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ENTEROPATIA DA GLUTINE<br />
SPRUE <strong>CELIACA</strong><br />
malassorbimento di nutrienti da parte di quel<br />
tratto di piccolo intestino che è danneggiato<br />
caratteristiche, anche se non specifiche, lesioni<br />
della mucosa del piccolo intestino<br />
rapido miglioramento clinico dopo la<br />
eliminazione dalla dieta di alcuni cereali<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
1
S. Gee (1888): “the coeliac affection”<br />
Condizione di severo malassorbimento a genesi<br />
sconosciuta; terapia (empirica): eliminazione dei grassi dalla<br />
dieta<br />
CELIACHIA deriva dal greco KOILIAKOS (dell’intestino)<br />
W. Dicke (1950): glutine agente scatenante della celiachia<br />
miglioramento durante il periodo bellico<br />
(dieta a base di patate)<br />
peggioramento dopo il periodo bellico<br />
(ripresa dieta con pane) A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
2
1950: biopsie intestino tenue (capsula di Crosby-Watson)<br />
Rubin e coll.:<br />
CELIACHIA NELL’INFANZIA<br />
SPRUE I<strong>DI</strong>OPATICA / NON TROPICALE DELL’ADULTO<br />
stessa patologia<br />
stesse caratteristiche istopatologiche<br />
stesse caratteristiche cliniche<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
3
Fino a pochi anni fa:<br />
condizione rara e tipica dell’infanzia<br />
Più recentemente:<br />
diagnosi in età adulta > diagnosi in età pediatrica<br />
maggiore sensibilità al problema<br />
diffusione di metodiche diagnostiche non invasive<br />
(anticorpi celiaco-correlati)<br />
sufficienti evidenze in letteratura che suffragano<br />
l’ipotesi di una “epidemia” di malattia celiaca i cui<br />
fattori scatenanti non sono ancora del tutto noti<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
4
EPIDEMIOLOGIA<br />
conoscenze profondamente cambiate negli ultimi anni<br />
Prevalenza (studi screening) – EU / USA - ITALIA:<br />
1:100 – 1:300 (popolazione generale)<br />
1:50 – 1:300 (bambini)<br />
Recente studio multicentrico in Italia:<br />
prevalenza di malattia celiaca: 1:180<br />
Colpisce entrambi i sessi ( F/M: 2,5 / 1)<br />
Età di comparsa (35 anni) ma presente in età pediatrica ed<br />
anche geriatrica (20% dei celiaci ha più di 60 anni)<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
5
Insospettata frequenza di malattia celiaca anche in Nord<br />
Africa, Medio Oriente, India (globalizzazione mercati)<br />
ITALIA = EU / USA<br />
trend diagnostico in aumento:<br />
diagnosi raddoppiate negli ultimi 7 anni<br />
FENOMENO ICEBERG:<br />
per ogni celiaco correttamente diagnosticato<br />
(parte emersa) 3-10 soggetti con celiachia<br />
subclinica e diagnosi misconosciuta<br />
(parte sommersa)<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
6
80% di celiaci non diagnosticati:<br />
scarsa qualità di vita, rischio complicanze<br />
scarsa conoscenza di una patologia che può insorgere ad<br />
ogni età (?)<br />
ITALIA: celiaci noti: 70.000<br />
numero reale valutato: 500.000<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
7
<strong>MALATTIA</strong> <strong>CELIACA</strong><br />
ENTEROPATIA DA GLUTINE<br />
Patologia infiammatoria immunomediata che consiste nella<br />
intolleranza al glutine, proteina contenuta in alcuni cereali<br />
di uso comune (frumento, orzo, segale, farro, kamut) che, in<br />
soggetti geneticamente predisposti causa un danno mucoso<br />
che, attraverso vari stadi di gravità, può condurre alla<br />
atrofia della mucosa del piccolo intestino.<br />
PATOLOGIA IMMUNOME<strong>DI</strong>ATA<br />
GLUTINE<br />
PRE<strong>DI</strong>SPOSIZIONE GENETICA<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
8
chi è geneticamente predisposto (*)<br />
diventa celiaco solo dopo<br />
l’introduzione del glutine nell’alimentazione<br />
che mette in moto risposta immunitaria abnorme<br />
cui consegue una<br />
infiammazione cronica<br />
con alterazioni morfologiche dei villi intestinali<br />
(*) ricorrenza della celiachia nel 10-15% di parenti di 1°<br />
grado di pazienti celiaci<br />
tasso di concordanza: 70% (gemelli omozigoti) 20%<br />
(eterozigoti)<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
9
GLUTINE - 1<br />
presente in numerosi alimenti di uso quotidiano (grano,<br />
pane, pasta, biscotti, dolciumi, orzo, segale); rappresenta<br />
circa l’80% delle proteine totali contenute nel grano ed è<br />
composto dai peptidi gliadina e glutenina.<br />
Il glutine è molto usato nell’industria alimentare: è una<br />
sostanza collosa e contribuisce alla elasticità ed alla<br />
consistenza del prodotto finale, permettendo anche una<br />
lievitazione e panificazione migliori.<br />
CELIACHIA REAZIONE IMPROPRIA DEI LINFOCITI<br />
T-HELPER (CD4+) CONTRO IL GLUTINE<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
10
GLUTINE – 2<br />
Responsabile della reazione immunitaria: GLIA<strong>DI</strong>NA<br />
Frazione glicoproteica alcool – solubile del glutine<br />
Le gliadine, della famiglia delle prolammine, differiscono da<br />
cereale a cereale, ma sono tutte generalmente tetrapeptidi<br />
con varie subunità;<br />
La subunità “alfa” è la più tossica, (A-gliadina), e contiene gli<br />
epitopi più attivi per il sistema immunitario; vari peptidi<br />
tossici ricchi in glutammina e prolina<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
11
INTESTINO TENUE: MUCOSA NORMALE<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
12
INTESTINO TENUE<br />
Cellule (enterociti) con piccoli prolungamenti, microvilli, che<br />
hanno elevato potere assorbente ed aumentano la<br />
superficie di assorbimento<br />
Mucosa intestinale ripiegata con sporgenze a forma di dito<br />
“villi” che aumentano la superficie di assorbimento<br />
Villi attraversati da capillari sanguigni e da un capillare<br />
linfatico<br />
Alla base dei villi strutture ghiandolari (cripte di Lieberkuhn)<br />
che secernono grandi quantità di enzimi digestivi<br />
Nello spessore della mucosa noduli linfatici (placche Peyer)<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
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INTESTINO TENUE<br />
La mucosa riveste il lume intestinale, in cui passano le<br />
sostanze nutritive, ed è, a sua volta, rivestita dalla<br />
sottomucosa (tessuto connettivo lasso ricco di fibre<br />
elastiche, vasi sanguigni e plessi nervosi); la mucosa e la<br />
sottomucosa sono separati dalla lamina propria (tessuto<br />
connettivo a nido d’ape); intorno alla sottomucosa è<br />
presente la tonaca muscolare: fibre muscolari lisce,<br />
impegnate nella peristalsi intestinale ed immerse in un<br />
tessuto connettivale (endomisio) molto importante per la<br />
malattia celiaca.<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
14
PATOLOGIA IMMUNOME<strong>DI</strong>ATA - 1<br />
CELIACHIA REAZIONE IMPROPRIA DEI<br />
LINFOCITI T-HELPER (CD4+)<br />
CONTRO IL GLUTINE<br />
Condizioni normali: gliadina degradata dalle cellule<br />
endoteliali in piccoli frammenti peptidici non immunogeni<br />
Celiachia: alterazioni strutturali delle giunzioni strette (TJ)<br />
con loro apertura e passaggio di massive quantità di<br />
gliadina nella sottomucosa intestinale dove, in presenza di<br />
cellule immunitarie geneticamente suscettibili, si attiva<br />
risposta autoimmune.<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
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PATOLOGIA IMMUNOME<strong>DI</strong>ATA – 2<br />
Negli anni 90 non si conosceva la chiave di apertura delle TJ;<br />
oggi la chiave è la zonulina, peptide intestinale attivato, per<br />
un errore di evoluzione, dalla gliadina.<br />
Una volta che la gliadina è penetrata nella lamina propria è<br />
fagocitata da cellule immunitarie di tipo APC (Antigen<br />
Presenting Cell) che, una volta digerita, ne presentano gli<br />
epitopi ai linfociti T-helper, in associazione con gli antigeni<br />
di istocompatibilità HLA-DQ2 o HLA-DQ8, tipicamente<br />
presenti nel celiaco ma non nella persona normale.<br />
I linfociti sensibili riconoscono gli epitopi della gliadina e<br />
scatenano reazione cellulo-mediata con secrezione massiva<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
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PATOLOGIA IMMUNOME<strong>DI</strong>ATA – 3<br />
di citochine e richiamo di cellule del sistema immunitario<br />
responsabili della reazione contro la gliadina: neutrofili,<br />
linfociti B, macrofagi, linfociti T-citotossici, che nel celiaco<br />
non producono anticorpi per eliminare la gliadina.<br />
Quello che si verifica è l’attivazione di linfociti T killer che,<br />
producendo citochine, innescano la risposta immune.<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
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PATOLOGIA IMMUNOME<strong>DI</strong>ATA – 4<br />
TRANSGLUTAMINASI TISSUTALE (tTG): AUTOANTIGENE<br />
DELLA CELIACHIA<br />
Proteina appartenente a famiglia di enzimi citoplasmatici<br />
che catalizzano il cross-linking delle proteine<br />
Presente a livello della lamina propria e dell’epitelio<br />
dell’intestino tenue, ma con distribuzione ubiquitaria<br />
La tTG viene liberata durante il danno tissutale (espressione<br />
aumentata in corso di apoptosi)<br />
Cross-linking della tTG con i peptidi di gliadina con<br />
conseguente deamidazione e stimolazione dei linfociti T<br />
intestinali specifici per la gliadina<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
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PRE<strong>DI</strong>SPOSIZIONE GENETICA – EVIDENZE<br />
rischio di ricorrenza nei fratelli: 14%<br />
rischio di concordanza – gemelli omozigoti: 70-80%<br />
rischio di concordanza – gemelli eterozigoti: 15 - 20%<br />
Importante associazione tra celiachia e i geni del complesso<br />
HLA-II che codificano per gli eterodimeri<br />
HLA - DQ2: presenti nel 90% dei celiaci<br />
HLA – DQ8: presenti nella maggior parte dei DQ2 negativi<br />
molecole HLA responsabili della presentazione dei peptidi<br />
della gliadina alle cellule T della mucosa intestinale<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
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PRE<strong>DI</strong>SPOSIZIONE GENETICA – EVIDENZE<br />
Esiste un 25-30% della popolazione che, pur possedendo<br />
questi geni di predisposizione, non svilupperà mai la<br />
malattia: altri geni non HLA (?)<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
20
LESIONI ISTOLOGICHE<br />
BIOPSIA INTESTINALE GOLD STANDARD PER <strong><strong>DI</strong>AGNOSI</strong><br />
LIVELLO ATROFIA VILLI<br />
ELEMENTI ENTITA’ INFILTRATO LINFOCITARIO<br />
IMPORTANTI INTRAEPITELIALE<br />
PRESENZA IPERPLASIA CRIPTE<br />
GHIANDOLARI<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
21
LESIONI ISTOLOGICHE<br />
In passato: lesione della celiachia: scomparsa villi<br />
Oggi: Oggi variabilità espressione clinica della malattia<br />
variabilità espressione danno intestinale<br />
variabilità della intensità del danno morfologico:<br />
aumento linfociti in mucosa normale<br />
(celiachia latente – potenziale)<br />
atrofia totale della mucosa<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
22
SCHEMA ELABORATO DA MARSH<br />
immunogeno ambientale (cibo, microbi, parassiti)<br />
altri fattori ambientali – dose<br />
risposta ospite<br />
risposta anormale<br />
danno intestinale<br />
lieve moderato<br />
risposta normale moderato severo<br />
nessun danno silenzio malassorbi-<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
clinico mento<br />
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MUCOSA INTESTINALE NORMALE<br />
VILLI:<br />
aspetto digitiforme con rapporto altezza villi/cripte sempre<br />
a favore del villo (3/1)<br />
ENTEROCITI:<br />
altezza normale: 29-34 micron<br />
INFILTRATO LINFOCITARIO INTRAEPITELIALE:<br />
normale il rapporto di 25 linfociti per 100 cellule epiteliali<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
24
MUCOSA INTESTINALE NORMALE<br />
CRIPTE GHIANDOLARI:<br />
cripte: compito di svolgere funzione rigenerativa per cui è<br />
possibile riscontrare mitosi: range normale: 1 mitosi per<br />
cripta<br />
LAMINA PROPRIA:<br />
riscontro normale di plasmacellule, eosinofili, istiociti, mastcells,<br />
linfociti; neutrofili generalmente assenti<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
25
MUCOSA INTESTINALE PATOLOGICA – CLASS. MARSH<br />
LESIONE TIPO I - INFILTRATIVA:<br />
villi normali<br />
incremento linfociti intraepiteliali (> 25/100 c.e.)<br />
LESIONE TIPO II - IPERPLASTICA:<br />
villi normali<br />
incremento linfociti intraepiteliali (>25/100 c.e.)<br />
iperplasia elementi ghiandolari (riduzione attività mucipara<br />
e incremento numerico mitosi)<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
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MUCOSA INTESTINALE PATOLOGICA – CLASS. MARSH<br />
LESIONE TIPO IIII - <strong>DI</strong>STRUTTIVA:<br />
atrofia villi grado variabile<br />
iperplasia cripte ghiandolari<br />
enterociti di superficie di altezza ridotta, con brush-border<br />
irregolare e talora vacuoli citoplasmatici<br />
incremento numero linfociti intraepiteliali<br />
PUNTO DEBOLE CLASSIFICAZIONE <strong>DI</strong> MARSH<br />
i casi con atrofia (lieve severa/totale) vengono<br />
raggruppati in una unica categoria: lesione tipo III<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
27
CLASSIFICAZIONE <strong>DI</strong> MARSH: LESIONE TIPO 1 - INFILTRATIVA<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
28
CLASSIFICAZIONE <strong>DI</strong> MARSH: LESIONE TIPO III - <strong>DI</strong>STRUTTIVA<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
29
MUCOSA INTESTINALE PATOLOGICA – CLASS. OBERHUBER<br />
LESIONE TIPO IIII - <strong>DI</strong>STRUTTIVA:<br />
3 a:<br />
atrofia lieve dei villi ed incremento linfociti intraepiteliali<br />
3 b:<br />
atrofia moderata dei villi ed incremento linfociti<br />
3 c:<br />
Atrofia totale dei villi ed incremento patologico dei linfociti<br />
incremento numero linfociti intraepiteliali<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
30
MUCOSA INTESTINALE PATOLOGICA<br />
CLASSIFICAZIONE CORAZZA – VILLANACCI<br />
oNON ATROFICA – GRADO A<br />
Incremento patologico linfociti intraepiteliali<br />
oATROFICA – GRADO B<br />
b1<br />
rapporto villo/cripta:
MUCOSA INTESTINALE PATOLOGICA<br />
MARSH CORAZZA<br />
OBERHUBER VILLANACCI<br />
tipo 1<br />
tipo 2 grado a<br />
tipo 3a<br />
tipo 3b grado b1<br />
tipo 3c grado b2<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
32
ALTERAZIONI DELLA MUCOSA INTESTINALE SUGGESTIVE<br />
PER <strong>MALATTIA</strong> <strong>CELIACA</strong><br />
interessamento piccolo intestino prossimale (con gravità<br />
decrescente distalmente)<br />
distribuzione focale (alcuni casi)<br />
lesioni architetturali della mucosa:<br />
atrofia villi<br />
iperplasia cripte<br />
ispessimento membrana basale<br />
riduzione globet cells<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
33
ALTERAZIONI DELLA MUCOSA INTESTINALE SUGGESTIVE<br />
PER <strong>MALATTIA</strong> <strong>CELIACA</strong><br />
infiammazione della mucosa:<br />
linfociti intraepiteliali ><br />
linfociti e plamacellule lamina propria ><br />
alterazione enterociti:<br />
morfologia cuboidale<br />
perdita orientamento basale dei nuclei<br />
vacuoli citoplasmatici<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
34
TIPIZZAZIONE IMMUNOISTOCHIMICA<br />
Uno dei punti fondamentali per diagnosi di celiachia è la<br />
conta dei linfociti (linfociti T); ciò è più importante oggi per<br />
l’incremento di lesioni 1-2 (Marsh) o grado A (Corazza-<br />
Villanacci)<br />
CD3 monoclonale: più precisa visualizzazione dei linfociti<br />
CD8 monoclonale: specie in anziani “refrattari/non<br />
responders” alla dieta, considerati forme prelinfomatose<br />
Recettore gamma-delta dei linfociti T:<br />
espressione normale: 2-3% dei linfociti T<br />
espressione celiaci: 20-30% (importante casi iniziali)<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
35
CD3 della 3B<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
36
CLINICA<br />
La malattia celiaca può insorgere:<br />
entro i primi due anni di vita (6 – 24 mesi), dopo un breve<br />
intervallo dalla introduzione del glutine nella dieta<br />
durante tutto l’arco della vita<br />
E può manifestarsi con:<br />
quadro clinico tipico del malassorbimento<br />
quadro subclinico: sintomi o segni vaghi e sfumati<br />
manifestazioni a carico di altri organi o apparati (cute,<br />
sistema osteoarticolare, ematopoietico, nervoso, psichico,<br />
riproduttivo)<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
37
CLINICA IN ETA’ PE<strong>DI</strong>ATRICA<br />
Frequentemente presentazione nella forma classica:<br />
osintomi gastrointestinali (diarrea, dolori addominali<br />
recidivanti, vomito, distensione addominale)<br />
Con le seguenti possibili associazioni:<br />
oinappetenza<br />
oastenia muscolare<br />
operdita di peso<br />
oritardo della crescita e dello sviluppo puberale<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
38
CLINICA IN ETA’ PE<strong>DI</strong>ATRICA<br />
In questa fascia di età è frequente l’associazione con:<br />
odiabete mellito tipo 1<br />
odeficit di IgA<br />
oalcune alterazioni cromosomiche:<br />
sindrome di Down<br />
sindrome di Turner<br />
sindrome di Williams<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
39
CLINICA: SINDROME PIU’ CHE <strong>MALATTIA</strong><br />
SINTOMATOLOGIA<br />
CLASSICA<br />
LATENTE<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
POTENZIALE<br />
SINTOMI<br />
ATIPICI<br />
ED<br />
EXTRAINSTESTINALI<br />
SILENTE<br />
40
CLINICA - CLASSIFICAZIONE<br />
In merito alla espressione clinica della malattia celiaca<br />
possono essere individuate alcune forme in relazione alla<br />
clinica, alla positività sierologica anticorpale, alla presenza<br />
di fattori di rischio<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
41
CLINICA: FORMA CLASSICA<br />
Fasce di età più giovane – Spesso dopo lo svezzamento<br />
Sintomatologia tipica :<br />
diarrea cronica, anoressia, distensione addominale,<br />
ipotrofia muscolare, arresto crescita o calo ponderale; feci<br />
chiare, cremose, abbondanti, fortemente maleodoranti per<br />
il malassorbimento lipidico; edemi<br />
laboratorio: anemia sideropenica, ipoalbuminemia,<br />
ipocalcemia, deficit di vitamine,<br />
Alterazioni istologiche tipiche<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
42
CLINICA: FORMA ATIPICA<br />
Forma più frequente<br />
Sintomatologia intestinale aspecifica o assente<br />
Manifestazioni extraintestinali isolate:<br />
ritardo puberale, bassa statura, osteopenia,<br />
osteoporosi, poliabortività, infertilità, disordini<br />
autoimmuni<br />
Alterazioni istologiche tipiche<br />
Sierologia positiva<br />
Data la paucisintomaticità spesso non corretta diagnosi<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
43
CLINICA: FORMA SILENTE<br />
Sierologia positiva<br />
Istologia positiva<br />
Assenza di sintomatologia<br />
Soggetti geneticamente predisposti, sottoposti a<br />
screening per celiachia (familiari di celiaci, portatori di<br />
patologie associate)<br />
Diagnosi istologica (biopsie duodenali) in corso di<br />
endoscopia effettuata per altre indicazioni<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
44
CLINICA: FORMA SILENTE<br />
Comuni manifestazioni cliniche.<br />
carenza di ferro<br />
disturbi del comportamento (depressione/irritabilità)<br />
ridotta performance scolastica<br />
facile affaticabilità<br />
Regressione con la dieta priva di glutine<br />
Evidenze recenti:<br />
I soggetti con celiachia silente sono a rischio di sviluppare le<br />
stesse complicanze dei pazienti con forma classica<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
45
CLINICA: LATENTE<br />
Inquadramento nosografico non chiaro in letteratura,<br />
per cui diverse ipotesi:<br />
1.Sierologia positiva ed istologia negativa<br />
2.Forma diagnosticabile a posteriori, cioè dopo la completa<br />
espressione della malattia<br />
3.Soggetti con precedente diagnosi di celiachia, buona<br />
risposta alla dieta priva di glutine, conservazione di istologia<br />
negativa dopo la reintroduzione del glutine<br />
CLINICA: POTENZIALE<br />
Predisposizione genetica<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
46
CLINICA: REFRATTARIA (RCD)<br />
Complicanza presente dal 2% al 5% dei celiaci; più<br />
frequente<br />
se diagnosi dopo i 50 anni<br />
Persistenza di atrofia della mucosa dopo almeno 15 mesi di<br />
dieta aglutinata stretta con negativizzazione dei markers<br />
anticorpali: ema ttg)<br />
RCD 1: normale espressione antigene T cellulare (CD3 CD8)<br />
RCD 2: aberrante produzione monoclonale di CD3 CD8<br />
(elevato rischio di digiunoileite ulcerativa e linfoma)<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
47
MANIFESTAZIONI CLINICHE DELLA CELIACHIA<br />
orale<br />
femminile<br />
ORGANO<br />
BERSAGLIO<br />
INTESTINO fegato TENUE<br />
tiroide<br />
articolazioni/muscoli<br />
Sistema nervoso<br />
pancreas<br />
cute e cavità<br />
osso<br />
sistema emopoietico<br />
osso<br />
cuore<br />
sistema riproduttivo maschile e<br />
occhi e ghiandole salivari<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
48
MANIFESTAZIONI CLINICHE DELLA CELIACHIA<br />
SINTOMI GENERALI<br />
astenia, perdita di peso, malessere<br />
SINTOMI GASTROINTESTINALI<br />
diarrea, vomito, nausea, dolori addominali,<br />
meteorismo, stipsi, anoressia<br />
SINTOMI METABOLICI<br />
anemia sideropenica, emorragie, edemi, crampi,<br />
tetania, ipoplasia dello smalto dentario<br />
SINTOMI NEUROPSICHIATRICI<br />
depressione, ansia, parestesie<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
49
MANIFESTAZIONI CLINICHE DELLA CELIACHIA<br />
SINTOMI MUSCOLO SCHELETRICI<br />
osteoporosi, dolori ossei, fratture, miopatia<br />
SINTOMI RIPRODUTTIVI<br />
alterazioni mestruali, aborti ricorrenti, parti<br />
prematuri, oligospermia<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
50
SINTOMI GASTROINTESTINALI<br />
Presentazione celiachia in adulto con sintomatologia di tipo<br />
gastrointestinale: < 5% dei casi.<br />
I sintomi gastrointestinali sono presenti solo nella<br />
forma classica<br />
della quale si può distinguere:<br />
Malattia conclamata<br />
Grave sindrome da malassorbimento (diarrea, steatorrea,<br />
meteorismo, calo ponderale)<br />
Malattia paucisintomatica<br />
Lieve sintomatologia (meteorismo, alterazioni dell’alvo)<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
51
SINTOMI GASTROINTESTINALI<br />
Malattia monosintomatica<br />
Soltanto due sintomi: diarrea, ipertransaminasemia<br />
STIPSI OSTINATA:<br />
PRESENTAZIONE CLINICA EMERGENTE<br />
In aumento il numero di celiaci che alla diagnosi presenta<br />
stipsi ostinata (>30%) con episodi di subocclusione<br />
Cause non definite: disordine della motilità?<br />
mediato da<br />
disordine immunologico<br />
anticorpi diretti contro il sistema<br />
nervoso enterico? 52<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico
SINTOMI GASTROINTESTINALI<br />
ISS: 3182 casi di celiachia:<br />
Diarrea: 49%<br />
Stipsi: 16%<br />
Dolore addominale: 15%<br />
Dispepsia: 8%<br />
vomito: 6%<br />
Alvo alterno: 15%<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
53
AFFEZIONI GASTROENTEROLOGICHE<br />
ASSOCIATE ALLA CELIACHIA<br />
SINDROME DELL’INTESTINO IRRITABILE<br />
Quadro clinico sovrapponibile a quello della celiachia<br />
paucisintomatica; verosimile che molti casi di ibs possano<br />
sottendere una celiachia misconosciuta<br />
Dati di letteratura:<br />
prevalenza celiachia in ibs: 5%<br />
prevalenza celiachia in popolazione controllo: 0,6%<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
54
AFFEZIONI GASTROENTEROLOGICHE<br />
ASSOCIATE ALLA CELIACHIA<br />
REFLUSSO GASTROESOFAGEO<br />
pazienti celiaci presentano disturbi della motilità (ridotta<br />
pressione les)<br />
prevalenza di esofagite: celiaci > non celiaci<br />
STOMATITE AFTOSA<br />
Frequente segno di presentazione clinica della malattia:<br />
4% dei pazienti celiaci<br />
15-20% celiaci non trattati<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
55
AFFEZIONI GASTROENTEROLOGICHE<br />
ASSOCIATE ALLA CELIACHIA alt > ast > senza causa<br />
IPERTRANSAMINASEMIA screening celiachia<br />
se da causa ignota: possibile segno di celiachia silente(10%)<br />
danno epatico, lesioni minime (infiammazione periportale,<br />
infiltrazione di grasso) è glutine-dipendente (miglioramento<br />
ipertransaminasemia e lesioni epatiche dopo dieta)<br />
Interpretazione non chiara: probabile passaggio antigeni<br />
alimentari attraverso barriera intestinale/sistema portale e<br />
citonecrosi epatica<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
56
AFFEZIONI GASTROENTEROLOGICHE<br />
ASSOCIATE ALLA CELIACHIA<br />
IPERTRANSAMINASEMIA<br />
EPATITE CRONICA AUTOIIMMUNE<br />
CIRROSI BILIARE PRIMITIVA<br />
COLANGITE SCLEROSANTE<br />
CALCOLOSI E <strong>DI</strong>SCINESIE DELLA COLECISTI<br />
GASTRITE CRONICA AUTOIMMUNE<br />
IBD: MORBO <strong>DI</strong> CROHN – COLITE ULCEROSA<br />
PANCREATITI ACUTE E CRONICHE<br />
DEFICIT IGA<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
57
MANIFESTAZIONI NON GASTROINTESTINALI<br />
circa 60% dei casi: esordio malattia celiaca caratterizzato da<br />
manifestazioni extraintestinali (con assenti o scarsi sintomi<br />
gastrointestinali)<br />
Due gruppi:<br />
secondarie alla malattia non trattata<br />
associate alla malattia<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
58
MANIFESTAZIONI NON GASTROINTESTINALI<br />
Secondarie alla malattia non trattata:<br />
bassa statura difetti smalto dentario<br />
alterazione del peso ritardo puberale<br />
anemia sideropenica alterazione fertilità<br />
osteoporosi miocarditi<br />
artriti epatiti<br />
neoplasie<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
59
MANIFESTAZIONI NON GASTROINTESTINALI<br />
Associate alla malattia non trattata:<br />
malattie autoimmuni<br />
malattie dermatologiche<br />
disturbi neurologici<br />
disturbi psicologici<br />
sindromi genetiche<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
60
MANIFESTAZIONI NON GASTROINTESTINALI<br />
ARRESTO DELLA CRESCITA - PER<strong>DI</strong>TA <strong>DI</strong> PESO<br />
Perdita di peso: in passato quadro clinico caratteristico<br />
Sovrappeso non esclude celiachia: 30% celiaci in sovrappeso<br />
ALTERAZIONI EMATOLOGICHE<br />
Carenza di ferro (con o senza anemia): manifestazione<br />
molto frequente; in particolare in coloro che non<br />
rispondono alla supplementazione orale di ferro<br />
50% celiaci adulti: anemia >70% pazienti: Fe <<br />
20% casi: anemia unico sintomo 6-14% pazienti anemici<br />
è celiaco<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
61
MANIFESTAZIONI NON GASTROINTESTINALI<br />
ALTERAZIONI EMATOLOGICHE<br />
Possibile anche anemia da mancato assorbimento acido<br />
folico e, meno frequentemente, da carenza di B12<br />
Iposplenismo<br />
Anemia emolitica autoimmune<br />
Piastrinopenia autoimmune<br />
Leucopenia<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
62
MANIFESTAZIONI NON GASTROINTESTINALI<br />
OSTEOPOROSI – OSTEOPENIA<br />
70% celiaci sintomatici / asintomatici<br />
Parziale regressione dopo dieta (necessita di terapia)<br />
Rischio di fratture significativo nella celiachia sintomatica<br />
Uomini/donne in età fertile con osteopenia / osteoporosi<br />
devono essere sottoposti alla ricerca della malattia celiaca<br />
<strong>DI</strong>FETTI DELLO SMALTO DENTALE<br />
presente nel 26% dei celiaci adulti contro il 9% dei controlli<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
63
MANIFESTAZIONI NON GASTROINTESTINALI<br />
ALTERAZIONE SFERA GINECOLOGICA<br />
menarca tardivo (4-5 anni in meno di vita fertile)<br />
menopausa precoce<br />
abortività ridotta fertilità<br />
neonati sottopeso<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
64
MANIFESTAZIONI NON GASTROINTESTINALI<br />
PATOLOGIE AUTOIMMUNI<br />
30% celiaci ha patologia autoimmune<br />
rischio di svilupparla in parenti di 1° grado: 6 volte maggiore<br />
rispetto alla popolazione generale<br />
netto incremento della prevalenza malattie autoimmuni in<br />
relazione all’età della diagnosi di celiachia (35% in soggetti<br />
con età > 20 anni al momento della diagnosi)<br />
significato della celiachia nella induzione della patologia<br />
autoimmune (??)<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
65
MANIFESTAZIONI NON GASTROINTESTINALI<br />
PATOLOGIE AUTOIMMUNI<br />
Diabete mellito tipo 1 (3-8% sono celiaci)<br />
Tiroidite autoimmune – Ipotiroidismo (8% sono celiaci)<br />
Sindrome di Sjogren (15% sono celiaci)<br />
Deficit selettivo di IgA (rischio 10 volte superiore)<br />
Morbo di Addison<br />
Alopecia areata<br />
IBD<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
66
MANIFESTAZIONI NON GASTROINTESTINALI<br />
PATOLOGIE CROMOSOMICHE<br />
Sindrome di Down<br />
Sindrome di Turner<br />
PATOLOGIE I<strong>DI</strong>OPATICHE<br />
Cardiomiopatia dilatativa<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
67
MANIFESTAZIONI NON GASTROINTESTINALI<br />
PATOLOGIE NEUROLOGICHE<br />
Atassia cerebellare (2-17%)<br />
Neuropatie periferiche (49%)<br />
Epilessia (calcificazioni occipitali bilaterali) (3,5 – 5,5%)<br />
Cefalea – Emicrania (4,4%) (più frequente nel bambino<br />
celiaco e risponde bene alla dieta)<br />
Disturbi psicologici (depressione) (1/3 pazienti non trattati)<br />
Complessivamente 8-10% dei pazienti celiaci presenta<br />
problema neurologico manifesto o subclinico<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
68
MANIFESTAZIONI NON GASTROINTESTINALI<br />
PATOLOGIE DERMATOLOGICHE (AUTOIMMUNE)<br />
Dermatite erpetiforme di During:<br />
celiachia della cute sensibile alla dieta<br />
papule e vescicole pruriginose sul cuoio capelluto, sul fondo<br />
schiena, sulla superficie estensoria degli arti<br />
sensibile alla dieta - compare in età adulta (M:F = 1,4:1)<br />
presente nel 20% di celiachia clinicamente evidente<br />
presente nell’80% di celiachia con istologia + endoscopia +<br />
10-15% familiari 1° grado hanno celiachia e dermatite<br />
erpetiforme<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
69
QUANDO PENSARE A CELIACHIA IN ETA’ ADULTA?<br />
Anemia carenziale resistente a trattamento e non<br />
altrimenti spiegabile<br />
Disturbi gastrointestinali: alvo irregolare, meteorismo,<br />
dolori addominali<br />
Bassa statura / scarso accrescimento<br />
Problemi di infertilità / aborti spontanei<br />
Disturbi neurologici non ben definiti (atassia, neuropatie<br />
periferiche)<br />
Parenti di 1° grado di pazienti celiaci<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
70
QUANDO PENSARE A CELIACHIA IN ETA’ ADULTA?<br />
Soggetti Down<br />
Osteoporosi precoce e severa<br />
Ipertransaminasemia sine causa<br />
Aftosi orale recidivante<br />
Dermatite erpetiforme<br />
Alopecia areata<br />
Patologia autoimmune (les, tiroiditi croniche, artrite<br />
reumatoide, m. di Sjogren, diabete tipo 1)<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
71
CONSEGUENZE – COMPLICANZE DELLA CELIACHIA<br />
Celiachia refrattaria<br />
persistenza di lesioni istologiche con sierologia negativa in<br />
soggetti che seguono la dieta<br />
spesso sottindende uno scarso rispetto della dieta<br />
Digiunoileite ulcerativa<br />
Patologie autoimmuni<br />
Osteopatie<br />
Disordini della sfera riproduttiva<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
72
CONSEGUENZE – COMPLICANZE DELLA CELIACHIA<br />
Neoplasie gastrointestinali<br />
Linfomi non H (72%)<br />
Adenocarcinoma intestino tenue (14,6%)<br />
Carcinoma a cellule squamose dell’esofago (6,1%)<br />
Altri (7,3%)<br />
rischio relativo aumenta con l’età (specie se età > 20 anni)<br />
rischio rimane invariato nei primi anni della dieta, si<br />
normalizza dopo 5-10 anni di dieta uguagliando quello della<br />
popolazione generale<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
73
CONSEGUENZE – COMPLICANZE DELLA CELIACHIA<br />
Neoplasie gastrointestinali<br />
Le neoplasie non sembrano aumentare nella malattia<br />
silente<br />
Recentemente è stato messo in discussione l’aumentato<br />
rischio di malattie neoplastiche nel celiaco (problema<br />
ancora da chiarire)<br />
Di fatto:<br />
tasso di mortalità celiaco: soggetto normale: 2:1<br />
Dopo dieta: tasso mortalità celiaco: soggetto normale. 1:1<br />
(non riportati casi di linfoma)<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
74
<strong><strong>DI</strong>AGNOSI</strong> <strong>DI</strong> <strong>MALATTIA</strong> <strong>CELIACA</strong><br />
METOLOGIA<br />
NON<br />
INVASIVA<br />
SIEROLOGIA<br />
ANTICORPALE<br />
GOLD STANDARD<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
METOLOGIA<br />
INVASIVA<br />
ISTOLOGIA<br />
INTESTINO<br />
(ENDOSCOPIA)<br />
75
<strong><strong>DI</strong>AGNOSI</strong> <strong>DI</strong> <strong>MALATTIA</strong> <strong>CELIACA</strong> – ISTOLOGIA<br />
capsula di Crosby: in passato<br />
endoscopia: oggi<br />
Markers endoscopici di danno della mucosa intestinale:<br />
Mucosa nodulare/micronodulare<br />
(bulbo/duodeno discend.)<br />
Scalloping delle pliche (dentellature margine libero)<br />
Mucosa a mosaico (bulbo/duodeno discendente)<br />
Riduzione delle pliche<br />
Mucosa piatta<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
76
<strong><strong>DI</strong>AGNOSI</strong> <strong>DI</strong> <strong>MALATTIA</strong> <strong>CELIACA</strong> – SIEROLOGIA<br />
AGA (anticorpi antigliadina IgA – IgG)<br />
EMA (anticorpi antiendomisio IgA) *<br />
tTG (anticorpi anti transglutaminasi tissutali IgA) **<br />
* endomisio: strato di tessuto connettivo che riveste le<br />
singole fibre muscolari<br />
** transglutaminasi: enzima ubiquitario calcio-dipendente<br />
che presiede alla deaminazione dei peptidi del glutine ed<br />
alla formazione dei legami crociati fra residui della<br />
glutamina con quelli della lisina di altre proteine<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
77
<strong><strong>DI</strong>AGNOSI</strong> <strong>DI</strong> <strong>MALATTIA</strong> <strong>CELIACA</strong> – SIEROLOGIA – AGA<br />
AGA IgA sensibilità specificità<br />
Bambini 52 – 100% 92 – 97%<br />
Adulti 65 – 100% 71 – 97%<br />
AGA IgG sensibilità simile ad AGA IgA<br />
specificità attorno al 50%<br />
(falsa positività in esofagiti, ibd, fibrosi<br />
cistica)<br />
Dopo l’avvento nuovi test: loro utilizzo consigliato<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
solo < 2 aa<br />
78
<strong><strong>DI</strong>AGNOSI</strong> <strong>DI</strong> <strong>MALATTIA</strong> <strong>CELIACA</strong> – SIEROLOGIA – EMA<br />
EMA sensibilità specificità<br />
88 – 100% 91 – 100%<br />
Decritti nel 1984, sono diretti contro lo strato di connettivo<br />
che si interpone tra le fibre muscolari lisce<br />
Note:<br />
metodica immunofluorescenza (operatore dipendente)<br />
sono atc IgA (non significativi se deficit di IgA)<br />
eseguiti come test di conferma se tTG +<br />
meno sensibile > 2 aa<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
79
<strong><strong>DI</strong>AGNOSI</strong> <strong>DI</strong> <strong>MALATTIA</strong> <strong>CELIACA</strong> – SIEROLOGIA – tTG<br />
tTG (ant. Antitransglutaminasi umana IgA – IgG)<br />
Nel 1997 Dieterich scopre che la transglutaminasi tissutale è<br />
l’epitopo più importante verso cui sono diretti gli EMA<br />
migliore ausilio diagnostico per la diagnosi sierologica di:<br />
e per:<br />
soggetti sintomatici<br />
soggetti a rischio<br />
screening di popolazione<br />
sorveglianza di aderenza alla dieta<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
80
<strong><strong>DI</strong>AGNOSI</strong> <strong>DI</strong> <strong>MALATTIA</strong> <strong>CELIACA</strong> – SIEROLOGIA – tTG<br />
tTG - IgA (ant. Antitransglutaminasi umana IgA – IgG)<br />
o alta sensibilità (pari agli EMA)<br />
o specificità lievemente inferiore (2-5% di falsi positivi in<br />
caso di infezioni intestinali, specie giardiasi, ibd, patologia<br />
autoimmune, malattie epatiche)<br />
o metodica elisa<br />
o costo contenuto<br />
tTG – IgG<br />
meno specifici di tTG – IgA<br />
si eseguono solo in deficiti di IgA<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
81
<strong><strong>DI</strong>AGNOSI</strong> <strong>DI</strong> <strong>MALATTIA</strong> <strong>CELIACA</strong> – SIEROLOGIA<br />
Sensibilità tests sierologici per tipo di malattia celiaca<br />
M.C.<br />
TIPICA<br />
M.C.<br />
ATIPICA<br />
M.C.<br />
SCREENING<br />
AGA IgA 98% 62% 30%<br />
EMA 96% 99% 99%<br />
Anti – tTG 96% 99% 99%<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
82
<strong><strong>DI</strong>AGNOSI</strong> <strong>DI</strong> <strong>MALATTIA</strong> <strong>CELIACA</strong> – SIEROLOGIA<br />
Sensibilità tests sierologici<br />
sensibilità specificità utilità<br />
AGA IgA 75-90% 82-95% non usati in adulti<br />
AGA IgG 69-85% 73-09% deficit sel. IgA<br />
EMA IgA 90-98% circa 100% costoso<br />
“gold standard”<br />
operatore dipend.<br />
sostituz. ema<br />
tTG IgA 96-98% 96-99% basso costo<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
facile esecuzione<br />
83
<strong><strong>DI</strong>AGNOSI</strong> <strong>DI</strong> <strong>MALATTIA</strong> <strong>CELIACA</strong> – SIEROLOGIA<br />
Valore diagnostico di markers anticorpali correlati a mc<br />
sens. Specif. v.pred. + v.pred. –<br />
tTG – Iga 98% 90% 91% 98%<br />
EMA – IgA 95% 100% 100% 95%<br />
AGA – IgA 82% 78% 79% 81% (*)<br />
Anti tTG: test di 1° livello (più sensibile e più riproducibile)<br />
Ema: test di conferma (più specifico)<br />
Aga: utili < 2 aa (primo anticorpo a comparire)<br />
Ricerca markers IgG indicata solo nei casi con deficit di IgA<br />
(*) test obsoleto<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
84
<strong><strong>DI</strong>AGNOSI</strong> <strong>DI</strong> <strong>MALATTIA</strong> <strong>CELIACA</strong> – SIEROLOGIA<br />
Confronto tra anti-tTG ed EMA<br />
SENSIBILITA’: anti-tTG > EMA<br />
SPECIFICITA’: anti-tTG < EMA<br />
RIPRODUCIBILITA’: anti-tTG > EMA<br />
<strong>DI</strong>SPONIB. SUBSTR.: anti-tTG > EMA<br />
SEMPL. TECNICA: anti-tTG > EMA<br />
ANTI-Ttg: TEST <strong>DI</strong> PRIMA SCELTA<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
85
MARCATORI SIEROLOGICI NEL FOLLOW UP DELLA<br />
<strong>MALATTIA</strong> <strong>CELIACA</strong><br />
Anti-tTG più utili di EMA<br />
la loro scomparsa dopo dieta correla con la ricrescita dei<br />
villi così come la loro persistenza correla con mucosa ancora<br />
danneggiata<br />
AGA IgA<br />
Marcatore più utile per follow up in età < 2 aa<br />
AAA IgA (anticorpi anti actina)<br />
Importante per monitoraggio dieta (la loro scomparsa<br />
indica regressione di danno mucoso)<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
86
<strong><strong>DI</strong>AGNOSI</strong> <strong>DI</strong> <strong>MALATTIA</strong> <strong>CELIACA</strong> – SIEROLOGIA<br />
Atc antiactina – IgA<br />
Actina: maggior componente dei microfilamenti che<br />
costituiscono il citoscheletro degli enterociti<br />
Indicazioni sulla severità del danno della mucosa intestinale<br />
con specificità del 95%<br />
Positivi nel 50% dei casi di celiachia con severo danno<br />
intestinale (3b-3c) ma in meno del 10% con lesioni minime<br />
(1-3a); positivi solo nel 30% dei celiaci indipendentemente<br />
dalla gravità del danno<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
87
<strong><strong>DI</strong>AGNOSI</strong> <strong>DI</strong> <strong>MALATTIA</strong> <strong>CELIACA</strong> – SIEROLOGIA<br />
XELIAC TEST – TEST DOMICILIARE<br />
metodica immunocromatografica<br />
tempo di lettura 5 min.<br />
sensibilità 96,2% - specificità 90%<br />
non da valore numerico<br />
negativo sicuramente se deficit di Iga<br />
RISCHIO DEL FAI DA TE<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
88
<strong><strong>DI</strong>AGNOSI</strong> <strong>DI</strong> <strong>MALATTIA</strong> <strong>CELIACA</strong> – MESSAGGI<br />
Il dosaggio degli anticorpi specifici per la malattia celiaca<br />
è una fotografia del momento<br />
La negatività di oggi non esclude la positività di domani<br />
Il dosaggio degli anticorpi va ripetuto periodicamente<br />
nei soggetti a rischio e/o con sintomatologia sospetta<br />
Nessun esame, da solo, ha valore assoluto<br />
Nessuna dieta senza certezza diagnostica<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
89
<strong><strong>DI</strong>AGNOSI</strong> <strong>DI</strong> <strong>MALATTIA</strong> <strong>CELIACA</strong> – MESSAGGI<br />
Quali anticorpi per la diagnosi di celiachia:<br />
Presente:<br />
Anti-tTG come test di primo livello (elevata sensibilità e<br />
riproducibilità)<br />
EMA IgA come test di conferma (assoluta specificità) nei<br />
casi anti-tTG positivi<br />
AGA-IgA solo nella prima infanzia<br />
Anti-tTG IgG nei pazienti con deficit di IgA<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
90
<strong><strong>DI</strong>AGNOSI</strong> <strong>DI</strong> <strong>MALATTIA</strong> <strong>CELIACA</strong> – MESSAGGI<br />
Quali anticorpi per la diagnosi di celiachia:<br />
futuro:<br />
Anticorpi anti peptidi deamidati di gliadina (DGP-AGA)<br />
Da associare agli anti-tTG come test di conferma (specificità<br />
elevata) ed in grado di identificare i casi con deficit di IgA<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
91
<strong><strong>DI</strong>AGNOSI</strong> <strong>DI</strong> <strong>MALATTIA</strong> <strong>CELIACA</strong><br />
TESTS <strong>DI</strong> II° LIVELLO – GENETICA (HLA)<br />
dopo anticorpi e biopsia non diagnostici<br />
DQ2 (DQ A1 05 – DQ B1 02)<br />
DQ8 (DQ B1 0302)<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
92
ALGORITMO <strong>DI</strong>AGNOSTICO<br />
MC sospetto clinico MC sospetto clinico<br />
Dosaggio autoanticorpi dosaggio autoanticorpi<br />
+ positivi negativi<br />
Biopsia duodenale<br />
Negatività positività positività<br />
considerare follow up / altre cause<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
biopsia duodenale non affetto<br />
<strong><strong>DI</strong>AGNOSI</strong> <strong>DI</strong><br />
<strong>MALATTIA</strong><br />
<strong>CELIACA</strong><br />
93
FOLLLOW UP DELLA <strong>MALATTIA</strong> <strong>CELIACA</strong><br />
Primo controllo a 6 mesi dalla diagnosi<br />
Successivi controlli ogni 1-2 anni<br />
oVisita medica<br />
oEsami bioumorali: assorbimento, ferritina, emocromo<br />
oMarkers immunologici ed autoimmunità<br />
tTG IgA – IgG (se deficit di IgA) – tsh – anti-TPO, anti-Tg<br />
Motivazione: controllo di<br />
funzione assorbente intestinale<br />
compliance alla dieta<br />
la più frequente complicanza autoimmune (tiroidite)<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
94
FOLLLOW UP DELLA <strong>MALATTIA</strong> <strong>CELIACA</strong><br />
Esami bioumorali in casi selezionati<br />
ometaboliti, colesterolo, hdl, trigliceridi, glicemia,<br />
transaminasi<br />
oImmunologici: autoantoicorpi organo e non organo<br />
specifici<br />
Motivazione:<br />
Possibile sviluppo di complicanze autoimmuni, tanto più<br />
elevato quanto maggiore è il numero di anni trascorsi dal<br />
celiaco a dieta libera<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
95
FOLLLOW UP DELLA <strong>MALATTIA</strong> <strong>CELIACA</strong><br />
Esami bioumorali in casi selezionati<br />
Motivazione:<br />
valutazione stato metabolico (in relazione al possibile<br />
aumento ponderale favorito dalla ripresa dell’assorbimento<br />
e dalla dieta aglutinata, sbilanciata in senso iperlipidico)<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
96
FOLLOW UP DELLA <strong>MALATTIA</strong> <strong>CELIACA</strong><br />
Esami strumentali:<br />
oEgds con biopsia duodenale (timing per singolo caso)<br />
oDensitometria ossea (se patologica alla diagnosi, ogni 12-<br />
18 mesi)<br />
oEcografia addominale e tiroidea (se indicate)<br />
oClisma del tenue, enteroscopia, videocapsula, tac addome<br />
(utilità negli adulti per la definizione di complicanze<br />
neoplastiche e no)<br />
oConsulenze specialistiche (in caso di sospetto clinico di<br />
patologia associata)<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
97
TERAPIA<br />
ELIMINAZIONE DEL GLUTINE DALLA <strong>DI</strong>ETA<br />
GUARIGIONE<br />
NORMALIZZAZIONE PARAMETRI SEROLOGI<br />
NORMALIZZAZIONE QUADRO ISTOLOGICO<br />
NORMALIZZAZIONE SINTOMATOLOGIA<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
98
TERAPIA<br />
QUI C’E’ GLUTINE QUI NON C’E’ GLUTINE<br />
Farina – amido – semolino – fiocchi<br />
di grano – orzo – segale<br />
Pasta di ogni tipo – pane comune –<br />
pangrattato – pane speciale<br />
Grissini – crackers – fette biscottate –<br />
pan carre’ – focaccia – pizza –<br />
gnocchi di farina, frumento<br />
Crusca – malto – miscele di cereali –<br />
biscotti – dolci che contengono<br />
farina<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
Farina di riso – crema e amido di riso<br />
– fiocchi di riso<br />
Farina di mais – polenta – maizena –<br />
pop corn<br />
Fecola di patate<br />
Farina di miglio – farina di soia pura<br />
Tapioca senza malto – farina di<br />
tapioca – fiocchi di riso<br />
Legumi – farina di castagne<br />
99
TERAPIA<br />
Eliminare tutti i prodotti contenenti farina di frumento,<br />
orzo, segale, farro e sostituirli con speciali alimenti del<br />
commercio privi di glutine (simbolo di riconoscimento:<br />
spiga di grano sbarrata)<br />
Avena: dibattito ancora in corso sulla sua tossicità<br />
Gli alimenti sostitutivi sono costituiti da farine<br />
naturalmente prive di glutine; va posta giusta attenzione<br />
nell’alternare gli alimenti dietoterapici a quelli<br />
naturalmente privi di glutine, in modo da assicurare il giusto<br />
apporto quotidiano di carboidrati, senza incorrere in<br />
squilibri nutrizionali che, a lungo termine, potrebbero<br />
causare A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
100
TERAPIA<br />
incrementi ponderali eccessivi o alterazione dei valori<br />
ematici lipidici e glucidici (celiaci adulti).<br />
Le sostanze aggiunte (che hanno lo scopo di migliorare la<br />
lavorabilità e la palatabilità degli alimenti) sono spesso<br />
grassi di origine vegetali con valori nutrizionali differenti<br />
rispetto a quelli degli alimenti tradizionali<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
101
<strong>DI</strong>ETA SENZA GLUTINE<br />
MOLTE LUCI POCHE OMBRE<br />
Risoluzione sintomi possibile deficit di<br />
Remissione istologica minerali e vitamine<br />
Remissione sierologica problemi psicologici<br />
Prevenzione patologie sindrome metabolica<br />
autoimmuni aumento rischio vascolare<br />
Protezione da complicanze stipsi ostinata<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
102
PIRAMIDE ALIMENTARE PER IL CELIACO<br />
1 - limitare consumo di grassi (1-3 porzioni<br />
di grasso di condimento)<br />
2 - Latte, yogurt, formaggi (1-2 porzioni); pollame<br />
carne, pesce, legumi, uova (1-2 porzioni)<br />
3 - Frutta, ortaggi (3-5- porzioni)<br />
4 - Carboidrati (2-4- porzioni): riso, mais, soia, grano<br />
saraceno, pane e pasta senza glutine)<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
1<br />
2<br />
3<br />
4<br />
103
SOGLIA <strong>DI</strong> TOSSICITA’ DEL GLUTINE<br />
L’obiettivo: glutine zero è un’utopia<br />
La soglia tossica va valutata in ppm (20 ppm in Italia – 200<br />
ppm Nord Europa) o sulla base della quantità degli alimenti<br />
consumati ?<br />
Il consumo degli alimenti dietoterapici è maggiore in Italia<br />
rispetto al Nord Europa<br />
Dati recenti dimostrano che 10 mg./die di gliadina non<br />
causano danno al paziente; 50 mg./die causano danno<br />
Recente proposta federazione europea con due limiti:<br />
20 ppm (alimenti gluten free) 100 ppm (prodotti per celiaci)<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
104
TERAPIA FARMACOLOGICA<br />
Nei casi gravi da severo malassorbimento, marcata anemia,<br />
edemi discrasici (terapia parenterale con infusione di liquidi,<br />
elettroliti, albumina, ferro)<br />
Terapia dell’osteopenia ed osteoporosi<br />
Terapia con fermenti lattici (coesistenza frequente di<br />
colopatia funzionale)<br />
Vaccinazione antipneumococcica (casi con iposplenismo)<br />
Terapia steoride ed immunosoppressiva (celiachia<br />
refrattaria, digiunoileite ulcerativa, sprue collagenosica)<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
105
PREVENZIONE DELLA CELIAHIA<br />
Allattamento al seno importante<br />
Epoca e modalità di introduzione del glutine(svezzamento):<br />
-A piccole dosi al 4° mese<br />
-Al 6° mese<br />
-Verso il 9°-12° mese<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
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FUTURE OPZIONI TERAPUTICHE<br />
Diminuzione carico antigenico<br />
grani non tossici (riduzione sequenze tossiche)<br />
terapia enzimatica supplementare per digerire i<br />
peptidi di gliadina<br />
Interferenza con il passaggio del glutine attraverso la<br />
parete intestinale: antagonista della zonulina<br />
Vaccinazione terapeutica (riprogrammazione del sistema<br />
immunitario attraverso meccanismo di desensibilizzazione)<br />
Vaccinazione preventiva per bloccare meccanismi<br />
scatenanti la celiachia (vaccino anti-rotavirus)<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
107
FUTURE OPZIONI TERAPUTICHE<br />
Interferenza con la presentazione della gliadina a cellule T<br />
inibizione della transglutaminasi<br />
Interferenza con l’attivazione delle cellule T<br />
anti-citochine infiammatorie<br />
probiotici con frammenti di gliadina<br />
Immunomodulazione attraverso parassiti<br />
A.I.Nu.C.- N. Canonico<br />
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