i requisiti per l'accreditamento delle strutture sanitarie - Hospital ...

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13.06.2013 Views

6) Formazione specifica per gli incaricati della gestione della prevenzione incendi E’ necessario che tale personale sia istruito attraverso il corso specifico previsto dalla norma e consegua l’attestato di idoneità rilasciato dal Comando dei Vigili del Fuoco. Requisiti minimi impiantistici Il DPR 14/1/1997 prescrive per ciascuna struttura determinati requisiti impiantistici senza fare distinzione fra i vari locali in cui la struttura è articolata. Si ritiene ragionevole interpretare che le prescrizioni impiantistiche si riferiscano, come la buona tecnica suggerisce, non indistintamente a tutti i locali della struttura ma ai soli locali con presenza del paziente o di particolari attività che giustifichino la prescrizione tecnica. Un esempio per tutti per chiarire il concetto. Il Servizio Mortuario è articolato in vari locali ma solo in alcuni di essi vi può essere la presenza del cadavere del paziente. La prescrizione tecnica di prevedere la temperatura ambientale a 18°C, giustificata dalla necessità di ridurre i meccanismi biochimici di degrado del materiale biologico, è ragionevole solo per i locali con possibile presenza del cadavere ma non certo negli altri locali quali magazzini, spogliatoi, studi, attese, ecc., che costituiscono parte integrante del servizio. Ricambi dell’aria e ricircolo – [Tab.5] Per ricambi dell’aria in un locale (misurati in volumi del medesimo locale all’ora) si intende il volume di aria immessa nel locale in un’ora. Questa aria può essere o “tutta aria esterna” ovvero interamente presa dall’esterno dell’edificio o con “ricircolo“ ovvero mescolando una quota di aria esterna con un’altra parte di aria presa dagli stessi locali dopo opportuno ritrattamento. La questione è una delle più problematiche in Italia perché soprattutto nelle sale operatorie (dove è richiesto per motivi termici e di flusso d’aria almeno 20-25 vol/ora), una precedente normativa [4] prescriveva esplicitamente “tutta aria esterna” sebbene altre autorevoli normative straniere consentivano il ricircolo sotto precise condizioni. Sull’argomento la tabella 5 riporta il confronto fra la normativa nazionale e le normative regionali sull’accreditamento. ar-0207.doc 16

Come si può notare le indicazioni per alcuni parametri sono sostanzialmente condivise fra le Regioni (esempio i ricambi di aria esterna) mentre su altri parametri (esempio il ricircolo) le prescrizioni sono molto diverse. La proposta C.N.E.T.O. potrebbe essere così sintetizzabile : • Ricambi con aria esterna. Sono condivisibili i valori di 15 vol/ora per le sale operatorie e di 6 vol/ora per il punto nascita e la rianimazione, perché questi flussi garantiscano la idonea diluizione dei gas inquinanti ( non eliminabili con ordinari filtri anche se ad alta efficienza). Sembra tuttavia eccessivo che il servizio mortuario debba essere trattato con 15 vol/ora di aria esterna; si ritiene più ragionevole prevedere la ventilazione dei soli locali con presenza del cadavere magari con 6 vol/ora condividendo tutta l’aria esterna per eliminare gli odori notoriamente non trattenuti dai filtri ordinari. Anche per quanto riguarda il servizio di sterilizzazione sembra eccessivo che tutto il “servizio di sterilizzazione” venga condizionato con 15 vol/ora di aria esterna; si ritiene più ragionevole prevedere un ricambio con aria esterna tipico di un normale locale di lavoro, imponendo giustamente un limite nella massima temperatura ambientale (definendo però come e dove misurarla) e lasciare al Progettista impiantistico di scegliere i ricambi in funzione dei carichi termici e delle soluzioni impiantistiche adottate per dissipare il calore direttamente dalle autoclavi. • Ricircolo. Prevedere il ricircolo è di fatto l’unica strada percorribile per ottenere i ricambi necessari per garantire i flussi unidirezionali previsti nelle sale operatorie “pulite” (tab.7) e per garantire una elevata purezza dell’aria da parte del particolato fine. Infatti è noto che nella sala operatoria la presenza di operatori immettano un gran numero di particelle (fino a un milione al minuto per individuo [5] se non adeguatamente vestito) per cui solo il filtraggio con filtri ad alta efficienza di un grande flusso d’aria può trattenere detto particolato. In funzione del grado di purezza dell’aria richiesta della sala, si devono disporre ricambi d’aria sempre maggiori e non è raro raggiungere valori di 40 vol/ora e oltre. L’elevato numero di ricambi consente anche, a parità di calore ambientale da dissipare dalla sala, di ridurre la variazione di temperatura fra ambiente e aria immessa evitando così le fastidiose e pericolose “lame di aria fredda” che investono gli operatori. E’ evidente che detti livelli di ricircolo non sono praticamente ottenibili con tutta aria esterna per cui, coerentemente con buona parte della normativa straniera, si ritiene ragionevole consentire il ricircolo dell’aria, purché dallo stesso locale. Purezza dell’aria E’ notoriamente il parametro fisico più importante per classificare l’asetticità della sala operatoria sia perché i microrganismi sono sempre associati al particolato dell’aria, sia perché ar-0207.doc 17

Come si può notare le indicazioni <strong>per</strong> alcuni parametri sono sostanzialmente condivise fra le<br />

Regioni (esempio i ricambi di aria esterna) mentre su altri parametri (esempio il ricircolo) le<br />

prescrizioni sono molto diverse.<br />

La proposta C.N.E.T.O. potrebbe essere così sintetizzabile :<br />

• Ricambi con aria esterna. Sono condivisibili i valori di 15 vol/ora <strong>per</strong> le sale o<strong>per</strong>atorie e di<br />

6 vol/ora <strong>per</strong> il punto nascita e la rianimazione, <strong>per</strong>ché questi flussi garantiscano la idonea<br />

diluizione dei gas inquinanti ( non eliminabili con ordinari filtri anche se ad alta efficienza).<br />

Sembra tuttavia eccessivo che il servizio mortuario debba essere trattato con 15 vol/ora di<br />

aria esterna; si ritiene più ragionevole prevedere la ventilazione dei soli locali con presenza<br />

del cadavere magari con 6 vol/ora condividendo tutta l’aria esterna <strong>per</strong> eliminare gli odori<br />

notoriamente non trattenuti dai filtri ordinari.<br />

Anche <strong>per</strong> quanto riguarda il servizio di sterilizzazione sembra eccessivo che tutto il<br />

“servizio di sterilizzazione” venga condizionato con 15 vol/ora di aria esterna; si ritiene più<br />

ragionevole prevedere un ricambio con aria esterna tipico di un normale locale di lavoro,<br />

imponendo giustamente un limite nella massima tem<strong>per</strong>atura ambientale (definendo <strong>per</strong>ò<br />

come e dove misurarla) e lasciare al Progettista impiantistico di scegliere i ricambi in<br />

funzione dei carichi termici e <strong>delle</strong> soluzioni impiantistiche adottate <strong>per</strong> dissipare il calore<br />

direttamente dalle autoclavi.<br />

• Ricircolo. Prevedere il ricircolo è di fatto l’unica strada <strong>per</strong>corribile <strong>per</strong> ottenere i ricambi<br />

necessari <strong>per</strong> garantire i flussi unidirezionali previsti nelle sale o<strong>per</strong>atorie “pulite” (tab.7) e<br />

<strong>per</strong> garantire una elevata purezza dell’aria da parte del particolato fine.<br />

Infatti è noto che nella sala o<strong>per</strong>atoria la presenza di o<strong>per</strong>atori immettano un gran numero<br />

di particelle (fino a un milione al minuto <strong>per</strong> individuo [5] se non adeguatamente vestito)<br />

<strong>per</strong> cui solo il filtraggio con filtri ad alta efficienza di un grande flusso d’aria può trattenere<br />

detto particolato.<br />

In funzione del grado di purezza dell’aria richiesta della sala, si devono disporre ricambi<br />

d’aria sempre maggiori e non è raro raggiungere valori di 40 vol/ora e oltre.<br />

L’elevato numero di ricambi consente anche, a parità di calore ambientale da dissipare<br />

dalla sala, di ridurre la variazione di tem<strong>per</strong>atura fra ambiente e aria immessa evitando<br />

così le fastidiose e <strong>per</strong>icolose “lame di aria fredda” che investono gli o<strong>per</strong>atori.<br />

E’ evidente che detti livelli di ricircolo non sono praticamente ottenibili con tutta aria<br />

esterna <strong>per</strong> cui, coerentemente con buona parte della normativa straniera, si ritiene<br />

ragionevole consentire il ricircolo dell’aria, purché dallo stesso locale.<br />

Purezza dell’aria<br />

E’ notoriamente il parametro fisico più importante <strong>per</strong> classificare l’asetticità della sala<br />

o<strong>per</strong>atoria sia <strong>per</strong>ché i microrganismi sono sempre associati al particolato dell’aria, sia <strong>per</strong>ché<br />

ar-0207.doc 17

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