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Università degli Studi di Pavia Facoltà di Economia

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La concorrenza a livello <strong>di</strong> settore considera:<br />

• la concentrazione: vi sono molti allevamenti in<br />

Lombar<strong>di</strong>a (in particolare a Brescia e a Mantova), in<br />

Veneto e in Emilia Romagna, rappresentano quasi il<br />

90% del totale italiano;<br />

• la <strong>di</strong>fferenziazione del prodotto che è <strong>di</strong>fficile da<br />

realizzare, si punta sulla qualità rispettando i requisiti<br />

richiesti dai consorzi <strong>di</strong> Parma e San Daniele;<br />

• il fatto che in base alle attuali strutture l’azienda non<br />

<strong>di</strong>spone <strong>di</strong> capacità produttiva in eccesso;<br />

• il rapporto fra costi fissi e costi variabili, questi ultimi<br />

sono in netta prevalenza in quanto le spese per<br />

mangimi, energia e me<strong>di</strong>cinali, ovvero tutti quei costi che<br />

variano al variare della quantità prodotta, superano il<br />

60% dei costi complessivi;<br />

• le fluttuazioni cicliche della domanda, specie se al<br />

ribasso, possono causare crolli dei prezzi in alcuni casi<br />

tali da mettere in pericolo la sopravvivenza <strong>di</strong> molti<br />

allevamenti;<br />

• inoltre per chi volesse intraprendere l’attività <strong>di</strong><br />

suinicoltore non vi sono particolari barriere all’entrata.

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