Grasse, magre belle esagerate - Società San Paolo
Grasse, magre belle esagerate - Società San Paolo
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[COSTUME]<br />
L’obesità può essere un fattore di rischio, ma esagerare con le diete a volte mette a nudo l’incapacità di accettarsi<br />
75%<br />
della mortalità<br />
è dovuto alle<br />
malattie da<br />
dismetabolismo:<br />
il 50% di queste<br />
sono originate<br />
dall’obesità<br />
Da una parte ci sono le conformate,<br />
ben messe, morbide, “in carne”.Dall’altra<br />
ci sono le <strong>magre</strong>tte, i “grissini”,<br />
le slanciate, le modelle. È possibile che il mondo,<br />
che ama le contrapposizioni, veda<br />
anche le donne confrontarsi e<br />
opporsi, sul terreno della taglia?<br />
Ed è possibile che loro ci caschino,<br />
lasciandosi trasportare in<br />
una battaglia infinita, con tanto<br />
di bilancia? A quanto<br />
pare sì.<br />
La Tv trasmette<br />
ossessivamente<br />
l’immagine di<br />
corpi magri,<br />
perfetti, dal capello<br />
senza doppia<br />
punta al piede<br />
con lo smalto sul mignolino:<br />
niente è lasciato al caso. E così,<br />
la signora che osserva la<br />
pagina pubblicitaria sulla<br />
rivista di moda, fa<br />
«Il binomio magri e felici o grassi e<br />
infelici resta sempre valido per la<br />
gran parte delle persone», dice<br />
Giorgio Calabrese nel suo libro<br />
(L’inganno delle diete, Piemme).<br />
Ma se è corretto interpretare i chili<br />
in più come un primo segno di disagio<br />
metabolico, è sbagliato dimagrire<br />
a qualunque costo, magari inseguendo<br />
modelli impossibili. Come in tutte<br />
le cose, ci vuole un po’ di buon senso.<br />
E occhio alle diete strane.<br />
16<br />
FEBBRAIO 2009<br />
CLUB3<br />
DI ELENA GIORDANO - FOTO SAVERIO MERONE<br />
GRASSE, MAGRE BELLE ESAGERATE<br />
un esamino di coscienza e ne esce distrutta:<br />
dopo una giornata di lavoro, le faccende di casa,<br />
l’arrosto, è impossibile essere splendide.<br />
Occorre migliorare.<br />
Proprio a questo punto le donne iniziano<br />
a ragionare per opposti: le signore “morbide”<br />
si sentono eccedere. Quelle filiformi<br />
si sentono insufficienti. È come se mancasse<br />
qualcosa, come se, accidenti, la condizione di<br />
vita fosse sempre sbagliata.<br />
Un modo per correre ai ripari, e sentirsi<br />
<strong>belle</strong> e apprezzate, pare sia quello di consultare<br />
alcuni “guru”. Nell’ordine: le amiche e le<br />
riviste di <strong>belle</strong>zza. Le amiche consigliano rimedi<br />
di solito assurdi (la tisana sgonfiante, la<br />
dieta del limone, la dieta “del nulla”, ossia dell’assenza<br />
di cibo). Le riviste propongono diete<br />
dimagranti che, se affrontate senza il supporto<br />
del medico di famiglia, possono arrecare<br />
più danni che benefici.<br />
Le donne filiformi non hanno necessità<br />
di dimagrire. Nonostante qualcuna si senta<br />
comunque “con qualche etto in più addosso”,<br />
la maggioranza vorrebbe tonificare, irrobustire,<br />
fermare il tempo. Da qui la richiesta<br />
di aiuto rivolta a massaggi, oli, linfodrenaggi,<br />
e ogni genere di trattamento estetico.<br />
Sì, mi piaci come sei<br />
Sarà vero che le donne difficilmente si<br />
piacciono come sono, e che lo stereotipo della<br />
“<strong>belle</strong>zza-<strong>magre</strong>zza” risulta vincente, da<br />
cinquant’anni a questa parte. Ma forse è il caso<br />
di iniziare a smettere di ragionare<br />
per idee rinchiuse in scatoline: le<br />
due signore che gentilmente<br />
hanno chiacchierato con noi<br />
(vedi box) testimoniano che<br />
i chili in più, o in difetto, di<br />
per sé, non portano né la felicità<br />
né l’infelicità.<br />
Che lo specchio, il più potente<br />
mezzo di distruzione del-<br />
l’autostima mai inventato, ha così tanto potere<br />
solo perché le persone glielo concedono.<br />
Antonella Clerici è bella tanto quanto Francesca<br />
Neri. Marisa Laurito sprizza felicità<br />
da tutti i pori, ma anche Raffaella Carrà. Il<br />
segreto di questi personaggi? Si accettano per<br />
come sono, o almeno non fanno un dramma<br />
dei chili di troppo. La solarità esplosiva forse<br />
si annida bene tra gli etti in eccesso? Chissà.<br />
Ma anche questa non è una regola scritta.<br />
La <strong>belle</strong>zza nasce dal cuore, così come la<br />
sensazione di essere piacenti, indipendentemente<br />
dalle rughe o dalla taglia. <br />
TRE DOMANDE...<br />
FELICE E MALINCONICA<br />
Wilma e Simona, due modelli<br />
di donna che si confrontano<br />
e spesso di scontrano<br />
WILMA, responsabile dell’ufficio fornitori di un’azienda milanese,<br />
è solare e ottimista. Vede il lato positivo in ogni cosa. Per la bilancia<br />
ha qualche chilo di troppo: le piace mangiare, magari in quantità.<br />
Crede che nella vita l’unico modo per essere felici (e senza badare ai chili)<br />
sia stare bene con sé stesse.<br />
Quando guarda lo specchio prima di uscire di casa pensa…<br />
«Quanto sono bella stamattina!»<br />
Qual è il suo piatto preferito?<br />
«I primi (soprattutto i risotti)».<br />
Un messaggio che vuole lasciare alle <strong>magre</strong>?<br />
«Divertitevi un po’ di più».<br />
SIMONA, segretaria del direttore dell’ufficio del personale di una media<br />
azienda, è magra. Mangia tanto, alimenti salati in special modo,<br />
ma brucia ogni cosa, dunque non ingrassa. Portata a vedere il bicchiere<br />
mezzo vuoto, non ha problemi con il suo peso. Sta bene nel suo<br />
corpo, a renderla un filo ombrosa sono le situazioni della vita.<br />
Quando guarda lo specchio prima di uscire di casa pensa…<br />
«Non mi guardo, non mi interessa».<br />
Qual è il suo piatto preferito?<br />
«La pasta con il tonno».<br />
Un messaggio che vuole lasciare alle <strong>magre</strong>?<br />
«Non fatevi troppi problemi, non ascoltate i commenti<br />
degli altri». e.g.<br />
CLUB3<br />
17<br />
FEBBRAIO 2009
18<br />
[COSTUME]<br />
Snobbati, maltrattati e talvolta anche<br />
sottopagati. I grassi spesso vivono una<br />
condizione di questo tipo, ma adesso<br />
una ricerca, pubblicata sul quotidiano tedesco<br />
Bild, risposta l’ago della bilancia. Sembrerebbe<br />
che i grassi siano più felici e allegri dei magri.<br />
La conferma viene da una ricerca condot-<br />
ta dal Karolinska<br />
Institut di Stoccolma,<br />
che ha preso<br />
in esame un campione<br />
di 1,3 milioni<br />
di uomini. Il risultato?<br />
Le persone<br />
di sesso maschile<br />
con qualche chilogrammo<br />
di troppo<br />
soffrono molto<br />
meno di depressione<br />
rispetto alle<br />
persone <strong>magre</strong>.<br />
Minore è anche la<br />
propensione al suicidio. Club3 ha voluto approfondire<br />
l’argomento con la psicoterapeuta<br />
Barbara Rossi, presidente onorario del Cisp<br />
(Centro italiano sviluppo psicologia).<br />
Dottoressa Rossi, che cosa ne pensa di<br />
questo studio?<br />
«Benché la ricerca sia giunta a noi con una<br />
formulazione non molto chiara, e benché il peso<br />
ideale resti un concetto relativo, possiamo<br />
certo condividere il pensiero che le persone<br />
con qualche chilogrammo in più possano essere<br />
più felici dei magri. Sono veramente poche<br />
infatti le persone che naturalmente hanno un<br />
metabolismo che consente loro un peso ideale<br />
e una forma “magra”, che nella nostra società<br />
significa da modelli. La ricerca riconduce le<br />
motivazioni alla produzione di serotonina, un<br />
ormone che provoca buon umore. Io ritengo<br />
invece che ridurre l’essere felici a un mero fattore<br />
ormonale consideri poco gli aspetti emo-<br />
zionali, cognitivi, relazionali che sono coinvolti.<br />
Essere magri, per molti, richiede sacrifici:<br />
sottoporsi a diete forzate, esercizi ginnici<br />
d’ogni genere, farmaci e integratori, elettrostimolatori,<br />
pur di essere sempre “n forma”, e<br />
apparire “magri e belli”. Significa gestire la<br />
paura di non piacere abbastanza, il rischio di<br />
perdere l’amato, di uscire dal giro. Significa<br />
quindi anche dirottare molte energie e pensieri<br />
su questo obiettivo, a scapito di altri aspetti,<br />
valori e piaceri. Al contrario, chi si mostra più<br />
clemente con sé stesso, concedendosi qualche<br />
piacere per la buona cucina, per un buon bicchiere<br />
di vino, potrebbe essere più disponibile<br />
ad accogliere anche le sorprese e gli imprevisti<br />
che la vita ci presenta. Se ci pensiamo, già la<br />
mitologia, con la vicenda di Narciso, giovane<br />
di bellissimo aspetto follemente innamorato<br />
della propria immagine, metteva in guardia<br />
dall’eccesso di culto per il proprio aspetto. In<br />
questo amore per la propria immagine Narciso<br />
perde di vista un po’ alla volta tutto: i valori,<br />
gli interessi, il confronto con l’altro.<br />
Non può separarsi dalla propria immagine<br />
vissuta come perfetta, fino a perdere sé stesso<br />
nel desiderio di unirsi per sempre alla propria<br />
<strong>belle</strong>zza».<br />
Esiste la paura di essere grassi o magri?<br />
Come si manifesta nei due casi?<br />
«Più che paura, direi che i problemi legati<br />
al comportamento alimentare sono una<br />
certezza, se consideriamo le statistiche:<br />
in Italia solo il 53 per cento della popolazione<br />
può rientrare nel cosiddetto “normopeso”.<br />
Rispetto alla percezione di sé,<br />
chi soffre di anoressia solitamente pensa<br />
di essere grasso e si sforza di dimagrire;<br />
non parliamo quindi di paura, perché la<br />
persona è certa di essere in sovrappeso.<br />
Chi è obeso, all’opposto, tende a banalizzare<br />
il problema attribuendolo a cause<br />
esterne o casuali: per alcuni è un pro-<br />
blema di metabolismo, per altri è inspiegabile<br />
perché l’impressione è di mangiare poco,<br />
per altri è genetico, oppure è un problema<br />
endocrino».<br />
C’è una sostanziale differenza tra l’essere<br />
in sovrappeso e obesi. Come vive l’obeso<br />
questa sua condizione in una società<br />
ROTOLONI FELICI<br />
che guarda molto all’estetica?<br />
«Difficile generalizzare. Certamente la distanza<br />
tra peso ideale e peso reale provoca un<br />
po’ di dispiacere e sofferenza, ma basta circondarsi<br />
di persone giuste, pure loro obese, oppure<br />
che capiscono gli aspetti positivi più interiori,<br />
per colmare il gap e non pensarci. Va co-<br />
Le persone con qualche chilo in più soffrono meno la depressione. La relazione tra psiche e aspetto esteriore<br />
PAROLA DI ESPERTO<br />
Barbara Rossi, picoterapeuta,<br />
dice che i grassi sono<br />
tendenzialmente più felici<br />
“<br />
Nell’amore per la<br />
propria immagine,<br />
Narciso perde di vista,<br />
un po’ alla volta, tutti<br />
i valori, gli interessi,<br />
il confronto con l’altro<br />
” CLUB3<br />
DI MONICA MELOTTI<br />
munque precisato che sovrappeso e obesità<br />
nascondono aspetti psichici importanti, che<br />
vanno compresi nel rispetto delle singole<br />
identità. Ricordo, ad esempio,<br />
una signora che, durante il percorso<br />
terapeutico, si rese conto che la sua<br />
improvvisa obesità non era casuale:<br />
disturbata dai corteggiatori, aveva<br />
deciso inconsciamente di proteggersi<br />
diventando grassa. Un’altra signora,<br />
in dieta perenne, ma inutilmente,<br />
si rese conto di quanto<br />
il suo “ammasso di grasso”<br />
la facesse assomigliare<br />
fortemente alla madre<br />
che aveva perso.<br />
Un modo come un<br />
altro per tenerla<br />
vicina?». <br />
53%<br />
degli italiani<br />
può rientrare<br />
nel cosiddetto<br />
normopeso, gli<br />
altri sono grassi<br />
NEL TEMPO DELLA “GLOBESITY”<br />
Che cosa accomuna McDonald’s e Slow Food, i banchetti<br />
dei romani e i menù del commissario Montalbano, cristiani<br />
e pagani di tutti i tempi? L’attrazione irresistibile, incontrollabile<br />
per il cibo. Talmente irresistibile e incontrollabile da diventare<br />
peccato, colpa, vizio, anzi, uno dei sette vizi capitali, come<br />
ricorda un piacevole e intelligente libro, Gola (il Mulino,<br />
pp. 122, 12,00 euro) scritto dalla professoressa<br />
Francesca Rigotti. Caratteristica specifica di questo<br />
vizio, è il fatto che si rende visibile, perché inscritto<br />
nella carne, non solo nell’anima. Certo è che la<br />
diffusione della “passione dell’ingordigia” – come<br />
recita il sottotitolo del libro – è oggi planetaria,<br />
come dimostra il fenomeno dell’obesità globale<br />
o globesity. Ed è allora divertente, ma insieme un<br />
po’ inquietante, ritrovare i segni dell’epidemia del<br />
sovrappeso in un itinerario che parte dall’antichità<br />
per arrivare a oggi. <strong>Paolo</strong> Perazzolo<br />
FEBBRAIO 2009 FEBBRAIO 2009<br />
CLUB3<br />
19
[COSTUME]<br />
C’È PURE LA DIETA DEI SALAMI<br />
Chi volesse proprio dimagrire deve fare attenzione alle scorciatoie e a certi consigli davvero bizzarri...<br />
CLUB3<br />
DI EMANUELE PICCARI<br />
la dieta secondo la quale<br />
si dimagrisce mangiando salami<br />
anche<br />
C’è<br />
grassi, lardo, strutto e cose del ge-<br />
nere. Si chiama “dieta punti” e ogni tanto<br />
riappare su Internet e su qualche rivista di secondo<br />
ordine. Si tratta della riesumazione<br />
di una vecchia teoria contestata<br />
da quasi tutti i nutrizionisti<br />
secondo la quale sarebbero<br />
soltanto i carboidrati<br />
(pane, pasta, riso, eccetera)<br />
e gli zuccheri i responsabili<br />
del grasso<br />
superfluo. Quindi - si<br />
dice - bisogna fornire<br />
all’organismo una<br />
quantità trascurabi-<br />
le di carboidrati e non preoccuparsi invece<br />
dei grassi e delle proteine. La spiegazione di<br />
questa teoria è piuttosto confusa.<br />
Si afferma che tutti i carboidrati e gli zuccheri<br />
sono trasformati in glucosio da un ormone<br />
secreto dal pancreas, l’insulina (ed è vero),<br />
dopo di che il glucosio è speso in energia, se<br />
in quantità corretta; ma secondo la teoria in alcuni<br />
casi, peraltro non indicati, viene secreta<br />
più insulina di quella necessaria, che non solo<br />
brucia il glucosio troppo in fretta, ma rimane<br />
poi in buona parte in circolo generando gli indesiderabili<br />
pannicoli adiposi, perché trasforma<br />
in grassi di accumulo le sostanze derivanti<br />
dalla demolizione del glucosio. I grassi accumulati,<br />
precisa ancora la teoria, sono soltanto<br />
quelli prodotti con questa reazione, mentre i<br />
grassi ingeriti con gli alimenti non formano<br />
pannicoli adiposi e, quindi, non c’è ragione di<br />
limitarne il consumo: il vero pericolo sarebbero<br />
i carboidrati, che richiamano l’insulina e innestano<br />
il perverso ciclo descritto.<br />
Non risulta che vi siano supporti scientifici<br />
a questa teoria, che fra l’altro non prende<br />
neanche in considerazione il rapporto fra entrata<br />
e spesa calorica nella dieta suggerita, lasciando<br />
anche intendere che l’aterosclerosi è<br />
da attribuire ai carboidrati. È appena il caso<br />
di notare che, se soltanto i carboidrati fossero<br />
responsabili del grasso superfluo e dell’aterosclerosi,<br />
le popolazioni del terzo mondo che<br />
si nutrono prevalentemente di carboidrati sarebbero<br />
formate da obesi ammalati e infartuati.<br />
Si chiama “dieta punti” perché viene attribuito<br />
un punteggio ai vari cibi, ovvero<br />
molto basso per salsicce, salumi,<br />
formaggi, eccetera,<br />
che favorirebbero<br />
il dimagrimento,<br />
e molto alto per<br />
quelli a base di carboidrati,<br />
con criteri<br />
anche strambi:<br />
a una zolletta di zucchero, per esempio, sono<br />
assegnati 7 punti e a una cipolla lessa 9 punti,<br />
per cui la cipolla lessa risulterebbe molto più<br />
“ingrassante” di mezzo chilo di anatra farcita<br />
con 250 grammi di strutto, che hanno zero<br />
punti. Né vengono presi in considerazione vitamine<br />
e minerali.<br />
Ma non è la sola dieta strampalata in circolazione,<br />
ce ne sono tante altre, per esempio<br />
quella che consiglia di mangiare<br />
solo carboidrati (dieta Pritikin,<br />
il contrario di quella<br />
precedente), oppure la<br />
dieta Scarsdale, ricca<br />
in proteine (an-<br />
☞<br />
Ecco la formula<br />
metabolica<br />
della vita<br />
La quantità ideale di<br />
elementi nel rispetto<br />
della regola nutrizionale<br />
della cosiddetta<br />
dieta mediterranea.<br />
Ecco come:<br />
proteine = 10-15%<br />
grassi = 25-30%<br />
carboidrati =<br />
55-60%.<br />
Per proteine si intendono:<br />
proteine vegetali:<br />
ortaggi, verdure in<br />
genere, cereali, legumi,<br />
frutta fresca, oleosa<br />
e secca, alghe;<br />
proteine animali:<br />
carne, pesce, uova, latte<br />
e formaggi, yogurt.<br />
Per grassi si intendono:<br />
grassi saturi: burro,<br />
strutto, lardo, panna,<br />
margarina;<br />
grasssi insaturi:<br />
olio extravergine di oliva<br />
e oli vegetali in genere;<br />
grasso di pesce.<br />
Per carboidrati si<br />
intendono quelli:<br />
semplici: glucosio,<br />
fruttosio, maltosio,<br />
zucchero da cucina;<br />
complessi: amidi<br />
(come la pasta<br />
e i prodotti della farina;<br />
il riso, i legumi,<br />
i cereali) e il glicogeno.<br />
20 21<br />
FEBBRAIO 2009 FEBBRAIO 2009<br />
CLUB3
[COSTUME]<br />
Il peso ideale<br />
Per conoscere il<br />
proprio peso ideale, si<br />
segue la regola del<br />
calcolo del Body mass<br />
index (Bmi) o Indice di<br />
massa corporea (Imc).<br />
Con questa formula si<br />
calcola il Bmi dividendo<br />
il peso in kg per l’altezza<br />
della persona (in metri)<br />
al quadrato.<br />
Bmi = peso corporeo<br />
diviso l’altezza X<br />
l’altezza.<br />
Tra i 45 e i 54 anni, per<br />
essere normopeso, il<br />
risultato ottenuto deve<br />
essere compreso tra 22<br />
e 27, tra i 55 e i 64 anni<br />
tra 23 e 28, sopra i 65<br />
tra 24 e 29.<br />
Cche cosa ha mangiato<br />
oggi professore? «A<br />
pranzo un’insalatona, a cena<br />
un piatto di pasta e ceci e un<br />
po’ di formaggio». In Tv, sui<br />
giornali e ai pazienti che<br />
vanno nei suoi tre studi sparsi<br />
per l’Italia, il nutrizionista<br />
Giorgio Calabrese dà sempre<br />
lo stesso semplice consiglio<br />
per restare in forma:<br />
mangiare di tutto, mangiare di<br />
meno. «Una dieta equilibrata<br />
consiste nell’alternare a<br />
pranzo un piatto unico come<br />
pasta e fagioli o riso con i<br />
piselli e a cena una porzione<br />
di carne, di formaggio o di<br />
pesce. Ma la cosa più<br />
importante è consumare<br />
almeno cinque o sei porzioni<br />
☞<br />
cora il contrario della Pritikin),<br />
oppure quella del<br />
pompelmo prima dei pasti<br />
per “bruciare” i grassi (?),<br />
eccetera, eccetera. Eppure<br />
per dimagrire non c’è da lambiccarsi<br />
il cervello con conti di calorie<br />
e dissanguando il portafoglio<br />
in centri dietetici, palestre, saune, bibitoni<br />
dimagranti e istituti anticellulite<br />
con apparecchi-bidone. La prima regola,<br />
che non costa niente, è che non bisogna avere<br />
fretta e che occorre sempre mantenere<br />
un’alimentazione variata ed evitare una vita<br />
sedentaria. Per il resto, vi sono alcuni consigli<br />
pratici dei nutrizionisti seri che pure non<br />
costano niente.<br />
Iniziare i pasti con un’abbondante insalata<br />
mista, condita moderatamente, che sostituirà<br />
il contorno. Dà un senso di sazietà, riduce “le<br />
pretese” alimentari successive e fornisce importanti<br />
principi nutritivi.<br />
Usare esclusivamente la pasta finissima non<br />
I consigli del dietologo<br />
OCCHIO ALLE PILLOLE MIRACOLOSE<br />
CLUB3<br />
di frutta e verdura al giorno.<br />
Così ci sente sazi e non si ha<br />
voglia di abbuffarsi». Salute e<br />
buona tavola possono andare<br />
d’accordo senza troppi sforzi,<br />
quindi. Eppure, basta farsi un<br />
giro fra i canali televisivi per<br />
trovare a tutte le ore uomini<br />
e donne che, dopo aver<br />
mostrato foto del loro<br />
passato che li ritraggono<br />
decisamente “in carne”,<br />
spiegano soddisfatti che<br />
la loro vita è cambiata<br />
dopo aver seguito una<br />
dieta innovativa o<br />
dopo aver preso per<br />
un certo periodo delle<br />
pillole miracolose.<br />
«L’influenza dei mass<br />
media su questa<br />
all’uovo (capellini, tagliolini, nidi di rondine,<br />
ecc.) condita con semplice pomodoro. Durante<br />
la cottura assorbe più acqua e la porzione<br />
nel piatto risulterà uguale a quella degli spaghetti<br />
o dei bucatini, ma solo in volume: in<br />
quantità sarà il 30 per cento in meno, il resto è<br />
acqua che non ingrassa.<br />
Alternare la pasta con minestroni freschi o<br />
surgelati che, come l’insalata, danno un senso<br />
di sazietà e poche calorie.<br />
moda imperante delle diete<br />
è devastante», commenta il<br />
professore. «Tutti dobbiamo<br />
essere belli e per essere belli<br />
dobbiamo essere magri. Poco<br />
tempo fa una paziente si è<br />
presentata con una foto<br />
di una donna dello<br />
spettacolo. Mi ha<br />
detto solo: «Voglio essere<br />
come lei». Io le ho risposto<br />
che non sono un parrucchiere<br />
e che fare una dieta non è<br />
come scegliere<br />
un’acconciatura».<br />
Nell’esperienza quotidiana di<br />
Calabrese, casi come questo<br />
sono sempre più numerosi.<br />
«Riguardano in misura<br />
sempre maggiore uomini sui<br />
trent’anni che vorrebbero<br />
dimagrire pur non avendone<br />
assolutamente bisogno.<br />
Ci sono poi i pazienti che<br />
presentano evidenti tendenze<br />
anoressiche. Quando<br />
capitano, consiglio di andare<br />
prima da uno psicoterapeuta<br />
e poi, al massimo, di tornare<br />
da me. Oppure ci sono<br />
persone che effettivamente<br />
sono in sovrappeso, ma la<br />
loro condizione dipende da<br />
fattori ormonali, non dalla<br />
Per mantenersi in forma basta seguire<br />
alcuni semplici regole a costo zero<br />
Al posto del primo,<br />
si può ricorrere qualche<br />
volta alle patate lesse, anche<br />
condite.<br />
Consumare poco pane,<br />
preferibilmente quello casareccio.<br />
Sostituire vino, birra e bibite<br />
con semplice acqua di rubinetto.<br />
Se proprio non se ne può fare a<br />
meno consumare non più di due bicchieri<br />
al giorno di vino o di birra.<br />
In ciascuno dei due intervalli<br />
del mattino e del pomeriggio,<br />
se si ha appetito,<br />
mangiare almeno<br />
uno o due frutti.<br />
Se eccessivo,<br />
ridurre il consumo<br />
di formaggi<br />
e scegliere sempre<br />
latte o yogurt<br />
scremati.<br />
Eliminare i<br />
dieta». I pazienti “migliori”,<br />
aggiunge il professore,<br />
sono gli anziani. «Vengono<br />
da me solo se hanno davvero<br />
bisogno e sono molto<br />
scrupolosi nel seguire le mie<br />
indicazioni». Un’altra bufala<br />
che si sente spesso ripetere è<br />
quella sull’esistenza di “cibi<br />
dietetici”. «Non esistono<br />
alimenti che fanno dimagrire,<br />
al massimo ci sono tecniche<br />
di cottura più salutiste di altre:<br />
la griglia, per esempio, è<br />
preferibile alla frittura».<br />
dolci o consumarli in sostituzione del primo<br />
o del secondo, ma non frequentemente.<br />
Cuocere la carne alla piastra (perde più<br />
grassi) e condirla con molto succo di limone.<br />
Anche il pollo cotto al grill, privato della pelle,<br />
ha poco grasso, che è scolato durante la cottura.<br />
Vanno bene anche prosciutto e bresaola.<br />
Alternare la carne con pesci alla griglia o lessi,<br />
sempre conditi con solo limone o, comunque,<br />
con poco olio: merluzzo, melù, nasello,<br />
trota, palombo, sogliola, rombo, cernia, calamaro,<br />
orata o spigola. Vanno benissimo anche<br />
le alici o le seppie al pomodoro.<br />
Cuocere le uova solo in<br />
camicia.<br />
Evitare salse, maionese,<br />
senape e intingoli<br />
complicati al<br />
lardo, pancetta,<br />
guanciale, burro,<br />
eccetera.<br />
Per il resto,<br />
darsi una regolata<br />
con le dosi. <br />
Il professore promuove invece<br />
i centri benessere. «Anziché<br />
spendere soldi per<br />
pillole inutili o addirittura<br />
dannose, è molto meglio<br />
andare in un posto dove<br />
ti coccolano tutto il giorno<br />
e magari ti insegnano a<br />
mangiare in modo più sano».<br />
Dal canto suo, Calabrese non<br />
si può certo definire un<br />
buongustaio: «Per me il cibo<br />
è prima di tutto una fonte di<br />
sostentamento e poi un<br />
piacere. Quando vado in<br />
pizzeria, prendo<br />
sempre una<br />
margherita con<br />
rucola e se sono<br />
invitato a cena<br />
Per saperne di<br />
più, i libri di Giorgio<br />
Calabrese e della<br />
moglie Caterina<br />
88 centimetri<br />
la misura<br />
massima<br />
del girovita<br />
nella donna;<br />
102 nell’uomo<br />
cerco sempre di privilegiare le<br />
verdure. In ogni caso, quando<br />
non sono a casa mia, di solito<br />
lascio sempre la metà di un<br />
piatto. Un’altra buona regola<br />
da seguire è alzarsi da tavola<br />
quando ancora non si è<br />
completamente sazi». A casa,<br />
invece, Calabrese adora<br />
alcuni piatti preparati dalla<br />
moglie: «Spaghetti cucinati<br />
con una salsa di pomodoro<br />
molto particolare, con<br />
l’aggiunta di una spolverata di<br />
parmigiano e le alici marinate<br />
o al forno. In generale,<br />
preferisco cibi semplici<br />
e di stagione: sono<br />
i più genuini e anche i più<br />
buoni». Possibile che non<br />
trasgredisca mai? Il<br />
professore ci pensa.<br />
«Beh, di fronte a una barretta<br />
di cioccolato fondente...».<br />
Eugenio Arcidiacono<br />
22 23<br />
FEBBRAIO 2009 FEBBRAIO 2009<br />
CLUB3
[COSTUME]<br />
ha sempre dettato un modello<br />
ideale di donna: pensiamo alla Vene-<br />
L’arte<br />
re di Botticelli che nasce dall’acqua<br />
e da una conchiglia come una dea, una figura<br />
diversa dalla più carnale Venere di Tiziano.<br />
Se la storia della <strong>belle</strong>zza femminile è anche<br />
la storia del costume e dei suoi cambia-<br />
menti, se arte e moda sono sempre andate a<br />
braccetto, contano i valori che il legame corpovestito<br />
esprimono: donna simbolo di fecondità<br />
e maternità; di tenerezza e protezione; di<br />
<strong>belle</strong>zza ideale, di fascino e seduzione mondana;<br />
oppure di emancipazione e autonomia.<br />
Sfogliando le pagine della storia dell’arte<br />
CICCIONE FATTE AD ARTE<br />
Così gli artisti hanno sempre valorizzato un certo modello femminile<br />
CLUB3<br />
DI ALFREDO TRADIGO<br />
BELLEZZE FORMALI<br />
Sopra: la Venere di Tiziano.<br />
A sinistra: la Danzatrice di Canova.<br />
A destra: una donna di Renoir.<br />
Sotto: le Tre grazie di Rubens<br />
scopriamo che il posto d’onore spetta ad Antonio<br />
Canova, di cui sta per aprire la mostra "Canova,<br />
L’ideale classico tra scultura a pittura"<br />
(25 gennaio - 21 giugno, Forlì, Musei di san<br />
Domenico). Pienamente umani e pienamente<br />
cristiani i suoi ideali di uomo e di artista.<br />
Nella Venera italica o nella Danzatrice con le<br />
mani sui fianchi piuttosto che nella famosissima<br />
Maddalena penitente è lo stesso eterno<br />
femminino che si esprime<br />
nella gioia, nella sensualità<br />
e insieme nella pietà e nella<br />
penitenza di un corpo<br />
che - modellato e levigato<br />
nel marmo - si fa tutt’uno<br />
con i panneggi sottilissimi<br />
che lo velano. Marmo come<br />
seta e marmo come pelle.<br />
L’anatomia del corpo<br />
nudo e formoso della Danzatrice<br />
trova il suo slancio<br />
nel movimento che dalla<br />
punta dei piedi risale al<br />
panneggio dei fianchi, alla<br />
curva del seno, per assottigliarsi nel collo, lievitare<br />
nell’ovale del volto, raccogliersi nei capelli<br />
sulla nuca, fissarsi infine nell’incanto di due<br />
occhi che sollevano l’animo a sublimi affetti e<br />
pensieri.<br />
Non così la languida e sensuale Venere di<br />
Urbino di Tiziano Vecellio, il cui corpo è colore<br />
fatto carne, sguardo e attesa di un incontro<br />
d’amore. Il corpo che Tiziano dipinge è concreto<br />
e desiderabile, rispecchia la cronaca della<br />
vita di una corte italiana del primo Cinquecento...<br />
In questa donna c’è sì la perfezione<br />
classica - quasi il pittore avesse sparso sul suo<br />
corpo un’ombra di fard - ma c’è anche la storia<br />
concreta di un dono di nozze per il duca di<br />
Camerino, futuro duca di Urbino.<br />
Con il pittore fiammingo Paul Rubens entriamo<br />
in pieno barocco, l’opulenta formosità<br />
delle sue Tre grazie sopravviverà al perio-<br />
do più idealista Settecento per rivivere poi nella<br />
pittura borghese dei maestri dell’Ottocento<br />
come la Donna nuda seduta di Pierre Auguste<br />
Renoir, che quelle carni flaccide sublimerà nella<br />
materia pura dell’impressionismo. Per contro<br />
Silvesto Lega, pittore toscano, nel Canto<br />
dello stornello offre una silhouette<br />
femminile in cui ampie gonne fruscianti<br />
si stringono nel punto vita<br />
per poi rigonfiarsi in ampie e<br />
pudiche camicie ricamate e<br />
chiome raccolte di tranquille,<br />
rassicuranti figlie della buona<br />
borghesia toscana.<br />
Sul finire dell’Ottocento l’art<br />
nouveau in Francia, lo stile liberty<br />
in Inghilterra e lo stile floreale in Italia fasceranno<br />
i corpi femminili in sinuose, seducenti<br />
sete, conturbanti boa, piume di struzzo e spirali<br />
di fumo da lunghi bocchini. È la donna fatale,<br />
la bambola languida e suadente che negli<br />
Anni Venti e Trenta del secolo breve, gettati<br />
boccoli e gioielli, si taglierà i capelli a caschetto<br />
e indosserà i panni della modernità. Una<br />
mostra a Rovigo è dedicata a quel periodo:<br />
“Déco. Arte in Italia”, Palazzo Roverella, (31<br />
gennaio - 28 giugno. Dai ritratti inquieti e conturbanti<br />
di Tamara de Lempicka si passa così<br />
a un’immagine di donna più borghese e rassicurante<br />
che attraversa il Novecento stretta nei<br />
suoi tailleur “fumo di Londra”: è un’immagine<br />
così classica che qualche volta ci è dato<br />
di vederla anche nelle nostre figlie quando<br />
per una sera si liberano dal guanto di calzamaglie<br />
e blue jeans. A questa immagine si<br />
oppongono le donne di Botero, gonfiate a<br />
dismisura fino al limite della bulima.<br />
I grandi scultori del Novecento sognano<br />
nella pietra un ritorno al primitivismo, alle<br />
forme arrotondate delle divinità madri: Figura<br />
giacente di Henry Moore è un esempio di<br />
femminilità ancestrale fatta di pieni e di vuoti,<br />
di linee morbide, accoglienti, materne;<br />
mentre, per contro, Amedeo Modigliani rincorre<br />
le forme affusolate delle sculture tribali.<br />
Non ci resta dunque, per tirare le conclusioni,<br />
che metterci davanti al quadromanifesto<br />
che ha segnato una svolta<br />
epocale nella storia dell’arte<br />
e della <strong>belle</strong>zza femminile:<br />
Le demoiselles<br />
d’Avignon di Pablo Picasso<br />
parlano da sole.<br />
Ogni commento<br />
è inutile. <br />
GONFIATE<br />
Una donna di Botero<br />
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