13.06.2013 Views

Risposte cellulari agli stimoli esterni

Risposte cellulari agli stimoli esterni

Risposte cellulari agli stimoli esterni

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

<strong>Risposte</strong> <strong>cellulari</strong> <strong>agli</strong> <strong>stimoli</strong><br />

<strong>esterni</strong><br />

1. Trasduzione dei segnali da parte di<br />

recettori ancorati alla membrana


Abbiamo visto come, nel corso dell’embriogenesi e della differenziazione, differenziazione,<br />

la comparsa sequenziale di<br />

attivatori trascrizionali stadio-specifici stadio specifici possa spiegare lo sviluppo di un processo che sembra accuratamente<br />

accuratamente<br />

programmato. Ma in che modo le cellule modificano il proprio metabolismo, metabolismo,<br />

l’espressione genica o il loro<br />

comportamento in risposta a <strong>stimoli</strong> <strong>esterni</strong>?<br />

cellula<br />

+ fattore<br />

di crescita<br />

+<br />

proliferazione<br />

cellula ormone<br />

Modificazione metabolismo, attivazione genica<br />

neurone<br />

fagocita<br />

+ neurotrasmettitore<br />

trasmissione post-sinaptica<br />

post sinaptica<br />

+ fattore<br />

Movimento<br />

chemiotattico (diapedesi, fagocitosi)


Le cellule riconoscono ligandi specifici attraverso proteine di<br />

membrana dotate di attività recettoriale.<br />

cellula<br />

recettore<br />

primo messaggero<br />

In che modo la cellula modifica il proprio metabolismo in risposta<br />

a questa interazione?


Ipotesi A: A il primo messaggero esercita il proprio effetto penetrando<br />

all’interno della cellula.<br />

Ipotesi B<br />

Ipotesi B: Il primo messaggero resta sulla superficie cellulare e<br />

induce variazioni intra<strong>cellulari</strong> attraverso un effetto<br />

indiretto


primo messaggero<br />

marcato con 35 35S aggiunto a cellule<br />

per far sedi-<br />

mentare<br />

le cellule<br />

allestimento di un vetrino per l’autoradiografia<br />

Osservazione al microscopio dell’autoradiografia:<br />

si evidenzia che i grani sono solo sulla superficie<br />

della cellula e non all’interno. Pertanto, il primo<br />

messaggero esercita il suo effetto senza penetrare<br />

all’interno delle cellule.<br />

centrifugazione lavaggio<br />

per allontanare<br />

il primo messaggero<br />

non legato


cellula<br />

recettore<br />

proteine che non interagiscono<br />

con il primo messaggero<br />

primo messaggero<br />

lisi cellulare<br />

Passaggio dell’estratto<br />

su colonna di affinità<br />

mediante<br />

costituita da sferette<br />

trattamento con<br />

alle quali è legato<br />

detergenti il primo messaggero<br />

pH 3.0<br />

molecole del recettore<br />

Colonna di affinità<br />

recettore<br />

sferette di<br />

sefarosio coniugato<br />

con il primo<br />

messaggero


ecettore purificato<br />

iniezione nell’animale<br />

per produrre anticorpi<br />

Colonna di affinità<br />

Antisiero specifico per il recettore<br />

Sefarosio coniugato con l’anticorpo<br />

anti-recettore<br />

anti recettore


Cellule non esposte<br />

al ligando<br />

Cellule esposte<br />

al ligando<br />

Preparazione estratto<br />

Preparazione estratto<br />

di proteine di membrana di proteine di membrana<br />

Passaggio su<br />

colonna di<br />

affinità<br />

A B<br />

Il recettore si<br />

lega all’anticorpo<br />

Il recettore occupato<br />

dal ligando ed<br />

eventualmente ad<br />

altre molecole si<br />

lega all’anticorpo<br />

?<br />

?<br />

?<br />

A<br />

B<br />

?


Il materiale recuperato dalle due colonne di affinità viene sottoposto sottoposto<br />

ad elettroforesi in gel<br />

di poliacrilammide-SDS. poliacrilammide SDS. Nella corsia A si osserva un’unica banda colorata, che corrisponde<br />

corrisponde<br />

alla molecola del recettore. Se ne deduce che, quando le cellule non vengono stimolate dal<br />

ligando, il recettore non è associato ad altre proteine. Nella corsia corsia<br />

B si osservano 3 bande:<br />

quella del recettore, quella del ligando, ed una terza banda di peso molecolare più elevato.<br />

se ne deduce che nelle cellule esposte al ligando, il recettore cambia conformazione ed intera-<br />

gisce con altre componenti <strong>cellulari</strong>.<br />

Altre proteine<br />

accoppiate al<br />

recettore<br />

Recettore<br />

Ligando<br />

A B<br />

Altre indagini su questa banda:<br />

Interazione con nucleotidi<br />

(ATP, GTP), e con altre<br />

componenti <strong>cellulari</strong>.


Transizione conformazionale<br />

del dominio citoplasmatico<br />

α<br />

GDP<br />

Ligando<br />

Recettore<br />

β<br />

γ<br />

Reclutamento di una<br />

Proteina G legata al GDP


GTP<br />

Ligando<br />

Recettore<br />

α<br />

GDP<br />

Transizione conformazionale,<br />

sostituzione del GDP con GTP<br />

e distacco della subunità α dalle<br />

subunità β e γ. .<br />

β<br />

γ


Ligando<br />

Recettore<br />

α<br />

GTP<br />

AC<br />

Distacco del ligando.<br />

Ritorno del recettore alla conformazione<br />

originaria. Interazione della subunità α<br />

della proteina G con un effettore,<br />

l’enzima adenil ciclasi e conseguente<br />

attivazione dell’enzima, con produzione<br />

di AMP ciclico a partire da ATP<br />

ATP<br />

cAMP


cAMP<br />

cAMP<br />

Subunità regolatorie<br />

con affinità per cAMP<br />

Subunità catalitiche<br />

dotate di attività<br />

ATPasica<br />

Proteinchinasi A<br />

inattiva


cAMP<br />

ATP<br />

Subunità regolatorie<br />

legate al cAMP<br />

P i<br />

cAMP<br />

ADP<br />

Proteinchinasi A<br />

attiva<br />

Fosforilazione di substrati <strong>cellulari</strong>


In sintesi:<br />

Nel caso dei recettori accoppiati a proteine G, l’interazione del<br />

ligando con il recettore induce in questa molecola una transizione<br />

conformazionale che si trasmette al dominio citoplasmatico, il<br />

quale può interagire con la subunità α della proteina G legata al<br />

GDP. Ciò attiva la proteina G, che lega con maggiore affinità il<br />

GTP, ed il trimero si dissocia. La subunità α legata al GTP diventa<br />

affine per l’enzima ADENIL CICLASI, che produce AMP ciclico<br />

in seguito a questa attivazione. L’AMP ciclico interagisce con le<br />

subunità regolatrici della proteinchinasi A (PKA) inducendo in<br />

queste una transizione conformazionale che libera le subunità<br />

catalitiche, capaci di strappare un gruppo fosforico all’ATP trasferendolo<br />

sugli amminoacidi serina e treonina di proteine presenti<br />

nel citoplasma che hanno affinità per la PKA.


Alcune proteine Gα hanno affinità per un effettore diverso,<br />

l’enzima fosfolipasi C (PLC). Questo lega il fosfolipide di membrana<br />

fosfatidil-inositolo bifosfato (PIP 2 ) e lo scinde nei suoi componenti,<br />

il Diacil-glicerolo (DAG) e l’Inositolo trifosfato (IP 3 ).<br />

catena<br />

acilica 1<br />

glicerolo<br />

catena<br />

acilica 2<br />

O--P--O- inositolo<br />

punto di t<strong>agli</strong>o<br />

della PLC<br />

Diacilglicerolo (DAG)<br />

OH<br />

P<br />

P<br />

P<br />

inositolo<br />

inositolo trifosfato (IP 3 )<br />

P<br />

P


Ligando<br />

Distacco del ligando.<br />

Ritorno del recettore alla conformazione<br />

originaria. Interazione della subunità α<br />

della proteina G con un effettore,<br />

l’enzima fosfolipasi C e conseguente<br />

attivazione dell’enzima, con scissione del PIP 2<br />

in DAG ed IP 3<br />

Recettore<br />

α<br />

GTP<br />

PLC<br />

Diacil-glicerolo<br />

(DAG)<br />

Fosfatidil-inositolo<br />

bifosfato<br />

(PIP 2 )<br />

OH<br />

P<br />

P<br />

P<br />

P<br />

P<br />

P<br />

Inositolo trifosfato<br />

(IP 3 )


L’IP3 inetragisce con una proteina che si trova sulle membrane del RE, e che funge da canale del Ca 2+<br />

determinando in questa una transizione conformazionale che rende la membrana permeabile allo ione.<br />

CITOSOL<br />

Ca 2+ (10 -7 M)<br />

Ca 2+ (10 -3 M)<br />

Depositi intra<strong>cellulari</strong><br />

canale del Ca 2+<br />

chiuso<br />

canale del Ca 2+<br />

aperto<br />

Flusso di Ca 2+<br />

Ca 2+<br />

IP3


RECETTORI CATALITICI<br />

In qualche caso non sono state rinvenute<br />

proteine G associate a recettori (ad esempio,<br />

nei recettori per fattori di crescita).<br />

Come si spiega la trasduzione del segnale in<br />

questi casi?


Cellule non esposte<br />

al ligando<br />

Cellule esposte<br />

al ligando<br />

Preparazione estratto<br />

Preparazione estratto<br />

di proteine di membrana di proteine di membrana<br />

Passaggio su<br />

colonna di<br />

affinità<br />

A B<br />

Il recettore si<br />

lega all’anticorpo<br />

Il recettore occupato<br />

dal ligando ed<br />

eventualmente ad<br />

altre molecole si<br />

lega all’anticorpo<br />

?<br />

?<br />

?<br />

A<br />

B<br />

?


Il materiale recuperato dalle due colonne di affinità viene sottoposto sottoposto<br />

ad elettroforesi in gel<br />

di poliacrilammide-SDS. poliacrilammide SDS. Nella corsia A si osserva un’unica banda colorata, che corrisponde<br />

corrisponde<br />

alla molecola del recettore. Se ne deduce che, quando le cellule non vengono stimolate dal<br />

ligando, il recettore non è associato ad altre proteine. Nella corsia corsia<br />

B si osservano 2 bande:<br />

quella del recettore e quella del ligando.<br />

Recettore<br />

Ligando<br />

A B<br />

Determinazione dell’attività<br />

chinasica utilizzando ATP<br />

marcato in posizione γ con il<br />

32 P e l’anticorpo anti-recettore<br />

anti recettore<br />

come proteina di interazione.<br />

A-P P P<br />

A-P P<br />

L’anticorpo diventa<br />

P radioattivo<br />

32 P


RECETTORI CATALITICI: Meccanismo d’azione<br />

Recettore<br />

Sito catalitico<br />

Non accessibile


RECETTORI CATALITICI<br />

ATP<br />

ADP<br />

Recettore<br />

Sito catalitico<br />

accessibile<br />

P i<br />

Fosforilazione di<br />

proteine in<br />

corrispondenza dei<br />

Residui di tirosina


In sintesi:<br />

Anche nel caso dei recettori catalitici, l’interazione del<br />

ligando con il recettore induce in questa molecola una transizione<br />

conformazionale che si trasmette al dominio citoplasmatico, il<br />

quale espone il dominio catalitico, precedentemente criptico.<br />

L’attività catalitica consiste nell’idrolisi dell’ATP in ADP e<br />

fosfato, che viene trasferito in corrispondenza dei residui<br />

di tirosina di proteine citoplasmatiche in grado di interagire con<br />

il recettore.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!