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Università degli Studi di Pavia Facoltà di Economia

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<strong>Università</strong> <strong>degli</strong> <strong>Stu<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> <strong>Pavia</strong><br />

<strong>Facoltà</strong> <strong>di</strong> <strong>Economia</strong><br />

L’analisi strategicoorganizzativa<br />

<strong>di</strong> un’impresa<br />

del settore suinicolo: il caso<br />

“Nuova Cascina Bellaria”<br />

<strong>di</strong> Giacomo Andrea Gualco


La società agricola “Nuova Cascina<br />

Bellaria”<br />

• Opera in Lomellina nel comune <strong>di</strong> Mezzana Bigli<br />

in provincia <strong>di</strong> <strong>Pavia</strong>;<br />

• La forma giuri<strong>di</strong>ca è quella della società<br />

semplice, iscritta al registro delle imprese <strong>di</strong><br />

<strong>Pavia</strong>, ed ha come scopo l’esercizio delle attività<br />

agricole ai sensi dell’articolo 2135 del co<strong>di</strong>ce<br />

civile;<br />

• L’oggetto sociale consiste precisamente<br />

nell’attività <strong>di</strong> allevamento dei suini e nelle<br />

attività connesse.


La società agricola “Nuova Cascina Bellaria”<br />

• L’attività <strong>di</strong> allevamento è stata intrapresa nel 1982,<br />

ma a partire dal 1996 si è mo<strong>di</strong>ficata la struttura<br />

proprietaria;<br />

• Gli e<strong>di</strong>fici e i terreni contigui all’allevamento<br />

appartengono ad un unico proprietario;<br />

• Le attrezzature impiegate nella produzione, gli animali<br />

e le scorte <strong>di</strong> viveri appartengono al proprietario con<br />

una quota del 55%, mentre i tre soci possiedono<br />

ciascuno una quota pari al 15%.


La società agricola “Nuova Cascina Bellaria”<br />

• Si configura come forma associata <strong>di</strong> conduzione<br />

e la ripartizione <strong>degli</strong> utili avviene in base alle<br />

rispettive quote <strong>di</strong> partecipazione;<br />

• Da statuto risulta che l’amministrazione della<br />

società è affidata a due soci che possiedono<br />

ciascuno una quota <strong>di</strong> partecipazione pari al 15%,<br />

i quali potranno compiere tutti gli atti <strong>di</strong> or<strong>di</strong>naria<br />

amministrazione rientranti nell’oggetto sociale con<br />

firma <strong>di</strong>sgiunta. Per le operazioni <strong>di</strong> straor<strong>di</strong>naria<br />

amministrazione tra cui la prestazione <strong>di</strong><br />

fideiussioni e garanzie reali, l’emissione e l’avvallo<br />

<strong>di</strong> cambiali, i recessi da locazione, transazioni <strong>di</strong><br />

liti attive e passive, l’amministratore dovrà ottenere<br />

l’autorizzazione preventiva dell’assemblea dei soci<br />

con deliberazione a maggioranza dell’80%.


La società agricola “Nuova Cascina<br />

Bellaria”<br />

• Allevamento <strong>di</strong> me<strong>di</strong>e <strong>di</strong>mensioni a ciclo<br />

semichiuso (7 verri e 500 scrofe in<br />

produzione, nascono ogni anno 11000<br />

suinetti);<br />

• Oggigiorno un grande allevamento è<br />

nell’or<strong>di</strong>ne delle 700/1000 scrofe a ciclo<br />

chiuso;<br />

• L’allevamento si avvia a <strong>di</strong>venire <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>mensione me<strong>di</strong>o-grande con il<br />

passaggio dal ciclo semichiuso al ciclo<br />

chiuso.


La società agricola “Nuova Cascina<br />

Bellaria”<br />

• Attualmente l’allevamento è a ciclo<br />

semichiuso (8000 suinetti sono venduti <strong>di</strong><br />

28 kg, gli altri 3000 sono ingrassati fin ai<br />

165 kg);<br />

• Un allevamento è a ciclo chiuso quando<br />

tutti i suini che in esso nascono vengono<br />

ingrassati fino ai 165 kg <strong>di</strong> peso;<br />

• Se tutti gli animali sono venduti <strong>di</strong> 28 kg <strong>di</strong><br />

peso allora l’allevamento è a ciclo aperto.


La società agricola “Nuova Cascina<br />

Bellaria”<br />

• Contratto <strong>di</strong> soccida dal 2001 con la Mangimi Veronesi<br />

<strong>di</strong> Verona che fornisce il mangime e acquista gli<br />

animali attraverso la Negroni Salumi che è un marchio<br />

<strong>di</strong> sua proprietà;<br />

• Il contratto <strong>di</strong> soccida, se non viene data <strong>di</strong>sdetta<br />

almeno sei mesi prima della scadenza, si rinnova<br />

automaticamente <strong>di</strong> anno in anno;<br />

• Il prezzo è quello stabilito tutti i lunedì dalla Borsa<br />

Valori <strong>di</strong> Milano, il cliente oltre al prezzo <strong>di</strong> mercato<br />

concede un premio al kg <strong>di</strong> 0,052 euro, ed effettua i<br />

pagamenti a 14 giorni dal ricevimento della fattura con<br />

bonifico bancario. Vi sono ulteriori premi, da parte del<br />

cliente, se l’allevamento realizza l’ingrasso dei suini<br />

con un buon impiego <strong>di</strong> mangime.


La società agricola “Nuova Cascina<br />

Bellaria”<br />

• Secondo quanto stabilito dal contratto <strong>di</strong><br />

soccida, tutti gli 11000 suini che nascono<br />

ogni anno, appena raggiungono i 28 kg,<br />

vengono acquistati dalla Negroni, e fra<br />

questi 3000 vengono lasciati<br />

all’allevamento che ha l’obbligo <strong>di</strong> crescerli<br />

fino ai 165 kg;<br />

• Gli altri 8000 lattoni <strong>di</strong> 28 kg sono destinati<br />

all’azienda agricola La Pellegrina che ne<br />

proseguirà l’ingrasso per conto della<br />

Negroni fino ai 165 kg.


La società agricola “Nuova<br />

Cascina Bellaria”<br />

Viene analizzata attraverso il ricorso a due<br />

schemi concettuali:<br />

• Lo schema <strong>di</strong> Schmenner;<br />

• La scomposizione del sistema aziendale in<br />

particolari.


Lo schema <strong>di</strong> Schmenner<br />

Analizza il sistema produttivo dell’azienda in<br />

questione che può essere definito come:<br />

l’insieme <strong>di</strong> impianti, attrezzature (fra cui vi è<br />

il parco animali), meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> lavorazione e<br />

personale, che trasforma gli input (come i<br />

mangimi e l’energia) in output (ovvero gli<br />

8000 lattoni e i 3000 suini ingrassati che<br />

ogni anno vengono allevati fino a<br />

raggiungere rispettivamente il peso <strong>di</strong> 28 o<br />

<strong>di</strong> 165 chilogrammi).


Lo schema <strong>di</strong> Schmenner<br />

Identifica i sei elementi <strong>di</strong> base che<br />

caratterizzano il sistema produttivo<br />

aziendale:<br />

a)Il prodotto;<br />

b)Il processo produttivo;<br />

c)I materiali impiegati;<br />

d)Il flusso informativo per la produzione;<br />

e)La manodopera impiegata;<br />

f) Il ruolo e i compiti del management.


a) Il prodotto<br />

• È rappresentato dal suino <strong>di</strong> razza Goland<br />

ingrassato fino ai 165 kg e dal lattone <strong>di</strong><br />

28 kg, le scrofe in produzione sono <strong>di</strong> tipo<br />

Landrace o Largewhite, mentre i verri<br />

sono <strong>di</strong> tipo C21;<br />

• L’azienda deve rispettare i <strong>di</strong>sciplinari<br />

DOP per la produzione dei prosciutti <strong>di</strong><br />

Parma e San Daniele (che richiedono per<br />

esempio <strong>di</strong> alimentare i suini con materie<br />

prime nobili).


a) Il prodotto<br />

• Tale <strong>di</strong>sciplinare impone una serie <strong>di</strong> vincoli<br />

qualitativi ben precisi: il peso vivo me<strong>di</strong>o della<br />

partita <strong>di</strong> suini deve essere <strong>di</strong> 160 kg (con<br />

uno scarto in più o in meno del 10%), l’età<br />

minima dei soggetti è <strong>di</strong> 10 mesi in modo da<br />

garantire la maturazione delle carni per<br />

un’adeguata stagionatura, la pezzatura<br />

minima della coscia è <strong>di</strong> 10 kg per il<br />

prosciutto <strong>di</strong> Parma e <strong>di</strong> 11 kg per il San<br />

Daniele. Non possono essere venduti<br />

soggetti con dfd, pse e postumi <strong>di</strong> traumi, fra<br />

le razze che possono essere utilizzate vi<br />

sono appunto la Landrace e la Largewhite.


a) Il prodotto<br />

• Se consideriamo il processo produttivo che va<br />

dall’allevamento all’azienda cliente, quin<strong>di</strong> dalla<br />

nascita dell’animale fino alla sua macellazione,<br />

allora il suino vivo può essere visto come un<br />

“semilavorato” e cioè un prodotto interme<strong>di</strong>o <strong>di</strong><br />

un processo produttivo più ampio, che ha come<br />

risultato finale il prodotto (salame, prosciutto,<br />

ecc.) destinato al consumatore finale;<br />

• il suino vivo è un prodotto commo<strong>di</strong>ty, come la<br />

maggior parte dei prodotti agricoli, per i quali il<br />

mercato considera equivalente, e dunque in<br />

concorrenza, il prodotto che viene offerto dalle<br />

varie aziende del settore, e il prezzo <strong>di</strong>venta il<br />

parametro principale che guida l’acquisto.


a) Il prodotto<br />

• Il suino è un prodotto generico ed<br />

in<strong>di</strong>fferenziato; al momento della ven<strong>di</strong>ta si tiene<br />

conto dei kg dell’animale, dunque viene venduto<br />

misurato in quantità fisiche e non può essere<br />

personalizzato in base alle richieste delle<br />

aziende clienti che sono trasformatrici, che<br />

macellano l’animale e ne ricavano i prodotti per<br />

il consumo finale;<br />

• L’impresa non ha i mezzi per attuare politiche<br />

che le permettano <strong>di</strong> intervenire a proprio<br />

vantaggio sul prezzo, che viene determinato alla<br />

borsa <strong>di</strong> Milano, e non le resta alcun margine <strong>di</strong><br />

manovra. Non può <strong>di</strong>fferenziarsi poichè non è in<br />

grado <strong>di</strong> offrire un prodotto unico, suo, che<br />

generi valore per il cliente.


) Il processo produttivo<br />

• Il processo produttivo zootecnico è<br />

caratterizzato da una sequenza <strong>di</strong> attività rigida<br />

e predeterminata, nella quale non è possibile<br />

saltare alcuna fase;<br />

• I tempi <strong>di</strong> ogni fase sono noti, fissi e<br />

strettamente <strong>di</strong>pendenti dalle caratteristiche<br />

fisico-biologiche dell’animale;<br />

• La variabilità <strong>di</strong> questi eventi fondamentali per la<br />

vita dell’animale è molto ridotta e non mo<strong>di</strong>fica<br />

più <strong>di</strong> tanto la situazione complessiva;<br />

• Il personale interviene nel ciclo biologico<br />

dell’animale nella fecondazione, realizzata in<br />

artificiale, e nel parto, programmato all’incirca<br />

114 giorni dopo la fecondazione e generalmente


) Il processo produttivo<br />

• Gli impianti e le attrezzature sono specializzati,<br />

ovvero stu<strong>di</strong>ati per essere impiegati in un<br />

allevamento <strong>di</strong> suini da ingrasso, e de<strong>di</strong>cati<br />

ovvero non possono servire per altri tipi <strong>di</strong><br />

produzioni;<br />

• Vi è un grado elevato <strong>di</strong> automazione, in<br />

particolare per quel che riguarda la fase<br />

dell’alimentazione che è interamente<br />

automatizzata e gestita da un computer, ma vi<br />

sono anche alcuni momenti come parto e<br />

fecondazione in cui è in<strong>di</strong>spensabile l’intervento<br />

del personale, che è altamente qualificato e<br />

molto esperto, e che non può in alcun modo<br />

essere sostituito da una macchina.


) Il processo produttivo<br />

• La capacità produttiva dell’allevamento è<br />

misurata in base alle quantità fisiche <strong>di</strong> prodotto<br />

(vale a <strong>di</strong>re il numero <strong>di</strong> animali che vengono<br />

allevati fino al raggiungimento <strong>di</strong> un peso<br />

prestabilito) ed è determinata nel momento in<br />

cui si progettano gli impianti nella fase <strong>di</strong><br />

istituzione dell’impresa;<br />

• Rispetto all’attività attuale, la capacità produttiva<br />

(in termini <strong>di</strong> spazi e strutture) è pienamente<br />

utilizzata, pertanto la possibilità <strong>di</strong> accrescere la<br />

capacità produttiva dell’allevamento nel breve<br />

periodo, acquistando altri suini, incontra un<br />

limite fisiologico dovuto alla mancanza <strong>di</strong><br />

ulteriori spazi nei capannoni a<strong>di</strong>biti al ricovero


c) I materiali impiegati<br />

• Le scorte vive (animali presenti<br />

nell’allevamento);<br />

• Le scorte morte (mangimi e siero <strong>di</strong> latte)<br />

utilizzate per l’alimentazione dei suini;<br />

• Le scorte <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cinali in<strong>di</strong>spensabili per le<br />

cure come le vaccinazioni.


d) Il flusso informativo per la<br />

produzione<br />

Il software aziendale Isaporc 2009 versione<br />

gte contiene i dati riguardanti i seguenti<br />

aspetti:<br />

• I costi <strong>degli</strong> approvvigionamenti <strong>di</strong><br />

mangimi ed i loro consumi;<br />

• I costi ed i ricavi totali dell’attività<br />

aziendale;<br />

• Le scorte vive, cioè il numero <strong>di</strong> animali<br />

presenti nell’allevamento, le nascite e le<br />

morti.


e) La manodopera impiegata<br />

• L’incidenza del lavoro sui costi totali è del 20%.<br />

La manodopera è costituita da due operai e una<br />

impiegata ed è in eccesso per quel che riguarda<br />

gli operai poiché ne basterebbe uno solo per<br />

affiancare i due soci stipen<strong>di</strong>ati che si occupano<br />

del lavoro manuale oltre che della gestione;<br />

• Tale eccedenza nella manodopera è utile in<br />

quanto permette <strong>di</strong> continuare l’attività produttiva<br />

anche nei perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> ferie o <strong>di</strong> malattia <strong>di</strong> qualche<br />

<strong>di</strong>pendente;<br />

• Quando in futuro si provvederà ad ampliare il<br />

volume <strong>di</strong> attività dell’allevamento, facendolo<br />

<strong>di</strong>ventare da me<strong>di</strong>e a me<strong>di</strong>o-gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni<br />

e portandolo da ciclo semichiuso a chiuso, allora


e) La manodopera impiegata<br />

• Il grado <strong>di</strong> professionalità che si richiede alla<br />

manodopera <strong>di</strong>pendente non è eccessivamente<br />

rilevante in quanto questa è affiancata nel lavoro<br />

<strong>di</strong> tutti i giorni dal management, il quale tende ad<br />

evitare l’assunzione, se non strettamente<br />

necessaria, <strong>di</strong> rischi e responsabilità dei<br />

<strong>di</strong>pendenti, attuando una attenta supervisione<br />

sull’operato <strong>di</strong> questi ultimi;<br />

• Resta cruciale il ruolo <strong>degli</strong> addetti in attività<br />

critiche come le fecondazioni e i parti; l’adozione<br />

<strong>di</strong> macchinari sofisticati ha automatizzato del<br />

tutto la fase dell’alimentazione e ha ridotto il<br />

numero delle attività puramente manuali, ma ha<br />

anche aumentato le competenze che devono<br />

possedere gli addetti per l’utilizzo e la


f) Il ruolo e i compiti del<br />

management<br />

L’attività del management consiste<br />

prevalentemente nella gestione tipica o<br />

caratteristica che è svolta attraverso tutte<br />

quelle operazioni che si propongono <strong>di</strong><br />

realizzare lo scopo per cui l’impresa è stata<br />

posta in essere (vale a <strong>di</strong>re l’allevamento dei<br />

suini), in termini <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto societario può<br />

essere definita come l’attività che mira a<br />

conseguire l’oggetto sociale.


f) Il ruolo e i compiti del<br />

management<br />

Si realizza anche la gestione finanziaria<br />

che è svolta me<strong>di</strong>ante le operazioni che<br />

hanno il compito <strong>di</strong> raccogliere e <strong>di</strong><br />

impiegare i fon<strong>di</strong> che servono all’attività<br />

aziendale (che l’impresa si procura<br />

attraverso l’interazione con gli istituti <strong>di</strong><br />

cre<strong>di</strong>to e che vengono utilizzati per la<br />

realizzazione delle strutture o l’acquisto<br />

<strong>degli</strong> impianti produttivi) o che sono da essa<br />

realizzati.


Non si praticano:<br />

f) Il ruolo e i compiti del<br />

management<br />

• la gestione patrimoniale o accessoria, che<br />

concerne l’amministrazione dei beni che non sono<br />

essenziali per le operazione della gestione<br />

caratteristica;<br />

• la gestione straor<strong>di</strong>naria, che è realizzata al<br />

verificarsi <strong>di</strong> eventi impreve<strong>di</strong>bili, in base alle loro<br />

conseguenze, le quali possono mo<strong>di</strong>ficare la<br />

situazione aziendale dal punto <strong>di</strong> vista red<strong>di</strong>tuale e<br />

patrimoniale. Ciò accade se si verificano delle<br />

sopravvenienze, delle insussistenze, delle<br />

plusvalenze o delle minusvalenze.


f) Il ruolo e i compiti del<br />

management<br />

• Il sistema produttivo è orientato a minimizzare i costi<br />

<strong>di</strong> produzione, rendendo la gestione più economica<br />

possibile in quanto l’azienda non può influire sul<br />

prezzo <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta;<br />

• La minimizzazione del costo <strong>di</strong> gestione avviene in<br />

due mo<strong>di</strong>: in primo luogo l’azienda utilizza<br />

totalmente la capacità produttiva a sua <strong>di</strong>sposizione,<br />

in modo da ammortizzare il più possibile i costi fissi<br />

per il mantenimento delle infrastrutture e <strong>degli</strong><br />

impianti produttivi e per la cura del bestiame. In<br />

secondo luogo si tenta <strong>di</strong> ottenere la massima<br />

efficienza nell’impiego dei fattori produttivi (come i<br />

mangimi) cercando <strong>di</strong> ridurne i fabbisogni,<br />

utilizzando innovazioni tecnologiche (come<br />

l’alimentazione computerizzata).


La scomposizione del sistema<br />

aziendale<br />

Il sistema aziendale della “Nuova Cascina<br />

Bellaria” può essere scomposto in tre<br />

“particolari”:<br />

• Il subsistema organizzativo;<br />

• Il subsistema gestionale;<br />

• Il subsistema informativo.


La scomposizione del sistema<br />

aziendale


Il subsistema organizzativo<br />

• valuta le migliori composizioni delle forze<br />

personali e dei mezzi materiali e<br />

immateriali che operano nell’ambito <strong>di</strong> un<br />

sistema aziendale; coinvolge tutto lo<br />

spazio economico in cui si svolgono gli atti<br />

<strong>di</strong> gestione e <strong>di</strong> controllo.


La definizione <strong>di</strong> organizzazione<br />

• le organizzazioni sono entità sociali, guidate<br />

da obiettivi, progettate come sistemi <strong>di</strong> attività<br />

deliberatamente strutturati e coor<strong>di</strong>nati e<br />

interagenti con l’ambiente esterno;<br />

• L’elemento chiave <strong>di</strong> un’organizzazione è<br />

dato dalle persone e dalle loro reciproche<br />

relazioni;<br />

• In sostanza un’organizzazione esiste quando<br />

al suo interno le persone interagiscono fra<br />

loro nell’esercitare le funzioni che aiutano a<br />

realizzarne gli obiettivi.


La definizione <strong>di</strong> organizzazione<br />

In definitiva le organizzazioni:<br />

• mettono insieme le risorse a loro <strong>di</strong>sposizione per<br />

raggiungere gli obiettivi e i risultati desiderati;<br />

• producono beni e servizi in maniera efficiente;<br />

• facilitano l’innovazione*;<br />

• utilizzano moderne tecnologie produttive computerbased;<br />

• si adattano all’ambiente in trasformazione e cercano <strong>di</strong><br />

influenzarlo;<br />

• creano valore per azionisti, clienti e <strong>di</strong>pendenti;<br />

• conciliano le sfide <strong>di</strong> motivazione, <strong>di</strong> etica e <strong>di</strong><br />

management della <strong>di</strong>versità con le esigenze <strong>di</strong><br />

maggiore coor<strong>di</strong>namento delle risorse umane.


L’equazione aziendale del profitto<br />

in rapporto ai gruppi sociali<br />

• La vita <strong>di</strong> ogni impresa è caratterizzata da situazioni<br />

<strong>di</strong> conflitto <strong>di</strong> interessi che nascono nei confronti <strong>di</strong><br />

forze esterne, vale a <strong>di</strong>re compratori o produttori <strong>di</strong><br />

beni e servizi, fornitori <strong>di</strong> materiali o servizi da<br />

impiegare nella produzione, <strong>di</strong>stributori commerciali,<br />

finanziatori esterni, organi della pubblica<br />

amministrazione, oppure verso gruppi interni, come<br />

proprietari, <strong>di</strong>rigenti o lavoratori.<br />

• La contrapposizione fra gli interessi dei vari gruppi<br />

può essere vista in termini <strong>di</strong> costi e <strong>di</strong> ricavi, cioè<br />

analizzando l’equazione del profitto e valutando<br />

quelli che sono i con<strong>di</strong>zionamenti sociali<br />

all’ottenimento del massimo red<strong>di</strong>to per<br />

l’impren<strong>di</strong>tore.


L’equazione aziendale del profitto<br />

in rapporto ai gruppi sociali<br />

• I ricavi dell’azienda derivano dalla ven<strong>di</strong>ta dei<br />

suini, tuttavia in futuro con il biogas sarà<br />

possibile ottenere ulteriori profitti. I gruppi sociali<br />

<strong>di</strong> riferimento in questo caso sono i clienti<br />

industriali come la Negroni Salumi (marchio <strong>di</strong><br />

proprietà della Mangimi Veronesi) e l’azienda<br />

riceverà il prezzo determinato alla Borsa Valori<br />

<strong>di</strong> Milano, per l’energia ci si rivolgerà a società<br />

come Enel o Enipower.


Le principali voci <strong>di</strong> costo e i gruppi sociali a cui fanno<br />

riferimento, sono rappresentate da:<br />

• i costi del lavoro riguardano oltre ai due soci<br />

stipen<strong>di</strong>ati, due operai e un’impiegata, tutti a tempo<br />

indeterminato che incidono sui costi totali nell’or<strong>di</strong>ne<br />

del 20%;<br />

• i costi <strong>di</strong> approvvigionamento sono collegati ai fornitori<br />

<strong>di</strong> beni e servizi e riguardano i mangimi forniti dalla<br />

Mangimi Veronesi, sono il 50% delle uscite, energia e<br />

gas incidono nella misura del 5% (ma in futuro<br />

potranno essere eliminati), e i me<strong>di</strong>cinali nell’or<strong>di</strong>ne<br />

del 5%;<br />

• i costi <strong>di</strong> finanziamento, che sono dovuti ai mutui<br />

accesi presso le banche per rinnovare l’azienda,<br />

possono essere quantificati nel 5% del totale;<br />

• gli oneri fiscali, che sono determinati dagli organi della<br />

pubblica amministrazione, e sono rappresentati<br />

dall’iva sugli animali venduti e altre imposte, sono il<br />

10% dei costi;<br />

• non sono presenti costi <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione, costi <strong>di</strong><br />

organizzazione e <strong>di</strong> ricerca e sviluppo; i costi rimanenti


Il subsistema gestionale<br />

• è rappresentato dall’insieme coor<strong>di</strong>nato <strong>di</strong><br />

operazioni tramite le quali l’azienda può<br />

raggiungere gli scopi che si è prefissata.<br />

L’attività decisionale, osservata nel<br />

momento in cui si effettuano le scelte,<br />

definisce la gestione strategica, mentre nel<br />

momento in cui si attuano le scelte<br />

configura la gestione operativa;


Permette <strong>di</strong> valutare:<br />

• Le opportunità;<br />

• Le minacce;<br />

• I punti <strong>di</strong> forza;<br />

• I punti <strong>di</strong> debolezza.<br />

L’analisi SWOT


Le opportunità<br />

• L’impianto per la produzione <strong>di</strong> biogas;<br />

• L’espansione dell’allevamento;<br />

• Le misure legislative e i provve<strong>di</strong>menti<br />

governativi a sostegno del settore<br />

agricolo.


Le minacce<br />

• La concorrenza italiana ed estera;<br />

• I trend dei prezzi <strong>degli</strong> animali e delle<br />

materie prime;<br />

• Le malattie <strong>degli</strong> animali (Prrs, Circovirus,<br />

Aujezsky, Vescicolare).


I punti <strong>di</strong> forza<br />

• La me<strong>di</strong>a <strong>di</strong>mensione dell’allevamento;<br />

• Gli ottimi rapporti personali fra i soci;<br />

• L’abilità e la preparazione dei responsabili;<br />

• La presenza <strong>di</strong> un consulente veterinario<br />

<strong>di</strong> grande esperienza.


I punti <strong>di</strong> debolezza<br />

• Mancanza <strong>di</strong> potere contrattuale;<br />

• Il fabbisogno <strong>di</strong> risorse finanziarie.


La mappa <strong>degli</strong> stakeholder


Stakeholder primari<br />

• Il proprietario e i tre soci;<br />

• Il cliente industriale cioè la Negroni<br />

Salumi;<br />

• La Mangimi Veronesi <strong>di</strong> Verona;<br />

• La Galbani <strong>di</strong> Certosa <strong>di</strong> <strong>Pavia</strong>;<br />

• Gli istituti bancari;<br />

• L’Unione Agricoltori <strong>di</strong> <strong>Pavia</strong>;<br />

• La concorrenza;<br />

• L’Asl.


Stakeholder secondari<br />

• I sindacati dei lavoratori;<br />

• Le istituzioni politiche (comune e<br />

provincia);<br />

• Le associazioni dei consumatori.


La matrice <strong>di</strong> Ansoff


• penetrazione del mercato (prodotto esistente, mercato<br />

esistente). La Cascina Bellaria opera in un mercato<br />

corrente e vende prodotti già esistenti, l’unica<br />

opportunità <strong>di</strong> crescita aziendale è rappresentata dalla<br />

penetrazione del mercato in cui opera (per quanto le è<br />

consentito in virtù delle sue ridotte <strong>di</strong>mensioni rispetto<br />

all’ampiezza dello stesso) e ciò può avvenire me<strong>di</strong>ante<br />

un accrescimento delle <strong>di</strong>mensioni aziendali che le<br />

consentano <strong>di</strong> incrementare la produzione. Rispetto<br />

all’attività attuale, la capacità produttiva (in termini <strong>di</strong><br />

spazi e strutture) è pienamente utilizzata, mentre la<br />

manodopera è in eccesso, in quanto oltre ai due soci<br />

stipen<strong>di</strong>ati che lavorano attivamente sarebbe sufficiente<br />

un solo operaio. Progettando <strong>di</strong> trasformare<br />

l’allevamento da ciclo semichiuso a ciclo chiuso, ovvero<br />

vendendo tutti gli 11'000 suini allevati al raggiungimento<br />

dei 165 kg, e non solo una parte, l’allevamento dalla<br />

me<strong>di</strong>a <strong>di</strong>mensione attuale <strong>di</strong>verrebbe me<strong>di</strong>o grande. Per<br />

concretizzare tale progetto <strong>di</strong> espansione sarebbero<br />

necessari altri 3'000 posti sud<strong>di</strong>visi in due nuovi<br />

capannoni per un costo pro capite <strong>di</strong> 300 euro a suino,<br />

senza il bisogno <strong>di</strong> altri <strong>di</strong>pendenti, con gli attuali contratti<br />

ciò accrescerebbe i ricavi del 30% lordo.


Lo schema tri<strong>di</strong>mensionale <strong>di</strong><br />

business <strong>di</strong> Abell


Abell al fine <strong>di</strong> unire le caratteristiche del prodotto a<br />

quelle del mercato, fa riferimento a tre <strong>di</strong>mensioni:<br />

• i clienti da servire (mercato): è possibile<br />

in<strong>di</strong>viduare <strong>di</strong>versi gruppi <strong>di</strong> clienti, nel nostro caso<br />

vi è un solo cliente industriale cioè la Negroni;<br />

• la funzioni d’uso da sod<strong>di</strong>sfare (mercato): vale a<br />

<strong>di</strong>re le esigenze che il prodotto deve sod<strong>di</strong>sfare, in<br />

pratica i suini, quando vengono venduti al<br />

raggiungimento dei 28 o dei 165 kg, devono<br />

essere stati allevati nel rispetto delle regole dei<br />

<strong>di</strong>sciplinari DOP <strong>di</strong> Parma e San Daniele;<br />

• la tecnologia (prodotto): può essere rappresentata<br />

dalla materia prima utilizzata, dai processi<br />

produttivi con cui il prodotto è realizzato,<br />

dall’aspetto fisico percepito dal cliente, in questo<br />

caso i processi produttivi sono la fecondazione, lo<br />

svezzamento, gli ingrassi, l’alimentazione<br />

computerizzata, eccetera; le materie prime<br />

utilizzate sono soprattutto i mangimi.


• Si supera in tal modo la tra<strong>di</strong>zionale<br />

definizione <strong>di</strong> settore merceologico per<br />

giungere ad una definizione del business<br />

che, per un verso, ha carattere più ristretto<br />

(solo i gruppi <strong>di</strong> clienti, le funzioni d’uso e<br />

le tecnologie che interessano l’azienda) e,<br />

per l’altro, ha una connotazione più ampia<br />

(in quanto le tre <strong>di</strong>mensioni <strong>di</strong> interesse<br />

possono far riferimento anche a più <strong>di</strong> un<br />

settore merceologico). Difatti lo schema,<br />

oltre al settore industriale per cui è<br />

tra<strong>di</strong>zionalmente utilizzato, ben si adatta<br />

anche al settore agricolo come nel caso in<br />

questione.


La catena del valore <strong>di</strong> Porter


• Il concetto <strong>di</strong> catena del valore aiuta a<br />

comprendere quali sono le fonti del vantaggio<br />

competitivo, pervenendo ad una <strong>di</strong>stinzione delle<br />

funzioni <strong>di</strong> gestione in due gruppi: le attività<br />

primarie e le attività <strong>di</strong> supporto. Le prime sono<br />

rappresentate sostanzialmente dalle funzioni <strong>di</strong><br />

produzione e <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta, mentre le seconde sono<br />

classificate con criteri <strong>di</strong> maggiore elasticità. Il<br />

modello soffre <strong>di</strong> alcune limitazioni, <strong>di</strong>fatti si<br />

adatta solitamente a gran<strong>di</strong> organizzazioni che<br />

producono beni. Quin<strong>di</strong> non si adatta bene alle<br />

piccole e me<strong>di</strong>e imprese e alle organizzazioni che<br />

trattano prevalentemente servizi. Ciò nonostante<br />

esso costituisce un utile strumento per analizzare<br />

e meglio comprendere i processi<br />

dell’organizzazione in questione.


Le attività primarie della Nuova Cascina Bellaria sono sud<strong>di</strong>vise<br />

in:<br />

• logistica in entrata: riguarda l’acquisto dei fattori <strong>di</strong> produzione<br />

e cioè i mangimi, il siero <strong>di</strong> latte, me<strong>di</strong>cinali, spese per la<br />

genetica e le varie attrezzature;<br />

• le attività operative: consistono nella trasformazione<br />

produttiva che porta ad accrescere il valore del bestiame<br />

me<strong>di</strong>ante l’aumento del peso <strong>di</strong> quest’ultimo, ovvero le fasi <strong>di</strong><br />

fecondazione, svezzamento, magronaggio, ingrasso e<br />

alimentazione;<br />

• logistica in uscita: è costituita dai 3000 suini che vengono<br />

venduti sui 165 kg e dai restanti 8000 lattonzoli venduti al<br />

raggiungimento dei 28 kg alla Negroni Salumi;<br />

• l’attività <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta avviene esclusivamente verso il cliente<br />

industriale e cioè la Negroni Salumi in virtù del contratto <strong>di</strong><br />

soccida che l’allevamento ha con essa stipulato, mentre sono<br />

assenti attività <strong>di</strong> marketing;<br />

• l’azienda non eroga alcun tipo <strong>di</strong> servizio post ven<strong>di</strong>ta.<br />

In altri termini le attività primarie riguardano il ciclo produzioneven<strong>di</strong>ta<br />

con terminali a monte nella logistica interna e a valle<br />

nei servizi alla clientela (in questo caso inesistenti).


Le attività <strong>di</strong> supporto della Nuova Cascina Bellaria, cosi<br />

chiamate perché intese a fornire le basi per la concreta<br />

realizzazione delle attività primarie, sono invece costituite:<br />

• dall’approvvigionamento che è analogo alla logistica in<br />

entrata;<br />

• lo sviluppo delle tecnologie che in questo caso è del tutto<br />

assente;<br />

• la gestione delle risorse umane che l’azienda ha<br />

esternalizzato, affidandola all’Unione Agricoltori per tutto ciò<br />

che riguarda le pratiche legali;<br />

• le attività infrastrutturali, oltre alle infrastrutture dell’azienda<br />

per lo svolgimento dell’attività produttiva, comprendono una<br />

pluralità <strong>di</strong> compiti, come quelli <strong>di</strong> contabilità finanziaria (svolti<br />

dal commercialista che re<strong>di</strong>ge il bilancio per ottenere i<br />

finanziamenti dalle banche) e legali, l’amministrazione le cui<br />

funzioni sono svolte dall’ufficio aziendale, l’informatica<br />

rappresentata dal software aziendale per immagazzinare dati<br />

sensibili relativi alla vita dell’impresa, insieme con il sistema<br />

<strong>di</strong>rettivo (programmazione organizzazione e controllo).<br />

L’infrastruttura dell’impresa finisce per essere costituita dalle


Le cinque forze competitive <strong>di</strong><br />

Porter


• L’attrattività <strong>di</strong> un settore può essere valutata, secondo<br />

lo schema <strong>di</strong> Porter, analizzando le cinque forze che<br />

interagiscono e determinano le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> maggiore<br />

o minore attrattività in generale. Le cinque forze<br />

competitive che la Nuova Cascina Bellaria si trova ad<br />

affrontare sono: l’entrata <strong>di</strong> nuovi concorrenti<br />

(concorrenza potenziale <strong>di</strong>retta), la minaccia <strong>di</strong><br />

sostituti dei prodotti (concorrenza potenziale in<strong>di</strong>retta),<br />

il potere contrattuale dei clienti, il potere contrattuale<br />

dei fornitori, la rivalità tra i concorrenti presenti<br />

(concorrenza reale). L'analisi <strong>di</strong> queste forze consente<br />

all’impresa <strong>di</strong> definire un quadro completo sulla sua<br />

posizione competitiva, <strong>di</strong> attuare decisioni strategiche,<br />

<strong>di</strong> stabilire i comportamenti e gli atteggiamenti da<br />

adottare nei confronti <strong>di</strong> queste forze.


La concorrenza a livello <strong>di</strong> settore considera:<br />

• la concentrazione: vi sono molti allevamenti in<br />

Lombar<strong>di</strong>a (in particolare a Brescia e a Mantova), in<br />

Veneto e in Emilia Romagna, rappresentano quasi il<br />

90% del totale italiano;<br />

• la <strong>di</strong>fferenziazione del prodotto che è <strong>di</strong>fficile da<br />

realizzare, si punta sulla qualità rispettando i requisiti<br />

richiesti dai consorzi <strong>di</strong> Parma e San Daniele;<br />

• il fatto che in base alle attuali strutture l’azienda non<br />

<strong>di</strong>spone <strong>di</strong> capacità produttiva in eccesso;<br />

• il rapporto fra costi fissi e costi variabili, questi ultimi<br />

sono in netta prevalenza in quanto le spese per<br />

mangimi, energia e me<strong>di</strong>cinali, ovvero tutti quei costi che<br />

variano al variare della quantità prodotta, superano il<br />

60% dei costi complessivi;<br />

• le fluttuazioni cicliche della domanda, specie se al<br />

ribasso, possono causare crolli dei prezzi in alcuni casi<br />

tali da mettere in pericolo la sopravvivenza <strong>di</strong> molti<br />

allevamenti;<br />

• inoltre per chi volesse intraprendere l’attività <strong>di</strong><br />

suinicoltore non vi sono particolari barriere all’entrata.


La minaccia <strong>di</strong> nuove entrate (meno significativa rispetto all’industria)<br />

riguarda:<br />

• economie <strong>di</strong> scala: l’azienda le può ottenere per quel che riguarda i<br />

mangimi, che sono acquistati in quantità notevoli ed in determinati<br />

tempi in modo da poter ottenere sconti significativi;<br />

• l’impresa non è in grado <strong>di</strong> agire sui costi in modo tale da ottenere<br />

vantaggi <strong>di</strong> costo assoluti rispetto alla concorrenza;<br />

• il fabbisogno <strong>di</strong> capitale costringe a fare ricorso ai finanziamenti bancari<br />

che obbligano l’azienda a pagare interessi, inoltre le necessità <strong>di</strong><br />

capitale sono spesso superiori ai guadagni preventivabili, specie per chi<br />

deve incominciare l’attività da zero o compiere consistenti<br />

ammodernamenti;<br />

• la <strong>di</strong>fferenziazione del prodotto avviene aderendo al <strong>di</strong>sciplinare DOP <strong>di</strong><br />

Parma e San Daniele, inoltre l’azienda non possiede un proprio<br />

marchio commerciale quin<strong>di</strong> non ha rapporti con il consumatore finale,<br />

non può <strong>di</strong>fferenziarsi agli occhi <strong>di</strong> quest’ultimo;<br />

• non vi è accesso <strong>di</strong>retto ai canali della <strong>di</strong>stribuzione, la ven<strong>di</strong>ta avviene<br />

solo ai clienti industriali;<br />

• non vi sono particolari barriere governative o legali, ma viene richiesto il<br />

rispetto <strong>degli</strong> standard ambientali e <strong>di</strong> sicurezza alimentare, della legge<br />

626 per la sicurezza negli ambienti lavorativi;<br />

• le rappresaglie fra produttori consolidati sono da escludere in quanto fra<br />

gli allevamenti non si verificano le <strong>di</strong>namiche concorrenziali tipiche


La minaccia <strong>di</strong> surrogati:<br />

• è dovuta alla propensione <strong>degli</strong> acquirenti verso i prodotti<br />

sostitutivi, che spesso giungono da paesi stranieri e hanno<br />

prezzo e qualità inferiori.<br />

Il potere dal lato della domanda:<br />

• l’acquirente, cioè la Negroni Salumi s.p.a., che è un marchio<br />

<strong>di</strong> proprietà della Mangimi Veronesi <strong>di</strong> Verona, ha un notevole<br />

potere contrattuale nei confronti dell’allevamento in quanto è<br />

legata ad esso da un contratto <strong>di</strong> soccida, dall’anno 2001. In<br />

pratica, tutti gli 11000 suini che nascono ogni anno, appena<br />

raggiungono i 28 kg, vengono acquistati dalla Negroni, e fra<br />

questi 3000 vengono lasciati all’allevamento che ha l’obbligo<br />

<strong>di</strong> crescerli fino ai 165 kg. Il contratto <strong>di</strong> soccida stabilisce che<br />

il prezzo pagato sia quello stabilito tutti i lunedì dalla Borsa<br />

Valori <strong>di</strong> Milano.<br />

Il potere dal lato dell’offerta:<br />

• è anch’esso molto elevato da parte del produttore, in quanto<br />

l’impresa non ha la possibilità <strong>di</strong> trattare i prezzi <strong>di</strong> acquisto<br />

delle materie prime come i mangimi e l’energia che invece<br />

sono in crescita.


Il subsistema informativo<br />

• Tale subsistema fornisce un flusso<br />

continuo <strong>di</strong> informazioni che alimentano i<br />

successivi processi <strong>di</strong> decisione e <strong>di</strong><br />

azione.<br />

• La Nuova Cascina Bellaria, come tutte le<br />

imprese, nello svolgimento della propria<br />

attività <strong>di</strong> allevamento dei suini al fine <strong>di</strong><br />

ottenere dei profitti utilizza dati ed<br />

informazioni <strong>di</strong> varia tipologia e<br />

provenienza.


Il sistema delle rilevazioni è formato dalle:<br />

• rilevazioni preventive che si basano sulla formulazione <strong>di</strong><br />

piani strategici e piani operativi;<br />

• rilevazioni consuntive che raccolgono i dati contabili <strong>di</strong> cui il<br />

commercialista si serve per re<strong>di</strong>gere ogni anno il bilancio <strong>di</strong><br />

esercizio da presentare alle banche per ottenere dei prestiti<br />

e <strong>di</strong> cui poi il management si servirà per valutare i risultati<br />

della gestione caratteristica;<br />

• le rilevazioni <strong>di</strong> tipo analitico che si basano sulla contabilità<br />

dei costi, cioè sulle fatture <strong>di</strong> acquisto o <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta, i cui<br />

originali sono consegnati al commercialista, mentre le<br />

fotocopie vengono archiviate nell’ufficio aziendale e<br />

ricostruiscono la contabilità <strong>degli</strong> anni precedenti.<br />

Oltre a tale sistema <strong>di</strong> rilevazioni, l’impresa si serve <strong>di</strong> un<br />

software che è installato sui personal computer dell’ufficio<br />

aziendale, e permette <strong>di</strong> valutare lo svolgimento <strong>di</strong> attività<br />

come la produzione <strong>di</strong> energia con il biogas o l’espansione<br />

dell’allevamento o l’approvvigionamento dei mangimi.


Il sistema <strong>di</strong> piani dell’impresa


• Il processo <strong>di</strong> programmazione si deve tradurre in<br />

un vero e proprio sistema <strong>di</strong> piani, ve ne sono due<br />

tipi: il piano strategico e quello operativo. Il primo è<br />

un piano a lungo termine <strong>di</strong> carattere innovativo<br />

(in<strong>di</strong>cativamente della durata <strong>di</strong> cinque anni), che<br />

si riferisce alla strategia globale ed è sviluppato in<br />

termini <strong>di</strong> piano-progetto; il secondo è un piano <strong>di</strong><br />

me<strong>di</strong>o-breve termine (dai tre anni fino ai do<strong>di</strong>ci<br />

mesi), <strong>di</strong> adattamento, centrato sulle funzioni<br />

aziendali e costruito come un piano-programma.<br />

Il piano strategico rappresenta l’elemento <strong>di</strong><br />

riferimento <strong>di</strong> tutto il sistema, in quanto sia il piano<br />

operativo sia i singoli piani <strong>di</strong> esercizio dovranno<br />

essere elaborati in funzione del perseguimento<br />

<strong>degli</strong> obiettivi <strong>di</strong> lungo termine.


Il piano strategico della Nuova Cascina Bellaria può<br />

essere idealmente scomposto in:<br />

• piano <strong>di</strong> <strong>di</strong>versificazione: consiste nel progetto<br />

dell’azienda <strong>di</strong> sfruttare i reflui per la produzione <strong>di</strong><br />

biogas, ciò genererebbe una nuova fonte <strong>di</strong> profitti<br />

oltre alla tra<strong>di</strong>zionale attività <strong>di</strong> allevamento, e<br />

contemporaneamente renderebbe l’impresa autonoma<br />

per quel che concerne le forniture <strong>di</strong> energia per<br />

l’illuminazione ed il riscaldamento delle strutture<br />

aziendali, oltre a non dover più temere improvvisi<br />

rincari del prezzo dell’energia;<br />

• piano <strong>di</strong> investimenti: permetterà all’impresa <strong>di</strong><br />

espandere le proprie strutture e <strong>di</strong> trasformarsi da<br />

allevamento a ciclo semichiuso <strong>di</strong> me<strong>di</strong>e <strong>di</strong>mensioni in<br />

uno a ciclo chiuso <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni me<strong>di</strong>o-gran<strong>di</strong>;<br />

• piano <strong>di</strong> organizzazione: non esiste un vero e proprio<br />

piano <strong>di</strong> tale tipo in quanto le ridotte <strong>di</strong>mensioni<br />

aziendali fanno sì che non generino problematiche<br />

organizzative <strong>di</strong> una certa rilevanza per quanto<br />

concerne il lavoro e la produzione.


Il piano operativo dell’allevamento in questione viene<br />

scomposto in segmenti annuali, che sono i piani<br />

d’esercizio rappresentati da:<br />

• piano <strong>di</strong> produzione: vengono pianificate le<br />

operazioni che servono a far raggiungere ai suini il<br />

peso minimo richiesto per la ven<strong>di</strong>ta alla Negroni<br />

Salumi, cioè i 28 chilogrammi per i lattonzoli e i<br />

165 chilogrammi per i suini ingrassati;<br />

• piano <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta: si pianifica la ven<strong>di</strong>ta ai clienti<br />

industriali del bestiame allevato;<br />

• piano finanziario: consiste nell’interazione con gli<br />

istituti <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to per reperire i fon<strong>di</strong> necessari<br />

all’espansione aziendale, a tal fine l’azienda<br />

incarica ogni anno il proprio commercialista <strong>di</strong><br />

re<strong>di</strong>gere il bilancio d’esercizio;<br />

• piano <strong>di</strong> ricerca e sviluppo: è inesistente in quanto<br />

non vi sono attività <strong>di</strong> tale genere.


Il bilancio<br />

• La Nuova Cascina Bellaria ogni anno incarica il<br />

proprio commercialista, anche se non è obbligata<br />

per legge in quanto impresa agricola, <strong>di</strong> re<strong>di</strong>gere il<br />

bilancio d’esercizio, che ha come periodo <strong>di</strong><br />

riferimento il precedente anno solare, entro il<br />

mese <strong>di</strong> febbraio o al più tar<strong>di</strong> <strong>di</strong> marzo. Tale<br />

bilancio si compone <strong>di</strong> due parti: stato patrimoniale<br />

e conto economico.<br />

• Il bilancio d’esercizio ha la finalità <strong>di</strong> comunicare i<br />

dati ed i risultati <strong>di</strong> fine anno alle banche in modo<br />

da poter ottenere da queste i prestiti e i fi<strong>di</strong><br />

necessari per dare attuazione agli investimenti<br />

programmati, e nel contempo ha lo scopo <strong>di</strong><br />

consentire al management <strong>di</strong> valutare i processi<br />

produttivi realizzati nell’azienda e il valore <strong>degli</strong><br />

investimenti effettuati oltre alle potenzialità <strong>di</strong><br />

sviluppo future, senza <strong>di</strong>menticare <strong>di</strong> considerare<br />

se l’impresa nell’esercizio appena concluso è<br />

riuscita a rispettare le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> equilibrio.


Il sistema informativo<br />

• Nell’ufficio aziendale le informazioni<br />

vengono raccolte, elaborate, utilizzate e<br />

infine archiviate con l’ausilio <strong>di</strong> sistemi<br />

informativi <strong>di</strong> tipo contabile, cioè il bilancio<br />

d’esercizio e le fatture <strong>di</strong> acquisto e <strong>di</strong><br />

ven<strong>di</strong>ta, e <strong>di</strong> tipo tecnologico, cioè il<br />

software aziendale Isaporc 2009 versione<br />

gte che immagazzina i dati riguardanti i<br />

costi <strong>degli</strong> approvvigionamenti <strong>di</strong> mangimi<br />

ed i consumi, i dati che descrivono i costi<br />

ed i ricavi totali dell’azienda, e i dati<br />

riguardanti le scorte vive cioè gli animali<br />

presenti nell’allevamento, le nascite e le


Conclusioni<br />

Dall’analisi emergono alcuni elementi che<br />

caratterizzano la vita dell’impresa come:<br />

• La mancanza <strong>di</strong> potere contrattuale nei<br />

confronti dei fornitori e dei clienti<br />

industriali, pertanto come ogni altra<br />

impresa agricola la Cascina Bellaria è<br />

price-taker;<br />

• L’importanza dell’implementazione del<br />

sistema informativo aziendale basato sul<br />

software Isaporc 2009 al fine <strong>di</strong><br />

comprimere la spesa nei mangimi che<br />

rappresenta la voce <strong>di</strong> costo principale.

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