LE ADOZIONI: tanti bambini, ma troppo difficili le ... - Campo de'fiori
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FRANCO<br />
BUCARELLI.<br />
Una vita<br />
appassionata<br />
per il<br />
giornalismo.<br />
I<br />
PANDEMONIUM<br />
ED IL<br />
SIGNOR G.<br />
<strong>LE</strong> <strong>ADOZIONI</strong>:<br />
<strong>tanti</strong> <strong>bambini</strong>,<br />
<strong>ma</strong> <strong>troppo</strong><br />
<strong>difficili</strong> <strong>le</strong><br />
pratiche<br />
burocratiche.
2<br />
Editoria<strong>le</strong>:<br />
Tutti in pista.................................................3<br />
I Pandemonium<br />
ed il Signor G...6<br />
L’intervista:<br />
Franco Bucarelli. Una<br />
vita appassionata per il<br />
giornalismo...............4-5<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Curriculum vitae:<br />
Deborah Massaro..........................................9<br />
Ro<strong>ma</strong> che se n’è andata:<br />
Donna Olimpia Maidalchini Pamphili “la<br />
Papessa”...............................................10-11<br />
Suonare Suonare:<br />
Greg Lake “Songs of a<br />
lifetime”......................12-13<br />
I fan in Rete di Kinsella!.........................14<br />
Attenzione all’Udito.................................15<br />
Cine Parade:<br />
Workers - Pronti a tutto..............................16<br />
Ecologia e ambiente:<br />
Che ne sarà della Tuscia?...........................18<br />
Un Nata<strong>le</strong> da Re ... Magio.......................20<br />
La filosofia dell’essere............................22<br />
Come eravamo:<br />
TURIDDO MADAMI ... questo sconosciuto....25<br />
L’adozione:<br />
<strong>tanti</strong> <strong>bambini</strong>, <strong>ma</strong> <strong>troppo</strong><br />
difficoltose <strong>le</strong> pratiche<br />
burocratiche..................26<br />
Terapia occupaziona<strong>le</strong>............................27<br />
Roberto Urbani e <strong>le</strong> sue profonde poesie<br />
emergenti dalla sensibilità e dal sentire<br />
la vita come dono prezioso.....................28<br />
SOMMARIO<br />
Feste e tradizioni nella Civita Castellana<br />
degli anni Trenta.....................................30<br />
Trucco d’epoca:<br />
Gli anni ‘80 ...............................................31<br />
Giubi<strong>le</strong>o eucaristico (2013 - 2014) a<br />
Bolsena ed Orvieto.................................32<br />
Le auto della nostra<br />
infanzia....................33<br />
Il Fumetto:<br />
End...........................................................34<br />
L’angolo del col<strong>le</strong>zionista:<br />
La canzone del<strong>le</strong> <strong>ma</strong>scherine.......................35<br />
Un favola bellissi<strong>ma</strong>................................36<br />
Nel cuore.................................................36<br />
La Bel<strong>le</strong>zza instabi<strong>le</strong> di Federica Bonzi..37<br />
Una “Fabrica di ricordi”:<br />
Quel bel Cupido..........................................39<br />
La Domenica del Corriere.......................40<br />
I nostri amici...........................................41<br />
News.............................................42-43-44<br />
Le proposte editoriali<br />
di <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Identità e Valore il secondo tassello<br />
della trilogia del Prof. Marsicola..45<br />
Agenda....................................46-47-48-49<br />
Messaggi............................................50-51<br />
Ro<strong>ma</strong> com’era.........................................52<br />
Album dei ricordi...53-54-55-56-57-58-59<br />
Annunci gratuiti................................60-61<br />
Oroscopo.................................................62<br />
Se<strong>le</strong>zione offerte immobiliari ..........63-64<br />
I NOSTRI RECAPITI UTILI<br />
Foto di copertina: Dolomiti - Alpe di Siusi<br />
SEDE OPERATIVA:<br />
OPERATIVA : PIAZZA DELLA DELLA LIBERAZIONE, 2 - CIVITA CASTELLANA (VT)<br />
TEL/FAX 0761.513117 - info@campodefiori.biz<br />
SEDE RAPPRESENTATIVA: VIA<strong>LE</strong> MAZZINI, 140 - ROMA<br />
ROMA
<strong>Campo</strong> de’ fiori 3<br />
Tutti in pista<br />
di Sandro Anselmi<br />
“T<br />
utti in pista, altro giro altra corsa”. Si sentiva, <strong>tanti</strong> anni fa, dall’altoparlante del<strong>le</strong> <strong>ma</strong>cchinine<br />
a scontro durante <strong>le</strong> feste patronali nei nostri bei paesi.<br />
Oggi possiamo im<strong>ma</strong>ginare la stessa pista, non più affollata da <strong>bambini</strong>, <strong>ma</strong> presa <strong>le</strong>tteralmente<br />
d’assalto da un esercito di politici che sgomita per occupare un posto ed iniziare l’ennesimo giro,<br />
con la speranza, spesso disattesa, di poterlo terminare. Accade, infatti, che il giro s’interrompa ed i<br />
conducenti del<strong>le</strong> <strong>ma</strong>cchinine debbano scendere in corsa per poter far posto a nuovi occupanti, e<br />
risalire di nuovo, forse, al prossimo giro.<br />
Tutti adesso invocano il ritorno di tempi diversi, tempi in cui si possa riscoprire il rispetto e la <strong>le</strong>altà<br />
e, se queste saranno scambiate per pruderie de<strong>ma</strong>gogiche, non bisognerà di<strong>le</strong>ggiar<strong>le</strong> perché l’amora<strong>le</strong><br />
cresce ogni giorno ed acquista viru<strong>le</strong>nza.<br />
Opere inutili, appalti truccati, tangenti, sprechi a non finire; abbiamo il più alto numero di parlamentari<br />
del mondo con gli stipendi più alti, che vivono comp<strong>le</strong>tamente immersi nel<strong>le</strong> ricchezze e<br />
sono tutti immuni ed impunibili. Per non parlare, poi, del<strong>le</strong> false promesse: “Toglieremo l’IMU, abbasseremo <strong>le</strong> tasse,<br />
ridurremo il numero dei parlamentari ed i loro stipendi, creeremo nuovi posti di lavoro…”. E che dire dei nostri governanti<br />
che hanno regalato i soldi della BCE alla banche allo 0,65 % d’interesse? Esse ci hanno comprato i titoli di<br />
Stato, anziché destinarli al<strong>le</strong> picco<strong>le</strong> imprese, che invece stanno affogando! Le tasse, poi, sono tutte incredibilmente<br />
orfane di padre!<br />
Questo Stato protervo che è rappresentato da partiti che rubano, che fa accordi con la <strong>ma</strong>fia, che non conta più i<br />
suicidi di piccoli imprenditori, che non vede la gente morire sul<strong>le</strong> barel<strong>le</strong> degli ospedali, ci richiede ancora di ridargli<br />
fiducia e potere?<br />
Ma si sa bene che a lavar la testa all’asino si perde tempo, acqua e sapone. Che dobbiamo fare allora? Faremo ancora<br />
del <strong>ma</strong><strong>le</strong> ai nostri giovani che abbandonati comp<strong>le</strong>tamente a se stessi hanno preso, giustamente, <strong>le</strong> distanze da<br />
qualsiasi for<strong>ma</strong>zione politica? A loro dico: conservate almeno l’amore per il prossimo, perchè è l’unica cosa ancora<br />
libera ed esentasse! A questi altri invece: attento, chi semina vento raccoglie tempesta!<br />
C’è confusione ed un buio tota<strong>le</strong>, e nella notte tutti i gatti sono neri. Siamo tutti su una nave senza bussola e senza<br />
po<strong>le</strong>na e la bonaccia precede sempre la tempesta! Non possiamo essere più dei bei pupi colorati, <strong>ma</strong>novrati da abili<br />
burattinai.<br />
Non è certo un bel momento. A chi si deve credere, a chi bisogna dar retta, <strong>ma</strong> soprattutto, c’è qualcuno che veramente<br />
può e vuol fare qualcosa, senza seguire solo i propri interessi?<br />
Perfino gli assertori della politica tradiziona<strong>le</strong>, quelli più convinti, quelli onesti, hanno incassato troppe delusioni,<br />
patito troppi tradimenti, e non credono, pur<strong>troppo</strong>, più a nulla.<br />
E come potrebbero?
4<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
FRANCO BUCARELLI.<br />
Una vita appassionata per il giornalismo.<br />
Come promesso sul precedente<br />
numero della nostra rivista, siamo<br />
riusciti a realizzare una bellissi<strong>ma</strong><br />
intervista con il noto e, concedetemi il termine,<br />
“pluripremiato” giornalista Franco<br />
Bucarelli. Non vi nascondo che per me è<br />
stata una bella prova: incontrare un personaggio<br />
che, in sessanta anni di carriera<br />
giornalistica, ha intervistato alcuni tra i più<br />
impor<strong>tanti</strong> ed autorevoli personaggi che<br />
hanno scritto <strong>le</strong> pagine della storia mondia<strong>le</strong><br />
dell’ultimo secolo.<br />
Ci ha calorosamente accolto nella sua casa<br />
di campagna, dove abbiamo potuto ammirare<br />
tutti i suoi ricordi professionali. E’ un<br />
simpatico gentiluomo napo<strong>le</strong>tano dai modi<br />
garbati ed e<strong>le</strong>ganti, oltre che di vastissi<strong>ma</strong><br />
cultura, che emerge nel corso di questo<br />
lungo dialogo. L’incontro avviene nel suo<br />
studio luminoso e tranquillo, dove poter<br />
pensare e scrivere, tappezzato con tutte <strong>le</strong><br />
foto dei momenti più impor<strong>tanti</strong> della sua<br />
carriera, con personaggi di mezzo mondo.<br />
Su una grande parete, il suo preziosissimo<br />
archivio con circa duemila interviste radiofoniche<br />
e tutti i suoi documentari, <strong>ma</strong>teria<strong>le</strong><br />
che, alla sua scomparsa, donerà ad<br />
una fondazione con il suo nome. Franco<br />
Bucarelli è stato uno dei più grandi giornalisti<br />
d’assalto italiani, spesso inviato in<br />
Medio Oriente, <strong>ma</strong> anche in Vietnam, in<br />
Russia ed in Africa, oltre che l’unico giornalista<br />
vaticanista che ha avuto l’onore di<br />
intervistare gli ultimi cinque Pontefici,<br />
insieme al Santo Padre Pio da Pietralcina e<br />
ad altri impor<strong>tanti</strong> esponenti di altre fedi<br />
religiose.<br />
Come e quando è nata la tua passione<br />
per il giornalismo e da lì , poi, la<br />
tua lunghissi<strong>ma</strong> carriera?<br />
“Il mio sogno è sempre stato quello di<br />
essere medico missionario poi il destino ha<br />
deciso diversamente. Quando avevo nemmeno<br />
vent’anni, iniziai a fare qualche piccola<br />
esperienza come giornalista sportivo,<br />
a Napoli, poi, quando capii che, se vo<strong>le</strong>vo<br />
scegliere la strada del giornalismo, dovevo<br />
andare via dall’Italia e, così, emigrai negli<br />
Stati Uniti. A New York, cominciai a frequentare<br />
gli studi te<strong>le</strong>visivi dell’ABC NEWS,<br />
una del<strong>le</strong> tre reti più impor<strong>tanti</strong> d’America.<br />
Venni assunto come ricercatore di notizie.<br />
Un giorno, chiesero se c’era qualcuno disposto<br />
ad andare nell’inferno del Vietnam<br />
ed io, subito, mi proposi al direttore. Così<br />
iniziò la mia carriera, cominciando a girare<br />
i cinque continenti, sempre<br />
con la stessa valigia porta-fortuna.<br />
Successivamente tornai<br />
in Italia e venni contattato dal<br />
direttore del setti<strong>ma</strong>na<strong>le</strong><br />
L’Europeo, che cercava una<br />
sostituzione nel ruolo d’inviato,<br />
perché Oriana Fallaci<br />
aveva lasciato il giorna<strong>le</strong>.<br />
Accettai di sostituirla e riuscii a<br />
realizzare subito, in Medio<br />
Oriente, tre grandi interviste<br />
con Arafat, Habash, il capo dei<br />
dirottatori pa<strong>le</strong>stinesi, Re<br />
Hussein di Giordania e Ben<br />
Gurion, il fondatore dello Stato<br />
d’Israe<strong>le</strong>. Ri<strong>ma</strong>si due anni a<br />
L’Europeo, poi chiesi di essere<br />
assunto alla RAI, mostrando <strong>le</strong> referenze<br />
acquisite. Mi dissero che mi avrebbero<br />
preso, se fossi riuscito ad intervistare<br />
Padre Pio da Pietralcina, perché era missione<br />
impossibi<strong>le</strong>, visto che non intendeva<br />
parlare con i giornalisti. Ci avevano provato<br />
in <strong>tanti</strong>, <strong>ma</strong> nessuno c’era riuscito. Io<br />
neanche sapevo chi fosse, comunque partii<br />
alla volta di San Giovanni Rotondo con<br />
un registratore nascosto sotto il cappotto,<br />
e Padre Pio, che <strong>le</strong>ggeva nel pensiero della<br />
gente, quando mi vide mi disse “Chi’a fa’<br />
cù’ chillu coso?”. Mi crollò il mondo<br />
addosso, <strong>ma</strong> il monaco con <strong>le</strong> stim<strong>ma</strong>te<br />
continuava a guardarmi fisso: sembrava<br />
che avesse capito che da quella intervista<br />
dipendeva la mia assunzione al Giorna<strong>le</strong><br />
Radio RAI. Poi, improvvisamente, esclamò<br />
: “Vieni”. Entrammo nella sua cella e<br />
realizzai l’intervista. Avevo il terrore che,<br />
nella fretta, il registratore non avesse funzionato.<br />
Invece, andò benissimo. Tornai a<br />
Ro<strong>ma</strong> lasciando tutti i col<strong>le</strong>ghi a bocca<br />
aperta e pieni d’invidia, increduli per quello<br />
che avevo ottenuto da Padre Pio. Così<br />
fui assunto al Giorna<strong>le</strong> Radio, dove ri<strong>ma</strong>si<br />
per ventidue anni, sempre come inviato<br />
specia<strong>le</strong>. Quella storica intervista, unica al<br />
mondo, si può ascoltare sul mio sito professiona<strong>le</strong>:<br />
www.francobucarelli.it. In quei<br />
lunghi anni alla RAI, ho girato mezzo<br />
mondo. Ho visto e raccontato tutte <strong>le</strong><br />
guerre del Medio Oriente, imparando a<br />
farmi capire in arabo ed in ebraico. Sono<br />
diventato amico di sedici Capi di Stato,<br />
anche in Africa e nell’Est Europa.”<br />
Quando hai conosciuto Papa<br />
Wojtyla?<br />
“A Cracovia, quando era solo vescovo ed<br />
era perseguitato dal regime comunista<br />
polacco. Era il quarto Pontefice, perché<br />
Franco Bucarelli riceve il premio A<strong>ma</strong>lfi per la carriera<br />
da Milly Carlucci<br />
G
Giovanni Paolo II intervistato da Franco Bucarelli<br />
Franco Bucarelli con Benedetto XVI<br />
Cossiga insieme a Franco Bucarelli<br />
Arafat e Franco Bucarelli<br />
ho cominciato a seguire gli eventi in<br />
Vaticano, già all’epoca di Papa Giovanni<br />
XXIII, poi ho conosciuto Paolo VI, Albino<br />
Luciani, quand’era vescovo di Vittorio<br />
Veneto, pri<strong>ma</strong> di diventare Papa, poi il<br />
Pontefice polacco ed infine Benedetto XVI.<br />
Dopo avere lavorato in RAI, ben 28 anni,<br />
pri<strong>ma</strong> alla Radio e poi anche in TV, un<br />
giorno squillò il te<strong>le</strong>fono di casa mia. Mi<br />
dissero che Berlusconi vo<strong>le</strong>va parlarmi,<br />
<strong>ma</strong> io pensavo si trattasse di uno scherzo.<br />
Invece il direttore Arrigo Levi mi passò il<br />
Cavaliere. Mi disse che era un costante<br />
ascoltatore dei miei servizi alla RAI e mi<br />
offrì un posto da Capo Redattore ed inviato<br />
specia<strong>le</strong> presso la Te<strong>le</strong>visione sua che<br />
stava nascendo. Obbiettai che, all’epoca,<br />
ero distaccato dal Giorna<strong>le</strong> Radio al<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Quirina<strong>le</strong> e che da quattro anni seguivo il<br />
Presidente Cossiga, <strong>ma</strong> mi fu rivelato che<br />
il Capo dello Stato avallava quella richiesta<br />
e così entrai nell’attua<strong>le</strong> gruppo Mediaset.<br />
Cominciammo con un setti<strong>ma</strong>na<strong>le</strong> te<strong>le</strong>visivo<br />
che si chia<strong>ma</strong>va “ TV-TV”, poi “Dentro<br />
la notizia” ed infine “Cana<strong>le</strong> 5”. Quando<br />
intervistai in esclusiva mondia<strong>le</strong> Papa<br />
Wojtyla, Berlusconi mi dette un premio di<br />
dieci milioni. Ri<strong>ma</strong>si quattro anni a Video<br />
News. Ma Cossiga, verso la fine del suo<br />
settennato, mi rivol<strong>le</strong> al Quirina<strong>le</strong> e quindi<br />
rientrai in Rai, dopo quella bellissi<strong>ma</strong> esperienza<br />
di Cana<strong>le</strong> 5. Quando andai in pensione,<br />
poi, gli amici del Vaticano mi chiesero<br />
di tornare in quell’ambiente che conoscevo<br />
molto bene. Avevo intervistato quattro<br />
papi e Giovanni Paolo II era sulla via<br />
del tramonto. Il loro desiderio era che io<br />
potessi conoscere ed intervistare anche il<br />
prossimo Pontefice. Avevo fondata certezza<br />
che il successore sarebbe stato<br />
Joseph Ratzinger e, alla vigilia del<br />
Conclave, mi precipitai in Baviera, realizzando<br />
una biografia radiofonica del futuro<br />
Papa, insieme ai col<strong>le</strong>ghi della Radio<br />
Vaticana, in dodici puntate, per la qua<strong>le</strong><br />
intervistai addirittura il fratello del<br />
Pontefice tedesco, Don Georg, pri<strong>ma</strong> che<br />
venisse e<strong>le</strong>tto al soglio di Pietro. Quattro<br />
giorni dopo l’e<strong>le</strong>zione nella Cappella<br />
Sistina, presentai il cofanetto con <strong>le</strong> dodici<br />
puntate in un apposito CD. Benedetto XVI<br />
ri<strong>ma</strong>se stupito e da lì iniziò questo nostro<br />
rapporto cordia<strong>le</strong>. Dunque, sono cinque i<br />
Papi che ho incontrato ed intervistato,<br />
oltre a novantuno Capi di Stato, arabi, africani<br />
e dell’Est Europa. Ho girato i cinque<br />
continenti, ho visitato novantaquattro<br />
nazioni, imparando ad esprimermi in cinque<br />
lingue, che spesso mi consentono di<br />
fare conferenze anche all’estero.”<br />
Com’è il tuo rapporto con la fede,<br />
visto che hai conosciuto <strong>tanti</strong> capi<br />
religiosi, anche di altre fedi?<br />
“Sono profondamente religioso. Mi sono<br />
laureato in un’università americana evangelico-battista<br />
e mi è ri<strong>ma</strong>sta questa<br />
impronta. Credo nella forza della preghiera<br />
ed ho rispetto profondo per chi professa<br />
altre religioni. Non sopporto strutture<br />
che si sovrappongono alla Fede individua<strong>le</strong>.<br />
Sono per la purezza assoluta, perché la<br />
Chiesa siamo noi, tutta la comunità dei<br />
viventi.”<br />
Cosa pensi dei giovani giornalisti di<br />
oggi?<br />
“Penso che abbiano passione e tanta<br />
buona volontà <strong>ma</strong> non hanno una buona<br />
scuola. Le scuo<strong>le</strong> di giornalismo sono fabbriche<br />
di illusioni, perché una volta laureati<br />
non riescono a trovare lavoro. Gli<br />
“inviati speciali” non esistono più. Non ci<br />
sono scuo<strong>le</strong> di giornalismo dove si insegna<br />
come comportarsi durante situazioni <strong>difficili</strong>,<br />
come contrattare, come nascondere il<br />
<strong>ma</strong>teria<strong>le</strong> registrato senza farselo sequestrare<br />
dai regimi totalitari, come non farsi<br />
derubare negli alberghi e non farsi uccidere.<br />
Diversi miei col<strong>le</strong>ghi e col<strong>le</strong>ghe ci<br />
hanno rimesso la pel<strong>le</strong>, perché si sono<br />
fidati del loro autista. Occorre una lunga<br />
scuola ed esperienza per fare l’inviato specia<strong>le</strong>.<br />
Ci sono dei piccoli trucchi. I nostri<br />
te<strong>le</strong>giornali e quotidiani parlano solo di<br />
politica e questioni italiane. Io, invece,<br />
guardo i te<strong>le</strong>giornali di tutto il mondo perché<br />
mi piace essere infor<strong>ma</strong>to anche su<br />
quello che accade all’estero. Ti confesso il<br />
mio sogno: vorrei che si sviluppasse la cultura.<br />
La racco<strong>ma</strong>ndazione che faccio ai<br />
giovani è di imparare <strong>le</strong> lingue, soprattutto<br />
l’ing<strong>le</strong>se, siamo or<strong>ma</strong>i una comunità<br />
globa<strong>le</strong>. Specialmente per chi vuo<strong>le</strong> fare<br />
questo mestiere, perché quando viaggi e<br />
conosci la lingua sei padrone della situazione.<br />
In Italia, il vero giornalismo è<br />
morto. Lo ha ucciso il computer e la miopia<br />
degli editori dei grandi gruppi. Ai giovani<br />
consiglio di andare all’estero, dove la<br />
notizia ha ancora un valore. Qui è diventata<br />
solo merce di scambio o di ricatto.”<br />
Nella tua vita non ti sei fatto <strong>ma</strong>ncare<br />
nulla, <strong>ma</strong> hai un rimpianto?<br />
“Quello di non aver fatto il missionario. Io<br />
sento ancora questo bisogno di dare agli<br />
altri parte di quello che fortunatamente ho<br />
avuto, anche se guadagnato tante volte a<br />
rischio della vita. Oggi, nel mondo, più<br />
che <strong>ma</strong>i, c’è bisogno di aiutare milioni di<br />
persone, indigenti, <strong>ma</strong>lati, soli, e donare<br />
loro la Fede è un vero modo di essere cristiano.<br />
Forse, un giorno, a dispetto dei<br />
miei 80 anni, tornerò in quel<strong>le</strong> terre lontane<br />
dove per quella gente la sofferenza è<br />
pane quotidiano.”<br />
Quali sono i tuoi progetti?<br />
“Sto scrivendo un libro sul<strong>le</strong> mie esperienze<br />
in Medio Oriente, in cui racconterò<br />
molto dell’Islam, perché tanta gente ne<br />
parla a sproposito, <strong>ma</strong> non lo conosce.<br />
L’Islam non è una religione, è un modo di<br />
vivere. E’ una disciplina severa del cuore,<br />
della mente e dell’ani<strong>ma</strong>.”<br />
L’intervista è finita: il tempo è volato, <strong>ma</strong><br />
è stato interessantissimo conoscere la vita<br />
avventurosa di un vero giornalista, persona<br />
affabi<strong>le</strong>, per nulla presuntuosa, nonostante<br />
il suo calibro professiona<strong>le</strong>. Da 20<br />
anni vive serenamente a Fabrica di Ro<strong>ma</strong>,<br />
insieme alla genti<strong>le</strong> moglie A<strong>le</strong>ssandra,<br />
esperta di musica, che canta nel Coro di<br />
Civita Castellana, entrambi sti<strong>ma</strong>ti dai concittadini,<br />
soprattutto per la loro comp<strong>le</strong>ta<br />
disponibilità , in ogni circostanza. Grazie<br />
Franco.<br />
Ermelinda Benedetti<br />
Franco Bucarelli e Ermelinda Benedetti<br />
dopo l’intervista<br />
5
6<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
I PANDEMONIUM ED IL SIGNOR G<br />
O<strong>ma</strong>ggio a Giorgio Gaber al qua<strong>le</strong> si ispirano daanni per il loro teatro canzone<br />
Nascono nel 1976<br />
nei corridoi della<br />
Rca Italiana nel<strong>le</strong><br />
storica sede di Via<br />
Tiburtina come aggregazione<br />
di giovani ta<strong>le</strong>nti<br />
emergenti per creare<br />
una sorta di interazione<br />
artistica seguiti fin dall’inizio<br />
da famosi autori ed<br />
arrangiatori quali Piero<br />
Pintucci e coreografi<br />
quali Franco Miseria. Dopo alcuni anni<br />
alcuni di loro scelsero di continuare da soli<br />
: Dario Farina, autore di quasi tutti i successi<br />
dei Ricchi e poveri, Miche<strong>le</strong><br />
Paulicelli autore di musical di grande successo<br />
quali “Forza Venite Gente” e lo stesso<br />
Amedeo Minghi che proprio in quegli<br />
anni scrisse uno dei suoi più grandi successi<br />
“L’ Immenso”. Dopo la parentesi fine<br />
anni 70 che vede la collaborazione del<br />
gruppo con Gigi Proietti (La commedia di<br />
Gaetanaccio) e Gabriella Ferri (il progetto<br />
te<strong>le</strong>visivo, discografico e teatra<strong>le</strong> “...E<br />
adesso andiamo a cominciare”) nel 1979,<br />
dopo la storica collaborazione dell’anno<br />
pri<strong>ma</strong> con Rino Gaetano e la sua Gianna,<br />
il gruppo partecipa al Festival di Sanremo<br />
con il brano “Tu fai schifo sempre“, antitesi<br />
della classica canzone sanremese di<br />
quei tempi. Seguiranno “Barista“, “Sexy<br />
Cola“, ”Fatte curà “, “La colpa è di<br />
Maria“, “Canzone scartata“.<br />
Man <strong>ma</strong>no i Pandemonium trovano sempre<br />
più la loro ispirazione in quel teatro canzone<br />
tanto caro a Giorgio Gaber e, proprio<br />
con lo spettacolo “ Il suo nome era... il<br />
Signor G“ al Teatro Arcoba<strong>le</strong>no di Ro<strong>ma</strong>,<br />
Mariano Perrella, Gianni Mauro,<br />
Gianna Carlotta, Annarina Pirastu e<br />
“Pensiamo di aver<br />
rotto con un certo tipo<br />
di sche<strong>ma</strong> ed abbiamo<br />
aperto una strada<br />
con una canzone<br />
alternativa presentata<br />
a Sanremo”<br />
(1979 - Tu fai schifo sempre)<br />
Patrizia Tapparelli ne<br />
ce<strong>le</strong>brano <strong>le</strong> gesta per i 10<br />
anni dalla scomparsa. In<br />
quegli anni intanto trovavano<br />
frequenti collaborazioni<br />
con prestigiosi artisti quali<br />
Renato Rascel, Gino<br />
Bramieri, Pippo Franco,<br />
Mia Martini e molti altri.<br />
Nel 1998 vincevano il<br />
Premio Quartetto Cetra<br />
per i gruppi vocali nel settore<br />
cabaret e proprio la critica li considera<br />
loro eredi naturali. Poco pri<strong>ma</strong> che inizi<br />
una del<strong>le</strong> repliche dello spettacolo tributo<br />
a Giorgio Gaber, incontriamo Mariano e<br />
Gianni e chiediamo lumi sul grande artista<br />
e sullo spettacolo...<br />
”Giorgio non faceva musica faci<strong>le</strong>, <strong>ma</strong><br />
aveva un pubblico vastissimo perché scriveva<br />
del<strong>le</strong> cose di spessore, ed in questo<br />
nostro spettacolo ritroviamo un Gaber<br />
dal<strong>le</strong> canzoni più <strong>le</strong>ggere,<br />
tipo Barbera e<br />
Champagne e Non<br />
Arrossire, fino a quel<strong>le</strong><br />
di forte impegno,<br />
qua<strong>le</strong> Destra e<br />
Sinistra e Dall’Altra<br />
Parte del Cancello, e<br />
possiamo affer<strong>ma</strong>re<br />
che quello che ci avvicina<br />
a Lui è il Teatro-<br />
Canzone, e noi fin dall’inizio<br />
ci siamo ispirati<br />
a quel genere di<br />
fare teatro attraverso<br />
<strong>le</strong> canzoni; tra l’altro<br />
noi avevamo già parlato<br />
di Gaber molti<br />
anni fa: abbiamo fatto<br />
un “Gino Bramieri Show” al Sistina insieme<br />
e, siccome noi avevamo avuto un idea<br />
di fare un arrangiamento particolare di<br />
“Shampoo”, gliela abbiamo fatta sentire<br />
al pianoforte comp<strong>le</strong>tamente stravolta ed<br />
a Lui piacque <strong>tanti</strong>ssimo, che appena chiedemmo<br />
di poterla incidere, acconsentì<br />
subito e noi la mettemmo nel nostro disco<br />
dell’epoca.”<br />
Perché qualcuno vi chia<strong>ma</strong> gli eredi<br />
del quartetto più famoso della musica<br />
italiana?<br />
“Fin da ragazzini noi non riuscivamo a<br />
capire come <strong>ma</strong>i ci piaceva il Quartetto<br />
Cetra, contrariamente ai gusti dei nostri<br />
coetanei, <strong>ma</strong> evidentemente c’era un affinità<br />
artistica con il loro sti<strong>le</strong> e quindi<br />
abbiamo proseguito su quella strada.<br />
Pensiamo di aver rotto con un certo tipo di<br />
sche<strong>ma</strong> ed abbiamo aperto una strada con<br />
una canzone alternativa presentata a<br />
Sanremo, che in quegli anni vendette<br />
molto e ci regalò tanta notorietà ! Quei 3<br />
minuti furono molto impor<strong>tanti</strong>.”<br />
Sandro A<strong>le</strong>ssi<br />
Ecco il link per ascoltare l’intervista intera:<br />
http://www.spreaker.com/user/4565553
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Curriculum vitae<br />
Deborah Massaro nasce a Ro<strong>ma</strong><br />
e, fin da giovanissi<strong>ma</strong>, si appassiona<br />
al mondo teatra<strong>le</strong> tanto che, fin<br />
dall’età di 15 anni, inizia a fare teatro<br />
a<strong>ma</strong>toria<strong>le</strong> con alcuni giovani amici e,<br />
dopo essersi diplo<strong>ma</strong>ta in scenografia<br />
all’Istituto di Stato per la<br />
Cine<strong>ma</strong>tografia e Te<strong>le</strong>visione R.<br />
Rossellini nel 1992, nel 1996 si Diplo<strong>ma</strong><br />
all’ Accademia D’Arte Dram<strong>ma</strong>tica<br />
Silvio D’ Amico. Tra <strong>le</strong> sue interpretazioni<br />
migliori ricordiamo “La Tempesta”<br />
di W. Shakespeare al Teatro San Genesio,<br />
“Medea” di Euripide nel<strong>le</strong> scuo<strong>le</strong> dei<br />
castelli ro<strong>ma</strong>ni. Cura la scenografie e la<br />
regia della “Traviata” al Teatro Greco di<br />
Ro<strong>ma</strong> con i musicisti del conservatorio di<br />
Santa Cecilia, e nel 2003 presenzia con<br />
<strong>le</strong>tture sceniche in occasione dell’uscita<br />
del libro “Teodora di Bisanzio“ dell’archeologo<br />
prof. Massimo Me<strong>le</strong>. Nel 2005<br />
interpreta la protagonista in “La Lupa” di<br />
G. Verga al Teatro dei Contrari ed al<br />
Teatro Arciliuto recita e cura l’al<strong>le</strong>stimento<br />
de “Lo Zoo di vetro”. La ricordiamo<br />
nella grande interpretazione del dram<strong>ma</strong><br />
DEBORAH MASSARO<br />
vampiresco “La Sposa di<br />
Corinto” del giudice Gennaro<br />
Francione, e nella brillante creazione ed<br />
interpretazione della Fata Castagna,<br />
personaggio creato per i <strong>bambini</strong> e nella<br />
“Signorina Julie“ di A. Strinberg. Nel<br />
2012 apre il nuovo anno con l’interpretazione<br />
di Mirandolina, protagonista de “La<br />
Locandiera“ di Goldoni, in scena tra<br />
Gennaio e Febbraio al Teatro Trastevere,<br />
per la regia di Laura Ippoliti, con Andrea<br />
Villanetti, Marco Martino, A<strong>le</strong>ssandro<br />
Gerard, Paola Luccetti, Elisa Josefina<br />
Fattori e Christian Galizia. Nei sui impegni<br />
futuri vedremo la bella e brava Deborah il<br />
28 Apri<strong>le</strong> al Teatro <strong>Campo</strong> d’Arte a <strong>Campo</strong><br />
dè Fiori in “Recital di Garcia Lorca”,<br />
insieme ad un’altra attrice ed una bal<strong>le</strong>rina<br />
di flamenco; a Novembre 2013 ne “Le<br />
Stanze di Anais”, spettacolo dedicato<br />
alla scrittrice erotica Anais Nin e, successivamente,<br />
in uno spettacolo su Harold<br />
Pinter, intitolato “L’ A<strong>ma</strong>nte”.<br />
Sandro A<strong>le</strong>ssi<br />
9<br />
Inviate il vostro Curriculum<br />
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lavoro di attore, attrice,<br />
cantante, suobrette. L’indirizzo è<br />
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10 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Ro<strong>ma</strong> che se n’è andata: luoghi, figure, personaggi<br />
Donna Olimpia Maidalchini Pamphili “la Papessa”<br />
di Riccardo<br />
Consoli<br />
Un personaggio<br />
che abbiamo già<br />
incontrato più<br />
volte e sul qua<strong>le</strong> non ci<br />
siamo <strong>ma</strong>i soffer<strong>ma</strong>ti,<br />
<strong>ma</strong> vediamo ora di<br />
conoscere meglio quella<br />
che fu la indiscussa protagonista,<br />
in negativo,<br />
della storia di Ro<strong>ma</strong> nel<br />
XVII secolo.<br />
Olimpia nasce a Viterbo il 26 <strong>ma</strong>ggio 1594,<br />
è figlia dell’appaltatore Sforza Maidalchini<br />
e di Vittoria Gualterio. Quarta figlia di una<br />
famiglia con un <strong>ma</strong>schio e tre femmine,<br />
Olimpia è destinata al Convento insieme<br />
al<strong>le</strong> sue sorel<strong>le</strong> poiché , come da consuetudine,<br />
erede designato del patrimonio di<br />
famiglia è il fratello, <strong>ma</strong> <strong>le</strong>i non ha alcuna<br />
intenzione di prendere i voti.<br />
L’obiettivo del padre è evidente, <strong>ma</strong>ndare<br />
<strong>le</strong> figlie in Convento in modo da evitare di<br />
dover<strong>le</strong> sposare con la conseguenza di<br />
al<strong>le</strong>stire <strong>le</strong> doti necessarie per poter contrarre<br />
<strong>ma</strong>trimoni onorevoli. Ma il costruttore<br />
viterbese non ha fatto i conti con il<br />
carattere e la volontà di quella sua figlia<br />
ribel<strong>le</strong>, ben decisa ad avere un posto in<br />
società e non lasciarsi intristire dietro <strong>le</strong><br />
mura di un Convento.<br />
Così , quando il padre l’affida ad un sacerdote<br />
per la necessaria preparazione spiritua<strong>le</strong>,<br />
la ragazza trova un escamotage<br />
poco onorevo<strong>le</strong>, <strong>ma</strong> assolutamente funziona<strong>le</strong><br />
al suo scopo. Accusa il povero e incolpevo<strong>le</strong><br />
prete di aver tentato di usar<strong>le</strong> vio<strong>le</strong>nza.<br />
Segue uno scandalo che determina<br />
la “sospensione a divinis” dell’ecc<strong>le</strong>siastico,<br />
al qua<strong>le</strong> non va poi tanto <strong>ma</strong><strong>le</strong>, infatti,<br />
alcuni anni dopo, la stessa Olimpia, or<strong>ma</strong>i<br />
imparentata con la famiglia del Pontefice<br />
regnante, riuscirà a farlo nominare<br />
Vescovo.<br />
Evitato il monastero, all’incirca a 16 anni o<br />
poco meno, sposa ta<strong>le</strong> Paolo Nini, un borghese<br />
molto facoltoso che morirà dopo<br />
appena tre anni. Olimpia eredita ed essendo<br />
una donna scaltra, avida e ambiziosa, si<br />
mette subito alla ricerca di un uomo adatto<br />
per contrarre un nuovo <strong>ma</strong>trimonio. Alla<br />
fine lo individua nella persona di Pamphilio<br />
Pamphilj, discendente di uno dei rami della<br />
famosa famiglia, ricca di titoli nobiliari, <strong>ma</strong><br />
povera di denaro.<br />
La donna ha scelto con cura, <strong>le</strong>i ha poco<br />
più di diciotto anni, l’uomo cinquanta, un<br />
<strong>ma</strong>trimonio che va benissimo per entrambi.<br />
Olimpia si ritrova ad essere imparentata<br />
con una del<strong>le</strong> famiglie ro<strong>ma</strong>ne più<br />
impor<strong>tanti</strong>, l’uomo prende in moglie una<br />
donna molto giovane e ricca; una scelta<br />
dettata da motivi venali, <strong>ma</strong> che si rive<strong>le</strong>rà<br />
la sua fortuna.<br />
Il fratello di Pamphilio, Giovanni Battista,<br />
futuro papa Innocenzo X, sta scalando i<br />
vertici ecc<strong>le</strong>siastici e <strong>le</strong>i, spinta dall’ambizione,<br />
ha l’intelligenza di favorirne in ogni<br />
modo l’ascesa, anche grazie al patrimonio<br />
che il defunto Nini <strong>le</strong> ha lasciato. Artefice<br />
dell’e<strong>le</strong>zione del cognato, Olimpia diviene<br />
la dominatrice indiscussa della Corte<br />
Pontificia e dell’intera Ro<strong>ma</strong>, acquisendo<br />
potere e ricchezze, tanto da essere presto<br />
indicata come: “la Papessa”.<br />
La sua influenza sul nuovo Pontefice è ta<strong>le</strong><br />
che ogni decisione importante deve essere<br />
preventivamente sottoposta alla sua<br />
approvazione.<br />
Così Pasquino:<br />
Per chi vuol qualche grazia dal Sovrano<br />
aspra e lunga è la via del Vaticano,<br />
<strong>ma</strong> se è persona accorta<br />
corre da donna Olimpia a <strong>ma</strong>ni piene<br />
e ciò che vuo<strong>le</strong> ottiene.<br />
È la strada più larga la più corta!<br />
Anche la beneficenza di Olimpia non è<br />
sempre disinteressata, a sentire i pettego<strong>le</strong>zzi,<br />
anche la protezione assicurata al<strong>le</strong><br />
cortigiane <strong>ma</strong>scherava una vera e propria<br />
organizzazione della prostituzione e i<br />
Comitati caritatevoli organizzati per l’assistenza<br />
ai Pel<strong>le</strong>grini nel corso del Giubi<strong>le</strong>o<br />
1650, sembra fossero dettati esclusivamente<br />
dal suo persona<strong>le</strong> interesse.<br />
Abbiamo già visto, in altra occasione,<br />
come Gian Lorenzo Bernini, caduto in disgrazia,<br />
ottenne la commessa per la costruzione<br />
della “Fontana dei Quattro Fiumi” di<br />
Piazza Navona, solo dopo aver fatto o<strong>ma</strong>ggio<br />
a Donna Olimpia di un modello della<br />
stessa fontana, alto un metro e mezzo, in<br />
argento.
Corre l’anno 1639, quando Olimpia resta<br />
vedova per la seconda volta. Muore<br />
Pamphilio Pamphili, che alcune voci della<br />
Ro<strong>ma</strong> bene indicano essere morto per<br />
avve<strong>le</strong>namento, e siamo nell’anno 1645<br />
quando riceve dal cognato Papa tutti i possedimenti<br />
appartenuti all’Abbazia di San<br />
Martino al Cimino, or<strong>ma</strong>i chiusa, oltre al<br />
titolo di Principessa dello stesso San<br />
Martino al Cimino. Diviene ancora feudataria<br />
di Montecalvello, Grotte Santo Stefano<br />
e Val<strong>le</strong>bona.<br />
Ma tutto ciò non basta. Il figlio di Olimpia,<br />
Camillo Pamphilj è nominato, dallo zio<br />
Pontefice, Genera<strong>le</strong> della Chiesa,<br />
Co<strong>ma</strong>ndante della flotta, ottenendo anche<br />
la concessione del Governo di Borgo; successivamente,<br />
avendo il giovane dimostrato<br />
un certo interesse per vita ecc<strong>le</strong>siastica,<br />
viene posto al fianco del Cardina<strong>le</strong><br />
Segretario di Stato Giovanni Giacomo<br />
Panciroli e, quindi, nominato egli stesso<br />
Cardina<strong>le</strong>.<br />
Camillo Pamphilj, però , come già ricordato,<br />
conosce Olimpia Aldobrandini, giovane<br />
vedova del Principe Paolo Borghese e,<br />
nonostante il parere contrario della <strong>ma</strong>dre,<br />
ottenuta la necessaria dispensa, la sposa,<br />
abbandonando la porpora Cardinalizia;<br />
Innocenzo X, da parte sua, accetta il<br />
<strong>ma</strong>trimonio, <strong>ma</strong> temendo conflitti tra <strong>le</strong><br />
due Olimpie, dispone che i novelli sposi<br />
vivano a Frascati.<br />
Alcuni anni dopo, divenendo sempre più<br />
diffici<strong>le</strong> arginare l’influenza ingombrante di<br />
Donna Olimpia, il Pontefice pensa bene di<br />
avvicinar<strong>le</strong> un’altra donna dal carattere<br />
forte come Olimpia Aldobrandini; effettivamente<br />
<strong>le</strong> due donne si scontrano, la giovane<br />
sposa con la omoni<strong>ma</strong> e terribi<strong>le</strong> suocera<br />
ha un rapporto a dir poco tempestoso,<br />
<strong>ma</strong> è sempre Olimpia Maidalchini ad<br />
avere la meglio, continuando a restare<br />
unica incontrastata signora presso la Corte<br />
Pontificia, riuscendo anche a far nominare<br />
Cardina<strong>le</strong> il nipote Francesco Maidalchini.<br />
Il 7 gennaio 1655, muore Innocenzo X e,<br />
in questa occasione pare che ella: “ …<br />
abbia pre<strong>le</strong>vato da sotto il <strong>le</strong>tto papa<strong>le</strong> due<br />
casse piene d’oro, che porta via e, a quanti<br />
<strong>le</strong> chiedono di partecipare al<strong>le</strong> spese per<br />
il funera<strong>le</strong> del Papa risponde: Che cosa<br />
può fare una povera vedova?”<br />
Dopo la morte del Papa, Olimpia abbandona<br />
Ro<strong>ma</strong>; la Curia tenta inutilmente di<br />
rientrare in possesso, almeno in parte,<br />
del<strong>le</strong> ricchezze da questa accumulate a<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori 11<br />
spese dello Stato Pontificio. Per parte sua,<br />
anche se tardivamente, il nipote Camillo fa<br />
erigere un monumento funebre allo zio<br />
Papa nella chiesa di Sant’ Agnese in Piazza<br />
Navona.<br />
Chiesa di San Martino al Cimino<br />
Corre l’anno 1657 quando Donna Olimpia<br />
Maidalchini muore di peste nel<strong>le</strong> sue tenute,<br />
lasciando in eredità due milioni di<br />
scudi. Viene sepolta sotto la navata centra<strong>le</strong><br />
della Basilica di San Martino al Cimino<br />
che ella, con la collaborazione di grandi<br />
architetti, fra i quali Francesco Borromini,<br />
aveva provveduto a far restaurare comp<strong>le</strong>tamente.<br />
Questa, in estre<strong>ma</strong> sintesi, la vita di Donna<br />
Olimpia Maidalchini, spregiativamente<br />
chia<strong>ma</strong>ta dai ro<strong>ma</strong>ni: “la Pimpaccia” alla<br />
qua<strong>le</strong>, Giuseppe Gioachino Belli, il 26<br />
dicembre 1832, dedica un Sonetto dal titolo<br />
e dal contenuto improponibilie.<br />
La figura di Olimpia Maidalchini è ricca di<br />
parecchie zone d’ombra. Molte <strong>le</strong> storie e<br />
<strong>le</strong> <strong>le</strong>ggende ad essa attribuite, <strong>ma</strong> l’aspetto<br />
più interessante di questa donna, indiscussa<br />
protagonista del XVII secolo, una<br />
donna di potere, <strong>ma</strong>l vista per il suo ruolo,<br />
<strong>ma</strong> al tempo stesso una donna testarda,<br />
volitiva e capace di imporsi in un mondo<br />
popolato esclusivamente da figure <strong>ma</strong>schili,<br />
è quello relativo agli eccessi che gli<br />
furono attribuiti incentrati, soprattutto,<br />
sulla ossessiva avidità per il denaro e il<br />
potere.<br />
Si raccontava che in occasione del<strong>le</strong> feste<br />
era consuetudine dei ricchi gettare sulla<br />
strada <strong>le</strong> cande<strong>le</strong> adoperate per illuminare<br />
<strong>le</strong> finestre, allo scopo di consentire ai<br />
poveri di utilizzar<strong>le</strong>. Ebbene, pare che<br />
Donna Olimpia facesse vestire da poveri i<br />
suoi domestici con il compito di recuperar<strong>le</strong>.<br />
Così Pasquino: “ … Chi dice donna, dice<br />
danno, chi dice femmina, dice <strong>ma</strong>lanno,<br />
chi dice Olimpia Maidalchina, dice donna,<br />
danno e rovina … “.<br />
Un giorno, poi, sulla statua del “Gruppo<br />
mutilo”, apparve un cartello sul qua<strong>le</strong> era<br />
riprodotta un figura femmini<strong>le</strong> nuda con <strong>le</strong><br />
sembianze di Olimpia intenta ad indicare,<br />
con una <strong>ma</strong>no, <strong>le</strong> sue zone intime. Si raccontava<br />
che, in quel periodo, la stessa<br />
Olimpia, intrattenesse una relazione con<br />
ta<strong>le</strong> Fiume, Maestro di Cappella.<br />
Sotto, un cartello con la scritta: “… fin qui<br />
arrivò il fiume … “.<br />
Statua di Pasquino<br />
Tuttavia questa donna, così avida di<br />
denaro e di potere, ebbe un grande merito,<br />
quello di aver fatto ripulire Piazza<br />
Navona, un luogo, per secoli, brutto e<br />
desolato. Un campo in terra battuta privo<br />
di monumenti artistici, dove insistevano<br />
soltanto abbeveratoi. Lastricata nel 1485,<br />
pavimentata con selci nel 1488, qui era<br />
stato trasferito il mercato del<strong>le</strong> erbe di<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori.<br />
E’ faci<strong>le</strong> im<strong>ma</strong>ginare il caos di quel luogo<br />
occupato da catapecchie e tendoni, con i<br />
carri dei venditori ambulanti che contribuivano<br />
ad aumentare brutture e sporcizia.<br />
Ebbene, per volontà della “crude<strong>le</strong>”<br />
Donna Olimpia Maidalchini, che aveva<br />
ottenuto in regalo dal cognato Pontefice<br />
Palazzo Pamphili, quella piazza, la “sua<br />
piazza”, quasi fosse un gioiello persona<strong>le</strong>,<br />
divenne il salotto di Ro<strong>ma</strong>.<br />
La “prepotente” Donna Olimpia fece cacciare<br />
i mercanti e i contadini che insozzavano<br />
quel luogo con ogni sorta di rifiuti e<br />
il rumoroso e <strong>ma</strong><strong>le</strong>odorante mercato fu<br />
spostato nuovamente a <strong>Campo</strong> de’ fiori.
12<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
di Carlo Cattani<br />
“Songs of a lifetime”<br />
Ro<strong>ma</strong> - 1 dicembre 2012-Teatro AMBRA alla Garbatella.<br />
La pioggia sferzava i tetti ,<br />
<strong>le</strong> strade … i dorsi dei gatti “liberi”<br />
della Garbatella e quella era<br />
la pri<strong>ma</strong> fredda serata di cui<br />
l’inverno poteva vantarsi!<br />
Il rione ro<strong>ma</strong>no della Garbatella con<br />
il suo complicato intrigo di strade e<br />
piazzette, vicoli e sca<strong>le</strong>tte ,lotti e villini<br />
non aiuta lo “straniero” all’orientamento<br />
,cosicchè se di giorno, circondato dal<strong>le</strong><br />
architetture del quartiere, perdi la<br />
“giusta via”, entrandoci di notte rischi<br />
di andare ad allungare la lista dei ricercati<br />
di “Chi l’ha visto”! La sera dello<br />
scorso 1 dicembre ,un sabato, era in<br />
program<strong>ma</strong> presso il Teatro “AMBRA<br />
alla Garbatella” (www.ambragarbatella.com)<br />
un concerto di uno tra i più<br />
grandi protagonisti del rock progressivo<br />
mondia<strong>le</strong>, Greg Lake, musicista<br />
noto a tutti gli appassionati di musica<br />
rock per <strong>le</strong> sue fondamentali militanze<br />
nel primo nuc<strong>le</strong>o dei King Crimson,<br />
quello, per intenderci, “creatore” del<br />
mitico, bellissimo, imperdibi<strong>le</strong>, (tuttora)<br />
vendutissimo lp/cd “In the court of the<br />
Crimson King” (1969) e in “E.L & P”<br />
l’ensemb<strong>le</strong> for<strong>ma</strong>to da Keith Emerson,<br />
Greg Lake & Carl Palmer, una band che<br />
seppur scioltasi da tempo, continua a<br />
<strong>ma</strong>ntenere alte <strong>le</strong> sue vendite, ciò testimoniando<br />
che la musica scaturita dal terzetto<br />
è “passata”, con grande apprezzamento,<br />
anche al pubblico successivo agli<br />
anni ’70, l’ epoca d’oro del gruppo! Partito<br />
dal mio domicilio senza troppa preoccupa-<br />
zione su orari di percorrenza, zone di parcheggio<br />
e tempo inc<strong>le</strong>mente, sicuro di<br />
aver ben chiara la viabilità e l’ubicazione<br />
del luogo di destinazione, spavaldo in<br />
ragione di un sopralluogo effettuato qualche<br />
giorno pri<strong>ma</strong> in occasione dell’acquisto<br />
del biglietto al botteghino del teatro,<br />
mi dirigevo con la mia utilitaria alla ricerca<br />
di un varco…. ai confini della<br />
Garbatella.<br />
Con i tergicristalli “agonizzanti” sotto il<br />
carico della fitta pioggia e i vetri dell’abitacolo<br />
comp<strong>le</strong>tamente appannati, procedevo<br />
<strong>le</strong>tteralmente aggrappato al volante<br />
con una guida di tipo “ascellare”… alla<br />
Fantozzi per intenderci, non proprio disinvolta,<br />
roteando con frequenza l’avambraccio<br />
destro sul parabrezza nell’intento di<br />
farmi breccia nella spessa cortina di vapo-<br />
re acqueo depositatasi sul vetro. Il quartiere<br />
mi aveva, or<strong>ma</strong>i, avviluppato con <strong>le</strong><br />
sue strade come meglio non avrebbe<br />
saputo fare un’anaconda attorcigliato alla<br />
sua preda, la pioggia, non da meno, avvolgeva<br />
l’abitacolo con il suo gelido velo<br />
d’acqua e l’orario del concerto, inesorabi<strong>le</strong>,<br />
incalzava montando “a neve” la mia<br />
ansia! D’un tratto scorsi, fermo sotto la<br />
tettoia d’ingresso di un condominio, un<br />
“simi<strong>le</strong>” che, ben stretto nei suoi<br />
panni, cercava di ripararsi alla meglio<br />
dagli schizzi della forte pioggia a vento<br />
del momento: inchiodai e abbassai il<br />
finestrino dalla mia parte per chiedere<br />
infor<strong>ma</strong>zioni su come arrivare a destinazione,<br />
ottenendo come primo risultato<br />
un bagnamento simi<strong>le</strong> a quello<br />
subito da un <strong>ma</strong>rinaio sulla tolda di<br />
una nave in tempesta. Il ”naufrago”<br />
sotto la tettoia, percepita la mia richiesta<br />
d’aiuto con non poca difficoltà a<br />
causa del frastuono della pioggia battente,<br />
si propose di aiutarmi con una<br />
raffica di “ destri e sinistri”, “in per di<br />
qua e in per di là ” relativi al<strong>le</strong> strade<br />
da percorrere per arrivare a destinazione<br />
e, udite udite, prendendo come<br />
riferimenti universali per la posizione del<br />
teatro e per la ricerca di un parcheggio a<br />
quell’ora del sabato sera, “nientepopodimenoché<br />
” i “Cesaroni” …. si proprio<br />
loro, quelli della fiction. Seguendo quel<strong>le</strong><br />
sue preziose indicazioni, avrei potuto considerare<br />
di aver raggiunto la meta se mi<br />
fossi trovato sulla piazza del “bar dei<br />
Cesaroni” e avrei potuto alimentare la spe-
anza di un parcheggio se mi fossi diretto<br />
ad esplorare un altro slargo, quello di fronte<br />
alla “scuola dei Cesaroni”! Così, salvato<br />
dai “Cesaroni” (!), trovai il teatro e parcheggiai<br />
nell’ultimo spazio a misura della<br />
mia auto ancora disponibi<strong>le</strong> nel famoso<br />
slargo …“che contentezza” ! Prigioniero<br />
nella “gabbia liquida” for<strong>ma</strong>ta dai rivoli<br />
della spessa pioggia discendenti dalla striminzita<br />
cupo<strong>le</strong>tta del mio ombrello, saltellando<br />
tra pozzanghere e ribollii del<strong>le</strong><br />
acque lungo la strada, giungo alla “final<br />
destination”, là dove un capannello di<br />
“bagnaticci” sotto una sotti<strong>le</strong> verandina<br />
mi confer<strong>ma</strong> di esser finalmente arrivato al<br />
teatro! C’è un po’ di trambusto all’ingresso<br />
perché ,nottetempo, i ladri hanno<br />
perpetrato un furto nel teatro sottraendo<br />
il siste<strong>ma</strong> infor<strong>ma</strong>tico di prenotazioni; così<br />
l’accesso in sala ha un andamento <strong>le</strong>nto<br />
per una necessaria conta <strong>ma</strong>nua<strong>le</strong> di<br />
riscontro ai biglietti staccati. Insom<strong>ma</strong> , tra<br />
un’ attesa per i ritardatari a causa del <strong>ma</strong>ltempo<br />
e l’inconveniente del furto, l’inizio<br />
del concerto si fa attendere <strong>ma</strong> la sala<br />
comincia ad essere lievemente “gasata”<br />
da un fumo di scena. Sono sei i concerti<br />
nel nostro Paese previsti dal tour solista di<br />
Greg Lake, apparso l’ulti<strong>ma</strong> volta nel ’97,<br />
che distribuiti nel centro nord costituiscono<br />
una parte della più ampia tourneè<br />
mondia<strong>le</strong> avviata lo scorso apri<strong>le</strong> in<br />
Canada e Stati Uniti: quello al Teatro<br />
AMBRA è il secondo concerto della serie<br />
“Italiana. Al<strong>le</strong> 21.35 <strong>le</strong> luci in sala si<br />
abbassano e chi c’è c’è …il teatro ha raggiunto<br />
la sua capienza otti<strong>ma</strong><strong>le</strong> dei 250<br />
posti ….. e si può andare in scena! A luci<br />
ancora spente gli altoparlanti propongono<br />
<strong>le</strong> note registrate di “Moonchild” dal primo<br />
lp dei King Crimson e subito a seguire il<br />
buio è squarciato da luci roteanti che dai<br />
lati del palco si irraggiano verso l’alto in<br />
fasci rossi, gialli, bianchi, luci scagliate<br />
contro il buio della sala che creano, insieme<br />
al fumo già sparso, un effetto di emersione<br />
dalla nera profondità della scena di<br />
Mr. Greg Lake, in abito scuro e un basso<br />
color oro, che sostenuto dal<strong>le</strong> note fra-<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori 13<br />
gorose (una base registrata…) di “21st<br />
Century schizoid <strong>ma</strong>n “ sempre da “In the<br />
court of the Crimson King”, appoggia sulla<br />
base <strong>le</strong> note del basso “in diretta” e , a<br />
seguire, inserisce la parte voca<strong>le</strong>: una<br />
pesante ovazione segue al termine di questo<br />
breve frammento del brano! Per pochi<br />
secondi la scena torna al buio. Il successivo<br />
rialzo del<strong>le</strong> luci ci mostra Lake al cambio<br />
di strumento: ora è la volta di “spallare”<br />
un’acustica a 6 corde per l’esecuzione<br />
della pri<strong>ma</strong> ballad della serata, ” Lend your<br />
love to me tonight “ dall’lp “Works vol.1”<br />
del 1977 anch’essa supportata da una<br />
base registrata sulla qua<strong>le</strong> si staglia la chitarra<br />
e la voce di Greg. La scena è occupata,<br />
oltre che dal siste<strong>ma</strong> di amplificazione,<br />
da una tastiera all’estre<strong>ma</strong> destra,<br />
un’asta microfonica piazzata al centro e<br />
da tre bauli tipicamente usati per i trasporti<br />
di attrezzature da spettacolo. Uno<br />
dei bauli, il più avanzato sul bordo palco,<br />
è adagiato per il lato lungo e viene subito<br />
utilizzato da Lake come seduta per una<br />
comoda esecuzione di “From the beginning”,<br />
la classicissi<strong>ma</strong> ballad dell’epoca “E,<br />
L & P” dall’album “Trilogy” del 1972, che<br />
mi smuove non poco i ricordi di quegli anni<br />
all’inizio del mio viaggio sul pianeta rock.<br />
Alternandosi tra la posizione “sedentaria”<br />
e il fronte del palco, l’or<strong>ma</strong>i 65enne Greg<br />
Lake, appesantito non poco nel fisico <strong>ma</strong><br />
ancora in possesso di una vigorosa vocalità,<br />
offre al pubblico aneddoti e particolari<br />
della sua lunga e strepitosa carriera di<br />
rockstar da oltre 50 milioni di dischi venduti.<br />
La musica continua e scorrono <strong>le</strong><br />
esecuzioni di “Epitaph” e della morbida “I<br />
talk to the wind” due brani presenti sul<br />
primo lp dei King Crimson, quello con la<br />
copertina sulla qua<strong>le</strong> è disegnato un volto<br />
atterrito, con <strong>le</strong> guance profondamente<br />
solcate, la bocca spalancata, gli occhi traversi<br />
e del<strong>le</strong> enormi narici in primo<br />
piano: una del<strong>le</strong> copertine più famose<br />
nella discografia mondia<strong>le</strong>,realizzata dallo<br />
sfortunato Barry Godber che non riuscì a<br />
godersi la notorietà della sua opera perché<br />
stroncato da un infarto per strada a<br />
soli 24 anni, pochi giorni dopo la pubblicazione<br />
del disco. La sca<strong>le</strong>tta propone<br />
anche una canzone dal repertorio di Elvis<br />
Pres<strong>le</strong>y, ”Heartbreak hotel” e c’è spazio<br />
per un brano degli im<strong>ma</strong>rcescibili Beat<strong>le</strong>s,<br />
”You’ve got to hide your love away” per il<br />
qua<strong>le</strong> Lake ci invita a cantare “all together<br />
“ il ritornello. Sp<strong>le</strong>ndide <strong>le</strong> soavi “Still you<br />
turn me on” dall’lp “Brain Salad Surgery”<br />
del ’73 e “I believe in father Christ<strong>ma</strong>s” del<br />
’74, cantata e fischiettata sotto i raggi di<br />
uno spot bianco. L’atmosfera si surriscalda<br />
e Lake, alquanto sudato, si al<strong>le</strong>ggerisce<br />
della giacca e attacca, sempre seduto<br />
sul bau<strong>le</strong>, la <strong>ma</strong>linconica “Cest’la vie” dal<br />
doppio album di El&P “Work vol. 1” e via<br />
proseguendo con “Lucky <strong>ma</strong>n” presente<br />
nella track list dell’lp d’esordio “Emerson<br />
Lake & Palmer” del ’70, canzone composta<br />
da un Lake dodicenne alla ricerca dei<br />
primi accordi sulla chitarra. Per la conclusione<br />
del concerto Lake si sposta alla<br />
tastiera re<strong>le</strong>gata quasi al punto di raccolta<br />
del sipario sul lato destro, per noi che<br />
guardiamo il palcoscenico dalla platea, ed<br />
esegue un altro grande brano, che ci sta<br />
tutto con il tono intimo della serata,<br />
”Peop<strong>le</strong> get ready”, un’intensa canzone<br />
soul scritta da Curtis Mayfield nei primi<br />
anni sessanta. Sono <strong>le</strong> 22,50 e in <strong>ma</strong>niche<br />
di camicia, sudatissimo,Greg Lake si porta<br />
al centro del palco raccogliendo una meritatissi<strong>ma</strong><br />
standing ovation ed esce di<br />
scena.<br />
La sala non smette di applaudire, <strong>le</strong> luci<br />
<strong>ma</strong>ntengono un profilo basso e il nostro in<br />
breve torna per l’ulti<strong>ma</strong> fatica proponendoci<br />
un altro classico di “E, L & P”,<br />
“Welcome back my friends to the show<br />
that never ends” da “Brain salad surgery”<br />
del ’73. Sono <strong>le</strong> 23,00 e con Greg Lake sul<br />
palco è davvero finita <strong>ma</strong> inizia l’attesa di<br />
molti nel foyer del teatro per sperare in un<br />
incontro ravvicinato con il musicista e portare<br />
a casa una stretta di <strong>ma</strong>no,un autografo<br />
….una fotografia “stretti-stretti”. E’<br />
già … una fotografia …..ah ..un consiglio:<br />
se vi doveste trovare in questa<br />
situazione. ATTENZIONE alla batteria<br />
della vostra <strong>ma</strong>cchina fotografica ……la<br />
mia… è “tornata alla casa del Padre” sul<br />
più bello ………..e disse GREG ……a Gregghe…..CHE<br />
AMAREZZA…!<br />
CarloCattani/words&pictures©gennaio<br />
2013
14<br />
di Patrizia<br />
Caprioli<br />
Sophie Kinsella è<br />
l’origina<strong>le</strong> autrice<br />
di un libro che<br />
narra la storia di una<br />
ragazza che una <strong>ma</strong>nia<br />
compulsiva all’acquisto.<br />
È talmente calata<br />
nella sua sfrenata passione<br />
che da fondo a<br />
tutti i suoi risparmi e si<br />
indebita per i secoli<br />
futuri! Ma noi comuni<br />
esseri u<strong>ma</strong>ni, senza arrivare a questo<br />
baratro, possiamo comunque spendere e<br />
spandere nel<strong>le</strong> varie boutique del<strong>le</strong> nostre<br />
città usufruendo di sconti e agevolazioni<br />
vari nei nostri acquisti, attraverso l’uso di<br />
siti a ciò dedicati. Il primo sito riconosciuto<br />
a livello mondia<strong>le</strong> è il più che prepotente<br />
Groupon (www.groupon.it), nato<br />
nel 2009 da un’idea di Andrew Mason, si<br />
presenta come una <strong>ma</strong>il list di utenti che<br />
da una parte mettono in vendita i loro prodotti,<br />
offrendo sconti che vanno dal 50 al<br />
90%, e dall’altra si trovano il gruppo di<br />
acquirenti che cercano la loro offerta nei<br />
pressi della loro abitazione. Il successo di<br />
questo sito è proprio dovuto alla localizzazione:<br />
più il prodotto è vicino alla persona<br />
che lo cerca e per dir più ben scontato, più<br />
si ha la possibilità di metterlo sul mercato<br />
e venderlo al primo colpo!<br />
Ma non solo Groupon offre la possibilità di<br />
mettere sul mercato qualsiasi prodotto a<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
I fan in Rete di Kinsella!<br />
Spendere e spandere nella varie boutique del<strong>le</strong> nostre città usufruendo di sconti e<br />
agevolazioni varie è possibi<strong>le</strong> attraverso l’uso di siti a ciò dedicati<br />
prezzi stracciati, oggi a fargli concorrenza<br />
ci sono:<br />
Prezzo faci<strong>le</strong> (http://www.prezzofelice.it/) con un customer care esterno che da un servizio<br />
migliore; Jumpin (http://www.jumpin.it/) che permette persino di mettere un commento<br />
dell’utente dopo l’acquisto per valutarne il grado di soddisfazione; Com(in)com<br />
(http://www.comincom.it/city/Ro<strong>ma</strong>);<br />
Giamoo (http://www.glamoo.com/it/home_<strong>ma</strong>cro/citta/Ro<strong>ma</strong>);<br />
Poinx (http://www.poinx.it/poinx/ro<strong>ma</strong>-88);<br />
Goupalia (http://registrati.it.groupalia.com/);<br />
Lets Bonus ( http://it.<strong>le</strong>tsbonus.com/ro<strong>ma</strong>) e<br />
Sconto Digita<strong>le</strong> (http://www.scontodigita<strong>le</strong>.it/) nato da pochi mesi a questa parte.<br />
Glamoo.com (http://www.glamoo.com), fondata nel gennaio del 2010, combina e valorizza<br />
<strong>le</strong> potenzialità offerte dal<strong>le</strong> tecnologie digitali con la rapidità del<strong>le</strong> vendite private<br />
online e mobi<strong>le</strong>. Presente in tutte <strong>le</strong> province d’Italia e in oltre 110 città italiane con <strong>tanti</strong>ssimi<br />
servizi e prodotti con sconti fino all’ 80%, attiva su tutti i principali S<strong>ma</strong>rtphone.<br />
A parte la comodità di trovare subito l’oggetto<br />
del desiderio super scontato e vicino<br />
casa, questi siti stanno cercando di offrire<br />
al loro pubblico, sempre più vasto, anche<br />
tante altre tipologie di servizi che vanno<br />
dalla visita ortopedica al<strong>le</strong> analisi di laboratorio,<br />
dalla consu<strong>le</strong>nza notari<strong>le</strong> a quella<br />
fisca<strong>le</strong>. Naturalmente con <strong>le</strong> dovute precauzioni<br />
e controllando sempre che tutto<br />
sia svolto in piena regola, secondo il mio<br />
modesto parere, questa tipologia di servizi<br />
a prezzi bassi deve essere incentivata,<br />
perché non tutti si possono permettere<br />
una dentiera da due o tremila euro, oppure<br />
una consu<strong>le</strong>nza <strong>le</strong>ga<strong>le</strong> da svariate centinaia<br />
di euro, e quindi perché non far<br />
guadagnare a chi, <strong>ma</strong>gari, si affaccia timi-<br />
damente nel mondo del lavoro aprendo<br />
propri studi e cercando di venire incontro<br />
al proprio cliente?<br />
E poi la possibilità di mettere a confronto<br />
i prezzi, la <strong>ma</strong>ggiore scelta tra molteplici<br />
oggetti, l’accessibilità all’acquisto H24, la<br />
possibilità di scegliere tra più mezzi di<br />
pagamento, sta facendo crescere questa<br />
nuova tipologia di commercio online, dal<br />
nome di e-commerce.<br />
Un ultimo accorgimento: assicuratevi che<br />
il sito su cui fate i vostri acquisti sia dotato<br />
di certificazioni Visa o Mastercard, e<br />
<strong>ma</strong>gari abbiamo il bollino Netcomm<br />
(www.consorzionetcomm.it) un Consorzio<br />
per operatori di E-commerce!<br />
Buoni acquisti a tutti!<br />
Glossario di Infor<strong>ma</strong>tika<br />
Moderna!!<br />
Mini-spazio dedicato ai termini più in uso nel mondo<br />
della Tecnologia e della Rete!<br />
A cura di Patrizia Caprioli.<br />
Social Network: con questo termine vengono denominati quegli spazi virtuali dove si ottiene un alto grado di<br />
interazione fra i propri membri! È possibi<strong>le</strong> scambiarsi foto,video ed opinioni in tutta libertà e condivisione! Stando<br />
sempre attenti un po’ alla propria privacy! Fanno parte dei social network, i conosciutissimi Facebook e Twitter.
del Dott.<br />
Stefano<br />
To<strong>ma</strong>ssetti<br />
Esiste una <strong>le</strong>gge quadro<br />
italiana, la 447<br />
del 1995, che indica<br />
quali sono i limiti del rumore<br />
che non possono essere<br />
superati in ogni città perché<br />
non si abbiamo disturbi.<br />
Oggi, a distanza di<br />
molti anni, meno del 25%<br />
dei comuni ha approvato<br />
ed applicato queste direttive.<br />
L’ inquinamento acustico è un prob<strong>le</strong><strong>ma</strong><br />
serio non solo italiano <strong>ma</strong> europeo.<br />
Il 20% della popolazione Europea, circa 80<br />
milioni di persone, è esposta ad un rumore<br />
superiore ai 65 dB (A), soglia <strong>ma</strong>ssi<strong>ma</strong><br />
che è stata stabilita come livello accettabi<strong>le</strong><br />
di rumore ambienta<strong>le</strong>.<br />
Il rumore da traffico urbano è responsabi<strong>le</strong><br />
di oltre un milione di anni di vita persi<br />
per <strong>ma</strong>lattia, disabilità o mortalità pre<strong>ma</strong>tura<br />
nei paesi occidentali europei. Lo rivela<br />
il primo rapporto sull’impatto sanitario<br />
del rumore in Europa, diffuso dell’Organizzazione<br />
Mondia<strong>le</strong> della Sanità . Il<br />
rumore causa o contribuisce non solo a<br />
fastidio e disturbi del sonno <strong>ma</strong> anche ad<br />
infarti, difficoltà di apprendimento, e tinnito<br />
auricolare (acufeni).<br />
“L’inquinamento acustico non è soltanto<br />
un disturbo ambienta<strong>le</strong>, <strong>ma</strong> anche una<br />
minaccia alla salute pubblica”, ha spiegato<br />
Zsuzsanna Jakab, direttore regiona<strong>le</strong><br />
dell’Oms Europa, “ci auguriamo che <strong>le</strong><br />
nuove evidenze presentate in questo rapporto<br />
esortino governi e autorità locali a<br />
introdurre politiche di controllo del rumore<br />
a livello naziona<strong>le</strong> e loca<strong>le</strong>, proteggendo<br />
così la salute dei cittadini europei da questo<br />
rischio emergente”.<br />
In molte città italiane i livelli medi ri<strong>le</strong>vati<br />
di rumore vanno ben oltre i 70 dB (A).<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori 15<br />
Attenzione all’Udito<br />
Proteggerlo dal<strong>le</strong> fonti di rumore è indispensabi<strong>le</strong> ed oggi molto semplice.<br />
Non tutti sono a conoscenza<br />
del fatto che i<br />
prob<strong>le</strong>mi di salute<br />
cominciano con una<br />
esposizione continuata a<br />
livelli superiori a 65 dB,<br />
mentre potrebbero<br />
instaurarsi veri e propri<br />
prob<strong>le</strong>mi di udito per<br />
una esposizione prolungata<br />
nel rumore per<br />
livelli superiori a 85dB<br />
(fonte Associazione<br />
Naziona<strong>le</strong> Ricerca<br />
Sordità ).<br />
Ma quali sono <strong>le</strong> fonti del rumore in Italia?<br />
<strong>LE</strong> FONTI DI RUMORE IN ITALIA<br />
53% TRAFFICO STRADA<strong>LE</strong> ED<br />
AUTO STRADA<strong>LE</strong><br />
16% RUMORE CONDOMINIA<strong>LE</strong><br />
7% CANTIERI<br />
6% AEREI<br />
6% ATTIVITA’ PRODUTTIVE<br />
5% FERROVIE<br />
7% ALTRO<br />
Le conseguenze di una prolungata esposizione<br />
al rumore non sono solo a carico dell’apparato<br />
uditivo <strong>ma</strong> anche di altri organi<br />
e funzioni. I disturbi possono compromettere<br />
lo stato genera<strong>le</strong> di salute dell’uomo e<br />
possono sfociare in effetti patologici comp<strong>le</strong>ssi<br />
o interferire con:<br />
- siste<strong>ma</strong> endocrino ed immunologico;<br />
- psiche e comportamento (ansia, depressione,<br />
disturbi fobici);<br />
- apparato cardiovascolare (ipertensione,<br />
ischemie cardiache);<br />
- apparato gastrointestina<strong>le</strong> (gastroesofagiti,<br />
coliti);<br />
- apparato respiratorio (as<strong>ma</strong> bronchia<strong>le</strong>)<br />
Interferenza con <strong>le</strong> fasi del sonno, soprattutto<br />
con la fase REM (sonno disincronizzato).<br />
Ma anche per chi lavora in ambienti rumorosi<br />
è importante fare attenzione.<br />
Quando si svolge il proprio lavoro in posti<br />
dove il rumore è e<strong>le</strong>vato è necessario<br />
l’uso di cuffie o meglio ancora di auricolari<br />
con dispositivo antirumore.<br />
Non tutti sono infatti a conoscenza che<br />
esistono degli auricolari con dei filtri speciali<br />
che aiutano a difendersi dal rumore.<br />
Questi auricolari costruiti su misura del<br />
condotto uditivo consentono un abbattimento<br />
dei suoni oltre un certo livello di<br />
intensità . In pratica, indossandoli, si sente<br />
bene fino ad un certo livello di suono. Si<br />
può ascoltare chi parla e sentire altri<br />
suoni che, con la loro energia, non sono<br />
dannosi per il nostro udito.<br />
Niente cuffie fastidiose, pesanti e<br />
soffocanti, <strong>ma</strong> auricolari costruiti su<br />
misura e personali, da usare a secondo<br />
del<strong>le</strong> necessità o da riporre in una pratica<br />
confezione da tenere anche in<br />
tasca.Prendere una impronta dell’orecchio<br />
richiede 10 minuti e il costo di questi auricolari<br />
speciali è di poche decine di euro<br />
l’uno. Di contro la loro importanza non ha<br />
prezzo.<br />
Bisogna sempre ricordare che l’udito perso<br />
non ce lo può ridare nessuno. Si può correggere<br />
anche brillantemente <strong>ma</strong> bisogna<br />
cercare di conservarlo bene e più a lungo<br />
possibi<strong>le</strong>.
16<br />
a cura di<br />
Catello Masullo<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
WORKERS - PRONTI A TUTTO<br />
Sandro e Filippo gestiscono in società una agenzia di<br />
lavoro interina<strong>le</strong>, chia<strong>ma</strong>ta “Workers”. Tra <strong>le</strong> tante<br />
persone storie che passano per l’agenzia, tre sono<br />
quel<strong>le</strong> sul<strong>le</strong> quali si soffer<strong>ma</strong> il film, in altret<strong>tanti</strong> episodi:<br />
1) “Badante”, in cui Giacomo, disperato, è costretto ad<br />
accettare il lavoro di badante ad un uomo in carrozzina,<br />
Mario Spada – 2) “Cuore Toro”, in cui Italo, che per lavoro<br />
raccoglie lo sper<strong>ma</strong> di tori da riproduzione, si deve fingere<br />
medico per conquistare la ragazza del cuore, e – 3)<br />
“Il trucco”, in cui la brava e bella truccatrice Alice, per<br />
necessità , si deve adattare a fare la truccatrice di cadaveri<br />
in una agenzia funebre.…<br />
Lorenzo Vignolo, 40-enne regista di Chiavari, nel 1995<br />
ha fondato, con Andrea Bruschi, il movimento ‘Zerobudget’. Ha iniziato la carriera<br />
realizzando videoclip (per artisti come ‘Articolo 31’ e ‘Mau Mau’) e dirigendo<br />
tre cortometraggi (‘Inset Coin’, ‘Dove’ e ‘Senza Piombo’) con i quali ha<br />
ottenuto vari riconoscimenti. Ha esordito alla regia con “Tutti all’attacco”<br />
[2005], una riuscita commedia con Ceccherini e diretto uno dei tre episodi di<br />
“500!” [2000] . Anche questo “Workers – Pronti a tutto” si inserisce nel filone<br />
della commedia grottesca , come <strong>le</strong> sue opere precedenti. Film sapido.<br />
Divertente. Con un discreto ritmo. Con buone trovate ed alcune gag riuscite.<br />
Dei tre episodi in cui è scandito il film, quello più riuscito appare il primo.<br />
Anche grazie alla perfor<strong>ma</strong>nce di un Francesco Pannofino in assoluto stato di<br />
grazia, in una sorta di versione italiana, politicamente scorretta, di “Quasi<br />
Amici”.<br />
FRASI DAL CINEMA<br />
“Qui tra <strong>le</strong> sue aspirazioni professionali trovo architetto… Si<br />
Cardiochirurgo…Si<br />
Pilota…Si<br />
E notaio!<br />
A me va bene di tutto!”. (l’impiegato di agenzia interina<strong>le</strong> A<strong>le</strong>ssandro Bianchi<br />
e l’aspirante lavoratore).<br />
“No, non me la sento. Io sono abituata a truccare persone vive!<br />
Che differenza c’è ! Anzi è meglio. Non si muovono, non si lamentano!”.<br />
(Nico<strong>le</strong> Gri<strong>ma</strong>udo ed il titolare della agenzia funebre Luis Molteni).<br />
VALUTAZIONE SINTETICA (in decimi) 6/6.5<br />
Leggenda: CAPOLAVORO**** quattro stel<strong>le</strong>: equiva<strong>le</strong>nte in decimi: 10<br />
DA NON PERDERE*** tre stel<strong>le</strong>: equiva<strong>le</strong>nte in decimi: 8<br />
DISCRETO** due stel<strong>le</strong>: equiva<strong>le</strong>nte in decimi: 6<br />
EVITARE* una stella: equiva<strong>le</strong>nte in decimi: insufficiente: meno di 6<br />
TITOLO: WORKERS – PRONTI A TUTTO<br />
REGIA: Lorenzo Vignolo<br />
INTERPRETI PRINCIPALI:<br />
Dario Bandiera ... Italo Parri<br />
A<strong>le</strong>ssandro Bianchi... Filippo<br />
Paolo Briguglia ... Saro Tartanna<br />
Nino Frassica ... Don Ciccio Tartanna<br />
Nico<strong>le</strong> Gri<strong>ma</strong>udo ... Alice<br />
Francesco Pannofino... Mario Spada<br />
Michelangelo Pulci... Sandro<br />
A<strong>le</strong>ssandro Tiberi ... Giacomo Bosco<br />
Daniela Virgilio ... Tania<br />
Luis Molteni ... Leopoldo Mi<strong>le</strong>tto<br />
Andrea Bruschi ... O<strong>ma</strong>r<br />
Pietro Casella ... Giovanni<br />
Va<strong>le</strong>ntina Gaia ... Jenny<br />
E<strong>le</strong>na Radonicich ... E<strong>le</strong>onora<br />
Gabriella Barros ... Eva<br />
Luca Terracciano ... Giovane laureato<br />
Nicola Comite ... Disoccupato agenzia<br />
Loris Davide Fiore... Licenziato dai capelli rossi<br />
Mohammed Ja<strong>ma</strong>l... Uomo benga<strong>le</strong>se<br />
Miche<strong>le</strong> Franco ... Miche<strong>le</strong><br />
Davide To<strong>ma</strong>t ... Uomo in giacca di pel<strong>le</strong><br />
Marco Lucia ... Aspirante igienista denta<strong>le</strong><br />
Cristina Serafini ... Ragazza agenzia<br />
Donato Cannillo ... Donato<br />
Salvatore Barno ... Cedroni (con il nome<br />
Salvatore Barno ‘Tati’)<br />
Clara Droetto ... Cliente negozi<br />
Lina Bernardi ... Madre di Giacomo<br />
Serge Lufuluabo ... Ghamou<br />
Luciana Frazzetto ... Agata<br />
Stefano Sardo ... Ragazzo panchina<br />
Patrizio Trivellini ... Buttafuori<br />
Piero Passatore ... Birillo<br />
Francesco Bianconi... Dandy giocatore di poker<br />
Lucia Luciano ... Ragazza al parco<br />
Oscar Ferrari ... Barista<br />
Paola Crova ... Signora del condominio<br />
Giuseppe Racca ... Taxista<br />
Laura Cascino ... Vedova<br />
Alina La Costa ... Signora Tartanna<br />
ORIGINE: ITALIA<br />
DISTRIBUZIONE: ISTITUTO LUCE-CINECITTÀ<br />
DURATA: 105’<br />
SOGGETTO: COMMEDIA
18<br />
di Giovanni<br />
Francola<br />
Ai <strong>tanti</strong> giovani e<br />
donne della<br />
Tuscia non credo<br />
che interessi molto<br />
quanto ancora dondoli<br />
lo spread, se l’Italia<br />
verrà ancora declassata<br />
dal<strong>le</strong> agenzie di<br />
rating perdendo una o<br />
due “A”.<br />
Hanno speranze ed<br />
aspettative più semplici, come trovare presto<br />
un lavoro, farsi una famiglia, credere<br />
in un futuro. Per i cittadini e pendolari del<br />
nostro territorio, che per <strong>ma</strong>ncanza di col<strong>le</strong>gamenti<br />
e mezzi pubblici adeguati, di<br />
politiche serie rivolte alla mobilità su<br />
ferro, sono costretti ad utilizzare la propria<br />
auto per raggiungere il posto di lavoro,<br />
questi ultimi aumenti della benzina e non<br />
solo, rappresentano un vero e proprio<br />
colpo di grazia. Non vorrei che dopo la<br />
fase uno “salva Italia”, tagli alla sanità ,<br />
alla scuola, avendo attuato l’aumento dei<br />
carburanti, il prolungamento degli anni<br />
lavorativi, l’obbligo di apertura di conti correnti,<br />
tassata la pri<strong>ma</strong> casa fatta con<br />
sacrifici e sudore ecc. ecc, la nostra pro-<br />
vincia uscirà ancora più<br />
penalizzata che <strong>ma</strong>i.<br />
Servirà a poco dire che<br />
l’Italia ha fatto la sua<br />
parte, qua<strong>le</strong> parte, se poi<br />
dietro si è lasciato solo<br />
rovine e disperazione?<br />
Nulla è stato fatto per<br />
i disabili, nulla per la<br />
famiglia, nulla per <strong>le</strong><br />
categorie più deboli.<br />
Si è parlato tanto di fase<br />
due, quella dello sviluppo,<br />
<strong>ma</strong> intanto i cittadini<br />
sono sempre più a<strong>ma</strong>reggiati,<br />
confusi, <strong>le</strong> aziende “soprattutto quel<strong>le</strong><br />
picco<strong>le</strong>” chiudono, “ basta dare uno<br />
sguardo al distretto industria<strong>le</strong> di Civita<br />
Castellana”, per farsi un’ idea.<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Ecologia e Ambiente<br />
Che ne sarà della Tuscia?<br />
Ci sono prob<strong>le</strong>mi concreti, soprattutto per i giovani, che non si riescono ad affrontare<br />
Basta dare uno<br />
sguardo al distretto<br />
industria<strong>le</strong> di Civita<br />
Castellana: si sta<br />
fer<strong>ma</strong>ndo il cuore di<br />
un intero polo<br />
industria<strong>le</strong> che, da<br />
solo, produce il 50%<br />
del PIL dell’intera<br />
provincia.<br />
Si sta fer<strong>ma</strong>ndo il cuore di<br />
un intero polo industria<strong>le</strong>, che da solo<br />
produce il 50% de PIL dell’intera<br />
provincia. Per non parlare poi del potere<br />
di acquisto, di quello che è diventata la<br />
moneta per <strong>tanti</strong> cittadini, la moneta<br />
che dovrebbe essere un qual<br />
cosa per far vivere meglio il<br />
popolo, invece si è trasfor<strong>ma</strong>ta<br />
o meglio, la stanno<br />
facendo diventare la<br />
peggiore pena e ricatto<br />
per intere classi<br />
sociali. Fino a quando<br />
la nostra provincia<br />
è in<br />
grado di<br />
affrontare e<br />
resistere a questa<br />
assurda crisi venuta da<br />
così lontano? Perché non dicono<br />
chiaramente, che <strong>le</strong> sovranità nazionali<br />
non hanno più voce e ne avranno<br />
sempre meno nel futuro? Quanto ancora i<br />
poveri Cristi dovranno portare il peso di<br />
un insieme di “<strong>ma</strong>novre fatte con lacrime<br />
e sangue” che servono solo ad affer<strong>ma</strong>re<br />
un’ equità socia<strong>le</strong> apparente?<br />
I giovani non vogliono<br />
pagare per chi in passato<br />
ha fatto scelte scel<strong>le</strong>rate e<br />
politiche poco lungimiranti,<br />
portandoci a questo disastro<br />
socia<strong>le</strong>. Perché non<br />
dire chiaramente chi sono<br />
i veri registi di questa crisi<br />
globa<strong>le</strong>? Mi do<strong>ma</strong>ndo<br />
spesso che ruolo hanno<br />
avuto <strong>le</strong> banche in questi<br />
ultimi decenni.<br />
I grandi banchieri, la BCE,<br />
Banca d’Inghilterra e la<br />
Federal Riserve, so bene<br />
che questa è tutta un’altra storia, <strong>ma</strong><br />
visto che si parla tanto d’Europa, come si<br />
spiega che proprio la Banca d’Inghilterra<br />
ha il 17% del capita<strong>le</strong> della BCE, quando l’<br />
Inghilterra è fuori dall’euro, che senso ha<br />
una nazione fuori dal circuito dell’ euro che<br />
controlla paesi dell’area euro? E’ possibi<strong>le</strong><br />
che con la sua quota superiore a quella<br />
italiana, francese e spagnola, la Banca<br />
d’Inghilterra si insedia in un organismo<br />
così importante come la BCE solo for<strong>ma</strong>lmente?<br />
Lascio a voi ogni considerazione!!! Sta di<br />
fatto che invece di cambiare il siste<strong>ma</strong>, si<br />
cerca di foraggiare ancora di più un siste<strong>ma</strong><br />
che fa acqua da tutte <strong>le</strong> parti.E’ bene<br />
che la gente sappia e prenda coscienza<br />
che un territorio come il nostro ricco di<br />
storia di sp<strong>le</strong>nditi luoghi e di antiche tradizioni,<br />
non può fallire; il fallimento è ben<br />
altro, non appartiene alla gente per bene,<br />
onesta e vo<strong>le</strong>nterosa di questo territorio,<br />
non può essere annientato per sempre<br />
per colpa di poteri occulti che operano sia<br />
dentro che fuori dai nostri confini. Se è<br />
questo che vogliono questi speculatori dell’u<strong>ma</strong>nità<br />
, ce lo dicano chiaramente.
20<br />
di<br />
Giuseppe Ferone<br />
Durante questo<br />
periodo di festività<br />
natalizie <strong>le</strong>ggendo<br />
il testo sacro dei<br />
cristiani, la Bibbia, quella<br />
che tutti dovremmo<br />
avere nel<strong>le</strong> nostre case,<br />
e partecipando anche a<br />
diversi dibattiti, sono<br />
venuto a conoscenza di<br />
un aneddoto che, o con<br />
gli anni era caduto nel dimenticatoio oppure,<br />
lo ammetto, ignoravo totalmente.<br />
E’ uno di quegli aneddoti che ti lascia pensare<br />
per ore quando sei da solo e non sai<br />
cosa fare. Curioso, interessante, <strong>ma</strong><strong>le</strong>dettamente<br />
giusto e veritiero. Una di quel<strong>le</strong><br />
scoperte che ti fa capire quanto fino ad ora<br />
sei stato un ignorante.<br />
Nell’Antico Testamento, infatti, diversi apostoli<br />
nel raccontare l’episodio cristiano<br />
della Natività , che per capirci sarebbe<br />
quella che noi comuni mortali ogni anno<br />
dall’8 dicembre al 6 di gennaio ci cimentiamo<br />
a raffigurare attraverso il nostro<br />
caro presepe, evidenziano il fatto che <strong>le</strong><br />
prime persone a venire a conoscenza della<br />
nascita di Gesù, il Messia, furono i pastori.<br />
Già , quel<strong>le</strong> statuette raffiguranti i pastorelli<br />
che di solito nel nostro presepe poniamo<br />
accanto a dei batuffoli fatti con l’ovatta<br />
che dovrebbero rappresentare <strong>le</strong> pecore.<br />
Ma il punto non è questo. Il punto è un<br />
altro: perché il grande annuncio viene<br />
dato proprio ai pastorelli? Di tutte <strong>le</strong> persone<br />
e personaggi che c’erano su quella<br />
collinetta, su quella rocca, perché la notizia<br />
del secolo viene data a coloro che rappresentavano<br />
il più basso gradino della<br />
scala socia<strong>le</strong>? La classe povera. Perché ?<br />
Perché non ai Re Magi, che venivano da<br />
mete lontanissime e che per assistere alla<br />
nascita del figlio di Giuseppe e Maria percorsero<br />
chilometri e chilometri. Almeno<br />
loro erano nobili e portavano doni unici e<br />
preziosi come oro, incenso e mirra.<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Ma la Bibbia parlava davvero di cene lussuose a base di pesce?<br />
UN NATA<strong>LE</strong> DA RE … MAGIO<br />
Perché i pastori pri<strong>ma</strong> di loro?<br />
Sono passati secoli e secoli da<br />
quell’episodio, eppure si è continuato,<br />
anno dopo anno, a<br />
ricordarlo così come ce lo<br />
hanno raccontato gli apostoli<br />
nell’Antico Testamento. O<br />
almeno nella teoria. Ma nella<br />
pratica? Nella pratica vi dico<br />
solo che due o tre giorni pri<strong>ma</strong><br />
del 25 dicembre, in tutta Italia,<br />
i negozi dove c’è la fila più<br />
lunga sono <strong>le</strong> pescherie.<br />
Cozze, vongo<strong>le</strong>, gamberoni,<br />
scampi, <strong>ma</strong>zzancol<strong>le</strong>, astici,<br />
aragoste, totani e cala<strong>ma</strong>ri. Per<br />
una cena degna di un Re <strong>ma</strong>gio.<br />
Siamo diventati tutti Re <strong>ma</strong>gi? No. E’ proprio<br />
questo il bello. La falsità del Nata<strong>le</strong><br />
moderno. La grande truffa. Noi siamo tutti<br />
pastorelli. La classe socia<strong>le</strong> medio-bassa.<br />
Gente umi<strong>le</strong>, gente sincera, semplice e<br />
tradiziona<strong>le</strong>. Ma i pastorelli di una volta<br />
erano orgogliosi. Ne erano fieri di essere<br />
pastorelli. Nel presepe vediamo queste<br />
statuine con <strong>le</strong> guance arrossate dal vino<br />
casareccio fatto in casa, vediamo queste<br />
semplici persone orgogliose di sfoggiare <strong>le</strong><br />
loro pecore ingrassate pronte per essere<br />
<strong>ma</strong>ngiate. Fieri della loro vista.<br />
Consapevoli di non essere nessuno <strong>ma</strong><br />
contenti di esserci. Oggi invece siamo<br />
ugualmente dei pastorelli, <strong>ma</strong> facciamo a<br />
gara a chi sembra più un Re <strong>ma</strong>gio.<br />
Facciamo sacrifici non per <strong>ma</strong>ndare avanti<br />
la famiglia un altro mese, <strong>ma</strong> per riuscire<br />
a fare una sola cena a base di pesce fresco.<br />
I Re <strong>ma</strong>gi <strong>ma</strong>ngiano il cavia<strong>le</strong>? E noi<br />
piccoli emuli invece del<strong>le</strong> uova nere di storione<br />
compriamo <strong>le</strong> uova di qualche altro<br />
pesce per far vedere che anche noi possiamo.<br />
Possiamo cosa? Apparire.<br />
Se la Bibbia ci ha insegnato qualcosa, que-<br />
sta cosa è proprio la<br />
<strong>ma</strong>gia del Nata<strong>le</strong>. E se per<br />
anni abbiamo vissuto lo<br />
spirito del<strong>le</strong> festività natalizie<br />
come un qualcosa di<br />
unico e specia<strong>le</strong> questo è<br />
stato per merito del calore<br />
della famiglia. Non degli<br />
scampi. Se in un anno di<br />
fatiche il lavoro e la frenesia<br />
della vita di città non ci<br />
permette <strong>ma</strong>i di fare quattro<br />
chiacchiere a tavola tra<br />
parenti, il giorno di Nata<strong>le</strong><br />
è un giorno dedicato interamente<br />
a questo: alla<br />
riunione familiare.<br />
Si fa pace con i parenti con i quali si era in<br />
lite, si gioca insieme, si ride e si scherza.<br />
Ci si riunisce per far giocare assieme tutti<br />
i cuginetti, che <strong>ma</strong>gari durante l’anno non<br />
si vedono spesso. Questo è il vero Nata<strong>le</strong>.<br />
La semplicità . L’umiltà . Ecco perché proprio<br />
i pastorelli. Ecco perché loro sono<br />
stati i primi a venire a conoscenza della<br />
nascita del Messia.<br />
La tradizione del Nata<strong>le</strong>, il vero significato<br />
del Nata<strong>le</strong> non è una grande cena di vigilia<br />
a base di pesce o prelibatezze culinarie<br />
varie. E’ lo stare insieme e <strong>ma</strong>ngiare anche<br />
pane con <strong>le</strong> noci, pur di rivedere un parente<br />
lontano. Non sono i regali, non è il consumo.<br />
Non è neanche lo sfoggiare la casa<br />
più bella dove poterlo trascorrere.<br />
Quando si sta insieme durante <strong>le</strong> feste,<br />
con tutti i parenti, amici o persone a cui<br />
vogliamo bene, anche se solo per un<br />
secondo, pensiamo al<strong>le</strong> paro<strong>le</strong> della<br />
Bibbia. Pensiamo alla felicità data dalla<br />
semplicità e dall’umiltà . Quando finalmente<br />
cominceremo a vedere case più piene,<br />
famiglie più numerose e centri commerciali<br />
più vuoti, allora sarà davvero Nata<strong>le</strong>.
22<br />
del Prof.<br />
Massimo<br />
Marsicola<br />
Ènecessario compiere<br />
uno sforzo<br />
per cercare di<br />
avvicinare il pubblico ai<br />
grandi temi della filosofia.<br />
Questo sforzo equiva<strong>le</strong><br />
al tentativo della<br />
filosofia di avvicinarsi<br />
al grande pubblico. È<br />
la filosofia che muove<br />
il primo passo. È la<br />
filosofia che cerca di<br />
farsi conoscere.<br />
Dov’è la filosofia? Qual è il suo luogo?<br />
Qualcuno dirà: nei libri dei grandi filosofi.<br />
No, la filosofia è nel pensiero; è<br />
<strong>ma</strong>nifestazione del pensiero. E poichè<br />
il pensiero si <strong>ma</strong>nifesta mediante<br />
la parola, la filosofia è incarnazione<br />
del verbo. Ma non basta. La filosofia<br />
porta alla luce ciò che altrimenti ri<strong>ma</strong>rrebbe<br />
nascosto. È a<strong>le</strong>theia, auto<strong>ma</strong>nifestazione<br />
della verità . Poichè ta<strong>le</strong> auto<strong>ma</strong>nifestazione<br />
avviene mediante la ragione, l’intel<strong>le</strong>tto,<br />
la memoria, la volontà , in un discorso<br />
logico, coerente, non contraddittorio,<br />
la filosofia è <strong>ma</strong>nifestazione del logos.<br />
Essa non sta fra <strong>le</strong> cose del mondo, <strong>ma</strong> sta<br />
oltre <strong>le</strong> cose del mondo. Il suo luogo è la<br />
sapienza stessa. Si muove per darsi all’uomo:<br />
a colui che la cerca. E colui che la<br />
cerca non può essere altri che chi cerca la<br />
verità . Chi cerca la verità si mette<br />
nella condizione di poterla incontrare.<br />
E il suo incontro con la verità produce<br />
la filosofia: <strong>ma</strong>nifestazione<br />
della sapienza. Il luogo dal qua<strong>le</strong> chi<br />
cerca muove è il mondo. Chi cerca ha<br />
dinanzi a sè l’essente, che è altro dalla<br />
sapienza, e tuttavia fatto per mezzo di<br />
essa.<br />
Quel che noi chiamiamo essere, non è ,<br />
nella sua realtà assoluta, ciò che corrisponde<br />
all’essente. L’essente, nei suoi enti<br />
specifici, è <strong>ma</strong>nifestazione dell’essere.<br />
Manifestazione espropriata rispetto alla<br />
sua vera realtà originaria, <strong>ma</strong> non espropriante.<br />
Espropriante riguardo all’apparen-<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
La filosofia dell’essere<br />
Essa è nel pensiero che si <strong>ma</strong>nifesta attraverso la parola.<br />
za, in quanto che<br />
ciò che appare è<br />
<strong>ma</strong>nifesto e ciò<br />
che è <strong>ma</strong>nifesto,<br />
pur essendo<br />
espressione dell’essere,<br />
non coincide<br />
con l’essere.<br />
Negli enti, e per<br />
mezzo degli enti,<br />
l’essere è nel<br />
tempo. Anzi, presso<br />
gli enti, l’essere<br />
si è fatto tempo: li<br />
sostiene fin quando<br />
la loro caducità<br />
sussiste ri<strong>ma</strong>ndando al loro fondamento. Il<br />
ri<strong>ma</strong>ndo avviene per la caducità degli enti.<br />
“In nessun luogo tra <strong>le</strong> cose noi troviamo<br />
l’essere: ogni cosa ha il suo tempo. Ma<br />
l’essere non è una cosa, non è nel<br />
tempo”. Così si esprime Heidegger in<br />
Tempo ed essere (1988). Alla contraddizione<br />
irrisolvibi<strong>le</strong> che deriva dal<strong>le</strong> paro<strong>le</strong> da<br />
lui utilizzate io rispondo che ‘la cosa’<br />
(ente) nel suo starci (nel suo essere effettivamente<br />
presente), trattenuta come cosa<br />
determinata, identica a sè e differente<br />
dal<strong>le</strong> altre, è , come <strong>le</strong> altre, sostenuta dal<br />
tempo; lo esibisce come sua proprietà . In<br />
tal modo dà testimonianza di ciò che<br />
altrimenti ‘non sarebbe’.<br />
Chi potrebbe <strong>ma</strong>i, infatti, pensare all’eterno<br />
se non partisse da un tempo determinato,<br />
finito, che riguarda <strong>le</strong> cose con <strong>le</strong><br />
quali, tutti i giorni, ha a che fare? Tempo e<br />
cosa richia<strong>ma</strong>no l’essere (che pure ri<strong>ma</strong>ne<br />
per lo più nascosto) che si offre negli enti<br />
solo come semplice presenza ri<strong>ma</strong>ndante<br />
a ciò che per lo più non compare. Grazie<br />
al tempo l’ente assume significato in sè ,<br />
pregnanza e funzione in relazione agli<br />
altri. L’essere è nel tempo come cosa<br />
(altrimenti non si potrebbe dire ‘essere’ di<br />
alcunchè ). L’essere, con la cosa, è passato<br />
al di qua, come determinazione.<br />
Dall’idea alla cosa. Dal progetto all’esserci<br />
effettivo <strong>ma</strong>teria<strong>le</strong>. Dal luogo della sua ori-<br />
gine, metafisico per eccel<strong>le</strong>nza in quanto<br />
im<strong>ma</strong>teria<strong>le</strong>, si è trasferito ‘nell’altro’, in<br />
ciò che è altro da sè . E si è potuto trasferire<br />
mutando la sua for<strong>ma</strong>; meglio,<br />
prendendo for<strong>ma</strong> come mondo: incarnandosi.<br />
Il fatto di prendere for<strong>ma</strong> richiede<br />
una <strong>ma</strong>teria. Ogni <strong>ma</strong>teria è incarnazione.<br />
Il mondo è ‘incarnazione dell’essere’. È<br />
frutto di un passaggio da una condizione di<br />
puro spirito ad una condizione di <strong>ma</strong>nifestatività<br />
<strong>ma</strong>teria<strong>le</strong>.<br />
Per <strong>ma</strong>nifestarsi l’essere ha dovuto incarnarsi.<br />
Ha dovuto cioè prendere <strong>ma</strong>teria e<br />
con la <strong>ma</strong>teria for<strong>ma</strong>. L’incarnazione consente<br />
di poter cercare la via dell’ssere<br />
come sua origine. Ora, nell’essente, lo spirito<br />
non compare se non come ‘altro’. E<br />
questo altro è di specifica pertinenza dell’uomo<br />
che, potremmo definire un ‘incarnato<br />
specia<strong>le</strong>’.<br />
L’uomo cerca, attraverso lo spirito, quello<br />
stesso spirito di cui è fatto sia pure in<br />
parte e da cui è tratto qua<strong>le</strong> sua origine,<br />
che noi chiamiamo Dio. Cerca perché è<br />
nella determinazione. Cerca perché è fuori<br />
dall’essere assoluto. Nell’essente, dunque,<br />
l’essere è come tolto dalla sua natura più<br />
autentica per darsi come ‘altro’. Il tempo è<br />
il sintomo del suo accompagnamento,<br />
giacchè la cosa è nel tempo con un tempo<br />
suo proprio. Il tempo è , in quanto al di<br />
qua, accompagnatore della cosa, <strong>le</strong>gato<br />
alla cosa. Se non ci fosse la cosa non ci<br />
sarebbe il tempo. Il che equiva<strong>le</strong> a dire che<br />
senza il mondo e l’uomo, il tempo starebbe<br />
presso di sè raccolto come fermo, eterno.<br />
Tempo e cosa sono ‘il sintomo’ dell’incarnazione.<br />
Il tempo però , non essendo ‘cosa’ è<br />
garanzia dell’accompagnamento della cosa<br />
da parte dell’essere. Il fatto che ‘ogni cosa’<br />
è nel tempo è indice del fatto che l’Eterno,<br />
l’essere nella sua interezza, accompagna<br />
ogni vicenda: da esso ha origine e ad esso<br />
ritorna.
24<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
LIBRERIA<br />
Èuscita proprio in questi giorni, precisamente il 16 Gennaio 2013, la novità editoria<strong>le</strong><br />
della giovane Gaia Coltorti, dal titolo Le affinità alchemiche. Il richiamo alla<br />
mente di un classico della <strong>le</strong>tteratura mondia<strong>le</strong>, Affinità e<strong>le</strong>ttive di Goethe, è<br />
immediato ed inevitabi<strong>le</strong>, <strong>ma</strong> <strong>le</strong>ggendo il ro<strong>ma</strong>nzo, di paragoni con altre grandi opere<br />
della <strong>le</strong>tteratura se ne possono fare diversi. La storia racconta, infatti, un amore<br />
impossibi<strong>le</strong> tra due giovani, e qui il richiamo primo è per Giulietta e Romeo, <strong>ma</strong> c’è<br />
un e<strong>le</strong>mento ancor più profondo a complicare la situazione: il rapporto sanguigno tra<br />
i due protagonisti. Giovanni e Selvaggia sono, infatti, fratelli gemelli. E la mente corre<br />
subito ad un altro noto rapporto d’incesto risa<strong>le</strong>nte alla <strong>le</strong>tteratura greca: Edipo e<br />
Giocasta, Figlio e <strong>ma</strong>dre. Piuttosto coraggioso il te<strong>ma</strong> scelto dall’autrice. Dopo essere<br />
stati separati da piccoli a causa del divorzio dei genitori e cresciuti dis<strong>tanti</strong>, <strong>le</strong>i a<br />
Genova con la <strong>ma</strong>dre poliziotta, Antonella, lui a Verona con il padre notaio, Danie<strong>le</strong>, si<br />
ritrovano d’improvviso a diciotto anni, quando Antonella viene trasferita a Verona per<br />
lavoro e si riavvicina all’ex <strong>ma</strong>rito, finché i due non decidono di tornare a vivere tutti<br />
e quattro insieme. Giovanni ri<strong>ma</strong>ne immediatamente am<strong>ma</strong>liato dalla bel<strong>le</strong>zza di<br />
Selvaggia, capricciosa e scostante, a volte dolcissi<strong>ma</strong> e vulnerabi<strong>le</strong>, altre altera e<br />
distante, per la qua<strong>le</strong> tutto sembra iniziare come un gioco perverso da cui sa <strong>ma</strong>ntenere<br />
emotivamente <strong>le</strong> distanze, <strong>ma</strong> l’amore finisce per travolgere tutto e tutti.<br />
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Tra il <strong>ma</strong>teria<strong>le</strong> che<br />
ho ricevuto, questa<br />
è , in ordine<br />
cronologico, la sua ulti<strong>ma</strong><br />
<strong>le</strong>ttera, o meglio la<br />
sua ulti<strong>ma</strong> cartolina<br />
posta<strong>le</strong>. E’ datata 26<br />
Dicembre 1942, appena<br />
dopo Nata<strong>le</strong>, e<br />
Turiddo, che ancora<br />
di A<strong>le</strong>ssandro Soli<br />
spera nel suo ritorno a<br />
casa, ribadisce di stare<br />
bene e rassicura i genitori sulla sua salute.<br />
Ma quello che mi ha meravigliato nel <strong>le</strong>ggerla,<br />
è il fatto che era convinto, come<br />
penso lo fossero, tutti i soldati del suo reggimento,<br />
che la vittoria presto sarebbe<br />
arrivata. Trascriverò solo la parte inizia<strong>le</strong><br />
ed i saluti finali, perché li reputo impor<strong>tanti</strong><br />
per la conoscenza di Turiddo come<br />
soldato e soprattutto come “civitonico”.<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Come eravamo<br />
Turiddo Madami... questo sconosciuto<br />
Con gli amici<br />
di Civita Castellana,<br />
da sx: Turiddo, Enzo Sabatini,<br />
Carlo Profili, Romeo Bastianelli.<br />
La sua ulti<strong>ma</strong> <strong>le</strong>ttera, poi il si<strong>le</strong>nzio.<br />
Fronte Russo P.M. 152 R. 26 Dicembre<br />
Carissimi genitori ne godo nel ricevere vostre notizie, piacere mi fa,<br />
che tutti state bene. Per di me non state in pensiero la mia salute<br />
è otti<strong>ma</strong>, e questo e tutto. Cara <strong>ma</strong>m<strong>ma</strong> non darti pensiero, fatti<br />
coraggio, che presto sarà la nostra crande vittoria, così il tuo<br />
neraccio fa ritorno fra <strong>le</strong> tue braccia che non vedo l ’ora di potervi<br />
abbracciare à voi tutti. Miei cari sono <strong>le</strong> feste del S.Nata<strong>le</strong>, <strong>ma</strong><br />
quando che venco <strong>le</strong> faremo lo stesso, benché che Nata<strong>le</strong> e già passato.<br />
Un forte abbraccio e <strong>tanti</strong> baci vostro figlio Turiddo.<br />
Arrivederci presto. Tanti bacetti a Sandra. Buon Anno à tutti.<br />
Baci Turiddo.<br />
La mia salute è otti<strong>ma</strong>, presto sarà la<br />
nostra “crande vittoria”, il tuo ”neraccio fa<br />
ritorno tra <strong>le</strong> tue braccia, <strong>tanti</strong> bacetti a<br />
Sandra”. Sono queste <strong>le</strong> paro<strong>le</strong>, che ricorrono<br />
in ogni sua <strong>le</strong>ttera, cioè l’importanza<br />
della sua salute , il credere nella vittoria,<br />
gli affetti famigliari, rivolti in modo particolare<br />
all’unica nipotina Sandra. Poi, pur<strong>troppo</strong><br />
<strong>le</strong> cose precipitarono, fu fatto prigioniero<br />
a Gennaio del 1943, niente corrispondenza,<br />
<strong>ma</strong>i più sue notizie. Il genera<strong>le</strong><br />
inverno si stava prendendo la sua rivincita,<br />
non solo sul<strong>le</strong> forze al<strong>le</strong>ate, <strong>ma</strong> anche sul<br />
nostro“Squadrò ”. Le cosiddette “sacche”,<br />
che l’ar<strong>ma</strong>ta sovietica ben mimetizzata in<br />
bianche tute, effettuava nei confronti del<strong>le</strong><br />
truppe italo-naziste, non lasciavano scampo.<br />
Da qui <strong>ma</strong>lattie ed epidemie varie, tra<br />
cui il tremendo tifo petecchia<strong>le</strong>, trasmesso<br />
dai pidocchi, che decimò un esercito che<br />
da tempo aveva bandito la parola “igiene”.<br />
Un fisico at<strong>le</strong>tico come quello di Turiddo,<br />
non potè opporsi a questo triste evento,<br />
lui che era stato sempre in otti<strong>ma</strong> salute,<br />
ora doveva fare i conti con questa <strong>ma</strong>lattia.<br />
Nel ricordino-necrologio fatto stampare<br />
dai famigliari, e pubblicato nella pri<strong>ma</strong><br />
puntata del mio ricordo, si <strong>le</strong>gge testualmente<br />
sotto la foto:<br />
25<br />
In memoria di Turiddo Madami soldato<br />
52° Comp. Cannoni (D. Torino) Nato<br />
a Civita Castellana il 28-10-1914<br />
Morto sul treno diretto per la Siberia<br />
il 25-5-1943. Già la Siberia, dove arrivavano<br />
quei convogli che trasportavano i soldati<br />
<strong>ma</strong>lati per essere successivamente<br />
tumulati in fosse comuni. Si lasciava così<br />
ai parenti lontani, non la consolazione di<br />
una bara, <strong>ma</strong> il solo ricordo, attestato da<br />
un semplice, freddo comunicato. Aver<br />
avuto il modo di consultare il cospicuo epistolario<br />
di questo nostro concittadino, è<br />
sicuramente servito a me come “civitonico”,<br />
per una più profonda conoscenza<br />
della figura di Turiddo Madami <strong>ma</strong>, soprattutto,<br />
l’averlo tolto dal “dimenticatoio”. La<br />
mia speranza è che anche i più anziani e i<br />
giovani, quando passano davanti al <strong>Campo</strong><br />
Sportivo Comuna<strong>le</strong>, si ricordino che esso è<br />
intitolato ad un calciatore civitonico, e in<br />
quella piccola targa di travertino la T. di<br />
Madami sta per Turiddo. A tal proposito mi<br />
sto attivando con la nostra amministrazione,<br />
affinché esso venga ricordato con una<br />
targa più decorosa e comp<strong>le</strong>ta, <strong>ma</strong>gari in<br />
ceramica, perché Turiddo era un ceramista.<br />
(fine)
26<br />
Tra i compiti del<br />
medico <strong>le</strong>ga<strong>le</strong> di<br />
ASL vi è quello<br />
di certificare l’idoneità<br />
psicofisica con un certificato<br />
redatto dopo<br />
aver sentito i vari specialisti,<br />
che la <strong>le</strong>gge<br />
prevede ed il medico<br />
di famiglia.<br />
A questo si dovrà<br />
aggiungere una sua valutazione di presenza<br />
o meno di controindicazioni all’adozione<br />
motivandola.<br />
Questo certificato che prevede anche<br />
esami di laboratorio tra cui HCV, HBV ed<br />
HIV ha, a mio avviso, un grande limite, è<br />
prag<strong>ma</strong>tico.<br />
Si basa sulla confer<strong>ma</strong> di quanto scritto dai<br />
col<strong>le</strong>ghi e non permette, in pratica, di<br />
aggiungere impressioni sul comportamento<br />
dei genitori e sul<strong>le</strong> loro dichiarazioni.<br />
Questa visione, comprendo, deve essere<br />
<strong>ma</strong>teria dello psicologo e sociologo, <strong>ma</strong><br />
passa per il servizio assistenti sociali, che<br />
potrebbero avva<strong>le</strong>rsi di indicazioni<br />
non certo vincolanti del<br />
medico <strong>le</strong>ga<strong>le</strong>.<br />
L’adozione è un campo “minato”<br />
per la difficoltà di movimento:<br />
<strong>bambini</strong> adottabili sono<br />
certamente presenti e in<br />
numero, ahimè , generoso ed,<br />
a mio avviso, destinato a crescere<br />
se, come la società pare<br />
indicare, il valore della vita<br />
scenderà sempre di più.<br />
Tout <strong>ma</strong>lgrè <strong>le</strong> difficoltà per adottare sono<br />
sempre <strong>ma</strong>ggiori, <strong>le</strong>gate ad una <strong>le</strong>gislazione<br />
lunga e resa difficoltosa, oltre il limite<br />
auspicabi<strong>le</strong> e condivisibi<strong>le</strong>.<br />
La stessa certificazione medica richiede<br />
esami obso<strong>le</strong>ti quali il Tine test o la VDRL<br />
(sifilide) <strong>le</strong>gati alla vecchia società italiana,<br />
<strong>ma</strong> non è questo certo un grave<br />
impaccio per l’iter.<br />
La visita psichiatrica, a mio avviso impor<strong>tanti</strong>ssi<strong>ma</strong>,<br />
dovrebbe essere figlia di un<br />
periodo di osservazione <strong>ma</strong>ggiore del semplice<br />
colloquio per la certificazione stessa.<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
L’ADOZIONE: <strong>tanti</strong> i <strong>bambini</strong>, <strong>ma</strong> <strong>troppo</strong><br />
difficoltose <strong>le</strong> pratiche burocratiche<br />
del Dott. Sergio<br />
Funicello<br />
Andrebbe data attenzione<br />
<strong>ma</strong>ggiore alla finalità della<br />
richiesta d’adozione onde evitare<br />
un orribi<strong>le</strong> fac-simi<strong>le</strong> di<br />
mercato degli “schiavetti”<br />
(ricordiamo che molti bimbi<br />
sono adottati solo verso i<br />
10/13 anni) o un regalo fattosi<br />
dai richiedenti solo per soddisfare<br />
il loro vo<strong>le</strong>r apparire genitori.<br />
Esiste, pur<strong>troppo</strong>, anche la<br />
pedofilia che viaggia, raramente,<br />
<strong>ma</strong> non eccezionalmente,<br />
su questi binari e da essa i<br />
bimbi vanno salvaguardati anche con un<br />
accurato monitoraggio post adozione.<br />
Ricordate che il pedofilo raramente è il<br />
tipo strambo che incontrate per strada,<br />
molto più spesso egli indossa giacca e cravatta<br />
e vi abita nello stesso palazzo o,<br />
accade, nel<strong>le</strong> stesse mura domestiche.<br />
Non sempre è un <strong>ma</strong>schio anche se la<br />
donna pedofilia, nella sua minor evidenza,<br />
appare, <strong>ma</strong> non è così, meno evidente,<br />
<strong>ma</strong> dannosa.<br />
Le adozioni possono<br />
essere nazionali ed<br />
internazionali, <strong>le</strong> prime<br />
<strong>difficili</strong>ssime da realizzare,<br />
<strong>le</strong> seconde un po’<br />
meno, <strong>ma</strong> costosissime<br />
(anche più di 35.000<br />
euri).<br />
Di contro il bambino<br />
che arriva in una casa<br />
famiglia è portatore,<br />
per la stessa, di un quotidiano di circa 150<br />
euri/die a fronte di un costo rea<strong>le</strong> che non<br />
supera i 20/30.<br />
Andrebbero riviste <strong>le</strong> case famiglia e la<br />
preparazione di coloro che vi lavorano,<br />
cominciando da psicologi e sociologi fino al<br />
persona<strong>le</strong> del<strong>le</strong> pulizie, passando per <strong>le</strong><br />
assistenti sociali.<br />
Si deve vo<strong>le</strong>re una sola cosa dall’adozione:<br />
LA FELICITA’ E LA TRANQUILLITA’ DEL<br />
BAMBINO.<br />
In breve inciso vorrei che fosse sempre<br />
super pubblicizzato che <strong>le</strong> donne incinta in<br />
Le adozioni possono<br />
essere nazionali ed<br />
internazionali, <strong>le</strong><br />
prime <strong>difficili</strong>ssime da<br />
realizzare, <strong>le</strong> seconde<br />
un po’ meno, <strong>ma</strong><br />
costosissime (anche<br />
più di 35.000 euri).<br />
difficoltà , senza che nessuno espri<strong>ma</strong><br />
alcun giudizio potranno, se non vorranno<br />
riconoscere il bambino, partorire in ospeda<strong>le</strong><br />
con la dizione di DONNA CHE NON<br />
VUOL ESSERE NOMINATA.<br />
Riceveranno tutte <strong>le</strong> cure del caso e saranno<br />
dimesse senza aver <strong>ma</strong>i visto il neonato<br />
che, curato e ben seguito, sarà dato in<br />
adozione.<br />
Esistono anche <strong>le</strong> cul<strong>le</strong> termiche dove, chi<br />
non vo<strong>le</strong>sse proprio recarsi in ospeda<strong>le</strong> (e<br />
non se ne capirebbe il motivo), potrà<br />
depositare il bambino.<br />
Insom<strong>ma</strong> un rischio infanticidio inuti<strong>le</strong><br />
essendo, quanto suddetto, assolutamente<br />
a disposizione del<strong>le</strong> donne.<br />
I genitori devono sapere che molto spesso<br />
<strong>bambini</strong> tra i 5 ed i 12 anni sono stati abusati<br />
o seviziati.Per ta<strong>le</strong> motivo senza un<br />
amore vero e forte l’adozione non sortirà<br />
effetti benefici impor<strong>tanti</strong>, il solo giocattolo<br />
o vestitini o stanzette finalmente bel<strong>le</strong> e<br />
a dimensione bambino, danno al<strong>le</strong>gria e<br />
piacere momentaneo.<br />
Certo anche queste cose avranno il loro<br />
valore, <strong>ma</strong> la certezza dell’amore, che è la<br />
“IL DOMANI”, che per queste creature,<br />
dobbiamo assolutamente tentare di som<strong>ma</strong>re<br />
a serenità e sicurezza che sono quello<br />
che, invece, vorremmo fosse regalato<br />
loro assolutamente innocenti.<br />
Un’altra cosa sogniamo: genitori adot<strong>tanti</strong><br />
dimentichi, un minuto dopo aver raggiunto<br />
il traguardo, d’essere tali almeno nel<br />
99.9 % dei casi e qualcosa di più.
<strong>Campo</strong> de’ fiori 27<br />
TERAPIA OCCUPAZIONA<strong>LE</strong><br />
Ottimo aiuto, <strong>ma</strong> molto poco conosciuto ed incentivato<br />
Qualche tempo fa si presenta<br />
da noi, in redazione,<br />
un giovane neolaureato<br />
in Terapia occupaziona<strong>le</strong>,<br />
Francesco Florio, entusiasta<br />
della professione da lui<br />
scelta, <strong>ma</strong> allo stesso tempo<br />
molto a<strong>ma</strong>reggiato e deluso di<br />
come, soprattutto in Italia,<br />
questa figura professiona<strong>le</strong><br />
venga, pur<strong>troppo</strong> di molto,<br />
sottovalutata. La sua è stata,<br />
verso di noi, una richiesta di<br />
aiuto a sensibilizzare e far<br />
conoscere a tutti, in particolar<br />
modo a chi non opera nell’ambito<br />
sanitario, il ruolo del terapista<br />
occupaziona<strong>le</strong>.<br />
Questa disciplina si affer<strong>ma</strong>, come ta<strong>le</strong>,<br />
dopo la fine della pri<strong>ma</strong> guerra mondia<strong>le</strong><br />
negli Stati Uniti d’America, quando ci si<br />
accorge che gli invalidi di guerra necessitavano<br />
si di una riabilitazione fisica, <strong>ma</strong><br />
anche di essere reintegrati nella società ,<br />
di riprendere regolarmente la vita che avevano<br />
lasciato pri<strong>ma</strong> di partire, nonostante<br />
<strong>le</strong> più o meno gravi conseguenze che avevano<br />
riportato. Riconosciuta l’importanza e<br />
la specificità di una figura professiona<strong>le</strong><br />
che fosse in grado di seguire e supportare<br />
il paziente, la disciplina si diffonde nel<br />
resto del mondo. In Italia essa viene effettivamente<br />
istituita solo nel 1997 e, benché<br />
siano or<strong>ma</strong>i trascorsi più di quindici anni,<br />
su di essa non si è posta ancora piena<br />
attenzione. E’ stata predi<strong>le</strong>tta la figura del<br />
fisioterapista molto più conosciuta, affer<strong>ma</strong>ta<br />
da tempo ed utilizzata. Ma il lavoro<br />
del terapista occupaziona<strong>le</strong> non sostituisce<br />
affatto quello del fisioterapista, anzi, va a<br />
supportarlo, arricchendo quel lavoro di<br />
equipe, insieme anche al medico specialista,<br />
che si dovrebbe venire a creare intorno<br />
al paziente.<br />
Diversi sono, infatti, gli ambiti nei quali<br />
esso si trova ad intervenire: neurologico,<br />
al fine di nor<strong>ma</strong>lizzarne i movimenti; ortopedico,<br />
per una corretta riabilitazione fisico<br />
motoria; geriatrico, con lo scopo di<br />
restituire al<strong>le</strong> persone anziane affette da<br />
patologie, una certa autonomia; psichiatrico,<br />
cercando di potenziare <strong>le</strong> sane capacità<br />
dell’individuo attraverso occupazioni<br />
ludico ricreative; pediatrico, attraverso la<br />
rieducazione e lo sviluppo del<strong>le</strong> abilità<br />
deficitarie.<br />
Il primo compito del terapista occupaziona<strong>le</strong><br />
è quello di osservare e valutare a<br />
fondo <strong>le</strong> capacità e <strong>le</strong> <strong>ma</strong>ncanze del<br />
paziente, per poi agire di conseguenza e<br />
valorizzare ciò che sa già fare, recuperando<br />
<strong>le</strong> sue lacune. Ma il compito del<br />
terapista occupaziona<strong>le</strong> è anche quello di<br />
valutare l’ambiente in cui il paziente si<br />
muove, in particolar modo quello domestico,<br />
individuando quei piccoli accorgimenti<br />
e supporti che possano facilitarne gli spostamenti<br />
ed evitare disagi. Tutto tende<br />
comunque ad un unico impor<strong>tanti</strong>ssimo<br />
fine: restituire autonomia a chi l’ha persa<br />
a seguito di incidenti, traumi e <strong>ma</strong>lattie, e<br />
reintegrarlo in tutti gli ambiti sociali.<br />
Ridare, a chi l’ha persa, una vita, nei limiti<br />
del possibi<strong>le</strong>, nor<strong>ma</strong><strong>le</strong>.<br />
Chiedo a Francesco se tra <strong>le</strong> esperienze<br />
che ha già avuto, ce n’è stata qualcuna<br />
che lo ha particolarmente segnato.<br />
“Per ora ho svolto diversi tirocini: al centro<br />
Socio educativo Rosa Merlini Frezza di<br />
Civita Castellana, dove sono stato a contatto<br />
con i ragazzi disabili mentali, con i<br />
quali mettevo a frutto il cuore della<br />
terapia occupaziona<strong>le</strong>, che come<br />
dice il nome stesso, è incentrata<br />
sul fare, sul tenere il paziente occupato,<br />
individuare quali sono <strong>le</strong> sue<br />
abilità e <strong>le</strong> sue qualità e lavorare<br />
su quel<strong>le</strong> attraverso attività anche<br />
ludiche. Poi ho fatto tirocinio al<br />
Policlinico Umberto I di Ro<strong>ma</strong>, dove<br />
invece ho avuto esperienza più al<br />
livello ortopedico vero e proprio.<br />
Ma grande soddisfazione ho avuto<br />
con un ragazzo tetrap<strong>le</strong>gico di<br />
diciotto anni di Viterbo, durante il<br />
tirocino alla Asl. Insieme ad un<br />
altro col<strong>le</strong>ga abbiamo lavorato<br />
molto sul<strong>le</strong> attività <strong>ma</strong>nuali ed è ,<br />
così, riuscito ad ottenere grandi miglioramenti,<br />
grazie al nostro program<strong>ma</strong> di recupero.”<br />
Francesco, come pur<strong>troppo</strong> moltissimi<br />
neolaureati italiani, è alla ricerca di un<br />
posto di lavoro dove poter mettere a frutto<br />
tutte <strong>le</strong> sue conoscenze e la passione<br />
per questo lavoro. Non sono molti i terapisti<br />
occupazionali <strong>ma</strong> sono ancor meno i<br />
posti disponibili, quasi nulli nell’ambito<br />
sanitario pubblico e scarsi nel<strong>le</strong> cliniche di<br />
riabilitazione private. E mentre Francesco<br />
dice: “Vorrei lanciare da queste pagine un<br />
appello: che la terapia occupaziona<strong>le</strong> non<br />
venga sottovalutata”, intanto cerca di fare<br />
esperienza a domicilio, soprattutto con gli<br />
anziani e con quanti hanno subito interventi<br />
o stanno seguendo un program<strong>ma</strong> di<br />
riabilitazione a seguito di incidenti.<br />
Ermelinda Benedetti
28<br />
Artista dal ta<strong>le</strong>nto<br />
fluido e cristallino,<br />
rasenta la semplicità<br />
pura nel sentire la vita<br />
in una sorta d’irrefrenabi<strong>le</strong><br />
desiderio di comporre:<br />
tutto lo interessa, perché<br />
tutto ciò che lo circonda<br />
è oggetto della sua<br />
osservazione, perché<br />
tutti coloro che lo incon-<br />
trano sono suoi amici di viaggio. ROBERTO<br />
URBANI nasce a Val<strong>le</strong>rano il 24 gennaio<br />
1965 e nel corso della sua esistenza “per<br />
niente faci<strong>le</strong>” come dice lui, ha intrapreso<br />
la strada della for<strong>ma</strong>zione come artista pittorico,<br />
artigiano e poeta, che tranquillamente,<br />
potremmo definire “naif”, in quanto<br />
semplice nello sti<strong>le</strong> e nella scelta del <strong>le</strong>ssico,<br />
essenzia<strong>le</strong> e diretto, comunicativo e<br />
simpaticamente eloquente di quel mondo<br />
che quotidianamente ne assapora “gli<br />
aromi”, ne conosce i significati”. Roberto<br />
Urbani riesce con la sua arte a trasmettere<br />
i momenti di gioia che lui percepisce e<br />
vive come un vero e proprio dono di Dio<br />
nel qua<strong>le</strong> crede e dal qua<strong>le</strong> riesce a sentire<br />
l’Amore con la <strong>le</strong>ttera <strong>ma</strong>iuscola. Il linguaggio<br />
è volutamente familiare, autentico<br />
e origina<strong>le</strong>. Lavora e opera presso la<br />
bottega di Mastro Ricci in qualità di corniciaio,<br />
sita nel centro storico di Civita<br />
Castellana. Mastro Ricci per lui rappresenta<br />
l’insegnante per eccel<strong>le</strong>nza che lo<br />
guida, lo istruisce e lo incoraggia nell’acquisizione<br />
dei rudimenti di bottega e non<br />
solo. Roberto è grato per questo e anche<br />
per aver ricevuto il Dono grazie al qua<strong>le</strong><br />
prova un’emozione particolare e un’inti<strong>ma</strong><br />
soddisfazione nel vedere sul suo cammino<br />
artistico come la gente apprezzi <strong>le</strong> sue<br />
opere, sia di arte visiva che poetica.<br />
Proponiamo alcune del<strong>le</strong> sue poesie di<br />
gusto estre<strong>ma</strong>mente “pop” e “naif”.<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Associazione Artistica Ivna<br />
ROBERTO URBANI E <strong>LE</strong> SUE PROFONDE POESIE EMERGENTI DALLA<br />
SENSIBILITA’ E DAL SENTIRE LA VITA COME DONO PREZIOSO.<br />
della Prof.ssa<br />
Maria Cristina<br />
Bigarelli<br />
Saluta Mastro Ricci<br />
Ciao Marescia’, adesso devo tornare ar paese, Val<strong>le</strong>rano.<br />
Si perdo l’ulti<strong>ma</strong> corriera nun posso dormì in bace.<br />
So 20 chilometri ad annà e 20 a tornà.<br />
Ma ‘o paese tuo, quello che hai scritto su libbro a corriera ce mette tanto?<br />
Tie’ ho scritto sta’ poesia pe tte’ che sei specia<strong>le</strong>…”.<br />
A Truppetta San Marco<br />
“La nocchia”<br />
Oh quant’è bella la nocchia<br />
Che se raccoglie l’autunno con la <strong>ma</strong>cchina co’ dubi<br />
Co’ la polvere che te <strong>ma</strong>gna<br />
Ma quanto son bel<strong>le</strong> <strong>le</strong> nocchie<br />
Ma si te roppono<br />
la nocchia mica è tanto bella<br />
roppono nel senso del<strong>le</strong> femmine<br />
che pe fa dozzetti<br />
<strong>le</strong> femmine roppono <strong>le</strong> nocchie co’ zassi<br />
E pè la turca nocchia<br />
Che frega l’italiana pe’ me sa mejo l’italiana che <strong>le</strong> turche… (2012)<br />
Le cascate<br />
Fluttuano come pensieri uscenti<br />
Esclusi dal So<strong>le</strong><br />
In questa <strong>ma</strong>cchia assorta<br />
Il vento echeggia piano<br />
Portandoti lontano<br />
Riposiamo <strong>le</strong> nostre membra esauste<br />
Dalla camminata<br />
Una dolce<br />
Ma <strong>le</strong>ggera ebbrezza<br />
Invade l’ani<strong>ma</strong> e la mente. (2007)<br />
La Morte di Don Luigi<br />
Tu che rappresentavi Vignanello<br />
Tu che sei una grande perdita per Vignanello<br />
Tu gagliardo e bello<br />
Tu sempre proteso al debo<strong>le</strong> […]<br />
Però la verità è che eri <strong>troppo</strong> buono […]<br />
Caro don Luigi a me hai fatto sempre del bene<br />
E te ne sono grato<br />
Ora finalmente riposi in pace
30 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Feste e tradizioni nella Civita<br />
Castellana degli anni Trenta<br />
di Francesca<br />
Pelinga<br />
Negli anni trenta<br />
durante il Nata<strong>le</strong><br />
vi era come<br />
adesso la mostra dei<br />
Presepi che venivano<br />
esposti pubblicamente<br />
e vi partecipavano:<br />
l’Orfanotrofio, <strong>le</strong> suore<br />
Francescane, la chiesa<br />
di San Benedetto, <strong>le</strong><br />
scuo<strong>le</strong>. Durante il<br />
Fascio vi era poi la Befana Fascita per i<br />
figli del popolo, infatti circa trecento <strong>bambini</strong><br />
ricevevano, dal<strong>le</strong> autorità locali, in<br />
dono, un vestitino accompagnato da<br />
dolci, giocattoli e una cartolina raffigurante<br />
la befana fascista, la festa veniva fatta<br />
nell’aula Consigliare addobbata, per l’occasione<br />
con piante, fiori e bandiere. Vi era<br />
l’Associazione turistica “Pro<br />
CivitaCastellana” che doveva dare un contributo<br />
all’avvenire turistico, industria<strong>le</strong>,<br />
commercia<strong>le</strong> e artistico del nostro paese<br />
ed organizzava feste ed eventi. Il presidente<br />
era Alberto Cossio. Durante l’ultimo<br />
giorno di carneva<strong>le</strong> vi era il Festival del<br />
Fritellone, che veniva cosi festeggiato:<br />
dal<strong>le</strong> ore 16 al<strong>le</strong> ore 17 <strong>le</strong> sfilate dei carri<br />
al<strong>le</strong>gorici organizzati dalla Pro Loco,dal<strong>le</strong><br />
ore 17 al<strong>le</strong> ore 18 il ballo dello “scroccafuso”<br />
su una piattafor<strong>ma</strong> in piazza, al<strong>le</strong><br />
19,30 estrazioni di premi gastronomici da<br />
consu<strong>ma</strong>rsi nei vari ristoranti cittadini e<br />
caffè , infine i tradizionali “frittelloni” cosi<br />
come dice la tradizione popolare “un fritellone<br />
per boccone e un bicchiere per fritel-<br />
lone”.Al<strong>le</strong> ore 20.00 i fuochi artificiali, dopo<br />
si ballava di nuovo sino al<strong>le</strong> ore 23.00,<br />
dopodiche si bruciava “o puccio”. Due<br />
orchestre, dirette dal <strong>ma</strong>estro Ceccarelli,<br />
si alternavano nell’esecuzioni di vecchie e<br />
nuove canzoni per la gioia di tutti presenti<br />
giovani ed anziani. Per l’occasione la tramvia<br />
aumentava <strong>le</strong> corse per permettere ai<br />
forestieri di raggiungere Civita.<br />
Altra festa popolare era quella di San<br />
Giovanni, nel nuovo quartiere oltre il Ponte<br />
C<strong>le</strong>mentino nella via C<strong>le</strong>mentina (Via della<br />
Repubblica), ed era la “Festa della<br />
Lu<strong>ma</strong>ca di San Giovanni”. Tutta la via<br />
veniva addobbata con luci, festoni. Oltre <strong>le</strong><br />
lu<strong>ma</strong>che, anche un grande ballo all’aperto,<br />
a mezzanotte spettacolo pirotecnico e di<br />
nuovo balli sino all’alba.<br />
Vi era poi il rancio socia<strong>le</strong> della Società<br />
dei Giovani Cacciatori che nel periodo<br />
della caccia organizzava un pranzo nel<br />
ristorante, in via Flaminia, del cacciatore<br />
Giano Soli. Non a caso si chia<strong>ma</strong>va la<br />
“Trattoria del Cacciatore”.<br />
Il lunedì dopo Pasqua vi era la poggiata<br />
di Santa Susanna nei prati antis<strong>tanti</strong> la<br />
chiesetta appollaiata a mezza costa sull’altopiano<br />
che si affaccia sulla stretta val<strong>le</strong><br />
del fiume Treia. I civitonico vi si recavano<br />
chi con carri, qualcuno con il ca<strong>le</strong>sse privato,<br />
altri a piedi e negli anni Trenta venne<br />
ripristinato l’albero della cuccagna, il concertino<br />
degli sfinfaroli, e il gioco della<br />
padella affumicata (si doveva liberare con<br />
i denti la moneta attaccata alla padella).<br />
La domenica dopo la Pasqua c’era la pog-<br />
giata alla Madonna del<strong>le</strong> Piagge,<br />
ancora oggi molto sentita dai civitonici. Vi<br />
era la messa nella chiesa poi la banda suonava<br />
nel sagrato e, dopo, tutti a far<br />
merenda nei prati del belvedere.<br />
Nei giorni 15,16,17,e 18 settembre vi<br />
erano i festeggiamenti in onore dei<br />
Santi Patroni, da via Garibaldi a Corso B.<br />
Buozzi veniva sospeso il traffico, in piazza<br />
Matteotti vi erano <strong>le</strong> esecuzioni del<strong>le</strong><br />
bande venute da tutta la provincia.<br />
Durante il fascismo, negli anni Trenta in<br />
particolare, vi fu una forte ripresa del<strong>le</strong><br />
attività del<strong>le</strong> bande, fenomeno che pare<br />
solo in parte indotto dal regime. Il 16 settembre<br />
al <strong>ma</strong>ttino, la pesca di beneficenza<br />
a favore della banda musica<strong>le</strong> “Virgilio<br />
Mazzocchi”, poi la corsa campestre. Al<strong>le</strong> 17<br />
intrattenimento musica<strong>le</strong> ed al<strong>le</strong> 20 processione<br />
e illuminazione artistica del<br />
Duomo. Il 17 settembre la grande fiera di<br />
merci e bestiame, poi al<strong>le</strong> 16,30 trattenimento<br />
musica<strong>le</strong> e al<strong>le</strong> 18,30 l’estrazione<br />
della tombola di L. 2000 a favore dell’asilo<br />
infanti<strong>le</strong> (che era comuna<strong>le</strong>) divisa: cinquina<br />
L. 400, tombola L. 1200, tombolino<br />
L. 400. Al<strong>le</strong> 20,30 fuochi artificiali. Il 18 il<br />
sacramento del<strong>le</strong> Cresi<strong>ma</strong> veniva impartito<br />
dal Vescovo e al<strong>le</strong> 18 di nuovo una tombola<br />
a favore dei combattenti. Lo stesso giorno<br />
vi era la corsa ciclistica, che durava da<br />
circa 20 anni, oltre <strong>le</strong> funzioni religiose con<br />
il concorso dei cantori del<strong>le</strong> cappel<strong>le</strong> ro<strong>ma</strong>ne.<br />
Infine il grande concerto della banda in<br />
piazza per la festa di Santa Cecilia.
Trucco d!epoca<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori 31<br />
Trend degli ultimi sessant!anni...<br />
Make-up,outfit,acconciatura,<strong>ma</strong>nicure,figura della donna<br />
di Ilaria Palanga<br />
Anni’80: la donna e la sua eccentricità<br />
C’è la nascita del<strong>le</strong> discoteche con luci stroboscopiche.L’eccesso in fatto di <strong>ma</strong>ke-up, capelli e abbigliamento era diventata una regola.<br />
Si trovano in commercio i primi videogiochi (Atari, Commodore, Nintendo), <strong>le</strong> musicassette e i floppy disk. Nascono nuovi generi musicali:<br />
pop (Madonna, Cindy Lauper, Duran Duran Spandau Bal<strong>le</strong>t, Michael Jackson); rock (Depeche Mode, Police, Cure); Glam (nel<strong>le</strong> accezioni<br />
pop, rock e metal), ad esempio Europe, Mot<strong>le</strong>y Crue, dal look caratterizzato da capelli multicolore cotonatissimi, trucco pesante e<br />
appariscente, abiti oltragiosi ed esagerati. Nel 1981 si for<strong>ma</strong>no i Metallica, e si sciolgono gli Abba; nel 1983 i Red Hot Chili Peppers, nel<br />
1984 esce il singolo “Like a Virgin di Madonna”, nel 1985 si esibiscono i Guns’n’Roses. Nel 1986 esplode il reattore nuc<strong>le</strong>are di Chernobyl,<br />
nel 1987 gli scienziati scoprono il buco dell’ozono in Antartide, e viene e<strong>le</strong>tto Bush presidente. Nel 1989 cadono i regimi comunisti e il<br />
muro di Berlino. Insom<strong>ma</strong> questi anni furono decisamente cruciali nell’influenzare gli stili e <strong>le</strong> mode di tutto il mondo.<br />
La figura della donna. La società subisce cambiamenti per via della contraccezione, ossia il controllo del<strong>le</strong> nascite attraverso la pillola<br />
che veniva vista come una for<strong>ma</strong> di libertà da parte del<strong>le</strong> donne. Le donne potevano, attraverso il controllo della <strong>ma</strong>ternità , program<strong>ma</strong>re<br />
di avere <strong>ma</strong>ggiori possibilità di fare carriera.Tutto ciò rendeva più comp<strong>le</strong>ta <strong>le</strong> potenzialità femminili <strong>ma</strong> anche difficoltose<br />
<strong>le</strong> scelte di <strong>ma</strong>ternità . Si accende appunto in questi anni una questione che tutt’ora ci vede protagonisti: il dibattito sulla pillola abortiva.Al<br />
centro degli anni ‘80 troviamo l’emergere di altri due fenomeni di rilievo, ossia l’AIDS e <strong>le</strong> tecnologie della riproduzione.Verso la<br />
fine degli anni ‘70 e l’inizio degli anni ‘80 una nuova generazione di femministe revisiona <strong>le</strong> posizioni tradizionali: la <strong>ma</strong>ternità non è<br />
più vista come qualcosa dal qua<strong>le</strong> liberarsi e si chiede l’indipendenza dai dottori rifiutando i parti medicalizzati.<br />
Out fit. Le donne a<strong>ma</strong>vano affer<strong>ma</strong>re la propria personalità con giacche e <strong>ma</strong>glie dal<strong>le</strong> spalline imbottite alte e spesse (alla Star Trek)<br />
e i pantaloni calzavano come una seconda pel<strong>le</strong>, ed erano aderenti alla caviglia.Molto in voga anche gli scaldamuscoli e gli orecchini<br />
grandi, <strong>le</strong> collane, <strong>le</strong> catene e <strong>le</strong> borchie, i guanti di rete e i gioielli in plastica fluo. I <strong>ma</strong>teriali usati per i tessuti sono<br />
scintillanti e luccicanti: pel<strong>le</strong>, lurex, laminati, raso. Negli abiti da sera si trovano fiocchi enormi, pizzi, taftà , rouche<br />
(tessuto montato ad onde). I grandi stilisti del momento erano Giorgio Ar<strong>ma</strong>ni, Krizia con <strong>le</strong> sue creazioni di stampe<br />
che rappresentavano grandi ani<strong>ma</strong>li feroci, Nicola Trussardi e tutta la vasta gam<strong>ma</strong> del suo pellame, Moschino<br />
con <strong>le</strong> sue linee spiritose, Blue Marine (pseudonimo di Anna Molinari) e Laura Biagiotti, Kenzo, Calvin K<strong>le</strong>in e<br />
Max Mara. Paninari (cool vip) caratterizzati da piumino Monc<strong>le</strong>r, <strong>le</strong> ragazze con <strong>le</strong> gonne a pieghe scozzese (kilt),<br />
occhiali da so<strong>le</strong> a goccia tipo Ray Ban,Timberland. Dark look cupo e gotico. Punk che nasce in Inghilterra alla fine<br />
degli anni ‘70, e va contro la società perbenista; capelli colorati, creste, borchie, catene e il famosissimo “Chiodo”.<br />
DIVE/ICONE. Madonna (Madonna Louise Veronica Ciccone) diva americana capace di attirare l’attenzione dell’opinione<br />
pubblica con i suoi comportamenti trasgressivi. Loredana Bertè , una del<strong>le</strong> più impor<strong>tanti</strong> can<strong>tanti</strong> italiane,<br />
dotata di una forte personlità voca<strong>le</strong> e di un indiscusso ta<strong>le</strong>nto interpretativo. Reneè Simmonsen, modella e attrice<br />
danese. Grace Jones (Grace Mendoza) regina della disco-music di origini gia<strong>ma</strong>icane. Brooke Shields, pseudonimo di<br />
Brooke Christa Camil<strong>le</strong> Shields, attrice e modella statunitense degli anni ‘70, ‘80 e ‘90. Ivana Spagna, cantautrice italiana.<br />
Anna Oxa, pseudonimo di Iliriana Hoxha cantante e conduttrice te<strong>le</strong>visiva italiana di origini albanesi. Cyndi<br />
Lauper, nome d’arte di Cynthia Ann Stephanie Lauper, cantante statunitense. Donatella Rettore, cantautrice italiana.<br />
Kelly LeBrock, attrice e modella britannica. Lorella Cuccarini, bal<strong>le</strong>rina, cantante, conduttrice te<strong>le</strong>visiva showgirl sco- Madonna<br />
perta da Pippo Baudo. Heather Parisi, pseudonimo di Heather Elisabeth Parisi, bal<strong>le</strong>rina e cantante statunitense di origine<br />
italiana, anch’essa scoperta da Baudo. Susanna Messaggio, personaggio te<strong>le</strong>visivo italiano per lungo tempo val<strong>le</strong>tta<br />
di Mike Bongiorno. E<strong>le</strong>onora Brigliadori, attrice te<strong>le</strong>visiva italiana. E<strong>le</strong>onora Giorgi, attrice, regista, sceneggiatrice<br />
e produttrice cine<strong>ma</strong>tografica italiana. Lory del Santo, showgirl, famosa per aver partecipato a Drive In, ebbe una<br />
relazione con il chitarrista Eric Clapton. Sabrina Sa<strong>le</strong>rno, cantante e showgirl italiana, scoperta da Claudio Cecchetto.<br />
Sa<strong>ma</strong>ntha Fox, cantante e modella britannica. Whitney Houston, pseudonimo di Whitney Elisabeth Houston, cantante<br />
e attrice statunitense, universalmente riconosciuta come una del<strong>le</strong> più ta<strong>le</strong>ntuose can<strong>tanti</strong> di tutti i tempi, chia<strong>ma</strong>ta<br />
semplicemente “The Voice” per <strong>le</strong> caratteristiche uniche della sua voce. Tina Turner, nome d’arte di Anna Mae Bullock, Houston<br />
cantante e attrice statunitense tra <strong>le</strong> più famose del panora<strong>ma</strong> di Rithm&Blues.<br />
Parisi e Cuccarini<br />
Copia il look: (trucco,acconciatura,<strong>ma</strong>nicure).<br />
Periodo dei <strong>ma</strong>ke up esagerati per quanto riguarda i colori accesi di: ombretti, fard e rossetti. I rossetti scuri e i capelli voluminosi (soprattutto<br />
nel<strong>le</strong> frange, ecco perchè si faceva tanto uso di lacca).La <strong>ma</strong>tita e il <strong>ma</strong>scara blu spopolano, così come l’ombretto viola. Base piuttosto<br />
scura e molto abbronzata (anche artificialmente con la terra di so<strong>le</strong>) e quindi molto calda in contrasto col colore degli ombretti (blu<br />
e<strong>le</strong>ttrico e fucsia), colori freddi. Sopracciglia selvagge e molto folte.Si usava pettinar<strong>le</strong> verso l’alto e poi venivano fissate con il gel. Palpebra<br />
piena fino alla sopracciglia senza punti luce.Quasi sempre nero, oppure il tipico<br />
arcoba<strong>le</strong>no (variazioni) ossia con colori contras<strong>tanti</strong> dall’attaccatura del<strong>le</strong> ciglia<br />
fino alla sopracciglia.Uso di tanto <strong>ma</strong>scara stratificato. Fard in eccesso con tendenza<br />
vertica<strong>le</strong>. Labbra con contorni scuri e ben definiti, quasi sempre riempite<br />
di colori perlati. Nessun criterio di armonia nella scelta dei colori per gli occhi. C’è<br />
un momento di confusione, ad esempio il contrasto tra trucco dai colori caldi e<br />
vestiti dai colori freddi. Il filo conduttore è il colore: ombretti perlati e fluorescenti:blu<br />
e<strong>le</strong>ttrico, fucsia, verde smeraldo. La tipologia dei prodotti: perlati, iridescenti,<br />
metallici (non glitterati!!). Uso portare unghie appariscenti, dai colori<br />
sgargianti e squillanti e dai colori fluorescenti. Generalmente questa era in linea<br />
di <strong>ma</strong>ssi<strong>ma</strong> la moda, perchè non ce n’era una seguita da tutti nello stesso modo.
32<br />
di Secondiano<br />
Zeroli<br />
Un calice metallico<br />
alto dieci<br />
metri e pesante<br />
cento quintali, opera<br />
ventenna<strong>le</strong> d’uno scultore-operaio<br />
di Como,<br />
rappresenterà iconoclasticamente<br />
lo straordinario<br />
evento religioso<br />
del biennio<br />
2013-2014, che ricorda<br />
il 750° anniversario<br />
dell’istituzione del Corpus Domini. L’opera<br />
è stata collocata nella centra<strong>le</strong> piazza<br />
Matteotti a Bolsena e vi ri<strong>ma</strong>rrà sino al 1°<br />
gennaio del 2014, quando sarà spostata<br />
in piazza del Duomo ad Orvieto e dove vi<br />
resterà fino al novembre dello stesso<br />
anno. E per tutti i due anni i fedeli, che si<br />
attendono a decine di migliaia, avranno la<br />
possibilità di beneficiare dell’indulgenza<br />
p<strong>le</strong>naria, come per gli anni giubilari, attraversando<br />
la porta santa della cattedra<strong>le</strong> di<br />
S. Cristina a Bolsena (dove si compì il<br />
miracolo) o la porta santa del duomo di<br />
Orvieto (chiesa fatta costruire da Papa<br />
Urbano IV, proprio per ricordare il miracoloso<br />
evento). Il gesto dell’apertura della<br />
porta santa ci richia<strong>ma</strong> al Vangelo di S.<br />
Giovanni: ”Gesù disse loro di nuovo: in<br />
verità , in verità io vi dico: io sono la porta<br />
del<strong>le</strong> pecore. Tutti coloro che sono venuti<br />
pri<strong>ma</strong> di me, sono ladri e briganti; <strong>ma</strong> <strong>le</strong><br />
pecore non li hanno ascoltati. Io sono la<br />
porta: se uno entra attraverso di me, sarà<br />
salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo”.<br />
Durante il periodo del Giubi<strong>le</strong>o ogni cri-<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Giubi<strong>le</strong>o eucaristico (2013-2014)<br />
a Bolsena ed Orvieto<br />
Un calice metallico per ricordare uno straordinario miracolo<br />
stiano, attraversando la porta santa d’una<br />
del<strong>le</strong> due chiese, potrà ricevere<br />
l’Indulgenza, adempiendo a tre condizioni:<br />
confessione sacramenta<strong>le</strong>, comunione<br />
eucaristica e preghiera secondo <strong>le</strong> intenzioni<br />
del Sommo Pontefice (un Pater e<br />
un’Ave), <strong>ma</strong> è data ai singoli fedeli la<br />
facoltà di recitare qualsiasi altra preghiera<br />
secondo la pietà e la devozione di ciascuno<br />
verso il ro<strong>ma</strong>no Pontefice. “La scelta<br />
del Giubi<strong>le</strong>o Eucaristico ,con annessa<br />
Indulgenza p<strong>le</strong>naria, sta ad indicare il fondamenta<strong>le</strong><br />
carattere religioso e spiritua<strong>le</strong><br />
del<strong>le</strong> ce<strong>le</strong>brazioni centenarie finalizzate<br />
alla conversione, al rinnovamento interiore<br />
e all’evangelizzazione”, affer<strong>ma</strong> il<br />
Vescovo della diocesi di Orvieto - Todi,<br />
mons. Benedetto Tuzia. Bolsena, pur trovandosi<br />
in provincia di Viterbo, fa infatti<br />
parte di questa diocesi umbra, proprio in<br />
virtù del prodigioso miracolo, avvenuto<br />
nel 1263, quando un sacerdote boemo, in<br />
forte dubbio sulla rea<strong>le</strong> presenza di Cristo<br />
nell’ostia consacrata, vide stillare dalla<br />
stessa, del<strong>le</strong> gocce di sangue. L’evento<br />
ebbe subito vasta risonanza. Sul luogo<br />
accorsero anche il domenicano Tom<strong>ma</strong>so<br />
d’Aquino ed il francescano Bonaventura<br />
da Bagnoregio, che ne garantirono l’autenticità<br />
. Il papa Urbano IV, l’anno successivo,<br />
istituì la festa del Corpus<br />
Domini. Da allora Bolsena ricorda il prodigio,<br />
con la realizzazione di infiorate artistiche,<br />
che attraversano l’intero centro<br />
urbano, lungo un percorso di quasi tre<br />
chilometri. Anche Orvieto, con il suo prestigioso<br />
corteo storico, rinnova, ogni anno,<br />
la sua devozione ad un miracolo che ha<br />
segnato profondamente la storia ultrasecolare<br />
della Chiesa cattolica.
di Arnaldo Ricci<br />
arnaldo_ric@yahoo.it<br />
Essendo nato nel<br />
1947, per “nostra<br />
infanzia “ intendo<br />
il periodo che và<br />
dalla fine degli anni 40<br />
alla fine degli anni 50;<br />
sono proprio questi<br />
due lustri che mi<br />
appaiono come nitido<br />
ricordo di quel<br />
periodo, quando vedo una vecchia foto,<br />
oppure un’im<strong>ma</strong>gine raffigurante una del<strong>le</strong><br />
automobili ( si potrebbe anche dire un’automobi<strong>le</strong><br />
italiana ) allora circolante.<br />
Ovviamente questo perché la “memoria”<br />
visiva della nostra generazione non può<br />
andare all’indietro nel tempo, oltre il periodo<br />
sopra descritto.<br />
Pertanto dopo queste considerazioni, l’automobi<strong>le</strong><br />
più “anziana” che abbiamo visto<br />
circolare noi, odierni sessantacinquenni,<br />
credo sia, sempre secondo i miei ricordi,<br />
la gloriosa Fiat 508/A chia<strong>ma</strong>ta anche<br />
“Balilla”.<br />
Fiat 508/A (Balilla) versione berlina<br />
La produzione della Balilla raffigurata in<br />
foto, iniziò nel 1932 e terminò nel 1937;<br />
questo significa che noi, <strong>bambini</strong> di allora,<br />
vedevamo in circolazione queste auto,<br />
vetuste più o meno, di una quindicina<br />
d’anni; alcune anche di venti.<br />
Come è noto storicamente, <strong>le</strong> case automobilistiche<br />
di allora dovevano operare e<br />
produrre secondo schemi predeterminati<br />
dal<strong>le</strong> autorità governative, con rego<strong>le</strong><br />
molto più restrittive di quel<strong>le</strong> attuali.<br />
Infatti il governo aveva racco<strong>ma</strong>ndato alla<br />
FIAT di contenere il prezzo di questa, allora<br />
nuova autovettura, intorno al<strong>le</strong> 10.000<br />
lire. Per i progettisti fu molto arduo riuscire<br />
a realizzare un’ auto da vendere poi<br />
entro quel prezzo; alla fine però vi riuscirono<br />
e quando fu presentata al pubblico<br />
alla fiera di Milano, il 12 apri<strong>le</strong> 1932, essa<br />
costava esattamente 10.800 lire! Lo stipendio<br />
medio di operai ed impiegati era<br />
però di circa 300 lire! Secondo uno dei<br />
miei zii, poche famiglie potevano permettersi<br />
il lusso di comprarne una! E’ da tenere<br />
presente che la FIAT 509 (autovettura<br />
precedente alla Balilla) nata nel 1925, per<br />
cui sette anni pri<strong>ma</strong>, costava ben 18.500<br />
lire! Giusto per avere una unità di valuta-<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori 33<br />
<strong>LE</strong> AUTO DELLA NOSTRA INFANZIA<br />
Fiat 508/A “Balilla”<br />
zione per i giovani di adesso, quando dico<br />
che si vedevano circolare queste Balilla, si<br />
pensi che a Civita Castellana su una popolazione<br />
di circa 12.000 abi<strong>tanti</strong> nel 1951,<br />
potevano circolarne al <strong>ma</strong>ssimo 5 o 6!<br />
Presumo che a Fabrica di Ro<strong>ma</strong>, su una<br />
popolazione, allora di 3.000 abi<strong>tanti</strong>, se ne<br />
potessero contare soltanto 1 o 2!<br />
La nostra Fiat 508 Balilla, montava un<br />
motore a 4 cilindri in linea ed aveva una<br />
cilindrata di 995 cm cubi, potendo sviluppare<br />
una potenza di 20 CV a 3500 giri al<br />
minuto. La velocità <strong>ma</strong>ssi<strong>ma</strong> raggiungibi<strong>le</strong><br />
era di 80Km/h; su tutte <strong>le</strong> quattro ruote<br />
montava freni a tamburo. Il cambio era a<br />
tre <strong>ma</strong>rce + retro<strong>ma</strong>rcia e la trazione era<br />
sul<strong>le</strong> ruote posteriori. Aveva 2 porte e<br />
quattro posti compreso il conducente. Il<br />
peso era di 680 Kg.<br />
Nel 1934 fu prodotta la versione quattro<br />
<strong>ma</strong>rce con rapporti di trasmissione modificati,<br />
che sostituiva la precedente, e venne<br />
chia<strong>ma</strong>ta Fiat 508/B. Inoltre, su richiesta,<br />
si potevano avere quattro porte.<br />
Durante i cinque anni di produzione (1932<br />
– 1937) ne furono realizzati circa 112.000<br />
esemplari, vendute anche all’estero, in<br />
sette versioni: berlina, spyder, coupè , torpedo,<br />
torpedo militare, spyder militare,<br />
camioncino militare. Quel<strong>le</strong> che abbiamo<br />
visto noi <strong>bambini</strong>, dal<strong>le</strong> nostre parti, erano<br />
quasi tutte berline ed ovviamente erano <strong>le</strong><br />
ultime circolanti. Esse sparirono dalla circolazione,<br />
se ricordo bene, a metà anni<br />
‘50. Dal<strong>le</strong> mie ricerche risulta che a Fabrica<br />
di Ro<strong>ma</strong> ne circolava ancora una nel 1960!<br />
Foto scattata a Civita Castellana nel 1952<br />
– la ragazza accanto ad una Fiat 508/B 4<br />
porte Balilla è Nella Quattrini,<br />
sorella di Silvia.<br />
La Balilla venne prodotta anche in Polonia<br />
e messa in commercio con il nome di<br />
Polski Fiat 508, inoltre vi fu anche una produzione<br />
in Francia negli stabilimenti<br />
SIMCA – FIAT.<br />
Oltre <strong>le</strong> versioni di cui sopra, vi furono carrozzieri<br />
privati, un po’ sparsi in tutta Italia,<br />
che trasfor<strong>ma</strong>vano queste vetture in pickup,<br />
termine ing<strong>le</strong>se-americano che a quei<br />
tempi era sconosciuto a noi italiani; la<br />
chia<strong>ma</strong>vamo semplicemente camioncino.<br />
FIAT 508/A Balilla trasfor<strong>ma</strong>ta artigianalmente<br />
in camioncino o pick-up come si<br />
dice attualmente<br />
Nello stesso anno in cui fu presentata la<br />
versione berlina della 508/A, fu anche presentata<br />
in autunno la versione militare<br />
spyder chia<strong>ma</strong>ta 508 spyder/M; al Regio<br />
Esercito esso furono consegnate nel 1933,<br />
dopo regolare gara. Essa fu operativamente<br />
impiegata, quasi contemporaneamente,<br />
sia nella guerra civi<strong>le</strong> spagnola che in quella<br />
d’Etiopia.<br />
FIAT 508 spyder Militare Balilla<br />
La versione spyder militare aveva <strong>le</strong> ruote<br />
<strong>ma</strong>ggiorate, <strong>le</strong> sospensioni più robuste ed<br />
il filtro dell’aria modificato, inoltre il portabagagli<br />
conteneva un terzo sedi<strong>le</strong> utilizzabi<strong>le</strong><br />
all’occorrenza.<br />
Dalla FIAT fu anche prodotta una versione<br />
camioncino militare, ovviamente di gran<br />
lunga migliore di quella prodotta artigianalmente<br />
dai carrozzieri privati; esso<br />
aveva una portata di 350 Kg.<br />
Fiat 508 /M Balilla versione Camioncino<br />
Anche se queste auto <strong>le</strong> abbiamo viste circolare<br />
sul<strong>le</strong> nostre strade fino alla metà<br />
degli anni ‘50, esse sono comunque classificate<br />
tecnicamente auto dell’ante guerra e<br />
gli esperti di storia automobilistica la considerano<br />
l’auto con la qua<strong>le</strong>, per la pri<strong>ma</strong><br />
volta, si è timidamente tentato di dare inizio<br />
alla motorizzazione di <strong>ma</strong>ssa degli italiani.
34<br />
di<br />
Danie<strong>le</strong> Vessella<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Inguardabi<strong>le</strong>, sotto molti aspetti. Riporto l’idea (che era pure<br />
affascinante) tratta dal sito dell’editore: “Seguite il risveglio<br />
di Elisabeth, mentre scopre esattamente che cosa c’è al di<br />
là del velo della morte. Una storia tesa, cupa, quintessenzialmente<br />
gotica, da uno dei team creativi più prestigiosi d’Europa.<br />
Un volume di una bel<strong>le</strong>zza commovente e inusitata.”<br />
Peccato sia ri<strong>ma</strong>sta solo l’idea, di concreto non c’è nulla di ciò<br />
che è stato scritto. È solo un’accozzaglia di eventi messi alla<br />
rinfusa con una spiccata idiosincrasia per <strong>le</strong> rego<strong>le</strong> basilari del<br />
fumetto, con personaggi che si muovono e agiscono senza<br />
motivazioni, risultando piatti e anonimi. In questo modo, è<br />
impossibi<strong>le</strong> immedesi<strong>ma</strong>rsi in loro e il fumetto ne risente. Altro<br />
fattore negativo sono <strong>le</strong> troppe didascalie: in Francia dovreb-<br />
bero essere ridotte all’osso per far parlare <strong>le</strong> im<strong>ma</strong>gini, altrimenti si scrive un libro…<br />
non un fumetto.<br />
Appena sufficiente la realizzazione grafica, con vignette dove una luce pessi<strong>ma</strong> ti<br />
costringe a girare e rigirare il libro per trovarne una migliore e capire quel poco che<br />
succede. Eppure, nonostante tutto il volume è subito andato a ruba. Sapete perché<br />
? Semplice, l’hanno pubblicizzato fino alla nausea e il nome prestigioso della<br />
Canepa ha fatto il resto. Bah…a chi avrà il coraggio di investire 15 euro nell’acquisto,<br />
spetta l’ardua sentenza.<br />
Lascio l’indirizzo del mio blog: http://danie<strong>le</strong>vessella.blogspot.com/<br />
“Il Fumetto”<br />
<strong>LE</strong>TTERATURA PER IMMAGINI CHE EMOZIONA<br />
END di Barbara Canepa e Anna Merli - edito da Bao Publishing – 1 volume, in corso<br />
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di Letizia Chi<strong>le</strong>lli<br />
Era il 17 Gennaio<br />
del 1987, quando<br />
a scuola mi trovai<br />
ad imparare questa<br />
poesia:<br />
La canzone del<strong>le</strong><br />
<strong>ma</strong>scherine.<br />
Un saluto a tutti voi!<br />
Dite un po’ : chi siamo noi?<br />
Ci guardate e poi ridete?<br />
Oh, <strong>ma</strong>i più ci conoscete!<br />
Noi scherziam senza far <strong>ma</strong><strong>le</strong>.<br />
Viva, viva il carneva<strong>le</strong>!<br />
Siamo vispe <strong>ma</strong>scherine,<br />
Ar<strong>le</strong>cchini e colombine<br />
Diavolini, bol<strong>le</strong>ttini,<br />
<strong>ma</strong>rinari, bei ciociari,<br />
com<strong>ma</strong>rel<strong>le</strong>, vecchierel<strong>le</strong>.<br />
Noi scherziam senza far <strong>ma</strong><strong>le</strong>.<br />
Viva, viva il carneva<strong>le</strong>!<br />
Vi doniamo un bel confetto<br />
Uno scherzo, un sorrisetto.<br />
Poi balliamo, poi scappiamo<br />
Voi chiedete:- Ma chi siete?-<br />
Su pensate,<br />
indovinate!<br />
Siamo vispe <strong>ma</strong>scherine<br />
Ar<strong>le</strong>cchini e colombine,<br />
diavolini, bol<strong>le</strong>ttini,<br />
<strong>ma</strong>rinai, bei ciociari,<br />
com<strong>ma</strong>rel<strong>le</strong>, vecchierel<strong>le</strong>.<br />
Noi scherziam senza far <strong>ma</strong><strong>le</strong>.<br />
Viva, viva il carneva<strong>le</strong>!<br />
Visto, quindi, l’arrivo del Carneva<strong>le</strong> facciamo<br />
la conoscenza di alcune fra <strong>le</strong> più<br />
famose <strong>ma</strong>schere italiane.<br />
Ar<strong>le</strong>cchino: <strong>ma</strong>schera di Bergamo, la tradizione<br />
lo vuo<strong>le</strong> molto povero ed è per<br />
questo che i suoi amici gli regalarono degli<br />
scampoli di stoffa colorati con i quali la sua<br />
<strong>ma</strong>m<strong>ma</strong> gli cucì , appunto, il suo tradiziona<strong>le</strong><br />
costume. E’ al<strong>le</strong>gro, agi<strong>le</strong>, furbo e<br />
vivace, sempre con la battuta pronta.<br />
Pulcinella: è la più antica <strong>ma</strong>schera italiana,<br />
viene rappresentato con due gobbe<br />
e il naso ricurvo, personifica vizi e virtù del<br />
borghese napo<strong>le</strong>tano, è goffo e di poche<br />
paro<strong>le</strong>. Indossa sul viso una mezza<br />
<strong>ma</strong>schera nera, casacca e pantaloni bianchi<br />
e cappello.<br />
Colombina: <strong>ma</strong>schera veneziana, fidanzata<br />
di Ar<strong>le</strong>cchino, che troviamo già nel<strong>le</strong><br />
commedie di Plauto, è un personaggio<br />
<strong>ma</strong>lizioso, cinico, adulatore, sempre pronta<br />
a tessere intrighi e astuzie.<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori 35<br />
L!angolo del Col<strong>le</strong>zionista<br />
La canzone della <strong>ma</strong>scherina<br />
Gianduia: <strong>ma</strong>schera piemontese che<br />
descrive lo spirito bonario della sua regione:<br />
a<strong>ma</strong> la buona compagnia ed il vino, è<br />
tipico il suo essere sempre con la testa fra<br />
<strong>le</strong> nuvo<strong>le</strong>. Indossa un tricorno e una parrucca<br />
con codino, l’abito è <strong>ma</strong>rrone con<br />
bordature rosse, panciotto giallo e calze<br />
rosse.<br />
Pantalone: proviene da Venezia e può<br />
essere definito un eterno Peter-Pan, spesso<br />
ridicolo nell’atteggiamento di chi non<br />
accetta di invecchiare.<br />
E’ l’eterno scontento, avaro e diffidente e<br />
viene spesso preso in giro. Il suo costume<br />
è cambiato e trasfor<strong>ma</strong>to nel tempo.<br />
L’unica cosa ri<strong>ma</strong>sta immutata è la zi<strong>ma</strong>rra<br />
nera.<br />
Meneghino: è la <strong>ma</strong>schera milanese per<br />
eccel<strong>le</strong>nza, indossa cappello a tre punte<br />
con parrucca e codino. Indossa una lunga<br />
giacca di velluto, calzoni corti e calzini a<br />
righe rosse e bianche.<br />
E’ di carattere buono, un servitore sempre<br />
pronto ad aiutare gli altri e che prende in<br />
giro i difetti degli aristocratici.<br />
Rugantino: <strong>ma</strong>schera ro<strong>ma</strong>na per eccel<strong>le</strong>nza<br />
che deve il nome all’abitudine di<br />
“rugà ” ovvero di parlare e agire con strafottenza.<br />
E’ inso<strong>le</strong>nte, attaccabrighe <strong>ma</strong> di<br />
cuore buono. Sua è la tipica battuta: “ Me<br />
n’ha date tante, <strong>ma</strong> quante je n’ho dette!”.<br />
E’ il ro<strong>ma</strong>no der popolo con i suoi vizi, abiti<br />
e virtù: pantaloni consunti al ginocchio,<br />
fascia intorno alla vita, camicia con fazzo<strong>le</strong>tto<br />
intorno al collo e casacca.<br />
Brighella: antagonista per eccel<strong>le</strong>nza di<br />
Ar<strong>le</strong>cchino, inso<strong>le</strong>nte ed imbroglione con<br />
una buona dose di “chiacchiera” e lingua<br />
biforcuta. Indossa una livrea, il simbolo di<br />
appartenenza al signore, calzoni larghi e<br />
giacca bianchi listati di verde e un <strong>ma</strong>ntello<br />
anche’esso bianco. E’ il tipico ruffiano<br />
del padrone ed esercita il suo potere su<br />
tutti i suoi sottoposti.<br />
Balanzone: <strong>ma</strong>schera bolognese che<br />
indossa un cappello nero con larghe falde,<br />
toga e collare bianco alla spagnola. Sputa<br />
sentenze grazie ad improbabili frasi latine<br />
ed è famoso per <strong>le</strong> sue assurde arrighe!<br />
Pri<strong>ma</strong> di lasciarci ecco la mia or<strong>ma</strong>i famosa<br />
nota di colore che questa volta riguarda<br />
la commedia dell’arte dove spesso si<br />
potevano “incontrare” alcune del<strong>le</strong> tipiche<br />
<strong>ma</strong>schere di cui abbiamo parlato:<br />
La commedia dell’arte (teatro degli attori<br />
Italiani tra il XVI e il XVIII secolo) prende<br />
il nome dalla condizione particolare di chi<br />
la praticava; attori più o meno bravi, più o<br />
meno socialmente accettati, <strong>ma</strong> tutti professionisti.<br />
Veniva recitata “all’improvviso”<br />
e quindi capita<strong>le</strong> era l’abilità degli interpreti,<br />
in genere anche con doti di musicanti,<br />
danzatori, acrobati. Ciascuno di essi<br />
si specializzava in un ruolo particolare, in<br />
una <strong>ma</strong>schera, talvolta creandone di<br />
nuove, specie nel<strong>le</strong> parti dei servi. In tali<br />
<strong>ma</strong>schere confluirono, spesso mescolandosi,<br />
residui di comicità o religiosità popolare<br />
arcaica (Ar<strong>le</strong>cchino), spunti della realtà<br />
socia<strong>le</strong> (il capitano), tipi tradizionali<br />
della commedia (gli innamorati, il vecchio<br />
Pantolone). Gli attori, tranne gli innamorati<br />
e qualche altro, recitavano con il viso<br />
nascosto dalla <strong>ma</strong>schera e con un costume<br />
fisso per ogni ruolo. Questo permetteva<br />
agli spettatori l’immediata individuazione<br />
dei tipi e faceva convergere l’attenzione<br />
del personaggio a ciò che questi faceva:<br />
l’azione così non doveva rivelare i caratteri,<br />
<strong>ma</strong> solo trascinare nel vortice dei casi e<br />
dei lazzi. Il volto coperto comportava poi<br />
una recitazione affidata preva<strong>le</strong>ntemente<br />
al corpo, una straordinaria abilità mimica.<br />
L’illusione ro<strong>ma</strong>ntica della tota<strong>le</strong> improvvisazione<br />
è contraddetta dalla puntigliosa<br />
tecnica di questi teatranti, dai repertori<br />
ri<strong>ma</strong>stici di lazzi, di tirate, di battute utilizzabili<br />
in situazioni ricorrenti; indubitabi<strong>le</strong><br />
però è la loro presenza scenica, la capacità<br />
di intuire, adattandovisi, la qualità e<br />
gli umori del pubblico.<br />
(Fonte: per la descrizione del<strong>le</strong> <strong>ma</strong>schere: internet,<br />
per la storia della Commedia dell’arte:<br />
Enciclopedia della Letteratura Garzanti).
36 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Una favola bellissi<strong>ma</strong>. Le affiliazioni<br />
A.D. Fabrica - Carbognano. Storia di una piccola società diventata<br />
poi una del<strong>le</strong> più grandi della nostra provincia<br />
... continua dal numero 98<br />
Il terzo ed ultimo triennio,<br />
quello che va dal<br />
2006 al 2009 riguarda<br />
l’affiliazione alla società<br />
EMPOLI CALCIO.<br />
Alla stipula del contratto<br />
avvenuta in Toscana,<br />
di Sergio Piano si era parlato di un progetto<br />
che, da parte<br />
della società Empoli<br />
Calcio, prevedeva la costruzione di un villaggio<br />
dello sport presso Empoli, dove<br />
avrebbero ospitato tutto il settore giovani<strong>le</strong>.<br />
Il progetto prevedeva, inoltre, la<br />
costruzione di locali atti ad ospitare tutti<br />
quei ragazzi che provenivano da tutta<br />
l’Italia e che, segnalati dai loro osservatori<br />
sparsi per la penisola, arrivavano ad<br />
Empoli per i vari stage o prove di se<strong>le</strong>zione.<br />
I ragazzi che loro riteneva più interessati,<br />
poi, sarebbero saliti ad Empoli per<br />
degli stage mensili con i loro al<strong>le</strong>natori di<br />
settore giovani<strong>le</strong>.<br />
Il tutto ci sembrò molto bello, visto che<br />
sapevamo che l’Empoli Calcio, era una<br />
società che puntava <strong>tanti</strong>ssimo sul settore<br />
giovani<strong>le</strong>, avendo già for<strong>ma</strong>to <strong>tanti</strong>ssimi<br />
calciatori che militavano presso società di<br />
serie A e B.<br />
Tutto bellissimo sulla carta, <strong>ma</strong> poi anche<br />
per prob<strong>le</strong>mi societari, la cosa si rivelò<br />
assai diversa, tanto che in tre anni di affiliazioni<br />
e dopo nostre pressanti richieste,<br />
ci <strong>ma</strong>ndarono l’osservatore responsabi<strong>le</strong><br />
per il Lazio a visionare i nostri ragazzi.<br />
Ri<strong>ma</strong>nemmo molto delusi da quello che<br />
avevamo ritenuto uno dei migliori progetti<br />
di cui avevamo fatto parte, così decidemmo<br />
di chiudere DEFINITIVAMENTE il capitolo<br />
affiliazioni.<br />
Forse da quella delusione ri<strong>ma</strong>nemmo<br />
così scottati che iniziammo a trascurare<br />
quello che, da sempre, era stato il nostro<br />
punto di forza, nonchè il nostro obbiettivo<br />
pri<strong>ma</strong>rio e cioè il settore giovani<strong>le</strong>, distratti<br />
anche dal fatto che il 14 Agosto ci giun-<br />
Nel cuore<br />
CARLO NIZZOLI<br />
se una te<strong>le</strong>fonata dal Presidente del<br />
Comitato Provincia<strong>le</strong> Lazio, MELCHIORRE<br />
ZARELLI che ci comunicò che eravamo<br />
stati ripescati nel Campionato Regiona<strong>le</strong> di<br />
Promozione.<br />
continua sul prossimo numero...<br />
Ciao Carlo, anche tu ci hai lasciato, di te ricorderemo <strong>le</strong> tue <strong>ma</strong>ni<br />
sporche di grasso, <strong>ma</strong>rchio inde<strong>le</strong>bi<strong>le</strong> di tutti i meccanici. La tua<br />
passione per <strong>le</strong> moto di grossa cilindrata, che ben sopportavano la<br />
tua mo<strong>le</strong>, la tua generosità, il tuo amore per la buona tavola, il tuo<br />
carattere giovia<strong>le</strong>, e l’amore per la tua famiglia. Ci <strong>ma</strong>ncherai<br />
fisicamente, <strong>ma</strong> il tuo ricordo ri<strong>ma</strong>rrà inde<strong>le</strong>bi<strong>le</strong>.<br />
I tuoi amici<br />
Visita il nostro sito<br />
www.campodefiori.biz<br />
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<strong>Campo</strong> de’ fiori 37<br />
La Bel<strong>le</strong>zza instabi<strong>le</strong> di Federica Bonzi<br />
Emozioni aggrovigliate fra <strong>le</strong> paro<strong>le</strong> dei suoi versi<br />
Mi accingo a <strong>le</strong>ggere il libro di<br />
Federica Bonzi senza sapere affatto<br />
cosa mi aspetti, perché non ho <strong>ma</strong>i<br />
<strong>le</strong>tto nulla di suo e poi perché personalmente<br />
non ho ancora avuto l’occasione di<br />
conoscerla.<br />
Bel<strong>le</strong>zza instabi<strong>le</strong> è il titolo della sua pri<strong>ma</strong><br />
raccolta di poesie, edita a Lecco nel 2012<br />
in una tiratura limitata, dedicata “a tutti<br />
quelli che fuggono. Altrove”. Molto e<strong>le</strong>gante<br />
il volume, che conta un’ot<strong>tanti</strong>na di<br />
componimenti, e che l’autrice ha voluto<br />
donare ad amici ed esti<strong>ma</strong>tori, ed io non<br />
posso che sentirmi lusingata per essere<br />
rientrata tra questi.<br />
Comincio a <strong>le</strong>ggere la pri<strong>ma</strong> poesia, poi la<br />
seconda e via discorrendo. Mi balza immediatamente<br />
agli occhi una cosa: la tota<strong>le</strong><br />
assenza di punteggiatura. A scandirne il<br />
ritmo solo i versi e <strong>le</strong> strofe. Questa assenza<br />
di interpunzione lascia, comunque, il<br />
<strong>le</strong>ttore libero di dare una propria interpretazione,<br />
<strong>le</strong>gando tra loro <strong>le</strong> paro<strong>le</strong> in diverse<br />
combinazioni.<br />
I versi di Federica sono brevi, secchi, a<br />
volte composti solo da una o due paro<strong>le</strong>,<br />
spesso in contrasto tra di loro, e per questo<br />
assai incisivi, decisi e penetranti. Dalla<br />
contraddizione pa<strong>le</strong>se nasce la forza dei<br />
suoi versi, versi rotti dall’emozione dei<br />
sentimenti che pervadono i vari componimenti.<br />
Ricorrente è il te<strong>ma</strong> dell’amore tra due<br />
individui, un amore tanto spiritua<strong>le</strong> quanto<br />
carna<strong>le</strong>. Quell’amore tra uomo e donna<br />
che muove il mondo e riempie la vita.<br />
La poesia di Federica Bonzi è una poesia<br />
ro<strong>ma</strong>ntica e sensua<strong>le</strong>, carica di una sensualità<br />
velata che <strong>ma</strong>i cade nel volgare;<br />
profonda e volutamente ricercata, <strong>ma</strong>i<br />
bana<strong>le</strong>.<br />
Molti dei suoi componimenti sembrano<br />
essere un punto di arrivo, la conclusione di<br />
una situazione pregressa che il <strong>le</strong>ttore non<br />
conosce, <strong>ma</strong> che cerca di im<strong>ma</strong>ginare, se<br />
vuo<strong>le</strong>,o più semplicemente si lascia coinvolgere<br />
dalla rif<strong>le</strong>ssione fina<strong>le</strong> messa a<br />
punto dall’autrice. Attraverso espressioni<br />
spesso enig<strong>ma</strong>tiche <strong>ma</strong> cariche di significati,<br />
Federica ci offre spiragli del suo vissuto<br />
persona<strong>le</strong> più intimo.<br />
Per questioni di spazio, ovviamente, ho<br />
potuto scegliere per voi solo due poesie e<br />
vi garantisco che la scelta non è stata<br />
affatto faci<strong>le</strong>. La pri<strong>ma</strong> è Passaggi. Breve,<br />
<strong>ma</strong> intensa e significativa, ripercorre <strong>le</strong><br />
tappe più impor<strong>tanti</strong> della vita di donna.<br />
L’altra s’intitola In ritardo. L’ho scelta perché<br />
in essa Federica tratta un argomento<br />
diverso, che non è certo “da poesia”, <strong>ma</strong><br />
lo fa con grande dignità ed all’insegna del<br />
suo inconfondibi<strong>le</strong> sti<strong>le</strong>.<br />
Passaggi<br />
Giocattolo atteso<br />
favola raccontata<br />
quaderni libri<br />
compagni di scuola<br />
Coscienza confusa<br />
impacciata serenità<br />
rossetto chiaro<br />
calze trasparenti<br />
Bacio il primo<br />
sussulti del cuore<br />
avvolgente abito<br />
andatura ondeggiata<br />
Letto disfatto<br />
notte di suggestioni<br />
sensi palpi<strong>tanti</strong><br />
precipitare e librarsi<br />
Ermelinda Benedetti<br />
In ritardo<br />
Per distrazione<br />
al nastro di partenza<br />
sono arrivato<br />
in ritardo<br />
Gli altri<br />
erano andati<br />
veloci fieri<br />
senza aspettare<br />
Sono ri<strong>ma</strong>sto lì<br />
immoto presente<br />
incrociavo incredulo<br />
sguardi d’occasione<br />
Succede<br />
gli occhi guardano<br />
si soffer<strong>ma</strong>no<br />
senza vedere<br />
Voglio essere visto<br />
<strong>le</strong> gambe ferme<br />
sapranno condurvi<br />
dove non im<strong>ma</strong>ginate<br />
Arrancheremo<br />
su scalini scoscesi<br />
travolgeremo imbarazzi<br />
certezze vo<strong>le</strong>ranno<br />
Le <strong>ma</strong>ni inerti<br />
tratteggeranno<br />
linee nuove<br />
inesplorate<br />
Gli occhi chiusi<br />
combineranno<br />
sfu<strong>ma</strong>ture schizzate<br />
nell’arcoba<strong>le</strong>no<br />
Le orecchie<br />
comporranno musica<br />
forse la mente<br />
sarà lontana<br />
No sono<br />
diversamente abi<strong>le</strong><br />
a richia<strong>ma</strong>re<br />
una diversa ricchezza<br />
La lascio ad altri<br />
chia<strong>ma</strong>temi per nome<br />
disabi<strong>le</strong>
Ho pascolato in<br />
lungo e in largo<br />
nei luoghi della<br />
mia memoria, <strong>ma</strong> se è<br />
vero che noi esseri<br />
u<strong>ma</strong>ni siamo superiori,<br />
evoluti, allora non mi<br />
deve sorprendere che,<br />
di Sandro Anselmi in una semina abbondante,<br />
i fatti, dai più<br />
ce<strong>le</strong>brati ai più sconosciuti,<br />
sono infiniti, e bisogna andarli a cercare<br />
nei nostri ricordi dove aspettano solo<br />
di essere ripescati. Con quelli di mia<br />
<strong>ma</strong>dre ce n’è da riempire tante e tante<br />
serate, raccontati davanti al focolare, sgranocchiando,<br />
<strong>ma</strong>gari, una pannocchia di<br />
<strong>ma</strong>is abbrustolita sulla brace. Fra i <strong>tanti</strong> ce<br />
n’è uno che <strong>le</strong> è ri<strong>ma</strong>sto particolarmente<br />
impresso e, perciò, mi ha raccontato più<br />
volte. Da bambina aveva una zia alla qua<strong>le</strong><br />
vo<strong>le</strong>va molto bene e, spesso, andava a<br />
casa sua per aiutarla nel<strong>le</strong> picco<strong>le</strong> faccende<br />
e far<strong>le</strong> compagnia. La zia Tranquillina,<br />
vicina di casa, abitava dove finiva il Borgo<br />
e iniziava Via San Rocco. Era una dolce<br />
signora, avanti negli anni, che mostrava<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori 39<br />
Una “Fabrica” di ricordi<br />
Personaggi, storie ed im<strong>ma</strong>gini di Fabrica di Ro<strong>ma</strong><br />
Quel bel Cupido<br />
Fabrica di Ro<strong>ma</strong> - La Fontana Nuova agli inizi del secolo scorso.<br />
un particolare affetto ed una spiccata predi<strong>le</strong>zione<br />
per mia <strong>ma</strong>dre che, all’epoca,<br />
aveva forse otto o nove anni. Andare a<br />
prendere l’acqua alla fontana, portare su<br />
in casa la <strong>le</strong>gna per il fuoco, o lavare i<br />
pavimenti, erano <strong>le</strong> occupazioni più frequenti<br />
che va<strong>le</strong>vano, <strong>ma</strong>gari, un’arancia<br />
da portare a casa o qualche bottone di<br />
<strong>ma</strong>dreperla da giocare con <strong>le</strong> amichette.<br />
La zia Tranquillina aveva proprio una bella<br />
casa e sopra la cristalliera c’era, in bella<br />
mostra, una statuetta di Cupido che <strong>le</strong> era<br />
stata regalata dal <strong>ma</strong>rito Nanni quando si<br />
erano fidanzati. Questo puttino era il<br />
sogno di mia <strong>ma</strong>dre, lo guardava sempre<br />
ed avrebbe fatto carte false per poterlo<br />
tenere in braccio e giocarci un po’, <strong>ma</strong> zia<br />
Tranquillina, seppur buona, ne era <strong>troppo</strong><br />
gelosa e non glielo aveva <strong>ma</strong>i concesso.<br />
Un giorno, che era am<strong>ma</strong>lata, chiede alla<br />
piccola Alba di andar<strong>le</strong> a lavare i panni alla<br />
Fontana Nuova.<br />
Alba, naturalmente, accetta e, siccome sa<br />
che al ritorno i panni bagnati peseranno<br />
<strong>troppo</strong>, chia<strong>ma</strong>, per farsi aiutare, la cuginetta<br />
Francesca, coetanea. Vanno allora<br />
felici e spensierate alla fontana, nonostan-<br />
te il freddo e, dopo aver lavato e “schiarato”<br />
i panni, tornano arrancando su a San<br />
Rocco con la bagnarola piena. Una volta a<br />
casa della zia, mia <strong>ma</strong>dre la supplica di<br />
far<strong>le</strong> tenere un po’ quel Cupido fino ad<br />
arriva al<strong>le</strong> lacrime. La zia si commuove e<br />
finalmente <strong>le</strong> concede di tenere per un po’<br />
quella preziosa statuina.<br />
Ora che la piccola è riuscita ad esaudire<br />
questo vecchio desiderio, deve, però, dividerlo<br />
con la cuginetta che l’aveva aiutata,<br />
e che desiderava tanto quanto Alba, poter<br />
tenere fra <strong>le</strong> sue picco<strong>le</strong> <strong>ma</strong>ni quella gioia<br />
preziosa. Ed ecco<br />
che l’altruismo di<br />
Alba supera ogni<br />
suo desiderio. Le<br />
due bambine si<br />
siedono, perciò,<br />
vicine accanto al<br />
fuoco e stringono,<br />
insieme, quel puttino<br />
attente a non<br />
farlo cadere. Nel<strong>le</strong><br />
loro <strong>ma</strong>ni hanno,<br />
così, tutto il loro<br />
mondo.
40 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Vi proponiamo un’altra singolare pagina pubblicitaria tratta da La domenica del Corriere,<br />
del 9 Ottobre 1904, che veniva data in o<strong>ma</strong>ggio agli abbonati del Corriere della sera.<br />
Leggere questi centenari messaggi pubblicitari ci fa sorridere poichè ci appaiono piuttosto<br />
curiosi, ben diversi dai messaggi pubblicitari che siamo abituati a vedere oggi. Ma chissà se<br />
tra un secolo anche <strong>le</strong> nostre pubblicità non sortiranno lo stesso effetto?
IL PREMIO FARDO A RITA STORRI! UN PREMIO<br />
DELLA SOLIDARIETÀ AMBITISSIMO...<br />
Giovedi 3 gennaio 2013, un caloroso pubblico era presente<br />
alla Domus la Quercia di Viterbo per la 15esi<strong>ma</strong> edizione del<br />
premio <strong>ma</strong>estro Fardo, Premio conferito dai Cittadini e promosso<br />
anche quest’anno da Legambiente, Fondazione Carivit<br />
e Admo, in collaborazione con Avis, Agesci, Cna, Lega del<strong>le</strong><br />
cooperative. Come sempre, e ancora una volta, è stata<br />
Pieranna Falasca, Presidente di <strong>le</strong>gambiente Viterbo, a dare<br />
inizio alla serata ricordando gli amici scomparsi, persone che<br />
negli anni hanno ricevuto il premio Fardo. Il Premio si rifà a<br />
Maestro Fardo d’Ugolino, uno dei più grandi filantropi viterbesi che ad un certo punto<br />
della sua vita dedicò se stesso e i suoi averi all’esercizio della carità . La serata è stata<br />
allietata -tra una premiazione e l’altra- dagli sketch degli attori della compagnia teatra<strong>le</strong><br />
“I Giovani” che hanno dimostrato la loro bravura e la loro professionalità . Il premio<br />
è stato realizzato dal Laboratorio Artistico di san Pel<strong>le</strong>grino e consiste in un frammento<br />
di peperino dipinto a <strong>ma</strong>no raffigurante il porta<strong>le</strong> della Chiesa della Salute di<br />
Viterbo, eretta a suo tempo per vo<strong>le</strong>re di <strong>ma</strong>stro Fardo. Gli altri premiati sono stati:<br />
Gianni TASSI, giornalista premiato per il meraviglioso gesto di aver salvato una<br />
bagnante che stava annegando nel <strong>ma</strong>re di Montalto. Ar<strong>ma</strong>ndo Alfonsi, Clown plin plin,<br />
che porta in ospeda<strong>le</strong> la filosofia del vivere positivo; Giancarlo Breccola, fotografo e<br />
studioso della storia di Montefiascone e della provincia; Lucia Maria Arena artigiana<br />
ri<strong>le</strong>gatrice, che riesce a trasmettere i valori di un’attività che sta scomparendo.<br />
Partecipa a iniziative di solidarietà e si è distinta a favore dei <strong>bambini</strong> dell’Aquila; Pietro<br />
Benedetti, attore dia<strong>le</strong>tta<strong>le</strong> e artista di fa<strong>ma</strong> che ha realizzato con u<strong>ma</strong>nità un cortometraggio<br />
particolare sul<strong>le</strong> prob<strong>le</strong><strong>ma</strong>tiche familiari di ragazzi disagiati. Erano presenti,<br />
tra gli altri, il vicesindaco di Viterbo Luigi Maria Buzzi e Don Luigi Fabbri, Vicario del<br />
Vescovo. Ma quello di cui siamo fieri è il Premio che i cittadini hanno voluto conferire<br />
alla nostra Rita STORRI in qualità di Presidente dell’Associazione Incrociamo<strong>le</strong>zampe-<br />
Onlus di Civita Castellana con la seguente motivazione: “A Rita Storri che salva quotidianamente<br />
dalla strada cani abbandonati, feriti,<br />
<strong>ma</strong>ltrattati. Si occupa poi di loro seguendoli personalmente<br />
sino all’adozione. Una donna di grande<br />
u<strong>ma</strong>nità , che sa parlare agli ani<strong>ma</strong>li, una combattente<br />
per <strong>le</strong> cause dei senza voce.” Grazie a tutte<br />
<strong>le</strong> Volontarie che affiancano Rita Storri e grazie ai<br />
cittadini per aver capito la capita<strong>le</strong> importanza<br />
della presenza sul territorio di una Associazione<br />
efficiente e sempre presente. Complimenti!<br />
Lei è Hope,<br />
lasciata a<br />
mendicare<br />
cibo davanti<br />
ad un supermercato!!<br />
Ha 8 mesi e<br />
abituata al<br />
contatto u<strong>ma</strong>no.<br />
Hope, speranza...come la speranza che sia<br />
l’ulti<strong>ma</strong> emergenza per <strong>le</strong> Feste.. Ora <strong>le</strong>i si<br />
trova presso uno studio veterinario a Civita<br />
Castellana. E’ stata visitata e sta bene. Si<br />
affida con regolare modulo di<br />
adozione e sterilizzazione obbligatoria.<br />
347/6113511.<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori 41<br />
Sol<strong>le</strong>citati da diversi nostri <strong>le</strong>ttori,<br />
lanciamo un appello a tutti i<br />
possessori di cani affinchè li tengano<br />
al giunzaglio quando si trovano<br />
a passeggiare in luoghi<br />
pubblici, per evitare spiacevoli,<br />
imprevedibili incidenti.<br />
Ecco Pucci il simpaticissimo<br />
porcellino d’India<br />
della signora Monica ….<br />
Grande golosone!!!!<br />
QUESTA BELLISSIMA<br />
CAGNOLONA è stata<br />
trovata fine dicembre<br />
VICINO IL BIVIO DI<br />
FABRICA DI ROMA ZONA<br />
<strong>LE</strong> PRATA CHIUNQUE LA<br />
RICONOSCESSE CONTATTI<br />
SARA AL 3336490210<br />
CERCASI VECCHIO O UN<br />
NUOVO PROPIETARIO SI<br />
PRESUME CHE ABBIA DAI<br />
2-3 ANNI. (Ubbidiente,<br />
giocherellona, va d accordo con i cani e<br />
adora i BAMBINI) Si trova attualmente a<br />
Ronciglione. Altro numero da contattare<br />
3286568787<br />
Questi due cani,<br />
uno <strong>ma</strong>schio e<br />
una femmina,<br />
girano da qualche<br />
setti<strong>ma</strong>na<br />
tra Carbognano,<br />
Fabrica di Ro<strong>ma</strong><br />
e Corchiano e<br />
sono stati avvistati anche verso Civita<br />
Castellana. Se qualcuno li riconosce o<br />
conosce il padrone contatti il numero<br />
320/9097636. Sono simil <strong>ma</strong>rem<strong>ma</strong>ni,<br />
hanno il collare e sono taglia grande e<br />
stanno bene in salute.<br />
“Nonora” è un <strong>ma</strong>schietto cicciottello di taglia medio piccola bello<br />
robusto <strong>ma</strong> dal<strong>le</strong> zampette corte, è in cani<strong>le</strong> da alcuni anni.<br />
Cerchiamo per lui una famiglia amorevo<strong>le</strong> e comprensiva. Ha almeno<br />
8 anni ed è vaccinato e microchippato. Si trova vicino Ro<strong>ma</strong>, per una<br />
buona adozione lo portiamo in tutto il Centro e Nord. Per info ed<br />
adozioni contattate i volontari: Anna Bianca 3343655706 -<br />
3475143882 anna.aclonlus@g<strong>ma</strong>il.com - Paola 339.7876019<br />
paola.aclonlus@g<strong>ma</strong>il.com
42<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS N<br />
“Nata<strong>le</strong> in arte”, RASSEGNA MULTICULTURA<strong>LE</strong> A FABRICA DI ROMA<br />
Il primo pensiero che mi è venuto in mente, dopo aver visitato la rassegna “Nata<strong>le</strong> in Arte” di Fabrica di Ro<strong>ma</strong> è stato quello di ricordare<br />
<strong>le</strong> paro<strong>le</strong> scritte a caratteri cubitali, sulla sommità dei quattro lati del Palazzo Della Civiltà del Lavoro di Ro<strong>ma</strong> Eur: “un popolo di<br />
poeti – di artisti – di eroi - di santi – di pensatori – di scienziati – di navigatori – di trasmigratori “. Ho fatto questa rif<strong>le</strong>ssione e mi sono<br />
chiesto “…….se a Fabrica di Ro<strong>ma</strong>, un comune di soli 8500 abi<strong>tanti</strong>, esistono così <strong>tanti</strong> a<strong>ma</strong>nti dell’arte e della cultura in genere, allora<br />
<strong>le</strong> paro<strong>le</strong> scritte sulla sommità del palazzo sovra citato non sono retorica!………”. La rassegna in questione svoltasi a Fabrica dal 24 gennaio<br />
2012 al 06 gennaio 2013, è infatti da considerarsi una <strong>ma</strong>nifestazione multicultura<strong>le</strong> nel senso più ampio del significato, visto che<br />
essa trattava diversi argomenti: arte della pittura, arte del fotodinamismo, storia per im<strong>ma</strong>gini del trasporto filoferrotranvario della Tuscia,<br />
storia del<strong>le</strong> reliquie ed ex voto della nostra comunità cattolica, arte della scultura in <strong>le</strong>gno, arte del col<strong>le</strong>zionismo. E’ da notare che gli<br />
espositori (la <strong>ma</strong>ggior parte comuni cittadini di Fabrica di Ro<strong>ma</strong>) provengono da più svariate categorie socio-economiche della realtà<br />
loca<strong>le</strong>; quindi di<strong>le</strong>t<strong>tanti</strong> e non professionisti. Fra loro vi sono militari in pensione, impresari, lavoratori autonomi, ex ceramisti , giovani<br />
impiegati, operai ed un Sacerdote (Don Chicco); insom<strong>ma</strong> varie esperienze lavorative! I locali della rassegna sono stati messi a disposizione<br />
dal Parroco Don Tersilio Pao<strong>le</strong>tti (affettuosamente chia<strong>ma</strong>to Don Chicco) e tutto si è al<strong>le</strong>stito sotto la sua supervisione ed esperienza.<br />
Arte della Pittura – Gli espositori dei bellissimi quadri sono in <strong>ma</strong>ggioranza cittadini conosciutissimi di Fabrica di Ro<strong>ma</strong>; il te<strong>ma</strong><br />
trattato è quello florea<strong>le</strong> e gli espositori sono: Ernesto Malatesta, Pietro Sciosci, Mario Taro, Umberto Malatesta, Monia Tamburi, Corino<br />
Bianchini, Pietro Vargiu, Giorgio Marcelli, Quinto Passini, Piero Mariani, Paola Fantelli, Orietta Ricci, Paola Pacifici, Riccardo Fortuna,<br />
Ferdinando Sciarrini, Monia Cervesato. Se ho dimenticato qualcuno, non me ne voglia perché è solo errore di trascrizione. Arte della<br />
fotografia; fotodinamismo – si tratta di foto in movimento che è diffici<strong>le</strong> definir<strong>le</strong> foto; sembrano quadri dipinti! L’espositore è Doriano<br />
Pedica; personaggio molto conosciuto a Fabrica di Ro<strong>ma</strong> per il suo interesse della cultura in genere. Onestamente, molti, compreso il sottoscritto,<br />
non sapevano neanche dell’esistenza di questa tecnica fotografica! Storia del<strong>le</strong> Reliquie ed ex voto – L’autore non poteva<br />
essere che Don Chicco, parroco del paese; egli con grande pazienza, ha raccolto e classificato numerose Reliquie e vari oggetti, donati<br />
come Ex Voto dai fedeli nel corso dei decenni, se non di centinaia d’anni. La <strong>ma</strong>ggior parte di<br />
queste donazioni Ex Voto erano negli ar<strong>ma</strong>di della sacrestia; nessuno sa da quanti anni! Arte<br />
della scultura in <strong>le</strong>gno - Qui vi è un unico autore: il Sig. Novello Pastorelli nato a Carbognano<br />
e residente a Civita Castellana; durante l’attività lavorativa era nei Vigili del Fuoco, pri<strong>ma</strong> a<br />
Torino, poi nella vicina Civita Castellana dove si è guadagnato grande sti<strong>ma</strong> per il suo coraggio<br />
nell’affrontare <strong>le</strong> difficoltà del mestiere. Ha avuto sempre la passione per la scultura del <strong>le</strong>gno<br />
che ha poi curato <strong>ma</strong>ggiormente dopo la pensione. Attualmente ha una esposizione per<strong>ma</strong>nente<br />
del<strong>le</strong> sue bellissime realizzazioni a Civita. Arte del<br />
col<strong>le</strong>zionismo - anche questo settore ha un solo<br />
autore: Giampiero Marcelli, cittadino di Fabrica, con<br />
discendenza paterna da molte generazioni; uno dei<br />
personaggi più conosciuti del paese! Questo signore<br />
Novello Pastorelli nei locali dell’esposizione<br />
fabrichese accanto al<strong>le</strong> sue preziose<br />
opere<br />
espone una col<strong>le</strong>zione di ca<strong>le</strong>ndari di tutti i tipi (non so<br />
quanti anni abbia impiegato per metterli insieme).<br />
Quello più vecchio è un ca<strong>le</strong>ndarietto del 1915, del<br />
tipo che regalavano i barbieri di allora. Ve ne sono di<br />
tutti i tipi: religiosi, commerciali, militari, etc etc. Insom<strong>ma</strong> anche i ca<strong>le</strong>ndari sono la sua passione!<br />
Rassegna storica-fotografica della filoferrotranvia della Tuscia – Un solo autore:<br />
il sig. Roberto Felicetti, appassionato di storia loca<strong>le</strong> nonché anche lui col<strong>le</strong>zionista. Questo<br />
personaggio di Fabrica che io non conoscevo <strong>ma</strong> del<br />
qua<strong>le</strong> avevo sentito parlare, è riuscito a raccogliere<br />
decine e decine di documenti fotografici, relativi sia<br />
Roberto Felicetti e la sua interessantissi<strong>ma</strong><br />
rassegna fotografica<br />
all’inaugurazione della linea filo ferrotranviaria che all’esercizio. Questa linea col<strong>le</strong>gò Civita<br />
Castellana a Ro<strong>ma</strong> nel 1906 poi a Viterbo nel 1913. Per chi vo<strong>le</strong>sse saperne di più può <strong>le</strong>ggere<br />
“ La storia della Ro<strong>ma</strong> Nord” che io scrissi nel 2003 e pubblicata dalla “Gazzetta Falisca”; quella<br />
stessa storia è stata descritta per im<strong>ma</strong>gini fotografiche,<br />
con passione, pazienza e <strong>ma</strong>estria dal sig.<br />
Roberto Felicetti come <strong>ma</strong>i nessuno l’aveva fatto fino<br />
ad ora. In questa rassegna ho finalmente visto una<br />
foto dei “Capannoni “ dove adesso è ubicata piazza<br />
Marconi a Civita Castellana; gli anziani chia<strong>ma</strong>no<br />
ancora questa zona I Capannoni, nonostante che essi<br />
siano stati demoliti nel 1933! Come si evince dal<strong>le</strong><br />
foto i binari della vecchia linea filoferrotranviaria erano ubicati sul lato sinistro dell’attua<strong>le</strong> via<br />
Vincenzo Ferretti, in entrata verso il centro cittadino. Avendo io stesso ricostruito queste storiche<br />
vicende, apprezzo notevolmente il grande lavoro di Roberto Felicetti ex Marconista<br />
dell’Aeronautica Militare. Nella foto, si vede, non a caso, una bilancia vicino al Felicetti; egli da<br />
<strong>tanti</strong> anni ne col<strong>le</strong>ziona di tutti i tipi! Arnaldo Ricci<br />
Giampiero Marcelli con la sua esposizione<br />
di ca<strong>le</strong>ndari<br />
Reliquie ed ex voto di don Tersilio Pao<strong>le</strong>tti
<strong>Campo</strong> de’ fiori 43<br />
S NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS<br />
GIORNATA DEL<strong>LE</strong> SCUO<strong>LE</strong> DELL’INFANZIA DI FA<strong>LE</strong>RI A FABRICA DI ROMA<br />
La giornata del<strong>le</strong> scuo<strong>le</strong> dell’infanzia di Fa<strong>le</strong>ri a Fabrica di Ro<strong>ma</strong>, è stata fresca<br />
e divertente, con due significativi appuntamenti, entrambi attesi e partecipati.<br />
Per primo la cerimonia di consegna al Preside della Scuola media di<br />
Fabrica e dirigente scolastico Enrico Panunzi di un tab<strong>le</strong>t, appositamente calibrato<br />
per essere di aiuto a ragazzi portatori di handicap. A consegnarlo nel<strong>le</strong><br />
<strong>ma</strong>ni del Preside, i ragazzi della attivissi<strong>ma</strong> Associazione Simone Gianfelici,<br />
un gruppo che nasce per ricordare Simone, venuto a <strong>ma</strong>ncare pre<strong>ma</strong>turamente<br />
a causa di un incidente strada<strong>le</strong>. Sul palco del Teatro Tenda Palarte<br />
di Fabrica, molto frequentato in questo periodo natalizio, a partecipare alla<br />
c e r i m o n i a<br />
anche i congiunti di Simone, il vicesindaco fabrichese Giorgio Ci<strong>ma</strong>rra e<br />
la consigliera de<strong>le</strong>gata alla assistenza scolastica Katia Melissano. Va<br />
segnalato che i ragazzi della Ass. S. Gianfelici già altre volte si sono<br />
segnalati per il loro intervento fattivo presso i giovanissimi del<strong>le</strong> scuo<strong>le</strong><br />
del loro quartiere fa<strong>le</strong>rese, dando esempio di una azione costruttiva e<br />
mirata ai giovani. Poi l’attesa recita dei <strong>bambini</strong>, con il coordinamento<br />
del<strong>le</strong> loro insegnanti, che hanno regalato a tutti i presenti che riempivano<br />
il Palarte, un gradito momento di serenità . Alla fine scambio di auguri<br />
e soddisfazione per la bella <strong>ma</strong>ttinata di spettacolo e solidarietà . DP<br />
I VINCITORI DEL CONCORSO “PRESEPE DELL’ ANNO 2102”<br />
Alla presenza del sindaco di Civita Castellana, Gianluca Ange<strong>le</strong>lli, dell’ assessore ai servizi sociali, Letizia<br />
Gasperini, dell’ assessore al turismo e sport, A<strong>le</strong>ssio A<strong>le</strong>ssandrini, e del responsabi<strong>le</strong> dell’ area, Giuliano Latini,<br />
davanti ad una vasta platea di persone sono state aperte <strong>le</strong> buste contenenti i giudizi espressi dai membri<br />
della commissione. Al termine dei conteggi, vincitore del “Presepe dell’ anno 2012” è risultato quello al<strong>le</strong>stito<br />
da Carlo Fontana, in via Don Minzioni, al qua<strong>le</strong> è stato assegnato<br />
il premio di 640 euro. Al secondo posto si è classificato il presepe<br />
realizzato da Claudio Ridolfi, al<strong>le</strong>stito in piazza del Duomo,<br />
che ha ottenuto il premio di 450 euro. Terzo classificato il presepe<br />
realizzato presso la parrocchia di San Lorenzo, al qua<strong>le</strong> è stato<br />
assegnato un premio di 300 euro. Quarto classificato il presepe realizzato<br />
da Orietta Ridolfi e altre due bambine, al<strong>le</strong>stito in piazza del Duomo al qua<strong>le</strong> è andato<br />
un premio di 200 euro. La graduatoria riguardante <strong>le</strong> scuo<strong>le</strong> ha visto vincitrice la classe V^B<br />
della S.P. “G. Rodari”, che ha ottenuto 82 punti, seguita dalla S.P. “XXV Apri<strong>le</strong>”, con 76 punti,<br />
dalla classe V^A della scuola S.P. “G. Rodari”, con 72 punti, e dalla S.I. “A. Cerqueti” , con 71<br />
punti. Il premio di 1000 euro assegnato al<strong>le</strong> scuo<strong>le</strong> è stato equamente ripartito tra <strong>le</strong> scuo<strong>le</strong> partecipanti<br />
al concorso nella misura di 250 euro ciascuna. Il sindaco Ange<strong>le</strong>lli, nel suo saluto, si è<br />
detto molto dispiaciuto per non aver potuto fare meglio riguardo all’ illuminazione natalizia, anche<br />
se è stato importante aver dato un segna<strong>le</strong> della presenza del Comune. Ha, infine, ringraziato tutti<br />
coloro che hanno partecipato, anche tra molte difficoltà , al concorso del “Presepe dell’ anno 2012”<br />
complimentandosi con tutti per i presepi realizzati, e l’ impegno nel portare avanti una tradizione importante per la città .<br />
La Befana della Gioia ha fatto la sua consegna!<br />
Ancora una volta la Befana della Gioia ha portato a termine la sua missione! I giocattoli sono stati<br />
consegnati all’Aquila e a Ro<strong>ma</strong>! Dopo setti<strong>ma</strong>ne di intense raccolte, la collaborazione fra la Scuola<br />
di Pace di Italo Cassa (la sua Befana della Gioia ha raggiunto la 17° edizione) e varie realtà del<br />
mondo del volontariato, ha dato i suoi frutti e sono state quindi predisposte, come di consueto, due<br />
giornate di consegna dal significato molto profondo: la pri<strong>ma</strong>, il 5 gennaio all’Aquila, e la seconda,<br />
il 6 gennaio, presso alcune realtà del territorio ro<strong>ma</strong>no. Due giornate diverse che hanno visto protagonisti<br />
i <strong>bambini</strong> di varie etnie, con i loro sorrisi che ci hanno profondamente scaldato il cuore! La<br />
raccolta, che da oltre 10 anni vede protagonista il Motoclub CIZ MATAN nella provincia di Viterbo,<br />
dal 2009 si è avvalsa anche della collaborazione della Protezione Civi<strong>le</strong> con APC Radio e Non Solo Monterosi, e per <strong>le</strong> feste 2012/2013<br />
ha visto allargare la partecipazione anche ad altre realtà del mondo del volontariato della Protezione Civi<strong>le</strong>. Infatti hanno prontamente<br />
risposto all’appello oltre a APC RNS Monterosi (che or<strong>ma</strong>i funge da coordinatrice del<strong>le</strong> associazioni di protezione civi<strong>le</strong>) anche i volontari<br />
della Protezione Civi<strong>le</strong> di Fabrica di Ro<strong>ma</strong>, della ProCiv di Viterbo, della COPCEA di Castel Sant’Elia, di Sicurezza Socia<strong>le</strong><br />
ONLUS e di Radio e Non Solo Ro<strong>ma</strong>, che hanno organizzato, fin dai primi di dicembre, dei punti di raccolta sul territorio viterbese e<br />
ro<strong>ma</strong>no. Ancora una volta hanno dato il loro prezioso e fattivo contributo i bikers del Christian Motorcyclists Association Italy<br />
(CMA) e l’Associazione Salva<strong>ma</strong>mme che, seppur in periodo di profonda crisi, ha voluto essere partecipe di questo evento a favore<br />
dei <strong>bambini</strong>. Il 5 gennaio è stata effettuata, per il quarto anno consecutivo, la distribuzione presso la tensostruttura della centra<strong>le</strong> Piazza<br />
Duomo all’Aquila. Qui, in una piazza gremita di gente e con la piacevo<strong>le</strong> sorpresa di trovare una zona rossa alquanto ridotta rispetto allo<br />
scorso anno, si sono ritrovati i mezzi della Scuola di Pace, del<strong>le</strong> associazioni di Protezione Civi<strong>le</strong> ed i motociclisti aderenti all’iniziativa.<br />
Ri<strong>le</strong>vante il successo e la partecipazione dei <strong>bambini</strong> che, complice anche la bellissi<strong>ma</strong> giornata di so<strong>le</strong>, in poche ore hanno ricevuto<br />
migliaia di giocattoli. Il 6 gennaio la carovana si è spostata a Ro<strong>ma</strong> dove i mezzi della Befana della Gioia ed i mezzi del<strong>le</strong> Associazioni di<br />
Protezione Civi<strong>le</strong> hanno fatto tappa al Parco dell’Al<strong>ma</strong>già , nel popoloso quartiere di Torpignattara, dove la consegna ha avuto un notevo<strong>le</strong><br />
successo per la numerosa partecipazione della popolazione di etnie. A ta<strong>le</strong> appuntamento hanno partecipato anche Ludovica Valori<br />
e Paolo Camerini (del gruppo musica<strong>le</strong> Nuove Tribù Zulu) che hanno voluto, ancora una volta, essere con noi per questo importante<br />
appuntamento! Doverosi i ringraziamenti anche per la partecipazione del Comitato di Quartiere di Torpignattara che ha allietato<br />
piacevolmente i nostri momenti. Mauro E<strong>le</strong>fante (Presidente APC RNS MONTEROSI)
44<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS<br />
Corchiano o<strong>ma</strong>ggia Romolo Balzani e Pina Piovani<br />
Venerdì 28 dicembre, sabato 5 e venerdì 11 gennaio, presso il teatro “Il Fescennino” di Corchiano si è<br />
tenuto lo spettacolo “Il barcarolo ro<strong>ma</strong>no”, scritto e diretto da Ferruccio Raffe<strong>le</strong> Nocente. Attraverso la <strong>le</strong>ttura<br />
della sua biografia e l’ascolto di registrazioni, si è voluto o<strong>ma</strong>ggiare il grande artista ro<strong>ma</strong>no Romolo<br />
Balzani, a cinquant’anni dalla sua scomparsa. Ferruccio Raffae<strong>le</strong> Nocente, ideatore della serata, ha ripercorso<br />
<strong>le</strong> tappe principali della vita di Balzani, alternandosi con alcuni can<strong>tanti</strong> locali che hanno riproposto<br />
al pubblico alcuni dei più bei brani della tradizione musica<strong>le</strong><br />
ro<strong>ma</strong>nesca: Stefano Ferrari, Massimo Coverini, Renato Forti,<br />
Osvaldo Piccini, Va<strong>le</strong>rio Belli, diretti da Moreno Giustozzi. La<br />
carriera artistica di Balzani si <strong>le</strong>ga fortemente a quella di un’altra<br />
grande artista dei suoi tempi: Giuseppina Piovani, in arte<br />
Pina Piovani, presentata nel<strong>le</strong> sue molteplici sfaccettature da<br />
Ermelinda Benedetti. L’attrice,<br />
originaria di Corchiano,<br />
zia del compositore Nicola<br />
Piovani, ha lavorato a lungo<br />
in teatro, fianco a fianco con<br />
Balzani, per essere poi conosciuta dal grande pubblico con il film Guardie<br />
e ladri, dove interpretava la moglie del ladro Totò , di cui, durante la serata,<br />
sono stati riproposti diversi spezzoni. Ha partecipato alla <strong>ma</strong>nifestazione<br />
anche il gruppo musica<strong>le</strong> “Gli S<strong>ma</strong>rties”, che ha riportato il pubblico a<br />
ritmi più moderni, lontano dai toni classici della canzone ro<strong>ma</strong>na. Il ricavato del<strong>le</strong> serate è stato destinato alla ristrutturazione della cantoria<br />
dell’organo nella chiesa di Santa Maria del Rosario. E.B.<br />
RONCIGLIONE. I VINCITORI AL CONCORSO “MOMENTI DI VITA QUOTIDIANA”<br />
La Manifestazione è stata tradizionalmente organizzata dall’Associazione cultura<strong>le</strong> “Mariangela Virgili”<br />
RONCIGLIONE – Ai borghi medioevali, e precisamente, in Piazza degli Angeli in un cli<strong>ma</strong> pri<strong>ma</strong>veri<strong>le</strong>, domenica 6 gennaio si è tenuta<br />
quella che i Ronciglionesi chia<strong>ma</strong>no una <strong>ma</strong>nifestazione “ricordatora” (n.d.r.: festa non comune, da ricordare, segnare negli annali).<br />
In una piazza gremita di gente di tutte <strong>le</strong> età sono stati premiati i vincitori del Concorso fotografico XI trofeo “Agostino Trappolini”.<br />
A seguire sono entrati in scena la Befana e Babbo Nata<strong>le</strong> che con due ceste stracolme di dolciumi, hanno fatto la felicità dei numerosi<br />
<strong>bambini</strong>, che hanno ricevuto caramel<strong>le</strong>, dolci, <strong>ma</strong> anche del “buon” carbone. Numerose <strong>le</strong> foto ricordo che sono state scattate al fianco<br />
di Babbo Nata<strong>le</strong> e della Befana nei loro tradizionali costumi. Ai più piccini, un po’ intimoriti dalla novità , è scappata anche qualche lacrimuccia,<br />
subito asciugata dallo zucchero filato, offerto da due soci dell’Associazione per avere in cambio un sorriso.<br />
Molti anche i visitatori della casa-museo della Venerabi<strong>le</strong> Mariangela Virgili, accompagnati dai volontari dell’Associazione.<br />
Numerosissime sono state <strong>le</strong> visite al presepe e alla mostra fotografica presso la chiesa di Santa Maria della Provvidenza.<br />
QUESTI I PREMIATI AL CONCORSO FOTOGRAFICO<br />
IN BIANCO E NERO “MOMENTI DI VITA QUOTIDIA-<br />
NA”<br />
1° premio non assegnato (per unanime decisone della<br />
giuria). I buoni acquisto del primo premio (per decisione<br />
dell’Associazione organizzatrice), sono stati comunque<br />
assegnati al secondo classificato.<br />
2° premio Ex aequo: Moretti Ottavio con la foto “Quotidiano campo di Battaglia” - Sergio Ortenzi con la foto “L’Artigiano”<br />
3° premio: Raffaella Cianfarini – con la foto “h. 7,45 come tutti i giorni.<br />
Menzione (Alberto Santucci con la foto “41 orizzonta<strong>le</strong>”) - Menzione: Domenico Mascagna con la foto “Se te<strong>le</strong>fonando” - Menzione-<br />
(Pietro Vettori con la foto “Il vaccaro”).<br />
Si è trattato di un appuntamento or<strong>ma</strong>i rino<strong>ma</strong>to nel panora<strong>ma</strong> della tradizione e cultura ronciglionese, che ha ricompensato<br />
l’Associazione cultura<strong>le</strong> Mariangela Virgili per la riuscita della <strong>ma</strong>nifestazione, che ha premiato altresì la creatività di persone che a<strong>ma</strong>no<br />
il proprio paese ed esprimono con l’arte la loro dedizione persona<strong>le</strong> verso la città di Ronciglione. Per il prossimo Trofeo “Agostino<br />
Trappolini”, che sarà organizzato in collaborazione con l’Associazione Fotoa<strong>ma</strong>tori Ronciglione, con il patrocinio del<strong>le</strong> istituzioni ronciglionesi<br />
e del Centro Ricerche e Studi di Ronciglione, è già in program<strong>ma</strong> un Concorso Fotografico Naziona<strong>le</strong> per fotoa<strong>ma</strong>tori. Appuntamento,<br />
quindi, al prossimo anno con l’attesa di una partecipazione numerosa di fotoa<strong>ma</strong>tori provenienti da tutte <strong>le</strong> regioni d’Italia. Quanto sopra,<br />
oltre che a ricordare il nostro socio fondatore e primo presidente dell’Associazione cultura<strong>le</strong> M. Virgili, fa parte di un più ampio progetto<br />
che ha il fine di far conoscere ad un vasto pubblico la figura della Venerabi<strong>le</strong> M. Virgili (n.1661 +1737), per la qua<strong>le</strong> è in corso la causa<br />
di beatificazione promossa dell’Associazione cultura<strong>le</strong> che porta il suo stesso nome. Per saperne di più, consultate il sito<br />
Bruno Pastorelli Presidente Associazione Cultura<strong>le</strong> M. Virgili<br />
DONATO UNO SCIVOLO ALL’ISTITUTO GRAMSCI DI CIVITA CASTELLANA<br />
Venerdì 21 dicembre alla presenza dell’ Assessore all’ ambiente del comune di Civita Castellana Antonio<br />
Innocenzi, del dirigente scolastico Alfonso Francocci, degli insegnanti con tutti i “piccoli” e i genitori è stato<br />
scoperto il gioco – una torretta con sca<strong>le</strong> e scivolo- donato dall’ Assessorato all’ ambiente del Comune di<br />
Civita Castellana. L’ istallazione de gioco nel corti<strong>le</strong> della scuola, composto interamente di plastica riciclata,<br />
è stata la conclusione di un lavoro portato avanti da oltre un anno, che ha visto impegnate <strong>le</strong> insegnanti della<br />
scuola <strong>ma</strong>terna “A. Gramsci” e l’ Assessorato all’ ambiente di questo Comune, volto all’ educazione ed alla<br />
tutela dell’ ambiente tra i <strong>bambini</strong>. “Rivolgo un ringraziamento a tutti per l’ impegno dimostrato – ha detto<br />
l’ assessore all’ ambiente, Antonio Innocenzi - al<strong>le</strong> <strong>ma</strong>estre Anita, Cecilia, Franca, Gaetana, ai <strong>bambini</strong> della<br />
scuola <strong>ma</strong>terna, al<strong>le</strong> famiglie coinvolte, e a tutti coloro che si sono prodigati nel<strong>le</strong> diverse iniziative di educazione<br />
ambienta<strong>le</strong>, promosse con l’ augurio che il rispetto e la tutela del nostro comune diventi una quotidiana<br />
realtà .”
<strong>Campo</strong> de’ fiori 45<br />
<strong>LE</strong> PROPOSTE EDITORIALI DEL<strong>LE</strong> COLLANE DI CAMPO DE’ FIORI<br />
IDENTITA’ E VALORE IL SECONDO TASSELLO<br />
DELLA TRILOGIA DEL PROF. MARSICOLA<br />
Perché si nientifica? Perché si sminuisce? Perché si tende sempre a sottovalutare quello<br />
che l’altro pensa, dice o fa? Perché vogliamo apparire più intelligenti, più ricchi, più<br />
impor<strong>tanti</strong> ed influenti degli altri? Pri<strong>ma</strong> risposta: “perché nonostante gli sforzi che ciascuno<br />
fa, non approda che difficilmente a un’idea dell’intero”. Stabilire <strong>le</strong> motivazioni di<br />
questi comportamenti che, peraltro, sono assai diffusi, almeno nel nostro Paese, è certamente<br />
propedeutico al discorso che ho voluto affrontare e svolgere, <strong>ma</strong> è anche decisivo<br />
per aiutare tutti e ciascuno a fare il punto della situazione. La<br />
pri<strong>ma</strong> cosa che mi viene da rispondere a tutte <strong>le</strong> do<strong>ma</strong>nde che<br />
sopra ho posto è la seguente: si vuo<strong>le</strong> apparire quel che non si è<br />
perché si teme comunque di essere inadeguati....<br />
Un dialogo filosofico-politico sulla crisi, che può anche essere<br />
rappresentato a teatro (commedia in atto unico).<br />
Il primo di una serie di discorsi volti a dare un nuovo impulso al<br />
dibattito cultura<strong>le</strong> nel nostro Paese, giusto viatico per una ripresa in ogni<br />
campo e settore produttivo.Uti<strong>le</strong> per chi avesse a cuore un rea<strong>le</strong><br />
rinnovamento della Politica e del<strong>le</strong> Istituzioni.<br />
Il bullismo. Come riconoscerlo e combatterlo<br />
è un libro unico nel suo genere.<br />
Un <strong>ma</strong>nua<strong>le</strong> guida per cercare di arginare questo <strong>ma</strong><strong>le</strong> dilagante!<br />
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E’ un’occasione da non perdere, soprattutto per gli insegnanti, che possono inserirlo<br />
nel P.O.F. d’Istituto e nella program<strong>ma</strong>zione educativa annua<strong>le</strong> del docente, <strong>ma</strong> anche<br />
per i genitori e per tutti gli educatori sociali.<br />
L’apparenza, a volte, è la <strong>ma</strong>schera perfetta di una realtà ben diversa. L’incontro con un giovane che racconta di essere<br />
quello che non è , stravolgerà , almeno temporaneamente, la vita di una famiglia perbene, che si offre di accoglierlo<br />
ed ospitarlo. La fine di un vecchio amore da parte del protagonista, per la nascita di uno nuovo e non ricambiato,<br />
spezzerà il cuore della giovane che lo aspettava da tempo e spaventerà l’ingenua fanciulla, che diventa l’oggetto di<br />
un suo desiderio morboso. La descrizione accurata e particolareggiata che l’autore fa della storia, rende la narrazione<br />
coinvolgente ed intrigante. Sembra di essere lì presenti, e, quasi come spettatori di una rappresentazione teatra<strong>le</strong>,<br />
i <strong>le</strong>ttori possono im<strong>ma</strong>ginare i personaggi muoversi su di un palcoscenico ben al<strong>le</strong>stito. Una storia ambientata in un<br />
tempo neanche <strong>troppo</strong> lontano, che ci ricorda i racconti dei nostri nonni di campagna. Ermelinda Benedetti<br />
NOTA DELL’EDITORE<br />
In questo ro<strong>ma</strong>nzo Augusto Stefanucci narra il sentimento morboso e morta<strong>le</strong> di un personaggio fantastico della sua<br />
Fabrica di altri tempi. La scrittura bella e diretta tratta la forza dell’egoismo di un amore ossessionato, che fa ineluttabilmente<br />
scivolare nella disperazione e nel dram<strong>ma</strong> il protagonista. Qui c’è tormento, ambiguità e vio<strong>le</strong>nza, <strong>ma</strong><br />
soprattutto amor fata<strong>le</strong>! Sandro Anselmi<br />
A.I.D.I.<br />
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46<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
AGENDA<br />
Tutti gli appuntamenti più impor<strong>tanti</strong><br />
CARNEVA<strong>LE</strong> CIVITONICO 2013:<br />
Archiviate <strong>le</strong> festività per la ricorrenza<br />
del S. Nata<strong>le</strong>, la comunità civitonica<br />
si appresta a passare in al<strong>le</strong>gria e<br />
spensieratezza il Carneva<strong>le</strong>, che è iniziato<br />
come ogni anno il 17 gennaio, in occasione<br />
della festività di S. Antonio Abate.<br />
Il periodo del Carneva<strong>le</strong> è quello che coinvolge<br />
molti giovani e persone di mezza<br />
età , munite ancora di spirito giovani<strong>le</strong>. Un<br />
ruolo particolare sotto questo aspetto lo<br />
recita il “Carneva<strong>le</strong> Civitonico” che in ogni<br />
occasione vede la partecipazione di<br />
migliaia di persone di ogni età che prendono<br />
parte attiva al<strong>le</strong> sfilate dei carri al<strong>le</strong>gorici<br />
e gruppi <strong>ma</strong>scherati. Il “Carneva<strong>le</strong><br />
Civitonico” ha radici assai remote. Come<br />
viene citato nel libro scritto dal compianto<br />
prof. don Giacomo Pulcini “Civita<br />
Castellana città trimil<strong>le</strong>naria” l’ esistenza<br />
del regolamento per lo svolgimento del<br />
Carneva<strong>le</strong> già era presente nello Statuto<br />
Comuna<strong>le</strong>, risa<strong>le</strong>nte al primo medioevo.<br />
Nella Rubrica degli Offici, al Cap. 40, sono<br />
indicate precise norme riguardanti lo svolgimento<br />
del Carneva<strong>le</strong> che non aveva solo<br />
carattere puramente folcloristico, <strong>ma</strong> mirava<br />
anche all’ addestramento dei cittadini<br />
con esibizioni che avevano origini militari,<br />
come il tiro della ba<strong>le</strong>stra e la corsa dell’<br />
anello. Le gare di carattere sportivo che si<br />
svolgevano durante il Carneva<strong>le</strong>, come <strong>le</strong><br />
corse a piedi o degli asini, dovevano avere<br />
come sponsor gli artigiani della città , i<br />
quali erano obbligati a fornire scarpe e<br />
vestiario ai “Mammo<strong>le</strong>tti” (<strong>bambini</strong>) e<br />
<strong>ma</strong>teria<strong>le</strong> adatto per ferrare i cavalli e gli<br />
asini. Il Camer<strong>le</strong>ngo faceva svolgere il<br />
Palio degli Anelli, al qua<strong>le</strong> potevano partecipare<br />
solo cavalli <strong>ma</strong>schi, in Piazza del<br />
Prato, mentre gli asini partivano da Piazza<br />
Santo Adriano per arrivare al palazzo dei<br />
Signori Conservatori. Anche i<br />
“Mammo<strong>le</strong>tti” correvano in Piazza del<br />
Prato.<br />
Da allora ne è passata molta di acqua<br />
sotto i ponti e il Carneva<strong>le</strong> è ri<strong>ma</strong>sto sempre<br />
vivo nella comunità civitonica, fatta<br />
eccezione del<strong>le</strong> parentesi <strong>le</strong>gate ai periodi<br />
bellici. I primi corsi di gala hanno ripreso<br />
vigore negli anni ’57 e ’58 quando alcuni<br />
giovani, dopo i turni di lavoro nel<strong>le</strong> aziende<br />
ceramiche, si prodigavano ad al<strong>le</strong>stire i<br />
carri al<strong>le</strong>gorici impersonando canzoni e<br />
film, o eventi di successo dell’ epoca. Così<br />
è nata la “Tribù degli Zingari” e altri gruppi<br />
e, pian piano, sono entrate in scena<br />
anche <strong>le</strong> aziende di ceramica, l’ allora<br />
Ro<strong>ma</strong> Nord e altre aziende e gruppi di giovani<br />
in una specie di sfida che aveva solo<br />
il fine di essere migliori degli altri, perché<br />
allora non c’erano né classifiche, né<br />
premi, era tutto più genuino e tutto si<br />
faceva al solo scopo di divertirsi.<br />
Con il passare degli anni i corsi di gala<br />
hanno assunto sempre <strong>ma</strong>ggiori dimensioni<br />
fino ad arrivare ad una quarantina di<br />
unità tra carri al<strong>le</strong>gorici e gruppi <strong>ma</strong>scherati,<br />
con oltre tremila figuranti, che hanno<br />
dato vita a interminabili serpentoni multicolore<br />
che si snodavano da piazza della<br />
Liberazione fino in piazza Matteotti. In<br />
questi ultimi anni, è diminuita la quantità<br />
dei carri al<strong>le</strong>gorici e gruppi <strong>ma</strong>scherati <strong>ma</strong><br />
è migliorata la qualità .<br />
Nonostante la crisi che coinvolge tutti i<br />
settori sono stati ammirati carri bellissimi e<br />
costumi lussuosi indossati dai partecipanti.<br />
Quest’ anno ai corsi di gala in program<strong>ma</strong><br />
il 3, il 10 ed il 12 febbraio<br />
prenderanno parte 3 carri di pri<strong>ma</strong><br />
categoria, 8 carri di seconda categoria,<br />
3 gruppi <strong>ma</strong>scherati e centinaia di<br />
<strong>ma</strong>schere libere e ritornano a sfilare sul<br />
vecchio percorso che ha reso famoso<br />
il “Carneva<strong>le</strong> Civitonico”, consentendogli<br />
di essere annoverato tra i “Carnevali d’<br />
Italia”. L’ amministrazione comuna<strong>le</strong> e la<br />
neonata associazione “A<strong>ma</strong>nti del<br />
Carneva<strong>le</strong> Civitonico” per quest’anno<br />
hanno al<strong>le</strong>stito un nutrito program<strong>ma</strong>.<br />
In occasione dell’insediamento del “Re<br />
Carneva<strong>le</strong>” (‘O Puccio) in Piazza<br />
Matteotti, il 17 gennaio, i vari gruppi<br />
<strong>ma</strong>scherati hanno avuto l’ occasione per<br />
presentare i costumi che indosseranno nei<br />
corsi di gala. Non sono <strong>ma</strong>ncati frittelloni<br />
e scroccafusi e l’ esibizione della banda<br />
musica<strong>le</strong> folcloristica “La Rustica”.<br />
Il 7 Febbraio, in occasione del<br />
Giovedì Grasso, si svolgerà il<br />
Carneva<strong>le</strong> dei Bambini con una mini<br />
sfilata di <strong>ma</strong>schere libere di <strong>bambini</strong> che<br />
partirà dai giardinetti di via Mazzocchi<br />
(antistante il Forte Sangallo) e arriverà in<br />
piazza Matteotti dove si svolgeranno spettacoli<br />
di ani<strong>ma</strong>zioni, <strong>ma</strong>scotte , frittelloni,<br />
scroccafusi e tanta musica.<br />
Il 12 febbraio, Martedì Grasso, con<br />
la conclusione dei corsi di gala, gran<br />
baldoria fina<strong>le</strong> in piazza Matteotti<br />
dove verranno resi noti i vincitori e cre<strong>ma</strong>to<br />
“O Puccio” tra musica e balli fino a notte<br />
fonda.<br />
COME OGNI ANNO, IL PROSSIMO NUMERO DI CAMPO DE’ FIORI CONTERRA’ UN INSERTO<br />
SPECIA<strong>LE</strong> CON PIU’ DI DIECI PAGINE DEDICATE AL<strong>LE</strong> FOTO DEL<strong>LE</strong> SFILATE.<br />
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<strong>Campo</strong> de’ fiori 47<br />
AGENDA<br />
Tutti gli appuntamenti più impor<strong>tanti</strong><br />
: IL PROGRAMMA E L’ORDINE DEL<strong>LE</strong> SFILATE<br />
ORDINE SFILATA DEL<br />
03.02.2013<br />
1. ZIBALDONE - Attenzione attenzione<br />
arrivan gli “M&M’S” col<br />
Gruppo Zibaldone<br />
2. BIFFE - Quest’anno come l’ antichi<br />
co’ li sogni e co’ li conti namo a<br />
fa’ carneva<strong>le</strong> giù all’ osteria di culi<br />
bianchi<br />
3. FRAPPA - Il gruppo Frappa co<br />
Jasmine e Aladino va giù n’piazza a<br />
fa casino<br />
4. JAMAICANO - A crisi ce sta a<br />
am<strong>ma</strong>zzà, o revival Ja<strong>ma</strong>icano s’ è<br />
costretti a fa<br />
5. O ZUCCHERO FILATO - Co o<br />
buzzichetto ce se naffiati e i fiori in<br />
piazza so sbocciati<br />
6. SPOSE DE CIVITA: Sottotitolo<br />
donna scendi e balla - Le vedove<br />
al<strong>le</strong>gre<br />
7. E RECICLONE - Se non sai più<br />
che santo votà, viè co Pippi giù<br />
n’piazza a ballà<br />
8. I CUGINI - I cugini so tornati e<br />
Cappuccetto c’accompagnati<br />
9. BLANDO - O sambodromo ncantato<br />
co 3 anni c’ ha rovinato … noi<br />
vo<strong>le</strong>mo a tradizione trombe, gondola<br />
e boccione<br />
10. CHARLIE - Avemo fatto <strong>tanti</strong><br />
buffi pè porta a Civita sti Puffi<br />
11. PATRATAC - La signorina suona<br />
il piano el Mariachi la tromba<br />
12. CATARI’ - Catarì by night<br />
13. BIACIO - Co o monno che sta a<br />
impazzì o gruppo Biacio co o cappellaio<br />
<strong>ma</strong>tto ve fanno divertì<br />
14. EGIZIA - Funicolì funicolà…<br />
namo giù n’ piazza a sbandierà<br />
15. GAZIBO - Se qualcosa vuoi <strong>le</strong>ccare<br />
con Gazebo vai a sfilare<br />
MASCHERE LIBERE<br />
ORDINE SFILATA DEL<br />
10.02.2013<br />
1. CATERI’ - Catarì by night<br />
2. EGIZIA - Funicolì funicolà…<br />
namo giù n’ piazza a sbandierà<br />
3. BIACIO - Co o monno che sta a<br />
impazzì o gruppo Biacio co o cappellaio<br />
<strong>ma</strong>tto ve fanno divertì<br />
4. GAZIBO - Se qualcosa vuoi <strong>le</strong>ccare<br />
con Gazebo vai a sfilare<br />
5. ZIBALDONE - Attenzione<br />
attenzione arrivan gli “M&M’S “<br />
col Gruppo Zibaldone<br />
6. SPOSE DE CIVITA: Sottotitolo<br />
donna scendi e balla - Le vedove<br />
al<strong>le</strong>gre<br />
7. E RECICLONE - Se non sai più<br />
che santo votà, viè co Pippi giù<br />
n’piazza a ballà<br />
8. I CUGINI- I cugini so tornati e<br />
Cappuccetto c’ accompagnati<br />
9. BLANDO - O sambodromo<br />
ncantato co 3 anni c’ ha rovinato …<br />
noi vo<strong>le</strong>mo a tradizione trombe,<br />
gondola e boccione<br />
10. FRAPPA - Il gruppo Frappa co<br />
Jasmine e Aladino va giù n’piazza a<br />
fa casino<br />
11. BIFFE - Quest’anno come l’<br />
antichi co’ li sogni e co’ li conti<br />
namo a fa’ carneva<strong>le</strong> giù all’ osteria<br />
di culi bianchi<br />
12. JAMAICANO - A crisi ce sta a<br />
am<strong>ma</strong>zzà, o revival Ja<strong>ma</strong>icano s’è<br />
costretti a fa<br />
13. CHARLIE - Avemo fatto <strong>tanti</strong><br />
buffi pè porta a Civita sti Puffi<br />
14. O ZUCCHERO FILATO - Co<br />
o buzzichetto ce se naffiati e i fiori<br />
in piazza so sbocciati<br />
15. PATATRAC - La signorina<br />
suona il piano el Mariachi la tromba<br />
MASCHERE LIBERE<br />
ORDINE SFILATA DEL<br />
12.02.2013<br />
1. JAMAICANO - A crisi ce sta a<br />
am<strong>ma</strong>zzà, o revival Ja<strong>ma</strong>icano s’è<br />
costretti a fa<br />
2. O ZUCCHERO FILATO - Co o<br />
buzzichetto ce se naffiati e i fiori in<br />
piazza so sbocciati<br />
3. CHARLIE - Avemo fatto <strong>tanti</strong><br />
buffi pè porta a Civita sti Puffi<br />
4. PATATRAC - “La signorina<br />
suona il piano el Mariachi la tromba<br />
5. CATARI’- Catarì by night<br />
6. SPOSE DE CIVITA: Sottotilono<br />
donna scendi e balla - Le vedove<br />
al<strong>le</strong>gre<br />
7. E RECICLONE - Se non sai più<br />
che santo votà, viè co Pippi giù<br />
n’piazza a ballà<br />
8. I CUGINI- I cugini so tornati e<br />
Cappuccetto c’accompagnati<br />
9. BLANDO - O sambodromo ncantato<br />
co 3 anni c’ha rovinato … noi<br />
vo<strong>le</strong>mo a tradizione trombe, gondola<br />
e boccione<br />
10. BIACIO - Co o monno che sta<br />
a impazzì o gruppo Biacio co o cappellaio<br />
<strong>ma</strong>tto ve fanno divertì<br />
11.EGIZIA- Funicolì funicolà…<br />
namo giù n’ piazza a sbandierà<br />
12. GAZIBO - Se qualcosa vuoi<br />
<strong>le</strong>ccare con Gazebo vai a sfilare<br />
13. FRAPPA - Il gruppo Frappa co<br />
Jasmine e Aladino va giù n’piazza a<br />
fa casino<br />
14. ZIBALDONE - Attenzione<br />
attenzione arrivan gli “M&M’S “<br />
col Gruppo Zibaldone<br />
15. BIFFE - Quest’ anno come l’<br />
antichi co’ li sogni e co’ li conti<br />
namo a fa’ carneva<strong>le</strong> giù all’ osteria<br />
di culi bianchi<br />
MASCHERE LIBERE
48<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
AGENDA<br />
Tutti gli appuntamenti più impor<strong>tanti</strong><br />
16° MINI FESTIVAL DI VITERBO<br />
Dopo un’estate piuttosto intensa – costellata da svariate esibizioni in giro per la provincia – ed un autunno di rif<strong>le</strong>ssione, torna il vero e<br />
proprio Mini Festival di Viterbo, tuttora unico <strong>ma</strong>lgrado i numerosi tentativi di imitazione! La <strong>ma</strong>nifestazione, giunta alla sua sedicesi<strong>ma</strong><br />
edizione, avrà il suo epilogo – a Fabrica di Ro<strong>ma</strong> – sabato 23 febbraio p.v., dopo aver svolto <strong>le</strong> semifinali, a Ronciglione, il 16<br />
e 17 febbraio 2013. Come il solito, l’organizzazione è a cura dell’Associazione “Omniarts”, con il patrocinio ed il contributo dei<br />
Comuni di Fabrica di Ro<strong>ma</strong> e Ronciglione. Anche nel 2013, inoltre, il Mini Festival diventerà promotore di solidarietà , in quanto<br />
farà parte del<strong>le</strong> <strong>ma</strong>nifestazioni promosse da “Viterbo con Amore”.<br />
Fino al 25 gennaio 2013 sarà possibi<strong>le</strong> iscriversi al Mini Festival; ogni partecipante sceglierà il brano da cantare e, se non l’avesse già ,<br />
ne riceverà il testo e la base musica<strong>le</strong>. Per <strong>le</strong> iscrizioni basta te<strong>le</strong>fonare a Pierluigi Alberti (tel. 320/1435180) o Paolo Moricoli<br />
(328/7188646); ad inizio febbraio p.v. si svolgeranno <strong>le</strong> se<strong>le</strong>zioni per <strong>le</strong> semifinali, presso il ristorante “La Commenda” di Viterbo.<br />
I partecipanti saranno, ovviamente, giudicati da una giuria di assoluta qualità che, anche quest’anno, sarà presieduta dal giovane tenore<br />
viterbese Antonio Poli – vincitore del Mini Festival 1998 – che, or<strong>ma</strong>i, è considerabi<strong>le</strong> il ta<strong>le</strong>nto lirico in più forte ascesa in Europa.<br />
Oltre ad un simpatico o<strong>ma</strong>ggio per tutti i partecipanti ed ai premi – con l’esclusivo logo del Mini Festival – per i primi tre classificati di<br />
ogni categoria (cat. 1 per i nati tra il 2001 e il 2006, cat. 2 per i nati tra il 1997 e il 2000, cat. 3 per i nati tra il 1992 e il 1996), il vincitore<br />
della sezione dedicata ai più grandi avrà la possibilità di incidere un CD in una sala di registrazione professiona<strong>le</strong>. I primi tre classificati<br />
della terza categoria, inoltre, potranno partecipare – gratuitamente – agli stage for<strong>ma</strong>tivi estivi tenuti da Tuscia in Jazz. Il nostro<br />
concorso canoro è cresciuto edizione dopo edizione; in questi anni abbiamo<br />
lanciato ta<strong>le</strong>nti come Anna Tatangelo (vincitrice del Festival di San Remo nel<br />
2002 e 2006, or<strong>ma</strong>i una big!) e Alina (seconda classificata della Sez. Giovani<br />
del Festival di San Remo nel 2003); i nostri piccoli grandi artisti spopolano in<br />
ogni concorso – loca<strong>le</strong> e naziona<strong>le</strong> (una del<strong>le</strong> vincitrici del 2010 veniva dalla<br />
Sardegna…) – in cui partecipano… <strong>le</strong> apparizioni te<strong>le</strong>visive non sono più una<br />
rarità … di Antonio Poli abbiamo già detto: il nuovo Pavarotti è proprio lui!Altri<br />
giovani can<strong>tanti</strong> si stanno già mettendo in mostra; la qualità degli stessi cresce<br />
ogni anno di più, qualcuno ha iniziato anche a scrivere canzoni in proprio…<br />
insom<strong>ma</strong>, sono aperte <strong>le</strong> iscrizioni al Mini Festival!<br />
p. Ass. OMNIARTS Paolo Moricoli<br />
FABRICA FESTIVAL. AL VIA LA X EDIZIONE<br />
Partirà Domenica 13 Gennaio 2013 a Fabrica di Ro<strong>ma</strong> la deci<strong>ma</strong> edizione del Fabrica Festival e si svolgerà , come di consueto, presso<br />
il Teatro Tenda PalArte con inizio al<strong>le</strong> ore 17:30. Anche quest’ anno la rassegna musica<strong>le</strong> , curata da i direttori artistico Gregori e Di<br />
Vozzo,non deluderà <strong>le</strong> aspettative del pubblico che potrà assistere a quattro spettacoli all’insegna della musica e della danza, passando<br />
dalla tradizione fino ad arrivare all’innovazione. Comune e Ass. Pro-Loco,<br />
Provincia di Viterbo e Regione Lazio, Comprensorio della Via Amerina e Ass.<br />
Musicultura hanno preparato un cartellone degno della <strong>ma</strong>ssi<strong>ma</strong> attenzione. Si<br />
partirà con Ciuri Ciuri Jazz, un progetto musica<strong>le</strong> che fonde il linguaggio jazz afroamericano<br />
con quello tradiziona<strong>le</strong> del nostro territorio, recuperando <strong>le</strong> tradizioni<br />
folkloristiche siciliane e non solo, finalizzato a dar vita a paro<strong>le</strong> e suoni antichi e<br />
nuovi. Domenica 20 Gennaio seguirà un coinvolgente concerto-spettacolo di<br />
musica popolare sudamericana e flamenco, uniti da <strong>ma</strong>trici comuni e messi in<br />
scena dalla Compagnia Algesiras Flamenco che si è esibita spesso a Ro<strong>ma</strong>,ed ha<br />
partecipato anche a festival nazionali, il “Mediterraneo” di Alghero e il “Minturno<br />
Fest” a Minturno. Il 27 Gennaio sarà invece dedicato soprattutto al jazz, con la<br />
Zambra Dixie Jazz Band, nata da un gruppo di professionisti provenienti da stili<br />
differenti <strong>ma</strong> accomunati dal jazz . Propone lo sti<strong>le</strong> del<strong>le</strong> picco<strong>le</strong> orchestre che<br />
suonavano a New Or<strong>le</strong>ans agli inizi del “900” e che si esibivano durante feste<br />
pubbliche, <strong>ma</strong>trimoni, eventi vari, regalando una cornice musica<strong>le</strong> destinata poi a<br />
fare successo. Nello stesso pomeriggio ci sarà la premiazione del concorso “ la<br />
frase che suona” che vede coinvolti gli studenti e gli scolari di buona parte della<br />
nostra provincia nella elaborazione di una frase che rappresenti il sentimento ed<br />
il senso della musica visto dai più giovani.<br />
L’ulti<strong>ma</strong> serata del Festival 2013, quella del 3 Febbraio, è per Peppe Servillo e la<br />
for<strong>ma</strong>zione dei Solis String Quartet. Peppe ha già calcato <strong>le</strong> scene del “ FabFest”<br />
con gli Avion Travel e questa volta si propone con uno straordinario o<strong>ma</strong>ggio alla<br />
cultura ed alla canzone classica napo<strong>le</strong>tana. L’unione con gli archi dei “ Solis”,<br />
anche loro di chiara origine campana, ha dato vita ad un inedito concerto tutto<br />
da gustare nella sua unicità . Come sempre <strong>le</strong> iniziative che si svolgono al Teatro<br />
Tenda “PALARTE” di Fabrica di Ro<strong>ma</strong> sono molto in controtendenza, ottimo progetto<br />
musica<strong>le</strong> o teatra<strong>le</strong> e prezzi ultrapopolari, con ingresso a cinque euro, per<br />
dare possibilità a tutti di fruire con un impegno economico davvero basso, a<br />
pomeriggi di buona cultura e divertimento.
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
AGENDA<br />
Tutti gli appuntamenti più impor<strong>tanti</strong><br />
PROGRAMMA CARNEVA<strong>LE</strong> STORICO RONCIGLIONESE 2013. Dal 1500<br />
DOMENICA 20 GENNAIO 2013<br />
Ore 11:00 Benedizione degli ani<strong>ma</strong>li in onore di<br />
Sant’Antonio<br />
Ore 16:30 Grande ritorno della tradiziona<strong>le</strong><br />
SPOSA, siete tutti invitati al <strong>ma</strong>trimonio più<br />
importante. Segue rinfresco.<br />
DOMENICA 03 FEBBRAIO 2013<br />
Ore 11.00 In Piazza Vittorio E<strong>ma</strong>nue<strong>le</strong>, piccola<br />
rappresentazione teatra<strong>le</strong> org. Padiglione del<strong>le</strong><br />
Meraviglie; passeggiata ed esibizione della<br />
Banda cittadina “Alceo Cantiani”. Street Band<br />
Ore 15.00 – In presenza di Autorità , Ritua<strong>le</strong><br />
della Consegna del<strong>le</strong> chiavi della Città a<br />
Re Carneva<strong>le</strong>, seguito dalla tradiziona<strong>le</strong><br />
Carrozza con autorità del Carneva<strong>le</strong>, scortata<br />
da un drappello di Ussari.<br />
Ore 15.30 Parata Storica degli Ussari<br />
Ore 16:00 - 314° GRANDIOSO CORSO DI GALA Maschere,<br />
carri al<strong>le</strong>gorici, con lancio caramel<strong>le</strong>, cioccolatini, noccio<strong>le</strong>, gruppi<br />
<strong>ma</strong>scherati e bande folcloristiche...<br />
Tutti in Piazza della Nave a ballare “Il Tradiziona<strong>le</strong> Saltarello“<br />
GIOVEDI 07 FEBBRAIO 2013<br />
Ore14.30 Il Campanone suona a distesa e annuncia il ritorno di RE<br />
CARNEVA<strong>LE</strong><br />
HA INIZIO LA FOLLIA...<br />
Ore 16.00 Grande sfilata della Confraternita di Sant’Orso<br />
con Tozzetti e Vino.<br />
Dal<strong>le</strong> ore 17.30 GRANDE FESTA DEI BAMBINI AL PALACAR-<br />
NEVA<strong>LE</strong>. Spettacolo dei burattini “Ar<strong>le</strong>cchino e l’oro della<br />
principessa”, giocolieri, musica, pizza etc.<br />
Ore 21:00 Spettacolo Teatra<strong>le</strong> “NASO ROSSO”, commedia<br />
in dia<strong>le</strong>tto, regia di Luciano Mariti – presso il teatro comuna<strong>le</strong><br />
E.Petrolini.<br />
Ore 22:30 Veglione Dei Ragazzi organiz. Forum Giovani.<br />
VENERDI 08 FEBBRAIO 2013<br />
Apertura Expo Provincia<strong>le</strong> prodotti tipici di qualità<br />
1° FIERA DI CARNEVA<strong>LE</strong><br />
Ore 21:00 Spettacolo Teatra<strong>le</strong> “NASO ROSSO” commedia<br />
in dia<strong>le</strong>tto, regia di Luciano Mariti – presso il teatro comuna<strong>le</strong><br />
E.Petrolini<br />
Ore 23.00 Veglionissimo dello Studente al Palacarneva<strong>le</strong>. Loc.<br />
Chianello<br />
SABATO 09 FEBBRAIO 2013<br />
Expo Provincia<strong>le</strong> prodotti tipici di qualità<br />
1° FIERA DI CARNEVA<strong>LE</strong><br />
Dal<strong>le</strong> ore 14.30 Banda Cittadina<br />
Ore 15.00 Parata Storica degli Ussari<br />
Ore 15:30 - 1 °CARNEVA<strong>LE</strong> REGIONA<strong>LE</strong> DEI BAMBINI<br />
(UNICO IN ITALIA)<br />
- …… Grande ritorno del<strong>le</strong> Mascherine Ronciglionesi con<br />
assegnazione del Premio ….. al<strong>le</strong> <strong>ma</strong>schera piu’ al<strong>le</strong>gorica,<br />
- “Ricordiamo gli antichi sapori del Carneva<strong>le</strong>… In Piazza<br />
della Nave saranno presenti numerosi stand gastronomici<br />
con possibilita’ di degustazione. Grande merenda per i più<br />
piccoli<br />
Ore 18.00 - Tutti in Piazza della Nave a ballare “il<br />
Tradiziona<strong>le</strong> Saltarello” e sorprese in Piazza STAND ENO-<br />
GASTRONOMICI FREGNACCIARI, PIZZE FRITTE etc<br />
49<br />
Ore 21:00 Spettacolo Teatra<strong>le</strong> “NASO<br />
ROSSO” commedia in dia<strong>le</strong>tto, regia di<br />
Luciano Mariti<br />
Ore 22.30 Il Carneva<strong>le</strong> della NOTTE con <strong>le</strong><br />
<strong>ma</strong>schere create dalla fantasia dei ragazzi, VIN<br />
BRU<strong>LE</strong>’ per tutti<br />
Ore 23.30 Gran Veglione del<strong>le</strong> <strong>ma</strong>schere al Pala<br />
Carneva<strong>le</strong>, loc. Chianello<br />
DOMENICA 10 Febbraio 2013<br />
Expo Provincia<strong>le</strong> prodotti tipici di qualità<br />
1° FIERA DI CARNEVA<strong>LE</strong><br />
Ore 11.00 in Piazza Vittorio E<strong>ma</strong>nue<strong>le</strong> piccola<br />
rappresentazione teatra<strong>le</strong> org. Il Padiglione del<strong>le</strong><br />
Meraviglie, Passeggiata ed esibizione della banda<br />
cittadina “Alceo Cantiani”. Street Band<br />
Ore 15.30 Parata Storica degli Ussari<br />
Ore 16.00 - 315° GRANDIOSO CORSO DI GALA Maschere,<br />
carri al<strong>le</strong>gorici , con lancio caramel<strong>le</strong>, cioccolatini , noccio<strong>le</strong>, gruppi<br />
<strong>ma</strong>scherati e bande folcloristiche... STAND ENOGASTRONOMI-<br />
CI FREGNACCE, PIZZE FRITTE E Altro<br />
Ore 18:30 - Tutti in Piazza della Nave a ballare “il Tradiziona<strong>le</strong><br />
Saltarello“<br />
Ore 21:00 Spettacolo Teatra<strong>le</strong> “NASO ROSSO” commedia<br />
in dia<strong>le</strong>tto, regia di Luciano Mariti – presso il teatro comuna<strong>le</strong><br />
E.Petrolini<br />
LUNEDI’ 11 Febbraio 2013<br />
Ore 14.30 Il Campanone suona a distesa<br />
Ore 15.00 Parata storica Degli Ussari<br />
Ore 16.30 “CARNEVA<strong>LE</strong> JOTTO” pomeriggio gastronomico con:<br />
Bandaccia NASI ROSSI (<strong>ma</strong>schera tipica di Ronciglione)<br />
con rigatoni al pita<strong>le</strong>. PO<strong>LE</strong>NTARI - FAGIOLARI – TRIPPAROLI –<br />
FREGNACCIARI e per finire i SARACARI!!!<br />
Ore 18.30 Tutti in Piazza della Nave a ballare “il Tradiziona<strong>le</strong><br />
Saltarello“e sorprese in Piazza,<br />
Ore 21:00 Spettacolo Teatra<strong>le</strong> “NASO ROSSO” commedia<br />
in dia<strong>le</strong>tto, regia di Luciano Mariti – presso il teatro comuna<strong>le</strong><br />
E.Petrolini<br />
ORE 23.00 Veglionissimo dei Nasi Rossi presso la Discoteca “2<br />
Cigni” Riservato ai soci e famiglia<br />
MARTEDI’ 12 Febbraio 2013<br />
Ore 14.30 Il Campanone suona a distesa<br />
Ore 15.00 Parata Storica degli Ussari<br />
Banda cittadina “Alceo Cantiani” per <strong>le</strong> vie rinascimentali del paese<br />
Ore 15:30 – CARNEVA<strong>LE</strong> DEI BAMBINI<br />
Mascherate spontanee<br />
Ore 17,30 Tutti in Piazza della Nave a ballare “il Tradiziona<strong>le</strong><br />
Saltarello“Stand gastronomici Frittel<strong>le</strong> di baccalà<br />
Ore 18.30 In Piazza del Comune morte e testamento di Re<br />
Carneva<strong>le</strong>. Corteo funebre con la “FIACCOLATA” della<br />
Compagnia della Penitenza.<br />
Ore 19.30 Partenza di “Re Carneva<strong>le</strong> “ con il “GLOBO AEROSTA-<br />
TICO”<br />
Ore 21:00 Spettacolo Teatra<strong>le</strong> “NASO ROSSO” commedia<br />
in dia<strong>le</strong>tto, regia di Luciano Mariti – presso il teatro comuna<strong>le</strong><br />
E.Petrolini<br />
Ore 23.00 Il Carneva<strong>le</strong> della notte con <strong>le</strong> <strong>ma</strong>schere create dalla<br />
fantasia dei ragazzi VIN BRU<strong>LE</strong>’ per tutti;<br />
Ore 23.30 Veglionissimo di chiusura del Carneva<strong>le</strong> al<br />
Palacarneva<strong>le</strong>, loc. Chianello.
50 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Tanti auguri di buon<br />
comp<strong>le</strong>anno a Cecilia<br />
Anselmi che l’11<br />
febbraio compie gli<br />
anni, dalla <strong>ma</strong>m<strong>ma</strong>, il<br />
papà, il fratello<br />
Federico, tutti i<br />
parenti, gli amici e<br />
la redazione di<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
La Redazione di <strong>Campo</strong> de’ fiori si associa agli auguri<br />
Il 26 gennaio<br />
compie sei anni<br />
Azzurra De<br />
Angelis.<br />
Auguri piccola<br />
principessa da<br />
<strong>ma</strong>m<strong>ma</strong> Assunta e<br />
papà Pigi!<br />
Tantissimi auguri di<br />
buon comp<strong>le</strong>anno ad<br />
Elisa Ridolfi che il 16<br />
gennaio ha compiuto<br />
i suoi meravigliosi 30<br />
anni, dai parenti e da<br />
tutti gliamici<br />
Tanti auguri alla<br />
piccola Em<strong>ma</strong><br />
Ottaviani che ha<br />
compiuto 3 anni il<br />
17 gennaio, dai suoi<br />
genitori, i nonni e<br />
gli zii.<br />
In data 16.12.2012 il<br />
Dott. Fabio Pescitelli<br />
ha conseguito il diplo<strong>ma</strong><br />
di abilitazione in<br />
“Taping Neuro<br />
Muscolare”.<br />
Congratulazioni da<br />
parte dei col<strong>le</strong>ghi dell’ambulatorio<br />
Medico e<br />
FisioKinesiTerapico –<br />
Fisiogam<strong>ma</strong>.<br />
Tantissimi auguri al<br />
piccolo Cristiano Rocchetti<br />
che il 2 Gennaio compie 4 anni<br />
da Mam<strong>ma</strong> Anna Maria, papà<br />
Sacha e il fratello Gabrie<strong>le</strong>.<br />
Ti vogliamo bene!!<br />
Auguri a questi due<br />
giovanotti che hanno<br />
festeggiato i loro sp<strong>le</strong>ndidi<br />
60 anni di <strong>ma</strong>trimonio!<br />
Tanti auguri a Renzo Riganelli, Fausto Rosini,<br />
Franco Fochetti, Alberto Alberighi, Marcello<br />
Feliziani, … Morelli, Franca Ricci, Geltrude….<br />
Dante Vesica, Maria Iezzi, Matilde Meloni, Delia…<br />
Dal lontano ’37 con furore<br />
Eccoci tutti qui cari Signori e Signore!<br />
A raccontar quante cose ha cambiato il tempo<br />
e ricordando tutto quel che abbiam fatto nel frattempo.<br />
Al passar degli anni mica si sfugge,<br />
la beltà giovani<strong>le</strong> il tempo distrugge,<br />
lasciando posto ai solchi del viso<br />
che con orgoglio affrontiamo con sorriso.<br />
Con immenso piacere, cari amici,<br />
noto tra voi <strong>tanti</strong> <strong>ma</strong>trimoni felici.<br />
Perciò continuate a sorridere alla vita<br />
perché la strada non è ancora finita.<br />
Tante emozioni ancor ci aspettano<br />
e tante bel<strong>le</strong> cose si prospettano.<br />
Qui con voi felici di aver organizzato<br />
per incontrare i vecchi amici del passato.<br />
Infine alla salute di tutti quanti alziamo i bicchieri<br />
e scacciamo i tristi pensieri.<br />
Brindiamo adesso tutti quanti<br />
felici e fes<strong>tanti</strong>.<br />
Franco Fochetti
Tantissimi auguri a<br />
Johnny Febbraio<br />
che dopo <strong>tanti</strong><br />
sacrifici è finalmente<br />
diventato<br />
dottore in consu<strong>le</strong>nte<br />
azienda<strong>le</strong><br />
(<strong>ma</strong>rketing e qualità).<br />
Congratulazioni<br />
da <strong>ma</strong>m<strong>ma</strong>, papà, Mary, Stefano e Giorgia.<br />
Tanti auguri ad<br />
Antonio Pistola che il<br />
23 novembre ha<br />
compiuto ben 83<br />
anni! AUGURI<br />
NONNO ANTONIO!<br />
Ti vogliamo bene! Da<br />
Ares e Maila Pistola,<br />
Giuseppe Pistola, Anna Maria e la moglie<br />
Maria Marini!<br />
Il 31 dicembre 2012<br />
hanno coronato il loro<br />
sogno d’amore<br />
Roberta Monfeli e<br />
Andrea Stelliferi.<br />
Tanti auguri da parte<br />
del piccolo Riccardo,<br />
tutti i loro amici e<br />
parenti!!!<br />
Auguri al nostro piccolo<br />
Samue<strong>le</strong> che il<br />
2 dicembre 2012 ha<br />
compiuto 3 anni, da<br />
<strong>ma</strong>m<strong>ma</strong> Daniela, papà<br />
Fabio, i nonni, gli zii e<br />
<strong>le</strong> cugine Giulia e<br />
Giordana.<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori 51<br />
Grazie a tutti i miei ragazzi del teatro “Oratorio<br />
S. Luigi Gonzaga di Corchiano”, perchè oltre ad<br />
essere stati bravi avete dimostrato di avere<br />
cuore e u<strong>ma</strong>nità. Io mi ritengo orgogliosa di tutti<br />
voi indistintamente.<br />
Bravi continuate così...Laura<br />
A Nata<strong>le</strong> un nonno ai suoi nipoti<br />
Siccome tutti l’anni <strong>le</strong> poesie me recitate,<br />
e ogni anno <strong>le</strong> <strong>ma</strong>ncette v’aspettate<br />
allora quest’anno me so preparato,<br />
e quattro righe v’ho dedicato.<br />
Cari nipotini adorati<br />
la pensione è poca,<br />
e i prezzi so rincarati.<br />
Allora me so detto,<br />
a ste creature non posso fa dispetto,<br />
così per essere nel giusto proprio il giorno de Nata<strong>le</strong><br />
ho deciso di non essere imparzia<strong>le</strong>.<br />
Per tutti voi grandi e piccini,<br />
ho in abbondanza abbracci e bacini.<br />
Se questi miei doni non sono graditi,<br />
me dispiace <strong>ma</strong> i sordi so finiti…<br />
Sti poveri vecchietti non sanno più che fare,<br />
anche con i nipoti devono risparmiare<br />
La colpa, lo ripeto, non è mia <strong>ma</strong> del momento,<br />
chiedete <strong>le</strong> <strong>ma</strong>ncette al parlamento<br />
Laura Testa 2012<br />
INVIATECI I<br />
VOSTRI<br />
MESSAGGI<br />
D’AUGURI<br />
SPECIALI:<br />
info@campodefiori.biz
52<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Ro<strong>ma</strong> com’era<br />
Ro<strong>ma</strong> - Fine 1800.<br />
Il cimitero degli Ing<strong>le</strong>si, oggi or<strong>ma</strong>i comp<strong>le</strong>tamente circondato dai palazzi, era originariamente in aperta campagna.<br />
Sullo sfondo, oltre i vigneti, sono visibili il monte Testaccio ed i ruderi del<strong>le</strong> Terme di Caracalla.
<strong>Campo</strong> de’ fiori 53<br />
Album dei ricordi<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Civita Castellana. Inizi XX secolo.<br />
Una sp<strong>le</strong>ndida panoramica della Piazza dove è sito l’edifico comuna<strong>le</strong> della cittadina (al<strong>le</strong> spal<strong>le</strong> di questa im<strong>ma</strong>gine).<br />
Sono visibili i portici sulla destra, lo storico bar centra<strong>le</strong> sulla sinistra, e la chiesa di San Francesco di fronte.
54<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Album de<br />
Civita Castellana. Torneo di calcio anni ‘70. <strong>Campo</strong> Turiddo Madami.<br />
In alto da sx: Carlo Todini, Carlo Tuia, Otello Mei, Sergio Piano, Sergio Marchetti, Er<strong>ma</strong>nno Todini, Antono Romitelli.<br />
In basso da sx: Roberto Piano, Marco Marinucci, Renzo Lanzi, Marco Pallozzi, Roberto Profili, Piero Martani.
ei ricordi<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Civita Castellana.<br />
Anno 1976.<br />
Anna Francola e Arnaldo Ricci.<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Civita Castellana. Scuola <strong>ma</strong>terna Gramsci. Carneva<strong>le</strong> 1971.<br />
Da sx: Suor Maria, Luisa Molinari, Alfredina..., Franca Pelinga, Suor Natalina.<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
55
56<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Album de<br />
Fabrica di Ro<strong>ma</strong>. Olimpiadi 1960 – Passaggio del tedoforo Giovanni Anselmi per <strong>le</strong> strade del paese.<br />
Sulla sx riconosciamo il <strong>ma</strong>resciallo Parrettini.<br />
Chi si riconosce nella foto? Scriveteci all’indirizzo e<strong>ma</strong>il info@campodefiori.biz
ei ricordi<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori 57<br />
Fabrica di Ro<strong>ma</strong> -Settembre 1959. Feste patronali in onore di San Matteo. Vicinanze del bar “Paggiò”.<br />
I personaggi che si riconoscono sono: Giorgio Orsini, Eraldo e Luciano Stefanucci, Silvano Morelli e Giuseppe Ghirighini.<br />
Foto del Prof. Giuseppe Ghirighini.<br />
Anno 1947.<br />
Carretto al<strong>le</strong>gorico<br />
in occasione della festività<br />
di Sant’Antonio Abate.<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori
58<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Album de<br />
Carbognano. Anno 1957.<br />
Scuola e<strong>le</strong>mentare - classe I.<br />
Foto del Sig. Luca Carosi
<strong>Campo</strong> de’ fiori 59<br />
ei ricordi<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
33<br />
32<br />
15<br />
14<br />
31<br />
30<br />
1<br />
29<br />
13<br />
28<br />
27<br />
2<br />
12<br />
26<br />
11<br />
25<br />
16 17 18<br />
3<br />
Corchiano. Anno 1956-’57. Asilo parrocchia<strong>le</strong>.<br />
1. Carla Achilli, 2. Maria Assunta Monfeli, 3. Madda<strong>le</strong>na Battisti, 4. Mirella Pesaresi, 5. Maria Chiara Crescenzi,<br />
6. Franco Sciardiglia, 7. Ennio Leoniddi, 8. Giovanni Crescenzi, 9. Angelo Marconi, 10. Anna Maria Benedetti,<br />
11. Giuseppina Agostini, 12. Rosella Arringoli, 13. Nadia Crescenzi, 14. Lina Ortenzi, 15. Beatrice Pattavina,<br />
16. Maria Mozzicarelli, 17. Giuseppina Arringoli, 18. Assunta Bonanni, 19. Antonio Ridolfi, 20. Lorenzo Rignanese,<br />
21. Mario Todini, 22. Franco Cioccolini, 23. Attilio D’Achil<strong>le</strong>, 24. Sergio Todini, 25. Tom<strong>ma</strong>so Stefanelli, 26. Ennio Leoniddi,<br />
27. Vincenzo Ernoni, 28. Fiorella Cianca, 29. Franco Marini, 30. Leonida Prosperi, 31. Fiorella..., 32. Maria Alvi,<br />
33. Anna Spiriti. Foto della Sig.ra Anna Maria Benedetti.<br />
INVIATECI <strong>LE</strong> VOSTRE VECCHIE FOTO<br />
CHE OGNI MESE RENDONO FELICI MIGLIAIA DI <strong>LE</strong>TTORI!<br />
L’indirizzo di posta e<strong>le</strong>ttronica è info@campodefiori.biz<br />
oppure fatece<strong>le</strong> recapitare direttamente in redazione (P.zza della<br />
Liberazione, 2 - Civita Castellana), esse verranno scansionate<br />
e vi saranno immediatamente restituite!<br />
10<br />
24<br />
23<br />
19<br />
4<br />
22<br />
20<br />
9<br />
21<br />
8<br />
5 6<br />
7
60<br />
LAVORO<br />
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Oroscopo di Gennaioby Cosmo<br />
ARIETE 21 <strong>ma</strong>rzo - 20<br />
apri<strong>le</strong> Evitate discussioni<br />
durante la pri<strong>ma</strong> metà del<br />
mese. Tendenza a cercare<br />
prob<strong>le</strong>mi nella parte sentimenta<strong>le</strong>,<br />
meglio ri<strong>ma</strong>ndare<br />
<strong>le</strong> vostre decisioni. Siete in un momento di<br />
grandi cambiamenti. Sul lavoro evitate<br />
prob<strong>le</strong>mi con i vostri col<strong>le</strong>ghi. Fate piani a<br />
lungo termine.<br />
TORO 21 apri<strong>le</strong> - 20<br />
<strong>ma</strong>ggio Per voi sarà un<br />
mese positivo per organizzare<br />
<strong>le</strong> vostre idee e positivo<br />
per l’amore.<br />
Ricominciate a pianificare il vostro futuro.<br />
Nuove idee sul lavoro. Avrete molta energia<br />
durante questo mese, <strong>ma</strong> state attenti<br />
a non agire impulsivamente, valutate<br />
bene.<br />
GEMELLI 21 Maggio -<br />
21 giugno Un mese con<br />
molta energia e nuove<br />
opportunità in arrivo,<br />
soprattutto verso la fine<br />
del mese. Sarete un po’<br />
ansiosi e con tendenza a discutere, controllate<br />
<strong>le</strong> vostre emozioni e iniziate a valutare<br />
<strong>le</strong> nuove prospettive. In amore è<br />
meglio vivere il presente, ri<strong>ma</strong>ndate per<br />
più avanti <strong>le</strong> decisioni impor<strong>tanti</strong>.<br />
CANCRO 22 giugno -<br />
22 luglio Un mese in cui<br />
arrivano nuove opportunità<br />
. Possibilità di stabilità e<br />
dialogo nella coppia, <strong>ma</strong><br />
dovete evitare <strong>le</strong> discussioni. Per quanto<br />
possano non piacervi i cambiamenti, è<br />
momento di cambiare ed aprirvi al<strong>le</strong> nuove<br />
opportunità . Vi sentirete confortati dalla<br />
vostra famiglia.<br />
<strong>LE</strong>ONE 23 luglio - 22<br />
agostoÈ il momento di<br />
prendere in considerazione<br />
<strong>le</strong> nuove opportunità e<br />
portare avanti i nuovi progetti.<br />
I risultati arriveranno<br />
più avanti. Sono stati momenti <strong>difficili</strong> e<br />
vi sentite senza forza. Conforto nel vostro<br />
lavoro e nei sentimenti. Valutate molto<br />
pri<strong>ma</strong> di prendere una decisione.<br />
VERGINE 23 agosto -<br />
22 settembre È proprio<br />
il vostro mese per valutare<br />
<strong>le</strong> nuove proposte.<br />
Positivo per il lavoro.<br />
Buono anche per considerare i cambiamenti<br />
in casa. In amore apertura al dialogo<br />
e sostegno. Non prendete decisioni<br />
affrettate, <strong>le</strong> soluzioni arriveranno da so<strong>le</strong>.<br />
BILANCIA 23 settembre<br />
- 22 ottobre<br />
Durante questo mese<br />
evitate soprattutto <strong>le</strong> discussioni<br />
e ri<strong>ma</strong>ndate <strong>le</strong><br />
decisioni di cui non siete<br />
sicuri. Molta energia e nuove opportunità<br />
per i progetti di lavoro. Valutate bene <strong>le</strong><br />
decisioni in ambito economico e fate piani<br />
a lungo termine. Possibilità di un viaggio<br />
lungo.<br />
SCORPIONE 23 ottobre<br />
- 21 novembre<br />
C’è molta difficoltà per<br />
portare avanti i vostri<br />
progetti, <strong>ma</strong> avranno<br />
successo in futuro. È un<br />
mese positivo per il dialogo e per risolvere<br />
quello che riguarda il lavoro. Evitate di<br />
agire o decidere in modo impulsivo. Sulla<br />
parte sentimenta<strong>le</strong> ritorno di una persona<br />
del passato.<br />
SAGITTARIO 22<br />
novembre – 21 dicembre<br />
Approfittate dei primi<br />
dieci giorni per risolvere i<br />
vostri prob<strong>le</strong>mi sentimentali.<br />
È un mese di molta<br />
energia <strong>ma</strong> dovrete controllare la vostra<br />
impulsività , pericolo di rovinare i vostri<br />
progetti o i rapporti di lavoro. Pensate due<br />
volte pri<strong>ma</strong> di dire o agire.<br />
CAPRICORNO 22<br />
dicembre - 19 gennaio È<br />
un mese positivo per un<br />
cambio di piani. Ci sono in<br />
atto molti cambiamenti<br />
nella vostra vita nel presente e nel futuro,<br />
fate progetti a lungo termine. Buona possibilità<br />
di dialogo nella coppia. La seconda<br />
parte del mese sarà buona per la parte<br />
sentimenta<strong>le</strong> e quella economica. Portate<br />
pazienza, i risultati saranno positivi.<br />
ACQUARIO 20 gennaio<br />
- 18 febbraio È un mese<br />
pieno di energia e sono in<br />
arrivo nuove opportunità ,<br />
<strong>ma</strong> attenzione: rischiate di<br />
<strong>ma</strong>ndare tutto in aria se agirete in modo<br />
impulsivo. Controllate la vostra tendenza a<br />
cambiare idea, continuate con i vostri progetti,<br />
soprattutto quelli a lungo termine.<br />
Buono l’amore se eviterete di discutere.<br />
PESCI 19 febbraio - 20<br />
<strong>ma</strong>rzo Ri<strong>ma</strong>ndate <strong>le</strong><br />
vostre decisioni sentimentali<br />
a dopo il giorno 10 di<br />
questo mese. Buono per<br />
nuovi progetti, per il dialogo.<br />
Ascoltate la vostra intuizione, e per<br />
quanto possa sembrarvi tutto diffici<strong>le</strong>, sta<br />
cominciando un nuovo periodo positivo<br />
per voi, sia nel lavoro che nei sentimenti.
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