Hai il piede rotto? Ecco il pezzo di ricambio La sanità ... - Nell'attesa

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Hai il piede rotto?
Ecco il pezzo di ricambio
nell’attesa...
settimanale di prevenzione medica e di solidarietà - da un’idea di Diego Fabra
Direttore responsabile: Michele Guccione
editoriale
di Michele Guccione - micheleguccione@nellattesa.it
E
’ proprio vero che la scienza non ha confini e
non finisce mai di stupirci. L’ultima scoperta ce
la farà conoscere il prof. Enrico Castellacci il
prossimo 6 novembre nel corso del convegno di cui
vi diamo conto all’interno di questo numero: l’utilizzo
delle cellule staminali in ortopedia. In pratica,
Castellacci, che fra l’altro è il responsabile dello staff
medico della Nazionale di Calcio, presenterà le ultime novità in fatto
di fratture e di loro cura.
Se non abbiamo capito male, l’impiego delle cellule staminali serve a
ricostruire la parte d’osso fratturata o non più esistente. Se è così, è
come se si potesse fabbricare un “pezzo di ricambio” su misura per ciascuno
di noi. Bello, no? Del resto, se funziona per i nostri campioni
azzurri, perchè non deve funzionare anche per noi comuni mortali? Per
fortuna che la marcia in avanti della scienza non ci fa dimenticare la
natura da cui traiamo origine, altrimenti nel mondo si creerebbe un
profondo e pericoloso squilibrio.
Stiamo valorizzando questa notizia non tanto per la sua sensazionalità,
quanto perché a proporcela nel suo convegno è la giovane dottoressa
Serena Tripoli, che non è solo un ottimo medico dello sport, ma
è anche una persona che, in controtendenza col mercato, ha messo su
con la famiglia un maneggio che applica le antiche tecniche di equitazione
per favorire la migliore riabilitazione dei ragazzi, sia fisica che
psicologica.
E la cosa che mi ha colpito di più di questa attività, che si svolge
all’Happy Stable di Terrasini, su un bene confiscato alla mafia, è il fatto
che i cavalli non sono ferrati. Già, ci spiegano che il ferro diventa uno
strumento di tortura per un animale che nell’antichità sfrecciava benissimo
sugli zoccoli liberi: al loro interno c’è una pompa che aiuta il
cuore a funzionare. Bloccarne i movimenti col ferro significa atrofizzare
lo zoccolo e provocare sofferenze e malattie al cavallo. Beh, se a
parlarci di cellule staminali è una ragazza di tale sensibilità e così legata
alle tradizioni, c’è da stare tranquilli e si deve prestarle la massima
attenzione: qui sicuramente non c’è né commercio né speculazione,
ma solo reale rispetto del paziente.
copia gratuita
La sanità: impariamo
ad usarla bene
di Diego Fabra - diego@fabra.biz
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anno 5 n. 40 - 1 novembre 2010
punti di vista
Che la sanità sia in crisi è certo. Non per nulla
veniamo tutti redarguiti e bacchettati perché la
spesa sia contenuta. Nonostante le pubbliche
“mutue opere di assistenza” siano diventate “aziende”
e nonostante i dirigenti della salute si facciano
chiamare “manager” siamo sempre a piangere miseria
nera! Il ricoverato puzza, come l’ospite, dopo tre
giorni e , se possibile, lo si manda a casa ancora pieno di tubi di drenaggio
e con le bende sanguinanti. Perché venga erogato un farmaco
appena appena più ambito scatta la mannaia delle note Aifa.
Non parliamo dei budget ai convenzionati esterni: sembra che la convenzione
sia stata accordata sotto minaccia! Si, perché non si può
lavorare oltre un certo limite, come dire che se sei bravo e godi della
fiducia della gente vieni punito, non premiato. Beh, si capisce… forse
sarebbe bene ridurre la spesa di chi dovrebbe far quadrare i bilanci e
non ci riesce, o dei tanti burocrati che costano alla collettività una cifra
e che, si è dimostrato in contesti autorevoli, non servono a contenere
il deficit. Ma noi, noi cittadini, noi persone normali e semplici,
noi…che possiamo fare?... In fondo tutti costoro sono pagati da noi
per garantire il nostro bisogno di salute.
Abbiamo modo di aggiustare da noi la barca? Qualcuno risponderebbe
in chiave politica, ma a me non basta. Non credo sia questo o
quel partito a fare la differenza. Il punto, a mio parere, è potenziare il
senso civico comune; fare più di una campagna per insegnare come e
quando si può o si deve usufruire dei pubblici servizi in campo medico.
Penso a tanti stipendiati che, al posto di fare i conti della serva con
ricette e ricettine, si muovano verso scuole, fabbriche, uffici e centri di
aggregazione a spiegare alla gente il perché sia da evitare l’affollamento
verso i centri di emergenza per una diarrea, una cefalea o una
febbretta; oppure dare istruzioni sulle norme di primo soccorso domestico;
o ancora fare campagne di prevenzione, che resta l’unico risparmio
vero! Nel mio ambulatorio afferiscono quasi tremila pazienti:
siamo due medici e una validissima collaboratrice di studio. La battaglia
che si conduce giornalmente è, ad esempio, far capire che occorre
attendere nell’apposita sala, rispettando il turno senza inutili pres-
segue a pagina 6

nell’attesa...
1 novembre 2010
medicina
Morbo di Parkinson: in gruppo si affronta meglio
Rosalia Coppola, la psicologa dell'Aip Palermo, spiega in cosa consistono i corsi di auto-aiuto dell’Associazione
“Il malato di
Parkinson è
dimenticato
da tutti”, commentaamaramente
il sig.
A n g e l o
Moscarelli, un malato di
Parkinson presente al corso organizzato
dalla Sezione palermitana
dell'Aip (Associazione Italiana
Parkinson) per aiutare i malati
affetti da questa grave malattia
progressiva e invalidante che colpisce
oltre duecentomila persone
in tutta Italia. Il sig. Moscarelli
continua: “Inizialmente, questa
era una malattia che colpiva in
Dormire è necessario per
il nostro organismo,
come respirare, mangiare
o socializzare. Dormire bene,
almeno 7/8 ore al giorno,
garantisce un equilibrio delle
nostre funzionalità giornaliere ed è un tassello
indispensabile e fondamentale della nostra vita.
Il sonno serve a “ricaricare” alcune sostanze che
garantiscono il funzionamento di tutte le aree del
nostro cervello: i neurotrasmettitori. Tra questi vi
sono l'adrenalina e la serotonina che attivano i
neuroni che controllano l'ansia, l'umore e il nostro
rapporto col cibo. Secondo lo psichiatra
Francesco Tornesello la mancanza di sonno
causa ansia e irritabilità attivando un meccanismo
che si ritorce su se stessi determinando un’ulteriore
diminuzione del sonno. Il primo sintomo
della depressione, che è un problema molto diffuso
nel mondo occidentale, è il sonno. La
depressione, infatti, comincia con un cattivo riposo
che fa scattare ansia, aggressività e anche
di Giusy Egiziana Munda - giusymunda@nellattesa.it
tarda età, e le istituzioni non se
ne curavano, tanto, un malato
anziano non interessava più allo
Stato ai fini produttivi. Ma, urge
un maggiore impegno istituzionale
e sanitario nei riguardi di questa
patologia che, oggi, colpisce
sempre più soggetti ancora in età
lavorativa”. Con le percentuali
d'incremento che la malattia sta
registrando, tra 20- 30 anni l’1
per cento della popolazione
rischierà di ammalarsi a causa
dell’inquinamento idrogeologico,
uno dei fattori tra i primi
incriminati. “Occorre un centro
unico all’interno del quale un
malato di Parkinson possa essere
sottoposto ai vari trattamenti e
seguire le diverse attività di supporto
alla terapia farmacologica
senza dover essere sbattuto da
una sede sanitaria all’altra della
città”, suggerisce un altro parkinsoniano
presente all’incontro.
L'Aip di Palermo ha avviato un
progetto dal titolo “Vivere con la
malattia di Parkinson: un gruppo
di auto – aiuto per i pazienti” del
quale referente è la dott.ssa
Maria Costanza, coordinatrice
della sezione Aip di Palermo (di
cui abbiamo parlato nel numero
39) per aiutare i malati affetti da
Parkinson ad affrontare meglio la
loro patologia.
Dormire bene fa bene: allora, scegliamo il materasso giusto
di Carmela Barbaro - carmelabarbaro@nellattesa.it
attacchi di panico. Altro effetto dei disturbi del
sonno è la difficoltà di concentrazione. Una ridotta
attenzione o sonnolenza sono spesso causa di
incidenti domestici, stradali e anche sul lavoro.
Un corretto riposo è quindi necessario per affrontare
la vita durante la veglia, e per la nostra vita
di relazione.
Secondo il cardiochirurgo Antonio Pennetta, dormire
bene è il segreto per prevenire l'infarto, poiché
questo deriva spesso da un cattivo stile di
vita. Il cuore non dorme mai, ma, durante la
notte, può rigenerarsi. È fondamentale che il
materasso non impedisca la circolazione, quindi
il normale funzionamento dei vasi sanguigni, poiché,
quando questo sistema viene impedito, o si
ammala il cuore o si hanno conseguenze a carico
del sistema circolatorio.
Un materasso troppo rigido o troppo morbido
non garantisce un corretto riposo poiché non
favorisce il rilassamento della muscolatura volontaria
che, in condizioni di postura scorretta,
rimarrà attiva svolgendo costante azione di con-
2
Per saperne di più sugli obiettivi
del progetto e sulla metodologia
che si utilizza abbiamo intervistato
una delle autrici, la
dott.ssa Rosalia Coppola, psicologa
borsista presso il centro di
Neuroimmunologia Ospedali
riuniti Villa Sofia – Cervello.
Cos’è un gruppo di auto-aiuto?
“E’ composto da persone accomunate
dal desiderio di superare
lo stesso disagio psicologico. Tale
disagio viene affrontato ed elaborato
attraverso il confronto, la
condivisione e lo scambio di
segue a pagina 5
trasto. Ciò crea stress e provoca insonnia, stati di
agitazione e dolori articolari e muscolari. Oggi il
70% della popolazione nei Paesi industrializzati
soffre di lombalgia, di mal di schiena. L’uso di
materassi idonei aiuta a ridurre il dolore e la disabilità.
Il cattivo riposo è nocivo per la nostra
schiena poiché legato ad un altra patologia
molto diffusa, dolorosa e invalidante: l'ernia del
disco. Stefano Rubino, specialista in Fisiatria,
Ortopedia e Traumatologia geriatrica, sostiene
che è gravissimo costruire di giorno e distruggere
la notte: tutto il lavoro di recupero posturale diurno
viene compromesso gravemente se non si
adotta un idoneo sistema di riposo. Per chi svolge
attività fisica il ristoro notturno è importante
per ripristinare le condizioni metaboliche, muscolari
e mentali che favoriscono il miglioramento
della prestazione atletica. Come sostiene il medico
sportivo Giuseppe Palaia, si tratta della
“supercompensazione”, nella quale s’inserisce la
qualità del riposo notturno per ottimizzare il recupero
dell'atleta e l'ottimizzazione della postura.

nell’attesa...
1 novembre 2010
medicina
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Il pericolo influenza per chi soffre di problemi cardiaci
La vaccinazione fornisce una protezione per il cuore e, secondo alcuni ricercatori inglesi, dovrebbe essere incoraggiata
L’influenza
aumenta il
rischio di
attacchi cardiaci
ed infarti.
Le complicazioni
cardiache più
frequenti sono: mio pericardite
seguita da cardiomiopatia dilatativa
e infarto del miocardio.
Secondo una revisione di studi
clinici condotta da ricercatori
londinesi, un episodio d’influenza
stagionale in un cardiopatico
può rappresentare il fattore precipitante
verso l'infarto del miocardio
o la morte cardiaca.
Inoltre, i ricercatori fanno notare
come il loro studio abbia dei lati
incoraggianti, in quanto mostra
come il vaccino possa fornire una
protezione relativa per il cuore.
Per questo la vaccinazione antiinfluenzale
deve essere incorag-
in breve
Direttore responsabile:
Michele Guccione micheleguccione@nellattesa.it
Direttore editoriale:
Diego Fabra diego@fabra.biz
Progetti e impaginazione:
Sergio Fabra sergio@fabra.biz
Hanno collaborato a questo numero:
Carmela Barbaro carmelabarbaro@nellattesa.it
Giada Cimino giada.cimino@libero.it
Claudio Fabra delia.barzotti@gmail.com
Diego Fabra diego@fabra.biz
Mariella Falzone mariellafalzone@virgilio.it
Sergio Fasullo sergiofasullo@libero.it
Giuseppe Lauria peppelauria@virgilio.it
Giusy E. Munda giusymunda@nellattesa.it
Serena Tripoli serenatripoli@hotmail.it
Giochi:
Alessio Fabra alessio@fabra.biz
Responsabile commerciale:
Marcello Barbaro marcellobarbaro@nellattesa.it
Comitato etico scientifico:
Diego Fabra coordinatore
Giovanni Alberti medicina estetica
di Sergio Fasullo - cardiologo UTIC Ospedale Ingrassia - sergiofasullo@libero.it
giata, se indicata, specie nelle
persone con malattia cardiovascolare
già esistente.
Per i soggetti cardiopatici è
molto importante fare tutto il
possibile per evitare di contrarre
i virus influenzali.
La presenza di patologie del
cuore e del circolo non modifica,
sostanzialmente, il rischio d’infettarsi
con il virus influenzale,
ma rende più difficile debellarlo.
Il momento migliore per vaccinarsi
è ottobre/novembre, ma,
se non è stata fatta la vaccinazione
in tale periodo, è comunque
possibile ancora avvantaggiarsi
del vaccino in gennaio o
anche più avanti, perché la stagione
dell’influenza può proseguire
fino a maggio.
I cardiopatici dovrebbero chiamare
subito il medico se compaiono
i seguenti problemi: dif-
Procedure dentali e rischi infettivi nei portatori di protesi
E’ opinione di alcuni specialisti, primi fra tutti i membri
dell’American Academy of Orthopaedic Surgeons, che la somministrazione
di antibiotici sia necessaria per tutti i portatori di protesi
che si sottopongano ad interventi odontoiatrici.
La curcumina: spezia efficace come terapia anti-rigetto
Gli scienziati del Centro di ricerca sulle cellule staminali di Adelaide
hanno osservato che la curcumina, comune spezia che dona il colore
giallo alle preparazioni culinarie, riesce a frenare il processo di
necrosi (morte, ndr) dell’organo trapiantato agendo sulle cellule del
sistema immunitario. L’esperimento, condotto su topini, attende
conferme sul modello umano.
Attività fisica moderata collegata a rischio di bassa demenza
Una nuova analisi, tratta dall’enorme banca-dati degli studi sulla
popolazione di Framingham, suggerisce la presenza di un rischio
nell’attesa...
settimanale di prevenzione medica e di solidarietà
da un’idea di Diego Fabra
Registrato presso il Tribunale di Palermo al n° 11 del 29 maggio 2006
Edizioni Associazione Nell’attesa - Palermo
Mariella Falzone area sociale
Sergio Fasullo cardiologia
Silvia Tinaglia psicologia
Redazione, uffici:
Via Vaccarini 36 - Palermo
Telefono: 0916255846 - 0919760831
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Distribuzione:
Associazione Nell’attesa
Stampa:
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Questo numero è stato stampato in 20.000
copie e chiuso il 27/10/2010
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Una pagina: 48 moduli
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Il giornale viene distribuito in oltre 500 punti
di Palermo e provincia
Gli articoli firmati riflettono esclusivamente
l’opinione degli autori.
E’ consentita la riproduzione anche parziale
citandone la fonte.
ficoltà a respirare, i sintomi non
migliorano dopo tre giorni di
malattia. Se i sintomi peggiorano
dopo un primo miglioramento,
insorgono altri disturbi, come,
per esempio, mal di stomaco,
vomito, febbre alta, brividi di
freddo, dolore al torace, o tosse
con muco spesso e giallo-verde.
Ma quali sono i trattamenti più
indicati in questi casi? I cardiopatici
e i pazienti ipertesi devono
prestare maggiore attenzione
nell’uso dei farmaci sintomatici
contro l’influenza, specie qualora
contengano decongestionanti,
che possono innalzare la pressione
sanguigna e/o interferire con
le medicine utilizzate per curare
le malattie cardiovascolari. Per
quanto riguarda i farmaci sintomatici,
per abbassare la febbre e
alleviare i dolori, è possibile utilizzare
antinfiammatori non ste-
roidei (con molta cautela), oppure
paracetamolo. Dato che molti
dei soggetti con patologie cardiovascolari
fanno uso di cardioaspirina,
si può consigliare l’uso di
acido acetilsalicilico a un dosaggio
superiore, in modo da trattare
i sintomi dell’influenza.
Per quel che concerne i farmaci
antivirali, ne esistono di specifici
contro l’influenza, che sono i
cosiddetti inibitori delle neuroaminidasi
che devono, però, essere
assunti entro le 48 ore dall’insorgenza
dei sintomi.
Oltre che sottoporsi alla vaccinazione,
ci si deve sempre ricordare
che una delle misure migliori
per prevenire il contagio è quella
di lavarsi spesso le mani, in tal
modo si eliminano tutti gli eventuali
germi presenti evitando che
c’infettino quando ci tocchiamo
la bocca, il naso, o gli occhi.
ridotto del 45% per la demenza, quando si pratichi una moderataintensa
attività fisica durante almeno vent’anni di vita.
Nuovo antiaritmico molto promettente
Si chiama tecnicamente dronedarone. Per gli addetti ai lavori è una
bella novità. Si aggiunge all’armamentario dei cardiologi per combattere
eventi quali la fibrillazione atriale e il flutter. Dai dati dello
studio ATHENA è emerso che la riduzione della mortalità in questi
casi è del 24 per cento. E’ già in commercio in diversi Stati d’Europa.
Emoglobina glicosilata e rischio cardiovascolare
Il livello di emoglobina glicosilata, analisi ormai diventata di routine,
è legato da sempre al buon controllo del diabete. Alcuni studi
hanno descritto la predittività nei confronti di possibili ictus o infarti.
Sembra che valori intorno a 6 – 6,5 % comportino rischio doppio a
distanza di 15 anni. Non sappiamo, però, che relazione possa avere
nei soggetti non diabetici.
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1 novembre 2010
medicina
4
A Palermo le ultime novità sulla Medicina dello sport
Cellule staminali in ortopedia e terapie mininvasive in urologia. Se ne parlerà a Palermo nel corso di una tavola rotonda
Benessere e
M e d i c i n a
dello Sport.
È questo il tema
della tavola
rotonda organizzata
dal Centro
Studi delle Tradizioni Comparate
per la mattinata di sabato 6
novembre 2010. L’incontro si
terrà in una sede prestigiosa
quale la “Sala dei Giochi
Francesi” nei locali del Servizio
Turistico Regionale di Villa Igiea
in salita Belmonte, 43 a Palermo.
Patrocinato dal Comitato
Regionale Sicilia del C.O.N.I.,
massima autorità sportiva in
Sicilia, l’evento ha visto la luce
grazie alla disponibilità dell’Assessorato
del turismo, sport e
spettacolo della Regione Siciliana
e al contributo della OTI,
Officine Terapie Innovative.
Il prestigio del palcoscenico sarà
senz’altro rispecchiato sugli
attori principali della tavola
rotonda, che vedrà tra i relatori
in prima fila due luminari toscani:
il Prof. Enrico Castellacci,
responsabile dello staff medico
di Serena Tripoli - Medico chirurgo specialista in Medicina dello Sport - serenatripoli@hotmail.it
della Nazionale italiana di calcio
e direttore dei Dipartimenti di
Ortopedia e Medicina e
Traumatologia dello sport
dell’Ospedale di Lucca, e il Prof.
Novello Pinzi, Direttore dell’U.O.
di Urologia e del Dipartimento
andrologico dello stesso ospedale.
Sono stati invitati a partecipare
all’iniziativa numerosi
medici e sportivi palermitani. Di
particolare interesse saranno i
temi trattati. Nel suo intervento
dal titolo “L’ingegneria tissutale
in ortopedia e traumatologia
dello sport”, il Prof. Castellacci
darà a tutti gli intervenuti le ultime
novità in tema di chirurgia
ortopedica, soprattutto in ambito
sportivo. I dipartimenti diretti
da Castellacci, infatti, sono assolutamente
all’avanguardia, per
quanto concerne gli studi sulle
cellule staminali e fattori di crescita.
Proprio per questo negli
anni il Prof. Castellacci ha eseguito
interventi su numerosi atleti
di altissimo calibro agonistico
e continua a farlo ancora oggi.
Da diversi anni responsabile dello
staff medico della nazionale di
Azienda certificata
UNI EN ISO 9001:2000
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italiana di calcio, il Prof.
Castellacci ha condiviso con gli
azzurri nel 2006 la vittoria nel
Campionato del Mondo di calcio,
svoltosi in Germania. A intervenire
a Palermo sarà presente
anche il Prof. Novello Pinzi, urologo,
che fornirà una panoramica
di quella che è l’urologia oggi.
Pinzi ha diretto strutture urologi-
Cappellino & Cappellino s.n.c.
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che fin dal 1985. Grazie ai suoi
25 anni di esperienza e allo sviluppo
di innovative terapie
mininvasive, il suo reparto vanta
una qualità eccellente, com’è
emerso anche dalla monitorizzazione
eseguita dall' Istituto S.
Anna di Pisa per conto della
Regione Toscana.
Finalità principale della tavola
rotonda sarà quella di consentire
ai numerosi medici invitati a partecipare
la possibilità di conoscere
le ultime novità negli ambiti
trattati dai due primari e di fornire
una più ampia conoscenza in
merito alle tecniche più innovative
in materia.
Il Centro Studi delle Tradizioni
Comparate ha voluto dare vita a
questa tavola rotonda per presentare
ai medici palermitani i
due professionisti toscani che
hanno già dato la propria disponibilità
per una futura collaborazione,
duratura nel tempo, per lo
svolgimento di attività ambulatoriale
a Palermo. Per informazioni
sarà possibile contattare il coordinatore
scientifico del Centro al
numero di cellulare 347 6309549.
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nell’attesa...
L’andropausa
o PADAM
( P a r t i a l
A n d r o g e n i c
D e f i c i e n c y
Ageing Male), è
la diminuzione -
o raramente - l’arresto della produzione
degli ormoni androgeni.
E’ un fenomeno diverso dalla
menopausa femminile perché
pregiudica in maniera determinante
la sessualità maschile e di
conseguenza anche quella della
coppia. Nella donna, la menopausa
avviene quasi all’improvviso,
invece, nell’uomo l’andropausa
ha un percorso graduale
con diminuzione della produzione
ormonale maschile ed un progressivo
invecchiamento dell’apparato
genitale maschile.
Alcune malattie croniche cardiovascolari,
neurologiche, sistemiche,
infiammatorie, con le appropriate
terapie (alcuni antiipertensivi,
antidepressivi, ansiolitici,
antiacidi, ecc...), come,
Centro Dialisi
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1 novembre 2010
di Giuseppe Lauria - Dirigente Medico di Urologia - ARNAS Ospedale Civico Palermo - peppelauria@virgilio.it
medicina
L’andropausa, ovvero la menopausa al maschile
che fa perdere il desiderio sessuale
anche, un’alimentazione sbagliata,
il fumo, l’alcool e l’uso di
stupefacenti, anticipano ed
amplificano l’andropausa, portando,
di conseguenza, ad una
demotivazione sessuale. Anche la
perdita di sonno e periodi particolarmente
stressanti, interrompendo
il normale ritmo circadiano,
possono alterare la produzione
di testosterone, la quale ha il
suo picco più alto nelle ore mattutine
e quello più basso nelle
ore serali. I sintomi principali
sono: perdita di tono, diminuzione
dell’entusiasmo, disinteresse
lavorativo, stanchezza, tendenza
alla depressione.
Durante l’andropausa l’uomo può
essere pessimista, di cattivo
umore, si stressa facilmente,
diventa più suscettibile, può
aumentare di peso, con tendenza
alla femminilizzazione per la distribuzione
dell’adipe (grasso)
nelle coscie e nell’addome in
maniera ginoide (a causa, anche,
di una maggiore presenza di
segue da pagina 2: Morbo di Parkinson: in gruppo si affronta meglio
informazioni relative ad una tematica specifica. Il successo di questo
metodo si basa sullo scambio di idee, emozioni ed esperienze fra persone
di diversa età, sesso e cultura che presentano il medesimo problema”.
Perché un gruppo per la malattia di Parkinson?
“La comunicazione ha una grande importanza, soprattutto quando si
tratta di quella riguardante le proprie emozioni. Il gruppo, favorendo
l’espressione verbale delle emozioni, può aiutare i pazienti a tollerare
le situazioni stressanti legate alla situazione di malattia, con conseguente
miglioramento della situazione clinica e della qualità della vita.
A questo fine, cercheremo di aiutare il paziente a recuperare il linguaggio
emotivo che gli consente di esprimere attraverso le parole il
proprio disagio, i propri desideri. Grazie al gruppo il paziente ha la
possibilità di riscrivere la propria storia, sviluppando le capacità di
integrazione dell’esperienza. In particolare, ascoltare le storie degli
altri soggetti aiuta a riflettere anche su se stessi, sulle proprie emozioni
rispetto alla malattia e sul modo in cui essa influisce sulla propria
condizione di vita. Il saper raccontare e il saper ascoltare delle storie
rappresenta le fondamenta di una relazione che è mutuamente educativa
rispetto alla gestione della malattia. Lo scopo del gruppo di auto-
estrogeni). Spesso è presente un
facile affaticamento fisico e psichico
con sensazione di angoscia
per i normali eventi quotidiani,
alterazioni del sonno e della
memoria.
I disturbi della sessualità cominciano
con una progressiva perdita
del desiderio sessuale e graduale
diminuzione delle pulsioni
e fantasie sessuali. Le erezioni
diventano meno frequenti e più
difficoltose, sia nel mantenimento
e, successivamente, anche
nell’ottenimento. Il tempo che
intercorre tra una eiaculazione e
la successiva erezione si allunga
(fase refrattaria), l’eiaculato si
riduce di volume e l’orgasmo è
meno intenso, sino quasi a scomparire.
La diagnosi, oltre che da un’anamnesi
approfondita e dall’esame
obiettivo dell’apparato genitale,
viene fatta eseguendo un
prelievo di sangue per il dosaggio
ormonale degli androgeni
come:il testosterone libero, che
5
è quello biologicamente attivo, e
rappresenta il 20 per cento; il
testosterone totale, che è legato
ad una proteina, e rappresenta
l’80 per cento; è utile anche
effettuare il dosaggio di altri
ormoni come prolattina, LH,
FSH, TSH. Dai quarant’anni anni
in poi il testosterone libero
tende a diminuire dell’1 per
cento circa l’anno e il totale, di
conseguenza, ad aumentare.
L’indicazione terapeutica, oltre
che nel sostituire, ove possibile,
eventuali terapie per malattie
croniche, consiste, nella maggior
parte dei casi, nella somministrazione
di testosterone o gonadotropine
(dopo dosaggio ormonale),
se il PSA (antigene prostatico
specifico) è nella norma, e
in uno stile di vita che tende ad
evitare sedentarietà, fumo,
alcool, diete ricche di grassi
saturi. L’attività fisica e, a
volte, l’associazione di antiossidanti
come la vitamina E possono
migliorare l’effetto terapeutico.
aiuto è quello di aiutarlo a cambiare il vissuto di malattia nei termini
di una risignificazione dell’esperienza e considerare la malattia parte
integrante della propria vita. Il paziente, facendo esperienza all’interno
del gruppo di auto-aiuto, dev'essere in grado di elaborare il passato,
anche quello riguardante la ricezione della diagnosi di Parkinson,
elaborare lo shock di questo momento, strutturare il presente e viverlo
bene. Sempre grazie al gruppo, questi pazienti devono anche poter
recuperare la prospettiva del futuro che hanno perso”.
Per perseguire questi obiettivi quale lavoro dovrà fare con i pazienti?
“In primo luogo, lavorerò sulla corporeità e sullo sviluppo dell’adeguamento
dell’immagine corporea e, quindi, dell’autostima del soggetto
parkinsoniano. Dedicherò una parte all’elaborazione del vissuto di
malattia. Mi auguro di contribuire a trasformare il concetto di malattia
e di malato che questi soggetti possiedono”.
Per saperne di più sull'associazione e sul morbo di Parkinson, è possibile
collegarsi al sito www.parkinson.it o recarsi presso la sede di
Palermo dell'associazione presso il CTO di Villa Sofia, in via Del Fante
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in collaborazione con l’Ordine dei Veterinari di Palermo - www.veterinaripalermo.it
Cosa fare se si trova per strada un gattino orfano
La prima cosa è tenerlo al caldo, si tratta di esseri molto delicati. E poi, ovviamente, consultare un veterinario
Se trovate
per strada
uno o più
gattini neonati,
la prima cosa da
fare è avvolgerlo
in un panno caldo e alloggiarlo in
una scatola di cartone che funge
da isolante termico; anche se le
temperature esterne sono alte.
Infatti, i micini sono molto delicati
e possono andare incontro
ad ipotermia (così piccoli non
sono ancora in grado di regolare
la loro temperatura corporea).
Per questo è necessario munirsi
di una o più bottiglie, riempite
d’acqua calda e ben chiuse,
avvolte in un panno da tenere
costantemente vicino al piccolo
(da sostituire anche nelle ore
notturne). Il luogo migliore dove
posizionarlo è lontano dalle correnti
d’aria, per evitare polmoniti,
lontano dai termosifoni
che, diminuendo la percentuale
di umidità ambientale, possono
facilmente disidratarlo. E’ bene
tenerlo lontano anche da altri
animali domestici, almeno fino a
quando non si è certi delle perfette
condizioni di salute del
nuovo arrivato.
Il ruolo del veterinario, da questo
momento in poi, sarà quello
di seguire passo dopo passo il
vostro piccolo paziente, al fine di
escludere la presenza di malattie
gravi, infettive e non, e di verifi-
di Giada Cimino - Veterinario - giada.cimino@libero.it
care che tutto stia andando per il
meglio, considerando, infatti,
l’elevata fragilità dei piccoli che
può tradursi in elevata mortalità,
molto spesso dovuta a banali
errori.
Per quanto riguarda l’alimentazione,
è utile acquistare del latte
artificiale liofilizzato per gattini,
in vendita nelle farmacie, evitando
di somministrare latte vaccino
che ha un tenore in lattosio
troppo elevato e lipidi, proteine,
calcio e fosforo troppo bassi
rispetto al latte materno. Il latte
va preparato ogni mattina,
riscaldato in un bagno d’acqua
calda (e mai al microonde) e
somministrato alla temperatura
di 35-38°C. Se il gattino ha un
riflesso di suzione adeguato, si
nutrirà spontaneamente dalla
siringa senz’ago o dal biberon,
nella quantità che desidera. Un
errore molto comune, infatti, è
l’ipernutrizione. Importantissimo
durante la somministrazione del
latte, è il decubito sternale per
cui va appoggiato il neonato su
una superficie con la testa sollevata,
così da imitare la posizione
naturale dell’allattamento naturale.
Il piccolo dovrà essere alimentato
ogni tre ore, anche la
notte. E’ importante tenere pulita
la cuccia che deve avere pareti
alte per evitare che muovendosi
possa uscire e ritrovarsi su
superfici fredde; utilizzate allo
scopo delle traverse igieniche
per animali, in vendita nei negozi,
o dei panni sempre asciutti e
puliti.
Un errore frequente è quello di
lavare i gattini imbrattati di feci
o di cibo: meglio utilizzare del
cotone inumidito con camomilla
e asciugare molto bene, o dei
segue da pagina 1: La sanità: impariamo ad usarla bene
sioni, evitando le richieste superflue, incongrue o inutili (sono ancora molte).
Ma, credetemi, rifletto spesso sull’esagerata richiesta. E’ sempre e solo una
questione di educazione al rispetto delle norme civiche. Forse sarò un illuso,
ma penso che ci sia una via alternativa e migliore alle punizioni, alle multe,
alle vessazioni, ai controlli e alle minacce: la via dell’educazione.
C O N S I G L I A T I
prodotti specifici consigliati dal
vostro veterinario, per pulire
parti intime, musetto e zampe
che, spesso, possono andare
incontro a infezioni per il ristagno
di materiale fecale o urina.
Per quel che riguarda i bisognini,
anche in questo caso è necessario
imitare l’attività materna,
stimolando l’area anogenitale
con un batuffolo di cotone idrofilo
ad ogni poppata per almeno le
prime tre settimane di vita, per
indurre la defecazione e la minzione.
Se questo non dovesse
avvenire spontaneamente, sarebbe
importantissimo contattare
subito il veterinario. Oltre alle
polmoniti, l’ipotermia e la diarrea,
la costipazione può essere
una delle più frequenti cause di
morte. A 3-4 settimane d’età è
già possibile offrire del cibo
adatto per cuccioli da 0 a 2 mesi
insieme al latte ricostituito in un
piattino. Nello stesso tempo, è
bene iniziare a proporre la lettiera
dopo ogni pasto, in un piccolo
contenitore, e indurlo a fare i
bisognini lì, sempre sotto vostra
supervisione per evitare l’ingestione
di granelli di sabbia. Lo
svezzamento avviene sostituendo
gradualmente le quantità di cibo
solido al posto del latte, fino al
passaggio completo al cibo per
gattini da 0 a 2 mesi e dev’essere
completato a partire dalle 6-8
settimane.
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1 novembre 2010
problemi sociali
In viaggio tra i cicli della natura per ritrovare fiducia
in se stessi e negli operatori del SerT e dell’Udi
La marginalità
sociale è
una condizione
sempre più
diffusa, purtroppo
anche in contesticaratterizzati
da benessere economico.
Riguarda una fascia sempre più
ampia della nostra popolazione
che, non solo possiede insufficienti
mezzi di sussistenza, ma -
anche e soprattutto - vive un
progressivo sgretolarsi delle relazioni
umane e un senso crescente
di solitudine e frustrazione. Se
poi - come a volte accade - a
questo si aggiunge una condizione
di “dipendenza” dovuta ad un
uso prolungato di sostanze psicoattive,
la sfera relazionale può
risultare ancora più povera e
indebolita, i contatti umani
superficiali, la fiducia nelle pro-
di Mariella Falzone - mariellafalzone@virgilio.it
prie capacità molto ridotta.
A tal riguardo, per la persona in
“difficoltà”, la partecipazione ad
attività aggregative e formative,
può rappresentare una possibilità
di ritrovare un orientamento più
costruttivo della propria vita e,
al tempo stesso, una protezione
da esperienze di isolamento
dolorose e alienanti.
Il progetto “RISE Salute – Rete
per l’Inclusione Socio-Economica
Palermo”, è uno dei progetti del
Piano di zona del Distretto 42 di
Palermo (secondo quanto prvisto
dalla legge 328/00) che, sin dal
2007, ha pari opportunità di
accesso alla vita produttiva ed al
benessere sociale di tossicodipendenti
in carico ai SerT
(Servizi territoriali afferenti al
Dipartimento dipendenze patologiche
della nostra ASP ) e donne
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macchina presso Residence del Golfo,
Mondello.
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collina a Casteldaccia a 3 minuti dalla
SS, vista sul mare, oltre 170 mq, due
elevazioni, 1650 mq di terreno alberato.
all’UDI (Unione Italiana Donne).
Tutto questo è stato perseguito
attraverso la cooperazione integrata,
sia in fase di programmazione
sia in fase di attuazione tra
il Comune, l’ASP di Palermo e il
privato sociale.
Nello specifico, il progetto si è
sviluppato su un sistema centrale
per l’attivazione di borse lavoro,
tirocini formativi e sistemi
settoriali: sportelli di orientamento
formativo/lavorativo dislocati
sul territorio cittadino.
Tutte le attività sono state
improntante ad un costante
riesame delle azioni in campo,
alla revisione critica di ogni singolo
inserimento, a continue
modifiche e riaggiustamenti in
corso d’opera.
Inoltre, in via sperimentale, da
quest’anno sono state realizzate
iniziative di formazione socio-
Juri Roverato, un maestro di ballo molto particolare
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camera, bagno,
cucina. primo piano: tre camere da
letto, più cameretta in mansarda,
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alla casa, seconda cucina
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due elevazioni in 400 mq di terreno.
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culturale, presso l’azienda didattica
“Casa Laboratorio San
Giacomo” a Sambuca di Sicilia,
sempre rivolte ad utenti e operatori
partecipanti a “RISE Salute”.
In particolare, l’esperienza si è
articolata in un “viaggio” tra i
cicli della natura, sui temi della
sostenibilità, attraverso la conoscenza
diretta dei prodotti della
terra, la preparazione conviviale
del cibo, l’esplorazione degli
spazi esterni, la lavorazione e la
cottura dell’argilla, i laboratori
pittorici, la narrazione di miti e
leggende; ciò ha rappresentato
per l’utente un’opportunità di
apertura e fiducia nei confronti
della rete di sostegno, al di là dei
ruoli abitualmente sperimentati
nei contesti formali di cura, nonché
una maggiore consapevolezza
delle proprie risorse e delle
potenzialità di cambiamento.
Il coreografo veneto soffre di tetraparesi spastica grave, ma insegna ai normodotati all’Università di Padova
Nel numero 37 abbiamo
raccontato la storia di
un gruppo di ragazzi,
provenienti dalla Cina, capaci
di danzare senza sentire il
suono della musica. C’è chi,
invece, riesce ad esprimere il
proprio amore per il ballo pur non essendo
apparentemente idoneo. Come, ad esempio,
Juri Roverato, trentenne padovano laureato
in filosofia con il massimo punteggio, nonché
ballerino e coreografo di danceability. Soffre
di tetraparesi spastica grave. Il suo obiettivo
di vita è quello di far capire che il concetto di
“diversità”, in realtà, è fondatamente erroneo.
Con le sue esibizioni dimostra come l’armonia
dei movimenti corporei possa ridare
dignità al disabile.
La “danceability è un tipo di ballo nato negli
di Claudio Fabra - claudiofabra@gmail.com
Stati Uniti nel 1988, ispirato alla contact
improvisation, altro genere dal quale eredita
l’importanza del peso corporeo nel contatto
fisico. La danceability permette, con movimenti
sinuosi e specifici, di riattivare diverse
parti del corpo, ristabilendo, così, un rapporto
più profondo con se stessi e con gli altri,
risvegliando l’armonia innata della quale
ognuno di noi è dotato.
Juri si fa portavoce di un messaggio importante.
Per questo motivo ha deciso di insegnare
principalmente a soggetti normodotati,
adolescenti o adulti che siano, fedele all’ideologia
di base della danceability, che apre
le sue porte a chiunque, non solo a persone
diversamente abili, abbattendo, così, molte
barriere architettoniche invisibili, anche se
esistenti. In un’intervista ha dichiarato di
aver collaborato, in questi anni, con diverse
Telefonare al n. 338 1411643
società private. L’esperienza che gli ha regalato
più emozioni, in ambito lavorativo, è
legata al mondo universitario.
L’Università degli studi di Padova lo ha chiamato
a collaborare più di una volta, chiedendogli
esplicitamente di presentare un progetto
all’anno (e questo da ben tre anni), dopo
aver notato come le lezioni di questo “particolare”
professore siano in grado di cambiare
l’approccio alla vita di diversi studenti, che,
dopo aver visto le esibizioni di Juri, cominciano
a guardare la realtà da un’altra prospettiva.
Disabili, che in epoche passate venivano
maltrattati ed emarginati a causa del loro
handicap, oggi insegnano a quelle persone
chiamate “normali”, a sfruttare meglio, ma
ancor prima, a conoscere, il proprio corpo e
la propria umanità.
La e-mail di Juri è juri_roverato@yahoo.it
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