madreterra numero 9 - settembre 2010 - Madreterranews.it
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www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong> Anno 1 Nr. 9 Settembre <strong>2010</strong><br />
MadreTerra<br />
PERIODICO DI CULTURA ED INFORMAZIONE<br />
FREE PRESS - FREE PRESS - FREE PRESS<br />
l’ed<strong>it</strong>Oriale<br />
Paolo Ventrice<br />
E’ fin<strong>it</strong>a l’estate, ricomincia la<br />
scuola ma pare che non sia cambiato<br />
nulla. Il tram-tram quotidiano<br />
è sempre lo stesso, ci si<br />
lamenta per ogni cosa e niente<br />
sembra andare per il verso giusto.<br />
Tifiamo per i nostri campioni<br />
e mentre per l’avversario siamo<br />
“una squadra fortissimi” noi<br />
pensiamo di valere “zero”.<br />
Magia del malessere (o benessere,<br />
la ver<strong>it</strong>à è che non ci basta<br />
ciò che abbiamo). Pensate che<br />
Berlusconi, il nostro Premier,<br />
è andato fino in Russia a manifestare<br />
le sue lamentele - pare<br />
che lì lo capiscano meglio -.<br />
I giochi pol<strong>it</strong>ici sono sempre<br />
in primo piano e riempiono TV<br />
e giornali. Veniamo in continuazione<br />
martellati da notizie pol<strong>it</strong>iche<br />
(se notizie si possono definire<br />
i battibecchi da vecchie<br />
comari tra “onorevoli”), mentre<br />
a noi, popolo inerme, basterebbe<br />
solo che le cose andassero<br />
meglio, che la tranquill<strong>it</strong>à<br />
accompagnasse la nostra v<strong>it</strong>a e<br />
che le prospettive per il futuro<br />
dei nostri figli siano concrete.<br />
Caro Presidente del Consiglio,<br />
caro Presidente della Regione,<br />
caro Presidente della<br />
Provincia, caro Sindaco, ognuno<br />
di voi deve combattere con<br />
i suoi fantasmi, Magistratura,<br />
Amministrazioni del passato,<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />
Palmi &Dintorni FREE PRESS - FREE PRESS<br />
OmaggiO<br />
caro s.elia ora ti<br />
aggiustiamo noi!<br />
compagni di viaggio che ti voltano<br />
le spalle ecc..., ma fa parte del<br />
vostro gioco. Non è certamente<br />
per questo che siete stati eletti.<br />
Noi vi abbiamo affidato un comp<strong>it</strong>o<br />
diverso. Pensavamo che foste<br />
le persone giuste con giusti collaboratori,<br />
in grado di cambiare e di<br />
cambiarci.<br />
Non potete deludere le nostre<br />
aspettative, adesso vogliamo risultati<br />
eclatanti, ora dovete dare il<br />
massimo, anche a costo d’impopolar<strong>it</strong>à<br />
(qualcuno in questo è maestro<br />
- BATTUTA BONARIA!).<br />
Non ci interessa che venga amministrato<br />
quello che c’è, vogliamo<br />
che venga creato quello che<br />
manca, vogliamo prospettive nuove,<br />
vogliamo migliorare, vogliamo<br />
un grande futuro!!!<br />
Due parole, infine, vanno spese<br />
per i ragazzi che riprendono la<br />
scuola. Quello è l’unico mezzo conosciuto<br />
per “diventare grandi”,<br />
non dimenticatelo. Spesso la goliardia<br />
prende il sopravvento alla<br />
vostra età, ma non perdete mai di<br />
vista il vostro futuro, che sia già<br />
scolp<strong>it</strong>o nelle vostre menti o che<br />
sia ancora nascosto tra veli che ne<br />
offuscano i contorni. Le difficoltà<br />
che emergono attorno al mondo<br />
scolastico non devono essere un<br />
alibi per nessuno, sarà difficile, ve<br />
lo garantisco, un giorno, dire ai vostri<br />
figli:<br />
“non ho potuto insegnare per<br />
colpa di...”<br />
“non ho potuto imparare per<br />
colpa di...”<br />
&<br />
FREE PRESS - F<br />
MITI E LEggENDE DI PIAZZA<br />
I° MAggIO<br />
di F. Managò pag. 7<br />
CINEMA-TEATRO CILEA<br />
di Cettina Angì<br />
pag. 12<br />
CITOLENA - M. Carnevali<br />
di Saverio Pet<strong>it</strong>to<br />
LA FATA MORgANA<br />
di Giuseppe Cipri<br />
pag. 11<br />
pag. 17<br />
®
Anno 1 Nr. 9 Settembre <strong>2010</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
attual<strong>it</strong>a’ Palmi<br />
2<br />
e’ giunta l’ora!<br />
anni di attese, pericOli scOngiurati per grazia diVina, piccOli interVenti fatti quà e la, stradine (quella del<br />
tracciolino) in perenne ripristinO, pOsti di raffinata pOesia irrangiugibili e adessO... la rinasc<strong>it</strong>a!<br />
s.elia: il “Divin pericolo”<br />
s e r i e d i f o to g r a f i e c h e r i t r a g g o n o a l c u n e p r o t e z i o n i -interventi precedenti- e massi p e r i c o l a n t i<br />
di Paolo Ventrice<br />
Il 1° luglio <strong>2010</strong> l’impresa VIA-<br />
STRADA sas di Palermo ha approvato<br />
l’aggiudicazione dell’appalto<br />
del “Progetto di consolidamento<br />
del costone Marinella”. Da quel giorno<br />
le speranze dei palmesi sulla sicurezza<br />
della strada che porta alla<br />
spiaggetta si sono concretizzate.<br />
Le viciss<strong>it</strong>udini che hanno portato<br />
alla fase finale della burocrazia di<br />
questo progetto, tra richieste, relazioni,<br />
ricerca fondi, progetti ecc...<br />
sono un dedalo, fatto di centinaia di<br />
comunicazioni tra Enti, uffici, funzionari<br />
e dirigenti di settore.<br />
Molto è stato fatto negli ultimi<br />
anni da uno staff dirigenziale che,<br />
certamente, doveva intervenire fermamente<br />
sulla velocizzazione delle<br />
opere progettate ormai da troppo<br />
tempo.<br />
L’assessore dott. Vincenzo de<br />
santis, che ha segu<strong>it</strong>o e relazionato<br />
da vicino tutte le fasi legate alla<br />
Amministrazione Gaudio, spingendo<br />
verso una veloce soluzione, ci accompagna<br />
in una passeggiata “pericolosa”<br />
in quel del Tracciolino, glorioso<br />
percorso naturalistco ed oggi<br />
prima base d’interventi sulla parete<br />
di rocce che tanto ci ha impaur<strong>it</strong>i.<br />
Le sue sono parole piene di entusiasmo<br />
legate al lavoro che i funzionari<br />
del settore da egli stesso curato<br />
(assessorato all’Urbanistica e Protezione<br />
Civile ndr.) hanno svolto.<br />
Abbiamo analizzato la tabella dei<br />
lavori che vede protagonisti gli uffici<br />
interessati, dal dicembre 2007,<br />
con l’approvazione del progetto<br />
preliminare e successive fasi fino a<br />
quella di approvazione del progetto<br />
defin<strong>it</strong>ivo e dell’importo di base<br />
(1.241.141,00 Euro). Il 2009 è l’anno<br />
delle conferenze di servizi, delle<br />
procedure in seno alla Regione<br />
Calabria per la valutazione di piani/programmi<br />
e progetto fino alla<br />
delibera del finanziamento, pari<br />
all’importo necessario, facendo riferimento<br />
al decreto N5450/2000,<br />
con i fondi provenienti dal DPR<br />
27.07.1999 -ripartizione fondi in<br />
difesa del suolo-.<br />
Ci si avvia così alla fase di assegnazione<br />
gara che viene deb<strong>it</strong>amente<br />
traslata agli uffici SUAP<br />
di Reggio Calabria, dai quali, il<br />
24 Maggio si avviene che, visti i<br />
verbali, la società VIASTRADA si<br />
aggiudica il lavoro per l’importo di<br />
965.961.54 Euro.<br />
Il risparmio è di circa 335.000<br />
Euro, “tesoretto” che l’amministrazione<br />
Gaudio ha già intenzione di richiedere<br />
alla Regione per ulteriori<br />
interventi.<br />
Ovviamente, la cronologia non è<br />
completa, siamo part<strong>it</strong>i dalla fase<br />
ultima. C’è infatti da segnalare che<br />
le prime richieste di intervento, i<br />
primi approcci con gli Enti, risalgono<br />
al 2003, e che nel marzo 2007<br />
la Regione Calabria faceva presente,<br />
con comunicazione scr<strong>it</strong>ta ed<br />
indirizzata al Sindaco del Comune<br />
di Palmi, che da una ricerca veniva<br />
fuori che giacevano, “dimenticati”,<br />
1.250.000,00 €, assegnati a<br />
lavori di difesa del suolo sul terr<strong>it</strong>orio<br />
di Palmi ed intimava la trasmissione<br />
di progettual<strong>it</strong>à in mer<strong>it</strong>o,<br />
entro il termine di 60 gg.,<br />
cosa peraltro improbabile come<br />
si evince dalla risposta dell’Arch.<br />
Gerocarni con la richiesta di<br />
“...voler accordare allo scrivente<br />
Ente ulteriori 60 gg. per procedere<br />
all’approvazione del progetto.”<br />
Insomma, lode a chi è riusc<strong>it</strong>o a<br />
dipanare questa intricata matassa<br />
ed a velocizzare gli interventi.<br />
fa s i d i l av o r o s u l c o s to n e (f o to 1 e 2) - l’a s s. de sa n t i s, i ge o m e t r i ar d u c a e ri o t to<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />
Il versante del M.te S.Elia che<br />
si affaccia sulla frazione Marinella<br />
è morfologicamente articolato<br />
in ripide ed estese scarpate,<br />
con roccia sub-affiorante<br />
o con lim<strong>it</strong>ata copertura detr<strong>it</strong>ica,<br />
pareti verticali di roccia<br />
nuda, con esposizione principale<br />
in direzione NE-SO, e brevi<br />
terrazzamenti di più modesta<br />
accliv<strong>it</strong>à...<br />
Comincia così il paragrafo<br />
2.1, sezione “Inquadramento<br />
dell’area” di una relazione, tecnico-descr<strong>it</strong>tiva,<br />
geologica e d’intervento,<br />
sul costone “Marinella”.<br />
Gli studi relazionati, fatti da<br />
esperti, hanno sottolineato sempre<br />
la pericolos<strong>it</strong>à di distacchi<br />
puntuali, ovvero lim<strong>it</strong>ati a singoli<br />
massi, e distacchi areali - che<br />
coinvolgono <strong>numero</strong>si blocchi/<br />
detr<strong>it</strong>i -, concentrati quasi sempre<br />
lungo una specie di “canalone”<br />
naturale, appunto quello che<br />
finisce sulle costruzioni, la strada<br />
e la spiaggia della Marinella.<br />
L’origine del dissesto geomorfologico<br />
è individuabile sulla fascia<br />
a monte della stradella del<br />
Tracciolino. Lì c’è la maggiore<br />
concentrazione di blocchi rocciosi<br />
con evidenti segni di possibili<br />
distacchi. Gli studi hanno<br />
fatto rilevare che anche dopo<br />
periodi di normal<strong>it</strong>à, ovvero di<br />
non distacchi, siano essi puntuali<br />
od areali, si sono verificate frane<br />
più o meno importanti.<br />
Ricordiamo uno dei più gravi<br />
distacchi degli ultimi anni, allorquando<br />
i corpi frananti che misuravano<br />
un diametro nell’ordine<br />
di 5 -6 m, si abbatterono su auto<br />
parcheggiate lungo la strada e,<br />
grazie a Dio, il risultato è stato<br />
solo di qualche fer<strong>it</strong>a, tanta paura<br />
e tantissima distruzione.<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong> 3<br />
due parOle per capire...<br />
Le relazioni tecniche e gli studi<br />
effettuati hanno convinto i<br />
progettisti ad escludere taluni tipi<br />
d’interventi, in considerazione di costi<br />
insostenibili, per cui il lavoro verrà<br />
concentrato su interventi di tipo<br />
“passivo”, con barriere deformabili<br />
(per meglio ammortizzare eventuali<br />
distacchi), alte 5 m e disposte su tre<br />
livelli, con protezioni di circa 60 m<br />
lineari, per uno sviluppo complessivo<br />
di 450 m.<br />
Queste barriere paramassi, sono<br />
fissate con supporti tecnici inser<strong>it</strong>i<br />
profondamente nel suolo che sostengono<br />
grosse reti, a maglie, sovrapposte,<br />
a loro volta, da reti con maglie<br />
più fini per bloccare eventuali detr<strong>it</strong>i<br />
minori. Alla fine dell’opera troveremo<br />
parte del costone “imbavagliato”<br />
tra reti e funi d’acciaio.<br />
Duro colpo per gli occhi! Ne converrete!<br />
Rimane il fatto, però, che<br />
da quel momento in poi, molte persone<br />
vivranno con più tranquill<strong>it</strong>à, lo<br />
spauracchio della pietra in testa po-<br />
l’ab<strong>it</strong>ato della marinella comprende<br />
circa 40 tra case rurali e civili,<br />
alcune sparse lungo le pendici e la<br />
strada, altre concentrate nel vecchio<br />
borgo marinaro. tutta l’area<br />
oltre ad essere meta di palmesi dal<br />
cuore legato alle sue selvagge bellezze,<br />
è anche luogo di vis<strong>it</strong>a di turisti,<br />
specie quelli che cercano relax<br />
tra la natura e non amano gli<br />
affolati luoghi ad uso e consumo<br />
mondano.<br />
la marinella rimane il sogno più<br />
amb<strong>it</strong>o ed il problema delle frane<br />
ha certamente raffreddato molti<br />
animi che avrebbero voluto più<br />
“v<strong>it</strong>a” attorno ai tre piccoli scogli.<br />
purtroppo, il disastro geologico,<br />
un<strong>it</strong>o al disastro di “abbandono” di<br />
parecchie strutture ab<strong>it</strong>ative, oggi<br />
per fortuna molte di queste sono<br />
sottoposte a ristrutturazione, con<br />
una evidente presa di coscienza da<br />
parte dei proprietari, e di false rinasc<strong>it</strong>e<br />
guidate dalla volontà di pochi<br />
ard<strong>it</strong>i che hanno deciso di investire,<br />
seppur per solo i periodi<br />
estivi, in quel magico luogo.<br />
... proviamo a chiudere gli occhi<br />
e ad immaginare: Un grande parcheggio<br />
nei dintorni dell’anf<strong>it</strong>eatro,<br />
dove poter lasciare la modern<strong>it</strong>à per<br />
entrare, a piedi, in un affascinante<br />
trà essere solo un ricordo ed il Tracciolino<br />
sarà certamente più accessibile<br />
a tutti noi.<br />
Tutto questo grazie a quegli operai,<br />
r<strong>it</strong>ratti nelle foto, che stanno<br />
davvero facendo un lavoro “sociale”,<br />
sotto il sole (quando picchia sul costone<br />
vi assicuro che brucia) o sotto<br />
l’acqua, consapevoli che il loro intervento,<br />
sotto la necessaria direzione<br />
di progettisti e geologi, abbia un’importanza<br />
fondamentale anche e soprattutto<br />
per la cresc<strong>it</strong>a del “borgo<br />
Marinella” (permettetemi di chiamarlo<br />
così, spesso lo identifico con<br />
questo termine).<br />
Una delle relazioni da me consultate,<br />
conclude proprio con queste<br />
parole: “... la presenza di ab<strong>it</strong>azioni,<br />
il fatto che l’area sia costantemente<br />
fru<strong>it</strong>a da persone, l’importanza<br />
strategica che assume per lo sviluppo<br />
della C<strong>it</strong>tà, il suo valore storico,<br />
ambientale paesaggistico, impongono<br />
misure ed interventi urgenti non<br />
più rinviabili. ...”<br />
aree d’intervento e pericolos<strong>it</strong>à<br />
mondo di ieri. Una strada lastricata<br />
a riesumare i vecchi sapori di un borgo<br />
antico. Giù, verso i tornanti collegati<br />
tra loro dalle vecchie scorciatoie<br />
ripristinate. Qua e là prodotti<br />
dal gusto antico, esposti in bella mostra<br />
nelle casette di bordo strada e<br />
luci ad impreziosire, sul calar della<br />
sera, quei muri pieni di storia, quella<br />
strada così gloriosa che vide, un<br />
giorno di tanti secoli fa, risalire un<br />
benedetto “Capello”, dono di una<br />
c<strong>it</strong>tà che, come Palmi, ebbe le sue<br />
sventure.<br />
Il profumo intenso di cucina che ti<br />
accompagna giù per la discesa, l’odore<br />
del mare, inconfondibile aper<strong>it</strong>ivo,<br />
la brezza fresca che ti accompagna<br />
e poi...<br />
Giù, giù fino al mare... Quanta gente<br />
che anima quegli spazi, quante figure<br />
in movimento, musiche e profumi,<br />
canti ed odori...<br />
Alzi gli occhi ed il “mostro” che era<br />
non è più un mostro. E’ diventato un<br />
Angelo, posto lì da Dio a proteggere<br />
la sua, la nostra Marinella.<br />
Domani quel “mostro” non ci scaglierà<br />
più le pietre!<br />
Non dovremo più subire le sue minacce,<br />
anche se, mi viene un triste<br />
pensiero... forse quelle pietre, un<br />
po’, tutti noi le mer<strong>it</strong>iamo.<br />
attual<strong>it</strong>a’ Palmi<br />
un panOrama mOzzafiatO cOn i cOlOri della “cOsta ViOla”, cOncentratO sul mare della nOstra marinella<br />
unO spaccatO di Vedute dalla strada del tracciOlinO, in prOssim<strong>it</strong>à dei primi interVenti di Opere di prOteziOne e messa in sicurezza<br />
Anno 1 Nr. 9 Settembre <strong>2010</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra
Anno 1 Nr. 9 Settembre <strong>2010</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
….”mi son lasciato sedurre”...<br />
attual<strong>it</strong>a’ Palmi<br />
il nuOVO parrOcO si presenta<br />
Emanuele Leuzzi, parroco Chiesa Maria SS. Del Soccorso<br />
di Cettina Angì<br />
Abbiamo incontrato, in una<br />
bella serata settembrina il<br />
nuovo Parroco della Parrocchia<br />
di Maria SS. del Soccorso, Emanuele<br />
Leuzzi. Nato e cresciuto<br />
a Delianuova, sotto la guida<br />
spir<strong>it</strong>uale di Monsignore Bruno<br />
Cocolo; nel 1994, si iscrive all’<br />
Univers<strong>it</strong>à di Messina dove si laurea<br />
in Economia e Commercio;<br />
ma l’amore verso Dio è più forte<br />
rispetto all’affascinante richiamo<br />
del mondo dell’economia. Infatti,<br />
fin<strong>it</strong>a l’univers<strong>it</strong>à, il “dottor<br />
Emanuele Leuzzi”, intraprende<br />
per sette anni altri tipi di studi,<br />
all’Almo Collegio Capranica di<br />
Roma, una delle più importanti<br />
ist<strong>it</strong>uzioni ecclesiastiche dell’Urbe<br />
che vanta una lunga e brillante<br />
storia, studiando contemporaneamente,<br />
Filosofia e Teologia<br />
alla Pontificia Univers<strong>it</strong>à Gregoriana,<br />
dove rafforza la sua fede<br />
e svolge diverse attiv<strong>it</strong>à di carattere<br />
uman<strong>it</strong>ario in vari settori<br />
della società , particolare e delicata<br />
è quella svolta nel carcere<br />
di Rebibbia. Lasciamo alle sue<br />
parole, augurandogli ogni bene,<br />
la presentazione ai nuovi fedeli,<br />
i quali, saranno sicuramente<br />
“conquistati” dalla semplic<strong>it</strong>à e<br />
umiltà che quest’uomo gentile<br />
riesce a trasmettere e che Dio ci<br />
ha donato.<br />
“Bisogna obbedire a Dio piuttosto<br />
che agli uomini, dice l’Apostolo<br />
Pietro ai Sommi Sacerdoti che<br />
lo accusano di aver annunciato<br />
che Cristo è Risorto. Ed è proprio<br />
nell’obbedienza alla volontà<br />
del Signore che il 29 aprile 2000<br />
ho consacrato la mia v<strong>it</strong>a a Gesù<br />
con l’Ordinazione Sacerdotale<br />
avvenuta nella mia Parrocchia di<br />
Maria SS. Assunta in Delianuova<br />
per le mani del Vescovo Mons.<br />
Domenico Crusco.<br />
Nel ricordino della mia ordinazione,<br />
nel quale è impressa<br />
l’icona della lavanda dei piedi, è<br />
c<strong>it</strong>ata la frase del profeta Geremia<br />
cap. 20,7: mi hai sedotto<br />
Signore e io mi sono lasciato<br />
sedurre, mi hai fatto forza e<br />
hai prevalso; sono consapevole,<br />
infatti, che è stato Dio a chiamarmi<br />
e, nonostante la mia testardaggine,<br />
ha avuto la pazienza di<br />
entrare in me facendomi forza<br />
con la Sua Parola.<br />
Ho sperimentato in questi<br />
anni, la fedeltà del Signore, che<br />
ha saputo fare della mia pochezza<br />
umana, uno strumento prezioso<br />
nelle sue mani, per annunciare<br />
il Vangelo a tanti fratelli<br />
bisognosi. Da parte mia c’è stata<br />
solo la disponibil<strong>it</strong>à a lasciarmi<br />
plasmare e condurre, non senza<br />
resistenze e incertezze, ma il Signore<br />
è stato sempre più forte e<br />
ha saputo ogni volta sedurmi con<br />
la bellezza della sua proposta.<br />
Ho imparato che ciò che conta<br />
nel sacerdozio non è qualcosa da<br />
fare o un servizio da svolgere,<br />
ma un modo di essere. In questi<br />
anni ho toccato con mano, come<br />
la grazia del Signore passi per<br />
le strade più impensabili e per<br />
le vie più diverse e che Lui può<br />
trarre cose buone dalla cose cattive<br />
degli uomini: è necessario<br />
fidarsi di Lui anche quando non<br />
si capisce bene quello che sta facendo.<br />
Voglio c<strong>it</strong>are i vari amb<strong>it</strong>i e<br />
le tante stupende esperienze sacerdotali<br />
vissute in questi anni.<br />
L’esperienza della pastorale carceraria<br />
a Rebibbia dove ho avuto<br />
la possibil<strong>it</strong>à di amministrare il<br />
sacramento della Confessione e<br />
dell’Eucarestia a tanti fratelli bisognosi<br />
di speranza. Poi gli otto<br />
anni vissuti ad Oppido Mamertina<br />
come Rettore del Seminario Vescovile<br />
e Gestore del Liceo Classico<br />
San Paolo: anni stupendi durante<br />
i quali il Signore mi ha dato<br />
la gioia di poter stare in mezzo ai<br />
giovani, di aiutarli a discernere<br />
sulla loro vocazione e di essere<br />
loro guida negli anni dalla loro<br />
adolescenza. Infine l’anno trascorso<br />
come co-parroco nella parrocchia<br />
San Girolamo di C<strong>it</strong>tanova,<br />
dove ho sperimentato la gioia<br />
di essere accolto con amore da<br />
tante persone. In questi 10 anni<br />
ho avuto sempre come base del<br />
mio ministero la mia parrocchia<br />
4<br />
di Delianuova, nella quale ho lavorato<br />
quando ero rettore e nella<br />
quale anche ora trovo sempre accoglienza<br />
perché è casa mia.<br />
Ora il Vescovo mi ha chiamato<br />
a svolgere il ministero di parroco<br />
in questa parrocchia di Maria<br />
SS. del Soccorso per servire<br />
voi cari figli e fratelli . Ma chi<br />
è il parroco? Il Codice di Dir<strong>it</strong>to<br />
Canonico al can. 519 dà questa<br />
definizione:<br />
«Il parroco è il pastore proprio<br />
della parrocchia affidatagli,<br />
eserc<strong>it</strong>ando la cura pastorale di<br />
quella comun<strong>it</strong>à sotto l’autor<strong>it</strong>à<br />
del Vescovo diocesano, con il<br />
quale è chiamato a partecipare<br />
al ministero di Cristo, per compiere<br />
al servizio della Comun<strong>it</strong>à<br />
le funzioni di insegnare, santificare<br />
e governare, anche con<br />
la collaborazione di altri presb<strong>it</strong>eri<br />
o diaconi e con l’apporto<br />
dei fedeli laici, a norma del<br />
dir<strong>it</strong>to.» Il parroco è quindi colui<br />
che ha il comp<strong>it</strong>o di guidare, consigliare,<br />
assistere, educare, comun<strong>it</strong>à<br />
locali di persone e famiglie.<br />
Sarà questo il mio comp<strong>it</strong>o a Palmi,<br />
portare Gesù nella v<strong>it</strong>a delle<br />
persone. Ringrazio il Signore di<br />
avermi chiamato in questa parrocchia<br />
dove già sperimento la gioia<br />
dell’accoglienza e della collaborazione<br />
di voi fedeli. Siete voi, che<br />
attraverso le iniziative e le esperienze<br />
spir<strong>it</strong>uali e pastorali, farete<br />
crescere la comun<strong>it</strong>à parrocchiale<br />
e aiuterete me a crescere<br />
come sacerdote. Il mio desiderio<br />
è di avere una comun<strong>it</strong>à sempre<br />
aperta, dove qualcuno ti accoglie<br />
ed è disposto a fare con te parte<br />
del cammino verso il Regno.<br />
Noi sacerdoti non possiamo<br />
fermarci al nostro modo di vedere<br />
la Chiesa e il mondo. Spesso<br />
costruiamo una pastorale che toglie<br />
tradizioni, occasioni d’incontro,<br />
Adorazioni, Sante Messe, valore<br />
della confessione, devozione<br />
a Maria e in sost<strong>it</strong>uzione di tutto<br />
ciò, proponiamo poco e questo<br />
soltanto per avere più tempo<br />
libero, perdendo così la bellezza<br />
del donarsi totalmente sperimentando<br />
in tutto ciò la gioia<br />
della propria vocazione e l’ident<strong>it</strong>à<br />
vera del proprio sacerdozio.<br />
E’ veramente pericoloso, come<br />
sacerdoti, convincerci che abbiamo<br />
dir<strong>it</strong>to ad una nostra v<strong>it</strong>a<br />
più privata, ad un nostro piccolo<br />
gruppo di seguaci fedelissimi, ed<br />
organizzare una pastorale che<br />
non ci scomodi o che spesso ci<br />
faccia saltare i nostri programmi<br />
personali. E’ per non cadere in<br />
questi inganni che voglio farmi<br />
accompagnare, nel mio ministero<br />
di parroco, dagli operatori pastorali<br />
cercando insieme di creare la<br />
comunione di tutti i membri della<br />
comun<strong>it</strong>à nell’unico corpo di<br />
Cristo che è la Chiesa.<br />
Come ho fatto il giorno della<br />
mia presa di possesso, affido il<br />
mio ministero di parroco a Maria,<br />
sia Lei a liberarci da quelle<br />
catene che ci tengono prigionieri<br />
di noi stessi e che ci impediscono<br />
di camminare sped<strong>it</strong>amente<br />
nella via che ci porta a Cristo.<br />
Il mio ringraziamento al Signore<br />
per il dono del sacerdozio perché<br />
mi sostenga nel mio ministero,<br />
facendomi annunciatore m<strong>it</strong>e ed<br />
umile, del suo Vangelo.”<br />
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MADRETERRA Palmi & Dintorni<br />
REgISTRAZIONE AL TRIB. DI PALMI<br />
Nr. 1 / <strong>2010</strong><br />
Anno 1 - Numero 9 - Settembre <strong>2010</strong><br />
Direttore respons.: Francesco Massara<br />
Coadiuvatori: Paolo Ventrice<br />
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Bruzzese Giovanni<br />
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Cricrì Walter<br />
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Galletta Dario<br />
Gargano Claudia<br />
Giusti Laura<br />
Laganà Teresa<br />
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Nel mese d’agosto, la nostra<br />
c<strong>it</strong>tadina ha accolto in una delle<br />
piazzette più significative della<br />
stessa, la piazzetta S. Rocco, una<br />
statua bronzea di buona fattura.<br />
L’installazione della stessa, ha<br />
visto l’impegno dei componenti<br />
l’Associazione “Prometeus”<br />
ideatrice del progetto insieme<br />
all’autore (maestro Maurizio Carnevali),<br />
la partecipazione di tanti<br />
c<strong>it</strong>tadini che, economicamente,<br />
hanno caldeggiato con passione<br />
l’idea, le tante iniziative organizzate<br />
dalle varie associazioni per<br />
la raccolta dei fondi, quasi tutti i<br />
componenti la Giunta Comunale,<br />
nonché ultimi in questo elenco,<br />
ma primi per spir<strong>it</strong>o di sacrificio<br />
ed abnegazione: le d<strong>it</strong>te e gli<br />
operai delle stesse che gratu<strong>it</strong>amente<br />
hanno prestato la loro<br />
opera tutti i giorni per far sì che<br />
il monumento fosse inaugurato<br />
qualche giorno prima che dalla<br />
chiesa uscisse il S. Rocco ligneo,<br />
quello di sempre, venerato con<br />
gli ex-voto, temuto e rispettato,<br />
così come vuole la tradizione religiosa,<br />
a sfilare in processione<br />
lungo le vie c<strong>it</strong>tadine. Sicchè, a<br />
mio parere, la statua bronzea in<br />
piazza, completa con gusto quel<br />
contesto, nobil<strong>it</strong>andolo con la sua<br />
presenza. La fontana ed il gioco<br />
di luci sapientemente disposti,<br />
cost<strong>it</strong>uiscono un colpo d’occhio<br />
(specie la sera!) per i c<strong>it</strong>tadini<br />
che in un s<strong>it</strong>o di assiduo trans<strong>it</strong>o<br />
hanno la possibil<strong>it</strong>à di sostare,<br />
bere, raccogliersi in preghiera<br />
attual<strong>it</strong>a’ Palmi<br />
Anno 1 Nr. 9 Settembre <strong>2010</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
QUELLA NUOVA STATUA DI S. ROCCO ChE EVOCA ALLA MENTE LO SPIRITO DI POVERTà<br />
all’aperto o in alternativa, con<br />
più intim<strong>it</strong>à, nel tempio antistante.<br />
Quanto scr<strong>it</strong>to è finora un<br />
commento di cronaca; altri però<br />
lo hanno fatto o si accingeranno<br />
a farlo con più dovizia di particolari<br />
e meglio di me. Quello che<br />
voglio scrivere adesso, è la sensazione<br />
che ho provato osservando<br />
da solo, in modo assorto, quel<br />
monumento. Innanz<strong>it</strong>utto quel<br />
volto! Il Maestro Carnevale, laico<br />
ma artista sensibile e rispettoso<br />
della fede religiosa, proprio in<br />
virtù di questo suo “status” di<br />
laico, quindi mentalmente più<br />
libero di scorporare “dall’immaginario”<br />
dell’iconografia dei Santi<br />
così come ci vengono tramandati<br />
dalla religione, è riusc<strong>it</strong>o ad<br />
estrarre magistralmente, da quel<br />
volto uno sguardo che da santo<br />
diventa profondamente umano,<br />
assiso alla fonte, col suo cane<br />
ai piedi ,med<strong>it</strong>abondo, pronto a<br />
riprendere un nuovo cammino.<br />
Quello sguardo profondamente<br />
umano, da mendicante, ha innescato<br />
nella mia memoria ricordi<br />
di adolescente, quando sino alla<br />
fine degli anni 60, si vedevano<br />
in giro tanti poveri. Io ho avuto<br />
la fortuna di appartenere ad<br />
una famiglia borghese, ma certo<br />
non si sperperava la roba così<br />
come avviene oggi, e poi avevamo<br />
compagni di scuola, tra loro<br />
si cresceva insieme per le strade,<br />
si giocava e si dividevano le<br />
cose che avevamo; si avvertiva<br />
lo spir<strong>it</strong>o di povertà, ma ciò non<br />
creava barriere. Ricordo come i<br />
preti di alcune chiese andavano,<br />
dopo avere scelto tra i ragazzini<br />
degli oratori, coloro che dovevano<br />
accompagnarli a benedire le<br />
case e tutti i suoi ab<strong>it</strong>anti; benedicevano<br />
stanza per stanza con<br />
l’aspersorio, mentre noi bambini<br />
curiosi, rubavamo immagini<br />
di una v<strong>it</strong>a non nostra. C’erano,<br />
poi le case povere di campagna<br />
, composte da gente che si assomigliava<br />
tutta per via della<br />
fatica: erano contadini, operai,<br />
pastori, casalinghe, erano vecchi<br />
che sapevano invecchiare, e<br />
giovani che ancora non volevano<br />
arrendersi alla c<strong>it</strong>tà. Allora<br />
mi piaceva vederli nelle cucine<br />
anner<strong>it</strong>e, dove il fuoco faceva<br />
famiglia: le donne prendevano<br />
il rosario tra le d<strong>it</strong>a, i capelli<br />
raccolti, gli occhi abbassati, gli<br />
uomini il berretto ripiegato in<br />
mano, le scarpe sporche di fango.<br />
Si faceva silenzio e quando il<br />
sacerdote entrava, era come se<br />
Dio varcasse quelle soglie. Allora<br />
non lo sapevo, ma oggi posso dire<br />
che mi era stato concesso di assistere<br />
alla fine di un’epoca. Quella<br />
gente era cresciuta con nulla,<br />
un vest<strong>it</strong>o addosso, cibi poveri,<br />
schiena curva sui campi. Ma le<br />
mamme avevano avuto un seno<br />
generoso, perché il latte non fosse<br />
un’esclusiva dei figli, i padri<br />
muscoli forti ma di poche parole,<br />
di cui una: onestà! Dicevano con<br />
vergogna di essere somari, in realtà<br />
erano maestri a cielo aperto.<br />
Io ed i miei coetanei quei valori<br />
li abbiamo appena conosciuti in<br />
tempo per riscaldarci al loro fuoco;<br />
il mondo stava cambiando,<br />
sollevato dal benessere, da una<br />
ricchezza mai conosciuta prima.<br />
Naturalmente nessun rimpianto!<br />
La povertà non si rimpiange. Ma<br />
occorre ricordare, è doveroso!<br />
Oggi noi viviamo protetti ed assist<strong>it</strong>i:<br />
soprattutto dal superfluo,<br />
dal momentaneo. Per noi il povero<br />
è l’emarginato, l’asociale,<br />
il non inser<strong>it</strong>o. Noi nasciamo per<br />
possedere, mantenere quello<br />
che è stato accumulato dai nostri<br />
padri. Poi addormentiamo<br />
il povero, gli diamo qualcosa<br />
perché se ne vada al più presto.<br />
Ecco perché dobbiamo difendere<br />
la “memoria “, non nel senso<br />
lim<strong>it</strong>ante di r<strong>it</strong>orno al passato<br />
perché tutto era più bello, certamente<br />
no! Ma perché essa oltre<br />
a tenere insieme la nostra<br />
v<strong>it</strong>a (e non è poco!), la tiene<br />
ordinata perché evidenzia, segnala,<br />
richiama l’attenzione. E’<br />
come una mat<strong>it</strong>a che sottolinea<br />
avvenimenti, momenti, persone.<br />
oggi occorre che le “tecniche<br />
moderne”, i cui benefici sono<br />
innegabili, e che ci rendono una<br />
v<strong>it</strong>a comoda ed agiata, vengano<br />
usate solo per gli scopi per cui<br />
sono state inventate, senza che<br />
noi “ ci consegniamo” ad esse in<br />
ogni momento, in ogni atto del<br />
nostro vivere quotidiano. Il rischio<br />
reale in tal caso è anche<br />
quello che le tecniche puliscano<br />
dal tempo i nostri ricordi, li disattivano,<br />
rendendoli quasi indistinguibili<br />
dal presente. Il passato<br />
insomma deve rimanere quel<br />
punto di partenza che sia ponte<br />
tra lo ieri, l’oggi, il domani.<br />
Foto Giovanni Squatr<strong>it</strong>i Foto Giovanni Squatr<strong>it</strong>i
Anno 1 Nr. 9 Settembre <strong>2010</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
di Antonio Luca Riso<br />
Il m<strong>it</strong>o vuole che Tauro, fondatore<br />
di c<strong>it</strong>tà, abbia fondato in<br />
un primo momento l’antica Taureana,<br />
progen<strong>it</strong>rice di Palmi, sulla<br />
sponda calabrese, e che si sia successivamente<br />
recato su quella sicula<br />
per fondare una c<strong>it</strong>tà gemella,<br />
Taormina: ovviamente si tratta solo<br />
di una leggenda, peraltro una tra le<br />
diverse esistenti sul conto di questi<br />
due paesi.<br />
Tuttavia, a dar cred<strong>it</strong>o al m<strong>it</strong>o,<br />
peraltro suffragato dalle caratteristiche<br />
simili dei terr<strong>it</strong>ori, le due<br />
c<strong>it</strong>tà sarebbero accomunate da<br />
un’origine condivisa e speculare:<br />
tale comunanza non sembra però<br />
tradursi in un destino comune, almeno<br />
a guardare il presente, e verrebbe<br />
da chiedersi perché. Quando<br />
a più riprese durante quest’ultimo<br />
mese ho fatto presente ad amici e<br />
conoscenti che Palmi potrebbe e<br />
anzi dovrebbe essere la Taormina<br />
calabrese, l’eloquente risposta che<br />
ho invariabilmente ricevuto sono<br />
state occhiate di scetticismo e rassegnazione.<br />
Forse proprio la sfiducia<br />
nel futuro e nelle potenzial<strong>it</strong>à<br />
di questo terr<strong>it</strong>orio sono la spiegazione<br />
migliore per le sue innumerevoli<br />
occasioni mancate: passate,<br />
presenti e future. Palmi sonnecchia<br />
e arranca in un presente privo<br />
di prospettive perché è opinione<br />
comune che questo e nessun altro<br />
possa essere il suo orizzonte.<br />
Proprio dieci anni fa lasciavo<br />
questo paese per andare a studiare<br />
all’univers<strong>it</strong>à, ed agli cchi di chi<br />
va via il tempo si misura nelle cose<br />
che cambiano in propria assenza,<br />
ogni volta che si fa r<strong>it</strong>orno a casa.<br />
A far da controcanto agli interminabili<br />
ed estenuanti lavori della A3<br />
che accompagnavano i miei viaggi,<br />
Palmi offriva una a suo modo rassicurante<br />
immobil<strong>it</strong>à: la cifra di questa<br />
immutabil<strong>it</strong>à, agli occhi ingenui<br />
di un ragazzino che frattanto è divenuto<br />
adulto, si è via via identificata<br />
con la rotonda di via Concordato,<br />
che ormai da anni è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a<br />
punti Di vista<br />
6<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />
buongiorno, sono un ragazzo di 28 anni che ha lasciato palmi 10 anni fa prima per gli studi<br />
univers<strong>it</strong>ari e poi per lavoro, ragioni che mi hanno condotto a vivere anche all’estero. Ogni<br />
anno ho però fatto r<strong>it</strong>orno nella mia terra che porto sempre nel cuore. quest’anno, in particolare,<br />
ho avuto modo di constatare tra i miei coetani un malessere diffuso, a fronte tuttavia<br />
di segnali di speranza che ho riscontrato per esempio nella vis<strong>it</strong>a al parco archeologico e<br />
nell’inaugurazione della fonte di s. rocco; ho voluto farmi portavoce di questo stato d’animo<br />
generazionale scrivendo un articolo che spero possa essere di vostro interesse.<br />
Luca Antonio Riso<br />
"Madreterra Palmi & Dintorni" e "La Fonte di San Rocco" sono frutto di un piccolo movimento associazionistico<br />
portato avanti da non pìù di 15 persone attivamente presenti e coordinatrici, legate<br />
alle due Associazioni che, di fatto, cercano di muoversi in un mare piatto qual è Palmi. Il<br />
giornale, figlio dell'Associazione MADRETERRA, e la "Statua di San Rocco", così come la "Teca del<br />
Sacro Capello", la pubblicazione di libri e, sottolinerei anche, alcuni progetti futuri ancora tenuti<br />
celati ai più, figli dell'Associazione PROMETEUS, sono da annoverarsi tra le pochissime cose concrete<br />
e, direi, culturalmente e socialmente valide apparse negli ultimi ... (inserisci tu gli anni).<br />
E' vero anche che altre forme associazionistiche si avventurano in percorsi di cresc<strong>it</strong>a sociale<br />
della c<strong>it</strong>tà, come è altrettanto vero che troppo pochi sono i progetti di rilievo che vengono portati<br />
a buon fine. A propos<strong>it</strong>o di ciò, vorrei sottolineare due aspetti che riscontro nella tua e-mail:<br />
il primo (tu appartieni ad una generazione degli anni '80 io ad una degli anni '60) sancisce il fatto<br />
che non è cambiato nulla dalla mia alla tua età; le menti (eccelse e non) di questa c<strong>it</strong>tà, come<br />
del sud intero, devono sempre ricorrere alla "fuga" per scelta di v<strong>it</strong>a o di... pane.<br />
La seconda è che troppo poco ci si muove (parlo di coloro che esprimono il "malessere" cui tu<br />
accenni) e si attende che altri agiscano per conto di tutti, salvo poi, denigrare i lavori svolti per<br />
puro part<strong>it</strong>o preso. Se coloro che esprimono angoscia per una Palmi coricata sugli allori da troppo<br />
tempo, al punto che ormai si è atrofizzata, si affiancassero, propos<strong>it</strong>ivi ed umili, a chi accende<br />
segnali di speranza, la cresc<strong>it</strong>a e il cambiamento, cui tutti aspiriamo e che auspichiamo,<br />
subirebbe un’accelerazione degna della storia della nostra c<strong>it</strong>tà e dei nostri avi. Per ciò che riguarda<br />
il tuo articolo, questa redazione lo prenderà certamente in considerazione. Di base siamo<br />
per il totale coinvolgimento di chi vive lontano da Palmi e saremo ben lieti di pubblicarlo. Grazie.<br />
Paolo Ventrice<br />
una lettera a palmi<br />
l e t t e r a a p e r ta - c o n s tata z i o n i e a n a l i s i d i c h i v i v e f u o r i e l e g g e la c i t t à e i s u o i a b i ta n t i in m o d o o b i e t t i v o.<br />
da precari bidoni di plastica bianchi<br />
e rossi posti in cerchio, almeno fin<br />
quando folate di vento più decise<br />
non arrivino ad alterarne il profilo;<br />
da anni ormai giungo a Palmi e l’interrogativo<br />
che sintetizza uno stato<br />
d’animo è: “chissà se questa volta<br />
troverò una rotonda in muratura ed<br />
un’idonea segnaletica stradale”; ed<br />
ogni volta le mie speranze di cambiamento,<br />
seppur minimo, vengono<br />
puntualmente deluse. Forse sbaglio,<br />
ma ai miei occhi Palmi è così,<br />
e ormai da anni: ferma, sospesa tra<br />
l’immutabile e il provvisorio.<br />
Condizione rassicurante per coloro<br />
i quali avversano il cambiamento,<br />
ai quali Palmi va bene così<br />
com’è. Ma va davvero bene Palmi<br />
così com’è? Io mi considero fortunato<br />
rispetto a tanti miei coetani<br />
perché ho dovuto lasciare il mio<br />
paese più per scelta che per necess<strong>it</strong>à:<br />
volevo fare delle cose che<br />
si fanno solo in certi luoghi, ed il<br />
mio destino non sarebbe stato diverso<br />
se fossi nato in una c<strong>it</strong>tà più<br />
grande, anche del nord: mi sento<br />
un c<strong>it</strong>tadino europeo, totalmente a<br />
mio agio a vivere all’estero come<br />
in Italia, perché il mio esilio comincia<br />
ogni volta che varco il confine<br />
del Petrace, ed ogni luogo a nord<br />
è ugualmente altro e lontano. Tanti<br />
giovani miei coetani condividono<br />
questa condizione di “esilio”, eppure<br />
mi chiedo quanti di loro l’abbiano<br />
liberamente scelta, e a quanti<br />
non sia stata imposta invece da<br />
un tessuto socio-economico fragile,<br />
che non offre molte opportun<strong>it</strong>à a<br />
chi voglia costruire per sé un futuro<br />
onesto e autonomo. Troppo comodo<br />
per tutti sostenere che chi è andato<br />
via farebbe bene a non parlare,<br />
perché solo chi è rimasto ha avuto<br />
il coraggio di resistere. Io reclamo<br />
per chi è part<strong>it</strong>o il dir<strong>it</strong>to e il dovere<br />
di intervenire nel dibatt<strong>it</strong>o pub-<br />
blico del nostro paese d’origine, e<br />
di dare il contributo assieme ai fratelli<br />
rimasti per far cessare il dolore<br />
più grande che una madre possa<br />
soffrire, quello di perdere i propri<br />
figli uno ad uno, e che la nostra madre<br />
terra è costretta a patire come<br />
un destino incontrovertibile.<br />
La colpa è certamente della pol<strong>it</strong>ica,<br />
che nel nostro Paese in generale<br />
e nel nostro terr<strong>it</strong>orio in particolare<br />
è scesa a livelli bassissimi<br />
vieppiù nell’ultimo decennio, in<br />
termini di qual<strong>it</strong>à del proprio personale,<br />
delle proprie strutture organizzative,<br />
e dei fermenti ideali<br />
che dovrebbero percorrerla e che<br />
sono ormai assenti. Ma la colpa è<br />
anche e ancor più della società civile,<br />
perché la pol<strong>it</strong>ica è lo specchio<br />
di questa, ed ogni popolo ha<br />
semplicemente i rappresentanti<br />
che mer<strong>it</strong>a. Nello spegnersi del dibatt<strong>it</strong>o<br />
e delle grandi tensioni ideali<br />
si è affermato l’equivoco per cui<br />
la pol<strong>it</strong>ica dovrebbe lim<strong>it</strong>arsi ad essere<br />
piccolo cabotaggio e gestione<br />
del quotidiano. Tempo fa ho sent<strong>it</strong>o<br />
dire che Palmi avrebbe avuto<br />
bisogno di un sindaco che si prendesse<br />
esclusivamente cura di tenere<br />
le strade pul<strong>it</strong>e e ordinate: ma<br />
non basta avere un efficiente corpo<br />
di polizia municipale per avere<br />
una buona amministrazione. Oggi<br />
nessuno saprebbe dire dove va Palmi,<br />
semplicemente perché manca<br />
un orizzonte e una prospettiva. Eppure<br />
la colpa va equamente divisa<br />
tra gli amministratori e la mancanza<br />
di aspettative maggiori nei loro<br />
confronti, poiché se si crea un vuoto<br />
di idee tutti finiscono per esserne<br />
risucchiati: anche se, va detto,<br />
il ruolo di un leader dovrebbe essere<br />
quello di guidare il suo popolo,<br />
e proprio questa dovrebbe essere<br />
la differenza con il follower, chi si<br />
lim<strong>it</strong>a a seguire ed assecondare.<br />
Lo scenario non è però così cupo<br />
da non lasciare spazio alla speranza:<br />
chi abbia partecipato alle encomiabili<br />
iniziative del 12 agosto<br />
scorso sarà rimasto impressionato<br />
dalle preziose risorse che il popolo<br />
di questa c<strong>it</strong>tà può esprimere se<br />
opportunamente sollec<strong>it</strong>ato. In occasione<br />
della vis<strong>it</strong>a inaugurale del<br />
parco archeologico a Taureana e<br />
dell’inaugurazione della fonte di S.<br />
Rocco si poteva avvertire palpabile<br />
e forte l’ident<strong>it</strong>à e il senso di appartenenza<br />
di una comun<strong>it</strong>à capace<br />
di r<strong>it</strong>rovarsi attorno a un progetto<br />
comune e di darsi generosamente,<br />
anche in termini finanziari e di partecipazione.<br />
La cifra comune delle<br />
due esperienze è stata la capac<strong>it</strong>à<br />
di gruppi della società civile di farsi<br />
promotori della cura dell’ident<strong>it</strong>à<br />
e del futuro di una comun<strong>it</strong>à, nel<br />
nome di quella che potremmo chiamare<br />
la religione laica e civile della<br />
polis. A fronte della negligenza dei<br />
rappresentanti ist<strong>it</strong>uzionali nell’officiarne<br />
i r<strong>it</strong>i – esemplare l’assordante<br />
silenzio del dibatt<strong>it</strong>o pubblico<br />
relativamente all’adozione del<br />
PSC che avrebbe potuto e dovuto<br />
rappresentare il momento programmatico<br />
di ripensamento della<br />
c<strong>it</strong>tà – è oggi comp<strong>it</strong>o di ogni<br />
buon c<strong>it</strong>tadino uscire dal barbaro<br />
isolamento cui ci costringe una<br />
società egemonizzata dal consumo<br />
passivo del mezzo televisivo,<br />
e portare sangue nuovo di idee e<br />
attivismo nelle piazze reali e virtuali<br />
della nostra c<strong>it</strong>tà. Non ci resta<br />
che sperare che in occasione<br />
di S. Rocco quest’anno sia avvenuto<br />
un silenzioso e laico miracolo<br />
di rigenerazione, e che una nuova<br />
primavera sia alle porte: tutto<br />
dipende dalla volontà di ciascuno<br />
di noi, e da quanto abbiamo realmente<br />
a cuore questa nostra terra<br />
e i suoi figli.<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong> 7<br />
punti Di vista<br />
Anno 1 Nr. 9 Settembre <strong>2010</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
palmi: nuOVi m<strong>it</strong>i e leggende metrOpOl<strong>it</strong>ane<br />
della piazza primO maggiO<br />
di Francesco Managò<br />
lettera aperta a <strong>madreterra</strong><br />
Comandante della Polizia Locale di Palmi<br />
Cari amici (molto pochi in ver<strong>it</strong>à!!) e conc<strong>it</strong>tadini, dopo due anni, avendo ormai questo paese abbondantemente superato<br />
i lim<strong>it</strong>i della comune decenza a causa di un manipolo di loschi individui che ne infangano la storia e le tradizioni<br />
culturali, ho deciso di scrivere questa lettera aperta che è da intendersi come lo sfogo di un semplice funzionario pubblico<br />
che cerca di contribuire, nel suo piccolo, alla cresc<strong>it</strong>a della c<strong>it</strong>tà che ama e nella quale è cresciuto, lavorando anche 12 ore<br />
al giorno, sopportando con una pazienza degna dell’idumeo patriarca Giobbe, maldicenze, odio e letame in quant<strong>it</strong>à, che<br />
alcuni nostri beneamati ed illuminati conc<strong>it</strong>tadini quotidianamente ci gettano addosso. Non a caso ho scelto le pagine di<br />
“Madre Terra” per chiedere osp<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à a questo sfogo, ma le ho scelte perché questo è un periodico fatto da palmesi per i<br />
palmesi, un giornale che da spazio a tanti talenti creativi, a tanta gente comune, insomma a tutte quelle categorie di c<strong>it</strong>tadini<br />
che amano davvero la propria terra e che cercano di “costruire” qualcosa di pos<strong>it</strong>ivo e non di “distruggere” le poche<br />
cose buone che abbiamo. Si costruisce qualcosa di pos<strong>it</strong>ivo lanciando delle proposte, delle idee, spendendo il proprio tempo<br />
e tutto se stesso nel sociale e per il prossimo, non certo passeggiando avanti e indietro nella piazza sputando veleno su<br />
tutto e su tutti, sport prediletto di decine di nullafacenti, di gente che nella propria v<strong>it</strong>a, mentre altri servivano lo Stato<br />
sacrificando affetti, amicizie e famiglia per imporre il rispetto della legge e delle regole o sequestrando beni a mafiosi, dal<br />
canto loro consumavano le suole delle scarpe sul Corso Garibaldi o bivaccavano nei saloni dei barbieri (con tutto il rispetto<br />
per la categoria di artigiani) parlando male del prossimo o delle varie amministrazioni comunali. Eh già….. Piazza Primo<br />
Maggio, culla della cultura palmese, un tempo salotto buono della c<strong>it</strong>tà. Se chiudo gli occhi, con la fantasia, mi pare di vedere<br />
i nostri illustri conc<strong>it</strong>tadini Cilea, Cardone, Manfroce, soffermarsi in quel nobile s<strong>it</strong>o o sulla balconata che affaccia sullo stretto e, guardando lo sconfinato<br />
orizzonte ove il tirreno si fonde con l’azzurro del cielo o voltando gli occhi verso il Sant’Elia che maestoso domina la marinella, quasi a custodirla gelosamente<br />
in un abbraccio, traevano ispirazione per le loro opere. Ahimè oggi gli assidui frequentatori della piazza, che sono i più disparati (pensionati e gente per bene<br />
ma anche tanti fannulloni, lavoratori pubblici che timbrano il cartellino e passeggiano oppure pol<strong>it</strong>icanti “dinosauri” servi di una vecchia mental<strong>it</strong>à clientelare<br />
che tenta sempre di sopravvivere) posano invece i loro sguardi sull’automobile dell’imprend<strong>it</strong>ore che passa, sul quale ampiamente dissertano circa le capac<strong>it</strong>à<br />
finanziarie, le parentele o coperture pol<strong>it</strong>iche, gli appalti presi e, perché nò, magari anche le corna (se le ha è bene altrimenti fa nulla… le costruiscono in un<br />
batter d’occhio!!), oppure si parla male del Sindaco e, ud<strong>it</strong>e ud<strong>it</strong>e, del Comandante dei Vigili. Già, si parla sempre male di chi propone nov<strong>it</strong>à o cambiamenti di<br />
usi e consuetudini aberranti, di chi si spende per dare decoro e dign<strong>it</strong>à ad una c<strong>it</strong>tà. “La dign<strong>it</strong>à è il primo bene di un popolo”, disse egregiamente Camillo Benso<br />
Conte di Cavour. Oggi la delazione è divenuto lo sport prefer<strong>it</strong>o a Palmi, lo si dovrebbe proporre come disciplina olimpica, avremmo dei veri campioni. C’è<br />
chi di giorno trascina la propria misera esistenza delinquendo o rubando soldi al proprio datore di lavoro e di notte sogna, pensa come poter spandere fango sul<br />
prossimo la cui operos<strong>it</strong>à si invidia, si disprezza. Poveri Cilea, Cardone, Manfroce…. Dove siete fin<strong>it</strong>i? Dopo di voi il baratro culturale e sociale, la decadenza di<br />
un popolo che per pochi ignoranti ed inetti rischia di perdere anche l’orgoglio e la dign<strong>it</strong>à!! E così che le m<strong>it</strong>iche leggende della “pietra del diavolo” o di “Donna<br />
Canfora” vengono accantonate e soppiantate con le nuove leggende, narrate da nuovi acculturati autori. Nascono così le leggende delle “1500 contravvenzioni<br />
fatte il giorno della sagra dello stocco” che, come per magia, si moltiplicano passando di bocca in bocca, accompagnate amabilmente dall’idiota di turno con la<br />
frase “ormai è uno Stato di polizia, non si può vivere!!”, oppure quella più laboriosa: “il comandante in persona ha fatto la contravvenzione ad un bambino di<br />
8 anni in bicicletta contestandola alla mamma!!”, fino a giungere a quella fantasiosa degna del migliore Giovanni Verga: “i vigili fermano le persone che camminano<br />
in più di tre e gli intimano di sciogliersi!!”. Povera Palmi in che mani sei fin<strong>it</strong>a, schiava di un manipolo di idioti!! L’ignoranza è il peggiore dei mali, assai<br />
peggiore della cattiveria e della malvag<strong>it</strong>à che presuppone, alla base, un minimo di intelligenza. Per non parlare delle chiacchiere giornaliere sulle divise, sulle<br />
macchine, sui cappelli….. forse scordo qualcosa ma son talmente tante che chiedo scusa se trascuro qualche perla di saggezza!! Non ci si preoccupa di cosa fare<br />
per il proprio paese, giammai, soltanto di cr<strong>it</strong>icare chi si opera per esso. A propos<strong>it</strong>o, apro e chiudo una parentesi. Visto che per questioni attinenti la trasparenza<br />
dell’azione amministrativa ogni atto è pubblico, inv<strong>it</strong>o tutti gli illustri matematici che, calcolatrici alla mano, dispensano in giro cifre stratosferiche sui costi<br />
miliardari di mezzi e strumenti della Polizia Locale, magari strumentalizzati ad arte da chi, interno agli uffici comunali, è stato colto in flagranza mentre era a<br />
spasso per il corso durante le ore di lavoro e quindi ha tutto l’interesse a destabilizzare “i controllori”, ad andare a estrarre copia delle determine di acquisto<br />
dei veicoli e degli strumenti in uso e guardarne i costi. Oggi, a fronte di un parco auto inesistente fino a due anni fa, contiamo su mezzi moderni e funzionali che<br />
ci consentono di intervenire al meglio in ogni s<strong>it</strong>uazione, mezzi in parte in leasing (con risparmi enormi per la P.A.) e in parte di proprietà quali motocicli (€<br />
18.000,00 nell’anno 2009) e fuoristrada (ud<strong>it</strong>e, ud<strong>it</strong>e… € 16.900,00 usato nel <strong>2010</strong>!!), il cui 50 % dei cap<strong>it</strong>ali sono stati rimborsati con fondi regionali destinati alle<br />
polizie locali che, altrimenti, sarebbero stati destinati altrove. L’anno prossimo acquisteremo l’elicottero e una portaerei (così una nuova leggenda la spaccio io<br />
per alimentare gli idioti!!). Sempre per i legalizzati “spacciatori di scemenze” si fa notare che, peraltro, esiste l’art.208 del Codice della Strada che vincola una<br />
quota pari al 50 % dei proventi contravvenzionali spettanti agli enti (che può essere anche maggiore) a interventi di sost<strong>it</strong>uzione, di ammodernamento, di potenziamento,<br />
di messa a norma e di manutenzione della segnaletica delle strade nonché al potenziamento delle attiv<strong>it</strong>à di controllo e di accertamento delle violazioni<br />
in materia di circolazione stradale, anche attraverso l’acquisto di automezzi, mezzi e attrezzature dei Corpi e dei servizi di polizia provinciale e di polizia<br />
locale ed infine ad altre final<strong>it</strong>à connesse al miglioramento della sicurezza stradale, relative alla manutenzione delle strade di proprietà dell’ente, all’installazione,<br />
all’ammodernamento, al potenziamento, alla sistemazione del manto stradale, a interventi per la sicurezza stradale a tutela degli utenti deboli, quali bambini,<br />
anziani, disabili, pedoni e ciclisti, allo svolgimento, da parte degli organi di polizia locale, nelle scuole di ogni ordine e grado, di corsi didattici finalizzati<br />
all’educazione stradale (che noi facciamo da sempre ma dei quali nessuno parla). Considerato che i nostri conc<strong>it</strong>tadini si distinguono per il rispetto del codice<br />
della strada, i fondi ci sono e per quello devono essere utilizzati. Era anche questa una precisazione doverosa. I nostri conc<strong>it</strong>tadini sono proprio strani, predicano<br />
tanto l’ordine e la legal<strong>it</strong>à quando a sbagliare sono gli altri ma giammai sono pronti a rec<strong>it</strong>are il mea culpa quando a sbagliare sono essi stessi. In quel caso<br />
sono v<strong>it</strong>time predestinate di un sistema, di uno Stato di polizia, di un regime che li opprime e non gli consente di godere delle libertà. Già…. le libertà, quelle<br />
stesse libertà che fino a due anni fa facevano indignare tutti, gridare allo scandalo, all’anarchia, alla lat<strong>it</strong>anza delle ist<strong>it</strong>uzioni. Mi pare di vederle le auto sui<br />
marciapiedi che costringevano i pedoni a passare per strada, le mamme con le carrozzine che si bloccavano, i disabili che vedevano gli scivoli occupati dalle auto<br />
o i loro posti occupati da chi dir<strong>it</strong>to non ha, gli incroci intasati dalle auto davanti ai bar, le strisce pedonali divenute parcheggio leg<strong>it</strong>timato, auto in doppia fila<br />
con le persone intente a parlare tra loro e le code dietro, i ragazzi sui ciclomotori senza casco. Oggi aver ripristinato la legal<strong>it</strong>à e le regole, con sacrificio ed a<br />
caro prezzo personale di tutti i miei collaboratori (per i cui attentati molti si sono compiaciuti), viene defin<strong>it</strong>o “la rovina di questo paese”, “la distruzione<br />
dell’economia c<strong>it</strong>tadina”, quasi che l’economia c<strong>it</strong>tadina fosse, fin oggi, fondata sull’anarchia e sull’illegal<strong>it</strong>à, sulla prepotenza e la prevaricazione. Diceva Edmondo<br />
De Amicis che la civiltà di un popolo si misura dal contegno che tiene per strada. Io mi domando e domando a voi: qual è il livello di civiltà del nostro<br />
popolo? La mia risposta ve la risparmio, potete immaginarla. Due anni fa abbiamo creato un s<strong>it</strong>o internet per ricevere richieste e segnalazioni da parte dei c<strong>it</strong>tadini<br />
che avessero voluto contribuire alla cresc<strong>it</strong>a della nostra c<strong>it</strong>tà, a contrastare le illegal<strong>it</strong>à e le ingiustizie, a segnalare le disfunzioni. Sapete in due anni<br />
quante segnalazioni sono giunte? Credo 4 o 5 ma non di più. Dove sono tutti gli acculturati conc<strong>it</strong>tadini che dicono di amare il nostro paese? Si ama il proprio<br />
paese sputando sul prossimo? Vergognatevi!!! Quando qualcuno, gente che si r<strong>it</strong>iene di cultura, lamenta l’oppressione e la mil<strong>it</strong>arizzazione del paese io gli domando<br />
se si è mai trovato ad attraversare altri paesi della piana, se ha mai valicato il ponte sul Petrace, se si trova bene in quelle realtà e le preferisce; allora<br />
costui riflette e poi mi da ragione. Sapete quel’è il paradosso? Che mentre i nostri conc<strong>it</strong>tadini ci lanciano palate di fango addosso i maggiori apprezzamenti ci<br />
vengono dal resto della provincia e della Calabria, ove la nostra c<strong>it</strong>tà viene add<strong>it</strong>ata quale esempio di ordine e legal<strong>it</strong>à ed il nostro Corpo viene portato quale<br />
esempio di efficienza e operativ<strong>it</strong>à. I due premi confer<strong>it</strong>i a Bergamo e Riccione tra tutte le polizie locali d’Italia non sono giunti a caso, non sono dovuti al <strong>numero</strong><br />
di contravvenzioni elevate, come qualche delatore sostiene, ma sono dovuti agli arresti di delinquenti esegu<strong>it</strong>i in flagranza di reato, alle persone denunciate<br />
per reati urbanistici, alle persone arrestate e denunciate per reati e scempi ambientali, al sequestro di chilogrammi di stupefacenti e all’arresto di spacciatori<br />
legati a consorterie mafiose, per l’organizzazione e l’efficienza del servizio offerto. Questa estate non vi è stato un angolo del terr<strong>it</strong>orio che non fosse<br />
controllato, non un punto nel quale la viabil<strong>it</strong>à non fosse scorrevole, non una festa nella quale il traffico non fosse ordinato e la viabil<strong>it</strong>à fluida e garant<strong>it</strong>a la sicurezza<br />
pubblica, non si sono registrate risse né episodi del<strong>it</strong>tuosi, i bambini giocavano sereni nelle piazze e nella villa comunale sotto gli occhi attenti dei vigili,<br />
centinaia le chiamate ricevute dalla centrale operativa unica con la Polizia di Stato e centinaia gli interventi esegu<strong>it</strong>i; è stato forn<strong>it</strong>o un “prodotto sicurezza”<br />
unico che tutti ci hanno invidiato. Tutti, ma non i “palmesi da piazza”!! Tutte queste cose per loro non contano, conta solo la contravvenzione che gli è stata<br />
fatta (ingiustamente, l’auto era in sosta soltanto un attimo!!) e che li ha privati della libertà di fare quel che vogliono nella “loro c<strong>it</strong>tà”. Mi spiace miei cari, non<br />
è la vostra c<strong>it</strong>tà, è la c<strong>it</strong>tà di tutti, è la c<strong>it</strong>tà della gente per bene, la c<strong>it</strong>tà della gente onesta che vuole ordine e sicurezza, che vuole vivere serena, che apprezza<br />
il lavoro di chi si sacrifica per il prossimo di giorno e di notte a fronte di pochi soldi. Non è la c<strong>it</strong>tà dei nullafacenti, dei farabutti, degli ignoranti che amano soltanto<br />
destabilizzare e distruggere, di coloro che pretendono soltanto i propri dir<strong>it</strong>ti e scordano sistematicamente i propri doveri. A tutta la gente per bene chiedo<br />
di aiutarci a far crescere la nostra c<strong>it</strong>tà ed a far si che sia un modello nel meridione, respingendo al m<strong>it</strong>tente ogni idiozia fatta circolare ad arte da pochi ignoranti.<br />
A questi ultimi rivolgo un caro inv<strong>it</strong>o a rinsavire. L’ignoranza è temporanea, si può colmare, la stupid<strong>it</strong>à invece è per sempre.
Anno 1 Nr. 9 Settembre <strong>2010</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
di Attilio Scarcella<br />
C ’è un’altra Italia, un’Italia<br />
diversa da quella dei talk<br />
show di Santoro e Travaglio, di<br />
Floris e Vespa, e da quella che<br />
scende in piazza per ascoltare le<br />
invettive di Beppe Grillo contro<br />
i part<strong>it</strong>i e contro la democrazia<br />
rappresentativa. E’ un’Italia della<br />
semplic<strong>it</strong>à della v<strong>it</strong>a quotidiana,<br />
che trova poco spazio sui media<br />
e non fa notizia nella sua disarmante<br />
moderazione e regolatezza.<br />
Non è l’Italia della ribellione<br />
viscerale, ma quella della<br />
solidarietà e condivisione; non<br />
è l’Italia contro, ma l’Italia per.<br />
E’ l’Italia di cui si fa interprete<br />
la Chiesa e, tram<strong>it</strong>e il Consiglio<br />
Permanente della Cei, monsignor<br />
Angelo Bagnasco, presidente dei<br />
vescovi <strong>it</strong>aliani. E’ l’Italia, dunque,<br />
che «non è assolutamente<br />
rappresentata, né tanto meno<br />
defin<strong>it</strong>a, dai fenomeni peggiori a<br />
cui tanta enfasi viene data nella<br />
pubblica opinione, rischiando di<br />
creare tendenza, quasi si trattasse<br />
di nuove scuole di pensiero e<br />
di v<strong>it</strong>a». Quest’Italia è la componente<br />
sana della società ed è<br />
ampiamente maggior<strong>it</strong>aria nel<br />
Paese: nel silenzio dign<strong>it</strong>oso e<br />
in spir<strong>it</strong>o di sacrificio, essa vive i<br />
propri doveri, vive la realtà della<br />
famiglia e le varie relazioni, vive<br />
la sfida irripetibile della propria<br />
esistenza terrena con serietà,<br />
onestà e dedizione. E’ l’Italia di<br />
tante, tantissime famiglie che<br />
vivono la settimana lavorativa e<br />
il riposo domenicale in maniera<br />
cristiana. Un’Italia che resiste<br />
di fronte a quello che - con lucid<strong>it</strong>à<br />
d’analisi - il presidente<br />
della Cei individua come il vero<br />
pericolo per il nostro Paese, una<br />
sorta di cancro che può roderlo<br />
dall’interno logorandone il suo<br />
tessuto connettivo: la disgregazione<br />
dell’«un<strong>it</strong>à della persona»,<br />
lo «smarrimento» del significato<br />
del vivere, la perd<strong>it</strong>a del senso di<br />
appartenenza a una storia, a una<br />
comun<strong>it</strong>à, a dei valori.<br />
L’autentico problema, l’effetto<br />
più immediato della crisi dei valori<br />
non può essere pertanto l’antipol<strong>it</strong>ica,<br />
ma ciò di cui essa rappresenta<br />
il movente: e cioè, lo<br />
sfilacciamento di quello che Bagnasco<br />
chiama il «vincolo sociale».<br />
La risposta a tale s<strong>it</strong>uazione<br />
di crisi non viene e non può venire<br />
- come illusoriamente qualche<br />
novello «grillo parlante» vorrebbe<br />
far credere - soltanto dal<br />
mettere in piedi una «buona organizzazione»<br />
dello Stato e delle<br />
ist<strong>it</strong>uzioni; la riscossa può venire<br />
anche e soprattutto da una presa<br />
di coscienza e responsabil<strong>it</strong>à della<br />
necess<strong>it</strong>à di cambiamento, da<br />
quell’insieme di ideali spir<strong>it</strong>uali,<br />
alti e nobili, che riguardano non<br />
tanto il funzionamento di un’esistenza,<br />
ma il senso dell’esistere.<br />
punti Di vista<br />
8<br />
l’altra <strong>it</strong>alia<br />
Qui l’opposizione tra la prospettiva<br />
indicata da Beppe Grillo<br />
o dai talk show “gridati” e quella<br />
delineata da monsignor Bagnasco<br />
diventa veramente opposizione<br />
polare. L’Italia che ha in mente<br />
l’antipol<strong>it</strong>ica e quello strato sociale<br />
che sta al segu<strong>it</strong>o del comico<br />
genovese è quella della ribellione<br />
istintiva, dell’insulto, della distruzione,<br />
ben riassumibile negli<br />
eventi che caratterizzano annualmente<br />
le riunioni del G8 e G20<br />
nei vari paesi del globo terrestre,<br />
dove la protesta assume aspetti<br />
di attacco indiscriminato a tutte<br />
le ist<strong>it</strong>uzioni, di aggressione alle<br />
forze dell’ordine, di devastazione<br />
di negozi, banche supermercati.<br />
L’Italia, invece di cui parla il presidente<br />
dei vescovi è l’Italia di<br />
chi vuole costruire il bene comune,<br />
di chi ragiona sulle cose che<br />
non vanno per migliorarle senza<br />
abbatterle, di chi sa che il cambiamento<br />
della società non può<br />
che partire dal cuore e dall’intelligenza<br />
della persona.<br />
L’Italia del «vaffanculo...» e<br />
l’Italia che «mer<strong>it</strong>a un amore<br />
più grande». Sono queste le due<br />
immagini del nostro Paese che si<br />
fronteggiano sulla scena da qualche<br />
tempo e che sono destinate<br />
ad affrontarsi negli anni a venire.<br />
La stampa e i grandi media, con<br />
qualche rara eccezione, hanno già<br />
scelto da che parte stare: cavalcano<br />
la protesta per incrementare<br />
le vend<strong>it</strong>e - basta leggere i<br />
giornali dell’ultima settimana per<br />
rendersene conto - ma la gente di<br />
cui parla il presidente dei vescovi,<br />
quella che «nel silenzio dign<strong>it</strong>oso<br />
e in spir<strong>it</strong>o di sacrificio vive i<br />
propri doveri, vive la realtà della<br />
famiglia e le varie relazioni» non<br />
si farà incantare così facilmente<br />
dalle sirene di chi pensa che basti<br />
annullare l’esistente per risolvere<br />
i problemi del Paese. E’ la gente<br />
semplice, quella che si sente<br />
popolo che ha salvato l’Italia nei<br />
momenti più difficili. E lo farà anche<br />
stavolta.<br />
L’estate, a Dio piacendo, è ormai<br />
alle spalle, segnata da una devastante<br />
deriva dell’antipol<strong>it</strong>ica, impantanata<br />
in una palude di gossip,<br />
di veleni, di show noiosissimi, di<br />
attacchi truculenti, di campagne<br />
di stampa viscerali ed autolesioniste,<br />
di polemiche faziose. E l’autunno<br />
pol<strong>it</strong>ico che sopraggiunge,<br />
non è da meno, perché annuncia<br />
un scenario di macerie, traversato<br />
da provincialismi beceri, da gogne<br />
mediatiche fondate sul pregiudizio<br />
di colpevolezza, da noiose<br />
esibizioni di personalizzazioni. Il<br />
tutto tra l’indifferenza del Paese,<br />
anzi, entro una sorta di malessere<br />
apatico e senza speranza, che<br />
continua a crescere erodendo le<br />
energie v<strong>it</strong>ali della comun<strong>it</strong>à sociale<br />
e del Paese.<br />
In questa temperie tutta <strong>it</strong>aliana<br />
di scontri e veti incrociati,<br />
gli es<strong>it</strong>i non possono essere che<br />
nefasti, perché, questa lunga, in-<br />
terminabile ondata di antipol<strong>it</strong>ica<br />
ha profondamente destabilizzato<br />
il rapporto tra c<strong>it</strong>tadini ed ist<strong>it</strong>uzioni,<br />
tra c<strong>it</strong>tadini e part<strong>it</strong>i, tra<br />
c<strong>it</strong>tadini e pol<strong>it</strong>ica: per di più<br />
senza preparare alcuno sbocco<br />
costruttivo.<br />
A questa s<strong>it</strong>uazione di sbriciolamento<br />
e frantumazione del<br />
tessuto sociale, fa eco sempre più<br />
l’annichilimento e la disintegrazione<br />
dell’autonomia della “pol<strong>it</strong>ica”;<br />
e ciò a causa anche delle<br />
scorribande di taluni magistrati<br />
d’assalto, nonché del protagonismo<br />
di alcuni media, sempre più<br />
decisi a dettare ai part<strong>it</strong>i l’agenda<br />
delle tematiche ed il profilo<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />
ident<strong>it</strong>ario entro cui affrontare<br />
e dare soluzione ai problemi.<br />
Anche l’assetto del bipolarismo -<br />
fondamentale per la modernizzazione<br />
del Paese - è sottoposto ad<br />
un inesorabile processo di logoramento<br />
e di frantumazione che finisce<br />
per paralizzare la dialettica<br />
costruttiva delle ist<strong>it</strong>uzioni e per<br />
appannare l’azione riformatrice.<br />
E’ l’inizio ormai degli ultimi<br />
fuochi che preludono alle elezioni<br />
anticipate e l’avvio di una sfida<br />
interminabile a chi rimane con il<br />
cerino acceso a pagare lo scotto<br />
di una campagna elettorale continua,<br />
sconfinata, lunghissima...<br />
che non finisce mai!<br />
Mons. Bagnasco<br />
Michele Santoro Marco Travaglio<br />
Bruno Vespa Beppe Grillo<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong> 9<br />
di Carmela Gentile<br />
Ci avviamo verso la fine<br />
della bella stagione;<br />
come ogni anno i r<strong>it</strong>mi di v<strong>it</strong>a<br />
cominciano a rallentare, le<br />
giornate si accorciano, si<br />
comincia a riorganizzare il<br />
proprio menage quotidiano: il<br />
lavoro, la scuola, gli impegni.<br />
Si r<strong>it</strong>orna insomma alla v<strong>it</strong>a<br />
impegnata e un po’ monotona<br />
che contraddistingue le nostre<br />
giornate negli altri periodi<br />
dell’anno.<br />
La cosa curiosa, per chi vive<br />
in una c<strong>it</strong>tadina del sud come<br />
la nostra, è il cambiamento<br />
che essa subisce nel periodo<br />
estivo. Per un mese la c<strong>it</strong>tà<br />
cambia; si anima di notte, si<br />
riempie di v<strong>it</strong>a e di gioventù<br />
e si, perché no, anche le persone<br />
in età, escono dal proprio<br />
guscio e riallacciano vecchie<br />
relazioni, nuove amicizie.<br />
In ogni piazza, in ogni angolino<br />
c’è un complessino che<br />
suona, si canta, si balla, si va<br />
al cinema e al teatro e ci si illude,<br />
per un mese all’anno, di<br />
vivere in un posto brulicante<br />
di v<strong>it</strong>a e di divertimento, di<br />
incontri e di scambi. Anche<br />
se l’Amministrazione comu-<br />
punti Di vista<br />
Anno 1 Nr. 9 Settembre <strong>2010</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
L’ESTATE STA FINENDO…<br />
di Carmelo Infantino<br />
Popolo, popolo, tutti parlano<br />
del popolo come se il<br />
popolo fosse la ragione, la ver<strong>it</strong>à<br />
assoluta, nella realtà esiste una<br />
cost<strong>it</strong>uzione, alla quale, se si è<br />
uomini civili, e non populisti e<br />
manovratori di popolo, bisogna<br />
attenersi. La Cost<strong>it</strong>uzione prevede<br />
che caduta una maggioranza,<br />
il Presidente della Repubblica ha<br />
il dir<strong>it</strong>to e il dovere di indagare<br />
se vi è una maggioranza alternativa<br />
con un incaricato da lui<br />
designato dopo avere ascoltato<br />
tutti i part<strong>it</strong>i. Se questa maggioranza<br />
c’è, non si vota e si fa un<br />
altro governo con pieni poteri,<br />
altrimenti, se la maggioranza<br />
non c’è, allora, il Presidente<br />
scioglie le camere e si va al<br />
voto. Questa è la realtà e la<br />
ver<strong>it</strong>à della questione votazioni,<br />
il resto è populismo, mistificazione<br />
e interesse personale. A<br />
coloro, che interpretano e fanno<br />
nale non ha grosse risorse da<br />
destinare all’animazione delle<br />
serate estive, quel poco che<br />
riesce ad organizzare insieme<br />
alle iniziative dei privati, contribuisce<br />
ad alimentare quel<br />
fermento che, anche solo<br />
per un mese all’anno, ci da<br />
l’illusione di vivere in un posto<br />
allegro e pieno di v<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à.<br />
Ma la vera sorpresa sono<br />
le vis<strong>it</strong>e guidate ai suggestivi<br />
luoghi della nostra c<strong>it</strong>tà.<br />
Angoli remoti e dimenticati<br />
che ci rimandano ad un passato<br />
niente affatto recente. Si<br />
scopre così una c<strong>it</strong>tà segreta,<br />
fatta di grotte sotterranee scavate<br />
a mano nel tufo (forse da<br />
antichi monaci greco-ortodossi<br />
sfugg<strong>it</strong>i alla persecuzione) che<br />
arriverebbero niente meno che<br />
nelle viscere di Palmi, fino ad<br />
un lago sotterraneo e segreto;<br />
per non parlare poi dei recenti<br />
scavi di Taureana che riportano<br />
alla luce, un’antica strada<br />
di epoca romana forse un anf<strong>it</strong>eatro;<br />
un tesoro sepolto di<br />
inestimabile valore.<br />
Per gioco, ho provato ad imbarcarmi<br />
su uno di quei<br />
pullman e ho scoperto che<br />
sono pieni di gente e non si<br />
tratta solo di turisti, ma so-<br />
Resistere, resistere, resistere.<br />
le leggi a loro uso e consumo,<br />
bisogna ricordare che l’articolo<br />
67 della Cost<strong>it</strong>uzione Italiana,<br />
ricca di anticorpi perché nata<br />
dopo una d<strong>it</strong>tatura, stabilisce<br />
che: “i membri del parlamento<br />
rappresentano la nazione e sono<br />
eletti senza vincoli di mandato”.<br />
La libertà che tale articolo riserva<br />
agli eletti rappresenta uno di<br />
quei famosi anticorpi, di cui ha<br />
parlato il Presidente della Repubblica,<br />
a difesa della libertà<br />
del popolo che potrebbe essere<br />
ingannato. Tale libertà, significa,<br />
che gli eletti non dipendono<br />
dalla volontà di un capo part<strong>it</strong>o<br />
o capo popolo al quale devono<br />
essere asserv<strong>it</strong>i, come grida<br />
il capo del governo, ma lascia<br />
agli eletti, ai quali il popolo ha<br />
delegato la rappresentanza, la<br />
possibil<strong>it</strong>à di pensare liberamente,<br />
ognuno con la propria testa,<br />
“senza vincoli di mandato”,<br />
garantendo quindi la plural<strong>it</strong>à<br />
e non l’oligarchia. Fini e finiani<br />
prattutto di palmesi affezionati<br />
come me, che per una<br />
volta giocano a fare i turisti<br />
nella propria c<strong>it</strong>tà e a guardarla<br />
con occhi un po’ diversi.<br />
Allora mi viene spontanea<br />
una riflessione: siamo davvero<br />
fortunati, viviamo in un posto<br />
che ha i più bei tramonti del<br />
mondo, il sole, il mare e le<br />
vestigia di un antich<strong>it</strong>à che ci<br />
rimanda ad epoche lontane e<br />
ad un passato glorioso.<br />
Forse quello che manca a noi<br />
palmesi, a differenza dei c<strong>it</strong>tadini<br />
di Comuni vicini e meno<br />
fortunati di noi, è proprio la<br />
mancanza di quel sano orgoglio<br />
di essere palmesi e meridionali.<br />
Perché questa non è una<br />
condizione da celare e di cui<br />
vergognarsi, al contrario, se si<br />
educassero i giovani nel culto e<br />
nel rispetto della propria c<strong>it</strong>tà,<br />
se si insegnasse loro a valorizzarne<br />
le bellezze e le tradizioni<br />
culturali, forse si assisterebbe<br />
ad una vera rinasc<strong>it</strong>a.<br />
Ma io sono una inguaribile<br />
nostalgica ottimista, credo<br />
nell’uomo e nelle forze della<br />
natura da cui è impregnato,<br />
do’ fiducia alle nuove generazioni<br />
e sono convinta che<br />
bisogna smetterla di fuggire<br />
rappresentano pertanto, con la<br />
loro libera espressione di voto,<br />
una garanzia alla libertà e non<br />
sono i trad<strong>it</strong>ori degli elettori<br />
come si vuol far credere da chi<br />
manipola l’informazione televisiva<br />
e mediatica secondo i<br />
propri interessi. Il Manovratore<br />
ha così astutamente ag<strong>it</strong>o che<br />
si è creata una legge elettorale<br />
che è qualcosa di diabolico: ha<br />
sottratto al popolo la libertà<br />
del voto e il popolo non se n’è<br />
neanche accorto. Ecco perché<br />
vuole le elezioni sub<strong>it</strong>o perché<br />
sa che con questa “porcata” di<br />
legge elettorale e con il potere<br />
mediatico nelle proprie mani,<br />
il popolo sarà ancora una volta<br />
controllato, manipolato e incantato<br />
e la v<strong>it</strong>toria sarà sicura. Ma<br />
chi ha testa per ragionare può<br />
farlo, e girare le spalle “all’imperatore”,<br />
così com’è stato<br />
defin<strong>it</strong>o dalla moglie, al quale<br />
tutto è dovuto, perché è lui<br />
l’unico capo, è lui che stabilisce<br />
chi sarà eletto e chi no, in base<br />
al grado di servilismo meschino<br />
che il candidato avrà dimostra-<br />
sempre verso luoghi più grandi<br />
e caotici, verso c<strong>it</strong>tà che non<br />
sono a misura d’uomo, ma<br />
solo dei mostri meccanici che<br />
schiacciano la nostra uman<strong>it</strong>à.<br />
La recente crisi economica<br />
occidentale ha dimostrato<br />
quanto siano fallaci i progetti<br />
di puntare tutto sulla cresc<strong>it</strong>a<br />
economica e tecnologica a<br />
spese delle attiv<strong>it</strong>à meno specialistiche,<br />
ma certamente più<br />
basilari, dei piccoli lavori manuali<br />
e artigianali che in maniera<br />
pratica e modesta fanno<br />
andare avanti la nostra v<strong>it</strong>a<br />
quotidiana. Per questo motivo<br />
credo che, solo un r<strong>it</strong>orno<br />
verso l’umanizzazione del lavoro<br />
ed un più stretto contatto<br />
con la terra e la natura, possa<br />
farci riemergere dalla crisi e<br />
dal baratro in cui inesorabilmente<br />
rischia di sprofondare<br />
la società occidentale ipertecnologica<br />
e globalizzata.<br />
Per cui, diciamo arrivederci<br />
alla prossima estate e caliamoci<br />
nuovamente nella nostra<br />
tranquilla quotidian<strong>it</strong>à, ma<br />
conserviamo nel nostro animo<br />
quella scintilla di v<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à che<br />
l’estate riesce a riaccendere e<br />
che ci consente di affrontare<br />
meglio il grigiore della v<strong>it</strong>a.<br />
to. E a girare le spalle a Cesare<br />
incominciano a essere in tanti:<br />
da Casini, alla moglie, da Fini,<br />
alla Chiesa che con suoi diversi<br />
alti rappresentanti non manca<br />
ormai giorno che non si esprima<br />
contro il governo invocando moral<strong>it</strong>à<br />
e legal<strong>it</strong>à. A chi ha cap<strong>it</strong>o<br />
tutto ciò, non resta che il dovere<br />
civile e morale di resistere,<br />
resistere e resistere per “impedire<br />
il naufragio della coscienza<br />
civica nella perd<strong>it</strong>a del senso del<br />
dir<strong>it</strong>to, ultimo ed estremo baluardo<br />
della questione morale”<br />
come disse ormai diversi anni fa,<br />
nel 2002, il Procuratore Generale<br />
presso la Corte d’Appello<br />
di Milano Francesco Saverio<br />
Borrelli. Egli, come Montanelli e<br />
qualche altro comune mortale,<br />
come il sottoscr<strong>it</strong>to, aveva ben<br />
cap<strong>it</strong>o sin da allora gli interessi<br />
del governo <strong>it</strong>aliano della seconda<br />
Repubblica e denunciò al<br />
popolo, nel suo discorso d’inaugurazione<br />
dell’anno giudiziario,<br />
il dissesto giuridico e morale che<br />
si stava avviando, sperando che<br />
il popolo, liberamente, capisse.
Anno 1 Nr. 9 Settembre <strong>2010</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
il tOur di “abbraccia l’<strong>it</strong>alia”<br />
di Enzo Maio<br />
arriVa in calabria<br />
Pellegrina, ridente fra-<br />
A zione del comune di Bagnara<br />
Calabra, adagiata su una<br />
delle colline che sovrastano la<br />
rinomata Costa Viola si è svolta,<br />
il 12 agosto scorso, la 18°<br />
Edizione della Sagra del Pane<br />
di Grano.<br />
Abbiamo, come in tutte le<br />
edizioni, offerto ai <strong>numero</strong>si<br />
partecipanti, i prodotti tipici locali:<br />
il “pane conzatu”, la “p<strong>it</strong>ta<br />
conzata”, i “granetti”, il “biscotto<br />
di grano” e a questi prodotti<br />
gastronomici abbiamo aggiunto<br />
un prodotto artigianale, un piatto<br />
di ceramica dipinto a mano,<br />
apprezzato moltissimo dai tantissimi<br />
degustatori riversatesi<br />
quella sera nella suggestiva ed<br />
accogliente piazza Maria SS. Annunziata<br />
(in Pellegrina) dove si è<br />
svolta la manifestazione.<br />
Abbiamo avuto la presenza<br />
dell’On. Mario TASSONE, dell’assessore<br />
al comune di Roma NAC-<br />
CARI, dell’On. Santi ZAPPALA’,<br />
del dott. Lamberti Castronovo,<br />
La Sagra a Pellegrina<br />
10<br />
la nostra terra<br />
del consigliere provinciale Gregorio<br />
FROSINA, dell’amministrazione<br />
comunale di Bagnara<br />
Calabra con il Sindaco Cesare<br />
ZAPPIA, gli assessori SPOLETI e<br />
PARRELLO, oltre che della stampa<br />
(Gazzetta del Sud), della televisione<br />
(RTV) e della radio (Radio<br />
Touring).<br />
Durante la manifestazione<br />
sono stati premiati i vinc<strong>it</strong>ori<br />
della 2° edizione del Concorso<br />
di Disegno “Il pane di grano e<br />
la Ceramica: tradizioni della<br />
nostra terra”, concorso destinato<br />
agli alunni delle classi quinte<br />
della Scuola Primaria del Circolo<br />
Didattico “V. Morello”, e agli<br />
alunni di tutte le classi della<br />
Scuola Secondaria di I grado “U.<br />
Foscolo”.<br />
Sulla scia dell’inatteso successo<br />
riscosso dalla 1ª Edizione,<br />
i partecipanti, quest’anno, sono<br />
aumentati e, a tal propos<strong>it</strong>o, ci<br />
corre l’obbligo di esprimere ai<br />
Dirigenti Scolastici, ai docenti<br />
ed agli alunni partecipanti i sentimenti<br />
della nostra più profonda<br />
grat<strong>it</strong>udine nonché il nostro<br />
I VINCITORI SONO STATI:<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />
“Abbraccia l’Italia” è arrivato in Calabria. Dal 29 al 31 agosto il tour unpli,<br />
patrocinato dalla Commissione Nazionale Italiana Unesco, ha toccato infatti palmi<br />
(rc) per raccogliere video, foto e pubblicazioni e ha realizzato interviste ai<br />
detentori di saperi e memorie legate alla cultura del terr<strong>it</strong>orio. La local<strong>it</strong>à calabrese<br />
entra così a far parte di una rete di altre 25 sparse in tutta Italia e coinvolte<br />
dal progetto Unpli che si propone di custodire e valorizzare il patrimonio<br />
culturale immateriale <strong>it</strong>aliano.<br />
Nata da un’idea semplice ma ricca di significato, “Abbraccia l’Italia” è un’iniziativa<br />
volta a promuovere la valorizzazione del patrimonio immateriale, mettendone<br />
in evidenza le potenzial<strong>it</strong>à ai fini dello sviluppo sociale, culturale ed<br />
economico. Il progetto si servirà delle preziosissimo aiuto e delle capac<strong>it</strong>à della<br />
Pro Loco del luogo che già si occupa di salvaguardare e alimentare il patrimonio<br />
culturale locale. Nel progetto saranno coinvolte anche le scuole.<br />
“I motivi che hanno spinto l’Unione delle Pro Loco d’Italia a promuovere e realizzare<br />
questo progetto – dichiara il presidente Unpli claudio nardocci - sono<br />
moltissimi. Tra i tanti spicca la volontà di stimolare la trasmissione del patrimonio<br />
culturale orale (saperi, artigianato, tradizioni, enogastronomia) da parte degli<br />
anziani verso le nuove generazioni che sempre più crescono prive di manual<strong>it</strong>à<br />
e di conoscenze legate alla natura e alla cultura del terr<strong>it</strong>orio in cui vivono. Il<br />
materiale raccolto – conclude Nardocci - sarà poi archiviato nella biblio-mediateca<br />
di Civ<strong>it</strong>ella d’Agliano, che sta diventando un vero e proprio scrigno dei saperi<br />
e delle culture di tutta Italia che rischiano di andare perdute”.<br />
In occasione della vis<strong>it</strong>a in Calabria è stato organizzato anche un incontro<br />
pubblico lunedì 30 agosto alle 12,00 presso la Sala Consiliare del Comune di Palmi.<br />
ha presentato la scheda del patrimonio culturale immateriale palmese rocco<br />
mil<strong>it</strong>ano in qual<strong>it</strong>à di consulente del Com<strong>it</strong>ato reginale unpli il quale è riusc<strong>it</strong>o<br />
ad ottenere dal Presidente nazionale l’assegnazione a Palmi del progetto<br />
nel <strong>settembre</strong> 2009, quando la Pro Loco era inattiva ed addir<strong>it</strong>tura non iscr<strong>it</strong>ta<br />
all’Unpli, solo per proprio prestigio personale nell’amb<strong>it</strong>o della rete regionale<br />
delle Pro Loco. Palmi sarà così inser<strong>it</strong>a nella guida turistico-culturale e nella<br />
bibliomediateca con le sue feste della Varia, di San Rocco, di San Fantino e<br />
dell’Ottava di Carnevale. Al convegno hanno partecipato il Presidente della Pro<br />
Loco rocco deodato, l’Assessore alla Cultura nunzio lacquan<strong>it</strong>i e l’Assessore al<br />
Turismo di Palmi francesco trentinella oltre a molte rappresentanze del mondo<br />
dell’associazionismo palmese.<br />
18° ediziOne della sagra<br />
del pane di granO<br />
scuOla elementare (solo le Quinte Classi):<br />
1º CLASSIFICATO: barila’ Francesca classe Vª A (centro)<br />
2º CLASSIFICATO: ciccOne Mara classe Vª C (centro)<br />
scuOla media statale:<br />
1º CLASSIFICATO: rOmeO Federica classe IIIª sez. I (Pellegrina)<br />
2º CLASSIFICATO: fazzari Ivana IIIª sez. I (Pellegrina)<br />
ringraziamento per la qualificata<br />
collaborazione offerta, con l’augurio<br />
che insieme potremo ancora<br />
programmare ed attuare nel<br />
nostro terr<strong>it</strong>orio altre iniziative<br />
di carattere socio-culturale.<br />
La serata è stata allietata da<br />
uno spettacolo musicale che ha<br />
intrattenuto e divert<strong>it</strong>o i <strong>numero</strong>sissimi<br />
presenti. (più di 2000<br />
persone), che hanno trascorso<br />
una serata allegra e spensierata,<br />
riscoprendo il gusto delle<br />
vecchie tradizioni e degli antichi<br />
sapori, nella convivial<strong>it</strong>à e nella<br />
cordial<strong>it</strong>à, valori peculiari della<br />
nostra terra di Calabria.<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong> 11<br />
Anno 1 Nr. 9 Settembre <strong>2010</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
c<strong>it</strong>olena MadreTerra<br />
(urDipili)<br />
di Saverio Pet<strong>it</strong>to<br />
In questo <strong>numero</strong> di Madreterra, nella rubrica “CITOLENA”, non potevo non dedicare la vignetta del mese ad un’artista come MAURIZIO CARNE-<br />
VALI, che, con la realizzazione della splendida “Fonte di San Rocco”, resterà, per sempre, nella storia di questa c<strong>it</strong>tà.<br />
Ognuno ha un proprio modo di esternare i sentimenti verso gli altri, a seconda delle proprie prerogative e qual<strong>it</strong>à, io lo voglio fare, a modo mio,<br />
attraverso le “mie caricature” che a volte esprimono significati che vanno al di là di frasi fatte, di retoriche e di belle parole.<br />
Incastonare, nella bozza da lui disegnata, il volto di Maurizio, mi sembra un modo originale per immortalare un’artista che, con grande mer<strong>it</strong>o assieme<br />
ai suoi amici, ha riscosso consensi senza precedenti, nella storia artistica di questa c<strong>it</strong>tà.<br />
L’opera, che si erge, con tutta la sua bellezza, nella piazzetta di San Rocco, oltre al valore, più volte ribad<strong>it</strong>o, di fede e di tradizione, per noi che<br />
l’abbiamo realizzata, con amore, sacrifici, dedizione e spir<strong>it</strong>o di appartenenza alle proprie radici, resterà per sempre un segno indelebile di un’amicizia<br />
sincera e autentica, nata tra le macerie, le ansie, i sacrifici dei lavori nel cantiere della Fonte di San Rocco. Uomini che hanno creduto nella<br />
realizzazione di un sogno a dispetto di tanti ostacoli e preconcetti, ma che dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno, che quando c’è purezza di animo<br />
ed amore verso ciò che si vuole fare, tutto viene spazzato via. Di questa autentica ed originale avventura rimarrà un ricordo, per chi ha avuto<br />
la fortuna di partecipare, che lo segnerà per tutta la v<strong>it</strong>a. Grazie Maurizio, con affetto da Saverio e da tutti i “tuoi amici”.<br />
n.b. - …e non finisce qua!<br />
Il dirigente “particolare” della U.S.Palmese<br />
Vincenzo, un ex appaltatore di Palmi, decise di entrare negli anni novanta, come dirigente nella<br />
Palmese. Era alla prima esperienza nel mondo dello sport e, non conoscendo le regole di una società<br />
di calcio, agiva a ruota libera, secondo un suo codice. Una domenica, in occasione di una part<strong>it</strong>a<br />
di campionato iniziata male, entrò nello spogliatoio durante l’intervallo, con la sigaretta in bocca mentre<br />
l’allenatore stava dialogando con la squadra e, interrompendolo con fare arrogante disse: “Mister! O si<br />
vinci o vi mandamu a tutti pà casa; ccà cavaddhi a staddha no’ ‘ndi mantenimu”. La reazione dei calciatori<br />
fu istantanea, da indurre il dirigente a fare dietrofront. Questo episodio, lasciò strascichi in seno alla<br />
squadra, tanto che il presidente organizzò una cena chiarificatrice, per riportare il sereno tra i calciatori.<br />
Quella sera il dirigente si presentò con salsicce e alcune caciotte di formaggio. Dopo i chiarimenti, la serata<br />
proseguì con spir<strong>it</strong>o goliardico. A distanza di un paio di settimane, si verificò un altro episodio increscioso.<br />
Protagonista lo stesso dirigente che seduto in panchina, pretendeva<br />
di suggerire una sost<strong>it</strong>uzione all’allenatore. Richiamato dal<br />
presidente, la società fu costretta a riunirsi per i necessari provvedimenti.<br />
Vistosi accusato e, avendo tutti contro, decise di dimettersi,<br />
chiedendo la rest<strong>it</strong>uzione della quota versata, compreso i soldi spesi<br />
per l’acquisto delle salsicce e del formaggio. Il compianto Ciccio,<br />
economo della società, con tono ironico e in mano la lista di rimborso,<br />
fece osservare al dirigente dimissionario che la cifra da rimborsare<br />
non era reale, in quanto anche lui aveva mangiato. A quel punto si<br />
‘a megghjiu parOla è<br />
chiddha chi nOn si dici!<br />
alzò di scatto e disse: “Ddhù jornu vi mangiastu la cona! Non provai<br />
mancu nu gruppu i satizzu e du casu - (formaggio) - ‘ntisi sulu l’odori.<br />
Se voi, curreggi u prezzu, inveci i 55mila, scrivi 45”.<br />
R. Cadile<br />
Omnia munda mundis<br />
“Tutto è puro per i puri”<br />
E Maurizziu s’arriposa<br />
tali e quali a Santu Rroccu<br />
‘ndi dassau comu na rosa<br />
bronzu e petra ‘nta nu bloccu.<br />
Acqua frisca di funtana<br />
ora grunda ‘nta ddhu muru,<br />
scrusci comu na campana<br />
pe nu tempu imper<strong>it</strong>uru.<br />
Ora u cori parmisanu<br />
chinu i gioia e ddivozzioni<br />
si lu porta sup’a manu<br />
non s’a sperdi st’emozioni.<br />
Ogni luci comu stiddha<br />
duna lustru ‘nta ddhà chiazza<br />
‘nta ogni cori na spisiddha<br />
porta amuri e lu rringrazzia.<br />
Giuseppe Cricrì
Anno 1 Nr. 9 Settembre <strong>2010</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
12<br />
cultura e FolKlore<br />
CINEMA - TEATRO CILEA<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />
- E’ tempo di riappropriarci del nostro passato, delle nostre tradizioni, delle nostre radici -<br />
particOlare della balaustra stile “LIBERTy”<br />
di Cettina Angì<br />
II Cinema - teatro Cilea fu<br />
inaugurato dal famoso attore<br />
Carlo Ninchi, appartenente ad una<br />
storica e importante famiglia di<br />
attori, con lo spettacolo di prosa<br />
“ii cardinale dei medici”, e per<br />
quasi un quarantennio, dal 1920 in<br />
avanti, la piccola sala liberty, fu<br />
protagonista di molte manifestazioni<br />
artistiche, alternate anche<br />
a proiezioni di film di successo.<br />
Intensa è stata l’attiv<strong>it</strong>à teatrale<br />
tra spettacoli di operette, rivista<br />
e opere liriche che si susseguirono,<br />
con importanti Compagnie,<br />
maestri, interpreti e direttori<br />
d’orchestra, che i gestori, i fratelli<br />
Arena, facevano giungere da<br />
ogni parte d’Italia. In particolar<br />
modo, si ricorda una trascinante<br />
rappresentazione della “arlesiana”,<br />
interpretata dal famoso<br />
tenore T<strong>it</strong>o Schipa, il quale, per<br />
l’entusiasmo del pubblico presente,<br />
dovette concedere ripetuti<br />
bis. Il Cilea era l’unico cinemateatro<br />
della zona e, per questo<br />
motivo, gli spettatori erano sempre<br />
<strong>numero</strong>si. La programmazione<br />
prevedeva due diversi orari di<br />
spettacolo, per differenti tipi di<br />
pubblico: l’orario pomeridiano,<br />
destinato per lo più a donne e<br />
ragazzi e l’orario serale, per un<br />
pubblico maschile. L’attesa veniva<br />
addolc<strong>it</strong>a dalle leccornie che<br />
donna Grazia esponeva sul suo<br />
banchetto, posto vicino all’entrata<br />
del cinema. Quindi, parlare<br />
del Cinema - teatro Cilea è un po’<br />
parlare della nostra storia, della<br />
storia di un cinema di paese, punto<br />
d’incontro di tanti, dagli anni<br />
20 in poi, ed anche di quel modo<br />
antico di vivere il cinema popolare,<br />
come pura fantasia e magia.<br />
Raccontare di gente che riempiva<br />
la piccola sala, quella sala dove<br />
la redazione di <strong>madreterra</strong> ringrazia i sigg. recordari e badolati per la gentile disponibil<strong>it</strong>à<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong> 13<br />
c’era il ricco proprietario e il povero<br />
contadino, che riguardava lo<br />
stesso film 10, 20 volte, fino ad<br />
impararne le battute a memoria<br />
ed im<strong>it</strong>arne i gesti. Insomma,<br />
il racconto di un’Italia e di un<br />
tempo che cancella la memoria<br />
collettiva che, sembra progressivamente<br />
non esistere più ; quasi<br />
a sottolineare la perd<strong>it</strong>a della conoscenza<br />
di un passato recente,<br />
un cambiamento del costume e<br />
un’evoluzione della società che,<br />
non sempre, conducono a mutamenti<br />
significativi. Parlare di un<br />
cinema dei kolossal americani<br />
ed <strong>it</strong>aliani che facevano sognare<br />
grandi e piccoli, unica distrazione<br />
in un periodo di povertà e di ricostruzione,<br />
quando tra le difficoltà<br />
della v<strong>it</strong>a, si cercava di lasciare<br />
uno spazio all’immaginazione<br />
del grande sogno rappresentato<br />
dal cinema, da frapporre ad una<br />
realtà pesante da vivere, addol-<br />
cultura e FolKlore<br />
cendola nella fantasia di una visione<br />
così vicina da potersi toccare,<br />
cercando quasi di entrare<br />
dentro quel grande lenzuolo<br />
bianco; quando ci si accontentava<br />
e bastava poco per sognare,<br />
emozionarsi, sorridere; tutti<br />
uguali davanti alle scene di un<br />
film, di uno spettacolo, tutti con<br />
le stesse reazioni, condividendo<br />
gli stessi sentimenti, risate, lacrime,<br />
fischi; un luogo, che non<br />
tutti potevano frequentare, perché<br />
la maggior parte della gente<br />
si alzava presto la mattina, per<br />
andare a lavorare nei campi e<br />
r<strong>it</strong>ornare la sera stanca; dove i<br />
ragazzi scoprivano la v<strong>it</strong>a attraverso<br />
le storie narrate nei film.<br />
Il Cinema Cilea, anche luogo di<br />
r<strong>it</strong>rovamento di frammenti di<br />
un’ importante pellicola storica,<br />
come nel caso della recente scoperta<br />
dell’unico originale di un<br />
cortometraggio, “il ruscello di<br />
ripa sottile”, girato da Rossellini<br />
nel 1941, avvenuta proprio<br />
all’interno del Cinema Cilea da<br />
un videoperatore palmese, Domenico<br />
Murdaca, in maniera del<br />
tutto casuale, dopo una sua vis<strong>it</strong>a<br />
al vecchio Cinema, dettata<br />
da motivi nostalgici, ed arrivata<br />
fino al Festival di Cannes prima<br />
e a quello di Roma dopo. Nonostante<br />
questo nobile passato,<br />
entusiasmante, ricco di fermenti,<br />
di vivac<strong>it</strong>à culturale, oggi,<br />
noi palmesi, abbiamo lo stesso<br />
sogno e bisogno che i nostri<br />
predecessori ebbero nel lontano<br />
1800, cioè quello di un cinema,<br />
di un teatro, di un luogo, insomma,<br />
dove trovino giusta realizzazione<br />
le nostre nobili tradizioni;<br />
non un semplice cinema, ma un<br />
luogo d’incontro e di confronto<br />
aperto a tutte le classi sociali.<br />
Concludendo, voglio pensare al<br />
Cinema - teatro Cilea come un<br />
ad un vero e proprio palcoscenico<br />
di v<strong>it</strong>a che resterà per sempre<br />
nell’anima del nostro paese<br />
e che per questo, non deve essere<br />
mai dimenticato.<br />
Anno 1 Nr. 9 Settembre <strong>2010</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra
semplicemente...<br />
palmi<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong> 15<br />
di Rocco Liberti<br />
Il basso l<strong>it</strong>orale tirrenico della<br />
Calabria, come d’altronde<br />
anche gli altri, oltre a caratterizzarsi<br />
in passato per le razzìe<br />
compiute dai pirati turcheschi<br />
a fine di catturare gente inerma<br />
da trasferire sui vascelli per<br />
indi ridurla in schiav<strong>it</strong>ù, si è distinto<br />
del pari per la s<strong>it</strong>uazione<br />
opposta. Infatti, nei nostri paesi<br />
la presenza di islamici nel ruolo<br />
di schiavi è bastantemente documentata.<br />
I motivi di questo<br />
fenomeno si rivelano molteplici.<br />
Non era raro che legni cristiani<br />
catturassero naviglio barbaresco<br />
e ne riducessero in cattiv<strong>it</strong>à gli<br />
occupanti, che poi vendevano<br />
al miglior offerente. Ma si verificava<br />
anche che pirati della<br />
Mezzaluna approdati sulla terraferma<br />
al consueto scopo di cogliere<br />
all’improvviso gli ab<strong>it</strong>anti,<br />
fossero a loro volta sorpresi e<br />
ridotti in prigionìa. Comunque,<br />
c’era sempre la possibil<strong>it</strong>à di<br />
approviggionarsi al fiorente<br />
mercato della vicina Messina,<br />
per cui nobili e benestanti non<br />
si facevano proprio scrupolo di<br />
acquistare un povero disgraziato<br />
da tenere in segregazione per i<br />
propri bisogni. Una volta assegnato<br />
ad un padrone il malcap<strong>it</strong>ato<br />
di turno perdeva la propria<br />
ident<strong>it</strong>à e, volente o nolente,<br />
era costretto a cambiare nome<br />
e ad accettare i dettami della<br />
religione cattolica.<br />
A Palmi e a Seminara, il casato<br />
più in auge, quello dei feudatari<br />
Spinelli, non si rendeva certo<br />
assente nella gara di accaparramento<br />
di una simile merce. Un<br />
primo caso si rivela quello della<br />
venticinquenne Lucrezia Spinelli<br />
deceduta il 19 <strong>settembre</strong> 1673<br />
a Seminara e indicata nell’atto<br />
parrocchiale quale «serva olim<br />
del Principe di di Cariati uxor<br />
ad prasens Antonii Stefanello libera».<br />
È chiaro trattarsi di una<br />
schiava, cui è stato appioppato<br />
il nome e il cognome di una no-<br />
cultura e FolKlore<br />
schiavi turchi a palmi<br />
bildonna del seno dei proprietari,<br />
che ad un certo momento<br />
è stata resa libera e fatta convolare<br />
a nozze con un c<strong>it</strong>tadino.<br />
Varie persone di casa Spinelli<br />
avevano riportato in passato tali<br />
general<strong>it</strong>à.<br />
L’evento più eclatante si rivela<br />
per Palmi quello riguardante la<br />
cerimonia proprio del battesimo<br />
di uno schiavo turco del principe<br />
d. Giovan Battista Spinelli. Era<br />
il 26 agosto 1780 ed il r<strong>it</strong>o aveva<br />
luogo nella chiesa di S. Maria<br />
del Soccorso. Il nuovo adepto<br />
acquis<strong>it</strong>o coerc<strong>it</strong>ivamente o<br />
meno, che apparteneva, come è<br />
dato leggere nell’appos<strong>it</strong>a particola<br />
del libro parrocchiale, alla<br />
«Mahumedanica Secta», veniva a<br />
fregiarsi in quel giorno dei nomi<br />
del suo signore e dei padrini ufficiali.<br />
D’allora in poi si sarebbe<br />
dovuto chiamare Giovan Battista,<br />
Gennaro e Domenico. Suoi<br />
compari erano per l’occasione<br />
d. Pasquale Grasso, che rappresentava<br />
il duca di Seminara<br />
d. Scipione Spinelli e d. Filippa<br />
Grillo, che faceva le veci della<br />
principessa d. D(omenica?). La<br />
Grillo, con tutta probabil<strong>it</strong>à, era<br />
esponente del ceppo oppidese di<br />
tal nome.<br />
Ma non solo i feudatari si preoccupavano<br />
di comprare schiavi.<br />
Lo facevano anche persone di varia<br />
estrazione, come nobili, magnifici<br />
e dottori. Restringendo la<br />
ricerca a Palmi, si ricava quanto<br />
segue. Il 16 dicembre 1614 tale<br />
Giuseppe, schiavo adulto del<br />
dottor Giusimene Lombardo, veniva<br />
battezzato dall’abate Pasco<br />
Marando con padrini Camilla La<br />
Porta e Marcantonio Licari. Il 16<br />
ottobre 1620 si portava al sacro<br />
fonte il neonato Benedetto, figlio<br />
di Caterina, schiava di Scipione<br />
Benedetto. Come si vede. Stavolta<br />
era il figlio di una schiava<br />
ad assumere il nome del padrone.<br />
Nel 1646 moriva un Etiope di<br />
28 anni a nome Girolamo, mancipium<br />
di Giovan Battista Repaci,<br />
che per l’addietro risulta essere<br />
stato battezzato nientemeno<br />
che dal vescovo di Mileto.<br />
Nel recupero degli islamici al<br />
Dio dei cristiani, sicuramente i<br />
più decisi erano gli ecclesiastici.<br />
Nel primo sinodo tenuto nel 1587<br />
il vescovo di Mileto Del Tufo, facendo<br />
notare come nella circoscrizione<br />
vivessero alcuni schiavi<br />
infedeli, inv<strong>it</strong>ava i responsabili<br />
delle parrochcie ad usare «le<br />
loro esortazioni, o de’ Predicatori,<br />
o d’altri che ne vedranno<br />
in ciò atti» e fare in modo «di<br />
indurli alla Fede Cattolica, et<br />
effettuandosi non faccian quelli<br />
conversar con infedeli». I poveri<br />
turchi risiedenti forzatamente in<br />
Calabria, ma presumiamo amche<br />
altrove in Italia, dovevano essere<br />
tagliati fuori da quello che un<br />
tempo era stato il loro mondo!<br />
Anno 1 Nr. 9 Settembre <strong>2010</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
Busto e dipinto del corsaro Occhiali<br />
Rappresentazione di un’incursione turca a Reggio nel 1522
Anno 1 Nr. 9 Settembre <strong>2010</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
di Gianfranco Lucente<br />
Sonavan le quiete stanze che<br />
bel t<strong>it</strong>olo per il nuovo libro<br />
del Prof. Santino Salerno estrapolato<br />
da tutte le pagine che lo scr<strong>it</strong>tore<br />
Leonida Repaci ha scr<strong>it</strong>to sulla<br />
residenza della Pietrosa, la casa<br />
comprata dal fratello maggiore nel<br />
2.8.1915 per sedicimila lire.<br />
Questa casa è stata fatica e<br />
come per dire con le parole di Repaci<br />
“la bonifica fu per me pagina<br />
di musica suonata a quattro mani<br />
da me e da Ciccio Parisi, l’impegno<br />
ci prese la mano, per anni quindici<br />
circa, non pensammo ad altro che<br />
ad una cosa sola: a fare più bella<br />
la Pietrosa, a migliorare la terra e<br />
la casa, a costruire armacie, a fare<br />
muri con mattoni e ferro portato<br />
sulla testa da donne di Bagnara”.<br />
Una bellissima ed ingegnosa<br />
pazzia di due coloni calabresi.<br />
La Pietrosa è un sasso lanciato<br />
contro la malasorte diceva Repaci.<br />
Oggi se si percorrono 600 metri<br />
in macchina dalla stazione sulla<br />
nuova strada asfaltata si arriva<br />
fino alla casa Repaci completamente<br />
restaurata: bella e bianca<br />
con ampia terrazza, le cornici delle<br />
finestre in pietra grigia (come<br />
quella di Palmi) e le persiane di legno<br />
stagionato come le nostre antiche<br />
case di campagna.<br />
Poco più in là verso Sud e nascosta<br />
(non indicata da un banale cartello)<br />
si può scoprire la guardiola.<br />
Essa è un osservatorio per la pesca<br />
del pescespada piantato sullo<br />
sprone di una roccia, che mescola<br />
l’odore del mare a quello acutissimo<br />
delle erbe cotte dal sole .<br />
Vivente Repaci, la Pietrosa fu<br />
meta di ed<strong>it</strong>ori, scr<strong>it</strong>tori, artisti<br />
trai quali Achille Modigliani, Bompiani,<br />
Zavattini, Guido Calogero,<br />
Antonio Altomonte, Domenico Zappone<br />
e tanti altri e lui era sol<strong>it</strong>o accompagnarli<br />
alla piccola Guardiola<br />
dove si godeva del meraviglioso<br />
paesaggio e si parlava di tutto, di<br />
libri, di incanti e di poesia.<br />
Come nella terrazza di Berto<br />
negli stessi anni a Capo Vaticano.<br />
Entrati dal cancello sempre<br />
aperto della casa Repaci si ha la<br />
sensazione dell’abbandono, pur<br />
in un ameno ambiente, il silenzio<br />
ci attanaglia lo spir<strong>it</strong>o con la<br />
sensazione che qualche processo<br />
di v<strong>it</strong>a si sia arrestato e che il nostro<br />
vissuto di Palmesi abbia avuto<br />
un termine, una involuzione nella<br />
cresc<strong>it</strong>a: come è possibile che altri<br />
non possano godere delle bellezze<br />
di questo posto ,che non riescano<br />
a sentire come Leonida e<br />
non amino far risuonare almeno<br />
i gradoni della Guardiola: pochi<br />
amici che si siedano insieme a<br />
raccontarsi la v<strong>it</strong>a?<br />
Come non augurarsi che questo<br />
paradiso si possa riempire di gente<br />
di Palmi e della Piana e si possa<br />
affidare a feste, poesie, musica<br />
ed arte ed a cose semplici quanto<br />
ognuno di noi può percepire se si<br />
soffferma più di 15 minuti in questo<br />
luogo pieno di ricordi, di suggestioni,<br />
di affanni e di storia.<br />
Sarebbe bello che noi c<strong>it</strong>tadini<br />
di Palmi risentissimo questa musica<br />
nelle stanze quiete di questo<br />
sacro posto.<br />
Nelle stanze ampie della Casa,<br />
Cilea ha scr<strong>it</strong>to la part<strong>it</strong>ura del secondo<br />
atto dell’Adriana. assecon-<br />
<strong>it</strong>inerari<br />
dando quel bisogno di musica che,<br />
in noi calabresi, si identifica con la<br />
voce del mare sullo scoglio.<br />
Una voce che ha quasi sempre la<br />
tenerezza del canto dei ranocchi<br />
nelle sere d’estate, ma può avere<br />
la terribil<strong>it</strong>à di una lacerazione<br />
apocal<strong>it</strong>tica quando il ponente ed<br />
il maestro, fanno della costa una<br />
sonante officina di demoni.<br />
La statua di San Rocco è stata<br />
un sogno che si è realizzato...<br />
Perchè coloro che hanno condotto<br />
a questa impresa non individuano<br />
nuovi obiettivi ed uno in particolare…<br />
il più difficile… quello di<br />
riunire la maggior parte della popolazione<br />
di Palmi in un unico abbraccio<br />
alla nostra C<strong>it</strong>tà e alla nostra<br />
Madre Terra perchè si possa creare<br />
qualche cosa di nuovo, di solidale<br />
e non di rottura, e si possa essere<br />
orgogliosi di presentare agli altri<br />
quanto noi abbiamo creato e quanto<br />
i nostri padri hanno costru<strong>it</strong>o.<br />
Il prossimo anno chiediamo le<br />
chiavi della casa Repaci all’Amministrazione<br />
Comunale per un solo<br />
giorno ed inventiamoci una festa<br />
unica e… risuoneranno per un attimo<br />
queste quiete stanze.<br />
Quanto e’ stato fatto quest’estate<br />
a Palmi rifatto in un’unica giornata<br />
e magari sotto le stelle ed accogliere<br />
tutti nel grande uliveto,<br />
nelle famose armacie costru<strong>it</strong>e<br />
16<br />
con sudore da Ciccio Parisi.<br />
La stanza del Jazz con i fratelli<br />
Mazzù, la lirica della cantante<br />
Lombardo, i gruppi musicali di<br />
Palmi e perchè no degli Idà, dei<br />
Surace, di Martino Schipill<strong>it</strong>i e del<br />
grande pianista Giuseppe Brancato<br />
e di altri che hanno trasmesso<br />
agli strumenti il nostro modo di<br />
essere Palmesi e di sentire quanto<br />
ha percep<strong>it</strong>o il maestro Cilea in<br />
questi luoghi.<br />
Giornata dedicata alla nostra<br />
epidemica malattia della Palm<strong>it</strong>udine<br />
e r<strong>it</strong>rovarci insieme palmesi<br />
di oggi e di ieri nel ricordo delle<br />
nostre radici e nel sperare in futuro<br />
dei frutti del nostro albero: nipoti<br />
e pronipoti affetti dalla stessa<br />
malattia.<br />
Grande fiaccolata tra gli ulivi<br />
alla ricerca dell’Esploratore e<br />
sotto i verdi rami del fico sentire<br />
il frastuono delle cicale… e poesie<br />
lette alla Guardiola… e falò sulla<br />
spiaggia della pietrosa a raccontare<br />
di noi e di altri e far rivivere<br />
personaggi e libri.<br />
Godere dell’invidia dei vicini<br />
della Piana che sentono che vivere<br />
a Palmi è respirare qualche<br />
cosa di diverso.<br />
“E’ r<strong>it</strong>ornato mio questo sconfinato<br />
spazio turchino in cui fisso<br />
gli occhi ridivenuti bambini, dopo<br />
tanto naufragare in essi di cieli<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />
risuOnaVanO le quiete stanze...<br />
un bellissimo t r a m o n to sulle eo l i e v i s to dalla g u a r d i o l a d i c a s a re pa c i<br />
to m m a s o del re, sa n t i n o sa l e r n o e ma r c e l l o ma s c a l c h i a villa re pa c i<br />
notturni: è mio quest’acuto profumo<br />
di scogliera che vince il chiuso<br />
ardore della v<strong>it</strong>e e i fiati amati dei<br />
garofani selvatici sparsi tra i massi:<br />
è mia questa flora sottomarina<br />
che fa sembrare le rocce donne<br />
con i capelli sparsi sulle nude spalle:<br />
son mie queste farfalle bianche<br />
che volano sul pelo dell’acqua<br />
lasciando una piccola scia candida<br />
tra i barbagli dell’onda del sole:<br />
son mie le lucertoline che prendono<br />
il sole sulla gobba degli scogli:<br />
è mia, infine, la libertà di muovermi<br />
come un dio pagano in uno<br />
scenario portentoso sotto l’occhio<br />
di una natura benigna, alla quale<br />
le infin<strong>it</strong>e fecondazioni non hanno<br />
tolto la cast<strong>it</strong>à dell’offerta”<br />
ho letto queste poche pagine di<br />
Repaci ad un Palmese che non r<strong>it</strong>ornava<br />
da molti anni.. e lui ha<br />
pianto.<br />
Mi accorgo che quasi tutto questo<br />
mio articolo è stato costru<strong>it</strong>o<br />
sulle parole dello scr<strong>it</strong>tore Leonida<br />
Repaci, ma lui non me ne vorrà.<br />
Come diceva al poeta Neruda il<br />
“postino” Troisi: le tue poesie una<br />
volta scr<strong>it</strong>te sono di tutti e queste<br />
servivano per conquistare il cuore<br />
della bella e prosperosa Cucinotta…<br />
a me sono serv<strong>it</strong>e per far<br />
innamorare e rinnamorare altri di<br />
Palmi e questo mi sembra una colpa<br />
di minore grav<strong>it</strong>à<br />
La fata Morgana<br />
Fenomeno ottico o maliardo incantesimo?<br />
di Giuseppe Cricrì<br />
Esistono luoghi speciali in giro<br />
per il mondo ove accadono eventi<br />
e storie straordinarie per la loro<br />
unic<strong>it</strong>à, tanto speciali che all’uomo,<br />
per spiegarne le cause e gli<br />
effetti a volte non basta la logica<br />
sugger<strong>it</strong>a dalla scienza e dal<br />
sapere, ma diventa per lui quasi<br />
necessario, perfino attraente, il<br />
ricorso alla magia e alla leggenda.<br />
Lo Stretto di Messina è uno di<br />
questi luoghi, ove da sempre il<br />
fascino della natura alimenta il<br />
m<strong>it</strong>o e la storia, che si fondono<br />
per partorire mostri e creature<br />
da sogno, tanto incredibili e fiabesche<br />
da entrare nell’epopea.<br />
La fata Morgana è una di queste<br />
creature chimeriche.<br />
Una fra le tante leggende narra di<br />
un Re Visiogoto che avendo razziato<br />
l’Italia in lungo e in largo,<br />
giunto in fondo allo stivale si sia<br />
fermato poiché, privo di idonee<br />
imbarcazioni che potessero fare<br />
attraversare al suo eserc<strong>it</strong>o lo<br />
Stretto. Ma ad un tratto il barbaro<br />
vide sulla riva una fanciulla<br />
incantevole che gli diceva: “Vuoi<br />
far tua quella meravigliosa isola?<br />
Guarda è a pochi metri da te,<br />
non hai che da prenderla!!” Improvvisamente<br />
guardando nello<br />
specchio trasparente dell’acqua<br />
del mare si scorgevano a portata<br />
di mano i monti della Sicilia, le<br />
pendici ricche di aranceti e uliveti,<br />
e poi edifici, ville e giardini<br />
bellissimi, popolate di genti con<br />
cavalli, asinelli intenti a trasportare<br />
merci e passeggeri, fra piazze<br />
sontuose e mercati. – “Che<br />
cosa aspetti? -Diceva la voce<br />
ammaliante della fanciulla- Muov<strong>it</strong>i,<br />
anche quel regno sarà tuo!!”<br />
Tutto era lì, alla sua portata, a<br />
pochissima distanza dalla riva ed<br />
allora il re barbaro, alla testa<br />
dell’eserc<strong>it</strong>o non resistette alla<br />
tentazione di passare la sponda<br />
per compiere altre conquiste,<br />
altri atti vandalici di razzia e<br />
depredazione. Si lanciò in mare<br />
con la sua cavalcatura, ma ad<br />
un tratto, insieme alla fanciulla,<br />
tutto sparì ed egli, che non sapeva<br />
nuotare, inghiott<strong>it</strong>o dai flutti<br />
annegò miseramente. Morgana lo<br />
aveva colp<strong>it</strong>o!!<br />
Fin da bambino avendo letto della<br />
leggenda del re Visigoto morto<br />
annegato nelle acque dello stretto<br />
perché beffato dall’inganno<br />
della maga, ho sempre sognato di<br />
poter assistere a questo prodigio<br />
della natura. ho sempre chiesto<br />
ai miei amici residenti a Reggio<br />
Calabria se sia mai cap<strong>it</strong>ato loro<br />
di scorgere questa singolare forma<br />
di miraggio, ma le risposte<br />
che ho avuto sono sempre state<br />
abbastanza vaghe.<br />
Mi sono quindi documentato ricercando<br />
notizie in testi specifici ed<br />
ho trovato tre importanti, antiche<br />
pubblicazioni: quella del palmese<br />
Michele Saffioti del 1837- lo studio<br />
del Dott.V<strong>it</strong>torio Boccara del<br />
1902- e le conclusioni di Giovanni<br />
Costanzo del 1903; dalle quali ho<br />
tratto le notizie che ora esporrò.<br />
L’etimologia suggerisce varie ipotesi,<br />
la prima, vede nelle parole<br />
greche μόρα γανόω ( leggi: mora<br />
ganoo) il significato di eserc<strong>it</strong>o apparente,<br />
giacchè le prime a vedersi<br />
in quelle acque al lido sarebbero<br />
immagini moltiplicate di uomini a<br />
piedi e a cavallo armati e a guardia<br />
di fortini adiacenti al mare.<br />
Il nome Morgana secondo altri<br />
sarebbe ascrivibile alla dominazione<br />
dei Normanni, allorquando<br />
essi attribuivano queste apparizioni<br />
straordinarie ai sortilegi di<br />
questa maga, sorella di re Artù,<br />
allieva del mago Merlino, di cui<br />
erano veneratori. Alcuni viceversa<br />
derivano la parola “Morgana”<br />
dall’arabo merquiam che significa<br />
mun<strong>it</strong>o di magia, altri dal tedesco<br />
morghan che significa mattina,<br />
per il fatto che il fenomeno si<br />
manifesterebbe solo di mattina.<br />
Esso sarebbe visibile solo dalla<br />
sponda calabra e in particolari<br />
condizioni meteorologiche che<br />
sarebbero indispensabili perché si<br />
producano gli effetti prodigiosi di<br />
tale apparizione.<br />
1) Stagione calda, con forte<br />
aumento di temperatura nei<br />
giorni che precedono il fenomeno;<br />
2) Calma assoluta di vento e<br />
di mare;<br />
3) Nella notte che precede il<br />
fenomeno presenza di vento<br />
leggero e caldo dalle montagne<br />
di Sicilia e Calabria;<br />
Il nostro Michele Saffioti racconta<br />
di una manifestazione verificatasi<br />
il 26 aprile 1828, mentre il poeta<br />
Michele Regaldi riferisce di aver<br />
assist<strong>it</strong>o al miraggio il 20 luglio del<br />
1843, altri c<strong>it</strong>ano il giorno 20 giugno<br />
1874, altri il luglio del 1888. In<br />
tali occasioni sembrava che in mezzo<br />
allo Stretto vi fosse una sterminata<br />
serie di torri bianche sfumate<br />
in alto e sui lembi laterali, aventi<br />
svariate altezze e completamente<br />
riflessi nell’acqua sottostante.<br />
Il Boccara riferisce che nel giugno<br />
del 1900 alle ore 11,00, passeggiando<br />
a Reggio per la Marina si<br />
notava la punta di Gallico marina<br />
molto avanzata sul mare e molto<br />
avvicinata a Reggio, lo Stretto<br />
non esisteva più come tale, ma<br />
pareva un golfo, le case di Gallico<br />
erano coperte da una nebbia<br />
chiara ed in questa nebbia le case<br />
parevano palazzi molto alti e tra<br />
i palazzi notava larghe strade; le<br />
case di Messina apparivano molto<br />
ravvicinate, bianchissime, l’una<br />
sopra l’altra di dimensioni quasi<br />
identiche. Tali immagini rimanevano<br />
visibili per circa tre minuti.<br />
Tuttavia il dottor Boccara distingue<br />
tre tipi di fata Morgana.<br />
La fata Morgana marina;<br />
la fata M. aerea semplice;<br />
la fata M. aerea multipla;<br />
Il Minasi aggiunge:<br />
la fata M. marina-aerea e<br />
la fata M. fregiata d’iride ( come<br />
avvolta da uno pseudo arcobaleno)<br />
.<br />
Il Saffioti parla della fata M.<br />
sottomarina, della gassiforme o<br />
atmosferica e della mista o iride<br />
frangiata.<br />
Concludendo tale fenomeno avverrebbe.<br />
1) Nelle prime ore del mattino<br />
fino a qualche ora dopo<br />
mezzogiorno;<br />
2)<br />
In tutte le stagioni<br />
dell’anno eccetto l’inverno<br />
( preferibilmente nei mesi<br />
estivi);<br />
3) Con temperatura<br />
dell’aria elevata;<br />
4) Non essendovi aurea di<br />
vento o al più con leggero<br />
Zefiro o Borea;<br />
5) Essendo il cielo interamente<br />
o in gran parte sgombro<br />
di nuvole;<br />
6)<br />
Con mare tranquillo.<br />
Non tutte queste condizioni sono<br />
indispensabili, a volte qualcuna di<br />
queste mancava ed il fenomeno<br />
si ebbe comunque.<br />
Evidentemente l’acqua marina<br />
evaporando per il calore, forma<br />
minutissime gocce che come piccole<br />
lenti avvicinano gli oggetti<br />
dell’opposta sponda ingrandendoli<br />
e deformandoli.<br />
Oggi grazie alla tecnologia, se<br />
Morgana ci regalasse un suo<br />
incantesimo, sarebbe possibile<br />
ottenerne immagini fotografiche<br />
o filmate di grande qual<strong>it</strong>à, tuttavia<br />
occorre dire che nella cronaca<br />
recente mancano purtroppo testimonianze<br />
di tale evento, cosa<br />
pensare quindi?<br />
Il cambiamento globale del clima<br />
ha influenzato negativamente anche<br />
le condizioni che favorivano<br />
l’instaurarsi del fenomeno?<br />
E’ colpa dell’effetto serra? O dello<br />
smog? O del buco dell’Ozono, se il<br />
fenomeno non si è più riverificato<br />
con frequenza, così come avveniva<br />
in passato?<br />
Oppure la bella Morgana sarà fugg<strong>it</strong>a<br />
via dallo Stretto, spaventata<br />
o indignata da chi non ha avuto<br />
rispetto dell’ecologia e dell’ambiente?<br />
A noi piace sperare che si sia presa<br />
solo una bella vacanza e che<br />
presto possa r<strong>it</strong>ornare, magari<br />
per fare uno scherzetto o un tiro<br />
mancino a qualche sprovveduto<br />
moderno barbaro, senza ciambella<br />
né braccioli, (sperando che<br />
non sappia nuotare), uno di quei<br />
feroci vandali di cui la Calabria<br />
purtroppo abbonda, di cui faremmo<br />
volentieri a meno ma che<br />
disgraziatamente non ci facciamo<br />
mancare mai!!
Anno 1 Nr. 9 Settembre <strong>2010</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
18<br />
saperi & sapori<br />
di Walter Cricrì<br />
Anche la dieta med<strong>it</strong>erranea sarà<br />
Patrimonio dell’Unesco<br />
L’Ue ha appoggiato la proposta del Governo spagnolo di far rientrare la dieta<br />
med<strong>it</strong>erranea tra i patrimoni Unesco. La “raccomandazione” dovrà essere<br />
ratificata dal Com<strong>it</strong>ato esecutivo della Convenzione sul patrimonio mondiale<br />
immateriale dell’Uman<strong>it</strong>à che si riunirà a Nairobi dal 14 al 19 novembre<br />
La dieta med<strong>it</strong>erranea entra<br />
a pieno t<strong>it</strong>olo nel Padente<br />
della Commagri dell’Europarlamento<br />
Paolo De Castro che,<br />
verdura, extravergine e il tradizionale<br />
bicchiere di vino, consumati a<br />
trimonio dell’uman<strong>it</strong>à. Conclu- in qual<strong>it</strong>à di ministro nel 2007, tavola in pasti regolari, hanno consione<br />
pos<strong>it</strong>iva, infatti, del dossier aveva avviato la candidatura per sent<strong>it</strong>o agli <strong>it</strong>aliani di conquistare<br />
avviato dalla Spagna e dall’Italia, l’Italia.<br />
il record della longev<strong>it</strong>à (attribu-<br />
nel 2007, e a cui hanno fatto se- «Finalmente -ha dichiarato <strong>it</strong>o anche al maggior consumo di<br />
gu<strong>it</strong>o la adesioni di De Castro- si chiude un percorso aglio), con una v<strong>it</strong>a media di 77,2<br />
Grecia e Marocco. lungo e difficile, che garantisce anni per gli uomini e di 82,8 anni<br />
Forte la sod- una valorizzazione indispensa- per le donne, nettamente superiodisfaziobile<br />
sia nel percorso di cresc<strong>it</strong>a re alla media europea.<br />
ne del economica della nostra agricol- La dieta med<strong>it</strong>erranea, da molpres<strong>it</strong>ura<br />
sia in termini di tutela dei ti secoli, è una parte del patrimo-<br />
consumatori».<br />
nio culturale, storico, sociale, ter-<br />
La dieta med<strong>it</strong>erranea è r<strong>it</strong>oriale ed ambientale nazionale;<br />
basata sul consumo di è strettamente legata allo stile di<br />
alimenti ricchi di fibre v<strong>it</strong>a dei popoli med<strong>it</strong>erranei, nel<br />
(cereali, legumi, frut- corso di tutta la loro storia.<br />
ta e verdura), di olio I prodotti caratteristici della<br />
d’oliva e di pesce; è dieta med<strong>it</strong>erranea coincidono<br />
unanimemente ricono- con i prodotti Made in Italy più<br />
sciuta come dieta sana e emblematici ed il loro peso eco-<br />
nutriente, utile per connomico, all’interno della produtrastarel’invecchiamenzione<br />
agroalimentare nazionale,<br />
to cellulare e le malattie è estremamente elevato.<br />
cardiovascolari.<br />
Se il rispetto dei principi del-<br />
Pane, pasta, la dieta med<strong>it</strong>erranea ha salva-<br />
frutta, to gli adulti, problemi sono stati<br />
rilevati per le nuove generazioni,<br />
tanto che i casi di obes<strong>it</strong>à<br />
o sovrappeso riguardano il 36<br />
per cento dei ragazzi attorno<br />
ai dieci anni, (il valore più alto<br />
dell’Unione europea) dove si stima<br />
che 400mila ragazzi perdano<br />
ogni anno la forma fisica, con<br />
oltre 14 milioni di giovani considerati<br />
soprappeso (dei quali tre<br />
milioni obesi).<br />
Far entrare la dieta med<strong>it</strong>erranea<br />
nella lista del patrimonio<br />
culturale e immateriale<br />
dell’uman<strong>it</strong>à all’Unesco rappresenta,<br />
dunque, anche una opportun<strong>it</strong>à<br />
per una sua divulgazione<br />
più vasta a vantaggio della<br />
salute di tutti i c<strong>it</strong>tadini.<br />
n <strong>settembre</strong> i lavori nell’orto sono<br />
Iancora assai <strong>numero</strong>si e impegnativi,<br />
quasi come in primavera avanzata e<br />
nella prima parte dell’estate. Nel mese di<br />
ottobre, invece, il minor <strong>numero</strong> di ore di luce giornaliere ed il progressivo e<br />
spesso rapido calo della temperatura riducono di parecchio tutte le attiv<strong>it</strong>à.<br />
Nell’orto di <strong>settembre</strong> proseguono i lavori di ordinaria manutenzione,<br />
di raccolta delle colture ortive ancora produttive e iniziano i<br />
primi lavori di preparazione per le colture autunnali ed invernali.<br />
Innanz<strong>it</strong>utto la raccolta: in questo mese è possibile portare in tavola un<br />
gran <strong>numero</strong> di ortaggi, anche se per molti di essi si tratta degli ultimi<br />
raccolti. Ed allora vai con fagioli, ceci, piselli, (seccati si conserveranno per<br />
buona parte dell’inverno e possono essere tenuti anche per seme) bietole<br />
da radici, da coste e da foglie, cavoli cappucci e verza, carote, alcune cicorie<br />
oltre agli ultimi raccolti di fagioli, fagiolini, cetrioli, melanzane, zucche,<br />
meloni, cocomeri, patate, peperoni e pomodori; se poi volete ottenere i<br />
semi per la stagione successiva (per esempio di cetrioli, cocomeri, meloni<br />
e pomodori) vi basterà tenere alcuni frutti sulle piante fino al disfacimento,<br />
dopodichè potrete asciugarli e conservarli in maniera appropriata.<br />
Se avete messo sufficienti piante, in questo periodo dovreste avere<br />
l’abbondanza di pomodori: preparateli in vari modi per il consumo<br />
invernale, dalla conserva alla “pummarola” ai pelati fino ad osare una<br />
confettura di pomodori verdi.<br />
I lavori nell’orto<br />
Indicazioni pratiche e consigli utili per affrontare i lavori di settebre ed ottobre nell’orto<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />
sempre più celiaci<br />
in <strong>it</strong>alia<br />
I ristoranti pensano a nuovi menu<br />
Ogni anno in Italia nascono<br />
2.800 bambini celiaci, intolleranti<br />
al comunissimo glutine,<br />
con un aumento annuo del 9%. A<br />
Il BonTà (Cremona, 12-15 novembre<br />
<strong>2010</strong>), in collaborazione con<br />
l’Associazione <strong>it</strong>aliana celiachia,<br />
si terrà un corso sulla preparazione<br />
di menu senza glutine rivolto<br />
ai ristoratori<br />
CREMONA - Gli ultimi dati del<br />
Ministero della Salute evidenziano<br />
che in Italia la prevalenza<br />
della celiachia è stimata intorno<br />
all’1,5%; ne risulta quindi che una<br />
persona su cento è intollerante<br />
al glutine. Un’intolleranza che<br />
non consente di mangiare cibi<br />
contenenti ingredienti diffusissimi<br />
come il grano tenero e duro,<br />
farro, segale, kamut, orzo e molti<br />
altri cereali minori.<br />
E se preparare in casa un menù<br />
senza glutine è certamente più<br />
semplice, la s<strong>it</strong>uazione si complica<br />
quando una persona affetta da<br />
celiachia si trova a pranzare al ristorante.<br />
Non solo per la difficile<br />
scelta degli ingredienti dei piatti,<br />
ma anche a causa della contaminazione<br />
degli strumenti utilizzati<br />
per la preparazione dei cibi.<br />
Per questo motivo l’Aic (Associazione<br />
<strong>it</strong>aliana celiachia), attiva<br />
da oltre 30 anni sul terr<strong>it</strong>orio<br />
nazionale, porta avanti da tempo<br />
il progetto Alimentazione fuori<br />
casa, che si pone l’obiettivo di<br />
fare crescere un network di ristoranti,<br />
bed and breakfast, bar<br />
e gelaterie che possano offrire un<br />
servizio idoneo alle esigenze degli<br />
intolleranti al glutine.<br />
Considerando inoltre la crescente<br />
diffusione a livello mondiale<br />
della celiachia, che rimane<br />
ancora la più frequente intolleranza<br />
alimentare in assoluto, si<br />
prospetta una fetta di mercato in<br />
continuo aumento.<br />
erbe infestanti: si estirpano le erbe<br />
infestanti per ev<strong>it</strong>are che i loro<br />
semi (periodo di disseminazione) si<br />
diffondano ovunque.<br />
terreno: si asportano le piante improduttive e quelle che hanno<br />
concluso il loro ciclo vegetativo, come ad esempio le piante di<br />
pomodori. Si lavora e si concima il terreno a fondo, per le nuove<br />
colture ortive autunnali ed invernali.<br />
semine<br />
- in semenzaio le lattughe invernali, le<br />
cipolle bianche;<br />
- in cassone freddo i cavolfiori;<br />
- in piena terra ravanelli, rucola,<br />
bietole, carote, cicorie, radicchio,<br />
barbabietole, scarole, spinaci, finocchi,<br />
cime di rapa, lattughe,<br />
prezzemolo, rape.<br />
trapianti<br />
- trapianto in<br />
piena terra del<br />
cavolo precoce e<br />
delle fragole;<br />
- trapianto del porro.<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong> 19<br />
W l’Uva: frutto Di Vino<br />
L’Italia è il primo produttore mondiale di uva. Perché, per<br />
il nostro benessere, non approf<strong>it</strong>tarne, sfruttando, in questo<br />
periodo di <strong>settembre</strong>, delle sue formidabili proprietà?<br />
Minerali, antiossidanti e fenoli per la nostra salute.<br />
La v<strong>it</strong>e è una pianta antichissima<br />
che da milioni di anni<br />
è presente nelle zone temperate<br />
del pianeta; solo da qualche migliaio<br />
di anni però si è cominciato<br />
a produrre vino. hanno incominciato<br />
i sumeri, poi gli egizi e greci,<br />
quindi gli etruschi. Oggi l’Italia è il<br />
primo paese v<strong>it</strong>icolo del mondo e<br />
l’Europa detiene l’80% della produzione<br />
mondiale.<br />
L’uva, con le sue proprietà, è la<br />
prima in classifica per la salute e<br />
per la bellezza. Tempi duri per il<br />
vecchio detto “una mela al giorno<br />
toglie il medico di torno”. Certo la<br />
mela rimane un cibo ottimo nella<br />
classifica generale delle sostanze<br />
che che proteggono dall’invecchiamento,<br />
ma gli antiossidanti,<br />
contenuti nel succo d’uva, sono<br />
decisamente più attivi ed efficaci.<br />
Messi in fila, dietro all’uva, si<br />
piazzano bene mela, melograno,<br />
mirtillo, pompelmo e frutti di bosco.<br />
La sostanza più importante<br />
presente nell’uva è il resveratrolo,<br />
e se non fosse per l’alcool, anche<br />
il vino rosso sarebbe uno dei<br />
suoi massimi conten<strong>it</strong>ori. Il resveratrolo<br />
è un grande amico della<br />
bellezza: migliora il metabolismo<br />
degli zuccheri, svolge un’azione<br />
antiossidante generale (e anche<br />
un po’ antiallergica), rende la<br />
pelle luminosa e giovane. Vale<br />
la pena di ricordare le proprietà<br />
dell’uva, sia per la bellezza che<br />
per la salute, quando non si sa<br />
cosa scegliere tra un biscotto industriale<br />
e un po’ di frutta.<br />
I sali minerali che contiene<br />
sono in prevalenza rappresentati<br />
dal potassio, ferro e calcio,<br />
biodisponibili. Altri minerali<br />
secondari sono: il manganese,<br />
magnesio, calcio e ferro.<br />
Gli zuccheri dell’uva sono biodisponibili<br />
ed immediatamente<br />
assimilabili. Oltre al ben noto<br />
glucosio, (sotto forma di destrosio,<br />
presente nella frutta,<br />
miele, vegetali) l’uva contiene<br />
il 30% circa di fruttosio (presente<br />
nella frutta e nel miele). Un<br />
etto d’uva, ossia un grappolo<br />
C<br />
medio, fornisce 15g di zuccheri,<br />
suddivisi fra fruttosio e glucosio.<br />
L’uva rossa ha importanti proprietà<br />
anticancro ed è ricchissima<br />
della sostanza antiossidante<br />
chiamata querc<strong>it</strong>ina. Gli antiossidanti<br />
contenuti nel succo d’uva<br />
sono particolarmente efficaci,<br />
ed aiutano la detossificazione<br />
corporea. Una delle sostanze più<br />
importanti, presente nell’uva,<br />
è rappresentata (come si diceva)<br />
dal resveratrolo. Un fenolo<br />
a cui è attribu<strong>it</strong>a azione ant<strong>it</strong>eratogena<br />
e di fludificazione<br />
del sangue, (può lim<strong>it</strong>are l’insorgenza<br />
di placche trombotiche).<br />
Inoltre, ci difende da agenti patogeni,<br />
come batteri e funghi.<br />
attenzione alla buccia! La “pelle”<br />
dell’uva può avere effetti lassativi,<br />
se assunta in dosi eccessive.<br />
Quindi attenzione soprattutto<br />
ai frullati che tr<strong>it</strong>ano anche i<br />
semi, aumentandone l’effetto.<br />
guida all’acquisto. L’uva è molto<br />
delicata, la buccia è sottilissima<br />
e basta poco per danneggiarla.<br />
Soffre durante il trasporto,<br />
soprattutto se inser<strong>it</strong>a in casse<br />
troppo voluminose. Il peso dei<br />
grappoli in superficie rischia di<br />
danneggiare quelli sottostanti.<br />
Quindi, come prima cosa, osservate<br />
bene anche i grappoli nascosti.<br />
Gli strati dovrebbero essere<br />
separati da un tessuto traspiran-<br />
saperi &sapori<br />
ingredienti<br />
• uva 5 kg<br />
• zucchero 300 g<br />
• facoltativi q.b.: Cannella,<br />
scorza d’arancia essiccata,<br />
qualche chiodo di garofano.<br />
di Walter Cricrì<br />
te e riposte in casse di legno.<br />
E’ importante riconoscere il<br />
grappolo d’uva fresco e maturo.<br />
I grappoli dopo la raccolta non<br />
maturano più. Il colore indica<br />
lo stato di maturazione: l’uva<br />
bianca tende ad ingiallire e quella<br />
nera assume un colore molto<br />
scuro, tendente al nero. Il rischio<br />
è di acquistare grappoli acerbi è<br />
Anno 1 Nr. 9 Settembre <strong>2010</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
Confettura di uva<br />
Vengono staccati gli acini d’uva dai raspi e vengono lavati, si<br />
fanno asciugare, vengono tagliati e privati dai semi. Vengono<br />
riposti in una pentola in acciaio inox e si fa bollire il tutto a<br />
fuoco lento. Durante la boll<strong>it</strong>ura il contenuto non va girato.<br />
Dopo che la massa si è ristretta viene aggiunto lo zucchero,<br />
per dare alla confettura la consistenza necessaria. Una volta<br />
sciolto lo zucchero, dopo un’ulteriore affinamento sul fuoco, si<br />
procede all’invasatura. Conservazione in vetro per circa un anno.<br />
Essendo il terr<strong>it</strong>orio calabrese da sempre vocato alla v<strong>it</strong>icoltura<br />
(Enotria è il suo antico nome), la produzione di questa confettura<br />
di uva, chiamata mostarda, rappresenta da secoli un’importante<br />
tradizione familiare. Esiste documentazione che comprova la<br />
tradizional<strong>it</strong>à del prodotto su testi di tradizioni popolari calabresi.<br />
scarso. Tuttavia è più facile comprare<br />
uva vecchia o conservata<br />
per lungo tempo in celle frigorifere.<br />
Gli acini devono essere<br />
attaccati al grappolo, con un<br />
gambo flessibile e ben idratato e<br />
la classica patina bianca è indice<br />
di freschezza, in quanto tende<br />
a svanire a segu<strong>it</strong>o di <strong>numero</strong>si<br />
passaggi di “mano in mano”.<br />
Alla ricerca dello Zibibbo perduto<br />
’era una volta, lungo la nostra Costa Viola, nelle campagne tra Palmi e Scilla, un tesoro, una prelibatezza della natura, che cresceva, e<br />
cresce sporadicamente ancora, tra pergolati e spalliere di canne legate. Si sa, lo zibibbo è una delle qual<strong>it</strong>à d’uva tra le più buone del<br />
mondo, ma oltre ad essere il nome del v<strong>it</strong>igno è anche il nome del vino, dolce e liquoroso, che se ne ottiene.<br />
La parola zibibbo , secondo alcuni studiosi, deriva dalla parola araba zabīb che vuol dire “uvetta” o “uva pass<strong>it</strong>a”, per altri il nome<br />
deriverebbe da Cap Zibib, una local<strong>it</strong>à della Tunisia. L’uva zibibbo, originaria dell’Eg<strong>it</strong>to (Moscato d’Alessandria), è stata introdotta nel<br />
meridione d’Italia, ed in particolare a Pantelleria, per opera dei Fenici. Dall’uva zibibbo si ricava un vino di colore giallo paglierino carico,<br />
con riflessi dorati, dolce e con elevato grado alcolico, dal caratteristico profumo floreale e di mandorle. La v<strong>it</strong>a media della pianta raggiunge<br />
circa i cinquant’anni. C’è da dire che oggi è sempre più difficile assaggiare un buon bicchiere di vino zibibbo, che si possa chiamare tale e,<br />
raramente, trovare un grappolo d’uva zibibbo locale, dorato, di qual<strong>it</strong>à, che possa pregiarsi di questa preziosa denominazione.
Anno 1 Nr. 9 Settembre <strong>2010</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
BUON INIZIO!<br />
di Nella Cannata<br />
Tra qualche giorno inizierà<br />
il nuovo anno scolastico.<br />
Non sara’ un anno facile: siamo<br />
di fronte al licenziamento di<br />
migliaia di precari, al ridimensionamento<br />
degli insegnanti di<br />
sostegno, a scuole primarie che<br />
non possono piu’ garantire i<br />
tempi scuola richiesti dalle famiglie,<br />
a classi piu’ affollate e<br />
piu’ insicure, all’impossibil<strong>it</strong>a’<br />
di assicurare risposte adeguate<br />
d’integrazione per gli alunni disabili,<br />
a tagli di ore e di materie,<br />
al blocco dei salari per quattro<br />
anni per tutti i pubblici dipendenti.<br />
Ci sono scuole nelle quali<br />
manca il materiale didattico e si<br />
continua a chiedere ai gen<strong>it</strong>ori un<br />
sostegno economico per le spese<br />
ordinarie e altre dove mancano<br />
perfino i collaboratori scolastici.<br />
Il Ministro Gelmini, nella conferenza<br />
stampa per l’apertura di<br />
quest’anno, ha rivendicato la sua<br />
linea di azione sulla scuola (tra<br />
le nov<strong>it</strong>à:la bocciatura con 50<br />
assenze e i Nuovi Licei, musicale<br />
, coreutico e il liceo delle scienze<br />
umane). Gli Ist<strong>it</strong>uti Tecnici e<br />
Professionali, finalmente non saranno<br />
più considerati una scuola<br />
di serie b ma, anzi una risposta<br />
alla crisi economica che punta a<br />
formare le professional<strong>it</strong>à richieste<br />
dal mondo del lavoro. E’ pa-<br />
20<br />
monDo scuola<br />
lese, comunque che questa pol<strong>it</strong>ica<br />
di rigore non ha prodotto, al<br />
momento, alcun miglioramento<br />
della qual<strong>it</strong>a’ formativa rivelandosi,<br />
di fatto, un vero e proprio<br />
attacco al sistema scolastico,<br />
nascosto tra demagogia e operazioni<br />
di finto mer<strong>it</strong>o.<br />
per tutta risposta, in molte<br />
c<strong>it</strong>tà <strong>it</strong>aliane gli studenti sono<br />
scesi in piazza per riconfermare<br />
la loro protesta e i docenti<br />
precari, tagliati dalla riforma,<br />
hanno deciso di dire “basta”<br />
scegliendo un modo estremo:<br />
lo sciopero della fame eun<br />
modo piuttosto insol<strong>it</strong>o: mettere<br />
in vend<strong>it</strong>a le loro abil<strong>it</strong>à<br />
intellettuali su ebay. “la scuola<br />
pubblica è alla frutta e i precari<br />
della scuola alla fame” è lo<br />
slogan della protesta.(lo stesso<br />
presidente fini si è espresso in<br />
modo cr<strong>it</strong>ico contro la pol<strong>it</strong>ica<br />
del governo, considerando<br />
“sacrosanta”la protesta dei<br />
docenti). ma chi sono questi<br />
precari? un vero e proprio<br />
“eserc<strong>it</strong>o di riserva” cresciuto<br />
all’ombra di tutti i governi degli<br />
ultimi trent’anni, tutti in varia<br />
misura responsabili di non aver<br />
saputo prevedere e programmare<br />
il fabbisogno effettivo<br />
di personale da inserire nella<br />
scuola in modo stabile. sono<br />
i docenti più giovani, più aggiornati<br />
e più motivati; i nuovi<br />
professionisti con master, specializzazioni,<br />
dottorati ed anni<br />
di insegnamento. sono quelli<br />
che saprebbero coinvolgere<br />
ed entusiasmare veramente gli<br />
studenti con lezioni più dinamiche<br />
e innovative. quelli che<br />
saprebbero utilizzare gli strumenti<br />
didattici multimediali<br />
e, probabilmente, migliorare<br />
davvero la qual<strong>it</strong>à della scuola<br />
<strong>it</strong>aliana…eppure, non c’è posto<br />
per loro! si prevede un autunno<br />
caldo nella scuola <strong>it</strong>aliana<br />
e pertanto voglio porgere un<br />
caloroso augurio a tutti gli operatori<br />
del settore, ai gen<strong>it</strong>ori<br />
che avranno il comp<strong>it</strong>o di supportare<br />
il sistema (sostenendo<br />
spese stimate intorno ai 900<br />
euro secondo i dati adusbef),<br />
ai quasi 8 milioni gli studen-<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />
ti che da lunedi’ prederanno<br />
posto tra i banchi di scuola.<br />
buon inizio a tutti coloro che ci<br />
credono ancora, che credono<br />
possibile che la nostra scuola<br />
così deprivata, così povera di<br />
risorse, così maltrattata potrà<br />
rappresentare, nonostante tutto,<br />
il pilastro portante del nostro<br />
paese. auguri a tutti quelli<br />
che hanno a cuore lo sviluppo<br />
futuro dei nostri ragazzi, che<br />
vorranno adoperarsi per una<br />
scuola con la s maiuscola che,<br />
pur con pochi mezzi, dovrà essere<br />
in grado di tenere il passo<br />
in un’economia globale sempre<br />
piu’ compet<strong>it</strong>iva.<br />
PROGETTO COMENIUS IN GERMANIA PER L’ISTITUTO MAGISTRALE “C. ALVARO”<br />
di Rocco Sgrò<br />
Nel prossimo anno scolastico<br />
<strong>2010</strong>/11 una classe dell’Ist<strong>it</strong>uto<br />
Magistrale Statale “C. Alvaro”<br />
di Palmi, la VBL della sezione<br />
di Lingua Tedesca, avrà l’opportun<strong>it</strong>à<br />
di compiere un viaggio<br />
studio, con scambio di osp<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à,<br />
in Germania, presso una classe<br />
del Liceo “Christoph-Schrempf”<br />
di Besigheim, nella regione del<br />
Baden-Württemberg, nell’amb<strong>it</strong>o<br />
del programma di studio Comenius.<br />
Questo progetto, curato<br />
dalla prof. Silvana Iaria, sempre<br />
molto attiva nel fornire ai propri<br />
alunni nuove esperienze formative,<br />
è l’unico approvato in tutta<br />
la provincia di Reggio Calabria e<br />
sarà completamente finanziato<br />
dalla Comun<strong>it</strong>à Europea. L’Ist<strong>it</strong>uto<br />
Magistrale “C. Alvaro” è il coordi-<br />
natore e ne curerà la programmazione,<br />
il cui fulcro sarà il viaggio<br />
della classe <strong>it</strong>aliana in Germania<br />
nel prossimo autunno e il soggiorno<br />
degli studenti tedeschi in Italia<br />
nella successiva primavera, quando<br />
saranno accolti nelle case dei<br />
nuovi amici <strong>it</strong>aliani, che potranno<br />
fargli conoscere Palmi, le sue bellezze<br />
e le sue tradizioni. Laddove<br />
la lingua parlata cost<strong>it</strong>uisce gran<br />
parte dell’ident<strong>it</strong>à di ogni essere<br />
umano, la scelta del t<strong>it</strong>olo “Lingua<br />
madre e ident<strong>it</strong>à culturale”<br />
è significativa, considerato che le<br />
regioni del Sud Italia, e in particolare<br />
la Calabria, hanno vissuto<br />
in passato il dramma dell’emigrazione<br />
all’estero, spesso verso<br />
la Germania. Scopo del progetto<br />
è dar v<strong>it</strong>a ad una ricostruzione<br />
dell’esperienza dell’emigrazione,<br />
attraverso la testimonianza di coloro<br />
che hanno vissuto e vivono a<br />
cavallo di due lingue e di due culture.<br />
Nel Liceo tedesco partner<br />
del progetto viene infatti studiato<br />
l’<strong>it</strong>aliano ed un buon <strong>numero</strong> di<br />
alunni ha radici <strong>it</strong>aliane, essendo<br />
discendenti di emigrati che negli<br />
anni ’60 e ’70 si trasferirono nei<br />
dintorni di Besigheim. Le attiv<strong>it</strong>à<br />
preparatorie prevedono la conoscenza<br />
reciproca mediante scambi<br />
epistolari, in cui ogni ragazzo<br />
tedesco racconterà, anche grazie<br />
ai ricordi dei gen<strong>it</strong>ori e dei nonni,<br />
la propria “emigrazione” e il<br />
conseguente delicato processo di<br />
integrazione, caratterizzato da<br />
difficoltà legate alla lontananza,<br />
alla mancanza degli affetti, alla<br />
ricerca di un alloggio e di un lavoro<br />
decoroso, all’apprendimento<br />
di una nuova lingua, sempre a<br />
rischio di diffidenza ed emarginazione.<br />
Durante i due periodi di<br />
scambio verranno quindi svolte<br />
le vere e proprie attiv<strong>it</strong>à di confronto<br />
culturale: un questionario<br />
verificherà l’effettivo legame che<br />
i ragazzi “tedeschi” conservano<br />
ancora con la Patria di origine e<br />
la loro conoscenza sia della lingua<br />
<strong>it</strong>aliana che del dialetto, vera<br />
lingua madre dei propri gen<strong>it</strong>ori.<br />
Anche quest’ultimi verranno<br />
coinvolti nell’indagine linguistica:<br />
attraverso la registrazione<br />
di ciò che è divenuta la “loro<br />
lingua <strong>it</strong>aliana” dopo tanti anni<br />
di lontananza dalla madrepatria,<br />
si avranno delle testimonianze<br />
preziose circa un patrimonio di<br />
suoni, parole e modi di dire che,<br />
fuori dai confini nazionali di origine,<br />
ha sub<strong>it</strong>o prima un’inev<strong>it</strong>abile<br />
cristallizzazione, per poi rimanere<br />
pressochè sconosciuto agli<br />
emigrati di terza generazione,<br />
cioè i giovani studenti tedeschi. I<br />
frutti di questa molteplice ricerca<br />
confluiranno in un lavoro multimediale,<br />
la cui diffusione mirerà<br />
a rafforzare la consapevolezza<br />
che il processo d’integrazione<br />
all’interno dell’Unione Europea<br />
ha radici profonde ed è già parte<br />
integrante dell’ident<strong>it</strong>à di molti<br />
suoi c<strong>it</strong>tadini.<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong> 21<br />
salute e Benessere<br />
prOteggi la pelle in autunnO<br />
Fonte - Eucerin.<strong>it</strong><br />
L<br />
’autunno è la stagione<br />
più cr<strong>it</strong>ica per la pelle:<br />
in questo periodo dell’anno lo<br />
stress del rientro, l’incremento<br />
dell’inquinamento e le conseguenze<br />
della troppa esposizione<br />
al sole dei mesi estivi<br />
affaticano la pelle e aumentano<br />
la produzione di sebo.<br />
Ah, l’autunno! Estremamente<br />
suggestivo per i suoi<br />
paesaggi e colori, si rivela<br />
tuttavia nemico della pelle,<br />
esposta ad alcuni disturbi<br />
più di ogni altro momento<br />
dell’anno.<br />
Perché proprio l’autunno?<br />
Settembre, Ottobre e Novembre<br />
sono i mesi<br />
di Giuseppe Ribuffo<br />
Sono infiammazioni del glande<br />
e del prepuzio e rappresentano<br />
l’equivalente maschile<br />
delle vagin<strong>it</strong>i, malattie altrettanto<br />
frequenti.<br />
colpiscono l’età adulta e le<br />
cause sono molteplici. fattori<br />
determinanti l’infiammazione<br />
del prepuzio, la fimosi, il frenulo<br />
corto, l’alterazione del ph,<br />
l’uso di detergenti incongrui, la<br />
scarsa pulizia. importante nella<br />
loro genesi è anche il diabete<br />
mell<strong>it</strong>o, condizione che riduce<br />
le difese locali alle infezioni.<br />
altre cause sono quelle traumatiche,<br />
da farmaci, allergiche<br />
e infettive ( da candida, trichomonas,<br />
batteri vari, virus ).<br />
si manifestano con chiazze<br />
rosse, di piccole o grandi dimensioni,<br />
ben defin<strong>it</strong>e o anche<br />
a margini irregolari e indefin<strong>it</strong>i.<br />
in alcuni casi si accompagnano<br />
a prur<strong>it</strong>o.<br />
colpiscono in contemporanea<br />
entrambi i partners, anche<br />
se spesso solo uno soffre<br />
meteorologicamente più instabili.<br />
I continui sbalzi di<br />
temperatura e l’umid<strong>it</strong>à<br />
mettono a dura prova le difese<br />
naturali della pelle. Se<br />
poi ai capricci del tempo si<br />
aggiunge l’azione irr<strong>it</strong>ante<br />
dello smog tipico della v<strong>it</strong>a<br />
c<strong>it</strong>tadina, il gioco è fatto: le<br />
polveri inquinanti, mescolate<br />
con il sebo cutaneo, diventano<br />
le condizioni ideali<br />
per l’insorgere di arrossamenti,<br />
eczemi, dermat<strong>it</strong>i,<br />
psoriasi e couperose.<br />
D’altro canto, la stagione<br />
autunnale è anche il momento<br />
dell’anno maggiormente<br />
a rischio brufoli: si inten-<br />
balanOpOst<strong>it</strong>i<br />
di disturbi evidenti. nelle donne<br />
si hanno perd<strong>it</strong>e bianche o<br />
anche giallo-verdastre in relazione<br />
al tipo di germe.<br />
determinano nell’uomo una<br />
condizione di notevole ansietà,<br />
legata alla preoccupazione<br />
di avere contratto una malattia<br />
grave. non sopportano<br />
piccole variazioni di colore e<br />
pretendono una guarigione in<br />
pochi giorni. di fatto la guarigione<br />
avviene in tempi mediolunghi,<br />
in quanto i germi<br />
presentano una farmaco-resistenza<br />
e non è raro il dovere<br />
ricorrere ad un tampone con<br />
il quale si esegue un esame<br />
microscopico e colturale per<br />
svelare il tipo di germe ed il<br />
farmaco più efficace.<br />
Viene sottovalutata normalmente<br />
la necess<strong>it</strong>à di curare<br />
anche la partner e, a precisa<br />
domanda, gli uomini non sanno<br />
riferire, nella gran parte<br />
dei casi, se la compagna presenta<br />
perd<strong>it</strong>e o disturbi. da<br />
questo punto di vista le donne<br />
sono più precise.<br />
esegu<strong>it</strong>o il tampone, meglio<br />
sifica la produzione di sebo<br />
che, alla lunga, provoca pelle<br />
grassa e impur<strong>it</strong>à. I motivi:<br />
aumenta lo stress per il<br />
r<strong>it</strong>orno alle consuete, stressanti<br />
attiv<strong>it</strong>à, cresce l’inquinamento<br />
e, soprattutto, si<br />
paga lo scotto della tintarella<br />
dell’estate. Perché è vero<br />
che il sole nell’immediato fa<br />
bene alla pelle, asciugandola<br />
e migliorandone il color<strong>it</strong>o,<br />
ma è altrettanto corretto<br />
che ispessisce l’epidermide,<br />
aumentando la cheratina in<br />
superficie e contribuendo a<br />
formare un “tappo” responsabile<br />
del peggioramento<br />
dell’acne.<br />
se in entrambi i partners, viene<br />
consigliata una terapia sulla<br />
scorta dell’antibio-micogramma.<br />
non sempre le terapie<br />
sono rapidamente efficaci e<br />
non bisogna meravigliarsi se<br />
la guarigione avviene nel giro<br />
di alcuni o molti mesi, specie<br />
nei pazienti affetti da diabete<br />
mell<strong>it</strong>o.<br />
una balanopost<strong>it</strong>e particolare<br />
è quella detta di zoon.<br />
si tratta di una forma che si<br />
manifesta con chiazze color<br />
rosso-mattone, perfettamente<br />
circolari, e con bordi netti.<br />
può trattarsi di una o più<br />
chiazze, in lento accrescimento.<br />
la causa è ignota e la biopsia<br />
evidenzia un’infiltrazione<br />
di plasmacellule. le cure locali<br />
sono inefficaci ed inutili. Dopo<br />
biopsia al fine di escludere un<br />
carcinoma, può essere trattata<br />
con vari metodi ( dtc, crioterapia,<br />
ecc. ).<br />
Vi è una patologia legata<br />
all’uso di alcuni farmaci (<br />
sulfamidici, antinfiammatori,<br />
ecc.), che si manifesta con<br />
una chiazza arrossata, perfet-<br />
Dr. Giuseppe Ribuffo<br />
Specialista dermatologo<br />
Univers<strong>it</strong>à di Roma - Tel 0966 55378<br />
Anno 1 Nr. 9 Settembre <strong>2010</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
Corri ai ripari!<br />
Nonostante queste premesse,<br />
non c’è da preoccuparsi.<br />
Conoscere le cause aiuta<br />
a prevenire e scongiurare<br />
tali fastidi. Un primo passo<br />
consiste in una corretta igiene<br />
quotidiana. Si raccomanda,<br />
a propos<strong>it</strong>o, di sincerarsi<br />
che l’acqua che si utilizza sia<br />
dolce e non dura: quest’ultima<br />
tende a disidratare la pelle.<br />
La pulizia del viso inoltre<br />
deve essere delicata e non<br />
aggressiva. In questo caso<br />
si rischia infatti di eliminare<br />
del tutto il sebo e lasciare la<br />
pelle indifesa, in balia degli<br />
agenti esterni. E non bisogna<br />
dimenticare che un’epidermide<br />
pul<strong>it</strong>a deve essere idratata<br />
e nutr<strong>it</strong>a abbondantemente<br />
con appos<strong>it</strong>i prodotti.<br />
Ev<strong>it</strong>are di stare nelle immediate<br />
vicinanze di fonti di calore<br />
quali camini accesi, termoconvettori<br />
e caloriferi: non<br />
solo si subiscono sbalzi termici<br />
maggiori, ma il caldo può<br />
far dilatare troppo i vasi sanguigni<br />
del viso e provocare un<br />
vero e proprio er<strong>it</strong>ema, del<br />
tutto simile a quello solare.<br />
La bellezza della pelle, poi,<br />
passa attraverso una dieta<br />
corretta che segua la stagional<strong>it</strong>à<br />
degli alimenti. Mangiare<br />
frutta e verdura di stagione<br />
assicura all’organismo le<br />
sostanze di cui si necess<strong>it</strong>a in<br />
quel determinato periodo.<br />
tamente rotondeggiante che,<br />
nel giro di 7 – 10 giorni evolve<br />
verso un colore più cupo e si<br />
accompagna a fine desquamazione.<br />
si tratta dell’er<strong>it</strong>ema<br />
fisso, cioè di una chiazza che<br />
si ripresenta sempre nella<br />
stessa zona ogni qualvolta viene<br />
assunto lo stesso farmaco.<br />
guarisce, se la diagnosi è stata<br />
posta correttamente, dopo la<br />
sospensione defin<strong>it</strong>iva dello<br />
stesso. nei pochi casi non diagnosticati,<br />
le chiazze diventano<br />
<strong>numero</strong>se e, in casi rari, vi<br />
può essere un interessamento<br />
del midollo osseo.<br />
alcune malattie a carattere<br />
generale danno manifestazioni<br />
sul glande, quali ad esempio<br />
gli eczemi, la psoriasi, il lichen,<br />
il pemfigo, la scabbia.<br />
bisogna porre attenzione poi<br />
alle neoplasie, tipo l’er<strong>it</strong>roplasia<br />
di queyrat, che nelle fasi<br />
iniziali possono simulare una<br />
banale infezione, come tale<br />
essere trattata, con il risultato<br />
che, a distanza di mesi o qualche<br />
anno, il carcinoma si sia<br />
diffuso.
Anno 1 Nr. 9 Settembre <strong>2010</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
22<br />
parlanDo Di musica<br />
Intervista a Francesco Renga<br />
“Sono molto emozionato dell’affetto<br />
con il quale questo meraviglioso pubblico<br />
mi ha accolto sul palco già dalla<br />
mia prima canzone...”<br />
di Lucio Paolo Albanese<br />
La standing–ovation che il<br />
pubblico palmese gli ha<br />
tributato al termine della sua<br />
performance, non ha lasciato indifferente<br />
anche Francesco Renga<br />
che pochi minuti dopo il suo<br />
spettacolo ci ha confidato: “Sono<br />
molto emozionato dell’affetto<br />
con il quale questo meraviglioso<br />
pubblico mi ha accolto sul<br />
palco già dalla mia prima canzone,<br />
ed ha continuato a farlo<br />
anche per tutta la durata del<br />
concerto. Il progetto col mio<br />
produttore Celso Valli è stato<br />
senz’altro coraggioso –prosegue<br />
Francesco Renga– ma la forza è<br />
nella scr<strong>it</strong>tura di queste canzoni,<br />
che io credo siano nate<br />
prima della strumentazione,<br />
conservano una prim<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à<br />
musicale che permette di reinterpretarle,<br />
di ascoltarle nella<br />
loro purezza senza perdere<br />
nulla di ciò che è stato, anzi<br />
r<strong>it</strong>rovandone le radici sociali<br />
e culturali in cui sono nate ed<br />
hanno preso forma”.<br />
In “Orchestra e Voce” il cantautore<br />
friulano non canta con<br />
un’orchestra, ma usa la sua voce<br />
come un’orchestra. “I brani<br />
sono parte della mia v<strong>it</strong>a, della<br />
mia cresc<strong>it</strong>a – ci confida Francesco<br />
Renga – e corrispondono a<br />
momenti particolari che r<strong>it</strong>ro-<br />
vo nell’insegnamento musicale<br />
degli anni dal 1965 al 1975<br />
e che a 42 anni con due figli<br />
e tanta strada fatta, mi trovo<br />
a riscoprire, a rivivere con la<br />
sola forza della voce, la forma<br />
espressiva migliore”.<br />
Una v<strong>it</strong>a piena di cambiamenti:<br />
“chi mi ha visto con i capelli<br />
lunghi girare con un furgone<br />
assieme ad altri ragazzi –ha<br />
puntualizzato Francesco Renga–<br />
a r<strong>it</strong>rovarmi adesso potrebbe<br />
avere un sussulto, in realtà si<br />
tratta di una evoluzione, di un<br />
processo non cercato, quasi<br />
sub<strong>it</strong>o. Non rinnego nulla del<br />
passato - sottolinea - ed oggi,<br />
uomo, resta in me lo spir<strong>it</strong>o,<br />
quella parte oscura di me, ribelle<br />
istintiva spontanea che<br />
accompagna chi, come me, non<br />
ha mai cercato di essere chi<br />
non è realmente. Mi cap<strong>it</strong>a di<br />
rivedermi a volte su you –prosegue<br />
l’artista natio di Udine– nei<br />
vecchi filmati con i Timoria e<br />
mi faccio sorridere, mi viene la<br />
pelle d’oca a pensarci ora”.<br />
L’Orchestra, la Ensemble Symphony<br />
Orchestra (nata dall’Orchestra<br />
sinfonica di Massa Carrara),<br />
è composta da 40 elementi,<br />
giovani pronti a mettersi in gioco:<br />
“Cercavo proprio questo<br />
–ha spiegato con molta chiarezza<br />
Francesco Renga– volevo<br />
un gruppo che si presentasse<br />
come una band <strong>it</strong>inerante, con<br />
semplic<strong>it</strong>à ma anche grande<br />
professional<strong>it</strong>à. Poi li ho vest<strong>it</strong>i<br />
bene...tton - dice sorridendo - e<br />
vi assicuro che l’effetto scenico<br />
è molto accattivante”.<br />
Non manca un riferimento<br />
all’attuale momento attraversato<br />
dalla discografia <strong>it</strong>aliana stretta<br />
tra i Real<strong>it</strong>y Show ed un Sanremo<br />
all’insegna del Talent Televisivi:<br />
“Il messaggio che rischia<br />
di passare è sbagliato –dice con<br />
fermezza l’artista friulano– si<br />
tratta di televisione prima che<br />
di musica, sono programmi, serate,<br />
non è una scuola, non si<br />
arriva ad assomigliare ai grandi<br />
della musica passando da<br />
quella porta. Si arriva prima,<br />
certo –mette in evidenza Renga–<br />
però si tratta di un successo<br />
stagionale che può abbandonarti<br />
e lasciarti solo in una<br />
strada che hai conosciuto per<br />
metà, la metà più facile, forse,<br />
che può lasciarti spiazzato”.<br />
Francesco ha le idee chiare per<br />
il suo immediato futuro: “Con<br />
estrema sincer<strong>it</strong>à devo dire che<br />
c’è ‘è ancora la voglia di sperimentare<br />
e buttarmi in progetti<br />
nuovi senza paura, soprattutto<br />
ho voglia di dedicare maggiore<br />
tempo al segu<strong>it</strong>o, a tutto ciò che<br />
viene dopo l’incisione, lo sviluppo<br />
del progetto, seguire quei<br />
passaggi che fino ad ora mi sono<br />
forse mancati e che invece vorrei<br />
vivere pienamente... magari<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />
francescO renga, per la secOnda VOlta a palmi, durante l’esibiziOne in piazza i° maggiO il 16 agOstO scOrsO<br />
finirò a fare il contadino (e qui<br />
ride di gusto) mi piacerebbe”.<br />
Una serata in una piazza stracolma<br />
di persone (circa ventimila),<br />
per una riscoperta musicale<br />
coraggiosa da parte di una voce<br />
straordinaria nel panorama cantautorale<br />
<strong>it</strong>aliano, in vista di un<br />
nuovo album di ined<strong>it</strong>i che dovrebbe<br />
nel prossimo autunno.<br />
“Pugni chiusi, non ho più speranza,<br />
in me c’è la notte più<br />
nera...” scriveva Ricky Gianko ed<br />
era il 1967, erano gli anni di un<br />
grande cambiamento, una fucina<br />
di esperienze, la ricerca di una<br />
libertà che Francesco Renga ha<br />
portato anche nella ridente c<strong>it</strong>tà<br />
della Costa Viola con estrema<br />
bravura, come un quadro d’autore<br />
senza cornice, in un periodo<br />
storico in cui, guardare al passato,<br />
potrebbe aiutare a capire<br />
meglio il futuro..!<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong> 23<br />
Caterina Paladino Minasi<br />
di Paolo Ventrice<br />
Non è difficile sospirare davanti<br />
allo spettacolo di uno<br />
stretto illuminato da brillanti luci<br />
diffuse sulle coste che furono di<br />
Scilla e Cariddi; se poi ti aiutano a<br />
farlo le splendide e rilassanti arie<br />
di musicisti, ballerini e cantanti<br />
nello splendido Teatro all’aperto<br />
di Palmi, diventa un sogno.<br />
27 agosto <strong>2010</strong>, una data che resterà<br />
viva nel ricordo di chi c’era.<br />
Il teatro grem<strong>it</strong>o è una cosa che<br />
non si vede sempre, ma grem<strong>it</strong>o<br />
e partecipe è assolutamente<br />
una rar<strong>it</strong>à. La magia di un Giletti,<br />
simpaticamente amico delle Calabrie,<br />
legante perfetto tra gli artisti,<br />
ha condotto, loro ed il pub-<br />
Amedeo Minghi<br />
Simona Molinari<br />
Massimo Giletti<br />
Domenico Antonio Minasi<br />
blico, verso una escalation di<br />
emozioni e di coinvolgimento totale.<br />
Un omaggio, questo, tutto per la<br />
poetessa Caterina Paladino Minasi,<br />
taurianovese di nasc<strong>it</strong>a e palmese<br />
di adozione, scomparsa esattamente<br />
un anno fa, dedicatole dal<br />
figlio Domenico Antonio, organizzatore<br />
e produttore della serata<br />
che definisce così le sue emozioni:<br />
“Era un bel gioco, quello di sospirare<br />
chiudendo gli occhi, lo facevo<br />
con mia madre Caterina sin<br />
da piccolo …pensavamo intensamente<br />
alle parole più belle che il<br />
nostro cuore voleva e le rec<strong>it</strong>avamo<br />
insieme alla luna. Sognavamo<br />
così per allontanare la paura anche<br />
nelle terribili notti d’ospedale,<br />
fino all’ultimo. Questa serata<br />
di spettacolo è un piccolo omaggio<br />
che insieme a me tanti cari colleghi<br />
hanno voluto tributare ad una<br />
persona dolce e speciale, li ringrazio<br />
infin<strong>it</strong>amente di essermi accanto<br />
in questa splendida avventura.”<br />
Le telecamere RAI, costantemente<br />
in azione, hanno immortalato per<br />
“UnoMattina”, il popolare programma<br />
di Raiuno, i momenti topici dello<br />
spettacolo, le esibizioni degli artisti<br />
e, soprattutto, le videoletture<br />
di alcune poesie di Caterina Paladino<br />
Minasi ad opera degli attori Stefano<br />
Antonucci e Francesca Nunzi.<br />
Si sono alternati sul palco Simona<br />
Molinari con il suo raffinato Jazz<br />
tutto al femminile, disco d’oro per<br />
il suo ultimo lavoro, “Croce e Delizia”;<br />
Daniele Magro, voce calda del<br />
Rhythm’n Blues, stella di X-Factor;<br />
Erika Mineo, protagonista di “Amici”;<br />
i “Paan”, gruppo finalista di SanremoLab<br />
ed infine Benedetta Carpanzano,<br />
ballerina, già protagonista<br />
in programmi televisivi su Raiuno.<br />
Di grande effetto è stata la sfilata<br />
di gioielli realizzati dal Maestro<br />
d’Arte Orafa Carlo Magazzù,<br />
(al quale, questo giornale ha<br />
già dedicato mer<strong>it</strong>evoli pagine in<br />
passato ndr) che ha deliziato gli<br />
occhi e ispirato pensieri “d’oro”<br />
tra le spettatrici con le sue creazioni<br />
uniche, alcune delle quali<br />
sono poi state donate dall’artista<br />
nel contesto della serata.<br />
L’emozione, tuttavia, si è elevata<br />
al picco massimo quando<br />
Amedeo Minghi, compagno di<br />
tante età, si è presentato al pubblico,<br />
rieducando l’ud<strong>it</strong>o di tutti<br />
a quelle arie musicali che tanto<br />
ci hanno tenuto compagnia.<br />
Splendido il binomio “Serenella”<br />
– “La v<strong>it</strong>a mia”, piano&voce,<br />
quasi da pianobar, a creare un’atmosfera<br />
ricca di sogno e ricordi.<br />
Prima di andar via, l’artista<br />
ha voluto tributare, ai microfoni<br />
della Rai, un pensiero per la<br />
poetessa, sintetizzando il valore<br />
delle parole, espresse in poesia,<br />
come celebrazione della<br />
v<strong>it</strong>a (ed io aggiungo del bello).<br />
parlanDo Di musica<br />
la notte dei sospiri<br />
in o m a g g i o a c at e r i n a pa l a d i n o mi n a s i il 27 ag o s to, a d u n a n n o e s at to dalla s u a s c o m pa r s a, si s o n o r i ev<br />
o c at e a l c u n e s u e p o e s i e n e l l’e m o z i o n a n t e s c e n a r i o d e l te at r o a l l’a p e rto d i pa l m i, c o n la s p e c i a l e pa rt ecipazione<br />
d i amedeo mi n g h i, si m o n a mo l i n a r i, il ma e s t r o ca r l o ma g a z z ù e, a c o n d u r r e, massimo gi l e t t i.<br />
“la parola è un’arma formidabile. La Paladino<br />
ha saputo raccontare la Calabria e sono contento<br />
di far parte di questa compagine per celebrarla,<br />
perché io, con le mie canzoni, celebro la v<strong>it</strong>a e mi<br />
sembra che la Paladino abbia fatto una cosa simile”.<br />
Amedeo Minghi<br />
mai tanta chiara<br />
mai<br />
tanta chiara<br />
si specchiò nel<br />
blu cerespo del mare<br />
come in questa notte<br />
di luna piena.<br />
mai<br />
tanta chiara imperlò<br />
gli ulivi frementi<br />
e gli aranci<br />
tra le erbe lucenti.<br />
mai<br />
nella notte<br />
coronata di brina<br />
danzò,<br />
tra le zolle grasse della campagna,<br />
aerea tersicore,<br />
bella quanto mai<br />
coi veli morbidi<br />
sui bianchi seni<br />
i fianchi di maiolica.<br />
Anno 1 Nr. 9 Settembre <strong>2010</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
pOesia e musica alla marinella di palmi.<br />
di Saverio Crea<br />
ho voluto “conoscere” Domenico<br />
circa 5 anni fa, non perché prima<br />
non lo conoscessi ma semplicemente<br />
perché era stata sino<br />
a quel giorno una conoscenza<br />
effimera, sapevo certo chi era.<br />
Conoscevo bene il padre ma non<br />
avevo avuto modo di apprezzare<br />
le qual<strong>it</strong>à della madre. Quel<br />
giorno d’inverno del 2006 mia<br />
moglie, rientrando dall’ospedale,<br />
dove assisteva anche lei la madre,<br />
mi ha rifer<strong>it</strong>o di aver conosciuto<br />
un ragazzo “meraviglioso”<br />
che con immensa cura e amore<br />
cercava di lenire le sofferenze<br />
della madre anch’essa quella<br />
mattina ricoverata nella stessa<br />
cameretta del nostro “vecchio”<br />
ospedale.<br />
L’aveva colp<strong>it</strong>a la delicatezza e<br />
l’amorevole attenzione, caratterizzata<br />
dalla assoluta discrezione,<br />
con la quale egli si prendeva<br />
cura della sua mamma, nel<br />
cercare di garantirle una serena<br />
degenza, senza mai dimostrare<br />
alcun cenno di stanchezza.<br />
Cercava di cogliere, in quel contesto,<br />
i momenti di lucid<strong>it</strong>à,<br />
della madre, per trasmetterle<br />
e carpire ancora qualche segno<br />
d’Amore.<br />
Un grande “Amore” che oggi,<br />
dopo qualche anno, ho potuto<br />
leggere nei suoi occhi dopo aver<br />
partecipato, da spettatore “inconsapevole<br />
“, ad un magnifico<br />
spettacolo magistralmente condotto<br />
ed organizzato nell’incantevole<br />
scenario naturale del teatro<br />
all’aperto in local<strong>it</strong>à mottamarinella.<br />
Un omaggio a Palmi che Domenico<br />
ha voluto donare, quale regista<br />
della serata, per il tram<strong>it</strong>e delle<br />
sublimi poesie di “Caterina”.<br />
Non conoscevo “Caterina” Poetessa,<br />
non avevo ancora sent<strong>it</strong>o<br />
i suoi versi, la conoscevo<br />
anch’io, come molti altri conc<strong>it</strong>tadini,<br />
come la Sig.ra Minasi,<br />
insegnante, ma non avevo avuto<br />
modo di emozionarmi davanti ai<br />
suoi versi. Quei versi che, letti<br />
oggi, richiamano alla memoria<br />
“Caterina” che, amorevolmente<br />
assist<strong>it</strong>a dal figlio, passeggiava<br />
“lentamente” nella piazzetta<br />
Amendola. Si, un passo leggero e<br />
lentissimo che chiunque avrebbe<br />
vissuto come stancante ma Domenico<br />
no. Infatti era proprio in<br />
quei momenti di “rallentata esistenza”<br />
che si leggeva l’amore<br />
filiale che ha contraddistinto Domenico<br />
e che ha colp<strong>it</strong>o, per la<br />
sua dedizione, anche mia suocera<br />
che ha ricevuto da lui, in quei<br />
giorni di convivenza ospedaliera,<br />
altrettante attenzioni e momenti<br />
di piacevoli conversazioni.<br />
Tornando per un momento allo<br />
splendido spettacolo offerto<br />
dalla regia di Domenico e condotto<br />
da Giletti viene naturale<br />
fare una riflessione sulle qual<strong>it</strong>à<br />
dei giovani Palmesi, e sono tanti,<br />
che si stanno cimentando in<br />
diversi lavori artistici, musicali<br />
etc. in giro per il mondo e dobbiamo<br />
esserne fieri non solo nei<br />
rari momenti in cui abbiamo la<br />
possibil<strong>it</strong>à di ascoltarli e rivederli<br />
ma dobbiamo provare a creare<br />
occasioni di aggregazione che<br />
possano offrire a loro stessi opportun<strong>it</strong>à<br />
di conoscenza reciproca<br />
e collaborazione. A ciascuno<br />
il comp<strong>it</strong>o naturale ma il coordinamento<br />
di un tale programma<br />
spetterebbe all’Amministrazione<br />
quale gesto di tutela e promozione<br />
del patrimonio umano e<br />
artistico che fortunatamente si<br />
r<strong>it</strong>rova!!!<br />
Ma una cosa ha detto anche Giletti<br />
durante la presentazione<br />
“….Domenico ha rinunciato a incarichi<br />
di prestigio in quell’anno<br />
per restare accanto alla madre<br />
nel suo ultimo periodo terreno..”<br />
Oggi purtroppo gesto raro!!!! Ma<br />
se sorprende Giletti forse non<br />
sorprende così appieno noi meridionali<br />
che ancora sappiamo<br />
apprezzare le ricchezze naturali<br />
della famiglia e mettere nella giusta<br />
graduatoria i veri “Valori”.<br />
Un animo sensibile, quello di<br />
Domenico, che ha attinto certamente<br />
alla fonte giusta.<br />
Leggere i versi di quelle poesie<br />
scr<strong>it</strong>te da “Caterina” crea<br />
un’emozione per chiunque ancora<br />
crede nell’Amore.<br />
La sfilata delle creazioni del Maestro Carlo Magazzù
Anno 1 Nr. 9 Settembre <strong>2010</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
24<br />
parlanDo Di musica<br />
Stairway to heaven<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />
di Daniele Gagliardo<br />
Ci sono canzoni che restano<br />
nelle memorie collettive<br />
per un lasso temporaneo;<br />
altre, invece, permangono e<br />
diventando m<strong>it</strong>i perché la musica<br />
ed i testi vanno al di là dei<br />
confini umani. Una di queste è<br />
certamente Stairway to heaven,<br />
pezzo trainante del IV lavoro<br />
discografico dei Led Zeppelin.<br />
Agli inizi degli anni ’70 il motivo,<br />
dalle parole allora per me<br />
incomprensibili, riecheggiava di<br />
frequente nella stanza dei miei<br />
fratelli. Quelle note mi rimasero<br />
impresse per parecchi anni e<br />
scoprì, a distanza di tempo, che<br />
l’autore Robert Plant, assieme a<br />
Jimmy Page, John Paul Jones e<br />
John Bonham con la loro musica<br />
furono gli iniziatori del genere<br />
hard rock. Malgrado le diverse<br />
interpretazioni, il brano dal contenuto<br />
controverso cela tutt’oggi<br />
il suo vero significato così<br />
come i quattro simboli riprodotti<br />
sulla copertina del disco, uno<br />
per ogni componente del gruppo<br />
br<strong>it</strong>annico. Di certo Plant, nello<br />
stilare il testo fu invasato dalla<br />
personal<strong>it</strong>à di Aleister Crowley,<br />
cultore dell’esoterismo ed influenzato<br />
dal libro Magic Arts<br />
in Celtic Br<strong>it</strong>ain di Lewis Spence.<br />
Il t<strong>it</strong>olo prende ispirazione<br />
stranamente, viste le simpatie<br />
per l’occulto di Robert, da una<br />
c<strong>it</strong>azione del Vecchio Testamento<br />
nella quale a Giacobbe<br />
durante il sonno appare una<br />
scalinata, emblema mesopotamico<br />
simboleggiante la torre a<br />
piani, che parte dalla terra per<br />
arrivare fino al cielo. Un punto<br />
di congiunzione tra due mondi<br />
che incarna il desiderio di scalare<br />
vette umanamente irraggiungibili.<br />
All’inizio il testo narra di<br />
una donna dallo sfrenato edonismo,<br />
convinta di poter ottenere<br />
con i suoi soldi qualsiasi cosa e<br />
per questo esige una scala che<br />
porti al paradiso ma non solo,<br />
per ottenerla pretende valide<br />
garanzie in quanto, le parole,<br />
potrebbero avere un significato<br />
ambiguo. In riferimento a questa<br />
affermazione molti cr<strong>it</strong>ici musicali<br />
hanno avanzato accuse di backmasking<br />
ovvero, nell’ascoltare al contrario<br />
il nastro inciso, si formano frasi aventi un<br />
senso e nella fattispecie, i messaggi camuffati<br />
contenuti nella canzone dei Led Zeppelin, avrebbero<br />
una natura satanica e conoscendo le tendenze<br />
di Plant non sarebbe una nov<strong>it</strong>à. In una fase del testo<br />
entra in gioco l’interesse per i culti Celtici: compaiono ruscelli,<br />
foreste, anelli di fumo tra gli alberi, la regina di maggio,<br />
uccelli e tra questi simboli riecheggia l’esortazione a seguire un<br />
inquietante pifferaio che condurrà i propri adepti sulla retta via e, solo<br />
allora, nella foresta ci saranno canti e festeggiamenti. Questo personaggio<br />
è stato identificato con diverse rappresentazioni: Pan dio dei boschi, Satana<br />
principe del male e Caronte traghettatore di anime dato che, come menziona il<br />
testo, “la mia anima piange perché partirà verso ovest” ovvero tramonterà la mia<br />
v<strong>it</strong>a così come cala il sole ad ovest. Il brano, ad un certo punto, ci pone davanti ad un<br />
bivio dove un sentiero si biforca e lì, ognuno di noi, può stabilire in qualsiasi momento di<br />
seguire o la signora arrogante e prepotente, che ha acquistato la sua scala apparentemente<br />
sicura, poggiata però sul vento oppure, mettersi in fila dietro il pifferaio che conduce, secondo<br />
Plant, verso una dimensione defin<strong>it</strong>a migliore, stando un<strong>it</strong>i e non rotolando trascinati dagli idoli del<br />
materialismo. La folta processione attraversa la foresta a ridosso di questo personaggio misterioso e lungo<br />
il percorso, che forse porta alla ver<strong>it</strong>à, la ricca signora imperterr<strong>it</strong>a continua la sua corsa sfrenata verso il<br />
potere e l’opulenza. Vigila lettore. Il pifferaio dalla foresta sta emettendo un suono: ti accoderai al suo corteo?<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong> 25<br />
Incogn<strong>it</strong>o Transatlantic RPM<br />
Tracklist:<br />
1. Lowdown (feat. Mario Biondi and Chaka Khan)<br />
2. Everything That We Are (feat Luckyiam)<br />
3. 1975<br />
4. Your Sun My Sky<br />
5. Line in the Sand (feat. Leon Ware)<br />
6. Gotta (feat. Ursula Rucker)<br />
7. Let’s Fall in Love Again (feat. J. Christian Urich -<br />
Tor<br />
tured Soul)<br />
8. The Song (feat. Chaka Khan)<br />
9. Put a L<strong>it</strong>tle Lovin’ in Your heart<br />
10. All of My Life<br />
11. Expresso Madureira<br />
12. Life Ain’t Nothing But a Good Thing<br />
13. Make Room for Love<br />
14. Can’t Get Enough (feat. Mario Biondi)<br />
15. The Winter of My Springs<br />
16. Tell Me What to Do<br />
Nuovo album per la storica<br />
band di jean-paul “bluey”<br />
maunick, fondatore, leader, anima<br />
ed unico componente ad essere<br />
rimasto sempre attivo nel m<strong>it</strong>ico<br />
gruppo inglese degli incogn<strong>it</strong>o.<br />
Trent’anni sulla cresta dell’onda;<br />
era difatti il 1981 l’anno domini<br />
che salutava l’ingresso nella scena<br />
soul jazz mondiale di una delle<br />
formazioni più longeve, variegate<br />
e creative del secolo. Gli Incogn<strong>it</strong>o<br />
sono stati tra le prime formazioni<br />
ad entrare nel mondo Acid-Jazz.<br />
di Marco Suraci<br />
ane e tempesta”, che dà il<br />
“Pnome al gruppo guidato da<br />
Paolo Damiani (Direttore Artistico<br />
di Roccella Jazz Festival), è anche<br />
il t<strong>it</strong>olo dell’ultimo libro (Feltrinelli,<br />
2009) di Sefano Benni, scr<strong>it</strong>tore ben<br />
conosciuto dal pubblico di Roccella<br />
Jazz e che ha collaborato con Damiani<br />
molte volte e in disparate s<strong>it</strong>uazioni<br />
(concerti, teatro, cd, dvd):<br />
la coincidenza quindi non è casuale.<br />
Paolo Damiani, dopo tre anni dal<br />
suo ultimo lavoro discografico, “Al<br />
tempo che farà”, che ha vinto tre<br />
referendum (Musica Jazz, Musica &<br />
Dischi, Jazzmagazine) come miglior<br />
I più ricorderanno il loro primo<br />
splendido lavoro, quasi interamente<br />
strumentale dal t<strong>it</strong>olo<br />
“Jazz Funk” pubblicato nell’anno<br />
d’esordio. Dopo una lunghissima<br />
pausa, durata ben dieci<br />
anni, r<strong>it</strong>ornano sulla scena, nel<br />
1991, con un ottimo lavoro: “Inside<br />
Life”. A seguire due lavori<br />
di importanza fondamentale<br />
per attestarsi come veri artefici<br />
di un profilo decisamente caratterizzante<br />
nello stile tipico della<br />
band. La magnifica fluida voce<br />
della cantante americana Maysa<br />
Leak permette al fiume Incogn<strong>it</strong>o<br />
di scorrere impetuoso nell’alveo<br />
del successo planetario.<br />
“Tribes, Vibes and Scribes” ed il<br />
capolavoro “Pos<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>y”, rispettivamente<br />
del 1992 e 1993, incoronano<br />
la formazione di Bluey<br />
ai vertici delle charts mondiali<br />
e conquistano l’adorazione del<br />
pubblico e soprattutto l’attenzione<br />
della cr<strong>it</strong>ica. Via via negli<br />
anni di successo in successo<br />
sino al trentunesimo anno di<br />
carriera e fino alla pubblicazione,<br />
il 27 luglio del <strong>2010</strong>, di questo<br />
stratosferico “Transatlantic<br />
r.p.m.”. La realizzazione di un<br />
sogno per troppo tempo chiuso<br />
nei meandri dei desideri di<br />
Jean-Paul Maunick e per dirla<br />
con le sue parole, «Sognavo di<br />
imbarcarmi su un aereo per gli<br />
States e di andare negli studi di registrazione<br />
per comporre delle canzoni<br />
con gli Earth Wind and Fire,<br />
Chaka Khan, Stevie Wonder e Leon<br />
Ware…». Grandi artisti e musica raffinatissima,<br />
dunque, con la presenza<br />
di cantanti del calibro di Chaka<br />
Khan e del ch<strong>it</strong>arrista Al McKay degli<br />
earth Wind and fire, coinvolto,<br />
peraltro, nell’arrangiamento e nella<br />
produzione dell’album. Altra nota di<br />
gran pregio è la partecipazione del<br />
nostro straordinario vocalist mario<br />
disco dell’anno 2007,<br />
batte nuovi percorsi<br />
che gli consentono<br />
di preparare “sul<br />
campo” un nuovo cd<br />
sempre per l’etichetta<br />
EGEA: l’organico<br />
è ined<strong>it</strong>o diventando<br />
manifesto di un autentico<br />
laboratorio<br />
con giovani di talento,<br />
alcuni suoi allievi<br />
e altri selezionati nel<br />
panorama nazionale.<br />
Il lavoro è molto<br />
strutturato e testimonia<br />
l’impegno del<br />
compos<strong>it</strong>ore romano<br />
nel campo della<br />
didattica e della valorizzazione di<br />
musicisti ancora sconosciuti (basti<br />
ricordare che Paolo Fresu esordì nel<br />
1982 nel quintetto di Damiani). Il repertorio<br />
è formato da brani originali<br />
di Damiani stesso, arrangiati non<br />
solo da lui ma anche dai musicisti<br />
del gruppo (soprattutto Cristiano Arcelli,<br />
ma anche Masciari, Morganti,<br />
Guidolotti): un nuovo modo di interpretare<br />
e ripensare temi storici<br />
ed ined<strong>it</strong>i del compos<strong>it</strong>ore romano.<br />
Osp<strong>it</strong>e d’onore (per la presentazione<br />
del CD, tenutasi lo scorso 19 Agosto<br />
presso il Roccella Jazz Festival)<br />
al sax soprano, oboe e clarinetto<br />
basso è Paul McCandless che fu elemento<br />
fondamentale di due storiche<br />
parlanDo Di musica<br />
biondi che duetta con Chaka Khan<br />
in “lowdown” (http://www.youtube.com/watch?v=0mcV5JWrO5Q)<br />
-riedizione del magnifico successo<br />
di boz scaggs del 1976- singolo di<br />
apertura della tracklist e in “Can’t<br />
get enough” (http://www.youtube.com/watch?v=Eo4wj2PQ2s0).<br />
Ad<br />
affiancare Bluey, naturalmente, ci<br />
sono le straordinarie voci degli Incogn<strong>it</strong>o:<br />
maysa leak, Joy Rose,Tony<br />
Momrelle e Vanessa haynes. Osp<strong>it</strong>e<br />
in gran spolvero, in questo supremo<br />
lavoro, è anche leon Ware,<br />
produttore e compos<strong>it</strong>ore famoso<br />
per le sue collaborazioni con artisti<br />
del calibro di marvin gaye, quincy<br />
jones e michael jackson. Presenze<br />
oltremodo notevoli sono anche<br />
quelle del rapper Luckyiam, J.<br />
Christian Urich dei Tortured Soul<br />
e della straordinaria cantautrice<br />
americana Ursula Rucker. Veniamo<br />
a questo nuovo scrigno di gemme<br />
musicali che si compone di ben 16<br />
brani ined<strong>it</strong>i; scopriamo sub<strong>it</strong>o, ad<br />
un primo ascolto, che su tutti i componimenti<br />
vi è un brano che imprime<br />
una vellutata sensazione di<br />
rara fascinazione: la performance<br />
di Bluey del brano “Tell me what<br />
to do” (http://www.youtube.com/<br />
watch?v=80ACee7xGFQ).<br />
Lasciandosi trasportare dalle orbide<br />
e rarefatte atmosfere del disco<br />
non possiamo restare indifferenti<br />
ascoltando “Line in the<br />
sand” (http://www.youtube.com/<br />
watch?v=8sNCN5WovYo); Leon Ware<br />
coinvolge e caratterizza uno dei<br />
pezzi più belli ed ipnotici dell’intero<br />
lavoro discografico. Bellissima la<br />
seconda delle 16 “Everything That<br />
We Are” (http://www.youtube.com/<br />
watch?v=nFOGKjp1K_U) con un Luckyiam<br />
a tutto tondo; un rap originale,<br />
intriso di bel r<strong>it</strong>mo sullo<br />
sfondo del groove caratteristico e<br />
leggiadro della band inglese. Difficile<br />
non apprezzare la coinvolgente<br />
band di grande rilievo come il Paul<br />
Winter Consort e l’innovativo quartetto<br />
Oregon al fianco di Ralph Towner,<br />
Glen Moore e Collin Walcott, in<br />
ambedue i casi infondendo del suo<br />
estatico lirismo le composizioni e le<br />
esecuzioni.<br />
Con gli Oregon è da ricordare perlomeno<br />
un disco registrato nel<br />
1973, rimasto nella storia: “Music<br />
of Another Present Era”. Eminente<br />
esecutore sia di musica classica<br />
che di jazz, McCandless è unanimemente<br />
riconosciuto come il più<br />
grande oboista di jazz, suonando<br />
con somma maestria anche soprano,<br />
sopranino, penny whistle, flauti<br />
etnici, corno inglese, clarinetto<br />
basso e vari strumenti elettronici<br />
come sintetizzatori e l’electronic<br />
wind controller. ha allargato la sua<br />
attiv<strong>it</strong>à al di fuori degli Oregon con<br />
svariate collaborazioni con artisti<br />
come Jaco Pastorius, Wynton Marsalis,<br />
Carla Bley, Pat Metheny, Elvin<br />
Jones, Mark Isham, Al Jarreau,<br />
Bela Fleck, Eberhard Weber, Miroslav<br />
V<strong>it</strong>ous e Jack De Johnnette,<br />
incidendo più di un centinaio dischi.<br />
Paolo Damiani, nato a Roma nel<br />
1952, viene chiamato nel 1976<br />
come contrabbassista da Giorgio<br />
Gaslini nel suo gruppo. Inizia così<br />
una carriera musicale che lo vedrà<br />
compos<strong>it</strong>ore, direttore d’orchestra,<br />
contrabbassista e violoncellista<br />
fra i più attivi in Europa.<br />
Anno 1 Nr. 9 Settembre <strong>2010</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
“1975”, un classico brano in perfetto<br />
stile Incogn<strong>it</strong>o. Non molto riusc<strong>it</strong>o,<br />
invece, l’esperimento con la<br />
statun<strong>it</strong>ense Ursula Rucker, il pezzo<br />
appare alquanto piatto e privo di richiamo,<br />
seppur imprezios<strong>it</strong>o da r<strong>it</strong>miche<br />
suggestive, ma inefficaci a<br />
renderne piacevole l’ascolto. Voce<br />
fluida, cadenze sincopate e piacevole<br />
fusion per “Let’s Fall in Love<br />
Again” (http://www.youtube.com/<br />
watch?v=c0uEceAmVRk) interpretata<br />
dal cantante, dei Tortured<br />
Soul, J. Christian Urich.<br />
Particolare attenzione mer<strong>it</strong>a<br />
l’ascolto di “The song”, brano che<br />
stigmatizza la bellezza e le notevoli<br />
performance vocali della grandissima<br />
Chaka Khan. Una song espressiva<br />
e generosa nel donare ricercate<br />
emozioni. Altra delicatissima perla<br />
di sinuosa armonia è “All in my<br />
lyfe” (http://www.youtube.com/<br />
watch?v=cthPdPbEPzw) che al pari<br />
delle cose più belle presenti in questo<br />
ultimo superlativo lavoro degli<br />
Incogn<strong>it</strong>o, rappresenta la magnifica<br />
continu<strong>it</strong>à creativa di Bluey e della<br />
sua straordinaria formazione. L’inv<strong>it</strong>o<br />
all’ascolto è formulato con le<br />
migliori intenzioni e con estrema<br />
sincer<strong>it</strong>à. “Transatlantic r.p.m.” è<br />
tra le cose più interessanti e riusc<strong>it</strong>e<br />
nel novero dei 14 album prodotti<br />
(13 in studio e 1 live) dal 1981 ad<br />
oggi. Esso rappresenta il giusto riconoscimento<br />
per una delle formazioni<br />
più originali e collaudate dell’Acid<br />
Jazz. Il nostro Bluey ha colto nel segno<br />
della qual<strong>it</strong>à ancora una volta,<br />
ed ancora una volta gli tributiamo il<br />
nostro apprezzamento ed il nostro<br />
plauso.<br />
Buon ascolto a tutti Voi.<br />
Dal 1978 dirige proprie formazioni<br />
scrivendo spesso la musica che<br />
suona; compone anche per gruppi<br />
di teatro e di danza; è inoltre didatta.<br />
Ultimamente ha collaborato con<br />
l’Italian Instabile Orchestra, l’Italian<br />
String Trio, il gruppo di musica contemporanea<br />
Pentarte, ha diretto un<br />
proprio ensemble comprendente<br />
Gianluigi Trovesi, Paolo Fresu, Danilo<br />
Rea e Roberto Gatto e per due<br />
anni l’Orchestre National de Jazz<br />
(ONJ), patrocinata dal Ministero<br />
della Pubblica istruzione francese.<br />
Spesso collabora con danzatori come<br />
Giorgio Rossi o attori come David Riondino<br />
e Angela Finocchiaro, o scr<strong>it</strong>tori<br />
come Stefano Benni con il quale<br />
ha creato “Lol<strong>it</strong>a”, “Onehand Jack e<br />
altri strani amori” e “Sconcerto”, un<br />
lavoro di musica e poesia basato sui<br />
testi di “Blues in Sedici” (Feltrinelli),<br />
letti in scena dallo stesso autore Stefano<br />
Benni. ha scr<strong>it</strong>to musiche sui<br />
testi di Raffaello Baldini negli spettacoli<br />
“Il silenzio anatomico” e “C’era<br />
tre volte” (ed<strong>it</strong>o da Full Color Sound),<br />
entrambi con Ivano Marescotti.<br />
Damiani è uno degli autori che maggiormente<br />
hanno cercato di rendere<br />
indipendente il jazz europeo da<br />
quello di matrice statun<strong>it</strong>ense cer-<br />
cando ispirazione sia nella musica<br />
popolare med<strong>it</strong>erranea sia nella musica<br />
colta occidentale. Spesso allestisce<br />
propri gruppi con formazioni da<br />
lui medesimo defin<strong>it</strong>e “atipiche”.<br />
EGEA Records - www.egeamusic.com
Anno 1 Nr. 9 Settembre <strong>2010</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
febbre da pOker<br />
26<br />
intorno allo sport<br />
all in<br />
La corsa all’, il sogno di cambiare<br />
v<strong>it</strong>a senza più mutui e pensieri<br />
legati al denaro, vede decisamente<br />
un vinc<strong>it</strong>ore su tutti; lo Stato!<br />
Si, è vero che anche qualcun altro<br />
si è arricch<strong>it</strong>o con vinc<strong>it</strong>e milionarie,<br />
che qualcuno “arrotonda”<br />
le entrate, ma il dramma è che<br />
ciò avviene sulle spalle di milioni<br />
di persone che, vuoi per malattia<br />
da gioco, vuoi perché solo così esiste<br />
la speranza di un cambiamento<br />
radicale, vuoi, infine, per pura<br />
passione e voglia di adrenalina,<br />
spendono spesso più di ciò che potrebbero,<br />
facendo deb<strong>it</strong>i e, peggio<br />
ancora, scavalcando le necess<strong>it</strong>à<br />
della propria famiglia.<br />
Dietro a tutto ciò si cela il vinc<strong>it</strong>ore<br />
assoluto, quello che, gridandolo<br />
ai quattro venti, decanta<br />
la diminuzione di tasse severe nascondendole<br />
però tra le centinaia<br />
di giochi (grattini, lotto – con tutte<br />
le sue varianti -, lotterie ecc… super<br />
pubblicizzate da TV e giornali).<br />
Certamente non sono tasse da pagare<br />
con moduli F24, non sono contributi<br />
INPS e non sono trattenute<br />
Irpef, ma sono entrate che fanno<br />
leva sulla debolezza di tutti coloro<br />
che aspirano ad un sogno (e spesso<br />
non sono in grado di controllarsi).<br />
Le poker room online, e il poker<br />
in genere (quello legale, ovvero<br />
giocato nei casinò, sottoforma di<br />
tornei o S<strong>it</strong>&go cash) hanno permesso<br />
allo Stato Italia di incassare<br />
–stime Agicos- 139.000.000 di euro<br />
circa. E’ una bella fetta di torta,<br />
e forse questo è il principale motivo<br />
per cui vige il divieto di gioco<br />
presso circoli privati (l’altro motivo<br />
è certamente legato allo stop “imposto”<br />
dai concessionari di poker<br />
room on line –sempre lo Stato- che<br />
un pO’ di stOria<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong><br />
• I greci giocavano a dadi già all’epoca di Platone e Socrate<br />
• I romani amavano scommettere su gladiatori e corse delle bighe.<br />
• Già nel XVI secolo la Germania rilasciava concessioni comunali per<br />
aprire delle case da gioco e alla corte di Enrico IV compaiono i primi<br />
giocatori professionisti (quelli che si guadagnavano da vivere col gioco).<br />
• Nel 1700 nascono i primi veri Casinò che osp<strong>it</strong>ano anche il Poker.<br />
Agli inizi del 900 il gioco d’azzardo viene band<strong>it</strong>o ad eccezione che<br />
•<br />
nel Nevada e, negli anni 30, Las Vegas è già l’olimpo del gioco d’azardo.<br />
• Negli anni 90 Internet rivoluziona il settore del gambling mettendo a<br />
disposizione dei giocatori casinò virtuali.<br />
• Nel 1994 il governo di Antigua e Barbuda, a largo di Puerto Rico,<br />
approva una legge che concede licenze on line, aggirando, così, tutti i<br />
vincoli stabil<strong>it</strong>i negli altri paesi.<br />
• 1995 – Nasce il Primo, vero, Casinò virtuale; Intercasinò.<br />
• Si giunge nel 21° secolo e nel 2003 viene fondata la “E-Commerce<br />
and Online Regulation Gaming” a tutela delle transazioni e dei giocatori<br />
On line.<br />
• Nello stesso anno, chris money maker vince 2,5 milioni di dollari<br />
alle World Series of Poker ed aumenta notevolmente la popolar<strong>it</strong>à del<br />
gioco, spinto anche da <strong>numero</strong>se trasmissioni Tv.<br />
• Finalmente nel 2006 il gambling vede la liberalizzazione anche in<br />
Italia assieme a lotterie e gratta e vinci; gli Skill Games appassionano<br />
gli <strong>it</strong>aliani.<br />
• Nel 2008, il 2 <strong>settembre</strong> cominciano i primi tornei tutti <strong>it</strong>aliani.<br />
er a il 2 s e t t e m b r e d e l 2008, q u a n d o in <strong>it</strong>a l i a iniziava a fa r s i<br />
s t r a d a il g i o c o d e l p o k e r o n l i n e, e si s v o l g e va n o i p r i m i to r n e i,<br />
m a in p o c h i av r e b b e r o i m m a g i n ato u n ta l e successo; il p o k e r h a<br />
i n fat t i c ata l i z z ato l’at t e n z i o n e d i u n s e m p r e p i ù f o lto n u m e r o d i<br />
u t e n t i d e l w e b , d i v e n ta n d o il g i o c o o n l i n e p i ù p r at i c ato. il Vinc<strong>it</strong>Ore unicO<br />
di Paolo Ventrice<br />
E<br />
’ ormai diventato un grido di guerra, degno quasi dei nativi<br />
americani. ALL IN, “tutto dentro” e l’emozione sale, l’adrenalina<br />
aumenta e devi tenere tutto nascosto. devi creare un alone<br />
di mistero sulle tue carte o meglio, devi bluffare su ciò che hai in<br />
mano e costringere gli avversari all’errore. In fondo non è che una<br />
scommessa!<br />
Il cappellino con visiera e gli occhiali da sole per nascondere segnali<br />
trad<strong>it</strong>ori, sono diventati una moda ed una necess<strong>it</strong>à (si fa per<br />
dire) a tutti i livelli.<br />
Certo lo stereotipa è il giocatore professionista, quello che la TV ci<br />
spiattella continuamente, notte e giorno, quello che è pieno di braccialetti<br />
(e anche di soldoni), quello che, come ci spiegano i commentatori<br />
gioca quasi sempre solo mani vincenti. Ma la realtà è un’altra.<br />
E’ difficile trovare un giocatore professionista di poker Texas<br />
hold’em che non abbia capac<strong>it</strong>à matematiche incredibili abbinate<br />
a razional<strong>it</strong>à ed analisi psicologica elevata. Eppure, spesso ci cap<strong>it</strong>a<br />
di guardarli mentre giocano con la pretesa di sostenere che non<br />
sanno giocare!<br />
Tom Dwan, Patrick Antonius, Gus hansen, Vanessa Rousso (considerata<br />
la più sexy tra le giocatrici prof.), Luca Pagano, Doyle Brunson,<br />
Phill hellmuth, Mike Matusow, Daniel Negreanu, Max Pescatori, per<br />
c<strong>it</strong>are solo alcuni dei nomi che più girano nel circo del poker, sono<br />
ormai talmente familiari che quasi ci sembra di conoscerli personalmente<br />
e per i quali tifiamo come fossero campioni del nostro sport<br />
più amato; il calcio.<br />
E’ una vera epidemia il poker alla texana e coinvolge milioni di<br />
persone, a tutti i livelli. Ma attenzione, non è scr<strong>it</strong>to da nessuna parte,<br />
non vi sono i fogliettini come nelle confezione di medicine, ma<br />
anche quì ci sono le controindicazioni.<br />
Può diventare una malattia, cronica perfino, soprattutto quando<br />
l’approccio avviene per mezzo del diabolico PC.<br />
con una autogestione di sale private,<br />
difficilmente controllabili e certamente,<br />
sempre ben frequentate,<br />
perderebbero non pochi clienti.<br />
Il poker è il gioco d’azzardo per<br />
antonomasia, se ci riferiamo a<br />
quello classico giocato come nei<br />
migliori films western, ma non è il<br />
caso di quello sportivo. L’hold’em,<br />
dove la puntata è sempre ristretta<br />
e lim<strong>it</strong>ata alle fiches che si hanno<br />
davanti e che hanno un costo unico<br />
per tutti, stabil<strong>it</strong>o prima dell’inizio<br />
del gioco, non rientra nella cerchia<br />
dei giochi d’azzardo. In questo<br />
caso, se facciamo una piccola<br />
analisi, diventa difficile pensare<br />
che l’azzardo sia legato al poker<br />
quando effettivamente si spendono<br />
“soldissimi” – perdonatemi lo<br />
sleng - nei tabacchini e negli autogrill<br />
con un sistema che si rifà<br />
al detto “una ciliegia tira l’altra”<br />
fino, spesso, a diventare un vizio.<br />
P.V.<br />
www.<strong>madreterra</strong>news.<strong>it</strong> 27<br />
intorno allo sport<br />
BRUNO PITITTO<br />
leta carismatico che faceva onore<br />
ai compagni; tanto era il rispetto<br />
e la stima che nutrivano per Lui<br />
che continuarono a chiamarlo<br />
“Cap<strong>it</strong>ano” anche quando smisero<br />
di giocare. Era un uomo di sport<br />
e credeva fermamente nei suoi<br />
valori. Si ricordano i suoi discorsi<br />
con i ragazzi che, riusciva a coinvolgere,<br />
educandoli al sacrificio,<br />
al rispetto, alle responsabil<strong>it</strong>à;<br />
condizioni indispensabili per la<br />
creazione di una generazione più<br />
solida, come lui aspirava. Attraverso<br />
lo sport arrivò direttamente<br />
al cuore dei giovani; forte fu proprio<br />
il suo attaccamento ad esso,<br />
tanto da cost<strong>it</strong>uire una società di<br />
calcio, la Juve Palmi, di cui fu Presidente,<br />
vincendo tre campionati<br />
e arrivando a disputare, nel campionato<br />
di Promozione, il derby<br />
strac<strong>it</strong>tadino contro la Palmese.<br />
Ci teneva a precisare che, la sua<br />
società non era nata per essere<br />
in contrapposizione a quella della<br />
più quotata Palmese, ma per dare<br />
la possibil<strong>it</strong>à a tanti altri ragazzi<br />
palmesi, di frequentare un luogo<br />
di aggregazione che consentisse<br />
loro una sana cresc<strong>it</strong>a. Fu l’antesignano,<br />
nel 1964, della Prima<br />
Olimpiade della Piana e, nel 1969,<br />
dei Giochi della Gioventù, momenti<br />
che diedero lustro alla nostra<br />
c<strong>it</strong>tà, per l’ alto valore sociale.<br />
Gli studenti di allora lo ricordano<br />
come un’insegnante scrupoloso,<br />
dall’infin<strong>it</strong>a pazienza, pieno di entusiasmo<br />
che trasmise loro anche<br />
la passione per l’atletica leggera,<br />
preparandoli alle gare e riuscen-<br />
di Rocco Cadile<br />
Nel ripercorrere la storia<br />
sportiva e sociale palmese,<br />
ci si trova inev<strong>it</strong>abilmente a rievocare<br />
la figura del Professore Bruno<br />
P<strong>it</strong><strong>it</strong>to, un uomo che ha dedicato<br />
la sua v<strong>it</strong>a ai giovani. Laureato in<br />
giurisprudenza e diplomato ISEF<br />
all’Univers<strong>it</strong>à di Roma, insegnò<br />
educazione fisica presso l’Ist<strong>it</strong>uto<br />
Magistrale, Tecnico Commerciale<br />
e Scuola Media Zagari di Palmi,<br />
dove ricoprì nelle rispettive<br />
scuole, il ruolo di Vice Preside<br />
per tantissimi anni. In gioventù,<br />
fu una figura di spicco nella Pallacanestro<br />
Palmi, allora mil<strong>it</strong>ante<br />
in serie B, insieme al compianto<br />
Prof. Pinuccio Barbaro, Santo<br />
Gagliostro e tanti altri ragazzi di<br />
Palmi che fecero la storia del basket.<br />
Fu Lui il cap<strong>it</strong>ano, quell’at-<br />
do più volte, ad arrivare alle finali<br />
nazionali. Il Professore Bruno, ha<br />
saputo tenere alto il nome della<br />
scuola, partecipando, nel lontano<br />
1956, ai campionati <strong>it</strong>aliani scolastici<br />
di Educazione Stradale, a<br />
Bari, ottenendo il secondo posto<br />
assoluto. E’ strano vedere, oggi,<br />
come alcune scuole si vantano, orgogliosamente,<br />
di offrire agli studenti<br />
progetti di educazione stradale.<br />
Tutto quello che concerneva<br />
l’educazione e il coinvolgimento<br />
dei giovani lo rendeva felice, ed<br />
è per questo che accettò di assumere<br />
la carica di Responsabile<br />
Provinciale degli Scout. Era certo<br />
che, i principi sui quali si fondava<br />
l’Associazione scoutistica, basata<br />
sulla v<strong>it</strong>a comun<strong>it</strong>aria, il cui valore<br />
si basa sulla formazione di buoni<br />
c<strong>it</strong>tadini, poteva essere utile ai<br />
ragazzi di Palmi, i quali ist<strong>it</strong>uirono<br />
una sede tutt’ora esistente. Di<br />
Lui non si possono dimenticare la<br />
dolcezza, la bontà, la generos<strong>it</strong>à,<br />
ma soprattutto la gentilezza e<br />
l’amore per la sua famiglia. Le figlie<br />
Mimma, Maria Carmela, Alma<br />
e Donatella rappresentavano<br />
l’espressione più alta dell’essere<br />
padre. Si è anche dimostrato un<br />
modello di virtù cristiana e insieme<br />
all’ adorata moglie Lina, (li<br />
ricordiamo come una coppia un<strong>it</strong>a<br />
e felice), avevano intrapreso un<br />
percorso di fede con la Comun<strong>it</strong>à<br />
S. Nicola, coinvolgendo le famiglie<br />
del Rione Impiombato dove risiedevano,<br />
realizzando un progetto<br />
di ordine cristiano e umano. Dice-<br />
Anno 1 Nr. 9 Settembre <strong>2010</strong><br />
Palmi&Dintorni<br />
MadreTerra<br />
va che quando manca la famiglia,<br />
viene a crearsi nella persona una<br />
preoccupante e dolorosa carenza<br />
che peserà per tutta la v<strong>it</strong>a; proprio<br />
per questo motivo voleva<br />
essere vicino a coloro i quali vivevano<br />
simili s<strong>it</strong>uazioni perché credeva<br />
nel ruolo fondamentale che<br />
la famiglia è chiamata a svolgere.<br />
Il “Cap<strong>it</strong>ano” che ha lasciato una<br />
traccia indelebile nella v<strong>it</strong>a sociale<br />
del paese, a distanza di tanti<br />
anni dalla sua scomparsa, vive<br />
ancora nel cuore e nella mente<br />
di tutti coloro che hanno avuto il<br />
privilegio di conoscerlo e amarlo.<br />
Infin<strong>it</strong>amente grati.<br />
Ju v e pa l m i - ti g a n o, ma n a g ò, co s o l e to, ar e n a, mo r a b i to, ga u d i o, il p r e s i d e n t e pi t i t to<br />
fo t i a, vi t e t ta, saffioti, su r i a n o, zo c c a l i<br />
ma n i f e s ta z i o n e d’inizio della “pr i m a olimpiade della pi a n a” - c o rt e o in piazza i° ma g g i o