Il Cavaliere d'Africa, Ilaria Goffredo - Quelli di ZEd
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ghiacciata sulla pelle mi fece<br />
trasalire. Misi a fuoco: all’altezza<br />
dei miei occhi c’era una maglia<br />
bianca <strong>di</strong> lino. Alzai lo sguardo<br />
e… credo proprio che <strong>di</strong>ventai<br />
rossa.<br />
«Scusami, non volevo» mi <strong>di</strong>sse<br />
Edward in un italiano perfetto. E<br />
poi sorrise. Era un sorriso appena<br />
accennato, ma dolce, sincero… e<br />
io ero lì imbambolata come una<br />
stupida. Si chinò per raccogliere i<br />
pezzi <strong>di</strong> vetro.<br />
«Oh, no, non preoccuparti!»<br />
risposi chinandomi anch’io.<br />
Avevo paura <strong>di</strong> raccogliere il vetro<br />
a mani nude ma lo feci lo stesso.<br />
C’era una scheggia appena vicino<br />
al mio alluce. Avvicinai la mano<br />
per prenderla ma lui ebbe la stessa<br />
idea. Un attimo… le sue <strong>di</strong>ta calde<br />
e scure sfiorarono le mie e io mi<br />
sentii avvampare. Edward prese la<br />
scheggia e si ritrasse. Ero