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IL TIRO OPERATIVO - Tiro a Segno nazionale - Sezione di Lecce

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Esaminiamo ora in dettaglio tali attività, che si possono concentrare nei tre gruppi<br />

sottostanti:<br />

• la posizione o “stance” (posizione del corpo e come impugnare l’arma);<br />

• il corretto allineamento dell’arma con il bersaglio (la linea <strong>di</strong> mira e l’immagine della mira);<br />

• lo scatto ( la partenza del colpo e la respirazione).<br />

La posizione<br />

Prima <strong>di</strong> esaminare la tecnica basilare per il tiro da <strong>di</strong>fesa, sembra utile premettere una breve<br />

considerazione sulla "stance" (postura) fondamentale, valida comunque per ogni singola tecnica <strong>di</strong><br />

tiro.<br />

Il termine anglosassone <strong>di</strong> "stance" è pressoché intraducibile: sono riduttivi i termini italiani <strong>di</strong><br />

"posizione o "postura"; con esso non si vuole in<strong>di</strong>care solamente una posizione ma l'insieme <strong>di</strong><br />

molte "posizioni": quella dei pie<strong>di</strong>, delle gambe, la posizione delle braccia, delle mani, della testa.<br />

In sostanza della completa "postura" anatomica del tiratore nell'intero gesto. La "stance" comprende<br />

quin<strong>di</strong> il modo <strong>di</strong> porsi (anche psicologico) <strong>di</strong> fronte al bersaglio, modo <strong>di</strong> impugnare l'arma e <strong>di</strong><br />

puntarla, ecc..<br />

Nell'approccio alla tecnica bisogna però comprendere che non esiste una "stance" migliore <strong>di</strong><br />

un'altra ma che vi sono dei punti "fondamentali" e che quin<strong>di</strong> le varie "posture" possono essere<br />

adottate con delle varianti personali che le rendono quin<strong>di</strong> infinite. Tuttavia vi sono dei capisal<strong>di</strong><br />

consolidati da una vasta esperienza, sia a livello agonistico che pratico-operativo, dai quali non si<br />

può prescindere:<br />

1. qualunque posizione deve essere confortevole per il tiratore, una volta acquisita e<br />

memorizzata il tiratore deve poterla assumere e mantenerla senza sforzo. Deve fornire poi un<br />

senso generale <strong>di</strong> bilanciamento;<br />

2. il puntamento verso il bersaglio deve avvenire anche in modo istintivo, senza dover ricorrere<br />

a grosse correzioni <strong>di</strong> mira per essere perfettamente allineati con il bersaglio stesso.<br />

Si ritiene utile e necessario spiegare brevemente due termini che ricorreranno spesso nel testo<br />

che seguirà: "Isometria" e "Kinestesi o Cinestesi".<br />

Con il primo termine si fa riferimento alle forze che vengono sviluppate in senso opposto a<br />

quelle delle fasce muscolari in lavoro. Viene esercitata una forza uguale e contraria a quella<br />

prodotta dalla muscolatura in attività. In sostanza se con Il braccio destro armato spingo verso<br />

l’avanti con il sinistro esercito una forza contrastante in senso opposto.<br />

Con il secondo termine invece si fa riferimento alla capacità psicofisica <strong>di</strong> orientare il corpo<br />

nello spazio verso un punto d'interesse in maniera c.d. istintiva (il termine deriva dalla<br />

composizione <strong>di</strong> due parole dal greco "Kìnesis = movimento" e "aistheikòs = che riguarda le<br />

sensazioni"). E’ stato il Col. Douglas Fairbain che per primo ha applicato al tiro da <strong>di</strong>fesa il<br />

concetto della “kinestesi” nella sua mitica scuola in quel <strong>di</strong> Shanghai.<br />

Il Col. Fairbain per primo applicò la concezione che nel tiro da <strong>di</strong>fesa dovevano essere le<br />

sensazioni a guidare il tiratore; le sensazioni interiori, soprattutto quella dell'istinto alla<br />

sopravvivenza dovevano prevalere su tutte le altre.<br />

In sostanza per primo applicò alle tecniche quei complessi meccanismi che permettevano ad<br />

alcuni tiratori <strong>di</strong> colpire bersagli, posti a <strong>di</strong>stanze <strong>di</strong>verse, senza bisogno <strong>di</strong> mirare, applicando<br />

inconsciamente la c.d. "kinestesi".<br />

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