Undici anni… ...in cammino - Psase.It
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<strong>Undici</strong> <strong>anni…</strong><br />
...<strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o
… Se l’amore è tanto più grande quanto più è semplice,<br />
se il desiderio più semplice sta nella nostalgia,<br />
allora non è strano che Dio voglia<br />
essere accolto dai semplici<br />
da quelli che hanno candido il cuore<br />
e per il loro amore non trovano parole.<br />
Ed egli stesso nell’offerta<br />
c’<strong>in</strong>cantò con la sua semplicità,<br />
la povertà, la mangiatoia, il fieno.<br />
La Madre, allora, sollevò il Bamb<strong>in</strong>o<br />
e lo cullava tra le braccia<br />
e nelle fasce Gli avvolgeva i piedi.<br />
Miracolo – miracolo – miracolo!<br />
Quando proteggo Dio con la mia umanità,<br />
da Lui protetto col Suo amore,<br />
protetto col Suo martirio …<br />
da “Canto del sole <strong>in</strong>esauribile”, Karol Woytila, 1944<br />
Queste belle parole dell’allora giovane prete Karol Woytila, il nostro amato Giovanni<br />
Paolo II, possano essere l’augurio più bello nell’ora del nostro commiato.<br />
La tenerezza del presepe, meraviglia stupita che si r<strong>in</strong>nova ogni giorno d<strong>in</strong>anzi al<br />
prodigio perenne dell’Eucaristia, siano sempre nella tua vita fonte di r<strong>in</strong>novamento.<br />
L’immersione quotidiana tra la gente non diventi logorante, ma sia stimolo cont<strong>in</strong>uo alla<br />
missione. Perché si compie un miracolo ogni volta che “proteggo Dio con la mia<br />
umanità”, ogni volta che la presenza del sacerdote rende nascostamente presente Cristo<br />
stesso, il Sacerdote Vero ed Eterno.<br />
Disse <strong>in</strong> un’altra occasione l’amato Papa: il sacerdote è uomo della parola di Dio, uomo<br />
del sacramento, uomo del “mistero della fede”.<br />
Ti auguriamo di essere sempre un prete così: pieno di fede!<br />
Auguri, don Giuseppe… e buon camm<strong>in</strong>o!
1997—2008<br />
<strong>Undici</strong> anni <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o con<br />
Don Giuseppe<br />
E’ difficile raccontare la storia di questi undici anni che la nostra<br />
comunità ha vissuto con don Giuseppe. La storia di una comunità<br />
cristiana è al tempo stesso semplice e complicatissima, perché è fatta<br />
delle cose che capitano tutti i giorni, semplici e complicate come le<br />
nostre vite.<br />
Ogni vita ha un ritmo, è segnata da fatti che si ripetono: ci si alza, si<br />
va al lavoro, si torna a casa, si curano i figli, si prega <strong>in</strong>sieme, si fa da<br />
mangiare, si tiene pulita la casa, si fa la spesa, si vanno a trovare gli<br />
amici, si coltivano impegni e passioni… Sembra talvolta che siano<br />
sempre le stesse cose, ed <strong>in</strong>vece ogni momento è unico. E’ un dono<br />
del buon Dio ed una responsabilità. Ma di questo ci dimentichiamo<br />
spesso.<br />
Se si prova a dare una scorsa al nostro calendario parrocchiale, si<br />
resta colpiti dalle tante <strong>in</strong>iziative della comunità. Però anche <strong>in</strong> questo<br />
caso potrebbe sembrare che siano sempre le stesse cose. Tutti gli<br />
anni (se vogliamo solo elencare le <strong>in</strong>iziative seguendo il ritmo<br />
dell’anno pastorale) la festa oratorio, l’ottobre missionario, le giornate<br />
eucaristiche, i ritiri di Avvento, l’open day della scuola parrocchiale, la<br />
festa patronale di S. Ambrogio, il concorso presepi, il presepe<br />
vivente, il falò di Sant’Antonio, la Giubiana, il Carnevale, la festa della<br />
Famiglia, l’it<strong>in</strong>erario quaresimale, i ritiri di Quaresima per genitori e<br />
figli (spesso con qualche uscita), la mostra del libro organizzato dalla<br />
scuola S. Ambrogio, le <strong>in</strong>iziative pasquali, gli anniversari di<br />
matrimonio, la festa patronale di Fatima, le prime comunioni, le<br />
cresime, la professione di fede, la camm<strong>in</strong>iamo <strong>in</strong>sieme, il torneo<br />
serale, l’oratorio feriale, la vacanze delle famiglie … E poi, il<br />
catechismo, i gruppi di ascolto, la celebrazione quotidiana delle<br />
messe, i battesimi, il corso fidanzati, le <strong>in</strong>iziative missionarie, i<br />
pellegr<strong>in</strong>aggi parrocchiali …<br />
Eppure anche nella vita della comunità capita come nella vita di<br />
ciascuno: ogni fatto che si ripete non è mai uguale. Dietro ad ogni<br />
<strong>in</strong>iziativa pastorale vi è la dedizione di molti, la passione, la fatica,<br />
...<strong>Undici</strong> anni ...<strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o<br />
1
qualche volta anche qualche arrabbiatura e <strong>in</strong>comprensione.<br />
E soprattutto c’è il desiderio di contribuire, con le proprie capacità, al<br />
bene ed alla diffusione del Vangelo di Gesù.<br />
Però nella nostra vita ci sono anche dei fatti che sono proprio unici e<br />
che non si ripetono ma lasciano un segno <strong>in</strong>delebile nelle nostre<br />
esistenze: così è il matrimonio, la nascita di un bimbo, la morte di una<br />
persona cara. Fatti belli e fatti brutti, gioie e dolori spesso si<br />
<strong>in</strong>trecciano <strong>in</strong> modo talvolta <strong>in</strong>esplicabile. E si <strong>in</strong>trecciano con la vita<br />
della comunità cristiana e con la vita di un prete, che è vic<strong>in</strong>o a tutti,<br />
raccoglie le confidenze, asciuga le lacrime, condivide la gioia.<br />
E anche nella vita di una comunità cristiana ci sono dei fatti unici, che<br />
lasciano un ricordo <strong>in</strong>delebile nella mente di tutti e sono segno di un<br />
camm<strong>in</strong>o che cont<strong>in</strong>ua <strong>in</strong> una direzione precisa, nuova. Come sono<br />
stati, per fare soli due esempi, l’esperienza del Giubileo ed il camm<strong>in</strong>o<br />
del Quarantesimo.<br />
Raccontare la storia di questi undici anni vuol dire ripensare alle<br />
persone amate, quelle che ci sono vic<strong>in</strong>e e quelle che non ci sono più,<br />
rivedere tanti volti, raccogliere nel santuario della memoria tanti fatti<br />
lieti o tristi e capire alla f<strong>in</strong>e che tutto è grazia, lodare Dio per andare<br />
avanti con maggior fiducia sulle strade della vita.<br />
Gli appunti di questa breve cronistoria non hanno la pretesa di essere<br />
esaurienti né di ricordare tutti i fatti accaduti: vogliono solo <strong>in</strong>vitare<br />
ciascuno a ripensare a questi anni per <strong>in</strong>vitare alla gratitud<strong>in</strong>e. Ogni<br />
sacerdote è un dono per la Chiesa e per la comunità cui è <strong>in</strong>viato dal<br />
Vescovo.<br />
2<br />
Caro don Giuseppe, tu per noi <strong>in</strong> questi anni sei stato un<br />
DONO SUPER! GRAZIE DI TUTTO!<br />
...<strong>Undici</strong> anni ...<strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o
Cronistoria<br />
L’elenco che segue contiene solo alcuni dei più significativi<br />
momenti vissuti con la guida e la compagnia di don Giuseppe.<br />
Il camm<strong>in</strong>o di questi undici anni è stato impegnativo ed <strong>in</strong>tenso,<br />
talvolta anche faticoso, ma sicuramente <strong>in</strong>sieme tante sono state le<br />
esperienze che ci hanno aiutato vicendevolmente nella crescita<br />
cristiana.<br />
Nell’elenco compaiono solo alcuni degli importanti lavori svolti per la<br />
sistemazione degli edifici parrocchiali che si sono resi <strong>in</strong>dispensabili e<br />
hanno consentito di vivere ancor meglio la realtà di una parrocchia <strong>in</strong><br />
camm<strong>in</strong>o.<br />
Per non parlare dell’attenzione che don Giuseppe ha sempre riservato<br />
alla Scuola Parrocchiale e dell’<strong>in</strong>coraggiamento cont<strong>in</strong>uo agli <strong>in</strong>segnanti<br />
nel loro difficile ruolo educativo.<br />
Nella loro ricchezza questi anni, che sembrano essere volati,<br />
certamente verranno conservati da ognuno nel proprio cuore aff<strong>in</strong>ché<br />
contribuiscano a costruire il camm<strong>in</strong>o futuro.<br />
1997<br />
1 aprile: don Giuseppe è nom<strong>in</strong>ato parroco di<br />
S. Ambrogio.<br />
18 maggio: Ingresso solenne di don Giuseppe.<br />
Primi lavori: la nuova sistemazione dell’area<br />
del Crocifisso di via Solfer<strong>in</strong>o.<br />
26 ottobre: In processione il crocifisso torna a<br />
casa nel suo quartiere (presente Padre Giulio).<br />
29 dicembre: S. Messa concelebrata <strong>in</strong> ricordo<br />
di don Guglielmo nel I anniversario della morte.<br />
...<strong>Undici</strong> anni ...<strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o<br />
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4<br />
1998<br />
marzo: pellegr<strong>in</strong>aggio parrocchiale a Fatima –<br />
Santiago de Compostela<br />
10 maggio: Incoronazione della statua della<br />
Madonna di Fatima (presente Mons. S. Motta).<br />
13 giugno: Ord<strong>in</strong>azione sacerdotale di don Carlo<br />
Confalonieri.<br />
14 giugno: Prima messa di don Carlo<br />
Confalonieri.<br />
8 novembre: 30 anni di attività della scuola S.<br />
Ambrogio.<br />
28 novembre: a Bl<strong>in</strong>isht <strong>in</strong>augurazione della casa<br />
del volontario <strong>in</strong>titolata a don Guglielmo.<br />
28 dicembre: I giovani di Taizé a S. Ambrogio.<br />
29 dicembre: Inaugurazione e benedizione delle<br />
vetrate della cripta (presente don Lorenzo fratello<br />
di don Guglielmo).<br />
1999<br />
Inizio della ristrutturazione del teatro S. Ambrogio<br />
marzo: pellegr<strong>in</strong>aggio parrocchiale <strong>in</strong> Terrasanta<br />
agosto: sistemazione dell’organo a canne della<br />
chiesa parrocchiale<br />
19 settembre: Saluto di don Fabrizio alla<br />
comunità parrocchiale e accoglienza di don Luca.<br />
22 ottobre: I ragazzi albanesi ambasciatori di<br />
pace con la campana della pace a S. Ambrogio.<br />
5 dicembre: Celebrazione del XXV di sacerdozio<br />
di don Carlo Silva.<br />
25 dicembre: Il Papa apre la Porta santa e dà<br />
<strong>in</strong>izio al Grande Giubileo del 2000.<br />
...<strong>Undici</strong> anni ...<strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o
2000<br />
Marzo: pellegr<strong>in</strong>aggio parrocchiale <strong>in</strong> Polonia<br />
(Czestochowa – Cracovia).<br />
Agosto: i nostri giovani alla GMG di Roma.<br />
Settembre: Il diacono Emiliano è <strong>in</strong> Zambia con<br />
la famiglia.<br />
29 settembre: 20.30 S. Messa d’<strong>in</strong>izio del<br />
pellegr<strong>in</strong>aggio per il nostro Giubileo <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o.<br />
30 settembre: 8.00 nella Basilica di<br />
Sant’Ambrogio a Milano, S. Messa con<br />
<strong>in</strong>dulgenza plenaria (230 persone a piedi e 580<br />
persone <strong>in</strong> pullman).<br />
30 settembre: Ore 10.00 a Rho, ord<strong>in</strong>azione<br />
diaconale del nostro caro Alessandro Cesana.<br />
2001<br />
Dal 4 al 18 marzo: Missione cittad<strong>in</strong>a “E<br />
camm<strong>in</strong>ava con loro”. Sono tra i noi i padri di<br />
Rho, con il mitico Padre Andrea Asiani. Al<br />
term<strong>in</strong>e viene piantato un fico dietro la chiesa<br />
(segno dell’ascolto della Parola) e a tutti è dato il<br />
mandato, la bust<strong>in</strong>a di semi con la scritta: “Il<br />
seme è la Parola di Dio”.<br />
Marzo: Pellegr<strong>in</strong>aggio parrocchiale <strong>in</strong> Sicilia<br />
12 maggio: Dopo dieci anni, don Luigi Fari torna<br />
alla sua baracca (con presenza di mons. Citterio).<br />
9 giugno: Ord<strong>in</strong>azione sacerdotale di don<br />
Alessandro Cesana.<br />
9 giugno: In chiesa alle ore 21,00 il musical<br />
“Perfetta letizia” per festeggiare <strong>in</strong>sieme il nostro<br />
prete novello!<br />
10 giugno: Prima messa di don Alessandro<br />
Cesana.<br />
Ottobre: Elezione del nuovo consiglio pastorale<br />
7 dicembre: Inaugurazione del nostro Teatro. Si<br />
ricom<strong>in</strong>cia ad usare la sala della comunità, il<br />
salotto buono della nostra “famiglia”.<br />
...<strong>Undici</strong> anni ...<strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o<br />
5
6<br />
2002<br />
Marzo: Pellegr<strong>in</strong>aggio parrocchiale <strong>in</strong> Francia<br />
(Ars, la Salette…)<br />
Rifacimento del tetto della scuola materna e<br />
imbiancatura.<br />
Imbiancatura delle aule della scuola media.<br />
Nuovo bancone del Bar e nuova cuc<strong>in</strong>a per<br />
l’oratorio.<br />
12 maggio: Festa Patronale della Madonna di<br />
Fatima. Nasce ufficialmente la radio per gli<br />
ammalati della parrocchia.<br />
17 giugno: Inaugurazione della Piazza dedicata a<br />
don Luigi Fari.<br />
29 settembre: Ingresso ufficiale a Milano del<br />
nuovo Arcivescovo, il Card. Tettamanzi.<br />
17 novembre: 39° anniversario della<br />
Consacrazione della nostra Chiesa. Inizia il<br />
camm<strong>in</strong>o verso il Quarantesimo.<br />
L’it<strong>in</strong>erario è così strutturato: “Una comunità di<br />
fratelli … mendicanti di Dio” (Avvento – Natale);<br />
“che sem<strong>in</strong>ano pace (gennaio - marzo); che<br />
consolano e sperano (aprile), sulle strade di Dio<br />
(maggio giugno)”. Inf<strong>in</strong>e (settembre – novembre)<br />
la preparazione immediata al Quarantesimo.<br />
In vista del Quarantesimo si <strong>in</strong>iziano dei lavori <strong>in</strong><br />
chiesa: acquisto delle nuove panche, fornite di<br />
<strong>in</strong>g<strong>in</strong>occhiatoio, sistemazione della nicchia della<br />
Madonna con un bel mosaico; lucidatura della<br />
pavimentazione.<br />
...<strong>Undici</strong> anni ...<strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o
2003<br />
Dal 9 al 16 marzo: Settimana di esercizi<br />
Spirituali nella nostra Parrocchia e <strong>in</strong> tutta la<br />
città.<br />
Inizio lavori per il nuovo campo di calcio, nuovi<br />
spogliatoi e nuova illum<strong>in</strong>azione.<br />
Marzo: Pellegr<strong>in</strong>aggio parrocchiale a Cipro.<br />
8 aprile 2003: presentazione del libro su don<br />
Guglielmo<br />
Settembre: Saluto a suor Clara. Accoglienza di<br />
suor Antonietta.<br />
Le priorità del CPP: spiritualità, comunità, adulti.<br />
Proposta della catechesi degli adulti (con padre<br />
Paolo dei frati m<strong>in</strong>ori di Cermenate) sul tema<br />
delle beatitud<strong>in</strong>i.<br />
26 settembre: Pellegr<strong>in</strong>aggio notturno che ha<br />
voluto ripercorrere la storia della nostra<br />
Parrocchia toccando i tre paesi natali dei Parroci<br />
di Sant’Ambrogio, da Mondonico a Viganò a<br />
Monticello B.za con arrivo alla nostra Chiesa<br />
Parrocchiale il matt<strong>in</strong>o del 27 settembre.<br />
27 settembre: Conclusione del pellegr<strong>in</strong>aggio<br />
con la S. Messa presieduta dal vicario episcopale<br />
mons. Provasi.<br />
Ottobre: nasce il gruppo dei “confratell<strong>in</strong>i”<br />
Ottobre: nasce il C<strong>in</strong>ecircolo Sant’Ambrogio.<br />
Completamento del fonte battesimale con<br />
l’artistica stele.<br />
16 novembre: Vigilia del 40°. Celebrazione<br />
presieduta dal vicario generale della diocesi di<br />
Milano, mons. Giovanni Giudici.<br />
17 novembre: Il giorno del 40°. S. Messa<br />
solenne celebrata dal Vescovo emerito di Crema<br />
mons. Libero Tresoldi.<br />
7 dicembre: Festa Patronale di Sant’Ambrogio e<br />
chiusura dei festeggiamenti per il 40° con la<br />
funzione Eucaristica presieduta dal Vescovo<br />
ausiliare di Milano mons. Angelo Mascheroni.<br />
...<strong>Undici</strong> anni ...<strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o<br />
7
8<br />
2004<br />
6 febbraio: Inizio della Catechesi per adulti sul<br />
Credo tenuta da don Luigi Galli.<br />
Maggio: Pellegr<strong>in</strong>aggio parrocchiale <strong>in</strong> Russia.<br />
22 maggio: Il nuovo campo di calcio <strong>in</strong> erba<br />
s<strong>in</strong>tetica viene benedetto e <strong>in</strong>augurato da don<br />
Giuseppe.<br />
Scuola elementare: nuova scala d’emergenza,<br />
imbiancatura e pavimentazione. Messa a norma di<br />
tutti gli impianti e r<strong>in</strong>novamento del riscaldamento<br />
dell’oratorio e della scuola elementare e media.<br />
Sistemazione del piazzale della chiesa.<br />
Restauro del Crocifisso di via Solfer<strong>in</strong>o<br />
30 novembre: il crocifisso di via Solfer<strong>in</strong>o<br />
restaurato viene riportato “a casa”.<br />
Natale: Per la prima volta una sezione di archi<br />
accompagna i canti del coretto.<br />
2005<br />
Dal 18 al 25 gennaio:settimana di preghiera per<br />
l’unità dei cristiani con la presenza di Dom Paul<br />
Lepadatu, della Chiesa di San Macario a Bucarest.<br />
25 gennaio: Veglia Ecumenica con Padre Paul e il<br />
Pastore Evangelico Rev. Davide Marazzita.<br />
Febbraio: I sem<strong>in</strong>aristi di I e II Teologia del<br />
Sem<strong>in</strong>ario di Seveso tra noi.<br />
7 marzo: Inizia la settimana di accoglienza dei<br />
ragazzi rumeni di Parada. Durante la settimana<br />
<strong>in</strong>contrano le scuole, i giovani e gli adulti con vari<br />
spettacoli.<br />
13 marzo: Nel pomeriggio <strong>in</strong> Oratorio spettacolo<br />
f<strong>in</strong>ale dei ragazzi rumeni.<br />
marzo: Pellegr<strong>in</strong>aggio parrocchiale <strong>in</strong> Grecia<br />
2 aprile: La morte di Giovanni Paolo II.<br />
19 aprile: L’elezione del nuovo papa, Benedetto<br />
XVI.<br />
Salutiamo suor Antonietta e accogliamo tra noi<br />
suor Delf<strong>in</strong>a<br />
...<strong>Undici</strong> anni ...<strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o
14 ottobre: Inizia la Catechesi degli Adulti sulla<br />
Bibbia "Dal Concilio ad Abramo - da Abramo a<br />
noi" tenuta dal biblista mons. Giovanni Giov<strong>in</strong>i.<br />
Dal 29 al 31 ottobre: Pellegr<strong>in</strong>aggio a Fatima.<br />
13 novembre: Per l’Avvento scegliamo di aiutare<br />
una delle comunità colpite dal terremoto, per<br />
essere missionari con i fratelli vic<strong>in</strong>i. Il paese si<br />
chiama Clibbio <strong>in</strong> prov<strong>in</strong>cia di Brescia.<br />
11 dicembre: Celebrazione del XXV di<br />
sacerdozio di don Enzo Zago.<br />
28 dicembre: Taizé: l’accoglienza dei giovani e<br />
l’esperienza nella nostra comunità.<br />
2006<br />
4 marzo: Consacrazione della Chiesa dei dei<br />
Santi Martiri Albanesi a Bl<strong>in</strong>isht.<br />
Nuova scala d’emergenza e nuovo impianto<br />
elettrico della palestra.<br />
Casa parrocchiale: rec<strong>in</strong>zione nuovi serramenti.<br />
Dal 13 al 19 marzo: Visita alla nostra Parrocchia<br />
del Vicario Episcopale Mons. Silvano Provasi.<br />
Aprile: Pellegr<strong>in</strong>aggio parrocchiale <strong>in</strong> Egitto.<br />
28 maggio: Parte l’<strong>in</strong>iziativa “Spazio micro”.<br />
13 giugno: XXV anniversario di sacerdozio di<br />
don Giuseppe.<br />
18 giugno: Solenni festeggiamenti per don<br />
Giuseppe<br />
13 ottobre: Catechesi degli adulti sul tema della<br />
famiglia, predicatore don Franco Cardani<br />
15 ottobre: Elezione del nuovo Consiglio<br />
Pastorale.<br />
...<strong>Undici</strong> anni ...<strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o<br />
9
2007<br />
Dal 26 febbraio: Esercizi Spirituali Parrocchiali<br />
sul tema “Testimoni di Gesù Risorto, speranza del<br />
mondo” (Convegno di Verona) predicati da Padre<br />
Franco Oberti dei Padri Dehoniani di Monza.<br />
Marzo: Pellegr<strong>in</strong>aggio parrocchiale <strong>in</strong> Spagna<br />
(Madrid, Avila...).<br />
Rifacimento del tetto dell’oratorio e della scuola<br />
elementare, con <strong>in</strong>stallazione di pannelli solari.<br />
7 aprile: Veglia Pasquale nella Resurrezione del<br />
Signore con il dono del Battesimo di un adulto e il<br />
dono del nuovo Cero pasquale.<br />
25 maggio: Il consiglio Pastorale e i responsabili<br />
di tutti i Gruppi parrocchiali si <strong>in</strong>contrano per<br />
riflettere sul tema “Giovani allo sbando: che<br />
fare?”, all’<strong>in</strong>contro partecipa anche il S<strong>in</strong>daco di<br />
Seregno.<br />
8 settembre: Il sem<strong>in</strong>arista Simone Arienti viene<br />
ammesso dal Card<strong>in</strong>ale fra i Candidati al<br />
Diaconato e al Presbiterato.<br />
28 ottobre: 50° di suor Delf<strong>in</strong>a<br />
2008<br />
15 marzo: Lettura biblica senza soste dei quattro<br />
Vangeli e degli Atti degli Apostoli <strong>in</strong> Chiesa<br />
Parrocchiale.<br />
Abbellimento dell’entrata della chiesa con due<br />
ulivi centenari.<br />
Aprile: Pellegr<strong>in</strong>aggio parrocchiale S<strong>in</strong>ai, Petra,<br />
Gerusalemme.<br />
Maggio: Visita Pastorale decanale del Card<strong>in</strong>ale.<br />
18 maggio: Allo Stadio Ferruccio S. Messa con il<br />
Card<strong>in</strong>ale, conclusione della Visita Pastorale.<br />
F<strong>in</strong>e luglio: viene comunicato l’imm<strong>in</strong>ente<br />
trasferimento di don Giuseppe ad Appiano<br />
Gentile.<br />
10 ...<strong>Undici</strong> anni ...<strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o
Seregno 6 settembre 2008<br />
Carissimo Don Giuseppe,<br />
Rev.do<br />
Don Giuseppe Conti<br />
Parroco S. Ambrogio<br />
Seregno<br />
ricordo ancora il lum<strong>in</strong>oso giorno di maggio del 1997 quando ti<br />
accolsi con i tuoi parrocchiani <strong>in</strong> Via Milano per accompagnarti, giovane Sacerdote,<br />
alla tua prima responsabilità di Parroco nella chiesa di S. Ambrogio.<br />
Partecipo al r<strong>in</strong>crescimento del tuo popolo per il distacco che<br />
stai compiendo con obbedienza esemplare e pronta accogliendo la Parrocchia di<br />
Appiano Gentile.<br />
Colgo l’occasione per esprimerti tutta la mia stima e gratitud<strong>in</strong>e.<br />
Hai saputo guidare con impegno la tua Comunità facendo scelte importanti per la<br />
crescita della fede e l’amore alla Parola di Dio, mantenendola vivace e ricca di gruppi<br />
ed <strong>in</strong>iziative.<br />
Al decanato hai donato <strong>in</strong>sieme alla tua costante presenza,<br />
gesti di fraternità e comunione e ti sei impegnato perché la Caritas avesse una<br />
presenza visibile ed efficace a favore dei poveri.<br />
Il Signore accompagni il tuo camm<strong>in</strong>o Sacerdotale e grati per<br />
quanto lasci a Seregno del tuo stile Sacerdotale e pastorale a nome dei confratelli e<br />
di tutto il decanato auguro ogni bene.<br />
Fraternamente<br />
...<strong>Undici</strong> anni ...<strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o<br />
Mons. Silvano Motta.<br />
11
12<br />
“A PRESTO”<br />
Quando mi è stato chiesto di mandare un saluto per Don Giuseppe Conti da<br />
pubblicare sul bollett<strong>in</strong>o parrocchiale mi sono reso conto che questo articolo non<br />
avrei mai voluto scriverlo. Perché il trasferimento di Don Giuseppe è una notizia che<br />
mi riempie di enorme tristezza: per la grande stima che ho per lui, per la simpatia e<br />
l’affetto che nutro nei suoi confronti.<br />
Un episodio fra tanti mi è rimasto impresso nella mente: ricordo il giorno <strong>in</strong><br />
cui ho assistito ad un <strong>in</strong>contro di Don Giuseppe con alcuni bamb<strong>in</strong>i dell’asilo. Ecco,<br />
se fossi stato il genitore di uno di quei bamb<strong>in</strong>i, non avrei potuto desiderare di<br />
meglio come figura educativa per mio figlio. Giuseppe Conti non è solo “Don”: <strong>in</strong><br />
questi 11 anni è stato un padre per ogni parrocchiano, un consigliere, un amico, un<br />
punto di riferimento, una colonna <strong>in</strong>ossidabile. Vic<strong>in</strong>o alla gente con una sensibilità<br />
e una umanità eccezionali. E rare. Pronto ad ascoltare i piccoli e i grandi problemi;<br />
<strong>in</strong>traprendente nell’affrontarli e nel risolverli con determ<strong>in</strong>azione, pazienza ed<br />
umiltà. Un vulcano di idee e di energia. Un Parroco che la comunità di S. Ambrogio<br />
– e credo un po’ tutta Seregno – avrà sempre nel cuore.<br />
Un “difettuccio” però glielo devo riconoscere! ….quei colori nerazzurri che<br />
tanto gli piacciono non si addicono alla sua veste talare! Ho provato a conv<strong>in</strong>cerlo <strong>in</strong><br />
questi anni a t<strong>in</strong>gere tutto di rossonero ma si vede che il “diavolo milanista” proprio<br />
non gli va giù!<br />
Caro Don Giuseppe, mancherai a tutti noi. Il mio è un “arrivederci”. Anzi un “a<br />
presto”. Seregno ti aspetta a braccia aperte.<br />
Il S<strong>in</strong>daco di Seregno<br />
Giac<strong>in</strong>to Mariani<br />
...<strong>Undici</strong> anni ...<strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o
Grazie! Al nostro Cappellano<br />
Inizio con doppio Grazie<br />
Grazie per tutto cio' che ha fatto per la Comunita' di Santambrogio e la città di<br />
Seregno.<br />
Grazie per aver accettato la carica di Cappellano della Protezione Civile Comunale.<br />
La notizia del suo trasferimento ci ha lasciato un attimo perplessi quasi come se <strong>in</strong><br />
quel momento ci venisse a mancare un qualcosa di importante, un punto forte di<br />
riferimento. Poi dopo aver scambiato quattro chiacchiere con lei ho capito che è<br />
obbedienza ad un ord<strong>in</strong>e che viene dalla Curia di Milano e non è giusto dire che la<br />
“mandano via”: questi cambiamenti, nonostante la fatica e la sofferenza che<br />
comportano, fanno parte della vita di un prete anche se duri da accettare.<br />
Ricordo ancora la felice sorpresa quando quel giorno le promisi che sarebbe<br />
diventato cappellano della Protezione civile di Seregno a pochi giorni dalla mia<br />
candidatura ad Assessore.<br />
E ad oggi mi sento di fargliene un'altra...lei rimarra' SEMPRE il nostro cappellano e<br />
NON MANCHEREMO di <strong>in</strong>vitarla nelle occasioni piu' importanti.<br />
Qu<strong>in</strong>di questo NON è un addio ma un arriverderci e ...........<br />
In bocca al lupo Don!<br />
...<strong>Undici</strong> anni ...<strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o<br />
Assessore<br />
Ciafrone Gianfranco<br />
13
14<br />
“Un segno profondo nella Comunità”<br />
Caro don Giuseppe,<br />
quando la tua voce alla f<strong>in</strong>e di luglio mi ha raggiunto<br />
telefonicamente <strong>in</strong> quel di Terento, sono rimasto abbastanza frastornato: “caro don<br />
Luca, le nostre strade si dividono”. Quando, durante la messa della domenica<br />
successiva, mentre celebravo l’Eucaristia con i ragazzi ed i genitori, ho annunciato loro<br />
questa triste nuova, mi sono dovuto trattenere… e vedevo molti occhi lucidi. E pensavo<br />
a te, che nel frattempo, a tutte le messe, stavi annunciando il tuo stesso trasferimento…<br />
facendo il brillante, ma con un gran dispiacere nel cuore.<br />
Abbiamo passato <strong>in</strong>sieme 9 anni, i miei primi 9 anni di sacerdozio. Più volte mi hai detto<br />
“noi preti siamo fenomeni transitori”. In effetti è vero: i preti cambiano e la comunità<br />
resta… Ma è anche vero che i preti che “passano” lasciano un segno profondo nella<br />
comunità.<br />
Così mi tocca salutarti. Pensavo che sarebbe stato il contrario. Ma le “nuove” logiche<br />
pastorali della nostra Diocesi portano a cambi molto più rapidi che un tempo e <strong>in</strong>iziano a<br />
far vivere nuove modalità di esercizio del m<strong>in</strong>istero sacerdotale.<br />
Qualcuno potrebbe pensare che per un prete cambiare parrocchia sia come per una<br />
qualsiasi persona cambiare lavoro. Non è lo stesso. Si cambia “famiglia”, si cambia tutto.<br />
I tuoi parrocchiani lì conosci bene. Sai dove abitano, sei partecipe di molti segreti, di<br />
grandi gioie e profonde sofferenze… Da domani sei là, non conosci nessuno e devi<br />
ricom<strong>in</strong>ciare da capo… E’ certo molto difficile. Una parola di Dio mi ritorna spesso <strong>in</strong><br />
mente, quella che Egli disse ad Abramo: “Vattene dal tuo paese, dalla tua patria e dalla<br />
casa di tuo padre, verso il paese che io ti <strong>in</strong>dicherò” (Gen 12,1). L’abbandono di una<br />
parrocchia per andare altrove è sempre un po’ morire, ma un morire fecondo, carico di<br />
novità per la comunità stessa e per la vita di un sacerdote.<br />
Ti r<strong>in</strong>grazio perché <strong>in</strong> questi anni abbiamo condiviso davvero tante “avventure” (è un<br />
term<strong>in</strong>e che ti è caro). Abbiamo cercato di andar d’accordo, abbiamo condiviso la vita<br />
quotidiana, abbiamo pregato ogni matt<strong>in</strong>a <strong>in</strong>sieme (e spesso mi hai aspettato quand’ero<br />
<strong>in</strong> ritardo…), abbiamo pranzato e cenato <strong>in</strong>sieme. Un grazie anche ai tuoi ed <strong>in</strong><br />
particolare ad Antonietta che con affetto e discrezione mi ha sempre fatto trovare a casa<br />
mia nella casa parrocchiale.<br />
Ho imparato moltissimo da te e <strong>in</strong> questo momento trovo un po’ difficile fare breve<br />
s<strong>in</strong>tesi di tutti gli <strong>in</strong>segnamenti ricevuti. Lasciarsi andare sul filo dei ricordi rischia di<br />
essere forse troppo personale ed anche un po’ tedioso. Vorrei solo ricordare quattro<br />
<strong>in</strong>segnamenti:<br />
L’amore per la Parola di Dio. La tua predicazione gustosa, simpatica e spesso anche<br />
spiritosa, ma capace di spezzare il pane della Parola per i piccoli, mi ha <strong>in</strong>segnato a<br />
dedicare tempo e passione per vivere la predicazione come uno dei servizi più<br />
importanti della vita sacerdotale<br />
L’amore per la bellezza della liturgia, giusta e misurata. So che sei allergico alle<br />
cose troppo “pompose”, però mi hai <strong>in</strong>segnato a celebrare e vivere la liturgia con<br />
dignità, riconoscendo la presenza del Signore, amando le cose belle.<br />
L’amore per la gente. “Conosco le mie pecore”. Quante volte, nei dialoghi, nelle<br />
...<strong>Undici</strong> anni ...<strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o
attute, queste frase ti è ritornata sulle labbra! Un prete deve conoscere la sua gente,<br />
stare <strong>in</strong> mezzo a loro, condividere gioie e dolori. E’ la nostra vita e <strong>in</strong> questo sei stato<br />
d’esempio. Sapendo anche che la riconoscenza è merce rara ma che il Signore sa,<br />
conosce e ricorda. “i passi del mio vagare tu hai scritto nel tuo libro”<br />
Il gusto del camm<strong>in</strong>o. Ti piace camm<strong>in</strong>are e hai <strong>in</strong>segnato a tutti noi che la fede non<br />
è per gente “statica”, ma ci mette sempre <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o. E nella memoria della nostra<br />
comunità e di molti di noi la camm<strong>in</strong>ata notturna del grande Giubileo e quella del<br />
Quarantesimo rimangono come pietre miliari di un it<strong>in</strong>erario <strong>in</strong>teriore molto più prezioso,<br />
il camm<strong>in</strong>o della fede.<br />
Caro don Giuseppe, grazie di tutto. Anche se le nostre strade si dividono, siamo sempre<br />
nella stessa Via. Infatti il nostro Capo ha detto: “Io sono la Via, la Verità e la Vita”. Ti<br />
auguro di cont<strong>in</strong>uare la tua missione con lo stesso entusiasmo e la stessa passione che<br />
ti ha contraddist<strong>in</strong>to <strong>in</strong> questi anni. E naturalmente, so che cont<strong>in</strong>ueremo sempre ad<br />
essere amici. Grazie di tutto e… “avanti con coraggio”!<br />
don Luca Broggi<br />
LA GRATITUDINE, COME LA CARITÀ,<br />
NON AVRÀ MAI FINE!<br />
Carissimo don Giuseppe,<br />
la comunità delle Suore Sacrament<strong>in</strong>e di Bergamo vuol essere presente per dire il suo<br />
“GRAZIE” espresso dal profondo del cuore per questi anni, lunghi o meno, vissuti con<br />
Lei <strong>in</strong> questa comunità parrocchiale.<br />
La nostra riconoscenza è grande per il dono della sua presenza ricca di umanità e<br />
spiritualità, vorremmo quasi dire “Sacrament<strong>in</strong>o”, perché <strong>in</strong>namorato di Gesù<br />
Eucaristico. Vogliamo unirci al coro della comunità di cui ci sentiamo parte <strong>in</strong>tegrante,<br />
dove abbiamo assaporato le sue ricche Omelie domenicali e gli stimoli quotidiani,<br />
attraverso la Parola, a vivere il Vangelo.<br />
Grazie don Giuseppe! Per la sua accoglienza e collaborazione ci siamo sentite a casa;<br />
grazie per la sua promozione libera e co<strong>in</strong>volgente, che ha accettato i nostri limiti e<br />
titubanze, ma chiedendoci il meglio per Dio a servizio dei fratelli.<br />
Il Signore voglia benedire Lei e la nuova porzione di Chiesa affidatale… a noi certamente<br />
mancherà.<br />
Nella nostra adorazione quotidiana sarà sempre presente.<br />
...<strong>Undici</strong> anni ...<strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o<br />
Le Suore<br />
15
Fuoco missionario nella comunità<br />
È opportuno dare uno sguardo retrospettivo ai 11 anni di servizio pastorale di don<br />
Giuseppe a Seregno, non solo per gioire dei passi <strong>in</strong> avanti compiuti dalla Comunità S.<br />
Ambrogio, ma per consegnare al nuovo pastore un quadro riassuntivo su cui progettare<br />
il futuro.<br />
Nel compendio decennale c’è di rilievo anche la voce “missionarietà” e tra gli orizzonti<br />
raggiunti dalla solidarietà della comunità S. Ambrogio c’è anche l’Albania. L’<strong>in</strong>iziatore del<br />
ponte tra le due rive dell’Adriatico è stato il parroco don Guglielmo Rigamonti già nel<br />
1993; egli stimolò i parrocchiani a farsi carico delle povertà vic<strong>in</strong>e e lontane.<br />
Don Giuseppe Conti subentrò nel 1997 e <strong>in</strong>cluse nel suo progetto di solidarietà<br />
<strong>in</strong>ternazionale l’Albania, ma precisò che l’opera di missionarietà non doveva essere<br />
vissuta dai s<strong>in</strong>goli laici, quasi a titolo personale, ma testimonianza di tutta la comunità<br />
parrocchiale.<br />
Scorrendo le pag<strong>in</strong>e del periodico parrocchiale S. Ambrogio si svela una storia di azione<br />
missionaria <strong>in</strong>tensa, composta sia dai viaggi dei volontari, chiamati a rispondere alle<br />
urgenze più diverse, sia dall’<strong>in</strong>vio di materiali e attrezzi.<br />
Don Giuseppe, con le sue catechesi sul senso della carità evangelica, ha saputo evitare<br />
che la sua parrocchia <strong>in</strong> confronto della comunità albanese più povera, apparisse come<br />
donatrice, dispensatrice di favori. Costantemente è stato messo <strong>in</strong> evidenza che il<br />
rapporto missione e parrocchia esige uno scambio di valori e stima reciproca. A tal<br />
proposito si può citare la simpatia che è nata tra il gruppo giovanile Maltra<strong>in</strong>sema della<br />
parrocchia S. Ambrogio di Seregno con l’Associazione Ambasciatori di Pace a Bl<strong>in</strong>isht. Il<br />
confronto premia gli uni e gli altri, due modi orig<strong>in</strong>ali, pieni di arte e di allegria, per<br />
vivere la vivacità giovanile e testimoniare la bellezza della fede.<br />
L’<strong>in</strong>iziativa di collaborazione che ha avuto più risonanza e <strong>in</strong>cidenza pastorale è avvenuta<br />
nel 2005 quando “la fiaccola della fraternità”, accesa nel Santuario dei Martiri Albanesi a<br />
Bl<strong>in</strong>isht, dopo dec<strong>in</strong>e e dec<strong>in</strong>e di chilometri <strong>in</strong> terra albanese, oltrepassando il mare<br />
Adriatico e sostando nei santuari mariani di Genazzano e di Loreto, è giunta all’altare<br />
della parrocchia S. Ambrogio con grande festa popolare.<br />
A don Giuseppe, ora atteso da un’altra comunità e ivi preceduto dalla fama di essere<br />
giovane pastore, attento e generoso, l’augurio e la preghiera dei “fratelli albanesi”, certi<br />
che, dov’è chiamato dall’obbedienza, sarà promotore e realizzatore di altre meravigliose<br />
imprese con la potenza dello Spirito.<br />
16<br />
Don Antonio Sciarra e Don Enzo Zago<br />
...<strong>Undici</strong> anni ...<strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o
...<strong>Undici</strong> anni ...<strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o<br />
“GRAZIE”<br />
Caro don Giuseppe,<br />
sono venuto a sapere che lasci la nostra parrocchia. Purtroppo non posso parlare a<br />
lungo attraverso il telefono, però concentrerò <strong>in</strong> una parola la mia riconoscenza, per<br />
l'amore tuo e di tutti i parrocchiani alla mia missione di Watsa: "Grazie". Grazie per la<br />
tua discrezione e la tua delicatezza, per il tuo essere attento ai piccoli di questo mondo.<br />
Grazie per la tua generosità, per la tua relazione con i beni della terra, per la tua libertà<br />
di cuore nell'usare e nel disporre dei beni, <strong>in</strong> un impegno di condivisione con chi era ed<br />
è nel bisogno (anche attraverso lo shopp<strong>in</strong>g!!). Nella tua nuova Parrocchia, non<br />
dimenticarmi nella preghiera, perché sia veramente un missionario di Cristo speranza.<br />
padre Ferd<strong>in</strong>ando Colombo<br />
“Ci sei stato veramente vic<strong>in</strong>o”<br />
Caro Don Giuseppe,<br />
sei arrivato <strong>in</strong> parrochia <strong>in</strong> un momento assai difficile per la nostra comunità, il dover<br />
sostituire l'amato e <strong>in</strong>dimenticabile don Guglielmo, che ha lasciato <strong>in</strong> chi lo ha<br />
conosciuto un grande vuoto.<br />
Io ti r<strong>in</strong>grazio perché con il passare degli anni, sei riuscito a farti apprezzare con la tua<br />
affabilità e il tuo modo di essere accogliente il vuoto lasciato dall'amico don Guglielmo.<br />
Caro don Giuseppe, con noi missionari e anche quando non lo ero, ci sei stato<br />
veramente vic<strong>in</strong>o.<br />
Devo ammettere che la scelta dei tuoi superiori di trasferirti <strong>in</strong> altra parrocchia mi ha<br />
addolorato, anche se dal punto di vista della fede ci dicono che è volontà di Dio e di<br />
conseguenza dobbiamo accettarla.<br />
Già altre volte abbiamo avuto sacerdoti amici trasferiti altrove e ogni volta sembra<br />
affiorare il s<strong>in</strong>cero dispiacere (non ti dico quando don Piero è stato trasferito, mi era<br />
sembrato venir meno tante certezze; era per noi l'amico, il prete, il catechista che ci<br />
aveva formato, accompagnandoci alla comunione e alla cresima).<br />
Non posso augurarti che un futuro di gioie per te e grandi soddisfazioni pastorali nella<br />
tua nuova comunità, ma ti chiedo di non dimenticare il tempo trascorso nella comunità<br />
di Sant'Ambrogio.<br />
Vogliamo rimanere nel tuo cuore; la preghiera soprattutto ci legherà e ci aiuterà a<br />
sentirci sempre vic<strong>in</strong>i.<br />
Ti r<strong>in</strong>grazio ancora una volta per la sensibilità che hai dimostrato per la mia missione,<br />
con l'aiuto che non ci hai mai fatto mancare. Un grazie anche da chi hai beneficato qui<br />
<strong>in</strong> Romania.<br />
Caro don Giuseppe che il Signore e la Santa Madonna ti proteggano e ti diano, nel<br />
nuovo campo di apostolato che la chiesa ti affida, gioie e soddisfazioni.<br />
Con stima<br />
Il rettore della chiesa italiana di Bucarest<br />
Colombo don Graziano<br />
Don Orione Fdp Migrantes CEI<br />
17
GRAZIE, DON GIUSEPPE!<br />
Il saggio dice che non bisogna piangere perché qualche cosa è f<strong>in</strong>ita, ma sorridere<br />
perché è successa. Ecco che allora sorrido e r<strong>in</strong>grazio il Signore per le tante cose<br />
successe <strong>in</strong> questi anni, che <strong>in</strong>evitabilmente sono f<strong>in</strong>ite. Sono tanti i ricordi che<br />
riaffiorano <strong>in</strong> questo momento, dal giorno del tuo <strong>in</strong>gresso come nuovo parroco (allora<br />
ero chierichetto), f<strong>in</strong>o al Settembre scorso, quando proprio tu mi hai aiutato ad<br />
<strong>in</strong>dossare per la prima volta la veste talare. Si può davvero dire che sono cresciuto<br />
<strong>in</strong>sieme a te, <strong>in</strong> questi anni. Anche il mio camm<strong>in</strong>o <strong>in</strong> Sem<strong>in</strong>ario deve molto a te e alla<br />
tua presenza; un sem<strong>in</strong>arista <strong>in</strong>fatti non matura solo grazie alla teologia e alla vita <strong>in</strong><br />
Sem<strong>in</strong>ario, ma anche grazie all’esempio dei tanti preti che <strong>in</strong>contra; e r<strong>in</strong>grazio il Signore<br />
di aver messo anche te sul mio camm<strong>in</strong>o. La tua preghiera mi ha accompagnato e mi è<br />
stata di esempio; il sorriso e la serenità che mi hanno accolto ad ogni rientro <strong>in</strong><br />
parrocchia, la testimonianza di una vita spesa con gioia per il Signore, la capacità di<br />
costruire relazioni s<strong>in</strong>cere con estrema spontaneità, sono ricordi che non potrò<br />
cancellare; anche l’obbedienza dimostrata recentemente non può che essere ammirata e<br />
presa d’esempio. Ora il Signore ti chiama a portare il tuo esempio e la tua bella<br />
testimonianza ad altre persone, e sono sicuro che non potrai che fare bene; così come<br />
sono sicuro che nelle tue preghiere non mancherà il ricordo per questa comunità che ti<br />
ha voluto bene; nel Signore e nella preghiera resteremo uniti. … Dimenticavo,<br />
nell’agenda per i prossimi anni, <strong>in</strong>izia a tenere libero il giorno della prima Messa….<br />
“Per noi riferimento”<br />
Simone<br />
Caro don Giuseppe <strong>in</strong> questi anni abbiamo preso parte a molti gruppi parrocchiali,<br />
e <strong>in</strong> questo modo abbiamo imparato a conoscerla, anche se dal nostro particolare punto<br />
di vista, degli adolescenti e dei giovani.<br />
Questi undici anni sono stati <strong>in</strong>tensi anche per noi perché ci hanno visto crescere,<br />
passando dal catechismo al gruppo giovani, ed è stato importante per noi avere una<br />
figura di riferimento fissa durante questi anni di cambiamenti.<br />
Secondo noi ragazzi lei è stato molto vic<strong>in</strong>o alla nostra idea di parroco: serio ma<br />
spiritoso, tranquillo e pacato, affettuoso verso i suoi parrocchiani.<br />
Le auguriamo di poter stare molto tempo vic<strong>in</strong>o ai giovani della sua nuova comunità e di<br />
essere per loro una guida, sia con le parole sia con la preghiera.<br />
Grazie don Giuseppe!<br />
18<br />
I giovani<br />
...<strong>Undici</strong> anni ...<strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o
Spiazzati… ma grati<br />
Sconvolti, allibiti, dispiaciuti e meravigliati sono stati i sentimenti di noi consiglieri<br />
del Consiglio Pastorale Parrocchiale quando ci hai comunicato che <strong>in</strong> seguito all’ord<strong>in</strong>e<br />
ricevuto dall’Arcivescovo, avresti lasciato la nostra comunità per essere dest<strong>in</strong>ato ad<br />
un’altra parrocchia. Non ce l’aspettavamo, anche perché il nostro pensiero e anche la<br />
nostra preoccupazione <strong>in</strong> questi ultimi tempi erano rivolti a ben altre sorprese… ovvero<br />
alla eventuale formazione di unità pastorale, e qu<strong>in</strong>di la tua comunicazione ci ha<br />
spiazzati! Questo pensiero del trasferimento non ci sfiorava nemmeno!<br />
Ricordo nell’anno 1997 la primo volta che hai presieduto il C.P.P. , mi avvic<strong>in</strong>ai e ti<br />
str<strong>in</strong>si la mano dandoti il benvenuto; ora, a distanza di ben undici anni, ho l’occasione<br />
tramite queste righe di r<strong>in</strong>graziarti e di augurarti di vero cuore un buon <strong>in</strong>serimento<br />
nella tua nuova comunità. Certo che a suo tempo non deve essere stato facile per te<br />
<strong>in</strong>serirti nella nostra comunità, dopo tutto quello che avevamo vissuto con il precedente<br />
parroco don Guglielmo… eppure hai saputo pian piano cogliere l’aspetto umano <strong>in</strong><br />
ciascuno di noi, dandoci poi col passare del tempo la possibilità di trasformare la nostra<br />
conoscenza <strong>in</strong> una forte amicizia.<br />
Ricordo con piacere le simpatiche serate di lavoro (che non f<strong>in</strong>ivano mai prima delle 24)<br />
e anche il metodo che adottavi per affrontare e risolvere qualsiasi problema e difficoltà:<br />
allo scontro hai sempre preferito il dialogo e la diplomazia… ne faremo tesoro.<br />
Inoltre ci mancherà sicuramente il tuo grande dono di avere le parole giuste per ogni<br />
circostanza di gioia e di dolore e per ogni situazione familiare.<br />
E’ stato bello lavorare con te e mi dispiace tanto questo cambiamento. Purtroppo però è<br />
un aspetto della promessa di obbedienza di voi sacerdoti. Saranno fortunati i tuoi nuovi<br />
parrocchiani!<br />
Mi auguro che nel tuo cuore rimanga un ricordo speciale di noi (senza nulla togliere ai<br />
tuoi ex parrocchiani di Paderno) e sappi anche che dai nostri cuori non usciranno mai i<br />
ricordi delle tue omelie, delle tue <strong>in</strong>dicazioni pastorali ed <strong>in</strong> particolare del tuo volto<br />
sempre sorridente e solare.<br />
Con la preghiera r<strong>in</strong>graziamo il Signore per tutto quanto hai dato a tutti noi e con la<br />
preghiera chiediamo al Signore di sostenerti ed aiutarti <strong>in</strong> questa nuova missione…<br />
Ci congratuliamo con te per la tua meritata promozione..<br />
Ti vogliamo bene. Grazie don Giuseppe<br />
...<strong>Undici</strong> anni ...<strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o<br />
Erm<strong>in</strong>ia, membro del Consiglio Pastorale Parrocchiale<br />
19
“Orgoglioso di essere prete”<br />
Confesso: non amo molto il genere letterario del commiato … troppo alto il rischio<br />
di scivolare nel tono lacrimevole dell’elegia funebre e di immolarsi sull’altare della<br />
retorica.<br />
Troppo facile poi <strong>in</strong> questo caso tessere le lodi di don Giuseppe, parlando – che so –<br />
della sua f<strong>in</strong>ezza, della sua proverbiale capacità di accoglierti con quel sorriso<br />
disarmante, oppure – passando a livelli più densi – della sua passione per le cose belle e<br />
della sua solida struttura spirituale…<br />
Vi racconterò allora quello che – nei nostri purtroppo non frequenti <strong>in</strong>contri – è il tratto<br />
che mi ha colpito più di ogni altro: don Giuseppe sa essere orgoglioso.<br />
Lo dico così, perché l’orgoglio viaggia sempre sul conf<strong>in</strong>e tra vizio e virtù, può abbellire<br />
una personalità oppure guastarla … e qu<strong>in</strong>di per poter essere orgogliosi <strong>in</strong> modo “sano”<br />
bisogna saperlo essere.<br />
Don Giuseppe è orgoglioso del suo essere prete: ti dà l’idea di uno che non può pensarsi<br />
diversamente da così, di uno che sull’altare mentre celebra l’Eucarestia è esattamente<br />
“al suo posto”, di uno che non ha paura di esporsi per la fede e di metterci la faccia per<br />
il Vangelo. Penso che una delle cose che abbia voluto comunicarmi durante la predica<br />
della mia prima Messa fosse proprio questo <strong>in</strong>vito: sii orgoglioso del tuo essere prete.<br />
Quasi come una naturale conseguenza, don Giuseppe era orgoglioso di essere parroco<br />
di S. Ambrogio, di poter guidare una comunità sui difficili sentieri dello Spirito, di poter<br />
sbriciolare per tutti il pane della Parola di Dio, di poter gioire e soffrire con quella che<br />
praticamente da subito era diventata la “sua” gente.<br />
Era (… vedi che ti prende la s<strong>in</strong>drome dell’epitaffio? …parlo al passato …. )…era<br />
orgoglioso della “sua” gente, dei gruppi, delle attività, fiero dei suoi collaboratori, dei<br />
volontari, degli operatori ai quali spesso distribuiva parole di stima e di gratitud<strong>in</strong>e.<br />
Era fiero della sua chiesa e non mancava – con gesti misurati quasi da anfitrione – di<br />
mostrare a chi veniva a trovarlo le piccole o grandi opere di abbellimento.<br />
Voglio scommettere che quando lo andremo a trovare nella sua nuova dest<strong>in</strong>azione lo<br />
troveremo altrettanto fiero della gente, delle attività, della chiesa … perché forse, <strong>in</strong><br />
realtà, non è di quello che è orgoglioso …. don Giuseppe è soltanto orgoglioso di essere<br />
prete.<br />
20<br />
don Carlo Confalonieri<br />
...<strong>Undici</strong> anni ...<strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o
...<strong>Undici</strong> anni ...<strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o<br />
“Coraggio, coraggio”<br />
«Coraggio, coraggio» così ricordo l’<strong>in</strong>vito che sovente don Giuseppe rivolgeva ai<br />
suoi parrocchiani e ai suoi collaboratori al suo arrivo nella comunità di Sant’Ambrogio. E<br />
credo che, raccogliendo l’eredità dei preti che l’avevano preceduto nel suo <strong>in</strong>carico, lui<br />
per primo abbia dato prova di metterci coraggio, non tanto perché l’impresa fosse<br />
ardua, ma piuttosto perché partiva con entusiasmo come parroco nel mettere a<br />
disposizione di una comunità la sua esperienza e le sue qualità. Dopo non molto tempo,<br />
sono stato io a partire per il sem<strong>in</strong>ario e la vita della parrocchia ho potuto seguirla solo<br />
un po’ più a distanza o per pochi giorni all’anno. Tuttavia, anche grazie a don Giuseppe,<br />
la mia comunità mi ha sempre accompagnato, seguendomi nel camm<strong>in</strong>o e preparando<br />
con gioia la festa per una vocazione nata dal proprio oratorio.<br />
Di don Giuseppe ho sempre apprezzato il tratto cordiale con tutti ed <strong>in</strong> particolare con le<br />
persone che <strong>in</strong>contrava <strong>in</strong> occasioni speciali come i battesimi o i matrimoni ed ora<br />
capisco ancora di più l’importanza di questo atteggiamento e cerco di farlo anche mio<br />
nel m<strong>in</strong>istero.<br />
Ricordo poi con gioia la sua vic<strong>in</strong>anza nei primi giorni di ord<strong>in</strong>azione, dalla mia prima<br />
Messa alla prima visita fatta con lui e i miei genitori per conoscere la parrocchia a cui il<br />
Vescovo mi dest<strong>in</strong>ava. C’era il desiderio paterno di accompagnare, forse proteggere,<br />
certamente consigliare e poter trasmettere un po’ dell’esperienza che anche lui, come<br />
prete, aveva.<br />
Oggi il Vescovo dest<strong>in</strong>a lui a una nuova comunità e tutto ciò che ha condiviso con la sua<br />
gente di Seregno sarà un ricordo ed un tesoro prezioso per il suo m<strong>in</strong>istero. Ogni<br />
distacco è sempre doloroso, ma auguro a don Giuseppe di saper mettere a disposizione<br />
di un’altra comunità quello che è e quello che ha imparato, come un nostro piccolo<br />
regalo alla Chiesa diocesana e di poter raccogliere soddisfazioni e frutti evangelici<br />
abbondanti nel suo nuovo <strong>in</strong>carico.<br />
Un grazie di cuore e la mia benedizione,<br />
don Alessandro Cesana<br />
21
“Grazie per il camm<strong>in</strong>o vissuto <strong>in</strong>sieme”<br />
Caro don Giuseppe, noi m<strong>in</strong>istri straord<strong>in</strong>ari dell’eucaristia desideriamo r<strong>in</strong>graziarti<br />
per il camm<strong>in</strong>o vissuto <strong>in</strong>sieme <strong>in</strong> questi anni. E’ proprio nella l<strong>in</strong>ea dell’apertura<br />
ecclesiale quello che don Giuseppe ha <strong>in</strong>trapreso istituendo nella comunità e per la<br />
comunità i m<strong>in</strong>istri straord<strong>in</strong>ari della Comunione Eucaristica, come prolungamento e<br />
cont<strong>in</strong>uità del servizio già esistente da anni, svolto dalle religiose sacrament<strong>in</strong>e.<br />
Il nostro essere m<strong>in</strong>istri non implica una diversità dagli altri fedeli laici, ma una<br />
responsabilità posta a servizio della Chiesa. In questo contesto di saluto e di<br />
r<strong>in</strong>graziamento vogliamo, <strong>in</strong>sieme alle religiose, farci eco degli ammalati della nostra<br />
comunità, fratelli che si uniscono con le preghiere e soprattutto con l’offerta della loro<br />
sofferenza silenziosa per il bene della Chiesa. E con loro e a nome loro vogliamo dire<br />
grazie a don Giuseppe per l’attenzione squisita con cui essi sono stati accompagnati <strong>in</strong><br />
questi anni. E mentre anch’essi ti accompagnano con le loro preghiere e ti sono vic<strong>in</strong>i<br />
con l’affetto, tutti quanti vogliamo assicurarti che cont<strong>in</strong>ueremo a chiedere<br />
<strong>in</strong>cessantemente a Gesù Eucaristia che sia vic<strong>in</strong>o nel tuo m<strong>in</strong>istero di Parroco e<br />
Sacerdote, per essere immag<strong>in</strong>e di Gesù buon Pastore.<br />
I m<strong>in</strong>istri straord<strong>in</strong>ari dell’Eucaristia<br />
A don Giuseppe Conti<br />
Nella primavera del 1997 ti sei presentato alla Parrocchia di Sant’Ambrogio, un po’<br />
<strong>in</strong>timidito hai conosciuto i tuoi nuovi parrocchiani ed i componenti dei vari Consigli:<br />
Pastorale ed Economico, già presenti <strong>in</strong> ambito parrocchiale ed hai ritenuto di doverli<br />
confermare, senza così stravolgere quanto già presente.<br />
Da quel primo <strong>in</strong>contro ne sono passati di anni, quasi undici e di problemi che hanno<br />
riguardato le strutture parrocchiali ne sono stati affrontati e per la maggior parte risolti.<br />
Ciò grazie certamente anche alla Tua abilità di saper <strong>in</strong>fondere sicurezza e di non<br />
drammatizzare mai più di tanto le situazioni critiche che si sono presentate, anche forse<br />
perché a differenza di noi Tu sai sempre di poterti affidare a chi sta sopra tutti, anche<br />
quando gli altri non sanno più a che santo rivolgersi e sai trovare il giusto conforto nella<br />
speranza della fede che talvolta ai “comuni mortali” viene a mancare.<br />
La Chiesa, la Scuola, l’Oratorio e la sistemazione della parrocchia hanno occupato una<br />
parte importante del Tuo tempo, senza però mai farti trascurare quello dedicato alla<br />
pastorale che nella Tua missione è la cosa più importante e lo si percepiva con le giuste<br />
parole che sapevi trovare durante le funzioni.<br />
Ora nel tuo nuovo compito, che ti è stato affidato nella Parrocchia di Appiano Gentile,<br />
con una chiesa <strong>in</strong> ridondante stile barocco nella quale trovano collocazione due cappelle<br />
nel transetto e dieci cappelle nella navata pr<strong>in</strong>cipale dedicate a vari santi, una di queste<br />
sarà certamente dedicata a Sant’Ambrogio. Quando davanti a questa ti raccoglierai <strong>in</strong><br />
preghiera non potrai non ricordati dei tuoi parrocchiani di Seregno, ed <strong>in</strong> particolare dei<br />
tuoi “tecnici-consiglieri”che ti saranno sempre vic<strong>in</strong>i e ti ricorderanno con tanto affetto.<br />
22<br />
Il Consiglio Affari Economici Parrocchiale<br />
...<strong>Undici</strong> anni ...<strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o
SALUTI E RINGRAZIAMENTI<br />
DA PARTE DELLA SCUOLA S. AMBROGIO<br />
Don Giuseppe ha creduto molto nella Scuola S. Ambrogio, come coloro che<br />
lo hanno preceduto (soprattutto chi l’ha fondata). Credere <strong>in</strong> questa istituzione<br />
ha significato sostenerla, difenderla e promuoverla <strong>in</strong> periodi che sono stati<br />
delicati con situazioni difficili da affrontare e risolvere. Credere <strong>in</strong> questa scuola<br />
significa <strong>in</strong>coraggiarla e motivare sempre il personale riconoscendone l’impegno<br />
e i risultati. Questo è quello che noi abbiamo sentito <strong>in</strong> questi 11 anni condivisi<br />
<strong>in</strong>sieme.<br />
E’ vero… <strong>in</strong> classe poi ci siamo stati noi! Tuttavia la certezza di essere sostenuti<br />
attraverso il frequente monito “FORZA E CORAGGIO!” ci ha aiutato a capire<br />
che quella era la strada giusta. In ogni ambiente di lavoro, tanto più se<br />
parrocchiale, è importante sapere che il proprio “datore di lavoro” si fida di te e<br />
con questa rassicurazione si riescono ad affrontare situazioni che talvolta sono<br />
davvero impegnative (avendo a che fare con le persone).<br />
Di questo desideriamo r<strong>in</strong>graziare accoratamente don Giuseppe augurandogli di<br />
cont<strong>in</strong>uare a fare altrettanto bene altrove e assicurandogli che non lo<br />
dimenticheremo mai. Da parte nostra promettiamo di cont<strong>in</strong>uare sempre a<br />
“pensare alla grande e strafare nel piccolo!”.<br />
Laura, Crist<strong>in</strong>a e tutto il personale della scuola S. Ambrogio<br />
CARO DON GIUSEPPE…<br />
Caro don Giuseppe, ci stai per abbandonare,<br />
La nostra scuola devi lasciare.<br />
Ad Appiano Gentile ti devi trasferire<br />
Così l’Inter da vic<strong>in</strong>o puoi seguire.<br />
La forza e il coraggio che ci hai dato non ci abbandonerà<br />
E il tuo nome nella scuola rimarrà.<br />
Ti preghiamo di starci vic<strong>in</strong>o,<br />
tu, che hai condiviso gran parte del nostro camm<strong>in</strong>o.<br />
Gli alunni di classe III con la prof.ssa Paol<strong>in</strong>i<br />
...<strong>Undici</strong> anni ...<strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o 23
24<br />
Il saluto di una catechista<br />
Caro don Giuseppe,<br />
mi ricordo quel primo <strong>in</strong>verno di 10 anni fa, quando eri appena<br />
arrivato ed abbiamo avuto una riunione a casa di Emiliano; f<strong>in</strong>ita la riunione ti ho<br />
accompagnato a casa e tu hai <strong>in</strong>com<strong>in</strong>ciato a chiedermi della mia famiglia. Due ore sono<br />
passate fra domande e risposte. Sai, mi è stato così facile parlarti perché tu eri così<br />
disponibile. Ora devo salutarti perché tu sei stato trasferito ad un’altra parrocchia…<br />
come <strong>in</strong>vidio i tuoi nuovi parrocchiani! Grazie per tutto quello che tu hai saputo<br />
trasmetterci. Grazie per la tua disponibilità. Sentiremo molto la mancanza delle tue<br />
omelie perché eri, sei e sarai sempre un buon predicatore.<br />
In questi anni noi tutte catechiste abbiamo avuto modo di collaborare e di affrontare le<br />
tante difficoltà che si <strong>in</strong>contrano <strong>in</strong> questa essenziale missione. In effetti oggi fare<br />
catechismo è molto difficile perché spesso ci tocca portare il primo annunzio del<br />
Vangelo, più che dare una istruzione più completa rispetto a fondamenti già posti <strong>in</strong><br />
famiglia. Ricorderai le molte discussioni, le riflessioni riguardo il rapporto con le famiglie,<br />
le sfide che abbiamo <strong>in</strong>contrato stando a contatto con i bamb<strong>in</strong>i ed i ragazzi… In queste<br />
occasioni ci sei stato di aiuto, un punto di riferimento prezioso per cercare <strong>in</strong>sieme le vie<br />
giuste per svolgere bene questo nostro compito.<br />
Le tue catechiste ti sono vic<strong>in</strong>e e ti accompagnano nel tuo nuovo camm<strong>in</strong>o con le loro<br />
preghiere.<br />
Luisa, una catechista<br />
“Ci hai appoggiato e consigliati”<br />
Come gruppo famiglia, abbiamo avuto la fortuna di sperimentare la ricchezza e la<br />
necessità di condividere momenti di riflessione, di gioia, di convivialità fra le famiglie<br />
della parrocchia. Abbiamo toccato con mano la bellezza e la fatica di essere famiglie<br />
cristiane nella vita quotidiana.<br />
Tu, Don Giuseppe, hai condiviso con noi molti momenti del nostro camm<strong>in</strong>o, ci hai<br />
appoggiati e consigliati, rispettando pienamente le nostre scelte di gruppo.<br />
Ci auguriamo di aver lasciato un segno che porterai con te nella nuova comunità, una<br />
piccola scorta d’esperienza, da proporre alle famiglie che <strong>in</strong>contrerai.<br />
Con affetto<br />
Il Gruppo Famiglia<br />
...<strong>Undici</strong> anni ...<strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o
...<strong>Undici</strong> anni ...<strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o<br />
Don Giuseppe “esonerato”!!!<br />
Che ne sarà dell’allenatore “esonerato”? Le voci, oramai certe, lo danno<br />
<strong>in</strong>gaggiato da una confraternita che <strong>in</strong>dossa i colori nerazzurri e che <strong>in</strong> campo è<br />
predisposta sullo schema classico ad albero di Natale. Si dice anche che, lui… emulando<br />
Bearzot, voglia cambiare questo modulo nel nuovo schema ad uovo di Pasqua… ai<br />
posteri l’ardua sentenza!<br />
Arrivò nella nostra S. Ambrogio undici anni or sono!<br />
Eppure sembra ieri: la morte di don Guglielmo che sconvolge la nostra squadra e<br />
poi ecco f<strong>in</strong>almente un nuovo direttore sportivo. Giovane e dis<strong>in</strong>volto, con la sua<br />
oratoria <strong>in</strong>canta gli avversari e soprattutto usa schemi diversi come il v<strong>in</strong>cente “Quattro<br />
stagioni di Vivaldi”<br />
Avere avuto sul groppone una compag<strong>in</strong>e come la nostra non deve essere stato<br />
facile:con tutti quei gregari da motivare ed i tanti campioni da seguire, ed ora, dopo<br />
undici anni, una nuova prova, un nuovo “contratto”.<br />
Grazie per gli anni vissuti gomito a gomito, per l’Eucarestia e la Parola di Dio che<br />
<strong>in</strong>sieme abbiamo celebrato e per le tante esperienze condivise siano esse state gioie o<br />
dolori. Grazie per aver creduto <strong>in</strong> tutte le nostre <strong>in</strong>iziative e nei nostri “Confratell<strong>in</strong>i”.<br />
Questo percorso di vita <strong>in</strong>sieme, nella nostra grande squadra di S. Ambrogio ora<br />
si conclude, e siamo conv<strong>in</strong>ti non vi sia miglior maniera che trasformare tutto questo <strong>in</strong><br />
preghiera a Gesù Eucaristico. Proprio a Lui la nostra squadra è dedicata.<br />
Ad Appiano Gentile, troverai la Confraternita del SS. Sacramento (magari hanno<br />
le mantell<strong>in</strong>e nerazzurre…), sostienila ed <strong>in</strong>coraggiala a cont<strong>in</strong>uare con spirito di servizio<br />
e di amore all’Eucaristia e vedrai che ti seguiranno con passione nell’accudire alla tua<br />
nuova comunità.<br />
Ma ora, la nostra squadra deve proseguire nel suo camm<strong>in</strong>o, non ci si può<br />
fermare…<br />
Il campionato è già <strong>in</strong>com<strong>in</strong>ciato e il prossimo direttore tecnico ha già firmato il<br />
contratto con questa comunità. Un cambio veloce di panch<strong>in</strong>a e via verso lo scudetto:<br />
formazione che v<strong>in</strong>ce non si cambia! La nostra squadra, forte dell’esperienza acquisita,<br />
saprà sicuramente adattarsi ai nuovi schemi di gioco proposti dal nuovo allenatore!<br />
Un abbraccio.<br />
I Confratelli della comunità di S. Ambrogio<br />
25
Abbiamo condiviso idee e progetti<br />
<strong>Undici</strong> anni che non si possono scordare. E’ facile cadere nella retorica,<br />
soprattutto quando si scrive un saluto ad una persona che se ne va, che abbandona per<br />
<strong>in</strong>traprendere un nuovo camm<strong>in</strong>o.<br />
E’ facile andare a cercare solo i lati positivi di un’esperienza proprio perché è come se<br />
affiorasse un <strong>in</strong>conscio “buonismo” capace di condizionare ogni giudizio.<br />
Nel rapporto tra persone è <strong>in</strong>evitabile che ci siano divergenze di op<strong>in</strong>ioni, punti di vista<br />
diversi, modi di fare e agire diversi. E’ <strong>in</strong>negabile che tutto questo sia accaduto anche<br />
con Don Giuseppe Conti. I miei quasi dieci anni <strong>in</strong> quello che era il Gruppo Sportivo<br />
oratoriano ed ora Associazione Sportiva Dilettantistica Oratorio S.Ambrogio sono dieci<br />
degli undici anni da parroco di Don Giuseppe. Un percorso quasi <strong>in</strong> parallelo fatto di<br />
gioie ma anche, purtroppo, di grandi dolori. Un percorso dove esperienza personale e<br />
parrocchiale spesso si sono fuse e dove il confronto tra persone che si stimano ha<br />
trovato fertile terreno per un confronto vero, appassionato, s<strong>in</strong>cero.<br />
Ho avuto il piacere di discutere e lavorare con Don Giuseppe, ho avuto il piacere di<br />
confrontarmi, di sentire il suo umore ma anche la sua fiducia, di scoprire lati nascosti di<br />
un prete che forse a volte poteva anche apparire distratto. E quante volte ho sentito e<br />
combattuto questa sensazione. No distratto, Don Giuseppe non lo è mai stato, come mai<br />
si è dimostrato accentratore. Anzi, al contrario, ho potuto apprezzare la sua fiducia,<br />
l’essere delegato <strong>in</strong> totale autonomia e fiducia.<br />
Il percorso di crescita del Gruppo Sportivo lo si deve <strong>in</strong> gran parte alla condivisione di<br />
idee e progetti. Da quello della trasformazione <strong>in</strong> Associazione Sportiva che lo ha visto<br />
tra i soci fondatori e severo, puntuale e <strong>in</strong>telligente consigliere nella stesura del primo e<br />
unico statuto societario, a vero e proprio motore e alleato quando si è trattato di varare<br />
il piano di progetti e <strong>in</strong>terventi che hanno consentito la realizzazione del campo sportivo<br />
<strong>in</strong> manto s<strong>in</strong>tetico ed il totale rifacimento degli spogliatoi. Una realizzazione quest’ultima<br />
che ha richiesto coraggio e sacrifici ma che gli ha fatto brillare gli occhi allorché<br />
term<strong>in</strong>ata.<br />
Sì, caro Don Giuseppe, certe cose non si dimenticano, certi passaggi non possono non<br />
entrare a far parte del vissuto e dei ricordi. Certi confronti, anche di tipo personale su<br />
cosa significa essere cristiani, sul mistero della vita e della morte, su cosa significa<br />
ripartire, su cosa è impegno verso gli altri non li potrò dimenticare e per questo ti dico<br />
grazie personalmente e per conto di quella Associazione che anche tu hai voluto che<br />
presiedessi.<br />
Buon viaggio e buon camm<strong>in</strong>o Don Giuseppe, ad Appiano Gentile dove batte il cuore<br />
nerazzurro e dove ti sentirai più vic<strong>in</strong>o alla tua fede calcistica, ti chiedo solo di portare<br />
anche un po’ dei nostri colori, quelli del S.Ambrogio Seregno.<br />
Con affetto.<br />
Maurizio Losa<br />
Presidente Associazione Sportiva Dilettantistica<br />
Oratorio S. Ambrogio<br />
26<br />
...<strong>Undici</strong> anni ...<strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o
Al servizio del Signore<br />
C’era una volta un bellissimo, meraviglioso giard<strong>in</strong>o. Era situato a ovest del paese,<br />
<strong>in</strong> mezzo al Grande Regno. Il Signore di questo giard<strong>in</strong>o aveva l’abitud<strong>in</strong>e di farvi una<br />
passeggiata ogni giorno, quando il caldo della giornata era più forte.<br />
C’era <strong>in</strong> questo giard<strong>in</strong>o un bambù di aspetto nobile. Era il più bello di tutti gli alberi del<br />
giard<strong>in</strong>o e il Signore amava questo bambù più di tutte le altre piante. Anno dopo anno,<br />
questo bambù cresceva e diventava sempre più bello e grazioso. Il bambù sapeva bene<br />
che il Signore lo amava e ne godeva.<br />
Un bel giorno il Signore, molto <strong>in</strong> pensiero, si avvic<strong>in</strong>ò al suo albero amato e l’albero, <strong>in</strong><br />
grande venerazione, ch<strong>in</strong>ò la sua testa. Il Signore gli disse: “caro Bambù, ho bisogno di<br />
te”. Sembrò al bambù che fosse venuto il giorno di tutti i giorni, il giorno per cui era<br />
nato. Con grande gioia, ma a bassa voce, il bambù rispose: “O Signore, sono pronto. Fa’<br />
di me l’uso che vuoi”.<br />
“Bambù” - la voce del Signore era seria – per usarti devo abbatterti”. Il bambù fu<br />
spaventato, molto spaventato: “Abbattermi, Signore? Me che hai fatto diventare il più<br />
bell’albero del tuo giard<strong>in</strong>o? No, per favore no! Fa’ uso di me per la tua gloria, Signore,<br />
ma per favore non abbattermi”.<br />
“Mio caro Bambù” disse il Signore e la sua voce era ancora più seria “se non posso<br />
abbatterti, non posso usarti”. Nel giard<strong>in</strong>o ci fu allora un grande silenzio. Il vento non<br />
soffiava più, gli uccelli non cantavano più. Lentamente, ma molto lentamente, il bambù<br />
ch<strong>in</strong>ò ancora di più la sua testa meravigliosa. Poi sussurrò: “Signore, se non puoi usarmi<br />
senza abbattermi, fa’ di me quello che vuoi ed abbattimi.” “Mio caro Bambù” disse di<br />
nuovo il Signore “non solo devo abbatterti ma anche tagliarti le foglie e i rami” “O<br />
Signore” disse il Bambù “ non farmi questo. Lasciami almeno le miei foglie e i miei<br />
rami”. “Se non posso tagliarti, non posso usarti”. Allora il sole si nascose e gli uccelli<br />
ansiosi volarono via. Il bambù tremò e disse appena udibile: “Signore, tagliali!”<br />
“Mio caro Bambù, devo farti ancora di più. Devo spaccarti <strong>in</strong> due e strapparti il cuore. Se<br />
non posso fare questo non posso usarti”. Il bambù non poté più parlare. In silenzio si<br />
ch<strong>in</strong>ò f<strong>in</strong>o a terra.<br />
Così il Signore del giard<strong>in</strong>o abbatté il bambù, tagliò i rami, levò le foglie, lo spaccò <strong>in</strong><br />
due e ne estirpò il cuore. Poi portò il bambù alla fonte di acqua fresca vic<strong>in</strong>o ai suoi<br />
campi <strong>in</strong>ariditi. Là, delicatamente, il Signore depose l’amato bambù a terra: un’estremità<br />
del tronco la collegò alla fonte, l’altra la diresse verso il suo campo <strong>in</strong>aridito.<br />
La fonte dava acqua, l’acqua si riversava sul campo che tanto aveva aspettato. Poi fu<br />
piantato il riso. I giorni passarono, la semenza crebbe e il tempo della raccolta venne.<br />
Così il meraviglioso bambù divenne realmente una grande benedizione <strong>in</strong> tutta la sua<br />
povertà e umiltà. Quando era ancora grande e bello viveva e cresceva solo per sé stesso<br />
e amava la propria bellezza. Ora, nella sua povertà, era diventato un canale che il<br />
Signore usava per rendere fecondo il suo Regno.<br />
… il bambù ha ch<strong>in</strong>ato la testa e si è messo al servizio del suo Signore. Ti auguriamo di<br />
essere, anche nella tua nuovo parrocchia, il canale che il Signore usa per portare la sua<br />
parola d’amore.<br />
Il gruppo missionario<br />
...<strong>Undici</strong> anni ...<strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o<br />
27
“Ti accompagni la Verg<strong>in</strong>e Maria”<br />
“Anche per questo preghiamo di cont<strong>in</strong>uo per voi, perché il nostro Dio vi renda<br />
degni della sua chiamata e porti a compimento, con la sua potenza, ogni vostra volontà<br />
di bene e l’opera della vostra fede; perché sia glorificato il nome del Signore nostro<br />
Gesù <strong>in</strong> voi e voi <strong>in</strong> lui, secondo la grazia del nostro Dio e Signore Gesù Cristo” (2 Ts<br />
1,11-12)<br />
Ti accompagni nel nuovo camm<strong>in</strong>o la Verg<strong>in</strong>e Maria, Madre dell’Eterno Sacerdote. A Lui<br />
sappi ricorrere sempre, <strong>in</strong> Lei troverai aiuto, conforto e r<strong>in</strong>novato slancio apostolico.<br />
Il gruppo Caritas<br />
Caro don Giuseppe,<br />
ti vogliamo salutare ed augurarti ogni bene<br />
Siamo i tuoi amici del Gruppo Lavoro. Sai bene che tenere <strong>in</strong> mano la penna non è<br />
la nostra passione, perché preferiamo altri attrezzi forse meno nobili ma certo più utili (il<br />
martello, il trapano…). In questi anni ci siamo conosciuti bene. Il nostro gruppo è<br />
sempre stato disponibile e a servizio delle necessità della parrocchia e dell’oratorio.<br />
Abbiamo sempre fatto i lavori necessari volentieri, con spirito di servizio e di amicizia<br />
vera. Se pensiamo alle tante raccolte della carta e del rottame, ai tanti carri di carnevale<br />
costruiti per i nostri ragazzi, alle belle cazzuolate <strong>in</strong> compagnia, alle castagnate, al falò<br />
di S. Antonio … ci vengono <strong>in</strong> mente tanti momenti belli vissuti <strong>in</strong> comunità, <strong>in</strong> cui noi<br />
abbiamo fatto la nostra parte. O come non ricordare le sere <strong>in</strong> chiesa per preparare i<br />
presepi, sempre <strong>in</strong> fretta, per arrivare pronti alla messa di mezzanotte? Un pu ’em anca<br />
buzà… come capita tra veri amici. E mentre <strong>in</strong> questi giorni siamo ancora una volta<br />
impegnati per aiutarti nel tuo imm<strong>in</strong>ente trasloco, vogliamo solo dirti, con semplicità,<br />
che ti portiamo nel cuore e ti affidiamo al Signore.<br />
Andremo avanti a lavorare per la parrocchia e l’oratorio, sperando di collaborare bene<br />
con il nuovo parroco, conv<strong>in</strong>ti che il bene è meglio farlo che dirlo.<br />
Ancora tanti auguri, don Giuseppe!<br />
28<br />
Il gruppo lavoratori<br />
...<strong>Undici</strong> anni ...<strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o
Grazie per lo “Spazio”<br />
Caro don Giuseppe,<br />
la notizia della tua nuova dest<strong>in</strong>azione ha colto tutti di sorpresa. Vogliamo salutarti<br />
anche noi, bamb<strong>in</strong>i e genitori dello SPAZIO MICRO. E soprattutto vogliamo r<strong>in</strong>graziarti<br />
per aver avviato questa <strong>in</strong>iziativa che ci ha permesso di conoscerci e sostenerci a<br />
vicenda nel nostro camm<strong>in</strong>o di crescita, come figli e come genitori. Speriamo che <strong>in</strong><br />
futuro lo Spazio Micro possa essere un’opportunità anche per altre famiglie con bimbi<br />
piccoli, così come lo è per noi.<br />
Ancora un grosso GRAZIE e un grosso AUGURIO per la nuova avventura che stai per<br />
com<strong>in</strong>ciare; ti affidiamo al Signore e ti resteremo vic<strong>in</strong>o con la preghiera.<br />
“Ci mancherà”<br />
Una mamma dello SPAZIO MICRO<br />
Un fulm<strong>in</strong>e a ciel sereno! Don Giuseppe è stato trasferito ad Appiano Gentile a<br />
partire dal 1° ottobre. La notizia ha fatto il giro della parrocchia subito dopo ferragosto.<br />
Un colpo al cuore, un nodo alla gola, sgomento!<br />
Il nostro carissimo Parroco che, con tanto amore, dedizione e spirito di abnegazione ha<br />
retto questa parrocchia cercando sia spiritualmente che materialmente di mantenere<br />
quel patrimonio di istituzioni che la compongono; umano, sempre pronto ad ascoltare i<br />
bisognosi, se ne va.<br />
Ci mancheranno molto le sue S. Messe così ben celebrate, le sue omelie, i suoi sorrisi<br />
così accattivanti. E’ una grande perdita! Con noi della Terza Età, sempre pronto ad<br />
accondiscendere alle nostre <strong>in</strong>iziative. Compagno benevolo nelle nostre gite annuali.<br />
Lo sosterremo con la nostra preghiera, perché il Signore lo aiuti <strong>in</strong> questo momento così<br />
doloroso del suo trasferimento e gli porgiamo i nostri migliori auguri per un efficace<br />
<strong>in</strong>serimento nella sua nuova missione<br />
...<strong>Undici</strong> anni ...<strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o<br />
Il gruppo Terza Età<br />
29
Il saluto del Parroco<br />
D’improvviso, nel cuore dell’estate, i Superiori mi hanno convocato<br />
per affidarmi un nuovo <strong>in</strong>carico.<br />
Ricordo quando (<strong>in</strong> circostanze simili) undici anni fa sono stato<br />
chiamato per venire a Sant’Ambrogio… Immag<strong>in</strong>avo una piccola<br />
Parrocchia per com<strong>in</strong>ciare a fare il Parroco; <strong>in</strong>vece mi aspettava una<br />
… prova del fuoco: una parrocchia popolosa che richiede grosse<br />
responsabilità (come la Scuola Parrocchiale) con una forte tradizione<br />
e vivacissima. Davvero, lasciatemelo dire, “una bella Parrocchia”.<br />
Rivedo nella mia mente questi undici anni <strong>in</strong>tensissimi; mi sembra<br />
d’essere appena arrivato ma... è giunto il momento di salutarci.<br />
A Sant’Ambrogio ho trovato una Comunità allegra, accogliente e ricca<br />
d’<strong>in</strong>iziative dove ho potuto imparare a fare il Parroco; ho trovato due<br />
bravi coadiutori, delle Suore disponibili, tanti collaboratori (alcuni<br />
purtroppo ci hanno già lasciato) e tanti amici; ho percorso così un<br />
tratto molto significativo della mia vita e del mio m<strong>in</strong>istero<br />
Sacerdotale.<br />
Di tutto questo e di moltissime cose che non posso raccontare ma<br />
che ricorderò sempre voglio dirvi “GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE”.<br />
Vi porto tutti nel cuore nella riconoscenza e nella preghiera.<br />
30<br />
Don Giuseppe<br />
...<strong>Undici</strong> anni ...<strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o