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Linee guida per la prevenzione, la diagnosi e il trattamento dell ...

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e 2) <strong>la</strong> batteriemia che nel<strong>la</strong> maggioranza dei pazienti sottende<br />

l’EI sembra avere un’origine differente.<br />

(c) La somministrazione di antibiotici è gravata dal rischio, seppur<br />

limitato, di anafi<strong>la</strong>ssi. Ciononostante, in letteratura non<br />

è stato mai riportato un caso di reazione anafi<strong>la</strong>ttica ad esito<br />

fatale dovuto al<strong>la</strong> profi<strong>la</strong>ssi <strong>dell</strong>’EI con amoxic<strong>il</strong>lina <strong>per</strong> via<br />

orale 48 .<br />

(d) L’ut<strong>il</strong>izzo esteso e spesso inopportuno degli antibiotici può<br />

portare all’insorgenza di microrganismi resistenti, ma resta<br />

da definire in quale misura l’uso degli antibiotici nel<strong>la</strong> profi<strong>la</strong>ssi<br />

<strong>dell</strong>’EI possa essere implicato nel<strong>la</strong> questione generale<br />

<strong>dell</strong>e resistenze 44 .<br />

3. Mancanza di evidenze scientifiche sull’efficacia<br />

del<strong>la</strong> profi<strong>la</strong>ssi <strong>dell</strong>’endocardite infettiva<br />

Gli studi che hanno valutato l’efficacia del<strong>la</strong> profi<strong>la</strong>ssi antibiotica<br />

nel prevenire e control<strong>la</strong>re lo sv<strong>il</strong>uppo di batteriemie nei soggetti<br />

sottoposti a procedure odontoiatriche hanno riportato risultati<br />

contrastanti 49,50 e, allo stato attuale, non vi sono dati che<br />

mettano in re<strong>la</strong>zione una batteriemia di breve durata o poco<br />

frequente insorta dopo una procedura medica con un ridotto<br />

rischio di EI corre<strong>la</strong>to al<strong>la</strong> procedura.<br />

Analogamente, gli studi caso-controllo 36,51,52 non forniscono<br />

sufficienti evidenze a supporto del<strong>la</strong> necessità del<strong>la</strong> profi<strong>la</strong>ssi<br />

<strong>dell</strong>’EI. Persino <strong>la</strong> stretta aderenza alle raccomandazioni universalmente<br />

accettate <strong>per</strong> <strong>la</strong> profi<strong>la</strong>ssi può risultare di scarso impatto<br />

sul numero totale di pazienti con EI nel<strong>la</strong> comunità 52 .<br />

Infine, nessuno studio prospettico randomizzato control<strong>la</strong>to<br />

ha mai valutato <strong>il</strong> concetto di efficacia del<strong>la</strong> profi<strong>la</strong>ssi antibiotica<br />

53 , così come i presupposti di efficacia si basano sulle opinioni<br />

divergenti degli es<strong>per</strong>ti, su dati s<strong>per</strong>imentali, casi clinici o<br />

studi che hanno analizzato solo singoli aspetti <strong>dell</strong>’ipotesi, nonché<br />

studi osservazionali dai risultati contraddittori.<br />

I nuovi comitati <strong>per</strong> le linee <strong>guida</strong> <strong>dell</strong>e società cardiovasco<strong>la</strong>ri<br />

nazionali hanno riesaminato l’evidenza scientifica disponib<strong>il</strong>e<br />

in questo ambito 6,9-11 . Seppur con qualche differenza, le raccomandazioni<br />

e<strong>la</strong>borate da ciascun comitato sono giunte in maniera<br />

univoca e indipendente alle seguenti quattro conclusioni:<br />

(1) l’evidenza disponib<strong>il</strong>e non supporta l’uso estensivo del<strong>la</strong><br />

profi<strong>la</strong>ssi antibiotica, diversamente da quanto raccomandato<br />

nelle precedenti linee <strong>guida</strong>;<br />

(2) <strong>la</strong> profi<strong>la</strong>ssi deve essere circoscritta ai pazienti a rischio più<br />

alto (quelli con l’incidenza più elevata di EI e/o a rischio più<br />

alto di outcome avverso corre<strong>la</strong>to al<strong>la</strong> presenza EI);<br />

(3) le indicazioni al<strong>la</strong> profi<strong>la</strong>ssi antibiotica <strong>dell</strong>’EI devono essere<br />

e7<br />

<strong>Linee</strong> <strong>guida</strong> ESC<br />

ristrette rispetto a quanto previsto dalle precedenti raccomandazioni;<br />

(4) una buona igiene orale e <strong>per</strong>iodiche visite di controllo dentale<br />

sono entrambe di estrema importanza ai fini del<strong>la</strong> <strong>prevenzione</strong><br />

<strong>dell</strong>’EI.<br />

I principi <strong>dell</strong>e nuove linee <strong>guida</strong> ESC<br />

Sebbene recenti linee <strong>guida</strong> abbiano proposto di limitare <strong>la</strong><br />

profi<strong>la</strong>ssi ai pazienti con EI ad aumentato rischio di outcome avverso,<br />

se non addirittura di sospendere completamente <strong>la</strong> profi<strong>la</strong>ssi<br />

antibiotica in tutte le categorie di pazienti, <strong>la</strong> Task Force<br />

ha deciso di:<br />

- mantenere <strong>il</strong> principio del<strong>la</strong> profi<strong>la</strong>ssi antibiotica in caso di<br />

procedure a rischio di EI nei pazienti che presentano condizioni<br />

cardiache predisponenti, ma<br />

- limitarne l’indicazione ai pazienti a rischio più alto di EI (Tabel<strong>la</strong><br />

4) che devono essere sottoposti a procedure corre<strong>la</strong>te<br />

ad elevato rischio (Tabel<strong>la</strong> 5).<br />

1. Pazienti a rischio più alto di endocardite infettiva (Tabel<strong>la</strong> 4)<br />

Sono comprese tre categorie di pazienti:<br />

(a) pazienti con protesi valvo<strong>la</strong>ri o con difetti valvo<strong>la</strong>ri riparati<br />

con materiale protesico. Questi pazienti presentano un rischio<br />

più alto di EI, una mortalità più elevata da EI e sv<strong>il</strong>uppano<br />

complicanze del<strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ttia con una frequenza su<strong>per</strong>iore<br />

rispetto ai pazienti con valvole native infettati dallo<br />

stesso agente patogeno 54,55 ;<br />

(b) pazienti con pregressa EI. Anche questa categoria presenta<br />

un rischio più alto di reinfezione, una mortalità e un’incidenza<br />

di complicanze più elevate rispetto ai pazienti con un<br />

primo episodio di EI 56,57 ;<br />

(c) pazienti con cardiopatie congenite (CC), in partico<strong>la</strong>re quelli<br />

con cardiopatie cianogene complesse, shunt palliativi posto<strong>per</strong>atori,<br />

condotti o altri tipi di protesi 58,59 . Dopo correzione<br />

chirurgica senza difetti residui, <strong>la</strong> Task Force raccomanda<br />

<strong>la</strong> profi<strong>la</strong>ssi <strong>per</strong> i primi 6 mesi post-intervento fino al<strong>la</strong> completa<br />

endotelizzazione del materiale protesico.<br />

Le linee <strong>guida</strong> <strong>dell</strong>’American Heart Association raccomandano<br />

<strong>la</strong> profi<strong>la</strong>ssi nei pazienti affetti da valvulopatia candidati<br />

a trapianto cardiaco 6 , ma non esistono <strong>dell</strong>e chiare evidenze in<br />

tal senso. Inoltre, <strong>per</strong> quanto nei pazienti trapiantati che sv<strong>il</strong>uppano<br />

EI <strong>il</strong> rischio di outcome avverso sia elevato, in questi casi<br />

<strong>la</strong> possib<strong>il</strong>ità che una procedura odontoiatrica provochi EI è<br />

estremamente bassa 60 . In queste circostanze, <strong>la</strong> Task Force <strong>dell</strong>’ESC<br />

non raccomanda di iniziare <strong>la</strong> profi<strong>la</strong>ssi.<br />

Tabel<strong>la</strong> 4. Condizioni cardiache a rischio più alto di endocardite infettiva <strong>per</strong> le quali è raccomandata <strong>la</strong> profi<strong>la</strong>ssi quando deve essere eseguita una<br />

procedura ad elevato rischio.<br />

Raccomandazioni <strong>per</strong> <strong>la</strong> profi<strong>la</strong>ssi C<strong>la</strong>sse a Livello b<br />

La profi<strong>la</strong>ssi antibiotica deve essere presa in considerazione unicamente nei pazienti a rischio più alto di EI IIa C<br />

1. Pazienti con protesi valvo<strong>la</strong>ri o con difetti valvo<strong>la</strong>ri corretti con materiale protesico<br />

2. Pazienti con pregressa EI<br />

3. Pazienti con cardiopatie congenite<br />

a. cardiopatie congenite cianogene, non corrette chirurgicamente o con difetti residui, shunt palliativi o condotti<br />

b.cardiopatie congenite completamente riparate con materiale protesico, sia chirurgicamente che <strong>per</strong> via <strong>per</strong>cutanea, nei primi 6 mesi<br />

post-intervento<br />

c. in presenza di difetti residui nel<strong>la</strong> sede di impianto di materiale protesico o dispositivi dopo intervento cardiochirurgico o procedura<br />

<strong>per</strong>cutanea<br />

La profi<strong>la</strong>ssi antibiotica non è più raccomandata nelle altre forme di valvulopatia o cardiopatia congenita III C<br />

a c<strong>la</strong>sse del<strong>la</strong> raccomandazione; b livello di evidenza.

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