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L'apparato di Golgi - Kataweb

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La nuova struttura cellulare, messa in evidenza per la prima<br />

volta da Camillo <strong>Golgi</strong> nel citoplasma <strong>di</strong> cellule nervose me<strong>di</strong>ante<br />

una originale colorazione con sali <strong>di</strong> argento, venne de.<br />

scritta come un intreccio <strong>di</strong> filamenti, <strong>di</strong> placche e <strong>di</strong> granuli.<br />

Vari meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> colorazione <strong>di</strong>mostrano che nell'apparato <strong>di</strong><br />

<strong>Golgi</strong> sono presenti glicoproteine. La tecnica <strong>di</strong> Maillet loca.<br />

lizza parecchi apparati <strong>di</strong> <strong>Golgi</strong>, che appaiono sotto forma <strong>di</strong><br />

corpi bruno-scuri, in altre cellule colonnari prelevate dall'intestino<br />

<strong>di</strong> ratto (a sinistra). Un'altra tecnica, che conferisce alle<br />

Le strutture che si vedono nella figura (più evidenti nel lato<br />

destro della cellula al centro) si riferiscono a cellule nervose<br />

<strong>di</strong> ratto colorate con la tecnica <strong>di</strong> Maillet, che consente <strong>di</strong> rilevare<br />

immagini simili a quelle ottenute con il metodo <strong>di</strong> <strong>Golgi</strong>.<br />

glicoproteine un colore magenta, <strong>di</strong>mostra che alcune delle glicoproteine<br />

cellulari sono situate nella medesima sede in altre<br />

cellule colonnari (al centro). Infine, una tecnica che colora in<br />

azzurro i gluci<strong>di</strong> dotati <strong>di</strong> gruppi aci<strong>di</strong>ci <strong>di</strong>mostra che questi zuccheri<br />

sono situati nella zona dell'apparato <strong>di</strong> <strong>Golgi</strong> (a destra).<br />

trattamenti ai quali sono sottoposte le<br />

cellule nella fase preparatoria alla microscopia).<br />

Se la fetta <strong>di</strong> tessuto viene<br />

prelevata da uno o cinque minuti dopo<br />

la somministrazione all'animale <strong>di</strong> aminoaci<strong>di</strong><br />

ra<strong>di</strong>oattivi ci si può attendere<br />

<strong>di</strong> trovare la nuova proteina ra<strong>di</strong>oattiva<br />

in prossimità della sede nella quale è<br />

sintetizzata; campioni <strong>di</strong> tessuto prelevati<br />

in tempi successivi permetteranno<br />

invece <strong>di</strong> seguire le varie migrazioni<br />

della proteina.<br />

Nel 1961 un ricercatore della nostra<br />

équipe (Leblond), assieme a Hershey<br />

Warshawsky e Bernard Droz, ha condotto<br />

su cellule pancreatiche l'esperimento<br />

prima descritto. Secondo le<br />

aspettative venne riscontrato che le<br />

proteine <strong>di</strong> nuova sintesi erano situate<br />

in una zona della cellula ricca <strong>di</strong> ribosomi,<br />

che sono gli organuli nei quali<br />

si realizza, come è stato <strong>di</strong>mostrato dai<br />

biochimici, la sintesi proteica. Tuttavia,<br />

pochi minuti dopo la loro sintesi, le<br />

proteine migravano nella zona della cellula<br />

dove è <strong>di</strong>slocato l'apparato <strong>di</strong> <strong>Golgi</strong>.<br />

Non molto tempo dopo esse assumevano<br />

la forma <strong>di</strong> granuli <strong>di</strong> secreto<br />

che successivamente venivano liberati<br />

dalle cellule come secrezione pancreatica.<br />

Lucien G. Caro, nel corso <strong>di</strong> ricerche<br />

effettuate nel laboratorio <strong>di</strong><br />

George E. Palade al Rockefeller Institute<br />

<strong>di</strong> New York, ha condotto quasi<br />

contemporaneamente un esperimento<br />

analogo con l'ausilio del microscopio<br />

elettronico. Questo ricercatore ha <strong>di</strong>mostrato,<br />

con l'esattezza consentita dall'attrezzatura<br />

a <strong>di</strong>sposizione, che subito<br />

dopo la loro sintesi nei ribosomi delle<br />

cellule pancreatiche le proteine secretorie<br />

passavano attraverso l'apparato <strong>di</strong><br />

<strong>Golgi</strong>. In seguito stu<strong>di</strong>osi <strong>di</strong> altri laboratori<br />

hanno confermato che le proteine<br />

secretorie compiono lo stesso cammino<br />

in parecchi altri tipi <strong>di</strong> cellule,<br />

come nelle cellule tiroidee, nelle plasmacellule,<br />

nelle cellule cartilaginee e<br />

negli ameloblasti, le cellule che producono<br />

lo smalto dei denti.<br />

per quale motivo le proteine passano<br />

attraverso l'apparato <strong>di</strong> <strong>Golgi</strong>? Forse<br />

per sottostare in questa sede a una<br />

qualche elaborazione essenziale? Con<br />

l'ausilio del microscopio elettronico è<br />

possibile osservare che le proteine escono<br />

dall'apparato ben ravvolte in globuli<br />

le cui membrane sono state fornite dai<br />

sacculi <strong>di</strong> <strong>Golgi</strong>. Sembra tuttavia assai<br />

improbabile che questo elaborato<br />

sistema abbia come unica funzione quella<br />

<strong>di</strong> fornire dei sacchetti che servano<br />

a contenere le proteine; la natura rifugge<br />

dalle soluzioni complesse per<br />

problemi semplici. Pertanto ci parve<br />

opportuno stu<strong>di</strong>are più attentamente i<br />

prodotti prot'eici, per stabilire se durante<br />

la sosta nell'apparato <strong>di</strong> <strong>Golgi</strong> si<br />

fosse verificata qualche mo<strong>di</strong>ficazione<br />

chimica <strong>di</strong> rilievo nella loro struttura.<br />

É notevole il fatto, recentemente<br />

sottolineato da Edwin H. Eylar della<br />

University of Southern California<br />

School of Me<strong>di</strong>cine, che quasi tutte le<br />

proteine secrete dalle cellule, contrariamente<br />

a quelle che invece non vengono<br />

secrete, siano glicoproteine, vale a <strong>di</strong>re<br />

proteine unite a uno zucchero. Il muco<br />

secreto dalle cellule caliciformi dell'intestino,<br />

per esempio, è essenzialmente<br />

costituito da glicoproteine che contengono<br />

una rilevante porzione gluci<strong>di</strong>ca<br />

(ciò può spiegare l'elevata viscosità del<br />

muco). Similmente, le secrezioni enzimatiche,<br />

certi ormoni, proteine plasmatiche,<br />

anticorpi e i secreti mucosi che<br />

rivestono le cellule, contengono in mi-<br />

sura più o meno rilevante una certa<br />

quota gluci<strong>di</strong>ca. La parte gluci<strong>di</strong>ca delle<br />

glicoproteine è costituita da catene <strong>di</strong><br />

zuccheri uniti l'uno all'altro, catene che<br />

sono saldamente legate alla molecola<br />

proteica me<strong>di</strong>ante legami covalenti in<br />

punti specifici lungo la molecola proteica<br />

stessa. Queste catene laterali possono<br />

essere semplici e brevi (si veda<br />

l'illustrazione a pag. 95) oppure lunghe<br />

e ramificate.<br />

Non si sa ancora con precisione<br />

quale sia la funzione degli zuccheri legati<br />

alle proteine secretorie; Eylar ha<br />

avanzato l'ipotesi che questa funzione<br />

consista nel facilitare la fuoruscita delle<br />

proteine dalla cellula. In tutti i mo<strong>di</strong>,<br />

la caratteristica presenza dello zucchero<br />

nelle proteine secretorie richiamò<br />

la nostra attenzione e ci domandammo<br />

se l'apparato <strong>di</strong> <strong>Golgi</strong> fosse in qual-<br />

La pila <strong>di</strong> sacculi <strong>di</strong> <strong>Golgi</strong> (simile a quella <strong>di</strong>segnata proprio al <strong>di</strong>sopra del nucleo<br />

nella figura <strong>di</strong> destra <strong>di</strong> pagina 91) è qui rappresentata in tre <strong>di</strong>mensioni. I sacculi che<br />

compongono la pila appaiono progressivamente più rigonfi, procedendo dal basso verso<br />

l'alto, per l'accumulo del prodotto <strong>di</strong> secrezione, cioè del muco. Quando i sacculi<br />

sono colmi <strong>di</strong> muco <strong>di</strong>ventano globuli sferici, due dei quali sono visibili in alto.<br />

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