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06 - <strong>tempted</strong><br />
Stevie Rae non sapeva proprio come dirglielo. Zoey aveva già tanti altri<br />
problemi ed era difficile<br />
parlarne, persino con la sua migliore amica. Come aveva fatto a cacciarsi<br />
in un guaio simile? Ormai non aveva più importanza. Le avrebbe confessato<br />
tutto.<br />
ISBN 978-88-429-1687-1<br />
9 / UUUti. C7 I UU / I<br />
9788842916871<br />
Mi chiamo Stevie Rae Johnson, ho diciassette anni e un tempo ero la<br />
migliore amica di Zoey Redbird, la prima Somma Sacerdotessa novizia della<br />
Storia. Adesso che mi sono Trasformata in una vampira, però, ho paura di<br />
aver rovinato tutto. A una migliore amica non si dovrebbe nascondere nulla,<br />
giusto? Io invece non posso confidare a Zoey i miei segreti, altrimenti<br />
rischierei di perderla. Perché ho fatto una cosa terribile: ho salvato la<br />
vita a uno dei nostri nemici, Rephaim, il capo dei demoni-corvo. So che lui<br />
ha aggredito moltissimi novizi della Casa della Notte eppure, quando l'ho<br />
visto accasciato a terra, spaventato e ferito, ho capito che proprio non<br />
potevo lasciarlo lì, da solo. Allora l'ho portato in un luogo sicuro e l'ho<br />
curato. Quando inizierà a stare meglio, spero di convincerlo a voltare le<br />
spalle al Male e ad aiutarci. Dobbiamo assolutamente scoprire dove si trova<br />
Kalona -l'essere immortale che minaccia di distruggere la razza umana -<br />
prima che sia troppo tardi. Lui infatti sta usando il suo potere per<br />
entrare nei sogni di Zoey: vuole sedurla e farla diventare una sua alleata!<br />
E, per lei, ormai è sempre più diffìcile resistere al suo fascino<br />
diabolico...<br />
P.C. Cast è nata a Watseka, Illinois, ma ha trascorso parte della sua<br />
giovinezza in Oklahoma, imparando ad amare i cavalli da corsa e la<br />
mitologia. Dopo il liceo, si è arruolata nell'Aeronautica ma, nel<br />
frattempo, ha continuato a nutrire la sua passione per la narrativa, alla<br />
quale adesso si dedica quasi interamente, alternandola al lavoro di<br />
insegnante. Vive a Tulsa con la figlia, due cani e un gatto viziatissimo.<br />
Kristin Cast è sua figlia e frequenta l'University of Tulsa, dove studia<br />
Comunicazione. La parola scritta l'ha sempre affascinata: al liceo, era<br />
direttore del giornale della scuola e adesso è un'autrice a tutti gli<br />
effetti. I romanzi con protagonisti Zoey e i vampiri della Casa della<br />
Notte, di cui Tempted è il sesto episodio, hanno ottenuto un enorme<br />
successo in tutto il mondo e la serie è diventata un fenomeno di culto.<br />
www.lacasadellanotte.com<br />
Iscriviti al gruppo Facebook della Casa della Notte<br />
Grafica: Rumore Bianco In copertina: foto © Herman Estevez<br />
€ 16,50 www.editricenord.it<br />
l<br />
P.C. Cast Kristin Cast<br />
TEMPTED<br />
Romanzo<br />
TRADUZIONE DI ELISA VILLA<br />
EDITRICE N^RD<br />
Kristin e io desideriamo dedicare questo libro a Jennifer Weis, la nostra<br />
favolosa editor, con cui è un tale piacere lavorare da rendere sopportabili<br />
revisioni e riscritture. We ** you, Jen!<br />
ZOEY<br />
Tulsa era ricoperta di ghiaccio. Una magica falce di luna faceva<br />
scintillare i tetti dell'abbazia benedettina dove avevamo appena regolato i<br />
conti con un pericoloso angelo caduto e una Somma Sacerdotessa malvagia.<br />
Osservai la Grotta di Maria, il luogo di potere dove poco prima erano stati<br />
personificati Spirito, Sangue, Terra, Umanità e Notte, riunitisi per<br />
trionfare sull'odio e sulle tenebre. Fissai la statua intagliata al suo<br />
interno: Maria aveva un'espressione serena, le guance coperte di ghiaccio<br />
che rilucevano come se lei stesse piangendo per una gioia silenziosa.<br />
Spostai lo sguardo verso il cielo e inviai mentalmente una preghiera alla<br />
splendida mezzaluna che simboleggiava la mia Dea, Nyx. Siamo vivi. Kalona e<br />
Neferet se ne sono andati. « Grazie », mormorai.<br />
Ascolta il tuo cuore...<br />
Lievi e dolci come foglie sfiorate dalla brezza estiva, le parole di Nyx<br />
scivolarono nella mia mente con tanta leggerezza che i sensi quasi non le<br />
percepirono, ma s'incisero nel profondo della mia anima.<br />
Ero solo in parte consapevole della presenza di molte persone intorno a me.<br />
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06 - <strong>tempted</strong><br />
Udivo l'insieme di grida, chiacchiere, pianti e perfino risate che riempiva<br />
la notte, ma mi sembrava lontano. In quel momento, le uniche cose reali per<br />
me erano la luna nel cielo e la cicatrice sul petto<br />
che pizzicava, ma non in modo doloroso, per niente. Si trattava di una<br />
familiare sensazione di calore, di un formicolio che mi annunciava che Nyx<br />
mi aveva di nuovo Segnata come sua. Se avessi sbirciato sotto la<br />
scollatura, avrei trovato un nuovo tatuaggio a decorare quel lungo squarcio<br />
con un'esotica filigrana color zaffiro, a dimostrazione del fatto che stavo<br />
seguendo la via che la Dea aveva scelto per me.<br />
« Devo andare a cercare Stevie Rae, Johnny B e Dallas. Erik, Heath,<br />
controllate il perimetro dell'abbazia e assicuratevi che tutti i Raven<br />
Mocker se ne siano andati con Ka-lona e Neferet! »<br />
L'ordine urlato da Dario mi riportò alla realtà e venni travolta da un<br />
insieme di rumori assordanti, neanche avessero acceso un iPod a tutto<br />
volume. « Ma Heath è umano: un Raven Mocker ci metterebbe un secondo a<br />
ucciderlo! » Le parole mi erano uscite di bocca prima che potessi fermarle,<br />
dando nuovamente prova delle mie abilità di Somma Cretina.<br />
Come previsto, Heath si gonfiò come un rospo. « Zo, non sono mica una<br />
femminuccia del cavolo! »<br />
Erik, inversione guarda-come-sono-alto-adulto-e-vampiro, sbuffò. « No, tu<br />
sei un umano del cavolo. Aspetta un attimo: in effetti questo sì che ti<br />
rende una femminuccia! » « Fantastico, abbiamo appena sconfitto i cattivi<br />
ed Erik e Heath sono già lì a picchiarsi i pugni sul petto. Che novità! »<br />
Afrodite si esibì nel suo ghigno sarcastico brevettato e si diresse verso<br />
Dario. Quando si rivolse a lui, i suoi modi cambiarono completamente. «<br />
Ehi, figone, tutto bene?»<br />
« Sì, non devi preoccuparti per me. » Invece di stringerla tra le braccia<br />
per il solito bacio osceno, Dario rimase concentrato su Stark.<br />
Afrodite seguì lo sguardo del Figlio di Èrebo. « Oh, che schifo! È<br />
letteralmente carbonizzato! »<br />
Stark si era alzato, ma sembrava ancora malfermo sulle gambe.<br />
« Scusa, Dario, ma forse è meglio se porti dentro Stark. Ci penso io a<br />
recuperare Stevie Rae e a sistemare le cose qui», intervenne Erik. «Lascerò<br />
perfino che Heath dia una mano », aggiunse con un tono sprezzante che lo<br />
fece sembrare un vero stronzo presuntuoso.<br />
« Tu lascerai che io dia una mano? Grazie tante, mammi-na\ » sbottò subito<br />
Heath.<br />
« Scusa, Zoey, quale dei due dovrebbe essere il tuo ragazzo? » Nonostante<br />
le pessime condizioni in cui si trovava, Stark sembrava divertirsi molto.<br />
« Io! » dissero all'unisono Erik e Heath.<br />
« Oh, cazzo, Zoey! I tuoi fidanzati sono due idioti! » commentò Afrodite.<br />
Stark ridacchiò, ma gli venne un attacco di tosse che si trasformò in un<br />
rantolo doloroso. I suoi occhi si rovesciarono e poi, neanche fosse una<br />
molla Slinky, lui crollò a terra di botto.<br />
Muovendosi con l'incredibile rapidità dei Figli di Èrebo, Dario afferrò<br />
Stark prima che picchiasse la testa. « Devo portarlo subito dentro. »<br />
Accasciato tra le braccia di Dario, Stark sembrava morto. Mi sentivo sul<br />
punto di esplodere. «Io... io non so neanche dove sia l'infermeria »,<br />
balbettai.<br />
«Nessun problema. Chiedo a una pinguina», intervenne Afrodite, pratica come<br />
sempre.<br />
« Zoey, non vieni con noi? » chiese Dario.<br />
« Arrivo appena posso. »<br />
Prima che avessi il tempo di affrontare la questione Erik/Heath, una voce<br />
alle mie spalle mi salvò, almeno<br />
per il momento: « Zy, vai pure con Dario e Afrodite. Mi occupo io di Scemo<br />
e più Scemo, e mi accerterò pure che qui fuori non sia rimasta nessuna<br />
caccola di mostro schifoso ».<br />
«Stevie Rae, sei la migliore amica più fantastica del mondo! » Mi voltai e<br />
le diedi un rapido abbraccio, felice che lei fosse di nuovo normale. A<br />
dirla tutta, sembrava così normale che provai una strana fitta al cuore<br />
quando notai, come se fosse la prima volta, i tatuaggi scarlatti che le<br />
incorniciavano il viso. Mi sentii trafiggere da una stilettata di disagio.<br />
Fraintendendo la mia esitazione, lei sorrise e mi rassicurò: « Non<br />
preoccuparti per quei due sfigati. Sto diventando piuttosto brava a<br />
dividerli ». Dato che me ne restavo lì a fissarla, il sorriso sul suo volto<br />
si spense. « Ehi, lo sai vero che tua nonna sta bene? Kramisha l'ha<br />
riportata dentro e suor Mary Angela mi ha appena detto che andava a<br />
controllare che fosse tutto a posto. »<br />
« Sì, mi ricordo che Kramisha l'aiutava con la sedia a rotelle. È solo che<br />
io... » Non finii la frase. Io cosa? Come potevo ammettere che ero<br />
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06 - <strong>tempted</strong><br />
perseguitata dalla sensazione che qualcosa non andasse con la mia migliore<br />
amica e col suo gruppo di novizi rossi? E soprattutto, come potevo dirlo a<br />
lei?<br />
« Coraggio, sei solo stanca e preoccupata per un sacco di cose », mi<br />
consolò Stevie Rae.<br />
Era una lacrima di comprensione il guizzo che ho visto scintillare nei suoi<br />
occhi? O è qualcos'altro, qualcosa di molto più oscuro?<br />
« Stai tranquilla, Zy, mi occuperò io di tutto qui fuori. Tu assicurati<br />
soltanto che Stark stia bene. » Mi abbracciò di nuovo e poi mi diede una<br />
spintarella in direzione dell'abbazia.<br />
« 'Kay. Grazie », replicai con grande sfoggio di fantasia, ignorando i due<br />
idioti che continuavano a fissarmi.<br />
Quando m'incamminai verso l'ingresso, Stevie Rae mi gridò dietro: «Ehi,<br />
ricorda a Dario di tenere d'occhio l'orologio! Manca solo un'ora al sorgere<br />
del sole, e sai che noi rossi dobbiamo stare al riparo durante il giorno ».<br />
«Sì, tranquilla. Me ne ricorderò.»<br />
Il problema era che per me stava diventando sempre più difficile<br />
dimenticare che Stevie Rae non era più quella di una volta.<br />
STEVIE RAE<br />
«Ehi, voi due, comportatevi bene. Non voglio ripeterlo più, okay? » Stevie<br />
Rae mise le mani sui fianchi e lanciò un'occhiataccia a Erik e a Heath.<br />
Poi, senza staccare lo sguardo da loro, strillò: « Dallas! »<br />
Il ragazzo la raggiunse di corsa. « Dimmi, Stevie Rae. » « Dobbiamo<br />
assicurarci che i Raven Mocker se ne siano andati sul serio. Trova Johnny<br />
B, poi vai con Erik a ispezionare il lato sud dell'abbazia. Io controllerò<br />
gli alberi lungo la Ventunesima. » « Da sola? » chiese Erik.<br />
« Sì, da sola. Hai forse dimenticato che, se pesto il piede, posso far<br />
tremare la terra? E posso anche sollevarti di peso e farti cadere su quel<br />
tuo stupido culo geloso. Penso proprio di potermela cavare a controllare<br />
quegli alberi tutta da sola. »<br />
Dallas rise. « E io penso proprio che una vampira rossa con un'affinità con<br />
la terra batta alla grande un vampiro blu esperto d'arte drammatica. »<br />
Il commento fece ridere anche Heath, con conseguente incazzatura di Erik.<br />
« Non pensateci neanche! Se voi due non sapete dire niente di decente,<br />
allora chiudete quelle boccacce », saltò su Stevie Rae prima che i ragazzi<br />
ricominciassero a insultarsi.<br />
In quel momento arrivò Johnny B. « Stevie Rae, mi cer-<br />
cavi? Ho incrociato Dario prima, mentre stava portando l'arciere<br />
nell'abbazia. Mi ha detto di venire subito da te. » Stevie Rae tirò un<br />
sospiro di sollievo. «Meno male! Voglio che tu e Heath andiate a<br />
controllare il lato dell'abbazia che dà sulla Lewis. »<br />
« Okay. Avanti, quarterback, vediamo come te la cavi. » Johnny B finse di<br />
tirare un pugno a Heath.<br />
« Fate attenzione a quegli alberi del cavolo e alle zone in ombra.» Stevie<br />
Rae scosse la testa vedendo Heath schivare il colpo e passare all'attacco<br />
con una serie di finti ganci alla spalla di Johnny B.<br />
«Stai tranquilla, ce la caveremo benissimo», replicò Dallas, incamminandosi<br />
con Erik.<br />
«Spicciatevi», aggiunse Stevie Rae. «Manca poco al sorgere del sole. Ci<br />
vediamo davanti alla Grotta di Maria tra mezz'ora. Se trovate qualcosa,<br />
strillate e arriviamo tutti di corsa. »<br />
Si assicurò che i ragazzi andassero nella direzione giusta, quindi si voltò<br />
e iniziò il suo giro di ricognizione. Ca-volaccio, che rottura! Voleva un<br />
sacco di bene a Zoey, ma avere a che fare coi suoi fidanzati cominciava a<br />
farla sentire come un rospo in un tornado. Una volta credeva che Erik fosse<br />
il più figo del mondo, ma, dopo aver passato un paio di giorni con lui,<br />
aveva cambiato idea: era un grandissimo rompiballe con un ego<br />
ipersviluppato. Heath era molto dolce, ma era solo un umano, e Zy faceva<br />
bene a preoccuparsi per lui. Non c'era dubbio che gli umani morissero con<br />
molta più facilità dei vampiri e perfino dei novizi. Si guardò indietro<br />
alla ricerca di Johnny B e di Heath, ma ormai la gelida ombra degli alberi<br />
l'aveva inghiottita e non riuscì a vedere nessuno.<br />
Non che a Stevie Rae dispiacesse stare da sola, tanto per cambiare. Johnny<br />
B avrebbe tenuto d'occhio Heath.<br />
In verità era contenta di essersi liberata di lui e di quel geloso di Erik<br />
almeno per un po'. Quei due le facevano apprezzare moltissimo Dallas. Con<br />
lui era tutto così facile! Tra di loro c'era qualcosa, ma Dallas sapeva che<br />
Stevie Rae doveva occuparsi di un sacco di cose, quindi cercava di non<br />
complicarle la vita. E, quando Stevie Rae aveva un momento libero, era<br />
sempre lì per lei. Semplice, allegro e bellissimo: ecco com'era Dallas.<br />
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Zoey avrebbe qualcosina da imparare da me su come gestire i ragazzi, pensò<br />
mentre arrancava nel boschetto che proteggeva l'abbazia dal traffico della<br />
Ventunesima Strada.<br />
Be', una cosa era certa: era una serata schifosa. Stevie Rae aveva fatto<br />
appena pochi passi e i suoi corti riccioli biondi erano già fradici.<br />
Cavolaccio, l'acqua le gocciolava perfino dal naso! Si asciugò il viso col<br />
dorso della mano. Era tutto così buio e silenzioso che metteva paura. I<br />
semafori e i lampioni erano spenti e sulla strada non passava nessuno,<br />
nemmeno una pattuglia della polizia. Stevie Rae perse l'equilibrio e<br />
scivolò in un fosso. Solo grazie all'eccezionale visione notturna da<br />
vampira rossa riuscì a orientarsi e a ritornare sulla strada maestra.<br />
Sembrava che Kalona avesse portato via con sé anche i suoni e la luce.<br />
Sentendosi una fifona, Stevie Rae si scostò i capelli bagnati dalla fronte<br />
e riacquistò il controllo. « Ti stai comportando come una gallina, e lo sai<br />
benissimo quanto sono stupide le galline! » Le sue parole echeggiarono in<br />
modo sinistro nella città deserta e lei si spaventò ancora di più. Perché<br />
cavolo era così nervosa? « Magari è perché continui a tenere nascoste delle<br />
cose alla tua migliore amica », borbottò, ma se ne pentì subito: la sua<br />
voce risuonava in modo troppo inquietante in quella notte buia e piena di<br />
ghiaccio.<br />
Ma doveva parlare con Zoey. Assolutamente. Solo che<br />
era così difficile trovare l'occasione giusta! E poi Zoey aveva già tanti<br />
altri problemi per la testa che non le serviva certo ulteriore stress e...<br />
e... era dura parlarne, perfino con Zoey.<br />
Stevie Rae diede un calcio a un ramo spezzato. Sapeva che non importava<br />
quanto fosse dura. Avrebbe parlato con Zoey. Sicuro. Dopo, però. Magari<br />
molto, molto dopo.<br />
Meglio concentrarsi sul presente.<br />
Stevie Rae scrutò tra i rami degli alberi e tirò un sospiro di sollievo:<br />
non c'erano grossi corvi semiumani in agguato sopra di lei. Decise quindi<br />
di proseguire verso la Ventunesima.<br />
Fu soltanto quando arrivò al cancello che separava l'abbazia da un<br />
condominio elegante che Stevie Rae cominciò a sentire quell'odore.<br />
Sangue.<br />
Sangue sbagliato.<br />
Si fermò ad annusare l'aria, come un animale selvatico. C'era puzzo di<br />
umidità e muffa, unito all'aroma pungente degli alberi e al tanfo<br />
dell'asfalto sotto i suoi piedi. Lo ignorò e si concentrò sul sangue. Non<br />
era umano, né di novizio, perciò non sapeva di sole e di primavera, di<br />
miele e cioccolato, di amore e di vita e di tutto ciò che lei aveva sempre<br />
sognato. No, l'odore di quel sangue era troppo oscuro. Troppo denso. Troppo<br />
inumano. Ma si trattava sempre di sangue, e l'attirava, benché sapesse, nel<br />
profondo dell'anima, quanto ciò fosse sbagliato.<br />
Fu il profumo di qualcosa d'insolito, di ultraterreno, che la condusse ai<br />
primi schizzi cremisi. Nella tempestosa oscurità che precedeva l'alba,<br />
perfino la sua supervista non scorse altro che chiazze scure sul ghiaccio<br />
che ricopriva la strada e l'erba lì accanto. Ma Stevie Rae sapeva che si<br />
trattava di sangue. Di molto sangue.<br />
Solo che lì non c'erano animali o umani feriti.<br />
C'era invece una traccia di oscurità liquida che si addensava sul ghiaccio,<br />
allontanandosi dalla strada per andare verso la zona più fitta di alberi<br />
dietro l'abbazia.<br />
Il suo istinto di predatore prese il sopravvento e Stevie Rae seguì le<br />
tracce senza fare rumore, quasi senza respirare.<br />
Lo trovò accanto a uno degli alberi più grandi, nascosto sotto un immenso<br />
ramo spezzato di recente, come se si fosse trascinato lì per morire.<br />
Stevie Rae provò un brivido di paura. Era un Raven Mocker.<br />
Era enorme, molto più grosso di quanto non le fosse sembrato da lontano.<br />
Giaceva sul fianco, con la testa girata di lato. Aveva un'ala spezzata e il<br />
braccio umano era coperto di sangue e piegato in modo innaturale. Anche le<br />
gambe erano umane ed erano rannicchiate in posizione fetale. Stevie Rae<br />
ricordava che Dario aveva sparato ai Raven Mocker mentre lui, Zy e il<br />
gruppo galoppavano come fulmini lungo la Ventunesima. Perciò doveva averlo<br />
colpito mentre era in volo.<br />
« Cavolaccio, dev'essere stata una caduta mica da ridere », commentò<br />
sottovoce.<br />
Stava per chiamare Dallas perché l'aiutasse a portare via il corpo, quando<br />
il Raven Mocker si mosse.<br />
Stevie Rae rimase come pietrificata. Il mostro spalancò gli occhi rossi e<br />
la fissò, con un'espressione di stupore incredibilmente umana in quel muso<br />
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di uccello.<br />
D'istinto, Stevie Rae sollevò le mani, preparandosi a evocare la terra.<br />
« Uccidimi », disse lui, a corto di fiato per il dolore.<br />
Il suono della sua voce era così umano, così del tutto<br />
inatteso, che Stevie Rae abbassò le braccia e indietreggiò di un passo. «<br />
Sai parlare? »<br />
A quel punto, il Raven Mocker fece una cosa che la sconvolse e che avrebbe<br />
cambiato per sempre il corso della sua vita.<br />
Rise.<br />
Fu un suono asciutto e secco che si concluse in un gemito di pura<br />
sofferenza. Ma era una risata. « Sì, io parlo. Sanguino. Muoio. Perciò<br />
uccidimi e facciamola finita. » Poi cercò di mettersi seduto, come se<br />
volesse affrontare la morte con fierezza, ma il movimento gli strappò un<br />
grido di dolore. Quegli occhi troppo umani si rovesciarono e il Raven<br />
Mocker crollò sul terreno gelato, privo di sensi.<br />
Stevie Rae reagì d'istinto e, quando lo raggiunse, esitò appena un secondo.<br />
Nel profondo del cuore, aveva già deciso.<br />
Lui era caduto faccia a terra, quindi fu facile spostare l'ala. Era grande,<br />
molto grande, come... come un uomo, e lei si preparò a sollevare un peso<br />
notevole. Ma non fu così. Il Raven Mocker era talmente leggero che<br />
trascinarlo risultò semplicissimo, anche se il cervello continuava a<br />
gridarle: Ma che diavolo stai facendo?<br />
Che diavolo stava facendo?<br />
Stevie Rae non lo sapeva. Sapeva solo cosa non stava facendo: non stava<br />
uccidendo il Raven Mocker.<br />
ZOEY<br />
« Guarirà? » Avevo cercato di bisbigliare per non svegliare Stark, ma senza<br />
successo.<br />
Nonostante il dolore, lui tentò di sfoggiare il suo solito sorrisetto da<br />
ragazzaccio. « Non sono ancora morto. »<br />
« E io non stavo parlando con te », replicai con un tono molto più irritato<br />
di quanto non avessi voluto.<br />
« Calma, u-we-tsi a-ge-hu-tsa », mi rimproverò con dolcezza nonna Redbird<br />
mentre suor Mary Angela, madre superiora dell'abbazia, l'aiutava ad<br />
accomodarsi su una poltroncina.<br />
« Nonna! Eccoti qui! »<br />
« È solo preoccupata per me. » Stark richiuse gli occhi. « Questo lo so,<br />
tsi-ta-ga-a-s-ha-ya, ma Zoey è un'apprendista Somma Sacerdotessa e deve<br />
imparare a controllare le emozioni. »<br />
Tsi-ta-ga-a-s-ha-ya! Sarei scoppiata a ridere come una matta se la nonna<br />
non fosse stata così debole e pallida e se io non fossi stata così... be',<br />
preoccupata in generale. « Scusa nonna, ma è difficile mantenere la calma<br />
quando le persone che ami di più fanno di tutto per morire! E, tra<br />
parentesi, tu non dovresti essere a letto? » « Ci andrò presto, u-we-tsi<br />
a-ge-hu-tsa. » «Cosa significa tsi-ta-ga-qualcosa?» Stark sembrava<br />
divertito e curioso, anche se la sua voce era impastata<br />
per il dolore: Dario gli stava spalmando una pomata per le bruciature.<br />
«Tsi-ta-ga-a-s-ha-ya significa 'galletto'», gli spiegò la nonna correggendo<br />
la sua pronuncia.<br />
Gli occhi di Stark scintillarono allegri. « Dicono che lei è molto saggia.<br />
»<br />
« Il che è molto meno interessante di quanto dicono di te,<br />
tsi-ta-ga-a-s-ha-ya », replicò la nonna.<br />
Stark rise, ma subito gli mancò il fiato per il dolore. «Sta' fermo! » lo<br />
rimproverò Dario. Ero davvero in preda al panico, ma cercai di non darlo a<br />
vedere. « Sorella, mi pareva di aver capito che voi qui avevate un<br />
medico... »<br />
« Un medico umano non lo può aiutare », precisò Dario prima che suor Mary<br />
Angela potesse aprire bocca. «Deve riposare, stare tranquillo e... »<br />
« Riposare e stare tranquillo va benissimo. Come ho fatto notare prima, non<br />
sono ancora morto. » Stark fissò Dario, che alzò le spalle e gli rivolse un<br />
rapido cenno di assenso.<br />
Avrei fatto meglio a ignorarli, ma la mia pazienza era evaporata molte,<br />
molte ore prima. «Okay, cos'è che mi state nascondendo? »<br />
La suora che stava aiutando Dario mi lanciò un'occhiata lunga e gelida. «<br />
Forse il ragazzo ha bisogno di sapere che non si sarebbe sacrificato<br />
invano. »<br />
Quelle parole brusche mi fecero sentire terribilmente in colpa,<br />
stringendomi un nodo in gola che mi rese impossibile rispondere. Stark non<br />
aveva esitato a sacrificare la sua vita per salvare la mia. Deglutii con<br />
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forza. Quanto valeva la mia vita? Ero solo una ragazzina, avevo appena<br />
diciassette anni. Avevo combinato una serie infinita di casini. Ero la<br />
reincarnazione di una donna creata per in-<br />
20<br />
trappolare un angelo caduto, e ciò significava che, nel profondo del cuore,<br />
non potevo fare a meno di amarlo, pur sapendo che non dovevo... che non<br />
potevo...<br />
No, non valevo quel sacrificio.<br />
« Questo lo so già. » Nella voce di Stark non c'era la minima esitazione;<br />
sembrava forte e sicuro.<br />
Sbattei le palpebre per ricacciare indietro le lacrime e incrociai il suo<br />
sguardo.<br />
« Ho solo fatto il mio dovere », disse lui. « Io sono un Guerriero. E ho<br />
giurato di dedicare la mia vita al servizio di Zoey Redbird, Somma<br />
Sacerdotessa e Prescelta di Nyx. Questo vuol dire che opero per la nostra<br />
Dea: essere buttato a terra e bruciacchiato un pochino non è niente, se in<br />
questo modo ho aiutato Zoey a sconfiggere i cattivi. »<br />
« Ben detto, tsi-ta-ga-a-s-ha-ya », fece la nonna.<br />
« Sorella Emily, ti sospendo dal turno in infermeria », ordinò la madre<br />
superiora. « Per favore, manda qui suor Bianca. Penso che faresti meglio a<br />
riflettere un po' su Luca 6,37. »<br />
« Come desidera, sorella », replicò lei, affrettandosi a lasciare la<br />
stanza.<br />
« Luca 6,37? » chiesi.<br />
« 'Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete<br />
condannati; perdonate e vi sarà perdonato' », recitò la nonna.<br />
Poi Damien bussò gentilmente alla porta socchiusa. «Possiamo entrare? C'è<br />
qualcuno qui che muore dalla voglia di vedere Stark. »<br />
Il « Wuuf » di conferma ci fece capire all'istante a chi si stesse<br />
riferendo.<br />
Stark voltò le spalle alla porta. « Non farla entrare. Di' a Jack che<br />
adesso è sua. »<br />
21<br />
« No, Damien. Di' a Jack di portare qui Duchessa », replicai.<br />
«Zoey, no, io... »<br />
« Fatela entrare e basta. » Incrociai lo sguardo di Stark. « Ti fidi di me?<br />
»<br />
Mi fissò per quella che mi parve un'eternità. Sembrava così vulnerabile e<br />
spaventato, ma alla fine annuì deciso « Mi fido di te. »<br />
«Vieni, Damien. »<br />
Lui mormorò qualcosa, quindi si fece da parte e Jack, il suo ragazzo, entrò<br />
nella stanza. Aveva le guance arrossate e i suoi occhi luccicavano in modo<br />
sospetto. Si fermò dopo un paio di passi e si girò verso la porta. «Vieni.<br />
Non avere paura. C'è il tuo padrone, qui! »<br />
La labrador bionda entrò e mi stupii di quanto potesse diventare silenziosa<br />
una cagnolona così grossa. Si fermò un attimo accanto a Jack e alzò il muso<br />
verso di lui, scodinzolando.<br />
« Va tutto bene. Sta meglio adesso. » Jack si asciugò le lacrime che gli<br />
scorrevano sulle guance.<br />
Duchessa si voltò verso il lettino e il suo sguardo andò dritto sul<br />
padrone.<br />
« Ciao, bella. » Stark aveva la voce rotta dal pianto.<br />
Lei sollevò le orecchie e piegò la testa di lato.<br />
Stark le fece segno di avvicinarsi. « Vieni, Due. »<br />
Fu come se quell'ordine avesse abbattuto la diffidenza di Duchessa;<br />
all'improvviso, la cagnolona balzò in avanti, scodinzolando come una matta.<br />
Nonostante i suoi quaranta chili, sembrava essere tornata un cucciolo.<br />
« No! Non sul letto! » ordinò Dario.<br />
Duchessa obbedì e si accontentò di appoggiare la testa contro il fianco di<br />
Stark. E lui, il viso acceso di gioia, non<br />
22<br />
smetteva più di accarezzarla e di ripeterle quanto gli fosse mancata e<br />
quanto fosse brava.<br />
Non mi accorsi di stare piangendo finché Damien non mi passò un fazzoletto<br />
di carta.<br />
« Grazie », bofonchiai.<br />
Lui mi sorrise e andò a consolare Jack (oltre a dare pure a lui un<br />
fazzoletto). Poi lo abbracciò e gli disse: « Vieni, Jack, andiamo a cercare<br />
la stanza che ci hanno preparato le suore. Devi riposare ».<br />
Lui tirò su col naso, soffocò un singhiozzo e annuì, lasciando che Damien<br />
lo accompagnasse fuori dell'infermeria.<br />
«Jack, aspetta », li fermò Stark. «Sei stato bravissimo a prenderti cura di<br />
Pagina 6
06 - <strong>tempted</strong><br />
Due mentre io non c'ero. »<br />
« È stato un piacere. Io non avevo mai avuto un cane, perciò non sapevo<br />
quanto sono fantastici... » La voce di Jack s'incrinò solo un pochino. Si<br />
schiarì la gola e riprese: «Sono... sono felice che tu non sia più, be',<br />
cattivo e orribile e roba del genere, così lei può tornare con te ».<br />
«Sì, be', a questo proposito... Io non sono ancora esattamente al cento per<br />
cento e, anche quando lo sarò, non so quali saranno i miei impegni. Perciò<br />
stavo pensando che, se per te andasse bene, mi faresti davvero un grande<br />
favore occupandoti di Duchessa assieme a me. »<br />
Il viso di Jack s'illuminò. «Sul serio?»<br />
Stark annuì. « Sul serio. Tu e Damien potreste tenere Due nella vostra<br />
stanza, e magari riportarla qui più tardi?»<br />
« Ma sicuro! » strillò Jack, quindi si schiarì la voce e riprese in tono<br />
più composto: « Cioè, come ho detto prima, è un vero piacere ».<br />
Stark prese il muso di Duchessa tra le mani e la guardò<br />
23<br />
dritto negli occhi. « Adesso sto meglio, bella. Tu vai con Jack, così posso<br />
riposarmi un po'. »<br />
Benché ogni minimo movimento gli procurasse un dolore terribile, Stark si<br />
mise a sedere e si chinò per dare un bacio a Duchessa e lasciare che lei<br />
gli leccasse la faccia. « Ma che brava cagnolona... la mia bella bionda...<br />
» mormorò. Quindi, dopo un altro bacetto, indicò Jack. «Vai con lui,<br />
adesso! Vai! »<br />
Con un ultimo guaito riluttante, Duchessa si voltò e trotterellò accanto a<br />
Jack, assestandogli una musata affettuosa mentre lui con una mano si<br />
asciugava le lacrime e con l'altra l'accarezzava. « Mi occuperò di lei e te<br />
la riporterò non appena tramonta il sole. Okay? »<br />
Stark riuscì a sorridere. « Okay. Grazie, Jack. » Dopo di che crollò sui<br />
cuscini.<br />
« Ora ha davvero bisogno di riposare », disse Dario. «Zoey, potresti<br />
aiutarmi a riportare in camera tua nonna? Anche lei ha bisogno di riposo. È<br />
stata una lunga notte per tutti », aggiunse suor Mary Angela.<br />
Divisa tra la preoccupazione per Stark e quella per la nonna, rimasi<br />
immobile, incerta sul da farsi.<br />
Stark incrociò il mio sguardo. «Ehi, occupati di tua nonna. Sento che manca<br />
poco al sorgere del sole e a quel punto mi spegnerò come una candelina. »<br />
« Okay. » Raggiunsi il suo letto e restai lì un po' impacciata. Cosa dovevo<br />
fare? Baciarlo? Stingergli la mano? Alzare il pollice sorridendo da vera<br />
sfigata? Voglio dire, ufficialmente non era il mio ragazzo, ma il legame<br />
tra noi andava ben oltre l'amicizia. Confusa, preoccupata e<br />
fondamentalmente a disagio, gli appoggiai una mano sulla spalla. « Grazie<br />
di avermi salvato la vita. »<br />
Quando i suoi occhi si fissarono nei miei, il resto della<br />
24<br />
stanza scomparve. « Terrò sempre al sicuro il tuo cuore, anche a costo di<br />
fermare il mio. »<br />
Mi chinai a baciargli la fronte. « Cerca di fare in modo che non succeda,<br />
'kay? » « Okay », mormorò.<br />
« Ci vediamo dopo il tramonto. » Poi mi decisi finalmente a correre dalla<br />
nonna. Con l'aiuto di suor Mary Angela, la feci alzare e la portammo in<br />
un'altra camera dell'infermeria. Appoggiata al mio braccio, la nonna<br />
sembrava piccola e fragile, e mi si annodò di nuovo lo stomaco per la<br />
preoccupazione.<br />
« Smetti di agitarti, u-we-tsi a-ge-hu-tsa », mi disse mentre suor Mary<br />
Angela le sistemava i cuscini.<br />
« Sylvia, vado a prenderti le medicine », annunciò la suora. « E a<br />
controllare che le tende nella stanza di Stark siano ben chiuse, quindi<br />
avete qualche minuto per chiacchierare. Ma guarda che, quando torno,<br />
insisterò perché tu prenda gli antidolorifici e ti metta a dormire. »<br />
« Mary Angela, sei una vera aguzzina », commentò la nonna.<br />
« Tra simili ci si riconosce subito », replicò la suora, dopo di che uscì<br />
dalla stanza.<br />
La nonna mi sorrise e mi fece segno di sedere sul suo letto. « Vieni qui<br />
vicino a me, u-we-tsi a-ge-hu-tsa. »<br />
Obbedii, cercando di non sballottarla troppo. Il suo viso era pieno di<br />
lividi e bruciature causati dall'airbag, che però le aveva salvato la vita.<br />
Le avevano messo dei punti sul labbro e sulla guancia; la testa era<br />
completamente bendata e il braccio destro ingessato.<br />
« Buffo, vero, che le mie ferite sembrino così terribili, ma in realtà<br />
siano meno dolorose e più facili da curare di quelle che ti porti dentro. »<br />
25<br />
Stavo per rispondere alla nonna che stavo benissimo, ma le sue parole<br />
Pagina 7
06 - <strong>tempted</strong><br />
successive fecero a pezzi le mie difese: « Allora, da quanto sai di essere<br />
la reincarnazione di A-ya?»<br />
4<br />
ZOEY<br />
« Mi sono sentita attratta da Kalona dal primo momento in cui l'ho visto»,<br />
ammisi riluttante. Non avrei mai mentito alla nonna, tuttavia ciò non<br />
significava che dirle la verità fosse facile. «Ma è successa la stessa cosa<br />
anche agli altri novizi, e perfino ai vampiri adulti. Sembrava che fossero<br />
sotto l'influsso di un potente incantesimo. »<br />
La nonna assentì. « Sì, Stevie Rae me lo ha raccontato. Ma per te era<br />
diverso, vero? »<br />
Avevo la gola terribilmente secca. « Sì. L'incantesimo non ha fatto effetto<br />
su di me. Non mi sono lasciata fregare come gli altri: sapevo benissimo che<br />
lui non era Èrebo sceso sulla Terra e che stava progettando qualcosa di<br />
malvagio con Neferet. Vedevo la sua oscurità. E, nonostante tutto, volevo<br />
stare con lui... non solo perché pensavo che potesse ancora scegliere di<br />
essere buono, ma perché lo volevo, pur sapendo che era sbagliato. »<br />
« Ma hai lottato contro quel desiderio, u-we-tsi a-ge-hu-tsa. Hai scelto di<br />
seguire la strada della tua Dea, e così sei riuscita a scacciare quel<br />
mostro. Tu hai scelto l'amore. Lascia che sia l'amore il balsamo in grado<br />
di curare la ferita che lui ha inciso nella tua anima. »<br />
La soffocante sensazione di panico cominciò ad affievolirsi. « Sì, devo<br />
solo continuare a scegliere il bene. » Non mi ero sentita così sicura da<br />
quando mi ero resa con-<br />
27<br />
to di essere la reincarnazione di A-ya. Poi però aggrottai la fronte. Non<br />
potevo negare che qualunque cosa avessi in comune con A-ya (chiamatelo<br />
essenza o anima o spirito o quello che volete) mi legava indissolubilmente<br />
anche a Kalona. « Io non sono A-ya... ma con Kalona non è finita. Nonna,<br />
cosa devo fare? »<br />
Mi strinse la mano. « Come ti dicevo, hai scelto la strada della tua Dea. E<br />
in questo preciso momento quel cammino ti porta in un bel letto caldo e<br />
morbido e a un'intera giornata di sonno. »<br />
« Un problema alla volta? » « Una cosa alla volta. »<br />
« Ed è ora che anche tu segua il tuo consiglio, Sylvia », disse suor Mary<br />
Angela entrando nella stanza con in mano un bicchiere d'acqua e delle<br />
pastiglie.<br />
La nonna le rivolse un sorriso stanco e prese le medicine.<br />
Notai che le tremavano le mani. « Adesso ti lascio riposare, nonna. »<br />
«Ti voglio bene, u-we-tsi a-ge-hu-tsa. Sei stata molto brava oggi. »<br />
« Non ce l'avrei mai fatta senza di te. Ti voglio bene anch'io. » Mi chinai<br />
a baciarle la fronte e uscii dalla stanza con suor Mary Angela, cui feci<br />
una valanga di domande non appena raggiungemmo il corridoio: « Ha trovato<br />
posto per tutti? I novizi rossi si sono comportati bene? Ste-vie Rae e gli<br />
altri hanno controllato la zona intorno all'abbazia? Siamo davvero al<br />
sicuro? »<br />
Suor Mary Angela sollevò la mano per bloccarmi. « Bambina, prendi fiato e<br />
lasciami parlare. »<br />
Mi costrinsi a tacere e l'ascoltai mentre mi spiegava di aver creato<br />
un'accogliente zona dormitorio per i novizi<br />
28<br />
rossi nel seminterrato, dato che Stevie Rae le aveva detto che si sarebbero<br />
trovati più a loro agio là sotto. Gli altri invece erano stati sistemati al<br />
piano superiore, nelle stanze per gli ospiti, e, sì, i ragazzi avevano<br />
controllato e all'esterno non c'erano più Raven Mocker.<br />
«Lo sa? Lei è davvero incredibile! Grazie.» Le sorrisi.<br />
« Io sono una serva della nostra Signora, e voi siete i benvenuti »,<br />
replicò con grande semplicità. Nel frattempo, eravamo arrivate in fondo al<br />
corridoio e ci fermammo davanti a una porta, che lei mi aprì. « Questa<br />
scala conduce nel seminterrato. Mi hanno detto che la maggior parte dei<br />
ragazzi si trova già lì. »<br />
« Zoey! Eccoti finalmente. Devi proprio venire a vedere. Quello che ha<br />
fatto Stevie Rae è davvero incredibile », esordì Damien.<br />
Mi si annodò lo stomaco. « Cosa? Cos'ha combinato? » chiesi schizzando<br />
subito verso di lui.<br />
« Niente di male. È solo incredibile. » Damien mi prese per mano e mi portò<br />
giù con sé.<br />
« Ha ragione. Anche se non credo che 'incredibile' sia l'aggettivo giusto<br />
», intervenne suor Mary Angela scendendo con noi.<br />
« L'aggettivo giusto somiglia più a terrificante o orribile? » chiesi.<br />
Damien mi strinse la mano. « Tu ti preoccupi troppo. Stanotte hai sconfitto<br />
Kalona e Neferet: andrà tutto bene. »<br />
Pagina 8
06 - <strong>tempted</strong><br />
Ricambiai la stretta e m'imposi di sorridere e sembrare meno in ansia,<br />
anche se nel profondo del cuore, nel profondo dell'anima, sapevo che quella<br />
sera non era stata la fine e nemmeno una vittoria. Si era trattato solo di<br />
un terribile inizio.<br />
29<br />
« Wow. » Mi guardai intorno incredula.<br />
« Direi che wow al quadrato renda meglio l'idea », ribatté Damien.<br />
« È stata davvero Stevie Rae a farlo? » « Così mi ha detto Jack. »<br />
Non riuscivo a smettere di fissare l'oscurità di quel tunnel scavato nel<br />
terreno. « Okay, è davvero inquietante. » Damien mi guardò perplesso. « Che<br />
vuoi dire? » « Be'... » M'interruppi, incerta su come potermi spiegare<br />
meglio, anche se non c'era dubbio che quella galleria mi mettesse a<br />
disagio. « Ecco, è, mmm... davvero buio. »<br />
Damien rise. « Ma certo che è buio: è un tunnel scavato nel terreno. »<br />
« Eppure a me dà la sensazione che si tratti di una galleria naturale. »<br />
Suor Mary Angela ci raggiunse e osservò con noi quell'oscurità senza fine.<br />
« Non so perché, ma la trovo rassicurante. Sarà per l'odore. »<br />
Annusammo tutti e tre. Sapeva... be', di terra, ma Damien commentò che era<br />
un aroma intenso e sano. « Sì, come un campo appena arato », convenne la<br />
suora. « Visto, Zy? Non è inquietante. Io sarei contento di nascondermi qui<br />
durante un tornado », aggiunse Damien.<br />
Sentendomi un po' sciocca, presi un bel respirone e cercai di guardare il<br />
tunnel con occhi nuovi. « Scusi, sorella, posso usare un attimo la sua<br />
torcia elettrica? »<br />
« Certo. » Suor Mary Angela mi tese la pila che avevamo usato per<br />
illuminare quella stanza del seminterrato, che lei chiamava la « cantina<br />
delle conserve », in cui tenevano ortaggi e bulbi.<br />
La tempesta di ghiaccio che aveva bloccato Tulsa negli ultimi giorni aveva<br />
mandato in tilt il sistema elettrico dell'abbazia, come peraltro quasi<br />
tutta la città. Le suore avevano dei generatori a gas, quindi nel corpo<br />
principale<br />
30<br />
dell'edificio c'era la corrente, oltre alla miliardata di candele che<br />
piacevano tanto alle suore, ma l'unica fonte d'illuminazione presente nella<br />
cantina era la torcia di suor Mary Angela. Che io puntai dritta nel tunnel.<br />
La galleria non era molto grande. Se allargavo le braccia, potevo<br />
facilmente toccarne entrambi i lati. Guardai in alto. Sopra la mia testa<br />
c'erano ancora poco più di trenta centimetri prima di arrivare al soffitto.<br />
Annusai di nuovo, cercando di provare la sensazione di sicurezza che, a<br />
quanto pareva, percepivano sia Damien sia la suora. Arricciai il naso. Quel<br />
posto puzzava di buio e di umido, di radici e di animaletti che erano stati<br />
disturbati (e che sospettavo strisciassero sulla pancia o avessero un<br />
mucchio di zampe, fatto che automaticamente mi fece accapponare la pelle).<br />
Poi mi diedi una scrollata mentale. Perché un tunnel sotterraneo mi faceva<br />
così schifo? Avevo un'affinità con la terra. Potevo evocarla. Non avrei<br />
dovuto averne paura.<br />
Strinsi i denti e feci un passo nella galleria. Poi un altro. E un altro<br />
ancora.<br />
« Ehi, Zy, non allontanarti troppo. Quella è l'unica luce che abbiamo e non<br />
vorrei che suor Mary Angela restasse qui al buio. Potrebbe spaventarsi. »<br />
Scossi la testa e puntai la torcia verso l'entrata, illuminando il viso<br />
preoccupato di Damien e quello serafico della madre superiora. « Non volevi<br />
che lei si spaventasse? » Damien si agitò con aria colpevole. Suor Mary<br />
Angela gli appoggiò la mano sulla spalla. « Sei gentile a preoccuparti per<br />
me, Damien, ma non ho paura del buio. »<br />
Stavo per lanciargli un'occhiataccia da non-fare-la-femminuccia, quando<br />
l'aria intorno a me cambiò e fui investita da una terribile sensazione: non<br />
ero più sola in<br />
31<br />
quel tunnel. La paura mi salì lungo la schiena come dita di ghiaccio e di<br />
colpo provai l'impulso di mettermi a correre, di scappare fuori più in<br />
fretta che potevo e di non tornarci mai più, per nessuna ragione al mondo.<br />
E stavo quasi per farlo, ma poi mi obbligai a restare. Avevo appena<br />
affrontato un angelo caduto - un essere con cui avevo un profondo legame -<br />
e non ero scappata.<br />
Non lo avrei fatto neanche adesso.<br />
« Zoey? Cosa c'è? »<br />
La voce di Damien mi sembrava lontanissima, mentre mi voltavo ad affrontare<br />
l'oscurità.<br />
All'improvviso dal tunnel emerse un guizzo di luce, come l'occhio lucido di<br />
un mostro sotterraneo. Non era grande, ma molto intenso e per un attimo mi<br />
accecò. Quando alzai lo sguardo, ancora abbagliata, mi sembrò che il mostro<br />
Pagina 9
06 - <strong>tempted</strong><br />
avesse tre teste, una selvaggia criniera e spalle asimmetriche e<br />
grottesche.<br />
Allora feci quello che avrebbe fatto chiunque avesse un briciolo di<br />
buonsenso: lanciai il mio strillo più acuto, cui rispose immediatamente il<br />
ciclope a tre bocche. Anche Damien gridava e posso assicurare che perfino<br />
suor Mary Angela emise un urletto stupefatto.<br />
Stavo per infrangere la mia promessa e mettermi a correre come un razzo,<br />
quando una delle tre teste si zittì e fece un passo avanti, entrando nel<br />
raggio della torcia. « Cazzo, Zoey! Ma che ti prende? Siamo solo le gemelle<br />
e io. Ci hai fatto cagare sotto per la paura. »<br />
« Afrodite? » Mi misi una mano sul cuore, per evitare che schizzasse fuori<br />
del petto.<br />
« Certo che sono io. Dea, datti una calmata! »<br />
Le gemelle erano rimaste nel tunnel. Erin stringeva una grossa candela con<br />
tanta forza da avere le nocche bianche, mentre Shaunee le si era<br />
praticamente appicci-<br />
32<br />
cata addosso. Erano immobili come statue di gesso e avevano gli occhi<br />
sgranati.<br />
« Ciao. Non sapevo che foste qui », le salutai. Shaunee fu la prima a<br />
scongelarsi. « Già, ce ne siamo accorte. » Si passò una mano tremante sulla<br />
fronte e si voltò verso Erin. « Gemella, mi ha fatto diventare bianca per<br />
la paura? »<br />
Erin strizzò le palpebre per osservarla meglio. « Non credo sia<br />
possibile... no, no, tranquilla. Sei sempre di un favoloso color<br />
cappuccino. » Si tastò freneticamente la folta chioma bionda. « E a me ha<br />
fatto cascare i capelli o li ha fatti diventare di un orrendo grigio topo?<br />
»<br />
Le guardai storto. « Erin, non ti stanno cadendo i capelli e non sono<br />
neanche diventati grigi. E, Shaunee, tu non puoi diventare bianca per la<br />
paura. Cacchio, siete state voi a spaventare me\ »<br />
Erin uscì dal tunnel. « Senti, la prossima volta che devi scacciare Neferet<br />
e Kalona, ricordati di strillare così. »<br />
« Già, sembravi davvero fuori di testa. » Shaunee corse dietro alla<br />
gemella.<br />
Le seguii in cantina, dove Damien si stava facendo vento con la mano<br />
(sembrando molto più gay del solito) e suor Mary Angela aveva appena finito<br />
di farsi il segno della croce. Appoggiai la torcia su un tavolo pieno di<br />
barattoli di vetro in cui galleggiava della roba che, in quella luce<br />
incerta, poteva sembrare un insieme di orribili feti. « Allora, seriamente,<br />
cosa ci fate qui sotto? » chiesi. « Dallas ci ha detto che i novizi rossi<br />
hanno usato questo tunnel per arrivare qui dallo scalo ferroviario... »<br />
rispose Shaunee.<br />
«... e che è stata Stevie Rae a crearlo », continuò Erin. « Quindi abbiamo<br />
deciso di scendere a dare un'occhiata », concluse Shaunee '<br />
33<br />
« E come mai tu sei andata con le gemelle? » domandai ad Afrodite.<br />
« Al dinamico duo serviva protezione. E ovviamente si sono rivolte a me. »<br />
« Comunque sia, come avete fatto a saltar fuori così all'improvviso? »<br />
chiese Damien prima che le gemelle avessero il tempo d'iniziare il solito<br />
battibecco con Afrodite.<br />
Erin tornò rapidamente nel tunnel. « Facile. Qui la galleria svolta<br />
bruscamente a sinistra. » Fece un passo in quella direzione e scomparve. «<br />
E per questo che ci siamo viste solo all'ultimo momento. »<br />
« E davvero incredibile che Stevie Rae sia riuscita a fare una cosa<br />
simile», commentò Damien. Notai che comunque non si era addentrato nella<br />
galleria, preferendo restare vicino alla torcia.<br />
Suor Mary Angela raggiunse l'entrata, ne sfiorò i lati con reverenza e<br />
disse: «Sicuramente è stata aiutata da un intervento divino ».<br />
« Per 'intervento divino' intende di nuovo quella storia che la Vergine<br />
Maria è solo un'altra forma di Nyx? » La voce di Stevie Rae, che arrivò<br />
dall'altro lato della cantina, ci fece sobbalzare tutti.<br />
« Sì, bambina. È proprio quello che intendo. »<br />
« Non è per offenderla, ma è una delle cose più strampalate che abbia mai<br />
sentito. » Quando Stevie Rae ci raggiunse, pensai che sembrava molto<br />
pallida. E, non appena si avvicinò a me, avvertii uno strano odore, ma il<br />
luminoso sorriso che mi rivolse la fece tornare la solita bella ragazza di<br />
sempre. « Zy, quell'urlaccio da fifona l'hai fatto tu? »<br />
Non potei non ridere. « In effetti sì. Non mi aspettavo di trovarmi davanti<br />
di colpo le gemelle e Afrodite. »<br />
34<br />
« Be', la cosa ha senso », replicò Stevie Rae. « Dopotutto Afrodite è una<br />
Pagina 10
06 - <strong>tempted</strong><br />
caccola di mostro, un po' particolare ma... »<br />
Colsi al volo l'occasione per cambiare argomento. « A proposito di mostri,<br />
avete trovato qualche Raven Mocker là fuori? »<br />
Stevie Rae distolse lo sguardo. «È tutto tranquillo. Non c'è niente di cui<br />
preoccuparsi. »<br />
Suor Mary Angela rabbrividì. « Ne sono davvero felice. Quegli esseri erano<br />
un tale abominio, quel misto di uomo e bestia... Mi sento sollevata al<br />
pensiero che ce ne siamo liberati. »<br />
« Ma non era colpa loro », sbottò Stevie Rae.<br />
« Come, scusa? » La suora pareva davvero confusa.<br />
« Non l'avevano mica chiesto loro di nascere così. Erano anche loro vittime<br />
del male e della violenza. »<br />
«Sarà, ma io non riesco proprio a provare pena per quei mostri. » Mi chiesi<br />
perché sembrava che Stevie Rae prendesse le difese dei Raven Mocker.<br />
«Dobbiamo continuare a parlarne?» domandò Da-mien.<br />
« No. No di certo », si affrettò a replicare Stevie Rae.<br />
« Bene. E, in ogni caso, ho portato qui Zoey apposta per mostrarle quanto<br />
sei stata brava a creare questa galleria. Devo proprio dirtelo, Stevie Rae:<br />
è davvero fantastica. »<br />
« Grazie, Damien! Mi sono sentita davvero fighissima quando ho capito di<br />
poterci riuscire sul serio. » Stevie Rae fece qualche passo all'interno del<br />
tunnel e fu subito avvolta dall'oscurità che si estendeva dietro di lei<br />
come un gigantesco serpente d'ebano. Sollevò le braccia, appoggiando il<br />
palmo delle mani contro le pareti di terra.<br />
Mi fece venire in mente una scena di Sansone e Dalila,<br />
35<br />
un vecchio film che avevo visto con Damien circa un mese prima, quella in<br />
cui Dalila porta Sansone tra le imponenti colonne che sostengono il tempio<br />
pieno di gente orribile che lo deride. Ma lui, che ha riavuto la sua forza,<br />
fa crollare le colonne e...<br />
« Vero, Zoey? »<br />
« Eh? » Sbattei le palpebre, ancora turbata dalla scena di distruzione che<br />
avevo immaginato.<br />
« Ho detto che non è stata Maria a spostare la terra per me quando ho<br />
realizzato il tunnel, ma il potere che mi ha dato Nyx. Cavolo, ma non mi<br />
hai nemmeno ascoltata! » Stevie Rae tolse le mani dalle pareti e mi guardò<br />
come per dire: Che cavolo ti passa per la testa?<br />
« Scusa, cosa stavi dicendo di Nyx? »<br />
« Solo che non credo che Nyx e la Vergine Maria abbiano qualcosa in comune.<br />
Non voglio ferire i suoi sentimenti o roba del genere, sorella, ma è quello<br />
che penso. »<br />
«Hai tutto il diritto di avere la tua opinione, Stevie Rae. Ma dovresti<br />
sapere che le cose esistono indipendentemente dal fatto che noi ci crediamo<br />
o no », ribatté la suora, calma come al solito.<br />
« Be', io ci ho riflettuto e non la trovo un'ipotesi assurda. Nel Manuale<br />
del Novizio, Maria è descritta come uno dei molti volti di Nyx »,<br />
intervenne Damien.<br />
« Sul serio? » chiesi.<br />
Damien mi lanciò un'occhiataccia, che senza dubbio voleva dire che avrei<br />
dovuto studiare di più, quindi riprese col suo miglior tono da maestrino: «<br />
Sì. È ormai certo che, con la diffusione del cristianesimo in Europa, molti<br />
luoghi sacri a Gea - oltre che a Nyx - sono stati trasformati in santuari<br />
dedicati a Maria, molto prima che la popolazione si convertisse alla<br />
nuova... »<br />
Le parole di Damien diventarono un sottofondo rilas-<br />
36<br />
sante, mentre rivolgevo tutta la mia attenzione al tunnel. L'oscurità era<br />
totale: già solo una decina di centimetri oltre Stevie Rae, non si vedeva<br />
più niente. Restai lì a fissare il buio, immaginando strane figure nascoste<br />
nell'ombra. Qualcuno o qualcosa poteva starsene in agguato a pochi metri da<br />
noi e non ce ne saremmo accorti. E questo mi spaventava.<br />
Okay, è ridicolo. Si tratta solo di un tunnel! mi dissi. Tuttavia quella<br />
paura irrazionale non mi abbandonava, cosa che, purtroppo, m'infastidì al<br />
punto di spingermi a reagire. Così, come una qualunque comparsa bionda di<br />
un film horror, feci un passo nel buio. Poi un altro.<br />
L'oscurità m'inghiottì.<br />
Il mio cervello continuava a ripetermi che ero solo a un paio di metri<br />
dalla cantina e dai miei amici. Riuscivo a sentire Damien discutere di<br />
religione e della Dea. Ma non era il cervello a battermi forte nel petto<br />
per il terrore. E il cuore, lo spirito, l'anima - comunque vogliate<br />
chiamarlo - mi urlava: Corri! Scappa! Vattene via!<br />
All'improvviso mi sentii schiacciare da una pressione terribile, come se il<br />
Pagina 11
06 - <strong>tempted</strong><br />
tunnel si stesse chiudendo intorno a me, ricoprendomi, soffocandomi...<br />
Il mio respiro era sempre più veloce. Sapevo di essere in iperventilazione,<br />
ma non potevo smettere. Volevo tornare indietro, ma riuscii solo a fare un<br />
mezzo passetto. Le mie gambe non rispondevano più ai comandi! Negli occhi<br />
presero a scintillarmi dei puntini luminosi, accecanti, mentre tutto il<br />
resto cominciò a diventare grigio. E a quel punto iniziai a cadere... a<br />
cadere...<br />
4<br />
ZOEY<br />
L'oscurità era così opprimente da aver offuscato tutti i miei sensi.<br />
Cercavo di riprendere fiato, agitando le braccia nel tentativo di<br />
aggrapparmi a qualcosa, restando in allerta alla ricerca di suoni o di<br />
odori, di qualunque cosa potesse darmi un appiglio per comprendere la<br />
realtà. Ma non avvertivo la minima sensazione. Il bozzolo di oscurità e il<br />
battito frenetico del mio cuore erano tutto ciò che riuscivo a distinguere.<br />
Ero morta?<br />
No, non mi pareva. Mi ricordavo di essermi inoltrata nel tunnel sotto<br />
l'abbazia benedettina, a pochi metri dai miei amici. Avevo avuto paura del<br />
buio, ma questo non poteva avermi fatta morire di colpo.<br />
Ma mi ero spaventata. Ricordavo di essermi spaventata molto.<br />
Poi non c'era stato altro che quell'oscurità.<br />
Cosa mi era successo? Dea, aiutami! Ti prego, fa' apparire una luce!<br />
Ascolta il tuo cuore...<br />
Ero convinta di essere scoppiata a piangere nell'udire la voce dolce e<br />
rassicurante della Dea, ma, quando l'eco delle sue parole scomparve,<br />
restarono solo buio e silenzio, totali e assoluti.<br />
Come diavolo potevo ascoltare il mio cuore?<br />
Tentai di calmarmi e di udire qualcosa, ma non c'era altro che silenzio, un<br />
silenzio nero, vuoto e talmente intenso da risucchiarmi l'anima; un<br />
silenzio che non avevo mai sperimentato.<br />
38<br />
Non c'era nulla che potesse aiutarmi in quel momento, sapevo solo che...<br />
Una nuova consapevolezza mi colpì all'improvviso, facendomi girare la<br />
testa.<br />
Tutto ciò non mi era nuovo: una parte di me aveva già sperimentato quel<br />
tipo di buio.<br />
Non riuscivo a vedere. Non riuscivo a sentire. Non potevo fare altro che<br />
riflettere, cercando quella parte di me che forse avrebbe potuto dare un<br />
senso a quella situazione, che forse avrebbe potuto guidarmi fuori di lì.<br />
La memoria riprese ad agire, per riportarmi decine e decine di secoli prima<br />
della notte nel tunnel sotto l'abbazia. Gli anni scivolarono via finché,<br />
finalmente, non tornai a percepire qualcosa di più dei miei pensieri.<br />
Lentamente, iniziai a udire il battito di un tamburo, cui s'intrecciavano i<br />
canti lontani di alcune donne. Poi avvertii un odore di umidità che mi<br />
ricordava il tunnel dell'abbazia. Infine sentii la terra contro la mia<br />
schiena nuda. Ebbi solo un istante per esaminare quel flusso di sensazioni<br />
che mi erano state restituite, prima che il resto della mia consapevolezza<br />
si risvegliasse di colpo. Non ero sola: qualcuno mi stringeva tra le<br />
braccia!<br />
Poi quel qualcuno parlò: « Oh, Dea, no! Non lasciare che succeda!»<br />
Era Kalona.<br />
La mia immediata reazione fu di urlare e divincolarmi dal suo abbraccio, ma<br />
non riuscivo a controllare il mio corpo, e le parole che mi uscirono di<br />
bocca non erano mie: « Sstt, non disperarti. Ci sono io con te, amore mio<br />
».<br />
«Mi hai preso in trappola! » Benché fosse furioso, mi strinse forte a sé e<br />
io mi abbandonai alla fredda passione del suo abbraccio immortale.<br />
« Ti ho salvato », replicò quella mia strana voce, mentre i no-<br />
39<br />
stri corpi s'intrecciavano. « Restare in questo mondo non faceva per te.<br />
Perciò eri così infelice, così insaziabile. » « Non avevo scelta! I mortali<br />
non capiscono. » Gli misi le braccia intorno al collo e gli accarezzai i<br />
capelli morbidi e folti. « Ma io sì. Trova pace qui con me. Ti consolerò<br />
io. »<br />
Capii che lui si era arreso prima ancora che dicesse: « Sì, seppellirò in<br />
te la mia tristezza e finalmente la mia disperata bramosia si placherà ».<br />
« Sì, mio amore, mio consorte, mio Guerriero... sì... » Fu in quel momento<br />
che mi persi in A-ya. Non avrei saputo dire dove finisse il suo desiderio e<br />
iniziasse la mia anima. Se avevo ancora una scelta, non la volevo. Sapevo<br />
solo che mi trovavo dov'era destino che fossi: tra le braccia di Kalona.<br />
Le sue ali ci avvolsero, impedendo al suo tocco gelato di bruciarmi. Le sue<br />
labbra incontrarono le mie. Ci esplorammo l'un l'altra lentamente, con un<br />
Pagina 12
06 - <strong>tempted</strong><br />
senso di stupore e di abbandono. E, quando i nostri corpi iniziarono a<br />
muoversi all'unisono, conobbi una gioia assoluta.<br />
Poi, d'improvviso, cominciai a dissolvermi. «No!» gridai con tutta l'anima.<br />
Non volevo andarmene! Volevo restare con lui. Il mio posto era con lui!<br />
Ma, di nuovo, non avevo il controllo: a poco a poco il mio corpo svanì,<br />
riunendosi alla terra, mentre A-ya singhiozzava e la sua voce spezzata<br />
echeggiava nella mia mente con un'unica parola: Ricorda...<br />
Lo schiaffo mi liberò la testa dagli ultimi residui di tenebre. Aprii gli<br />
occhi e il raggio della torcia mi accecò, facendomi sbattere le palpebre.<br />
«Mi ricordo...»<br />
« Ricordi chi sei o devo darti un altro ceffone? » chiese Afrodite.<br />
40<br />
La mia mente si rifiutava di funzionare a dovere: non aveva ancora<br />
accettato l'idea di essere stata strappata via dal buio. Scossi la testa,<br />
cercando di schiarirmi le idee. « No! »<br />
Avevo gridato con tanta enfasi da far allontanare Afrodite. «Come vuoi.<br />
Potrai ringraziarmi più tardi», commentò.<br />
Suor Mary Angela si chinò su di me e mi scostò i capelli dalla faccia, che<br />
era sudata e fredda. « Zoey, sai dove ti trovi? »<br />
«Sì...»<br />
« Cos'è successo? Come mai eri in iperventilazione? » chiese la suora.<br />
« Non ti senti male, vero? » La voce di Erin tremava un po'.<br />
«Non provi il desiderio irrefrenabile di sputare un polmone o roba simile,<br />
giusto?» chiese Shaunee, che sembrava stravolta quanto la gemella.<br />
Stevie Rae si fece largo tra le gemelle. « Dimmi, Zy, stai bene sul serio?<br />
»<br />
« Sì, sto bene. Non sto morendo o cose del genere. » I miei pensieri si<br />
erano riordinati, anche se non ero riuscita ad allontanare del tutto la<br />
disperazione che avevo provato come A-ya. I miei amici però avevano paura<br />
che il mio organismo stesse per rifiutare la Trasformazione, quindi mi<br />
costrinsi a tornare al presente e tesi la mano a Stevie Rae. « Dai, aiutami<br />
a rimettermi in piedi. Sto meglio adesso. »<br />
Lei mi sollevò e mi sostenne mentre cercavo di recuperare l'equilibrio.<br />
« Zy, cosa ti è successo? » Damien mi stava osservando con attenzione.<br />
Cos'avrei dovuto dire? Che avevo rivissuto un momento di una vita<br />
precedente in cui mi ero abbandonata<br />
41<br />
tra le braccia del nostro nemico? Non avevo nemmeno avuto il tempo di<br />
analizzare con calma il groviglio di emozioni che aveva suscitato in me<br />
quel ricordo. Come avrei potuto spiegarlo ai miei amici?<br />
« Su, bambina, parla. La verità spaventa molto meno delle supposizioni »,<br />
intervenne suor Mary Angela.<br />
Sospirai e sbottai: « Ho avuto paura del tunnel! »<br />
« Paura del tunnel? Come se ci fosse qualcuno? » Finalmente Damien aveva<br />
smesso di osservarmi e scrutava con aria nervosa la galleria buia.<br />
Le gemelle fecero qualche passo indietro, in direzione della cantina.<br />
Esitai un istante prima di rispondere: «No... lì non c'è niente. O almeno<br />
non credo. Comunque non è quello che mi ha spaventata ».<br />
« Ti aspetti che crediamo che sei svenuta perché avevi paura del buio? »<br />
disse Afrodite.<br />
Mi fissarono tutti.<br />
Mi schiarii la voce.<br />
«Ehi, ragaaaazzi, magari ci sono delle cose di cui a Zoey non va di parlare<br />
», intervenne Stevie Rae.<br />
Guardai la mia migliore amica: se io non fossi riuscita a raccontare quello<br />
che mi era appena successo, con che coraggio avrei potuto affrontarla<br />
riguardo a ciò che mi teneva nascosto?<br />
Perciò mi affrettai a replicare, includendo nel discorso tutti i presenti:<br />
« Hai ragione, Stevie Rae. Proprio non ne vorrei parlare, ma voi meritate<br />
di sapere la verità. Quel tunnel mi ha spaventata così tanto perché la mia<br />
anima lo ha riconosciuto ». Dovetti di nuovo schiarirmi la voce per poter<br />
continuare. « Mi sono ricordata di essere rimasta intrappolata lì a lungo<br />
assieme a Kalona. »<br />
42<br />
«Vuoi dire che sei davvero la reincarnazione di A-ya? » chiese piano<br />
Damien.<br />
« Non esattamente. Io sono io, però in me c'è ancora una parte di lei. »<br />
« Interessante... »<br />
« E allora? Che cosa provi tu ora per Kalona? » domandò Afrodite.<br />
« Non lo so! Non lo so! Non lo so! » Ero così stressata e confusa che mi<br />
sentivo sul punto di esplodere. « Maledizione! Non ne ho la minima idea!<br />
Non ho ancora avuto il tempo di capire quello che mi è successo. Che ne<br />
Pagina 13
06 - <strong>tempted</strong><br />
direste di farvi da parte per il momento e lasciarmi mettere ordine nel<br />
casino che ho in testa? »<br />
Tutti annuirono e si allontanarono un po' strascicando i piedi, oltre a<br />
lanciarmi occhiate di compatimento da poveretta, ha perso la testa.<br />
Ignorando gli amici che mi guardavano a bocca aperta e le domande senza<br />
risposta che aleggiavano nell'aria quasi visibili, mi rivolsi a Stevie Rae.<br />
« Spiegami esattamente come hai fatto a creare il tunnel. »<br />
Dall'enorme punto interrogativo che si materializzò nei suoi occhi azzurri,<br />
capii che l'avevo spaventata. In effetti non avevo usato un tono da<br />
cacchio-devo-cambiare-argomento-perché-m'imbarazza-essere-la-reincarnazio-n<br />
e-di-una-donna-di-creta. Avevo parlato da Somma Sacerdotessa.<br />
« Be', in realtà non è stata poi una gran cosa. » Stevie Rae sembrava<br />
nervosa e a disagio, come se ce la stesse mettendo tutta per apparire<br />
disinvolta. «Ehi, sei sicura di star bene? Non preferiresti uscire da qui,<br />
così magari ti prendi delle bollicine marroni o qualcos'altro? Cioè, se<br />
questo posto ti fa ricordare di A-ya, andare a parlare altrove potrebbe<br />
essere una buona idea, no? »<br />
43<br />
« Sto bene. In questo momento voglio soltanto sapere del tunnel. Perciò<br />
dimmi come sei riuscita a crearlo. »<br />
Sapevo che gli altri ragazzi e suor Mary Angela ci osservavano curiosi, ma<br />
restai concentrata su Stevie Rae.<br />
« Okay, be', sai che le gallerie del Proibizionismo sono praticamente<br />
ovunque sotto i palazzi del centro, giusto? »<br />
Annuii. « Giusto. »<br />
« E ricordi che ti avevo detto che sarei andata in perlustrazione per<br />
vedere fin dove arrivavano? »<br />
« Sì, certo. »<br />
« Okay. Dunque, ho trovato quell'entrata semibloccata di cui vi aveva<br />
parlato Ant qualche giorno fa, quella che si dirama dalle altre che passano<br />
sotto il Philtower Building e così via. »<br />
Annuii di nuovo, spazientita.<br />
« Era piena di terra, ma, quando ho provato a scavare, a un certo punto la<br />
mia mano ha trovato il vuoto. Questo mi ha fatto pensare che probabilmente<br />
il tunnel continuava, quindi ho usato il mio elemento per riaprire la<br />
galleria. E la terra ha risposto. »<br />
« Ha risposto? Vuoi dire che ha tremato o qualcosa di simile? » chiesi.<br />
« Più che altro si è mossa. Proprio come le avevo chiesto di fare nella mia<br />
mente. » S'interruppe un istante. « È un po' difficile da spiegare... in<br />
pratica, quando il terriccio che bloccava l'entrata è crollato, mi sono<br />
ritrovata direttamente in un tunnel davvero molto ma molto vecchio. »<br />
« Che però era fatto di terra, non rivestito di cemento come le gallerie<br />
sotto lo scalo ferroviario, giusto? » chiese Damien.<br />
Stevie Rae sorrise e annuì, i capelli biondi che le ballonzolavano sulle<br />
spalle. « Proprio così! E, invece di an-<br />
44<br />
dare verso la zona degli uffici, puntava in direzione del centro. »<br />
« E arrivava fin qui? » Cercai di valutare a mente quanti chilometri<br />
potessero essere, ma non riuscii a fare il conto. Lo so, in matematica sono<br />
una frana, comunque erano davvero un sacco.<br />
«No. Quando ho riaperto il tunnel, sono andata in esplorazione. Mi sembrava<br />
davvero strano che, pur essendo una diramazione partita dal Philtower<br />
Building, non andasse verso la zona degli uffici. »<br />
«Come facevi a saperlo? Come potevi avere idea di dove stessi andando? » la<br />
interruppe Damien.<br />
« Io so sempre dov'è il Nord. Sai, la direzione del mio elemento. E a quel<br />
punto è fatta. »<br />
« Mmm », commentò Damien.<br />
« Continua. Poi com'è andata? » la spronai.<br />
« Poi il tunnel finiva. Sì, s'interrompeva e basta. Prima che tu mi dessi<br />
il bigliettino che diceva di venire dalle suore, anch'io mi ero fermata lì.<br />
Cioè, avevo intenzione di controllarlo meglio in seguito, ma certo non era<br />
una priorità. Quando mi hai detto che dovevo far arrivare qui i ragazzi,<br />
però, mi è subito venuta in mente quella galleria. Mi ricordavo che puntava<br />
in questa direzione, quindi ci sono tornata. Mi sono concentrata su dove<br />
volevo andare e su quanto desideravo che la galleria portasse fin lì, poi<br />
ho chiesto al mio elemento di spingere, come quando avevo allargato<br />
l'entrata, solo con più forza. E allora... be', in un attimo la terra ha<br />
obbedito. Ed eccoci qui. Ta-da! » concluse con un sorrisone.<br />
Nel silenzio che seguì la spiegazione di Stevie Rae, la voce di suor Mary<br />
Angela risuonò come sempre calma e razionale: « Notevole, non vi pare?<br />
Stevie Rae, tu e io pos-<br />
Pagina 14
06 - <strong>tempted</strong><br />
45<br />
siamo non trovarci d'accordo sulla fonte del tuo dono, ma sono comunque<br />
molto colpita dalla sua portata ».<br />
« Grazie, sorella! Anch'io penso che lei sia una grande, soprattutto per<br />
essere una suora. »<br />
« Come facevi a vedere là sotto? » chiesi.<br />
« A dire il vero, non ho problemi a vedere al buio, ma, dato che gli altri<br />
ragazzi non sono dotati quanto me, ho portato delle lanterne. » Stevie Rae<br />
indicò alcune lampade a olio di cui prima non mi ero accorta.<br />
« Comunque, la strada è lunga », commentò Shaunee.<br />
«Eccome. Dev'essere stato buissimo e da megastriz-za », aggiunse Erin.<br />
« Naah, a me la terra non fa paura, e neanche ai novizi rossi. » Si strinse<br />
nelle spalle. « Come ho detto, non è stato granché. Anzi, a dire la verità<br />
è stato superfacile. »<br />
« E sei riuscita a portare in salvo tutti i novizi rossi? » chiese Damien.<br />
« Già! »<br />
« Tutti quali? » domandai.<br />
« Cosa intendi con 'tutti quali', Zy? Ho portato qui i novizi rossi che<br />
avete già incontrato, oltre a Erik e Heath. Di che diavolo stai parlando? »<br />
Le parole di Stevie Rae suonarono normali, ma concluse il discorsetto con<br />
una strana risatina nervosa ed evitò d'incrociare il mio sguardo.<br />
Mi si annodò lo stomaco. Continuava a mentirmi. E io non sapevo cosa farci.<br />
« Penso sia possibile che Zoey si senta un po' confusa perché è esausta, ed<br />
è più che logico, dopo l'esperienza di stasera.» Suor Mary Angela mi mise<br />
una mano sulla spalla, rassicurandomi. « Siamo tutti stanchi. Non manca<br />
molto all'alba, perciò andate a sistemarvi coi vostri amici. Dormite. Vi<br />
sembrerà tutto più chiaro dopo che vi sarete riposati. »<br />
46<br />
Annuii e lasciai che suor Mary Angela ci conducesse fuori della cantina.<br />
Invece di continuare a salire per raggiungere l'atrio dell'abbazia, la<br />
suora aprì una porta sul pianerottolo che prima, seguendo Damien in tutta<br />
fretta, non avevo notato. Una rampa di scale decisamente più breve portava<br />
all'area principale del seminterrato, grande ma del tutto anonima, che le<br />
suore avevano trasformato da lavanderia gigante a dormitorio temporaneo.<br />
C'erano diverse brandine disposte lungo le pareti, con coperte e cuscini e<br />
dall'aria comoda. In uno dei letti c'era già qualcuno, e il ciuffo di<br />
capelli rossi che spuntava da sotto le lenzuola mi diceva che Elliott era<br />
già crollato. Gli altri novizi rossi erano nella zona lavanderia, seduti su<br />
quelle seggio-line pieghevoli di metallo che mi gelano sempre il sedere, e<br />
guardavano un'enorme TV a schermo piatto sistemata sopra una lavatrice.<br />
Sbadigliavano un sacco, a dimostrazione che doveva essere quasi l'alba, ma<br />
sembravano affascinati da quello che stavano vedendo. Osservai lo schermo e<br />
la mia faccia stanca si aprì in un megasorriso. « Tutti insieme<br />
appassionatamente? Stanno guardando Tutti insieme appassionatamente? »<br />
Scoppiai a ridere.<br />
Suor Mary Angela inarcò un sopracciglio. « E uno dei nostri DVD preferiti.<br />
Ho pensato potesse piacere anche ai novizi. »<br />
« E un classico », aggiunse Damien.<br />
« Una volta trovavo carino il ragazzo nazista », commentò Shaunee.<br />
« Tranne per il fatto che tradisce i Von Trapp », intervenne Erin.<br />
« Ed è lì che smette di essere carino », disse Shaunee mentre lei e la<br />
gemella prendevano una sedia e si univano agli altri novizi.<br />
« Ma a tutti piace Julie Andrews », saltò su Stevie Rae.<br />
47<br />
« Certo, tesoro, ma avrebbe dovuto rifilare una manica di schiaffi a quei<br />
bambini viziati di merda. » Kramisha si girò e, vedendo suor Mary Angela,<br />
le rivolse un sorriso stanco. « Scusi, sorella, ma sono davvero delle<br />
pesti. »<br />
«Avevano solo bisogno di affetto, attenzione e comprensione, come tutti i<br />
bambini », ribatté la suora.<br />
« Okay, da vomito. Prima che vi mettiate a cantare la sigla di How Do You<br />
Solve a Problem Like Maria?* e io debba mordermi i polsi per il disgusto, è<br />
meglio che vada a cercare Dario e la mia stanza. » Detto questo, Afrodite<br />
si avviò sculettando fuori del seminterrato.<br />
« Afrodite », la chiamò suor Mary Angela. « Immagino che Dario sia ancora<br />
con Stark. Dargli la buonanotte va benissimo, ma troverai la tua camera al<br />
quarto piano. E la dividerai con Zoey, non con lui. »<br />
« Ugh », commentai sottovoce.<br />
Afrodite alzò gli occhi al cielo. « Come mai la cosa non mi stupisce? »<br />
« Mi dispiace, Zoey », disse Stevie Rae. « Avrei voluto essere di nuovo la<br />
tua compagna di stanza, ma penso sia giusto che rimanga qui. Dopo l'alba io<br />
sto davvero meglio sottoterra, e poi devo restare vicina ai novizi rossi. »<br />
Pagina 15
06 - <strong>tempted</strong><br />
« Non ti preoccupare », replicai un po' troppo in fretta. Cos'è? Adesso non<br />
vuoi più neanche stare da sola con la tua migliore amica?<br />
« Gli altri sono tutti di sopra? » Damien si guardava intorno in cerca del<br />
suo ragazzo.<br />
Io, invece, non ero ansiosa di vedere nessuno dei miei<br />
* Talent Show andato in onda sulla BBC One nel 2006 che documentava la<br />
ricerca di un nuovo volto per interpretare il ruolo di Maria. (N.d.T.)<br />
48<br />
ragazzi. A dirla tutta, dopo il loro stupido sfoggio d'immaturità,<br />
cominciavo a pensare che stare senza fidanzati fosse un'alternativa molto<br />
ma molto piacevole.<br />
E poi c'era Kalona. E quell'abbraccio che non avrei mai voluto ricordare.<br />
« Già, sono tutti di sopra, in mensa o a letto », intervenne Heath saltando<br />
gli ultimi tre gradini che portavano al seminterrato. « Ehi, terra chiama<br />
Zo! Ispezione conclusa: le suore hanno un grandissimo assortimento di<br />
Doritos, e ti ho trovato anche delle bollicine marroni, piene di zucchero e<br />
caffeina. »<br />
49<br />
ZOEY<br />
«Grazie, Heath», dissi mentre lui mi tendeva un pacchetto di Doritos nacho<br />
e formaggio e una lattina di bollicine marroni.<br />
« Zy, se davvero stai bene, vorrei andare a cercare Jack e vedere se è<br />
tutto a posto con Duchessa, dopo di che spero di dormire più o meno per<br />
un'eternità », disse Damien.<br />
« Ma certo », replicai subito, onde evitare che Damien parlasse a Heath dei<br />
miei ricordi di A-ya.<br />
« Dov'è Erik? » chiese Stevie Rae intanto che io bevevo tutto d'un fiato le<br />
mie bollicine marroni.<br />
« E ancora fuori a giocare al signore del castello », rispose Heath.<br />
« Avete trovato niente dopo che me ne sono andata? » Di colpo la voce di<br />
Stevie Rae si era fatta così dura che parecchi novizi staccarono gli occhi<br />
da Maria che cantava Le cose che piacciono a me per guardarla.<br />
« Naah, è solo che lui è un idiota e sta ricontrollando anche la mia zona e<br />
quella di Dallas. »<br />
Sentendosi nominare, Dallas si voltò. « Là fuori è tutto a posto, Stevie<br />
Rae. »<br />
Lei gli fece segno di avvicinarsi. «Okay, raccontami tutto.»<br />
«Ti ho già fatto rapporto fuori», replicò Dallas, lo sguardo che tornava<br />
alla TV e ai biscotti croccanti e al miagolare che fanno i gattini...<br />
50<br />
Stevie Rae gli assestò un pugno sul braccio. « Vuoi stare attento? Adesso<br />
non sono più fuori. Adesso sono qui. Perciò mettimi al corrente. Di nuovo.<br />
»<br />
Dallas sospirò e le fece un bel sorriso indulgente. « Okay, okay. Ma solo<br />
perché me l'hai chiesto in modo così gentile. Erik, Johnny B, Heath e io<br />
abbiamo controllato il perimetro dell'abbazia, come avevi detto tu, e non è<br />
stato per niente divertente, perché sul ghiaccio si scivola da matti e poi<br />
fa un freddo cane... Comunque, come già sai, dopo un po' ci siamo<br />
incontrati tutti alla grotta. E stato allora che ti abbiamo detto di aver<br />
trovato quei tre cadaveri all'angolo tra la Ventunesima e la Lewis. Tu ci<br />
hai detto di occuparcene. Poi te ne sei andata. Quindi noi ci siamo<br />
sbarazzati dei corpi e poi io, Heath e Johnny B siamo rientrati. Immagino<br />
che Erik sia ancora fuori. »<br />
« Perché? » La voce di Stevie Rae era tagliente quanto un rasoio.<br />
Dallas si strinse nelle spalle. « Potrebbe essere come ha detto Heath. Quel<br />
ragazzo è un idiota. »<br />
« Cadaveri? » intervenne suor Mary Angela. Dallas annuì. « Sì, di tre Raven<br />
Mocker. Devono essere quelli cui ha sparato Dario. »<br />
Suor Mary Angela abbassò la voce. « E cosa ne avete fatto? »<br />
« Li abbiamo messi nei cassonetti dietro l'abbazia, come aveva detto Stevie<br />
Rae. Col freddo che fa, si conserveranno di certo. Inoltre ci vorrà del<br />
tempo prima che i camion del Comune passino a portar via la spazzatura, con<br />
tutto quel ghiaccio e il resto, quindi abbiamo pensato che potevamo<br />
lasciarli lì intanto che decidevamo cosa farne. » La suora era impallidita.<br />
« Oh, povera me! » « Che cosa? Io non vi ho mai detto di buttarli nei<br />
cassonetti! » Stevie Rae si era quasi messa a strillare.<br />
51<br />
« Sstt! » la rimproverò Kramisha mentre gli altri che guardavano la TV ci<br />
lanciavano un'occhiataccia.<br />
Suor Mary Angela ci fece cenno di seguirla e noi cinque lasciammo in fretta<br />
il seminterrato, per tornare all'ingresso dell'abbazia.<br />
« Dallas, non riesco a credere che li abbiate buttati nei cassonetti! »<br />
Pagina 16
06 - <strong>tempted</strong><br />
l'aggredì Stevie Rae non appena fummo fuori portata d'orecchio degli altri.<br />
« Che ti aspettavi? Che gli preparassimo una veglia funebre?» sbottò<br />
Dallas, poi guardò suor Mary Angela. « Mi scusi, sorella, non volevo essere<br />
blasfemo. I miei sono cattolici. »<br />
«Figliolo, sono sicura che non intendevi offendere nessuno. Io... io... non<br />
avevo pensato ai cadaveri.» La suora pareva un po' scossa.<br />
«Stia tranquilla, sorella, ce ne occuperemo noi.» Heath le assestò una<br />
goffa pacchetta di conforto al braccio. « Capisco cosa prova: quel tizio<br />
con le ali, Neferet, i Raven Mocker... be', è dura da...»<br />
« Non possiamo lasciarli nei cassonetti. Non è giusto », lo interruppe<br />
Stevie Rae, come se neanche si fosse accorta che Heath stava parlando.<br />
« Perché no? » le domandai. Sembrava sempre più agitata.<br />
Lei mi guardò fisso negli occhi. « Perché non è giusto, ecco perché. »<br />
« Erano dei mezzi mostri che ci avrebbero fatti fuori all'istante se il<br />
loro paparino Kalona glielo avesse ordinato », replicai.<br />
«Mezzi mostri e mezzi...?» mi chiese Stevie Rae.<br />
« Corvi? » azzardò Heath prima che io riuscissi a rispondere.<br />
Stevie Rae non lo guardò neanche. Continuò a tenere<br />
52<br />
gli occhi fissi nei miei. « No. Quello è il lato mostruoso. Nel sangue,<br />
loro sono in parte umani. Umani, Zoey. A me dispiace per la loro parte<br />
umana, e penso che non meritino di essere buttati in un cassonetto. »<br />
C'era qualcosa nel suo sguardo, nella sua voce, che mi dava davvero<br />
fastidio. Senza nemmeno riflettere, le risposi: « È solo un caso che<br />
abbiano del sangue umano! Ci vuole ben altro per farmi dispiacere per<br />
qualcuno ».<br />
Stevie Rae sussultò come se l'avessi presa a schiaffi. « Vedi, è questa la<br />
differenza tra te e me. »<br />
All'improvviso capii perché Stevie Rae provava pietà per i Raven Mocker. In<br />
un qualche strano modo, doveva rivedersi in loro. Lei era morta e poi, per<br />
ciò che si potrebbe definire « un caso », era resuscitata, ma aveva perso<br />
la sua umanità. Quindi, di nuovo « per caso », era tornata in sé. Guardando<br />
le cose da quel punto di vista, pensai che provasse pena per loro perché<br />
sapeva come ci si sentiva a essere in parte mostro e in parte umano. In<br />
quel momento desiderai che fossimo ancora alla Casa della Notte e potessimo<br />
parlare con la semplicità di una volta. « Ehi, un conto è se il caso vuole<br />
che tu nasca tutto incasinato, e un altro è un incidente terribile che ti<br />
capita dopo. C'è una bella differenza! Nel primo esempio, la tua nascita<br />
determina ciò che sei; nel secondo, si tratta di qualcosa che cerca di<br />
trasformarti in ciò che non sei. » « Eh? » fece Heath.<br />
« Credo che Zoey stia cercando di dire che capisce il motivo per cui Stevie<br />
Rae potrebbe identificarsi coi Raven Mocker, anche se in realtà non ha<br />
niente in comune con loro », spiegò suor Mary Angela. « E ha ragione.<br />
Quegli esseri sono malvagi e, sebbene anch'io sia turbata dalla loro morte,<br />
capisco perché fosse necessaria. »<br />
« Vi sbagliate tutte e due. Non è questo che sto pensan-<br />
53<br />
do, e comunque non ho intenzione di continuare a parlarne. » Stevie Rae si<br />
avviò lungo il corridoio, allontanandosi a grandi passi.<br />
« Stevie Rae? » le gridai dietro.<br />
Non si sprecò neanche a voltarsi. «Vado a cercare Erik, mi assicuro che<br />
fuori sia davvero tutto tranquillo e poi lo mando dentro. Con te parlerò<br />
dopo. » Detto questo, sparì attraverso una porta che immaginai desse<br />
sull'esterno.<br />
« Di solito non si comporta così », commentò Dallas.<br />
« Pregherò per lei », bisbigliò suor Mary Angela.<br />
« Non vi preoccupate. Rientrerà presto, visto che manca poco all'alba »,<br />
disse Heath.<br />
Io mi passai la mano sul viso. Ero davvero preoccupata. Avrei dovuto<br />
seguire Stevie Rae, metterla con le spalle al muro e farmi dire esattamente<br />
cosa stava succedendo. Ma in quel momento proprio non potevo affrontare un<br />
nuovo problema. Non avevo ancora risolto nemmeno quello del ricordo di<br />
A-ya, incombente come un segreto colpevole.<br />
« Zo, ti senti bene? Hai l'aria di una che ha bisogno di dormire. Anzi, ce<br />
l'abbiamo tutti. » Heath sbadigliò.<br />
Sbattei le palpebre e gli rivolsi un sorriso stanco. « Già, è vero. Me ne<br />
andrò a letto. Prima però voglio fare un salto veloce a vedere come sta<br />
Stark. »<br />
«Molto veloce», puntualizzò suor Mary Angela.<br />
Annuii. « Okay, mmm... ragazzi, ci vediamo tra circa otto ore », aggiunsi<br />
senza guardare Heath.<br />
Suor Mary Angela mi abbracciò. « Buonanotte, bambina. E che la nostra<br />
Pagina 17
06 - <strong>tempted</strong><br />
Signora ti benedica e ti protegga. »<br />
« Grazie, sorella. »<br />
Quando mi sciolsi dall'abbraccio, Heath mi stupì prendendomi la mano. Lo<br />
guardai con aria interrogativa.<br />
54<br />
« Ti accompagno da Stark », sentenziò. Disorientata, alzai le spalle e ci<br />
allontanammo assieme. Senza dire niente, camminando e basta. La mano di<br />
Heath nella mia era calda e familiare, e mi venne naturale stringermi a<br />
lui.<br />
«Ehi, senti... volevo chiederti scusa per aver sclerato con Erik. Sono<br />
stato uno scemo. Non avrei dovuto lasciare che mi provocasse così », esordì<br />
Heath.<br />
« Hai ragione: non avresti dovuto, ma a volte Erik riesce a essere una vera<br />
rottura », replicai.<br />
« E lo dici a me? Lo mollerai presto, vero? » « Heath, non ho nessunissima<br />
intenzione di parlare di Erik con te. » Lui sorrise.<br />
Alzai gli occhi al soffitto.<br />
« Guarda che non mi freghi. Ti conosco troppo bene. Non sei il tipo da<br />
fidanzati prepotenti. »<br />
« Sta' zitto e cammina », lo sgridai. Però aveva ragione: non mi piacevano<br />
i ragazzi prepotenti, e lui mi conosceva molto, molto bene.<br />
Heath e io ci fermammo poco prima che il corridoio svoltasse, vicino a una<br />
graziosa finestra panoramica con davanti una panca imbottita che sembrava<br />
perfetta per leggere. Sul davanzale c'era una bella statua di Maria<br />
circondata da diverse candele accese.<br />
« È davvero stupenda », commentai sottovoce. «Già. Non avevo mai dato molto<br />
peso alla figura di Maria, ma tutte queste statue con le candele accese mi<br />
piacciono. Pensi che la suora abbia ragione? Che la Madonna sia Nyx? » «<br />
Non ne ho idea. » « Ma Nyx non ti parla? »<br />
55<br />
« Sì, a volte lo fa. Ma l'argomento Maria non è mai venuto fuori. »<br />
« Be', forse la prossima volta dovresti chiederglielo. » « Magari lo farò.<br />
»<br />
Ce ne restammo lì, mano nella mano, a osservare la calda luce delle<br />
fiammelle che giocavano sulla superficie lucida della statua. Stavo<br />
pensando a quanto sarebbe stato bello se la mia Dea fosse venuta a farmi<br />
visita in un momento in cui non ci fossero state in ballo questioni di vita<br />
o di morte, quando Heath all'improvviso sbottò: « Ho sentito dire che<br />
quello Stark ha fatto voto di mettersi al tuo servizio come Guerriero ».<br />
Lo studiai con attenzione, in cerca di segni che indicassero che era<br />
arrabbiato o geloso, ma nei suoi occhi azzurri lessi soltanto curiosità.<br />
«Sì, è vero.»<br />
« Sembra si tratti di un legame superspeciale. » « Sì, infatti. »<br />
« Lui è l'arciere che non manca mai il bersaglio, giusto? »<br />
« Giusto. »<br />
«Perciò averlo dalla tua parte è un po' come essere protetti da Terminator?<br />
»<br />
Il paragone mi fece sorridere. « Be', non è grosso quanto Arnold, ma<br />
immagino sia un buon modo per descriverlo. »<br />
« Ti ama anche lui? »<br />
La domanda mi colse alla sprovvista: non sapevo proprio cosa dire!<br />
Ma, fin da quand'eravamo alle elementari, Heath sembrava sapere esattamente<br />
quale fosse la cosa giusta da dire. « Vorrei solo capire come stanno le<br />
cose, tutto qui. » « Sì, penso che mi ami. » « E tu? »<br />
56<br />
« Forse », ammisi riluttante. « Ma questo non cambia ciò che provo per te.<br />
»<br />
« E cosa provi per me? Cosa significa tutto questo per il nostro rapporto?<br />
»<br />
Era strano come le sue domande echeggiassero quella di Afrodite riguardo a<br />
Kalona. Ma non avevo una risposta per nessuna di esse. Mi massaggiai le<br />
tempie, cercando di scacciare il mal di testa. « Immagino che 'tutto<br />
questo' ci lasci incasinati e con l'Imprinting. »<br />
Heath non replicò, limitandosi a guardarmi con quell'aria familiare - dolce<br />
e triste assieme - che mi fece capire quanto lo avessi ferito.<br />
Mi si spezzava il cuore a vederlo così. « Heath, mi dispiace tanto. È solo<br />
che... È solo che... che in questo momento non so cosa fare riguardo a un<br />
sacco di cose. »<br />
« Ma io sì. Zo, vieni qui. » Heath si sedette sulla panchina e mi tese le<br />
braccia.<br />
Scossi la testa. «Heath, non posso...» « Non ti sto chiedendo niente.<br />
Voglio darti io qualcosa. Vieni. »<br />
Pagina 18
06 - <strong>tempted</strong><br />
Quando lo guardai con aria confusa, lui sospirò, mi prese le mani e mi<br />
attirò a sé. Il mio corpo era rigido, ma non oppose resistenza mentre Heath<br />
mi fece sedere sulle sue ginocchia e mi abbracciò. Mi tenne stretta,<br />
appoggiando la guancia sulla mia testa, come faceva da quand'era diventato<br />
più alto di me, cioè più o meno in prima media. L'odore di Heath era così<br />
familiare; era il profumo della mia infanzia, delle lunghe sere d'estate<br />
passate in cortile ad ascoltare la musica e a chiacchierare; dei dopo<br />
partita in cui restavamo abbracciati per ore mentre un sacco di ragazze (e<br />
di ragazzi, peraltro) lo sommergevano di complimenti per i bei passaggi che<br />
aveva fatto; dei lunghi baci della buonanotte e della pas-<br />
57<br />
sione che era nata tra noi, e che ci aveva fatto scoprire l'amore.<br />
All'improvviso mi accorsi di essermi rilassata. Con un sospiro, mi<br />
raggomitolai contro di lui. « Meglio? » mormorò Heath. «Meglio. Però,<br />
Heath, io non so proprio...» « Smettila! In questo momento non ti<br />
preoccupare di me, di Erik o di quel nuovo ragazzo. Ora ci siamo soltanto<br />
noi. Zo, io sono qui per te. In mezzo a tutto 'sto casino che non riesco<br />
neanche a capire bene, io sono qui. E noi due ci apparteniamo. Me lo dice<br />
il mio sangue. »<br />
« Perché? Perché sei ancora qui e vuoi ancora stare con me anche sapendo di<br />
Erik e di Stark? »<br />
«Perché ti amo. Neanche ricordo un periodo in cui non ti abbia amata, e ti<br />
amerò per il resto della vita. »<br />
Mi si riempirono gli occhi di lacrime e sbattei con forza le palpebre,<br />
cercando di non mettermi a piangere. « Ma Heath, Stark non se ne andrà. E,<br />
riguardo a Erik, io... non so proprio cosa farò. » « Lo so. »<br />
Presi un gran respiro per farmi coraggio, poi mi affrettai a dire: « E<br />
dentro di me esiste un legame con Kalona che non posso ignorare ».<br />
« Però gli hai detto di no e l'hai cacciato via. » « Sì, ma io... ho dei<br />
ricordi che hanno a che vedere con una mia vita precedente. Una vita in cui<br />
stavo con Kalona. »<br />
Invece di pormi una milionata di domande, o di staccarsi da me, mi strinse<br />
ancora di più. « Andrà tutto bene. Troverai un modo per risolvere la<br />
situazione. » Lo aveva detto come se ne fosse davvero convinto.<br />
« Non vedo come. Non so neanche cosa fare con te. »<br />
58<br />
« Con me non devi fare niente. Io sto con te. Punto e basta. A costo di<br />
dividerti coi vampiri. »<br />
Tirai indietro la testa per guardarlo negli occhi. «Heath, tu sei un tipo<br />
troppo geloso per farmi credere che ti stia bene se sto con un altro. »<br />
« Zo, non ho detto che mi sta bene. Anzi, la cosa non mi piace affatto, ma<br />
preferisco così piuttosto che stare senza di te. »<br />
« E tutto così strano », commentai. Quando tentai di distogliere lo<br />
sguardo, lui mi prese il viso tra le mani. « Già, è strano. Ma la verità è<br />
che, finché tra noi c'è l'Imprinting, so di avere con te qualcosa che non<br />
ha nessun altro. Di poterti dare qualcosa che nessuno di quei succhiasangue<br />
grandi e grossi potrà mai darti. Che neppure un immortale può darti. »<br />
Lo fissai. Heath aveva gli occhi lucidi e sembrava così tanto più grande<br />
dei suoi diciotto anni da mettere quasi paura. « Non voglio farti soffrire.<br />
Non voglio incasinarti la vita. »<br />
« Allora piantala di mandarmi via. Noi due ci apparteniamo. »<br />
Okay, mi rendo conto di aver sbagliato e di essermi comportata da vera<br />
egoista, ma, invece di replicare che tra noi non poteva funzionare, mi<br />
riacciambellai tra le sue braccia, lasciando che mi tenesse stretta. Mi<br />
persi in Heath e nel mio passato. Il modo in cui mi abbracciava era<br />
perfetto. Non cercò di baciarmi. Non iniziò a palparmi né a strusciarsi.<br />
Non cercò di toccarmi. Non si offrì neanche di tagliarsi per farmi bere il<br />
suo sangue, cosa che avrebbe automaticamente messo in moto una passione<br />
così dirompente da farci perdere del tutto il controllo. Heath mi teneva<br />
stretta e basta, mormorandomi quanto mi amava. Mi disse che sarebbe andato<br />
tutto bene. Senti-<br />
59<br />
vo il battito del suo cuore. L'odore del suo sangue, denso e allettante,<br />
così caldo e così vicino, ma in quel momento avevo bisogno solo del suo<br />
familiare abbraccio, dei nostri ricordi e della forza della sua<br />
comprensione.<br />
E fu così che Heath Luck, il mio fidanzatino delle elementari, diventò il<br />
mio consorte.<br />
60<br />
STEVIE RAE<br />
Sentendosi un'idiota totale, Stevie Rae sbatté il portone dell'abbazia e si<br />
rifugiò nella notte gelida. In realtà non era arrabbiata con Zoey e nemmeno<br />
Pagina 19
06 - <strong>tempted</strong><br />
con la supercarinis-sima - anche se leggermente fissata - suora. A dire il<br />
vero era arrabbiata soltanto con se stessa.<br />
« Cavolaccio schifoso! Quanto mi odio! Ho combinato un tale casino... »<br />
strillò.<br />
Non avrebbe mai voluto complicare le cose in quel modo, ma le sembrava di<br />
essere seduta su un'enorme montagna di merda che s'ingrandiva di ora in<br />
ora.<br />
Zoey non era scema. Aveva capito che qualcosa non quadrava. Era ovvio, ma<br />
da dove poteva cominciare? C'era semplicemente troppo da spiegare. Lui era<br />
semplicemente troppo da spiegare. E Stevie Rae non avrebbe mai voluto che<br />
succedesse una cosa del genere. Soprattutto la parte relativa al Raven<br />
Mocker. Cavolaccio schifoso! Non avrebbe mai immaginato che potesse<br />
accadere proprio a lei. Se qualcuno glielo avesse detto, si sarebbe messa a<br />
ridere. « Neanche per sogno! Non potrebbe mai capitarmi una cosa del<br />
genere! »<br />
E invece era successo.<br />
Mentre cercava quella rottura di palle di Erik - che avrebbe potuto<br />
scoprire quell'ultimo, terribile segreto e mandare tutto definitivamente a<br />
rotoli -, Stevie Rae tentò di capire come diavolo avesse fatto a cacciarsi<br />
in un guaio<br />
61<br />
simile. Perché lo aveva salvato? Perché non era semplicemente andata a<br />
chiamare Dallas e gli altri per finirlo? Glielo aveva chiesto anche lui,<br />
prima di svenire. Era sembrato così umano. E lei non aveva avuto cuore di<br />
ucciderlo.<br />
« Erik! Erik, vieni qui! » Ma dove cacchio era? Il sole stava per sorgere!<br />
« Erik! E ora di fare rapporto! » strillò Stevie Rae per la terza volta.<br />
Poi si fermò.<br />
Guardò la serra dove le suore avevano sistemato i cavalli con cui Zy e il<br />
resto del gruppo erano fuggiti dalla Casa della Notte. Ma non era tanto<br />
quell'edificio ad attirare la sua attenzione, quanto piuttosto il capanno<br />
degli attrezzi che c'era lì accanto. Appariva del tutto normale, un<br />
tranquillo edificio privo di finestre. Non era nemmeno chiuso a chiave. E<br />
se non lo sapeva lei, che c'era entrata poco tempo prima.<br />
« Ehi, che c'è? Hai visto qualcosa là in fondo? » « Oh, merda! » Stevie Rae<br />
fece un salto e si girò, il cuore che le batteva talmente forte nel petto<br />
da impedirle quasi di respirare. « Erik! Mi hai messo una strizza del<br />
diavolo! Non potresti sprecarti a fare almeno un minorino prima di sbucarmi<br />
alle spalle? »<br />
« Scusa, Stevie Rae, ma sei stata tu a chiamarmi. » Lei si mise un ricciolo<br />
biondo dietro l'orecchio e cercò d'ignorare il fatto che le tremavano le<br />
mani. Era proprio negata per quei giochetti: aggirarsi di nascosto per<br />
l'abbazia, mentire agli amici... non faceva per lei. Ma sollevò il mento e<br />
obbligò i nervi a darsi una calmata. E il sistema migliore per riuscirci<br />
era dare una bella strigliata a Erik il rompiballe. Quindi Stevie Rae lo<br />
fissò con le palpebre strette. « Sì, certo, ti ho chiamato perché dovresti<br />
già essere dentro assieme agli altri. Che cacchio stai facendo an-<br />
62<br />
cora qui fuori, eh? Così farai preoccupare Zoey, come se non avesse già<br />
abbastanza problemi. » « Zoey mi cercava? »<br />
Stevie Rae dovette fare uno sforzo per non alzare gli occhi al cielo.<br />
Cavolaccio quant'era noioso! Un momento prima si comportava da fidanzato<br />
perfetto, e un attimo dopo si trasformava di colpo in uno stronzo<br />
arrogante. Avrebbe dovuto parlarne con Zoey. Be', sì, ammesso che lei<br />
volesse ascoltarla. Ultimamente si erano un po' allontanate. C'erano troppi<br />
segreti tra loro, troppe questioni non risolte.<br />
« Stevie Rae! Mi stai ascoltando? Ti ho chiesto se Zoey mi cercava. »<br />
A quel punto Stevie Rae non si trattenne. « Tu saresti dovuto rientrare con<br />
Dallas. Zoey voleva sapere dove cacchio eri. »<br />
« Se era così preoccupata poteva venire lei a cercarmi. » « Non ho detto<br />
che era preoccupata! » sbottò Stevie Rae, esasperata dall'egocentrismo di<br />
Erik. « E poi Zy ha troppe cose per la testa per poterti fare da<br />
baby-sitter. » « Non mi serve la baby-sitter! » «Davvero? E allora come mai<br />
sono dovuta venire a prenderti? »<br />
« Ah, non lo so. Perché sei venuta? Stavo per entrare. Volevo giusto fare<br />
un altro giro intorno all'abbazia. Pensavo fosse meglio ricontrollare<br />
dov'era passato Heath: gli umani non vedono un cazzo al buio. »<br />
Stevie Rae sospirò. « Johnny B non è umano ed era con Heath. Adesso vai<br />
dentro. Trovati qualcosa da mangiare e dei vestiti asciutti. Una delle<br />
suore ti dirà dove dormire. Io do un'ultima occhiata qui intorno prima che<br />
sorga il sole. » « Ammesso che sorga. » Erik strizzò le palpebre verso il<br />
cielo.<br />
Pagina 20
06 - <strong>tempted</strong><br />
63<br />
Stevie Rae seguì il suo sguardo e si rese conto che stava ricominciando a<br />
piovere ghiaccio. « Questo tempo di merda è l'ultima cosa di cui abbiamo<br />
bisogno. »<br />
« Almeno laverà via il sangue di quei Raven Mocker », commentò Erik.<br />
Lo sguardo di Stevie Rae si spostò rapidamente su di lui. Cazzarola! Al<br />
sangue non aveva neanche pensato! E se qualcuno avesse seguito le tracce<br />
fin nel capanno degli attrezzi? Era peggio che mettere un'insegna luminosa<br />
con scritto: ehi, sono qui!<br />
All'improvviso si rese conto che Erik stava aspettando che lei dicesse<br />
qualcosa. « Già, mmm, hai ragione. Proverò a spazzare un po' il ghiaccio e<br />
a coprire le macchie più grosse con dei rami rotti. » Sperava di essere<br />
riuscita a sembrare disinvolta.<br />
« È una buona idea, in caso qualche umano decidesse di uscire durante il<br />
giorno. Vuoi una mano? »<br />
« No. » Aveva risposto troppo in fretta, quindi fece spallucce. «<br />
Tranquillo, con le mie supercapacità di vampira rossa e tutto il resto, mi<br />
ci vorrà un secondo. Non è niente di che. »<br />
« D'accordo, allora. Ah, senti, forse potresti occuparti soprattutto delle<br />
macchie di sangue vicino al condominio. Lì faceva piuttosto schifo. »<br />
« Okay, grazie. Conosco il posto. » Eccome se lo conosceva.<br />
« Oh, e dove hai detto che era Zoey? » « Non credo proprio di avertelo<br />
detto. » Erik aggrottò la fronte, attese e, visto che Stevie Rae si<br />
limitava a fissarlo, alla fine sbottò: «Quindi? Dov'è Zoey? »<br />
«L'ultima volta che l'ho vista stava parlando con Heath e con suor Mary<br />
Angela nel corridoio davanti al<br />
64<br />
seminterrato. Immagino che poi abbia controllato come stava Stark e sia<br />
andata a letto. Aveva un'aria stanca da morire. »<br />
«Stark... » Lui bofonchiò qualcosa d'incomprensibile e si voltò per<br />
raggiungere l'abbazia.<br />
« Erik! » lo richiamò subito Stevie Rae, mentre si malediceva mentalmente<br />
per essere stata così stupida da nominare Heath e Stark. Aspettò che lui si<br />
girasse e disse: « In quanto migliore amica di Zy, lascia che ti dia un<br />
consiglio: ne ha passate troppe oggi per aver voglia di affrontare anche i<br />
problemi con te. Se è andata da Heath è stato solo per assicurarsi che<br />
stesse bene. E lo stesso vale per Stark ».<br />
« E? »<br />
«E questo significa che dovresti andare a prendere qualcosa da mangiare,<br />
cambiarti i vestiti e portare il tuo sedere a letto senza romperle le<br />
palle. »<br />
« Stevie Rae, lei e io stiamo assieme. Quindi, come può essere considerato<br />
un rompipalle un fidanzato che vuole semplicemente stare in sua compagnia?<br />
»<br />
Stevie Rae represse un sorriso. Zoey se lo sarebbe mangiato a colazione, lo<br />
avrebbe sputato e poi avrebbe continuato tranquilla la sua giornata. Si<br />
strinse nelle spalle. « Fa' come vuoi. Ti stavo solo dando un consiglio,<br />
tutto qui. »<br />
«Sì, be', okay. A dopo.» Erik si voltò e si diresse a grandi passi verso<br />
l'abbazia.<br />
« Certo che per essere un ragazzo intelligente fa delle cose davvero<br />
stupide», commentò a bassa voce Stevie Rae. «Da che pulpito... Marni<br />
direbbe che sono come il bue che dà del cornuto all'asino. »<br />
Con un sospiro, Stevie Rae fece correre lo sguardo lungo la serie di bidoni<br />
dell'immondizia semimimetizzati<br />
65<br />
accanto alla tettoia per le auto, ma lo distolse subito. Non voleva pensare<br />
agli orribili cadaveri accartocciati che erano stati buttati lì dentro. «<br />
Con la spazzatura. » Pronunciò le parole lentamente, come se ciascuna<br />
avesse un suo peso. Stevie Rae si rese conto che Zoey e suor Mary Angela in<br />
parte avevano ragione su di lei, ma questo non rendeva meno irritante<br />
quanto avevano detto.<br />
Okay, aveva reagito in modo eccessivo, ma l'idea che i ragazzi avessero<br />
buttato nei cassonetti i corpi dei Raven Mocker l'aveva proprio fatta<br />
arrabbiare, e non solo a causa sua. Riportò automaticamente lo sguardo sul<br />
capanno degli attrezzi che se ne stava silenzioso vicino alla serra.<br />
Quello che avevano fatto coi corpi dei Raven Mocker l'aveva turbata perché<br />
era contraria a sminuire una vita, qualunque vita. Era pericoloso pensare<br />
di potersi comportare come un dio e decidere chi meritava di vivere e chi<br />
no. Stevie Rae lo sapeva molto meglio di Zoey o della suora. Non solo la<br />
sua vita - o, a essere precisi, la sua morte - era stata incasinata da una<br />
Somma Sacerdotessa che aveva cominciato a credere di essere una dea, ma la<br />
Pagina 21
06 - <strong>tempted</strong><br />
stessa Stevie Rae a un certo punto aveva pensato di avere il diritto di<br />
spegnere delle vite a seconda della necessità o del capriccio. Anche<br />
soltanto ricordare quel vortice di rabbia e di violenza la faceva star<br />
male. Si era lasciata alle spalle quei giorni bui; aveva scelto il bene e<br />
la luce della Dea, e intendeva proseguire su quella strada. Perciò, quando<br />
qualcuno affermava che una vita, qualunque vita, non valeva niente, a lei<br />
dava molto fastidio.<br />
O almeno era quello che Stevie Rae si diceva mentre attraversava il<br />
giardino dell'abbazia, diretta dalla parte opposta al capanno.<br />
Sii forte. Non sbroccare proprio adesso... Sii forte... continuava a<br />
ripetersi avanzando rapidamente tra gli alberi,<br />
66<br />
verso le macchie di sangue che ricordava fin troppo bene. Trovò un grosso<br />
ramo spezzato con ancora attaccate delle foglie e lo sollevò con facilità,<br />
lieta della forza straordinaria che le veniva dal nuovo status di vampira<br />
rossa completamente Trasformata. Usando il ramo come una scopa, prese a<br />
spazzare il sangue, buttando qualche pezzo di legno o perfino un mezzo<br />
cespuglio di agrifoglio sulle chiazze troppo evidenti.<br />
Seguendo il percorso della sua prima ispezione, svoltò a sinistra verso il<br />
prato dell'abbazia. Stevie Rae non aveva fatto molta strada, quando trovò<br />
la grande pozza di sangue.<br />
Solo che stavolta non c'era nessun corpo.<br />
Cercando di distrarsi canticchiando (Baby) You Save Me di Kenny Chesney,<br />
spazzò in fretta la macchia principale e poi seguì la serie di gocce che<br />
sapeva avrebbe trovato, coprendole con ghiaccio e rami, in modo da<br />
cancellare alla meno peggio le tracce che portavano al piccolo capanno<br />
degli attrezzi.<br />
Fissò seria la porta della casupola, sospirò e si diresse verso la serra.<br />
La porta non era chiusa a chiave. Entrò nell'edificio e inspirò a fondo,<br />
così che il profumo della terra e delle piantine la tranquillizzasse,<br />
mentre il calore di quel luogo scioglieva la gelida umidità che sembrava<br />
esserle penetrata nell'anima. Ma non si concesse una lunga sosta. Non<br />
poteva permetterselo. Aveva ancora un sacco di cose da fare e mancava poco<br />
all'alba. Anche se il sole fosse stato coperto da nuvole e ghiaccio, per un<br />
vampiro rosso era comunque davvero poco piacevole trovarsi all'esterno,<br />
esposto e vulnerabile, durante il giorno.<br />
Stevie Rae non impiegò molto per trovare ciò di cui aveva bisogno.<br />
Ovviamente le suore erano ancora vecchia scuola riguardo al sistema<br />
d'irrigazione, quindi, in-<br />
67<br />
vece di tubi di metallo, interruttori elettrici e altri arnesi sofisticati,<br />
preferivano secchi e mestoli, annaffiatoi con lunghi nasi bucherellati e<br />
aggeggi vari evidentemente molto usati e altrettanto ben curati. Stevie Rae<br />
riempì un secchio d'acqua fresca e afferrò un mestolo e qualche asciugamano<br />
pulito da una pila che trovò su uno scaffale. Uscendo, si fermò a osservare<br />
una vaschetta di muschio che le faceva venire in mente un folto tappeto<br />
verde. Restò lì a mordicchiarsi il labbro, indecisa, mentre l'istinto<br />
lottava con la ragione. Alla fine si arrese e staccò una lunga striscia di<br />
muschio. Dopo di che, borbottando di non avere idea di come sapesse certe<br />
cose, Stevie Rae lasciò la serra e tornò al capanno degli attrezzi.<br />
Non appena fu davanti alla porta si concentrò, affidandosi agli acuti sensi<br />
da predatore che le consentivano di percepire qualsiasi presenza. Niente.<br />
Là fuori non c'era nessuno. Il nevischio e l'ora tarda tenevano tutti al<br />
sicuro nelle proprie case.<br />
« O almeno tutti quelli che hanno un minimo di buonsenso », brontolò.<br />
Si guardò intorno un'ultima volta, poi sfiorò il chiavistello. Okay...<br />
okay. Entra e facciamola finita. Magari è morto e potrai smettere di<br />
preoccuparti per quest'immensa cazzata che hai combinato.<br />
Stevie Rae aprì la porta. Immediatamente arricciò il naso. Dopo la<br />
semplicità del profumo di terra della serra, quel puzzo stantio di benzina,<br />
olio e concime mischiato all'odore sbagliato del suo sangue era un vero<br />
pugno nello stomaco.<br />
Lo aveva lasciato in fondo al capanno, dietro la falciatrice e gli scaffali<br />
che ospitavano gli attrezzi da giardino. Fissò lo sguardo in quel punto e<br />
riuscì vagamente a distinguere una sagoma scura, che però non si muoveva.<br />
68<br />
Ascoltò con maggiore attenzione, ma non udì altro che la pioggia ghiacciata<br />
che ticchettava sul tetto.<br />
Benché temesse l'inevitabile momento in cui avrebbe dovuto affrontarlo,<br />
Stevie Rae si costrinse ad avanzare e, dopo essersi chiusa la porta alle<br />
spalle, raggiunse la creatura sdraiata in fondo alla stanza. Sembrava che<br />
non si fosse spostata di un millimetro da quando lei l'aveva trascinata fin<br />
Pagina 22
06 - <strong>tempted</strong><br />
lì, un paio di ore prima. Il Raven Mocker era raggomitolato sul fianco<br />
sinistro, in una sgraziata posizione fetale. La pallottola che gli aveva<br />
lacerato il petto aveva colpito anche l'immensa ala nera, che ora giaceva<br />
insanguinata e inutile. Stevie Rae pensò che pure la caviglia fosse rotta,<br />
visto quant'era gonfia e livida. A dire il vero, tutto il corpo sembrava<br />
piuttosto malconcio, e non c'era da stupirsi. Era stato colpito in volo e,<br />
anche se le grandi querce che delimitavano la proprietà dell'abbazia<br />
avevano attutito la caduta abbastanza da non farlo morire sul colpo, Stevie<br />
Rae non aveva modo di sapere quanto fossero gravi le ferite. Per quello che<br />
ne sapeva lei, poteva essere morto. Di certo sembrava morto. Gli osservò il<br />
petto e, pur non potendone esserne sicura al cento per cento, le sembrava<br />
che non respirasse. Probabilmente era morto. Continuò a osservarlo, senza<br />
nessuna voglia di avvicinarsi ma incapace di andarsene.<br />
Che si fosse rincoglionita del tutto? Perché non si era fermata un attimo a<br />
pensare prima di trascinarlo lì dentro? Lo guardò. Non era umano. Non era<br />
neanche un animale. Lasciarlo morire non significava giocare a fare Dio:<br />
quell'essere non sarebbe mai dovuto nascere.<br />
Stevie Rae rabbrividì e per un istante rimase pietrificata dall'orrore per<br />
ciò che aveva fatto. Cosa avrebbero detto i suoi amici se avessero scoperto<br />
che aveva nascosto un Raven Mocker? Zoey l'avrebbe respinta? E quali riper-<br />
69<br />
cussioni avrebbe avuto la presenza di quel mostro sui novizi rossi, su<br />
tutti i novizi rossi? Come se non dovessero già combattere contro cose<br />
oscure e malvagie.<br />
La suora aveva ragione. Non avrebbe dovuto provare pietà per lui. Doveva<br />
riportare gli asciugamani e tutto il resto nella serra, entrare<br />
nell'abbazia, cercare Dario e dirgli che nel capanno c'era un Raven Mocker.<br />
E poi lasciare che lui facesse il suo lavoro. Se non fosse stato già morto,<br />
ci avrebbe pensato il Figlio di Èrebo. E, a dire il vero, in quel modo la<br />
creatura avrebbe pure smesso di soffrire. Sì, era la cosa giusta da fare.<br />
Sollevata, Stevie Rae sospirò.<br />
E gli occhi rossi di lui si aprirono. « Finiscimi... » La voce del Raven<br />
Mocker era debole e piena di sofferenza, ma era anche innegabilmente umana.<br />
Ed ecco il punto. Stevie Rae si rese di nuovo conto che era quello il<br />
motivo per cui non aveva chiamato Dallas e gli altri quando lo aveva<br />
scoperto. Quando le aveva parlato la prima volta, era parso solo un ragazzo<br />
ferito, abbandonato e pieno di paura. Non era riuscita a ucciderlo allora e<br />
non ce l'avrebbe fatta neanche adesso. Era la voce a fare la differenza,<br />
perché, anche se l'aspetto era quello di un mostro, quella voce lo faceva<br />
sembrare un ragazzo normale; un ragazzo così disperato da pensare che la<br />
morte fosse l'unica via d'uscita possibile.<br />
Ma non era solo questo. Lui voleva morire. Ciò che aveva dovuto affrontare<br />
era così orribile che ora desiderava soltanto porre fine alle sue<br />
sofferenze. E questo lo rendeva molto, molto umano.<br />
Anche Stevie Rae ci era passata. Conosceva quella sensazione di<br />
disperazione totale.<br />
70<br />
stevie rae<br />
Stevie Rae frenò l'impulso di fare un passo indietro. Voce da ragazzo o no,<br />
e messa momentaneamente da parte la questione della sua umanità, la pura<br />
verità era che si trattava di un enorme corvo il cui sangue aveva un odore<br />
sbagliato. E che lei era sola. «Senti, lo so che sei ferito e tutto il<br />
resto, però riflettici: se avessi avuto intenzione di ucciderti, di certo<br />
non mi sarei data tanto da fare per trascinarti qui dentro.» Si sforzò di<br />
assumere un tono normale e, invece di arretrare come avrebbe desiderato,<br />
restò ferma e sostenne lo sguardo di quei gelidi occhi rossi che sembravano<br />
così incredibilmente umani.<br />
« Perché non vuoi uccidermi? » La sua voce era poco più di un mormorio<br />
agonizzante, ma la notte era così silenziosa che Stevie Rae non ebbe<br />
problemi a udirla.<br />
Avrebbe potuto fingere di non aver sentito, o almeno di non aver capito, ma<br />
era stufa di bugie e di ambiguità. « In realtà la questione ha molto più a<br />
che fare con me che con te... è una storia lunga e anche molto confusa. Mi<br />
sa che non sono del tutto sicura del perché non ti voglio uccidere. Diciamo<br />
che tendo a fare le cose a modo mio, e senza dubbio uccidere non rientra<br />
nei miei passatempi preferiti. »<br />
Lui continuò a fissarla sino a farla sentire a disagio sotto quello strano<br />
sguardo rosso. « Però dovresti. »<br />
« Dovrei saperlo, dovrei ucciderti o dovrei fare le cose<br />
71<br />
a modo mio? Devi specificare. Oh, e potresti anche cercare di essere meno<br />
seccante: non mi sembri proprio nella posizione per dirmi cosa dovrei fare.<br />
Pagina 23
06 - <strong>tempted</strong><br />
»<br />
Il Raven Mocker aveva richiuso gli occhi, allo stremo delle forze, ma le<br />
parole di lei glieli fecero aprire di nuovo.<br />
Stevie Rae lo vide cambiare espressione, ma quella faccia era così strana,<br />
così diversa da quella delle persone, che non era in grado d'interpretarla.<br />
Il becco nero si aprì come se volesse dire qualcosa e in quell'attimo il<br />
suo corpo fu percorso da un brivido. Invece di parlare, chiuse gli occhi e<br />
gemette. Quel suono era intriso di una sofferenza completamente umana.<br />
D'istinto, lei gli si avvicinò e gli parlò in modo lento e chiaro: « Okay,<br />
il patto è questo: ti ho portato dell'acqua e il necessario per bendarti,<br />
ma non mi sento tranquilla se non mi dai la tua parola che non mi farai del<br />
male ». Stavolta Stevie Rae non ebbe dubbi: l'espressione che lesse in<br />
quegli strani occhi rossi e umani era di stupore. « Non posso muovermi! »<br />
ribatté la creatura. « Questo significa che ho la tua parola che non mi<br />
morderai e non mi farai nient'altro di poco carino? » « Ssssì. »<br />
La voce era diventata gutturale e sibilante, cosa che non rassicurò per<br />
niente Stevie Rae. Tuttavia raddrizzò la schiena e annuì, come se la<br />
risposta non fosse sembrata il verso di un serpente. « Okay. Bene. Adesso<br />
vediamo cosa posso fare per farti stare un po' meglio. »<br />
Quindi, prima che uno sprazzo di buonsenso in quella sua testa bacata le<br />
facesse cambiare idea, Stevie Rae andò dritta dal Raven Mocker. Lasciò<br />
cadere a terra asciugamani e muschio, mentre posò il secchio con maggiore<br />
attenzione. Certo che l'uomo corvo era davvero grosso. Se n'era quasi<br />
dimenticata. Be', forse era più corretto dire<br />
72<br />
che aveva nascosto l'informazione in un angolo del cervello, dato che «<br />
dimenticare » la sua taglia era piuttosto difficile. Non era stato affatto<br />
facile trascinarlo in quel capanno prima che Erik, Dallas, Heath o chiunque<br />
altro la vedesse, anche se si era rivelato decisamente più leggero di<br />
quanto non sembrasse.<br />
« Acqua... »<br />
Stevie Rae sobbalzò. « Oh, sì, certo! »<br />
Prese ad armeggiare col mestolo, che le scivolò di mano. Imbarazzata e<br />
stanca, lo raccolse, lo fece cadere di nuovo e quindi dovette pulirlo con<br />
un asciugamano, per poi immergerlo finalmente nel secchio. Si avvicinò a<br />
lui, che si mosse appena, tentando di sollevare un braccio, ma riuscì solo<br />
a lanciare un gemito. Senza fermarsi a pensare a quello che stava facendo,<br />
Stevie Rae si chinò, gli tirò indietro la testa, dopo di che gli accostò il<br />
mestolo al becco. Il Raven Mocker bevve con avidità.<br />
Quando si fu dissetato, lei lo aiutò a sdraiarsi, dopo avergli messo un<br />
asciugamano sotto la testa.<br />
« Okay, per ripulirti ho soltanto dell'acqua, ma farò comunque del mio<br />
meglio. Oh, e ho portato dei pezzi di muschio. Li metterò sulle ferite, ti<br />
aiuteranno a guarire. » Non si preoccupò di precisare che non aveva idea di<br />
come facesse a saperlo: si trattava solo di un frammento d'informazione,<br />
come ogni tanto ne riceveva da chissà dove. Un attimo prima non sapeva<br />
niente di niente riguardo a una determinata questione, mentre il momento<br />
dopo eccola sicura di come, per esempio, usare del muschio per tamponare<br />
una ferita. Voleva credere che fosse Nyx a sussurrarle quelle cose, come<br />
faceva con Zoey, ma la verità era che non ne era certa. « Continua a<br />
scegliere il bene e rifiuta il male... » mormorò iniziando a tagliare a<br />
striscioline un asciugamano.<br />
73<br />
Il Raven Mocker aprì gli occhi e la guardò con espressione interrogativa.<br />
« Oh, non fare caso a me. Parlo da sola. Anche quando non sono da sola. È<br />
un po' come una mia versione personale di psicoterapia. » Lo fissò. « Ti<br />
farà male. Cioè, io ci proverò a stare attenta, ma sei ridotto una<br />
schifezza. »<br />
«Fai quello che devi», replicò lui con quel bisbiglio pieno di dolore,<br />
troppo umano per provenire da un essere dall'aspetto così mostruoso.<br />
« Okay, allora comincio... » Stevie Rae si mise all'opera il più in fretta<br />
e il più delicatamente possibile. Il buco nel petto era terribile. Ci versò<br />
sopra dell'acqua e cercò di togliere tutti i pezzi di ramo e la sporcizia<br />
che aveva intorno, anche se le penne rendevano il suo lavoro strano da<br />
matti. Le piume erano morbide come zucchero filato, e nascondevano il petto<br />
di un uomo... era tutto così assurdo!<br />
Lo guardò in faccia. Aveva appoggiato il becco sull'asciugamano che faceva<br />
da cuscino, teneva gli occhi chiusi e prendeva respiri piccoli e brevi.<br />
« Scusa, lo so che fa male », gli disse.<br />
L'unica risposta fu un grugnito, che ironicamente lo fece somigliare come<br />
non mai a un ragazzo normale, dato che si sa che per i maschi i grugniti<br />
sono uno dei principali sistemi di comunicazione.<br />
Pagina 24
06 - <strong>tempted</strong><br />
« Okay, credo sia pronto per il muschio. » Stevie Rae parlava più per<br />
tranquillizzare se stessa che il Raven Mocker. « Non sembra più tanto<br />
terribile adesso che sanguina meno... Ehi, devo girarti un pochino. » Lo<br />
fece mettere a pancia in giù in modo da poter pulire la ferita sulla<br />
schiena.<br />
Il Raven Mocker soffocò un gemito nell'asciugamano, al che lei cercò di<br />
distrarlo dal dolore. « Qui dietro il taglio è più grande ma meno sporco,<br />
non ci metterò mol-<br />
74<br />
to. » Ci volle un pezzo di muschio più grosso per coprire il foro d'uscita<br />
della pallottola, ma Stevie Rae impiegò solo un attimo.<br />
Poi passò a occuparsi delle ali. La sinistra sembrava essere a posto, ma la<br />
destra era decisamente un'altra storia. Era un vero disastro, tutta rotta e<br />
sanguinante, e gli ricadeva inerte lungo il fianco. « Immagino di dover<br />
ammettere che questo va ben oltre le mie capacità. Voglio dire, la ferita<br />
era brutta ma almeno avevo idea di come comportarmi... sì, insomma, più o<br />
meno. Ma la tua ala è una cosa diversa. Non so proprio da dove cominciare<br />
per sistemarla. »<br />
« Legamela addosso. Usa le strisce di stoffa. » «Ne sei sicuro? Magari è<br />
meglio che la lasci così com'è. »<br />
«Meno dolore... se legata», replicò con fatica. « Oh, merda. Okay,<br />
d'accordo. Lo faccio subito. Adesso te la sistemo sulla schiena più o meno<br />
nella stessa posizione dell'altra. Va bene? » Lui annuì.<br />
La ragazza trattenne il fiato e afferrò l'ala, ma il Raven Mocker sobbalzò<br />
e lei la lasciò ricadere di colpo. « Merda! Cacchio, scusa, mi dispiace! »<br />
Gli occhi della creatura si aprirono appena. « Fallo. E. Basta », le disse<br />
tra un respiro affannoso e l'altro.<br />
Stevie Rae strinse i denti, si chinò in avanti e, ignorando i suoi gemiti<br />
soffocati, risistemò l'ala ferita in una posizione simile a quella sana.<br />
Poi, fermandosi giusto il tempo di un sospiro, gli disse: «Adesso devi<br />
tirarti su un pochino, così posso legartela ».<br />
Lui s'irrigidì, quindi si sollevò quanto bastava perché Stevie Rae gli<br />
facesse girare intorno le strisce di asciugamano, bloccandogli l'ala.<br />
75<br />
« Okay, fatto. »<br />
Il Raven Mocker crollò. Tremava.<br />
« Adesso ti bendo la caviglia. Mi sembra che sia rotta anche quella. »<br />
Lui annuì di nuovo.<br />
Stevie Rae fece altre strisce di asciugamano e le avvolse strette intorno a<br />
quella gamba dall'aspetto incredibilmente umano, facendo proprio come il<br />
suo allenatore di pallavolo quando aveva bendato una sua compagna di<br />
squadra del liceo di Henrietta, sede delle Galline da Combattimento.<br />
Galline da Combattimento! Okay, la mascotte della sua cittadina d'origine<br />
era sempre stata una scemata, ma in quel momento a Stevie Rae sembrò di un<br />
ridicolo pazzesco e dovette mordersi il labbro per non scoppiare in una<br />
risata isterica. Per fortuna fu in grado di riprendere il controllo con<br />
giusto un paio di respiri, riuscendo perfino a chiedere: « Sei ferito da<br />
qualche altra parte? »<br />
Lui scosse la testa.<br />
« Okay, allora adesso la pianto di darti fastidio, perché mi pare che il<br />
grosso sia sistemato. » A un nuovo cenno di assenso, Stevie Rae si sedette<br />
sul pavimento accanto a lui, asciugandosi le mani che tremavano da matti<br />
con uno degli asciugamani avanzati. Quindi se ne restò semplicemente lì a<br />
guardarlo e a chiedersi che diavolo avrebbe fatto poi. « Ti dico una cosa:<br />
spero di non dover mai più legare un'ala rotta in tutta la vita », sbottò a<br />
un certo punto.<br />
Gli occhi del Raven Mocker si aprirono, ma lui non replicò.<br />
« E stato davvero orribile. Fa molto più male di una gamba o di un braccio,<br />
vero? »<br />
76<br />
Aveva parlato perché era nervosa e non si aspettava una risposta, quindi si<br />
stupì quando lui disse: « Sì ».<br />
« Già, proprio quello che pensavo », continuò lei, come se fossero due<br />
persone normali che avevano una conversazione normale.<br />
La voce di lui era ancora debole, ma sembrava meno affaticata e Stevie Rae<br />
pensò che l'aver bloccato l'ala lo avesse davvero fatto stare meglio.<br />
« Ho ancora sete », le disse.<br />
« Oh, certo. » Afferrò il mestolo e si accorse con gioia che le mani<br />
avevano smesso di tremare.<br />
Stavolta lui fu in grado di sollevarsi e piegare la testa all'indietro<br />
senza aiuto.<br />
Dato che si era alzata, Stevie Rae decise di raccogliere gli asciugamani<br />
Pagina 25
06 - <strong>tempted</strong><br />
sporchi di sangue e di portarli via dal capanno. L'olfatto dei novizi rossi<br />
non era ancora super come il suo, ma di certo nemmeno scarso come quello di<br />
un normale novizio; non voleva correre il rischio di dare motivo a qualcuno<br />
di ficcare il naso lì dentro. Una rapida ricerca e trovò dei sacchi giganti<br />
per l'immondizia. Aveva avanzato tre asciugamani e, senza rifletterci più<br />
di tanto, li aprì e li usò per coprire al meglio il Raven Mocker.<br />
« Tu sei la Rossa? »<br />
Il suono della sua voce la fece sobbalzare. Era rimasto immobile mentre lei<br />
riordinava, quindi credeva che si fosse addormentato, o magari che fosse<br />
addirittura svenuto. Adesso però quegli occhi umani erano di nuovo aperti e<br />
puntati su di lei.<br />
« A questo non so cosa rispondere. Sono un vampiro rosso, se è ciò che<br />
intendevi. La prima vampira rossa. » Per un attimo pensò a Stark e ai suoi<br />
tatuaggi ormai completi, che facevano di lui il secondo vampiro rosso della<br />
77<br />
storia, e si chiese se si sarebbe inserito nel loro mondo, ma di certo non<br />
avrebbe affrontato l'argomento col Ra-ven Mocker. « Sei la Rossa. » « Okay,<br />
suppongo di sì. » « Mio padre diceva che la Rossa è potente. » A questo<br />
Stevie Rae replicò senza esitazione: «Sono potente. Per tuo padre intendi<br />
Kalona? » « Sì. »<br />
« Se n'è andato, sai? »<br />
« Lo so. E io dovrei essere con lui », aggiunse distogliendo lo sguardo.<br />
« Senza offesa, ma, da quello che so del tuo paparino, credo sia meglio che<br />
tu sia qui. Non è esattamente un bravo ragazzo. Per non parlare di Neferet,<br />
che è andata completamente fuori di testa, e quei due assieme sono come due<br />
piselli marci in un baccello schifoso. »<br />
« Tu parli molto », commentò lui con una smorfia di dolore.<br />
« Già, è un vizio. » Che peggiora quando sono nervosa, pensò. « Ascolta, tu<br />
devi riposare. E io devo andarmene: cinque minuti fa ha cominciato ad<br />
albeggiare e questo significa che devo rientrare il prima possibile. Posso<br />
andarmene in giro adesso solo perché il cielo è completamente coperto dalle<br />
nuvole. » Chiuse il sacco dell'immondizia e gli mise secchio e mestolo a<br />
portata di mano... sempre ammesso che fosse in grado di muoversi anche solo<br />
quel poco. « Quindi, ti saluto. Io, mmm... be', ci vediamo dopo. » Stava<br />
per andarsene, quando la voce di lui la fermò: « Che ne farai di me? »<br />
Stevie Rae sospirò e si mosse a disagio, mordicchiandosi le unghie. « Non<br />
ci ho ancora pensato. Senti, io credo che tu qui sia al sicuro almeno per<br />
un giorno. La bufera<br />
78<br />
non smetterà, quindi le suore non verranno da queste parti. Pure i novizi<br />
se ne staranno dentro fino al tramonto. A quel punto dovrei sapere cosa<br />
fare di te. »<br />
« Ancora non riesco a capire perché non hai detto di me agli altri. »<br />
« Sì, già, allora siamo in due. Cerca di riposare. Tornerò. »<br />
Stevie Rae aveva già la mano sulla maniglia, quando lui disse: « Mi chiamo<br />
Rephaim ».<br />
Lei allora si voltò e gli sorrise. « Io sono Stevie Rae. E un piacere<br />
conoscerti, Rephaim. »<br />
Rephaim guardò la Rossa andarsene. Contò cento respiri dopo che la porta si<br />
era chiusa con un clic, quindi si mise seduto. Adesso che aveva ripreso del<br />
tutto i sensi, voleva dare un'occhiata alle ferite.<br />
La caviglia non era rotta. Faceva male, ma riusciva a muoverla. Le costole<br />
erano ammaccate, ma anche quelle erano a posto. La ferita al petto era<br />
grave, ma la Rossa l'aveva pulita e coperta col muschio. Se non s'infettava<br />
e non andava in cancrena, sarebbe guarito. Il braccio destro riusciva a<br />
muoverlo, anche se con difficoltà, perché era rigido e debole in modo<br />
innaturale.<br />
Infine si concentrò sull'ala. Rephaim chiuse gli occhi e controllò<br />
mentalmente, seguendo tendini e legamenti, muscoli e ossa. Restò senza<br />
fiato, quasi incapace di respirare, quando capì la reale entità dei danni<br />
provocati dalla pallottola e dalla terribile caduta tra i rami.<br />
Non sarebbe mai più stato in grado di volare.<br />
Quel pensiero era così terribile che la sua mente lo scacciò subito.<br />
Avrebbe pensato alla Rossa, invece, cer-<br />
79<br />
cando di ricordarsi tutto quello che Kalona gli aveva raccontato riguardo<br />
ai suoi poteri. Magari avrebbe trovato qualcosa che potesse spiegare<br />
quell'insolito comportamento. Perché non lo aveva ucciso? Era comunque<br />
sempre in tempo a farlo, o magari avrebbe almeno parlato di lui agli amici.<br />
In quel caso, che andasse come doveva andare. La vita che conosceva ormai<br />
era finita. Avrebbe accolto con gioia l'occasione di morire lottando contro<br />
chiunque cercasse di tenerlo prigioniero.<br />
Pagina 26
06 - <strong>tempted</strong><br />
Ma non gli era sembrato che lei intendesse farlo. Rifletté a lungo,<br />
costringendsi a restare lucido nonostante il dolore, la stanchezza e la<br />
disperazione. Stevie Rae. Era quello il nome che gli aveva dato. Quale<br />
poteva essere il motivo per salvarlo se non servirsi di lui? La tortura.<br />
Voleva tenerlo in vita affinché lei e i suoi alleati potessero obbligarlo a<br />
riferire tutto ciò che sapeva su suo padre. Che altre ragioni poteva avere<br />
per non ucciderlo? Lui avrebbe fatto lo stesso, se fosse stato tanto<br />
fortunato da trovarsi al suo posto. Scopriranno che il figlio di un<br />
immortale non si piega facilmente, pensò.<br />
Distrutto per la tremenda tensione, Rephaim crollò. Tentò di trovare una<br />
posizione che gli consentisse di provare un po' di sollievo dal tremendo<br />
dolore che gli squassava il corpo a ogni respiro, ma era impossibile. Solo<br />
il tempo poteva alleviare la sofferenza fisica. Niente, invece, avrebbe<br />
diminuito il dolore che avvertiva nell'anima all'idea di non poter mai più<br />
essere in grado di volare, di non poter mai più essere se stesso.<br />
Avrebbe fatto meglio a uccidermi, pensò. Magari riesco a convincerla a<br />
farlo, se torna da sola. E, se torna coi suoi alleati e prova a estorcermi<br />
i segreti di mio padre con la tortura, non sarò l'unico a gridare di<br />
dolore.<br />
80<br />
Padre, dove sei? Perché mi hai abbandonato? Erano questi i pensieri che<br />
occupavano la mente di Rephaim quando l'incoscienza ebbe di nuovo la meglio<br />
su di lui e finalmente si addormentò.<br />
81<br />
ZOEY<br />
« Ehi, ricordati che hai promesso alla suora di andare a letto. E sono<br />
assolutamente certo che non intendesse il suo letto. » Heath puntò il mento<br />
in direzione della stanza di Stark.<br />
Lo incenerii con lo sguardo.<br />
Lui sospirò. « Ho detto che ti avrei divisa con quegli stupidi vampiri se<br />
fosse stato necessario, ma non significa che la cosa mi piaccia. »<br />
Scossi la testa. « Tu non mi dividi con nessuno, stasera. Voglio solo<br />
assicurarmi che Stark stia bene, dopo di che me ne andrò a letto. Nel mio<br />
letto. Da sola. Capito? »<br />
Mi fece un sorrisone e mi diede un bacetto. « Capito. A presto, Zo. »<br />
« A presto, Heath. » Lo guardai allontanarsi lungo il corridoio. Era così<br />
alto e muscoloso, una vera stella del football. Aveva vinto una borsa di<br />
studio per meriti sportivi, perciò l'anno successivo sarebbe andato<br />
all'Università dell'Oklahoma a giocare come quarterback e poi, finito il<br />
college, sarebbe diventato un poliziotto o un vigile del fuoco. Qualunque<br />
strada avesse scelto, una cosa era certa: Heath sarebbe stato dalla parte<br />
dei buoni.<br />
Ma avrebbe potuto fare tutte quelle cose e allo stesso tempo essere il<br />
consorte di una Somma Sacerdotessa vampira?<br />
Sì. Che diavolo, mi sarei assicurata che Heath avesse il<br />
82<br />
futuro che sognava fin da quand'eravamo piccoli. Anche se non tutto sarebbe<br />
andato come avevamo pianificato. Nessuno dei due aveva immaginato la<br />
faccenda dei vampiri. E sarebbe stato davvero complicato gestire... be', la<br />
faccenda dei vampiri. Ma la verità era che m'importava troppo di lui per<br />
cacciarlo dalla mia vita e per incasinargli l'esistenza. Perciò l'unica<br />
cosa possibile era riuscire a far funzionare il tutto. Punto. Fine della<br />
discussione.<br />
« Hai intenzione di entrare o pensi di startene là fuori a stressarti? »<br />
« Cazzarola! Afrodite, devi proprio avvicinarti di nascosto? Mi hai<br />
spaventata! »<br />
« Nessuno si è avvicinato di nascosto e, dimmi un po', 'cazzarola' sarebbe<br />
una parolaccia? Perché se così fosse dovrei svegliare qualcuno della<br />
Squadra Speciale Volgarità per farti arrestare. »<br />
Dario ci raggiunse in corridoio e diede ad Afrodite un'occhiata che diceva:<br />
fa' la brava.<br />
« Allora, Stark non è ancora morto », aggiunse quindi lei.<br />
« Oooh, grazie per questa magnifica notizia! Mi sento davvero molto meglio<br />
», replicai sarcastica.<br />
« Non fare la rompicazzi quando cerco di essere gentile. »<br />
Spostai l'attenzione sull'unico adulto responsabile in zona. « Dario, gli<br />
serve niente? »<br />
Il Figlio di Èrebo esitò appena un istante, ma me ne accorsi comunque. Poi<br />
rispose: « No. Sta bene. Credo si riprenderà completamente ».<br />
« Bene... » Mi chiesi cosa diavolo stesse succedendo in realtà. Che le<br />
condizioni di Stark fossero peggiori di quanto volesse ammettere Dario? «<br />
Gli do solo un saluto velocissimo, poi vado a letto. Ah, Afrodite, tu e io<br />
Pagina 27
06 - <strong>tempted</strong><br />
siamo<br />
83<br />
compagne di stanza. Dario invece sta con Damien e Jack. Se non lo avessi<br />
capito, questo significa che non puoi dormire con lui, se no le suore<br />
sclerano. Intesi? »<br />
« Oh. No. Non sognarti neanche di rifilarmi un predicozzo stile Anna dai<br />
capelli rossi\ Che ti credi, che non mi sappia comportare come si deve? Ti<br />
ricordo che i miei genitori sono il massimo del decoro. Mio. Padre. E. II.<br />
Sindaco. Non posso credere di dover sopportare queste stronzate. L'ho<br />
sentita eccome quella suora del cavolo. E poi non è che un'abbazia sia<br />
esattamente romantica... Come se morissi dalla voglia di fare sesso<br />
selvaggio mentre le pinguine recitano il rosario. Figuriamoci! Nemmeno per<br />
sogno. Dea! »<br />
Approfittai di una pausa di quello sproloquio. « Non volevo dire che non<br />
sai come ci si comporta. Ti stavo solo ricordando come stanno le cose,<br />
tutto qui. »<br />
« Ah, sì? Balle! Zoey, come bugiarda non vali un cazzo. » Lei raggiunse<br />
Dario e gli stampò un bacio sulla bocca. « A dopo, amore mio. Mi mancherai<br />
in quel piccolo lettino vuoto. » Dopo di che mi guardò con disgusto. « Vai<br />
a dire notte-notte al fidanzato numero tre e poi riporta subito il culo<br />
nella nostra stanza. Non mi piace essere svegliata. » Si esibì in un gran<br />
colpo di ciuffo biondo e si allontanò sculettando.<br />
« È proprio incredibile », commentò Dario guardandola con aria innamorata.<br />
« Se per 'incredibile' intendi una grandissima rottura, allora sono<br />
d'accordo. » Sollevai una mano per troncare sul nascere la tiritera del<br />
in-fondo-non-è-poi-così-terribi-le. « In questo momento non ho nessuna<br />
voglia di parlare della tua ragazza. Voglio soltanto sapere come sta<br />
realmente Stark. » « Sta guarendo. »<br />
84<br />
« Ma... »<br />
« Niente 'ma'. Stark sta guarendo. » « Come mai ho l'impressione che tu non<br />
mi stia dicendo tutto? »<br />
Dario esitò un istante, poi mi rivolse un sorriso un po' imbarazzato.<br />
«Forse perché sei abbastanza intuitiva da capire che non ti sto dicendo<br />
tutto. » « D'accordo, allora cosa c'è? »<br />
« Si tratta di energia, di spirito e di sangue. O, per essere più preciso,<br />
della loro mancanza. »<br />
Sbattei le palpebre un paio di volte, confusa, ma poi nel mio cervellino si<br />
accese una lampadina e mi sentii un'idiota totale per non averlo capito<br />
prima. « È stato ferito come me, e proprio come me anche lui ha bisogno di<br />
sangue per guarire. Ma perché non l'hai detto prima? Cazzarola! » Continuai<br />
a farfugliare mentre la mia testa andava a mille. « Certo non mi fa<br />
impazzire l'idea che Stark morda Afrodite, ma... »<br />
« No! L'Imprinting che Afrodite ha con Stevie Rae rende il suo sangue<br />
disgustoso per gli altri vampiri. »<br />
« Be', che diavolo! Procuriamogli una sacca di sangue umano o quello che è.<br />
Suppongo che potrei provare a cercare un umano che possa mordere... » La<br />
frase mi si spense sulle labbra. Odiavo, odiavo, odiavo l'idea che Stark<br />
bevesse da chiunque altro. Voglio dire, avevo già dovuto sopportare i suoi<br />
morsi extracurricolari prima che si offrisse a me come Guerriero e<br />
superasse la Trasformazione. Speravo davvero che i giorni dei morsi ad<br />
altre ragazze fossero finiti ormai. Ma non sarei stata così egoista da<br />
mettere i miei sentimenti davanti alla sua salute.<br />
« Gli ho già dato del sangue che le suore tenevano nel frigorifero<br />
dell'infermeria. Non è in pericolo di vita. Si riprenderà. »<br />
85<br />
« Ma? » Ero davvero esasperata che le frasi di Dario sembrassero sempre<br />
finire con un grande spazio vuoto.<br />
« Ma quando un Guerriero si è Votato al servizio di una Somma Sacerdotessa,<br />
tra loro s'instaura un legame speciale. »<br />
« Sì, questo lo so già. »<br />
« È una cosa che va oltre un semplice giuramento. Fin dai tempi antichi,<br />
Nyx benedice le sue Somme Sacerdotesse e i Guerrieri che le servono. E voi<br />
due siete legati dalla benedizione della Dea. Ciò gli conferisce un intuito<br />
speciale nei tuoi confronti che gli rende più semplice proteggerti. »<br />
« Un intuito speciale? Vuoi dire come un Imprinting? » Dea! Era come avere<br />
un Imprinting con due ragazzi?<br />
«L'Imprinting e il Legame di Guerriero sono simili sotto diversi aspetti,<br />
anche se l'Imprinting è decisamente più primitivo. » « Che significa? »<br />
« Significa che, sebbene di norma l'Imprinting si realizzi tra un vampiro e<br />
un umano cui questi tiene molto, si tratta di un'unione che nasce dal<br />
sangue e quindi è dominata dalle emozioni più basse: passione, lussuria,<br />
Pagina 28
06 - <strong>tempted</strong><br />
bisogno, desiderio, dolore. » Esitò, cercando di scegliere con cura le<br />
parole. «Tu hai provato questo genere di cose col tuo consorte, vero? »<br />
Annuii rigida, la faccia in fiamme. « Paragona quel legame con quello<br />
creato dal Giuramento di Stark. »<br />
« Non saprei... è successo tutto troppo in fretta perché possa risponderti<br />
davvero. » Ma, mentre parlavo, mi resi conto di aver già capito che il<br />
rapporto che avevo con Stark andava parecchio al di là della semplice<br />
voglia di bere il suo sangue. A dire il vero, era un pensiero che<br />
86<br />
non mi aveva mai sfiorata... né desideravo che lui bevesse il mio.<br />
« Col tempo comprenderai meglio il vostro legame. La relazione con un<br />
Guerriero prevede che lui sviluppi la capacità di percepire molte delle tue<br />
emozioni. Per esempio, se una Somma Sacerdotessa viene improvvisamente<br />
minacciata, il Guerriero a lei legato può sentire la sua paura e seguire<br />
quella traccia emozionale per raggiungerla e proteggerla. »<br />
«Io... io non lo sapevo», balbettai nervosa. « Odio sembrare Damien, ma<br />
dovresti proprio trovare il tempo di leggere il Manuale del Novizio »,<br />
commentò Dario con un sorriso ironico.<br />
« Già, è in cima alla mia lista delle cose da fare non appena il mondo<br />
smetterà di esplodere. Okay, allora Stark potrebbe essere in grado di<br />
capire se ho paura. Questo cos'ha a che fare con le sue ferite? »<br />
« Il legame tra voi non è così semplice. Non riguarda solo la percezione<br />
della tua paura, ma anche energia e spirito. Alla fine il tuo Guerriero<br />
potrebbe essere in grado di provare molte delle tue sensazioni più forti,<br />
soprattutto dopo diversi anni di servizio. »<br />
All'improvviso il ricordo delle intense emozioni che avevo condiviso con<br />
A-ya mentre intrappolava Kalona mi fece annodare lo stomaco. « Continua,<br />
Dario. »<br />
« Un Guerriero può assorbire le emozioni della sua Sacerdotessa. E può<br />
anche assorbirne lo spirito, se lei ha una forte affinità. »<br />
« Scusa, ma cosa diavolo significa? » « Significa che, attraverso il tuo<br />
sangue, lui può letteralmente assorbire energia. »<br />
« Stai dicendo che Stark deve mordere me? » Okay, lo ammetto: il cuore<br />
prese ad andarmi a mille solo all'idea.<br />
87<br />
Sul serio... ero già iperattratta da lui, e sapevo che offrirgli il mio<br />
sangue sarebbe stata un'esperienza davvero piccante. Che avrebbe anche<br />
spezzato il cuore di Heath. E cosa sarebbe successo se, bevendo da me,<br />
Stark fosse riuscito a vedere i miei ricordi di A-ya? Diavolo! Diavolo!<br />
Diavolo! Diavolo! Diavolo! Diavolo! Poi mi venne in mente un'altra cosa. «<br />
Ehi, aspetta. Io ho un Imprinting con Heath. Questo non incasina il mio<br />
sangue come quello di Afrodite? »<br />
Dario scosse la testa. « No, l'Imprinting cambia solo il sangue umano. »<br />
« Quindi funzionerebbe? »<br />
« Sì, il tuo sangue lo aiuterebbe senz'altro a guarire e lui lo sa, motivo<br />
per cui ti sto spiegando tutto questo. » Dario aveva ricominciato a parlare<br />
come se io non stessi avendo un miniesaurimento nervoso proprio davanti a<br />
lui. « E devi anche sapere che non vuole bere da te. »<br />
« Cosa? Lui non vuole bere da me? » Okay, è vero, un attimo prima mi ero<br />
preoccupata di cosa sarebbe successo se Stark mi avesse morsa, ma questo<br />
non significava che fossi pronta a essere rifiutata così!<br />
«Sa che ti sei appena ripresa dall'attacco del Raven Mocker. Zoey, quella<br />
creatura ti ha quasi uccisa. Stark non vuole fare niente che potrebbe<br />
indebolirti. Se bevesse da te, assorbirebbe anche energia e spirito.<br />
Inoltre nessuno di noi ha idea di dove siano andati Kalona e Neferet, e<br />
questo vuol dire che non sappiamo quando dovrai affrontarli di nuovo.<br />
Concordo con la sua decisione. Devi essere al massimo delle forze. » «<br />
Anche il mio Guerriero », replicai. Dario sospirò e annuì lentamente. «<br />
Concordo, ma lui può essere sostituito, tu no. » « Lui non può essere<br />
sostituito! »<br />
88<br />
« Non voglio sembrare insensibile, ma devi essere saggia. In tutte le tue<br />
decisioni. »<br />
« Stark non può essere sostituito », ripetei cocciuta. « Come vuoi,<br />
Sacerdotessa. » Chinò lievemente la testa. « Adesso che hai compreso le<br />
conseguenze e gli effetti di un Giuramento di Guerriero, vorrei chiederti<br />
il permesso di offrirmi in modo formale. »<br />
Deglutii con forza. « Oh, be', Dario, tu mi piaci molto e ti sei preso<br />
davvero cura di me, ma credo che mi sentirei un po' a disagio ad avere due<br />
ragazzi legati a me con un Giuramento... » Come se di casini col reparto<br />
maschile non ne avessi già abbastanza!<br />
Il sorriso di Dario fu rapidissimo. Scosse la testa ed ebbi la netta<br />
Pagina 29
06 - <strong>tempted</strong><br />
sensazione che ce la stesse mettendo tutta per non ridermi in faccia. « Hai<br />
capito male. Ti rimarrò accanto e sarò a capo di quanti ti proteggeranno,<br />
ma vorrei rivolgere il mio Giuramento di Guerriero ad Afrodite. Ti sto solo<br />
chiedendo il permesso per farlo. » «Vuoi essere legato ad Afrodite? » « Sì.<br />
Lo so che è contrario alle regole che un vampiro si voti a un umano, ma<br />
Afrodite non è un'umana normale. » « Non dirlo a me », bofonchiai. Lui<br />
continuò come se non avessi aperto bocca. « E una vera profetessa, il che<br />
la rende pari a una Somma Sacerdotessa di Nyx. »<br />
« E il suo Imprinting con Stevie Rae non incasina le cose? »<br />
Dario si strinse nelle spalle. « Vedremo. Sono pronto a correre il rischio.<br />
»<br />
« L'ami sul serio, vero? »<br />
Incrociò il mio sguardo con decisione e il suo sorriso si fece più caldo. «<br />
Sì. »<br />
« Guarda che è una rompiballe di prima categoria. »<br />
89<br />
« È unica. E avrà bisogno della mia protezione, soprattutto in futuro. »<br />
« Non hai tutti i torti. Okay, hai il mio permesso. Ma poi non dire che non<br />
ti avevo avvertito. »<br />
« Non lo farei mai. Grazie, Sacerdotessa. Per favore, non dire niente ad<br />
Afrodite. Vorrei farle la mia offerta in privato. »<br />
« Ho le labbra sigillate. » Mi esibii anche in una minipantomima in cui<br />
finsi di chiudermi le labbra come con una zip per poi buttare via la<br />
chiave.<br />
« Allora ti auguro buonanotte. » Si mise la mano a pugno sul cuore, fece<br />
l'inchino e sparì.<br />
10<br />
ZOEY<br />
Rimasi in corridoio, cercando di districare il groviglio di pensieri che<br />
avevo in testa.<br />
Wow! Dario stava per chiedere ad Afrodite di accettare il Giuramento di<br />
Guerriero. Cacchio che roba! Un Guerriero vampiro e una profetessa umana<br />
della Dea. Bah! Chi lo avrebbe mai detto?<br />
Ed ecco la seconda cosa bizzarra: Stark poteva percepire le mie emozioni,<br />
se erano abbastanza forti. Be', avevo la forte sensazione che sarebbe stato<br />
un vero casino. E poi mi resi conto che avevo una paura folle di provare<br />
emozioni, il che è di per sé un'emozione, quindi cercai di dare un taglio a<br />
tutto, ma riuscii solo a stressarmi ulteriormente, fatto che con ogni<br />
probabilità lui era in grado di percepire. Non c'era dubbio che quella<br />
menata mi avrebbe fatto diventare matta.<br />
Soffocai un sospiro e aprii piano la porta. L'unica luce proveniva da una<br />
grossa candela, tipo quelle che si trovano nei negozi con sopra delle<br />
immagini religiose davvero tremende. Quella, però, non era affatto orrenda.<br />
Era rosa, con una bella immagine della Vergine Maria, e profumava anche di<br />
rosa.<br />
Raggiunsi il letto di Stark in punta di piedi.<br />
Non aveva un bell'aspetto, però non era neanche più pallido e spaventoso<br />
come prima. Sembrava addormentato - o quantomeno teneva gli occhi chiusi -<br />
e aveva il<br />
91<br />
respiro regolare. Era a petto nudo, ma le suore gli avevano rimoboccato il<br />
lenzuolo sotto le ascelle, perciò riuscivo a intravedere solo l'inizio di<br />
quella che doveva essere un'enorme fasciatura che gli copriva il torace.<br />
Ricordavo benissimo la sua ustione terribile e mi chiesi se, anche<br />
considerando le possibili conseguenze, non avrei dovuto farmi un taglio nel<br />
braccio e appoggiarglielo sulle labbra, come Heath aveva fatto per me.<br />
Avrebbe reagito d'istinto, bevendo quanto gli serviva per guarire. Ma poi<br />
si sarebbe incavolato? Probabile. E Heath ed Erik avrebbero sclerato di<br />
sicuro.<br />
Cacchio. Erik. Non avevo neanche cominciato ad affrontare la questione con<br />
lui. « Piantala di stressarti. »<br />
Sussultai e il mio sguardo si spostò subito sul viso di Stark. Non aveva<br />
più gli occhi chiusi e mi osservava con un'espressione tra il divertito e<br />
il sarcastico. « E tu smettila di origliare i miei pensieri. »<br />
« Non stavo 'origliando'. Ho capito che ti stavi facendo le menate perché<br />
ti mordicchiavi il labbro. Immagino che tu abbia parlato con Dario. »<br />
« Sì. Ma tu sapevi cosa avrebbe comportato il Giuramento di Guerriero? »<br />
« Diciamo di sì. Cioè, avevo letto qualcosa in merito lo scorso anno e ne<br />
avevamo parlato a lezione di Sociologia Vampira. Però è diverso provarlo<br />
sul serio. »<br />
« Puoi davvero percepire le mie emozioni? » Mi faceva quasi paura.<br />
«Sto iniziando, ma non è come se potessi ascoltare i tuoi pensieri o altre<br />
Pagina 30
06 - <strong>tempted</strong><br />
robe strane del genere. È che a volte provo delle emozioni che non sono<br />
mie. All'inizio le ho ignorate, ma poi ho capito di cosa si trattava e ci<br />
ho fatto più attenzione. » Sorrise.<br />
92<br />
«Stark, devo dirti che questo mi fa sentire un po' spiata. »<br />
La sua espressione si fece di colpo serissima. « Io non ti spio! Non è un<br />
modo per controllare le tue azioni. Non ho nessuna intenzione d'invadere la<br />
tua privacy; voglio solo proteggerti. Pensavo che tu... » S'interruppe,<br />
distogliendo lo sguardo. « Lascia perdere. Non importa. Devi solo sapere<br />
che non mi sogno neanche di usare quello che c'è tra noi per strisciarti<br />
nella testa. » « Pensavi che io cosa? Finisci la frase. » « Pensavo che ti<br />
fidassi di me. È stata una delle ragioni per cui ho deciso di farti il mio<br />
Giuramento: perché hai avuto fiducia in me quando nessun altro ce l'aveva.<br />
» « Io mi fido di te. »<br />
« Però pensi che possa spiarti. Controllo e fiducia non vanno d'accordo. »<br />
Messa così, non aveva tutti i torti e parte della mia fifa pazzesca<br />
cominciò a svanire. « Non penso che lo faresti di proposito, ma, se tu puoi<br />
captare tutte le mie emozioni, o quello che è, allora per te sarebbe<br />
facile, be'... » Presi a dimenarmi a disagio, incapace di concludere la<br />
frase.<br />
« Spiarti? No, non lo farei. Senti, facciamo così: presterò attenzione ai<br />
segnali psichici solo se sarai spaventata. Altrimenti ignorerò quello che<br />
provi. »<br />
Nei suoi occhi lessi un profondo dispiacere. Cacchio! Non volevo ferirlo. «<br />
Tu ignorerai tutto quello che provo? » domandai sottovoce.<br />
Annuì e il movimento gli provocò una smorfia di dolore, ma rispose con voce<br />
ferma: « Tutto tranne ciò che ho bisogno di sapere per proteggerti ».<br />
Allungai lentamente la mano per stringere la sua. Lui non si ritrasse ma<br />
nemmeno disse niente. «Senti, ho iniziato questa conversazione nel modo<br />
93<br />
sbagliato. Mi fido di te. È solo che quando Dario mi ha detto di quella<br />
roba psichica... be', mi sono stupita. » « Stupita? »<br />
«Okay, probabilmente dire che ho sclerato del tutto rende meglio l'idea. È<br />
che ho un sacco di cose per la testa e sono davvero stressata. »<br />
« Ah, che sei stressata non c'è dubbio. E con 'un sacco di cose' intendi<br />
quei due, Heath ed Erik? » Sospirai. « Purtroppo, sì. »<br />
Mi prese la mano. « Loro non possono cambiare quello che c'è tra noi. Siamo<br />
legati dal Giuramento. »<br />
Per un secondo somigliò in modo esagerato a Heath, e dovetti sforzarmi di<br />
non agitarmi di nuovo. « In questo momento non ho proprio nessuna voglia di<br />
parlare di loro con te. » E non ce l'avrò mai, se è per questo, pensai.<br />
« Mi sta benissimo. Al momento neanch'io ho voglia di parlare di quei due<br />
idioti. Perché non rimani qui con me per un pochino? »<br />
Mi sedetti sul bordo del letto, stando attenta a non sballottarlo troppo e<br />
a non fargli male.<br />
« Guarda che mica mi rompo », disse col suo solito sorriso strafottente.<br />
« Be', ti sei già quasi rotto una volta. » « Naah, tu mi hai salvato. E<br />
starò benissimo. » « Allora... ti fa molto male? »<br />
« Sono stato meglio. Ma la pomatina per le bruciature delle suore mi è<br />
stata molto utile. Solo che adesso mi sento tutto il petto rigido e<br />
intorpidito. » Si muoveva in continuazione, come se non riuscisse a trovare<br />
una posizione comoda. « Come va là fuori? Tutti i Raven Mocker se ne sono<br />
andati con Kalona? »<br />
« Credo di sì. Stevie Rae e i ragazzi ne hanno trovati tre morti. »<br />
M'interruppi al ricordo della strana reazione che<br />
94<br />
aveva avuto la mia migliore amica quando Dallas le aveva detto di aver<br />
buttato i cadaveri nei cassonetti.<br />
« Che c'è? » chiese Stark.<br />
« Non lo so esattamente. Ma Stevie Rae mi preoccupa », risposi sincera.<br />
« Perché? »<br />
Abbassai lo sguardo sulle nostre mani unite. Fino a che punto potevo<br />
parlare con lui? Quanto potevo dirgli?<br />
« Sono il tuo Guerriero. Puoi fidarti di me al punto di affidarmi la tua<br />
vita. Questo significa che puoi anche raccontarmi i tuoi segreti.»<br />
Incrociai il suo sguardo e lui proseguì, sorridendomi con dolcezza: « Il<br />
nostro legame è molto più forte perfino di un Imprinting. Zoey, io non ti<br />
tradirò mai. Puoi contare su di me ».<br />
Per un attimo desiderai raccontargli di A-ya e dei miei ricordi, invece<br />
sbottai: «Credo che Stevie Rae stia nascondendo dei novizi rossi. Cattivi<br />
».<br />
Il suo sorriso tenero svanì in un istante e lui provò a mettersi a sedere,<br />
Pagina 31
06 - <strong>tempted</strong><br />
ma inspirò di botto e divenne bianco come un cadavere.<br />
«No! Non ti puoi alzare!» Lo spinsi giù con delicatezza.<br />
« Devi dirlo a Dario », fece Stark a denti stretti.<br />
« Prima devo parlarne con Stevie Rae. »<br />
« Io non credo che sia... »<br />
«Sul serio. Prima devo parlarne con Stevie Rae. E la mia migliore amica. »<br />
« Ti fidi di lei? »<br />
«Voglio farlo. Un tempo mi fidavo. » Mi sentivo sconfitta. « Ma, se quando<br />
l'affronterò non sarà sincera sino in fondo, andrò da Dario. »<br />
« Devo alzarmi da questo stupido letto per potermi accertare che tu non sia<br />
in pericolo! »<br />
95<br />
« Io non sono in pericolo! Stevie Rae non è un pericolo. » Rivolsi una<br />
preghiera silenziosa a Nyx augurandomi di avere ragione. « Senti, anche a<br />
me è capitato di nascondere delle cose agli amici. Cose brutte. Te, per<br />
esempio. » Sogghignò. « È diverso. »<br />
Non gli permisi di distrarmi. « E invece no. Per niente. » « Okay, ho<br />
capito, ma continua a non piacermi. Suppongo di non poter riuscire a<br />
convincerti a venire qui a parlare con Stevie Rae. »<br />
« Certo che no! » sbottai guardandolo storto. « Allora promettimi di stare<br />
attenta e di non andare da sola con lei in qualche posto isolato. »<br />
« Stevie Rae non mi farebbe mai del male! » « A dire il vero, presumo che<br />
non possa farti del male perché tu puoi controllare tutti e cinque gli<br />
elementi e lei uno soltanto. Ma non sai che genere di poteri hanno quei<br />
novizi che sta nascondendo, e nemmeno quanti siano. E io ne so qualcosa<br />
dell'essere un novizio rosso 'cattivo'. Perciò promettimi di stare<br />
arttenta. » « Okay, te lo prometto. » «Bene.» Si rilassò almeno un po'. «<br />
Ehi, non voglio che ti preoccupi per me adesso. Devi solo pensare a<br />
guarire. » Presi un respiro profondo e continuai: « Quindi credo sia una<br />
buona idea che tu beva da me». « No. »<br />
«Ascolta, vuoi essere in grado di proteggermi, giusto? »<br />
« Giusto », rispose annuendo un po' rigido. «Allora questo significa che<br />
devi guarire in fretta. Giusto? » « Già. »<br />
96<br />
« E, se bevi da me, guarirai prima, quindi è logico che tu lo faccia. »<br />
« Scusa, ma ti sei guardata allo specchio di recente? » chiese brusco.<br />
Mi sentii le guance diventare di fuoco. « Si dà il caso che di recente non<br />
abbia avuto il tempo di preoccuparmi di trucco e messa in piega »,<br />
ribattei, sulla difensiva.<br />
« Non sto parlando di quello. Sto dicendo che sei pallida e hai delle<br />
occhiaie che fanno paura. » Il suo sguardo scivolò sul mio petto, nel punto<br />
in cui la maglia nascondeva la lunga cicatrice che andava da una spalla<br />
all'altra. « Come va la ferita? »<br />
« Bene. » D'istinto, mi coprii la scollatura con la mano libera, anche se<br />
sapevo che non si vedeva nulla.<br />
« Ehi, tranquilla. L'ho già vista, ricordi? » mi disse con gentilezza.<br />
Certo che me ne ricordavo. In verità non aveva visto soltanto la mia<br />
cicatrice... mi aveva vista tutta. Nuda. Okay, adesso mi era andata a fuoco<br />
l'intera faccia.<br />
« Non te l'ho detto per metterti in imbarazzo. Sto solo cercando di<br />
ricordarti che anche tu sei quasi morta di recente. Zoey, abbiamo bisogno<br />
che tu sia forte e in forma. Io ho bisogno che tu stia bene. Ed è per<br />
questo che ora da te non prenderò un bel niente. »<br />
« Ma io ho bisogno che anche tu sia forte e in forma. » « Lo sarò. Ehi, non<br />
preoccuparti per me. A quanto pare, è praticamente impossibile uccidermi. »<br />
Mi fece quel suo fighissimo sorrisetto strafottente.<br />
«Tieni a mente il mio livello di stress. Praticamente impossibile non è lo<br />
stesso d'impossibile. »<br />
« Vedrò di ricordarmelo. » Mi strinse la mano. « Sdraiati qui un momento.<br />
Mi piace averti vicino. »<br />
97<br />
« Sei sicuro che non ti farò male? » Sorrise. « Sono quasi certo che me ne<br />
farai. Però non importa. Dai, vieni qui. »<br />
Mi lasciai convincere e mi sdraiai accanto a lui. Raggomitolata al suo<br />
fianco, lo guardai, mentre appoggiavo la testa sulla sua spalla con molta<br />
cautela.<br />
Lui mi strinse a sé. « Ti ho già detto che non mi rompo. Adesso rilassati.<br />
»<br />
Sospirai. Gli misi un braccio attorno alla vita, facendo attenzione a non<br />
premere troppo e a non toccargli il petto. Stark chiuse gli occhi e vidi il<br />
suo viso diventare da pallido e tirato a pallido e rilassato, mentre il<br />
respiro gli si faceva più profondo. E in meno di un minuto crollò come un<br />
Pagina 32
06 - <strong>tempted</strong><br />
sasso.<br />
Bene. Avevo bisogno che lui dormisse per poter mettere in atto il mio<br />
piano. Inspirai tre volte, per concentrarmi, quindi mormorai: « Spirito,<br />
vieni a me ».<br />
Provai immediatamente la familiare eccitazione che si accompagnava alla<br />
presenza dell'elemento. «Adesso, piano e facendo molta attenzione, vai da<br />
Stark. Aiutalo. Colmalo della tua forza. Dagli energia, ma non svegliarlo.<br />
» Quando lo spirito mi lasciò, vidi il corpo di Stark irrigidirsi e<br />
tremare. Poi lui emise un lungo sospiro sonnacchioso, mentre l'elemento lo<br />
calmava e - mi auguravo -gli dava forza. Restai a guardarlo ancora per un<br />
po', poi mi liberai dal suo abbraccio e, con un ultimo mormorio in cui<br />
chiedevo allo spirito di vegliare su di lui, uscii in punta di piedi dalla<br />
stanza, richiudendomi silenziosamente la porta alle spalle.<br />
Avevo fatto appena due passi quando mi resi conto di non avere la minima<br />
idea di quale direzione prendere. Per fortuna vidi una suora che camminava<br />
a testa bassa.<br />
98<br />
Non doveva essersi accorta della mia presenza, perché, quando mi passò<br />
accanto, sobbalzò per lo spavento. Fu allora che la riconobbi. « Suor<br />
Bianca? » « Oh, Zoey! Sì, sono io. E così buio in corridoio che non ti<br />
avevo vista. »<br />
« Mi scusi, sorella, devo essermi persa. Può aiutarmi a trovare la mia<br />
stanza? »<br />
Mi rivolse un sorriso gentile, che la fece sembrare la versione giovane di<br />
suor Mary Angela. « Prosegui lungo il corridoio, poi sali le scale fino<br />
all'ultimo piano. Mi pare che la stanza che dividi con Afrodite sia la<br />
tredici. »<br />
« Che fortuna! C'era da aspettarselo », sospirai sarcastica.<br />
« Non credi che siamo noi a creare la nostra fortuna? » Mi strinsi nelle<br />
spalle. « A dire il vero, sorella, in questo momento sono troppo stanca per<br />
sapere a cosa credo. »<br />
Mi assestò qualche pacchetta affettuosa sul braccio. « Be', allora sarà<br />
meglio che tu vada subito a letto. Dirò una preghiera per te alla Nostra<br />
Signora. Il suo intervento è sempre meglio della fortuna. » « Grazie. »<br />
Mi diressi verso le scale. Arrivata all'ultimo piano ansimavo come una<br />
vecchia signora, e la cicatrice che mi attraversava il petto bruciava e<br />
pulsava rapida quanto il battito del mio cuore. Aprii la porta, raggiunsi<br />
il corridoio delle stanze e mi appoggiai al muro, cercando di riprendere<br />
fiato. Senza riflettere, mi massaggiai il petto e feci una smorfia di<br />
dolore, quindi mi abbassai la scollatura, sperando che quella stupida<br />
ferita non si fosse riaperta. Restai a bocca aperta vedendo i nuovi<br />
tatuaggi che decoravano entrambi i lati di quella linea scarlatta. «Me<br />
n'ero dimenticata », mormorai. « E incredibile! »<br />
99<br />
Con uno strilletto, mollai la maglia e feci un salto al-l'indietro talmente<br />
violento da picchiare la testa contro il muro. « Erik! »<br />
100<br />
ZOEY<br />
« Pensavo sapessi che ero qui. Non mi stavo nascondendo. » A poco più di un<br />
metro da me, Erik mi guardava appoggiato alla porta numero 13. Col suo<br />
tipico sorriso da stella del cinema, mi raggiunse a passi lenti. « Cavolo,<br />
Zy, è una vita che ti aspetto. » Si chinò e, prima che potessi dire<br />
qualcosa, mi stampò un megabacio sulla bocca.<br />
Lo spinsi via e mi spostai di lato per evitare il suo abbraccio. « Erik, in<br />
questo momento non sono proprio dell'umore adatto. »<br />
« Sul serio? È quello che hai detto anche a Heath? » « Non ho intenzione di<br />
parlarne adesso. » « E allora quando? La prossima volta che dovrò guardarti<br />
bere dal tuo ragazzo umano? »<br />
« La sai una cosa? Hai ragione. E meglio se ne parliamo adesso. » Sentivo<br />
la rabbia montarmi dentro, e non solo per la stanchezza, lo stress o per il<br />
fatto che Erik si stava dimostrando davvero insensibile. Ne avevo<br />
abbastanza della sua gelosia. Punto. «Heath e io abbiamo un Imprinting.<br />
Puoi accettare la cosa oppure no. Fine della discussione. »<br />
Con mio grande stupore, lui riuscì a tenere a freno l'in-cazzatura ed emise<br />
un lungo sospiro che diventò una specie di risata. «Sembri proprio una<br />
Somma Sacerdotessa. » « Non è che mi ci senta molto. »<br />
101<br />
« Scusa, mi dispiace. » Mi spostò una ciocca di capelli dietro la spalla. «<br />
Nyx ti ha dato dei nuovi tatuaggi, eh? » « Già. » Mi venne quasi automatico<br />
portarmi una mano al petto e appoggiarmi con la schiena al muro, in modo da<br />
essere fuori della sua portata. « E successo quando abbiamo scacciato<br />
Kalona. »<br />
Pagina 33
06 - <strong>tempted</strong><br />
« Ti scoccia se do un'occhiata? » La sua voce era bassa e seducente, il<br />
tono del fidanzato perfetto. Ma, prima che pensasse di potermi sbirciare<br />
nella scollatura, gli feci segno di fermarsi. « Non ora, Erik. Adesso<br />
voglio soltanto farmi una bella dormita. » Si fermò. « Allora, Stark come<br />
sta? » « La ferita è grave. Ma Dario dice che guarirà. » Riuscii a<br />
mantenere un tono neutro. Il suo atteggiamento mi stava mettendo molto<br />
sulla difensiva. « E tu arrivi dalla sua stanza, giusto? » « Sì. »<br />
Chiaramente frustrato, si passò le dita tra i folti capelli scuri. « Questo<br />
è troppo. » « Eh? »<br />
Allargò le braccia in quello che mi sembrò un collaudato gesto teatrale.<br />
«Tutti questi altri ragazzi! Devo sopportare Heath perché è il tuo consorte<br />
e, mentre ancora cerco disperatamente un modo per abituarmi alla<br />
situazione, ecco che salta fuori quest'altro tizio... Stark. » Aveva<br />
pronunciato il suo nome con un ghigno di scherno. « Erik, io... »<br />
« Già, ha giurato di essere il tuo Guerriero. Lo so cosa significa: sarà<br />
legato a te per sempre! » esplose lui ignorandomi del tutto. « Erik... »<br />
« Perciò ora dovrò sopportare anche lui. E, come se ciò non bastasse, è<br />
evidente che tra te e Kalona c'è qualcosa.<br />
102<br />
Andiamo! Lo hanno visto tutti come ti guardava! Mi ricorda tanto Blake... »<br />
« Adesso basta. » Non avevo alzato la voce ma, quando aveva fatto il<br />
sarcastico nominando Kalona, la rabbia era esplosa, e lo spirito appena<br />
evocato aveva riempito quelle parole di una forza tale da far fare un passo<br />
indietro a Erik. « Vediamo di chiarirci una volta per tutte. Tu non devi<br />
sopportare nessun altro ragazzo perché da questo momento tu e io non stiamo<br />
più assieme. » « Io non... »<br />
«No! Adesso tocca a me. Abbiamo chiuso, Erik. Sei troppo geloso e, anche se<br />
non fossi esausta e stressata all'ennesima potenza - due cose che, a quanto<br />
pare, a te non interessano affatto -, non mi sognerei proprio di sopportare<br />
ancora le tue stronzate. »<br />
« Dopo tutto quello che mi hai fatto passare, pensi di potermi piantare<br />
così? »<br />
« No. » Chiamai a me lo spirito, perché desse forza alle mie parole, e<br />
avanzai decisa verso Erik, che arretrò nel corridoio, preso alla<br />
sprovvista. «Io non penso niente. Io so di poterlo fare. Tra noi è finita.<br />
Adesso è meglio che tu te ne vada, prima che io faccia qualcosa di cui poi,<br />
tra una cinquantina d'anni, potrei anche pentirmi. » Spinsi con forza lo<br />
spirito verso di lui, facendolo barcollare.<br />
Erik era sbiancato di colpo. « Cosa diavolo ti è successo? Una volta eri<br />
così dolce. Adesso sei un mostro! E sono stufo di starti a guardare mentre<br />
mi tradisci con chiunque abbia un pene. Resta pure con Stark e Heath e<br />
Kalona: te li meriti proprio! » Mi superò a grandi passi, furioso, e corse<br />
giù per le scale.<br />
Altrettanto arrabbiata, marciai fino alla stanza numero 13 e spalancai la<br />
porta.<br />
103<br />
E Afrodite quasi cadde per terra. « Ooops! Be', io stavo ecco... » balbettò<br />
passandosi le dita tra i capelli perfetti come al solito.<br />
« Ascoltando la mia scenata di rottura con Erik? » « Sì, immagino di sì. E,<br />
se posso dirtelo, hai fatto bene. È una testa di merda. E poi tu non lo<br />
tradisci con chiunque abbia un pene. Tu e Dario siete solo amici, per<br />
esempio. E ci sono Damien e Jack... anche se non contano davvero, dato che<br />
il pene piace pure a loro. Comunque era un'esagerazione ridicola. »<br />
« Non mi fai sentire molto meglio, sai? » Mi lasciai cadere sull'unico<br />
letto ancora intatto.<br />
« Scusa, sai che non sono brava a consolare la gente. » « Quindi hai<br />
ascoltato tutto. » « Già. »<br />
« Anche la parte che riguardava Kalona? » «Sì, e lo ripeto: è una testa di<br />
merda. » «Afrodite, cos'è una 'testa di merda'?» « Erik è una testa di<br />
merda, sfigata. Comunque, prima che tu m'interrompessi, stavo dicendo che è<br />
stato veramente scorretto tirare in ballo Kalona. Tra Heath e Stark, aveva<br />
già motivi sufficienti per alimentare la sua stupida insicurezza. Poteva<br />
davvero risparmiarsela la frecciata sulF uomo volante. » « Io non lo amo. »<br />
« Ma certo che no. Hai superato la fase Erik. Adesso ti consiglio di<br />
dormire un po'. La Dea sa se detesto dirtelo, ma hai un aspetto di merda. »<br />
« Grazie, Afrodite. Tu sì che sai sempre come tirarmi su il morale»,<br />
replicai sarcastica, evitando di chiarire che non mi stavo riferendo a Erik<br />
prima, ma a Kalona. « Ehi, quando vuoi. Sono a tua disposizione. » Stavo<br />
cercando una rispostaccia per gelarla, quando<br />
104<br />
mi accorsi che Afrodite, Regina della Moda, indossava una camicia da notte<br />
di cotone accollatissima e lunga fino ai piedi. A momenti le ridevo in<br />
Pagina 34
06 - <strong>tempted</strong><br />
faccia. «Mmm, cos'è quel fantastico baby doli che ti sei messa? »<br />
« Non rompere. Questa è l'idea di lingerie che hanno le pinguine. In un<br />
certo senso le capisco. Voglio dire, fanno quello stupido voto di castità<br />
e, se per andare a letto si mettono una cosa del genere, è impossibile che<br />
possano infrangerlo. Sul serio. 'Sta roba riesce quasi a far sembrare poco<br />
attraente perfino me. » « Quasi? » ridacchiai.<br />
« Sì, quasi. E, prima che te la ridi troppo, guarda un po' sul tuo letto.<br />
Quella cosa piegata non è un lenzuolo di riserva, ma la tua camicia da<br />
notte firmata Suora Style. » « Oh, be', almeno sembra comoda. » « Le cose<br />
comode sono per le checche e per le cozze. » Mentre Afrodite tornava a<br />
letto, io raggiunsi il piccolo lavandino in un angolo della stanza e mi<br />
lavai i denti con lo spazzolino nuovo che trovai ancora chiuso nella sua<br />
scatola. Poi, con tutta la nonchalance che riuscii a fingere, dissi: « Ehi,<br />
mmm, posso chiederti una cosa? »<br />
« Certo », replicò Afrodite sprimacciando i cuscini. « È una domanda seria.<br />
» « E allora? »<br />
« Allora mi serve una risposta seria. » « Sì, okay, come vuoi. Spara. » «<br />
Tu lo sapevi che Erik era iperpossessivo. » « Questa non è una domanda. »<br />
Sollevai le sopracciglia, guardandola dallo specchio. « Okay, sì, Erik era<br />
una supercolla di quinto livello anche con me. » « Eh? »<br />
Sospirò. « Terribilmente appiccicoso. »<br />
105<br />
« Scusa, Afrodite, ma che lingua parli? » « Quella che parlano tutti i<br />
ragazzi! Potresti riuscirci anche tu con un po' di fantasia e qualche<br />
parolaccia come si deve. »<br />
« Che la Dea mi aiuti», mormorai al mio riflesso. «Okay, d'accordo. Erik<br />
era troppo possessivo anche con te. »<br />
« È proprio quello che ho appena detto. » « E ti faceva sclerare? »<br />
« Sì, decisamente. In fondo, è stato quello a farci rompere. »<br />
« Perciò ti faceva sclerare. Quindi tu ed Erik avevate rotto però tu stavi<br />
comunque, sì, be'... ecco... » Mi mordicchiai il labbro per un secondo e<br />
ritentai. « Io ti ho vista mentre tu stavi, mmm... »<br />
« Oh, che cazzo! Guarda che se lo dici non ti sciogli mica. Mi hai visto<br />
fargli un pompino. » « Già », replicai a disagio. « Neanche questa è una<br />
domanda. » « Benissimo, eccoti la domanda: avevate rotto perché era un<br />
idiota possessivo, però cercavi comunque di stare con lui, al punto di fare<br />
addirittura... quello. Non ne capisco il motivo », sbottai.<br />
Osservandola attraverso lo specchio, vidi le sue guance diventare di un<br />
rosa acceso. Poi si tirò indietro il ciuffo e si schiarì la voce. « Il<br />
punto non era Erik, ma il controllo. » «Eh?»<br />
« Per me le cose a scuola avevano iniziato a cambiare anche prima che<br />
arrivassi tu. » « Quali cose? »<br />
« Sapevo che Neferet aveva in mente qualcosa. E m'innervosiva, il che era<br />
molto strano. »<br />
Mi allontanai dal lavandino, calciando via le scarpe,<br />
106<br />
poi mi tolsi i vestiti e mi accoccolai nella calda camicia da notte di<br />
cotone. Usai i preparativi per andare a letto come scusa per restare in<br />
silenzio: non sapevo proprio come dare voce ai vaneggiamenti che mi<br />
ronzavano in testa.<br />
Ma, senza che dicessi niente, Afrodite riprese: « Lo sai, vero, che non<br />
raccontavo a Neferet le mie visioni? » Annuii. « E per questo sono morti<br />
degli umani. » « Sì, hai ragione. E a Neferet non importava un accidenti,<br />
ne sono sicura. È stato allora che ho cominciato a sentirmi strana. Poi la<br />
mia vita ha cominciato ad andare a pezzi. Non volevo che succedesse. Volevo<br />
continuare a essere la stronza in carica, che un giorno sarebbe diventata<br />
Somma Sacerdotessa e, possibilmente, avrebbe dominato il mondo. A quel<br />
punto avrei potuto mandare al diavolo mia madre, e magari essere abbastanza<br />
potente da spaventarla almeno quanto si meriterebbe. » Afrodite emise un<br />
lungo sospiro. « Ma non è andata così. » « Perché hai ascoltato Nyx », le<br />
dissi sottovoce. « All'inizio le ho tentate tutte per rimanere la regina<br />
del mio regno di stronzi, e stare col ragazzo più figo della scuola, anche<br />
se era una gelosissima testa di merda, faceva parte del piano. »<br />
« Suppongo che abbia senso. »<br />
Afrodite esitò, poi aggiunse: « Ripensarci mi fa venire la nausea ».<br />
« Intendi ripensare di aver fatto quello con Erik? » Scosse la testa con<br />
una risatina. « Dea, che bacchettona che sei! No, in realtà, fare quello<br />
con Erik non era affatto male. Mi fa venire la nausea ripensare di aver<br />
taciuto sulle mie visioni e aver fatto una serie di cazzate tremende invece<br />
di seguire la via di Nyx. »<br />
« Be', di recente ti sei ripresa alla grande. E io non sono una<br />
bacchettona. »<br />
Pagina 35
06 - <strong>tempted</strong><br />
107<br />
Afrodite sbuffò.<br />
« Guarda che diventi proprio brutta quando fai così. » « Io non sono mai<br />
proprio brutta. Hai finito con le tue serissime<br />
domande-che-non-sono-domande? » «Sì, penso di sì.»<br />
« Bene. Adesso tocca a me. Sei riuscita a parlare con Stevie Rae? Da sola?<br />
»<br />
« Mmm, be', no, non ancora. » « Ma lo farai? » « Mmm-mmm. » « Presto? » «<br />
Che cosa sai? »<br />
« Ti sta tenendo nascoste delle cose », rispose Afrodite. « Cose tipo dei<br />
novizi rossi? » Afrodite non rispose, il che mi fece annodare di brutto lo<br />
stomaco. « Allora cosa? » la sollecitai.<br />
« Si direbbe che ci sia in ballo molto di più di qualche novizio rosso<br />
fuori di testa. »<br />
Avrei voluto non crederle, ma lo stomaco e il buonsenso mi dicevano che<br />
quella era la verità. Afrodite aveva un Imprinting con Stevie Rae: sapeva<br />
delle cose su di lei che nessun altro poteva conoscere. Inoltre anch'io<br />
sentivo che c'era qualcosa che non andava. «Non puoi essere più precisa? »<br />
Afrodite scosse la testa. « No. È blindata. » « Blindata? Cioè? »<br />
« Lo sai com'è di solito la tua migliore amica che vien dalla campagna: una<br />
versione trasparente e pimpante di un rustico ambasciatore di buona volontà<br />
tutto 'Ciaaaao ragaaaazzi! Guardate un po' quanto sono dolce e carina e<br />
zucchero e miele! Hi! Hi!' »<br />
La sua imitazione dell'accento Okie di Stevie Rae era fin troppo riuscita,<br />
perciò la fulminai con lo sguardo.<br />
108<br />
« Sì, lo so che di solito è aperta e sincera, se è questo che intendevi. »<br />
«Già, be', non è più aperta e sincera. Credimi - e credi anche quando dico<br />
che non so cosa farei per liberarmi di questo Imprinting -, sta nascondendo<br />
qualcosa che sembra molto ma molto più importante di qualche novizio rosso.<br />
»<br />
« Cacchio », commentai.<br />
«Già. Però, siccome non puoi farci un cazzo al momento, mettiti a dormire.<br />
Domani il mondo sarà ancora lì, pronto per essere salvato. » « Grandioso. »<br />
« Oh, a proposito... come sta il tuo ragazzo? » « Quale? » domandai cupa. «<br />
Mr Tirafrecce del Cazzo. » Mi strinsi nelle spalle. « Meglio, credo. » «<br />
Non ti sei fatta azzannare da lui, vero? » Sospirai. « No. »<br />
« Dario aveva ragione, sai? Per quanto scocciante possa essere e per quanto<br />
incompetente tu possa sembrare, al momento sei la Somma Sacerdotessa. »<br />
« Il che mi fa sentire davvero meglio, grazie », replicai acida.<br />
« Ehi, tranquilla. Quello che sto cercando di dirti è che abbiamo bisogno<br />
che tu sia al cento per cento, non svuotata come i bicchieri di martini<br />
extra-dry ai brunch del country club della mia mammina. »<br />
« Tua mamma beve davvero martini ai brunch? » «Sicuro.» Afrodite scosse la<br />
testa con aria estremamente disgustata. « Potresti almeno provare a non<br />
essere così ingenua? Comunque, non fare cose stupide solo perché ti sei<br />
innamorata di Stark. »<br />
« La vuoi piantare, per favore? Non farò niente di stu-<br />
109<br />
pido! » Mi chinai a spegnere la grande candela sul comodino.<br />
L'oscurità della stanza era confortante e, dopo un po' che nessuna delle<br />
due diceva niente, cominciai a scivolare nel sonno. Per essere risvegliata<br />
di botto dalla voce di Afrodite: « Domani torniamo alla Casa della Notte? »<br />
« Dovremmo farlo. Rimane comunque casa nostra, e i novizi e i vampiri che<br />
ci sono lì sono la nostra gente. Dobbiamo tornare da loro. »<br />
«Allora è meglio che dormi un po'. Domani atterrerai in mezzo a quello che<br />
gli assistenti ex militari di mia madre definirebbero 'un immenso stupro di<br />
gruppo' », concluse Afrodite nel suo più gioioso tono sarcastico.<br />
Come al solito, oltre a essere scocciante, aveva anche ragione.<br />
ZOEY<br />
Dopo la cupissima quanto accurata previsione di Afrodite, pensavo che non<br />
sarei riuscita a dormire, ma la stanchezza ebbe la meglio. Chiusi gli occhi<br />
e poi per un po' ci fu solo un meraviglioso nulla. Purtroppo, nella mia<br />
vita le cose meravigliose non sembrano durare molto.<br />
Nel sogno, l'isola era così bella da lasciarmi senza fiato. Mi trovavo...<br />
mi guardai intorno... ero sul tetto di un castello! Uno di quei castelli<br />
molto antichi, fatti con grossi blocchi di pietra grezza. Il tetto era<br />
splendido, ornato da quei cosi di pietra che sembrano denti di un gigante.<br />
E c'erano piante dappertutto. Notavo perfino un limone e un arancio, coi<br />
rami carichi di frutti profumati. Al centro c'era una fontana che<br />
rappresentava una bella donna nuda, con le mani sollevate sopra la testa da<br />
cui sgorgava acqua cristallina. Quella statua aveva un aspetto familiare,<br />
Pagina 36
06 - <strong>tempted</strong><br />
ma il mio sguardo era attirato soprattutto dallo stupendo giardino e dalla<br />
vista incredibile che si godeva da lassù.<br />
Trattenendo il fiato, raggiungevo il parapetto e abbracciavo con lo sguardo<br />
il luminoso blu del mare. L'acqua era incredibile. Era del colore dei sogni<br />
e delle risate e del cielo d'estate. L'isola era costituita da una serie di<br />
montagne coperte da strani pini che mi facevano venire<br />
Ili<br />
in mente un ombrello. Il castello era in cima alla vetta più alta, ai piedi<br />
della quale si trovavano alcune graziose ville e una bella cittadina.<br />
L'intero paesaggio era inondato dalla luce riflessa dal mare, che conferiva<br />
al luogo un che di magico. Inspirai profondamente, assaporando il profumo<br />
di sale e di agrumi. Era una giornata di sole, senza nuvole, ma nel sogno<br />
tutta quella luce non mi dava per niente fastidio agli occhi, anzi, mi<br />
piaceva! Faceva un po' treschino e c'era parecchio vento, ma non<br />
m'importava. Trovavo piacevole quell'aria frizzante sulla pelle. In quel<br />
momento il mare era di un turchese brillante, ma potevo facilmente<br />
immaginarlo all'imbrunire, quando il sole non avrebbe più dominato nel<br />
cielo e l'azzurro si sarebbe scurito diventando un profondo blu zaffiro.<br />
Sorridevo. Zaffiro... Sarebbe diventato proprio del colore dei miei<br />
tatuaggi. Piegavo la testa all'indietro, abbracciando lo splendore di quel<br />
luogo creato dalla mia immaginazione.<br />
« A quanto pare non posso sfuggirti, perfino quando mi allontano da te »,<br />
esordiva Kalona.<br />
Era dietro di me e la sua voce mi strisciava sulla schiena, sulle spalle,<br />
per avvolgersi intorno al mio corpo. Lentamente, lasciavo ricadere le<br />
braccia lungo i fianchi, senza voltarmi. « Sei tu che t'insinui nei sogni<br />
degli altri, non io. » Ero felice che la mia voce suonasse calma e<br />
ipersotto controllo.<br />
« Quindi continui a non voler ammettere di sentirti attratta da me? »<br />
« Ascolta, io non ti ho cercato. Quando ho chiuso gli occhi, volevo<br />
soltanto dormire », ribattevo in modo quasi stomatico, evitando la sua<br />
domanda e scacciando dalla<br />
112<br />
testa l'ultimo ricordo che avevo della sua voce e delle sue braccia intorno<br />
a me.<br />
« Evidentemente ora sei sola. Se fossi con qualcuno, mi sarebbe risultato<br />
più difficile raggiungerti. »<br />
Soffocavo il confuso desiderio che mi faceva provare quella voce e<br />
archiviavo l'informazione: dormire con qualcuno gli rendeva davvero più<br />
difficile insinuarsi nei miei sogni, proprio come mi aveva detto Stark. «<br />
Questi non sono affari tuoi. »<br />
« Hai ragione. Tutti quei figli di uomo che ti ronzano intorno non contano<br />
niente per me. »<br />
Non mi preoccupavo di fargli notare che il suo ragionamento era un po'<br />
contorto. Ero troppo impegnata a stare calma e a impormi di svegliarmi.<br />
« Mi hai scacciato lontano da te, eppure mi ritrovi nei tuoi sogni. Cosa ti<br />
dice questo di te stessa, A-ya? » « Io non mi chiamo così! Non in questa<br />
vita! » «Hai detto 'non in questa vita'. Ciò significa che hai accettato la<br />
verità. Sai che la tua anima è la reincarnazione della fanciulla creata<br />
dalle Ani Yunwiya per amarmi. Magari è per questo che continui a venire da<br />
me nei tuoi sogni, perché, anche se la tua mente oppone resistenza, la tua<br />
anima, il tuo spirito, la tua stessa essenza anelano a stare con me. »<br />
Aveva usato l'antico nome per indicare il popolo Cherokee. Conoscevo la<br />
leggenda: un bellissimo immortale alato era sceso sulla Terra per vivere<br />
coi cherokee, ma, invece di comportarsi come un dio benevolo, si era<br />
dimostrato crudele, abusando delle donne e schiavizzando gli uomini. Alla<br />
fine le Ghigua, le sagge delle varie tribù, si erano riunite e avevano<br />
escogitato un piano per liberarsi di Kalona. Perciò avevano creato una<br />
fanciulla con la creta, battezzandola A-ya e dandole la vita, oltre che<br />
doni<br />
113<br />
speciali. Kalona non aveva potuto resistere ad A-ya, che lo aveva attirato<br />
in una grotta e lo aveva imprigionato sotto terra, dove era rimasto finché<br />
Neferet non lo aveva liberato.<br />
E adesso che avevo condiviso con A-ya quel ricordo, sapevo anche troppo<br />
bene che quella leggenda era pura verità.<br />
La verità, mi ricordava la mia mente. Usa la forza della verità per opporti<br />
a lui. « Sì, so di essere la reincarnazione di A-ya », ammettevo. Poi mi<br />
voltavo ad affrontare Kalona. « Ma sono la sua reincarnazione di oggi,<br />
quindi libera di fare le mie scelte. E scelgo di non stare con te. »<br />
« Eppure continui a chiamarmi nei tuoi sogni. »<br />
Avrei voluto negare tutto, dire qualcosa d'intelligente e da Somma<br />
Pagina 37
06 - <strong>tempted</strong><br />
Sacerdotessa, ma non riuscivo a far altro che guardarlo. Era così bello!<br />
Come al solito, indossava soltanto i jeans. La sua pelle color bronzo era<br />
perfetta, così liscia e vellutata da farmi venire voglia di toccarlo. Gli<br />
occhi d'ambra mi guardavano con un calore e una tenerezza che mi facevano<br />
rimanere senza fiato. Sembrava sui diciott'anni, ma, quando sorrideva,<br />
appariva perfino più giovane, più ragazzino, più accessibile. Tutto in lui<br />
gridava superfigo per cui dovresti andare pazza.<br />
Ma quella era una menzogna. In realtà Kalona era su-perpericoloso, e niente<br />
avrebbe potuto farmelo dimenticare, né il suo aspetto, né i ricordi<br />
profondamente radicati nella mia anima.<br />
« Ah, alla fine ti degni di guardarmi. »<br />
« Dato che non hai nessuna intenzione di andartene, tanto vale essere<br />
educata », replicavo con finta noncha-lance.<br />
Kalona piegava la testa all'indietro e rideva, un suono contagioso, caldo e<br />
affascinante, che mi faceva venire una<br />
114<br />
voglia tremenda di avvicinarmi a lui e di unirmi alla sua risata. Lo<br />
desideravo al punto che avevo quasi fatto un passo avanti, ma le sue ali<br />
sceglievano proprio quel momento per agitarsi. Si spiegavano con un fremito<br />
e il sole le riempiva di luminosi riflessi indaco di solito nascosti dalla<br />
profonda oscurità.<br />
Era come andare a sbattere contro un muro invisibile. Mi tornava di colpo<br />
in mente chi era in realtà: un pericoloso angelo caduto che non vedeva<br />
l'ora di privarmi del libero arbitrio e, alla fine, di rubarmi l'anima. «<br />
Non capisco perché tu stia ridendo. Ti sto dicendo la verità. Ti guardo<br />
perché sono educata, anche se vorrei tanto che volassi via e mi lasciassi<br />
sognare in pace. »<br />
La sua espressione si faceva seria. « Oh, mia A-ya, io non potrò mai<br />
lasciarti in pace. Tu e io siamo legati. Saremo l'uno la salvezza<br />
dell'altra. O la rovina. » Faceva un passo verso di me e io indietreggiavo<br />
d'istinto. « Cosa sarà? Salvezza o rovina? »<br />
« Io posso parlare soltanto per me stessa. » Avevo usato un tono calmo, cui<br />
ero riuscita perfino ad aggiungere un tocco di sarcasmo, anche se sentivo<br />
il gelido tocco della pietra del parapetto contro la schiena, che mi<br />
opprimeva come le pareti di una prigione. « Però mi sembra che entrambe le<br />
alternative siano piuttosto pessime. Salvezza? Cavolo, mi fai venire in<br />
mente il Popolo della Fede e, dato che loro ti considererebbero un angelo<br />
caduto, la cosa non ti rende proprio un grande esperto di salvezza. Rovina?<br />
Sul serio, mi ricordi di nuovo il Popolo della Fede. Da quando sei<br />
diventato così noioso? »<br />
Con due passi colmava lo spazio che ci divideva. Le sue braccia diventavano<br />
sbarre che m'intrappolavano. Le sue ali fremevano, aprendosi fino a<br />
offuscare il sole con la loro luminosità oscura. Percepivo il gelo che ema-<br />
115<br />
nava, terribile e stupendo. Avrebbe dovuto disgustarmi, ma non era così.<br />
Quella tremenda freddezza mi attirava fin nel profondo dell'anima. Avrei<br />
voluto stringermi a lui e lasciarmi trasportare dalla dolce sofferenza che<br />
ne sarebbe conseguita.<br />
« Noioso? Piccola A-ya, mio amore perduto, per secoli i mortali mi hanno<br />
chiamato in moltissimi modi, ma noioso mai. »<br />
Kalona torreggiava sopra di me. Era così... così... Strappavo a forza lo<br />
sguardo dal suo corpo perfetto e lo fissavo nei suoi occhi. Mi stava<br />
sorridendo, del tutto rilassato, sicuro di avere il pieno controllo della<br />
situazione. Era così bello che quasi non riuscivo a respirare. Certo,<br />
Stark, Heath e, sì, anche Erik erano dei bei ragazzi, molto belli a dire il<br />
vero. Ma non erano niente paragonati al fascino immortale di Kalona. Era un<br />
capolavoro, la statua di un dio che impersonava la perfezione fisica, solo<br />
che era perfino più attraente, dato che era vivo. Ed era lì, era lì per me.<br />
« Io... io voglio che tu faccia un passo indietro. » Avevo cercato senza<br />
successo di evitare che mi tremasse la voce.<br />
« E davvero questo che vuoi, Zoey? »<br />
Sentirgli pronunciare il mio nome mi faceva trasalire, colpendomi molto più<br />
di quando mi chiamava A-ya. Premevo con forza le dita contro la pietra del<br />
castello, cercando un appiglio per non cadere preda del suo incantesimo.<br />
Prendevo un respiro profondo e mi preparavo a mentire e a dirgli che sì,<br />
certo che volevo che si allontanasse da me.<br />
Usa il potere della verità. Quelle parole mi vorticavano nella testa.<br />
Qual era la verità? Che dovevo lottare con me stessa Per non corrergli tra<br />
le braccia? Che non riuscivo a smet-<br />
116<br />
tere di pensare a come A-ya si fosse arresa a lui? O quell'altra verità,<br />
cioè che desideravo essere soltanto una ragazza normale i cui problemi più<br />
Pagina 38
06 - <strong>tempted</strong><br />
stressanti erano i compiti a casa e le liti con le compagne di scuola? Di'<br />
la verità.<br />
Sbattevo le palpebre. Potevo dirla, la verità. «Quello che voglio in questo<br />
momento è dormire. Voglio essere normale. Voglio preoccuparmi della scuola<br />
e dell'assicurazione della macchina e di quanto costa la benzina. E mi<br />
farebbe davvero piacere se tu potessi fare qualcosa al riguardo. »<br />
Sostenevo il suo sguardo, traendo forza da quel piccolo filo di verità.<br />
Il suo sorriso era giovane e malizioso. « Zoey, perché non vieni da me? »<br />
« Vedi, anche se lo facessi non otterrei niente di quello che ho appena<br />
elencato. »<br />
«Io potrei darti infinitamente di più di quelle cose mondane. »<br />
« Sono certa che sia così, ma nessuna sarebbe normale, e in questo momento<br />
ciò che vorrei di più al mondo è ima bella dose di normalità. »<br />
Lui incrociava il mio sguardo e capivo che si aspettava che esitassi, che<br />
diventassi nervosa o, peggio ancora, che andassi nel panico. Ma gli avevo<br />
detto la verità, e quella per me era una piccola, luminosa vittoria, che mi<br />
dava forza. E alla fine era Kalona a distogliere lo sguardo, era la voce di<br />
Kalona a sembrare di colpo incerta e insicura. « Io non devo<br />
necessariamente essere così. Per te, potrei essere di più. Con te al mio<br />
fianco, potrei scegliere una strada diversa. »<br />
Cercavo di non mostrare l'ondata di emozione che avevano provocato in me le<br />
sue parole, toccando quella parte del mio cuore che apparteneva ad A-ya.<br />
117<br />
Scopri la verità, insisteva la mia mente. Perciò la cercavo. «Vorrei<br />
poterti credere, ma non è così. Sei splendido e magico, ma sei anche un<br />
bugiardo. Non mi fido di te. » « Ma potresti. » « No, non credo proprio. »<br />
« Provaci. Dammi un'opportunità. Vieni con me, lascia che ti dimostri chi<br />
sono davvero. Ti prego, amore mio, devi dire soltanto una piccolissima<br />
parola: sì. » Si chinava e, con un movimento allo stesso tempo aggraziato,<br />
forte e affascinante, l'immortale caduto mi mormorava all'orecchio, le<br />
labbra che mi sfioravano la pelle mandando brividi gelidi in tutto il mio<br />
corpo: « Concediti a me e prometto di realizzare tutti i tuoi sogni più<br />
profondi ».<br />
Avevo il fiato corto e premevo con più forza le mani contro la pietra alle<br />
mie spalle. In quel momento, avrei voluto soltanto dire quella piccolissima<br />
parola: sì. Sapevo cosa sarebbe successo se lo avessi fatto: tramite A-ya<br />
avevo già provato quel tipo di abbandono.<br />
Lui ridacchiava, un suono profondo e pieno di sicurezza. « Coraggio, mio<br />
amore perduto. Una parola, sì, e la tua vita cambierà per sempre. »<br />
Le sue labbra non mi sfioravano più l'orecchio. Il suo sguardo, invece,<br />
aveva di nuovo catturato il mio. Sorrideva con gli occhi. Era giovane e<br />
perfetto, potente e gentile.<br />
E io avrei voluto dire sì con tale intensità da aver paura ad aprire bocca.<br />
« Amami. Ama me soltanto », mormorava. Nonostante il desiderio che provavo<br />
per lui, la mia mente riusciva a elaborare la sua ultima affermazione e<br />
trovava una parola diversa da sì. « Neferet. » Lui aggrottava la fronte. «<br />
E lei cosa c'entra? » «Dici che dovrei amare soltanto te, ma poi non sei<br />
banche libero. Tu stai con Neferet. »<br />
118<br />
Parte della sua sicurezza scompariva. « Neferet non è un problema tuo. »<br />
Le sue parole erano come una coltellata al cuore e mi rendevo conto che una<br />
parte di me aveva sperato che negasse di stare con lei, che mi dicesse che<br />
tra loro era finita. Ma la delusione mi dava forza, perciò replicavo: « Io<br />
invece credo che sia un mio problema. L'ultima volta che l'ho incontrata ha<br />
cercato di uccidermi, e allora ti stavo respingendo. Se ti dicessi di sì,<br />
perderebbe la testa... almeno quel poco che le è rimasto. E si<br />
arrabbierebbe con me. Di nuovo ».<br />
«Perché stiamo parlando di Neferet? Lei non è qui. Osserva la bellezza che<br />
ci circonda. Prova a pensare a come sarebbe bello governare questo luogo al<br />
mio fianco, aiutarmi a riportare le antiche usanze in questo mondo che è<br />
diventato decisamente troppo moderno. » Mi accarezzava il braccio.<br />
Ignoravo i brividi sulla pelle e i campanelli d'allarme che mi urlavano<br />
nella testa al sentire il suo commento sul riportare in vita 'antiche<br />
usanze', e mi lanciavo nel mio miglior tono da adolescente piagnucolosa.<br />
«Sul serio, Kalona, proprio non voglio altri casini con Neferet. Non credo<br />
che riuscirei ad affrontarla di nuovo. »<br />
Sollevava le mani per la frustrazione. « Perché continui a parlare della<br />
Tsi Sgili? Ti ordino di dimenticarla! Lei non è niente per noi. »<br />
Nell'attimo in cui le sue braccia smettevano di bloccarmi contro il<br />
parapetto, mi spostavo di lato, decisa a mettere un po' di distanza tra<br />
noi. Dovevo pensare e non potevo farlo se lui continuava ad abbracciarmi.<br />
Kalona mi seguiva, imprigionandomi stavolta in uno dei punti più bassi del<br />
Pagina 39
06 - <strong>tempted</strong><br />
muro, tra un «dente» di pietra e l'altro. Il muretto mi arrivava appena<br />
alle ginocchia-<br />
119<br />
Sentivo il vento freddo che mi sfiorava la schiena e mi agitava i capelli.<br />
Non mi serviva voltarmi a guardare, sapevo benissimo che il salto era da<br />
capogiro e il mare mi attendeva solo dopo molti, molti metri.<br />
« Non puoi sfuggirmi. » Dietro il suo aspetto affascinante, vedevo che<br />
iniziava a ribollire di rabbia. « E devi metterti in testa che ben presto<br />
sarò io a governare questo mondo. Riporterò le antiche usanze, e nel farlo<br />
dividerò queste genti moderne, separando il grano dalla pula. Il grano<br />
resterà al mio fianco, crescendo e prosperando; la pula verrà bruciata e<br />
ridotta in cenere. »<br />
Provai una terribile sensazione di vuoto. Usava antiche parole poetiche, ma<br />
non avevo dubbi che stesse descrivendo la fine del mondo che conoscevo... e<br />
la distruzione di un numero infinito di vampiri, di novizi e di umani. Con<br />
una gran voglia di dare di stomaco, piegavo la testa all'indietro e lo<br />
guardavo con aria persa. « Grano? Pula? Scusa ma sono confusa. Dovrai<br />
sforzarti di essere un po' più chiaro se vuoi che ti capisca. »<br />
Rimaneva a lungo in silenzio, limitandosi a studiarmi. Poi, con un leggero<br />
sorriso, allungava la mano ad accarezzarmi la guancia. « Stai facendo un<br />
gioco pericoloso, mio piccolo amore perduto. » Mi raggelavo.<br />
La sua mano scivolava lentamente dalla mia guancia lungo il collo,<br />
incidendo una linea di ghiaccio bollente sulla mia pelle. «Ti stai<br />
prendendo gioco di me. Pensi davvero di poterti comportare come una<br />
scolaretta con m testa soltanto vestiti e ragazzi? Mi hai sottovalutato,<br />
A-ya. Io ti conosco. Ti conosco anche troppo bene. »<br />
La mano di Kalona continuava a scendere e, quando si fermava sul mio seno,<br />
restavo senza fiato. Il suo pollice ne sfiorava il punto più sensibile e io<br />
sussultavo per<br />
120<br />
una gelida pugnalata di desiderio. Per quanto mi sforzassi, non riuscivo<br />
proprio a non tremare sotto le sue carezze. Lì, sul tetto del castello del<br />
mio sogno, col mare dietro di me, bloccata dal tocco ipnotico di Kalona,<br />
capivo con una certezza terribile che non erano soltanto i ricordi di A-ya<br />
ad attirarmi verso di lui. Ero io - il mio cuore - la mia anima - i miei<br />
desideri.<br />
« No, ti prego, fermati. » Avrei voluto che quelle parole fossero chiare e<br />
forti, un ordine che non potesse ignorare, invece sembravo debole e a corto<br />
di fiato.<br />
« Fermarmi? Si direbbe che tu non dica più la verità che ami tanto. Tu non<br />
desideri che io mi fermi. Il tuo corpo si strugge per il mio tocco. Non<br />
puoi negarlo. Perciò smetti di resistermi, è sciocco. Unisciti a me e<br />
assieme forgeremo un nuovo mondo. »<br />
Ondeggiavo verso di lui, ma riuscivo a mormorare: « Non posso ».<br />
« Se non ti unisci a me sarai mia nemica e ti brucerò col resto della pula.<br />
» Il suo sguardo si spostava sul mio seno, su cui posò entrambe le mani.<br />
Gli occhi d'ambra diventavano dolcissimi mentre lui mi accarezzava,<br />
mandando gelide ondate di desiderio in tutto il mio corpo, e un profondo<br />
malessere nel mio cuore, nella mia mente e nella mia anima.<br />
Tremavo così tanto che le mie parole suonavano incerte. « Questo è un<br />
sogno, soltanto un sogno... tutto questo non è reale. »<br />
Il desiderio che provava per me lo rendeva perfino più affascinante. Mi<br />
sorrideva in modo intimo, continuando ad accarezzarmi i seni. «Sì, stai<br />
sognando. Anche se in questo sogno ci sono realtà e verità, oltre alle tue<br />
voglie più profonde, più segrete. Zoey, qui sei libera di fare tut-<br />
121<br />
to ciò che desideri... noi siamo liberi di fare tutto ciò che desideri. »<br />
È soltanto un sogno, ripetei. Ti prego, Nyx,fa' che la forza della verità<br />
mi consenta di svegliarmi. « Io voglio stare con te. »<br />
Il sorriso di Kalona si tingeva di orgoglio per la vittoria, tuttavia,<br />
prima che potesse stringermi nel suo abbraccio immortale e anche troppo<br />
familiare, aggiungevo: « Ma la verità è che, per quanto io possa voler<br />
stare con te, sono sempre Zoey Redbird, non A-ya, e ciò significa che in<br />
questa vita ho deciso di seguire Nyx. Kalona, io non tradirò la mia Dea<br />
concedendomi a te! » Gridando queste ultime parole, mi gettavo nel vuoto,<br />
precipitando verso la spiaggia rocciosa molto, molto più in basso.<br />
Al di sopra delle mie grida, udivo Kalona urlare il mio nome.<br />
122<br />
ZOEY<br />
Schizzai a sedere sul letto, strillando come se qualcuno mi avesse appena<br />
buttata in un nido di ragni. Mi fischiavano le orecchie e tremavo talmente<br />
tanto da pensare che mi sarei sentita male, ma alla fine un angolino del<br />
Pagina 40
06 - <strong>tempted</strong><br />
mio cervello in preda al panico riuscì a connettere e si rese conto che io<br />
non ero l'unica a urlare. Mi guardai intorno nel buio, cercando di<br />
calmarmi. Dove diavolo ero? In fondo al mare? Morta spiaccicata sulle rocce<br />
dell'isola?<br />
No... no... Ero nell'abbazia benedettina... nella stanza che le suore<br />
avevano assegnato a me e ad Afrodite... che in quel momento gridava come<br />
una pazza. « Afrodite! Smettila, sono io! Va tutto bene! » Lei s'interruppe<br />
di botto. « Luce! Luce! » ansimò come se fosse in preda a un attacco di<br />
panico. « Ho bisogno di luce! Devo vedere! »<br />
« Okay, okay. Aspetta un attimo. » Ricordandomi della candela sul comodino,<br />
armeggiai alla cieca finché non trovai un accendino. Tremavo da matti,<br />
perciò dovetti tener ferma la mano destra con la sinistra, e anche così ci<br />
vollero ben tre tentativi prima di riuscire ad accendere la fiamma, che<br />
illuminò la faccia bianca come un cadavere e gli occhi iniettati di sangue<br />
di Afrodite. « Ohmioddio! I tuoi occhi! »<br />
« Lo so! Lo so! Merda! Merda! Merda! Non vedo niente », singhiozzò.<br />
123<br />
« Non ti preoccupare... non ti preoccupare... è successo anche l'ultima<br />
volta. Ti porto un asciugamano bagnato e un bicchiere d'acqua, come<br />
l'altra...» Le parole mi si spensero sulle labbra e mi bloccai a metà<br />
strada tra il letto e il lavandino. « Hai avuto una visione, vero? »<br />
Non rispose, limitandosi a singhiozzare prendendosi il viso tra le mani.<br />
« È tutto okay. Tra poco sarà tutto okay. » Mi affrettai a raggiungere il<br />
lavandino per bagnare un asciugamano e riempire un bicchiere. Poi corsi da<br />
Afrodite, che era ancora seduta sul bordo del letto. I suoi singhiozzi<br />
erano passati da un pianto isterico a penosi piccoli rantoli. Mi allungai<br />
dietro di lei a sistemarle i cuscini. «Tieni, bevi. Poi voglio che ti<br />
sdrai, così ti metto l'asciugamano sugli occhi. »<br />
Si tolse le mani dal viso e ne allungò una alla cieca in cerca del<br />
bicchiere. Glielo diedi e la guardai bere tutto d'un fiato. «Te ne porto<br />
subito dell'altra. Prima però sdraiati e mettiti questo sugli occhi. »<br />
Afrodite si appoggiò al cuscino e sbatté le palpebre verso di me. Aveva un<br />
aspetto orribile. I suoi occhi erano pieni di sangue e spiccavano in modo<br />
strano e sinistro in quel volto troppo pallido. «Riesco a intravedere il<br />
tuo profilo... più o meno », disse con voce flebile. « Ma sei tutta rossa,<br />
come se stessi sanguinando », concluse con un singhiozzo disperato.<br />
« Non sto sanguinando; sto bene. Ti è già successo, ricordi? E ti è bastato<br />
stare un po' sdraiata con gli occhi chiusi per sentirti meglio. »<br />
« Lo so che mi è già capitato, ma non ricordavo che fosse così brutto. »<br />
Piegai l'asciugamano e glielo posai delicatamente sul VlS0- « E stato così<br />
brutto anche l'altra volta », mentii.<br />
124<br />
Le sue mani fecero per afferrare l'asciugamano, ma le ricaddero subito<br />
lungo i fianchi. Tornai al lavandino e riempii di nuovo il bicchiere. « Era<br />
una visione terribile? » le chiesi guardando il suo riflesso nello<br />
specchio.<br />
Le tremarono le labbra, poi prese un lungo respiro. « Sì. »<br />
Tornai al suo letto. « Vuoi ancora un po' d'acqua? » Annuì. «Mi sento come<br />
se avessi appena corso una maratona nel deserto. Non che avrei mai fatto<br />
una cosa simile. Tutto quel sudore è così antiestetico. »<br />
Felice che sembrasse più se stessa, sorrisi e l'aiutai a prendere in mano<br />
il bicchiere. Quindi mi sedetti sul mio letto, in attesa.<br />
« Lo so che mi stai guardando. » « Scusa. Pensavo non avessi voglia di<br />
parlare. Vuoi che chiami Dario? O magari Damien? O tutti e due? »<br />
«No!» esclamò subito Afrodite. Deglutì un paio di volte poi, in tono più<br />
calmo, riprese: «Non andare da nessuna parte per un po', okay? Non voglio<br />
stare sola... adesso che non vedo ».<br />
«Okay. Non vado da nessuna parte. Vuoi parlarmi della visione? »<br />
« Non in modo particolare, ma immagino di doverlo fare. C'erano sette<br />
vampire. Sembravano importanti, potenti; insomma, erano Somme Sacerdotesse.<br />
Erano in un posto davvero stupendo, certamente di proprietà di una famiglia<br />
ricca di generazioni, non una di quelle puttanate di pessimo gusto da<br />
nouveau riche. »<br />
Alzai gli occhi al cielo, cosa che purtroppo lei non potè notare.<br />
« All'inizio non avevo nemmeno capito che fosse una visione. Pensavo fosse<br />
un sogno. Guardavo le vampire sedute in quelle specie di troni e aspettavo<br />
che succedes-<br />
125<br />
se qualcosa d'incredibile, tipo che tutte si trasformassero in Justin<br />
Timberlake, saltassero in piedi e iniziassero a spogliarsi cantando Sexy<br />
Back. »<br />
« Mmm, interessante. Lui è sempre un gran figo, anche se sta invecchiando<br />
Pagina 41
06 - <strong>tempted</strong><br />
», commentai.<br />
« Oh, dacci un taglio! Hai già troppi ragazzi anche solo per sognarne un<br />
altro. Lasciami almeno Justin! Comunque, in realtà non si sono né<br />
trasformate né tantomeno spogliate. Mi stavo giusto chiedendo cosa stesse<br />
succedendo, quando ho capito che doveva trattarsi per forza di una visione,<br />
perché è arrivata Neferet. » « Neferet?! »<br />
« Già. Assieme a Kalona. Anche se ha parlato solo lei, nessuna delle<br />
vampire l'ha degnata di uno sguardo: fissavano tutte Kalona a bocca aperta.<br />
»<br />
Non lo dissi, ma sapevo benissimo come dovevano essersi sentite.<br />
« Neferet diceva qualcosa riguardo all'accettare i cambiamenti che<br />
portavano lei ed Èrebo, ripristinando le antiche usanze... bla... bla... »<br />
«Èrebo! Continua a sostenere che Kalona sia Èrebo sceso in Terra? »<br />
« Già, e lei si definiva 'Nyx incarnata', anche se tendeva ad abbreviare<br />
solo in Nyx, ma non sono riuscita a capire tutto quello che diceva, perché<br />
a un certo punto ho cominciato a bruciare. »<br />
« Bruciare? Come se ti trovassi in un incendio? » « Sì, be', non ero<br />
proprio io a bruciare, ma alcune delle vampire. Era strano... a dire il<br />
vero è stata una delle visioni più strane che abbia mai avuto. Una parte di<br />
me osservava Neferet che parlava, e allo stesso tempo un'altra Parte di me<br />
lasciava la stanza con le sette vampire. Sape-<br />
126<br />
vo che alcune non credevano a Neferet, e io rimanevo assieme a loro. Finché<br />
non bruciavano. »<br />
« Ma intendi dire che sono andate a fuoco? » «Sì, ma era davvero<br />
stranissimo. Un secondo prima capivo che non si erano fatte fregare da<br />
Neferet, e il secondo dopo erano in fiamme, solo che, quando bruciavano, si<br />
trovavano in mezzo a un campo. E non andavano a fuoco soltanto loro.»<br />
Afrodite s'interruppe e svuotò il bicchiere d'acqua. « Ma anche molta altra<br />
gente: umani, vampiri e novizi. Bruciavano tutti nel campo, che sembrava<br />
espandersi fino a includere tutto il mondo. » « Cosa? »<br />
« Già, era proprio orribile. Non avevo mai avuto una visione in cui<br />
morivano dei vampiri. Be', a parte le due con te, ma tu sei solo una<br />
novizia, quindi non le conto. » Sprecai energie lanciandole un'occhiataccia<br />
di cui lei non poteva accorgersi. « Hai riconosciuto qualcuno oltre alle<br />
vampire in fiamme? C'erano anche Neferet e Kalona? » Per un attimo Afrodite<br />
non disse niente, poi allungò la mano e si tolse l'asciugamano bagnato<br />
dagli occhi. Sbatté le palpebre e notai che il rosso cominciava a sbiadire.<br />
Poi cercò di mettermi a fuoco. «Va meglio. Adesso riesco quasi a vederti.<br />
Comunque, ecco la fine della mia visione: Neferet non c'era, Kalona invece<br />
sì. E c'eri anche tu. Con lui. E intendo proprio avvinghiata a lui. Posso<br />
soltanto commentare con un puah! Che scena disgustosa! Voi due che fate<br />
porcherie mentre io arrostisco assieme agli altri. Fondamentalmente, era<br />
chiaro che il mondo che conosciamo era finito perché tu ti eri messa con<br />
Kalona. » Mi passai una mano tremante sul viso, come se quel gesto potesse<br />
cancellare il ricordo di A-ya tra le braccia di Kalona. « Non mi metterò<br />
mai con Kalona. »<br />
127<br />
«Senti, non lo dico per fare la stronza... almeno, non questa volta... »<br />
« Okay, dai, spara e basta. » « Tu sei A-ya reincarnata. »<br />
« Questo lo avevamo già stabilito », replicai in tono più duro di quanto<br />
non avessi voluto.<br />
Afrodite alzò le braccia in segno di resa. «Ehi, datti una calmata! Non ti<br />
sto accusando di niente. E solo che... quella ragazza con cui più o meno<br />
condividi l'anima era stata creata per amare Kalona, giusto? »<br />
« Sì, ma devi metterti bene in testa una cosa: Io. Non. Sono. Lei. »<br />
« Senti, Zoey, io questo lo so. Ma so pure che sei attratta da Kalona,<br />
molto più di quanto tu non voglia ammettere, probabilmente perfino con te<br />
stessa. Hai già rivissuto un ricordo di A-ya, ed è stato così intenso da<br />
farti svenire. E se tu non fossi in grado di controllare ciò che provi<br />
perché la tua anima è 'programmata' per amarlo? »<br />
« Credi che non ci abbia già pensato? » urlai frustrata. « Diavolo,<br />
Afrodite, starò lontana da Kalona! Molto lontana. In questo modo non ci<br />
sarà neanche la minima possibilità che io finisca di nuovo tra le sue<br />
braccia, e la tua visione non si realizzerà. »<br />
« Non è così semplice. La visione in cui stavi con lui non è l'unica che ho<br />
avuto. A dire il vero, adesso che ci ripenso, è stato un po' come con<br />
quelle stupide visioni sulla tua morte, in cui prima ti tagliavano la gola<br />
fin quasi a staccarti la testa e poi mi ritrovavo ad affogare con te.<br />
Giusto per stressarsi poco. »<br />
« Me lo ricordo. Dopotutto si trattava della mia morte. » « Certo, ma<br />
finora sono stata io l'unica a vivere quelle esperienze terrificanti, o mi<br />
Pagina 42
06 - <strong>tempted</strong><br />
sbaglio? »<br />
« Potresti per favore finire di raccontarmi le visioni? »<br />
128<br />
Mi diede una lunga occhiata sofferta, ma continuò. « Allora, la visione si<br />
divideva, com'era successo con le due diverse morti che avevo previsto per<br />
te. Insomma, un minuto prima tu e Kalona eravate lì a risucchiarvi la<br />
faccia e a fare porcherie e... Oh, ho percepito anche una grande<br />
sofferenza. »<br />
« Be', mi sembra logico. Stavi bruciando », commentai, un po' scocciata che<br />
lei continuasse a divagare.<br />
«No, intendo dire che ho percepito la sofferenza di un'altra persona. E<br />
sono assolutamente certa che non venisse da quelle che bruciavano. C'era<br />
anche qualcun altro, ed era minacciato o imprigionato. »<br />
« Sul serio? Sembra molto brutto. » Mi faceva di nuovo male lo stomaco.<br />
«Già, decisamente spiacevole. Un minuto prima la gente bruciava, percepivo<br />
quell'altra sofferenza, bla, bla, e intanto tu ti facevi l'angelo del male.<br />
Poi è cambiato tutto. Era un altro giorno. E un altro posto. La gente<br />
continuava a bruciare e io continuavo a provare quella strana sofferenza<br />
ma, invece di pomiciare con Kalona, tu ti allontanavi dal suo abbraccio. Ma<br />
non andavi molto distante. E gli dicevi qualcosa. Qualunque cosa fosse,<br />
cambiava tutto. » « Come? »<br />
« Lo uccidevi e il fuoco si spegneva di colpo. » « Uccidevo Kalona? » «<br />
Già. O almeno a me è sembrato così. » « Be', che gli ho detto di così<br />
potente da fare una cosa simile? »<br />
Afrodite si strinse nelle spalle. « Non lo so. Non riuscivo a sentirti.<br />
Nella visione io ero tra quelli che bruciavano e provavo anche quella<br />
stupida agonia che veniva da chissà dove. Perciò direi che ero giusto un<br />
po' impegnata<br />
129<br />
a sopportare un dolore inimmaginabile per prestare attenzione a ogni<br />
sillaba che pronunciavi. »<br />
« Sei sicura che moriva? Cioè, lui dovrebbe essere immortale! »<br />
« A me sembrava proprio di sì. Qualunque cosa tu gli abbia detto lo<br />
disintegrava. » « Nel senso che scompariva? » « A dire il vero era più come<br />
se esplodesse. Circa. Non è facile descriverlo perché, be', io stavo<br />
bruciando e lui diventava luminosissimo perciò non riuscivo a vedere con<br />
precisione cosa gli stesse succedendo. Però posso dirti che a un certo<br />
punto lui svaniva, il fuoco si spegneva e io sapevo che sarebbe andato<br />
tutto bene. » « È tutto? » « No. Tu piangevi. » « Eh? »<br />
« Sì, dopo aver ucciso Kalona, tu piangevi. Con tanto di megasinghiozzi e<br />
tutto il resto. Poi la visione è finita e mi sono svegliata con un mal di<br />
testa tremendo e un dolore straziante agli occhi. Oh, e tu strillavi come<br />
se fossi andata completamente fuori di testa. » Mi diede un'occhiata, lunga<br />
e attenta. « E, tanto per restare in argomento, perché strillavi? »<br />
« Ho fatto un brutto sogno. » « Kalona? »<br />
« Non ho nessuna voglia di parlarne. » « Peccato, perché devi. Zoey, io ti<br />
ho vista festeggiare con Kalona mentre il mondo bruciava. Non mi pare una<br />
bella cosa. »<br />
« Non succederà. Ricordati che mi hai anche vista ucciderlo. »<br />
« Cos'è successo nel tuo sogno? » « Mi ha offerto il mondo. Diceva che<br />
avrebbe riportato<br />
130<br />
le cose com'erano una volta e che voleva che io governassi al suo fianco, o<br />
altre stupidaggini simili. Io ho detto di no, cavolo, neanche a parlarne. E<br />
lui ha detto che avrebbe bruciato... » Oh, mia Dea! « Aspetta, hai detto<br />
che la gente bruciava in un campo? Poteva essere un campo di grano? »<br />
Afrodite si strinse nelle spalle. « Immagino di sì. A me sembrano tutti<br />
uguali. »<br />
Mi si annodò lo stomaco. « Ha detto che avrebbe separato il grano dalla<br />
pula, e bruciato la pula. » « Che cazzo è la pula? »<br />
« A dirti la verità non lo so esattamente, ma sono sicura che abbia a che<br />
fare col grano. Okay, cerca di ricordare il campo della tua visione: c'era<br />
una specie di erba alta e dorata o era verde, come fieno o mais o...<br />
insomma, non grano? »<br />
« Era giallo. E alto. Ed erboso. Suppongo potesse essere grano. »<br />
« Perciò quello che Kalona minacciava di fare nel mio sogno, praticamente<br />
si realizzava nella tua visione. »<br />
« Solo che nel tuo sogno tu non ci stavi e non iniziavi a pomiciare duro<br />
con lui. O sì? »<br />
« No, non lo facevo! Mi lanciavo dalla cima di una scogliera, ed è per<br />
questo che strillavo come una pazza. »<br />
Afrodite sgranò gli occhi rossi. « Sul serio? Ti sei davvero buttata giù da<br />
Pagina 43
06 - <strong>tempted</strong><br />
una scogliera? »<br />
« Be', in realtà mi sono buttata dalla cima di un castello che stava in<br />
cima a una scogliera. » « Sembra orribile. »<br />
« È stata la cosa più spaventosa che abbia mai fatto, ma non era orribile<br />
quanto stare là con lui. » Rabbrividii al ricordo del suo tocco e del<br />
tremendo desiderio che aveva scatenato in me. « Dovevo allontanarmi da lui.<br />
»<br />
« Be', mi sa che in futuro dovrai riconsiderare la cosa. »<br />
131<br />
« Eh? »<br />
« Ma tu non ascolti mai? Ho visto Kalona che s'impadroniva del mondo. Dava<br />
fuoco alla gente, e con 'gente' intendo vampiri e umani. E tu lo fermavi.<br />
Sinceramente, credo che la mia visione ci stia dicendo che tu sei l'unica<br />
persona in grado di farlo. Perciò, Zoey, non puoi scappare. Devi riuscire a<br />
capire cosa gli hai detto per ucciderlo, dopo di che dovrai andare da lui.<br />
» « No! Io da lui non ci vado. »<br />
Lo sguardo di Afrodite era pieno di compassione. « Devi combattere questa<br />
storia della reincarnazione e distruggere Kalona una volta per tutte. »<br />
Ah, cavolo, pensai, quando qualcuno bussò alla porta.<br />
132<br />
ZOEY<br />
« Zoey! Sei lì? Fammi entrare! »<br />
Schizzai giù dal letto e mi precipitai alla porta. Quando la aprii, trovai<br />
Stark appoggiato allo stipite. «Cosa diavolo ci fai in piedi? » domandai.<br />
Indossava un paio di calzoni da ospedale e aveva il petto coperto da<br />
un'immensa fasciatura. Il viso era incredibilmente pallido e un velo di<br />
sudore gli imperlava la fronte. Respirava a fatica, in modo affannoso, e<br />
sembrava sul punto di cadere da un momento all'altro.<br />
Ma nella mano destra stringeva l'arco, con tanto di freccia incoccata.<br />
« Cazzo! Zoey, fallo entrare prima che ti svenga addosso. Se cade, non ce<br />
la faremo mai a sollevarlo, ed è troppo grosso per trascinarlo dentro. »<br />
Cercai di afferrare Stark, ma si divincolò con una forza che mi sorprese. «<br />
No, sto bene. » Entrò a grandi passi in camera e si guardò intorno come se<br />
si aspettasse che qualcuno saltasse fuori dell'armadio. « Non sto per<br />
svenire », sbottò.<br />
Mi parai davanti a lui, cercando di attirare la sua attenzione. «Stark, non<br />
c'è nessuno. Sul serio, che ci fai qui? Non dovresti neanche scendere dal<br />
letto, figuriamoci fare le scale! »<br />
« Ho percepito i tuoi sentimenti: eri terrorizzata. Perciò sono corso da<br />
te. »<br />
133<br />
« Ho avuto un incubo, tutto qui. Non ero in pericolo. »<br />
« Kalona? È tornato nei tuoi sogni? »<br />
« Tornato? Scusa, ma da quant'è che va avanti 'sta storia? » s'informò<br />
Afrodite.<br />
« A meno che lei non dorma con qualcuno - e non intendo una compagna di<br />
stanza - Kalona può entrare nei suoi sogni, se gli gira », spiegò Stark.<br />
« Non mi piace per niente. »<br />
« Ma sono solo sogni », replicai.<br />
« Ne siamo sicuri? » chiese Afrodite.<br />
Aveva rivolto la domanda a Stark, ma le risposi io: « Be', io non sono<br />
morta, giusto? Perciò sì, sono solo sogni».<br />
« Che diavolo vuol dire che non sei morta? È meglio che mi spieghi. » Stark<br />
era ancora molto pallido, ma la sua respirazione si era stabilizzata e<br />
sembrava in tutto e per tutto un Guerriero pericoloso pronto a adempiere al<br />
voto di proteggere la sua Somma Sacerdotessa.<br />
« Nel sogno, Zoey si buttava da una scogliera per sfuggire a Kalona »,<br />
disse Afrodite.<br />
« Cosa ti ha fatto? » La voce di Stark era bassa e piena di odio.<br />
« Niente! » replicai decisamente troppo in fretta.<br />
«Solo perché sei saltata giù prima che potesse fare qualcosa », puntualizzò<br />
Afrodite.<br />
« Okay, allora cosa stava cercando di fare? » riformulò Stark.<br />
Sospirai. « Sempre la stessa cosa. Vuole controllarmi. Non è così che la<br />
mette lui, ma è quello che vuole, e io non cederò mai. »<br />
La mascella di Stark s'indurì. « Avrei dovuto prevede-re che avrebbe<br />
cercato di arrivare a te tramite i sogni. Co-<br />
134<br />
nosco i suoi trucchi! Avrei dovuto assicurarmi che dormissi con Erik o con<br />
Heath. »<br />
Afrodite sbuffò. « Ah, questa poi! Il fidanzato numero tre vuole che tu<br />
dorma col fidanzato numero uno o col numero due. »<br />
Pagina 44
06 - <strong>tempted</strong><br />
«Io non sono il suo fidanzato!» ruggì Stark. «Sono il suo Guerriero. Ho<br />
giurato di proteggerla e questo va ben al di là di una semplice cotta o<br />
della gelosia! »<br />
Afrodite lo fissò e per una volta parve non sapere cosa dire.<br />
Cercai di sembrare più convinta di quanto non fossi in realtà. « Stark, era<br />
soltanto un sogno. Non importa quante volte Kalona s'insinua nei miei<br />
sogni, il risultato sarà comunque lo stesso: io non cederò. »<br />
« Sarà bene che sia davvero così, altrimenti tutti noi ci ritroveremo nella<br />
merda fino al collo », disse Afrodite.<br />
« Di cosa sta parlando? »<br />
« Ha avuto un'altra visione, tutto qui », spiegai a Stark.<br />
« Tutto qui? Wow, tu sì che sai come farmi sentire apprezzata!» Afrodite<br />
diede una lunga occhiata a Stark. « Senti, Ragazzo delle Frecce, se dormi<br />
con Zoey, Kalona starà alla larga dai suoi sogni? »<br />
« Dovrebbe », replicò Stark.<br />
« Allora devi dormire con lei e, dato che non mi sembra proprio il caso di<br />
fare le cose a tre, io me ne vado. »<br />
« E dove vorresti andare? » chiesi.<br />
« Da Dario, e no, non me ne frega niente se la cosa darà fastidio alle<br />
pinguine. Ho un mal di testa tremendo, perciò dormirò e basta, ma ho tutte<br />
le intenzioni di farlo assieme al mio vampiro. Fine della discussione. »<br />
Afrodite afferrò vestiti e borsetta.<br />
Pensai volesse andare in bagno a cambiarsi prima di raggiungere Dario, il<br />
che mi fece venire in mente che an-<br />
135<br />
ch'io me ne stavo lì davanti a Stark con addosso una camicia da notte da<br />
nonnetta. Mi sedetti sul letto e sospirai. Tutto sommato, lui mi aveva<br />
vista completamente nuda, cosa molto più imbarazzante di un orribile<br />
camicione informe. Mi crollarono le spalle. Dea, per essere una ragazza con<br />
una tripletta di fidanzati, ero proprio impedita sul versante<br />
ooh-guarda-quanto-sono-sexy.<br />
Prima che Afrodite raggiungesse la porta, le dissi: « Ti prego, non<br />
raccontare a nessuno della tua visione finché non avrò avuto il tempo di<br />
rifletterci un po' su ». Poi mi affrettai a correggere il tiro: « Cioè, se<br />
vuoi puoi parlarne con Dario, ma solo con lui. Okay? »<br />
«Capito. Vuoi evitare un attacco isterico multiplo. Tranquilla, neanche a<br />
me va tanto di sorbirmi gli strilletti del branco di sfigati. Cerca di<br />
dormire, Zoey. Ci vediamo al tramonto. » Salutò Stark con la mano e si<br />
richiuse la porta alle spalle.<br />
Lui raggiunse il mio letto e si lasciò cadere accanto a me; ora che il suo<br />
livello di adrenalina era sceso, si concesse di trasalire un po' per il<br />
dolore. Posò arco e freccia sul comodino e mi fece un sorriso mesto. «<br />
Allora, direi che non ho bisogno di questi. » « Tu che ne pensi? »<br />
« Che ho le mani libere », replicò col suo sorrisetto strafottente. « Zy,<br />
perché non vieni qui? »<br />
« Aspetta un attimo. » Raggiunsi in fretta la finestra; volevo guadagnare<br />
tempo: come potevo passare così facilmente da un ragazzo all'altro? « Non<br />
posso certo riposare, se prima non mi assicuro che tu non corra il rischio<br />
d'incenerirti », farfugliai. Mentre tiravo i tendoni, cedetti alla<br />
tentazione di sbirciare fuori: era una giornata davvero buia. Il mondo era<br />
grigio e silenzioso, completamente ricoperto di ghiaccio. Una landa<br />
desolata. Era come se<br />
136<br />
fuori dell'abbazia la vita si fosse congelata. « Be', immagino che questo<br />
spieghi come sei riuscito ad arrivare qui senza friggere come una patatina.<br />
Non c'è sole oggi. » Continuai a guardare dalla finestra, incantata da quel<br />
mondo di ghiaccio.<br />
« Sapevo di non correre rischi. Sentivo che il sole era sorto, ma i raggi<br />
non riescono a superare la barriera di nuvole. Zy, vuoi venire qui, per<br />
favore? La testa mi dice che stai bene, ma sono ancora un po' in ansia. »<br />
Mi voltai, stupita dal suo tono serio. Lasciai la finestra e gli presi la<br />
mano, sedendomi sul bordo del letto. «Stark, io sto bene, molto meglio di<br />
come staresti tu in questo momento se oggi ci fosse il sole. »<br />
« Quando ho percepito la tua paura, sono dovuto venire. Anche a costo della<br />
vita. Fa parte del Giuramento che ti ho fatto. » « Sul serio? »<br />
Annuì, sorrise e mi baciò la mano. «Sul serio. Tu sei la mia signora e la<br />
mia Somma Sacerdotessa. Ti proteggerò sempre. »<br />
Gli sfiorai il viso e non riuscii a staccare lo sguardo da lui, per qualche<br />
ragione che di colpo mi fece scoppiare a piangere.<br />
« Ehi, no, non fare così. Non piangere. » Mi asciugò le lacrime. « Dai,<br />
vieni qui. »<br />
Senza dire una parola, gli scivolai accanto, facendo attenzione a non<br />
Pagina 45
06 - <strong>tempted</strong><br />
toccargli il petto. Mi mise un braccio intorno alle spalle e io mi strinsi<br />
a lui, sperando che il suo calore cancellasse il ricordo della fredda<br />
passione di Kalona.<br />
« Lo fa apposta. Lo sai, vero? » Non c'era bisogno che gli chiedessi di chi<br />
stesse parlando. Sapevo che si riferiva a Kalona.<br />
137<br />
« Non è reale... le cose che ti fa provare non sono reali. È così che fa.<br />
Scopre le debolezze di una persona e poi se ne serve per ottenere quello<br />
che vuole. » Stark s'interruppe.<br />
Sapevo che avrebbe voluto aggiungere qualcos'altro, ma non volevo<br />
ascoltarlo. Volevo raggomitolarmi al sicuro tra le braccia del mio<br />
Guerriero, dormire e dimenticare tutto.<br />
Ma non potevo. Non dopo aver rivissuto i ricordi di A-ya. Non dopo le<br />
visioni di Afrodite. « Continua. Che altro c'è? »<br />
Mi strinse ancora di più a sé. «Kalona sa che il tuo punto debole è il<br />
legame con quella ragazza cherokee che lo aveva intrappolato. »<br />
« A-ya. »<br />
« Sì, A-ya. Lo userà contro di te. »<br />
« Lo so. »<br />
Lui esitò, ma alla fine disse: « Tu lo desideri... Kalona, intendo. Riesce<br />
a fare in modo che tu sia attratta da lui. E, anche se ti opponi, non ti<br />
darà tregua ».<br />
Mi si annodò lo stomaco e avevo voglia di vomitare, ma risposi comunque a<br />
Stark: « Lo so, e questo mi fa paura».<br />
« Zoey, io sono convinto che continuerai a dirgli di no, ma, se mai dovessi<br />
cedere, puoi star certa che ci sarò io con te. Mi metterò tra te e Kalona<br />
anche se dovesse essere l'ultima cosa che faccio. »<br />
Gli appoggiai la testa sulla spalla, fin troppo consapevole che, nella<br />
visione di Afrodite, Stark non era presente, in nessuna delle due versioni.<br />
Lui si voltò e mi baciò dolcemente sulla fronte. « Oh, tra parentesi, bella<br />
camicia da notte! »<br />
« Se non fossi ferito ti darei un pugno », replicai tra un inatteso scoppio<br />
di risa e l'altro.<br />
138<br />
Lui mi regalò un nuovo sorrisetto strafottente. « Ehi, mi piace. Mi sembra<br />
di essere a letto con una di quelle ragazze perverse delle scuole<br />
cattoliche femminili. Ti va di raccontarmi di quando tu e le tue compagne<br />
di stanza facevate la lotta coi cuscini tutte nude? »<br />
« Mmm, magari un'altra volta, quando non sarai quasi morto. »<br />
«Okay, perfetto. Tanto al momento sono comunque troppo stanco per una<br />
dimostrazione pratica. »<br />
« Stark, perché non bevi da me? Almeno un pochino. » Quando iniziò a<br />
protestare, mi affrettai a continuare: «Senti, Kalona non è qui. Anzi,<br />
stando al mio sogno, è chiaro che si trova molto lontano, dato che non ci<br />
sono molte isole in Oklahoma ».<br />
« Non puoi sapere dove si trova. Nel sogno poteva farti vedere di essere<br />
ovunque. »<br />
«No, è su un'isola», dissi, certa che fosse la verità. « Aveva bisogno di<br />
ricaricarsi. Hai idea di dove potrebbe essere? Lo hai mai sentito parlare<br />
di un'isola con Nefe-ret? »<br />
Stark scosse la testa. « No. Mai nominato niente di simile mentre c'ero io,<br />
ma il fatto che sia su un'isola significa che lo hai ferito in modo grave.<br />
»<br />
« Il che vuol dire che per il momento sono al sicuro, quindi puoi bere un<br />
po' da me. » « No », replicò deciso. « Non vuoi? »<br />
« Non essere ridicola! Certo che voglio, ma non posso. Non possiamo. Non<br />
ora. »<br />
« Senti, per guarire hai bisogno del mio sangue e della mia energia, o del<br />
mio spirito o quello che è. » Sollevai il mento in modo da sbattergli in<br />
faccia la mia giugulare. « Su, forza. Mordimi. » Chiusi gli occhi e<br />
trattenni il fiato.<br />
139<br />
Stark rise, allora aprii gli occhi di botto e lo vidi che si teneva il<br />
petto e ansimava cercando di smettere.<br />
Lo guardai male. « Che c'è di tanto divertente? »<br />
Stark riuscì a controllarsi quanto bastava per rispondere: « È solo che<br />
sembravi uscita da un vecchio film di Dracula. Sarebbe stato perfetto se mi<br />
avessi chiesto: fuoi zukkiare mio zanque? » Fece una faccia orripilante e<br />
mostrò i denti.<br />
Mi sentii le guance in fiamme e mi allontanai da lui. « Okay, come non<br />
detto. Fa' come se non ne avessi mai parlato. Mettiamoci a dormire, 'kay? »<br />
Stavo per voltargli le spalle, ma mi afferrò per potermi guardare dritto<br />
Pagina 46
06 - <strong>tempted</strong><br />
negli occhi.<br />
« Aspetta, aspetta... ho sbagliato tutto. » Di colpo si era fatto serio e<br />
mi sfiorò la guancia. « Zoey... Non bevo da te perché non posso. Non perché<br />
non voglio, capito? »<br />
« Sì, questa l'ho già sentita. » Ero ancora in imbarazzo e cercai di<br />
voltarmi, ma lui non me lo permise.<br />
« Ehi, mi dispiace. » La sua voce era diventata profonda e sexy. « Non<br />
avrei dovuto ridere di te. Avrei dovuto semplicemente dirti la verità, ma<br />
sono un Guerriero da pochissimo tempo e mi ci vorrà un po' per fare le cose<br />
per bene. » Sfiorò la linea dei tatuaggi che avevo sul viso. « Avrei dovuto<br />
dirti che l'unica cosa che desidero di più che assaggiare il tuo sangue è<br />
sapere che stai bene. » Mi baciò. « E poi non mi serve bere da te, perché<br />
so che guarirò alla perfezione. » Le sue labbra sfiorarono appena le mie. «<br />
Vuoi sapere come faccio a saperlo? »<br />
« Mmm-mmm », mormorai.<br />
« Perché sapere che stai bene mi dà forza, Zoey. Perciò adesso mettiti a<br />
dormire. Ci sono io qui con te. » Si sdraiò al mio fianco.<br />
Un istante prima che i miei occhi si chiudessero, sus-<br />
140<br />
surrai: «Se qualcuno prova a svegliarmi, potresti ucciderlo? »<br />
Stark ridacchiò. « Ogni tuo desiderio è un ordine, mia signora. »<br />
« Bene. » Chiusi gli occhi e mi addormentai tra le braccia del mio<br />
Guerriero che mi teneva al sicuro dai sogni e dai fantasmi del passato.<br />
141<br />
AFRODITE<br />
« Dico sul serio, piccioncini gay. Tornate a letto. Assieme. Cavolo!<br />
Stanotte ho bisogno del mio vampiro. » Non appena era entrata nella stanza,<br />
Afrodite aveva notato, con una certa irritazione, che Damien, Jack e<br />
Duchessa erano raggomitolati nello stesso letto. Certo, le avevano fatto<br />
venire in mente una cucciolata di cagnolini, ma non era giusto che le<br />
pinguine permettessero loro di dormire assieme mentre avevano cacciato lei<br />
in camera con Zoey. O almeno ci avevano provato.<br />
« Che c'è, Afrodite? Problemi? » Dario corse verso di lei infilandosi<br />
contemporaneamente maglietta e scarpe.<br />
Come sempre, era pronto ad agire prima ancora che gli altri avessero<br />
ripreso anche solo vagamente a funzionare. Un'altra ragione che l'aveva<br />
fatta innamorare di lui. « Va tutto bene. Solo che Zoey sta dormendo con<br />
Stark. Nella nostra stanza. E a me non mi va di gettarmi nel mucchio.<br />
Quindi facciamo un piccolo scambio di posti. »<br />
« Zoey sta bene? » chiese Damien.<br />
« Penso di poter dire che in questo momento sta più che bene », replicò<br />
Afrodite.<br />
«Non pensavo che Stark fosse in condizione di... fare qualcosa », commentò<br />
Jack con delicatezza. Aveva l'aria assonnata, coi capelli arruffati e gli<br />
occhi gonfi.<br />
Afrodite pensò che sembrava perfino più carino e cuc-cioloso del solito, ma<br />
ovviamente si sarebbe fatta cavare<br />
142<br />
gli occhi piuttosto che ammetterlo ad alta voce. « È riuscito ad arrivare<br />
fino alla nostra stanza, che è all'ultimo piano, quindi penso sia in via di<br />
guarigione. »<br />
« Oooh, a Erik non piacerà affatto. Domani ci sarà una megascenata », saltò<br />
su Jack tutto felice.<br />
« No, stasera è calato il sipario su Erik. Zy lo ha piantato. »<br />
« Sul serio? » chiese Damien.<br />
« Oh, sì, ed era anche ora. Bisognava proprio dare un taglio alla sua<br />
gelosia del cazzo », replicò Afrodite. « Ma lei sta bene davvero? »<br />
Ad Afrodite non piaceva per niente lo sguardo troppo perspicace con cui la<br />
fissava Damien. Non aveva la minima intenzione di raccontargli né di Kalona<br />
né della sua visione, cosa di cui era felice di poter dare la colpa a Zoey,<br />
e lo avrebbe sicuramente fatto, quando Damien si sarebbe incazzato perché<br />
era stato tenuto all'oscuro. Perciò, per sviare Miss Ficcanaso, inarcò un<br />
sopracciglio perfetto e gli rivolse il suo collaudato ghigno da stronza. «<br />
E tu chi saresti? La sua mammina gay? »<br />
Come previsto, Damien se la prese parecchio. « No, sono suo amico! »<br />
« Ma ti prego. Datti una calmata. Come se non lo sapessimo. Zoey. Sta.<br />
Bene. Dea, prova un po' a lasciarle spazio per respirare. »<br />
Lui le lanciò un'occhiataccia. «Io la lascio respirare. Ero solo<br />
preoccupato per lei, tutto qui. »<br />
« Dov'è Heath? Lui lo sa della rottura con Erik e che lei sta, be',<br />
dormendo con Stark? » concluse Jack con un bisbiglio molto teatrale.<br />
Afrodite alzò gli occhi al soffitto. « Cosa vuoi che me ne importi di dov'è<br />
Pagina 47
06 - <strong>tempted</strong><br />
Heath! E, a meno che Zy non abbia voglia di fare uno spuntino,<br />
probabilmente neanche lei<br />
143<br />
è molto interessata a dove sia. È impegnata. » In verità non voleva né<br />
ferire i sentimenti di Jack né trattare male Da-mien, ma essere brusca era<br />
l'unico modo per tenerli fuori dei suoi affari, e non funzionava nemmeno<br />
sempre. Si voltò verso Dario, che la osservava con un misto di divertimento<br />
e preoccupazione. « Sei pronto, bellezza? »<br />
« Certo. » Prima di chiudersi la porta alle spalle, Dario si rivolse ai<br />
ragazzi. « Ci vediamo al tramonto. »<br />
« 'Kay! » salutò Jack, mentre Damien si limitò a guardare male Afrodite.<br />
Non appena furono in corridoio, Dario la prese per il polso e, prima che<br />
lei potesse protestare, le mise le mani sulle spalle e la fissò. « Hai<br />
avuto una visione. »<br />
Afrodite sentì gli occhi riempirsi di lacrime. Aveva completamente perso la<br />
testa per quel ragazzo: Dario la capiva e sembrava davvero che gli<br />
importasse di lei. « Già. » « Come ti senti? Sei pallida e hai ancora gli<br />
occhi iniettati di sangue. »<br />
« Sto bene », replicò, anche se quell'affermazione non convinse nemmeno<br />
lei.<br />
Dario la stinse a sé e Afrodite si lasciò andare, trovando conforto tra le<br />
sue forti braccia.<br />
« E stato brutto come la volta scorsa? » le chiese. « Peggio. » Aveva<br />
nascosto il viso nel petto di Dario e gli parlava con un tono così dolce e<br />
gentile che avrebbe sconvolto chiunque la conoscesse. « Hai visto di nuovo<br />
morire Zoey? » « No. Zoey c'era, ma si trattava della fine del mondo. » «<br />
Torniamo da lei? »<br />
« No, è davvero con Stark. A quanto pare, Kalona entra nei suoi sogni, ma<br />
non ci riesce se lei dorme con un ragazzo. »<br />
« Bene », commentò Dario.<br />
144<br />
Udirono dei rumori in fondo al corridoio e lui la trascinò dietro l'angolo,<br />
lasciando passare una suora che fortunatamente non si accorse di loro.<br />
«Ehi, restando in argomento sonno... So che Zy è la Somma Sacerdotessa, ma<br />
non è l'unica cui serve un po' di riposo », bisbigliò Afrodite non appena<br />
furono di nuovo soli.<br />
Dario la guardò. « Hai ragione. Devi essere esausta, soprattutto dopo aver<br />
avuto una visione. »<br />
« Non stavo parlando solo di me, Mr Macho. Senti, stavo pensando a dove<br />
saremmo potuti andare, quando mi è venuta un'idea. Un'idea geniale, se<br />
posso dirmelo da sola. »<br />
Dario sorrise. « Sono certo che puoi. »<br />
« Ovvio. Comunque, mi sono ricordata che tu hai detto alle pinguine che<br />
Stark non doveva essere disturbato per almeno otto ore. E, dato che lui non<br />
si trova nella sua stanza molto buia, molto accogliente e molto privata,<br />
sono certa che è rimasta tragicamente vuota. » Afrodite strofinò il naso<br />
contro il collo di Dario, quindi si alzò in punta di piedi e gli mordicchiò<br />
il lobo dell'orecchio.<br />
Lui la strinse di nuovo tra le braccia. «Sei proprio geniale. »<br />
Mentre raggiungevano la stanza di Stark, Afrodite gli raccontò della<br />
visione e del sogno di Zoey. Lui l'ascoltò con la seria attenzione che era<br />
stata la seconda caratteristica che l'aveva tanto colpita. La prima,<br />
ovviamente, era stata la sua incredibile bellezza.<br />
La stanza di Stark era davvero buia e accogliente, riscaldata soltanto<br />
dalla fioca luce di una candela. Dario bloccò la porta con una sedia, poi<br />
frugò nel cassettone e prese delle lenzuola pulite e una coperta. Quindi si<br />
mi-<br />
145<br />
se a rifare il letto, dicendo qualcosa sul non volere che lei dormisse<br />
sulle lenzuola di un vampiro ferito.<br />
Afrodite si tolse i jeans e gli stivali, poi sfilò anche il reggiseno da<br />
sotto la camicetta, senza mai staccare lo sguardo da lui. Pensò che era<br />
proprio strano avere qualcuno che si prendesse cura di lei, qualcuno cui<br />
sembrava piacere per quella che era, il che era una novità assoluta. Di<br />
solito i ragazzi le andavano dietro perché era bella, oppure perché era<br />
ricca e popolare; alcuni solo per sfida e altri ancora - i più numerosi -<br />
perché era una stronza. L'aveva sempre stupita il fatto che ai maschi<br />
piacessero tanto le stronze. Comunque, i ragazzi non le andavano dietro<br />
perché era Afrodite. Anzi, di solito non si prendevano neanche la briga di<br />
scoprire cosa si nascondesse sotto i capelli biondi, le gambe lunghe e<br />
l'atteggiamento da principessa altezzosa.<br />
Ma la cosa più sconvolgente riguardo alla sua relazione con Dario - perché<br />
Pagina 48
06 - <strong>tempted</strong><br />
non c'era dubbio che ormai fosse una relazione - era che non avevano fatto<br />
sesso. Non ancora, almeno. Certo, tutti pensavano che trombassero come<br />
conigli, e lei glielo aveva lasciato credere, anzi, li aveva addirittura<br />
incoraggiati a crederlo. Però non era così. E, anche se non sapeva bene<br />
come e perché, non le sembrava strano. Dormivano assieme e tra loro c'era<br />
stata qualche strusciata bollente, ma non erano andati oltre.<br />
Con un certo shock, Afrodite capì cosa stava realmente succedendo tra lei e<br />
Dario: ci stavano andando piano per imparare a conoscersi. A conoscersi<br />
davvero. E all'improvviso si accorse che a lei piaceva il fatto che ci<br />
stessero andando piano, almeno quanto le piaceva imparare a conoscere<br />
Dario.<br />
Si stavano innamorando!<br />
Quel pensiero terrificante le fece tremare la terra sotto<br />
146<br />
i piedi; le ginocchia non la ressero più e lei arretrò fino a una sedia<br />
abbandonata in un angolo e, con la testa che le girava, si sedette.<br />
Dario finì di fare il letto e la guardò confuso. « Che ci fai là in fondo?<br />
»<br />
« Niente, mi sono solo seduta », replicò lei in fretta.<br />
Lui inclinò la testa. « Sei sicura di star bene? Non è che ti sembra ancora<br />
di bruciare assieme ai vampiri? Sembri pallida. »<br />
« Ho un po' sete e mi pizzicano gli occhi, ma sto bene. »<br />
Dato che non accennava ad alzarsi, Dario la guardò perplesso e chiese: «<br />
Non sei stanca? »<br />
« Sì, sì. »<br />
« Ti porto un po' d'acqua? »<br />
« No, lascia! Me la prendo da sola. Non c'è problema. » Afrodite schizzò in<br />
piedi come una marionetta e andò al lavandino.<br />
Stava riempiendo un bicchiere di plastica, quando all'improvviso si ritrovò<br />
di nuovo le mani di Dario sulle spalle. Stavolta, lui iniziò a massaggiarle<br />
dolcemente il collo. « Sei tutta rigida, qui », le disse, spostandosi sulle<br />
spalle.<br />
Afrodite non riusciva a muoversi, mentre il tocco delicato di Dario le<br />
faceva capire quanto a quel ragazzo importasse di lei. Infine lasciò il<br />
bicchiere e chinò la testa in avanti, prendendo un respiro profondo e<br />
soddisfatto. « Certo che le tue mani sono proprio magiche. »<br />
« Non c'è niente che non farei per te, mia cara. »<br />
Afrodite sorrise e si concesse il lusso di rilassarsi. Amava il fatto che<br />
Dario la trattasse come se lei fosse la sua Somma Sacerdotessa, anche se<br />
non aveva più il Marchio e non sarebbe mai diventata una vampira. E che non<br />
147<br />
avesse mai dubitato che lei fosse speciale per Nyx, che fosse stata Scelta<br />
dalla Dea. E amava anche...<br />
Oh, Dea! Lo amava sul serio! Cazzarola!<br />
Afrodite sollevò la testa di scatto e si voltò talmente in fretta che Dario<br />
fece un salto indietro.<br />
« Cosa c'è? » le chiese stupito.<br />
« Ti amo! » sbottò lei, quindi si portò una mano alla bocca, quasi per<br />
tentare, troppo tardi, d'impedirle di parlare.<br />
Il sorriso del Guerriero fu lungo e lento. « Sono felice di sentirtelo<br />
dire. Anch'io ti amo. »<br />
Afrodite sbatté con forza le palpebre per ricacciare indietro le lacrime,<br />
quindi spinse via Dario e si allontanò. « Dea! Che rottura! »<br />
Invece di reagire, Dario si limitò a guardarla mentre lei raggiungeva il<br />
letto tutta impettita, incerta se sedersi o infilarsi direttamente sotto le<br />
coperte. Alla fine, sentendosi addosso lo sguardo del Figlio di Èrebo,<br />
Afrodite decise di non fare nessuna delle due cose: si sentiva già<br />
abbastanza vulnerabile così, con indosso solo una maglietta e le mutandine,<br />
senza bisogno di mettersi anche a letto. Si voltò ad affrontare Dario. «<br />
Cos'hai da guardare? » sbottò.<br />
Lui inclinò la testa e un sorriso triste gli increspò appena le labbra.<br />
Afrodite pensò che i suoi occhi sembravano più vecchi di decenni rispetto<br />
al resto del viso.<br />
« Mia cara, i tuoi genitori non si amano. Da quanto mi hai raccontato di<br />
loro, forse non sono in grado di amare nessuno, nemmeno te. »<br />
Lei sollevò il mento e incrociò il suo sguardo. « Avanti, dimmi qualcosa<br />
che non so. »<br />
« Tu non sei tua madre. »<br />
Aveva pronunciato quelle parole con dolcezza, ma per<br />
148<br />
lei fu come se le avesse conficcato un coltello nel cuore. « Questo lo so!<br />
» Di colpo, aveva le labbra gelate.<br />
Pagina 49
06 - <strong>tempted</strong><br />
Dario fece un passo verso di lei. Afrodite pensò a quant'era aggraziato, a<br />
quanto sembrava sempre forte e potente... Come poteva amarla? Perché? Ma<br />
non si rendeva conto di quanto fosse stronza?<br />
« Davvero lo sai? Tu sei capace di amare, anche se tua madre non lo è », le<br />
disse.<br />
Ma riuscirò a permettere a qualcun altro di amarmi? A-vrebbe voluto<br />
gridarglielo in faccia, ma non poteva. L'orgoglio, che per lei era più<br />
importante perfino della comprensione che leggeva nello sguardo di Dario,<br />
glielo impedì. Quindi scelse di rispondere nel modo che la faceva sentire<br />
sicura: passò all'offensiva. « Certo che lo so! Ma tutta questa storia tra<br />
noi continua comunque a essere una grandissima rottura. La verità è che tu<br />
sei un vampiro. E io sono umana. Il massimo che potrei essere per te è una<br />
consorte, ma al momento nemmeno questa è un'opzione valida, dato che ho un<br />
cazzo d'Imprinting con quella stupida zucca campagnola di Stevie Rae. Un<br />
Imprinting da cui sembra che io non riesca a liberarmi nemmeno facendomi<br />
mordere da te! » Afrodite s'interruppe, cercando di scacciare dalla testa<br />
l'immagine di Dario che beveva da lei, della tenerezza che aveva mostrato<br />
anche se per lui il suo sangue aveva un sapore terribile a causa<br />
dell'Imprinting. Cercò, senza successo, di non pensare a quanto lui la<br />
facesse stare bene anche solo abbracciandola. Senza fare sesso.<br />
« Io credo che tu ti stia sbagliando di grosso. Tu non sei un'umana<br />
qualunque, e il tuo Imprinting con Stevie Rae non è affatto un ostacolo per<br />
noi. Per me è solo un'ulteriore dimostrazione di quanto tu sia importante<br />
per Nyx: la Dea sa che Stevie Rae ha bisogno di te. »<br />
149<br />
« Ma tu no, invece », replicò Afrodite con un sorriso amaro.<br />
« Non è vero. Io ho bisogno di te », la corresse deciso. « E per cosa?<br />
Nemmeno scopiamo! » « Afrodite, perché fai così? Lo sai che ti desidero, ma<br />
il nostro legame va ben oltre il sesso. »<br />
« Non vedo come! » Afrodite era di nuovo sul punto di scoppiare a piangere,<br />
cosa che la faceva incavolare ancora di più.<br />
« Ma io sì. » Dario colmò la distanza che li separava e, prendendole la<br />
mano, s'inginocchiò davanti a lei. « Devo chiederti una cosa. »<br />
« Oh, Dea! Cosa? » Che stesse per fare una cosa ridicola come chiederle di<br />
sposarlo?<br />
Dario si portò il pugno sul cuore. « Afrodite, Profetessa di Nyx, ti chiedo<br />
di accettare il mio Giuramento di Guerriero. Da questo momento il mio<br />
cuore, la mia mente, il mio corpo e la mia anima saranno votati a<br />
proteggerti. M'impegno ad appartenere a te prima che a chiunque altro e a<br />
essere il tuo Guerriero finché non esalerò il mio ultimo respiro in questo<br />
mondo, e anche oltre, se la nostra Dea lo permette. Accetti il mio<br />
Giuramento? »<br />
Afrodite fu travolta da una sconvolgente ondata di gioia. Dario voleva<br />
essere il suo Guerriero! Ma il suo entusiasmo si spense non appena lei<br />
riuscì a comprendere le implicazioni di quel giuramento. « Non puoi essere<br />
il mio Guerriero. La tua Somma Sacerdotessa è Zoey. Se devi votarti a<br />
qualcuno, deve essere lei. » Odiava doverlo dire, almeno quanto odiava<br />
l'idea di Dario che s'inginocchiava davanti a Zoey.<br />
« Zoey è la mia Somma Sacerdotessa, ed è anche la tua, ma lei ha già un<br />
Guerriero. E Stark è a dir poco entusiasta di ricoprire quel ruolo. Lei non<br />
avrà bisogno della prote-<br />
150<br />
zione di nessun altro. E poi mi ha dato la sua benedizione. »<br />
« Cos'è che ha fatto? »<br />
Lui annuì con aria solenne. «Era doveroso che spiegassi a Zoey cos'avevo<br />
intenzione di fare. »<br />
« Quindi non me lo stai chiedendo d'impulso? Ci avevi riflettuto? »<br />
Le sorrise. « Ma certo! Io voglio proteggerti per sempre. »<br />
Afrodite scosse la testa. « Non puoi. » « Io posso offrirmi in giuramento a<br />
chi desidero, perciò non ci sono ostacoli. Sono giovane, ma sono davvero in<br />
gamba. E ti assicuro che sono perfettamente in grado di proteggerti. »<br />
« Non intendevo dire che non ne sei capace! Lo so che sei bravo, ed è<br />
proprio questo il problema. Tu sei un bravo ragazzo, sei... sei troppo<br />
buono. » In silenzio, Afrodite cominciò a piangere. « Non capisco. »<br />
«Perché dovresti volerti votare a me? Io sono una stronza totale! » « Tu<br />
sei unica. »<br />
Afrodite scosse la testa. « Ti farò soffrire. Finisco sempre per fare del<br />
male a chi mi si avvicina troppo. »<br />
« Allora è un bene che io sia un grande Guerriero. Nyx è stata saggia a<br />
mandarmi da te, e io sono più che felice della scelta della mia Dea. »<br />
« Ma perché? » Ormai Afrodite piangeva a dirotto. « Perché ti meriti<br />
qualcuno che riesca a vedere oltre la tua bellezza, oltre i soldi e la<br />
Pagina 50
06 - <strong>tempted</strong><br />
posizione sociale. Ti meriti qualcuno che ti apprezzi per quella che sei.<br />
Adesso te lo chiederò di nuovo: accetti il mio Giuramento? »<br />
Afrodite abbassò lo sguardo verso quel viso forte e<br />
151<br />
bellissimo, e qualcosa in lei si sciolse. All'improvviso in quegli occhi<br />
sinceri e sereni vide il suo futuro. « Sì. »<br />
Con un grido di gioia, Dario si alzò e prese tra le braccia la sua<br />
Profetessa. Poi la tenne stretta fino al tramonto, mentre lei piangeva,<br />
liberandosi del nodo di tristezza e solitudine e rabbia che per troppo<br />
tempo le aveva indurito il cuore.<br />
150<br />
STEVIE RAE<br />
Di solito Stevie Rae non aveva problemi a dormire. Anzi, di giorno ronfava<br />
come un sasso. Non quel giorno, però. Quel giorno non era riuscita a<br />
spegnere il cervello, o forse sarebbe stato più corretto dire che non era<br />
riuscita far tacere il senso di colpa.<br />
Cos'avrebbe fatto con Rephaim?<br />
Doveva dirlo a Zoey, ecco cos'avrebbe dovuto fare. Senza dubbio. « Certo, è<br />
la volta che Zoey sclera così tanto che esplode », brontolò continuando a<br />
fare avanti e indietro di fronte all'ingresso del tunnel. Era sola, ma non<br />
smetteva di guardarsi intorno con aria furtiva, come se si aspettasse che<br />
qualcuno si avvicinasse di soppiatto.<br />
E se anche fossero scesi a cercarla? Non stava facendo niente di male!<br />
Semplicemente non riusciva a dormire, tutto lì.<br />
Almeno, lei desiderava che fosse « tutto lì ».<br />
Stevie Rae si fermò a fissare la calda oscurità del tunnel che aveva aperto<br />
nella nuda terra. Cosa diavolo faccio con Rephaim?<br />
Non poteva parlarne a Zoey. Zoey non avrebbe capito. Nessuno avrebbe<br />
capito. Che cavolo, non capiva neppure lei! Sapeva soltanto che non poteva<br />
abbandonarlo, che non poteva tradirlo. Ma, quando non gli stava vicino,<br />
quando non sentiva la sua voce e non vedeva quel dolore troppo umano nei<br />
suoi occhi, le prendeva il panico: forse<br />
153<br />
nascondere il Raven Mocker dimostrava soltanto che ormai aveva perso anche<br />
quel poco di buonsenso che le era rimasto.<br />
Lui è tuo nemico! Il pensiero continuava a girarle nella testa, svolazzando<br />
all'impazzata come un uccello ferito.<br />
Stevie Rae rivolse lo sguardo al tunnel e alla terra, che le dava forza e<br />
sicurezza. « No, in questo momento non è mio nemico. In questo momento è<br />
solo ferito. »<br />
All'improvviso sgranò gli occhi: ecco cos'aveva dato origine a tutto quel<br />
casino! Se lui non fosse stato ridotto così male, se fosse stato sano e<br />
avesse aggredito gli altri, lei non avrebbe esitato a difenderli.<br />
E se gli trovassi semplicemente un posto dove possa guarire in pace? Sì!<br />
Non era necessario che lo proteggesse. Solo non voleva condannarlo a morte<br />
consegnandolo agli altri. Se lo avesse portato al sicuro, in un posto in<br />
cui nessuno lo avrebbe disturbato, Rephaim poteva guarire e decidere da sé<br />
il suo futuro, proprio come aveva fatto lei. Magari lui avrebbe scelto di<br />
unirsi alla lotta contro Kalona e Neferet. Magari no. In ogni caso, non<br />
sarebbe più stato un problema di Stevie Rae.<br />
Ma dove poteva portarlo?<br />
Poi, sempre fissando il tunnel, trovò la soluzione perfetta, anche se<br />
implicava confessare qualcuno dei suoi segreti. Si chiese se Zoey avrebbe<br />
capito perché le aveva tenuto nascoste delle cose. Deve capire. Anche lei<br />
ha dovuto fare delle scelte decisamente impopolari. E poi Stevie Rae aveva<br />
la vaga sensazione che Zoey non si sarebbe stupita più di tanto; era molto<br />
probabile che sospettasse qualcosa da un bel po'.<br />
Quindi avrebbe parlato con Zoey, il che avrebbe quantomeno assicurato che<br />
il posto in cui intendeva mandare Rephaim non si sarebbe trasformato a<br />
breve nel quartier<br />
154<br />
generale dei novizi. Lui non sarebbe stato proprio solo né del tutto al<br />
sicuro, ma quantomeno non le sarebbe stato più tra i piedi, smettendo di<br />
essere una sua responsabilità.<br />
Eccitata ed euforica per aver trovato una soluzione a quell'enorme<br />
problema, Stevie Rae controllò il suo precisissimo orologio interiore.<br />
Aveva poco più di un'ora prima del tramonto. Normalmente non le sarebbe<br />
bastato per portare a termine il lavoro, ma quel giorno il sole era troppo<br />
debole; lei percepiva gli inutili sforzi dei raggi che tentavano di<br />
oltrepassare il fitto strato di nuvole grigie che sembrava stazionare in<br />
modo permanente su Tul-sa. Era certa che non si sarebbe incenerita uscendo.<br />
Ed era altrettanto sicura che non avrebbe incontrato suore ficcanaso in<br />
Pagina 51
06 - <strong>tempted</strong><br />
giro, visto e considerato che continuava a diluviare ghiaccio e intorno<br />
all'abbazia era tutto gelato. Lo stesso valeva per i novizi normali. I<br />
novizi rossi erano l'ultimo dei suoi problemi, almeno dall'alba al<br />
tramonto: erano sicuramente nel seminterrato, sotto le coperte. Entro<br />
un'ora si sarebbero alzati tutti e, se conosceva bene Zy, avrebbero fatto<br />
una megariunione per decidere la mossa successiva, e Zoey si aspettava che<br />
fosse presente anche la sua migliore amica.<br />
Stevie Rae si mordicchiò le unghie. Sarebbe stato durante quella riunione<br />
che avrebbe dovuto confessare a Zoey e agli altri i suoi segreti. Ragazzi,<br />
aveva una gran voglia di non andarci!<br />
Come se ciò non bastasse, c'era anche il fatto che Afrodite aveva avuto<br />
un'altra visione. Stevie Rae non sapeva di cosa si trattasse, ma attraverso<br />
l'Imprinting aveva percepito che Afrodite si era agitata molto. Ora però<br />
era tranquilla, probabilmente perché ormai si era riaddormentata. Ottimo.<br />
Stevie Rae non voleva che capisse cosa stava facendo, anzi, sperava solo<br />
che non sapesse già<br />
155<br />
troppo. « Perciò, ora o mai più. In marcia, cowboy », mormorò.<br />
Prima che la paura prendesse il sopravvento, Stevie Rae salì la scala che<br />
portava al seminterrato dell'abbazia, per controllare che tutti i novizi<br />
rossi stessero davvero dormendo. Il deciso russare di Dallas nella stanza<br />
buia la fece quasi sorridere.<br />
Dopo aver preso la coperta dalla sua brandina vuota, Stevie Rae ridiscese<br />
in cantina e raggiunse l'imbocco del tunnel. Ci entrò senza esitare,<br />
rinfrancata dalla sensazione che le dava l'essere circondata dal profumo<br />
della terra. Perfino ora che temeva di star facendo l'errore più grande<br />
della sua vita, la terra aveva il potere di tranquillizzarla, di rilassare<br />
i nervi tesi come il familiare abbraccio di marni.<br />
Stevie Rae seguì la galleria fino a una leggera curva, dove si fermò e posò<br />
la coperta. Presi tre profondi respiri, disse: «Terra, tu sei mia proprio<br />
come io sono tua. Ti chiamo a me ». La sua voce era poco più di un<br />
mormorio, ma aveva una tale forza che l'aria intorno a lei tremò, come<br />
un'ondata di calore che si alza dall'asfalto durante l'estate.<br />
Il tunnel fu subito colmo del profumo del fieno appena tagliato e del<br />
rumore del vento tra gli alberi, mentre invisibili fili d'erba presero ad<br />
accarezzarle le gambe. Stevie Rae sentì la forza dell'elemento che la<br />
circondava e all'improvviso ebbe la certezza di essere entrata in contatto<br />
con l'anima senziente della terra. Sollevò le braccia e puntò le dita verso<br />
il soffitto della galleria. «Ti prego, ho bisogno che tu ti spalanchi per<br />
me. »<br />
La volta della galleria tremò e grossi blocchi di terra iniziarono<br />
lentamente a cadere; poi, con un rumore simià<br />
156<br />
le al sospiro di una vecchia signora, il terreno si aprì sopra la testa di<br />
Stevie Rae.<br />
L'istinto le fece cercare rifugio nell'ombra protettiva del tunnel, ma i<br />
suoi sospetti si rivelarono fondati: il sole era completamente coperto<br />
dalle nubi. Che stesse piovendo? No, decise guardando il cielo cupo, non<br />
pioveva. Nevischiava, e anche piuttosto forte, il che era un vantaggio.<br />
Stevie Rae si avvolse la coperta intorno alle spalle e cominciò ad<br />
arrampicarsi. Sbucò in un punto poco lontano dalla Grotta di Maria, ben<br />
nascosto tra gli alberi che fiancheggiavano il lato ovest del terreno<br />
dell'abbazia. Era così buio che sembrava notte, ma Stevie Rae strizzò le<br />
palpebre: per quanto la luce fosse quasi inesistente, di giorno i suoi<br />
sensi erano comunque indeboliti.<br />
Si scrollò di dosso quella sensazione di disagio e si orientò subito,<br />
individuando sulla sinistra il capanno degli attrezzi. Chinando la testa<br />
per difendersi dalla pioggia ghiacciata, corse fino al piccolo edificio.<br />
Proprio come la sera prima, sfiorando il catenaccio non riuscì a non<br />
pensare: Ti prego, fa' che sia morto... Sarebbe tutto più facile se fosse<br />
morto...<br />
Il capanno era più caldo di quanto immaginasse e aveva uno strano odore.<br />
Assieme al puzzo della falciatrice, del carburante e dell'olio per motori,<br />
oltre ai vari pesticidi e fertilizzanti ammucchiati sugli scaffali, c'era<br />
qualcosa... Qualcosa che le fece venire la pelle d'oca. Aveva appena girato<br />
intorno alla grande falciatrice a motore e si stava dirigendo lentamente<br />
verso il fondo della stanza quando Stevie Rae capì cosa le ricordava<br />
quell'odore, e quella consapevolezza la fece vacillare così tanto che<br />
dovette fermarsi.<br />
Il capanno, impregnato del puzzo di Rephaim e del<br />
Pagina 52
06 - <strong>tempted</strong><br />
157<br />
suo sangue, aveva l'odore dell'oscurità che l'aveva circondata nei giorni<br />
successivi alla sua non-morte, quand'era tornata con l'umanità quasi<br />
completamente distrutta. Le ricordava quei momenti bui, quei giorni e<br />
quelle notti pieni solo di rabbia e di bisogno, di violenza e di paura.<br />
Soffocò un sospiro: era lo stesso odore che avevano i novizi rossi, gli<br />
altri novizi rossi, quelli di cui era così riluttante a parlare con Zoey.<br />
Non era un abbinamento perfetto, e dubitava che un naso meno fino del suo<br />
avrebbe potuto fare il collegamento, ma lei ci era riuscita. Eccome. E un<br />
terribile presentimento le gelò il sangue nelle vene.<br />
« Sei venuta di nuovo da sola », esordì Rephaim.<br />
156<br />
stevie rae<br />
Le parole di Rephaim emersero dal buio. La sua voce aveva un timbro che lo<br />
faceva sembrare umano in modo ossessionante, da spezzare il cuore.<br />
Dopotutto, era stato proprio quello a salvarlo, il giorno prima: la sua<br />
umanità, che aveva colpito Stevie Rae così tanto da impedirle di ucciderlo.<br />
Oggi però lui pareva diverso, più forte, e questo la sollevava e la<br />
preoccupava allo stesso tempo.<br />
Poi si scrollò di dosso la paura. Non era una bambina indifesa che scappava<br />
a gambe levate al primo accenno di pericolo. Era sicuramente in grado di<br />
prendere a calci nel culo quella specie di corvo. Stevie Rae raddrizzò la<br />
schiena. Aveva deciso di aiutarlo a scappare ed era esattamente quello che<br />
avrebbe fatto. Cavolo!<br />
« E chi ti aspettavi? John Wayne e la cavalleria? » Stevie Rae si fece<br />
avanti a grandi passi, proprio come faceva marni quando uno dei suoi<br />
fratelli era malato e rompeva. Mise a fuoco la sagoma informe in fondo al<br />
capanno e lei gli rivolse la sua migliore occhiata da<br />
basta-con-le-scema-te. « Be', non sei morto e ti sei seduto. Quindi si<br />
direbbe che stai meglio. »<br />
Lui piegò leggermente la testa di lato. «Chi è John Wayne e cavalleria? »<br />
«La cavalleria. Vuol dire semplicemente che i buoni<br />
159<br />
arrivano a salvarti. Ma non ti gasare, non arriverà nessun esercito. Hai<br />
soltanto me. »<br />
«Non ti consideri uno dei buoni?» La stupiva la sua capacità d'intrattenere<br />
una conversazione normale e, non per la prima volta, Stevie Rae pensò che,<br />
se avesse chiuso gli occhi o si fosse girata dall'altra parte, si sarebbe<br />
senz'altro convinta che lui fosse un ragazzo normale. Ovviamente sapeva<br />
come stavano le cose in realtà: non avrebbe mai potuto abbassare la guardia<br />
con lui intorno, e comunque il Raven Mocker non aveva niente di normale.<br />
« Sì, sono buona, ma non sono esattamente un esercito. » Stevie Rae lo<br />
osservò. Aveva davvero un aspetto di merda, tutto insanguinato, e sembrava<br />
stremato, ma non era più sdraiato sul fianco come un mucchio di stracci.<br />
Adesso era seduto con la schiena appoggiata alla parete del capanno e si<br />
era coperto alla bell'e meglio con gli asciugamani che lei gli aveva<br />
lasciato. Aveva gli occhi luminosi e attenti, e non li staccava mai dal suo<br />
viso.<br />
« Quindi stai meglio per davvero? » domandò ancora Stevie Rae.<br />
« Come hai detto, non sono morto. Dove sono gli altri? »<br />
« Te l'ho già spiegato prima, gli altri Raven Mocker se ne sono andati<br />
assieme a Kalona e a Neferet. » « No, intendevo gli altri figli e figlie di<br />
uomo. » « Oh, i miei amici. Stanno dormendo. Ma non abbiamo molto tempo.<br />
Non sarà una cosa facile, ma credo di aver trovato il modo di farti uscire<br />
di qui tutto intero. » S'interruppe, ma s'impose di non mangiarsi le<br />
unghie. « Riesci a camminare? »<br />
« Farò quello che serve. »<br />
« E adesso questo che cavolo vorrebbe dire? Avrei bi-<br />
160<br />
sogno che mi rispondessi con un sì o con un no. È un po' importante. »<br />
« Ssssì. »<br />
Udendo quel suono sibilante, Stevie Rae deglutì con forza e decise di<br />
essersi sbagliata con quella storia del se-non-lo-guardo-sembra-normale. «<br />
D'accordo, allora andiamo. »<br />
« Dove mi porti? »<br />
«Sono riuscita a pensare soltanto a un posto sicuro in cui guarire. Non<br />
puoi rimanere qui. Ti troverebbero. Ehi, tu non hai i problemi del tuo<br />
paparino a stare sottoterra, vero? »<br />
« Preferissssco il cielo alla terra », rispose amareggiato.<br />
Stevie Rae si mise le mani sui fianchi. « Questo significa che non puoi<br />
andare sottoterra? »<br />
« Preferissssco di no. »<br />
Pagina 53
06 - <strong>tempted</strong><br />
« Preferisci restare vivo e nascosto sottoterra o qui fuori a farti<br />
ammazzare? » O peggio, pensò senza dirlo Stevie Rae.<br />
Lui rimase in silenzio per un po' e lei cominciò a pensare che forse in<br />
realtà Rephaim non voleva vivere, cosa che non aveva preso in<br />
considerazione. Però suppose che potesse anche avere senso. In fondo, i<br />
suoi lo avevano abbandonato credendolo morto e il mondo moderno era un<br />
fantastiliardo di volte diverso dall'epoca in cui era vissuto...<br />
terrorizzando i villaggi cherokee. Ma che casino aveva combinato non<br />
lasciandolo morire in santa pace?<br />
« Preferissssco vivere. »<br />
Dall'espressione che aveva, Stevie Rae pensò che probabilmente<br />
quell'affermazione aveva sorpreso anche lui. « Okay. Perfetto. Allora devo<br />
portarti fuori di qui. » Fece un passo avanti, ma si fermò subito. « C'è<br />
bisogno che ti faccia promettere di nuovo di fare il bravo? »<br />
161<br />
« Sono troppo debole per essere un pericolo per te », replicò<br />
semplicemente.<br />
« D'accordo, allora considererò ancora valida la parola che mi hai dato<br />
prima. Non fare niente di stupido e potremmo anche riuscire a cavarcela. »<br />
Stevie Rae lo raggiunse e si accovacciò. « Sarà meglio che dia un'occhiata<br />
alle fasciature. Potrebbe essere necessario cambiarle o almeno stringerle<br />
un po' prima di andare. » Controllò tutto in modo metodico, descrivendogli<br />
passo passo quello che stava facendo. « Be', il muschio sembra funzionare.<br />
Non vedo molto sangue. La caviglia è ancora gonfia, ma non mi sembra rotta.<br />
» Risistemò tutte le fasciature, lasciando per ultima l'ala spezzata.<br />
Stevie Rae si allungò verso la schiena di lui e iniziò a sistemare le bende<br />
che si erano allentate e Rephaim, che fino a quel momento era rimasto zitto<br />
e immobile, trasalì e gemette di dolore.<br />
« Ah, porcaccia! Scusa. Lo so che l'ala fa male. » «Avvolgimi intorno altra<br />
stoffa. Legala più stretta contro la schiena. Non potrò camminare se non la<br />
immobilizzi completamente. »<br />
Stevie Rae annuì. « Farò del mio meglio. » Strappò altre strisce da un<br />
asciugamano e si chinò in avanti in modo da poter raggiungere la schiena<br />
del Raven Mocker. Strinse i denti e lavorò più in fretta e più<br />
delicatamente che poteva, odiando che lui continuasse a tremare e a<br />
soffocare gemiti di dolore.<br />
Finito con l'ala, prese un mestolo d'acqua e lo aiutò a bere. Quando<br />
Rephaim smise di tremare, lei si alzò e gli tese le mani. « Okay, in<br />
marcia, cowboy. »<br />
Perfino in quella faccia strana lei riuscì a leggere la confusione.<br />
Sorrise. « Vuol dire solo muoversi e fare quello che si deve fare, anche se<br />
è dura da matti. »<br />
162<br />
Lui annuì e lentamente allungò le mani a stringere le sue. Stevie Rae lo<br />
aiutò ad alzarsi, lasciandogli il tempo di trovare un equilibrio. Con un<br />
sospiro spezzato dal dolore, Rephaim riuscì a stare in piedi, anche se<br />
cercava di non appoggiarsi sulla caviglia ferita e non sembrava molto<br />
stabile.<br />
Stevie Rae continuò a tenergli le mani per consentirgli di riabituarsi alla<br />
posizione eretta e, soffocando la preoccupazione che lui potesse svenire,<br />
si stupì di quanto le mani di lui fossero calde e umane. Aveva sempre<br />
pensato che i volatili fossero freddi e sporchi, e a dire il vero non le<br />
erano mai piaciuti molto. Le mettevano una fifa blu perfino le galline di<br />
marni, con quell'isterico sbatacchiare di ali e quello stupido chiocciare.<br />
Una volta era andata a prendere le uova e una grassa gallina incazzosa per<br />
poco non le cavava un occhio.<br />
Stevie Rae rabbrividì e Rephaim le lasciò le mani. « Ti senti bene? » gli<br />
chiese per scacciare il silenzio imbarazzante che si era creato tra loro.<br />
Con un grugnito, lui annuì.<br />
« Aspetta un attimo. Vediamo se riesco a trovare qualcosa che ti aiuti a<br />
camminare. » Stevie Rae cercò tra gli attrezzi e alla fine optò per una<br />
vanga con un bel manico di legno molto resistente, che portò accanto a<br />
Rephaim per vedere se fosse dell'altezza giusta. Con un unico movimento<br />
rapidissimo, staccò la parte in metallo dal manico, che gli tese. « Ecco,<br />
ora è perfetto. Usalo come bastone. Così non dovrai sforzare troppo la<br />
caviglia. Per un po ti puoi appoggiare a me, ma nel tunnel dovrai<br />
continuare da solo, quindi ti servirà. »<br />
Rephaim prese il manico. « Hai una forza notevole. » Stevie Rae si strinse<br />
nelle spalle. « Torna utile. » Rephaim esitò, poi fece un passo avanti,<br />
aiutandosi col<br />
163<br />
bastone improvvisato, e piano piano prese a camminare, anche se Stevie Rae<br />
Pagina 54
06 - <strong>tempted</strong><br />
vedeva benissimo che doveva soffrire molto. Nonostante questo, zoppicò da<br />
solo fino alla porta del capanno, dove si fermò lanciandole uno sguardo<br />
interrogativo.<br />
«Prima di tutto, ti metto addosso questa. Non dovremmo avere problemi, ma,<br />
nella remota possibilità che qualche suora ficcanaso sbirci dalla finestra,<br />
vedrà solo che sto aiutando qualcuno avvolto in una coperta. O almeno lo<br />
spero. »<br />
Rephaim annuì e Stevie Rae gli mise la coperta sopra la testa, usando le<br />
bende del petto per fissarla in modo che non si spostasse. « Allora, il mio<br />
piano è questo: sai che noi stavamo nei tunnel sotto lo scalo ferroviario,<br />
vero? » « Sì. »<br />
« Be', diciamo che ho fatto delle aggiunte. » « Non capisco. »<br />
« Ho un'affinità con l'elemento terra. Posso controllarlo, più o meno. Di<br />
recente ho scoperto che una delle cose che riesco a fare è spostarla...<br />
tipo per creare un tunnel. E così ho collegato lo scalo ferroviario con<br />
l'abbazia. »<br />
« E questo genere di potere che descriveva mio padre parlando di te. »<br />
Stevie Rae non si sognava neanche di discutere con Rephaim del suo orrendo<br />
paparino, e non voleva nemmeno pensare al motivo per cui lui poteva aver<br />
parlato di lei e dei suoi poteri. «Sì, mmm... comunque, ho aperto una parte<br />
di quel tunnel per potermi arrampicare fuori e venire qui. Non è lontano.<br />
Ti aiuterò ad arrivarci. Quando sarai nel tunnel, voglio che tu lo percorra<br />
fino allo scalo ferroviario. Lì troverai un rifugio e del cibo. A dire il<br />
vero è un posticino carinissimo. Ci starai bene. »<br />
164<br />
« E perché sei sicura che gli altri tuoi alleati non mi troveranno là<br />
sotto? »<br />
« Per prima cosa, bloccherò il tratto di galleria che collega l'abbazia con<br />
lo scalo ferroviario, poi dirò qualcosa che terrà i miei amici ben lontani<br />
da lì almeno per un pochino. E spero che quel 'pochino' sia un tempo<br />
sufficiente perché tu possa guarire e allontanarti prima che comincino a<br />
ficcare il naso in giro. »<br />
« E cosa dirai per tenerli lontani dai tunnel? » Stevie Rae sospirò e si<br />
passò la mano sulla fronte. « Gli dirò la verità: che ci sono altri novizi<br />
rossi che si nascondono nelle gallerie sotto lo scalo ferroviario e che<br />
sono pericolosi, perché non hanno scelto il bene. »<br />
Rephaim restò in silenzio per diversi secondi, quindi esclamò: « Neferet<br />
aveva ragione ». «Neferet? Che vuoi dire?»<br />
« Continuava a ripetere a mio padre che tra i novizi rossi aveva degli<br />
alleati... che potevano essere dei soldati per la sua causa. Era di quei<br />
novizi rossi che parlava. » Stevie Rae era tristissima. « Dev'essere così,<br />
anche se io non ci volevo credere. Volevo credere che alla fine avrebbero<br />
fatto la cosa giusta e scelto l'umanità invece delle tenebre. Avevano solo<br />
bisogno di un po' di tempo per schiarirsi le idee, tutto qui. Immagino di<br />
essermi sbagliata. »<br />
«Sono quei novizi che terranno lontani dai tunnel i tuoi amici? »<br />
« Più o meno. In realtà sarò più io a tenerli lontani. Vedrò di guadagnare<br />
tempo... per loro e per te. » Incrociò il suo sguardo. « Anche se mi sono<br />
sbagliata. » Senza aggiungere altro, aprì la porta; quando tornò da lui,<br />
gli sollevò il braccio, mettendoselo intorno alle spalle, e lo aiutò a<br />
uscire nel gelo dell'imbrunire.<br />
Stevie Rae sapeva che per Rephaim doveva essere<br />
165<br />
molto doloroso zoppicare dal capanno all'accesso al tunnel/ ma l'unico<br />
suono che emetteva era un respiro affannoso. Si appoggiava a lei<br />
pesantemente e, per l'ennesima volta, Stevie Rae si stupì del suo calore e<br />
della sensazione di familiarità che le dava il suo braccio sulle spalle,<br />
come se stesse aiutando un ragazzo normale, nonostante il corpo coperto di<br />
piume. Lei continuava a guardarsi intorno, trattenendo il fiato per paura<br />
che qualcuno - tipo quell'emerita rottura di Erik-guarda-quanto-sono-figo -<br />
fosse sgattaiolato all'esterno. Stevie Rae sentì che il sole stava<br />
abbandonando il cielo avvolto dal ghiaccio: era questione di poco e novizi,<br />
vampiri e suore avrebbero cominciato ad alzarsi. «Forza, stai andando bene.<br />
Ce la puoi fare. Dobbiamo spicciarci. » Continuava a parlare sottovoce, per<br />
incoraggiare Rephaim e per mettere a tacere il proprio senso di colpa.<br />
Ma nessuno strillò, nessuno li inseguì e, in molto meno tempo di quanto<br />
Stevie Rae avesse previsto, arrivarono di fronte all'apertura nel terreno.<br />
« Scendi piano, usando mani e piedi. Non è lontano. Io farò del mio meglio<br />
per aiutarti. »<br />
Rephaim non perse tempo in chiacchiere. Annuì, si voltò, si tolse di dosso<br />
la coperta e poi, mentre Stevie Rae lo teneva per il braccio buono - felice<br />
che pur essendo grande e grosso in realtà pesasse meno di lei -, scomparve<br />
Pagina 55
06 - <strong>tempted</strong><br />
lentamente nel terreno. Lei lo seguì.<br />
Rephaim si appoggiò alla parete cercando di riprendere fiato. Stevie Rae<br />
avrebbe voluto poterlo lasciare lì a ri-Posare, ma il cervello le urlava<br />
che gli altri si sarebbero svegliati presto e sarebbero andati a cercarla,<br />
e l'avrebbero trovata assieme al suo Raven Mocker! « Devi proseguire.<br />
Subito. Vattene. Da quella parte.» Indicò l'oscurità di fronte a loro. «<br />
Sarà molto buio. Mi dispiace, ma non ho<br />
166<br />
avuto tempo di trovarti una torcia. L'oscurità ti crea problemi? »<br />
« No. E da molto che preferisco la notte. » « Bene. Segui questo tunnel. A<br />
un certo punto, quando le pareti di terra diventano di cemento, gira a<br />
destra. Più ti avvicini allo scalo ferroviario, più la galleria si dirama,<br />
ma tu non lasciarti confondere e rimani nel tunnel principale. Lì sarà<br />
illuminato... o meglio, spero che sia ancora illuminato. Comunque, se<br />
continui dritto, troverai lanterne e cibo e stanze con letti e tutto il<br />
resto. » « E lì ci sono i novizi delle tenebre. » Non era una domanda, ma<br />
Stevie Rae gli rispose lo stesso: «Sì. Mentre ci vivevamo gli altri novizi<br />
rossi e io, loro si tenevano lontani dai tunnel principali e dalle nostre<br />
stanze eccetera. Non so cosa stiano facendo adesso che non ci siamo più noi<br />
e sinceramente non so come si comporteranno con te. Non credo che ti<br />
vorranno mangiare perché... hai un odore strano. Ma non lo so per certo.<br />
Loro sono... » esitò, come se faticasse a trovare la parola giusta. « Sono<br />
diversi da me. Dal resto di noi. »<br />
« Appartengono alle tenebre. Come ho già detto, ci sono abituato. »<br />
« D'accordo. Be', posso solo sperare che andrà tutto bene. » Stevie Rae<br />
s'interruppe di nuovo, non sapendo bene cosa dire, poi alla fine sbottò: «<br />
Immagino che prima o poi ci rivedremo ».<br />
Lui la fissò senza parlare.<br />
Stevie Rae prese ad agitarsi nervosa. « Rephaim, devi andare. Subito. Non<br />
sei al sicuro qui. Non appena ti sarai allontanato un po', farò crollare<br />
questa parte in modo che dall'abbazia non possa seguirti nessuno, ma devi<br />
comunque spicciarti. »<br />
167<br />
« Non capisco perché tu abbia deciso di tradire i tuoi per salvare me », le<br />
disse infine.<br />
« lo non tradisco nessuno; semplicemente non ti uccido! » strillò lei,<br />
quindi abbassò la voce e riprese: « Perché lasciarti andare dovrebbe essere<br />
un tradimento? Non può voler dire solo che scelgo la vita invece della<br />
morte? Guarda, io ho scelto il bene invece del male. Perché lasciarti<br />
vivere dovrebbe essere diverso? »<br />
«Non hai considerato il fatto che salvarmi significa scegliere quello che<br />
chiameresti male? »<br />
Stevie Rae lo fissò a lungo. « Allora lasciamo che la cosa riguardi la<br />
nostra coscienza. La tua vita è quello che tu vuoi che sia. Il tuo paparino<br />
se n'è andato. E se ne sono andati anche tutti gli altri Raven Mocker.<br />
Quand'ero piccola e mi facevo male, mia mamma mi cantava una canzoncina che<br />
diceva che dovevo rialzarmi, togliermi lo sporco di dosso e ricominciare<br />
daccapo. Ed è quello che devi fare anche tu. Io te ne sto semplicemente<br />
dando l'occasione. » Gli tese la mano. « Perciò speriamo di non essere<br />
nemici la prossima volta che c'incontreremo. »<br />
Lo sguardo di Rephaim passò dal viso di Stevie Rae alla sua mano tesa. Poi,<br />
lentamente, quasi con riluttanza, l'afferrò, ma non in una stretta moderna:<br />
il Raven Mocker le strinse l'avambraccio, come nel tradizionale saluto<br />
vampiro. « Ti devo la vita, Sacerdotessa. »<br />
Stevie Rae aveva le guance in fiamme. «Chiamami<br />
Stevie Rae. Al momento non mi sento molto Sacerdotessa. »<br />
Lui chinò la testa. « Allora è con Stevie Rae che sono in debito di una<br />
vita. »<br />
«Fa' la cosa giusta e mi considererò ripagata. Ben tro-vato, ben lasciato e<br />
ben trovato ancora, Rephaim. »<br />
168<br />
Stevie Rae cercò di riprendersi il braccio, ma lui non la lasciò andare. «<br />
Sono tutti come te? I tuoi alleati? » le chiese.<br />
Lei sorrise. « Naah, io sono più strampalata degli altri. Sono la prima<br />
vampira rossa, e a volte penso che questo mi renda una specie di<br />
esperimento. »<br />
« Io sono stato il primo dei figli di mio padre. » Anche se la fissava<br />
negli occhi, Stevie Rae non era in grado d'interpretare la sua espressione.<br />
Nella fioca luce del tunnel, vedeva soltanto gli occhi umani di lui e la<br />
loro ultraterrena luce rossa, la stessa luminosità che la perseguitava nei<br />
sogni e a volte le confondeva la vista, tingendo ogni cosa di scarlatto e<br />
di rabbia e di tenebre. Scosse la testa e disse: « Essere il primo può<br />
Pagina 56
06 - <strong>tempted</strong><br />
essere difficile ».<br />
Rephaim annuì e le lasciò il braccio. Senza aggiungere altro, si voltò e<br />
zoppicò via nel buio.<br />
Stevie Rae contò lentamente fino a cento, poi sollevò le braccia. « Terra,<br />
ho di nuovo bisogno di te. »<br />
Il suo elemento rispose all'istante, riempiendo il tunnel dei profumi di un<br />
campo in primavera.<br />
Respirò a fondo prima di continuare. « Fa' crollare il soffitto. Blocca<br />
questa parte di tunnel. Chiudi l'apertura che hai creato per me e rendi<br />
tutto di nuovo solido, in modo che nessuno possa più passare. »<br />
Fece un passo indietro mentre il terreno iniziava a muoversi per poi<br />
crollare, spostandosi e solidificandosi finché di fronte a lei ci fu una<br />
parete di terra. « Stevie Rae, che diavolo stai facendo? » Lei ruotò sui<br />
tacchi, portandosi la mano sul cuore. « Dallas! Cavolaccio, mi hai messo<br />
una strizza! Porca miseria, ancora un po' e mi veniva un infarto. »<br />
«Scusa. È così difficile prenderti alla sprovvista che pensavo sapessi che<br />
ero qui. »<br />
Il cuore che martellava all'impazzata, Stevie Rae scru-<br />
169<br />
tò il viso di Dallas, cercando di capire se il ragazzo dubitava che lei si<br />
trovasse lì da sola, ma lui non sembrava insospettito, né arrabbiato.<br />
Sembrava soltanto curioso e forse un po' triste.<br />
Le sue parole confermarono che non era arrivato da abbastanza tempo per<br />
aver visto Rephaim: « Hai bloccato il tunnel per impedire agli altri di<br />
raggiungere l'abbazia, vero? »<br />
Stevie Rae annuì. « Già. Non mi sembrava intelligente consentirgli un<br />
accesso così semplice alle suore », disse, cercando di nascondere il<br />
sollievo che provava.<br />
« Per loro sarebbe una specie di buffet a base di vecchie signore. » Negli<br />
occhi di Dallas passò una luce birichina.<br />
« Non dire schifezze. » Ma non riuscì a non sorridere. Dallas era davvero<br />
adorabile. Non solo era il suo ragazzo non ufficiale, ma era anche un vero<br />
genio del fai da te.<br />
Rispondendo al sorriso, lui le si avvicinò e le tirò un ricciolo biondo.<br />
«Non dico schifezze. Dico la verità. E non mi raccontare che non è venuto<br />
in mente anche a te quanto sarebbe facile sgranocchiarsi una suora. »<br />
« Dallas! » Lo guardò con le palpebre strette, realmente scioccata da<br />
quanto le aveva detto. « Diavolo, no che non ho pensato di mangiarmi una<br />
suora! Non è giusto. E poi te l'ho già detto che non dovresti pensare<br />
troppo a mangiare le persone. Non ti fa bene. »<br />
« Ehi, rilassati. Ti sto solo provocando. » Guardò dietro le spalle di lei<br />
in direzione del muro di terra. « Come lo spiegherai a Zoey e agli altri? »<br />
« Facendo quello che probabilmente avrei dovuto fare Parecchio tempo fa:<br />
raccontando la verità. »<br />
«Credevo non volessi dire niente degli altri novizi<br />
170<br />
perché pensavi che potessero cambiare idea e somigliare di più a noi. »<br />
« Sì, be', sto cominciando a credere di aver fatto un po' di casino con<br />
alcune delle mie scelte. »<br />
« D'accordo, sta a te decidere. Sei la nostra Somma Sacerdotessa. Di' a<br />
Zoey e agli altri quello che ti pare. Anzi, puoi farlo anche subito, dato<br />
che Zoey ha appena convocato una riunione in sala mensa. Ero venuto a<br />
cercarti proprio per questo. »<br />
« E come sapevi dove trovarmi? » Le sorrise di nuovo e le mise un braccio<br />
intorno alle spalle. « Ti conosco. Non è stato difficile. »<br />
S'incamminarono assieme. Stevie Rae abbracciò Dallas e si strinse a lui,<br />
felice di avere finalmente accanto un ragazzo normale. Era un sollievo<br />
riportare il proprio mondo su una strada che sapeva essere quella giusta.<br />
Si sarebbe tolta dalla testa Rephaim. Aveva aiutato un ferito, tutto lì. E<br />
adesso era finita. Basta. Chiuso. In fondo si trattava solo di un Raven<br />
Mocker zoppicante. Che problemi avrebbe potuto provocare?<br />
« Allora mi conosci, eh? » lo stuzzicò assestandogli una culata.<br />
Lui la strinse ancora di più. « Non bene quanto vorrei. »<br />
Stevie Rae ridacchiò, ignorando il fatto che quel tentativo di sembrare<br />
normale l'aveva forse fatta apparire ancora più matta.<br />
E ignorò anche il fatto che sulla pelle riusciva ancora a sentire il<br />
tenebroso odore di Rephaim.<br />
169<br />
ZOEY<br />
Mi trovavo in quel magico stadio nebuloso tra sonno e veglia quando lui mi<br />
strinse a sé. Il suo corpo era così grande e forte da risultare in<br />
contrasto coi lievi baci gentili e col dolce sospiro che mi solleticava il<br />
Pagina 57
06 - <strong>tempted</strong><br />
collo.<br />
Ero ancora quasi del tutto addormentata e non mi volevo svegliare, ma<br />
sospirai felice e piegai la testa di lato, in modo che avesse a<br />
disposizione una maggiore superficie del mio collo. Stare tra le sue<br />
braccia mi faceva sentire così bene! Mi piaceva averlo vicino ed ero<br />
davvero contenta che Stark fosse il mio Guerriero. Mormorai un<br />
sonnacchioso: « Devi proprio sentirti meglio ».<br />
Il suo tocco si fece più sensuale e meno delicato.<br />
Rabbrividii di nuovo.<br />
Poi la mia mente insonnolita registrò due cose: primo, i brividi non erano<br />
solo di piacere, anche se non c'era dubbio che mi piacesse quello che stava<br />
facendo. Erano brividi di freddo. Il suo tocco era freddo. Secondo, il<br />
corpo che premeva contro il mio era troppo grande per essere quello di<br />
Stark.<br />
In quell'istante, lui bisbigliò: «Vedi quanto la tua anima mi desidera? Tu<br />
verrai a me. Sei destinata a farlo, così come io sono destinato ad<br />
aspettarti ».<br />
Mi svegliai di soprassalto, e mi misi a sedere sul letto.<br />
Ero completamente sola.<br />
172<br />
Calmati... calmati... calmati... Kalona non è qui... va tutto bene... era<br />
soltanto un sogno...<br />
Senza pensarci, iniziai a controllare la respirazione, che era decisamente<br />
partita in quarta, cercando di tranquillizzarmi. Stark non era nella stanza<br />
e l'ultima cosa che volevo era che si precipitasse di nuovo da me perché<br />
sentiva che ero in preda al panico, visto che in realtà non ero in<br />
pericolo. Potevo anche essere insicura su una vago-nata di cose, ma di una<br />
ero certa: non volevo che Stark cominciasse a pensare di non potersi<br />
staccare da me.<br />
Sì, ero pazza di quel ragazzo ed ero davvero felice che condividessimo un<br />
legame, ma questo non significava che volessi fargli credere di non<br />
potercela fare senza di lui. Era il mio Guerriero, non un baby-sitter o uno<br />
stalker e, se cominciava a convincersi di dovermi controllare di<br />
continuo... di dovermi fissare mentre dormivo... Soffocai un gemito di<br />
orrore.<br />
La porta del bagno si aprì e Stark entrò a grandi passi, lo sguardo fisso<br />
su di me. Indossava un paio di jeans e una maglia nera di Street Cats e si<br />
stava asciugando i capelli con una salvietta. Immagino di essere riuscita a<br />
calmarmi e a mascherare l'espressione terrorizzata sul mio viso, perché lui<br />
mi sorrise. « Ehi, mi sembrava che fossi sveglia. Stai bene? »<br />
« Sì, a meraviglia », mi affrettai a rispondere. « Mi sono svegliata perché<br />
a momenti rotolavo giù dal letto. E mi sono un po' spaventata. »<br />
Il suo sorriso diventò subito strafottente. «Probabilmente eri agitata<br />
perché sentivi la mancanza del mio fisico supersexy. »<br />
Inarcai un sopracciglio. « Sono sicura che non era per questo.» Quella<br />
battuta sul suo fisico (davvero super-sexy, okay, ma non avevo nessuna<br />
intenzione di fargli<br />
173<br />
credere che sbavavo per lui) mi spinse a squadrarlo per bene e mi resi<br />
conto che aveva sul serio un bell'aspetto, al di là della prevedibile<br />
figaggine. Era molto meno pallido e molto più saldo sulle gambe. « Sembri<br />
stare meglio. » « Sto meglio. Dario aveva ragione: guarisco in fretta. Otto<br />
ore filate di sonno e le tre sacche di sangue che ho fregato mentre tu<br />
russavi mi hanno rimesso quasi del tutto in sesto. » Si avvicinò al letto,<br />
si chinò e mi diede un bacio, dolce e gentile. « Aggiungici il fatto di<br />
sapere che posso tenere Kalona lontano dai tuoi sogni e direi che sono<br />
pronto ad affrontare praticamente qualunque cosa. » «Io non russo»,<br />
sentenziai decisa, poi sospirai e gli misi le braccia intorno ai fianchi,<br />
appoggiandomi a lui, lasciando che il calore del suo corpo scacciasse il<br />
gelo che mi aveva lasciato dentro l'incubo di Kalona. « Sono felice che tu<br />
stia meglio. »<br />
Avrei dovuto dirgli che Kalona si era intrufolato lo stesso nei miei sogni<br />
anche con lui così vicino e così concentrato a proteggermi? Probabile. Se<br />
lo avessi fatto, magari le cose sarebbero andate in modo diverso. Ma in<br />
quel momento non me la sentivo proprio d'incasinare l'energia positiva che<br />
lo stava facendo guarire, perciò mi abbandonai tra le sue braccia finché<br />
non mi venne in mente che non mi ero pettinata né niente. Passandomi le<br />
dita tra i pietosi capelli in piega da cuscino, mi staccai dal suo<br />
abbraccio (onde evitare di stenderlo con l'alito da risveglio) e corsi in<br />
bagno, dicendogli: « Ehi, mi faresti un favore mentre faccio la doccia? »<br />
« Certo. Vuoi che ti lavi la schiena? » replicò subito col solito<br />
sorrisetto strafottente che mi fece capire che stava davvero meglio.<br />
Pagina 58
06 - <strong>tempted</strong><br />
« Mmm, no. Ma grazie comunque. Credo. » Cavolo se i maschi hanno il<br />
cervello a senso unico! «Voglio che ra-<br />
174<br />
Ili<br />
duni tutti i novizi, rossi compresi, e Afrodite, Dario, suor Mary Angela,<br />
mia nonna e chiunque pensi debba partecipare alla discussione su quando e<br />
come rientrare a scuola. »<br />
« Preferirei decisamente lavarti la schiena, ma d'accordo. Ogni tuo<br />
desiderio è un ordine per me. » Chinò la testa e mi salutò mettendosi la<br />
mano a pugno sul cuore.<br />
« Grazie. » Quel suo segno di rispetto e fiducia all'improvviso mi fece<br />
quasi scoppiare in lacrime.<br />
Il suo sorriso sparì. «Ehi, sembri triste. Va tutto bene? »<br />
« Sono solo felice che tu sia il mio Guerriero. » Avevo detto la verità,<br />
anche se non tutta.<br />
Rise. « Sei una Somma Sacerdotessa molto fortunata. » Scossi la testa di<br />
fronte alla sua incrollabile sfrontatezza e ricacciai indietro quelle<br />
ridicole lacrime sbattendo le palpebre. « Riunisci tutti per me, 'kay? » «<br />
'Kay. Ci vediamo nel seminterrato? » Feci una smorfia. «Decisamente no. Che<br />
ne dici di chiedere a suor Mary Angela se possiamo usare la sala mensa?<br />
Così intanto possiamo fare colazione. » «Subito! » « Grazie. »<br />
« A presto, mia signora. » Prima di precipitarsi fuori della stanza, mi<br />
rivolse di nuovo il saluto formale, gli occhi che brillavano.<br />
Molto più lentamente, io entrai in bagno. Con gesti meccanici, mi pettinai<br />
e m'infilai sotto la doccia. Restai immobile per parecchio tempo, lasciando<br />
scorrere il getto d'acqua calda. Poi, quando fui sicura di poter tenere<br />
sotto controllo le emozioni, pensai a Kalona.<br />
Mi ero rilassata tra le sue braccia. Non avevo rivissuto un ricordo di A-ya<br />
né avevo percepito le sue emozioni, ep-<br />
175<br />
pure, quando Kalona mi aveva toccata, mi ero lasciata andare, rivelando una<br />
verità terrificante: mi sentivo a rnio agio con lui, così tanto che lo<br />
avevo scambiato per il mio Guerriero! E non mi era sembrato un sogno. Ero<br />
troppo sveglia, troppo vicina alla piena consapevolezza. L'ultima visita di<br />
Kalona mi aveva scossa come non mai. « Per quanto mi sforzi di lottare<br />
contro di lui, la mia anima lo riconosce », mormorai tra me. Poi, quasi i<br />
miei occhi fossero gelosi dell'acqua che già mi scorreva sul viso,<br />
cominciai a piangere.<br />
Per trovare la sala mensa, seguii naso e orecchie. In corridoio risuonavano<br />
voci familiari e risate, oltre al rumore di piatti e posate. Mi chiesi se<br />
davvero per le suore non fosse un problema gestire quella che in pratica<br />
era un'invasione di futuri vampiri. Mi fermai fuori dell'ampio ingresso ad<br />
arco per controllare come se la cavavano coi ragazzi: c'erano tre file di<br />
lunghi tavoli e mi aspettavo che le suore stessero tutte assieme, separate<br />
da noi, ma non era affatto così. Certo, tendevano a stare a coppie o in<br />
piccoli gruppi, ma erano circondate di novizi - rossi e blu - e tutti<br />
chiacchieravano tranquillamente, fatto che distruggeva lo stereotipo che le<br />
sale da pranzo dei conventi fossero luoghi di preghiera e di silenziosa<br />
(noiosa) riflessione.<br />
« Allora, entri o hai intenzione di startene qui a perdere tempo? »<br />
Mi voltai e mi trovai di fronte Afrodite e Dario. Si tenevano per mano e<br />
sprizzavano gioia da tutti i pori.<br />
« Ben trovata, Zoey. » Dario mi salutò in modo formale, ma il suo sorriso<br />
dava a quel gesto rispettoso un calore m°lto amichevole.<br />
Prima di ricambiare il sorriso, rivolsi ad Afrodite<br />
176<br />
un'occhiata che diceva chiaramente guarda-e-impara-co-me-ci-si-comporta. «<br />
Ben trovato, Dario. Sembrate molto rilassati. Dovete aver trovato un posto<br />
dove dormire ieri sera. » M'interruppi, diedi un'altra occhiata ad<br />
Afrodite, e aggiunsi: « Per dormire o quello che è ».<br />
« Mi hanno assicurato di aver dormito », sottolineò suor Mary Angela<br />
raggiungendoci in corridoio.<br />
Afrodite alzò gli occhi al soffitto rivolta alla suora, ma non disse<br />
niente.<br />
« Dario mi ha spiegato che l'angelo caduto visita i tuoi sogni, e che Stark<br />
sembra in grado d'impedirglielo », disse la suora con la sua solita<br />
schiettezza.<br />
« Cos'è che ha fatto Stark? » Heath mi diede un gigantesco abbraccio,<br />
stampandomi un bacio sulle labbra. « Per caso devo prenderlo a calci nel<br />
sedere? »<br />
« Tanto non ci riusciresti », intervenne Stark, uscendo dalla sala da<br />
pranzo per unirsi al nostro gruppetto.<br />
Pagina 59
06 - <strong>tempted</strong><br />
Lui non mi strinse, ma il suo sguardo era così caldo e intimo da toccarmi<br />
almeno quanto l'abbraccio di Heath.<br />
E di colpo mi sentii preda di un attacco di fidanzatofo-bia. Voglio dire,<br />
un happy hour a base di ragazzi sembrava una vera figata, ma mi stavo<br />
rapidamente rendendo conto che, più o meno come per i jeans a sigaretta,<br />
l'idea è buona solo in teoria. E, a dimostrazione di ciò, Erik scelse<br />
proprio quell'istante per fare la sua comparsa. Venere, la novizia rossa<br />
che era stata compagna di stanza di Afrodite alla Casa della Notte, gli<br />
stava appiccicata addosso come del Velcro. Puah! Unico commento possibile:<br />
puah!<br />
« Ciao a tutti. Gente, sto morendo di fame! » esordì Erik, accecandoci col<br />
suo megasorrisone da stella del cinema, lo stesso che una volta mi piaceva<br />
tanto.<br />
Heath e Stark fissavano a bocca aperta Erik e la sua sanguisuga, che gli<br />
stava attaccata al fianco tipo remora<br />
177<br />
col suo squaletto. In quel momento mi ricordai che nessuno degli altri miei<br />
ragazzi sapeva che avevo piantato Erik. Soffocai un sospiro scocciato al<br />
massimo e, invece d'ignorarlo con l'atteggiamento gelido che avrei tanto<br />
voluto avere nei suoi confronti, mi disegnai in faccia un sorriso falso<br />
almeno quanto il suo. « Ciao, Erik. Venere. Ragazzi, se avete fame, siete<br />
venuti nel posto giusto. C'è un profumino magnifico. »<br />
Per un brevissimo istante, il sorriso di Erik s'incrinò, ma la sua bravura<br />
di attore andava ben oltre la capacità di far sembrare che avesse superato<br />
la rottura tra noi dopo circa quindici secondi. « Ciao, Zoey. Non ti avevo<br />
vista. Sempre circondata di ragazzi, eh? Cavolo, intorno a te c'è sempre<br />
una folla. » Con una risatina sarcastica, passò oltre, assestando una<br />
spallata a Stark.<br />
« Se tirassi una freccia pensando d'infilzare uno stronzo, ti stupiresti se<br />
centrasse il culo di Erik? » mi chiese Stark con tono allegro e disinvolto.<br />
« Io no di certo », intervenne Heath.<br />
« Posso assicurarvi, ragazzi, per esperienza personale, che il culo di Erik<br />
è davvero uno spettacolo », commentò Venere raggiungendo il mio ex in sala<br />
mensa.<br />
«Ehi, Venere, ho una parola per descriverti», disse Afrodite.<br />
Venere esitò e si voltò quanto bastava per guardare negli occhi la sua<br />
vecchia compagna di stanza.<br />
Afrodite le rivolse il suo miglior sogghigno da strega-e-stronza. «<br />
Rimpiazzo. » Poi, con la sua tipica aria di superiorità, aggiunse: « Buona<br />
fortuna ».<br />
Solo allora mi accorsi che, nella sala mensa, tutti gli occhi erano puntati<br />
su di noi e la conversazione si era bloccata di colpo.<br />
Erik fece cenno a Venere di avvicinarsi e lei gli frotte-<br />
178<br />
rellò accanto. Poi gli fece scivolare la mano nella sua e gli spiaccicò le<br />
tette contro il gomito. A quel punto ebbero inizio i mormorii, come se<br />
qualcuno li avesse accesi con un fiammifero.<br />
« Erik e Zoey si sono piantati! » « Erik sta con Venere! » « Zoey ed Erik<br />
non stanno più assieme! » Oh, cavolo.<br />
19<br />
ZOEY<br />
« A me quel tipo non è mai piaciuto. » Heath mi stampò un bacio sulla<br />
fronte e poi mi arruffò i capelli come se avessi due anni.<br />
« Lo sai che odio quando fai così! » Cercai di sistemarmi i capelli già<br />
troppo gonfi di loro, dato che, a quanto sembrava, le suore non credevano<br />
nell'utilità delle piastre.<br />
« Già, neanche a me. » Stark mi prese la mano e la baciò, poi guardò Heath.<br />
« Non mi piace granché che tu e Zoey abbiate un Imprinting, ma non ho<br />
nessun problema con te. »<br />
« Amico, pure io non ho niente contro di te. Ma non sono molto felice che<br />
hai dormito con Zo », ribatté Heath.<br />
« Ehi, fa tutto parte dei compiti di un Guerriero, tenerla al sicuro e così<br />
via. »<br />
« Okay, adesso vomito », intervenne Afrodite. « In ogni caso, voi due<br />
sfigati al testosterone dovreste sapere che è stata Zoey a mollare Erik,<br />
indipendentemente da quello che andrà a raccontare lui. Quindi tenete in<br />
mente che, se diventate troppo rompipalle, Zoey potrebbe fare lo stesso<br />
anche con voi. » Si staccò da Dario e mi raggiunse. « Sei pronta ad<br />
affrontare quella stanza piena di serpi? » «Un attimo. » Mi voltai verso<br />
suor Mary Angela. « Co-1116 sta mia nonna stamattina? »<br />
« Esausta. Temo che ieri si sia stancata troppo. »<br />
180<br />
Pagina 60
06 - <strong>tempted</strong><br />
« Ma è okay, vero? » « Lo sarà dopo essersi riposata. » «Forse dovrei<br />
andare da lei e...» Feci per allontanarmi dal refettorio, ma Afrodite mi<br />
afferrò il polso. « Tua nonna si riprenderà. In questo momento ti posso<br />
assicurare che vorrebbe che scoprissi cosa dobbiamo fare adesso, invece di<br />
stressarti per lei. »<br />
«Stressarsi? Chi è stressato?» Stevie Rae spuntò da dietro l'angolo assieme<br />
a Dallas. « Ciao, Zy! » Mi abbracciò stretta. « Scusa se prima ti sono<br />
saltata in testa. Immagino che ultimamente tutte e due siamo un po' tese.<br />
Mi perdoni? » mormorò.<br />
«Ma certo», bisbigliai, cercando di non arricciare il naso. Puzzava di<br />
cantina e di terra e di qualcos'altro che non riuscii a identificare. «<br />
Ehi, ho piantato Erik e lui ha già rimorchiato Venere. Davanti a tutti »,<br />
aggiunsi.<br />
« Che schifo! Come se tua mamma si dimenticasse del tuo compleanno »,<br />
commentò ad alta voce senza badare al pubblico che avevamo intorno.<br />
«Già, è proprio uno schifo», confermai. « Hai intenzione di entrare ad<br />
affrontarlo o di voltarti e scappare? » mi chiese con un sorriso malizioso.<br />
« Tu cosa pensi, Ado Annie? Zy non scappa quando c'è da lottare »,<br />
intervenne Afrodite. « Chi è Ado Annie? » domandò Heath. « Non so »,<br />
rispose Stark.<br />
« È un personaggio del musical Oklahoma! » Suor Mary Angela cercò di<br />
nascondere una risatina schiarendosi la voce. « Andiamo a fare colazione? »<br />
Sospirai e mi venne una gran voglia di correre nella direzione opposta<br />
strillando come una matta.<br />
«Forza, Zy, andiamo a mangiare qualcosa. Poi devo parlare a tutti voi di<br />
una cosa che renderà i tuoi problemi<br />
181<br />
¿i ragazzi una robetta da niente. » Stevie Rae mi prese la mano e mi<br />
trascinò saltellando in sala da pranzo.<br />
Seguite da Stark, Heath, Dario, Afrodite e Dallas, trovammo posto accanto a<br />
suor Mary Angela, allo stesso tavolo cui erano già seduti Damien, Jack e le<br />
gemelle.<br />
« Ciao, Zy! Era ora che ti alzassi! Prova i pancake che ci hanno preparato<br />
le suore. Sono buonissimi! » esordì Jack.<br />
« Pancake? » Il mio mondo diventò all'istante più luminoso.<br />
«Già! Ce n'è un sacco, oltre a bacon e hash browns. E meglio che da IHOP! »<br />
Diede un'occhiata in fondo al tavolo e strillò: « Ehi! Passate i pancake! »<br />
Dei vassoi cominciarono ad avvicinarsi rumorosamente a noi e mi venne<br />
l'acquolina in bocca.<br />
« Noi preferiamo il French toast », disse Shaunee.<br />
« Già, è meno molliccio », sentenziò Erin.<br />
« I pancake non sono mollicci », replicò Jack.<br />
« Ben trovata, Zy », saltò su Damien, con l'evidente intenzione di<br />
disinnescare la discussione sui pancake.<br />
« Ben trovato », replicai sorridendo.<br />
« Ehi, capelli a parte, hai un aspetto decisamente migliore di ieri »,<br />
disse Jack.<br />
«Grazie. Credo», replicai masticando un pezzo di pancake.<br />
« Secondo me è uno splendore », intervenne Stark.<br />
« Anche secondo me. L'adoro quando si fa pettinare dal cuscino. » Heath mi<br />
fece un sorrisone.<br />
Stavo alzando gli occhi al soffitto rivolta a entrambi, quando la voce di<br />
Erik arrivò fino a me dall'altra parte della stanza: « Davvero molto, molto<br />
affollato là in fondo».<br />
Perché lasciarsi non è mai facile? Perché Erik non poteva semplicemente non<br />
fare lo stronzo? Perché hai ferito i<br />
182<br />
suoi sentimenti mi passò per la testa, ma ero stufa di preoccuparmi dei<br />
sentimenti di Erik. Si era comportato da idiota geloso! E che ipocrita,<br />
poi. Mi aveva dato della troia ma gli ci era voluto meno di un giorno per<br />
trovarsi un'altra. Cavolo!<br />
« Aspettate, Erik sta con Venere? » Jack mi distolse da quei pensieri.<br />
« Ci siamo piantati ieri sera », spiegai con nonchalance, continuando a<br />
ingozzarmi di pancake e facendo segno a Erin di passarmi il bacon.<br />
« Già, è quello che ci ha detto Afrodite. Ma adesso sta con Venere? Così<br />
come se niente fosse? » ripetè Jack fissando Erik e la sua nuova ragazza,<br />
che gli stava talmente appiccicata addosso che c'era da stupirsi fosse in<br />
grado di mangiare. « Pensavo fosse un bravo ragazzo. » Sembrava<br />
terribilmente disilluso, come se Erik avesse mandato in pezzi la sua idea<br />
di ragazzo perfetto.<br />
Mi strinsi nelle spalle. « Va tutto bene, Jack. Erik non ha niente che non<br />
va. E solo che proprio non riuscivamo a stare assieme. » Ero davvero<br />
Pagina 61
06 - <strong>tempted</strong><br />
dispiaciuta nel vederlo così sconvolto. Decisa a cambiare argomento,<br />
annunciai: « Afrodite ha avuto un'altra visione ».<br />
« Cos'hai visto? » domandò Damien.<br />
Afrodite mi guardò e io annuii in modo quasi impercettibile. « Kalona che<br />
bruciava vampiri e umani. »<br />
« Li bruciava? Si direbbe qualcosa che dovrei poter riuscire a evitare. Io<br />
sono Miss Fuoco », saltò su Shaunee.<br />
« Giustissimo, gemella », commentò Erin.<br />
« Ehi, cervello in multiproprietà, voi non c'eravate nella visione. »<br />
Afrodite puntò la forchetta che grondava sciroppo d'acero in direzione<br />
delle gemelle. « C'erano solo fuoco, sangue e orrori di ogni genere.<br />
Probabilmente voi due eravate a fare shopping. »<br />
183<br />
Shaunee ed Erin la fissarono con le palpebre strette. « E Zoey dov'era? »<br />
chiese Damien. « Zoey c'era. In una delle visioni faceva la cosa giusta.<br />
Nell'altra non molto », replicò Afrodite senza staccare gli occhi da me.<br />
« E questo cosa vorrebbe dire? » domandò Jack. « La visione era confusa.<br />
Era come se Zoey fosse un'arma a doppio taglio. »<br />
Stavo per dire ad Afrodite di smettere di essere così evasiva e di<br />
raccontare tutto anche agli altri, quando Kra-misha, seduta al tavolo alla<br />
mia destra, sollevò il braccio e agitò il foglietto che teneva in mano. «<br />
Io lo so cosa vuol dire! O almeno so una parte di quello che vuol dire.<br />
Prima di andare a letto ieri sera ho scritto questo. » Sorrise a suor Mary<br />
Angela. « Dopo aver visto quel film delle suore. » « Sono contenta che ti<br />
sia piaciuto, cara », replicò lei. « È davvero un bel film, ma continuo a<br />
pensare che quei bambini fossero delle pesti. »<br />
« Cos'è che stai sventolando? » chiese Afrodite. « Ehi, calma! Potresti<br />
anche essere un po' più educata», la rimbeccò Kramisha. «E comunque è per<br />
Zoey. Tieni, daglielo. »<br />
Il foglietto passò di mano in mano fino ad arrivare a me. Come<br />
probabilmente avevano sospettato tutti, si trattava di una poesia. Soffocai<br />
un sospiro.<br />
Neanche mi leggesse nel pensiero, Afrodite sbottò: « Ti Prego, dimmi che<br />
non è un'altra di quelle poesie profetiche. Dea, mi fanno venire un mal di<br />
testa... »<br />
« Meglio fare scorta di aspirina. » Lessi il primo verso, sbattei le<br />
palpebre e poi guardai Afrodite. « Cos'è che hai detto un attimo fa?<br />
Qualcosa riguardo a un'arma? »<br />
« Ha detto che tu per Kalona sei un'arma a doppio ta-Slio. È stato questo a<br />
convincermi a darti la poesia adesso<br />
184<br />
invece di aspettare un momento di privacy. » Lo sguardo penetrante di<br />
Kramisha si puntò su Erik. « Io ho molto più buonsenso di altri e non vado<br />
in giro a sbandierare i fatti miei in pubblico. »<br />
« È il primo verso della poesia: Arma a doppio taglio », spiegai.<br />
« Certo che mette paura », commentò Stevie Rae.<br />
« Già », convenni.<br />
« Cosa vuoi fare al riguardo? » mi chiese Damien.<br />
« Voglio prendere la poesia e, con l'aiuto dei miei amici, scoprirne il<br />
significato. Però voglio farlo a casa », replicai semplicemente.<br />
Damien sorrise e annuì. « Casa. Suona davvero bene. »<br />
Guardai Afrodite. « Tu cosa ne pensi? »<br />
« Penso che mi manca un sacco la doccia Vichy di camera mia », ribatté.<br />
« Dario? » chiesi.<br />
« Dobbiamo tornare indietro prima di concentrarci su come andare avanti. »<br />
« Shaunee? Erin? »<br />
Le gemelle si guardarono, poi Erin rispose: « Si va a casa. Assolutamente<br />
».<br />
«Stevie Rae?»<br />
« Be', prima che decidiate, c'è una cosa che devo dirvi.»<br />
« Okay, spara », le dissi.<br />
Stevie Rae prese un profondo respiro e poi soffiò fuori il fiato<br />
lentamente, come se stesse facendo un test per l'asma. Poi parlò in tono<br />
forte e chiaro, di modo che tutti potessero sentirla: « Ci sono altri<br />
novizi rossi oltre a quelli che vedete qui. Novizi che non si sono<br />
trasformati assieme a me, come hanno fatto loro. Sono ancora cattivi. Io<br />
penso... io penso che possano essere legati a Neferet»-<br />
185<br />
Il suo sguardo si fissò su di me, implorandomi di capire. « Zoey, non ti ho<br />
detto niente prima perché volevo dare loro una possibilità. Pensavo che<br />
avrebbero potuto ritrovare la propria umanità, se li avessi lasciati in<br />
pace a riflettere, o magari che avrei potuto aiutarli. Scusa, Zy, mi<br />
Pagina 62
06 - <strong>tempted</strong><br />
dispiace. Non volevo creare problemi e non ho mai avuto intenzione di<br />
mentirti. »<br />
Non riuscivo proprio a incavolarmi con Stevie Rae. Mi sentivo solo<br />
sollevata che finalmente mi avesse detto la verità. «A volte non puoi dire<br />
agli amici tutto quello che vorresti », commentai.<br />
Il successivo sospiro di Stevie Rae somigliava molto a un singhiozzo. « Oh,<br />
Zy! Allora non mi odi? »<br />
«Certo che no. Anch'io ho dovuto tenere dei segreti piuttosto schifosi,<br />
quindi ti capisco benissimo. »<br />
« Dove sono? » La domanda di Damien sarebbe potuta sembrare brusca, ma il<br />
tono della sua voce era gentile e i suoi caldi occhi marroni erano pieni di<br />
comprensione.<br />
«Sono nei tunnel sotto lo scalo ferroviario. E per questo che ho appena<br />
bloccato la galleria che avevo fatto per portare tutti qui. Non volevo che<br />
gli altri novizi ci seguissero creando problemi alle suore. »<br />
« Avresti dovuto avvertirci ieri sera. Potevamo mettere delle guardie<br />
mentre tutti dormivano », intervenne Dario.<br />
« C'erano dei novizi rossi pericolosi all'altra estremità del tunnel? » La<br />
mano di suor Mary Angela trovò il rosario che portava al collo.<br />
« Oh, sorella, le giuro che non avete corso nessun rischio. Dario, non<br />
serviva mettere delle guardie, te lo assicuro! Quegli altri ragazzi non<br />
sopportano la luce e durante il giorno non si muovono mai, nemmeno<br />
all'interno dei tunnel », si affrettò a spiegare Stevie Rae.<br />
La fronte aggrottata di Dario diceva che avrebbe pre-<br />
186<br />
ferito comunque fare dei turni di guardia. Suor Mary Angela non aprì bocca,<br />
ma le sue dita stavano tormentando le perle del rosario. Fu in quel momento<br />
che mi accorsi che nessuno dei novizi rossi aveva fiatato, quindi guardai<br />
l'unico altro vampiro rosso esistente. « Tu lo sapevi di questi altri<br />
novizi? »<br />
«Io? Diavolo, no. Te lo avrei detto subito», replicò Stark.<br />
« Avrei dovuto dirtelo subito anch'io. Mi dispiace sul serio di non averlo<br />
fatto », disse Stevie Rae.<br />
« So quanto sia duro dire la verità dopo averla nascosta per tanto tempo. »<br />
Mi guardai intorno, cercando con lo sguardo gli altri novizi rossi. « Voi<br />
invece lo sapevate tutti, giusto? »<br />
«Lo sapevamo. Ma non ci piacciono. Portano solo guai », rispose Kramisha.<br />
«E puzzano pure», intervenne la piccola Shannon-compton dal fondo del<br />
tavolo.<br />
« Fanno schifo. E ci ricordano com'eravamo noi », aggiunse Dallas.<br />
«E ne facciamo volentieri a meno di ricordarcelo», commentò il muscoloso<br />
Johnny B.<br />
Riportai l'attenzione su Stevie Rae. « C'è qualcos'altro che mi vuoi dire?<br />
»<br />
« Be', non credo sia furbo da parte nostra tornare nei tunnel sotto lo<br />
scalo ferroviario, perciò andare alla Casa della Notte sembra una buona<br />
soluzione anche a me. » « Allora è deciso. Torniamo a casa », sentenziai.<br />
185<br />
ZOEY<br />
«Senti, Zoey, sono d'accordo con te che noi dobbiamo tornare a casa, ma tua<br />
nonna rimane qui », disse di punto in bianco Afrodite. « Non sappiamo cosa<br />
ci troveremo ad affrontare alla Casa della Notte. »<br />
« Le tue visioni ti hanno mostrato qualcos'altro? » chiesi, seguendo il suo<br />
sguardo fisso su Stevie Rae.<br />
Afrodite scosse lentamente la testa. « No, ti ho raccontato tutto. È solo<br />
un presentimento, tutto qui. »<br />
Stevie Rae fece una risatina nervosa. «Che cacchio, Afrodite, ci sentiamo<br />
tutti un po' tesi e agitati, e mi sembra pure logico. Abbiamo appena<br />
cacciato via un enorme caccolone di mostro, ma non è un buon motivo per far<br />
sclerare Zoey. »<br />
« Senti, zucca campagnola, io non la sto facendo sclerare. Sono solo<br />
prudente », replicò Afrodite.<br />
« E una cosa saggia anticipare i pericoli », commentò pensieroso Dario.<br />
Dato che non c'era niente di male a essere prudenti, stavo per dire che<br />
concordavo con entrambi, ma Stevie Rae mi precedette. « Dario, solo perché<br />
le hai fatto il Giuramento di Guerriero non significa che devi essere<br />
d'accordo con tutto quello che dice », replicò in tono piatto e gelido.<br />
« Cosa? Hai fatto il Giuramento di Guerriero ad Afrodite? » saltò su Stark.<br />
188<br />
« Davvero? » chiese Damien.<br />
« Wow, troppo forte! » commentò Jack.<br />
Dal tavolo dietro di noi, Erik sbuffò in modo sgradevole. « Incredibile che<br />
Pagina 63
06 - <strong>tempted</strong><br />
Zoey te lo abbia lasciato fare! Pensavo ti avrebbe aggiunto alla sua<br />
collezione privata. »<br />
A quel punto ne avevo avuto abbastanza. « Va' all'inferno, Erik! »<br />
strillai.<br />
« Zoey! » mi rimproverò suor Mary Angela.<br />
«Scusi», mormorai.<br />
« Non ti scusare. 'Inferno' non è una parolaccia. È un posto. E c'è gente<br />
che dovrebbe proprio andarci. » Afrodite lanciò un'occhiataccia a Stevie<br />
Rae.<br />
« Come? Non volevi che tutti sapessero di te e Dario? » chiese Stevie Rae<br />
con aria innocente.<br />
« Sono fatti miei », replicò Afrodite.<br />
Kramisha annuì. « Esattamente come dicevo io. Non è giusto mettere in<br />
piazza i fatti personali. » Puntò gli occhi su Stevie Rae. « Tesoro, lo so<br />
che sei la nostra Somma Sacerdotessa e tutto il resto, quindi non intendo<br />
mancarti di rispetto, ma penso che tua mamma ti abbia insegnato a<br />
comportarti meglio di così. »<br />
Stevie Rae sembrò mortificata. « Hai ragione, Kramisha. Ma non pensavo che<br />
fosse un segreto. Voglio dire, prima o poi lo avrebbero saputo tutti<br />
comunque. » Mi sorrise e si strinse nelle spalle. « Un Giuramento di<br />
Guerriero non è esattamente una cosa che si può nascondere. » Si rivolse ad<br />
Afrodite. « Scusami, non volevo farti una carognata. »<br />
« Le tue scuse non m'interessano. Io non sono Zoey. Non ho intenzione di<br />
credere automaticamente a tutto quello che dici. »<br />
« Okay, adesso bastai » gridai.<br />
Parecchi novizi sobbalzarono, colpiti dalla rabbia che trasudava dalle mie<br />
parole.<br />
189<br />
« Questo vale per tutti: non possiamo combattere un male così grande che<br />
potrebbe distruggere il mondo se continuiamo a bisticciare tra noi! Stevie<br />
Rae e Afrodite, superate il fatto che avete un Imprinting e smettetela di<br />
mettervi in imbarazzo a vicenda. » Afrodite sembrò dispiaciuta e Stevie Rae<br />
era addirittura sconvolta, ma continuai: « Stevie Rae, non mi nascondere<br />
più cose importanti, anche se pensi di avere un buon motivo per farlo ».<br />
Guardai dritto in faccia Erik, che si era voltato sulla sedia per fissarmi<br />
incredulo. « Quanto a te... il fatto che tu sia incavolato nero perché ti<br />
ho piantato è l'ultimo dei nostri problemi. »<br />
Stark ridacchiò.<br />
« Non credere di cavartela così, tu! »<br />
Lui sollevò le mani in segno di resa. « Ridevo solo perché Erik il Grande è<br />
stato rimesso al suo posto. »<br />
« Cosa davvero pessima da parte tua, dato che sai benissimo quanto tutta la<br />
questione tra te, Erik e Heath mi faccia soffrire », ribattei.<br />
Il sorriso strafottente di Stark scomparve.<br />
« Dario, pensi di poter guidare l'Hummer fino alla Casa della Notte anche<br />
se fuori c'è un delirio di ghiaccio? »<br />
« Senz'altro », rispose il Guerriero.<br />
« Chi sa cavalcare bene? »<br />
Numerose mani si alzarono di botto, neanche fossi stata una maestra<br />
cattiva.<br />
« Shaunee, tu ed Erin potete riprendere il cavallo con cui siete arrivate.<br />
» Mi guardai intorno osservando i ragazzi che tenevano ancora sollevata la<br />
mano. «Johnny<br />
tu e Kramisha potete montare assieme l'altra giumenta?»<br />
«Sì, certo », replicò lui.<br />
« Stark, tu puoi stare dietro di me su Persefone », sen-<br />
190<br />
tenziai senza nemmeno guardarlo. «Damien, Jack, Heath, Afrodite,<br />
Shannoncompton, Venere e... » Fissai la brunetta novizia rossa di cui<br />
proprio non riuscivo a ricordare il nome.<br />
« Sophie », mi aiutò Stevie Rae con un po' di esitazione, tipo avesse paura<br />
che le staccassi la testa.<br />
«E Sophie, voi andrete assieme a Dario con l'Hum-mer. » Guardai Stevie Rae.<br />
« Tu puoi fare in modo che gli altri novizi rossi ed Erik raggiungano la<br />
Casa della Notte sani e salvi? »<br />
« Se è quello che vuoi, lo farò », replicò pronta. « Bene. Allora finiamo<br />
la colazione e poi torniamo a casa. » Mi alzai e inclusi tutte le suore in<br />
una lunga occhiata. « Ho apprezzato il vostro aiuto più di quanto non sarò<br />
mai in grado di dire. Finché vivrò, le suore benedettine avranno per amica<br />
una Somma Sacerdotessa. » Quindi mi voltai per andarmene.<br />
Stark stava per alzarsi, ma scossi la testa. « Vado a salutare la nonna. Da<br />
sola. »<br />
Pagina 64
06 - <strong>tempted</strong><br />
Capii che la cosa lo aveva ferito, ma si limitò a salutarmi con rispetto,<br />
aggiungendo: « Come desideri, mia signora ».<br />
Ignorando il silenzio che mi lasciavo alle spalle, uscii dalla stanza. Da<br />
sola.<br />
« Allora, u-we-tsi a-ge-hu-tsa, hai fatto arrabbiare tutti? » chiese la<br />
nonna dopo avermi ascoltata sbraitare andando avanti e indietro accanto al<br />
suo letto.<br />
« Non tutti. E non li ho proprio fatti arrabbiare, direi che ho più ferito<br />
i loro sentimenti. »<br />
La nonna mi studiò a lungo e, quando parlò, andò semplicemente dritta al<br />
punto, come al solito. «Non e da te, quindi devi aver avuto un buon motivo<br />
per farlo. »<br />
191<br />
« Sono spaventata e confusa. Ieri mi sentivo una Somma Sacerdotessa. Oggi<br />
sono di nuovo una ragazzina. Ho un sacco di problemi coi ragazzi e una<br />
migliore amica che mi tiene nascoste delle cose. »<br />
« Questo significa che né tu né Stevie Rae siete perfette », commentò la<br />
nonna.<br />
« E se non fosse soltanto questo? E se io fossi una ragazza facile e<br />
superficiale e Stevie Rae fosse diventata malvagia? »<br />
« Solo il tempo dirà se la tua fiducia in Stevie Rae è stata mal riposta. E<br />
dovresti smettere di essere tanto dura con te stessa perché ti senti<br />
attratta da più di un ragazzo. Stai valutando con attenzione le relazioni<br />
della tua vita. Da quanto mi hai detto, l'atteggiamento di Erik era<br />
sgarbato e ossessivo. Molte giovani ci sarebbero passate sopra perché, come<br />
direste voi, lui è così figol Quanto a Heath e Stark, imparerai a trovare<br />
il giusto equilibrio, visto che molte Somme Sacerdotesse lo fanno. Oppure<br />
non sarà così e deciderai che la strada giusta per te è d'impegnarti con un<br />
uomo solo. Però, gioia, hai tanti, tanti anni davanti per poter decidere. »<br />
« Immagino che tu abbia ragione. » «Ma certo che ho ragione. Sono vecchia!<br />
E, dall'alto della mia saggezza, vedo pure che non sono soltanto i ragazzi<br />
e Stevie Rae a preoccuparti. Cos'altro c'è, Zoey-bird? »<br />
« Ho avuto un ricordo. Come A-ya. » La nonna trattenne il fiato, sconvolta.<br />
« Nel ricordo c'era anche Kalona? » « Sì. »<br />
«Ed era brutto o piacevole? »<br />
« Entrambe le cose! È iniziato in modo terrificante ma,<br />
192<br />
più mi avvicinavo ad A-ya, più diventava piacevole Nonna, lei lo amava. E<br />
io lo sentivo. »<br />
La nonna annuì. « Sì, u-we-tsi a-ge-hu-tsa. A-ya era stata creata per<br />
amarlo. »<br />
« Ma mi spaventa e ho paura di perdere il controllo! » gridai.<br />
« Sstt, figlia. Siamo tutti segnati dal nostro passato, ma abbiamo la<br />
possibilità di far sì che quanto abbiamo fatto non determini quanto faremo.<br />
»<br />
« Anche parlando del profondo dell'anima? » «Soprattutto. Domanda a te<br />
stessa da dove provengono i tuoi grandi doni. » « Da Nyx », replicai<br />
subito.<br />
« E la Dea questi doni li ha fatti alla tua anima o al tuo corpo? »<br />
« Alla mia anima, è ovvio. Il corpo è solo un involucro. » La sicurezza<br />
nella mia voce mi stupì. « Devo ricordarmi che adesso è la mia anima, e<br />
trattare A-ya come farei con qualunque ricordo del passato. »<br />
La nonna sorrise. « Ah! Visto? Lo sapevo che avresti trovato una soluzione.<br />
Se impari dagli errori che fai, in questa vita o in un'altra, essi si<br />
trasformano in opportunità. »<br />
Non se i miei errori consentono a Kalona di bruciare il mondo, pensai, e<br />
stavo quasi per dirlo ad alta voce quando la nonna chiuse gli occhi.<br />
Sembrava così stanca e vecchia che mi si annodò lo stomaco. « Scusa, nonna,<br />
mi dispiace di averti scaricato addosso tutte queste cose. »<br />
Lei aprì gli occhi e mi assestò una pacchetta sulla mano. « Non devi mai<br />
dispiacerti di aprirmi il tuo cuore, u-we-tsi a-ge-hu-tsa. »<br />
Le diedi un bacio sulla fronte facendo attenzione a non toccare tagli o<br />
lividi. « Ti voglio bene, nonna. »<br />
193<br />
« Anch'io ti voglio bene, u-we-tsi a-ge-hu-tsa. Va' con la Dea, e con la<br />
benedizione dei nostri antenati. »<br />
La mia mano si era appena posata sulla maniglia della porta quando la sua<br />
voce risuonò nella stanza, forte, sicu-ra e saggia come al solito: « Di'<br />
sempre la verità, u-we-tsi a.ge-hu-tsa. Non scordare mai che, come il<br />
nostro popolo sa da sempre, c'è un profondo potere nelle parole che<br />
esprimono la verità ».<br />
« Farò del mio meglio, nonna. » « Non potrò mai chiederti di più, mia<br />
Pagina 65
06 - <strong>tempted</strong><br />
Zoeybird. »<br />
21<br />
ZOEY<br />
La cavalcata di ritorno alla Casa della Notte fu lenta, strana e<br />
imbarazzante.<br />
Lenta perché, anche se Shaunee e io avevamo evocato il fuoco per scaldare<br />
gli zoccoli dei cavalli, il tragitto fu gelido, scivoloso e difficile.<br />
Strana perché era tutto buio. Ecco cosa succede quando in una città va via<br />
completamente la luce: sembra sbagliata. Lo so che suona semplicistico,<br />
soprattutto detto da una ragazza che si presume essere una figlia della<br />
notte o qualcosa di simile, ma il mondo non è lo stesso quando è avvolto<br />
nelle tenebre.<br />
Infine fu imbarazzante perché Shaunee ed Erin continuavano a guardarmi come<br />
se fossi una bomba pronta a esplodere. Johnny B e Kramisha non mi<br />
rivolgevano la parola e Stark, che stava dietro di me sulla mia splendida<br />
giumenta, Persefone, si sprecava appena a tenermi le mani sui fianchi.<br />
E io? Io volevo soltanto andare a casa.<br />
Dario ci seguiva con l'Hummer, anche se per lui doveva essere una pena<br />
guidare abbastanza piano da non investire i cavalli al trotto. I novizi<br />
rossi, con in testa Stevie Rae ed Erik, chiudevano la processione. A parte<br />
il rombo del motore e lo scalpiccio degli zoccoli, la notte era silen<br />
ziosa, anche se, di quando in quando, un ramo cedeva<br />
195<br />
sotto il peso del ghiaccio e cadeva a terra con un frastuono terribile.<br />
Avevamo già svoltato in Utica Street quando aprii bocca per la prima volta.<br />
« Quindi non mi parlerai mai più? » chiesi a Stark.<br />
« Figurati! »<br />
« Com'è che mi sembra di sentire un 'ma' alla fine della frase? »<br />
Esitò a rispondere e percepivo benissimo quanto fosse teso. Infine emise un<br />
lungo sospiro e disse: « Non so se essere incazzato con te o chiederti<br />
scusa per tutto quel casino in mensa ».<br />
« Il casino non era colpa tua. »<br />
«Sì, questo lo so, ma vedi, so pure che la faccenda di Erik ti ha davvero<br />
ferita. »<br />
A quello non sapevo come replicare.<br />
Cavalcammo in silenzio per un po', finché Stark non si schiarì la voce e<br />
disse: « Sei stata piuttosto dura con gli altri ».<br />
« Mi è sembrata la maniera più veloce per farli smettere di litigare. »<br />
« La prossima volta potresti provare con qualcosa tipo-Ragazzi, smettetela<br />
di litigare!' Non so, magari sono solo io, ma per me ha più senso che<br />
sbraitare contro tutti i tuoi amici. »<br />
Soffocai l'istinto di ribattere che avrei voluto vedere lui/ se era capace<br />
di fare di meglio. Invece riflettei su quanto mi aveva detto. Poteva anche<br />
avere ragione. Mi sentivo un po' uno schifo per aver strillato a tutti,<br />
soprat-tutt0 dato che i « tutti » in questione erano i miei amici. *<br />
Prossima volta cercherò di comportarmi meglio. »<br />
Stark non si mise a esultare. E non si atteggiò nemme-n° duro trattandomi<br />
con sufficienza. Si limitò ad ab-<br />
196<br />
bracciarmi, dicendo: « Il fatto che ascolti davvero gli a^j è una delle<br />
cose che mi piacciono di più di te ».<br />
Mi sentii avvampare le guance per il complimento inatteso. «Grazie.» Feci<br />
scorrere le dita nella criniera fredda e bagnata di Persefone. « Sei<br />
proprio una brava ragazza. »<br />
« Pensavo che ormai ti fossi accorta che sono un maschietto », disse Stark<br />
con un sorrisetto strafottente.<br />
Risi, e la tensione tra noi scomparve.<br />
Le gemelle, Johnny B e Kramisha si voltarono verso di noi sorridendo<br />
esitanti.<br />
« Allora, mmm, tra noi è tutto okay? » chiesi ancora a Stark.<br />
« Tra noi sarà sempre okay. Sono il tuo Guerriero, devo proteggerti.<br />
Qualunque cosa succeda, io sarò lì per te. »<br />
Quando la gola mi si liberò abbastanza da poter parlare, replicai: « Essere<br />
il mio Guerriero potrebbe non rivelarsi sempre un lavoro facile ».<br />
Lui rise, una risata piena e profonda. E fece anche scivolare le braccia<br />
intorno ai miei fianchi. « Zoey, temo che a volte essere il tuo Guerriero<br />
sarà una rottura clamorosa. »<br />
Stavo per fargli notare che forse, magari, chissà, sua madre era una<br />
rottura clamorosa, ma stavo così bene tra le sue braccia! Quindi borbottai<br />
qualcosa riguardo al fatto che diceva solo un sacco di cavoiate e mi<br />
appoggiai a lui.<br />
«Sai, dimenticando per un attimo i disastri che provoca questa bufera, e il<br />
Pagina 66
06 - <strong>tempted</strong><br />
casino della faccenda Kalona-Nefe-ret, tutto questo ghiaccio è una vera<br />
figata. È come se fossimo stati trasportati in una strana terra magica in<br />
cui l'inverno dura tutto l'anno. Un posto dove la Strega Bianca potrebbe<br />
vivere sul serio. »<br />
« Oooh, Il leone, la strega e l'armadio! È davvero un bel film. »<br />
197<br />
Si schiarì la voce. « Non l'ho visto. » « Non lo hai visto? » Sgranai gli<br />
occhi e mi voltai quanto bastava per guardarlo in faccia. « Hai letto il<br />
libro? » « I libri. C.S. Lewis ha scritto più di un libro su Narnia. » «Tu<br />
leggi?» « Certo. »<br />
« Oh! » commentai, sentendomi ottusa (come avrebbe detto mia nonna).<br />
« Che c'è di male? Leggere è bello », replicò sulla difensiva.<br />
«Lo so! È una figata che tu legga. Anzi, a dirla tutta, è molto sexy che tu<br />
legga. » Ed era vero. Adoravo i ragazzi carini che dimostravano anche di<br />
avere un cervello.<br />
«Sul serio? Allora senz'altro t'interesserà sapere che ho appena finito II<br />
buio oltre la siepe. »<br />
Sorrisi e gli diedi una gomitata. « Quello l'hanno letto tutti. »<br />
« Io l'ho letto cinque volte. » « Naah! »<br />
« Eccome. Posso perfino citarne dei pezzi. » « Tutte scempiate. »<br />
E allora Stark, il mio Guerriero grande, grosso e cattivo, alzò la voce, si<br />
lanciò in una pronuncia strascicata da bambina del Sud e disse: « Zio Jack?<br />
Che cos'è una sgualdrina? »<br />
« Non credo proprio che sia la citazione più significativa del libro »,<br />
commentai, ma risi comunque.<br />
« Okay, senti qui: Ancora non è nata quella baldracca spor-ca d una maestra<br />
che mi fa far qualcosa a me! Questa è senza dubbio la mia preferita. »<br />
«James Stark, hai proprio una mente contorta. » Sorridevo e mi sentivo al<br />
caldo e felice quando svoltammo nel Ungo viale che portava alla Casa della<br />
Notte. E stavo<br />
198<br />
giusto pensando che sembrava magica, tutta illuminata e accogliente, quando<br />
mi accorsi che c'era molta più luce del solito. E che quella luce non<br />
veniva dagli edifici della scuola, ma proveniva dal parco, da un punto non<br />
lontano dal tempio di Nyx.<br />
Stark s'irrigidì di colpo.<br />
« Cosa c'è? » chiesi.<br />
« Ferma i cavalli », ordinò.<br />
« Ooooh! » Tirai le briglie, e subito Shaunee e Johnny B m'imitarono.<br />
« Che cosa sta succedendo? » domandai ancora.<br />
« Tieni gli occhi aperti. Sta' pronta a tornare all'abbazia. Se ti dico di<br />
andare, vai, e in fretta anche. Senza aspettarmi! » Stark smontò da<br />
Persefone e iniziò a correre verso l'Hummer.<br />
Mi voltai e vidi che Dario stava già uscendo dal veicolo, mentre Heath<br />
prendeva posto al volante. I due Guerrieri scambiarono qualche parola, poi<br />
Dario chiamò Erik, Stevie Rae e tutti i novizi maschi. Stavo per<br />
raggiungerli anch'io, quando Stark tornò da me.<br />
« Allora, cosa c'è? » domandai.<br />
« Nel parco della scuola c'è qualcosa che brucia. »<br />
« Sai di cosa si tratta? » chiesi a Shaunee.<br />
«No, ma sembra sacro», rispose lei, aggrottando la fronte per concentrarsi<br />
meglio sul suo elemento.<br />
Sacro? Ma che diavolo voleva dire?<br />
Stark afferrò le briglie di Persefone per richiamare la mia attenzione. «<br />
Guarda sotto gli alberi. »<br />
Mi voltai verso la fila di peri da fiore che fiancheggiava la stradina che<br />
portava alla Casa della Notte. C'era qualcosa sotto... sagome<br />
accartocciate. Lo stomaco mi si rivoltò quando capii cosa stavo guardando.<br />
« Raven Mocker. »<br />
« Sono morti, tesoro », mi rassicurò Kramisha.<br />
199<br />
«Dobbiamo controllare. Dobbiamo esserne sicuri», disse Stevie Rae.<br />
« Subito. » Dario s'infilò le mani in tasca per tirare fuori due coltelli.<br />
« Stark, tu resta con Zoey. » Quindi si diresse verso gli alberi, seguito<br />
da Erik e da Stevie Rae.<br />
Non ci misero molto.<br />
« Sono tutti morti », gridò Dario dopo averli controllati uno a uno.<br />
Quando il gruppo si riunì, non potei non notare quanto fosse pallida Stevie<br />
Rae. « Ti senti bene? » le chiesi.<br />
Lei mi fissò, sbigottita. « Sì, sì. È solo... » La sua voce si spense e lo<br />
sguardo tornò ai raccapriccianti fagotti sotto gli alberi.<br />
« È che puzzano, tesoro », intervenne Kramisha.<br />
Pagina 67
06 - <strong>tempted</strong><br />
La guardammo tutti.<br />
«È la verità. Quei Raven Mocker nel sangue hanno qualcosa di schifoso. »<br />
«Sì, hanno un odore strano. Lo so perché sono stata io a ripulire il<br />
giardino dell'abbazia dai resti di quelli uccisi da Dario. » Stevie Rae<br />
aveva parlato in fretta, come se l'argomento la mettesse a disagio.<br />
« Ecco cos'era l'odore che ti avevo sentito addosso! » Ero sollevata per<br />
aver finalmente identificato quello strano puzzo.<br />
« Sentite, ora dobbiamo valutare bene il da farsi: non sappiamo cosa stia<br />
succedendo là dentro. » Dario fece un cenno in direzione del parco della<br />
scuola e delle fiamme che ne illuminavano la parte centrale.<br />
« Cosa c'è? La scuola è davvero in fiamme? » Fu Stevie Rae a parlare, ma lo<br />
pensavamo tutti.<br />
« Ve lo posso dire io cos'è. »<br />
Quella voce fece sobbalzare tutti, eccetto le tre giumente, il che avrebbe<br />
dovuto farmi capire subito a chi ap-<br />
200<br />
parteneva l'ombra accanto al maneggio. « È una pira funebre», spiegò<br />
Lenobia, insegnante di Studi Equestri, nonché uno dei pochi vampiri adulti<br />
che erano rimasti al nostro fianco dopo che Kalona e Neferet si erano<br />
impossessati della scuola.<br />
Andò diretta a salutare i cavalli, ignorando noi finché non si fu accertata<br />
che i tre animali stessero bene. Infine, alzando lo sguardo dal muso di<br />
Persefone, disse: « Ben trovata, Zoey ».<br />
« Ben trovata. »<br />
« Lo hai ucciso? »<br />
Scossi la testa. « Lo abbiamo solo scacciato. La poesia di Kramisha diceva<br />
la verità. Quando noi cinque ci siamo unite, siamo state in grado di<br />
bandirlo con la forza dell'amore. Ma per chi... »<br />
« Neferet è morta o è soltanto scappata con lui? » m'interruppe lei.<br />
« È scappata. Ma per chi è la pira funebre? » Non ce la facevo più ad<br />
aspettare una risposta.<br />
Gli splendidi occhi grigio-azzurri di Lenobia si fissarono nei miei. «<br />
Anastasia Lankford è morta. L'ultimo gesto del figlio prediletto di Kalona,<br />
Rephaim, prima di chiamare a sé i suoi fratelli per seguirvi all'abbazia, è<br />
stato tagliarle la gola. »<br />
21<br />
ZOEY<br />
Stevie Rae era rimasta senza fiato per l'orrore e anche tutti gli altri<br />
trattennero il respiro, sconvolti.<br />
Dario però non ebbe la minima esitazione. « È rimasto ancora qualche Raven<br />
Mocker vivo, qui? »<br />
« Nessuno. Che le loro anime possano marcire in eterno nelle profondità più<br />
buie dell'Aldilà», replicò dura Lenobia.<br />
« È morto qualcun altro? » chiesi.<br />
« No, anche se ci sono molti feriti. L'infermeria è piena. Neferet era la<br />
nostra unica guaritrice, e adesso che lei è... » La voce di Lenobia si<br />
spense.<br />
« Allora Zoey deve andare da loro », sentenziò Stark.<br />
Lenobia e io lo guardammo con la fronte aggrottata, perplesse. «Io? Ma<br />
sono...»<br />
«... sei la cosa più vicina a una Somma Sacerdotessa che abbiamo. E, se<br />
alla Casa della Notte ci sono vampiri e novizi feriti, hanno bisogno della<br />
loro Somma Sacerdotessa », spiegò Stark con grande semplicità.<br />
«Soprattutto se ha un'affinità con lo spirito. Non c'è dubbio che potrai<br />
contribuire ad alleviare le loro sofferenze », aggiunse Dario.<br />
Lenobia si scostò dal viso una ciocca di capelli biondi. « Avete ragione, è<br />
ovvio. Scusatemi. La morte di Stasia mi ha colpita molto e non riesco a<br />
pensare con chiarezza. »<br />
202<br />
Tentò di sorridermi, anche se il risultato parve più una smorfia triste. «<br />
Zoey, abbiamo bisogno del tuo aiuto. »<br />
« Farò tutto quello che posso. » Avevo cercato di sembrare sicura di me, ma<br />
la verità era che solo l'idea di vedere dei vampiri feriti mi faceva<br />
ribaltare lo stomaco.<br />
«Ci daremo da fare tutti. Se un'affinità può essere d'aiuto, magari cinque<br />
saranno cinque volte più utili», intervenne Stevie Rae.<br />
« Magari », commentò Lenobia, sempre triste e confusa.<br />
« Riporterà la speranza. »<br />
Abbassai lo sguardo stupita e vidi Afrodite avvicinarsi e prendere Dario<br />
sottobraccio.<br />
Lenobia le rivolse un'occhiata scettica. « Sai, Afrodite, temo che ti<br />
accorgerai presto che le cose sono cambiate alla Casa della Notte. »<br />
Pagina 68
06 - <strong>tempted</strong><br />
«Non c'è problema. Stiamo diventando bravi ad affrontare i cambiamenti »,<br />
replicò lei.<br />
«Già, 'cambiamento' è quasi la nostra parola d'ordine », intervenne<br />
Kramisha mentre parecchi altri ragazzi facevano cenni di approvazione.<br />
Ero così orgogliosa di loro che a momenti mi mettevo a piangere. « Credo<br />
proprio che siamo pronti a tornare a casa. »<br />
« Casa », ripetè Lenobia in tono dolce e triste. « Allora seguitemi in<br />
quella che è diventata la nostra casa. » Si voltò, schioccò la lingua e,<br />
istantaneamente, le tre giumente la seguirono senza che noi dovessimo fare<br />
niente.<br />
Dall'ingresso principale ci spostammo nel parcheggio/ dove Dario aveva<br />
detto a Heath di aspettarci con l'Hum-mer, e smontammo da cavallo. Il lato<br />
dell'edificio che ospitava gli alloggi dei professori e l'infermeria ci<br />
bloccava la vista della zona centrale del parco, perciò scorgevamo soltanto<br />
alcune ombre danzanti create dalle fiamme-<br />
203<br />
A parte gli schiocchi del legno che bruciava, nella scuola regnava il<br />
silenzio più assoluto.<br />
« Non va bene per niente », disse sottovoce Shaunee. « Cosa? » le chiesi.<br />
« In quelle fiamme percepisco tanta tristezza. Non va bene per niente »,<br />
ripetè.<br />
«Shaunee ha ragione. Porto i cavalli in scuderia. Volete venire con me o<br />
preferite andare... » La voce di Lenobia si spense di nuovo, mentre il suo<br />
sguardo si spostava sulle ombre guizzanti che il fuoco disegnava contro i<br />
rami delle vecchie querce al centro del parco.<br />
« Andiamo », risposi indicando la luce delle fiamme. « Tanto vale<br />
affrontare subito la dura realtà. »<br />
« Vi raggiungo non appena ho finito di occuparmi dei cavalli. » Lenobia<br />
scomparve nell'oscurità seguita dalle tre giumente.<br />
La mano di Stark sulla mia spalla era calda e forte. « Ricordati, Kalona se<br />
n'è andato, portandosi via Neferet. Questo lascia a te il compito di<br />
gestire novizi e vampiri, cosa che dovrebbe risultare semplice, dopo tutto<br />
quello che hai passato. »<br />
Heath mi si avvicinò sull'altro lato. « Ha ragione. Perfino aiutare novizi<br />
e vampiri feriti non è terribile quanto affrontare Neferet e Kalona. »<br />
«E casa nostra, nonostante quello che è successo», sentenziò Dario.<br />
« Già, casa nostra. Ed è ora che ce la riprendiamo », aggiunse Afrodite.<br />
«Okay, vediamo che razza di casini ci ha lasciato Neferet», sbottai. Mi<br />
allontanai da Stark e da Heath, precedendo tutti sul vialetto che girava<br />
intorno alla bella fontana di fronte agli alloggi degli insegnanti, con le<br />
porte lngresso di legno tanto simili a quelle di un castello,<br />
204<br />
per poi passare davanti alla torretta che in realtà era il centro<br />
multimediale. Infine la zona centrale del parco entrò nel nostro campo<br />
visivo.<br />
« Oh, Dea! » esclamò Afrodite, senza fiato.<br />
D'istinto, i miei piedi si fermarono: la scena era così orribile che non<br />
riuscivo più a fare un altro passo. Benché stesse bruciando da parecchio,<br />
si distingueva ancora la struttura della pira funebre, formata da un enorme<br />
mucchio di legna sistemato tutt'intorno a un tavolo da picnic, sempre di<br />
legno. Anche il corpo era ancora riconoscibile: la bellissima professoressa<br />
Anastasia, la moglie del nostro maestro di scherma, Dragone Lankford, era<br />
stata vestita con un abito lungo e vaporoso e coperta con un sudario di<br />
lino bianco. Che cosa orribile! Anastasia aveva le braccia incrociate sul<br />
petto e i lunghi capelli erano sollevati e crepitavano nel fuoco.<br />
Un suono terribile, come il pianto di un bambino col cuore spezzato,<br />
squarciava la notte, e il mio sguardo, che fino a quel momento era rimansto<br />
fisso sulla pira, si spostò su un punto accanto al tavolo: Dragone Lankford<br />
era in ginocchio, con la testa china, ma i lunghi capelli che gli coprivano<br />
il viso non riuscivano comunque a nascondere le lacrime. Accanto a lui<br />
c'era Shadowfax, il suo immenso Maine Coon. Tra le sue braccia, invece,<br />
c'era una piccola gattina bianca che miagolava e si dimenava nell'apparente<br />
tentativo di gettarsi nel fuoco con la sua vampira.<br />
« È Ginevra, la gatta di Anastasia. » Mi portai una mano alle labbra per<br />
soffocare un singhiozzo.<br />
Shaunee si allontanò in fretta da noi e raggiunse la pira, avvicinandosi<br />
molto più di quanto chiunque altro avrebbe potuto fare. Nello stesso<br />
momento, Erin si mise al fianco di Dragone e, mentre Shaunee sollevava le<br />
brac-<br />
205<br />
eia e diceva ad alta voce: « Fuoco! Vieni a me! » udii Erin mormorare la<br />
stessa richiesta all'acqua, il suo elemento.<br />
Pagina 69
06 - <strong>tempted</strong><br />
La pira fu immediatamente avvolta da una spessa cortina di fiamme che la<br />
schermò alla vista, mentre Dragone fu circondato da una fresca foschia che<br />
mi fece venire in mente un velo di lacrime.<br />
Damien si avvicinò a Erin. « Vento, vieni a me », disse, e mandò una brezza<br />
delicata a soffiare via il terribile puzzo di carne bruciata.<br />
Stevie Rae raggiunse Damien. «Terra, vieni a me.»<br />
Subito il vento che aveva spinto via l'odore di morte si riempì dei<br />
delicati profumi dei campi, che mi portarono immagini di primavera, di<br />
boccioli in fiore e dei prati verdeggianti della nostra Dea.<br />
Sapevo che la mossa successiva toccava a me. Piena di tristezza, raggiunsi<br />
Dragone e gli posai una mano sulla spalla scossa dai singhiozzi. Poi<br />
sollevai l'altro braccio e dissi: « Spirito, vieni a me ». Quando percepii<br />
la splendida ondata di energia che indicava la risposta dell'elemento alla<br />
mia chiamata, continuai: « Spirito, tocca Dragone. Allevia la sua<br />
sofferenza, così come quella di Ginevra e di Shadowfax. Fa' che il loro<br />
dolore diventi sopportabile ». Poi mi concentrai, spingendo lo spirito<br />
verso il vampiro e i due gatti sconvolti.<br />
Ginevra smise di miagolare. Sentii Dragone irrigidirsi, poi, lentamente,<br />
sollevò la testa e i suoi occhi si fissarono nei miei. Sul viso aveva dei<br />
graffi terribili e sopra l'occhio sinistro c'era una profonda ferita:<br />
l'ultima volta che lo avevo visto, si stava battendo contro tre Raven<br />
Mocker.<br />
« Benedetta sia, Dragone », mormorai.<br />
«Sacerdotessa, come potrà mai essere sopportabile?» Aveva la voce roca e<br />
sembrava distrutto.<br />
Provai un istante di panico, un istante di: ho diciassette<br />
206<br />
anni! Non posso certo aiutarlo! Poi, come in un cerchio perfetto, per un<br />
attimo lo spirito tornò a me per poi riposarsi su Dragone, e io trassi<br />
forza dal mio elemento. « La rivedrà. Lei è con Nyx adesso. L'aspetterà nei<br />
campi della Dea, oppure la sua anima rinascerà e vi ritroverete in questa<br />
vita. Lo può sopportare perché sa che lo spirito non ha mai fine. Noi non<br />
abbiamo mai fine. »<br />
« Li avete sconfitti? Quei mostri se ne sono andati? »<br />
« Kalona e Neferet se ne sono andati. E anche i Raven Mocker », lo<br />
rassicurai.<br />
« Bene... bene... » Dragone chinò la testa e sussurrò una preghiera a Nyx,<br />
chiedendole di prendersi cura della sua amata fino al giorno in cui si<br />
sarebbero rincontrati.<br />
Gli strinsi la spalla, poi, sentendomi un'intrusa, mi allontanai per<br />
lasciarlo da solo col suo immenso dolore.<br />
« Benedetta sia, Sacerdotessa », mi disse Dragone senza alzare la testa.<br />
Probabilmente avrei dovuto rispondere con qualcosa di saggio e maturo, ma<br />
ero in preda a così tante emozioni da non riuscire a parlare.<br />
All'improvviso, Stevie Rae mi fu accanto, e poi anche Damien. Erin si<br />
allontanò da Dragone per raggiungermi e Shaunee comparve vicino a lei.<br />
Restammo lì in rispettoso silenzio, formando una sorta di cerchio, mentre<br />
il fuoco ravvivato dalla magia di Shaunee si portava via quanto restava del<br />
guscio mortale di Anastasia.<br />
Intorno a noi, il silenzio era spezzato solo dal crepitio delle fiamme e<br />
dalle preghiere mormorate da Dragone. E in quel momento mi colpì un<br />
pensiero terribile. Mi guardai in giro: la pira era stata posta al centro<br />
del vialetto lastricato che portava dal tempio di Nyx all'edificio<br />
principale della scuola. Era stata una buona scelta da parte di Dragone,<br />
perché c'era tutto lo spazio necessario sia per<br />
207<br />
fiamme, sia per ospitare gli altri professori e i novizi che avrebbero<br />
dovuto essere lì, al suo fianco, a pregare per lui e per Anastasia,<br />
testimoniando in silenzio il loro affetto e sostegno.<br />
« Non c'è nessun altro qui con lui », sussurrai, in modo che l'insegnante<br />
di scherma non udisse il mio tono disgustato. « Dove diavolo sono tutti? »<br />
« Non dovrebbe stare qui da solo. Non è giusto », convenne Stevie Rae<br />
asciugandosi le lacrime.<br />
« Io sono rimasta con lui finché non ho sentito arrivare i cavalli »,<br />
intervenne Lenobia, che ci raggiunse correndo. «Ma... e tutti gli altri? »<br />
domandai. Lenobia scosse la testa, disgustata almeno quanto me. « I novizi<br />
sono in dormitorio. I professori nelle loro stanze. Tutti gli altri sono in<br />
infermeria... tutti quelli che avrebbero voluto stargli accanto, tanto per<br />
chiarire. »<br />
« Ma non ha senso. Com'è possibile che studenti e professori non vogliano<br />
stargli vicino? » La mia mente proprio non riusciva ad afferrare la<br />
situazione.<br />
Pagina 70
06 - <strong>tempted</strong><br />
« Kalona e Neferet se ne saranno anche andati, ma il loro veleno è rimasto<br />
», disse Lenobia in modo enigmatico.<br />
«Tu devi andare in infermeria», saltò su Afrodite spuntandoci alle spalle.<br />
Notai che il suo sguardo non si posava mai sulla pira né su Dragone.<br />
« Vai. Rimango io qui con lui », disse Lenobia. « Restiamo anche noi »,<br />
intervenne Johnny B. « Era il mio insegnante preferito prima che, sì,<br />
capite... »<br />
Capivo. Johnny B intendeva prima che morisse e poi tornasse da non-morto.<br />
« Rimarremo tutti con lui, tesoro. Non è giusto che stia qui da solo, e tu<br />
e il tuo cerchio avete da fare. » Kramisha fece un cenno con la testa in<br />
direzione dell'infermeria. « Venite », gridò, e il resto dei novizi rossi<br />
uscì dall'ombra<br />
208<br />
per mettersi al fianco di Dragone, creando un cerchio intorno alla pira.<br />
« Rimango anch'io. » Jack piangeva come una fontana, ma non esitò a<br />
prendere posto nel cerchio.<br />
Duchessa era vicino a lui, come sempre, coda e orecchie basse, quasi<br />
capisse realmente la situazione. Senza aprire bocca, Erik si avvicinò a<br />
Jack e poi Heath mi stupì colmando lo spazio vuoto vicino a Erik. Mi fece<br />
un solenne cenno di assenso, quindi chinò la testa.<br />
Non ero certa di essere in grado di parlare, perciò mi limitai a voltarmi<br />
e, assieme al mio cerchio, ad Afrodite, a Stark e a Dario, rientrai nella<br />
Casa della Notte.<br />
21<br />
ZOEY<br />
L'infermeria della scuola non era molto grande. Si trovava al piano terra<br />
dell'edificio che ospitava gli alloggi dei professori e in realtà disponeva<br />
unicamente di tre stanzette tipo ospedale, perciò non c'era da stupirsi che<br />
non ci stessero tutti i feriti e fossero stati aggiunti lettini di fortuna<br />
e materassi in corridoio. I ragazzi ci guardarono stupefatti quando il mio<br />
gruppo e io ci fermammo all'ingresso.<br />
« Zoey? »<br />
Alzai lo sguardo per non fissare i feriti - e non annusare l'odore di<br />
sangue che aleggiava nell'aria intorno a noi - e vidi due vampire avanzare<br />
di corsa verso di me. Erano le assistenti di Neferet, una sorta<br />
d'infermiere, e, con un enorme sforzo, ricordai che la bionda alta si<br />
chiamava Sapphire e l'altra, più bassina e di origine asiatica, Margareta.<br />
« Sei ferita anche tu? » chiese Sapphire scrutandomi in fretta dalla testa<br />
ai piedi.<br />
« No, sto bene. Stiamo tutti bene », la rassicurai. « A dire il vero, siamo<br />
venuti per dare una mano. »<br />
« Senza un guaritore, abbiamo già fatto tutto il possibile Per loro »,<br />
replicò brusca Margareta. « Nessuno dei novizi e in immediato pericolo di<br />
vita, anche se non si può mai sapere che effetto hanno le ferite sulla<br />
Trasformazione, quindi è sempre possibile che diversi di loro... »<br />
210<br />
« Okay, d'accordo, abbiamo capito. » La bloccai prima che potesse dire «<br />
muoiano » ad alta voce davanti ai diretti interessati. Cavolo, che tatto!<br />
« Sappiamo di non avere grandi capacità in campo medico, ma il nostro<br />
cerchio è potente e potrebbe riuscire ad alleviare le sofferenze dei feriti<br />
», spiegò Damien.<br />
« Qui non c'è nessun altro dei novizi illesi », disse Sap-phire, come se ci<br />
fosse un motivo per cui anche noi non avremmo dovuto essere lì.<br />
« Nessun altro dei novizi ha un'affinità con gli elementi », replicai.<br />
« Abbiamo davvero fatto tutto il possibile », ripetè gelida Margareta.<br />
«Senza una Somma Sacerdotessa... »<br />
« Noi ce l'abbiamo una Somma Sacerdotessa », la interruppe Stark. « Perciò<br />
è ora che vi facciate da parte e lasciate che lei e il suo cerchio aiutino<br />
questi ragazzi. »<br />
« Già, levatevi di torno », sbottò Afrodite.<br />
Le due vampire si allontanarono, anche se percepivo benissimo le loro<br />
gelide occhiate di disapprovazione.<br />
« Ma che problema hanno? » chiese a bassa voce Afrodite mentre percorrevamo<br />
il corridoio.<br />
« Non ne ho idea. In realtà neanche le conosco », risposi.<br />
« Io sì », intervenne Damien. « In terza ho fatto il volontario in<br />
infermeria. Sono sempre state burbere. Pensavo fosse perché dovevano<br />
occuparsi dei novizi che rifiutavano la Trasformazione. »<br />
« Burbere? » s'informò Shaunee.<br />
« Puoi tradurre, Stevie Rae? » chiese Erin.<br />
« 'Burbero' significa 'scontroso e severo'. Certo che dovreste proprio<br />
leggere di più. »<br />
Pagina 71
06 - <strong>tempted</strong><br />
« Stavo giusto per dirlo io », intervenne Stark.<br />
Damien sospirò.<br />
Può sembrare incredibile, ma dovetti soffocare un sor-<br />
211<br />
riso. Le circostanze erano pessime, ma il fatto che i miei amici fossero<br />
quelli di sempre faceva sembrare tutto un pochino più sopportabile.<br />
« Branco di sfigati, concentratevi. Siamo qui per aiutare i novizi. Burbera<br />
Uno e Burbera Due non sono importanti », sentenziò Afrodite.<br />
« Citazione dal Gatto e il cappello matto del Dr. Seuss.* Mi piace»,<br />
commentò Stark lanciandomi un'occhiata con sorrisetto supersexy da<br />
mettimi-pure-alla-prova-tan-to-io-leggo-da-sempre.<br />
Afrodite lo guardò male. «Ho detto 'concentratevi', non 'corteggiatevi'. »<br />
« Stevie Rae? » chiamò un ragazzo da una brandina in fondo al corridoio,<br />
interrompendoci.<br />
« Drew? Drew, stai bene? Cos'è successo? Ti sei rotto il braccio? » Stevie<br />
Rae corse da lui.<br />
Il novizio aveva un braccio fasciato, un occhio gonfio e livido e il labbro<br />
spaccato, ma riuscì comunque a sorriderle. « Sono proprio contento che tu<br />
non sia più morta. »<br />
Lei sogghignò. « Anch'io, sai? E non consiglio a nessuno tutto il casino<br />
del morire e poi non-morire, perciò riposati e guarisci. » Poi tornò seria<br />
e riportò lo sguardo sulle ferite del ragazzo, affrettandosi ad aggiungere:<br />
« Ma tu non corri questo rischio. Tranquillo, ti riprenderai benissimo ».<br />
« Non è niente di grave. Il braccio non è nemmeno rotto. Si è solo lussato<br />
mentre lottavo con un Raven Mock-er. »<br />
« Ha cercato di salvare Anastasia. »<br />
Cercai con lo sguardo la proprietaria della voce, che<br />
* Stark si riferisce a Coso Uno e Coso Due, personaggi che compaiono nella<br />
favola. (N.d.T.)<br />
212<br />
sembrava arrivare dalla stanza accanto. La porta era aperta e vidi una<br />
novizia semisdraiata a letto e con un braccio appoggiato su uno di quei<br />
vassoi di metallo che si usano in ospedale. L'avambraccio era tutto<br />
bendato. E aveva anche una brutta ferita che partiva dal collo per poi<br />
sparire sotto la camicia da notte. « E ce l'aveva quasi fatta. Drew era<br />
quasi riuscito a salvare Anastasia. » « 'Quasi' non basta », replicò lui. «<br />
'Quasi' è meglio di quanto ha fatto la maggior parte dei novizi », ribatté<br />
la ragazza. « Tu almeno ci hai provato. »<br />
« Cosa diavolo è successo, Deino? » Afrodite mi superò ed entrò nella<br />
stanza.<br />
Ecco chi era! Lei e altre due sue amiche, Enio e Pefredo (che avevano preso<br />
il nome delle Graie, sorelle delle Gorgoni), avevano fatto parte della<br />
cerchia ristretta di super-stronze di Afrodite prima che io arrivassi alla<br />
Casa della Notte e che, come aveva detto la stessa Afrodite, la sua vita<br />
implodesse. Mi preparai a sentire una rispostaccia, visto che nessuna delle<br />
« amiche » di Afrodite le era rimasta vicino dopo che lei era uscita dalle<br />
grazie di Neferet e io l'avevo sostituita a capo delle Figlie Oscure. Per<br />
fortuna Deino non fu affatto antipatica, anche se sembrò frustrata e<br />
decisamente incavolata. « Non è successo niente. Cioè, non è successo<br />
niente ai novizi che non hanno opposto resistenza a quei maledetti corvacci<br />
schifosi. Noi » - indicò i presenti in infermeria - « ci siamo opposti. E<br />
così hanno fatto anche Dragone e Anastasia. »<br />
«Hanno assalito la professoressa Anastasia mentre Dragone lottava contro un<br />
gruppetto di Raven Mocker. Era troppo lontano per poterla aiutare. Non ha<br />
nemmeno visto cosa succedeva », intervenne Drew. « Io gliene ho<br />
213<br />
tolto di dosso uno, ma me ne è spuntato un secondo alle<br />
spalle. »<br />
« E io l'ho afferrato. » Deino indicò dall'altra parte del corridoio. « Ian<br />
ha cercato di aiutarmi quando quel mostro mi ha attaccata, ma il Raven<br />
Mocker gli ha spezzato la gamba come se fosse stata un rametto. »<br />
Infilai la testa nella stanza che aveva indicato Deino. «Ian Bowser?»<br />
« Sì, sono io », rispose un ragazzo con una gamba sollevata e ingessata<br />
fino all'inguine. Era piuttosto carino, anche se un po' ossuto e<br />
decisamente troppo pallido.<br />
« Ha l'aria di fare un gran male », commentai. Lo conoscevo perché<br />
frequentavamo assieme il corso di recitazione e lui si era preso una cotta<br />
clamorosa per la nostra insegnante, la professoressa Nolan, prima che<br />
venisse uccisa.<br />
« Sono stato meglio », replicò abbozzando un sorriso.<br />
« Già, tutti siamo stati meglio », intervenne una ragazza su una barella in<br />
fondo al corridoio.<br />
Pagina 72
06 - <strong>tempted</strong><br />
« Hanna Honeyyeager! Non ti avevo vista », saltò su Damien, girandomi<br />
intorno per raggiungerla. Capivo perché non l'aveva notata prima: era<br />
coperta da un enorme piumone bianco, in cui si mimetizzava perfettamente.<br />
Sul serio, era la persona più bianca che avessi mai visto, una di quelle<br />
bionde con la pelle così chiara che non si abbronzano mai e il colorito<br />
rosa sulle guance le fa sembrare sempre stupite o in imbarazzo. La<br />
conoscevo solo Per via di Damien. Loro parlavano spesso di fiori, visto<br />
che, a quanto pareva, lei aveva il pollice verde, e mi ricordavo anche che<br />
la chiamavano tutti con nome e cognome, hpo Shannoncompton, solo che in<br />
questo caso non li legavano assieme.<br />
« Tesoro, cosa ti è successo? » Damien si chinò su di lei e Ie prese la<br />
mano.<br />
214<br />
La testolina bionda della ragazza era fasciata e sulla benda, vicino alla<br />
fronte, c'era una grande macchia di sangue. « Quando la professoressa<br />
Anastasia è stata aggredita, ho gridato contro i Raven Mocker. Un sacco»,<br />
spiegò.<br />
« Ha una voce acutissima », intervenne qualcuno dall'ultima stanza, che io<br />
non riuscivo a vedere.<br />
« Be', a quanto pare ai Raven Mocker le voci acute non piacciono e uno di<br />
loro mi ha messa fuori combattimento », riprese Hanna Honeyyeager.<br />
« Frena un attimo. » Erin si diresse decisa verso il ragazzo che aveva<br />
parlato. « Sei tu, T.J.? »<br />
« Erin! »<br />
« Oh. Mia. Dea! » squittì Erin precipitandosi nella stanza.<br />
Appena dietro di lei, Shaunee strillò: « Cole? Come sta Cole? »<br />
« Lui non si è opposto ai Raven Mocker », rispose T.J.<br />
La sua voce era così tesa che bloccò Shaunee sulla soglia, neanche fosse<br />
stata schiaffeggiata in piena faccia. « Non si è opposto? Ma... » balbettò<br />
confusa all'ennesima potenza.<br />
« Oh, merda! Ma guarda le tue mani! » esclamò Erin.<br />
« Mani? » ripetei.<br />
« T.J. fa pugilato. Agli ultimi Giochi Estivi ha battuto perfino i vampiri<br />
adulti », spiegò Drew. « Ha cercato di stendere Rephaim, ma le cose non<br />
sono andate come si aspettava e il Raven Mocker gli ha fatto a pezzi le<br />
mani. »<br />
« Oh, Dea, no », bisbigliò Stevie Rae, le parole piene di orrore.<br />
Fuori della stanza di T.J., Shaunee sembrava non sapere cosa fare, il che<br />
mi fece venire una brutta sensazione. Cole e T.J. erano molto amici e,<br />
prima che il mondo croi-<br />
215<br />
lasse, uscivano con le gemelle, T.J. con Erin e Cole con Shaunee. Quei<br />
quattro stavano sempre assieme e riuscivo a pensare soltanto: « Com'è<br />
possibile che uno si sia opposto ai Raven Mocker e l'altro no? »<br />
« È esattamente quello che vorrei sapere anch'io. » Non mi ero resa conto<br />
di aver parlato ad alta voce finché non udii il commento di Dario.<br />
Gli rispose l'ultima ragazza presente in corridoio. « E successo e basta.<br />
Le scuderie hanno preso fuoco e Neferet e Kalona hanno sclerato. I Raven<br />
Mocker sono impazziti. Se stavi lontano da loro non ti facevano niente,<br />
quindi noi ci siamo tenuti tutti a distanza, finché uno non ha afferrato la<br />
professoressa Anastasia. A quel punto noi abbiamo cercato di aiutarla, ma<br />
la maggior parte dei novizi è scappata in dormitorio. »<br />
Guardai la ragazza, che aveva dei bellissimi capelli rossi e gli occhi di<br />
un azzurro stupendo. Entrambi i suoi bicipiti erano bendati e aveva un lato<br />
del viso gonfio e livido. Potevo giurare di non averla mai vista prima. « E<br />
tu chi sei? » chiesi.<br />
« Mi chiamo Red. » Fece un sorriso timido e si strinse nelle spalle. «Be',<br />
il perché del mio nome è ovvio, comunque... mmm, voi non mi conoscete<br />
perché sono appena stata Segnata. Giusto prima che scoppiasse la tempesta<br />
di ghiaccio. La professoressa Anastasia era la mia mentore. » Deglutì con<br />
forza e ricacciò indietro le lacrime.<br />
« Mi dispiace tanto. » Doveva essere stato davvero orribile per lei<br />
ricevere il Marchio - e di conseguenza dover abbandonare tutto ciò che<br />
conosceva - per finire in mezzo a quell'immenso disastro.<br />
« Anch'io ho cercato di aiutarla », riprese Red, mentre Ur*a lacrima le<br />
rigò la guancia. L'asciugò e fece una smorfia per il dolore che le aveva<br />
causato il movimento del<br />
216<br />
braccio. « Ma quell'enorme Raven Mocker mi ha ferita e poi mi ha sbattuta<br />
contro un albero. Non ho potuto fare altro che guardare quando lui... » La<br />
voce le si spezzò in un singhiozzo.<br />
« Nessuno dei professori è venuto a darvi una mano? » chiese Dario in tono<br />
Pagina 73
06 - <strong>tempted</strong><br />
brusco, anche se era più che evidente che la sua rabbia non fosse diretta a<br />
Red.<br />
«I Raven Mocker erano semplicemente sovraeccitati perché Neferet e il suo<br />
consorte erano molto scossi e i professori sapevano che era meglio non<br />
agitarli ulteriormente », disse Sapphire dall'ingresso dell'infermeria dove<br />
si trovavano lei e Margareta.<br />
Incredula, mi voltai ad affrontarla. «Erano semplicemente sovraeccitati? Mi<br />
prende in giro? Quei mostri stavano attaccando i novizi della Casa della<br />
Notte e nessuno di voi ha fatto niente perché non volevate agitarli? »<br />
« Imperdonabile! » sbottò Dario con una foga davvero insolita per lui.<br />
« E cosa mi dice di Dragone e della professoressa Anastasia? È chiaro che<br />
loro non credessevano affatto alla vostra teoria del non-facciamoli-agitare<br />
», intervenne Stark.<br />
« Tu dovresti sapere meglio di tutti quello che è successo, James Stark. Mi<br />
ricordo che eri molto vicino a Neferet e a Kalona. Te ne sei perfino andato<br />
dalla scuola assieme a loro », replicò viscida Margareta.<br />
Stark fece un passo verso di lei, gli occhi che cominciavano a splendere di<br />
un pericoloso colore rosso. Lo presi per il polso. « No! Litigare tra noi<br />
non è il sistema giusto per superare tutto questo! » Poi mi rivolsi alle<br />
due vam-pire. « Stark ha lasciato la scuola assieme a Neferet e Kalona<br />
perché sapeva che loro stavano per aggredire me e Afrodite e Damien e<br />
Shaunee ed Erin e un'intera abbazia piena di suore. » A ogni e avevo fatto<br />
un passo verso Sap-<br />
217<br />
phire e Margareta, e sentivo la forza dello spirito vorti-carmi<br />
pericolosamente intorno.<br />
E lo percepirono anche loro, perché barcollarono indietro, allontanandosi<br />
da me.<br />
Mi fermai e cercai di calmarmi, abbassando la voce. « Lui si è messo al<br />
nostro fianco contro di loro. Neferet e Kalona non sono quelli che credete<br />
voi. Sono un pericolo per tutti. Ma in questo momento non ho proprio tempo<br />
di star qui a convincervi di qualcosa che sarebbe dovuto risultare evidente<br />
nell'attimo stesso in cui quel tizio alato è esploso fuori del terreno in<br />
una pioggia di sangue. Adesso sono qui per aiutare questi ragazzi e,<br />
siccome la cosa sembra essere un problema per voi, penso sarebbe una buona<br />
idea se vi rintanaste nelle vostre stanze come il resto della Casa della<br />
Notte. »<br />
Con aria sconvolta e offesa, le due vampire lasciarono il corridoio e si<br />
affrettarono su per le scale che portavano agli alloggi dei professori.<br />
Sospirai. Avevo detto a Stark che per vincere non dovevamo litigare tra noi<br />
e poi io minacciavo due dei nostri. Ma, quando mi voltai verso il nostro<br />
gruppetto, mi trovai davanti sorrisi e applausi.<br />
« Avevo voglia di cacciare via quelle due vacche dal primo momento che<br />
siamo arrivati qui», disse Demo con un gran sorriso.<br />
« E poi la Terribile sarebbe leil » commentò Afrodite riferendosi al fatto<br />
che, in greco, Deino significa, appunto, terribile.<br />
« Sarò anche la Terribile, ma non sono in grado di stendere qualcuno con un<br />
elemento, o magari addirittura cinque! » Deino si massaggiò distrattamente<br />
il braccio ferito, P°i spostò l'attenzione da me ad Afrodite. «Ehi, non<br />
ayrei dovuto fare tanto la stronza con te, negli ultimi due mesi. Scusa, mi<br />
dispiace. »<br />
218<br />
Mi aspettavo che Afrodite gliele cantasse. In fondo, Deino era stata<br />
proprio pessima con lei, come peraltro tutte le sue cosiddette « amiche ».<br />
« Sì, be', capita a tutti di sbagliare. Non ci pensare», replicò invece con<br />
mio grande stupore.<br />
« Sembri davvero maturata », commentai. « Ma non devi creare un cerchio? »<br />
Le sorrisi, perché posso assicurare che aveva le guance rosse. «Hai<br />
ragione.» Guardai Stevie Rae, Damien e Shaunee, quindi gridai: « Erin, puoi<br />
smettere di giocare all'allegra infermiera quanto basta per creare questo<br />
cerchio? »<br />
Lei schizzò fuori della stanza di T.J. come uno di quei vecchi giocattoli a<br />
molla. «Subito! »<br />
Mi accorsi che lei e Shaunee non si guardarono, ma in quel momento non<br />
avevo né il tempo né l'energia necessari per affrontare i problemi delle<br />
gemelle. « Okay. Allora, ragazza della terra, dov'è il Nord? »<br />
Stevie Rae raggiunse l'estremità opposta del corridoio. « Ecco, il Nord è<br />
senza dubbio qui. »<br />
« Perfetto. Voialtri sapete cosa fare », dissi. Come veri professionisti,<br />
raggiunsero ciascuno il proprio posto: Damien a est per l'aria; Shaunee a<br />
sud per il fuoco; Erin a ovest per l'acqua. Una volta pronti, andai al<br />
centro del cerchio. Iniziando da Damien e muovendomi in senso orario,<br />
Pagina 74
06 - <strong>tempted</strong><br />
evocai gli elementi e conclusi chiamando a me lo spirito.<br />
Mentre creavo il cerchio chiusi gli occhi e, quando fu completo e li<br />
riaprii, vidi un luminoso filo d'argento che legava noi cinque. Piegai la<br />
testa all'indietro, allargai le braccia e, piena della gioia che mi<br />
trasmettevano tutti e cinque gli elementi, gridai: « E bello essere a casa!<br />
» I miei amici risero felici, colmi del loro elemento e, an-<br />
219<br />
che se solo per un attimo, riuscimmo a dimenticare il caos e le difficoltà<br />
che ci circondavano.<br />
Ma non il dolore. Non avevo certo dimenticato la ragione per cui avevo<br />
creato il cerchio, anche se sarebbe stato facile farsi prendere<br />
dall'euforia degli elementi.<br />
Mi calmai. Con voce forte e sicura, cominciai a parlare: «Aria, fuoco,<br />
acqua, terra e spirito... vi ho convocati qui nel nostro cerchio per un<br />
motivo preciso. I nostri amici novizi della Casa della Notte sono stati<br />
feriti. Io non sono una guaritrice. Tecnicamente non sono neppure una Somma<br />
Sacerdotessa ». M'interruppi e guardai fuori del cerchio, incrociando lo<br />
sguardo di Stark, che mi fece l'occhiolino. Gli sorrisi e continuai: « Ma<br />
il mio scopo è chiaro. Vi prego di toccare questi ragazzi feriti. Io non<br />
posso guarirli, ma posso chiedere a voi di farli stare meglio e di dare<br />
loro forza. In verità, credo sia questo che tutti noi desideriamo:<br />
un'opportunità per rimetterci in sesto. In nome di Nyx, aiutate questi<br />
novizi! » Concentrandomi con mente, corpo e anima, puntai le mani verso<br />
l'esterno, immaginando di scagliare gli elementi contro i ragazzi<br />
dell'infermeria.<br />
Udii esclamazioni di stupore e di piacere, e perfino qualche respiro<br />
trattenuto per il dolore mentre i cinque elementi mulinavano nelle stanze e<br />
nel corridoio, ricolmando i novizi. Restai lì, tramite vivente per gli<br />
elementi, finché non mi fecero male le braccia e presi a sudare come una<br />
matta.<br />
«Zoey! Ho detto basta! Li hai aiutati. Chiudi il cerchio. »<br />
All'improvviso mi resi conto che probabilmente Stark mi parlava da un po',<br />
ma ero così concentrata che si era dovuto mettere a strillare per riuscire<br />
a farsi ascoltare.<br />
Con infinita stanchezza, abbassai le braccia e mormo-<br />
220<br />
rai un sentito ringraziamento agli elementi, che salutai Poi, non so come,<br />
mi cedettero le gambe e caddi a terra picchiando il sedere sul pavimento.<br />
21<br />
zoey<br />
« No, non mi serve un letto in infermeria », ripetei a Stark per la terza<br />
volta mentre continuava a girarmi intorno con aria iperpreoccupata. «E poi<br />
comunque letti vuoti non ce ne sono. »<br />
« Ehi, Zy, io mi sento molto meglio. Puoi avere il mio posto », disse<br />
Deino.<br />
« Grazie, ma no, grazie. » Tesi la mano a Stark. « Basta che mi aiuti ad<br />
alzarmi, okay? »<br />
Lui mi guardò dubbioso, ma mi aiutò a rimettermi in piedi. Rimasi immobile<br />
in modo che nessuno si accorgesse che la stanza mi girava intorno come un<br />
minitornado.<br />
« Sembra stia peggio lei di me », commentò Drew dal suo materasso sul<br />
pavimento.<br />
« Guarda che lei ti sente. E sta benissimo. » Feci scorrere il mio sguardo<br />
appannato da un novizio ferito all'altro. Parevano stare tutti meglio, e<br />
questo mi diede un grande sollievo. Nel mio elenco mentale delle cose da<br />
fare tirai una riga sulla voce: accertarsi che i feriti non si contorcano<br />
dal dolore e non muoiano in modo orribile. Era ora di passare al punto<br />
successivo. Soffocai un sospiro perché non volevo sprecare ossigeno. «<br />
Okay, qui la situazione è migliorata, perciò, Stevie Rae, prima che sorga<br />
il sole dobbiamo trovare un posto per i novizi rossi. »<br />
« Ottima idea, Zy », disse Stevie Rae, seduta per terra accanto a Drew.<br />
222<br />
Solo in quel momento mi ricordai che prima di morire e non-morire aveva un<br />
debole per quel ragazzo, e dovetti ammettere che vederla flirtare con lui<br />
quando probabilmente aveva una storia con Dallas mi faceva provare una<br />
sorta di egoistica soddisfazione. Poteva anche essere meschino da parte<br />
mia, ma di certo sarebbe stato carino se la mia migliore amica e io<br />
avessimo potuto confrontarci su come gestire più ragazzi alla volta. « Zy?<br />
Trovi che sia una buona idea? » «Oh, scusa, cosa?» Mi accorsi che Stevie<br />
Rae aveva continuato a parlarmi mentre io speravo accumulasse dieci (o<br />
almeno due) fidanzati.<br />
« Ho detto che i novizi rossi potrebbero stare nelle stanze vuote dei<br />
Pagina 75
06 - <strong>tempted</strong><br />
dormitori. Dovrebbero essercene a sufficienza, anche se magari potrebbero<br />
essere costretti a stare in tre per camera. Le finestre sono sicuramente<br />
ben oscurate e, anche se non sarà come stare sottoterra, ci possiamo<br />
accontentare, almeno finché non passa questa stupida tempesta e troviamo<br />
un'alternativa migliore. »<br />
« Okay, allora facciamo così. E, mentre qualcuno si occupa del problema<br />
stanze, noi » - enfatizzai il pronome per includere il mio cerchio più<br />
Afrodite, Dario e Stark -« dobbiamo parlare con Lenobia. »<br />
Il mio gruppo annuì, apparentemente tutti convinti dell'importanza di<br />
scoprire cos'era successo alla Casa della Notte mentre noi non c'eravamo.<br />
« Guarirete alla grande », dissi ai feriti mentre cominciavamo a dirigerci<br />
all'uscita.<br />
« Ehi, Zoey, grazie », disse ad alta voce Drew. «Sei davvero una brava<br />
Somma Sacerdotessa... anche se ancora non lo sei del tutto », strillò Ian<br />
dalla sua stanza.<br />
Non sapevo se il suo complimento un po' zoppo meritasse un grazie oppure no<br />
e, mentre esitavo all'ingresso<br />
223<br />
dell'infermeria, osservai i ragazzi e pensai che, a parte il fatto che<br />
avevano lottato coi Raven Mocker ed erano stati testimoni dell'omicidio di<br />
un'insegnante, sembravano normali.<br />
Poi mi colpì il significato di quel pensiero. Sembravano normali. Appena il<br />
giorno prima, tutti (a eccezione del mio gruppo, di Lenobia, Dragone e<br />
Anastasia) si trovavano sotto l'influenza dell'incantesimo di Kalona e di<br />
Nefe-ret, e non si comportavano affatto in modo normale.<br />
Tornai in corridoio. « Avrei una domanda per voi. Potrebbe sembrarvi<br />
strana, ma ho davvero bisogno di una risposta sincera, anche se può essere<br />
imbarazzante. »<br />
Drew sorrise a qualcuno alle mie spalle, che ero certa fosse la mia<br />
migliore amica. « Zy, puoi chiedermi quello che vuoi. Gli amici di Stevie<br />
Rae per me sono il massimo. »<br />
Riuscii a non alzare gli occhi al soffitto. « Mmm, grazie, Drew. Comunque,<br />
la domanda è per tutti. Ecco qui: prima che venisse aggredita la<br />
professoressa Anastasia, per voi c'era qualcosa che non andava nei Raven<br />
Mocker o anche in Kalona e Neferet? »<br />
Non mi stupii affatto che fosse Drew a rispondere per primo. « Io di quel<br />
tizio con le ali non mi sono mai fidato. Non so perché, forse perché aveva<br />
le ali... cioè, è troppo strano. » Si strinse nelle spalle.<br />
« Io lo trovavo figo, ma quei suoi figli mezzi uomini e mezzi corvi<br />
facevano uno schifo pazzesco », intervenne Hanna Honeyyeager.<br />
« Già, i Raven Mocker erano disgustosi, ma anche Kalona... era troppo<br />
vecchio! Non riesco a capire perché così tante novizie gli sbavassero<br />
dietro », saltò su Red. « Voglio dire, George Clooney è figo e tutto<br />
quanto, ma è troPpo vecchio e non vorrei, tipo, farmelo. Quindi non<br />
224<br />
capivo perché tutte le altre avrebbero voluto farsi Kalo-na. »<br />
« E voi? » domandai al resto dei feriti. « È come hai detto tu prima:<br />
Kalona è schizzato fuori del terreno. È una roba a dir poco bizzarra. E poi<br />
alcune di noi sapevano già da un po' che Neferet non era proprio quella che<br />
sembrava», concluse Deino con un'occhiata ad Afrodite.<br />
« Già, lo sapevi ma non hai fatto niente. » Il tono di Afrodite non era<br />
odioso o incavolato. Stava soltanto facendo una considerazione, poco<br />
simpatica ma vera.<br />
Deino sollevò il mento. « Ho fatto qualcosa », replicò indicando il braccio<br />
fasciato. « Solo che era troppo tardi. » « Dopo che la professoressa Nolan<br />
è stata uccisa, niente mi è più sembrato giusto o normale», fece Ian. «E<br />
quella faccenda di Kalona e dei Raven Mocker mi dava più o meno la stessa<br />
sensazione. »<br />
« Io ho visto l'effetto che Kalona faceva ai miei amici », disse T.J. dalla<br />
stanza in fondo al corridoio. « Sembravano zombi e credevano a tutto quello<br />
che lui diceva. Quando ho cercato di parlarne, tipo chiedendo se erano<br />
proprio sicuri che fosse Èrebo sceso sulla Terra, s'incazzavano o mi<br />
ridevano dietro. A me lui non è mai piaciuto, fin dall'inizio. E quegli<br />
uccellacci di merda erano cattivi. Non so come facessero gli altri a non<br />
accorgersene. » « Neanch'io, ma è una cosa che scopriremo », replicai. «<br />
Per adesso, voi non preoccupatevi di niente. Kalona se n'è andato, assieme<br />
a Neferet e ai Raven Mocker. Quindi pensate solo a guarire. Okay? »<br />
« Okay! » mi risposero in coro, in apparenza molto plU pimpanti di<br />
quand'eravamo arrivati.<br />
D'altra parte, incanalare tutti e cinque gli elementi aveva avuto un<br />
prezzo: mi sentivo davvero di cacca/<br />
225<br />
Pagina 76
06 - <strong>tempted</strong><br />
quindi fui molto contenta che Stark mi sostenne per un braccio mentre<br />
lasciavamo l'edificio. Incredibile ma vero, ghiaccio e pioggia erano<br />
cessati. Le nuvole che per giorni avevano coperto il cielo mostravano<br />
qualche spiraglio da cui si poteva ammirare la notte stellata. Il mio<br />
sguardo si spostò verso il centro del parco. Il fuoco che aveva<br />
completamente consumato la pira di Anastasia cominciava a spegnersi, anche<br />
se Dragone era sempre lì, in ginocchio, con accanto Lenobia che gli teneva<br />
una mano sulla spalla. Il cerchio realizzato dai novizi rossi con<br />
l'aggiunta di Erik, Heath e Jack si allungava tutt'intorno alle braci.<br />
Stavano lì in silenzio, a testimoniare il loro rispetto per Dragone e la<br />
sua amata.<br />
Feci cenno al mio gruppo di seguirmi nell'ombra. « Dobbiamo parlare, ma è<br />
meglio non farlo in pubblico. Stevie Rae, puoi chiedere a qualcuno di<br />
occuparsi della distribuzione delle stanze? »<br />
« Come no, Kramisha è talmente organizzata da essere quasi<br />
ossessivo-compulsiva. E poi, quando è non-morta era in sesta, quindi sa<br />
praticamente tutto di questo posto. »<br />
« Bene, allora se ne può occupare lei. » Mi rivolsi a Dario. « Bisogna<br />
liberarsi dei cadaveri dei Raven Mocker... subito. Se siamo fortunati, la<br />
tempesta sta passando e questo significa che non appena sorgerà il sole gli<br />
umani cominceranno a muoversi. Non devono trovare quei mostri. »<br />
« Me ne occupo io. Mi farò aiutare dai novizi rossi », sentenziò Dario.<br />
« Che ne farai dei corpi? » chiese Stevie Rae.<br />
« Li bruceremo », rispose Shaunee, poi mi guardò. « Se h sta bene, ovvio. »<br />
226<br />
« È perfetto. Solo non fatelo vicino alla pira di Anasta sia. Sarebbe<br />
davvero troppo per Dragone », replicai.<br />
«Bruciateli vicino al muro est, proprio dove quello schifoso del loro<br />
paparino è uscito dal terreno.» L0 sguardo di Afrodite si spostò su<br />
Shaunee. « La vecchia quercia che si è spezzata quando Kalona è schizzato<br />
fuori... puoi incendiarla?»<br />
« Io posso incendiare qualunque cosa », rispose Shaunee.<br />
« Allora va' con Dario e i ragazzi, e accertati che ogni singola piuma di<br />
quegli esseri sia bruciata e irriconoscibile. Poi voi due ci raggiungete in<br />
camera mia. Okay? »<br />
« Okay, Zoey », risposero assieme Dario e Shaunee.<br />
Trovai strano che Erin non dicesse niente alla sua gemella, ma, mentre<br />
Shaunee cominciava a seguire Dario verso il cerchio di novizi rossi, le<br />
gridò dietro: « Ti aggiornerò su quello che ti perdi ».<br />
« Non avevo dubbi, gemella », ribatté Shaunee con un sorriso.<br />
«Okay, ora abbiamo proprio bisogno di Lenobia.» Guardai l'insegnante di<br />
equitazione, in piedi accanto a Dragone. « Ma non so come portarla via di<br />
lì. »<br />
« Va' da lui e diglielo », intervenne Damien.<br />
Lo fissai con un punto di domanda disegnato in faccia.<br />
« Dragone sa quanto sono pericolosi Kalona e Neferet. Capirà che abbiamo<br />
bisogno di Lenobia. Lui resterà lì a pregare per tutto il tempo di cui avrà<br />
bisogno. Questo non possiamo cambiarlo né possiamo mettergli fretta. Quindi<br />
digli solo che ci serve Lenobia. »<br />
« Sei un ragazzo intelligente, lo sapevi? » dissi.<br />
« Affermativo. »<br />
Presi un lungo respiro. «D'accordo. Stevie Rae... spie-<br />
227<br />
ga a Kramisha cosa deve fare. Voialtri potete andare direttamente in camera<br />
mia. Vi raggiungerò con Lenobia. » « Zy, vorrei dire a Jack di dare una<br />
mano a Kramisha », disse Damien.<br />
Lo guardai inarcando le sopracciglia. « La tua stanza non è poi tanto<br />
grande, e comunque posso raccontargli tutto io dopo. In questo momento noi<br />
dobbiamo schiarirci le idee. »<br />
Annuii e cominciai a dirigermi verso Lenobia e Dragone. Nel frattempo, vidi<br />
Dario e Stevie Rae prendere da parte i ragazzi. Damien assestava anche<br />
affettuose carezze sulla testa di Duchessa, mentre parlava con Jack.<br />
In tutto questo, Stark non si era mai staccato da me. Non dovevo voltarmi<br />
per sapere che era lì. Sentivo che c'era. Sapevo che, se fossi inciampata,<br />
lui avrebbe fatto in modo che non cadessi. Sapevo pure che capiva meglio di<br />
chiunque altro quanto fosse stato spossante per me incanalare gli elementi<br />
in infermeria.<br />
Quasi mi leggesse nel pensiero, Stark mormorò: « Tranquilla, tra poco ti<br />
potrai sedere. E ti troverò qualcosa da bere e da mangiare ».<br />
« Grazie », mormorai di rimando. Mi prese la mano e andammo da Lenobia e<br />
Dragone. I gatti erano tranquilli, anche se si tenevano entrambi stretti a<br />
Dragone, il cui viso livido era bagnato di lacrime. Ma lui aveva smesso di<br />
Pagina 77
06 - <strong>tempted</strong><br />
piangere.<br />
« Dragone, ho bisogno che Lenobia venga con me per un po'. Non voglio<br />
lasciarla qui da solo, ma è proprio necessario che parli con lei. »<br />
Lui alzò lo sguardo verso di me e pensai che non ave-Vo mai visto nessuno<br />
così triste. « Non sarò solo. Shad-°wfax e Ginevra resteranno con me, e ci<br />
sarà anche la nostra Dea. » I suoi occhi tornarono a posarsi su quello che<br />
228<br />
restava della pira. « Non sono ancora pronto a lasciare Anastasia. »<br />
Lenobia gli strinse la spalla. «Tornerò presto, amico mio. »<br />
« Mi troverai qui », replicò Dragone.<br />
« Aspetterò io con Dragone. Kramisha non ha bisogno di me. Ha già<br />
abbastanza novizi cui dare ordini », mi disse Jack.<br />
Lui e Damien ci avevano raggiunti. Duchessa si era fermata qualche metro<br />
prima e si era sdraiata sull'erba col naso sopra le zampe. I gatti non le<br />
badavano affatto.<br />
« Mi farebbe piacere rimanere qui con lei, se non le do fastidio »,<br />
concluse Jack, rivolgendosi, un po' nervoso, a Dragone.<br />
«Grazie, Jack», rispose il professore soffocando un singhiozzo.<br />
Jack annuì, si asciugò gli occhi e, senza aggiungere altro, si sedette<br />
vicino al maestro di scherma e cominciò ad accarezzare delicatamente<br />
Shadowfax.<br />
« È davvero un bel gesto », sussurrai a Jack.<br />
« Sono orgoglioso di te. » Damien gli diede un bacio sulla guancia, cosa<br />
che fece sorridere Jack tra le lacrime.<br />
« Okay, ci ritroviamo in camera mia », sentenziai.<br />
« Lenobia, Zoey deve fare una deviazione in cucina », intervenne brusco<br />
Stark. « Vi raggiungiamo in dormitorio il prima possibile. »<br />
Lenobia annuì con aria distratta mentre già si allontanava assieme a<br />
Damien, Erin e Afrodite.<br />
«Perché hai... »<br />
« Tu fidati di me. E proprio quello di cui hai bisogno », m'interruppe<br />
Stark.<br />
Mi prese per il braccio e mi guidò verso l'edificio in cui si trovava la<br />
mensa. Eravamo quasi arrivati alla porta<br />
229<br />
quando disse: « Tu vai in mensa. Io devo prendere una cosa e torno subito<br />
».<br />
Troppo stanca per mettermi a discutere, entrai. Era strano vedere la scuola<br />
così deserta. Era accesa solo la metà delle lampade che di solito<br />
illuminavano l'androne. Alzai lo sguardo verso un orologio: era da poco<br />
passata mezzanotte. Ci sarebbero dovute essere le lezioni. Ci sarebbero<br />
dovuti essere vampiri e novizi da tutte le parti. Avrei tanto voluto che ci<br />
fosse gente in giro. Avrei tanto voluto tornare indietro nel tempo e far<br />
sparire gli ultimi due mesi, in modo da avere ancora come massima<br />
preoccupazione il fatto che Afrodite fosse una vera strega infernale ed<br />
Erik un inarrivabile figaccione.<br />
Avrei voluto tornare al periodo in cui non sapevo niente di Kalona e di<br />
A-ya e di morte e distruzione. Volevo solo tornare alla normalità. Lo<br />
volevo così tanto da sentirmi male.<br />
Entrai lentamente in mensa, anche quella completamente vuota, e ancora più<br />
buia dell'androne. Non c'erano profumini allettanti, niente gruppi di<br />
ragazzi che spettegolavano, niente professori che guardavano male i novizi<br />
che rubacchiavano Doritos.<br />
Barcollai fino al tavolo che di solito occupavo coi miei amici e mi<br />
cedettero le ginocchia, quindi mi lasciai cadere pesantemente sulla panca<br />
di legno lucido. Come mai Stark mi aveva detto di andare lì? Che avesse<br />
intenzione di cucinare per me? Per un attimo la visione di lui con un<br />
grembiulino legato in vita mi fece quasi ridere. Poi capii: uno degli<br />
enormi frigoriferi della scuola era pieno di sacche di sangue umano. Con<br />
ogni probabilità, in quel momento me ne stava portando un po'.<br />
Okay, lo so che fa schifo, ma il pensiero mi fece venire 1 acquolina in<br />
bocca.<br />
230<br />
Stark aveva ragione. Dovevo ricaricare le batterie, e una sacca (o magari<br />
due) sarebbe senz'altro servita allo scopo.<br />
« Zo! Eccoti! Stark mi ha detto che ti avrei trovata qui. »<br />
Sbattei le palpebre stupita nel vedere Heath che entrava in mensa. Da solo.<br />
E di colpo capii che avevo avuto ragione solo in parte. Stark era andato a<br />
cercarmi del sangue, ma, invece di frugare nel megafrigorifero a due ante<br />
della cucina, lo aveva trovato nel mio fighissimo giocatore di football.<br />
Ah, cavolo.<br />
21<br />
Pagina 78
06 - <strong>tempted</strong><br />
REPHAIM<br />
Svegliarsi fu difficile. Perfino nell'evanescente regno di confine tra il<br />
conscio e l'inconscio, prima di percepire appieno il dolore che squassava<br />
il suo corpo distrutto, Re-phaim sentiva il profumo di Stevie Rae.<br />
All'inizio pensava di trovarsi ancora nel capanno degli attrezzi e che<br />
l'incubo fosse appena iniziato, che lei fosse appena stata lì, non per<br />
ucciderlo, ma per portargli dell'acqua e fasciargli le ferite. Poi si rese<br />
conto che faceva troppo caldo per essere nel capanno. Si mosse piano e il<br />
dolore che si propagò nel suo corpo lo fece svegliare del tutto. E lui<br />
ricordò.<br />
Era nei tunnel, dove lei gli aveva detto di andare.<br />
Detestava quel posto. Non era un odio che rasentava la paranoia, come nel<br />
caso di suo padre. Semplicemente a Rephaim non piaceva la sensazione di<br />
reclusione che gli dava lo stare sottoterra. Niente cielo sopra di lui,<br />
niente mondo verde e in continua crescita sotto di lui. Sottoterra, non<br />
poteva alzarsi in volo. Non poteva...<br />
I pensieri del Raven Mocker s'interruppero di colpo.<br />
No, non avrebbe pensato all'ala irrimediabilmente danneggiata e a quanto<br />
ciò avrebbe condizionato la sua vita. Non riusciva a pensarci. Non in quel<br />
momento. Non mentre il suo organismo era ancora così debole.<br />
Invece, Rephaim pensò a lei.<br />
Cosa facile a farsi, circondato com'era dal suo profumo.<br />
232<br />
Si mosse di nuovo, stavolta facendo maggiore attenzione all'ala spezzata.<br />
Col braccio sano si tirò su la coperta e si rintanò, come in un nido, nel<br />
calore del letto. Il letto di Stevie Rae.<br />
Perfino sottoterra, il fatto di trovarsi in un luogo che lei aveva<br />
considerato proprio gli dava un illogico senso di sicurezza. Non aveva idea<br />
del perché quella ragazza avesse un simile effetto su di lui. Rephaim<br />
credeva di aver seguito le sue indicazioni, cercando di avanzare nonostante<br />
il dolore e la stanchezza, ma all'improvviso capì che in realtà lui aveva<br />
seguito l'odore della Rossa, che lo aveva portato lungo gallerie tortuose e<br />
apparentemente deserte.<br />
Si era fermato in cucina, obbligandosi a bere e a mangiare qualcosa. I<br />
novizi avevano lasciato alcuni frigoriferi pieni di cibo. Frigoriferi! Uno<br />
dei molti miracoli dell'era moderna che aveva osservato nei lunghi anni in<br />
cui era stato solo uno spirito. Aveva trascorso un'eternità a osservare e<br />
osservare... sognando il giorno in cui avrebbe potuto di nuovo toccare e<br />
gustare e vivere per davvero.<br />
Rephaim aveva deciso che i frigoriferi gli piacevano. Però non era del<br />
tutto sicuro di apprezzare il mondo moderno. Nel breve periodo trascorso da<br />
quando gli era stato restituito il corpo, si era reso conto che gli umani<br />
moderni non avevano rispetto per il potere degli anziani. Il Raven Mocker<br />
non contava i vampiri tra le fila degli anziani. Quelli erano solo<br />
attraenti giocattolini. Divertimenti e distrazioni. Nonostante ciò che<br />
affermava suo padre, non meritavano di governare al suo fianco.<br />
Che fosse per quello che la Rossa gli aveva consentito di vivere? Perché<br />
era troppo debole e incapace, troppo moderna per ucciderlo?<br />
Poi pensò alla forza che aveva mostrato, e non solo fi-<br />
233<br />
sica, che pure era notevole. Era anche in grado di dominare l'elemento<br />
terra, al punto che il terreno si era aperto per obbedirle. Quella non era<br />
debolezza.<br />
Perfino suo padre aveva parlato dei poteri della vampira rossa e anche<br />
Neferet lo aveva avvertito che il capo dei nuovi novizi non andava<br />
sottovalutato.<br />
Ed eccolo lì, attirato in quel letto dal suo odore, dove in pratica si era<br />
fatto un nido.<br />
Con un grido di disgusto, balzò fuori del confortevole calore delle<br />
coperte. Restò lì, appoggiato al tavolo accanto al letto, sforzandosi di<br />
rimanere in piedi e d'impedire che l'implacabile oscurità di quel luogo lo<br />
facesse andare a fondo del tutto.<br />
Avrebbe ritrovato la cucina. Avrebbe di nuovo mangiato e bevuto. Avrebbe<br />
acceso tutte le lampade che avesse trovato. Rephaim sarebbe guarito con la<br />
forza di volontà, poi avrebbe lasciato quel posto simile a una tomba per<br />
tornare sopra la terra e ritrovare suo padre... ritrovare il proprio posto<br />
nel mondo.<br />
Rephaim scostò la coperta che fungeva da porta per la stanza di Stevie Rae<br />
e avanzò zoppicando nel tunnel. Mi sento già meglio... più in forze... non<br />
mi serve nemmeno il bastone per camminare, si disse.<br />
L'oscurità era quasi totale. Di quando in quando c'erano delle lampade, ma<br />
la maggior parte emanava una luce fioca e tremolante. Rephaim accelerò il<br />
Pagina 79
06 - <strong>tempted</strong><br />
passo. Avrebbe ricaricato le lanterne dopo essersi riempito lo stomaco.<br />
Avrebbe bevuto anche qualcuna delle sacche di sangue di cui era pieno un<br />
frigorifero. Non che gli piacesse in modo particolare, ma il suo organismo<br />
aveva bisogno di carburante per rimettersi in sesto, proprio come le<br />
lanterne avevano bisogno di combustibile per bruciare.<br />
Lottando contro il dolore che gli provocava ogni movi-<br />
234<br />
mento, Rephaim seguì la curva del tunnel e infine entrò in cucina. Stava<br />
per prendere una busta di prosciutto da uno dei frigoriferi quando sentì<br />
sulle reni il tocco gelido di una lama.<br />
« Fa' un passo falso, uccellaccio, e ti taglio a metà il midollo spinale.<br />
Cosa che ti ucciderebbe, vero? » Rephaim s'immobilizzò. « Sì, mi<br />
ucciderebbe. » «A me sembra comunque già mezzo morto», disse un'altra voce<br />
femminile.<br />
« Già, quell'ala è decisamente andata a puttane. Si direbbe che non possa<br />
fare un cazzo contro di noi », intervenne un ragazzo.<br />
Il coltello non si spostò di un millimetro dalla schiena di Rephaim. « È<br />
proprio perché gli altri ci hanno sottovalutati che siamo riusciti a<br />
cavarcela. Quindi noi non sottovalutiamo mai nessuno. Capito? » « Sì,<br />
Nicole, scusa. » « Ho capito », fece Rephaim.<br />
« Allora, uccellaccio, senti un po': io faccio un passo indietro e tu ti<br />
volti, ma moooolto piano. Non farti venire strane idee. Il mio coltello non<br />
ti sarà più addosso, ma Kurtis e Starr sono entrambi armati di pistola. Fa'<br />
una mossa sbagliata e sarai comunque morto stecchito. »<br />
La punta del coltello premette contro Rephaim abbastanza forte da fargli<br />
uscire una goccia di sangue.<br />
« Che odore da schifo! Non è manco buono da mangiare! » esclamò Kurtis.<br />
Nicole lo ignorò. « Mi capisci, uccellaccio? » « Sì. »<br />
Il coltello si allontanò dalla sua schiena e Rephaim udì un rumore di piedi<br />
strascicati. « Voltati. »<br />
Rephaim obbedì e si trovò davanti tre novizi. La mezzaluna<br />
rossa sulla fronte li identificava come appartenenti al gruPP° della<br />
Rossa, ma capì immediatamente che erano diversi da Stevie Rae come il sole<br />
dalla luna. A Kurtis, un novizio maschio ben piazzato, e a Starr, una<br />
ragazza dai capelli chiari del tutto ordinaria, diede solo un'occhiata di<br />
sfuggita, concentrandosi invece su Nicole. Era chiaro che fosse lei il<br />
capo. E lo aveva anche fatto sanguinare, cosa che Rephaim non avrebbe<br />
dimenticato.<br />
Era una novizia piuttosto minuta, con lunghi capelli scuri e grandi occhi<br />
di un marrone talmente intenso da sembrare nero. Rephaim la fissò e per un<br />
attimo rimase sconvolto: Neferet! Negli occhi di quella giovane novizia si<br />
annidava la stessa scintilla di oscurità che tante volte Rephaim aveva<br />
visto guizzare nello sguardo della Tsi Sgili. La cosa lo turbò così tanto<br />
che per un momento non riuscì a fare altro che fissarla con un unico<br />
pensiero in mente: Lo saprà mio padre che lei ha raggiunto la capacità di<br />
proiettarsi negli altri?<br />
«Cacchio! Sembra che abbia visto un fantasma», ridacchiò Kurtis, facendo<br />
tremare la pistola.<br />
« Mi pareva avessi detto che non conoscevi nessun Ra-ven Mocker »,<br />
intervenne Starr, in tono decisamente sospettoso.<br />
Nicole sbatté le palpebre e l'ombra familiare di Neferet scomparve,<br />
lasciando Rephaim col dubbio di essersi immaginato tutto.<br />
Ma no, Rephaim non immaginava le cose. Neferet era<br />
stata lì, anche se solo per un istante, dentro quella novizia.<br />
Nicole si rivolse a Starr, ma non staccò lo sguardo da Rephaim. « In vita<br />
mia non avevo mai visto uno di questi Mostri. Cos'è, mi stai dando della<br />
bugiarda? »<br />
Lei non aveva alzato la voce, ma Rephaim, abituato al-<br />
236<br />
la presenza di esseri potenti e pericolosi, riconobbe subito entrambe le<br />
qualità nella novizia, assieme a un'aggressività controllata a fatica.<br />
Di certo lo capì anche Starr, dato che fece subito marcia indietro. « No,<br />
no, no. Non volevo dire niente del genere. È solo strano che abbia sclerato<br />
quando ti ha vista. » « Hai ragione, è strano sul serio », replicò Nicole<br />
con tono falsamente dolce. « E forse dovremmo chiederlo a lui. Allora,<br />
uccellacelo, che ci fai nel nostro territorio? » Rephaim notò che in realtà<br />
Nicole gli aveva fatto tut-t'altra domanda. « Rephaim. Il mio nome è<br />
Rephaim », ribatté, imponendosi di dare forza alla voce.<br />
Tutti e tre i novizi sgranarono gli occhi, quasi stupiti che avesse un<br />
nome.<br />
« Sembra quasi normale », commentò Starr. « Lui è tutto tranne che normale,<br />
e farete bene a ricor-darvelo», la sgridò brusca Nicole. «Rispondi alla<br />
Pagina 80
06 - <strong>tempted</strong><br />
domanda, Rephaim. »<br />
« Sono fuggito nei tunnel dopo essere stato ferito da un Figlio di Èrebo<br />
della Casa della Notte », rispose con sincerità. L'istinto di Rephaim, che<br />
per secoli gli era stato molto utile, gli diceva di non fare parola di<br />
quanto accaduto con Stevie Rae: anche se quelli dovevano essere i novizi<br />
rossi che lei proteggeva, in realtà non erano davvero parte del suo gruppo.<br />
« Il tunnel tra qui e l'abbazia è crollato », riprese Nicole. « Quando ci<br />
sono entrato io era aperto. » Nicole fece un passo verso di lui e annusò<br />
l'aria. « Hai addosso l'odore di Stevie Rae. »<br />
Con la mano sana, Rephaim fece un gesto sprezzante, come se la questione<br />
non avesse la minima importanza. « Ho l'odore del letto in cui ho dormito.<br />
» Inclinò la testa<br />
237<br />
di lato, confuso. « Hai detto che è l'odore di Stevie Rae. Ma lei non è la<br />
Rossa, la vostra Somma Sacerdotessa? » « Stevie Rae è una vampira rossa, ma<br />
non è la nostra Somma Sacerdotessa! » ringhiò Nicole, gli occhi che<br />
diventavano di un luminoso scarlatto.<br />
Rephaim decise d'insistere. « Non è la vostra Somma Sacerdotessa? Eppure io<br />
ho visto una Sacerdotessa vampira opporsi a mio padre e alla sua regina,<br />
assieme a un gruppo di novizi. Avevano un Marchio come il vostro. E non è<br />
la vostra Somma Sacerdotessa? »<br />
« Parli della battaglia in cui sei stato ferito? » domandò Nicole. «Sì. »<br />
« Cos'è successo? Dov'è Neferet? » « Andata. E fuggita assieme a mio padre<br />
e a quanti dei miei fratelli erano ancora vivi. » Rephaim non cercò di<br />
nascondere l'amarezza.<br />
« Dove sono andati? » chiese Kurtis. « Se lo sapessi, non mi nasconderei<br />
sottoterra come un vigliacco. Sarei al fianco di mio padre, perché è quello<br />
il mio posto. »<br />
Nicole lo squadrò a lungo. «Rephaim... Questo nome l'ho già sentito. »<br />
Il Raven Mocker restò in silenzio: era meglio che la novizia ricordasse da<br />
sola chi fosse invece di essere lui a dirglielo come un qualunque idiota<br />
presuntuoso.<br />
Quando Nicole sgranò gli occhi, lui capì che si era ricordata dove aveva<br />
già sentito il suo nome. « Lei diceva che eri il prediletto di Kalona, il<br />
più potente dei suoi figli • »<br />
«Sì, è vero. Ma chi è questa lei che parlava di me? » Di nuovo, Nicole<br />
ignorò la domanda. «Com'era la P°rta della stanza in cui hai dormito? »<br />
238<br />
« Era una coperta a quadri. »<br />
« La stanza di Stevie Rae. Ecco perché ha il suo odore », intervenne Starr.<br />
Nicole si comportò come se la novizia non avesse aperto bocca. «Kalona se<br />
n'è andato senza di te anche se sei il suo prediletto? »<br />
« Ssssì. » La conferma di Rephaim fu un sibilo di rabbiosa consapevolezza.<br />
Nicole si rivolse a Kurtis e a Starr. « Deve per forza voler dire che hanno<br />
intenzione di tornare. Questo uccellacelo è il prediletto di Kalona. Di<br />
certo non lo lascerà qui per sempre. Così come noi siamo i suoi prediletti.<br />
Lui tornerà per Rephaim; lei tornerà per noi. » « Stai parlando di Stevie<br />
Rae, la Rossa? » Con un movimento talmente rapido da farla sembrare<br />
sfocata, Nicole si mise accanto a Rephaim, gli strinse le mani intorno alle<br />
spalle malconce e lo sollevò da terra con un gesto fluido, per poi<br />
sbatterlo contro la parete del tunnel. Con gli occhi che mandavano lampi<br />
rossi, gli disse: « Cerca di ficcartelo bene in testa, uccellaccio: Stevie<br />
Rae, o la Rossa, come ti ostini a chiamarla, non è la nostra Somma<br />
Sacerdotessa. Non è il nostro capo. Non è una di noi. È legata a Zoey e al<br />
suo gruppo. Vedi, noi non abbiamo una Somma Sacerdotessa, noi abbiamo una<br />
regina: Neferet. Allora, spiega, cos'è questa ossessione per Stevie Rae? »<br />
Rephaim bruciava di dolore. L'ala spezzata era in fiamme e gli incendiava<br />
il corpo di una sofferenza al ca-lor bianco. Desiderava con tutto se stesso<br />
essere di nuovo quello di prima, in modo da poter distruggere<br />
quell'arrogante novizia rossa con un colpo di becco.<br />
Ma non era più quello di prima. Era debole e ferito e abbandonato.<br />
239<br />
« Mio padre voleva che la catturassimo. Diceva che era pericolosa. Neferet<br />
non si fidava di lei. Io non sono ossessionato. Sto solo seguendo la<br />
volontà di mio padre», spiegò ansimando per il dolore.<br />
« Vediamo un po' se ci stai dicendo la verità. » Nicole aumentò la stretta<br />
sulle spalle di Rephaim, chiuse gli occhi e chinò la testa.<br />
Il Raven Mocker percepì un fortissimo calore provenire dalle mani della<br />
novizia, un calore che s'irradiò ovunque, seguendo il flusso sanguigno,<br />
pulsando a tempo col frenetico battito del suo cuore, insinuandosi nel<br />
corpo.<br />
Nicole fu attraversata da un brivido, quindi aprì gli occhi e sollevò la<br />
Pagina 81
06 - <strong>tempted</strong><br />
testa. Il sorriso che le increspò le labbra era furbo, allusivo. Tenne il<br />
Raven Mocker contro il muro ancora per un lunghissimo minuto, poi lo lasciò<br />
cadere. Guardando a terra, dove lui si era accasciato, disse: « Ti ha<br />
salvato ».<br />
« Che cazzo dici! » gridò Kurtis.<br />
« Stevie Rae lo ha salvato? » fece Starr.<br />
Nicole e Rephaim si comportarono come se nessuno degli altri due avesse<br />
parlato.<br />
«E così», confermò Rephaim, senza fiato, mentre si sforzava di recuperare<br />
il controllo della respirazione, in modo da non svenire. Ma non aggiunse<br />
altro. Nonostante il terribile dolore all'ala, cercò di capire cosa fosse<br />
appena successo. La novizia rossa gli aveva fatto qualcosa, qualcosa che le<br />
aveva permesso di sbirciare nella sua mente, forse perfino nella sua anima.<br />
Lui sapeva però di essere diverso da qualunque altro essere vivente da lei<br />
toccato in precedenza: le sarebbe stato difficile comprendere i suoi<br />
pensieri, quasi impossibile, a dispetto delle sue capacità.<br />
240<br />
« Perché Stevie Rae avrebbe fatto una cosa simile? » gli chiese Nicole.<br />
« Mi hai letto nella mente. Sai che non ne ho idea. » « Questo è vero »,<br />
replicò con lentezza la novizia rossa. «Eppure tu non provi risentimento<br />
nei suoi confronti. Come mai? »<br />
« Non sono certo di capire cosa intendi. Risentimento? Questa parola per me<br />
non ha senso. »<br />
Nicole lo derise. « Non ha senso, eh? Perché tu di senso ne avresti? Il tuo<br />
cervello è la cosa più strampalata in cui mi sia capitato di guardare.<br />
Perciò, uccellaccio, le cose stanno così: tu dici di obbedire agli ordini<br />
del tuo paparino. Questo dovrebbe significare quantomeno che vuoi<br />
catturarla... ucciderla, magari. »<br />
«Mio padre non la voleva morta. Voleva che gliela consegnassimo viva, in<br />
modo da poterla studiare, e forse persino sfruttare i suoi poteri »,<br />
replicò Rephaim.<br />
« Mettila come vuoi. Ma, vedi, il problema è che, quando ho guardato in<br />
quella tua testaccia da corvo, non ci ho trovato niente che indicasse che<br />
le dai la caccia. »<br />
« Perché dovrei darle la caccia in questo momento? Lei non è qui. »<br />
Nicole scosse la testa. « No, la cosa è molto strana. Se vuoi catturare<br />
Stevie Rae, vuoi catturarla e basta, che lei sia qui oppure no. » « Ma è<br />
privo di logica. »<br />
Nicole lo fissò. « Senti, a me basta sapere questo: stai con noi o no? » «<br />
Con voi? »<br />
« Già, con noi. Vogliamo uccidere Stevie Rae », disse in tono pratico. Poi,<br />
con una velocità soprannaturale, torno accanto al Raven Mocker e gli<br />
strinse il braccio in una morsa d'acciaio. Il bicipite di Rephaim diventò<br />
rovente<br />
241<br />
mentre lei gli sondava i pensieri. «Allora, cosa decidi? Sei con noi o no?<br />
»<br />
Rephaim sapeva di dover rispondere. Nicole poteva non essere in grado di<br />
capire tutti i suoi pensieri, ma era evidente che fosse abbastanza potente<br />
per scoprire cose che lui preferiva tenere nascoste. Doveva decidere in<br />
fretta. Dopo un attimo di esitazione, incrociò lo sguardo scarlatto della<br />
novizia rossa e sentenziò: « Io sono il figlio di mio padre ».<br />
Nicole lo fissò, la mano ancora stretta sul suo braccio in fiamme, gli<br />
occhi rossi scintillanti. Poi sorrise, di nuovo quel sorriso furbo. «<br />
Ottima risposta, uccellaccio, perché è quella la cosa principale che ho<br />
trovato nella tua testa di corvo. Sei decisamente il figlio di tuo padre. »<br />
Lasciò la presa. « Benvenuto nella mia squadra, e non ti preoccupare: dato<br />
che al momento il tuo paparino non è qui, non credo farà differenza per lui<br />
se catturerai Stevie Rae viva o morta. »<br />
« E morta è più semplice », intervenne Kurtis. « Senza dubbio », aggiunse<br />
Starr. Nicole rise, somigliando così tanto a Neferet che per reazione le<br />
penne sulla testa di Rephaim si sollevarono. Padre, attento! gridò la sua<br />
mente, la Tsi Sgili è più di quello che sembra!<br />
21<br />
zoey<br />
« Heath, che ci fai qui? »<br />
Heath si portò le mani al petto come se gli avessi sparato e barcollò,<br />
fingendo di non riuscire a respirare. « Piccola, la tua freddezza mi<br />
uccide! »<br />
« Che scemo! A ucciderti sarà la tua totale mancanza di buonsenso. Allora,<br />
che ci fai qui? Pensavo fossi fuori a bruciare corvi assieme a Dario e a<br />
Shaunee. »<br />
Pagina 82
06 - <strong>tempted</strong><br />
« Infatti ero lì con loro, perché non c'è dubbio che la mia forza sovrumana<br />
potesse essere utile. » Fece andare su e giù le sopracciglia e mostrò i<br />
muscoli, poi si lasciò cadere accanto a me sulla panca. « Ma Stark mi ha<br />
cercato e mi ha detto che avevi bisogno di me, perciò... eccomi qui. »<br />
«Stark si sbagliava. Dovresti tornare da Dario. » « Non hai un<br />
bell'aspetto, Zo. » Il suo tono era diventato serio.<br />
Sospirai. «Ultimamente ne ho passate tante, tutto qui... proprio come gli<br />
altri. »<br />
« Aiutare i ragazzi feriti ti ha stesa. » « In effetti... Ma mi riprenderò.<br />
Devo solo arrivare a fine giornata per potermi riposare un po'. »<br />
Heath mi osservò a lungo senza parlare, poi mi tese la mano. Per me era un<br />
riflesso automatico intrecciare le dita con le sue.<br />
« Zo, ce la sto mettendo tutta per non sclerare perche<br />
243<br />
con Stark hai qualcosa di speciale, qualcosa che non hai con me. »<br />
« È un Legame di Guerriero. Posso averlo solo con un vampiro. » La<br />
spiegazione suonava molto come una scusa, e mi dispiaceva. Mi dispiaceva un<br />
sacco continuare a ferirlo.<br />
« Già, l'ho sentito dire. Comunque, stavo dicendo che mi sforzo di<br />
affrontare la questione Stark, ma questo mi rende doppiamente più difficile<br />
sopportare i tuoi rifiuti. » Non potei replicare. Sapevo esattamente di<br />
cosa stava parlando. Ed era il motivo per cui Stark lo aveva mandato da me:<br />
Heath voleva che bevessi da lui, e solo il pensiero mi faceva venire<br />
l'acquolina in bocca e accelerare il respiro.<br />
« Lo so che vuoi farlo », bisbigliò. Incapace d'incrociare il suo sguardo,<br />
fissai le nostre mani unite. Nella fioca luce della mensa deserta, i<br />
tatuaggi sui miei palmi erano quasi invisibili e le nostre mani sembravano<br />
così normali... così simili a quelle che erano state per tanti anni da<br />
farmi star male. « E sai che io voglio che tu lo faccia. » A quel punto i<br />
miei occhi si fissarono nei suoi. « Lo so, Heath. E solo che non posso. »<br />
Mi aspettavo che esplodesse e s'incavolasse di brutto, invece sembrò come<br />
sgonfiarsi, gli crollarono le spalle e prese a scuotere la testa. « Perché<br />
non vuoi lasciare che ti aiuti nell'unico modo che mi è concesso? »<br />
Presi un gran respiro e gli dissi tutta la verità: « Perché questo momento<br />
non sono in grado di affrontare la Parte sessuale della cosa ».<br />
Mi guardò stupito, sbattendo le palpebre. «È l'unico Motivo? »<br />
«Be', il sesso è decisamente un grosso motivo. »<br />
244<br />
« Sì, già, non che possa parlare per esperienza, ma capisco quello che vuoi<br />
dire. »<br />
Sentii le guance diventarmi di fuoco. Heath era ancora vergine? Avevo dato<br />
per scontato che, dopo che ero stata Segnata e mi ero trasferita alla Casa<br />
della Notte, la mia ex migliore amica gli si fosse letteralmente buttata<br />
tra le braccia. Anzi, sapevo che quella brutta fetente di Kayla gli era<br />
saltata addosso senza vergogna.<br />
« E Kayla? Pensavo che voi due vi foste messi assieme dopo che io me ne<br />
sono andata. »<br />
Heath fece una risatina per niente divertita. «Come no, le piacerebbe. No,<br />
neanche per sogno. Non mi sono messo con Kayla. Per me esiste un'unica<br />
ragazza », sentenziò con un sorrisone. « E, anche se sei una Somma<br />
Sacerdotessa fatta e finita e quindi tecnicamente non più solo una<br />
'ragazza', per me sei sempre la mia ragazza. »<br />
Tanto per cambiare, non sapevo cosa dire. Avevo sempre pensato che la prima<br />
volta che avrei fatto sesso sarebbe stato con Heath, ma poi avevo<br />
incasinato tutto alla grande e avevo perso la verginità con Loren Blake;<br />
era stato il più gigantesco errore della mia vita e mi faceva ancora<br />
sentire uno schifo e in colpa da matti.<br />
« Ehi, piantala di pensare a Blake. Non puoi cambiare quello che è successo<br />
con lui, devi cercare di lasciartelo alle spalle. »<br />
« Cos'è, adesso mi leggi anche nel pensiero? » « Zo, sono sempre stato<br />
capace di capire cosa ti passava per la testa anche se, be', immagino di<br />
non essere stato tanto bravo di recente. » Il sorrisone scomparve.<br />
« Mi dispiace tanto, Heath. Per tutto. Odio che tutto questo ti faccia<br />
soffrire. »<br />
« Non sono più un bambino. Sapevo in cosa mi andavo a cacciare quando ho<br />
preso il mio pick-up e sono venuto<br />
245<br />
¿a te. Le cose tra noi non devono essere facili per forza, però vorrei<br />
tanto che fossero sincere. »<br />
« Certo, anch'io voglio essere sincera. Per questo ti dico che non posso<br />
permettermi di bere da te. Non sono in grado di affrontarne le conseguenze.<br />
Non sono pronta a fare sesso, e non lo sarei neanche se il mondo non stesse<br />
Pagina 83
06 - <strong>tempted</strong><br />
andando a pallino. »<br />
« Andare a pallino... sembri tua nonna. » «Heath, cambiare argomento non mi<br />
farà cambiare idea. Non intendo fare sesso, quindi non berrò da te. »<br />
« Cacchio, Zo, non sono mica stupido: ho capito. Noi non faremo sesso.<br />
Abbiamo passato un sacco di anni a non farlo. Abbiamo moltissima esperienza<br />
nel non-fare-sesso. »<br />
« Questa cosa va oltre l'attrazione fisica. Lo sai anche tu come funziona<br />
l'Imprinting. Il desiderio che ci ha fatto provare era già intenso prima,<br />
quand'ero ferita a morte. Se bevessi da te adesso, sarebbe dieci volte più<br />
forte. »<br />
Heath deglutì e si passò le dita tra i capelli. « Sì, okay, questo lo so.<br />
Ma quello che voglio dire è che l'Imprinting funziona in entrambe le<br />
direzioni, giusto? Mentre tu mi bevi il sangue, provi quello che provo io,<br />
e io provo quello che provi tu. »<br />
« Già, e 'quello' ha a che fare con 'sesso' e 'piacere' », replicai.<br />
« Okay e, se invece di concentrarci sulla parte 'sesso', ci concentrassimo<br />
sul 'piacere'? »<br />
Lo guardai inarcando le sopracciglia. « Scusa, Heath, ma sei un maschio. E<br />
da quando i maschi non si concentrano sul sesso? »<br />
Invece di rispondere con una battuta, mi stupì rima-nendo serissimo. «<br />
Quando mai ti ho fatto pressioni per sesso? »<br />
246<br />
« C'è stata quella volta nella casetta sull'albero. » « Ma se eri in quarta<br />
elementare! Quello non conta. E poi mi hai fatto un culo quadro. » Non<br />
sorrise proprio del tutto, ma i suoi occhi marroni scintillarono.<br />
« Cosa mi dici del retro del tuo pick-up l'estate scorsa al lago? »<br />
« Ah, ma non puoi contare neanche quella volta. Avevi il bikini nuovo. E<br />
poi non ti ho mica fatto pressioni. » « Avevo le tue mani dappertutto. » «<br />
Be', si vedeva un sacco di pelle e sai com'è... » S'interruppe, poi riprese<br />
riportando la voce a un volume normale. «Senti, il punto è che noi siamo<br />
stati assieme un sacco di tempo, quindi possiamo decisamente stare assieme<br />
senza fare sesso. Se voglio fare sesso con te? Certo, eccome. Ma, se mi<br />
chiedi se voglio fare sesso con te quando hai la testa incasinata per quel<br />
Blake del cacchio e sei preoccupata da matti per tutto quello che sta<br />
succedendo e in realtà non vuoi fare sesso con me, la risposta è no,<br />
cacchio! Certo che no! » Mi mise un dito sotto il mento perché lo fissassi<br />
negli occhi. « Ti assicuro che non c'entrerà il sesso perché tu e io -<br />
quello che abbiamo - è molto di più. Zoey, lascia che faccia questo per te.<br />
»<br />
Prima che riuscissi a fermarmi, mi udii mormorare: « Okay ».<br />
Mi sorrise come avesse vinto il Super Bowl. « Ottimo! » « Ma niente sesso.<br />
»<br />
« Assolutamente niente ma proprio niente. Puoi chiamarmi Heath Niente<br />
Sesso. Anzi, il mio secondo nome è proprio Niente Sesso. »<br />
Gli appoggiai un dito sulle labbra per zittirlo. « Heath, falla finita. »<br />
« Oh, sì. Okay », brontolò sotto il mio indice. Poi mi la' sciò la mano, si<br />
tolse il cappotto e si frugò nella tasca dei<br />
247<br />
jeans, da cui tirò fuori un coltellino. La lama somigliava stranamente a un<br />
giocattolo per bambini, nel buio della mensa.<br />
« Aspetta! » strillai quando iniziò a portarsi il coltello al collo.<br />
« Cosa c'è? »<br />
«Be'... qui? Lo facciamo qui?»<br />
Mi guardò inarcando le sopracciglia. « Perché no? Non dobbiamo fare sesso,<br />
ricordi? »<br />
« Certo che me lo ricordo. È solo che, be', potrebbe entrare qualcuno. »<br />
« Stark sta di guardia alla porta. Non farà passare nessuno. »<br />
Questo mi sconvolse. Voglio dire, era ovvio che fosse stata un'idea di<br />
Stark, ma stare addirittura di guardia alla porta per essere sicuro che<br />
Heath e io potessimo passare del tempo in privato? Era assolutamente...<br />
L'odore del sangue mi colpì, facendomi sparire dalla testa ogni pensiero su<br />
Stark. I miei occhi trovarono la sottile linea rossa alla base del collo di<br />
Heath. Lui si spostò, posando il coltello sul tavolo.<br />
« Vieni qui, Zo. In questo momento siamo solo tu e io. Non devi pensare a<br />
nessun altro. Non devi preoccuparti per nessun altro. Vieni qui. »<br />
Mi strinse tra le braccia e io fui avvolta dal suo profumo: un misto di<br />
Heath, di sangue, di desiderio, di casa, del mio passato, tutto mischiato a<br />
creare un abbraccio forte e familiare. Quando la mia lingua sfiorò quella<br />
linea scarlatta, lui rabbrividì e sentii che stava trattenendo un gemito di<br />
puro desiderio. Esitai, ma era troppo tardi. Il suo sangue mi esplose in<br />
bocca. Incapace di fermarmi, Premetti le labbra contro la sua pelle e<br />
bevvi. All'improvviso non m'importava più di non essere pronta per il ses-<br />
Pagina 84
06 - <strong>tempted</strong><br />
248<br />
so, o che il mondo intorno a me fosse un'immensa bolla di caos, e neppure<br />
che ci trovassimo in mezzo alla mensa con Stark che faceva la guardia alla<br />
porta (e che tra l'altro probabilmente provava tutto quello che provavo<br />
io). In quel momento m'importava soltanto di Heath, del suo sangue, del suo<br />
corpo, del suo tocco.<br />
« Sstt. » La voce di Heath si era fatta profonda e roca, eppure stranamente<br />
rilassante. « Va tutto bene, Zo. È solo bello, tutto qui. Pensa a quanto ti<br />
fa diventare forte. E tu devi essere forte, ricordi? C'è tipo un<br />
fantastiliardo di persone che conta su di te. Io conto su di te; Stevie Rae<br />
conta su di te; Afrodite conta su di te, anche se a volte non riesco a non<br />
pensare a quanto sia stronza. Perfino Erik conta su di te... non che a<br />
qualcuno importi di lui... »<br />
Mentre Heath continuava a parlare, mi successe una cosa strana. La sua voce<br />
smise di sembrare profonda e roca e lui tornò a essere solo Heath;<br />
all'improvviso fu come se noi stessimo solo chiacchierando di cose<br />
qualsiasi e io non gli stessi succhiando il sangue. Poi, quasi senza che me<br />
ne accorgessi, l'ondata di sentimenti che si agitava dentro di me passò da<br />
essere sesso allo stato puro a qualcos'altro. Qualcosa che mi consentiva di<br />
pensare. Qualcosa che potevo gestire. Era sempre bello. Molto ma molto ma<br />
molto bello. Però era mitigato da quella che posso descrivere soltanto come<br />
normalità, e la normalità lo rendeva gestibile. Perciò, quando mi sentii<br />
meglio, fui in grado di staccarmi da lui. Chiuditi, adesso, pensai, e<br />
leccai la riga sanguinante sul collo di Heath, trasformando automaticamente<br />
gli enzimi nella mia saliva da anticoagulanti a coagulanti. Osservai la<br />
ferita cominciare a richiudersi/ lasciando solo una sottilissima traccia<br />
rosa a svelare al mondo cos'era successo tra noi.<br />
249<br />
Il mio sguardo incrociò quello di Heath. « Grazie », gli dissi.<br />
« Quando vuoi, Zo. Io ci sarò sempre per te », replicò.<br />
« Bene, perché avrò sempre bisogno che mi ricordi chi sono realmente. »<br />
Heath mi baciò. Fu un bacio dolce, profondo e intimo, pieno del desiderio<br />
che sapevo stava trattenendo, sperando che finalmente fossi pronta a dirgli<br />
di sì. Ma io interruppi il bacio e mi rannicchiai tra le sue braccia. Lo<br />
sentii sospirare, ma il suo abbraccio non si ammorbidì e lui continuò a<br />
tenermi stretta.<br />
Il rumore della porta che si spalancava fece saltare per aria entrambi.<br />
« Zoey, dovresti proprio andare al dormitorio. Ti stanno aspettando »,<br />
esordì Stark.<br />
« Okay, sì, arrivo. » Mi staccai dall'abbraccio di Heath e lo aiutai a<br />
rimettersi il giaccone.<br />
« Sarà meglio che io cerchi Dario e i ragazzi per dare una supermano umana<br />
», disse Heath.<br />
Come bambini colpevoli, raggiungemmo Stark che, impassibile, ci teneva<br />
aperta la porta.<br />
« Stark, grazie di avermi portato da lei », fece Heath.<br />
« Fa parte del mio lavoro », replicò brusco Stark.<br />
« Be', secondo me ti meriti un aumento. » Heath gli sorrise, poi si chinò a<br />
darmi un rapido bacio prima di correre verso la porta che dava sull'area<br />
centrale del parco.<br />
« Non è una parte piacevole del mio lavoro », brontolò Stark guardando<br />
Heath sparire all'esterno.<br />
« Come hai detto tu, immagino sia meglio che vada. » Mi avviai verso<br />
l'uscita più vicina.<br />
Stark mi seguì, assieme a un silenzio molto spiacevole.<br />
« Cavolo, non deve essere stato facile per te ingoiare il r°spo... cioè, il<br />
sangue, in questo caso. » Era davvero una<br />
250<br />
battutaccia, ma la tensione mi aveva fatto aprire bocca ancor prima di<br />
pensare. Poi, per quanto incredibile possa sembrare, scoppiai a ridere.<br />
Okay, in mia difesa posso dire che mi sentivo davvero euforica. Grazie al<br />
sangue di Heath, non stavo così bene da quando Kalona era schizzato fuori<br />
del terreno incasinandomi l'esistenza.<br />
« Non fa ridere », commentò Stark.<br />
« Scusa », dissi, ma ridacchiai ancora, dopo di che mi chiusi la bocca a<br />
tripla mandata.<br />
« Ce la metterò tutta per far finta che tu non ti stia rotolando per terra<br />
dal ridere e io non abbia provato le sensazioni che hai provato tu là<br />
dentro », disse Stark, tesissimo.<br />
Nonostante l'euforia provocata dal sangue, capivo che per lui doveva essere<br />
stata durissima sperimentare l'intenso piacere che mi aveva appena dato un<br />
altro ragazzo, e anche rendersi conto realmente di quanto fossimo uniti<br />
Pagina 85
06 - <strong>tempted</strong><br />
Heath e io. Lo presi sottobraccio. All'inizio Stark rimase rigido e freddo,<br />
neanche stessi cercando di appoggiarmi a una statua, ma mentre camminavamo<br />
cominciò a sciogliersi e sentii che si rilassava. Un attimo prima che lui<br />
aprisse la porta del dormitorio delle ragazze, lo guardai e dissi: « Grazie<br />
di essere il mio Guerriero. Grazie di fare in modo che io sia forte, anche<br />
se questo ti fa soffrire ».<br />
« Di niente, mia signora. » E mi sorrise. Sembrava vecchio e molto, molto<br />
triste.<br />
21<br />
zoey<br />
« Vuoi anche delle bollicine marroni? » gridai a Stark che mi aspettava<br />
impaziente nel salone del dormitorio, che era molto silenzioso e molto<br />
strano. In realtà era proprio il silenzio a renderlo strano: era pieno di<br />
novizi che guardavano la TV senza dire niente. Sul serio. Se ne stavano lì<br />
seduti e basta. Punto. Nessuno parlava. Nessuno rideva. Niente. Alzarono<br />
gli occhi quando Stark e io entrammo nella stanza, e sono quasi sicura che<br />
alcuni ci lanciarono occhiate piene di odio, eppure nessuno disse niente.<br />
« No, sto bene così. Prenditi le tue bollicine e andiamo di sopra. » Stark<br />
si diresse verso le scale.<br />
« Okay, okay, arrivo. Sto solo... » Andai a sbattere contro una ragazza. «<br />
Cavolo, Becca, scusa! Non ti avevo vista! Stavo... »<br />
«Sì, lo so cosa stavi facendo. Quello che fai sempre. Collaudavi un<br />
ragazzo. »<br />
Aggrottai la fronte. Non conoscevo molto bene Becca, di lei sapevo solo che<br />
si era presa una bella cotta per Erik. Oh, e avevo pure sorpreso Stark che<br />
cercava di morderla, Praticamente sul punto di violentarla (prima di<br />
scegliere Ü bene e di farmi il suo Giuramento di Guerriero). Ovviamente<br />
Becca non ricordava nulla del tentato stupro. Ri-c°rdava soltanto il<br />
piacere che aveva provato quando<br />
252<br />
luil 'aveva morsa, grazie al fatto che allora Stark era uri vero stronzo.<br />
Tuttavia questo non le dava il permesso di assumere quell'atteggiamento con<br />
me. Però non avevo il tempo di sistemare le cose con lei e, sinceramente,<br />
non m'importava un accidenti di quanto fosse gelosa. Perciò mi limitai a<br />
esibirmi in uno degli sgradevoli sbuffi di superiorità tipici di Afrodite e<br />
le girai intorno per raggiungere il frigo, che aprii alla ricerca delle<br />
bollicine marroni. « Sei stata tu, vero? Hai rovinato tutto. » Sospirai.<br />
Trovai la lattina che cercavo e mi voltai. « Se intendi dire che mi sono<br />
liberata di Kalona - che non è Èrebo sceso sulla terra ma un malvagio<br />
immortale - e ho scacciato Neferet - che non è più la Somma Sacerdotessa di<br />
Nyx ma una perfida Tsi Sgili che vuole conquistare il mondo -, allora sì.<br />
Sì, sono stata io, con l'aiuto di alcuni amici. »<br />
« Perché credi di sapere tutto? » « Io non credo affatto di sapere tutto.<br />
Se no, saprei come mai tu continui a non capire che Kalona, Neferet e i<br />
Raven Mocker sono cattivi, perfino dopo che hanno ucciso la professoressa<br />
Anastasia. »<br />
« I Raven Mocker l'hanno uccisa solo perché voi li avevate fatti incazzare<br />
lottando contro Kalona, che alcuni di noi pensano ancora sia realmente<br />
Èrebo. »<br />
« Becca, datti una svegliata! Kalona non è Èrebo, è il padre dei Raven<br />
Mocker! Sono il frutto dei suoi stupri sulle donne cherokee. Èrebo non<br />
avrebbe mai fatto una cosa simile. Questo non è venuto in mente ad alcuni<br />
di voi? »<br />
«Andava tutto bene mentre tu non c'eri. Adesso sei tornata ed è andato di<br />
nuovo tutto a puttane. Vorrei prò-<br />
253<br />
prio che te ne andassi per sempre e lasciassi che il resto di noi facesse<br />
quello che vuole. »<br />
« Il resto di voi? Tipo i ragazzi in infermeria che sono stati quasi uccisi<br />
dai tuoi amici con le ali? Oppure intendi Dragone, che è là fuori tutto<br />
solo a piangere la morte di sua moglie? »<br />
« È stata colpa tua! Prima che tu scappassi nessuno era stato aggredito. »<br />
« Tu non stai ascoltando nemmeno una parola di quello che dico, vero? »<br />
« Ciao, Becca », esordì Stark sulla soglia della cucina, proprio dietro la<br />
ragazza.<br />
Lei girò la testa, diede un gran colpo di ciuffo e gli rivolse un sorriso<br />
svenevole. « Ciao, Stark. »<br />
« Erik è di nuovo sul mercato », la informò lui in tono gelido.<br />
Becca sbatté le palpebre con aria un po' confusa.<br />
« Lui e Zoey hanno rotto », aggiunse.<br />
« Oh, davvero? » Becca cercò di sembrare disinvolta, ma il linguaggio del<br />
suo corpo diceva che era molto ma molto compiaciuta. Tornò a guardare me. «<br />
Pagina 86
06 - <strong>tempted</strong><br />
Era ora che ti mollasse. »<br />
«Sono stata io a mollarlo, brutta... brutta... stronzal» sbottai.<br />
Becca fece un passo verso di me, sollevando una mano come se volesse<br />
colpirmi, cosa che mi sconvolse al punto che non mi venne neanche in mente<br />
di invocare un elemento per darle una lezione.<br />
Per fortuna, Stark non era altrettanto scioccato e si mise subito in mezzo.<br />
« Becca, ti ho già fatto abbastanza male. Non costringermi a buttarti fuori<br />
di qui. Vattene da sola », disse in tono molto pericoloso e molto da<br />
Guerriero.<br />
Becca arretrò all'istante. « Oh, come ti pare. Come se<br />
254<br />
valesse la pena di rovinarmi le unghie per quella lì. » Girò sui tacchi e<br />
se ne andò sbuffando.<br />
Aprii la lattina e bevvi un sorso. « È stato davvero inquietante. »<br />
« Già, si vede che non ci sto proprio più con la testa. Il vero me non<br />
avrebbe mai impedito una bella lotta tra donne. »<br />
Alzai gli occhi al soffitto. «Sei senza speranza! Vieni, andiamo di sopra,<br />
dove il livello di follia è più basso. »<br />
Peccato che, per raggiungere le scale, dovevamo attraversare il salone<br />
comune del dormitorio, ovvero tornare in mezzo a un intero branco di pazzi.<br />
Becca stava già spettegolando col gruppetto più numeroso, però smise di<br />
bisbigliare per lanciarmi un'occhiataccia, la stessa occhiataccia da<br />
ora-t'incenerisco che mi stavano dando anche tutti gli altri.<br />
Allungai il passo e praticamente fuggii sulle scale.<br />
« Okay, è terrificante », sentenziò Stark mentre ci affrettavamo a<br />
raggiungere la mia camera.<br />
Mi limitai ad annuire. Mi risultava difficile trovare le parole per<br />
descrivere quello che provavo rendendomi conto che a scuola, a casa mia,<br />
quasi tutti mi odiavano a morte. Aprendo la porta della camera, fui<br />
immediatamente assalita da una palletta di pelo arancione che mi si lanciò<br />
tra le braccia con un « Mii-auu-uff! » da vecchia signora brontolona.<br />
« Naia! » Ignorai le sue lamentele e le stampai un bacio sul naso, cui lei<br />
reagì starnutendomi in faccia. Risi e spostai la lattina nell'altra mano,<br />
in modo da non rovesciarne il contenuto sulla gatta. « Mi sei mancata,<br />
piccolina. » Premetti il viso sul suo pelo morbido, e lei smise di<br />
lamentarsi per far partire il motore a fusa.<br />
« Quando hai finito di strusciarti con la tua gatta, ab-<br />
255<br />
biamo delle cose di cui discutere. Cose importanti », disse Afrodite.<br />
« Oh, non essere così odiosa », la rimbeccò Damien.<br />
« Odia un po' questo, Damien. » Afrodite gli fece un gestaccio.<br />
Prima che avessi il tempo di dire a quei due di starsene tranquilli,<br />
Lenobia sbottò: «Smettetela! Il corpo di una mia cara amica sta ancora<br />
bruciando là fuori e non sono proprio dell'umore giusto per sorbirmi questi<br />
litigi da ragazzini! »<br />
Afrodite e Damien mormorarono delle scuse, a disagio, cosa che presi come<br />
un'ottima imbeccata per cominciare a parlare. « Tutti i ragazzi di sotto mi<br />
odiano a morte. »<br />
« Sul serio? Quando siamo entrati noi si comportavano semplicemente da<br />
automi », fece Damien.<br />
« Sul serio. Ho quasi dovuto sottrarre Zoey agli artigli di Becca »,<br />
intervenne Stark.<br />
L'espressione di Afrodite e di Damien lasciava intendere che loro<br />
ricordavano i trascorsi non troppo carini di Stark, ma nessuno dei due fece<br />
commenti.<br />
« La cosa non mi stupisce », disse Lenobia.<br />
Guardai l'insegnante di equitazione. « Cosa sta succedendo? Kalona se n'è<br />
andato. E molto lontano, anche. Non credo sia neppure più in questo Paese.<br />
Come può influenzare ancora i novizi? »<br />
« E i vampiri », aggiunse Damien. « A parte lei, nessun professore è uscito<br />
per stare con Dragone. Il che significa che pure loro sono tutt'ora sotto<br />
l'influsso di Kalona. »<br />
«Oppure che semplicemente hanno troppa paura», disse Lenobia. « È difficile<br />
capire se gli altri vampiri siano solo spaventati o se quel demone abbia<br />
lasciato qualcosa dentro di loro che agisce anche se lui non è più<br />
presente. »<br />
256<br />
« Non è un demone », mi sentii affermare.<br />
Lenobia mi fulminò con lo sguardo. « Come fai a dirlo, Zoey? »<br />
Mi mossi a disagio e mi sedetti sul letto con Naia in braccio. « Non lo<br />
so... è solo che so delle cose su di lui, e una di queste è che non è un<br />
demone. »<br />
Pagina 87
06 - <strong>tempted</strong><br />
«Che differenza fa come lo chiamiamo?» domandò Erin.<br />
«Le parole sono potenti», intervenne Damien. «Per tradizione, usare la<br />
giusta definizione in un incantesimo o in un rituale può essere più<br />
vincolante rispetto all'invio generico di energia o anche solo all'uso del<br />
singolo nome di persona. »<br />
« Hai detto una cosa molto giusta, Damien. Perciò non chiameremo Kalona<br />
demone », sentenziò Lenobia.<br />
«E neppure dimenticheremo che è malvagio, come hanno fatto invece gli altri<br />
ragazzi », aggiunse Erin.<br />
« Non tutti, però. I novizi in infermeria non erano sotto l'incantesimo di<br />
Kalona, e lo stesso vale per Lenobia e Dragone... e non lo era nemmeno<br />
Anastasia. Ma perché? Cos'avete voi che gli altri non hanno? » chiesi.<br />
« Avevamo già stabilito che Lenobia, Dragone e Anastasia hanno ricevuto<br />
doni speciali da Nyx », disse Damien.<br />
«Okay, allora, cos'hanno di speciale i ragazzi che si sono opposti ai Raven<br />
Mocker? » domandò Afrodite.<br />
« Hanna Honeyyeager sa far fiorire le piante », rispose Damien.<br />
Lo squadrai. « Fiori? Sul serio? »<br />
Damien si strinse nelle spalle. « Ha il pollice verde. »<br />
Sospirai. « Cos'altro sappiamo dei ragazzi in infermeria? »<br />
« T.J. è un grande nella boxe », saltò su Erin.<br />
257<br />
« E Drew è un ottimo lottatore », aggiunsi. « Ma queste capacità sono<br />
realmente dei doni speciali di Nyx? I vampiri sono dotati. È la norma, non<br />
una cosa insolita. »<br />
« Nessuno sa qualcosa di Ian Bowser? » chiesi. « Io lo vedevo soltanto al<br />
corso di recitazione. Aveva una bella cotta per la professoressa Nolan. »<br />
« Io lo conosco. E molto dolce », intervenne Erin. « Okay, è dolce. » Ero<br />
davvero sfiduciata: i ragazzi feriti erano gentili e carini, e bravi a fare<br />
alcune cose, ma nessuno di loro sembrava aver ricevuto un dono speciale da<br />
Nyx. « E quella nuova, Red? »<br />
« Noi non la conosciamo. E lei? » chiese Damien. Lenobia scosse la testa.<br />
«No, so soltanto che la sua mentore era Anastasia, e che in pochi giorni le<br />
si era affezionata al punto di rischiare la vita per salvarla. »<br />
« Ma questo non vuol dire che in lei ci sia qualcosa di speciale, se non<br />
che ha fatto la scelta giusta e... » M'interruppi di colpo, perché<br />
finalmente avevo capito. E di colpo scoppiai a ridere. « Ci siamo! » Mi<br />
fissarono tutti a bocca aperta. « E andata. Era chiaro che prima o poi<br />
dovesse succedere », commentò Afrodite.<br />
« No! Non sono andata. Ci sono arrivata! Ho trovato la risposta. Dea, è<br />
così ovvio! Quei ragazzi non sono iperdo-tati. Sono semplicemente ragazzi<br />
che hanno fatto la scelta giusta. »<br />
Per svariati secondi nessuno disse niente, poi Damien afferrò il filo del<br />
mio discorso. « E come sempre nella vita: Nyx ci offre tutte le scelte<br />
possibili. »<br />
Gli feci un sorrisone. «E alcuni di noi scelgono con saggezza. »<br />
« Altri invece fanno un gran casino », commentò Stark.<br />
258<br />
« Dea! È così evidente. Non c'è nessun mistero nell'incantesimo di Kalona<br />
», disse Lenobia.<br />
« E tutta questione di scelte », intervenne Afrodite.<br />
« E di verità », aggiunsi.<br />
« Ma sì, ha senso! » saltò su Damien. « Non riuscivo a capire perché<br />
soltanto tre dei nostri insegnanti fossero in grado di vedere Kalona per<br />
quello che è. Ho sempre pensato che tutti i vampiri qui fossero speciali e<br />
avessero ricevuto doni particolari dalla Dea. »<br />
« E la maggior parte lo è », sentenziò Lenobia.<br />
« Ma, dono o non dono, trovare la verità e seguire la strada giusta è<br />
sempre e comunque una scelta. E una cosa che nessuno di noi dovrebbe mai<br />
dimenticare. » Stark aveva parlato sottovoce, gli occhi fissi nei miei.<br />
« E questo potrebbe essere il motivo per cui Nyx ci ha portati qui: per<br />
ricordarci che tutti i suoi figli possono scegliere liberamente », fece<br />
Lenobia.<br />
E la stessa cosa vale per me con A-ya: posso scegliere di non seguire la<br />
sua strada. Ma questo non significa che perfino Kalona può scegliere<br />
liberamente tra il bene e il male? Scacciai quel pensiero che mi vorticava<br />
in testa e dissi: « Okay, allora, ci sono idee su cosa fare adesso? »<br />
« Certo. Tu segui Kalona. Noi veniamo con te », stabilì Afrodite.<br />
La fissavamo tutti.<br />
«Sentite, Kalona ha dimostrato di essere malvagio, perciò noi scegliamo di<br />
distruggerlo. » Prima che io potessi dire qualcosa, Afrodite aggiunse: «<br />
Non è impossibile. In una delle mie visioni Zoey gliela faceva pagare ».<br />
Pagina 88
06 - <strong>tempted</strong><br />
« Visioni? » disse Lenobia.<br />
Afrodite fece un breve riassunto delle ultime due visioni, evitando di<br />
specificare che in quella «non tanto buona » io mi univo a Kalona.<br />
259<br />
Perciò, quando ebbe finito, mi schiarii la voce, mi feci coraggio e dissi:<br />
« Nella visione brutta io stavo con Kalo-na. Nel senso che eravamo amanti<br />
».<br />
« Ma nell'altra visione facevi qualcosa per cui lui spariva », riprese<br />
Lenobia.<br />
« Questo era chiaro, anche se tutto il resto era un casino immenso »,<br />
confermò Afrodite. « Quindi, come ho già detto, lei deve andare da lui. » «<br />
Non mi piace », sentenziò Stark. « Neanche a me. Vorrei che ne sapessimo di<br />
più sulle azioni che determineranno l'avverarsi dell'una o dell'altra<br />
visione », fece Lenobia.<br />
« Dea! Che cretina che sono! » Mi frugai freneticamente in tasca. «Mi ero<br />
completamente dimenticata della poesia di Kramisha. »<br />
« Già, anch'io. Io odio la poesia », brontolò Afrodite. « Il che mi<br />
stupisce, mia cara. » Dario entrò nella stanza seguito da Stevie Rae e<br />
Shaunee. « Una persona della tua intelligenza dovrebbe apprezzarla. »<br />
Afrodite gli fece un sorriso dolce. « Mi piacerebbe se me ne leggessi<br />
qualcuna tu, ma in fondo, a me piacerebbe qualunque cosa letta da te. »<br />
« Disgustoso. » Shaunee andò a sedere accanto a Erin. « Assolutamente »,<br />
confermò la gemella con un sorriso. Stevie Rae si lasciò cadere sul letto<br />
vicino a me e si mise ad accarezzare Naia. « Bene, non ci siamo persi la<br />
parte della poesia. Ero curiosa di scoprire cos'avesse scritto Kramisha. »<br />
« Okay, be', allora ve la leggo », dissi.<br />
Arma a doppio taglio, una parte distrugge l'altra libera.<br />
260<br />
Sono il tuo nodo gordiano:<br />
mi liberi o mi distruggi?<br />
Segui la verità e potrai<br />
trovarmi sull'acqua,<br />
purificarmi col fuoco.<br />
Mai più intrappolato dalla terra,<br />
l'aria ti sussurrerà<br />
ciò che lo spirito già conosce:<br />
tutto è possibile.<br />
Se ci credi,<br />
saremo entrambi liberi.<br />
«Detesto dirlo, ma perfino io riesco a capire che è un messaggio di Kalona<br />
per te », sentenziò Afrodite nel pesante silenzio che era seguito alla<br />
lettura della poesia. « Già, sembra così anche a me », convenne Stevie Rae.<br />
« Ah, cavolo », mormorai.<br />
28<br />
zoey<br />
« Non mi piace », sentenziò Stark.<br />
« Lo hai già detto. E, per la cronaca, non piace neanche a noi, ma questo<br />
non farà certo sparire quella stupida poesia », lo rimbeccò Afrodite.<br />
« Profezia. Le poesie di Kramisha sono per natura profetiche », la corresse<br />
Damien.<br />
« Il che non è necessariamente una brutta cosa. Le profezie sono<br />
avvertimenti », intervenne Dario.<br />
«Perciò, unite alle visioni di Afrodite, ci forniscono uno strumento<br />
prezioso », disse Lenobia.<br />
« Ammesso di riuscire a interpretarle », replicai.<br />
«Finora ci siamo sempre riusciti. Decifreremo anche questa », mi rassicurò<br />
Lenobia.<br />
« In ogni caso, mi pare che siamo tutti d'accordo sul fatto che Zoey debba<br />
seguire Kalona », aggiunse Dario.<br />
« E quello per cui sono stata creata. »<br />
Le mie parole riuscirono a ottenere la massima attenzione di tutti.<br />
« Odio questa cosa e non so come gestirla... mi sembra di essere un'enorme<br />
valanga che rotola giù da una montagna, ma non posso ignorare la verità. »<br />
Mi ricordai delle Parole di Nyx, e aggiunsi: « La verità è un'arma potente,<br />
c°si come fare la scelta giusta. E la verità è che io sono legata a Kalona,<br />
per questo per me è così difficile affrontarlo- Ma qualcosa dentro di me lo<br />
ha già sconfitto una voi-<br />
262<br />
ta. Quindi quello che devo fare è capire come ci sia riuscita e scegliere<br />
di sconfiggerlo di nuovo ».<br />
« Stavolta potrebbe essere per sempre? » chiese Stevie Rae.<br />
« Lo spero tanto », replicai.<br />
Pagina 89
06 - <strong>tempted</strong><br />
« Be', stavolta non sarai sola », sentenziò Stark.<br />
« Giusto », fece Damien.<br />
« Assolutamente », aggiunse Shaunee.<br />
« Già », convenne Erin.<br />
« Uno per tutti, tutti per Zoey! » saltò su Stevie Rae.<br />
Guardai Afrodite che fece un sospiro oltremodo drammatico. « D'accordo.<br />
Dove va il branco di sfigati, andrò anch'io. »<br />
« E non sarai sola nemmeno tu, mia cara. » Dario le mise un braccio intorno<br />
alle spalle.<br />
Soltanto in seguito mi sarei resa conto che Stevie Rae non aveva davvero<br />
dichiarato che si sarebbe unita a noi.<br />
« Tutta questa solidarietà va benissimo, ma non possiamo fare niente finché<br />
non scopriamo dov'è Kalona », intervenne Lenobia.<br />
« Nel sogno eravamo su un'isola. Per essere precisi, eravamo in un castello<br />
che si trovava su un'isola », chiarii.<br />
«C'era qualcosa che ti sembrava familiare?» chiese Damien.<br />
« No. Però era un posto bellissimo. L'acqua era di un blu incredibile e<br />
c'erano piante d'arancio dappertutto. »<br />
« Questo non restringe molto il campo. Di aranceti ce n'è in un sacco di<br />
posti: Florida, California, Mediterraneo... E tutti hanno anche delle<br />
isole», intervenne Afrodite.<br />
La mia reazione fu automatica. «Non è in America. Non so come faccio a<br />
saperlo, ma è così. »<br />
263<br />
« Allora possiamo prenderlo per vero », stabilì Leno-bia.<br />
La fiducia che aveva in me mi rincuorava, ma mi rendeva anche terribilmente<br />
nervosa.<br />
« Okay, benissimo. Magari sai qualcos'altro su dove si trova, ma devi solo<br />
smettere di pensarci per un attimo per pensare meglio », intervenne Stevie<br />
Rae.<br />
« Zucca campagnola, quello che hai detto non ha nessun senso! Sarà meglio<br />
che io traduca il tuo Okie paesano in una lingua comprensibile », la sgridò<br />
Afrodite. « Zoey, d'istinto, senza doverci pensare, hai scoperto di sapere<br />
che Kalona non è in America. Magari ti stai sforzando troppo e, se invece<br />
ti rilassi un po', ti verrà in mente in modo automatico. »<br />
« È quello che ho detto io », brontolò Stevie Rae.<br />
« Si comportano da gemelle! » saltò su Shaunee.<br />
« Da morire dal ridere », convenne Erin.<br />
« Piantatela! » sbottarono in stereo Afrodite e Stevie Rae, facendole<br />
contorcere ancora di più dalle risate.<br />
« Ehi, cosa c'è di tanto divertente? » chiese Jack entrando nella stanza.<br />
Le sue guance erano ancora rigate di lacrime e aveva gli occhi rossi.<br />
« Niente di che. Solo le gemelle che fanno le gemelle », spiegò Damien<br />
mentre Jack si sedeva accanto a lui.<br />
« D'accordo, adesso basta. Tutto questo non è produttivo e non ci aiuta a<br />
capire dove possa trovarsi Kalona », intervenne Lenobia.<br />
« Lo so io dove si trova Kalona », annunciò deciso Jack.<br />
« Come sarebbe a dire che sai dove si trova? » chiese Damien mentre tutti<br />
guardavamo Jack a bocca aperta.<br />
« Be', lui e Neferet intendo. Facile. » Ci mostrò il suo iPhone. « La<br />
connessione Internet è tornata e il mio Vamp Twitter è impazzito. In Rete<br />
non si fa che parlare della<br />
264<br />
misteriosa quanto improvvisa morte di Shekinah e di Ne-feret, che è apparsa<br />
a Venezia davanti al Consiglio Supremo sostenendo di essere Nyx incarnata e<br />
presentando Kalona come Èrebo sceso sulla Terra. Quindi ha concluso dicendo<br />
che spettava a lei diventare la nuova Somma Sacerdotessa di Tutti i<br />
Vampiri. »<br />
Lo fissavamo increduli. So purtroppo che io lo guardavo a bocca aperta come<br />
una vera sfigata.<br />
« Non me lo sto inventando. Ve lo assicuro. Controllate. » Jack offrì di<br />
nuovo il suo iPhone e Dario lo prese.<br />
Damien abbracciò Jack e gli stampò un bacio sulla bocca. « Sei davvero<br />
brillante! »<br />
Jack sorrise e gli altri ripresero a parlare tutti assieme.<br />
Tutti tranne Stark e me.<br />
Nel bel mezzo di quel caos, in camera entrò anche Heath. Esitò appena un<br />
secondo, poi girò intorno al letto e si lasciò cadere accanto a me. «<br />
Allora, Zo, cosa sta succedendo? »<br />
«Jack ha trovato Kalona e Neferet », spiegò Stevie Rae.<br />
«Bene», sbottò Heath. Poi mi guardò e aggiunse: « Frena un attimo, forse<br />
non è un bene ».<br />
Pagina 90
06 - <strong>tempted</strong><br />
«Perché non dovrebbe essere un bene?» domandò Stevie Rae.<br />
« Chiedilo a Zoey », rispose Heath.<br />
« Zoey, cosa c'è che non va? » domandò Damien, zittendo tutti.<br />
«Non era Venezia», sentenziai. «Ne sono certa. Nel mio sogno, Kalona non<br />
era a Venezia. Voglio dire, io non ci sono mai stata, ma ho visto delle<br />
foto e direi che lì non c'è nessuna montagna. Giusto? »<br />
« Giusto. E io ci sono stata parecchie volte », disse Le-nobia.<br />
« Magari non è un male che nel sogno tu non fossi do-<br />
265<br />
ve lui si trova realmente. Magari questo significa che non era poi così<br />
reale come pensi tu », disse Afrodite.<br />
« Magari. »<br />
« A me non sembra giusto », intervenne Stark.<br />
Soffocai un sospiro irritato, perché era chiaro che stava sbirciando nel<br />
mio cervello.<br />
Afrodite ignorò Stark e continuò a parlare: « Ti ricordi che nella mia<br />
visione c'erano Neferet e Kalona davanti a un gruppo di sette potenti<br />
vampire? »<br />
Annuii.<br />
« Il Consiglio Supremo dei Vampiri! » Lenobia scosse la testa. « Non so<br />
come ho fatto a non capirlo subito. E, Zoey, sono d'accordo con Afrodite.<br />
Forse dai troppa importanza a quei sogni. Kalona ti sta manipolando »,<br />
aggiunse con gentilezza, come se si aspettasse che m'incavolassi.<br />
« No, sono sicura di quello che dico. Kalona non era a Venezia. Lui era...<br />
» M'interruppi di botto, colta da un ricordo che riaffiorò con tale<br />
intensità da colpirmi quasi come se mi fossi data una pacca sulla fronte. «<br />
Cazzarola! In quest'ultimo sogno Kalona non era a Venezia, però credo<br />
proprio che fosse là in un sogno precedente. Diceva che quel posto gli<br />
piaceva, che ne percepiva l'antico potere e... » Mi massaggiai la fronte<br />
come per far lavorare meglio il cervello. « Mi ricordo che ha detto... che<br />
lì percepiva un antico potere e che capiva perché loro avevano scelto quel<br />
luogo. »<br />
« Doveva riferirsi a noi, ai vampiri », disse Lenobia.<br />
Aggrottai la fronte, confusa. « Ma non credo che il posto in cui ci<br />
trovavamo nel sogno fosse realmente Venezia. Cioè, vedevo quella piazza<br />
famosa col campanile e le gondole, ma in lontananza. Non eravamo proprio<br />
lì. »<br />
266<br />
« Scusa, Zy, non è per essere antipatica, ma tu i compiti non li fai mai? »<br />
chiese Stevie Rae.<br />
« Eh? » feci io.<br />
« L'isola di San Clemente », disse Lenobia.<br />
« Eh? » ripetei, con l'ennesimo sfoggio d'intelligenza<br />
Damien sospirò. « Per caso hai qui da qualche parte il tuo Manuale del<br />
Novizio? »<br />
« E lì sopra. Credo. »<br />
Damien si alzò, si mise a scavare nel delirio che era la mia scrivania e<br />
trovò il Manuale del Novizio. Lo sfogliò per tipo due secondi (che avesse<br />
imparato a memoria tutta quella roba?) e poi mi fece segno su una pagina.<br />
Riconobbi all'istante lo splendido palazzo color salmone che aveva fatto da<br />
sfondo a uno dei miei sogni con Kalona. « È questo il posto, senza dubbio.<br />
Per la precisione, eravamo seduti su questa panchina, proprio qui »,<br />
spiegai indicando un punto della foto.<br />
All'improvviso Afrodite si staccò da Dario e venne a sbirciare dietro la<br />
mia spalla. « Merda! Avrei dovuto riconoscere questo posto. Tornare umana<br />
mi ha proprio rin-cretinita. »<br />
« Afrodite, cosa c'è? » chiese Stark.<br />
« Questo è lo scenario della sua seconda visione sulla mia morte. »<br />
Sospirai. « Lo so che sembra stupido, ma me n'ero dimenticata. Insomma, nel<br />
sogno mi ero resa conto che doveva essere il posto in cui Afrodite mi aveva<br />
vista annegare, ma, quando mi sono svegliata... be'...» M'interruppi e<br />
incrociai lo sguardo di Stark. « Mi sono distratta. » Negli occhi di lui<br />
lessi che aveva capito che parlavo di quando mi aveva svegliata<br />
dall'incubo, la prima volta in cui aveva dormito con me, quando aveva<br />
appena iniziato a scegliere il bene invece del male. « E poi nella visione<br />
io annegavo perché ero da sola. In quel periodo<br />
267<br />
erano tutti arrabbiati con me, ma adesso non è più così, quindi non si può<br />
realizzare. »<br />
« Nella seconda visione di morte tu non eri completamente sola », disse<br />
Afrodite scandendo lentamente le parole. « Un attimo prima che tu venissi<br />
uccisa avevo visto Stark. Lui era lì. »<br />
Pagina 91
06 - <strong>tempted</strong><br />
« Cosa?! Ma che razza di stronzate sono? Io non lascerei mai che le<br />
facessero del male! » esplose Stark.<br />
« Non ho detto che eri responsabile di quello che è successo. Ho detto solo<br />
che eri lì », chiarì gelida Afrodite.<br />
«Cos'altro hai visto?» Heath si mise a sedere, assumendo un'aria da<br />
Guerriero pari a quella di Stark.<br />
«Afrodite aveva avuto due visioni sulla morte di Zoey», intervenne Damien.<br />
«In una veniva decapitata da un Raven Mocker. »<br />
« Questo è quasi successo! Io c'ero. Ha ancora la cicatrice », sbottò<br />
Heath.<br />
« Il punto è che la mia testa non è stata tagliata. E adesso che il mio<br />
cervello ha ripreso a funzionare, ci accerteremo che io non anneghi. E<br />
Afrodite non ha visto molto altro in nessuna delle visioni. »<br />
« Però sei sicura che una aveva luogo sull'isola di San Clemente »,<br />
puntualizzò Lenobia.<br />
Afrodite indicò il libro che tenevo ancora aperto sulle ginocchia. « Qui. È<br />
questo il posto che vedevo mentre lei moriva. »<br />
« Okay, allora, starò superattenta », replicai. « Lo saremo tutti », disse<br />
Lenobia. Stavo seduta lì cercando di non far vedere quanto trovassi<br />
claustrofobica la situazione: quella menata significava forse che non mi<br />
avrebbero mai lasciata sola?<br />
Stark non disse niente. Non ce n'era bisogno: si capiva c°n un solo sguardo<br />
quanto fosse frustrato.<br />
268<br />
« Aspettate un momento. Mi è appena venuta in mente una cosa. » Damien<br />
prese il Manuale del Novizio e girò pagina. Poi mi guardò con un sorriso<br />
trionfante. « So dove si trova l'isola di Kalona, e tu hai ragione: non è<br />
Venezia. » Mi mostrò il libro. « E questa? »<br />
Damien aveva aperto il volume a una pagina con molto testo (che ovviamente<br />
io non avevo letto) e con l'illustrazione dello scorcio di una splendida<br />
isola. Nel disegno si vedeva la sagoma di un castello anche troppo<br />
familiare. «È qui. E questo il posto», sentenziai decisa. « Ma dove diavolo<br />
è? »<br />
« In Italia », rispose Lenobia. « È l'isola di Capri. È l'antica sede del<br />
primo Consiglio Supremo dei Vampiri, che si è trasferito a Venezia soltanto<br />
dopo il 79 dopo Cristo. » Fui felice di vedere che su parecchie facce era<br />
stampato un evidente punto di domanda. Non su quella di Damien, è ovvio.<br />
Col suo miglior tono da maestrino, esordì: « I vampiri sono stati i signori<br />
di Pompei finché il Vesuvio non è eruttato, nell'agosto del 79 dopo Cristo<br />
». Dato che continuavamo a fissarlo tutti come enormi pesci rossi nella<br />
boccia, sospirò e riprese: «Capri è un'isola non troppo distante da Pompei<br />
».<br />
« Ah, sì! Mi ricordo di aver letto qualcosa in proposito in un capitolo del<br />
libro di storia », saltò su Stevie Rae.<br />
Io non me ne potevo ricordare perché quel capitolo non lo avevo letto e, da<br />
come Shaunee ed Erin si cincischiavano i vestiti, capii che non lo avevano<br />
letto neanche loro. Ma che sorpresa!<br />
«Okay, molto interessante e, sì, l'isola è quella. Ma perché lui dovrebbe<br />
andarci se il Consiglio Supremo non è più lì da una vagonata di anni? »<br />
chiesi.<br />
« Vuole ripristinare le antiche usanze. Continuava a ripeterlo », rispose<br />
Stark.<br />
269<br />
« Ma allora è a San Clemente o a Capri? » Ero davvero<br />
confusa.<br />
« Twitter dice che è andato con Neferet davanti al Consiglio Supremo appena<br />
un paio d'ore fa. Perciò adesso è lì », chiarì Jack.<br />
«Ma scommetto che la sua base è Capri», aggiunse Stark.<br />
«Quindi si direbbe proprio che stiamo per fare un viaggetto in Italia »,<br />
commentò Damien.<br />
« Spero che voi bifolchi abbiate il passaporto in ordine », concluse<br />
Afrodite.<br />
ZOEY<br />
«E dai, Afrodite! Non fare l'odiosa», disse Stevie Rae. « Lo sai che tutti<br />
i novizi ricevono il passaporto non appena vengono Segnati. Fa parte della<br />
storia del 'siamo minorenni emancipati'. »<br />
« È un bene che io ce l'abbia anche se non sono stato Segnato », intervenne<br />
Heath.<br />
Per impedirmi di strillare a Heath: Tu non ci vieni! Ti faresti ammazzare<br />
senz'altro! e metterlo in imbarazzo davanti a tutti, mi concentrai sulla<br />
logistica. « Qualcuno sa come arrivare in Italia? »<br />
« In prima classe, spero », mormorò Afrodite. « Quella è la parte più<br />
Pagina 92
06 - <strong>tempted</strong><br />
semplice: basterà prendere il jet della Casa della Notte », chiarì Lenobia.<br />
« O, meglio, lo prenderete tu e il tuo gruppo. Io darò l'autorizzazione, ma<br />
non verrò. »<br />
« Non verrà con noi? » Lo stomaco mi precipitò alle caviglie. Lenobia era<br />
saggia e la comunità di vampiri la teneva in così alta considerazione che<br />
perfino Shekinah aveva mostrato un grande rispetto per lei. Avevamo bisogno<br />
che venisse con noi. Io avevo bisogno che venisse con noi!<br />
« Non può », disse Jack, stupendo tutti. « Deve rimanere qui con Dragone e<br />
assicurarsi che la scuola non passi completamente al Lato Oscuro, perché,<br />
anche se Kalona<br />
271<br />
non c'è più, le cose non sono certo tornate com'erano prima*»<br />
Lenobia gli sorrise. «Hai assolutamente ragione. In questo momento non<br />
posso lasciare la Casa della Notte. » Il suo sguardo passò in rassegna<br />
ciascuno di noi, per poi fermarsi su di me. « Puoi guidarli tu. Li stai già<br />
guidando tu. Basta che continui a fare quello che stai facendo. »<br />
Ma io ho combinato un sacco di casini! Più di una volta! E non so neanche<br />
se potrò fidarmi di me stessa quando vedrò Ka-lona! Avrei voluto<br />
strillarlo, invece mi sforzai di parlare col tono più da adulta che mi<br />
riusciva: « Ma qualcuno deve spiegare al Consiglio Supremo cosa sta<br />
realmente succedendo con Neferet e Kalona. Non posso farlo io. Sono solo<br />
una novizia! »<br />
«No, Zoey, tu sei la nostra Somma Sacerdotessa, la prima Somma Sacerdotessa<br />
novizia, e loro ti ascolteranno perché Nyx è con te. Per me è evidente. Era<br />
evidente per Shekinah. Lo sarà anche per loro. »<br />
Io non ne ero tanto sicura, ma tutti mi facevano mega-sorrisoni<br />
d'incoraggiamento, col risultato di farmi venire una gran voglia di<br />
vomitare. Invece di dare di stomaco o - seconda opzione - scoppiare in<br />
lacrime, chiesi: « Quando partiamo? »<br />
« Il prima possibile », rispose Lenobia. « Non abbiamo idea di quanti danni<br />
stia già facendo Kalona in questo momento. Pensate al disastro che ha<br />
prodotto qui in appena qualche giorno. »<br />
« E quasi l'alba. Ci tocca aspettare che tramonti il sole, che ora non è<br />
più coperto dalle nubi, e questo significa che Stevie Rae e io ci<br />
arrostiremmo. » La voce di Stark era tesa per la frustrazione.<br />
«Partirete al tramonto. Fino ad allora, fate i bagagli,<br />
272<br />
mangiate e riposatevi. Mi occuperò io di tutto il resto », disse Lenobia.<br />
« Io non credo che Zoey dovrebbe andare sull'isola di San Clemente. » Stark<br />
si rivolse a Dario per trovare sostegno. « Non sei d'accordo che sia una<br />
pessima idea che stia esattamente dove Afrodite l'ha vista annegare? »<br />
« Stark, lei ha pure visto che mi decapitavano a Tulsa. Però non è<br />
successo, perché i miei amici non mi hanno voltato le spalle. Dove mi trovo<br />
non è importante quanto il fatto di sapere che sono in pericolo, e che sono<br />
circondata da persone che mi proteggono. »<br />
« Ma Afrodite mi ha visto lì con te! Se non riesco a proteggerti io, chi<br />
può farlo? » « Io », disse Dario.<br />
« Anche l'aria può farlo », intervenne Damien. « Il fuoco può dare un bel<br />
po' di pedate nel sedere », saltò su Shaunee.<br />
«Io ho l'acqua, e di sicuro non lascerò annegare Zoey », intervenne<br />
indignata Erin.<br />
«La terra ti proteggerà sempre, Zoey», disse Stevie Rae, anche se i suoi<br />
occhi sembravano tristi.<br />
« E io sarò pure pallosamente umana, ma resto comunque una carogna. Se<br />
qualcuno vuole arrivare a te, dovrà fare i conti anche con me », sentenziò<br />
Afrodite.<br />
« Aggiungi un altro pallosissimo umano », disse Heath. « Visto? » dissi a<br />
Stark mentre cercavo con tutte le mie forze di non piangere. « Non è tutto<br />
sulle tue spalle. In questa storia ci siamo dentro assieme. »<br />
Negli occhi di Stark leggevo benissimo quanto fosse tormentato. Che la<br />
Somma Sacerdotessa cui si era legati da Giuramento venisse uccisa era<br />
l'incubo di qualunque Guerriero. Il solo fatto che Afrodite mi avesse vista<br />
mori"<br />
273<br />
re con lui presente era bastato a far vacillare la sua autostima.<br />
« Andrà tutto bene, te lo assicuro », gli dissi. Lui annuì e poi abbassò la<br />
testa, come se non riuscisse più a sostenere il mio sguardo.<br />
« D'accordo, diamoci da fare », c'incitò Lenobia. « Mi raccomando, bagagli<br />
leggeri: non avrete il tempo di trascinarvi dietro una montagna di valigie.<br />
Portatevi solo uno zaino con le cose essenziali. »<br />
Vidi Afrodite sbiancare per l'orrore e dovetti tossire per nascondere una<br />
risata.<br />
Pagina 93
06 - <strong>tempted</strong><br />
« Ci vediamo in sala da pranzo al tramonto. » Lenobia fece per andarsene,<br />
ma si fermò sulla porta. « Zoey, non dormire da sola. E meglio tenere<br />
Kalona il più possibile lontano dalla tua testa. Non vogliamo che capisca<br />
che intendi raggiungerlo. »<br />
Deglutii. « Okay, d'accordo. » « Benedetta sia », ci salutò.<br />
« Benedetta sia », rispondemmo in coro, Heath incluso. Lenobia chiuse la<br />
porta e, per qualche istante, nessuno di noi disse niente. Penso fossimo<br />
tutti sbalorditi e non ci fossimo ancora abituati all'idea che stavamo sul<br />
serio per andare in Italia e che avremmo parlato davanti al Consiglio<br />
Supremo dei Vampiri. O meglio, io avrei parlato. Ah, cavolo! O magari sarei<br />
arrivata fin là, di fronte a tutte quelle vampire anziane e potenti, e me<br />
la sarei fatta addosso in preda a un attacco fulminante di diarrea nervosa.<br />
Già. Questo di certo avrebbe fatto una certa impressione sul Consiglio. «<br />
Unica » sarebbe stato soltanto uno degli aggettivi con cui mi avrebbero<br />
chiamata. « Come facciamo con Duchessa e i gatti? » La domanda di Jack<br />
interruppe il mio semisferico bla-<br />
274<br />
teramento mentale. Abbassai lo sguardo su Naia, che aveva riattaccato il<br />
motore a fusa. « Oh-oh. »<br />
« Non possiamo portarli con noi. Proprio non è pensabile », intervenne<br />
Stark. Poi, sembrando più se stesso, aggiunse: « Certo che quando torneremo<br />
saranno incazzati neri. Soprattutto i gatti. I gatti si offendono ».<br />
Afrodite sbuffò. « Non dirlo a me. Hai presente la mia miciona? A<br />
proposito, mi sa che vado a coccolarla un po' intanto che prendo qualcosa<br />
da mangiare e preparo i bagagli. » Fece a Dario un sorriso falsamente<br />
pudico. « Nel caso interessasse anche a te partecipare al momento coccole,<br />
sei invitato. »<br />
« Non me lo faccio dire due volte. Benedetta sia, Sacerdotessa. » Dario<br />
prese per mano Afrodite, e si allontanarono verso la stanza di lei a fare<br />
la-Dea-sola-poteva-sape-re-cosa.<br />
« Meglio che ci occupiamo anche noi delle nostre cose », disse Damien.<br />
« Non riesco a credere che possiamo portarci soltanto uno zaino di vestiti.<br />
E le scarpe dove le metto? » chiese Jack.<br />
« Penso sia previsto che ce ne portiamo solo un paio », rispose Heath<br />
pensando di rendersi utile.<br />
Jack era ancora senza fiato per lo shock quando lui e Damien se ne<br />
andarono.<br />
Così restai sola con Stark, Heath e Stevie Rae. Prima che la situazione<br />
diventasse iperimbarazzante, Stark mi stupì dicendo: « Heath, puoi dormire<br />
con Zoey? » « Ehi, amico, io con Zoey ci dormirei sempre! » Gli assestai un<br />
pugno al braccio, ma lui continuò a sorridere come un imbecille.<br />
« E tu cos'hai intenzione di fare? » chiesi a Stark. Evitò il mio sguardo.<br />
« Voglio controllare il perimetro<br />
275<br />
prima dell'alba, e vedere se Lenobia ha bisogno di aiuto per sistemare le<br />
cose. Poi andrò a prendere da mangiare. »<br />
« Dove andrai a dormire? »<br />
« Al buio. » Si voltò verso di me e mi fece l'inchino formale col pugno<br />
destro sul cuore. « Benedetta sia, mia signora. » Prima che potessi<br />
aggiungere qualcosa, se ne andò.<br />
Ero talmente stupefatta da non riuscire ad aprire bocca.<br />
« Ha sclerato per la visione di Afrodite. » Stevie Rae scese dal mio letto<br />
e iniziò a frugare nei cassetti che erano stati suoi prima di non-morire.<br />
Ero felice di aver convinto Neferet e i vampiri a darmi alcune delle sue<br />
cose, così adesso non li aveva trovati vuoti.<br />
« Zo, non lasciare che Stark ferisca i tuoi sentimenti. È incazzato con se<br />
stesso, non con te », intervenne Heath.<br />
«Apprezzo che tu voglia farmi sentire meglio, ma è troppo strano vederti<br />
dalla parte di Stark. »<br />
« Ehi, piccola, io sto dalla tua, di parte! » E mi diede una spallata<br />
scherzosa. Poi, con gesto lento e prevedibile, mi mise un braccio intorno<br />
alla vita.<br />
« Mmm, scusa, Heath, non è che mi faresti un grosso favore? » chiese Stevie<br />
Rae.<br />
« Certo! »<br />
« Potresti andare in cucina - la trovi in fondo alla sala comune, sulla<br />
destra - e vedere se riesci a far saltare fuori qualcosa da mangiare per<br />
noi? Nel frigo ci sono sempre dei panini già pronti. Puoi cercare anche<br />
delle patatine, ma probabilmente la cosa che ci somiglia di più sono dei<br />
pretzel e dei salatini cotti al forno, quelli che non-fan-no-troppo-male. »<br />
« Che schifo », commentammo assieme Heath e io.<br />
« Allora è okay? Puoi farlo? »<br />
Pagina 94
06 - <strong>tempted</strong><br />
276<br />
«Sicuro, non c'è problema. » Heath mi abbracciò e mi diede un bacio<br />
appiccicoso sulla fronte prima di saltare giù dal letto. Sulla porta, fece<br />
un megasorrisone a Stevie Rae e disse: « Se vuoi restare da sola con Zoey,<br />
basta che me lo dici. Sono umano e gioco a football, ma non sono un idiota<br />
».<br />
« Lo terrò in mente », replicò lei. Heath mi fece l'occhiolino e se ne<br />
andò. « Dea, ma quanta energia ha? » commentai. « Zy, io non posso venire<br />
in Italia con voi », sbottò Stevie Rae senza nessun preambolo.<br />
« Cosa? Ma tu devi venire! Tu sei la terra. Io là avrò bisogno di tutto il<br />
mio cerchio. »<br />
« Hai già creato il cerchio senza di me in altre occasioni. Afrodite mi può<br />
sostituire se le dai una mano. » «Lei non può essere la terra. Lo sai»,<br />
replicai. « Sì, ma, quando le hai dato lo spirito, è andato tutto bene. »<br />
«Stevie Rae, io ho bisogno di te. » Lei chinò la testa, distrutta. «Ti<br />
prego, ti prego, non dirmi così. Io devo restare. Non ho scelta. I novizi<br />
rossi hanno più bisogno di me di quanto non ne abbia tu. »<br />
«Non è più così. Adesso sono qui a scuola, con un gruppo di vampiri adulti.<br />
Anche se si comportano in modo strano, la loro presenza sarà sufficiente a<br />
evitare che l'organismo dei tuoi ragazzi rifiuti la Trasformazione »,<br />
insistetti.<br />
« Non è solo questo. Non sono solo loro. » «Oh, no! Stevie Rae, non starai<br />
ancora pensando a quei novizi cattivi! »<br />
« Io sono la loro Somma Sacerdotessa », replicò lentamente, mentre<br />
m'implorava con gli occhi di provare a capirla. « Io ne sono responsabile.<br />
Mentre tu sei via, prima<br />
277<br />
che tu debba andare là sotto e fare loro qualcosa di terribile, posso<br />
tentare un'ultima volta di comunicare con loro, di fargli recuperare<br />
l'umanità. » «Stevie Rae... »<br />
« Zoey! Sfammi a sentire: è una scelta! Io ho fatto quella giusta. Stark ha<br />
fatto quella giusta. Anche i ragazzi che si trovano qui sono sulla strada<br />
giusta, e tutti noi siamo stati cattivi. Come hai detto tu, sai quant'è<br />
stato orribile, però adesso la situazione è cambiata. Adesso siamo diversi<br />
perché stiamo scegliendo di essere diversi. Non posso smettere di credere<br />
che anche quegli altri ragazzi siano capaci di scegliere il bene. Per<br />
favore, lasciami provare. » « Non lo so... E se ti fanno del male? » Stevie<br />
Rae rise, facendo ballonzolare i suoi corti riccioli biondi. « Ah, cacchio,<br />
Zy! Loro non possono farmi niente. Sono sottoterra! Se ci provassero potrei<br />
invocare il mio elemento e stenderli, e loro lo sanno. »<br />
« Magari era previsto che loro morissero, ed è per questo che non riescono<br />
a recuperare l'umanità », dissi sottovoce.<br />
« Non posso rassegnarmi, almeno non ancora. » Stevie Rae si sedette di<br />
fronte a me sul suo vecchio letto, come facevamo prima che il mondo ci<br />
esplodesse intorno. « Voglio venire con te. Lo voglio sul serio. Cacchio,<br />
Zy, sei più in pericolo tu di me! Ma devo fare la cosa giusta, cioè tentare<br />
di riprendere i contatti con gli altri ragazzi e dare loro un'ultima<br />
occasione. Lo capisci? »<br />
« Sì, lo capisco. È solo che mi sei mancata tanto e vorrei proprio che<br />
venissi con me. »<br />
Gli occhi di Stevie Rae si riempirono di lacrime. « Anche tu mi sei<br />
mancata, Zy. È stato orribile tenerti nascoste delle cose. È che avevo una<br />
gran paura che non avresti capito. »<br />
278<br />
« Lo so com'è tenere dei segreti. Fa schifo. » «Oh, sì. A dir poco. Siamo<br />
ancora migliori amiche giusto? »<br />
« Saremo sempre migliori amiche, tu e io », sentenziai Sorridendo, si<br />
lanciò verso di me e ci abbracciammo con tanta foga che Naia si svegliò e<br />
prese a brontolarci dietro come fosse una mamma rompiscatole.<br />
Heath scelse quell'istante per rientrare di corsa in camera con le braccia<br />
piene di roba da mangiare. Si fermò di botto a guardarci. « Sììì! Sono<br />
morto e sto in paradiso: ragazze che si danno da fare con altre ragazze! »<br />
« Ohmiadea! » dissi.<br />
« Heath, sei schifoso come una bestia schiacciata da un tir, come un<br />
puzzolente, disgustoso opossum spiaccicato in mezzo alla strada in un afoso<br />
giorno d'estate. » «Puah, ma che schifo! » « È il tuo ragazzo, sai. » « Ma<br />
ho portato da mangiare », replicò lui. « Bene, allora sei perdonato »,<br />
dissi. « Ehi, giusto perché si sappia, io ho intenzione di dormire qui nel<br />
mio vecchio lettino. Quindi niente struscia-menti né palpeggi vari, okay? »<br />
Stevie Rae si era rivolta a Heath, ma fui io a rispondere: « Ho solo una<br />
cosa da dire sulle ragazze che fanno sesso coi loro fidanzati con altre<br />
persone nella stanza: non sono a posto. Perciò non ti devi preoccupare che<br />
Pagina 95
06 - <strong>tempted</strong><br />
qui succeda qualcosa di simile. Heath farà il bravo, perché abbiamo già<br />
stabilito che la nostra relazione va ben oltre il sesso. Vero, Heath? »<br />
Stevie Rae e io lo trapassammo con lo sguardo. « Vero. Triste e tragico, ma<br />
vero », ammise riluttante Heath.<br />
279<br />
« Bene. Allora mangiamo, poi aiuterò Zy a fare i bagagli e potremo dormire.<br />
Finalmente », disse Stevie Rae.<br />
Stavo giusto scivolando nel sonno, raggomitolata tra le braccia forti e<br />
familiari di Heath, quando un pensiero mi colpì: Heath non dovrebbe venire<br />
con noi.<br />
« Heath, dobbiamo parlare », mormorai.<br />
« Hai cambiato idea sulla questione del non scopare? » mormorò per tutta<br />
risposta.<br />
Gli diedi una gomitata.<br />
« Ahi! Allora cos'è? »<br />
« Non voglio che ti arrabbi, ma tu non puoi venire in Italia con me. »<br />
« Cazzo se posso! »<br />
«I tuoi genitori non ti lasceranno mai perdere tutti quei giorni di scuola.<br />
»<br />
« Ma sono in vacanza! »<br />
« No, la scuola era chiusa per la bufera di neve. Il maltempo sta passando,<br />
quindi riaprirà entro un paio di giorni. »<br />
« Allora farò i compiti quando torno. »<br />
Provai con una tattica diversa. « Devi rimanere qui e concentrarti sugli<br />
esami. È l'ultimo semestre prima del college. Se incasini i voti adesso,<br />
perderai la borsa di studio. »<br />
« Senti, è semplice: Broken Arrow ha quel sistema di valutazione on line,<br />
ricordi? »<br />
« Come potrei dimenticare una cosa scocciante all'ennesima potenza come la<br />
possibilità per i miei di controllare i voti e i compiti ogni santo giorno?<br />
» Poi chiusi la b°cca di scatto, rendendomi conto di quello che avevo<br />
appena detto.<br />
280<br />
«Visto? Posso scaricare i compiti da Internet. Mi terrò in pari. Mi potrai<br />
perfino aiutare tu. O, meglio ancora, mi aiuterà Damien. Non ti offendere,<br />
Zo, ma penso che a scuola lui sia molto più bravo di te. »<br />
« Lo so che è molto più bravo di me, ma non è questo il punto. I tuoi<br />
genitori non ti faranno mai venire. »<br />
« Non me lo possono mica proibire: sono maggiorenne. »<br />
«Heath, ti prego! Mi sento già abbastanza male per tutte le vagonate di<br />
cacca che ho scaricato nella tua esistenza. Non rendermi responsabile di<br />
aver mandato all'aria il tuo ultimo semestre di scuola, di averti fatto<br />
relegare in casa fino al momento di andare al college e di aver messo in<br />
pericolo la tua vita. »<br />
« Te l'ho già detto che so badare a me stesso », ribatté. « Benissimo,<br />
allora facciamo un compromesso: quando ci alziamo chiami i tuoi e gli<br />
chiedi se puoi venire in Italia con me. Se dicono di sì, allora vieni. Se<br />
dicono di no, rimani qui e riporti in classe il tuo bel sedere. » « Devo<br />
dirgli di Kalona e del resto? » « Non credo sia un bene che l'opinione<br />
pubblica sappia che in giro ci sono un immortale caduto e una ex Somma<br />
Sacerdotessa pazza che cercano d'impadronirsi del mondo. Quindi no, è<br />
meglio non parlarne. » Esitò un attimo, poi disse: « Okay, facciamo così »<br />
« Promesso? » « Promesso. »<br />
«Bene, perché sarò lì ad ascoltare la conversazione, quindi non potrai<br />
raccontarmi scempiate. »<br />
« Zo, lo sai che quella parola non la usa nessuno. » « La uso io. Mettiti a<br />
dormire, Heath. » Mi abbracciò. « Ti amo, Zo. » « Anch'io ti amo. »<br />
281<br />
« Ti terrò al sicuro. »<br />
Mi addormentai circondata dalle braccia di Heath e con un sorriso stampato<br />
in faccia. Il mio ultimo pensiero consapevole riguardava quanto fosse forte<br />
Heath e che dovevo dirgli che apprezzavo proprio che si comportasse da vero<br />
signore.<br />
Il pensiero successivo non era consapevole, oltre a non essere affatto<br />
rilassante: Che diavolo ci faccio ancora in cima a quel castello?<br />
28<br />
ZOEY<br />
Era lo stesso castello, non avevo dubbi. Spirava una leggera brezza, che<br />
portava con sé il profumo degli aranci carichi di frutti maturi. Davanti a<br />
me c'era la stessa fontana a forma di donna nuda con le mani sollevate<br />
sopra la testa. Vedendola per la seconda volta, capivo perché mi era<br />
sembrata familiare: mi ricordava Nyx, o almeno una delle sue<br />
Pagina 96
06 - <strong>tempted</strong><br />
rappresentazioni. E poi mi tornava in mente che quel posto era l'antica<br />
sede del Consiglio Supremo dei Vampiri, quindi era logico che la fontana<br />
somigliasse alla nostra Dea. Volevo sedermi accanto a lei e respirare a<br />
fondo l'intenso profumo di mare e di agrumi, non volevo voltarmi nella<br />
direzione indicata dal mio stomaco... e vederlo. Ma, come la valanga che<br />
scende dalla montagna, non ero in grado di controllare quanto mi succedeva,<br />
quindi mi giravo.<br />
Kalona era di spalle, in ginocchio vicino al parapetto del castello. Era<br />
vestito - o meglio, svestito - come l'ultima volta che eravamo stati lì,<br />
cioè aveva un paio di jeans e basta. Le ali scure spalancate lasciavano<br />
intravedere soltanto le spalle color bronzo. Teneva la testa china, come se<br />
non si fosse accorto che ero lì. I miei piedi si muovevano senza che<br />
potessi fermarli e mi portavano verso di lui-Mentre mi avvicinavo, mi<br />
rendevo conto che lui si trovava nel punto esatto da cui mi ero lanciata<br />
nel vuoto.<br />
Non ero molto lontana quando vedevo tendersi i mu-<br />
283<br />
scoli delle sue spalle. Le ali frusciavano e lui sollevava la testa, quindi<br />
si girava.<br />
Stava piangendo, le lacrime che gli disegnavano strisce umide sul viso.<br />
Sembrava disperato, distrutto, totalmente sconfitto. Ma, nell'istante in<br />
cui mi vedeva, la sua espressione cambiava, il suo volto s'illuminava di<br />
una felicità così intensa da renderlo ancora più bello, talmente bello che<br />
restavo senza fiato. Quindi si alzava e, con un grido di gioia, veniva<br />
verso di me.<br />
Pensavo che mi avrebbe presa tra le braccia, ma all'ultimo secondo si<br />
tratteneva e sollevava soltanto una mano, come per sfiorarmi la guancia. Le<br />
sue dita, però, si fermavano a poca distanza dalla mia pelle e, dopo un<br />
attimo di esitazione, il braccio gli ricadeva lungo il fianco. « Sei<br />
tornata. »<br />
« I sogni non sono reali. Non sono morta davvero », replicavo, anche se mi<br />
era difficile parlare.<br />
« Il regno dei sogni è parte dell'Aldilà; non sottovalutare mai la forza di<br />
quanto accade qui. » Si asciugava il viso col dorso della mano e,<br />
stupendomi ancora di più, scoppiava in una risatina imbarazzata. « Devo<br />
sembrarti sciocco. Sapevo che non eri morta, eppure sembrava così reale,<br />
così orribilmente familiare. »<br />
Lo fissavo senza sapere cosa dire, senza sapere come reagire davanti a<br />
quella versione di Kalona, la versione che si comportava più come un angelo<br />
che come un demonio. Somigliava di più al Kalona dei ricordi di A-ya, a<br />
quello che si era arreso a lei, intrappolandosi volontariamente tra le sue<br />
braccia di creta con una vulnerabilità che ancora mi ossessionava. Era così<br />
diverso dall'ultima volta in cui ero stata lì, in cui lui si era mostrato<br />
in modalità superseduttore, tutto palpeggiamenti, e...<br />
Lo guardavo con le palpebre strette. « Ma come faccio<br />
284<br />
a essere di nuovo qui? Non sto dormendo da sola, e non intendo dire che<br />
nella stanza c'è anche una delle mie amiche. Sto dormendo tra le braccia di<br />
un ragazzo umano con cui ho un Imprinting. Lui e io siamo molto più che<br />
amici. Tu non dovresti riuscire a entrare qui. » Indicavo la mia testa.<br />
« Non sono nella tua testa. Tu non mi hai mai chiamato nei tuoi sogni. Sono<br />
stato io ad attirare la tua anima. Si è trattato di una mia invasione, non<br />
di un invito da parte tua.»<br />
« Non è quello che mi avevi detto prima. » « Prima ti avevo mentito. Adesso<br />
ti sto dicendo la verità. »<br />
« Perché? »<br />
« Per la stessa ragione per cui sono stato in grado di attirarti qui anche<br />
se stai dormendo tra le braccia di un altro. Questa volta - per la prima<br />
volta - le mie motivazioni sono innocenti. Non sto cercando di manipolarti.<br />
Non sto cercando di sedurti. E ti dirò soltanto la verità. » « Come puoi<br />
aspettarti che ci creda? » « Che tu ci creda o no, tu sei qui, Zoey, anche<br />
se non dovresti esserci. Non è una prova sufficiente per te? »<br />
Mi mordevo il labbro. « Non lo so. Non conosco le regole di questo posto. »<br />
« Però conosci il potere della verità. Sei stata tu a mostrarmelo durante<br />
la tua ultima visita. Non puoi attingere a quel potere per valutare la<br />
veridicità di quanto sto dicendo? »<br />
Grazie a Damien, sapevo che « veridicità » è sinonimo di « verità », quindi<br />
non me ne restavo lì a mordicchiarmi il labbro con un bel punto di domanda<br />
dipinto in faccia perché non conoscevo quella parola. Il punto di doman-<br />
285<br />
da c'era perché non sapevo come reagire. Kalona era davvero sconcertante.<br />
Stavo per dirgli che no, non potevo contare sulla forza della verità, dato<br />
Pagina 97
06 - <strong>tempted</strong><br />
che non avevo idea su quali punti potesse mentire, ma lui sollevava la mano<br />
per bloccarmi. « Una volta mi hai chiesto se sono sempre stato come sono<br />
adesso, e io ti ho risposto in modo evasivo e menzognero. Ora vorrei dirti<br />
la verità. Me lo permetti, Zoey? » Mi aveva di nuovo chiamata Zoey! Non mi<br />
aveva chiamata A-ya nemmeno una volta, anche se a lui piaceva. E non mi<br />
stava toccando. Neanche un po'. « Io... io non lo so », balbettavo come una<br />
cretina totale, facendo un mezzo passo indietro, aspettandomi che la<br />
facciata del bravo ragazzo lasciasse il posto all'immortale seduttore. «<br />
Cos'hai intenzione di fare? »<br />
I suoi splendidi occhi color ambra si adombravano di tristezza. Scuoteva la<br />
testa. « No, Zoey. Non devi temere che tenti di fare l'amore con te. Se<br />
dovessi passare dalla verità alla seduzione, questo sogno andrebbe in mille<br />
pezzi e ti risveglieresti tra le braccia di un altro. Perché io ti mostri<br />
il mio passato, basta solo che tu mi prenda per mano. » Esitavo.<br />
«Ti giuro che la mia pelle non brucerà della fredda forza del desiderio che<br />
provo per te. So che non hai motivo di fidarti di me, perciò ti chiedo di<br />
fidarti della verità. Toccami, e vedrai che non ti sto mentendo. »<br />
E solo un sogno, ricordavo a me stessa. Qualunque cosa hi dica sull'Aldilà,<br />
un sogno è un sogno. Tutto questo non è reale. Ma la verità era sempre<br />
reale, che si trattasse di sogni o di veglia, e la triste verità era che<br />
volevo prendergli la mano. Volevo vedere. Quindi lo facevo.<br />
286<br />
Era stato sincero. Per la prima volta, la sua pelle non mi gelava con la<br />
forza della sua passione.<br />
« Voglio mostrarti il mio passato. » Kalona muoveva la mano libera davanti<br />
a noi, come se stesse pulendo una fi-nestra invisibile una, due, tre volte.<br />
Poi l'aria fremeva e con un terribile strappo, qualcosa di fronte a noi si<br />
apriva, come se lui avesse lacerato un pezzo del regno dei sogni. « Ora<br />
guarda la verità! »<br />
Al suo ordine, lo strappo nel cielo tremolava, poi, come se si fosse acceso<br />
all'improvviso un enorme schermo TV, cominciavo a vedere alcune scene del<br />
passato di Kalona.<br />
La prima mi lasciava senza fiato per la bellezza. C'era Kalona, seminudo<br />
come sempre, ma stavolta impugnava una spada lunga e affilata, mentre una<br />
seconda lama era riposta nel fodero che portava sulla schiena, e le sue ali<br />
erano di un bianco candido! Era davanti alla magnifica porta di un tempio e<br />
sembrava così nobile e audace... un vero Guerriero. La sua espressione<br />
seria si faceva più dolce quando lui vedeva una donna salire i gradini del<br />
tempio; le sorrideva, in adorazione.<br />
« Ben trovato, Kalona, mio Guerriero. »<br />
La voce di lei riecheggiava in modo strano da quel passato lontano, ma<br />
l'avevo riconosciuta comunque. « Nyx! » gridavo.<br />
«Proprio così. Ero legato a Nyx dal Giuramento di Guerriero », confermava<br />
lui.<br />
Il Kalona della visione seguiva la sua Dea nel tempio a lei dedicato. La<br />
scena cambiava e di colpo Kalona stava usando entrambe le spade per<br />
combattere qualcosa che non riuscivo a mettere bene a fuoco. Era un essere<br />
nero, che continuava a cambiare forma. Un attimo prima era un enorme<br />
serpente, quello successivo una bocca spalar1<br />
287<br />
cata e piena di denti luccicanti, poi sembrava un orrendo mostro simile a<br />
un ragno con artigli e zanne. «Cos'è?»<br />
« Solo un aspetto del male. » Kalona aveva parlato con lentezza, quasi<br />
facesse fatica a pronunciare quelle parole.<br />
« Ma non ti trovavi nel regno di Nyx? Com'è possibile che il male sia<br />
arrivato fin lì? »<br />
« Il male è ovunque, così come il bene. È la legge che regola il mondo e<br />
l'Aldilà. Ci deve essere equilibrio, anche nel regno di Nyx. »<br />
« È per questo che le serviva un Guerriero? » chiedevo, osservando la scena<br />
cambiare di nuovo e mostrare Kalona, le bianche ali scintillanti, che<br />
seguiva Nyx in un prato rigoglioso. Gli occhi di lui si muovevano in<br />
continuazione, scrutando la zona. Una spada era sguainata, stretta in<br />
pugno, l'altra pronta nel fodero.<br />
« Sì, è per questo che le serve un Guerriero », replicava. « Le serve...<br />
Ma, se ha ancora bisogno di un Guerriero, perché tu sei qui? »<br />
Kalona serrava la mascella e gli occhi gli si riempivano di dolore. «<br />
Continua a guardare e lo scoprirai. »<br />
Tornavo a concentrarmi sulle scene del passato e vedevo Kalona in ginocchio<br />
davanti a Nyx e, proprio come all'inizio del sogno, piangeva.<br />
Quell'incarnazione di Nyx somigliava in modo sconvolgente alla statua di<br />
Maria nella grotta delle suore benedettine. Ma, mentre continuavo a<br />
guardare, notavo che in Nyx c'era qualcosa d'insolito. A differenza della<br />
Pagina 98
06 - <strong>tempted</strong><br />
serena bellezza della statua di Maria, l'espressione della Dea era dura e<br />
impassibile; Sembrava che, tra le due, fosse lei la statua.<br />
« Ti prego, mia Dea, non farlo. » La voce di Kalona saliva fino a noi.<br />
Sembrava stesse implorando.<br />
« Kalona, io non faccio niente. Tu puoi scegliere. Io concedo<br />
288<br />
il libero arbitrio perfino ai miei Guerrieri, anche se non impongo loro di<br />
usarlo in modo saggio. » Ero sconvolta dalla freddezza di Nyx. Per un<br />
attimo mi ricordava addirittura la vecchia Afrodite.<br />
«Non riesco a evitarlo. Sono stato creato per provare questi sentimenti.<br />
Non è libero arbitrio. È predestinazione. »<br />
« E tuttavia, in quanto tua Dea, ti dico che è esattamente il contrario. È<br />
stata la tua volontà a renderti quello che sei. »<br />
« Non riesco a non provare ciò che sento! Non riesco a non essere ciò che<br />
sono! »<br />
« Mio Guerriero, sei in errore; perciò devi pagarne le conseguenze. » Nyx<br />
muoveva le dita verso Kalona, sollevandolo in aria e scaraventandolo<br />
lontano. Kalona cadeva. Lo vedevo.<br />
Lo vedevo gridare e contorcersi per il dolore mentre cadeva e cadeva e<br />
cadeva... Quando finalmente atterrava, distrutto e insanguinato, in un<br />
campo rigoglioso che mi ricordava la Tallgrass Prairie, la grande pianura<br />
americana, le sue ali erano diventate nere.<br />
Con un grido disperato, Kalona sollevava la mano e cancellava l'immagine<br />
dei suoi ricordi. Mentre l'aria intomo a noi tremolava e scintillava per<br />
ricomporre il castello, lui mi lasciava e si sedeva su una panca sotto un<br />
arancio. Non diceva niente. Rimaneva semplicemente lì a fissare l'azzurro<br />
accecante del Mediterraneo.<br />
Lo seguivo, ma non mi sedevo accanto a lui. « Perché ti ha buttato fuori?<br />
Cos'avevi fatto? »<br />
Il suo sguardo incrociava il mio. « L'amavo troppo. » La sua voce era così<br />
priva di emozioni da sembrare quella di uno spettro.<br />
« Com'è possibile amare troppo una Dea? » domandavo, anche se dopo un<br />
istante la risposta mi si presentava<br />
289<br />
da sola: c'erano diversi tipi di amore, ne ero fin troppo consapevole.<br />
Ovviamente, l'amore di Kalona per Nyx era del tipo sbagliato.<br />
« Ero geloso. Odiavo perfino Èrebo. » Sbattevo le palpebre, sconvolta.<br />
Èrebo era il consorte di Nyx, il suo eterno amante.<br />
« L'amore per lei mi ha fatto infrangere il mio Giuramento. Ero così<br />
ossessionato da lei da non riuscire più a proteggerla. Ho fallito. »<br />
« Ma è terribile », sbottavo, pensando a Stark. Lui si era legato a me da<br />
appena qualche giorno e sapevo già che, se avesse fallito, sarebbe stato<br />
come strappargli l'anima. Per quanto tempo Kalona era stato Guerriero di<br />
Nyx? Secoli? Quant'era lungo un frammento di eternità?<br />
Incredula, mi accorgevo di essere dispiaciuta per Kalona. Non potevo<br />
dispiacermi per lui! Certo, gli si era spezzato il cuore ed era caduto dal<br />
regno della Dea, ma poi era diventato cattivo. Era diventato il male che<br />
prima combatteva.<br />
Lui annuiva, come se avesse ascoltato i miei pensieri. « Ho fatto cose<br />
terribili. Ho continuato a farle. Cadere mi ha cambiato. Poi, per<br />
tantissimo tempo, dentro di me sono stato come insensibile. Ho cercato e<br />
cercato, secolo dopo secolo, sperando di trovare qualcosa, qualcuno che<br />
risanasse la ferita insanguinata che Nyx mi aveva lasciato nell' anima.<br />
Quando ho trovato lei, non sapevo che non fosse reale, che fosse solo<br />
un'illusione creata per intrappolarmi. Mi sono gettato tra le sue braccia<br />
volontariamente. Lo sapevi che, quando ha cominciato a tornare creta, lei<br />
ha pianto? »<br />
Sobbalzavo. Sapevo di cosa stava parlando. Lo avevo Provato assieme ad<br />
A-ya. « Sì, me lo ricordo », rispondevo/ la voce un rauco mormorio.<br />
290<br />
Sgranava gli occhi, sconvolto. « Te lo ricordi? Hai dei ricordi di A-ya? »<br />
Non volevo ammettere l'entità di quei ricordi, ma sapevo di non poter<br />
mentire, perciò plasmavo un pezzettino di verità da offrirgli. « Solo uno.<br />
Ricordo che si dissolveva in creta. E ricordo che A-ya piangeva. »<br />
« Sono felice che tu non ricordi altro, perché il suo spirito è rimasto con<br />
me, intrappolato nel buio, per moltissimo tempo. Non potevo toccarla, ma<br />
percepivo la sua presenza. Credo sia stata l'unica cosa che mi ha<br />
consentito di non impazzire. » Il suo corpo era attraversato da un brivido<br />
e vedevo le sue mani sollevarsi come per spingere fisicamente via quel<br />
pensiero. Restava in silenzio a lungo.<br />
Credevo che avesse finito di parlare, e cercavo di superare lo shock per<br />
riuscire a fargli una domanda, quando lui riprendeva: « Poi A-ya è<br />
Pagina 99
06 - <strong>tempted</strong><br />
scomparsa. È stato allora che ho iniziato a chiamare. Mormoravo al mondo il<br />
mio bisogno di essere libero, e finalmente il mondo mi ha ascoltato ».<br />
« Vorresti dire che Neferet ti ha sentito? » « Sì, ma non è stata solo la<br />
Tsi Sgili a rispondere al mio richiamo. »<br />
Scuotevo la testa. « Non sei stato tu a chiamarmi alla Casa della Notte. Io<br />
sono stata Segnata da Nyx. E per questo che sono qui. »<br />
« Davvero? Non posso mentirti, altrimenti il nostro sogno scompare, perciò<br />
non cercherò di convincerti fingendo di sapere più di quanto non sappia.<br />
Dirò soltanto ciò che credo, e io credo che mi abbia sentito anche tu. O<br />
almeno la parte di te che un tempo è stata A-ya ha sentito e ha<br />
riconosciuto la mia voce. » Esitava un attimo, poi aggiungeva: «Magari la<br />
mano di Nyx ha guidato la tua reincarnazione. Magari la Dea ti ha mandata<br />
da... »<br />
291<br />
« No! » Non potevo ascoltare altro. Il cuore mi batteva così forte che<br />
pensavo mi sarebbe schizzato fuori del petto. « La Dea non mi ha mandata da<br />
te, proprio come io non sono realmente A-ya. Non importa che per caso io<br />
condivida con lei qualche ricordo. In questa vita, io sono una ragazza<br />
vera, dotata di libero arbitrio e di un cervello tutto mio. »<br />
La sua espressione cambiava di nuovo, lo sguardo si addolciva e lui mi<br />
sorrideva con tenerezza. « Lo so, Zoey, ed è per questo che i miei<br />
sentimenti verso di te sono così contrastanti. Mi sono risvegliato dalla<br />
terra desiderando la fanciulla che mi aveva imprigionato, e ho trovato una<br />
ragazza che combatteva contro di me. »<br />
« Perché fai così? Perché ti comporti in questo modo? Tu non sei davvero il<br />
ragazzo che vuoi sembrare adesso! » gli urlavo, cercando di far sparire la<br />
terribile e meravigliosa sensazione che mi facevano provare le sue parole.<br />
« E successo quando sei caduta. Mi sono rivisto cadere e in quell'immagine<br />
ho rivisto anche il mio cuore spezzato. Non potevo sopportarlo. Ho giurato<br />
a me stesso che, se fossi riuscito a farti venire da me ancora una volta,<br />
ti avrei mostrato la verità. »<br />
« Se non stai mentendo, allora devi sapere che sei diventato quel male che<br />
un tempo combattevi. »<br />
Distoglieva lo sguardo, ma riuscivo comunque a vedere la vergogna nei suoi<br />
occhi. « Sì. Lo so. »<br />
« Io ho scelto una strada diversa. Non posso amare il male. E questa è la<br />
verità. »<br />
Il suo sguardo tornava immediatamente a posarsi su di me. « E se decidessi<br />
di rinnegare il male? Cosa succederebbe? »<br />
La sua domanda mi coglieva del tutto impreparata, Quindi rispondevo la<br />
prima cosa che mi passava per la te-<br />
292<br />
sta. « Non puoi rinnegare il male, non se stai con Nefe-ret. »<br />
« E se fossi malvagio soltanto con Neferet? Se la verità fosse che, stando<br />
assieme a te, sceglierei il bene? » « Impossibile. » Scuotevo la testa. «<br />
Perché dici che è impossibile? È già successo. Il Guerriero che è legato a<br />
te ne è la prova. »<br />
«No. Questa versione di te non è reale. Tu non sei Stark. Tu sei un<br />
immortale caduto, l'amante di Neferet. Tu hai stuprato le donne,<br />
schiavizzato le persone, ucciso tanta gente. I tuoi figli hanno quasi<br />
ammazzato mia nonna. Uno di loro ha ucciso la professoressa Anastasia! » Mi<br />
aggrappavo a tutte le cose negative che mi venivano in mente e gliele<br />
scagliavo contro. « A causa tua, i novizi e i professori della Casa della<br />
Notte hanno iniziato a dubitare di Nyx, e continuano a comportarsi in modo<br />
sbagliato. Che sia una loro scelta o no, sono pieni di paura e di odio e di<br />
gelosia, proprio com'eri tu con Nyx! » « Tu hai salvato Stark. Puoi salvare<br />
anche me? » « No! » gridavo. E mi sedetti di scatto sul letto. « Zo, va<br />
tutto bene. Ci sono io. » Heath si stava stropicciando gli occhi con una<br />
mano, mentre con l'altra mi massaggiava la schiena.<br />
« Oh, Dea! » dissi, con un lungo sospiro. « Cosa c'è che non va? Un brutto<br />
sogno? » «Già, già. Un brutto sogno. E anche strano.» Diedi un'occhiata<br />
all'altro letto. Stevie Rae non si era mossa. Naia, che le stava<br />
acciambellata accanto alla spalla, starnutì verso di me. « Traditrice », le<br />
dissi, cercando di sembrare il più normale possibile.<br />
«Be', allora rimettiamoci a dormire. Finalmente comincio a prendere il<br />
ritmo del cambio giorno/notte e<br />
293<br />
non vorrei perdere l'allenamento.» Heath spalancò le braccia.<br />
« Okay, scusa, hai ragione. » Mi sdraiai e mi raggomitolai in quella che<br />
somigliava in modo preoccupante a una posizione fetale.<br />
«Rimettiti a dormire», ripetè Heath con un grande sbadiglio. « Va tutto<br />
bene. »<br />
Pagina 100
06 - <strong>tempted</strong><br />
Restai sveglia a lungo, desiderando disperatamente che fosse vero.<br />
28<br />
ZOEY<br />
Quando ci svegliammo era quasi il tramonto e, non potendo sopportare il<br />
pensiero di Kalona e del sogno, mi concentrai su Heath. « Okay, è ora che<br />
chiami i tuoi, così ti dicono di tornare a casa. »<br />
« Ehi, Zy, ti senti bene? » chiese Stevie Rae asciugandosi i capelli con<br />
una salvietta.<br />
Lei e io avevamo ficcato la mia roba nello zaino intanto che Heath era<br />
sotto la doccia, poi ci eravamo preparate a turno. La sua domanda mi fece<br />
rendere conto che per tutto quel tempo non avevo fatto altro che rispondere<br />
a monosillabi bofonchiati a qualunque cosa dicessero lei o Heath. «Sì, mi<br />
sento bene. È solo che mi mancherà Heath, tutto qui», mentii. Okay, be',<br />
non era proprio del tutto una bugia, perché in Italia Heath mi sarebbe<br />
mancato davvero, ma non era quello il motivo per cui non mi andava di<br />
parlare.<br />
Il motivo era Kalona, ovviamente. Avevo paura che, se avessi iniziato a<br />
chiacchierare, il sogno della notte prima mi sarebbe sfuggito di bocca e<br />
alla fine avrei raccontato tutto a Stevie Rae, e non volevo farlo davanti a<br />
Heath. No, non era solo quello: non volevo dire a nessuno della nuova<br />
versione di Kalona che avevo visto.<br />
Non volevo che mi dicessero che era tutto un trucco.<br />
L'abbraccio di Heath mi fece sobbalzare. « Ah, Zo, come sei dolce », disse,<br />
senza sapere quanto fossi stata diso-<br />
295<br />
nesta. « Ma non dovrai sentire la mia mancanza. Ho un ottimo presentimento.<br />
»<br />
Lo guardai scuotendo la testa. « Tua mamma non ti lascerà mai venire in<br />
Italia con me. »<br />
« Con te forse no, ma con la tua scuola... è un altro discorso. »<br />
Prima che potessi replicare, prese il telefonino. «Ehi, ma', sono io....<br />
Sì, sto bene... Sì, sono ancora con Zoey. » Poi s'interruppe e mi guardò. «<br />
Mia mamma dice di salutarti. »<br />
« Ricambia il saluto. » Poi mormorai: « Arriva al punto! » Lui annuì. «<br />
Ehi, ma', a proposito di Zo, lei e altri studenti della Casa della Notte<br />
vanno in Italia. A Venezia, per essere precisi, o meglio quell'isola vicino<br />
a Venezia. Sai, San Cle... qualcosa, dove si riunisce il Consiglio Supremo<br />
dei Vampiri e roba simile. Volevo sapere se posso andare con loro. »<br />
Udii il tono di voce di sua madre alzarsi di un bel po' e dovetti soffocare<br />
un sorriso: immaginavo che Mrs Luck avrebbe sclerato.<br />
Quello che però non avevo immaginato era l'asso nella manica di quel<br />
cacciaballe di Heath. «Ma', aspetta. In realtà non è niente di che. È come<br />
il viaggio che ci aveva proposto l'estate scorsa il prof di spagnolo. Io<br />
poi non ero potuto andare perché iniziavano gli allenamenti di football. Ti<br />
ricordi? » Annuì a qualunque cosa gli stesse dicendo sua madre. « Sì, è<br />
roba di scuola. Staremmo via otto giorni, proprio come per il viaggio in<br />
Spagna. E, a dire il vero, potrò anche parlare un po' in spagnolo, perché<br />
l'italiano è, tipo, cugino. » S'interruppe di nuovo e poi ri-Prese: « Okay,<br />
sì, perfetto ». Coprì il telefono con la mano. « Dice che devo chiederlo a<br />
papà. »<br />
Poi udii una voce più profonda dall'altra parte della li-<br />
296<br />
.1<br />
il<br />
nea e Heath esordì: « Ciao, pa'... Sì, sto bene... Sì, praticamente è una<br />
gita scolastica. Posso fare i compiti on line ». Sorrise. «Sul serio?<br />
Settimana prossima le scuole sono chiuse perché è saltata la corrente in<br />
tutta la zona? » Mi guardò facendo andare su e giù le sopracciglia. « Wow,<br />
allora questa cosa capita proprio al momento giusto. E poi, pa', senti un<br />
po': dato che si viaggia col jet privato della Casa della Notte e là si sta<br />
sull'isola dei vampiri, non mi costerà niente! »<br />
Digrignai i denti. Non potevo credere che riuscisse a intortare i suoi così<br />
facilmente. Certo, aveva l'indiscusso vantaggio che, benché Nancy e Steve<br />
Luck fossero delle brave persone e degli ottimi genitori, non capivano<br />
niente di adolescenti. Sul serio. Heath aveva bevuto per un sacco di tempo<br />
e loro non se n'erano mai accorti, nemmeno quando rientrava puzzando di<br />
birra e di vomito. Puah!<br />
«Grandioso, pa'. Grazie stramille! » Il tono esultante di Heath mi fece<br />
riconcentrare su di lui invece che sui miei blateramenti mentali.<br />
«Sì, certo, vi chiamerò tutti i giorni.» S'interruppe mentre suo padre<br />
aggiungeva qualcosa. « Oh, sì, me n'ero quasi dimenticato. Okay, allora,<br />
intanto che Zo e gli altri si preparano faccio un salto a casa a prendere<br />
Pagina 101
06 - <strong>tempted</strong><br />
il passaporto e qualche vestito. Di' alla mamma che dobbiamo portarci<br />
soltanto uno zaino a testa, quindi che non impazzisca a fare mille valigie.<br />
Okay, ci vediamo tra poco. Ciao! » Sorridendo come fosse di nuovo alle<br />
elementari e gli avessero dato un cartone di latte al cioccolato in più<br />
durante l'intervallo, chiuse la comunicazione. « Che furbata! » commentò<br />
Stevie Rae. «Mi ero completamente dimenticata del viaggio i*1 Spagna »,<br />
dissi.<br />
297<br />
« Io no. Quindi si direbbe che debba andare un attimo a casa a prendere il<br />
passaporto e il resto. Ci vediamo all'aeroporto. Non partite senza di me! »<br />
Mi diede un rapido bacio, afferrò il giaccone e corse fuori della stanza,<br />
quasi volesse scappare via prima che potessi dirgli una volta per tutte<br />
che, qualunque cosa dicessero i suoi genitori, lui non sarebbe venuto con<br />
noi.<br />
« Hai davvero intenzione di lasciarlo venire? » chiese Stevie Rae.<br />
« Già, immagino di sì », replicai apatica. «Be' , ne sono felice. Non per<br />
fare l'antipatica, ma penso sia una buona idea per il sangue. » « Il<br />
sangue? »<br />
« Zy, lui è l'umano con cui hai un Imprinting. Per te il suo sangue è<br />
straottimo. Affronterai situazioni pericolose trovandoti davanti Kalona e<br />
Neferet e il Consiglio Supremo, quindi potresti avere bisogno di un po' di<br />
sangue straottimo-per-te. »<br />
« Già, immagino che tu abbia ragione. » « Okay, Zy. Che cazzo c'è? » La<br />
fissai. « Che vuoi dire? »<br />
« Voglio dire che ti comporti da zombi. Quindi raccontami di quello<br />
'strano' sogno che ti ha svegliata di botto. » « Pensavo stessi dormendo. »<br />
« È quello che volevo pensassi nel caso tu e Heath voleste darci un po'<br />
dentro. »<br />
« Con te nella stanza? Ma sarebbe pessimo! » replicai. « Vero, però cercavo<br />
lo stesso di essere educata. » « Cavolo! Pessimo e schifoso. Non farei mai<br />
una cosa simile! »<br />
« E io non ti farei mai cambiare argomento. Il sogno. Racconta. »<br />
298<br />
Sospirai. Stevie Rae era la mia migliore amica e avrei proprio dovuto<br />
parlargliene. « Si trattava di Kalona. » « Ti è entrato in testa anche se<br />
dormivi con Heath? » «Non esattamente. Era più una visione che un sogno »,<br />
replicai sincera anche se un po' vaga. « Una visione di cosa? »<br />
«Del suo passato. Di tantissimo tempo fa. Di prima che cadesse. »<br />
« E caduto? E da dove? »<br />
Presi un gran respiro e le dissi la verità. « Dal regno di Nyx. Lui era il<br />
suo Guerriero. »<br />
Crollò a sedere sul letto. « Ohsssantocielo! Ne sei sicura?»<br />
« Sì... No... Non lo so! Sembrava reale, ma non lo so per certo. Non so<br />
come potrei fare a saperlo per certo. » Poi mi si bloccò il respiro. « Oh,<br />
no. » « Cosa? »<br />
« In quel ricordo di A-ya, lei diceva qualcosa su come Kalona non fosse<br />
fatto per stare in questo mondo. » Deglutii e mi strinsi le mani per<br />
impedire che tremassero. « E poi lo chiamava 'mio Guerriero'. »<br />
« Oh-oh. Vuoi dire che lei sapeva che era stato Guerriero di Nyx? »<br />
« Oh, Dea, non lo so. » Invece lo sapevo. In fondo al cuore sapevo che A-ya<br />
aveva cercato di confortare Kalona: se un tempo era stato un Guerriero,<br />
avrebbe voluto esserlo ancora.<br />
« Magari dovrei parlarne con Lenobia e vedere... » cominciò Stevie Rae.<br />
« No! Stevie Rae, promettimi di non dirlo a nessuno. Sanno già che io ho<br />
dei ricordi di A-ya. Aggiungere questo alle visioni di Afrodite<br />
significherebbe far sclerare tutti, penserebbero che potrei andare fuori di<br />
testa e ri-<br />
299<br />
mettermi con lui all'improvviso... E questo non succederà! » Lo dissi come<br />
se ne fossi davvero convinta, e razionalmente lo ero. Non badai alla<br />
sensazione di nausea che mi aveva provocato la cosa. Non potevo stare con<br />
Kalo-na. Come avevo già detto anche a lui, era impossibile.<br />
Ma non mi sarei dovuta preoccupare che Stevie Rae potesse fare la spia. «<br />
Vuoi capire da sola chi è lui veramente, giusto? »<br />
« Già. Stupido, vero? »<br />
« No. A volte ci sono cose solo tue, che non riguardano nessun altro.<br />
Punto. E cose che sembrano impossibili finiscono per essere invece diverse<br />
da come ci si aspettava. » « Lo credi sul serio? » « Lo spero. »<br />
Mi sembrò che Stevie Rae volesse aggiungere qualcosa, ma fu interrotta dai<br />
colpi alla porta e dalla voce di Afrodite: « Allora, volete darvi una mossa<br />
lì dentro? Gli altri stanno già facendo colazione e abbiamo un jet da<br />
prendere ».<br />
Pagina 102
06 - <strong>tempted</strong><br />
« Siamo pronte », strillò Stevie Rae, quindi mi lanciò lo zaino. « Credo<br />
dovresti seguire quello che ti dice lo stomaco, proprio come ha sempre<br />
detto Nyx. Certo, in passato hai fatto qualche casino. E io pure. Ma tutte<br />
e due abbiamo deciso senza il minimo dubbio di stare dalla parte della<br />
nostra Dea, e alla fine è questo che conta. » Assentii. All'improvviso non<br />
riuscivo più a parlare. Stevie Rae mi abbracciò. « Farai la cosa giusta. Ne<br />
sono sicura. »<br />
La mia risata suonò più un singhiozzo, quando dissi: « Oh, sì, ma dopo<br />
quanti incasinamenti? »<br />
Stevie Rae mi sorrise. « La vita è fatta così. E comincio a pensare che se<br />
fosse perfetta non sarebbe altrettanto eccitante. »<br />
300<br />
«Sai, al momento un po' di noia non mi dispiacerebbe affatto. »<br />
Stavamo ridendo tutte e due quando uscimmo in corridoio per raggiungere<br />
Afrodite, scocciatissima. Vidi che il suo « zaino » era un trolley Betsey<br />
Johnson, talmente pieno che le stilosissime cuciture sembravano sul punto<br />
di saltare.<br />
« Credo che questo significhi imbrogliare », commentai indicando il suo<br />
bagaglio.<br />
« Non è imbrogliare. È improvvisare. »<br />
« Bella borsa. Piacerebbe anche a me una Betsey Johnson », commentò Stevie<br />
Rae.<br />
«Sei infinitamente troppo campagnola per Betsey », ribatté Afrodite.<br />
« No che non lo sono », disse Stevie Rae.<br />
« Oh sì che lo sei. Prova A a carico di zucca campagnola... quegli orrendi<br />
jeans. Ropers? Sul serio? Ho una sola parola per te: aggiornati. »<br />
« Oh, no. Non ti starai permettendo di criticare i miei Ropers... »<br />
Le lasciai bisticciare mentre le seguivo in sala da pranzo. A dire il vero,<br />
quasi nemmeno le ascoltavo. La mia mente era a chilometri di distanza, in<br />
cima a un castello nel bel mezzo di un sogno.<br />
La sala da pranzo era affollata ma incredibilmente silenziosa. Afrodite,<br />
Stevie Rae e io ci affrettammo a raggiungere le gemelle, Jack e Damien, che<br />
si stavano già ingozzando di uova e pancetta. Come previsto, ricevetti un<br />
sacco di occhiate tipo ti-ucciderei-volentieri, in particolare dai tavoli<br />
delle ragazze.<br />
« Ignorali. Sono degli idioti », disse Afrodite.<br />
301<br />
« È strano che Kalona possa ancora incasinargli la testa », commentò Stevie<br />
Rae mentre ci riempivamo il piatto.<br />
Guardai di sfuggita la stanza eccessivamente tranquilla e cupa. «È una<br />
questione di scelta anche per loro», sbottai prima di riuscire a tenere<br />
chiusa la bocca.<br />
« Che vuoi dire? »<br />
Prima di rispondere ingurgitai un po' di uova. «Voglio dire i ragazzi » -<br />
gesticolai con la forchetta in direzione degli altri tavoli -, « quelli che<br />
ci stanno guardando male e sono così orribili. Sono loro a scegliere di<br />
essere così. Certo, è stato Kalona a iniziare il tutto, ma sono loro che<br />
decidono quale strada seguire. »<br />
« Questo, Zy, potrebbe anche essere vero, ma non devi dimenticare che la<br />
colpa è di Kalona... be', sua e di Nefe-ret. » Anche piena di comprensione,<br />
la voce di Stevie Rae risultava comunque insistente.<br />
« Quello che è senz'altro vero è che Kalona è un grandissimo pezzo di<br />
merda, e Zoey deve eliminarlo una volta per tutte », intervenne Afrodite.<br />
Di colpo le uova sembravano aver perso sapore.<br />
Eravamo tutti stretti intorno al tavolo, fingendo che gli altri non ci<br />
stessero lanciando occhiate assassine, quando Stark si unì al gruppo. Aveva<br />
l'aria stanca e, non appena i suoi occhi si fissarono nei miei, vi lessi<br />
molta tristezza. La stessa che avevo visto in quelli di Kalona mentre<br />
parlava di Nyx. Stark pensa di aver fallito con me.<br />
Gli sorrisi, con una gran voglia di cancellargli la preoccupazione dalla<br />
faccia. « Ciao », dissi sottovoce.<br />
« Ciao », rispose.<br />
Quando ci rendemmo conto che, oltre all'intera stanza, pure il nostro<br />
tavolo ci stava osservando, Stark si schiarì la voce, prese una sedia e<br />
mormorò: «Dario e Lenobia ci stanno già aspettando all'aeroporto. Vi<br />
accompagno io<br />
302<br />
con l'Hummer ». Si guardò intorno e vidi sparire un po' della tensione. «<br />
Allora, hai mandato Heath a casa? » « A prendere il passaporto », annunciò<br />
Stevie Rae. Ovviamente questo provocò un piccolo finimondo al nostro<br />
tavolo. Sospirai e attesi che la tempesta si placasse. Quando finalmente si<br />
furono zittiti tutti, dissi: « Sì, Heath viene con noi. Fine ».<br />
Pagina 103
06 - <strong>tempted</strong><br />
Afrodite inarcò un sopracciglio biondo. «Immagino sia sensato avere sempre<br />
a disposizione il tuo rifornimento di sangue portatile. Perfino il nostro<br />
cattivissimo ragazzo delle frecce non può che essere d'accordo. »<br />
« Ho detto 'fine' perché non ho intenzione di parlarne. E non chiamare<br />
Heath 'rifornimento portatile'. »<br />
« In effetti, non è molto educato », aggiunse Stevie Rae. « Fottiti »,<br />
replicò Afrodite.<br />
Interruppi il battibecco prima che degenerasse. « Stevie Rae non viene con<br />
noi. Quindi, quando creeremo il cerchio, Afrodite rappresenterà lo spirito.<br />
»<br />
Questo concentrò gli sguardi di tutti su Stevie Rae. « Potrebbe essere<br />
troppo tardi per loro », sentenziò solenne Damien.<br />
« Lo so, ma voglio fare un altro tentativo. » « Ehi, vorresti farmi un<br />
favore? » intervenne Afrodite. « Potresti evitare di farti ammazzare? Di<br />
nuovo. Sono sicura che per me risulterebbe un po' seccante. »<br />
«Non ho intenzione di farmi ammazzare», replicò Stevie Rae.<br />
«Prometti che non tornerai là sotto da sola», disse Jack.<br />
« Sì, è una promessa che devi proprio fare », convenne Stark.<br />
Io non dissi niente. Non ero più così sicura riguardo al modo giusto di<br />
fare le cose.<br />
303<br />
Per fortuna, il mio silenzio non venne notato, perché proprio in quel<br />
momento fecero il loro ingresso i novizi rossi, e l'intera sala da pranzo<br />
smise di guardare noi per spettegolare su di loro.<br />
« Meglio che controlli che stiano bene. » Stevie Rae si alzò e ci sorrise.<br />
« Ragaaazzi, voi spicciatevi e rimettete a posto le cose laggiù, così<br />
tornerete presto qui, a casa. » Poi mi abbracciò, mormorando: « Tranquilla,<br />
farai la cosa giusta ».<br />
« Anche tu », replicai.<br />
Quindi si allontanò e la vidi raggiungere i novizi rossi, che ci salutarono<br />
con la mano mettendosi in fila per fare colazione. Stevie Rae cercò di<br />
comportarsi in modo normale, parlando ai suoi ragazzi come se non fosse la<br />
prima volta che rientravano in sala da pranzo dopo essere morti, e così il<br />
gruppo iniziò subito a rilassarsi, ignorando occhiate e bisbigli.<br />
« E un bravo capo », dissi, pensando ad alta voce.<br />
« Mi auguro che questo non la cacci nei guai », replicò Afrodite. Quando la<br />
fissai, si strinse nelle spalle. « Ci sono persone, specialmente quelle<br />
malvagie e non-morte morte, che non si possono guidare. »<br />
« Lei farà la cosa giusta. »<br />
« Già, ma la faranno anche loro? » ribatté Afrodite.<br />
Per quello non avevo risposte, quindi ripresi a piluccare le uova.<br />
« Siete pronti? » domandò Stark.<br />
« Io sì », risposi.<br />
Gli altri assentirono, quindi prendemmo le borse e ci dirigemmo alla porta,<br />
Stark e io per ultimi.<br />
« Ehi, Zoey. »<br />
La voce di Erik mi bloccò. Stark rimase con me, gli occhi penetranti fissi<br />
sul mio ex.<br />
304<br />
« Ciao, Erik », dissi con una certa cautela.<br />
« Buona fortuna. »<br />
«Grazie.» Ero piacevolmente sorpresa del suo tono neutro e dell'assenza di<br />
Venere la remora al suo fianco. « Rimani ancora a scuola a insegnare<br />
recitazione? »<br />
«Sì, ma solo finché non trovano un altro professore. Quindi, se non fossi<br />
qui quando torni... be', volevo solo sapessi che io, mmm» - spostò lo<br />
sguardo da Stark a me - « ti auguro buona fortuna. »<br />
« Oh, okay. Grazie ancora. »<br />
Annuì e uscì prima di noi, probabilmente diretto alla sala da pranzo degli<br />
insegnanti.<br />
« Mmm... è stato strano ma piuttosto gentile da parte sua », commentai.<br />
«Recita troppo», replicò Stark tenendomi aperta la porta.<br />
« Sì, questo lo so, ma sono comunque contenta che abbia detto qualcosa di<br />
carino prima che ce ne andassimo. Detesto tutte quelle orrende menate da<br />
ex. »<br />
« Ecco un'altra ragione per cui sono contento di non essere tecnicamente il<br />
tuo ragazzo. »<br />
Eravamo rimasti un po' indietro rispetto al resto del gruppo, quindi<br />
potevamo avere un attimo di privacy. Stavo giusto cercando di capire se<br />
Stark fosse stato al limite dell'odioso con quel commento, quando mi<br />
spiazzò chiedendomi: « È andato tutto bene ieri notte? A un certo punto mi<br />
hai svegliato ».<br />
Pagina 104
06 - <strong>tempted</strong><br />
« Tutto okay. »<br />
Esitò, poi aggiunse: « Non hai morso Heath ».<br />
« No. Mi sentivo bene, perciò non ce n'era bisogno. » Non era una domanda,<br />
ma risposi comunque, anche se la mia voce suonò più tagliente di quanto non<br />
avrei voluto.<br />
« Guarda che io capisco se lo fai. »<br />
305<br />
« Potremmo cambiare argomento? » « Sì, certo. »<br />
Camminammo in silenzio fin quasi al parcheggio, poi lui rallentò per poter<br />
restare soli ancora un pochino. « Sei arrabbiata con me? » « Perché dovrei?<br />
»<br />
Si strinse nelle spalle. «Intanto ci sono le visioni di Afrodite. Lei ti<br />
vede nei guai. Guai seri. E vede anche me che non faccio niente o non mi<br />
vede proprio. E adesso Heath che viene con noi in Italia... » Non finì la<br />
frase, l'aria decisamente frustrata.<br />
« Stark, le visioni di Afrodite possono essere cambiate. Lo abbiamo già<br />
fatto diverse volte. Cambieremo anche quella dell'annegamento. Anzi,<br />
probabilmente sarai proprio tu a cambiarla. Non lascerai che mi succeda<br />
qualcosa di brutto. »<br />
« Anche se non posso uscire quando c'è il sole? » All'improvviso capii<br />
perché la minaccia nei miei confronti lo preoccupava tanto: pensava di non<br />
riuscire a salvarmi quando avrei avuto bisogno di lui. «Troverai il modo di<br />
farmi stare al sicuro, anche se non puoi essere con me fisicamente. » « Lo<br />
credi sul serio? »<br />
« Con tutto il cuore. Non c'è nessun altro vampiro che potrei volere come<br />
mio Guerriero. Mi fido di te. E mi fiderò sempre. »<br />
Sembrò che qualcuno gli avesse tolto una tonnellata dalle spalle. « È bello<br />
sentirtelo dire. »<br />
Mi fermai a fissarlo. « Te lo avrei detto prima, ma pensavo che lo sapessi<br />
già. »<br />
« Suppongo di sì. Qui dentro. » Si portò una mano al cuore. « Ma avevo<br />
bisogno di sentirmelo dire. »<br />
306<br />
Mi rifugiai tra le sue braccia e gli appoggiai il viso sul collo. « Mi fido<br />
di te. Mi fiderò sempre. » « Grazie, mia signora. »<br />
Feci un passo indietro e gli sorrisi. Di colpo Kalona sembrava<br />
lontanissimo, mentre Stark era diventato tutto il mio qui e ora. «<br />
Risolveremo questa faccenda, e lo faremo assieme: un Guerriero e la sua<br />
signora. »<br />
« È quello che voglio. E al diavolo tutto il resto. » « Già. Al diavolo<br />
tutto e tutti. » Mi rifiutai di pensare a Kalona. Lui era un forse, un<br />
grosso, spaventoso, ambiguo forse. Stark era una certezza. Lo presi per<br />
mano, per sentirlo vicino... per sempre... e raggiunsi l'Hummer. «Vieni,<br />
Guerriero, andiamo in Italia. »<br />
28<br />
ZOEY<br />
« Venezia è sette ore avanti rispetto a noi », spiegò Leno-bia, che ci<br />
aspettava davanti al posto di controllo dell'area VIP. «Quando atterrerete,<br />
sarà pomeriggio, quindi cercate di dormire il più possibile in aereo. Il<br />
Consiglio Supremo di Nyx si riunisce subito dopo il tramonto e voi dovrete<br />
essere presenti. E belli svegli. »<br />
« Ma come farà Stark col sole? » chiesi.<br />
« Ho avvertito il Consiglio Supremo riguardo alle necessità di Stark e mi<br />
hanno assicurato che forniranno le protezioni necessarie. Dovete sapere che<br />
sono ansiose di conoscerlo e molto curiose di vedere questo nuovo tipo di<br />
vampiro. »<br />
«Curiose del tipo intenzionate a studiarmi come un topo di laboratorio? »<br />
fece Stark.<br />
« Non permetteremo che succeda », replicò Dario.<br />
« Credo dovreste tenere in mente che il Consiglio Supremo è composto da<br />
sette delle Somme Sacerdotesse più sagge. Non agiscono certo in modo<br />
inumano o avventato », chiarì Lenobia.<br />
«Quindi sono praticamente tutte come Shekinah?» chiese Jack.<br />
« Shekinah era la Somma Sacerdotessa di Tutti i Vampiri, perciò era unica,<br />
ma i membri del Consiglio vengono eletti dalla comunità dei vampiri e<br />
rimangono in carica per cinque anni. Nessuno può mantenere l'incarico<br />
308<br />
ininterrottamente e le rappresentanti del Consiglio provengono da tutto il<br />
mondo e sono note per la loro saggezza. »<br />
« Quindi dovrebbero essere abbastanza intelligenti da non farsi imbrogliare<br />
da Kalona e da Neferet », dissi.<br />
« Essere intelligenti non fa nessuna differenza », intervenne Afrodite. « È<br />
Pagina 105
06 - <strong>tempted</strong><br />
la scelta che faranno che conta. Alla Casa della Notte ci sono molti<br />
vampiri intelligenti che si sono lasciati irretire da Neferet e da Kalona.<br />
» « Afrodite ha ragione », commentò Damien. «Quindi dobbiamo essere pronti<br />
a tutto», concluse Dario.<br />
« Mi hai tolto le parole di bocca », intervenne Stark. Lenobia annuì con<br />
aria solenne. « Ricordatevi che l'esito di questo viaggio potrebbe cambiare<br />
il mondo. »<br />
« Ah, be', cazzo. Giusto per non farci pressione, eh? » fece Afrodite.<br />
Lenobia le lanciò un'occhiataccia, ma non disse niente. Invece mi stupì<br />
rivolgendosi a Jack. « Credo che tu dovresti restare qui. »<br />
«Oh, no, neanche a parlarne! Io vado dove va Damien », ribatté subito lui.<br />
« Ma è pericoloso », replicò Lenobia. « Un motivo in più per andare! » « Io<br />
penso che dovrebbe venire. Lui fa parte del gruppo e poi », aggiunsi,<br />
guidata dalla solita sensazione che mi faceva capire che stavo seguendo il<br />
volere di Nyx, «Jack ha un'affinità. »<br />
« Come? Ce l'ho sul serio? »<br />
Gli sorrisi. « Sono convinta di sì. La tua affinità è per la magia del<br />
mondo moderno, cioè la tecnologia. »<br />
Damien fece un sorrisone. «È vero! Jack sa tutto di computer e tutto il<br />
resto. Pensavo fosse soltanto un genio<br />
309<br />
tecnologico, ma in realtà è un genio tecnologico della Dea.»<br />
« Oddiooddio! Che figata! » sbottò Jack. « Se le cose stanno così, allora<br />
Jack deve venire con voi. Il doni di Nyx hanno sempre uno scopo, e in<br />
questo caso la Dea potrebbe averlo fatto per aiutarti, Zoey. »<br />
«Già, e anche... » Stavo cercando di trovare la maniera per dirle<br />
dell'altro nostro compagno di viaggio, quando Heath ci raggiunse di corsa,<br />
zaino in spalla.<br />
« Anche il tuo consorte deve venire? » concluse per me Lenobia, un<br />
sopracciglio inarcato.<br />
« Esatto! » saltò su Heath mettendomi un braccio intorno alle spalle. « Non<br />
si può mai sapere quando Zo potrebbe aver bisogno di un morso. »<br />
«Okay, Heath, bene, questo lo capiscono tutti.» Mi sentii le guance in<br />
fiamme ed evitai di proposito d'incrociare lo sguardo di Stark.<br />
« In quanto consorte di una Somma Sacerdotessa, ti sarà concesso di entrare<br />
nella Camera del Consiglio. Ma non avrai diritto di parola », spiegò<br />
Lenobia a Heath.<br />
« Ci sono un sacco di regole riguardo al comportamento da tenere<br />
all'interno della Camera del Consiglio, vero? » disse Damien.<br />
Il mio stomaco si annodò ancora di più. « Regole? » « Sì, è vero », rispose<br />
Lenobia. « Si tratta di un sistema molto antico, creato per evitare il caos<br />
e allo stesso tempo per dare a tutti gli oratori la possibilità di farsi<br />
ascoltare. Dovrete seguire le regole, altrimenti verrete scortati fuori. »<br />
« Ma io le regole non le conosco! » « E per questo che la mia amica Erce,<br />
responsabile del maneggio dell'isola di San Clemente, verrà a prendervi<br />
310<br />
all'aeroporto. Poi vi accompagnerà alle vostre stanze e v'informerà<br />
riguardo all'etichetta. »<br />
« E io non posso dire niente? »<br />
« Heath, ma sei scemo o cosa? È quello che ti ha appena detto Lenobia! »<br />
sbraitò Afrodite.<br />
« Non sono certa che ti sarà concesso di entrare », disse Lenobia ad<br />
Afrodite.<br />
«Cosa? Ma io sono... » Non finì la frase. La verità era che tecnicamente<br />
Afrodite era solo un'umana. Anomala, certo, ma pur sempre un'umana.<br />
« Erce ha fatto richiesta che tu sia presente. Vedremo se ti ammetteranno<br />
», continuò Lenobia.<br />
« Ragazzi, perché non cominciate a salire in aereo? Devo parlare un minuto<br />
con Lenobia », feci io.<br />
« Partirete dall'uscita ventisei. Benedetta sia, benedetti siate e che Nyx<br />
sia sempre con voi », li salutò la prof.<br />
« Benedetta sia! » dissero tutti in coro, poi si allontanarono.<br />
« Come stanno i novizi feriti? » domandai una volta rimaste sole.<br />
«Molto meglio. Ti ringrazio per quello che hai fatto per loro. »<br />
Arrossii. «Sono contenta che stiano meglio. E Dragone? »<br />
« E distrutto. »<br />
« Mi dispiace tanto. »<br />
«Sconfiggi Kalona e ferma Neferet. Questo aiuterà Dragone. »<br />
Ignorai la nausea da panico e cambiai argomento. « Cos'ha intenzione di<br />
fare coi novizi rossi? »<br />
« Ci ho pensato e credo che dovremmo seguire il volere della loro Somma<br />
Sacerdotessa. Non appena tornerò a<br />
Pagina 106
06 - <strong>tempted</strong><br />
311<br />
scuola, parlerò con Stevie Rae e decideremo assieme quale sia la cosa<br />
migliore per i suoi ragazzi. »<br />
Era buffo sentire Lenobia chiamare Stevie Rae « Somma Sacerdotessa », ma<br />
era un buffo carino. « Deve sapere che ci sono altri novizi rossi oltre a<br />
quelli che ora si trovano alla Casa della Notte. »<br />
Lenobia annuì. « Dario mi ha informata. » « E riguardo a loro cos'ha<br />
intenzione di fare? » «Come per gli altri, la decisione coinvolgerà anche<br />
Stevie Rae. E una situazione difficile. Non sappiamo nemmeno cosa siano<br />
diventati... o non siano diventati. » Lenobia mi appoggiò le mani sulle<br />
spalle. « Zoey, non devi permettere che quello che potrebbe succedere qui<br />
ti distragga. Concentrati su Kalona, su Neferet e sul Consiglio Supremo.<br />
Stai tranquilla: mi occuperò io della nostra Casa della Notte. »<br />
Sospirai. « Okay, lo farò. O almeno ci proverò! » Mi sorrise. « Ho<br />
informato il Consiglio Supremo che ti consideriamo la nostra Somma<br />
Sacerdotessa. » Quasi sobbalzai per lo shock. « Sul serio? » « Sul serio.<br />
Tu lo sei, Zoey, ti sei guadagnata quel titolo. E sei legata a Nyx in un<br />
modo mai visto in nessun novizio o vampiro. Continua a seguire la via della<br />
Dea e rendici orgogliosi di te. » « Farò del mio meglio. »<br />
« E tutto quello che ti chiediamo. Benedetta sia, Zoey Redbird. »<br />
« Benedetta sia », replicai. Poi seguii il mio gruppo all'uscita ventisei,<br />
cercando di non pensare troppo al fatto che una Somma Sacerdotessa di Nyx<br />
non avrebbe dovuto aver motivo di sognare l'ex Guerriero della sua Dea.<br />
312<br />
« Ciao, nonna! Come stai? »<br />
« Oh, Zoeybird! Oggi sto meglio. Penso che il fatto che la bufera sia<br />
finita mi abbia dato forza. Il ghiaccio è bello, ma solo a piccole dosi »,<br />
disse la nonna.<br />
«Ehi, non pensare con questo di tornare di corsa ai tuoi campi di lavanda!<br />
Ti prego, promettimi di lasciare che suor Mary Angela si prenda cura di te<br />
ancora per un po'. »<br />
«Oh, non ti preoccupare, u-we-tsi a-ge-hu-tsa. Trovo molto piacevole la<br />
compagnia di quella suora. Mi passi a trovare stasera? Come vanno le cose a<br />
scuola? »<br />
« Be', nonna, è proprio per questo che ti ho chiamata. Sto per andare a<br />
Venezia col jet privato della scuola. Ka-lona e Neferet sono là e sembra si<br />
stiano facendo avanti col Consiglio Supremo. »<br />
« Questo è terribile, u-we-tsi a-ge-hu-tsa\ Non avrai intenzione di<br />
combattere questa battaglia da sola? »<br />
«Neanche per sogno, nonna. Viene con me tutto il gruppo, e anche Heath. »<br />
« Bene. Non vergognarti di sfruttare il suo legame con te; è nell'ordine<br />
naturale delle cose. »<br />
In gola mi bruciavano lacrime di fuoco. Il costante amore di mia nonna,<br />
perfino ora che la mia vita era diventata terribilmente strampalata tipo<br />
mostro-vampiro, era il fondamento di tutto il mio mondo. « Ti voglio bene,<br />
norma », dissi commossa.<br />
« Anch'io te ne voglio, u-we-tsi a-ge-hu-tsa. Non preoccuparti per questa<br />
vecchia signora. Concentrati su quello che devi fare. Io sarò qui quando<br />
avrai vinto la tua battaglia. »<br />
« Sembri così sicura che ci riuscirò. » « Ho fiducia in te, gioia, e sono<br />
sicura che godi del favore della tua Dea. »<br />
313<br />
« Nonna, ho fatto un sogno stranissimo su Kalona. » Abbassai la voce, anche<br />
se mi ero allontanata dai miei amici. « Ho visto che Kalona non è sempre<br />
stato cattivo. Una volta era il Guerriero di Nyx. »<br />
La nonna restò in silenzio per parecchio tempo. Infine disse: « Questa<br />
sembra più una visione che un sogno ».<br />
Le sue parole non fecero che confermare i miei sospetti. « Se è una<br />
visione, significa che è tutto vero? »<br />
« Non necessariamente, anche se le dà maggiore importanza rispetto a un<br />
semplice sogno. A te sembrava vero?»<br />
Mi mordicchiai il labbro. « Sì, mi pareva di sì. » « Ricorda sempre di<br />
attenuare i sentimenti col buonsenso. Ascolta il tuo cuore, la tua mente e<br />
la tua anima. » « Ci sto provando. »<br />
« Soppesa i tuoi sentimenti usando la forza della ragione. Tu non sei A-ya.<br />
Tu sei Zoey Redbird, e sei dotata di libero arbitrio. Se ti dovessi sentire<br />
sopraffatta dalla situazione, chiedi aiuto ai tuoi amici, soprattutto a<br />
Heath e a Stark. Loro sono legati a te in modo speciale. A te, Zoey, non al<br />
fantasma di un'antica fanciulla cherokee. » «Hai ragione, nonna. Me ne<br />
ricorderò. Io sono io, e questo non cambierà. »<br />
« Zo! Stanno imbarcando! » gridò Heath. « Nonna, devo andare. Ti voglio<br />
bene! » « Anch'io, u-we-tsi a-ge-hu-tsa. » Salii a bordo rassicurata<br />
Pagina 107
06 - <strong>tempted</strong><br />
dall'affetto di mia nonna. Aveva ragione lei. Dovevo trovare un equilibrio<br />
tra quello che sapevo di Kalona e quello che pensavo di sapere su di lui.<br />
Il mio atteggiamento positivo fu immediatamente rafforzato non appena vidi<br />
l'interno del jet: c'erano enormi<br />
314<br />
sedili in pelle tipo prima classe e tendine superspesse ai finestrini, che<br />
io mi affrettai ad abbassare.<br />
« Ehi, sfigata, guarda che il sole non c'è ancora », mi rimbeccò Afrodite.<br />
« Mi accerto soltanto che sia tutto a posto nel caso poi qualcuno di voi si<br />
dimentichi di chiuderle », replicai.<br />
« Tranquilla, non ho nessuna intenzione d'incenerire il tuo Guerriero.<br />
Altrimenti il mio finirebbe per essere troppo impegnato. »<br />
« Non sarò mai troppo impegnato per te. » Dario prese posto accanto a lei e<br />
alzò il bracciolo che li separava in modo da potersi abbracciare.<br />
« Puah », commentò Erin.<br />
« Ci spostiamo in fondo all'aereo? Così non rischiamo di soffrire di mal<br />
d'Afrodite », aggiunse Shaunee.<br />
« C'è un servizio bar a bordo? » chiese Damien.<br />
« Spero di sì. Non mi dispiacerebbe una dose di bollicine marroni », dissi,<br />
felice che tutti sembrassero normali quanto mi sentivo io.<br />
«Lenobia ha detto che saremmo stati soli durante il volo, ma scommetto che,<br />
se dopo il decollo andrete a rovistare in giro, troverete qualcosa da bere<br />
», intervenne Dario.<br />
« Lo so io dove tengono le bollicine marroni », saltò su Stark. « Questo è<br />
l'aereo che mi ha portato qui da Chicago. Appena decolliamo ve le vado a<br />
prendere. » Poi m'indicò il sedile vuoto accanto al suo. « Ti siedi vicino<br />
a me? »<br />
« Ehi, Zo! Ti ho tenuto il posto », gridò Heath.<br />
Sospirai. « Sapete una cosa? Penso che mi siederò qui da sola e cercherò di<br />
dormire. Il jet lag uccide », dissi, scegliendo un posto a metà tra Heath e<br />
Stark.<br />
«Io prendo lo Xanax. So come si vola», commento<br />
315<br />
Afrodite. « Sarò pronta ad andare per negozi non appena atterriamo. »<br />
« Negozi? » s'informò Shaunee.<br />
« Shopping? » le fece eco Erin.<br />
« Forse dovremmo andare in ricognizione con Afrodite », disse Shaunee.<br />
« Ottima idea, gemella », convenne Erin.<br />
Sorrisi mentre le gemelle si spostavano per sedersi di fianco ad Afrodite,<br />
che sogghignò sarcastica, ma poi si lanciò in un'entusiastica descrizione<br />
delle possibilità di shopping a Venezia.<br />
« Tieni. » Stark mi tese un cuscino e una coperta. « A volte in aereo viene<br />
freddo. Soprattutto se si cerca di dormire. »<br />
« Grazie. » Avrei voluto dirgli che mi sarebbe piaciuto tanto dormire<br />
raggomitolata tra le sue braccia, ma non me la sentivo proprio di far<br />
soffrire così Heath (che al momento era impegnatissimo a discutere con Jack<br />
se fossero meglio i Mac o i PC).<br />
« Ehi, va tutto bene. Ti capisco », disse Stark abbassando la voce.<br />
« Sei il miglior Guerriero del mondo. »<br />
Mi rivolse quel mezzo sorrisetto sbruffone che mi piaceva tanto e mi baciò<br />
sulla fronte. «Mettiti a dormire. Terrò ben aperte le mie orecchie mentali<br />
per controllare cosa provi. Se sento qualcosa di strano, ti sveglio. »<br />
« Ci conto », replicai.<br />
Mi acciambellai nella coperta che mi aveva dato il mio Guerriero e mi<br />
addormentai ancora prima del decollo.<br />
Se ho sognato, non me ne ricordo.<br />
STEVIE RAE<br />
« Continuo a non essere d'accordo con te », disse Lenobia.<br />
«Però spetta a me decidere, giusto?» chiese Stevie Rae.<br />
« Sì. È solo che vorrei che ci ripensassi. Lascia che venga anch'io. O<br />
magari può accompagnarti Dragone. »<br />
« Dragone è ancora troppo sconvolto per la morte di Anastasia, e lei ha<br />
troppe cose di cui occuparsi qui. Vista la situazione, non credo sarebbe<br />
intelligente se si allontanasse dalla scuola in questo momento. Senta,<br />
andrà tutto bene. Li conosco. Non mi faranno del male. Non ci riuscirebbero<br />
nemmeno se avessero perso anche l'ultimo briciolo di cervello che gli era<br />
rimasto e cercassero di aggredirmi, perché evocherei la terra e li<br />
prenderei a pedate o roba del genere. Non si preoccupi. Non è la prima<br />
volta che li affronto. E stavolta spero di convincerli a tornare qui con<br />
me. Penso che rientrare a scuola li aiuterebbe un sacco. » Lenobia annuì. «<br />
Questo ha senso. Riportarli nell'ultimo posto in cui si sono sentiti<br />
normali magari li aiuterebbe a rientrare in contatto con la loro umanità. »<br />
Pagina 108
06 - <strong>tempted</strong><br />
« E più o meno quello che penso anch'io. » Stevie Rae esitò, poi, con tono<br />
basso e triste, aggiunse: « A volte sono ancora in dubbio perfino io. A<br />
volte mi sembra che l'oscurità mi sia ancora tanto vicina da poterla<br />
toccare. E lo vedo anche nel mio gruppo, in quelli che hanno ritrovato<br />
l'umanità. Anche per loro non è sempre facile »•<br />
317<br />
« Magari voi avrete sempre la possibilità di scegliere. Magari la linea che<br />
divide il bene dal male è meno netta per te e i tuoi novizi rossi. »<br />
« Ma questo ci rende cattivi? O inutili? » « Ma no! No di certo. »<br />
« Allora capisce perché devo tornare allo scalo ferroviario e tentare<br />
ancora di parlare con gli altri ragazzi: non posso voltare loro le spalle.<br />
Zoey non ha mai voltato le spalle a Stark anche se mi aveva ferita - cosa<br />
peraltro davvero schifosa e molto poco carina da parte sua - ma alla fine è<br />
andato tutto bene. »<br />
« Stevie Rae, diventerai una brava Somma Sacerdotessa. »<br />
Le guance di Stevie Rae si fecero bollenti. « Io non sono veramente una<br />
Somma Sacerdotessa. Sono solo quel poco che hanno. »<br />
« Non è vero. Tu sei una Somma Sacerdotessa. Fidati. Fidati di te stessa. »<br />
Lenobia le sorrise. « Allora, quando hai intenzione di tornare da loro? »<br />
« Prima voglio accertarmi che i novizi rossi che sono qui siano a posto.<br />
Sa, con le stanze giuste e roba da mettersi e cose così. Poi devono essere<br />
riammessi nelle loro classi, il che è un vero casino, dato che i corsi<br />
cambiano ogni semestre. Comunque vorrei riuscire a tornare là stasera. »<br />
« Stasera? Sei sicura che non sia meglio aspettare fino a domani? Non<br />
dovreste prima sistemarvi qui per bene? » « La verità è che non sono del<br />
tutto sicura che potremo sistemarci qui definitivamente. »<br />
« Ma certo che potete! La Casa della Notte è casa vostra. »<br />
« Era casa nostra. Adesso di giorno ci sentiamo più a nostro agio<br />
sottoterra. » Stevie Rae le fece un sorriso ner-<br />
318<br />
voso. «Mi fa sembrare uscita da uno stupido filmaccio splatter, vero? »<br />
« No, in realtà ha senso. Siete morti. E, quando questo succede, il corpo<br />
di tutti noi torna alla terra. Quindi anche il vostro conserva comunque un<br />
legame con la terra che noi non abbiamo. » Lenobia esitò, poi disse: «<br />
Sotto l'edificio principale della Casa della Notte c'è un seminterrato.<br />
Viene usato come magazzino e non è molto abitabile, ma lavorandoci un<br />
po'... »<br />
« Forse. Vediamo prima come va coi ragazzi allo scalo ferroviario. A noi<br />
stare lì piaceva proprio tanto e lo stavamo anche sistemando bene. »<br />
« Non vedo perché non potremmo trasportare avanti e indietro da scuola i<br />
tuoi novizi con un pulmino. I bambini umani lo fanno tutti i giorni. »<br />
Stevie Rae fece un sorrisone. «La grande limousine gialla! »<br />
Lenobia rise. « In ogni caso, non ci saranno problemi a organizzarci col<br />
tuo gruppo. Voi siete parte di noi, e questa è casa vostra. »<br />
« Casa... come suona bene! Okay, allora è meglio che mi dia una mossa, se<br />
voglio tornare prima dell'alba. »<br />
« Assicurati di avere un bel po' di tempo. Non voglio che tu rimanga<br />
bloccata là, e le previsioni di Channel 6 dicono che ci sarà il sole.<br />
Travis Meyers ha perfino detto che la temperatura potrebbe restare sopra lo<br />
zero abbastanza a lungo da sciogliere un po' di questo ghiaccio. » « Trav è<br />
il mio uomo del meteo preferito. E non si preoccupi: tornerò prima<br />
dell'alba. »<br />
« Ottimo, così poi avrai tutto il tempo di raccontarmi com'è andata. »<br />
« Tornerò subito. » Stevie Rae fece per alzarsi, ma cambiò idea. Doveva<br />
chiederlo... in fondo Lenobia non avreb-<br />
319<br />
be trovato tanto strana la domanda, e comunque doveva chiederlo. «Mmm,<br />
quindi... i Raven Mocker erano proprio pessimi, eh? »<br />
L'espressione serena di Lenobia si trasformò in disgusto. « Prego Nyx che<br />
siano stati scacciati quando il loro padre è stato costretto a lasciare<br />
Tulsa. »<br />
« Ne aveva mai sentito parlare? Voglio dire, sapeva che esistevano prima<br />
che schizzassero fuori del terreno? »<br />
Lenobia scosse la testa. « No, non sapevo niente di loro. Non avevo mai<br />
neppure sentito la leggenda cherokee. Ma una cosa in loro l'ho riconosciuta<br />
molto facilmente. » « Davvero? Cosa? »<br />
« Il male. Avevo già combattuto contro il male, e loro erano solo un'altra<br />
delle sue facce oscure. »<br />
«Pensa che fossero del tutto cattivi? Cioè, in fondo erano in parte umani.<br />
»<br />
« Non in parte umani, in parte immortali. » « Sì, è quello che intendevo. »<br />
«E l'immortale di cui sono parte è completamente malvagio. »<br />
Pagina 109
06 - <strong>tempted</strong><br />
« E se Kalona non fosse sempre stato come è adesso? Magari un tempo era<br />
buono. E, se fosse così, allora magari in un Raven Mocker si potrebbe<br />
trovare qualcosa di buono. » Prima di rispondere, Lenobia studiò a lungo<br />
Stevie Rae. Quindi parlò in tono tranquillo ma convinto: « Sacerdotessa,<br />
non lasciare che la compassione che provi per i novizi rossi cambi la tua<br />
percezione del male. Il male esiste nel nostro mondo, così come<br />
nell'Aldilà. È tangibile qui proprio come là. C'è una grande differenza tra<br />
un ragazzo disturbato e una creatura nata dal male e concepita nella<br />
violenza ».<br />
« È praticamente quello che ha detto suor Mary Angela. »<br />
320<br />
« Suor Mary Angela è una donna saggia. Stevie Rae, per caso hai percepito<br />
qualcosa di cui dovrei essere al corrente? »<br />
« Oh, no! » si affrettò a rispondere. « Stavo solo pensando, cioè... sa, il<br />
bene e il male, le scelte che facciamo... perciò riflettevo che magari<br />
anche qualcuno dei Raven Mocker poteva essere in grado di scegliere. »<br />
« Se così fosse, vuol dire che tanto tempo fa hanno scelto il male »,<br />
replicò Lenobia.<br />
« Già, sono sicura che lei ha ragione. Okay, be', è meglio che vada.<br />
Tornerò prima dell'alba. »<br />
« Ti aspetterò. Che Nyx sia con te, Sacerdotessa. E benedetta sia. »<br />
« Benedetta sia. » Stevie Rae corse fuori delle scuderie come se<br />
allontanarsi dalle parole che aveva appena pronunciato potesse diminuire il<br />
suo senso di colpa. Ma cos'aveva in testa quando aveva parlato a Lenobia di<br />
Re-phaim? Doveva imparare a tenere la bocca chiusa e dimenticare tutto.<br />
Ma come poteva dimenticarsi di lui, visto che c'era la possibilità che lo<br />
incontrasse di nuovo, tornando allo scalo ferroviario?<br />
Non avrebbe dovuto mandarlo là. Avrebbe dovuto trovare una soluzione<br />
diversa. Oppure avrebbe dovuto abbandonarlo o consegnarlo ai suoi amici.<br />
Cavolaccio!<br />
No. No, ormai era troppo tardi per pensarci. Adesso Stevie Rae non poteva<br />
fare altro che limitare i danni. Punto primo, contattare i novizi rossi.<br />
Punto secondo, affrontare il problema Rephaim. Di nuovo.<br />
Ovviamente lui poteva anche non essere un problema. I novizi potevano non<br />
averlo trovato. Non aveva un odore allettante, e non era in condizione di<br />
aggredirli. Probabilmente si era nascosto nella parte più buia del tunnel a<br />
321<br />
leccarsi le ferite. O magari poteva essere morto. Chi poteva sapere cosa<br />
succedeva a un Raven Mocker in caso d'infezione?<br />
Stevie Rae sospirò e tirò fuori il cellulare dalla tasca della felpa.<br />
Pregando che nei tunnel ci fosse di nuovo campo, mandò un SMS a Nicole.<br />
Devo vederti stasera.<br />
La risposta arrivò subito.<br />
Ho da fare. Torno x l'alba.<br />
Stevie Rae diede un'occhiataccia al telefono e rispose:<br />
Torna prima.<br />
Ora che Nicole le rispose aveva iniziato a camminare avanti e indietro.<br />
Vediamoci alle 6.<br />
Stevie Rae avrebbe voluto digrignare i denti. Le sei erano solo un'ora e<br />
mezzo prima dell'alba. Cavolaccio schifoso! Nicole la faceva proprio<br />
incazzare. Era lei il problema maggiore, là sotto. Gli altri ragazzi le<br />
andavano dietro e basta. Non erano tanto carini, ma mai cattivi quanto lei.<br />
Stevie Rae si ricordava com'era Nicole prima di morire: una vera stronza. E<br />
non era cambiata per niente. Anzi, era peggiorata. Quindi doveva arrivare a<br />
Nicole. Se l'avesse convinta a voltare le spalle alle tenebre,<br />
probabilmente gli altri ragazzi l'avrebbero seguita.<br />
322<br />
Ok.<br />
Scrisse Stevie Rae. Poi aggiunse: Ke succedei<br />
Trattenne il fiato, in attesa che il cellulare suonasse. Nicole le avrebbe<br />
detto se avessero trovato un Raven Mocker. Probabilmente avrebbe pensato<br />
che Rephaim era un grande. O magari lo avrebbe ucciso subito, senza<br />
pensarci due volte. In ogni caso, se la sarebbe tirata con Stevie Rae per<br />
essersi comportata da vero leader.<br />
Niente. In cerca di cibo vivo. Vuoi venire?<br />
Stevie Rae sapeva che non sarebbe servito a niente ricordare a Nicole che<br />
non avrebbero dovuto mangiare la gente. Nemmeno i senzatetto o i pessimi<br />
guidatori (che amavano seguire e poi afferrare quando scendevano<br />
dall'auto). Perciò si limitò a rispondere:<br />
no. C vediamo alle 6.<br />
Stevie Rae si rimise in tasca il cellulare. Sarebbe stata una lunga notte,<br />
soprattutto in quell'ora e mezzo tra le sei e l'alba.<br />
Pagina 110
06 - <strong>tempted</strong><br />
rephaim<br />
« Allora, questo è tutto, uccellaccio. Ci stai? » Senza essere invitata e<br />
senza bussare, Nicole era entrata in camera<br />
323<br />
della Rossa, dove si era sistemato Rephaim, aveva preso a calci il letto<br />
per svegliarlo e aveva iniziato a parlare del piano per intrappolare Stevie<br />
Rae sul tetto di un palazzo.<br />
« Ma, anche se riuscissi a far arrivare la Rossa su un tetto quando manca<br />
così poco all'alba, come pensi di bloccarla lì? »<br />
« La prima parte è semplice, perché non si tratta di un edificio qualsiasi.<br />
È questo edificio. Qui sopra ci sono due torri rotonde, tutte carine con<br />
decorazioni e stronzate varie di quando questo posto era davvero qualcosa.<br />
Sono aperte verso il cielo perché, appunto, è un tetto. Abbiamo trovato una<br />
grossa griglia che possiamo fissare sopra una delle torri. Non potrà<br />
scappare. Certo, è forte, ma non può spezzare il metallo. E poi là sopra<br />
non può entrare in contatto con la terra, perciò rimarrà intrappolata e,<br />
non appena sorgerà il sole, finirà cotta come un hamburger. »<br />
« E perché dovrebbe salire sul tetto, anche se è il tetto di questo<br />
edificio? »<br />
« Questo è ancora più semplice: ce la porterai tu. » Rephaim non disse<br />
nulla finché non fu in grado di controllare lo shock, quindi scelse le<br />
parole con cura. « Credi che io possa far salire la Rossa su un tetto poco<br />
prima dell'alba? Perché dovrei riuscirci? Non sono abbastanza in forze per<br />
portarla su di peso. » Sembrava più annoiato che curioso.<br />
« Non ce ne sarà bisogno. Lei ti ha salvato. Senza dirlo a nessuno. Secondo<br />
me vuol dire che significhi qualcosa per lei. » All'idea, Nicole fece una<br />
risata di scherno. « Stevie Rae è patetica. Pensa sempre di poter salvare<br />
il mondo e stronzate del genere. Per questo è tanto stupida da venire qui<br />
poco prima dell'alba. Pensa di poterci salvare. Be', noi non vogliamo<br />
essere salvati! »<br />
Mentre Nicole rideva, Rephaim vide l'ombra nera di<br />
324<br />
Neferet passarle sugli occhi e contaminare la sua espressione, sino a farla<br />
sembrare sull'orlo di un attacco isterico. « Perché dovrebbe volervi<br />
salvare? »<br />
Nicole reagì a quella domanda come se le avesse dato uno schiaffo. « Cosa?<br />
Non pensi che meritiamo di essere salvati? » Rapida come un pensiero<br />
invidioso, raggiunse il letto e gli afferrò il polso ferito. « Che ne<br />
diresti se scoprissi cosa pensi veramente? »<br />
Lo fissò mentre il calore della sua violenza psichica s'irradiava dal<br />
braccio fin nell'anima di Rephaim. Lui allora si concentrò su una cosa<br />
sola: la propria rabbia.<br />
Nicole gli lasciò andare il polso e fece un passo indietro, ridacchiando a<br />
disagio. « Wow. Certo che sei incazzato forte. Perché? »<br />
«Perché ssssono sssstato ferito e lasciato ssssolo in mezzo a dei bambini<br />
coi loro giochetti inssssignificanti! » Nicole gli fu di nuovo addosso. «<br />
Questo non è un giochetto insignificante! Vogliamo liberarci di Stevie Rae<br />
in modo di poter fare quel cazzo che dobbiamo fare, come abbiamo promesso a<br />
Neferet. Quindi, hai intenzione di essere carino e di aiutarci o dobbiamo<br />
lasciarti fuori e passare al piano B? »<br />
Rephaim non esitò. « Che cosa volete che faccia? » Il sorriso di Nicole la<br />
rese simile a una lucertola. « Ti mostreremo la scala che porta a una delle<br />
due torri, quella più lontana dall'albero. Non voglio correre il rischio<br />
che Stevie Rae trovi il modo di farsi ombra. Quindi tu sali lassù e<br />
aspetti. Fatti trovare accartocciato, come se ti avessimo trascinato lì<br />
dopo averti dato un sacco di botte e tolto quasi tutto il sangue. Il che è<br />
esattamente quello che dirò a Stevie Rae, chiarendole bene che sei ancora<br />
vivo. »<br />
« Verrà sul tetto per salvarmi », disse Rephaim in tono del tutto privo di<br />
emozione.<br />
325<br />
«Di nuovo. Già. Noi contiamo proprio su quello. Quando scenderà nella<br />
torre, tu resta accovacciato. Noi piazzeremo la grata in cima e la<br />
fisseremo con delle catene. Il sole sorgerà. Stevie Rae verrà incenerita.<br />
Poi ti faremo uscire. Semplice, no? »<br />
« Funzionerà », sentenziò Rephaim. « Già, e vedi di farti entrare in testa<br />
una cosa: se all'ultimo momento decidi di non voler stare con noi, Kurtis e<br />
Starr ti spareranno in quel culo piumato, dopo di che ti butteremo nella<br />
torre comunque. Per noi andrà bene lo stesso. Perché, sai, tu sei il piano<br />
A e il piano B. Solo che in un caso sei più morto che nell'altro. »<br />
« Come ti ho già spiegato, mio padre mi ha ordinato di portargli la vampira<br />
rossa. »<br />
Pagina 111
06 - <strong>tempted</strong><br />
« Certo, ma in questo momento il tuo paparino non è nei paraggi. »<br />
« Non so perché tu stia facendo questo gioco con me. Hai già ammesso di<br />
sapere che mio padre non mi ha abbandonato. Tornerà a prendere il suo<br />
figlio prediletto. E, quando lo farà, io gli consegnerò la Rossa. » « E a<br />
te sta bene se è un carboncino? » « Le condizioni del suo corpo non mi<br />
riguardano, a patto che io ne sia in possesso. »<br />
«D'accordo, allora. Io non me la voglio mangiare, quindi il suo corpo non<br />
mi serve. » Inclinò la testa e lo squadrò con attenzione. « Ho guardato in<br />
quel tuo cervello da uccellaccio e so che sei incazzato, ma ho visto che ti<br />
senti pure in colpa da morire. Perché? »<br />
« Dovrei essere al fianco di mio padre. Il resto è inaccettabile. »<br />
La risata di Nicole, più simile a un latrato, era del tutto priva di<br />
umorismo. « Sei proprio figlio di tuo padre, vero? » Scostò la porta di<br />
stoffa, ma poi si voltò indietro.<br />
326<br />
« Dormi un po'. Lei non arriverà prima di qualche ora. E, se ti serve<br />
qualcosa, fuori ci sono Kurtis e la sua bella pistola. Chiedi a lui. Tu<br />
rimani qui finché non ti chiamo. Capito? »<br />
« Ssssì. »<br />
La novizia rossa se ne andò e Rephaim tornò ad acciambellarsi nel nido che<br />
aveva fatto del letto di Stevie Rae. Prima di ripiombare in un sonno<br />
ristoratore, il suo unico desiderio era che la Rossa lo avesse lasciato<br />
morire sotto quell'albero.<br />
ZOEY<br />
Quando atterrammo all'aeroporto di Venezia ero sveglia da tipo un<br />
nanosecondo. Giuro di aver dormito per tutto il viaggio, e, nell'unico<br />
sogno che avevo fatto, giocavo a Scarabeo (cosa che non faccio mai) col<br />
gigantesco castoro della pubblicità del sonnifero Rozerem, e io gli vincevo<br />
una vagonata di scarpe firmate (anche se lui in realtà non ha piedi). Era<br />
stato un sogno strampalato ma innocuo, e avevo dormito bene come un bambino<br />
in vacanza.<br />
La maggior parte del mio gruppo invece si stava asciugando le lacrime e<br />
soffiando il naso.<br />
«Cosa diavolo è successo a tutti quanti?» chiesi a Stark. A un certo punto<br />
del volo evidentemente il mio Guerriero si era trasferito sul sedile<br />
dall'altra parte del corridoio rispetto al mio.<br />
Lui puntò il mento in direzione degli altri, incluso Heath, che aveva gli<br />
occhi velati di lacrime. « Hanno appena finito di guardare Milk. Li ha<br />
fatti frignare tutti come neonati. »<br />
« Ehi, è un bel film. Ed è anche ipertriste », replicai.<br />
« Già, l'ho visto quando è uscito, ma volevo mantenere una sorta di<br />
contegno virile, quindi ho deciso di spostarmi qui e leggere. » Sollevò il<br />
libro che teneva in grembo, e vidi che s'intitolava La mia stagione no, di<br />
un certo Pat Conroy.<br />
« Quindi leggi sul serio, vero? »<br />
328<br />
« Sì. Leggo sul serio. »<br />
« Una stagione no. Come gli è venuto in mente? » « Vuoi saperlo davvero? »<br />
«Sì, certo. »<br />
« Questo libro è una dimostrazione che la sofferenza può essere una fonte<br />
di forza. »<br />
« Ah », commentai con l'ennesimo sfoggio di furbizia. « È il mio autore<br />
preferito », replicò Stark un po' timidamente.<br />
« Allora leggerò qualcosa. » « Non scrive libri per ragazze. » « Ma che<br />
stereotipo orribile! » Stavo per lanciarmi in una predica sul concetto<br />
misogino (un termine imparato da Damien quando studiavamo La lettera<br />
scarlatta al corso di letteratura) che i libri tosti siano per i maschi e<br />
quelli frivoli, inutili e superficiali per le donne, quando il jet si fermò<br />
con un sobbalzo.<br />
Ci guardammo a bocca aperta, senza sapere bene cosa fare, ma un attimo dopo<br />
la porta della cabina di pilotaggio si spalancò. « Benvenuti a Venezia »,<br />
esordì la vampira copilota. « So che almeno uno di voi ha necessità<br />
'particolari', perciò siamo entrati direttamente nel nostro hangar privato.<br />
Erce vi sta aspettando e vi accompagnerà fino all'isola di San Clemente.<br />
Fate attenzione a non dimenticare niente sull'aereo. Benedetta sia e<br />
benedetti siate. » Poi aprì il portellone. « Potete sbarcare. »<br />
« Scendo io per prima », dissi a Stark, che era già in piedi, il libro<br />
infilato nello zaino sulla spalla. « Voglio essere sicura che davvero tu<br />
non corra il rischio di finire arrosto. »<br />
Stark stava per mettersi a discutere, ma Dario scostò entrambi. « Restate<br />
qui. Vado a controllare che sia tutto a posto. »<br />
329<br />
Pagina 112
06 - <strong>tempted</strong><br />
«Sta facendo il Guerriero», commentò Afrodite, che bloccava il passaggio in<br />
corridoio col suo trolley Betsey Johnson. « Mi piace quando diventa una<br />
montagna di testosterone, ma vorrei che si ricordasse anche di portarmi la<br />
valigia. »<br />
« Ha bisogno di avere le mani libere nel caso dovesse difenderti », le<br />
disse Stark, senza aggiungere il « cretina che non sei altro » che<br />
sicuramente concludeva la frase.<br />
Afrodite gli lanciò un'occhiataccia, ma Dario rispuntò subito a bordo. « È<br />
tutto okay. »<br />
Ci mettemmo in fila come pecore lungo il corridoio e arrivammo al<br />
portellone.<br />
La vampira ai piedi della scaletta aveva un'aria regale. Era alta e tanto<br />
bruna quanto Lenobia era bionda, ma c'era una certa somiglianza tra le due.<br />
Anche Erce aveva i modi pacati di Lenobia, e decisi che doveva avere a che<br />
fare con la loro affinità coi cavalli. Erano tranquille e sag-ge perché i<br />
cavalli, che sono gli animali più belli del mondo dopo i gatti, scelgono<br />
persone rilassanti e intelligenti.<br />
« Io sono Erce. Ben trovata, Zoey », esordì, anche se io ero seminascosta<br />
dietro Stark e Dario.<br />
« Ben trovata », replicai.<br />
Poi il suo sguardo si spostò su Stark e lei sgranò gli occhi di fronte ai<br />
complessi tatuaggi rossi a forma di frecce che gli decoravano la mezzaluna.<br />
« Lui è Stark », dissi, sentendo la necessità d'interrompere un silenzio<br />
che stava diventando spiacevole.<br />
« Ben trovato, Stark », lo accolse lei.<br />
« Ben trovata », le rispose, un po' teso.<br />
Capivo come si sentiva, anche se ormai io iniziavo a essere abituata al<br />
fatto che vampiri e novizi fissassero a bocca aperta i miei insoliti<br />
tatuaggi.<br />
« Stark, mi sono assicurata che la nostra barca abbia le<br />
330<br />
tende tirate e i vetri scuri, anche se è nevicato a tratti per tutto il<br />
giorno, quindi il poco sole che c'è è piuttosto debole. »<br />
Aveva una voce musicale, al punto che mi ci volle un attimo per capire<br />
realmente quello che aveva detto. « Una barca? E come ci si arriva fino<br />
alla barca? » chiesi.<br />
« Be', Zo, è proprio qui. » Heath, che stava scendendo le scale scivolando<br />
sul corrimano gelido, puntò il mento verso un lato dell'hangar, dove c'era<br />
un ampio molo rettangolare chiuso da una saracinesca. Una barca di legno,<br />
nera e dall'aria veloce, era ormeggiata proprio lì. Il tetto della parte<br />
anteriore era di vetro e lasciava intravedere due alti vampiri accanto al<br />
cruscotto. Dietro di loro, dei lucidi gradini di legno scendevano in quella<br />
che doveva essere la zona riservata ai passeggeri. Dico « doveva essere »<br />
perché, anche se sui fianchi c'erano degli enormi finestrini, erano davvero<br />
del tutto oscurati.<br />
« Se il sole è coperto dalle nuvole, posso sopportarlo », disse Stark.<br />
« Dunque è vero che per te la luce del sole non è soltanto poco gradevole?<br />
Ti brucerebbe sul serio?» Erce sembrava davvero incuriosita, ma non<br />
invadente o da oh-mio-Dio-sei-proprio-un-mostro, quanto piuttosto<br />
sinceramente preoccupata.<br />
« I raggi diretti del sole mi ucciderebbero », spiegò pratico Stark. « Il<br />
sole indiretto o al tramonto risulterebbe tra il molto pericoloso e lo<br />
sgradevole. »<br />
« Interessante », commentò lei.<br />
« Immagino che 'interessante' sia un modo di vedere la cosa. Io la<br />
considero più che altro seccante e scomoda », replicò Stark.<br />
« Avremo tempo per fare shopping prima dell'incontro col Consiglio Supremo?<br />
» domandò Afrodite.<br />
331<br />
« Ah, tu devi essere Afrodite. »<br />
« Sì, ben trovata, o quello che è. Allora, possiamo fare shopping? »<br />
« Temo proprio che non ne avrete il tempo. Ci vorrà mezz'ora per arrivare<br />
sull'isola, poi dovrete sistemarvi e, cosa più importante, dovrò spiegarvi<br />
le regole del Consiglio. A dire il vero, sarà meglio che ci spicciamo. »<br />
Detto questo, iniziò a spingerci verso la barca.<br />
« Mi lasceranno parlare o non ne sono all'altezza, adesso che sono solo<br />
umana? » chiese Afrodite.<br />
« La regola riguardante gli umani non ha niente a che vedere con l'essere<br />
all'altezza di parlare davanti al Consiglio », replicò Erce intanto che<br />
salivamo a bordo della barca e raggiungevamo una lussuosa cabina buia. « Da<br />
molto tempo ai consorti è consentito presenziare, vista la loro importanza<br />
per le vampire. » Sorrise a Heath. « Non hanno il permesso di rivolgersi al<br />
Pagina 113
06 - <strong>tempted</strong><br />
Consiglio Supremo perché gli umani non hanno voce in capitolo nelle<br />
questioni di politica vampira e nei problemi gestionali. »<br />
Heath fece un sospirone drammatico, mi si appiccicò addosso e, ignorando<br />
Stark, che era proprio accanto a me, mi mise un braccio intorno alle spalle<br />
con aria possessiva.<br />
« Se non ti togli di dosso subito e non ti comporti bene ti stacco la testa<br />
», mormorai.<br />
Heath mi rivolse un sorriso imbarazzato e tolse il braccio, anche se non si<br />
schiodò da dove stava.<br />
« Quindi posso essere presente alla riunione dell'onnipotente Consiglio ma<br />
mi tocca tenere la bocca chiusa come il donatore di sangue là in fondo? »<br />
chiese Afrodite.<br />
« Per te hanno fatto un'eccezione. Puoi essere presente e anche parlare, ma<br />
dovrai seguire le altre regole. »<br />
« Il che vuol dire niente shopping », concluse Afrodite.<br />
332<br />
« Esatto. »<br />
Ero stupita dalla pazienza di Erce: con ogni probabilità Lenobia avrebbe<br />
già rimesso al suo posto Afrodite da un pezzo.<br />
« Anche noi possiamo venire alla riunione del Consiglio? Oh, salve, e ben<br />
trovata, io sono Jack. »<br />
«Siete tutti invitati a presentarvi davanti al Consiglio. »<br />
« E Neferet e Kalona? Ci saranno anche loro? » chiesi.<br />
« Sì, anche se adesso Neferet si fa chiamare Nyx Incarnata e Kalona<br />
sostiene che il suo vero nome è Èrebo. »<br />
« E una bugia », replicai.<br />
Erce fece un sorriso triste. « È proprio per questo che sei qui, mia<br />
giovane e insolita novizia. »<br />
Durante il tragitto non parlammo molto. Il motore della barca era così<br />
rumoroso da stordirci. Per di più, si ondeggiava un sacco ed ero parecchio<br />
impegnata a non dare di stomaco.<br />
Eravamo quasi arrivati sull'isola, quando il grido di Dario sovrastò<br />
perfino il rumore assordante del motore: « Zoey! »<br />
Io e Stark ci voltammo contemporaneamente verso di lui, che era seduto<br />
accanto ad Afrodite, e schizzammo subito in piedi.<br />
« Afrodite! Cosa c'è? » Corsi da lei, che si teneva la testa tra le mani,<br />
come se stesse per esplodere. Dario sembrava incapace di fare qualcosa di<br />
utile e continuava a sfiorarle le spalle mormorando qualcosa che non<br />
riuscivo a sentire, nel tentativo di farle alzare lo sguardo verso di lui.<br />
« Oh, Dea! La testa mi sta uccidendo. Che cazzo succede?»<br />
« Una visione? » chiese Erce dietro di me.<br />
« Non lo so. Forse. » M'inginocchiai davanti ad Afrodi-<br />
333<br />
te, cercando d'incrociare il suo sguardo. « Afrodite, sono io, Zoey. Dimmi<br />
cosa vedi. »<br />
«Ho troppo caldo. Cazzo, troppo, troppo... » Aveva il viso rosso e sudato,<br />
anche se sulla barca si stava benissimo. Cominciò a guardarsi in giro con<br />
gli occhi sgranati, ma secondo me non vedeva l'elegante cabina in cui ci<br />
trovavamo.<br />
«Afrodite, parlami! Cosa vedi?» A quel punto mi guardò: i suoi occhi erano<br />
limpidi e non iniettati di sangue come le ultime volte.<br />
« Non vedo niente. » Inspirò con forza, continuando a farsi vento al viso<br />
sudato. « Non è una visione: è il mio Imprinting di merda con Stevie Rae.<br />
Le sta succedendo qualcosa. Qualcosa di molto, molto brutto. »<br />
332<br />
stevie rae<br />
Stevie Rae sapeva che stava per morire, e stavolta sarebbe stato per<br />
sempre. Era spaventata, molto più di quando aveva rifiutato la<br />
Trasformazione, morendo dissanguata tra le braccia di Zoey, circondata dai<br />
suoi amici. Stavolta era diverso. Stavolta si trattava di un tradimento,<br />
non di una reazione biologica.<br />
Il dolore alla testa era tremendo. Si tastò la nuca e, quando si guardò la<br />
mano, vide che era zuppa di sangue. Del suo sangue. La sua mente era<br />
annebbiata. Cos'era successo? Stevie Rae cercò di mettersi a sedere, ma le<br />
venne un capogiro terribile e, con un gemito, diede di stomaco, piangendo<br />
per il dolore. Quindi crollò a terra e rotolò via, per non sporcarsi di<br />
vomito. Fu allora che il suo sguardo offuscato dalle lacrime si posò sulla<br />
grata di metallo sopra di lei e sul cielo, un cielo che stava diventando<br />
sempre meno grigio e più azzurro.<br />
All'improvviso le tornò la memoria, e con essa il panico, che le fece fare<br />
brevi respiri affannosi. L'avevano imprigionata lì e il sole stava per<br />
sorgere! Perfino in quel momento, perfino con la grata sopra di lei e il<br />
Pagina 114
06 - <strong>tempted</strong><br />
ricordo del tradimento fresco nella mente, Stevie Rae non ci voleva<br />
credere.<br />
Fu travolta da un'altra ondata di nausea e chiuse gli occhi, cercando di<br />
recuperare l'equilibrio. Finché teneva<br />
335<br />
gli occhi chiusi, riusciva a controllare quelle orribili vertigini e a<br />
schiarirsi le idee.<br />
Erano stati i novizi rossi a farle quella cosa tremenda. Nicole era in<br />
ritardo per l'appuntamento. Stevie Rae non ne era affatto stupita, però<br />
aveva cominciato a incavolarsi e a essere stufa di aspettare. Stava per<br />
andarsene dai tunnel per tornare alla Casa della Notte, quando finalmente<br />
erano arrivate Nicole e Starr. Era chiaro che avessero appena mangiato,<br />
dato che avevano ancora le guance arrossate e gli occhi di un rosso acceso<br />
per il sangue fresco. Stevie Rae aveva cercato di parlare con loro. Anzi,<br />
aveva cercato di ragionare con loro e convincerle a tornare con lei alla<br />
Casa della Notte.<br />
Le due novizie rosse non avevano fatto altro che battute sarcastiche,<br />
trovando scuse idiote per non andare con lei, del tipo: « Naah, i vampiri<br />
non ci lascerebbero mangiare schifezze e a noi piace un sacco il cibo<br />
spazzatura! » oppure: « La Will Rogers High è in fondo alla strada. Se<br />
vogliamo andare a scuola andiamo lì. Di sera. Per cena! »<br />
Nonostante ciò, lei aveva cercato di essere seria, dando delle buone<br />
ragioni per rientrare: non solo era casa loro, ma c'erano anche un sacco di<br />
questioni sull'essere vampiri che ancora non conoscevano... che nemmeno<br />
Stevie Rae conosceva. Avevano bisogno della Casa della Notte.<br />
Le avevano riso in faccia, dandole della vecchia e dicendo che allo scalo<br />
ferroviario stavano da dio, soprattutto adesso che non avevano nessun altro<br />
tra i piedi.<br />
Poi era arrivato Kurtis, eccitato e col fiatone. Stevie Rae ricordava di<br />
aver avuto una brutta sensazione non appena lo aveva visto. La verità era<br />
che quel ragazzo non le era mai piaciuto. Era un grosso, stupido allevatore<br />
di maiali del Nordest dell'Oklahoma la cui scala di valori Poneva le donne<br />
giusto un gradino al di sotto dei suini.<br />
336<br />
«Gente, l'ho trovato e l'ho morsicato!» aveva esclamato.<br />
« Quel coso? Ma stai scherzando, puzzava da schifo! » aveva detto Nicole.<br />
« Già, e come sei riuscito a farlo stare fermo mentre lo mangiavi? » aveva<br />
chiesto Starr.<br />
Kurtis si era pulito la bocca sulla manica. Una chiazza rossa gli macchiava<br />
la camicia e l'odore aveva colpito Ste-vie Rae, lasciandola sotto shock.<br />
Rephaim! Quello era il sangue di Rephaim.<br />
« Prima l'ho pestato. Mica è stato difficile, con quell'ala rotta e tutto<br />
il resto. »<br />
« Di cosa stai parlando? » aveva chiesto in malo modo Stevie Rae.<br />
Kurtis l'aveva fissata sbattendo le palpebre con espressione bovina. Lei<br />
stava per scuoterlo e magari far anche aprire la terra perché inghiottisse<br />
quel suo grosso e stupido culo, quando finalmente il novizio aveva<br />
risposto: « Sto parlando del corvaccio. Com'è che li chiamate voi, Raven<br />
Mocker? Uno è arrivato fin quaggiù. Lo abbiamo inseguito per tutto lo<br />
scalo. Nikki e Starr si sono rotte e sono uscite a cercare qualche cliente<br />
notturno del Taco Bell, ma io avevo voglia di pollo. Perciò gli sono stato<br />
dietro. Ho dovuto bloccarlo sul tetto in una di quelle torri, sai, quella<br />
più in fondo, lontano dall'albero. Però l'ho preso ».<br />
« Il sapore era schifoso quanto l'odore? » Il disgusto di Nicole era pari<br />
alla sua curiosità.<br />
Kurtis aveva fatto spallucce. «Ehi, io mangerei qualunque cosa. Basta che<br />
sia viva. »<br />
Erano scoppiati tutti a ridere. Tranne Stevie Rae. « Hai lasciato il Raven<br />
Mocker sul tetto? » aveva domandato.<br />
«Già. Non so come diavolo sia arrivato qui, comunque. Soprattutto conciato<br />
com'era. » Nicole aveva inarca-<br />
337<br />
to un sopracciglio. « Pensavo avessi detto che tornare alla Casa della<br />
Notte era sicuro perché Neferet e Kalona se n'erano andati. Si direbbe che<br />
si siano lasciati dietro un po' di merda, eh? Magari invece sono ancora<br />
qui. »<br />
« No, te lo assicuro. » Stevie Rae era andata verso la porta del<br />
seminterrato. «Quindi nessuno di voi vuole tornare a scuola con me? »<br />
I tre avevano scosso la testa, mentre i loro occhi rossi seguivano ogni suo<br />
movimento. « E gli altri? Dove sono? »<br />
Nicole aveva fatto spallucce. «Non ne ho idea. La prossima volta che li<br />
vedo gli dico che secondo te dovrebbero tornare a scuola. »<br />
Pagina 115
06 - <strong>tempted</strong><br />
Kurtis aveva riso come un matto. « Ehi, questo sì che è grande!<br />
Torniamocene tutti a scuola! Come se ne avessimo voglia! »<br />
«Sentite, io devo andare. È quasi l'alba. Ma ne riparleremo. E dovete anche<br />
sapere che forse riporterò qui gli altri novizi rossi, anche se<br />
ufficialmente faremmo parte della Casa della Notte. In quel caso dovrete<br />
decidere se stare con noi e comportarvi bene o andarvene. »<br />
« Senti un po', perché non ti tieni i tuoi novizi fighetti a scuola e noi<br />
rimaniamo qui, dato che ormai qui ci viviamo noi? » aveva replicato Kurtis.<br />
Stevie Rae si era fermata. Aveva immaginato di essere un albero le cui<br />
radici si allungavano nelle insondabili profondità del terreno. Ormai le<br />
veniva naturale. Terra, per favore, vieni a me. Nello scantinato,<br />
circondata dal suo elemento, le era facile far risalire l'energia e, quando<br />
aveva parlato, la terra aveva tremato all'unisono con la sua rabbia. « Ve<br />
lo dirò ancora soltanto una volta: se ri-Porto qui i novizi rossi, questa<br />
sarà la nostra casa. Se vi comportate bene, potete rimanere. Altrimenti ve<br />
ne do-<br />
338<br />
vrete andare. » Aveva pestato il piede e tutto l'edificio si era messo a<br />
tremare in una pioggia d'intonaco. Poi Stevie Rae aveva preso un bel<br />
respiro, costringendosi a calmarsi e immaginando che tutta l'energia che<br />
aveva evocato fluisse dal suo corpo e tornasse alla terra. «Perciò,<br />
ra-gaaaazzi, sta a voi decidere. Io torno domani sera. Ci vediamo », aveva<br />
concluso in tono normale.<br />
Senza degnarli di un'altra occhiata, Stevie Rae era corsa fuori dello<br />
scantinato, attraversando il labirinto di macerie e grate metalliche sparse<br />
a casaccio intorno all'edificio, fino a raggiungere la scala di pietra che<br />
dai binari portava a quella che un tempo era stata una trafficata stazione<br />
ferroviaria. Aveva dovuto fare molta attenzione sui gradini: ormai aveva<br />
smesso di nevischiare ed era perfino uscito il sole, ma la notte aveva<br />
fatto crollare la temperatura e praticamente tutto quello che si era<br />
sciolto si era già ghiacciato di nuovo.<br />
Poi lei aveva raggiunto il grande ingresso coperto che un tempo proteggeva<br />
i passeggeri dal tempaccio dell'Oklahoma. Guardò su.<br />
L'edificio aveva un'aria sinistra, niente da dire. Zy continuava a ripetere<br />
che sembrava uscito da Gotham City, mentre secondo Stevie Rae era più un<br />
incrocio tra Biade Runner e Amityville Horror. Lei amava i tunnel che<br />
correvano al di sotto, ma c'era qualcosa in quel palazzo di pietra, col suo<br />
strano misto di art déco e neogotico, che le metteva una gran fifa.<br />
Ovviamente, parte di quella sensazione sgradevole poteva essere dovuta al<br />
fatto che stava quasi albeggiando. Ripensandoci, questo avrebbe dovuto<br />
fermarla. Avrebbe dovuto girare sui tacchi, riscendere la scala, salire<br />
nell'auto della scuola e guidare fino alla Casa della Notte.<br />
Invece era andata dritta verso il suo destino e poi, co-<br />
339<br />
me avrebbe detto Zy, si era trovata nella cacca fino alle orecchie.<br />
Stevie Rae sapeva che nel corpo principale dello scalo ferroviario c'erano<br />
delle scale a chiocciola che portavano alle due torri, ma non si sognava<br />
neanche di rientrare nell'edificio, col rischio d'incontrare qualche<br />
novizio rosso ancora sveglio. Se l'avessero vista e le avessero fatto delle<br />
domande, avrebbero scoperto la verità.<br />
Quindi doveva passare al piano B, cioè all'albero. Un tempo doveva essere<br />
stato piantato con uno scopo decorativo ma, da quando nessuno se ne<br />
occupava più, le radici si erano fatte strada nel terreno sotto il<br />
parcheggio, spaccando l'aiuola e facendo crescere la pianta molto più del<br />
dovuto. Così spoglio, Stevie Rae non aveva idea di che tipo di albero si<br />
trattasse, sapeva solo che era abbastanza alto perché i rami sfiorassero il<br />
tetto accanto a una delle due torri. Quindi faceva proprio al caso suo.<br />
Muovendosi in fretta, Stevie Rae si era aggrappata al ramo più vicino alla<br />
sua testa, arrampicandosi fino a rag-gingere il tronco. Da lì aveva<br />
iniziato a salire, ringraziando Nyx per la sua superforza di vampira rossa,<br />
perché, se fosse stata una novizia qualunque, o magari perfino una vampira,<br />
non ce l'avrebbe mai fatta.<br />
Una volta arrivata in cima, Stevie Rae era saltata sul tetto dell'edificio.<br />
Non aveva perso tempo a controllare la prima torre, quel maiale di Kurtis<br />
aveva detto che Rephaim si trovava in quella più lontana dall'albero. Aveva<br />
attraversato il tetto di corsa, quindi si era arrampicata sulla torre e<br />
aveva guardato giù nel piccolo spazio circolare.<br />
Lui era lì. Accartocciato in un angolo, immobile e sanguinante.<br />
340<br />
Senza esitare, Stevie Rae si era lasciata cadere all'interno.<br />
Rephaim era raggomitolato in posizione fetale, il braccio sano che<br />
stringeva quello rotto nella fasciatura sporca. Stevie Rae aveva notato<br />
Pagina 116
06 - <strong>tempted</strong><br />
subito che qualcuno lo aveva ferito al polso; probabilmente era stato<br />
Kurtis, anche se, dopo aver bevuto, non si era preoccupato di chiudere la<br />
ferita e adesso l'intera torre era impregnata dello strano odore di quel<br />
sangue inumano. La fasciatura che doveva immobilizzargli l'ala si era<br />
disfatta e gli avvolgeva il corpo in un lacero ammasso di stoffa<br />
insanguinata. Teneva gli occhi chiusi.<br />
« Ehi, Rephaim, riesci a sentirmi? » Al suono della sua voce, gli occhi del<br />
Raven Mocker si erano aperti di colpo. « No! Vai via di qui! Subito! Stanno<br />
per intrapp... »<br />
Poi lei aveva provato un dolore terribile alla nuca ed era precipitata<br />
nell'oscurità.<br />
« Svegliati. Devi andartene. »<br />
Stevie Rae sentì che qualcuno le stava scuotendo la spalla e riconobbe la<br />
voce di Rephaim. Con molta cautela, aprì gli occhi e scoprì che il mondo<br />
aveva smesso di ondeggiare, anche se la testa le pulsava da matti. « Ehi,<br />
cos'è successo? » chiese con voce stridula. « Mi hanno usato per<br />
intrappolarti. » « Tu volevi intrappolarmi? » La nausea era un po'<br />
diminuita, ma Stevie Rae aveva la sensazione che il suo cervello andasse al<br />
rallentatore.<br />
« No. Io volevo guarire in pace per poi tornare da mio padre. Loro non mi<br />
hanno dato scelta. » Il Raven Mocker cercò di alzarsi, ma la grata di<br />
metallo era stata posta<br />
341<br />
troppo in basso, perciò dovette restare accucciato. « Muoviti. Hai poco<br />
tempo. Il sole sta già sorgendo. »<br />
Stevie Rae vide che ormai era l'aurora e il cielo era tinto di quei<br />
delicati colori pastello che una volta trovava tanto belli. Adesso la<br />
terrorizzavano. « Oh, Dea! Aiutami ad alzarmi. »<br />
Rephaim obbedì. Poi Stevie Rae sollevò le braccia, afferrò il freddo<br />
metallo della grata e spinse. Il ferro tintinnò un pochino, ma non si<br />
mosse. « Com'è stato bloccato lì sopra? » chiese.<br />
« Con delle catene. Le hanno passate intorno ai bordi della grata e poi le<br />
hanno fissate al tetto. »<br />
Stevie Rae spinse di nuovo. E di nuovo la grata fece rumore, ma restò<br />
dov'era. Era in trappola! Riprese a spingere e a tirare con tutte le sue<br />
forze, cercando perfino di spostare la grata di lato, nel tentativo<br />
disperato di aprire una breccia da cui sgattaiolare fuori. Ogni secondo che<br />
passava, il cielo diventava più luminoso. Stevie Rae rabbrividì.<br />
« Spezza il metallo. Puoi farcela », le disse Rephaim. « Ci riuscirei se<br />
fossi sottoterra, o magari anche solo coi piedi sul terreno », replicò lei<br />
continuando a lottare impotente. « Ma qui, in cima a un enorme palazzo di<br />
cemento che mi tiene lontana dal mio elemento, non sono abbastanza forte. »<br />
Spostò lo sguardo dal cielo agli occhi scarlatti di lui. «Probabilmente<br />
faresti meglio a starmi lontano. Brucerò. Non so quanto saranno alte le<br />
fiamme, comunque qui dentro finirà per fare un gran caldo. »<br />
Vide Rephaim allontanarsi e, sempre più scoraggiata, riprovò a spostare la<br />
grata, inutilmente. Le dita cominciavano a sfrigolare e Stevie Rae si<br />
mordeva il labbro per non urlare e urlare e urlare...<br />
342<br />
« Prova qui. Il metallo è arrugginito e più sottile, più debole. »<br />
Stevie Rae s'infilò automaticamente le mani sotto le ascelle, poi, piegando<br />
la schiena, corse da lui. Vide la parte arrugginita e l'afferrò, quindi<br />
tirò con tutta la forza che aveva. Il ferro cedette un po', ma le sue mani<br />
avevano cominciato a fumare, così come i polsi. « Oh, Dea! Non ce la<br />
faccio. Stammi lontano, Rephaim, sto già iniziando a... » Invece di<br />
scappare via, il Raven Mocker le si avvicinò quanto più poteva, allargando<br />
l'ala sana in modo da farle ombra. Poi sollevò il braccio ancora in buone<br />
condizioni e si aggrappò alla grata arrugginita. « Pensa alla terra.<br />
Concentrati. Non pensare al cielo e al sole. Tira con me. Ora! » All'ombra<br />
della sua ala, Stevie Rae riafferrò il metallo. Poi chiuse gli occhi e<br />
ignorò il fatto che le sue dita bruciavano, così come la voce che le<br />
gridava di scappare. Di scappare ovunque, a patto che fosse lontano dal<br />
sole! Invece, pensò alla terra, fresca e scura, che attendeva sotto di lei<br />
come una mamma affettuosa. Stevie Rae tirò.<br />
La grata si spezzò con uno schiocco secco, lasciando un'apertura appena<br />
sufficiente a far passare una persona. Rephaim fece un passo indietro. «<br />
Vai! Corri! » Non appena Stevie Rae non fu più coperta dall'ala, il suo<br />
corpo iniziò a fumare e a prendere fuoco. D'istinto, si lasciò cadere sul<br />
pavimento, cercando di proteggersi il viso con le braccia. « Non posso!<br />
M'incenerisco. » Era paralizzata dal panico e dal dolore.<br />
« Brucerai se resti qui », replicò lui. Poi uscì dall'apertura e sparì.<br />
L'aveva lasciata sola. Stevie Rae sapeva che aveva ragione lui. Doveva<br />
Pagina 117
06 - <strong>tempted</strong><br />
andarsene, ma non riusciva a muoversi per la paura. E il dolore era troppo<br />
forte. Era come se il sangue le ribollisse nel corpo. Proprio quando<br />
comincia-<br />
343<br />
va a pensare di non poter sopportare oltre, su di lei si allungò una<br />
piccola ombra fresca.<br />
« Prendi la mia mano! »<br />
Strizzando gli occhi per difendersi dal sole crudele, Stevie Rae guardò in<br />
alto. Cera Rephaim, accovacciato sulla grata, l'ala buona aperta al massimo<br />
per bloccare il sole, il braccio sano teso verso di lei. « Adesso, Stevie<br />
Rae. Coraggio! »<br />
La vampira seguì la sua voce e gli afferrò la mano. Lui non poteva<br />
sollevarla di peso con un braccio solo, perciò Stevie Rae si aggrappò anche<br />
alla grata e si tirò su, fuori della torre.<br />
« Sfammi vicina. Ti faccio scudo io », disse Rephaim allargando l'ala.<br />
Senza esitare, Stevie Rae si strinse nel suo abbraccio, nascondendo la<br />
testa tra le penne del suo petto e mettendogli un braccio intorno alla<br />
vita. Il Raven Mocker l'avvolse nell'ala e la sollevò.<br />
« Portami all'albero! »<br />
E a quel punto lui si mise a correre. Zoppicava ed era malfermo sulle<br />
gambe, ma attraversò il tetto il più rapidamente possibile. Le braccia di<br />
Stevie Rae erano esposte al sole, così come alcune zone del collo e delle<br />
spalle, e, mentre lui correva, lei bruciava. Con un distacco incredibile,<br />
quasi si stesse osservando da fuori del proprio corpo, Stevie Rae si chiese<br />
cosa fosse quel rumore terribile che le risuonava nelle orecchie, e poi si<br />
rese conto che era la sua stessa voce: stava urlando di dolore, di terrore<br />
e di rabbia.<br />
Quando raggiunsero la fine del tetto, Rephaim le gridò: « Tieniti forte! »<br />
E saltò, ma fu un salto goffo, che li fece andare a sbattere contro<br />
l'albero.<br />
L'adrenalina aiutò Stevie Rae a tenersi stretta a lui e,<br />
344<br />
felice che il Raven Mocker fosse così leggero, lo sollevò, mettendosi tra<br />
Rephaim e la pianta. Con la corteccia contro la schiena, gli disse: «<br />
Aggrappati all'albero mentre io ci faccio scivolare giù ».<br />
E poi caddero ancora, mentre la ruvida corteccia lacerava la schiena di<br />
Stevie Rae, già sanguinante e piena di vesciche. La ragazza chiuse gli<br />
occhi e cercò di percepire la terra, trovandola serena e in attesa sotto di<br />
lei. « Terra, vieni a me! Apriti e proteggimi! »<br />
Si udì come uno strappo e il terreno alla base dell'albero si aprì appena<br />
in tempo perché Stevie Rae e Rephaim potessero scivolare all'interno di una<br />
fresca e buia grotta.<br />
343<br />
ZOEY<br />
Quando Afrodite iniziò a urlare, potei fare soltanto una cosa. « Spirito,<br />
vieni a me! Aiutala a calmarsi », ordinai.<br />
Lo spirito, che mi aveva subito colmata della sua presenza rasserenante, mi<br />
lasciò e le grida di Afrodite si trasformarono in più pacati singhiozzi.<br />
« Dario, mi serve il numero di cellulare di Lenobia. Subito! »<br />
Il Guerriero teneva Afrodite tra le braccia, ma riuscì comunque a tirarmi<br />
il suo telefonino. « È nella rubrica. » Imposi alle mie mani di non tremare<br />
e, quando comparve il nome di Lenobia, premetti il tasto chiama. La prof<br />
rispose al primo squillo. « Dario? » «Sono Zoey. Abbiamo un'emergenza.<br />
Dov'è Stevie Rae?»<br />
« È andata allo scalo ferroviario per provare a far ragionare gli altri<br />
novizi rossi. Dovrebbe essere già tornata, dato che è quasi l'alba. » « È<br />
nei guai. »<br />
« Brucia! Sta bruciando! » singhiozzò Afrodite. « È là fuori da qualche<br />
parte e Afrodite dice che sta bruciando. »<br />
« Oh, Dea! Non sa dirci altro? » Dal tono con cui mi rispose, capii che<br />
Lenobia si stava già dando da fare. « Afrodite, sai dirci dov'è Stevie Rae?<br />
» chiesi.<br />
346<br />
« N-no. So solo che è all'aperto. » « Non sa dove sia, sa solo che è<br />
all'esterno. » «La troverò. Chiamami se Afrodite vede qualcos'altro »,<br />
concluse Lenobia.<br />
« E lei mi telefoni non appena Stevie Rae sarà in salvo», replicai,<br />
incapace di prendere in considerazione qualunque altro risultato.<br />
Lenobia interruppe la comunicazione. « Portiamo dentro Afrodite. Lì potremo<br />
gestire meglio la situazione. » Erce scese dalla barca e ci fece strada<br />
verso un vecchio edificio di mattoni, del tutto diverso dall'hangar che<br />
avevamo appena lasciato.<br />
Pagina 118
06 - <strong>tempted</strong><br />
Ebbi giusto il tempo di assicurarmi che Stark fosse protetto dal sole,<br />
prima che Dario facesse scendere Afrodite, poi ci mettemmo tutti a correre<br />
assieme a Erce lungo un passaggio coperto tra due edifici.<br />
Stark rimase al mio fianco mentre aggiornavo Erce. « Sa, Afrodite ha un<br />
Imprinting con Stevie Rae, che è l'altra vampira rossa. »<br />
Erce annuì, tenendo aperto un enorme portone di legno. « Lenobia mi ha<br />
parlato del loro Imprinting. » « Può fare qualcosa per aiutarla? » Entrammo<br />
in un corridoio immenso che mi diede una sensazione d'incredibile<br />
ricchezza, con soffitti di un'altezza pazzesca e candelabri, candelabri,<br />
candelabri...<br />
Poi Erce ci condusse in un salottino. « Falla sdraiare sulla chaise longue.<br />
»<br />
Ci stringemmo tutti intorno ad Afrodite, guardandola in silenzio.<br />
Erce si voltò verso di me. « Non si può fare niente per gli umani quando il<br />
vampiro con cui hanno l'Imprinting soffre. Afrodite proverà tutto il dolore<br />
di Stevie Rae finché il problema non sarà risolto. O finché non morirà. »<br />
347<br />
« Chi? Stevie Rae o Afrodite? » mormorai.<br />
« L'una o l'altra o entrambe. I vampiri sono in grado di sopravvivere a<br />
eventi che uccidono il loro consorte. »<br />
« Oh, merda », mormorò Heath.<br />
« Le mie mani! Stanno andando a fuoco! » singhiozzò Afrodite.<br />
Non ce la facevo più, quindi corsi da lei. Afrodite era tra le braccia di<br />
Dario, che si era seduto e la teneva stretta, parlandole sottovoce. Il viso<br />
del Guerriero era pallido e serio, e con lo sguardo m'implorava di<br />
aiutarla.<br />
Le presi la mano. Era caldissima, in modo del tutto anormale. «Afrodite,<br />
non stai bruciando. Guardami. Non sta succedendo a te. Sta succedendo a<br />
Stevie Rae. »<br />
« Lo so come ti senti. » Heath si accovacciò vicino a me e prese l'altra<br />
mano di Afrodite. « È una grandissima rottura quando succede qualcosa di<br />
brutto al vampiro con cui hai l'Imprinting. Ma non sei tu. Sembra così, ma<br />
non è vero. »<br />
« Qui non si tratta di Stevie Rae che fa le porcherie con un altro »,<br />
replicò lei, la voce stranamente debole e tremante.<br />
Heath restò imperturbabile. «Non importa cos'è che succede. La cosa<br />
importante è che fa male. E parecchio. Devi ricordarti che tu non sei<br />
davvero lei, anche se ti senti così legata da pensare di essere una parte<br />
di lei. »<br />
Afrodite sembrò capire quello che le stava dicendo, e alzò lo sguardo verso<br />
di lui. « Ma io non lo volevo. Io non volevo essere legata a Stevie Rae,<br />
invece tu vuoi il tuo Imprinting con Zoey », replicò tra un singhiozzo e<br />
l'altro.<br />
Heath le strinse la mano e lei gli si aggrappò con tutte le sue forze. Li<br />
guardavano tutti, ma credo di essere stata l'unica a sentirsi un'intrusa. «<br />
Che tu lo voglia o no, a volte è davvero troppo. Devi imparare a tenere<br />
qualcosa di<br />
348<br />
quello che hai dentro solo per te. Devi capire che non condividete<br />
realmente l'anima, nonostante quello che ti dice l'Imprinting. »<br />
« Ecco! È proprio così! » Afrodite tolse la mano dalle mie per coprire<br />
quella di Heath. « Ho la sensazione di condividere l'anima. E non riesco a<br />
sopportarlo. »<br />
«Sì che ci riesci. Devi solo ricordarti che è una sensazione. Non è reale.<br />
»<br />
Mi allontanai di qualche passo.<br />
« Afrodite, sei al sicuro. Siamo tutti qui con te », disse Damien<br />
sfiorandole la spalla.<br />
« Già, è tutto okay. E sei ancora perfino pettinata come si deve »,<br />
intervenne Jack.<br />
Afrodite rise, una piccola bolla di normalità sfuggita dalle sue labbra in<br />
mezzo a quel macello pazzesco. Poi saltò su: « Aspettate. All'improvviso va<br />
meglio ».<br />
« Bene, perché mica ci puoi morire qui », fece Shaunee.<br />
«Già, abbiamo bisogno della tua esperienza nello shopping », aggiunse Erin.<br />
Le gemelle cercavano di sembrare disinvolte e per niente toccate dalla<br />
cosa, ma era evidente che fossero preoccupate per lei.<br />
«Afrodite starà bene. Supererà questo momento.» Stark si era messo al mio<br />
fianco, come sempre. Era il mio porto sicuro, una voce calma in mezzo alla<br />
tempesta.<br />
« Ma cosa sta succedendo a Stevie Rae? » gli chiesi.<br />
Lui mi mise un braccio intorno alle spalle e mi diede una stretta.<br />
Pagina 119
06 - <strong>tempted</strong><br />
Nella stanza entrò una bella vampira dai capelli rosso chiaro, portando un<br />
vassoio con una brocca d'acqua gelata, un bicchiere e svariati asciugamani<br />
umidi. Andò dritta da Erce, che era in piedi accanto alla chaise longue e<br />
le fece segno di appoggiare il vassoio su un tavolino. Poi la nuova vampira<br />
si frugò in tasca, ne estrasse un barattoli-<br />
349<br />
no di medicine e lo tese a Erce prima di lasciare la stanza, silenziosa<br />
com'era arrivata.<br />
Erce prese una pillola e stava per passarla ad Afrodite quando io mi mossi<br />
e, ancora prima di rendermi conto di quello che stavo facendo, le afferrai<br />
il polso. « Cosa le sta dando? »<br />
« Qualcosa per calmarla, per far diminuire l'ansia. » « E se perdesse il<br />
contatto con Stevie Rae? » « Preferisci avere due amiche morte o solo una?<br />
Scegli, Somma Sacerdotessa. »<br />
Inghiottii a forza il mio strillo di rabbia primitiva. Non volevo perdere<br />
nessuna delle mie amiche! Ma il cervello capiva che la mia migliore amica<br />
era a un oceano di distanza, ed era inutile che Afrodite morisse con lei.<br />
Lasciai andare la vampira.<br />
« Ecco, bambina. Prendi questa. » Erce diede la pillola ad Afrodite e aiutò<br />
Dario a portarle alle labbra il bicchiere d'acqua ghiacciata.<br />
Afrodite prese la medicina e bevve l'acqua tutta d'un sorso, neanche avesse<br />
appena corso una maratona. « Dea, spero che sia Xanax. »<br />
Pensavo che le cose stessero andando meglio. Afrodite aveva smesso di<br />
piangere e il mio gruppo si era sparso per la stanza sedendosi in<br />
poltroncine iperimbottite. Tranne Heath e Stark. Stark mi stava accanto e<br />
Heath stringeva ancora la mano di Afrodite. Lui e Dario le parlavano piano.<br />
Poi però Afrodite lanciò un urlo, staccò la mano da quella di Heath e<br />
schizzò via dalle braccia di Dario, rannicchiandosi in posizione fetale. «<br />
Brucio! » Heath mi guardò. « Non puoi aiutarla? » « Sto incanalando lo<br />
spirito. È tutto quello che posso fare. E Stevie Rae è in Oklahoma: non<br />
posso aiutarla! » Avevo strillato contro Heath, dando sfogo alla<br />
frustrazione.<br />
350<br />
Stark mi rimise il braccio intorno alle spalle. « Va tutto bene. Andrà<br />
tutto bene. »<br />
« Ma non so come! » sbottai. « Com'è possibile che tutte e due riescano a<br />
sopravvivere a una cosa simile? »<br />
«Com'è possibile che un cattivo ragazzo diventi il Guerriero di una Somma<br />
Sacerdotessa? » ribatté lui con un sorriso. «Nyx... sono tutte e due nelle<br />
mani della Dea. Fidati di lei. »<br />
E così rimasi lì a incanalare lo spirito, osservando l'agonia di Afrodite e<br />
pregando Nyx di aiutarla.<br />
All'improvviso Afrodite si tirò su e gridò: «Apriti e proteggimi! » Quindi<br />
crollò di schianto, accasciandosi tra le braccia di Dario.<br />
Mi avvicinai esitante e mi chinai per poterla guardare in viso. « Ehi, stai<br />
bene? Stevie Rae è viva? »<br />
Il volto striato di lacrime di Afrodite si sollevò e i nostri sguardi<br />
s'incrociarono. « E finita. Adesso è di nuovo a contatto con la terra. E<br />
viva. »<br />
« Oh, sia ringraziata la Dea! » Poi le sfiorai la spalla. « Tu stai bene? »<br />
« Credo di sì. No, aspetta. Non lo so. Mi sento strana. Come se la mia<br />
pelle avesse qualcosa che non va. »<br />
«La sua vampira ha riportato delle conseguenze serie », spiegò Erce con una<br />
voce appena udibile. « Adesso Stevie Rae sarà pure al sicuro, ma le sono<br />
successe cose terribili. »<br />
« Amore, bevi questo. » Dario prese un altro bicchiere d'acqua e lo portò<br />
alle labbra di Afrodite. « Ti aiuterà. » Era una fortuna che Dario la<br />
stesse aiutando, perché lei tremava così tanto che da sola avrebbe<br />
rovesciato tutto.<br />
Afrodite si sdraiò, abbandonandosi tra le braccia del suo Guerriero e<br />
facendo piccoli respiri spezzati, come<br />
351<br />
se respirare normalmente la facesse soffrire troppo. « Mi fa male<br />
dappertutto », bisbigliò.<br />
Raggiunsi Erce, la presi per il polso e la tirai fuori portata d'orecchio<br />
di Afrodite. « Non c'è un guaritore vampiro?»<br />
« Sacerdotessa, lei non è una vampira. La nostra guaritrice non potrebbe<br />
aiutarla », rispose con gentilezza.<br />
« Ma è in queste condizioni a causa di una vampira. »<br />
« Questo è un rischio che corre ogni consorte. Il loro destino è legato a<br />
quello del vampiro con cui hanno l'Imprinting. Di solito un consorte muore<br />
molto prima del vampiro, e già questo è molto difficile. La situazione in<br />
Pagina 120
06 - <strong>tempted</strong><br />
cui ci troviamo ora si verifica assai più di rado. »<br />
« Stevie Rae non è morta », bisbigliai severa.<br />
« No, al momento no. Ma, a giudicare dallo stato della sua consorte, direi<br />
che si trova in grave pericolo. »<br />
« Lei è una consorte per errore. Afrodite non voleva che succedesse. E<br />
neanche Stevie Rae », borbottai.<br />
« Che sia stato intenzionale o no, ormai sono legate », sentenziò Erce.<br />
« Oh, mia Dea! » Afrodite si mise a sedere, staccandosi da Dario. Il suo<br />
viso era una maschera di gesso che lentamente mutò per mostrare prima<br />
dolore poi rifiuto, quindi lei rabbrividì, con tale violenza che la udii<br />
battere i denti, dopo di che si coprì la faccia con le mani e si sciolse in<br />
lacrime da spezzare il cuore.<br />
Dario mi guardò con aria implorante.<br />
Facendomi forza per prepararmi a sentir dire che Stevie Rae era morta,<br />
raggiunsi Afrodite e mi sedetti accanto a lei. « Afrodite? » Non riuscii a<br />
non piangere. Come poteva essere morta davvero Stevie Rae? Cosa potevo fare<br />
adesso, a un mondo di distanza da lei e impegnata in cose molto al di so-<br />
352<br />
pra delle mie capacità e della mia esperienza? « Stevie Rae è morta? »<br />
Udii le gemelle piangere e vidi Damien abbracciare forte Jack.<br />
Afrodite sollevò il volto dalle mani e restai scioccata vedendo scintillare<br />
tra le lacrime il suo vecchio ghigno sarcastico. « Morta? No che non è<br />
morta. Ha solo stabilito un Imprinting con qualcun altro! »<br />
stevie rae<br />
La terra li inghiottì e per un attimo a Stevie Rae sembrò che sarebbe<br />
andato tutto bene: la fredda oscurità era un vero sollievo per la sua pelle<br />
bruciata, e lei gemette piano.<br />
« Rossa? Stevie Rae? »<br />
Soltanto quando Rephaim parlò, lei si accorse di essere ancora stretta nel<br />
suo abbraccio. Si allontanò da lui, solo per gridare di dolore non appena<br />
la sua schiena toccò la parete di terra della grotta.<br />
« Stai bene? Io... io non riesco a vederti », disse il Raven Mocker.<br />
« Sì, è tutto okay. Credo. » Stevie Rae si stupì della sua stessa voce.<br />
Sembrava così debole, così diversa dal normale... forse, anche se era<br />
sfuggita al sole, non poteva dire di essersela cavata.<br />
« Non vedo niente », riprese lui.<br />
« E perché la terra si è richiusa sopra di noi, per proteggermi. »<br />
« Siamo intrappolati qui? » Il Raven Mocker non sembrava in panico, ma non<br />
era nemmeno tranquillo.<br />
« No, posso farci uscire in qualunque momento. » Poi, ripensandoci,<br />
aggiunse: « E, be', il terreno sopra di noi non è molto. Se io dovessi<br />
morire, potresti uscire scavando senza problemi. Tu come stai? Quell'ala<br />
deve farti un gran male ».<br />
354<br />
« Hai la sensazione che potresti morire? » fece lui in-gnorando la domanda<br />
della Rossa.<br />
« Non credo. Okay, diciamoci la verità: non lo so. Mi sento strana. »<br />
« Strana? Spiegati meglio. »<br />
« Come se non fossi realmente unita al mio corpo. »<br />
« E il tuo corpo ti fa male? »<br />
« No. A dire il vero, non mi fa male per niente. » Però era proprio strano<br />
che la sua voce si facesse sempre più debole.<br />
All'improvviso la mano di lui le toccò il viso, scese lungo collo, sul<br />
braccio e...<br />
« Ahi! Mi fai male. »<br />
« Hai delle brutte scottature. Le sento. Ti serve aiuto. »<br />
« Non posso andarmene da qui, altrimenti brucio del tutto. » Stevie Rae si<br />
chiese come mai la terra intorno a lei sembrasse girare vorticosamente.<br />
« Cosa posso fare per aiutarti? »<br />
« Puoi prendere una grande incerata o qualcosa di simile con cui mi possa<br />
riparare mentre andiamo alla banca del sangue in centro. In questo momento<br />
mi sembrerebbe fantastico. » Stevie Rae si sdraiò, pensando di non avere<br />
mai avuto tanta sete in vita sua. Con distaccata curiosità, si chiedeva se<br />
stesse davvero per morire. Sembrava un vero peccato, dopo tutto quello che<br />
aveva fatto Rephaim per aiutarla.<br />
« Ti serve del sangue? »<br />
« Il sangue è tutto per me. E quello che mi fa funzionare. Lo so che a<br />
dirlo fa schifissimo, però è così. E la pura verità. Croce sul cuore<br />
potessi morire. » Ridacchiò in modo un po' isterico, poi diventò seria. «<br />
Frena un attimo, non è mica divertente. »<br />
« Se non avrai sangue morirai? »<br />
355<br />
Pagina 121
06 - <strong>tempted</strong><br />
«Credo sia possibile», replicò Stevie Rae, trovando difficile<br />
preoccuparsene troppo.<br />
«Allora, se è il sangue che ti può guarire, prendi il mio. Ti devo la vita.<br />
È per questo che ti ho aiutata a scappare dal tetto, ma, se muori qui, io<br />
non potrò mai ripagare il mio debito. Perciò, se ti serve sangue, prendi il<br />
mio. » « Ma non hai l'odore giusto », sbottò lei. Il Raven Mocker sembrava<br />
seccato e offeso. « È quello che hanno detto anche i novizi rossi. Il mio<br />
sangue per voi non ha 'l'odore giusto' perché non è previsto che io sia una<br />
vostra preda. Io sono il figlio di un immortale. Non sono una vittima. »<br />
«Ehi, noi non facciamo vittime. Non più», protestò debolmente.<br />
« Il concetto non cambia. Per voi ho un odore diverso perché sono diverso.<br />
Non sono stato creato per essere il vostro pranzo. »<br />
« Non ho mai detto che lo fossi. » Stevie Rae avrebbe voluto pronunciare<br />
quelle parole in tono brusco e un po' diffidente, invece la sua voce era<br />
poco più di un sussurro e lei si sentiva la testa incredibilmente grande,<br />
quasi potesse staccarsi dal collo da un momento all'altro e volare fino<br />
alle nuvole, come un gigantesco palloncino.<br />
« Che abbia l'odore giusto o no, è sempre sangue. Ti devo la vita. Perciò<br />
bevi. »<br />
Stevie Rae lanciò un urlo quando Rephaim l'afferrò e la tirò contro di sé.<br />
Sentì la pelle bruciata delle braccia e delle spalle strapparsi e<br />
mischiarsi al terreno, poi si ritrovò sdraiata tra le sue morbide penne.<br />
Sospirò. Non sarebbe stato poi così brutto morire lì nella terra, in un<br />
nido di piume. Finché stava ferma, non le faceva neanche troppo male.<br />
Però sentì che Rephaim invece si muoveva, e capì che<br />
356<br />
stava riaprendo col becco la ferita che gli aveva fatto Kur-tis. Ora il<br />
taglio aveva ripreso a sanguinare, riempiendo la piccola buca nel terreno<br />
del denso odore scarlatto del suo sangue immortale.<br />
All'improvviso il Raven Mocker premette il braccio contro le labbra di lei.<br />
« Bevi », le ordinò in tono duro. « Liberami dal mio debito. »<br />
E Stevie Rae bevve. All'inizio dovette costringersi a farlo, perché il<br />
sangue di lui puzzava davvero. Aveva un odore completamente, assolutamente<br />
sbagliato.<br />
Poi le arrivò sulla lingua. Il suo sapore era del tutto diverso da quello<br />
che lei aveva immaginato. Non somigliava all'odore; non gli somigliava<br />
neanche lontanamente. Fu una sorpresa incredibile, che le riempì la bocca e<br />
l'anima di ricca complessità; era un sapore completamente diverso da<br />
qualsiasi altra cosa lei avesse provato prima.<br />
Lo udì sibilare, e la mano che le aveva messo sulla nuca per guidarla verso<br />
il taglio aumentò la stretta. Stevie Rae gemette. Bere dal Raven Mocker non<br />
poteva essere un'esperienza sessuale, e allo stesso tempo non era neanche<br />
esattamente un'esperienza non sessuale. Per un attimo, a Stevie Rae passò<br />
per la testa il pensiero che avrebbe voluto essere un po' più esperta di<br />
ragazzi, essere andata oltre le strusciatine al buio con Dallas, perché non<br />
sapeva come interpretare tutte le sensazioni che provava a livello fisico e<br />
mentale. Era bello, un intenso, caldo formicolio, ma non somigliava affatto<br />
a quello che le faceva provare Dallas.<br />
Comunque le piaceva, e lì, per quel brevissimo istante, Stevie Rae<br />
dimenticò che Rephaim era un mostro nato dalla lussuria e dalla violenza.<br />
Per quell'attimo, lei conobbe soltanto il piacere del suo tocco e la forza<br />
del suo sangue.<br />
357<br />
Fu allora che il suo Imprinting con Afrodite andò in pezzi, e Stevie Rae,<br />
prima vampira rossa Somma Sacerdotessa di Nyx, creò un Imprinting con<br />
Rephaim, figlio prediletto di un immortale caduto.<br />
E fu sempre allora che lei si staccò da lui. Nessuno dei due disse niente.<br />
Il silenzio della loro piccola stanza di terra era rotto solo dal respiro<br />
ansimante di entrambi.<br />
« Terra, ho di nuovo bisogno di te. » La voce di Stevie Rae era finalmente<br />
tornata normale. Lei aveva dolori ovunque. Le ferite e la pelle<br />
scarnificata bruciavano, ma il sangue di Rephaim le aveva consentito di<br />
cominciare a guarire. Solo ora capiva, e fin troppo bene, di essere stata<br />
davvero sul punto di morire.<br />
E la terra le rispose, riempiendo il piccolo spazio dei profumi di un campo<br />
di primavera. Stevie Rae indicò verso l'alto, un punto il più possibile<br />
lontano da lei. « Apri un piccolo varco proprio lì. Abbastanza grande per<br />
fare entrare la luce, ma troppo piccolo per bruciarmi. »<br />
Il suo elemento l'accontentò. Il terreno sopra di loro rabbrividì e liberò<br />
un piccolo spiraglio da cui filtrò la luce del giorno.<br />
Gli occhi di Stevie Rae si adattarono quasi immediatamente, quindi vide<br />
Rephaim sbattere le palpebre per cercare di abituarsi all'improvviso<br />
Pagina 122
06 - <strong>tempted</strong><br />
chiarore. Era seduto accanto a lei e aveva un aspetto orribile, tutto<br />
insanguinato e ammaccato. La fasciatura che lei gli aveva fatto sull'ala si<br />
era disfatta.<br />
Non appena la vista del Raven Mocker si schiarì, quegli occhi umani venati<br />
di rosso si fissarono in quelli della vampira.<br />
« La tua ala è di nuovo un disastro », gli disse lei.<br />
Lui grugnì, e Stevie Rae immaginò fosse il suo modo da maschio per dirsi<br />
d'accordo con lei.<br />
358<br />
« È meglio se te la risistemo. »<br />
Fece per alzarsi, ma lui sollevò la mano per fermarla. « Non ti dovresti<br />
muovere. Dovresti riposarti a contatto con la terra e recuperare le forze.<br />
»<br />
« No, sto bene. Non sono al cento per cento ma va molto, molto meglio. »<br />
Esitò un attimo, poi aggiunse: « Non te ne accorgi? »<br />
« Perché dovrei... » La frase del Raven Mocker s'interruppe di colpo e<br />
Stevie Rae lo vide sgranare gli occhi. Aveva capito. « Ma com'è possibile?<br />
» chiese.<br />
« Non lo so. » Lei si alzò e cominciò a togliergli di dosso le bende. « Non<br />
pensavo potesse succedere. E invece, be', eccoci qui. Con quello. »<br />
« Un Imprinting », sentenziò lui. « Tra noi. »<br />
Poi restarono entrambi in silenzio. « Okay, adesso ti rimetto a posto<br />
l'ala. Ti farò ancora male. Mi dispiace. E ovviamente stavolta farà male<br />
pure a me », disse Stevie Rae dopo aver districato le bende. « Davvero? »<br />
« Sì, be', un po' lo so come funziona 'sta storia dell'Imprinting, visto<br />
che per un periodo ce l'ho avuto con un'umana. Sapeva un sacco di cose su<br />
di me. Adesso che ho l'Imprinting con te, mi sembra logico che io sappia<br />
delle cose su di te, incluso quando hai un male atroce. » « Hai ancora<br />
l'Imprinting con lei? » Stevie Rae scosse la testa. « No, è sparito, il<br />
che, sono certa, la farà andare in brodo di giuggiole. » « Brodo di<br />
giuggiole? »<br />
« È solo un modo di dire che usa la mia mamma e significa che sarà molto<br />
felice di non avere più un Imprinting con me. »<br />
« E tu? Sei felice anche tu? »<br />
359<br />
Stevie Rae lo guardò negli occhi e rispose con sincerità: «Sono confusa<br />
all'ennesima potenza riguardo a noi due, ma non mi dispiace di non avere<br />
più l'Imprinting con Afrodite. Adesso, sta' fermo e lasciami finire qui ».<br />
Rephaim rimase assolutamente immobile mentre Stevie Rae gli risistemava<br />
l'ala. Fu lei a restare senza fiato e a esprimere dolore. Ed era lei a<br />
essere pallida e scossa, alla fine. « Cavolaccio schifoso, le ali fanno un<br />
male pazzesco! »<br />
Rephaim la fissava scuotendo la testa. « L'hai provato, vero? »<br />
« Purtroppo sì. E stato quasi peggio che stare per morire. » Incrociò il<br />
suo sguardo. « Secondo te tornerà a posto? »<br />
« Guarirà. »<br />
« Ma? » Sapeva che mancava quella parolina alla fine della frase del Raven<br />
Mocker.<br />
« Ma non credo che potrò più volare. » « E terribile, vero? » « Sì. »<br />
« Magari guarirà meglio di quanto pensi. Se torni con me alla Casa della<br />
Notte, potrei... »<br />
« No. » Rephaim non aveva alzato la voce, ma il suo tono non ammetteva<br />
repliche.<br />
Stevie Rae ritentò. « E quello che a un certo punto pensavo anch'io, ma ci<br />
sono tornata e mi hanno accettata. Be', alcuni di loro, almeno. »<br />
« Per me non sarebbe lo stesso, e lo sai. » Stevie Rae abbassò gli occhi. «<br />
Hai ucciso la professoressa Anastasia. Era proprio una bella persona. Suo<br />
marito, Dragone, è perso senza di lei. »<br />
« Ho fatto quello che dovevo per aiutare mio padre. » « E lui ti ha<br />
abbandonato. »<br />
360<br />
« Io l'ho deluso. » « Ma se sei quasi morto! » « Lui è sempre mio padre »,<br />
disse pacato. «Rephaim, a proposito di questo Imprinting... ti fa provare<br />
qualcosa o sono stata solo io a cambiare? » « Cambiare? »<br />
« Sì. Prima non potevo sentire il tuo dolore, adesso invece sì. Non so cosa<br />
pensi, ma percepisco delle cose su di te, tipo che credo saprei dove ti<br />
trovi e cosa ti succede anche se tu fossi molto lontano da me. È strano. È<br />
diverso da quello che avevo con Afrodite, ma senza dubbio c'è. Tu senti<br />
qualcosa di diverso? »<br />
Esitò parecchio prima di risponderle. Sembrava molto confuso. « Mi sento<br />
protettivo nei tuoi confronti. »<br />
Stevie Rae sorrise. « Di certo mi hai protetta evitando che morissi là<br />
Pagina 123
06 - <strong>tempted</strong><br />
sopra. »<br />
«Quello era il pagamento di un debito. Questo è di più.»<br />
« Tipo cosa? »<br />
« Tipo che il pensiero che tu sia stata così vicina alla morte mi fa stare<br />
male », ammise, il tono guardingo e seccato.<br />
« Tutto qui? »<br />
« No. Sì. Non lo so! Non sono abituato a tutto questo », sbottò battendosi<br />
il petto con un pugno. « A questo cosa? »<br />
« A questo sentimento che provo per te. Non so neanche come chiamarlo. »<br />
« Magari possiamo provare con 'amicizia'? » « Impossibile. »<br />
Stevie Rae sorrise. « Sai, ho appena detto a Zoey che la linea che divide<br />
il possibile dall'impossibile non è poi così netta. Non è proprio tutto<br />
bianco o nero. »<br />
361<br />
« Non bianco o nero, ma bene e male. Tu e io stiamo sui piatti opposti<br />
della bilancia che segna l'equilibro tra bene e male. »<br />
« Non credo che questo sia immutabile », replicò Ste-vie Rae.<br />
« Sono sempre il figlio di mio padre. »<br />
« Quindi come siamo messi? »<br />
Prima che lui potesse risponderle, il suono di grida frenetiche si propagò<br />
oltre la piccola fessura nel terreno. «Stevie Rae! Sei qui?»<br />
« E Lenobia », disse la Rossa.<br />
« Stevie Rae! » La chiamò un'altra voce.<br />
« Oh, cazzarola! Questo è Erik. Lui sa come si arriva ai tunnel. Se vanno<br />
là sotto si scatenerà l'inferno. »<br />
« Ti proteggeranno dal sole? »<br />
«Sì, immagino di sì. Non vogliono che m'incenerisca. »<br />
« Allora rispondi. Devi andare con loro. »<br />
Stevie Rae si concentrò, mosse la mano e il piccolo spiraglio all'estremità<br />
del soffitto di terra del loro nascondiglio tremò e s'ingrandì. Poi lei<br />
mise le mani a coppa davanti alla bocca e gridò: « Lenobia! Erik! Sono qui<br />
sotto! » Subito dopo si chinò, posando i palmi sul terreno, quasi volesse<br />
abbracciare Rephaim. « Terra, nascondilo per me. Non lasciare che lo<br />
scoprano. »<br />
Poi spinse e, come un mulinello d'acqua in un tubo di scarico, la terra<br />
cominciò a incresparsi, creando una nicchia per il Raven Mocker, in cui lui<br />
strisciò, un po' riluttante.<br />
« Stevie Rae? » La voce di Lenobia era molto più vicina.<br />
« Sì, sono qui, ma non posso uscire se non coprite questa zona con una<br />
tenda o qualcosa di simile. »<br />
362<br />
« Ce ne occupiamo subito. Tu rimani lì dove sei al sicuro. »<br />
« Stai bene? Vuoi che ti portiamo qualcosa? » chiese la voce di Erik.<br />
Stevie Rae immaginò che il « qualcosa » in questione in realtà fosse una<br />
decina di sacche di sangue da andare a prendere nei frigo dei tunnel, e non<br />
si sognava neanche di mandare Erik là sotto. «No! Sto bene. Trovate solo<br />
qualcosa per ripararmi dal sole. »<br />
« Nessun problema. Torniamo tra un secondo », replicò lui.<br />
« Io non vado da nessuna parte. » Poi la Rossa si rivolse a Rephaim. « E<br />
tu? »<br />
« Io rimango qui, nascosto in quest'angolo. Se non glielo dici, non mi<br />
scopriranno. »<br />
Stevie Rae scosse la testa. « Non voglio sapere cosa farai adesso. Ed è<br />
ovvio che non gli dirò che sei qui. Ma dove hai intenzione di andare? »<br />
« Di certo non torno in quei tunnel. » « Sì, quella decisamente non sarebbe<br />
una buona idea. Okay, lasciami pensare. Dopo che Lenobia ed Erik se ne<br />
saranno andati, non avrai nessun problema a uscire di qui. I novizi rossi<br />
non ti possono inseguire di giorno e, dato che è superpresto, la maggior<br />
parte delle persone sta ancora dormendo. » Provò a valutare le possibili<br />
alternative. Voleva tenerselo vicino, e non solo perché pensava di doverlo<br />
aiutare a procurarsi il cibo, o perché avrebbe dovuto prestargli ulteriori<br />
cure, dato che le sue fasciature erano ridotte una schifezza. Stevie Rae<br />
era anche consapevole di doverlo tenere d'occhio. Sarebbe migliorato,<br />
diventando più forte, come era sempre stato. E, a quel punto, cos'avrebbe<br />
fatto il Raven Mocker?<br />
E poi c'era anche la questioncina del loro Imprinting/<br />
363<br />
che significava disagio alla sola idea di averlo troppo lontano da lei.<br />
Strano che con Afrodite non lo avesse provato...<br />
«Stevie Rae, stanno tornando! Dove posso andare?» chiese Rephaim.<br />
« Ah, cazzarola... mmm... ti serve un posto vicino e nascosto. E non<br />
sarebbe male se avesse una pessima fama, così la gente se ne terrebbe<br />
Pagina 124
06 - <strong>tempted</strong><br />
lontana, o almeno non troverebbe strano se di notte tu facessi dei rumori.<br />
» Poi sgranò gli occhi e gli fece un sorrisone. « Ci sono! Dopo Hallo-ween,<br />
sono andata con Zy e gli altri a fare un giro della Tulsa dei fantasmi a<br />
bordo di uno di quei fighissimi tram di una volta. »<br />
« Stevie Rae! E sempre tutto a posto lì sotto? » gridò Erik.<br />
« Sì, tutto okay! »<br />
« Stiamo mettendo una specie di tenda sulla fessura e intorno all'albero.<br />
Basterà per tirarti fuori? »<br />
« Voi procuratemi solo uno spazio coperto. Me la cavo da sola a uscire. »<br />
« Okay, allora ti avviso non appena siamo pronti. » Stevie Rae tornò a<br />
rivolgersi a Rephaim. « Allora, la mia idea è questa: l'ultima fermata del<br />
tram era al Gilcrease, il museo di arte e storia americana, che si trova<br />
nella zona nord di Tulsa. Nel giardino del museo c'è una vecchia casa molto<br />
grande e disabitata. Continuano a dire che vogliono ristrutturarla, ma al<br />
momento non hanno i soldi per farlo. Ti puoi nascondere là. » « E non mi<br />
vedrà nessuno? »<br />
« Cacchio, no! Non se di giorno stai all'interno. È completamente blindata,<br />
con tanto di lucchetti e assi alle finestre, in modo che i turisti non ci<br />
entrino finendo per farsi male. E senti la parte migliore: è superstregata!<br />
È per<br />
364<br />
questo che la mettono nel giro dei fantasmi. A quanto dicono, la casa è<br />
infestata dagli spiriti della moglie di Mr Gilcrease e di alcuni bambini,<br />
quindi, se qualcuno vede o sente qualcosa di strano - ossia te -, si<br />
spaventerà e darà la colpa ai fantasmi. » «Spiriti dei morti. »<br />
Stevie Rae inarcò le sopracciglia. « Non è che ti fanno paura? »<br />
« No. Li comprendo anche troppo bene. Io sono stato solo spirito per<br />
secoli. »<br />
« Cavolaccio, scusa. Non ci avevo pensato. » «Okay, Stevie Rae, qui siamo<br />
pronti, puoi venire», gridò Lenobia.<br />
« 'Kay, arrivo. State indietro, però, così non cadete di sotto quando<br />
ingrandisco l'apertura. » Si alzò e si avvicinò allo spiraglio nel terreno,<br />
che non lasciava più passare la luce. « Li porto subito via, così tu puoi<br />
raggiungere le rotaie del treno. Seguile fino alla highway 244 east. Poi<br />
prendi la OK 51 in direzione nord finché non vedi il cartello che indica<br />
l'uscita per il Gilcrease Museum. A quel punto basta che segui la strada e<br />
finisci dritto nel museo. E ormai il peggio sarà passato, perché su quella<br />
strada ci sono un sacco di alberi e robe varie per nascondersi. E sulla<br />
highway che potresti avere dei problemi. Muoviti più in fretta che puoi e<br />
tieniti a lato della strada, così se qualcuno dovesse vederti passando<br />
penserebbe che sei solo un corvo gigante. »<br />
Rephaim emise un suono disgustato, che Stevie Rae ignorò.<br />
« La casa è in mezzo al parco del museo. Nasconditi lì e domani sera ti<br />
porto da mangiare e il resto. »<br />
Lui esitò, poi si decise. « Non è saggio per te rivedermi. »<br />
365<br />
« Niente di tutto questo è stato una gran turbata, se ci pensi bene »,<br />
replicò la vampira.<br />
«Allora è probabile che ti riveda domani, dato che nessuno dei due si<br />
comporta in modo molto furbo quando è coinvolto l'altro. »<br />
« Già, allora a domani. »<br />
« Cerca di guarire. Altrimenti, io... io credo che, forse, sentirei la tua<br />
mancanza. » Aveva esitato su ogni parola, quasi non sapesse bene come<br />
pronunciarle.<br />
« Già, lo stesso vale per te. » Prima di sollevare le braccia per aprire il<br />
terreno, aggiunse: «Grazie di avermi salvato la vita. Il tuo debito è<br />
ripagato ».<br />
« Strano che non me ne senta affatto libero », commentò sottovoce il Raven<br />
Mocker.<br />
« Già, so cosa vuoi dire », convenne Stevie Rae.<br />
E poi, mentre Rephaim si accucciava, Stevie Rae fece appello al suo<br />
elemento, aprì il soffitto del loro rifugio e lasciò che Lenobia ed Erik la<br />
tirassero fuori.<br />
Nessuno pensò di guardare dietro di lei. Nessuno sospettò. E nessuno vide<br />
un essere, mezzo corvo e mezzo uomo, zoppicare fino al Gilcrease Museum per<br />
nascondersi tra gli spiriti del passato.<br />
364<br />
zoey<br />
« Stevie Rae! Sei sicura di star bene? » Afferrai il cellulare, desiderando<br />
di potermi teletrasportare a Tulsa per assicurarmi che la mia migliore<br />
amica fosse sana e salva.<br />
« Zy! Non essere così preoccupata! Non devi. Sto bene, te lo assicuro. È<br />
Pagina 125
06 - <strong>tempted</strong><br />
stato solo un enorme, stupidissimo incidente. Dea, a volte sono così<br />
impedita! » « Cos'è successo? »<br />
« Sono uscita tardi dalla Casa della Notte. Che scema! Sarei dovuta<br />
rimanere lì e aspettare domani per tornare ai tunnel. Invece ci sono andata<br />
lo stesso. E poi senti questa: mi è sembrato di sentire qualcuno sul tetto!<br />
Così sono corsa su, perché era quasi l'alba e temevo che un novizio rosso<br />
potesse essere rimasto intrappolato. Dea, devo proprio farmi controllare le<br />
orecchie. Era un gatto! Un grosso e grasso calicò che miagolava sul tetto.<br />
Ho fatto per andarmene e, data la mia coordinazione da cheerleader ubriaca,<br />
sono caduta e ho picchiato la testa talmente forte che sono svenuta. Non<br />
puoi credere quanto sangue c'era. Da mettere una strizza tremenda. »<br />
« Ti sei messa fuori combattimento da sola? Sul tetto? Prima dell'alba? »<br />
Avrei voluto allungare le mani attraverso il telefono e strangolarla.<br />
« Sì, lo so. Non è stata la cosa più furba che ho fatto in vita mia,<br />
soprattutto dato che, quando mi sono risvegliata, c'era il sole. »<br />
367<br />
Mi si annodò lo stomaco. «Ti sei bruciata? E tu... mmm, sei ancora messa<br />
male? »<br />
« Sì, ho cominciato a bruciare, e probabilmente è stato per quello che ho<br />
ripreso i sensi. E sì, sono ancora piuttosto abbrustolita. Però sarebbe<br />
potuta andare molto peggio. Per fortuna ho avuto il tempo di correre fino<br />
all'albero vicino al tetto. Hai presente quale? »<br />
Me lo ricordavo anche troppo bene. Quell'albero aveva nascosto un mostro<br />
che mi aveva quasi uccisa. « Sì, me lo ricordo. »<br />
« Quindi ci sono saltata sopra, e da lì ho chiesto alla terra di aprire un<br />
buco dove nascondermi. Era un po' come se stesse arrivando un tornado e io<br />
abitassi in una roulotte. »<br />
« E lì che ti ha trovata Lenobia? » « Già, Lenobia ed Erik. Tra l'altro, è<br />
stato molto carino. Non che dovresti rimetterti con lui, però ho pensato<br />
che ti facesse piacere saperlo. »<br />
« Okay, sì, bene. Sono felice che tu sia in salvo. » M'interruppi, incerta<br />
su come continuare. « Mmm, Stevie Rae, per Afrodite è stato davvero<br />
brutto... sai, la storia dell'Imprinting tra voi due che si è spezzato. » «<br />
Mi dispiace tanto se le ha fatto male. » «Fatto male? Ma stai scherzando?<br />
Credevamo che stesse per morire. Stevie Rae, lei bruciava con te! » «<br />
Ohsssantocielo! Non lo sapevo. » «Stevie Rae, aspetta un secondo.» Voltai<br />
le spalle a tutti quelli che cercavano di ascoltare la mia conversazione e<br />
uscii in corridoio. Era davvero stupendo, le fiamme guizzanti delle candele<br />
- sistemate in bellissimi candelabri di vetro filato bianco - facevano<br />
luccicare il broccato color oro e crema. Mi sentivo come Alice nella tana<br />
del Bianconiglio, il passaggio verso il Paese delle Meraviglie.<br />
368<br />
«Okay, adesso va meglio. Ci sono meno orecchie in ascolto, qui. Afrodite ha<br />
detto che eri intrappolata. Ne era sicurissima. »<br />
« Zy, sono inciampata e ho battuto la testa. Sono certa che Afrodite si<br />
deve essere confusa perché io ero in panico. Voglio dire, quando mi sono<br />
ripresa stavo andando a fuoco. E poi ero pure rimasta impigliata in della<br />
robaccia di metallo. Ti dico, mi sono presa uno spavento che non hai idea.<br />
Deve aver percepito la mia paura. »<br />
«Quindi nessuno ti ha catturata? Non eri chiusa da qualche parte? »<br />
Stevie Rae rise. « No, Zy. E una follia. Anche se è una storia migliore di<br />
quella di me che inciampo nelle stringhe. »<br />
Scossi la testa: non avevo ancora metabolizzato la cosa. « È stato<br />
orribile, Stevie Rae. Per un po' ho pensato che vi avrei perse tutte e due.<br />
»<br />
«Va tutto bene. Non perderai me e nemmeno Miss Rottura-di-palle. Anche se<br />
ti assicuro che non mi dispiace che l'Imprinting con lei si sia spezzato. »<br />
« Okay, questa è un'altra cosa strana. Com'è successo? Non si era spezzato<br />
nemmeno quando Dario aveva bevuto da lei, e sai che tra loro c'è qualcosa.<br />
»<br />
« L'unica cosa che sono riuscita a pensare è di essere stata vicina alla<br />
morte più di quanto non voglia credere. Dev'essere stato questo a rompere<br />
l'Imprinting. E poi non è che noi volessimo essere legate. Magari la sua<br />
storia con Dario aveva già indebolito il tutto. »<br />
« Di certo non sembrava che l'Imprinting tra di voi fosse debole »,<br />
replicai.<br />
« Comunque non c'è più, quindi alla fine della fiera è stato piuttosto<br />
facile spezzarlo. »<br />
« Per come l'ho vista io, non sembrava facile », commentai.<br />
« Senti, posso assicurarti che non era facile nemmeno dal punto di vista di<br />
una che sta andando a fuoco », ribatté.<br />
Pagina 126
06 - <strong>tempted</strong><br />
Mi sentii malissimo per la raffica di domande che le stavo facendo. Era<br />
quasi morta (sul serio), e io me ne stavo lì a farle un interrogatorio. «<br />
Ehi, scusami. È solo che ero preoccupata da matti. Ed è stato orribile<br />
vedere Afrodite che provava il dolore che provavi tu. »<br />
« Dovrei parlarle? » chiese Stevie Rae.<br />
« Mmm, no. Almeno, non in questo momento. L'ultima volta che l'ho vista,<br />
Dario la stava portando in braccio su una scala immensa, verso quella che<br />
dev'essere una supersuite del San Clemente Palace, dove potrà smaltire le<br />
medicine che le hanno dato i vampiri. »<br />
« Oh, bene. L'hanno drogata. Afrodite ne sarà contenta. »<br />
Ridemmo, e tra noi sembrò tornato tutto normale.<br />
« Zoey? La riunione del Consiglio Supremo sta per iniziare », mi gridò<br />
Erce.<br />
« Devo andare », dissi a Stevie Rae.<br />
« Sì, ho sentito. Ehi, Zy, voglio dirti una cosa che proprio non ti devi<br />
dimenticare: segui il tuo cuore. Anche quando sembra che siano tutti contro<br />
di te e che tu stia per fare un casino mitologico, tu segui il tuo istinto.<br />
Le conseguenze potrebbero stupirti », disse Stevie Rae.<br />
Esitai, poi dissi: « E ti potrebbero salvare la vita? »<br />
« Sì, proprio così », rispose.<br />
« Quando torno a casa noi due dobbiamo parlare. »<br />
«Mi troverai qui. E, Zoey... falli neri!»<br />
« Ci proverò. Adesso ti devo salutare, Stevie Rae. Sono proprio felice che<br />
tu non sia morta. Di nuovo. »<br />
« Anch'io. Di nuovo. »<br />
Interrompemmo la conversazione. Io presi un respiro profondo, raddrizzai le<br />
spalle e mi preparai ad affrontare il Consiglio Supremo dei Vampiri.<br />
Il Consiglio Supremo si riuniva in un'antica chiesa sconsacrata che si<br />
trovava accanto allo splendido San Clemente Palace. Mi chiesi cos'avrebbe<br />
pensato suor Mary Angela dei cambiamenti fatti dai vampiri. L'avevano<br />
svuotata completamente, lasciando solo i lampadari, che erano sostenuti da<br />
grosse catene di bronzo e sembravano pendere magicamente dal soffitto come<br />
i candelabri di Hogwarts. Inoltre i vampiri avevano realizzato una specie<br />
di anfiteatro, al centro del quale c'erano sette sedili di marmo, l'uno<br />
accanto all'altro. Mi parevano molto belli, ma davano l'idea che lì sopra<br />
un sedere si sarebbe addormentato o congelato.<br />
Anche le vetrate erano state cambiate e, dove un tempo c'era una<br />
raffigurazione della Passione di Cristo, ora c'era un'immagine di Nyx a<br />
braccia sollevate che reggeva una mezzaluna con accanto un luminoso<br />
pentacolo, mentre su altri finestroni erano mostrati gli emblemi delle<br />
quattro classi dei novizi alla Casa della Notte. Mi stavo guardando<br />
intorno, ammirando la bellezza di quei vetri colorati, quando notai la<br />
scena ritratta proprio di fronte all'immagine di Nyx, e restai di ghiaccio.<br />
Era Kalona! Con le ali spiegate, il corpo nudo muscoloso, abbronzato e<br />
potente. Iniziai a tremare.<br />
Stark mi prese sottobraccio come un gentiluomo d'altri tempi e mi guidò<br />
lungo lo scalone di pietra fino ai nostri posti, in una delle prime file<br />
dell'anfiteatro. « Non è lui. E solo un'antica rappresentazione di Èrebo »,<br />
mi bisbigliò.<br />
« Ma gli somiglia abbastanza da lasciar pensare che lui sia davvero Èrebo!<br />
» Ero agitatissima.<br />
« Possibile. Ed è per questo che tu sei qui », replicò.<br />
« Zoey, Stark, voi siederete qui. » Erce c'indicò due posti in prima fila,<br />
leggermente di lato rispetto ai sette troni di marmo. « Tutti gli altri<br />
possono accomodarsi lì », aggiunse indirizzando Damien, Jack e le gemelle<br />
parecchie file dietro di noi. « E ricordatevi che potete parlare soltanto<br />
se il Consiglio v'invita a farlo. »<br />
« Sì, sì, me lo ricordo », replicai. C'era qualcosa in Erce che cominciava<br />
a darmi fastidio. Okay, era amica di Le-nobia, quindi volevo farmela<br />
piacere, ma, dopo che Afrodite aveva dato i numeri, lei aveva iniziato a<br />
comportarsi come se potesse comandare a bacchetta me e i miei amici.<br />
Avevo insistito che Dario restasse con Afrodite, quindi fondamentalmente<br />
ero stata a guardare senza dire granché mentre Erce parlava e parlava delle<br />
regole del Consiglio Supremo e di tutto quello che non dovevamo fare.<br />
Insomma, un immortale caduto e una ex Somma Sacerdotessa malvagia stavano<br />
cercando di manipolare il Consiglio Supremo dei Vampiri, e non le veniva in<br />
mente che forse c'erano cosette più importanti dell'etichetta?<br />
Ovviamente, Damien, Jack e le gemelle risposero tutti con innocenti e<br />
intimiditi: « Okay ».<br />
« Io mi metto vicino a Damien e a Jack. Qui dentro non sento un grande<br />
Pagina 127
06 - <strong>tempted</strong><br />
amore per gli umani, quindi è meglio che tenga un basso profilo », disse<br />
Heath.<br />
Stark scambiò una lunga occhiata con lui. « Tu guardale le spalle », gli<br />
disse.<br />
Heath annuì. « Sono sempre pronto. »<br />
« Bene. Io mi concentro su tutto il resto. »<br />
« D'accordo. »<br />
Non stavano scherzando. Non facevano i sarcastici o i<br />
machi pieni di testosterone o gli iperpossessivi: erano talmente<br />
preoccupati che lavoravano assieme.<br />
E questo mi rese davvero molto paranoica.<br />
Sapevo che era ridicolo e immaturo, ma sentivo terribilmente la mancanza di<br />
mia nonna. Avrei dato qualunque cosa per starmene tranquilla con lei nella<br />
sua casetta in mezzo ai campi di lavanda, acciambellata sul divano a<br />
mangiare pop-corn con troppo burro e a guardare una maratona dei film<br />
tratti dai musical di Rodgers e Ham-merstein, preoccupata solo per il fatto<br />
di essere una frana in geometria.<br />
« Entra il Consiglio Supremo dei Vampiri! »<br />
« Ricordatevi di alzarvi! » mormorò Erce.<br />
Evitai a fatica una mega alzata d'occhi al soffitto. Sulla grande sala<br />
cadde un silenzio assoluto. Io mi alzai come tutti gli altri e rimasi a<br />
bocca aperta davanti alle sette persone più perfette che avessi mai visto.<br />
Tutti gli esponenti del Consiglio Supremo erano donne, ma questo lo sapevo<br />
già: la società vampira è matriarcale, quindi ha perfettamente senso che il<br />
Consiglio sia formato da donne. Sapevo pure che i membri del Consiglio<br />
erano vecchi, perfino per essere delle vampire, e lo erano sul serio, anche<br />
se guardandole non avrei saputo dire quanti anni avessero. Erano<br />
incredibilmente belle e potenti. Da un lato, mi fece piacere avere la<br />
dimostrazione che, quando i vampiri invecchiano e, alla fine, muoiono, non<br />
diventano tutti rugosi tipo cani Shar-Pei. Dall'altro, il senso di forza<br />
che emanavano spaventava da matti. Soltanto l'idea di parlare di fronte a<br />
loro, senza considerare tutti gli altri vampiri seri e silenziosi presenti<br />
nella chiesa, fece venire al mio stomaco una gran voglia di rivoltarsi.<br />
Stark mi prese la mano. Io mi aggrappai a lui, deside-<br />
rando di essere più grande e più intelligente e, diciamola tutta, più brava<br />
a parlare in pubblico.<br />
Udii dei rumori alle mie spalle e, quando mi voltai, vidi Neferet e Kalona<br />
entrare nella sala, scendere tranquilli la scalinata e prendere posto sulla<br />
nostra stessa fila, proprio di fronte al Consiglio. Come se avessero<br />
aspettato loro per iniziare, le sette vampire si sedettero, facendo segno<br />
che potevamo sederci anche noi.<br />
Era difficile non fissare Neferet e Kalona. Lei era sempre stata molto<br />
bella, ma, dall'ultima volta in cui l'avevo vista, era cambiata: l'aria<br />
intorno a lei vibrava di potere. Indossava un vestito che assomigliava un<br />
po' a una toga romana. La faceva somigliare a una regina. E, al suo fianco,<br />
Kalona era davvero spettacolare. Come al solito dire che era mezzo svestito<br />
sembra stupido, eppure, come al solito, non pareva affatto stupido con<br />
indosso solo i calzoni neri. In realtà, sembrava un dio che aveva deciso di<br />
scendere sulla Terra, con le ali che lo avvolgevano come un mantello.<br />
Sapevo che lo guardavano tutti, ma, quando i suoi occhi si fissarono nei<br />
miei, il mondo scomparve e restammo soltanto lui e io.<br />
Il ricordo del nostro ultimo sogno divampava tra noi. Vedevo in lui il<br />
Guerriero di Nyx, l'essere incredibile che era caduto per averla amata<br />
troppo. E, nel suo sguardo, lessi una domanda precisa: voleva sapere se<br />
potevo credergli. Le sue parole mi echeggiavano ancora nella mente: E se<br />
fossi malvagio soltanto con Neferet? E se la verità fosse che stando con te<br />
potrei scegliere il bene?<br />
La mia mente però le respinse di nuovo. Certo, il cuore era tutta un'altra<br />
cosa. Lui mi aveva toccato il cuore e, anche se sarei stata obbligata a<br />
negarlo, volevo che sapesse la verità. Quindi per un attimo gli mostrai il<br />
mio cuore,<br />
lasciando che i miei occhi gli comunicassero quello che io non avrei mai<br />
potuto dirgli.<br />
La reazione di Kalona fu un sorriso così dolce che dovetti distogliere<br />
subito lo sguardo.<br />
« Zoey? » mormorò Stark.<br />
« Sto bene », replicai sottovoce in modo automatico.<br />
« Tieni duro. Non lasciarti coinvolgere da lui. »<br />
Annuii. Sentivo che mi guardavano con una curiosità perfino maggiore di<br />
Pagina 128
06 - <strong>tempted</strong><br />
quella che solitamente suscitavano i miei insoliti tatuaggi. Sbirciai<br />
dietro la spalla e vidi che Damien, Jack e le gemelle fissavano Kalona a<br />
bocca aperta. Poi incrociai lo sguardo di Heath. Lui non guardava Kalona.<br />
Guardava me, preoccupato da matti. Tentai di sorridergli, ma il risultato<br />
fu una specie di smorfia colpevole.<br />
Poi per fortuna un'esponente del Consiglio iniziò a parlare, così spostai<br />
l'attenzione su di lei.<br />
« Il Consiglio Supremo si è riunito per questa udienza speciale. Io,<br />
Duantia, dichiaro aperta la seduta. Che la saggezza di Nyx guidi le nostre<br />
scelte. »<br />
« Che la saggezza di Nyx guidi le nostre scelte », ripetè in coro il resto<br />
dei presenti.<br />
Tra le istruzioni che ci aveva dato in precedenza Erce, c'erano anche il<br />
nome e la descrizione delle sette rappresentanti del Consiglio, perciò<br />
sapevo che Duantia era l'esponente anziano e che spettava a lei aprire le<br />
sedute e decidere quando chiuderle. La fissai. Era incredibile che avesse<br />
centinaia di anni; escludendo la profonda sicurezza e la grande forza che<br />
emanava, l'unico segno esteriore dell'età era il tocco d'argento nei folti<br />
capelli castani.<br />
«Abbiamo altre domande per Neferet e per l'essere che si fa chiamare Èrebo.<br />
»<br />
375<br />
Vidi Neferet stringere leggermente le palpebre, ma fece comunque un<br />
grazioso cenno di assenso verso Duantia.<br />
Kalona si alzò e s'inchinò al Consiglio. « Di nuovo ben trovate. »<br />
Parecchie vampire risposero al saluto con un cenno del capo.<br />
« Abbiamo qualche domanda riguardo alle tue origini », esordì Duantia.<br />
« E naturale che sia così », replicò Kalona.<br />
La sua voce era intensa e profonda. Sembrava umile ed equilibrato e molto,<br />
molto sincero. Avevo l'impressione che tutti pendessero dalle sue labbra,<br />
anche quelli che non credevano in lui.<br />
E poi feci una cosa assolutamente stupida e infantile. Come una bambina,<br />
chiusi gli occhi e pregai Nyx più forte di quanto non avessi mai fatto. Per<br />
favore, fa' che dica soltanto la verità. Se dice la verità, magari per lui<br />
c'è ancora speranza.<br />
« Tu sostieni di essere Èrebo sceso sulla Terra », disse Duantia.<br />
Kalona sorrise « Sono un essere immortale. »<br />
« Sei il consorte di Nyx? »<br />
Di' la verità! urlai mentalmente. Di' la verità!<br />
« Un tempo stavo a fianco di Nyx. Poi sono caduto sulla Terra. Ora sono qui<br />
a... »<br />
«... a fianco della Dea incarnata », lo interruppe Neferet alzandosi.<br />
«Neferet, conosciamo già la tua opinione riguardo a chi sia questo<br />
immortale. » Duantia non aveva alzato la voce, ma le sue parole erano state<br />
taglienti, un avvertimento chiarissimo. « Ora vogliamo ascoltare ciò che ha<br />
da dire l'immortale. »<br />
«Come farebbe qualunque consorte, m'inchino da-<br />
vanti alla mia signora vampira », disse Kalona con un leggero inchino a<br />
Neferet.<br />
Lei gli rivolse un sorriso di trionfo che mi fece digrignare i denti.<br />
« Ti aspetti che crediamo che l'incarnazione di Èrebo su questa Terra non<br />
abbia una volontà propria? »<br />
« Sulla Terra o accanto a Nyx nel regno della Dea, Èrebo è devoto alla sua<br />
signora e i suoi desideri rispecchiano quelli di lei. Posso assicurarvi di<br />
conoscere la veridicità di questa affermazione per esperienza diretta »,<br />
rispose Kalona.<br />
E stava dicendo la verità. In quanto Guerriero di Nyx, era stato testimone<br />
della devozione di Èrebo verso la sua Dea. Ovviamente la maniera in cui si<br />
era espresso poteva far pensare che stesse affermando di essere Èrebo, pur<br />
senza mai mentire.<br />
Ma non è ciò per cui ho pregato? Che dicesse soltanto la verità?<br />
« Perché hai lasciato il regno di Nyx? » chiese un'altra esponente del<br />
Consiglio, una che prima lo aveva salutato.<br />
« Sono caduto. » Kalona spostò lo sguardo dal Consiglio a me, e pronunciò<br />
il resto della risposta come se in quella sala ci fossimo soltanto lui e<br />
io. « Ho scelto di andarmene perché non ero più convinto di servire bene la<br />
mia Dea. All'inizio mi è parso di aver commesso un terribile errore, ma poi<br />
sono uscito dal terreno e ho trovato un nuovo regno e una nuova signora. In<br />
seguito ho cominciato a credere di poter realmente servire di nuovo la mia<br />
Dea, stavolta però tramite la sua rappresentante terrena. »<br />
Le eleganti sopracciglia di Duantia s'inarcarono seguendo lo sguardo di<br />
Pagina 129
06 - <strong>tempted</strong><br />
Kalona, e lei sgranò leggermente gli occhi. « Zoey Redbird, il Consiglio ti<br />
consente di parlare. »<br />
ZOEY<br />
Sentendomi bollente e gelata allo stesso tempo, staccai a fatica lo sguardo<br />
da Kalona e mi alzai per rivolgermi al Consiglio. «Grazie. Ben trovate. »<br />
« Ben trovata », replicò Duantia. « La nostra sorella Le-nobia ci ha<br />
notificato che, in assenza di Neferet, sei stata nominata Somma<br />
Sacerdotessa della vostra Casa della Notte, dunque tu rappresenti la loro<br />
volontà. »<br />
« E assolutamente disdicevole che una novizia venga nominata Somma<br />
Sacerdotessa. » Sapevo che era incavolata nera, ciò nonostante Neferet mi<br />
sorrise con aria indulgente, come se fossi una bambinetta beccata a giocare<br />
coi vestiti della mamma. « Sono ancora io la Somma Sacerdotessa della Casa<br />
della Notte di Tulsa. »<br />
« Non se il Consiglio della tua Casa ti ha destituita », replicò Duantia.<br />
« La comparsa di Èrebo e la morte di Shekinah hanno profondamente scosso la<br />
Casa della Notte di Tulsa, soprattutto così a ridosso del tragico<br />
assassinio di due dei nostri insegnanti da parte degli umani. Mi rattrista<br />
molto, ma gli esponenti del Consiglio della mia Casa al momento non pensano<br />
con chiarezza. »<br />
« Che la Casa di Tulsa stia vivendo momenti terribili è innegabile,<br />
tuttavia riconosciamo loro il diritto di nominare una nuova Somma<br />
Sacerdotessa, benché sia estre-<br />
mamente insolito che sia una novizia a occupare tale ruolo », disse<br />
Duantia.<br />
« Lei è una novizia estremamente insolita », commentò Kalona.<br />
Non potevo guardarlo.<br />
« È interessante che tu parli in suo favore, Èrebo, visto che secondo<br />
Lenobia Zoey ha un'idea diversa riguardo a chi tu sia », disse un'altra<br />
rappresentante del Consiglio, gli occhi scuri scintillanti e la voce<br />
tagliente, quasi sarcastica. Doveva essere Thanatos, la vampira che aveva<br />
scelto come nome il termine greco per indicare la morte.<br />
« Ho detto che è insolita, non infallibile », ribatté Kalona.<br />
Diverse vampire del Consiglio ridacchiarono, come anche parecchi dei<br />
presenti, ma Thanatos non sembrò affatto divertita.<br />
Sentii che Stark, seduto accanto a me, s'irrigidiva.<br />
« Dunque dicci, insolita e giovanissima Zoey Redbird, tu chi credi che sia<br />
il nostro immortale alato? » domandò Thanatos.<br />
Avevo la bocca così asciutta che dovetti deglutire due volte prima di<br />
riuscire a parlare. E poi, quando finalmente fui in grado di aprire bocca,<br />
quello che dissi mi stupì moltissimo. Fu come se il mio cuore avesse preso<br />
la parola senza chiedere il permesso al cervello. « Io credo che lui sia<br />
molte cose. Sono convinta che un tempo sia stato molto vicino a Nyx, anche<br />
se non è Èrebo. »<br />
« E se non è Èrebo, allora chi sarebbe? »<br />
Fissai lo sguardo negli occhi saggi di Duantia, cercando di cancellare<br />
tutto il resto, mentre rispondevo solo e unicamente la verità. « I<br />
cherokee, il popolo di mia nonna, lo chiamavano 'Kalona'. Dopo essere<br />
caduto dal regno di Nyx, Kalona ha vissuto con loro. Io non credo<br />
che all'epoca fosse se stesso. Ha fatto delle cose terribili alle donne<br />
della tribù e ha generato dei mostri. Mia nonna mi ha raccontato in che<br />
modo è stato intrappolato. C'era perfino un canto del suo popolo che<br />
indicava la maniera per liberarlo dalla sua prigione, indicazioni che<br />
Neferet ha seguito, e che evidentemente hanno funzionato. Credo che Kalona<br />
stia con Neferet perché voleva essere il consorte di una dea, e credo pure<br />
che questa sua scelta sia un grave errore. Neferet non è una dea. Non è più<br />
nemmeno la Somma Sacerdotessa di una dea. »<br />
La mia affermazione provocò indignate esclamazioni d'incredulità,<br />
soprattutto da parte di Neferet. «Come osi! Come se tu, una bambina<br />
novizia, potessi sapere cosa sono io per Nyx! »<br />
L'affrontai, guardandola dritto in faccia. « No, Neferet, io non ho idea di<br />
cosa tu sia diventata per Nyx. Non ho ancora neppure iniziato a capire chi<br />
tu sia diventata in senso assoluto. Però so cosa non sei. Tu non sei più<br />
una Somma Sacerdotessa di Nyx. »<br />
« Perché credi di avermi rimpiazzata! » « No, perché hai voltato le spalle<br />
alla Dea. Questo non ha niente a che fare con me », replicai.<br />
Neferet m'ignorò e si rivolse al Consiglio. « È infatuata di Èrebo. Perché<br />
devo sopportare le calunnie di questa ragazzina gelosa? »<br />
« Neferet, tu hai già chiarito che è tua intenzione diventare la prossima<br />
Pagina 130
06 - <strong>tempted</strong><br />
Somma Sacerdotessa di Tutti i Vampiri. Se dovesse esserti conferito questo<br />
titolo, dovresti dimostrarti sufficientemente saggia da poter gestire<br />
controversie di ogni genere, anche quelle riguardanti te stessa. » Duantia<br />
spostò lo sguardo da lei a Kalona. « Tu come rispondi al discorso di Zoey?<br />
»<br />
380<br />
Sentivo i suoi occhi su di me, ma continuai imperterrita a fissare Duantia.<br />
« Lei è convinta di star dicendo la verità, e in effetti il mio passato è<br />
stato violento. Non ho mai preteso di essere infallibile. Di recente, però,<br />
ho trovato la mia strada, e su questa strada c'è Nyx. »<br />
Non stava mentendo. Incapace di evitarlo, spostai il mio sguardo su di lui.<br />
« Le mie esperienze passate sono la ragione per cui ritengo sia<br />
estremamente importante ripristinare le antiche regole e le antiche usanze,<br />
di quando le vampire e i loro Guerrieri abitavano la terra con orgoglio e<br />
forza, invece di nascondersi in piccoli gruppi, lasciando uscire i giovani<br />
solo a patto che nascondano il loro Marchio, come se la mezzaluna della Dea<br />
sia una cosa di cui vergognarsi. I vampiri sono figli di Nyx e la Dea non<br />
ha mai voluto che si nascondessero nell'ombra. Usciamo finalmente di nuovo<br />
tutti nella luce! »<br />
Era magnifico. Mentre parlava, le sue ali avevano iniziato ad aprirsi. La<br />
sua voce era piena di passione. Lo fissavamo tutti. Incantati dalla sua<br />
bellezza e dal suo slancio, volevamo tutti credere nella possibilità di<br />
realizzare il suo mondo.<br />
« E, quando sarete pronti a essere guidati da Nyx incarnata e dal suo<br />
consorte Èrebo, allora riporteremo in vita il mondo di un tempo, in modo da<br />
poterci ergere forti e orgogliosi e non doverci chinare sotto la schiavitù<br />
e il pregiudizio degli umani! » Neferet lo prese sottobraccio. « Fino a<br />
quel momento, ascoltate il piagnucolare dei bambini mentre Èrebo e io<br />
strappiamo Capri dalle mani di coloro che da troppo tempo invadono la<br />
nostra antica dimora. »<br />
«Neferet, il Consiglio non intende autorizzare una<br />
guerra contro gli umani. Non puoi costringerli a lasciare le loro<br />
abitazioni sull'isola », replicò Duantia.<br />
«Una guerra?» Neferet rise, sembrando sconvolta e divertita. «Duantia, io<br />
ho acquistato il castello di Nyx dal vecchio umano che lo aveva lasciato<br />
cadere a pezzi. Se qualcuna di voi del Consiglio avesse controllato, nel<br />
corso degli ultimi vent'anni avremmo potuto tranquillamente riottenere la<br />
nostra antica sede. » Gli occhi verdi di lei si spostarono su tutti i<br />
presenti, catturando il pubblico. « E là che i vampiri fondarono lo<br />
splendore di Pompei, là che governarono la costiera amalfitana, dando<br />
inizio a secoli di prosperità. Ed è là che troverete il cuore e l'anima di<br />
Nyx e le ricchezze che lei desidera per il suo popolo. E sempre là<br />
troverete anche Èrebo e me. Unitevi a noi se avete il coraggio di tornare a<br />
vivere! » Detto questo si voltò e, con un fruscio di seta, uscì dalla sala.<br />
Prima di seguirla, Kalona s'inchinò con rispetto davanti al Consiglio, il<br />
pugno sul cuore. Quindi mi guardò e disse: « Ben trovata e ben lasciata e<br />
ben trovata ancora ».<br />
Poi scoppiò un vero pandemonio. Iniziarono a parlare tutti assieme, alcuni<br />
che volevano richiamare Neferet e Kalona, altri indignati che se ne fossero<br />
andati così. Ma nessuno, non un singolo vampiro, disse niente contro di<br />
loro. E si riferivano a lui chiamandolo Èrebo.<br />
« Gli credono », disse Stark.<br />
Annuii.<br />
Mi lanciò un'occhiata tagliente. « E tu gli credi? »<br />
Non avevo idea di come spiegare al mio Guerriero che il punto non era che<br />
credessi a Kalona, quanto piuttosto che credevo a ciò che poteva tornare a<br />
essere.<br />
La voce di Duantia echeggiò nella sala zittendo tutti. «Basta! Questa<br />
riunione viene immediatamente sciolta. Non ci trasformeremo in una caotica<br />
marmaglia! » Al-<br />
l'improvviso si materializzarono dei Guerrieri, e tutti i vampiri<br />
cominciarono ad andarsene.<br />
« Zoey Redbird, con te parleremo domani. Porta qui il tuo cerchio<br />
all'imbrunire. Sappiamo che la profetessa ridiventata umana oggi ha subito<br />
il trauma della rottura dell'Imprinting. Se si sarà sufficientemente<br />
ripresa, vorremmo che si unisse anche lei al vostro gruppo. » « Sì, signora<br />
», replicai.<br />
Stark e io uscimmo in fretta e Damien ci fece segno di andare con lui in un<br />
giardinetto laterale, dove ci aspettavano gli altri ragazzi.<br />
«Cos'è successo lì dentro?» esordì subito Damien. «Sembrava che tu credessi<br />
Pagina 131
06 - <strong>tempted</strong><br />
a quella storia di Kalona che è caduto dal regno di Nyx. »<br />
« Dovevo dire la verità. » Presi un respirone e raccontai la mia visione ai<br />
miei amici.<br />
«Cosa?» esplose Stark. «Kalona il Guerriero della Dea? Ma è una roba da<br />
matti! Io ho passato del tempo con lui. Tempo in cui si comportava per<br />
quello che è. Io l'ho visto bene, e non è affatto il Guerriero della nostra<br />
Dea. » « No, non lo è più. » Cercai di mantenere un tono calmo, ma avrei<br />
voluto gridare. Stark non aveva visto il mio sogno; come si permetteva di<br />
dire che non era vero? « Ha deciso di lasciare Nyx. E sì, è stato un<br />
errore. E sì, ha fatto cose orribili. Ho detto anche tutto questo. » « Però<br />
gli credi », ribatté Stark, tesissimo. « No! Io non credo che sia Èrebo.<br />
Non l'ho mai detto. » « No, Zo, ma quello che hai detto suonava come se<br />
fossi pronta a stare dalla sua parte... se avesse mollato Nefe-ret »,<br />
intervenne Heath.<br />
Ne avevo avuto abbastanza. Come al solito quei ragazzi mi facevano venire<br />
il mal di testa. « Non è che voi due potreste piantarla di guardare le cose<br />
solo dal vostro<br />
punto di vista? Potreste per un momento dimenticarvi di essere gelosi e<br />
possessivi e cercare di essere obiettivi nei suoi confronti? »<br />
« Io non sono né geloso né possessivo, eppure penso che ti sbagli se credi<br />
che Kalona sia buono », intervenne Damien.<br />
« Ti ha proprio in pugno, Zy », disse Shaunee.<br />
« La sua magia ti ha fregata », convenne Erin.<br />
« No, non è così! Non sono passata dalla sua parte! Sto solo cercando la<br />
verità. E se la verità fosse che una volta stava dalla parte giusta? Magari<br />
potrebbe tornare quello di prima », spiegai.<br />
Stark scosse la testa.<br />
« Con te è successo, quindi come diavolo fai a essere tanto sicuro che con<br />
lui non possa succedere? » lo aggredii.<br />
« Sta usando il tuo legame con A-ya per incasinarti la testa. Zoey, cerca<br />
di pensare con chiarezza. » Il suo sguardo m'implorava di ascoltarlo.<br />
« È quello che sto cercando di fare: pensare con chiarezza e trovare la<br />
verità, senza che le opinioni degli altri, incluse quelle di A-ya,<br />
m'intralcino. Proprio come ho fatto per te. »<br />
« Ma non è la stessa cosa! Io non ero cattivo da secoli. Non ho<br />
schiavizzato un intero popolo violentando le donne », saltò su Stark.<br />
« Avresti violentato Becca, se Dario e io non ti avessimo fermato! » Le<br />
parole mi erano uscite di bocca prima che il buonsenso potesse fermarle.<br />
Stark fece un passo indietro, come se lo avessi preso a schiaffi. « C'è<br />
riuscito. Ti è entrato in testa e, con lui lì dentro, non c'è più spazio<br />
per il tuo Guerriero. » Si voltò e si allontanò nell'ombra.<br />
Non mi accorsi che stavo piangendo finché non sentii le lacrime rigarmi le<br />
guance. Mi asciugai il viso con mano tremante, poi guardai il resto dei<br />
miei amici. « All'inizio, quando Stevie Rae è tornata, era così orribile<br />
che quasi non la riconoscevo. Era pericolosa, cattiva e crudele. Davvero<br />
crudele. Ma non le ho voltato le spalle. Credevo nella sua umanità e non<br />
l'ho abbandonata al suo destino », dissi.<br />
« Ma, Zoey, Stevie Rae era buona prima di non-morire. Lo sappiamo tutti. E<br />
se la verità fosse che Kalona non ha mai avuto nessuna dose di bontà e di<br />
umanità da perdere e recuperare? Se la sua scelta fosse sempre stata per il<br />
male?» chiese pacato Damien. «Per farti dire quello che hai detto, la<br />
visione che ti ha mostrato doveva sembrare vera, ma devi almeno prendere in<br />
considerazione l'idea che non fosse altro che un trucco. Potrebbe averti<br />
fatto vedere la 'verità', ma solo una versione parziale, riveduta e<br />
corretta. »<br />
« L'ho pensato anch'io », replicai.<br />
« Hai anche seriamente considerato il fatto che il legame spirituale che<br />
hai con A-ya potrebbe offuscare il tuo giudizio? » chiese Erin.<br />
Annuii, piangendo ancora più forte.<br />
Heath mi prese la mano. « Zo, il suo figlio prediletto ha ucciso Anastasia<br />
e gli altri hanno quasi ammazzato i ragazzi che gli si sono opposti. »<br />
« Lo so », singhiozzai. Ma se li avesse lasciati fare perché lo voleva<br />
Neferet? Non pronunciai quelle parole ad alta voce, ma Heath sembrò<br />
leggermi nel pensiero.<br />
« Kalona sta cercando di manipolarti perché sei quella che ha avuto la<br />
forza di riunire tutti per scacciarlo da Tul-sa », riprese Heath.<br />
« E la visione di Afrodite dimostra che sei anche l'uni-<br />
ca in grado di sconfiggerlo per sempre », aggiunse Da-mien.<br />
« Una parte di te è stata creata per distruggerlo... » intervenne Shaunee.<br />
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06 - <strong>tempted</strong><br />
«... quella stessa parte che è stata creata per amarlo », concluse Erin.<br />
« Non devi dimenticartelo, Zo », disse Heath. A quel punto Damien ebbe<br />
un'idea. « Sai, Zy, penso che tu debba parlare con Afrodite. Vado a<br />
chiamare lei e Dario. Dobbiamo discutere della cosa. Devi descriverci<br />
esattamente cosa ti ha fatto vedere Kalona in quella visione. » Annuii, ma<br />
sapevo di non poterlo fare. Mi sentivo troppo male per riuscire a parlare<br />
con Afrodite e Dario. « Okay, però mi serve un minuto. » Mi asciugai il<br />
viso con la manica e Jack, che era stato a guardare con aria preoccupata,<br />
aprì il borsello e mi tese un pacchettino di Kleenex. « Grazie », dissi<br />
tirando su col naso.<br />
« Tienili pure. E probabile che poi piangerai ancora », sentenziò<br />
assestandomi affettuose pacchette sulla spalla.<br />
«Perché non cominciate ad andare nella stanza di Afrodite? Io mi rimetto in<br />
sesto e arrivo. »<br />
« Non impiegarci troppo, okay? » fece Damien. Annuii di nuovo e i miei<br />
amici si allontanarono lentamente. Guardai Heath. « Ho bisogno di rimanere<br />
sola. » « Sì, lo immaginavo, ma volevo dirti una cosa. » Mi prese per le<br />
spalle e mi costrinse a incrociare il suo sguardo. « Devi lottare contro<br />
questa cosa che provi per Kalona, e non lo dico perché sono geloso o roba<br />
simile. Io ti amo fin da quand'eravamo bambini. Non ti lascerò mai. Non mi<br />
allontanerò da te, qualunque cosa tu dica o faccia, ma Kalona non è come<br />
Stevie Rae o Stark. Lui è immortale e, Zo, manda delle vibrazioni pazzesche<br />
che dicono 'voglio governare il mondo'. Tu sei l'unica<br />
che lo può fermare, quindi deve averti dalla sua parte. Entra nei tuoi<br />
sogni. Entra nella tua mente, e c'è una parte di lui che è perfino legata<br />
alla tua anima. Io lo capisco come funziona, perché anch'io sono legato<br />
alla tua anima. » Rimanere da-sola con Heath mi stava calmando. Lui era<br />
così familiare. Era la mia roccia, sempre lì, sempre pronto a sostenere<br />
quello che era meglio per me.<br />
« Mi dispiace di averti dato del geloso e possessivo. » Tirai di nuovo su<br />
col naso e me lo soffiai.<br />
Lui sorrise. « Be', lo sono. Un po', almeno. Ma ho sempre saputo che quello<br />
che c'è tra noi è speciale. » Puntò il mento nella direzione in cui era<br />
andato Stark. «Il tuo Guerriero non è sicuro quanto me. »<br />
« Già, be', non ha la stessa esperienza di Zoey che hai tu.»<br />
Il suo sorriso si fece ancora più grande. « Quella non ce l'ha nessuno,<br />
piccola! »<br />
Sospirai e feci un passo verso di lui, abbracciandolo forte. « Heath, tu<br />
per me significhi casa. »<br />
« E sarà sempre così, Zo. » Mi diede un bacio. « Okay, adesso ti lascio<br />
sola, perché devi ancora frignare per un po'. E, mentre finisci, che ne<br />
pensi se recupero Stark, gli dico che è un imbecille geloso e magari lo<br />
prendo pure a pugni? »<br />
« Lo prendi a pugni? »<br />
Heath si strinse nelle spalle. « Un buon pugno fa sempre sentire meglio i<br />
ragazzi. »<br />
«Mmm, non se lo ricevono invece di darlo», replicai. « Giusto. Allora andrò<br />
a cercare qualcuno che lui può prendere a pugni, perché ovviamente non vuoi<br />
che il mio bel faccino si rovini. »<br />
« Se lo trovi, lo porti nella stanza di Afrodite? »<br />
« È quello che avevo in mente di fare. » Mi arruffò i capelli. « Ti amo,<br />
Zo. »<br />
« Anch'io ti amo, ma detesto proprio quando m'incasini i capelli. »<br />
Lui mi fece l'occhiolino e andò a cercare Stark. Mi sentivo davvero un po'<br />
meglio. Mi sedetti su una panchina, soffiai di nuovo il naso, mi asciugai<br />
gli occhi e guardai lontano, verso piazza San Marco, che sembrava un luogo<br />
incantato in quella sera ventosa. Alle mie spalle c'era il San Clemente<br />
Palace e, sulla mia destra, l'antica chiesa trasformata nella sede del<br />
Consiglio Supremo dei Vampiri. Avevo intorno tutta quella bellezza, tutto<br />
quel potere e quella maestosità, ed ero troppo concentrata su me stessa per<br />
vederli realmente.<br />
Forse ero troppo concentrata su me stessa anche per vedere realmente<br />
Kalona.<br />
Sapevo cos'avrebbe detto Afrodite, che stavo facendo diventare realtà la<br />
visione negativa. E magari aveva ragione.<br />
Sollevai la testa e fissai il cielo, cercando di vedere la luna dietro il<br />
velo di nuvole. E poi pregai. « Nyx, ho bisogno di te. Credo di essermi<br />
persa. Ti prego, aiutami. Ti prego, aiutami a schiarirmi le idee. Non<br />
voglio incasinare tutto... di nuovo... »<br />
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heath<br />
Heath si chiedeva se Zoey sapesse che gli stava spezzando il cuore. Non che<br />
volesse stare lontano da lei, anzi, avrebbe voluto non doverla più dividere<br />
con nessuno. Il problema era che voleva pure ciò che era meglio per lei,<br />
come sempre. Fin dalle elementari. Ricordava il giorno in cui si era<br />
innamorato di Zoey. Sua mamma aveva sclerato e l'aveva portata da un'amica<br />
che lavorava in uno di quei saloni di bellezza. Poi avevano deciso - la<br />
mamma di Zoey e la sua amica - che lei sarebbe stata benissimo coi capelli<br />
corti. E così il giorno dopo Zoey era arrivata a scuola con degli strani<br />
capelli cortissimi, gonfi e che puntavano in tutte le direzioni.<br />
Gli altri bambini le avevano riso dietro. Gli occhi marroni di lei<br />
sembravano enormi e spaventati, e Heath aveva pensato di non aver mai visto<br />
niente di più bello in tutta la sua vita. Le aveva detto che gli piacevano<br />
i suoi capelli, proprio là, davanti a tutta la mensa. Zoey sembrava sul<br />
punto di mettersi a piangere, perciò le aveva portato il vassoio e si era<br />
seduto con lei, anche se non era figo sedersi con una femmina. Quel giorno<br />
lei aveva fatto qualcosa al suo cuore, e da allora era sempre stato così.<br />
Perciò eccolo lì, a cercare un tizio con cui Zoey era profondamente legata,<br />
perché era la cosa migliore per lei. Heath si passò la mano tra i capelli.<br />
Prima o poi tutta<br />
quella menata sarebbe finita. Prima o poi Zo sarebbe tornata a Tulsa e,<br />
anche se la Casa della Notte le avrebbe preso molto tempo, avrebbe comunque<br />
trovato il modo di stare con lui. Sarebbero andati di nuovo al cinema.<br />
Sarebbe andata a vederlo giocare a football all'università. Sarebbe tornato<br />
tutto normale, o almeno il più normale possibile.<br />
Doveva solo aspettare fino ad allora. Una volta sistemata quella faccenda<br />
di merda con Kalona - e Zoey l'avrebbe sistemata, di questo Heath era certo<br />
- le cose sarebbero andate meglio. Avrebbe riavuto la sua Zo. O almeno<br />
quanto lei gli poteva dare. E gli sarebbe bastato.<br />
Heath si allontanò dal San Clemente Palace, seguendo vagamente la direzione<br />
presa da Stark, e si ritrovò in un giardino pieno di siepi alte quasi<br />
quanto lui. Mentre s'inoltrava nel parchetto, Heath vide che le siepi<br />
formavano un complicato disegno circolare: doveva essere uno di quei vecchi<br />
labirinti, un dedalo che gli fece tornare in mente il mito del Minotauro<br />
sull'isola di un ricco di cui proprio non riusciva a ricordare il nome.*<br />
Cavolo, non si era reso conto di quanto fosse buio finché non si era<br />
allontanato dalle luci del San Clemente Palace. Lì fuori c'era anche un<br />
gran silenzio, al punto che Heath riusciva a sentire le onde che si<br />
frangevano dall'altra parte del muro. Si chiese se non avrebbe fatto bene a<br />
chiamare Stark, ma poi decise che non era il caso, dato che pure a lui,<br />
come a Zoey, non dispiaceva stare un po' da solo.<br />
Tutta quella storia dei vampiri non era facile da digerire, ed era normale<br />
che gli servisse tempo per elaborare<br />
* Minosse, re di Creta. (N.d.T.)<br />
la questione. Non che avesse problemi a trattare con Stark e gli altri<br />
vampiri. A dirla tutta, in realtà pensava che Stark fosse un ragazzo a<br />
posto. Era solo Kalona che stava mandando tutto a puttane.<br />
Poi, come se fossero stati i pensieri di Heath ad attirarla, la voce di<br />
Kalona ruppe il silenzio nella notte. Il ragazzo rallentò, stando bene<br />
attento a non fare rumore.<br />
« Sta andando esattamente come previsto », diceva Kalona.<br />
« Odio questo sotterfugio! Non sopporto che tu finga di essere qualcosa che<br />
non sei. »<br />
Heath riconobbe la voce di Neferet e, tenendosi nella zona più buia, avanzò<br />
lungo la siepe senza fare il minimo rumore. Le voci venivano dall'interno<br />
del labirinto. Lui continuò a camminare finché non trovò un'entrata, da cui<br />
scorse Kalona e Neferet. Erano in piedi accanto a una fontana. Heath tirò<br />
un sospiro di sollievo: il rumore dell'acqua doveva aver coperto i suoi<br />
passi.<br />
« Tu la chiami 'finzione', mentre per me è solo un altro punto di vista »,<br />
replicò Kalona.<br />
« Ed è per questo che le puoi mentire anche se sembra che tu stia dicendo<br />
la verità? »<br />
Kalona si strinse nelle spalle. «Zoey vuole la verità, perciò io le do la<br />
verità. »<br />
« In modo selettivo », ribatté Neferet. «Ovvio. Ma tutti i mortali,<br />
vampiri, umani o novizi, non selezionano forse la loro verità? »<br />
« I mortali. Lo dici come se tu fossi così diverso da noi. » « Io sono<br />
immortale, il che mi rende diverso. Perfino da te, anche se i tuoi poteri<br />
di Tsi Sgili ti stanno trasformando in qualcosa che rasenta l'immortalità.<br />
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»<br />
«Già, ma Zoey non rasenta affatto l'immortalità. Sono ancora dell'idea che<br />
dovremmo ucciderla. »<br />
Kalona rise. « Sei proprio assetata di sangue! Cosa vorresti fare,<br />
decapitarla e impalarla come hai fatto con quegli altri due che ti erano<br />
d'ostacolo? »<br />
« Non essere ridicolo. Non la ucciderei certo nello stesso modo. Sarebbe<br />
troppo ovvio. Semplicemente potrebbe avere un banale incidente mentre<br />
visita Venezia nei prossimi giorni. »<br />
Il cuore di Heath batteva con tanta forza che era sicuro potessero sentirlo<br />
anche quei due. Allora era stata Nefe-ret a uccidere i due professori di<br />
Zoey! E Kalona lo sapeva e lo trovava divertente. Quando Zoey lo avesse<br />
scoperto, non avrebbe più potuto credere che in lui ci fosse qualcosa di<br />
buono.<br />
« No, non ci sarà bisogno di uccidere Zoey », continuò Kalona. « Presto<br />
verrà a me di sua spontanea volontà; ho piantato dei semi per questo. Devo<br />
solo aspettare che diano frutto, dopo di che i suoi poteri, che sono<br />
davvero vasti anche se è solo una mortale, saranno a mia disposizione. »<br />
« A nostra disposizione », lo corresse Neferet.<br />
Una delle ali nere di Kalona si mosse in avanti ad accarezzare il corpo di<br />
Neferet, attirandola verso di lui. « Ma certo, mia regina », mormorò prima<br />
di baciarla.<br />
Heath non avrebbe voluto continuare a guardare quella scena porno, ma era<br />
bloccato lì. Non poteva muoversi. Probabilmente sarebbe riuscito a<br />
sgattaiolare via quando avessero iniziato a fare sesso sul serio; a quel<br />
punto sarebbe corso a raccontare tutto a Zoey.<br />
Ma Neferet lo stupì staccandosi da Kalona. « No. Non puoi fare l'amore con<br />
Zoey nei suoi sogni, e spogliarla con gli occhi davanti a tutti, e<br />
aspettarti che ti apra il mio corpo. Stasera non sarò tua. »<br />
Perfino Heath era ammaliato dalla bellezza di quella<br />
vampira: i folti capelli color rame un po' scarmigliati, il vestito di seta<br />
che le aderiva al corpo come una seconda pelle, il seno bene in vista.<br />
« So di non essere immortale, e di non essere nemmeno Zoey Redbird, ma<br />
anche i miei poteri sono vasti, e dovresti tenere in mente che ho ucciso<br />
l'ultimo vampiro che ha cercato di avere sia me sia lei. » Neferet ruotò<br />
sui tacchi. A un suo gesto, la siepe si aprì e lei se ne andò.<br />
Heath stava per fare lo stesso, quando Kalona si girò. « Dunque, piccolo<br />
umano, adesso hai una storia da raccontare alla mia Zoey. »<br />
Heath guardò l'immortale negli occhi e seppe due cose, al di là di ogni<br />
dubbio. La prima era che quel mostro stava per ucciderlo. La seconda era<br />
che in qualche modo, prima di morire, doveva riuscire a far vedere a Zoey<br />
la verità. Heath non arretrò davanti al mostro, ma cercò invece di<br />
sfruttare tutta la forza di volontà che aveva imparato a dominare su un<br />
diverso campo di battaglia - il campo da football - e la incanalò nel<br />
legame di sangue dell'Imprinting, tentando di trovare l'elemento con cui<br />
Zoey aveva una maggiore affinità: lo spirito. Spirito, vieni a me!<br />
gridarono il cuore e l'anima di Heath. Aiutami a portare a Zo il mio<br />
messaggio! Dille che deve venirmi a cercare! E intanto la sua voce replicò<br />
pacata a Kalona: « Lei non è la tua Zoey ».<br />
« Oh, sì che lo è », ribatté Kalona. Zo! Vieni da me! gridò l'anima di<br />
Heath. « Naah, tu non la conosci la mia ragazza. »<br />
«L'anima della tua ragazza appartiene a me, e non permetterò a Neferet, a<br />
te né a nessun altro di cambiare le cose. » Kalona iniziò a muoversi verso<br />
Heath. Zo! Siamo tu e io, piccola! Vieni da me! «Com'è quell'espressione<br />
che usano i vampiri?» ri-<br />
prese Kalona. « Credo sia 'la curiosità uccise il gatto'. Mi sembra<br />
particolarmente appropriata alla situazione. »<br />
stark<br />
« Sono un idiota », brontolò Stark entrando nel palazzo.<br />
« Serve aiuto, signore? » domandò un Guerriero all'ingresso.<br />
«Sì, mi puoi dire dov'è la stanza di Afrodite, la profetessa umana che è<br />
arrivata oggi con noi? Oh, tra parentesi, io sono Stark, Guerriero della<br />
Somma Sacerdotessa Zoey Redbird. »<br />
« Sappiamo chi sei », replicò il vampiro in tono meno formale, gli occhi<br />
che si spostavano sui tatuaggi rossi di Stark. « È tutto molto<br />
affascinante. »<br />
«Sì, be', 'affascinante' non è proprio l'aggettivo che userei. »<br />
Il Guerriero sorrise. « Non sei legato a lei da molto, vero?»<br />
« No. Appena qualche giorno. »<br />
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« Poi va meglio. E peggio. »<br />
« Grazie. Forse. » Stark sospirò. Anche se Zoey lo faceva diventare matto,<br />
sapeva di non poterla abbandonare. Era il suo Guerriero. Il suo posto, per<br />
quanto difficile potesse essere, era al suo fianco.<br />
L'altro rise. « La suite che cerchi è nell'ala nord. Gira qui a sinistra e<br />
prendi la prima scala sulla destra. Primo piano, tutte le camere sono state<br />
riservate al vostro gruppo. »<br />
« Grazie ancora. » Stark seguì le indicazioni del Guerriero. Aveva una<br />
strana sensazione di prurito alla nuca<br />
che detestava. Significava che qualcosa non andava, e quindi era un momento<br />
idiota per incazzarsi con Zoey.<br />
Solo che era così difficile. Lei provava attrazione per Kalona! Ma perché<br />
diavolo non riusciva a vedere che quello era cattivo e basta? In lui non<br />
restava niente da salvare, e probabilmente non c'era mai stato niente che<br />
valesse la pena di salvare.<br />
Stark doveva riuscire a convincerla. E per farlo doveva smettere di<br />
lasciare che i suoi sentimenti per lei gli incasinassero la testa. Zoey era<br />
una ragazza intelligente. Le doveva parlare. Con calma. Lo avrebbe<br />
ascoltato. Fin dalla prima volta in cui si erano incontrati, prima che tra<br />
loro ci fosse qualcosa, lei lo aveva ascoltato. Sapeva di poter fare in<br />
modo che lo ascoltasse ancora.<br />
Stark salì la scala tre gradini alla volta. La prima porta a sinistra era<br />
socchiusa, e nella stanza elegante vide un paio di quei divanetti troppo<br />
piccoli e delle poltroncine scomode, tutti rivestiti di oro e crema. Cosa<br />
pensavano, che non si sarebbero sporcati? Bah! Udì un mormorio di voci e<br />
stava per entrare, quando le emozioni di Zoey lo colpirono come un'ondata<br />
di marea.<br />
Paura! Rabbia! Confusione!<br />
Le sensazioni di Zoey erano troppo incasinate perché lui riuscisse a capire<br />
meglio ciò che le stava succedendo.<br />
« Stark? Cosa c'è? » Davanti a lui si era materializzato Dario.<br />
« Zoey... è nei guai! » E poi barcollò. Sarebbe caduto se Dario non lo<br />
avesse afferrato.<br />
« Controllati! Lei dov'è? » Dario lo aveva preso per le spalle e lo<br />
scuoteva.<br />
Stark alzò lo sguardo e vide le facce preoccupate degli amici di Zoey che<br />
lo fissavano. Scosse la testa, cercando<br />
di pensare nonostante il terrore che gli attanagliava la mente. «Non<br />
riesco... io sono...»<br />
« Devi! Non cercare di pensare. Lascia che sia l'istinto a parlare. Un<br />
Guerriero è sempre in grado di trovare la sua signora. Sempre. »<br />
Anche se stava tremando, Stark annuì, si voltò, e poi disse un'unica<br />
parola: « Zoey! » Quel nome sembrò aleggiare nell'aria; lui si concentrò su<br />
di esso invece che sul caos che aveva in testa. Pensò soltanto: Zoey<br />
Redbird, mia signora.<br />
E, come se le sue parole fossero diventate una fune, iniziarono a tirarlo<br />
in una direzione ben precisa.<br />
E Stark mise a correre.<br />
Si accorse a malapena che Dario e gli altri lo stavano seguendo, come vide<br />
solo di sfuggita l'espressione stupita del Guerriero all'ingresso con cui<br />
aveva appena parlato. Ignorò tutti. Pensava solo a Zoey e lasciò che la<br />
forza del suo Giuramento lo portasse da lei.<br />
Gli sembrava di volare. Non ricordava di aver percorso un vialetto di<br />
fianco al labirinto, ma in seguito gli sarebbe tornato in mente lo<br />
scricchiolio dei sassi sotto i piedi mentre distaccava perfino Dario, nella<br />
velocità frenetica data dal legame di Guerriero.<br />
E nonostante tutto sarebbe arrivato troppo tardi.<br />
Anche fosse vissuto cinquecento anni, Stark non avrebbe mai dimenticato<br />
quello che vide sbucando all'ingresso del labirinto. Quell'immagine gli<br />
sarebbe bruciata nell'anima per sempre.<br />
Kalona e Heath erano davanti a lui, accanto al muro di cinta che proteggeva<br />
l'isola da sguardi umani.<br />
Zoey era a pochi metri di distanza, e stava correndo. Stark la vide<br />
sollevare le mani e ordinare: « Spirito, vieni a me! »<br />
Nello stesso istante, anche Kalona sollevò le mani, afferrando il viso di<br />
Heath, come se avesse voluto fargli una carezza. Poi, con un unico<br />
movimento inarrestabile, l'immortale ruotò la testa del ragazzo,<br />
spezzandogli il collo di netto e uccidendolo sul colpo.<br />
Con una voce strappata a forza dal cuore, e talmente piena di dolore che<br />
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Stark quasi non la riconobbe, Zoey gridò: « No! » e scagliò contro Kalona<br />
una sfera di puro spirito.<br />
Kalona lasciò cadere il corpo di Heath e si girò a guardare Zoey con<br />
espressione sconvolta. La forza dell'elemento lo colpì, lanciandolo in aria<br />
e gettandolo oltre il muro, nel mare, dove, con un grido disperato, Kalona<br />
spiegò le immense ali che lo sollevarono dall'acqua portandolo via, nel<br />
cielo di quella notte gelida.<br />
Ma a Stark non importava un cazzo di Kalona, e nemmeno di Heath. Il suo<br />
unico pensiero era Zoey. La rag-giuse di corsa e la trovò accasciata a<br />
terra, poco distante dal corpo del suo consorte. Era faccia in giù, ma<br />
Stark lo sapeva ancora prima di voltarla: gli occhi di Zoey erano sbarrati<br />
e fissi, del tutto vuoti.<br />
E, a parte il contorno color zaffiro di un normale Marchio da novizio,<br />
tutti i suoi tatuaggi erano scomparsi.<br />
Dario li raggiunse per primo e si chinò accanto a Zoey per sentirle il<br />
polso. « È viva! » Poi la guardò meglio e rimase senza fiato. « Oh, Dea! I<br />
suoi tatuaggi. » Le sfiorò delicatamente il viso. « Non capisco... » Scosse<br />
la testa, confuso, e si girò a guardare Heath. « Il ragazzo è... »<br />
« Morto. » Stark era stupito di quanto sembrasse normale la sua voce,<br />
quando tutto dentro di lui stava urlando.<br />
Afrodite e Damien arrivarono di corsa.<br />
« Oh, Dea! I tatuaggi! » Afrodite s'inginocchiò vicino alla testa di Zoey.<br />
« Zoey! » gridò Damien.<br />
Arrivarono anche Jack e le gemelle. Stavano piangendo. Ma tutto quello che<br />
Stark poteva fare era stringere più forte Zoey tra le braccia e tenerla<br />
stretta. Doveva proteggerla. Avrebbe dovuto proteggerla.<br />
Fu la voce di Afrodite che infine riuscì a superare il muro del suo dolore:<br />
«Stark! Dobbiamo riportare Zoey al San Clemente Palace. Qualcuno lì la<br />
potrà aiutare. È ancora viva! »<br />
« Per il momento il suo corpo respira, ma questo è tutto. »<br />
« Cosa stai dicendo? Lei è ancora viva », ripetè cocciuta Afrodite.<br />
« Zoey ha visto Kalona che stava per uccidere Heath. Ha evocato lo spirito<br />
per cercare di fermarlo, ma è arrivata troppo tardi per poterlo salvare. »<br />
Proprio come io sono arrivato troppo tardi per salvare lei, urlava la mente<br />
di Stark. Eppure, sentì che la sua voce - che sembrava quella di uno<br />
sconosciuto - continuava a spiegare: «Quando ha scagliato lo spirito contro<br />
Kalona, Zoey sapeva che era troppo tardi, e la sua anima è andata in pezzi.<br />
Lo so perché sono legato alla sua anima, e l'ho sentita andare in pezzi.<br />
Zoey non è più qui. Questo è solo il suo guscio vuoto ».<br />
E a quel punto, James Stark, il Guerriero di Zoey Red-bird, chinò la testa<br />
e cominciò a piangere.<br />
ZOEY<br />
Sospirai. Un lungo sospiro soddisfatto. Che pace... Sul serio, non riuscivo<br />
a ricordare di essermi mai sentita così rilassata. Dea, che giornata<br />
magnifica. Il sole era incredibile, tutto d'oro e luminoso, e il cielo era<br />
di un azzurro da glassa di torta di compleanno che avrebbe dovuto farmi<br />
male agli occhi. Invece no.<br />
E questo era piuttosto strano. La luce del sole, quella forte, avrebbe<br />
dovuto farmi male agli occhi.<br />
Mmm.<br />
Oh, be'.<br />
Il prato era stupendo. Mi ricordava qualcosa. Cercai di capire cosa, ma<br />
decisi che non mi andava di rifletterci così tanto. Quella giornata era<br />
troppo bella per pensare. Volevo soltanto respirare la dolce aria estiva e<br />
buttare fuori tutto lo stupido stress che si era arrotolato dentro di me<br />
come una molla.<br />
L'erba mi accarezzava le gambe, delicata come una piuma.<br />
Piuma-<br />
Cosa c'entravano le piume?<br />
« Ah, no, vietato pensare. » Sorrisi quando le mie parole diventarono<br />
visibili, creando nell'aria luccicanti disegni viola.<br />
Davanti a me c'era una fila di alberi pieni di fiori bianchi che mi<br />
facevano venire in mente dei fiocchi di neve. Il<br />
vento soffiava piano tra i rami, creando una musica che mi fece ballare,<br />
inspirando a fondo il dolce profumo dei boccioli.<br />
Per un secondo mi domandai dove fossi, ma non sembrava poi così importante.<br />
O almeno, non importante quanto la pace e la musica e la danza.<br />
Poi mi chiesi come fossi arrivata lì, e questo mi fermò. Okay, in realtà<br />
non mi fermò del tutto, però mi fece rallentare.<br />
E allora lo udii. Era un suono, uno zing, plop! che mi sembrava familiare<br />
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in modo rassicurante, quindi lo seguii tra gli alberi. C'era sempre il<br />
cielo blu che spuntava tra i rami, ma stavolta mi fece venire in mente il<br />
topazio o l'acquamarina. Acqua.<br />
Con un gridolino di gioia corsi fuori del boschetto e mi ritrovai sulla<br />
riva di un lago di una limpidezza incredibile.<br />
Zing, plop!<br />
Il suono proveniva da dietro una piccola insenatura, perciò camminai sulla<br />
riva canticchiando sottovoce la mia canzone preferita del film Hairspray -<br />
Grasso è bello.<br />
C'era un pontile, perfetto per pescare. E, strano a dirsi, c'era un ragazzo<br />
seduto in fondo, che con uno zing gettava la lenza, che poi con un plop<br />
colpiva l'acqua.<br />
Era bizzarro. Non sapevo chi fosse quel ragazzo, ma all'improvviso nella<br />
mia stupenda giornata di sole s'intromise un panico terribile. No! Non<br />
volevo vederlo! Stavo per correre via, ma misi il piede su un ramoscello e<br />
lo schiocco lo fece voltare.<br />
Appena mi vide, il sorriso sul suo bel volto sparì. « Zoey! »<br />
La voce di Heath mi fece tornare alla realtà. La memoria mi tornò di botto.<br />
La tristezza mi colpì facendomi cedere<br />
le ginocchia, ma lui già correva verso di me, talmente veloce da<br />
riuscire a prendermi prima che cadessi.<br />
« Ma tu non puoi stare qui! Tu sei morto! » singhiozzai nascondendo il viso<br />
contro il suo petto.<br />
« Zo, piccola, questo è l'Aldilà. Non sono io che non posso stare qui, ma<br />
tu. »<br />
I ricordi mi si rovesciarono addosso, e io affogai nella disperazione e<br />
nelle tenebre e nella realtà, mentre il mio mondo andava in pezzi, e tutto<br />
si fece buio.<br />
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