Meccanismi e recettori II
Meccanismi e recettori II
Meccanismi e recettori II
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Circa l’80% di tutti gli ormoni e<br />
neurotrasmettitori e neuromodulatori<br />
inducono le loro risposte combinandosi<br />
con <strong>recettori</strong> che sono accoppiati agli<br />
effettori con proteine G
da Gether, Endocr.Rev. 21,90,200o<br />
Classificazione dei GPCRs
Ai <strong>recettori</strong> accopiati alle proteine G si<br />
legano agonisti chimicamente molto diversi:<br />
• Amine biogene (noradrenalina,<br />
dopamina, serotonina)<br />
• Peptidi (sostanza P, angiotensina)<br />
• Ormoni glicoproteici (LH, FSH, TSH)<br />
• Fotoni (nel caso il recettore sia il<br />
pigmento visivo rodopsina)
Ciclo di funzionamento delle G-proteine<br />
da Milligam e Kostenis, Br J. Phacol., 147, S46, 2006
La transizione tra forma inattiva e forma<br />
attiva e indotta dal recettore che agisce<br />
come promotore di scambio dei nucleotidi<br />
guanilici accendendo il segnale<br />
Il ritorno alla forma inattiva è garantita<br />
dalle stesse proprietà intrinseche della<br />
subunità che dopo un certo tempo di<br />
interazione con l’effettore, idrolizza il GTP<br />
spegnendo il segnale
Le proteine G sono eterotrimeri<br />
costituiti da 3 subunità di peso<br />
molecolare decrescente<br />
GDP<br />
41000-45000<br />
35000<br />
10000<br />
Membrana cellulare
Subunità delle proteine G<br />
Ad oggi si conoscono:<br />
• 16 subunità <br />
• 5 subunità <br />
• 14 subunità <br />
Probabilmente quindi un complesso può<br />
formare un eterotrimero con diverse<br />
subunità
Struttura subunità <br />
• Le diverse subunità hanno una elevata omologia<br />
di sequenza che spiega le loro proprietà comuni<br />
• Sono ad es. altamenti conservati 5 segmenti di<br />
pochi aminoacidi ( G1-5) che formano il sito di<br />
legame e di idrolisi dei nucleotidi guanilici<br />
• Sono differenti invece le regioni che interagiscono<br />
con i <strong>recettori</strong> (carbossiterminale) ed effettori. Esse<br />
conferiscono la specificità d’azione delle subunità
Una delle principali funzioni della<br />
proteina G è quella di promuovere la<br />
formazione di secondi messaggeri<br />
cioè molecole che permettono di<br />
trasmettere il segnale dato dal primo<br />
messaggero (ligando endogeno o<br />
Farmaco)
I PRINCIPALI BERSAGLI DELLE PROTEINE G SONO:<br />
1. L’adenilato ciclasi (AC) che catalizza la<br />
formazione di AMP-ciclico cAMP)<br />
2. La fosfolipasi C che catalizza la produzione<br />
di inositolo-3-fosfato (IP 3)<br />
3. La guanilato ciclasi<br />
4. I canali ionici in particolare quelli del<br />
calcio e del potassio<br />
5. L a Rho A/Rho chinasi che controlla<br />
l’attività di diverse vie di segnale per la<br />
proliferazione e crescita cellulare
I secondi messaggeri derivati<br />
dall’attivazione degli enzimi bersaglio<br />
• cAMP<br />
• cGMP<br />
• IP3/DAG<br />
• Ca 2+<br />
comprendono:<br />
• Acido Arachidonico (AA)
I secondi messaggeri regolano molti aspetti<br />
funzionali cellulari (effettori finali) attraverso<br />
l’attivazione di proteine ad attività chinasica<br />
(PKG, PKA PKC):<br />
•Enzimi coinvolti nel metabolismo energetico<br />
•La divisione e differenziamento cellulare<br />
•Il trasporto ionico<br />
•I canali ionici<br />
•Le proteine contrattili della muscolatura<br />
liscia
Spegnimento del segnale<br />
• In alcuni sistemi l’effettore partecipa alla<br />
fase di spegnimento del segnale<br />
accelerando l’drolisi del GTP da parte della<br />
subunità <br />
• Un’intera famiglia di proteine denominate<br />
RGS interagiscono con la subunità legata<br />
al GTP e accelerano l’idrolisi del nucleotide
AMPLIFICAZIONE DEL SEGNALE<br />
• Il segnale evocato dal recettore viene<br />
amplificato perché:<br />
• Una singola molecola <strong>recettori</strong>ale può attivare<br />
più di una proteina G<br />
• La subunità può permanere in forma attiva<br />
per un certo tempo
In base alla sequenza aminoacidica e alla capacità di<br />
modulare l’attività di effettori differenti le subunità <br />
possono essere suddivise in tre classi:<br />
• s stimola l’adenilato ciclasi (Gs: <strong>recettori</strong><br />
adrenergici (β), dopaminergici (D 1,D 3,D 5) e TSH<br />
• i ; o inibiscono l’adenilato ciclasi (Gi:<br />
<strong>recettori</strong> adrenergici (α 2), dopaminergici (D 2,D 4)<br />
muscarinici (M 2,M 4) e somatostatina) (Go:<br />
abbondanti nel SNC) anche Gτ nel processo di<br />
fototrasduzione<br />
• q regolazione fosfolipasi C (Gq)<br />
• 12 e α 13 media effetti acido arachidonico
Le subunità di alcune proteine G vengono<br />
alterate nel loro normale funzionamento dalla<br />
tossina del colera e dalla tossina della pertosse<br />
Entrambe sono dotate di attività ADP-Ribosil<br />
transferasica (cioè trasferiscono un gruppo di<br />
ADP-ribosio)
ADP-RIBOSILAZIONE
Tossina del colera<br />
• ADP-ribosila la subunità s in corrispondenza<br />
di una arginina localizzata in G2 una delle<br />
regioni coinvolte nella idrolisi del GTP<br />
• La conseguenza funzionale è l’inibizione<br />
della attività GTP-asica della proteina che<br />
rimane bloccata nella sua forma attiva<br />
inducendo una stimolazione persistente<br />
dell’adenilato ciclasi ed una continua<br />
produzione di cAMP
Tossina della pertosse<br />
• ADP-ribosila le subunità i e o in corrispondenza<br />
di una Cys localizzata ad una distanza di 4<br />
aminoacidi dal terminale carbossilico<br />
• Tale regione è implicata nel legame con il recettore<br />
e di conseguenza la ADP-ribosilazione impedisce<br />
l’attivazione della proteina G da parte del recettore<br />
• La tossina della pertosse mantiene quindi la<br />
Proteina G in uno stato inattivo
Esistono 10 isoforme di AC:<br />
•9 di membrana<br />
•1 solubile<br />
Sono divisibili i 5 famiglie :<br />
Forme sensibili alla Ca 2+ -Calmodulina: AC1, AC3,<br />
AC8<br />
Le stimolate dai <strong>recettori</strong> β :AC2, AC4, AC7<br />
Quella caratterizzate da inibizione da Ca 2+ : A5, A6<br />
Quella insensibile al diterpene Forskolina: AC9<br />
La più simile alle forme batteriche: sAC
Struttura dell’adenilato ciclasi (AC)<br />
da Cooper, Biochem. J. , 375:517-529, 2003
Molti effetti trasduzionali del cAMP sono<br />
mediati dalla Proteinchinasi A (PKA)<br />
PKA in forma inattiva è formata da due subunità: una<br />
catalitica e una regolatrice.<br />
Il legame con cAMP libera l’unità catalitica che<br />
esplica così la sua attività chinasica su numerosi<br />
specifici substrati proteici a livello dei residui<br />
serina/treonina.
cAMP ha anche altri bersagli<br />
cellulari in maniera non mediata da<br />
PKA, in particolare alcuni canali<br />
ionici coinvolti in processi<br />
sensoriali di fototrasduzione e di<br />
recezione olfattiva
L’AMPc prodotto dell’AC viene<br />
idrolizzato a AMP dalle Fosfodiesterasi<br />
(PDE)<br />
Se ne conoscono 11 isoforme<br />
( alcuni farmaci specifici come le metilxantine<br />
utilizzate nella profilassi e trattamento dell’asma<br />
bronchiale sono inibitori di molte PDE)
Le fosofodiesterasi<br />
da , Bender e Beavo, Pharmacol Rev., 58, 488, 2006
cGMP come secondo messaggero<br />
La ciclizzazione del cGMP è ad opera di una Guanidilato<br />
Ciclasi GC a partire dal GTP.<br />
Ci sono due forme di GC: le solubili attivate direttamente dal<br />
NO e quelle di membrana (classe di circa 7 isoenzimi).<br />
cGMP attiva la Proteinchinasi G (PKG)<br />
Molti degli effetti sono ancora poco conosciuti
Complesso <br />
• Nell’eterotrimero il complesso inibisce la<br />
dissociazione del GDP garantendo che, in assenza di<br />
stimolazione <strong>recettori</strong>ale, l’ subunità mantenga la<br />
conformazione inattiva<br />
• Il complesso è necessario per l’interazione della proteina<br />
G con il recettore. Il recettore attivato è in grado di legare<br />
con alta affinità solamente l’eterotrimero e non l’ -<br />
GDP<br />
• Il complesso liberato dall’attivazione <strong>recettori</strong>ale<br />
agisce anche come molecola segnale capace di interagire<br />
direttamente con effettori specifici
Effettori delle proteine G<br />
Comprendono:<br />
• effettori enzimatici (portano alla<br />
formazione nel citoplasma di sostanze<br />
biologicamente attive)<br />
• effettori canali (portano a modificazioni<br />
della concentrazione ionica intracellulare)
Effettori delle subunità <br />
• Attivano i canali ionici per il K<br />
• Inibiscono specifici canali del Ca<br />
• Stimolano alcune forme di fosfolipasi C<br />
• Attivano l’enzima fosfatidilinositolo 3chinasi<br />
• Innescano la cascata delle chinasi MAP e<br />
ERK
I <strong>recettori</strong> legati alle proteine G<br />
possono direttamente controllare i<br />
canali ionici oltre che con il complesso<br />
βϒ anche attraverso l’interazione<br />
diretta con la subunità α attiva della<br />
proteina G senza l’intervento dei<br />
secondi messaggeri
CIÒ CHE ACCOMUNA GLI EFFETTORI<br />
ENZIMATICI È<br />
La produzione di metaboliti che prendono il<br />
nome di secondi messaggeri in quanto<br />
fungono da anello di congiunzione tra<br />
l’attivazione <strong>recettori</strong>ale e la risposta della<br />
cellula
I secondi messaggeri sono definiti da due<br />
caratteristiche:<br />
• Generano una o più risposte legandosi<br />
all’interno della cellula a substrati specifici dei<br />
quali ne modulano l’attività<br />
• Hanno una attività transitoria e dipendente<br />
dallo stimolo primario che l’ha generata, in<br />
quanto ci sono sistemi deputati alla loro<br />
degradazione o rimozione
Gli effettori delle proteine G quindi<br />
possono essere, con o senza secondo<br />
messaggero:<br />
• Enzimi<br />
• Canali ionici
Effettori enzimatici delle<br />
Comprendono:<br />
• L’adenilato ciclasi<br />
• La guanilato ciclasi<br />
• La fosfolipasi C<br />
• La fosfolipasi A<br />
• La fosfolipasi D<br />
Proteine G
Tra gli effettori delle proteine G con<br />
funzione di canale ionico i più studiati<br />
• I canali del calcio<br />
sono:<br />
• I canali del potassio tra cui quello presente<br />
nelle cellule pace-maker cardiache
I secondi messaggeri<br />
FOSFOINOSITIDI (PI)<br />
Il Fosfatidil inositolo- 4,5- bifosfato (PIP 2) è<br />
substrato dell’enzima di membrana Fosfolipasi C<br />
(PLC)<br />
La reazione origina:<br />
1. Diaclicilglicerolo (DAG)<br />
2. Inositolo 1,4,5-trifosfato (IP 3)
IP 3 è un secondo messaggero solubile<br />
che ha come recettore specifico un<br />
canale del Ca attivato da ligando e<br />
localizzato nella membrana del REL.<br />
Controlla il rilascio di Ca 2+ dai siti di<br />
accumulo intracellulare
Il ciclo dei polifosfoinositidi e le fosfolipasi C<br />
da Balla, J. Endocrinol. 188, 135, 2006
DAG ha come azione principale l’attivazionedella<br />
Protein-Chinasi C (PKC)<br />
PKC a sua volta fosforila varie proteine intracellulari a<br />
livello serina/treonina<br />
analogamente a PKA<br />
Contribuisce in particolare alla regolazione di:<br />
•processi di secrezione ghiandolare<br />
•attivazione delle piastrine e dei neutrofili<br />
•regolazione dell’espressione genica<br />
•crescita cellulare<br />
•metabolismo
L’Acido Arachidonico (AA)<br />
AA è un acido grasso che in forma esterificata è<br />
localizzato nei fosfolipidi di membrana<br />
È precursore della formazione di acidi grassi che<br />
in modo autocrino o paracrino modulano un<br />
ampia varietà di tipi cellulari.<br />
È un mediatore di risposte cellulari in risposta<br />
a:<br />
• stimoli fisiologici a(istamina, bradichinina,<br />
angiotensina <strong>II</strong>),<br />
• fisici (es. ischemia) e<br />
•farmacologici (es, sostanze ionofore del Calcio)
Molte sostanze generate dal<br />
metabolismo dell’AA tra cui<br />
Eicosanoidi endogeni come<br />
prostaglandine, trombossani,<br />
esercitano la loro azione<br />
attivando specifici GPCRs
Prostaglandine<br />
-Dolore<br />
-Febbre<br />
-Infiammazione<br />
-Acido gastrico<br />
-Mucosa gastrica<br />
-Doglie<br />
-Reni: escrezione di<br />
Na+ e H 2O<br />
Fans<br />
Lipocortina<br />
Prostaciclina<br />
-Vasodilatazione<br />
-Inibizione della<br />
aggregazione<br />
piastrinica dei<br />
trombociti<br />
Acidi grassi essenziali<br />
Acidi grassi esterificati (fosfolipidi)<br />
Fosfolipasi A 2<br />
Acido arachidonico<br />
Ciclossigenasi Lipossigenasi<br />
Endoperossidi ciclici<br />
Stimolo patologico<br />
Eicosanoidi<br />
Trombossani<br />
-Vasocostrizione<br />
-Aumento della<br />
aggregazione dei<br />
trombociti<br />
Leucotrieni<br />
-Reazioni allergiche (per<br />
es. asma bronchiale),<br />
leucotassi
DESENSITIZZAZIONE E TOLLERANZA NEI RECETTORI<br />
ACCOPPIATI A PROTEINE G<br />
•La desensitizzazione non è intrinseca<br />
•Segue un trattamento cronico con famaci<br />
agonisti<br />
•I meccanismi alla base sono:<br />
1. processi di fosforilazione su residui di<br />
serina e treonina<br />
2. internalizzazione del complesso legato
IL FENOMENO DI DESENSITIZZAZIONE SI OSSERVA ad.es esponendo una linea cellulare<br />
che esprime <strong>recettori</strong> beta adrenergici ad un agonista beta-adrenergico<br />
Agonista<br />
Risposta AMPc<br />
In queste condizioni se si misura l’incremento di AMPc nel<br />
tempo si osserva quanto segue:<br />
Tempo
La desensitizzazione del recettore <br />
adrenergico si attua mediante tutti i tre<br />
meccanismi generali di desensitizzazione:<br />
• Perdita di affinità per l’agonista<br />
• Riduzione della capacità di attivare la proteina<br />
G<br />
• Riduzione del numero(downregulation)<br />
• I tre eventi hanno caratteristiche cinetiche<br />
diverse ma sono tutti dipendenti da<br />
fosforilazione del recettore