gabriele paolini, un municipio e la sua gente - SEPHIROT
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Il Canoviere era eletto dal Gonfaloniere e dai Priori di anno in anno, con <strong>un</strong>o stipendio di<br />
25 scudi: il suo compito era quello di acquistare dal Regio Magazzino di Volterra “al prezzo di 2<br />
crazie <strong>la</strong> libbra a peso fiorentino 47 ” in nome e per conto del<strong>la</strong> Com<strong>un</strong>ità, tutta quel<strong>la</strong> quantità di<br />
sale necessaria per tenere le provviste nel<strong>la</strong> <strong>sua</strong> dispensa in Guardistallo, “onde non mancasse in<br />
alc<strong>un</strong> tempo quel genere ai compratori”. Le spese di trasporto erano a suo carico ed il sale doveva<br />
essere venduto allo stesso prezzo di due crazie <strong>la</strong> libbra. Doveva essere sempre pronto a qual<strong>un</strong>que<br />
ora a vendere il sale a chi lo avesse ricercato “ed esatto nel darne il giusto peso” 48 .<br />
Tra gli altri dipendenti del Com<strong>un</strong>e figuravano il Donzello, ossia l’usciere del M<strong>un</strong>icipio incaricato<br />
anche dell’affissione delle Leggi e degli Editti, il Custode del cimitero, il Fontaniere e<br />
Custode del<strong>la</strong> pubblica cisterna, che aveva l’obbligo di ripulire a sue spese le fonti pubbliche tutte<br />
le volte necessarie e <strong>la</strong> cisterna <strong>un</strong>a volta all’anno, “vigi<strong>la</strong>ndo che coloro che <strong>la</strong>vavano agli abbeveratoi<br />
non vi gettassero immondezze” 49 .<br />
Altre figure professionali presenti in Guardistallo non dipendevano direttamente dagli organi<br />
com<strong>un</strong>itavi, ma essi vi esercitavano com<strong>un</strong>que <strong>un</strong>a sorta di controllo, come avveniva ad esempio<br />
per le levatrici assistenti le partorienti, che non potevano richedere più del<strong>la</strong> somma fissata dal<br />
Consiglio, mentre dovevano prestare gratuitamente <strong>la</strong> loro opera nei confronti delle famiglie più<br />
povere 50 . Per quanto riguarda le puerpere in difficili condizioni economiche, il Magistrato Com<strong>un</strong>itativo<br />
interveniva spesso con i “sussidi di <strong>la</strong>tte”, ossia con <strong>la</strong> distribuzione di somme di denaro<br />
per il mantenimento dei neonati 51 .<br />
Un settore delicato e di grande importanza su cui le Com<strong>un</strong>ità furono chiamate ad intervenire<br />
da Pietro Leopoldo fu quello del<strong>la</strong> manutenzione viaria.<br />
La mobilità allora si distribuiva sulle poche Strade Regie, quelle cioè che erano di diretta<br />
competenza degli organismi centrali e da essi direttamente finanziate, e sul<strong>la</strong> fittissima rete delle<br />
strade locali, mantenute con difficoltà dalle circoscrizioni amministrative di pertinenza. Tortuose,<br />
anguste e con il fondo quasi sempre sterrato e raramente <strong>la</strong>stricato, queste strade di secondo<br />
livello rispetto alle Regie, mancavano anche dei necessari ponti, oltre che, quasi ov<strong>un</strong>que, dei<br />
fossi <strong>la</strong>terali e degli scoli per <strong>la</strong> pioggia.<br />
Non era infrequente assistere a occupazioni abusive, piantagioni libere, deviazioni operate<br />
dai proprietari terrieri, cui toccava <strong>la</strong> cura delle sole strade vicinali. A questo caotico sistema fu<br />
gradualmente sostituita <strong>un</strong>a politica di decentramento, chiamando le Com<strong>un</strong>ità a partecipare al<br />
finanziamento del sistema stradale 52 .<br />
47 Una libbra equivaleva a circa 340 grammi.<br />
48 ASCG, Com<strong>un</strong>ità e Mairie di Guardistallo, Deliberazioni, registro 3, p.10, v. e ss.,4 aprile 1788.<br />
49 ASCG, Com<strong>un</strong>ità e Mairie di Guardistallo, Deliberazioni, registro 5, pp.2 e ss., 26 agosto 1814.<br />
50 ASCG, Com<strong>un</strong>ità e Mairie di Guardistallo, Deliberazioni, registro 12, p.2 v., del 15 aprile 1850.<br />
51 Si veda ad esempio ASCG, Com<strong>un</strong>ità e Mairie di Guardistallo, Deliberazioni, registro 13, p.6 v., 5 febbraio 1851.<br />
52 Sul tema: Pietro Vichi, Le strade del<strong>la</strong> Toscana granducale come elemento del<strong>la</strong> organizzazione del territorio (1750-1850), “Storia<br />
Urbana”, VIII, 1984, pp.3-32; Andrea Gi<strong>un</strong>tini, Trasporti e commerci, in Storia del<strong>la</strong> Civiltà Toscana, vol. IV, L’età dei Lumi, cit., pp.429-445.<br />
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