Il Cavaliere d'Africa, Ilaria Goffredo - Quelli di ZEd
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«Beh, sì…» risposi intimi<strong>di</strong>ta. In<br />
fondo non c’era nulla <strong>di</strong> male.<br />
Uscimmo nell’atrio e ci <strong>di</strong>rigemmo<br />
verso il corridoio che mi aveva<br />
in<strong>di</strong>cato Martina. Mentre<br />
camminavamo, Antonello mi<br />
sfiorava le braccia con le sue; era<br />
una sensazione strana… era gentile<br />
nei mo<strong>di</strong> e nelle parole e quasi mi<br />
pentii <strong>di</strong> averlo ritenuto irritante.<br />
Arrivammo in fondo al corridoio<br />
spoglio e io girai a destra.<br />
«Ehi, dove vai?» mi bloccò<br />
Antonello.<br />
«Scusa, non è <strong>di</strong> qua la chiesa?»<br />
domandai.<br />
«Ti sbagli, è a sinistra!» <strong>di</strong>sse in<br />
tono canzonatorio.<br />
«No, Martina mi ha detto <strong>di</strong> girare<br />
a destra del corridoio!» replicai.<br />
Credevo <strong>di</strong> ricordare bene le parole<br />
della mia amica, ma la sua<br />
insistenza mi stava convincendo<br />
del contrario.