Il Cavaliere d'Africa, Ilaria Goffredo - Quelli di ZEd
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ospitale. C’erano due letti singoli<br />
coperti da ampie zanzariere, come<br />
quelle dei film de Le mille e una<br />
notte, un arma<strong>di</strong>o marrone stile<br />
arte povera con scrivania e se<strong>di</strong>a<br />
abbinate. Niente televisione. Bè,<br />
certo, che mi aspettavo? Di fronte<br />
a me una grande finestra senza<br />
vetro, solo con la zanzariera. Sulla<br />
destra una porta verde come quella<br />
d’ingresso che sicuramente dava<br />
sul bagno.<br />
«Mi aspettavo <strong>di</strong> peggio!» esclamò<br />
Martina gettandosi sul primo letto.<br />
«Bè, anch’io, non è niente male!<br />
Meglio <strong>di</strong> qualche ostello italiano<br />
in cui sono stata in gita!»<br />
convenni.<br />
Mi piaceva la sua compagnia. Era<br />
una ragazza semplice e simpatica,<br />
ero certa che mi sarei <strong>di</strong>vertita da<br />
morire e soprattutto avrei vissuto<br />
un’esperienza <strong>di</strong> vita veramente<br />
forte.