MAIL ART Migravano le idee di cuore in cuore Andavano e tornavano dal mondo Incontrando nuovi destini Lasciando cancellazioni e memorie. Annotando sogni e utopie Restituendo clamori e visioni Tracce inesauribili d’amore. Milano, 23.03.2011 Donato Di Poce MAIL ART: IL SERPENTE DI CARTA <strong>50</strong> YEARS OF MAIL ART ( 1962-<strong>2012</strong> ) APPUNTI PER UNA STORIA IMPOSSIBILE Donato Di Poce 19 “L'ARTE E' UN SOGNO CHE DANZA NEL CUORE DEGLI ARTISTI” Donato Di Poce
Il serpente di carta Questa mostra organizzata dall'infaticabile artista e networker bolognese Anna Boschi, con le opere di 400 <strong>Art</strong>isti in rappresentanza di 37 Nazioni Internazionali, celebra la Mail <strong>Art</strong> ( nata <strong>50</strong> anni fa come una pratica artistica d'avanguardia che consisteva nell'inviare per posta a uno o a più destinatari, cartoline, disegni, buste, libri, collage, lettere, poesie visive etc...elaborati, dossier , fanzine, etc...) che aveva nell'intento del suo indiscusso e riconosciuto padre fondatore, ( Grande <strong>Art</strong>ista e collagista, autonomo e sperimentatore che operava tra POP ART e il gruppo FLUXUS) l'idea di realizzare una rete relazionale tra artisti scavalcando il circuito ufficiale del mercato dell'<strong>Art</strong>e, riappropriandosi così della grande libertà espressiva non solo estetica ma anche civile e sociale, e della possibilità di condividere senza filtri e inquinamenti extra estetici l'atto creativo. Per la prima volta nel campo artistico non c'erano più steccati e divisioni tra mittente e ricevente e questo inseriva nel discorso teorico della comunicazione artistica un grande concetto di autonomia e condivisione che scardinava le regole del mercato e dei suoi attori e intermediari (galleristi, collezionisti, critici, etc..), annullando di colpo la dicotomia <strong>Art</strong>e e Vita, che anzi venivano sempre più contaminate, come contaminate erano la scrittura e l'immagine, <strong>Art</strong>e e Poesia (che seppure avevano avuto dei precedenti illustri con il Futurismo, i Calligrammi di Apollinaire e le sperimentazioni del poeta DADA Tristan Tzara, le valigie di Duchamp) si affermava in maniera assoluta con la Mail <strong>Art</strong>. Ben presto quest'idea travalicò gli steccati nazionali imponendosi su scala internazionale, svolgendo una funzione trasversale di stimolo e di officina creativa su altre correnti d'avanguardia e la partecipazione al Movimento di grandi personalità artistiche. Gli artisti non solo si parlavano e si confrontavano, ma realizzavano delle vere opere collettive, lavoravano su progetti e tematiche comuni (pace, ecologia, temi sociali e civili, celebrazioni artistiche, etc...) e si incontravano fisicamente in meetings e performances facendo dell'amicizia tra artisti uno dei valori fondanti della Mail <strong>Art</strong>. La Mail <strong>Art</strong> ha resistito sia all'assedio delle fotocopie (xerox art) che di Internet ( e-<strong>mail</strong> art), che alle tentazioni cannibalizzatrici del mercato dell'<strong>Art</strong>e e vive oggi un rinnovato interesse sia critico che di pubblico e un rinnovato interesse sia da parte del collezionismo che delle Istituzioni <strong>Art</strong>istiche Museali pubbliche e private. Ho sempre pensato alla Mail <strong>Art</strong> come ad un serpente di carta, un miagolio d'inchiostri randagi, un albero creativo con tante ramificazioni estetiche e forti radici poetiche ed etiche. Insomma qualcosa che non si vende e non si compra, ma si condivide, si documenta, si archivia, si museizza, in breve si socializza l'atto creativo con un approccio collettivo alla produzione e fruizione estetica. Non a caso la prima opera stampata, documentata di Mail <strong>Art</strong>, s'intitola IL SERPENTE DI CARTA di Ray Johnson, che non erano altro che un gruppo di moticos, che l'artista Fluxus e suo amico Dick Higgings, aveva ricevuto in quegli anni. Era il 1965 e solo 3 anni prima, cioè nel 1962, Ray Johnson aveva fondato la CorresponDance School of <strong>Art</strong>, mettendo in moto il meccanismo della Mail <strong>Art</strong>. Ma cerchiamo di approfondire un attimo quello che resta a mio avviso uno dei nuclei fondanti e la matrice creativa fondamentale e creativo-genetica della <strong>mail</strong> <strong>Art</strong>, cioè il collage o come li chiamava Ray Johnson i “Moticos”. Cosa intendeva per “Moticos”, ce lo rivelava Ray Johnson stesso quando scrisse: “…Ho ormai un grosso mucchio 20