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La tragedia del Lamoriciere ricordata a marsiglia - Sub

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M a n i f e s t a z i o n i<br />

<strong>La</strong> <strong>tragedia</strong> <strong>del</strong> <strong>La</strong>moriciere<br />

<strong>ricordata</strong> a <strong>marsiglia</strong><br />

Invitata dalla French Lines, l’équipe <strong>del</strong>la nostra rivista ha spiegato<br />

davanti a centinaia di persone, molte <strong>del</strong>le quali parenti <strong>del</strong>le<br />

vittime, come è riuscita a individuare e a fotografare il relitto affondato<br />

a oltre 160 metri di profondità<br />

Martedì 15 settembre il<br />

cielo sopra Marsiglia è<br />

nero come la pece e regala di<br />

tanto in tanto violenti scrosci<br />

d’acqua. E’ ora di pranzo e mi<br />

incontro con Patrick Venturini,<br />

l’ideatore di Plongeur.com, una<br />

rivista on line francese che un<br />

anno fa riprese l’articolo pubblicato<br />

da SUB sul ritrovamento<br />

<strong>del</strong> <strong>La</strong>moriciere, il piroscafo<br />

affondato il 9 gennaio <strong>del</strong> 1942<br />

nelle acque <strong>del</strong>l’Isola di Minorca,<br />

alle Baleari, causando la morte<br />

di ben trecento persone, tra cui<br />

moltissimi bambini. In quella<br />

occasione, Venturini contribuì<br />

anche a dare il via a una serie<br />

di contatti tra l’associazione<br />

dei parenti <strong>del</strong>le vittime e la<br />

French Lines, un’organizzazione<br />

nata nel 1995 con lo scopo<br />

di far conoscere la storia <strong>del</strong>le<br />

compagnie marittime francesi e<br />

in particolare quella <strong>del</strong>la Compagnia<br />

Generale Transatlantica,<br />

società armatrice <strong>del</strong> <strong>La</strong>moriciere,<br />

che prestava servizio sulla<br />

rotta Marsiglia – Algeri quando<br />

venne colto dalla terribile tempesta<br />

che lo mandò a picco. Fu<br />

un’immane <strong>tragedia</strong>, che la città<br />

francese ha voluto ricordare con<br />

una manifestazione organizzata<br />

nel Cinematografo di Marsiglia,<br />

a due passi dal porto vecchio.<br />

Mancano un paio d’ore all’inizio<br />

<strong>del</strong>la serata e con Patrick controlliamo<br />

che il dvd preparato<br />

in redazione funzioni a dovere.<br />

Contiene alcune foto storiche<br />

<strong>del</strong>la nave e immagini subacquee<br />

realizzate con il rov <strong>del</strong> team di<br />

sommozzatori <strong>del</strong>la nostro rivista,<br />

guidato dal direttore Guido<br />

Pfeiffer e dal condirettore Flory<br />

Calò, le persone che dopo anni<br />

30<br />

Testo di LUCA LAUDATI<br />

e anni di ricerche sono riuscite a<br />

individuare lo scafo, affondato in<br />

una zona di correnti impetuose<br />

a oltre centosessanta metri di<br />

profondità. Completerà la serata<br />

l’intervento di Yves <strong>La</strong>coste,<br />

presidente <strong>del</strong>l’Associazione<br />

French Lines, che racconterà<br />

la storia <strong>del</strong> <strong>La</strong>moriciere e ricostruirà<br />

le ultime ore <strong>del</strong>la nave<br />

prima <strong>del</strong> naufragio.<br />

<strong>La</strong> sala è gremita di gente nonostante<br />

manchi più di mezz’ora<br />

all’inizio <strong>del</strong>la manifestazione.<br />

<strong>La</strong> maggior parte sono persone<br />

che hanno perso un loro caro<br />

in quel tragico 9 gennaio 1942;<br />

parlano gli uni con gli altri, si<br />

raccontano storie a volte davvero<br />

incredibili, come quella di<br />

mister Ratho, un distinto signore<br />

sugli ottant’anni che aveva il<br />

fratello imbarcato sulla nave in<br />

quel tragico viaggio. Dato per<br />

scomparso durante il naufragio,<br />

il suo corpo venne ritrovato settimane<br />

dopo addirittura lungo<br />

le coste <strong>del</strong>la Tunisia, sospinto<br />

Luca <strong>La</strong>udati e Yves<br />

<strong>La</strong>coste; sotto, la sala<br />

<strong>del</strong> cinematografo di<br />

Marsiglia gremita di<br />

gente. In basso, la<br />

locandina <strong>del</strong>la serata e<br />

un’immagine<br />

storica <strong>del</strong> <strong>La</strong>moriciere.<br />

dalle correnti a più di settecento<br />

miglia di distanza. O come quella<br />

di un passeggero che, nonostante<br />

le insistenze di chi gli stava vicino,<br />

non ne volle sapere di togliersi il<br />

cappotto nuovo prima di gettarsi<br />

in mare. Di lui non si seppe più<br />

nulla.<br />

Si sta per cominciare, la sala è<br />

al completo e un capannello di<br />

gente cerca ancora di entrare.<br />

Gli organizzatori recuperano qua<br />

e là alcune sedie, altri si assiepano<br />

in piedi ai lati <strong>del</strong>la sala. E sì che il<br />

cinematografo è in grado di ospi-<br />

tare diverse centinaia di persone!<br />

Dopo una breve introduzione,<br />

Yves <strong>La</strong>coste inizia il suo lungo<br />

intervento. Una minuziosa descrizione<br />

di quanto avvenne in quelle<br />

fredde giornate di gennaio, quando<br />

il <strong>La</strong>moriciere venne sorpreso<br />

dalla tempesta. Un racconto<br />

preciso, fatto da un uomo di mare<br />

(<strong>La</strong>coste è stato comandante di<br />

navi di un’importante compagnia<br />

di traghetti), degli ultimi istanti<br />

prima <strong>del</strong>l’affondamento, provocato,<br />

oltre che dalla violenza <strong>del</strong>le<br />

onde, anche dalla pessima qualità<br />

<strong>del</strong> carbone imbarcato, che non<br />

ha garantito la sufficiente potenza<br />

dei motori per vincere la forza<br />

<strong>del</strong>la burrasca.<br />

Dopo <strong>La</strong>coste, sarebbe toccato a<br />

me parlare. Il dvd con le foto, che<br />

prima funzionava, si era intanto<br />

messo a fare i capricci. Patrick<br />

armeggiava sempre più nervosamente<br />

sul computer nel tentativo<br />

di rimettere le cose a posto. E<br />

finalmente, dopo un cenno di ok<br />

con la mano, le immagini hanno<br />

cominciato a girare. Appena in<br />

tempo prima che <strong>La</strong>coste terminasse<br />

il suo intervento.<br />

<strong>La</strong> platea era molto attenta,<br />

competente, in tanti avevano<br />

31


M a n i f e s t a z i o n i<br />

<strong>La</strong> scritta <strong>La</strong>moriciere sulla<br />

fiancata <strong>del</strong> relitto. Sopra,<br />

interni <strong>del</strong>la nave, mister Raho,<br />

che perso il fratello durante il<br />

naufragio e il cui corpo<br />

venne ritrovato addirittura<br />

lungo le coste <strong>del</strong>la Tunisia; a<br />

fianco, un’altra foto <strong>del</strong>l’epoca.<br />

32<br />

tradotto l’articolo che SUB<br />

aveva pubblicato nel numero<br />

di luglio <strong>del</strong> 2008 e hanno<br />

ascoltato con interesse la<br />

descrizione di come il nostro<br />

team è arrivato a individuare e<br />

a fotografare il relitto. Di come<br />

si era riusciti a circoscrivere la<br />

zona <strong>del</strong>l’affondamento, dei<br />

mille problemi incontrati per<br />

calare più volte il rov a quelle<br />

profondità con correnti così<br />

forti e <strong>del</strong> lavoro di supporto<br />

svolto dal team di sommozzatori,<br />

con Guido Pfeiffer e<br />

Claudio Corti impegnati alle<br />

massime profondità e gli altri,<br />

via via, a fare da assistenza alle<br />

quote intermedie.<br />

Al termine, le domande sono<br />

state numerose. Una distinta<br />

signora non voleva credere<br />

che l’intera spedizione non<br />

avesse avuto alcuna sponsorizzazione<br />

e che la rivista<br />

si fosse sobbarcata l’intero<br />

onere dei lavori. Invece è<br />

stato proprio così! E non è<br />

ancora finita, perché il <strong>La</strong>moriciere,<br />

affondando, si è<br />

spezzato in due tronconi caduti<br />

a notevole distanza l’uno<br />

dall’altro. Quella esplorata e<br />

identificata è la parte prodiera,<br />

circa tre quarti <strong>del</strong>l’intero<br />

scafo. Manca la poppa, probabilmente<br />

precipitata lungo<br />

una scarpata di roccia che da<br />

centosessanta - centosettanta<br />

metri cade dritta fino a due-<br />

iL Team Di SUB<br />

Il team di SUB che partecipa<br />

alle ricerche <strong>del</strong><br />

relitto <strong>del</strong> <strong>La</strong>moriciere è<br />

composto da:<br />

Guido Pfeiffer,<br />

direttore di SUB, subacqueo<br />

impegnato alle massime<br />

profondità e pilota<br />

<strong>del</strong> rov impiegato nelle<br />

esplorazioni, un Prometeo<br />

<strong>del</strong>l’Elettronica Enne<br />

di Vado Ligure;<br />

Flory Calò, condirettore<br />

di SUB, subacquea<br />

profondista, addetta alla<br />

ricerca storica e alla documentazione<br />

fotografica<br />

con l’impiego <strong>del</strong> rov;<br />

Luca <strong>La</strong>udati, vice<br />

direttore di SUB, subacqueo<br />

di assistenza, addetto<br />

alle pubbliche relazioni<br />

e all’approvvigionamento<br />

dei materiali;<br />

C l a u d i o C o r t i ,<br />

subacqueo profondista<br />

impegnato alle massime<br />

quote;<br />

José Moya, subacqueo<br />

profondista operativo<br />

sino a cento metri e<br />

assistente di superficie;<br />

Alejandro Fernandez,<br />

medico iperbarico,<br />

subacqueo di assistenza<br />

e addetto alla ricerca<br />

storica;<br />

Jordi Moya, medico<br />

iperbarico e subacqueo<br />

di assistenza;<br />

José Almagro, fotografo<br />

e grande conoscitore<br />

<strong>del</strong> fondo marino di<br />

Minorca.<br />

Ancora resti<br />

<strong>del</strong>la nave. A<br />

lato, Guido<br />

Pfeiffer e<br />

Flory Calò al<br />

termine di<br />

un’immersione<br />

profonda. Sotto,<br />

l’equipe di<br />

SUB al lavoro<br />

sul Pegaso per<br />

preparare il<br />

rov filoguidato<br />

usato per<br />

esplorare e<br />

fotografare il<br />

<strong>La</strong>moriciere.<br />

centocinquanta - trecento metri<br />

di profondità. Un posto impervio,<br />

difficile da esplorare in quanto il<br />

cavo <strong>del</strong> rov tende a impigliarsi<br />

nelle asperità <strong>del</strong>la pietra, che forma<br />

stretti canaloni spazzati dalle<br />

correnti, quasi sempre impetuose.<br />

Ostacoli che comunque non<br />

hanno fermato il nostro team. Le<br />

ricerche continuano e qualcosa di<br />

interessante è già stato individuato<br />

sebbene Pfeiffer e compagni non<br />

abbiano ancora la conferma che<br />

si tratti proprio <strong>del</strong>la poppa <strong>del</strong><br />

<strong>La</strong>moriciere.<br />

Un aperitivo ha concluso la serata<br />

davanti a una mostra fotografica<br />

sul <strong>La</strong>moriciere allestita con le<br />

immagini realizzate dall’équipe di<br />

SUB e un plastico <strong>del</strong>la nave.<br />

Luca <strong>La</strong>udati<br />

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