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L A FASCITE NODULARE: IMAGING ... - Carbone Editore

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114 M. A. Cannizzaro - A. Cavallaro et Al<br />

Nelle immagini T2 pesate la presenza di aree<br />

centrali ad alta intensità di segnale sono probabilmente<br />

correlate con la matrice mixoide o extracellulare<br />

con abbondante proliferazione di fibroblasti e<br />

miofibroblasti; queste aree rassomigliano ad una<br />

miosite ossificante di recente insorgenza (17,28) .<br />

Alla RM la variante intramuscolare è maggiormente<br />

paragonabile ad una neoplasia maligna dei<br />

tessuti molli; il tipo intermuscolare invece suggerisce<br />

maggiormente una patologia infiammatoria<br />

piuttosto che maligna (29) .<br />

Secondo Wa n g ( 1 5 ) potremmo avere reperti simili<br />

nelle sequenze T1 e T2 pesate con enhancement diffuso<br />

ed omogeneo nel caso di lesioni mixoidi, mentre<br />

nel sottotipo cellulare è possibile riscontrare un<br />

segnale iperintenso rispetto al muscolo circostante<br />

nelle sequenze T1 pesate ed un segnale ad intensità<br />

ancora maggiore in quelle T2; la prevalente istologia<br />

cellulare e la particolare densità vascolare condizionano<br />

l’enhancement diffuso ed inomogeneo .<br />

Secondo Kim ( 1 6 ) la variante di tipo fibroso si<br />

presenta isointensa al muscolo nelle sequenze T 1<br />

pesate e con alto segnale di intensità rispetto agli<br />

altri tessuti nelle sequenze spin-echo T2 pesate,<br />

omogeneo o disomogeneo a seconda della componente<br />

stromale presente .<br />

Alla valutazione isto e citopatologica la fascite<br />

nodulare presenta un ampia variabilità morfologica<br />

rispettivamente tissutale e cellulare: miofibroblasti,<br />

con una vasto range di forme, cellule giganti simili<br />

agli osteoclasti, cellule infiammatorie, tessuto<br />

osseo, cartilagineo, cisti, cellule ematiche stravasate<br />

e cellule muscolari “degenerate” ( 11 ) , ovvero cellule<br />

giganti miogene, che secondo alcuni Autori rappresenterebbero<br />

l’elemento diagnostico caratterizzante<br />

della fascite nodulare (12) .<br />

In particolare la cellularità è da moderata ad<br />

alta con sparsi gruppi di cellule da ovali a fusiformi<br />

in un ambiente di singole cellule fusiformi e cellule<br />

simil-ganglionari. Le cellule non presentano atipie<br />

citologiche o mitotiche. Variabile è la presenza di<br />

cellule infiammatorie, consistente per lo più in neutrofili,<br />

linfociti, granulociti eosinofili, istiociti e/o<br />

cellule giganti multinucleate; lo stroma mixoide<br />

appare raggruppato e non finemente fibrillare (4) .<br />

La diagnosi differenziale citologica della<br />

fascite nodulare è da rapportare ad altre espressioni<br />

patologiche (schwannoma, fibromatosi, fibroistiocitoma<br />

e fibrosarcoma). La fascite nodulare si distingue<br />

dallo schwannoma per l’aspetto dei frammenti<br />

stromali, per grado di discoesione e per la presenza<br />

di infiammazione (4) .<br />

La fibromatosi si presenta per lo più di maggiori<br />

dimensioni, è malcircoscritta ed infiltra il tessuto<br />

muscolare, citologicamente è caratterizzata da<br />

esili cellule fibroblastiche fusiformi organizzate in<br />

lunghi fascicoli con frequenti frammenti di collagene<br />

ed una inusuale presenza di sostanza mixoide (30) .<br />

Il fibro-istiocitoma, meno ben circoscritto, è<br />

costituito da cellule fusiformi o rotonde spesso in<br />

associazione con fasci di collagene ialinizzato, cellule<br />

infiammatorie croniche e cellule giganti<br />

Touton-Type.<br />

La distinzione con il fibrosarcoma è sostanzialmente<br />

formulata in rapporto al pattern di crescita<br />

ed alla cellularità (31) .<br />

Infatti nel fibrosarcoma le cellule sono ovunque<br />

densamente stipate e le singole cellule presentano<br />

notevole variabilità di forma e dimensione con<br />

nuclei ipercromatici, percentuale mitotica elevata e<br />

di figure mitotiche atipiche. La localizzazione<br />

profonda, le grandi dimensioni e la lunga persistenza<br />

aiutano nel formulare la diagnosi corretta (6, 31, 30) .<br />

Il caratteristico profilo immunoistochimico è<br />

rappresentato dalla positività per actina (specifica<br />

del muscolo liscio), nonché vimentina e CD68 (8) elementi<br />

utili nel caso di un dubbio diagnostico (12) . La<br />

citocheratina, la proteina S-100 e la desmina non<br />

sono espresse (8) .<br />

Conclusioni<br />

La fascite nodulare è una patologia ad andamento<br />

benigno, frequentemente caratterizzata da<br />

una remissione spontanea, tuttavia l’impossibilita<br />

di avere una diagnosi di certezza in assenza di un<br />

esame istologico, ottenibile solo con l’escissione<br />

c h i r u rgica della lesione, condiziona le modalità<br />

terapeutiche.<br />

A tutt’oggi non emergono nell’ambito della<br />

diagnostica per imaging criteri specifici identificativi<br />

della fascite nodulare del collo. Da quanto esposto<br />

infatti l’imaging appare analogo ad altre patologie<br />

quali: tumori neurogeni, tumori delle ghiandole<br />

salivari minori, tumori dermoidi o epidermidi,<br />

emangiomi, sarcoidosi, fibromatosi aggressiva, dermatofibroma,<br />

fibrosarcoma e fibro-istiocitoma<br />

maligno con le quali è necessario eseguire una diagnosi<br />

differenziale (22) .<br />

Recentemente l’indagine citologica, anche<br />

grazie all’ausilio dell’immunoistochimica, ha fatto<br />

notevoli progressi nell’identificare correttamente<br />

questa lesione pseudosarcomatosa.

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