</strong> cause dei senza voce.” Grazie a tutte<br />

<strong>le</strong> Volontarie che affiancano Rita Storri e grazie ai<br />

cittadini per aver capito la capita<strong>le</strong> importanza<br />

della presenza sul territorio di una Associazione<br />

efficiente e sempre presente. Complimenti!<br />

Lei è Hope,<br />

lasciata a<br />

mendicare<br />

cibo davanti<br />

ad un supermercato!!<br />

Ha 8 mesi e<br />

abituata al<br />

contatto u<strong>ma</strong>no.<br />

Hope, speranza...come la speranza che sia<br />

l’ulti<strong>ma</strong> emergenza per <strong>le</strong> Feste.. Ora <strong>le</strong>i si<br />

trova presso uno studio veterinario a Civita<br />

Castellana. E’ stata visitata e sta bene. Si<br />

affida con regolare modulo di<br />

adozione e sterilizzazione obbligatoria.<br />

347/6113511.<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori 41<br />

Sol<strong>le</strong>citati da diversi nostri <strong>le</strong>ttori,<br />

lanciamo un appello a tutti i<br />

possessori di cani affinchè li tengano<br />

al giunzaglio quando si trovano<br />

a passeggiare in luoghi<br />

pubblici, per evitare spiacevoli,<br />

imprevedibili incidenti.<br />

Ecco Pucci il simpaticissimo<br />

porcellino d’India<br />

della signora Monica ….<br />

Grande golosone!!!!<br />

QUESTA BELLISSIMA<br />

CAGNOLONA è stata<br />

trovata fine dicembre<br />

VICINO IL BIVIO DI<br />

FABRICA DI ROMA ZONA<br />

<strong>LE</strong> PRATA CHIUNQUE LA<br />

RICONOSCESSE CONTATTI<br />

SARA AL 3336490210<br />

CERCASI VECCHIO O UN<br />

NUOVO PROPIETARIO SI<br />

PRESUME CHE ABBIA DAI<br />

2-3 ANNI. (Ubbidiente,<br />

giocherellona, va d accordo con i cani e<br />

adora i BAMBINI) Si trova attualmente a<br />

Ronciglione. Altro numero da contattare<br />

3286568787<br />

Questi due cani,<br />

uno <strong>ma</strong>schio e<br />

una femmina,<br />

girano da qualche<br />

setti<strong>ma</strong>na<br />

tra Carbognano,<br />

Fabrica di Ro<strong>ma</strong><br />

e Corchiano e<br />

sono stati avvistati anche verso Civita<br />

Castellana. Se qualcuno li riconosce o<br />

conosce il padrone contatti il numero<br />

320/9097636. Sono simil <strong>ma</strong>rem<strong>ma</strong>ni,<br />

hanno il collare e sono taglia grande e<br />

stanno bene in salute.<br />

“Nonora” è un <strong>ma</strong>schietto cicciottello di taglia medio piccola bello<br />

robusto <strong>ma</strong> dal<strong>le</strong> zampette corte, è in cani<strong>le</strong> da alcuni anni.<br />

Cerchiamo per lui una famiglia amorevo<strong>le</strong> e comprensiva. Ha almeno<br />

8 anni ed è vaccinato e microchippato. Si trova vicino Ro<strong>ma</strong>, per una<br />

buona adozione lo portiamo in tutto il Centro e Nord. Per info ed<br />

adozioni contattate i volontari: Anna Bianca 3343655706 -<br />

3475143882 anna.aclonlus@g<strong>ma</strong>il.com - Paola 339.7876019<br />

paola.aclonlus@g<strong>ma</strong>il.com


42<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS N<br />

“Nata<strong>le</strong> in arte”, RASSEGNA MULTICULTURA<strong>LE</strong> A FABRICA DI ROMA<br />

Il primo pensiero che mi è venuto in mente, dopo aver visitato la rassegna “Nata<strong>le</strong> in Arte” di Fabrica di Ro<strong>ma</strong> è stato quello di ricordare<br />

<strong>le</strong> paro<strong>le</strong> scritte a caratteri cubitali, sulla sommità dei quattro lati del Palazzo Della Civiltà del Lavoro di Ro<strong>ma</strong> Eur: “un popolo di<br />

poeti – di artisti – di eroi - di santi – di pensatori – di scienziati – di navigatori – di trasmigratori “. Ho fatto questa rif<strong>le</strong>ssione e mi sono<br />

chiesto “…….se a Fabrica di Ro<strong>ma</strong>, un comune di soli 8500 abi<strong>tanti</strong>, esistono così <strong>tanti</strong> a<strong>ma</strong>nti dell’arte e della cultura in genere, allora<br />

<strong>le</strong> paro<strong>le</strong> scritte sulla sommità del palazzo sovra citato non sono retorica!………”. La rassegna in questione svoltasi a Fabrica dal 24 gennaio<br />

2012 al 06 gennaio 2013, è infatti da considerarsi una <strong>ma</strong>nifestazione multicultura<strong>le</strong> nel senso più ampio del significato, visto che<br />

essa trattava diversi argomenti: arte della pittura, arte del fotodinamismo, storia per im<strong>ma</strong>gini del trasporto filoferrotranvario della Tuscia,<br />

storia del<strong>le</strong> reliquie ed ex voto della nostra comunità cattolica, arte della scultura in <strong>le</strong>gno, arte del col<strong>le</strong>zionismo. E’ da notare che gli<br />

espositori (la <strong>ma</strong>ggior parte comuni cittadini di Fabrica di Ro<strong>ma</strong>) provengono da più svariate categorie socio-economiche della realtà<br />

loca<strong>le</strong>; quindi di<strong>le</strong>t<strong>tanti</strong> e non professionisti. Fra loro vi sono militari in pensione, impresari, lavoratori autonomi, ex ceramisti , giovani<br />

impiegati, operai ed un Sacerdote (Don Chicco); insom<strong>ma</strong> varie esperienze lavorative! I locali della rassegna sono stati messi a disposizione<br />

dal Parroco Don Tersilio Pao<strong>le</strong>tti (affettuosamente chia<strong>ma</strong>to Don Chicco) e tutto si è al<strong>le</strong>stito sotto la sua supervisione ed esperienza.<br />

Arte della Pittura – Gli espositori dei bellissimi quadri sono in <strong>ma</strong>ggioranza cittadini conosciutissimi di Fabrica di Ro<strong>ma</strong>; il te<strong>ma</strong><br />

trattato è quello florea<strong>le</strong> e gli espositori sono: Ernesto Malatesta, Pietro Sciosci, Mario Taro, Umberto Malatesta, Monia Tamburi, Corino<br />

Bianchini, Pietro Vargiu, Giorgio Marcelli, Quinto Passini, Piero Mariani, Paola Fantelli, Orietta Ricci, Paola Pacifici, Riccardo Fortuna,<br />

Ferdinando Sciarrini, Monia Cervesato. Se ho dimenticato qualcuno, non me ne voglia perché è solo errore di trascrizione. Arte della<br />

fotografia; fotodinamismo – si tratta di foto in movimento che è diffici<strong>le</strong> definir<strong>le</strong> foto; sembrano quadri dipinti! L’espositore è Doriano<br />

Pedica; personaggio molto conosciuto a Fabrica di Ro<strong>ma</strong> per il suo interesse della cultura in genere. Onestamente, molti, compreso il sottoscritto,<br />

non sapevano neanche dell’esistenza di questa tecnica fotografica! Storia del<strong>le</strong> Reliquie ed ex voto – L’autore non poteva<br />

essere che Don Chicco, parroco del paese; egli con grande pazienza, ha raccolto e classificato numerose Reliquie e vari oggetti, donati<br />

come Ex Voto dai fedeli nel corso dei decenni, se non di centinaia d’anni. La <strong>ma</strong>ggior parte di<br />

queste donazioni Ex Voto erano negli ar<strong>ma</strong>di della sacrestia; nessuno sa da quanti anni! Arte<br />

della scultura in <strong>le</strong>gno - Qui vi è un unico autore: il Sig. Novello Pastorelli nato a Carbognano<br />

e residente a Civita Castellana; durante l’attività lavorativa era nei Vigili del Fuoco, pri<strong>ma</strong> a<br />

Torino, poi nella vicina Civita Castellana dove si è guadagnato grande sti<strong>ma</strong> per il suo coraggio<br />

nell’affrontare <strong>le</strong> difficoltà del mestiere. Ha avuto sempre la passione per la scultura del <strong>le</strong>gno<br />

che ha poi curato <strong>ma</strong>ggiormente dopo la pensione. Attualmente ha una esposizione per<strong>ma</strong>nente<br />

del<strong>le</strong> sue bellissime realizzazioni a Civita. Arte del<br />

col<strong>le</strong>zionismo - anche questo settore ha un solo<br />

autore: Giampiero Marcelli, cittadino di Fabrica, con<br />

discendenza paterna da molte generazioni; uno dei<br />

personaggi più conosciuti del paese! Questo signore<br />

Novello Pastorelli nei locali dell’esposizione<br />

fabrichese accanto al<strong>le</strong> sue preziose<br />

opere<br />

espone una col<strong>le</strong>zione di ca<strong>le</strong>ndari di tutti i tipi (non so<br />

quanti anni abbia impiegato per metterli insieme).<br />

Quello più vecchio è un ca<strong>le</strong>ndarietto del 1915, del<br />

tipo che regalavano i barbieri di allora. Ve ne sono di<br />

tutti i tipi: religiosi, commerciali, militari, etc etc. Insom<strong>ma</strong> anche i ca<strong>le</strong>ndari sono la sua passione!<br />

Rassegna storica-fotografica della filoferrotranvia della Tuscia – Un solo autore:<br />

il sig. Roberto Felicetti, appassionato di storia loca<strong>le</strong> nonché anche lui col<strong>le</strong>zionista. Questo<br />

personaggio di Fabrica che io non conoscevo <strong>ma</strong> del<br />

qua<strong>le</strong> avevo sentito parlare, è riuscito a raccogliere<br />

decine e decine di documenti fotografici, relativi sia<br />

Roberto Felicetti e la sua interessantissi<strong>ma</strong><br />

rassegna fotografica<br />

all’inaugurazione della linea filo ferrotranviaria che all’esercizio. Questa linea col<strong>le</strong>gò Civita<br />

Castellana a Ro<strong>ma</strong> nel 1906 poi a Viterbo nel 1913. Per chi vo<strong>le</strong>sse saperne di più può <strong>le</strong>ggere<br />

“ La storia della Ro<strong>ma</strong> Nord” che io scrissi nel 2003 e pubblicata dalla “Gazzetta Falisca”; quella<br />

stessa storia è stata descritta per im<strong>ma</strong>gini fotografiche,<br />

con passione, pazienza e <strong>ma</strong>estria dal sig.<br />

Roberto Felicetti come <strong>ma</strong>i nessuno l’aveva fatto fino<br />

ad ora. In questa rassegna ho finalmente visto una<br />

foto dei “Capannoni “ dove adesso è ubicata piazza<br />

Marconi a Civita Castellana; gli anziani chia<strong>ma</strong>no<br />

ancora questa zona I Capannoni, nonostante che essi<br />

siano stati demoliti nel 1933! Come si evince dal<strong>le</strong><br />

foto i binari della vecchia linea filoferrotranviaria erano ubicati sul lato sinistro dell’attua<strong>le</strong> via<br />

Vincenzo Ferretti, in entrata verso il centro cittadino. Avendo io stesso ricostruito queste storiche<br />

vicende, apprezzo notevolmente il grande lavoro di Roberto Felicetti ex Marconista<br />

dell’Aeronautica Militare. Nella foto, si vede, non a caso, una bilancia vicino al Felicetti; egli da<br />

<strong>tanti</strong> anni ne col<strong>le</strong>ziona di tutti i tipi! Arnaldo Ricci<br />

Giampiero Marcelli con la sua esposizione<br />

di ca<strong>le</strong>ndari<br />

Reliquie ed ex voto di don Tersilio Pao<strong>le</strong>tti


<strong>Campo</strong> de’ fiori 43<br />

S NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS<br />

GIORNATA DEL<strong>LE</strong> SCUO<strong>LE</strong> DELL’INFANZIA DI FA<strong>LE</strong>RI A FABRICA DI ROMA<br />

La giornata del<strong>le</strong> scuo<strong>le</strong> dell’infanzia di Fa<strong>le</strong>ri a Fabrica di Ro<strong>ma</strong>, è stata fresca<br />

e divertente, con due significativi appuntamenti, entrambi attesi e partecipati.<br />

Per primo la cerimonia di consegna al Preside della Scuola media di<br />

Fabrica e dirigente scolastico Enrico Panunzi di un tab<strong>le</strong>t, appositamente calibrato<br />

per essere di aiuto a ragazzi portatori di handicap. A consegnarlo nel<strong>le</strong><br />

<strong>ma</strong>ni del Preside, i ragazzi della attivissi<strong>ma</strong> Associazione Simone Gianfelici,<br />

un gruppo che nasce per ricordare Simone, venuto a <strong>ma</strong>ncare pre<strong>ma</strong>turamente<br />

a causa di un incidente strada<strong>le</strong>. Sul palco del Teatro Tenda Palarte<br />

di Fabrica, molto frequentato in questo periodo natalizio, a partecipare alla<br />

c e r i m o n i a<br />

anche i congiunti di Simone, il vicesindaco fabrichese Giorgio Ci<strong>ma</strong>rra e<br />

la consigliera de<strong>le</strong>gata alla assistenza scolastica Katia Melissano. Va<br />

segnalato che i ragazzi della Ass. S. Gianfelici già altre volte si sono<br />

segnalati per il loro intervento fattivo presso i giovanissimi del<strong>le</strong> scuo<strong>le</strong><br />

del loro quartiere fa<strong>le</strong>rese, dando esempio di una azione costruttiva e<br />

mirata ai giovani. Poi l’attesa recita dei <strong>bambini</strong>, con il coordinamento<br />

del<strong>le</strong> loro insegnanti, che hanno regalato a tutti i presenti che riempivano<br />

il Palarte, un gradito momento di serenità . Alla fine scambio di auguri<br />

e soddisfazione per la bella <strong>ma</strong>ttinata di spettacolo e solidarietà . DP<br />

I VINCITORI DEL CONCORSO “PRESEPE DELL’ ANNO 2102”<br />

Alla presenza del sindaco di Civita Castellana, Gianluca Ange<strong>le</strong>lli, dell’ assessore ai servizi sociali, Letizia<br />

Gasperini, dell’ assessore al turismo e sport, A<strong>le</strong>ssio A<strong>le</strong>ssandrini, e del responsabi<strong>le</strong> dell’ area, Giuliano Latini,<br />

davanti ad una vasta platea di persone sono state aperte <strong>le</strong> buste contenenti i giudizi espressi dai membri<br />

della commissione. Al termine dei conteggi, vincitore del “Presepe dell’ anno 2012” è risultato quello al<strong>le</strong>stito<br />

da Carlo Fontana, in via Don Minzioni, al qua<strong>le</strong> è stato assegnato<br />

il premio di 640 euro. Al secondo posto si è classificato il presepe<br />

realizzato da Claudio Ridolfi, al<strong>le</strong>stito in piazza del Duomo,<br />

che ha ottenuto il premio di 450 euro. Terzo classificato il presepe<br />

realizzato presso la parrocchia di San Lorenzo, al qua<strong>le</strong> è stato<br />

assegnato un premio di 300 euro. Quarto classificato il presepe realizzato<br />

da Orietta Ridolfi e altre due bambine, al<strong>le</strong>stito in piazza del Duomo al qua<strong>le</strong> è andato<br />

un premio di 200 euro. La graduatoria riguardante <strong>le</strong> scuo<strong>le</strong> ha visto vincitrice la classe V^B<br />

della S.P. “G. Rodari”, che ha ottenuto 82 punti, seguita dalla S.P. “XXV Apri<strong>le</strong>”, con 76 punti,<br />

dalla classe V^A della scuola S.P. “G. Rodari”, con 72 punti, e dalla S.I. “A. Cerqueti” , con 71<br />

punti. Il premio di 1000 euro assegnato al<strong>le</strong> scuo<strong>le</strong> è stato equamente ripartito tra <strong>le</strong> scuo<strong>le</strong> partecipanti<br />

al concorso nella misura di 250 euro ciascuna. Il sindaco Ange<strong>le</strong>lli, nel suo saluto, si è<br />

detto molto dispiaciuto per non aver potuto fare meglio riguardo all’ illuminazione natalizia, anche<br />

se è stato importante aver dato un segna<strong>le</strong> della presenza del Comune. Ha, infine, ringraziato tutti<br />

coloro che hanno partecipato, anche tra molte difficoltà , al concorso del “Presepe dell’ anno 2012”<br />

complimentandosi con tutti per i presepi realizzati, e l’ impegno nel portare avanti una tradizione importante per la città .<br />

La Befana della Gioia ha fatto la sua consegna!<br />

Ancora una volta la Befana della Gioia ha portato a termine la sua missione! I giocattoli sono stati<br />

consegnati all’Aquila e a Ro<strong>ma</strong>! Dopo setti<strong>ma</strong>ne di intense raccolte, la collaborazione fra la Scuola<br />

di Pace di Italo Cassa (la sua Befana della Gioia ha raggiunto la 17° edizione) e varie realtà del<br />

mondo del volontariato, ha dato i suoi frutti e sono state quindi predisposte, come di consueto, due<br />

giornate di consegna dal significato molto profondo: la pri<strong>ma</strong>, il 5 gennaio all’Aquila, e la seconda,<br />

il 6 gennaio, presso alcune realtà del territorio ro<strong>ma</strong>no. Due giornate diverse che hanno visto protagonisti<br />

i <strong>bambini</strong> di varie etnie, con i loro sorrisi che ci hanno profondamente scaldato il cuore! La<br />

raccolta, che da oltre 10 anni vede protagonista il Motoclub CIZ MATAN nella provincia di Viterbo,<br />

dal 2009 si è avvalsa anche della collaborazione della Protezione Civi<strong>le</strong> con APC Radio e Non Solo Monterosi, e per <strong>le</strong> feste 2012/2013<br />

ha visto allargare la partecipazione anche ad altre realtà del mondo del volontariato della Protezione Civi<strong>le</strong>. Infatti hanno prontamente<br />

risposto all’appello oltre a APC RNS Monterosi (che or<strong>ma</strong>i funge da coordinatrice del<strong>le</strong> associazioni di protezione civi<strong>le</strong>) anche i volontari<br />

della Protezione Civi<strong>le</strong> di Fabrica di Ro<strong>ma</strong>, della ProCiv di Viterbo, della COPCEA di Castel Sant’Elia, di Sicurezza Socia<strong>le</strong><br />

ONLUS e di Radio e Non Solo Ro<strong>ma</strong>, che hanno organizzato, fin dai primi di dicembre, dei punti di raccolta sul territorio viterbese e<br />

ro<strong>ma</strong>no. Ancora una volta hanno dato il loro prezioso e fattivo contributo i bikers del Christian Motorcyclists Association Italy<br />

(CMA) e l’Associazione Salva<strong>ma</strong>mme che, seppur in periodo di profonda crisi, ha voluto essere partecipe di questo evento a favore<br />

dei <strong>bambini</strong>. Il 5 gennaio è stata effettuata, per il quarto anno consecutivo, la distribuzione presso la tensostruttura della centra<strong>le</strong> Piazza<br />

Duomo all’Aquila. Qui, in una piazza gremita di gente e con la piacevo<strong>le</strong> sorpresa di trovare una zona rossa alquanto ridotta rispetto allo<br />

scorso anno, si sono ritrovati i mezzi della Scuola di Pace, del<strong>le</strong> associazioni di Protezione Civi<strong>le</strong> ed i motociclisti aderenti all’iniziativa.<br />

Ri<strong>le</strong>vante il successo e la partecipazione dei <strong>bambini</strong> che, complice anche la bellissi<strong>ma</strong> giornata di so<strong>le</strong>, in poche ore hanno ricevuto<br />

migliaia di giocattoli. Il 6 gennaio la carovana si è spostata a Ro<strong>ma</strong> dove i mezzi della Befana della Gioia ed i mezzi del<strong>le</strong> Associazioni di<br />

Protezione Civi<strong>le</strong> hanno fatto tappa al Parco dell’Al<strong>ma</strong>già , nel popoloso quartiere di Torpignattara, dove la consegna ha avuto un notevo<strong>le</strong><br />

successo per la numerosa partecipazione della popolazione di etnie. A ta<strong>le</strong> appuntamento hanno partecipato anche Ludovica Valori<br />

e Paolo Camerini (del gruppo musica<strong>le</strong> Nuove Tribù Zulu) che hanno voluto, ancora una volta, essere con noi per questo importante<br />

appuntamento! Doverosi i ringraziamenti anche per la partecipazione del Comitato di Quartiere di Torpignattara che ha allietato<br />

piacevolmente i nostri momenti. Mauro E<strong>le</strong>fante (Presidente APC RNS MONTEROSI)


44<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS<br />

Corchiano o<strong>ma</strong>ggia Romolo Balzani e Pina Piovani<br />

Venerdì 28 dicembre, sabato 5 e venerdì 11 gennaio, presso il teatro “Il Fescennino” di Corchiano si è<br />

tenuto lo spettacolo “Il barcarolo ro<strong>ma</strong>no”, scritto e diretto da Ferruccio Raffe<strong>le</strong> Nocente. Attraverso la <strong>le</strong>ttura<br />

della sua biografia e l’ascolto di registrazioni, si è voluto o<strong>ma</strong>ggiare il grande artista ro<strong>ma</strong>no Romolo<br />

Balzani, a cinquant’anni dalla sua scomparsa. Ferruccio Raffae<strong>le</strong> Nocente, ideatore della serata, ha ripercorso<br />

<strong>le</strong> tappe principali della vita di Balzani, alternandosi con alcuni can<strong>tanti</strong> locali che hanno riproposto<br />

al pubblico alcuni dei più bei brani della tradizione musica<strong>le</strong><br />

ro<strong>ma</strong>nesca: Stefano Ferrari, Massimo Coverini, Renato Forti,<br />

Osvaldo Piccini, Va<strong>le</strong>rio Belli, diretti da Moreno Giustozzi. La<br />

carriera artistica di Balzani si <strong>le</strong>ga fortemente a quella di un’altra<br />

grande artista dei suoi tempi: Giuseppina Piovani, in arte<br />

Pina Piovani, presentata nel<strong>le</strong> sue molteplici sfaccettature da<br />

Ermelinda Benedetti. L’attrice,<br />

originaria di Corchiano,<br />

zia del compositore Nicola<br />

Piovani, ha lavorato a lungo<br />

in teatro, fianco a fianco con<br />

Balzani, per essere poi conosciuta dal grande pubblico con il film Guardie<br />

e ladri, dove interpretava la moglie del ladro Totò , di cui, durante la serata,<br />

sono stati riproposti diversi spezzoni. Ha partecipato alla <strong>ma</strong>nifestazione<br />

anche il gruppo musica<strong>le</strong> “Gli S<strong>ma</strong>rties”, che ha riportato il pubblico a<br />

ritmi più moderni, lontano dai toni classici della canzone ro<strong>ma</strong>na. Il ricavato del<strong>le</strong> serate è stato destinato alla ristrutturazione della cantoria<br />

dell’organo nella chiesa di Santa Maria del Rosario. E.B.<br />

RONCIGLIONE. I VINCITORI AL CONCORSO “MOMENTI DI VITA QUOTIDIANA”<br />

La Manifestazione è stata tradizionalmente organizzata dall’Associazione cultura<strong>le</strong> “Mariangela Virgili”<br />

RONCIGLIONE – Ai borghi medioevali, e precisamente, in Piazza degli Angeli in un cli<strong>ma</strong> pri<strong>ma</strong>veri<strong>le</strong>, domenica 6 gennaio si è tenuta<br />

quella che i Ronciglionesi chia<strong>ma</strong>no una <strong>ma</strong>nifestazione “ricordatora” (n.d.r.: festa non comune, da ricordare, segnare negli annali).<br />

In una piazza gremita di gente di tutte <strong>le</strong> età sono stati premiati i vincitori del Concorso fotografico XI trofeo “Agostino Trappolini”.<br />

A seguire sono entrati in scena la Befana e Babbo Nata<strong>le</strong> che con due ceste stracolme di dolciumi, hanno fatto la felicità dei numerosi<br />

<strong>bambini</strong>, che hanno ricevuto caramel<strong>le</strong>, dolci, <strong>ma</strong> anche del “buon” carbone. Numerose <strong>le</strong> foto ricordo che sono state scattate al fianco<br />

di Babbo Nata<strong>le</strong> e della Befana nei loro tradizionali costumi. Ai più piccini, un po’ intimoriti dalla novità , è scappata anche qualche lacrimuccia,<br />

subito asciugata dallo zucchero filato, offerto da due soci dell’Associazione per avere in cambio un sorriso.<br />

Molti anche i visitatori della casa-museo della Venerabi<strong>le</strong> Mariangela Virgili, accompagnati dai volontari dell’Associazione.<br />

Numerosissime sono state <strong>le</strong> visite al presepe e alla mostra fotografica presso la chiesa di Santa Maria della Provvidenza.<br />

QUESTI I PREMIATI AL CONCORSO FOTOGRAFICO<br />

IN BIANCO E NERO “MOMENTI DI VITA QUOTIDIA-<br />

NA”<br />

1° premio non assegnato (per unanime decisone della<br />

giuria). I buoni acquisto del primo premio (per decisione<br />

dell’Associazione organizzatrice), sono stati comunque<br />

assegnati al secondo classificato.<br />

2° premio Ex aequo: Moretti Ottavio con la foto “Quotidiano campo di Battaglia” - Sergio Ortenzi con la foto “L’Artigiano”<br />

3° premio: Raffaella Cianfarini – con la foto “h. 7,45 come tutti i giorni.<br />

Menzione (Alberto Santucci con la foto “41 orizzonta<strong>le</strong>”) - Menzione: Domenico Mascagna con la foto “Se te<strong>le</strong>fonando” - Menzione-<br />

(Pietro Vettori con la foto “Il vaccaro”).<br />

Si è trattato di un appuntamento or<strong>ma</strong>i rino<strong>ma</strong>to nel panora<strong>ma</strong> della tradizione e cultura ronciglionese, che ha ricompensato<br />

l’Associazione cultura<strong>le</strong> Mariangela Virgili per la riuscita della <strong>ma</strong>nifestazione, che ha premiato altresì la creatività di persone che a<strong>ma</strong>no<br />

il proprio paese ed esprimono con l’arte la loro dedizione persona<strong>le</strong> verso la città di Ronciglione. Per il prossimo Trofeo “Agostino<br />

Trappolini”, che sarà organizzato in collaborazione con l’Associazione Fotoa<strong>ma</strong>tori Ronciglione, con il patrocinio del<strong>le</strong> istituzioni ronciglionesi<br />

e del Centro Ricerche e Studi di Ronciglione, è già in program<strong>ma</strong> un Concorso Fotografico Naziona<strong>le</strong> per fotoa<strong>ma</strong>tori. Appuntamento,<br />

quindi, al prossimo anno con l’attesa di una partecipazione numerosa di fotoa<strong>ma</strong>tori provenienti da tutte <strong>le</strong> regioni d’Italia. Quanto sopra,<br />

oltre che a ricordare il nostro socio fondatore e primo presidente dell’Associazione cultura<strong>le</strong> M. Virgili, fa parte di un più ampio progetto<br />

che ha il fine di far conoscere ad un vasto pubblico la figura della Venerabi<strong>le</strong> M. Virgili (n.1661 +1737), per la qua<strong>le</strong> è in corso la causa<br />

di beatificazione promossa dell’Associazione cultura<strong>le</strong> che porta il suo stesso nome. Per saperne di più, consultate il sito<br />

Bruno Pastorelli Presidente Associazione Cultura<strong>le</strong> M. Virgili<br />

DONATO UNO SCIVOLO ALL’ISTITUTO GRAMSCI DI CIVITA CASTELLANA<br />

Venerdì 21 dicembre alla presenza dell’ Assessore all’ ambiente del comune di Civita Castellana Antonio<br />

Innocenzi, del dirigente scolastico Alfonso Francocci, degli insegnanti con tutti i “piccoli” e i genitori è stato<br />

scoperto il gioco – una torretta con sca<strong>le</strong> e scivolo- donato dall’ Assessorato all’ ambiente del Comune di<br />

Civita Castellana. L’ istallazione de gioco nel corti<strong>le</strong> della scuola, composto interamente di plastica riciclata,<br />

è stata la conclusione di un lavoro portato avanti da oltre un anno, che ha visto impegnate <strong>le</strong> insegnanti della<br />

scuola <strong>ma</strong>terna “A. Gramsci” e l’ Assessorato all’ ambiente di questo Comune, volto all’ educazione ed alla<br />

tutela dell’ ambiente tra i <strong>bambini</strong>. “Rivolgo un ringraziamento a tutti per l’ impegno dimostrato – ha detto<br />

l’ assessore all’ ambiente, Antonio Innocenzi - al<strong>le</strong> <strong>ma</strong>estre Anita, Cecilia, Franca, Gaetana, ai <strong>bambini</strong> della<br />

scuola <strong>ma</strong>terna, al<strong>le</strong> famiglie coinvolte, e a tutti coloro che si sono prodigati nel<strong>le</strong> diverse iniziative di educazione<br />

ambienta<strong>le</strong>, promosse con l’ augurio che il rispetto e la tutela del nostro comune diventi una quotidiana<br />

realtà .”


<strong>Campo</strong> de’ fiori 45<br />

<strong>LE</strong> PROPOSTE EDITORIALI DEL<strong>LE</strong> COLLANE DI CAMPO DE’ FIORI<br />

IDENTITA’ E VALORE IL SECONDO TASSELLO<br />

DELLA TRILOGIA DEL PROF. MARSICOLA<br />

Perché si nientifica? Perché si sminuisce? Perché si tende sempre a sottovalutare quello<br />

che l’altro pensa, dice o fa? Perché vogliamo apparire più intelligenti, più ricchi, più<br />

impor<strong>tanti</strong> ed influenti degli altri? Pri<strong>ma</strong> risposta: “perché nonostante gli sforzi che ciascuno<br />

fa, non approda che difficilmente a un’idea dell’intero”. Stabilire <strong>le</strong> motivazioni di<br />

questi comportamenti che, peraltro, sono assai diffusi, almeno nel nostro Paese, è certamente<br />

propedeutico al discorso che ho voluto affrontare e svolgere, <strong>ma</strong> è anche decisivo<br />

per aiutare tutti e ciascuno a fare il punto della situazione. La<br />

pri<strong>ma</strong> cosa che mi viene da rispondere a tutte <strong>le</strong> do<strong>ma</strong>nde che<br />

sopra ho posto è la seguente: si vuo<strong>le</strong> apparire quel che non si è<br />

perché si teme comunque di essere inadeguati....<br />

Un dialogo filosofico-politico sulla crisi, che può anche essere<br />

rappresentato a teatro (commedia in atto unico).<br />

Il primo di una serie di discorsi volti a dare un nuovo impulso al<br />

dibattito cultura<strong>le</strong> nel nostro Paese, giusto viatico per una ripresa in ogni<br />

campo e settore produttivo.Uti<strong>le</strong> per chi avesse a cuore un rea<strong>le</strong><br />

rinnovamento della Politica e del<strong>le</strong> Istituzioni.<br />

Il bullismo. Come riconoscerlo e combatterlo<br />

è un libro unico nel suo genere.<br />

Un <strong>ma</strong>nua<strong>le</strong> guida per cercare di arginare questo <strong>ma</strong><strong>le</strong> dilagante!<br />

E’ possibi<strong>le</strong> averne una copia acquistandolo nel<strong>le</strong> librerie della zona, nel<strong>le</strong> edico<strong>le</strong> o<br />

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E’ un’occasione da non perdere, soprattutto per gli insegnanti, che possono inserirlo<br />

nel P.O.F. d’Istituto e nella program<strong>ma</strong>zione educativa annua<strong>le</strong> del docente, <strong>ma</strong> anche<br />

per i genitori e per tutti gli educatori sociali.<br />

L’apparenza, a volte, è la <strong>ma</strong>schera perfetta di una realtà ben diversa. L’incontro con un giovane che racconta di essere<br />

quello che non è , stravolgerà , almeno temporaneamente, la vita di una famiglia perbene, che si offre di accoglierlo<br />

ed ospitarlo. La fine di un vecchio amore da parte del protagonista, per la nascita di uno nuovo e non ricambiato,<br />

spezzerà il cuore della giovane che lo aspettava da tempo e spaventerà l’ingenua fanciulla, che diventa l’oggetto di<br />

un suo desiderio morboso. La descrizione accurata e particolareggiata che l’autore fa della storia, rende la narrazione<br />

coinvolgente ed intrigante. Sembra di essere lì presenti, e, quasi come spettatori di una rappresentazione teatra<strong>le</strong>,<br />

i <strong>le</strong>ttori possono im<strong>ma</strong>ginare i personaggi muoversi su di un palcoscenico ben al<strong>le</strong>stito. Una storia ambientata in un<br />

tempo neanche <strong>troppo</strong> lontano, che ci ricorda i racconti dei nostri nonni di campagna. Ermelinda Benedetti<br />

NOTA DELL’EDITORE<br />

In questo ro<strong>ma</strong>nzo Augusto Stefanucci narra il sentimento morboso e morta<strong>le</strong> di un personaggio fantastico della sua<br />

Fabrica di altri tempi. La scrittura bella e diretta tratta la forza dell’egoismo di un amore ossessionato, che fa ineluttabilmente<br />

scivolare nella disperazione e nel dram<strong>ma</strong> il protagonista. Qui c’è tormento, ambiguità e vio<strong>le</strong>nza, <strong>ma</strong><br />

soprattutto amor fata<strong>le</strong>! Sandro Anselmi<br />

A.I.D.I.<br />

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46<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

AGENDA<br />

Tutti gli appuntamenti più impor<strong>tanti</strong><br />

CARNEVA<strong>LE</strong> CIVITONICO 2013:<br />

Archiviate <strong>le</strong> festività per la ricorrenza<br />

del S. Nata<strong>le</strong>, la comunità civitonica<br />

si appresta a passare in al<strong>le</strong>gria e<br />

spensieratezza il Carneva<strong>le</strong>, che è iniziato<br />

come ogni anno il 17 gennaio, in occasione<br />

della festività di S. Antonio Abate.<br />

Il periodo del Carneva<strong>le</strong> è quello che coinvolge<br />

molti giovani e persone di mezza<br />

età , munite ancora di spirito giovani<strong>le</strong>. Un<br />

ruolo particolare sotto questo aspetto lo<br />

recita il “Carneva<strong>le</strong> Civitonico” che in ogni<br />

occasione vede la partecipazione di<br />

migliaia di persone di ogni età che prendono<br />

parte attiva al<strong>le</strong> sfilate dei carri al<strong>le</strong>gorici<br />

e gruppi <strong>ma</strong>scherati. Il “Carneva<strong>le</strong><br />

Civitonico” ha radici assai remote. Come<br />

viene citato nel libro scritto dal compianto<br />

prof. don Giacomo Pulcini “Civita<br />

Castellana città trimil<strong>le</strong>naria” l’ esistenza<br />

del regolamento per lo svolgimento del<br />

Carneva<strong>le</strong> già era presente nello Statuto<br />

Comuna<strong>le</strong>, risa<strong>le</strong>nte al primo medioevo.<br />

Nella Rubrica degli Offici, al Cap. 40, sono<br />

indicate precise norme riguardanti lo svolgimento<br />

del Carneva<strong>le</strong> che non aveva solo<br />

carattere puramente folcloristico, <strong>ma</strong> mirava<br />

anche all’ addestramento dei cittadini<br />

con esibizioni che avevano origini militari,<br />

come il tiro della ba<strong>le</strong>stra e la corsa dell’<br />

anello. Le gare di carattere sportivo che si<br />

svolgevano durante il Carneva<strong>le</strong>, come <strong>le</strong><br />

corse a piedi o degli asini, dovevano avere<br />

come sponsor gli artigiani della città , i<br />

quali erano obbligati a fornire scarpe e<br />

vestiario ai “Mammo<strong>le</strong>tti” (<strong>bambini</strong>) e<br />

<strong>ma</strong>teria<strong>le</strong> adatto per ferrare i cavalli e gli<br />

asini. Il Camer<strong>le</strong>ngo faceva svolgere il<br />

Palio degli Anelli, al qua<strong>le</strong> potevano partecipare<br />

solo cavalli <strong>ma</strong>schi, in Piazza del<br />

Prato, mentre gli asini partivano da Piazza<br />

Santo Adriano per arrivare al palazzo dei<br />

Signori Conservatori. Anche i<br />

“Mammo<strong>le</strong>tti” correvano in Piazza del<br />

Prato.<br />

Da allora ne è passata molta di acqua<br />

sotto i ponti e il Carneva<strong>le</strong> è ri<strong>ma</strong>sto sempre<br />

vivo nella comunità civitonica, fatta<br />

eccezione del<strong>le</strong> parentesi <strong>le</strong>gate ai periodi<br />

bellici. I primi corsi di gala hanno ripreso<br />

vigore negli anni ’57 e ’58 quando alcuni<br />

giovani, dopo i turni di lavoro nel<strong>le</strong> aziende<br />

ceramiche, si prodigavano ad al<strong>le</strong>stire i<br />

carri al<strong>le</strong>gorici impersonando canzoni e<br />

film, o eventi di successo dell’ epoca. Così<br />

è nata la “Tribù degli Zingari” e altri gruppi<br />

e, pian piano, sono entrate in scena<br />

anche <strong>le</strong> aziende di ceramica, l’ allora<br />

Ro<strong>ma</strong> Nord e altre aziende e gruppi di giovani<br />

in una specie di sfida che aveva solo<br />

il fine di essere migliori degli altri, perché<br />

allora non c’erano né classifiche, né<br />

premi, era tutto più genuino e tutto si<br />

faceva al solo scopo di divertirsi.<br />

Con il passare degli anni i corsi di gala<br />

hanno assunto sempre <strong>ma</strong>ggiori dimensioni<br />

fino ad arrivare ad una quarantina di<br />

unità tra carri al<strong>le</strong>gorici e gruppi <strong>ma</strong>scherati,<br />

con oltre tremila figuranti, che hanno<br />

dato vita a interminabili serpentoni multicolore<br />

che si snodavano da piazza della<br />

Liberazione fino in piazza Matteotti. In<br />

questi ultimi anni, è diminuita la quantità<br />

dei carri al<strong>le</strong>gorici e gruppi <strong>ma</strong>scherati <strong>ma</strong><br />

è migliorata la qualità .<br />

Nonostante la crisi che coinvolge tutti i<br />

settori sono stati ammirati carri bellissimi e<br />

costumi lussuosi indossati dai partecipanti.<br />

Quest’ anno ai corsi di gala in program<strong>ma</strong><br />

il 3, il 10 ed il 12 febbraio<br />

prenderanno parte 3 carri di pri<strong>ma</strong><br />

categoria, 8 carri di seconda categoria,<br />

3 gruppi <strong>ma</strong>scherati e centinaia di<br />

<strong>ma</strong>schere libere e ritornano a sfilare sul<br />

vecchio percorso che ha reso famoso<br />

il “Carneva<strong>le</strong> Civitonico”, consentendogli<br />

di essere annoverato tra i “Carnevali d’<br />

Italia”. L’ amministrazione comuna<strong>le</strong> e la<br />

neonata associazione “A<strong>ma</strong>nti del<br />

Carneva<strong>le</strong> Civitonico” per quest’anno<br />

hanno al<strong>le</strong>stito un nutrito program<strong>ma</strong>.<br />

In occasione dell’insediamento del “Re<br />

Carneva<strong>le</strong>” (‘O Puccio) in Piazza<br />

Matteotti, il 17 gennaio, i vari gruppi<br />

<strong>ma</strong>scherati hanno avuto l’ occasione per<br />

presentare i costumi che indosseranno nei<br />

corsi di gala. Non sono <strong>ma</strong>ncati frittelloni<br />

e scroccafusi e l’ esibizione della banda<br />

musica<strong>le</strong> folcloristica “La Rustica”.<br />

Il 7 Febbraio, in occasione del<br />

Giovedì Grasso, si svolgerà il<br />

Carneva<strong>le</strong> dei Bambini con una mini<br />

sfilata di <strong>ma</strong>schere libere di <strong>bambini</strong> che<br />

partirà dai giardinetti di via Mazzocchi<br />

(antistante il Forte Sangallo) e arriverà in<br />

piazza Matteotti dove si svolgeranno spettacoli<br />

di ani<strong>ma</strong>zioni, <strong>ma</strong>scotte , frittelloni,<br />

scroccafusi e tanta musica.<br />

Il 12 febbraio, Martedì Grasso, con<br />

la conclusione dei corsi di gala, gran<br />

baldoria fina<strong>le</strong> in piazza Matteotti<br />

dove verranno resi noti i vincitori e cre<strong>ma</strong>to<br />

“O Puccio” tra musica e balli fino a notte<br />

fonda.<br />

COME OGNI ANNO, IL PROSSIMO NUMERO DI CAMPO DE’ FIORI CONTERRA’ UN INSERTO<br />

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<strong>Campo</strong> de’ fiori 47<br />

AGENDA<br />

Tutti gli appuntamenti più impor<strong>tanti</strong><br />

: IL PROGRAMMA E L’ORDINE DEL<strong>LE</strong> SFILATE<br />

ORDINE SFILATA DEL<br />

03.02.2013<br />

1. ZIBALDONE - Attenzione attenzione<br />

arrivan gli “M&M’S” col<br />

Gruppo Zibaldone<br />

2. BIFFE - Quest’anno come l’ antichi<br />

co’ li sogni e co’ li conti namo a<br />

fa’ carneva<strong>le</strong> giù all’ osteria di culi<br />

bianchi<br />

3. FRAPPA - Il gruppo Frappa co<br />

Jasmine e Aladino va giù n’piazza a<br />

fa casino<br />

4. JAMAICANO - A crisi ce sta a<br />

am<strong>ma</strong>zzà, o revival Ja<strong>ma</strong>icano s’ è<br />

costretti a fa<br />

5. O ZUCCHERO FILATO - Co o<br />

buzzichetto ce se naffiati e i fiori in<br />

piazza so sbocciati<br />

6. SPOSE DE CIVITA: Sottotitolo<br />

donna scendi e balla - Le vedove<br />

al<strong>le</strong>gre<br />

7. E RECICLONE - Se non sai più<br />

che santo votà, viè co Pippi giù<br />

n’piazza a ballà<br />

8. I CUGINI - I cugini so tornati e<br />

Cappuccetto c’accompagnati<br />

9. BLANDO - O sambodromo ncantato<br />

co 3 anni c’ ha rovinato … noi<br />

vo<strong>le</strong>mo a tradizione trombe, gondola<br />

e boccione<br />

10. CHARLIE - Avemo fatto <strong>tanti</strong><br />

buffi pè porta a Civita sti Puffi<br />

11. PATRATAC - La signorina suona<br />

il piano el Mariachi la tromba<br />

12. CATARI’ - Catarì by night<br />

13. BIACIO - Co o monno che sta a<br />

impazzì o gruppo Biacio co o cappellaio<br />

<strong>ma</strong>tto ve fanno divertì<br />

14. EGIZIA - Funicolì funicolà…<br />

namo giù n’ piazza a sbandierà<br />

15. GAZIBO - Se qualcosa vuoi <strong>le</strong>ccare<br />

con Gazebo vai a sfilare<br />

MASCHERE LIBERE<br />

ORDINE SFILATA DEL<br />

10.02.2013<br />

1. CATERI’ - Catarì by night<br />

2. EGIZIA - Funicolì funicolà…<br />

namo giù n’ piazza a sbandierà<br />

3. BIACIO - Co o monno che sta a<br />

impazzì o gruppo Biacio co o cappellaio<br />

<strong>ma</strong>tto ve fanno divertì<br />

4. GAZIBO - Se qualcosa vuoi <strong>le</strong>ccare<br />

con Gazebo vai a sfilare<br />

5. ZIBALDONE - Attenzione<br />

attenzione arrivan gli “M&M’S “<br />

col Gruppo Zibaldone<br />

6. SPOSE DE CIVITA: Sottotitolo<br />

donna scendi e balla - Le vedove<br />

al<strong>le</strong>gre<br />

7. E RECICLONE - Se non sai più<br />

che santo votà, viè co Pippi giù<br />

n’piazza a ballà<br />

8. I CUGINI- I cugini so tornati e<br />

Cappuccetto c’ accompagnati<br />

9. BLANDO - O sambodromo<br />

ncantato co 3 anni c’ ha rovinato …<br />

noi vo<strong>le</strong>mo a tradizione trombe,<br />

gondola e boccione<br />

10. FRAPPA - Il gruppo Frappa co<br />

Jasmine e Aladino va giù n’piazza a<br />

fa casino<br />

11. BIFFE - Quest’anno come l’<br />

antichi co’ li sogni e co’ li conti<br />

namo a fa’ carneva<strong>le</strong> giù all’ osteria<br />

di culi bianchi<br />

12. JAMAICANO - A crisi ce sta a<br />

am<strong>ma</strong>zzà, o revival Ja<strong>ma</strong>icano s’è<br />

costretti a fa<br />

13. CHARLIE - Avemo fatto <strong>tanti</strong><br />

buffi pè porta a Civita sti Puffi<br />

14. O ZUCCHERO FILATO - Co<br />

o buzzichetto ce se naffiati e i fiori<br />

in piazza so sbocciati<br />

15. PATATRAC - La signorina<br />

suona il piano el Mariachi la tromba<br />

MASCHERE LIBERE<br />

ORDINE SFILATA DEL<br />

12.02.2013<br />

1. JAMAICANO - A crisi ce sta a<br />

am<strong>ma</strong>zzà, o revival Ja<strong>ma</strong>icano s’è<br />

costretti a fa<br />

2. O ZUCCHERO FILATO - Co o<br />

buzzichetto ce se naffiati e i fiori in<br />

piazza so sbocciati<br />

3. CHARLIE - Avemo fatto <strong>tanti</strong><br />

buffi pè porta a Civita sti Puffi<br />

4. PATATRAC - “La signorina<br />

suona il piano el Mariachi la tromba<br />

5. CATARI’- Catarì by night<br />

6. SPOSE DE CIVITA: Sottotilono<br />

donna scendi e balla - Le vedove<br />

al<strong>le</strong>gre<br />

7. E RECICLONE - Se non sai più<br />

che santo votà, viè co Pippi giù<br />

n’piazza a ballà<br />

8. I CUGINI- I cugini so tornati e<br />

Cappuccetto c’accompagnati<br />

9. BLANDO - O sambodromo ncantato<br />

co 3 anni c’ha rovinato … noi<br />

vo<strong>le</strong>mo a tradizione trombe, gondola<br />

e boccione<br />

10. BIACIO - Co o monno che sta<br />

a impazzì o gruppo Biacio co o cappellaio<br />

<strong>ma</strong>tto ve fanno divertì<br />

11.EGIZIA- Funicolì funicolà…<br />

namo giù n’ piazza a sbandierà<br />

12. GAZIBO - Se qualcosa vuoi<br />

<strong>le</strong>ccare con Gazebo vai a sfilare<br />

13. FRAPPA - Il gruppo Frappa co<br />

Jasmine e Aladino va giù n’piazza a<br />

fa casino<br />

14. ZIBALDONE - Attenzione<br />

attenzione arrivan gli “M&M’S “<br />

col Gruppo Zibaldone<br />

15. BIFFE - Quest’ anno come l’<br />

antichi co’ li sogni e co’ li conti<br />

namo a fa’ carneva<strong>le</strong> giù all’ osteria<br />

di culi bianchi<br />

MASCHERE LIBERE


48<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

AGENDA<br />

Tutti gli appuntamenti più impor<strong>tanti</strong><br />

16° MINI FESTIVAL DI VITERBO<br />

Dopo un’estate piuttosto intensa – costellata da svariate esibizioni in giro per la provincia – ed un autunno di rif<strong>le</strong>ssione, torna il vero e<br />

proprio Mini Festival di Viterbo, tuttora unico <strong>ma</strong>lgrado i numerosi tentativi di imitazione! La <strong>ma</strong>nifestazione, giunta alla sua sedicesi<strong>ma</strong><br />

edizione, avrà il suo epilogo – a Fabrica di Ro<strong>ma</strong> – sabato 23 febbraio p.v., dopo aver svolto <strong>le</strong> semifinali, a Ronciglione, il 16<br />

e 17 febbraio 2013. Come il solito, l’organizzazione è a cura dell’Associazione “Omniarts”, con il patrocinio ed il contributo dei<br />

Comuni di Fabrica di Ro<strong>ma</strong> e Ronciglione. Anche nel 2013, inoltre, il Mini Festival diventerà promotore di solidarietà , in quanto<br />

farà parte del<strong>le</strong> <strong>ma</strong>nifestazioni promosse da “Viterbo con Amore”.<br />

Fino al 25 gennaio 2013 sarà possibi<strong>le</strong> iscriversi al Mini Festival; ogni partecipante sceglierà il brano da cantare e, se non l’avesse già ,<br />

ne riceverà il testo e la base musica<strong>le</strong>. Per <strong>le</strong> iscrizioni basta te<strong>le</strong>fonare a Pierluigi Alberti (tel. 320/1435180) o Paolo Moricoli<br />

(328/7188646); ad inizio febbraio p.v. si svolgeranno <strong>le</strong> se<strong>le</strong>zioni per <strong>le</strong> semifinali, presso il ristorante “La Commenda” di Viterbo.<br />

I partecipanti saranno, ovviamente, giudicati da una giuria di assoluta qualità che, anche quest’anno, sarà presieduta dal giovane tenore<br />

viterbese Antonio Poli – vincitore del Mini Festival 1998 – che, or<strong>ma</strong>i, è considerabi<strong>le</strong> il ta<strong>le</strong>nto lirico in più forte ascesa in Europa.<br />

Oltre ad un simpatico o<strong>ma</strong>ggio per tutti i partecipanti ed ai premi – con l’esclusivo logo del Mini Festival – per i primi tre classificati di<br />

ogni categoria (cat. 1 per i nati tra il 2001 e il 2006, cat. 2 per i nati tra il 1997 e il 2000, cat. 3 per i nati tra il 1992 e il 1996), il vincitore<br />

della sezione dedicata ai più grandi avrà la possibilità di incidere un CD in una sala di registrazione professiona<strong>le</strong>. I primi tre classificati<br />

della terza categoria, inoltre, potranno partecipare – gratuitamente – agli stage for<strong>ma</strong>tivi estivi tenuti da Tuscia in Jazz. Il nostro<br />

concorso canoro è cresciuto edizione dopo edizione; in questi anni abbiamo<br />

lanciato ta<strong>le</strong>nti come Anna Tatangelo (vincitrice del Festival di San Remo nel<br />

2002 e 2006, or<strong>ma</strong>i una big!) e Alina (seconda classificata della Sez. Giovani<br />

del Festival di San Remo nel 2003); i nostri piccoli grandi artisti spopolano in<br />

ogni concorso – loca<strong>le</strong> e naziona<strong>le</strong> (una del<strong>le</strong> vincitrici del 2010 veniva dalla<br />

Sardegna…) – in cui partecipano… <strong>le</strong> apparizioni te<strong>le</strong>visive non sono più una<br />

rarità … di Antonio Poli abbiamo già detto: il nuovo Pavarotti è proprio lui!Altri<br />

giovani can<strong>tanti</strong> si stanno già mettendo in mostra; la qualità degli stessi cresce<br />

ogni anno di più, qualcuno ha iniziato anche a scrivere canzoni in proprio…<br />

insom<strong>ma</strong>, sono aperte <strong>le</strong> iscrizioni al Mini Festival!<br />

p. Ass. OMNIARTS Paolo Moricoli<br />

FABRICA FESTIVAL. AL VIA LA X EDIZIONE<br />

Partirà Domenica 13 Gennaio 2013 a Fabrica di Ro<strong>ma</strong> la deci<strong>ma</strong> edizione del Fabrica Festival e si svolgerà , come di consueto, presso<br />

il Teatro Tenda PalArte con inizio al<strong>le</strong> ore 17:30. Anche quest’ anno la rassegna musica<strong>le</strong> , curata da i direttori artistico Gregori e Di<br />

Vozzo,non deluderà <strong>le</strong> aspettative del pubblico che potrà assistere a quattro spettacoli all’insegna della musica e della danza, passando<br />

dalla tradizione fino ad arrivare all’innovazione. Comune e Ass. Pro-Loco,<br />

Provincia di Viterbo e Regione Lazio, Comprensorio della Via Amerina e Ass.<br />

Musicultura hanno preparato un cartellone degno della <strong>ma</strong>ssi<strong>ma</strong> attenzione. Si<br />

partirà con Ciuri Ciuri Jazz, un progetto musica<strong>le</strong> che fonde il linguaggio jazz afroamericano<br />

con quello tradiziona<strong>le</strong> del nostro territorio, recuperando <strong>le</strong> tradizioni<br />

folkloristiche siciliane e non solo, finalizzato a dar vita a paro<strong>le</strong> e suoni antichi e<br />

nuovi. Domenica 20 Gennaio seguirà un coinvolgente concerto-spettacolo di<br />

musica popolare sudamericana e flamenco, uniti da <strong>ma</strong>trici comuni e messi in<br />

scena dalla Compagnia Algesiras Flamenco che si è esibita spesso a Ro<strong>ma</strong>,ed ha<br />

partecipato anche a festival nazionali, il “Mediterraneo” di Alghero e il “Minturno<br />

Fest” a Minturno. Il 27 Gennaio sarà invece dedicato soprattutto al jazz, con la<br />

Zambra Dixie Jazz Band, nata da un gruppo di professionisti provenienti da stili<br />

differenti <strong>ma</strong> accomunati dal jazz . Propone lo sti<strong>le</strong> del<strong>le</strong> picco<strong>le</strong> orchestre che<br />

suonavano a New Or<strong>le</strong>ans agli inizi del “900” e che si esibivano durante feste<br />

pubbliche, <strong>ma</strong>trimoni, eventi vari, regalando una cornice musica<strong>le</strong> destinata poi a<br />

fare successo. Nello stesso pomeriggio ci sarà la premiazione del concorso “ la<br />

frase che suona” che vede coinvolti gli studenti e gli scolari di buona parte della<br />

nostra provincia nella elaborazione di una frase che rappresenti il sentimento ed<br />

il senso della musica visto dai più giovani.<br />

L’ulti<strong>ma</strong> serata del Festival 2013, quella del 3 Febbraio, è per Peppe Servillo e la<br />

for<strong>ma</strong>zione dei Solis String Quartet. Peppe ha già calcato <strong>le</strong> scene del “ FabFest”<br />

con gli Avion Travel e questa volta si propone con uno straordinario o<strong>ma</strong>ggio alla<br />

cultura ed alla canzone classica napo<strong>le</strong>tana. L’unione con gli archi dei “ Solis”,<br />

anche loro di chiara origine campana, ha dato vita ad un inedito concerto tutto<br />

da gustare nella sua unicità . Come sempre <strong>le</strong> iniziative che si svolgono al Teatro<br />

Tenda “PALARTE” di Fabrica di Ro<strong>ma</strong> sono molto in controtendenza, ottimo progetto<br />

musica<strong>le</strong> o teatra<strong>le</strong> e prezzi ultrapopolari, con ingresso a cinque euro, per<br />

dare possibilità a tutti di fruire con un impegno economico davvero basso, a<br />

pomeriggi di buona cultura e divertimento.


<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

AGENDA<br />

Tutti gli appuntamenti più impor<strong>tanti</strong><br />

PROGRAMMA CARNEVA<strong>LE</strong> STORICO RONCIGLIONESE 2013. Dal 1500<br />

DOMENICA 20 GENNAIO 2013<br />

Ore 11:00 Benedizione degli ani<strong>ma</strong>li in onore di<br />

Sant’Antonio<br />

Ore 16:30 Grande ritorno della tradiziona<strong>le</strong><br />

SPOSA, siete tutti invitati al <strong>ma</strong>trimonio più<br />

importante. Segue rinfresco.<br />

DOMENICA 03 FEBBRAIO 2013<br />

Ore 11.00 In Piazza Vittorio E<strong>ma</strong>nue<strong>le</strong>, piccola<br />

rappresentazione teatra<strong>le</strong> org. Padiglione del<strong>le</strong><br />

Meraviglie; passeggiata ed esibizione della<br />

Banda cittadina “Alceo Cantiani”. Street Band<br />

Ore 15.00 – In presenza di Autorità , Ritua<strong>le</strong><br />

della Consegna del<strong>le</strong> chiavi della Città a<br />

Re Carneva<strong>le</strong>, seguito dalla tradiziona<strong>le</strong><br />

Carrozza con autorità del Carneva<strong>le</strong>, scortata<br />

da un drappello di Ussari.<br />

Ore 15.30 Parata Storica degli Ussari<br />

Ore 16:00 - 314° GRANDIOSO CORSO DI GALA Maschere,<br />

carri al<strong>le</strong>gorici, con lancio caramel<strong>le</strong>, cioccolatini, noccio<strong>le</strong>, gruppi<br />

<strong>ma</strong>scherati e bande folcloristiche...<br />

Tutti in Piazza della Nave a ballare “Il Tradiziona<strong>le</strong> Saltarello“<br />

GIOVEDI 07 FEBBRAIO 2013<br />

Ore14.30 Il Campanone suona a distesa e annuncia il ritorno di RE<br />

CARNEVA<strong>LE</strong><br />

HA INIZIO LA FOLLIA...<br />

Ore 16.00 Grande sfilata della Confraternita di Sant’Orso<br />

con Tozzetti e Vino.<br />

Dal<strong>le</strong> ore 17.30 GRANDE FESTA DEI BAMBINI AL PALACAR-<br />

NEVA<strong>LE</strong>. Spettacolo dei burattini “Ar<strong>le</strong>cchino e l’oro della<br />

principessa”, giocolieri, musica, pizza etc.<br />

Ore 21:00 Spettacolo Teatra<strong>le</strong> “NASO ROSSO”, commedia<br />

in dia<strong>le</strong>tto, regia di Luciano Mariti – presso il teatro comuna<strong>le</strong><br />

E.Petrolini.<br />

Ore 22:30 Veglione Dei Ragazzi organiz. Forum Giovani.<br />

VENERDI 08 FEBBRAIO 2013<br />

Apertura Expo Provincia<strong>le</strong> prodotti tipici di qualità<br />

1° FIERA DI CARNEVA<strong>LE</strong><br />

Ore 21:00 Spettacolo Teatra<strong>le</strong> “NASO ROSSO” commedia<br />

in dia<strong>le</strong>tto, regia di Luciano Mariti – presso il teatro comuna<strong>le</strong><br />

E.Petrolini<br />

Ore 23.00 Veglionissimo dello Studente al Palacarneva<strong>le</strong>. Loc.<br />

Chianello<br />

SABATO 09 FEBBRAIO 2013<br />

Expo Provincia<strong>le</strong> prodotti tipici di qualità<br />

1° FIERA DI CARNEVA<strong>LE</strong><br />

Dal<strong>le</strong> ore 14.30 Banda Cittadina<br />

Ore 15.00 Parata Storica degli Ussari<br />

Ore 15:30 - 1 °CARNEVA<strong>LE</strong> REGIONA<strong>LE</strong> DEI BAMBINI<br />

(UNICO IN ITALIA)<br />

- …… Grande ritorno del<strong>le</strong> Mascherine Ronciglionesi con<br />

assegnazione del Premio ….. al<strong>le</strong> <strong>ma</strong>schera piu’ al<strong>le</strong>gorica,<br />

- “Ricordiamo gli antichi sapori del Carneva<strong>le</strong>… In Piazza<br />

della Nave saranno presenti numerosi stand gastronomici<br />

con possibilita’ di degustazione. Grande merenda per i più<br />

piccoli<br />

Ore 18.00 - Tutti in Piazza della Nave a ballare “il<br />

Tradiziona<strong>le</strong> Saltarello” e sorprese in Piazza STAND ENO-<br />

GASTRONOMICI FREGNACCIARI, PIZZE FRITTE etc<br />

49<br />

Ore 21:00 Spettacolo Teatra<strong>le</strong> “NASO<br />

ROSSO” commedia in dia<strong>le</strong>tto, regia di<br />

Luciano Mariti<br />

Ore 22.30 Il Carneva<strong>le</strong> della NOTTE con <strong>le</strong><br />

<strong>ma</strong>schere create dalla fantasia dei ragazzi, VIN<br />

BRU<strong>LE</strong>’ per tutti<br />

Ore 23.30 Gran Veglione del<strong>le</strong> <strong>ma</strong>schere al Pala<br />

Carneva<strong>le</strong>, loc. Chianello<br />

DOMENICA 10 Febbraio 2013<br />

Expo Provincia<strong>le</strong> prodotti tipici di qualità<br />

1° FIERA DI CARNEVA<strong>LE</strong><br />

Ore 11.00 in Piazza Vittorio E<strong>ma</strong>nue<strong>le</strong> piccola<br />

rappresentazione teatra<strong>le</strong> org. Il Padiglione del<strong>le</strong><br />

Meraviglie, Passeggiata ed esibizione della banda<br />

cittadina “Alceo Cantiani”. Street Band<br />

Ore 15.30 Parata Storica degli Ussari<br />

Ore 16.00 - 315° GRANDIOSO CORSO DI GALA Maschere,<br />

carri al<strong>le</strong>gorici , con lancio caramel<strong>le</strong>, cioccolatini , noccio<strong>le</strong>, gruppi<br />

<strong>ma</strong>scherati e bande folcloristiche... STAND ENOGASTRONOMI-<br />

CI FREGNACCE, PIZZE FRITTE E Altro<br />

Ore 18:30 - Tutti in Piazza della Nave a ballare “il Tradiziona<strong>le</strong><br />

Saltarello“<br />

Ore 21:00 Spettacolo Teatra<strong>le</strong> “NASO ROSSO” commedia<br />

in dia<strong>le</strong>tto, regia di Luciano Mariti – presso il teatro comuna<strong>le</strong><br />

E.Petrolini<br />

LUNEDI’ 11 Febbraio 2013<br />

Ore 14.30 Il Campanone suona a distesa<br />

Ore 15.00 Parata storica Degli Ussari<br />

Ore 16.30 “CARNEVA<strong>LE</strong> JOTTO” pomeriggio gastronomico con:<br />

Bandaccia NASI ROSSI (<strong>ma</strong>schera tipica di Ronciglione)<br />

con rigatoni al pita<strong>le</strong>. PO<strong>LE</strong>NTARI - FAGIOLARI – TRIPPAROLI –<br />

FREGNACCIARI e per finire i SARACARI!!!<br />

Ore 18.30 Tutti in Piazza della Nave a ballare “il Tradiziona<strong>le</strong><br />

Saltarello“e sorprese in Piazza,<br />

Ore 21:00 Spettacolo Teatra<strong>le</strong> “NASO ROSSO” commedia<br />

in dia<strong>le</strong>tto, regia di Luciano Mariti – presso il teatro comuna<strong>le</strong><br />

E.Petrolini<br />

ORE 23.00 Veglionissimo dei Nasi Rossi presso la Discoteca “2<br />

Cigni” Riservato ai soci e famiglia<br />

MARTEDI’ 12 Febbraio 2013<br />

Ore 14.30 Il Campanone suona a distesa<br />

Ore 15.00 Parata Storica degli Ussari<br />

Banda cittadina “Alceo Cantiani” per <strong>le</strong> vie rinascimentali del paese<br />

Ore 15:30 – CARNEVA<strong>LE</strong> DEI BAMBINI<br />

Mascherate spontanee<br />

Ore 17,30 Tutti in Piazza della Nave a ballare “il Tradiziona<strong>le</strong><br />

Saltarello“Stand gastronomici Frittel<strong>le</strong> di baccalà<br />

Ore 18.30 In Piazza del Comune morte e testamento di Re<br />

Carneva<strong>le</strong>. Corteo funebre con la “FIACCOLATA” della<br />

Compagnia della Penitenza.<br />

Ore 19.30 Partenza di “Re Carneva<strong>le</strong> “ con il “GLOBO AEROSTA-<br />

TICO”<br />

Ore 21:00 Spettacolo Teatra<strong>le</strong> “NASO ROSSO” commedia<br />

in dia<strong>le</strong>tto, regia di Luciano Mariti – presso il teatro comuna<strong>le</strong><br />

E.Petrolini<br />

Ore 23.00 Il Carneva<strong>le</strong> della notte con <strong>le</strong> <strong>ma</strong>schere create dalla<br />

fantasia dei ragazzi VIN BRU<strong>LE</strong>’ per tutti;<br />

Ore 23.30 Veglionissimo di chiusura del Carneva<strong>le</strong> al<br />

Palacarneva<strong>le</strong>, loc. Chianello.


50 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Tanti auguri di buon<br />

comp<strong>le</strong>anno a Cecilia<br />

Anselmi che l’11<br />

febbraio compie gli<br />

anni, dalla <strong>ma</strong>m<strong>ma</strong>, il<br />

papà, il fratello<br />

Federico, tutti i<br />

parenti, gli amici e<br />

la redazione di<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

La Redazione di <strong>Campo</strong> de’ fiori si associa agli auguri<br />

Il 26 gennaio<br />

compie sei anni<br />

Azzurra De<br />

Angelis.<br />

Auguri piccola<br />

principessa da<br />

<strong>ma</strong>m<strong>ma</strong> Assunta e<br />

papà Pigi!<br />

Tantissimi auguri di<br />

buon comp<strong>le</strong>anno ad<br />

Elisa Ridolfi che il 16<br />

gennaio ha compiuto<br />

i suoi meravigliosi 30<br />

anni, dai parenti e da<br />

tutti gliamici<br />

Tanti auguri alla<br />

piccola Em<strong>ma</strong><br />

Ottaviani che ha<br />

compiuto 3 anni il<br />

17 gennaio, dai suoi<br />

genitori, i nonni e<br />

gli zii.<br />

In data 16.12.2012 il<br />

Dott. Fabio Pescitelli<br />

ha conseguito il diplo<strong>ma</strong><br />

di abilitazione in<br />

“Taping Neuro<br />

Muscolare”.<br />

Congratulazioni da<br />

parte dei col<strong>le</strong>ghi dell’ambulatorio<br />

Medico e<br />

FisioKinesiTerapico –<br />

Fisiogam<strong>ma</strong>.<br />

Tantissimi auguri al<br />

piccolo Cristiano Rocchetti<br />

che il 2 Gennaio compie 4 anni<br />

da Mam<strong>ma</strong> Anna Maria, papà<br />

Sacha e il fratello Gabrie<strong>le</strong>.<br />

Ti vogliamo bene!!<br />

Auguri a questi due<br />

giovanotti che hanno<br />

festeggiato i loro sp<strong>le</strong>ndidi<br />

60 anni di <strong>ma</strong>trimonio!<br />

Tanti auguri a Renzo Riganelli, Fausto Rosini,<br />

Franco Fochetti, Alberto Alberighi, Marcello<br />

Feliziani, … Morelli, Franca Ricci, Geltrude….<br />

Dante Vesica, Maria Iezzi, Matilde Meloni, Delia…<br />

Dal lontano ’37 con furore<br />

Eccoci tutti qui cari Signori e Signore!<br />

A raccontar quante cose ha cambiato il tempo<br />

e ricordando tutto quel che abbiam fatto nel frattempo.<br />

Al passar degli anni mica si sfugge,<br />

la beltà giovani<strong>le</strong> il tempo distrugge,<br />

lasciando posto ai solchi del viso<br />

che con orgoglio affrontiamo con sorriso.<br />

Con immenso piacere, cari amici,<br />

noto tra voi <strong>tanti</strong> <strong>ma</strong>trimoni felici.<br />

Perciò continuate a sorridere alla vita<br />

perché la strada non è ancora finita.<br />

Tante emozioni ancor ci aspettano<br />

e tante bel<strong>le</strong> cose si prospettano.<br />

Qui con voi felici di aver organizzato<br />

per incontrare i vecchi amici del passato.<br />

Infine alla salute di tutti quanti alziamo i bicchieri<br />

e scacciamo i tristi pensieri.<br />

Brindiamo adesso tutti quanti<br />

felici e fes<strong>tanti</strong>.<br />

Franco Fochetti


Tantissimi auguri a<br />

Johnny Febbraio<br />

che dopo <strong>tanti</strong><br />

sacrifici è finalmente<br />

diventato<br />

dottore in consu<strong>le</strong>nte<br />

azienda<strong>le</strong><br />

(<strong>ma</strong>rketing e qualità).<br />

Congratulazioni<br />

da <strong>ma</strong>m<strong>ma</strong>, papà, Mary, Stefano e Giorgia.<br />

Tanti auguri ad<br />

Antonio Pistola che il<br />

23 novembre ha<br />

compiuto ben 83<br />

anni! AUGURI<br />

NONNO ANTONIO!<br />

Ti vogliamo bene! Da<br />

Ares e Maila Pistola,<br />

Giuseppe Pistola, Anna Maria e la moglie<br />

Maria Marini!<br />

Il 31 dicembre 2012<br />

hanno coronato il loro<br />

sogno d’amore<br />

Roberta Monfeli e<br />

Andrea Stelliferi.<br />

Tanti auguri da parte<br />

del piccolo Riccardo,<br />

tutti i loro amici e<br />

parenti!!!<br />

Auguri al nostro piccolo<br />

Samue<strong>le</strong> che il<br />

2 dicembre 2012 ha<br />

compiuto 3 anni, da<br />

<strong>ma</strong>m<strong>ma</strong> Daniela, papà<br />

Fabio, i nonni, gli zii e<br />

<strong>le</strong> cugine Giulia e<br />

Giordana.<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori 51<br />

Grazie a tutti i miei ragazzi del teatro “Oratorio<br />

S. Luigi Gonzaga di Corchiano”, perchè oltre ad<br />

essere stati bravi avete dimostrato di avere<br />

cuore e u<strong>ma</strong>nità. Io mi ritengo orgogliosa di tutti<br />

voi indistintamente.<br />

Bravi continuate così...Laura<br />

A Nata<strong>le</strong> un nonno ai suoi nipoti<br />

Siccome tutti l’anni <strong>le</strong> poesie me recitate,<br />

e ogni anno <strong>le</strong> <strong>ma</strong>ncette v’aspettate<br />

allora quest’anno me so preparato,<br />

e quattro righe v’ho dedicato.<br />

Cari nipotini adorati<br />

la pensione è poca,<br />

e i prezzi so rincarati.<br />

Allora me so detto,<br />

a ste creature non posso fa dispetto,<br />

così per essere nel giusto proprio il giorno de Nata<strong>le</strong><br />

ho deciso di non essere imparzia<strong>le</strong>.<br />

Per tutti voi grandi e piccini,<br />

ho in abbondanza abbracci e bacini.<br />

Se questi miei doni non sono graditi,<br />

me dispiace <strong>ma</strong> i sordi so finiti…<br />

Sti poveri vecchietti non sanno più che fare,<br />

anche con i nipoti devono risparmiare<br />

La colpa, lo ripeto, non è mia <strong>ma</strong> del momento,<br />

chiedete <strong>le</strong> <strong>ma</strong>ncette al parlamento<br />

Laura Testa 2012<br />

INVIATECI I<br />

VOSTRI<br />

MESSAGGI<br />

D’AUGURI<br />

SPECIALI:<br />

info@campodefiori.biz


52<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Ro<strong>ma</strong> com’era<br />

Ro<strong>ma</strong> - Fine 1800.<br />

Il cimitero degli Ing<strong>le</strong>si, oggi or<strong>ma</strong>i comp<strong>le</strong>tamente circondato dai palazzi, era originariamente in aperta campagna.<br />

Sullo sfondo, oltre i vigneti, sono visibili il monte Testaccio ed i ruderi del<strong>le</strong> Terme di Caracalla.


<strong>Campo</strong> de’ fiori 53<br />

Album dei ricordi<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Civita Castellana. Inizi XX secolo.<br />

Una sp<strong>le</strong>ndida panoramica della Piazza dove è sito l’edifico comuna<strong>le</strong> della cittadina (al<strong>le</strong> spal<strong>le</strong> di questa im<strong>ma</strong>gine).<br />

Sono visibili i portici sulla destra, lo storico bar centra<strong>le</strong> sulla sinistra, e la chiesa di San Francesco di fronte.


54<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Album de<br />

Civita Castellana. Torneo di calcio anni ‘70. <strong>Campo</strong> Turiddo Madami.<br />

In alto da sx: Carlo Todini, Carlo Tuia, Otello Mei, Sergio Piano, Sergio Marchetti, Er<strong>ma</strong>nno Todini, Antono Romitelli.<br />

In basso da sx: Roberto Piano, Marco Marinucci, Renzo Lanzi, Marco Pallozzi, Roberto Profili, Piero Martani.


ei ricordi<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Civita Castellana.<br />

Anno 1976.<br />

Anna Francola e Arnaldo Ricci.<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Civita Castellana. Scuola <strong>ma</strong>terna Gramsci. Carneva<strong>le</strong> 1971.<br />

Da sx: Suor Maria, Luisa Molinari, Alfredina..., Franca Pelinga, Suor Natalina.<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

55


56<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Album de<br />

Fabrica di Ro<strong>ma</strong>. Olimpiadi 1960 – Passaggio del tedoforo Giovanni Anselmi per <strong>le</strong> strade del paese.<br />

Sulla sx riconosciamo il <strong>ma</strong>resciallo Parrettini.<br />

Chi si riconosce nella foto? Scriveteci all’indirizzo e<strong>ma</strong>il info@campodefiori.biz


ei ricordi<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori 57<br />

Fabrica di Ro<strong>ma</strong> -Settembre 1959. Feste patronali in onore di San Matteo. Vicinanze del bar “Paggiò”.<br />

I personaggi che si riconoscono sono: Giorgio Orsini, Eraldo e Luciano Stefanucci, Silvano Morelli e Giuseppe Ghirighini.<br />

Foto del Prof. Giuseppe Ghirighini.<br />

Anno 1947.<br />

Carretto al<strong>le</strong>gorico<br />

in occasione della festività<br />

di Sant’Antonio Abate.<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori


58<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Album de<br />

Carbognano. Anno 1957.<br />

Scuola e<strong>le</strong>mentare - classe I.<br />

Foto del Sig. Luca Carosi


<strong>Campo</strong> de’ fiori 59<br />

ei ricordi<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

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Corchiano. Anno 1956-’57. Asilo parrocchia<strong>le</strong>.<br />

1. Carla Achilli, 2. Maria Assunta Monfeli, 3. Madda<strong>le</strong>na Battisti, 4. Mirella Pesaresi, 5. Maria Chiara Crescenzi,<br />

6. Franco Sciardiglia, 7. Ennio Leoniddi, 8. Giovanni Crescenzi, 9. Angelo Marconi, 10. Anna Maria Benedetti,<br />

11. Giuseppina Agostini, 12. Rosella Arringoli, 13. Nadia Crescenzi, 14. Lina Ortenzi, 15. Beatrice Pattavina,<br />

16. Maria Mozzicarelli, 17. Giuseppina Arringoli, 18. Assunta Bonanni, 19. Antonio Ridolfi, 20. Lorenzo Rignanese,<br />

21. Mario Todini, 22. Franco Cioccolini, 23. Attilio D’Achil<strong>le</strong>, 24. Sergio Todini, 25. Tom<strong>ma</strong>so Stefanelli, 26. Ennio Leoniddi,<br />

27. Vincenzo Ernoni, 28. Fiorella Cianca, 29. Franco Marini, 30. Leonida Prosperi, 31. Fiorella..., 32. Maria Alvi,<br />

33. Anna Spiriti. Foto della Sig.ra Anna Maria Benedetti.<br />

INVIATECI <strong>LE</strong> VOSTRE VECCHIE FOTO<br />

CHE OGNI MESE RENDONO FELICI MIGLIAIA DI <strong>LE</strong>TTORI!<br />

L’indirizzo di posta e<strong>le</strong>ttronica è info@campodefiori.biz<br />

oppure fatece<strong>le</strong> recapitare direttamente in redazione (P.zza della<br />

Liberazione, 2 - Civita Castellana), esse verranno scansionate<br />

e vi saranno immediatamente restituite!<br />

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62 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Oroscopo di Gennaioby Cosmo<br />

ARIETE 21 <strong>ma</strong>rzo - 20<br />

apri<strong>le</strong> Evitate discussioni<br />

durante la pri<strong>ma</strong> metà del<br />

mese. Tendenza a cercare<br />

prob<strong>le</strong>mi nella parte sentimenta<strong>le</strong>,<br />

meglio ri<strong>ma</strong>ndare<br />

<strong>le</strong> vostre decisioni. Siete in un momento di<br />

grandi cambiamenti. Sul lavoro evitate<br />

prob<strong>le</strong>mi con i vostri col<strong>le</strong>ghi. Fate piani a<br />

lungo termine.<br />

TORO 21 apri<strong>le</strong> - 20<br />

<strong>ma</strong>ggio Per voi sarà un<br />

mese positivo per organizzare<br />

<strong>le</strong> vostre idee e positivo<br />

per l’amore.<br />

Ricominciate a pianificare il vostro futuro.<br />

Nuove idee sul lavoro. Avrete molta energia<br />

durante questo mese, <strong>ma</strong> state attenti<br />

a non agire impulsivamente, valutate<br />

bene.<br />

GEMELLI 21 Maggio -<br />

21 giugno Un mese con<br />

molta energia e nuove<br />

opportunità in arrivo,<br />

soprattutto verso la fine<br />

del mese. Sarete un po’<br />

ansiosi e con tendenza a discutere, controllate<br />

<strong>le</strong> vostre emozioni e iniziate a valutare<br />

<strong>le</strong> nuove prospettive. In amore è<br />

meglio vivere il presente, ri<strong>ma</strong>ndate per<br />

più avanti <strong>le</strong> decisioni impor<strong>tanti</strong>.<br />

CANCRO 22 giugno -<br />

22 luglio Un mese in cui<br />

arrivano nuove opportunità<br />

. Possibilità di stabilità e<br />

dialogo nella coppia, <strong>ma</strong><br />

dovete evitare <strong>le</strong> discussioni. Per quanto<br />

possano non piacervi i cambiamenti, è<br />

momento di cambiare ed aprirvi al<strong>le</strong> nuove<br />

opportunità . Vi sentirete confortati dalla<br />

vostra famiglia.<br />

<strong>LE</strong>ONE 23 luglio - 22<br />

agostoÈ il momento di<br />

prendere in considerazione<br />

<strong>le</strong> nuove opportunità e<br />

portare avanti i nuovi progetti.<br />

I risultati arriveranno<br />

più avanti. Sono stati momenti <strong>difficili</strong> e<br />

vi sentite senza forza. Conforto nel vostro<br />

lavoro e nei sentimenti. Valutate molto<br />

pri<strong>ma</strong> di prendere una decisione.<br />

VERGINE 23 agosto -<br />

22 settembre È proprio<br />

il vostro mese per valutare<br />

<strong>le</strong> nuove proposte.<br />

Positivo per il lavoro.<br />

Buono anche per considerare i cambiamenti<br />

in casa. In amore apertura al dialogo<br />

e sostegno. Non prendete decisioni<br />

affrettate, <strong>le</strong> soluzioni arriveranno da so<strong>le</strong>.<br />

BILANCIA 23 settembre<br />

- 22 ottobre<br />

Durante questo mese<br />

evitate soprattutto <strong>le</strong> discussioni<br />

e ri<strong>ma</strong>ndate <strong>le</strong><br />

decisioni di cui non siete<br />

sicuri. Molta energia e nuove opportunità<br />

per i progetti di lavoro. Valutate bene <strong>le</strong><br />

decisioni in ambito economico e fate piani<br />

a lungo termine. Possibilità di un viaggio<br />

lungo.<br />

SCORPIONE 23 ottobre<br />

- 21 novembre<br />

C’è molta difficoltà per<br />

portare avanti i vostri<br />

progetti, <strong>ma</strong> avranno<br />

successo in futuro. È un<br />

mese positivo per il dialogo e per risolvere<br />

quello che riguarda il lavoro. Evitate di<br />

agire o decidere in modo impulsivo. Sulla<br />

parte sentimenta<strong>le</strong> ritorno di una persona<br />

del passato.<br />

SAGITTARIO 22<br />

novembre – 21 dicembre<br />

Approfittate dei primi<br />

dieci giorni per risolvere i<br />

vostri prob<strong>le</strong>mi sentimentali.<br />

È un mese di molta<br />

energia <strong>ma</strong> dovrete controllare la vostra<br />

impulsività , pericolo di rovinare i vostri<br />

progetti o i rapporti di lavoro. Pensate due<br />

volte pri<strong>ma</strong> di dire o agire.<br />

CAPRICORNO 22<br />

dicembre - 19 gennaio È<br />

un mese positivo per un<br />

cambio di piani. Ci sono in<br />

atto molti cambiamenti<br />

nella vostra vita nel presente e nel futuro,<br />

fate progetti a lungo termine. Buona possibilità<br />

di dialogo nella coppia. La seconda<br />

parte del mese sarà buona per la parte<br />

sentimenta<strong>le</strong> e quella economica. Portate<br />

pazienza, i risultati saranno positivi.<br />

ACQUARIO 20 gennaio<br />

- 18 febbraio È un mese<br />

pieno di energia e sono in<br />

arrivo nuove opportunità ,<br />

<strong>ma</strong> attenzione: rischiate di<br />

<strong>ma</strong>ndare tutto in aria se agirete in modo<br />

impulsivo. Controllate la vostra tendenza a<br />

cambiare idea, continuate con i vostri progetti,<br />

soprattutto quelli a lungo termine.<br />

Buono l’amore se eviterete di discutere.<br />

PESCI 19 febbraio - 20<br />

<strong>ma</strong>rzo Ri<strong>ma</strong>ndate <strong>le</strong><br />

vostre decisioni sentimentali<br />

a dopo il giorno 10 di<br />

questo mese. Buono per<br />

nuovi progetti, per il dialogo.<br />

Ascoltate la vostra intuizione, e per<br />

quanto possa sembrarvi tutto diffici<strong>le</strong>, sta<br />

cominciando un nuovo periodo positivo<br />

per voi, sia nel lavoro che nei sentimenti.


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