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Intervista AMIGA MAGAZINE<br />
.e .<br />
Papà<br />
Ma perfino i team di lavoro hanno un<br />
cuore. Chiedete a David Morse, il<br />
leader, o a R. J. Mical e Dave Nee-<br />
dle, o a chiunque altro, che ha lavo-<br />
rato sia sul software che sull'hard-<br />
ware. La risposta è sempre uguale.<br />
Dice R. J. Mical: "Jay è chiamato 'il<br />
padre di <strong>Amiga</strong>', giustamente, per-<br />
ché nel profondo del computer stan-<br />
no la sua ispirazione e i suoi proget-<br />
ti". Miner ha progettato i chip che<br />
governano il funzionamento della<br />
macchina. "Volevamo estendere le<br />
possibilità del personal computer",<br />
puntualizza Morse, "e Jay pensò a<br />
come farlo in <strong>con</strong>creto.<br />
Da un punto di vista tecnico, è fuori<br />
di dubbio che Jay sia il padre di A-<br />
miga".<br />
Dave Needle è d'accordo. "La sua<br />
dote maggiore sta nell'incredibile<br />
intuito su ciò che è realmente imple-<br />
mentabile nel silicio. In più, è una<br />
bravissima persona. Sì, Jay è il pa-<br />
dre di <strong>Amiga</strong>".<br />
Non èfacile essere padri, nemmeno<br />
di un computer. Miner entrò nel pro-<br />
getto <strong>con</strong>sapevole delle poche<br />
chance di successo.<br />
Di fronte all'egemonia di Apple e<br />
IBM, le opportunità di affermare una<br />
nuova piattaforma erano poche. Ma<br />
c'erano.<br />
La carta vincente di <strong>Amiga</strong> furono i<br />
giochi. Il progetto nacque in pieno<br />
boom dei videogiochi, un fatto che<br />
nel bene o nel male ha influenzato<br />
molto la natura di <strong>Amiga</strong>. Era un<br />
mercato che Miner <strong>con</strong>osceva be-<br />
ne, essendo stato il progettista dei<br />
chip per la <strong>con</strong>sole Atari 2600. 11<br />
2600 diventò macchina di dominio<br />
comune, portando una quantità in-<br />
<strong>con</strong>cepibile di denaro nelle casse<br />
della società.<br />
Computer da gioco?<br />
Miner voleva costruire un computer.<br />
"Dopo il 2600 mi dedicai alla serie<br />
400/800". La tecnologia <strong>con</strong>tinuava<br />
a evolversi, e Miner voleva realizza-<br />
re un grande computer. "Volevo co-<br />
struire un 68000" dice. "Pensavo<br />
che sarebbe stata la generazione<br />
successiva". Ma Atari non era inte-<br />
ressata. "Primavolevano avere tem-<br />
po di sfruttare al massimo 400 e 800.<br />
In quel momento molti di noi abban-<br />
donarono 1'Atari".<br />
Per i tre anni successivi, Miner pro-<br />
gettò chip custom per l'industria<br />
biomedica. I cuori di <strong>Amiga</strong> non so-<br />
no i soli che funzionano grazie a Mi-<br />
ner: "Ho sviluppato chip per pace-<br />
maker, capaci di ri<strong>con</strong>oscere e<br />
compensare i malfunzionamenti<br />
cardiaci". E arrivò <strong>Amiga</strong>.<br />
11 2600 era ancora commercialmen-<br />
te valido, come i finanziatori e il ma-<br />
nagement di <strong>Amiga</strong> potevano <strong>con</strong>-<br />
statare. "Volevamo avere la nostra<br />
fetta della torta dei videogame".<br />
Miner voleva ancora costruire un<br />
computer sofisticato, ma i soldi per<br />
<strong>Amiga</strong> erano soldi per i giochi.<br />
"I nostri finanziatori, David Morse e<br />
R. J. volevano un videogame" ricor-<br />
da Miner <strong>con</strong> divertimento. "Il me-<br />
glio che potevo fare era un videoga-<br />
me espandibile in un vero compu-<br />
ter, e fu ciò che accadde".<br />
Non fu facile, e neanche noioso.<br />
Vita da cani<br />
In tutte le storie c'è sempre un prota-<br />
gonista nell'ombra: in questo caso si<br />
tratta di Michi, il cane di Miner, com-<br />
preso nell'accordo stipulato <strong>con</strong><br />
Morse. Quando Miner andava a la-<br />
vorare, così faceva Michi. Vi era una<br />
sorta di simbiosi tra uomo e cane, al<br />
punto che Dave Needle ritiene mag-<br />
giore il merito del se<strong>con</strong>do nello svi-<br />
luppo di <strong>Amiga</strong>.<br />
"Il cane presenziava a ogni riunione<br />
e abbaiava al momento giusto. Mi-<br />
chi è il reale inventore di <strong>Amiga</strong> e il<br />
responsabile autentico del lavoro di<br />
sviluppo" asserisce Needle. "Jay si<br />
sedeva al tavolo da disegno, e il ca-<br />
ne sotto di lui. Jay disegnava un ga-<br />
te, e poi guardava Michi, se il cane<br />
ringhiava, Jay cancellava il gate, e<br />
viceversa".<br />
Needle, che non ama i cani, non è<br />
d'accordo sul fatto che il <strong>con</strong>tributo<br />
di Michi ad <strong>Amiga</strong> non sia stato rico-<br />
nosciuto. "Sapevamo che Michi a-<br />
veva svolto la maggior parte del la-<br />
voro. Ma non era giusto dare tutti i<br />
meriti a un cane, così va bene che li<br />
abbia Jay".<br />
Per un po' di tempo è stato duro ca-<br />
pire a che tipo di macchina avesse<br />
portato il lavoro di Miner. Nonostan-<br />
te il suo impegno nel voler costruire<br />
un vero computer, Miner era dovuto<br />
scendere a qualche compromesso<br />
dettato dalla realtà del mercato. Se<br />
la gente voleva giochi, lui avrebbe<br />
costruito un computer <strong>con</strong> cui gio-<br />
care. Dopo tutto, i giochi avevano<br />
<strong>con</strong>tribuito a far entrare i PC IBM in<br />
migliaia di case. "Il fatto che fosse<br />
disponibile software professionale<br />
<strong>con</strong>sentiva alla gente di comprarsi<br />
un personal e sbrigare gli affari tra<br />
un volo e l'altro <strong>con</strong> Flight Simula-<br />
tor".<br />
Così Miner insisteva per avere soft-<br />
ware professionale su <strong>Amiga</strong>. "Vole-<br />
vo avere software serio, che la gen-<br />
te potesse usare su un computer a-<br />
datto anche per l'istruzione e il di-<br />
vertimento dei propri figli".<br />
Inizi e sviluppi<br />
A complicare tutto c'era una perico-<br />
losa carenza di fondi.<br />
Nonostante il gruppo fosse <strong>con</strong>sa-<br />
pevole di essere nel mezzo di un'av-<br />
ventura del tutto particolare, cre-<br />
sceva la <strong>con</strong>sapevolezza che il tem-<br />
po e i soldi necessari a realizzare il<br />
sogno erano limitati. "Alla fine Ami-<br />
ga era pronto" ricorda Miner, "ma lo<br />
avevamo fatto lavorando 24 ore al<br />
giorno".<br />
Gli sforzi, per quanto eroici, non fu-<br />
rono sufficienti a <strong>con</strong>servare I'indi-<br />
pendenza di <strong>Amiga</strong>.<br />
Di fronte a una situazione finanziaria<br />
critica, la società fu venduta alla<br />
Commodore. Miner rimase a lavora-<br />
re al progetto, nonostante <strong>con</strong>trasti<br />
occasionali.<br />
"A un certo punto la Commodore vo-<br />
leva eliminare la porta di espansio-<br />
ne. Difesi il mio lavoro <strong>con</strong> le unghie<br />
e <strong>con</strong> i denti, finché non arrivò I'OK".<br />
Per una battaglia vinta, una persa.<br />
Miner voleva una tastiera staccabi-<br />
le, per chiarire che <strong>Amiga</strong> era un ve-<br />
ro computer. "La gente vedeva una<br />
tastiera incorporata nell'unità cen-<br />
trale e diceva 'Questo è un videoga-<br />
me'. Vedevaqualcosa stile IBM e di-<br />
ceva 'Oh, questo è un computer'.<br />
Volevo <strong>con</strong>tare su questo atteggia-