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Linee guida per la prevenzione, la diagnosi e il trattamento dell ...

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G Ital Cardiol Vol 11 Suppl 2 al n 10 2010<br />

Tabel<strong>la</strong> 23. Indicazioni al<strong>la</strong> chirurgia e timing chirurgico nell’endocardite infettiva su valvo<strong>la</strong> protesica (PVE).<br />

Raccomandazioni <strong>per</strong> le indicazioni al<strong>la</strong> chirurgia Timing* C<strong>la</strong>sse a Livello b<br />

A - SCOMPENSO CARDIACO<br />

PVE con severa disfunzione valvo<strong>la</strong>re protesica (deiscenza od ostruzione) che causa edema polmonare refrattario o<br />

shock cardiogeno<br />

In emergenza I B<br />

PVE con fistole intracardiache o intra<strong>per</strong>icardiche che causano edema polmonare refrattario o shock In emergenza I B<br />

PVE con severa disfunzione valvo<strong>la</strong>re protesica e scompenso cardiaco <strong>per</strong>sistente In urgenza I B<br />

Severa deiscenza di valvo<strong>la</strong> protesica in assenza di scompenso cardiaco<br />

B - INFEZIONE NON CONTROLLATA<br />

In elezione I B<br />

Infezione localmente non control<strong>la</strong>ta (ascessi, falsi aneurismi, fistole, vegetazioni sempre più estese) In urgenza I B<br />

PVE da miceti o causata da microrganismi multiresistenti In urgenza/elezione I B<br />

PVE con febbre <strong>per</strong>sistente ed emocolture positive <strong>per</strong> oltre 7-10 giorni In urgenza I B<br />

PVE da staf<strong>il</strong>ococchi o causata da batteri Gram-negativi (<strong>la</strong> maggior parte dei casi di PVE precoce)<br />

C - PREVENZIONE DELL’EMBOLIA<br />

In urgenza/elezione IIa C<br />

PVE con episodi embolici ricorrenti malgrado appropriata terapia antibiotica In urgenza I B<br />

PVE con estese vegetazioni (>10 mm) e altri fattori predittivi di complicanze (scompenso cardiaco, infezione<br />

<strong>per</strong>sistente, ascessi)<br />

In urgenza I C<br />

PVE con vegetazioni iso<strong>la</strong>te di grosse dimensioni (>15 mm) In urgenza IIb C<br />

a c<strong>la</strong>sse del<strong>la</strong> raccomandazione; b livello di evidenza.<br />

*chirurgia d’emergenza: intervento eseguito entro 24h; chirurgia d’urgenza: intervento eseguito nell’arco di pochi giorni; chirurgia d’elezione: intervento eseguito<br />

dopo almeno 1-2 settimane di terapia antibiotica.<br />

ficie <strong>dell</strong>’endocardio. Tuttavia, non è sempre fac<strong>il</strong>e distinguere<br />

le LDI dalle CDRIE. In uno studio 301 <strong>la</strong> coltura di un tratto di catetere<br />

intravasco<strong>la</strong>re è risultata positiva nel 72% di 50 pazienti<br />

che presentavano processi infettivi circoscritti al<strong>la</strong> sede di impianto.<br />

Tuttavia, in questi pazienti non può essere esclusa l’eventuale<br />

contaminazione intrao<strong>per</strong>atoria del<strong>la</strong> punta <strong>dell</strong>’elettrodo<br />

302 . Di recente è stato proposto di considerare le colture<br />

positive di elettrodi quale segno suggestivo di CDRIE solo quando<br />

non vi sia un’infezione del<strong>la</strong> tasca o quando gli elettrodi siano<br />

stati rimossi chirurgicamente o mediante incisione praticata<br />

in un punto distante dal<strong>la</strong> tasca 302 .<br />

Il principale meccanismo al<strong>la</strong> base <strong>dell</strong>e CDRIE consiste nel<strong>la</strong><br />

contaminazione ad o<strong>per</strong>a del<strong>la</strong> flora batterica locale al momento<br />

<strong>dell</strong>’impianto del dispositivo 303 , in seguito al<strong>la</strong> quale l’infezione<br />

si propaga lungo gli elettrodi fino al<strong>la</strong> su<strong>per</strong>ficie <strong>dell</strong>’endocardio<br />

e al<strong>la</strong> punta degli elettrodi 297 . Tale processo dà origine<br />

al<strong>la</strong> formazione di vegetazioni che possono riscontrarsi<br />

ovunque, dal<strong>la</strong> vena succ<strong>la</strong>via al<strong>la</strong> vena cava su<strong>per</strong>iore 3 , sul<strong>la</strong><br />

punta <strong>dell</strong>’elettrodo, sul<strong>la</strong> valvo<strong>la</strong> tricuspide così come sull’endocardio<br />

parietale <strong>dell</strong>’atrio o ventricolo destro. Una frequente<br />

complicanza <strong>dell</strong>e CDRIE è rappresentata dall’embolia polmonare<br />

settica, ma può verificarsi anche disseminazione ematogena<br />

a distanza dal sito di infezione. Diversi fattori sono stati<br />

associati all’insorgenza di infezione dei CD, quali febbre nelle<br />

24h antecedenti l’impianto, l’uso di stimo<strong>la</strong>zione temporanea<br />

prima <strong>dell</strong>’impianto e <strong>il</strong> reimpianto precoce. In queste circostanze,<br />

è riconosciuto <strong>il</strong> ruolo protettivo del<strong>la</strong> profi<strong>la</strong>ssi antibiotica<br />

304 .<br />

Diagnosi<br />

Le CDRIE sono fra le forme di EI più diffic<strong>il</strong>i da diagnosticare,<br />

<strong>per</strong>ché <strong>la</strong> presentazione clinica è spesso fuorviante, essendo caratterizzata<br />

prevalentemente da sintomi respiratori e reumatici<br />

305 ma talvolta anche da segni locali di infezione. Nei pazienti<br />

portatori di CD, <strong>il</strong> sospetto di CDRIE deve essere posto in presenza<br />

di febbre di origine sconosciuta, che si manifesta <strong>il</strong> più<br />

<strong>dell</strong>e volte con tem<strong>per</strong>ature non elevate, specialmente nei soggetti<br />

anziani.<br />

e30<br />

Come <strong>per</strong> le altre forme di EI, l’ecocardiografia e le emocolture<br />

rappresentano <strong>il</strong> caposaldo del<strong>la</strong> <strong>diagnosi</strong>. L’ecocardiografia<br />

riveste un ruolo fondamentale nelle CDRIE, in quanto si rive<strong>la</strong><br />

ut<strong>il</strong>e nel diagnosticare <strong>la</strong> presenza di vegetazioni sugli elettrodi,<br />

nel r<strong>il</strong>evare l’eventuale interessamento tricuspidale, nel<br />

quantificare l’insufficienza tricuspidale e le dimensioni <strong>dell</strong>e vegetazioni<br />

e nel monitorare <strong>il</strong> follow-up dopo <strong>la</strong> rimozione degli<br />

elettrodi. Nei casi di sospetta CDRIE è raccomandato di eseguire<br />

sia l’ETT che l’ETE, anche se quest’ultima è dotata di sensib<strong>il</strong>ità<br />

e specificità più elevate 305-308 e di un favorevole rapporto<br />

di costo-efficacia. Tuttavia, un esame ecografico con re<strong>per</strong>ti<br />

di normalità non consente di escludere <strong>la</strong> presenza di CDRIE,<br />

<strong>per</strong>ché tanto l’ETT quanto l’ETE possono fornire risultati falsi<br />

negativi. Di recente, sono state riportate es<strong>per</strong>ienze preliminari<br />

con l’uso <strong>dell</strong>’ecocardiografia intracardiaca 309 . Le emocolture<br />

danno esito positivo nel 77% dei casi di CDRIE 302 , dove gli agenti<br />

patogeni più frequentemente coinvolti sono rappresentati<br />

dagli staf<strong>il</strong>ococchi, con una predominanza di S. aureus nelle<br />

forme acute di infezione di PM <strong>per</strong>manente 305 .<br />

I criteri di Duke sono diffic<strong>il</strong>mente applicab<strong>il</strong>i a questa categoria<br />

di pazienti in ragione del<strong>la</strong> loro scarsa sensib<strong>il</strong>ità. Sono<br />

state proposte <strong>dell</strong>e modifiche a questi criteri 302,305 , che includono<br />

fra i criteri maggiori i segni locali di infezione e <strong>la</strong> presenza<br />

di embolia polmonare 305 .<br />

In ultimo, <strong>la</strong> TC polmonare e <strong>la</strong> scintigrafia polmonare sono<br />

entrambe ut<strong>il</strong>i <strong>per</strong> identificare l’embolia polmonare settica.<br />

Trattamento (Tabel<strong>la</strong> 24)<br />

Nel<strong>la</strong> maggior parte dei casi, <strong>il</strong> <strong>trattamento</strong> <strong>dell</strong>e CDRIE deve<br />

prevedere una terapia antibiotica prolungata oltre che <strong>la</strong> rimozione<br />

del dispositivo 296,302,310 .<br />

Nelle infezioni su PM <strong>per</strong>manente <strong>la</strong> terapia antimicrobica,<br />

del<strong>la</strong> durata generalmente di 4-6 settimane, deve essere <strong>per</strong>sonalizzata<br />

possib<strong>il</strong>mente in base ai risultati <strong>dell</strong>e emocolture e<br />

dei test di sensib<strong>il</strong>ità. Nell’eventualità di ETE negativa, è stato<br />

proposto di sottoporre i pazienti a so<strong>la</strong> antibioticoterapia 311 ,<br />

ma nei casi di CDRIE accertata <strong>la</strong> terapia medica da so<strong>la</strong> è risultata<br />

associata ad una mortalità elevata e ad un aumentato ri

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