Parassita responsabile della sparizione di api e regine ... - ALPA miele
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<strong>Parassita</strong> <strong>responsabile</strong> <strong>della</strong> <strong>sparizione</strong> <strong>di</strong> <strong>api</strong> e <strong>regine</strong>?<br />
Arma letale- l'Apocephalus borealis sulle spalle <strong>di</strong> un bombo.<br />
La strana scoperta <strong>di</strong> questo meccanismo perverso è stata fatta da<br />
alcuni ricercatori italiani. e da un entomologo statunitense<br />
Un parassita delle vespe attacca le operaie e le trasforma in <strong>regine</strong>… zombie che fanno<br />
tutto tranne che governare.<br />
La strana scoperta <strong>di</strong> questo meccanismo perverso è stata fatta da alcuni ricercatori<br />
italiani. Mentre un entomologo americano ha trovato le <strong>api</strong> zombie: parassita <strong>di</strong>verso,<br />
zombie analogo.<br />
<strong>di</strong>: Marco Ferrari<br />
La testa <strong>di</strong> un ape mellifera (a destra) e <strong>di</strong> una vespa comune (a sinistra).<br />
Gli zombi non smettono <strong>di</strong> essere <strong>di</strong> moda, e non possiamo perdere l'occasione per ricordarlo, a<br />
modo nostro. Con una notizia cioè presa dal mondo <strong>della</strong> scienza, in particolare da quello degli<br />
animali sociali. L'impero del titolo è quello <strong>di</strong> alcune vespe che si comportano da “<strong>regine</strong>”, ma che<br />
fanno tutto all'infuori <strong>di</strong> governare il nido. Il sistema, estremamente intricato, è stato scoperto dopo<br />
anni <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o da un gruppo dell'università <strong>di</strong> Firenze, che si occupa <strong>di</strong> etologia degli insetti da molti<br />
anni (ve<strong>di</strong> citazione a fine pagina).<br />
Vespe infette<br />
Cosa accade, allora, a queste <strong>regine</strong>, e perché<br />
sono zombie? Quando le femmine delle vespe<br />
Polistes dominulus, le cosiddette vespe<br />
cartonaie, sono infettate (poi vedremo come)<br />
dal parassita Xenos vesparum smettono <strong>di</strong> fare<br />
quello che fanno tutte le operaie. Invece <strong>di</strong><br />
badare al nido, <strong>di</strong>menticano <strong>di</strong> essere insetti<br />
sociali e quin<strong>di</strong> anche la loro casta, escono e si<br />
<strong>di</strong>rigono verso un luogo particolare, una specie<br />
<strong>di</strong> ospizio estivo per operaie e <strong>regine</strong>.<br />
Una vespa cartonaia e il suo parassita. Foto <strong>di</strong> Beani et Al.<br />
Quello che il parassita mo<strong>di</strong>fica è il comportamento sociale <strong>di</strong> una specie; non l’aspetto, ma solo<br />
un particolare momento dell’etologia; che peraltro è il “momento” che caratterizza tutti gli insetti<br />
sociali, cioè la <strong>di</strong>visione in caste.<br />
I parassiti crescono<br />
Nell’ospizio inizia l’accoppiamento: ma non delle false-<strong>regine</strong> con i maschi, dato che le prime sono<br />
castrate dal parassita e i secon<strong>di</strong> non ci sono, ma dei maschi e delle femmine dei parassiti. I<br />
maschi scendono dal loro veicolo e si <strong>di</strong>rigono verso le vespe sulle quali ci sono ancora le femmine.<br />
Lì procedono all’accoppiamento e poco dopo muoiono. Muoiono anche le vespe che avevano
ospitato i maschi. Dopo che le femmine si sono accoppiate, devono andare a trovare altri insetti<br />
da parassitare. E lo fanno inducendo le vespe, sempre quelle da cui non si muovono, ad andare in<br />
un altro ospizio, questa volta invernale, dove trovano le <strong>regine</strong> (prive <strong>di</strong> parassiti).<br />
La storia si complica<br />
Qui le <strong>regine</strong>-<strong>regine</strong> e le <strong>regine</strong> zombie passano l’inverno, e quando arriva la primavera partono.<br />
Prima le <strong>regine</strong> vere, e vanno a costruire un nido, poi quelle zombie (dove nel frattempo si sono<br />
sviluppate le larve del parassita), che scelgono se andare in giro a spargere il loro carico <strong>di</strong> morte<br />
dove potrebbero arrivare altre operaie che foraggiano, oppure andare anch’esse verso i ni<strong>di</strong>. Ma<br />
non ci vanno per dare una mano, da operaie, come fanno le <strong>regine</strong> che fondano insieme la<br />
colonia, ma ancora per <strong>di</strong>sperdere sul nido lo sta<strong>di</strong>o larvale del parassita, il minuscolo triangolino,<br />
in grado <strong>di</strong> penetrare dentro le larve delle operaie per ricominciare il ciclo.<br />
Arma letale: l'Apocephalus borealis sulle spalle <strong>di</strong><br />
un bombo.<br />
Le <strong>api</strong> zombie<br />
Altre specie <strong>di</strong> parassiti sono molto più <strong>di</strong>rette, e<br />
colpiscono un'altra specie (l'ape) riducendola<br />
però anch'essa a un vero e proprio zombie. Se il<br />
primo stu<strong>di</strong>o ha un altissimo interesse evolutivo e<br />
teorico, questa nuova ricerca invece ha anche<br />
un risvolto molto, ma molto pratico. Le <strong>api</strong><br />
zombie, infatti, sono un sintomo <strong>di</strong> quello che è<br />
definito Sindrome dello spopolamento degli<br />
alveari, un fenomeno per cui in poche ore un<br />
intero alveare è abbandonato dalle <strong>api</strong> (operaie<br />
e regina) che se ne vanno lontano e non sono più<br />
trovate.<br />
Coincidenze fortunate<br />
La scoperto, un vero caso <strong>di</strong> seren<strong>di</strong>pità (il trovare qualcosa che non si è cercato) proviene da un<br />
entomologo statunitense, John Hafernik. Nel cercare insetti con cui nutrire le sue manti<strong>di</strong>, trovò <strong>api</strong><br />
morte o moribonde. Dopo averle riportate in laboratorio, le <strong>di</strong>menticò, per ritrovarle qualche<br />
giorno dopo circondate da pupe <strong>di</strong> una mosca, l'Apocephalus borealis. Questa specie era nota<br />
come un parassita dei bombi, ma non si sapeva che attaccasse anche le <strong>api</strong>.<br />
<strong>api</strong><br />
Come un film dell'orrore<br />
Il ciclo del parassita potrebbe spiegare molte cose, dalla sindrome al comportamento da<br />
“zombie” delle singole <strong>api</strong>. Dopo che la piccola mosca ha deposto le uova sull'addome dell'ape,<br />
infatti, lo sviluppo delle larve all'interno dell'insetto le porta a comportarsi in maniera strana. Le<br />
operaie si allontanano dall'alveare e si aggregano attorno alle luce, svolazzando e senza nessun<br />
senso <strong>della</strong> <strong>di</strong>rezione.<br />
Le <strong>api</strong> parassitate non erano inoltre in grado <strong>di</strong> reggersi sulle zampe, barcollavano e cadevano in<br />
continuazione prima <strong>di</strong> morire; proprio come zombie.<br />
Gli zombie naturali<br />
Due esempi che <strong>di</strong>mostrano come l'evoluzione <strong>della</strong> coppia ospite-parassita possa portare a<br />
integrazioni strette dei cicli vitali delle due specie. E <strong>di</strong> come le passeggiate <strong>di</strong> zombie che<br />
ve<strong>di</strong>amo nei film <strong>di</strong> Hollywood siano solo un pallido esempio <strong>di</strong> quello che accade in natura.<br />
L'articolo originale <strong>della</strong> ricerca sulle vespe è: Beani, L., Dallai, R., Mercati, D., Cappa, F., Giusti, F., &<br />
Manfre<strong>di</strong>ni, F. (2011). When a parasite breaks all the rules of a colony: morphology and fate of wasps<br />
infected by a strepsipteran endoparasite, Animal Behaviour<br />
DOI: 10.1016/j.anbehav.2011.09.012