13.06.2013 Views

anna boschi-mail Art 50 2012 - Boek 861

anna boschi-mail Art 50 2012 - Boek 861

anna boschi-mail Art 50 2012 - Boek 861

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Ray Johnson: il dio del collage<br />

di Vittore Baroni<br />

Oggi ho tentato un piccolo esperimento, giusto per divertirmi un po’, ovvero ho cercato le prove del fatto che Ray<br />

Johnson è stato uno dei più straordinari artisti del collage di tutti i tempi. Ho prospettato questa considerazione<br />

come un dato di fatto, piuttosto che come un’ipotesi, in ragione della quantità e qualità del lavoro svolto dall’autore<br />

nel campo specifico. Ray è stato un raffinato disegnatore con un grande senso del colore e dello spazio, un eccellente<br />

grafico e un abile calligrafo, ma a partire dai suoi Moticos dei primi anni Sessanta (quelle fragili e minimali figure<br />

sagomate che venivano esposte all’aperto in luoghi pubblici, anticipando forme recenti dell’arte di strada) per<br />

arrivare fino agli straordinari pannelli con elementi a più strati degli ultimi anni, l’artista è stato in primo luogo ed<br />

eminentemente un collagista: di immagini e parole, ma anche di rapporti sociali, di "corrispondenze" nominali e<br />

materiali.<br />

Ciò che ho fatto è stato quindi di radunare sulla mia scrivania i più importanti saggi, antologie e cataloghi dedicati<br />

al mezzo del collage che ho acquisito nel corso degli anni (vedi la bibliografia più sotto). Sono un grande estimatore<br />

dell’arte del taglia-e-incolla, forse perché a differenza di Ray non sono molto abile nel disegno, o perché amo la<br />

eco-compatibilità del collage, la possibilità di riciclare umili frammenti di scarto di questo e quel materiale per<br />

trasformarli in oggetti di meraviglia. Da bambino, andavo in giro con le forbici in mano invece che col pallone da<br />

calcio e arrivavo a ritagliare perfino i miei amati albi a fumetti, solo per il gusto di creare nuove situazioni nelle<br />

avventure di Paperino o di Flash Gordon. Ho iniziato dunque ad ispezionare una per una tutte queste pubblicazioni<br />

sul collage, alla ricerca di opere di Ray Johnson o di riferimenti al suo rilevante contributo all’evoluzione dell'arte<br />

del montaggio. E, come immaginavo e temevo, ho constatato che l’artista americano è stato del tutto ignorato<br />

dalla maggior parte degli "esperti" di collage.<br />

C’è una generale tendenza, da parte di critici e storici, ad incasellare un artista in una sua precisa nicchia. Johnson<br />

è stato identificato per la sua precoce influenza sulla Pop <strong>Art</strong> e anche come la forza propulsiva iniziale dietro il<br />

fenomeno internazionale della Mail <strong>Art</strong>, quindi il fatto che egli abbia dedicato la sua intera vita artistica a forme<br />

eccezionalmente evolute di collage e assemblaggio tende ad essere oscurato da altri crediti giudicati prioritari. Ciò<br />

è accaduto anche ad altri artisti le cui attività “in punta di forbice" sono sempre passate in secondo o terzo piano<br />

rispetto ai dipinti o alle sculture, anche se tali esperienze rivestivano un ruolo centrale nella loro poetica (un buon<br />

esempio è Eduardo Paolozzi, le cui stratificate opere presentano tra l’altro vari punti di contatto col lavoro di<br />

Johnson). Anche il ricco contributo dato al collage nel corso degli anni dalla rete dell’<strong>Art</strong>e Postale è stato costantemente<br />

e ingiustamente trascurato.<br />

Sì, ci sono delle eccezioni, come il manuale The Collage Handbook di John e Joan Digby, un esteso reportage sullo<br />

stato del collage uscito a metà degli anni Ottanta che non solo includeva un piccolo capitolo sui complessi lavori<br />

di Johnson - descritti come "i cimeli di un’epoca ancora in corso, un indice di riferimento delle persone e degli<br />

oggetti con cui possiamo definire questa cultura "- ma offriva spazio anche ad alcuni altri artisti postali (Buster<br />

Cleveland, John Evans, Klaus Groh, Valery Oisteanu, Klaus e Rolf Staeck), accanto ad un virtuoso del graphic design<br />

come Tadanori Yokoo o alla stella della Pop <strong>Art</strong> Robert Rauschenberg. Più di frequente, però, anche le migliori<br />

indagini sull’arte del collage tendono a dimenticare l’opera di Ray, poco importa se il suo lavoro può chiaramente<br />

13

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!