13.06.2013 Views

DP M.0 - Il Sistema del Paesaggio: relazione. pdf - Comune di Triuggio

DP M.0 - Il Sistema del Paesaggio: relazione. pdf - Comune di Triuggio

DP M.0 - Il Sistema del Paesaggio: relazione. pdf - Comune di Triuggio

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

La componente paesaggistica <strong>del</strong> piano<br />

INDICE<br />

Allegati<br />

1. I contenuti paesaggistici <strong>del</strong> piano: riferimenti normativi e linee guida per la<br />

costruzione <strong>del</strong>la carta <strong>del</strong> paesaggio e la valutazione <strong>del</strong>la sua sensibilità<br />

2 Inquadramento territoriale. Caratteri ed articolazione dei paesaggi restituiti dal<br />

P.T.P.R. e dal P.T.C.P.<br />

3 La costruzione <strong>del</strong>la carta <strong>del</strong> paesaggio e la restituzione <strong>del</strong>la sensibilità<br />

paesaggistica<br />

a. La carta <strong>del</strong> paesaggio<br />

I caratteri naturali e <strong>del</strong> paesaggio agrario<br />

<strong>Il</strong> sistema inse<strong>di</strong>ativo e infrastrutturale. Evoluzione storica e lettura <strong>del</strong>le permanenze<br />

I beni sottoposti a esplicita tutela<br />

I caratteri simbolici <strong>del</strong> paesaggio comunale<br />

I caratteri <strong>di</strong> percezione visiva<br />

Gli ambiti <strong>di</strong> degrado e i detrattori paesaggistici<br />

b. L’espressione <strong>del</strong> giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> integrità e <strong>di</strong> rilevanza: la carta <strong>del</strong>la sensibilità <strong>del</strong> paesaggio<br />

1. La pianificazione sovraor<strong>di</strong>nata<br />

2. Inquadramento territoriale<br />

3. Repertorio degli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> rilevanza storico artistica<br />

2


1. I contenuti paesaggistici <strong>del</strong> piano: riferimenti normativi e linee guida per la<br />

costruzione <strong>del</strong>la carta <strong>del</strong> paesaggio e la valutazione <strong>del</strong>la sua sensibilità<br />

La materia urbanistica è stata oggetto, nell’ultimo decennio, <strong>di</strong> una profonda revisione da parte<br />

<strong>del</strong>la Regione Lombar<strong>di</strong>a che ha rinnovato la L.R. 51/75 me<strong>di</strong>ante specifiche leggi <strong>di</strong> settore (per il<br />

paesaggio la legge n° 18/97), concludendo il processo <strong>di</strong> riforma urbanistica con la formulazione,<br />

nell’aprile 2005, <strong>del</strong>la L.R. n°12 “Legge per il governo <strong>del</strong> territorio” che rappresenta il tentativo <strong>di</strong><br />

un ripensamento complessivo <strong>del</strong>la materia <strong>del</strong> governo <strong>del</strong> territorio che favorisca un processo <strong>di</strong><br />

confronto con Enti locali, professionisti e quanti sono impegnati nelle attività <strong>di</strong> pianificazione. <strong>Il</strong><br />

tema <strong>del</strong> paesaggio è puntualmente affrontato in riferimento alla pianificazione alla scala locale<br />

dalla D.G.R. <strong>del</strong> 29 <strong>di</strong>cembre 2005 n°8/1681 “Modalità per la pianificazione comunale (L.r. 12/2005<br />

art.7)” che riba<strong>di</strong>sce la valenza paesaggistica degli strumenti urbanistici comunali dettando specifici<br />

criteri per una lettura e valutazione <strong>del</strong> paesaggio che sia anche tentativo <strong>di</strong> attuazione dei principi<br />

espressi dalla Convenzione Europea <strong>del</strong> <strong>Paesaggio</strong>. L’estensione <strong>del</strong> concetto <strong>di</strong> paesaggio all’intero<br />

territorio enunciata dal documento europeo invita a rivolgere l’attenzione non soltanto ai<br />

manufatti <strong>di</strong> riconosciuto interesse storico e artistico, ma anche ai cosiddetti “beni minori”, ovvero<br />

a quei beni <strong>di</strong>ffusi che spesso strutturano il territorio in reti o sistemi che contribuiscono a dare<br />

riconoscibilità e identità a ciascun paesaggio.<br />

Così la D.G.R. sopra citata, nel suo allegato (“Contenuti paesistici <strong>del</strong> Pgt”), invita le amministrazioni<br />

e i soggetti impegnati nella pianificazione <strong>del</strong> territorio a rendere conto, nella redazione <strong>del</strong><br />

Documento <strong>di</strong> piano (che costituisce parte essenziale <strong>di</strong> ciascun Pgt), <strong>del</strong>lo stato <strong>di</strong> fatto <strong>del</strong><br />

territorio, <strong>del</strong>le relazioni che lo caratterizzano rispetto al contesto in cui si pone, dei suoi caratteri<br />

naturali e culturali, <strong>del</strong>le trasformazioni subite e <strong>del</strong>le permanenze visibili, <strong>del</strong>le sue criticità e<br />

potenzialità, <strong>del</strong>le attribuzioni <strong>di</strong> significato <strong>del</strong>le popolazioni, dei suoi caratteri percettivi e visivi.<br />

Si tratta <strong>di</strong> costruire un quadro conoscitivo in cui vengono presi in considerazione i <strong>di</strong>versi aspetti<br />

che connotano un paesaggio dal punto <strong>di</strong> vista:<br />

• <strong>del</strong>la sua costruzione storica;<br />

• <strong>del</strong>la funzionalità ecologica;<br />

• <strong>del</strong>la coerenza morfologica;<br />

• <strong>del</strong>la percezione sociale.<br />

Le elaborazioni devono riuscire nel loro complesso a rispondere ad alcune domande fondamentali:<br />

• Quali sono i caratteri culturali e naturali <strong>del</strong> paesaggio comunale? (presenza <strong>di</strong> rilievi,<br />

scarpate, terrazzi fluviali, sistema idrografico, corridoi ecologici, emergenze storicoarchitettoniche,<br />

usi <strong>del</strong> suolo)<br />

• Come si è formato e trasformato nel tempo il paesaggio comunale? (lettura <strong>di</strong>acronica)<br />

• Qual è la percezione sociale <strong>del</strong> paesaggio comunale? (ricognizione <strong>del</strong>le attribuzioni <strong>di</strong><br />

significato da parte <strong>del</strong>le popolazioni)<br />

Le informazioni raccolte andranno a costituire una “carta <strong>del</strong> paesaggio” (intesa non come singolo<br />

elaborato cartografico, ma come apparato descrittivo e iconografico) che consenta <strong>di</strong> passare “…da<br />

una rappresentazione <strong>del</strong> paesaggio come mero “repertorio <strong>di</strong> beni” a una lettura che metta<br />

3


adeguatamente in evidenza le relazioni tra i beni stessi, e in particolare quelle relazioni <strong>di</strong> continuità<br />

e <strong>di</strong> contiguità spaziale e visiva che costituiscono lo specifico <strong>del</strong>la <strong>di</strong>mensione paesaggistica in<br />

quanto <strong>di</strong>stinta dalle <strong>di</strong>mensioni storica, naturalistica, geomorfologia ecc.” 1 .<br />

La LR 12/2005 prevede che il momento conoscitivo culmini in una fase valutativa in grado <strong>di</strong><br />

cogliere criticità e potenzialità <strong>del</strong> territorio in esame al fine <strong>di</strong> comprenderne la sensibilità ovvero<br />

quanto ciascuna parte <strong>del</strong> territorio comunale sia in grado <strong>di</strong> assorbire nuovi interventi <strong>di</strong><br />

trasformazione territoriale. Fanno da guida per la valutazione <strong>del</strong>l’incidenza sul paesaggio degli<br />

interventi <strong>di</strong> trasformazione <strong>del</strong> territorio ancora due documenti regionali:<br />

la D.G.R. 15 marzo 2006 n°8/2121 “Criteri e procedure per l’esercizio <strong>del</strong>le funzioni<br />

amministrative in materia <strong>di</strong> tutela dei beni paesaggistici in attuazione <strong>del</strong>la L.R. 11 marzo 2005<br />

n.12” (riscrittura dei criteri che accompagnavano già nel 1997 la L.R. n. 18 “Rior<strong>di</strong>no <strong>del</strong>le<br />

competenze e semplificazione <strong>del</strong>le procedure in materia <strong>di</strong> tutela dei beni ambientali e dei piani<br />

paesistici. Sub<strong>del</strong>eghe agli Enti locali”) che fornisce utili in<strong>di</strong>cazioni per la lettura dei luoghi<br />

in<strong>di</strong>cando il percorso metodologico, le procedure e gli elaborati da produrre per il conseguimento<br />

<strong>del</strong>l’autorizzazione paesaggistica in ambito vincolato;<br />

la D.G.R. 8 novembre 2002 n°7/II045 “Linee guida per l’esame paesistico dei progetti” che<br />

estende la valutazione <strong>del</strong>l’incidenza sul paesaggio a tutti gli interventi <strong>di</strong> trasformazione<br />

territoriale che mo<strong>di</strong>ficano l’aspetto esteriore dei luoghi.<br />

La metodologia introdotta dalla D.G.R. n°7/II045 fa scaturire l’impatto paesistico <strong>di</strong> un nuovo<br />

progetto <strong>di</strong> trasformazione territoriale dalla valutazione <strong>del</strong>la sensibilità <strong>del</strong> sito e <strong>del</strong>l’incidenza <strong>del</strong><br />

progetto. Si suggeriscono a questo scopo tre mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> valutazione <strong>del</strong>la sensibilità <strong>del</strong> sito:<br />

1- un modo <strong>di</strong> valutazione morfologico-strutturale che considera la sensibilità <strong>del</strong> sito<br />

rispetto alla sua appartenenza a sistemi territoriali cui contribuisce a dare leggibilità e<br />

riconoscibilità. Si valuterà, ad esempio, l’appartenenza <strong>del</strong> luogo <strong>di</strong> progetto a strutture<br />

morfologiche <strong>di</strong> particolare rilevanza (crinali, terrazzamenti, sponde fluviali e lacuali, scarpate<br />

ecc.) o ad aree <strong>di</strong> rilevanza ambientale (corridoi ver<strong>di</strong>, aree protette, boschi, alberature, fontanili,<br />

aree ver<strong>di</strong>) o a strutture proprie <strong>del</strong> paesaggio agrario storico (nuclei e manufatti rurali, poderi<br />

<strong>del</strong>imitati da alberature o elementi irrigui) o ad inse<strong>di</strong>amenti storici (percorsi, monumenti, chiese<br />

e cappelle, mura storiche) o ad ambiti caratterizzati da una forte coerenza linguistica e tipologica<br />

(inse<strong>di</strong>amenti montani o rurali, piazze, luoghi pubblici). “Normalmente qualunque sito partecipa a<br />

sistemi territoriali <strong>di</strong> interesse geo-morfologico, naturalistico e storico-inse<strong>di</strong>ativo. La valutazione<br />

richiesta dovrà però considerare se quel sito appartenga ad un ambito la cui qualità paesistica è<br />

prioritariamente definita dalla leggibilità e dalla riconoscibilità <strong>di</strong> uno o più <strong>di</strong> questi “sistemi2 e<br />

se, all’interno dei quell’ambito, il sito stesso si collochi in posizione strategica per la conservazione<br />

<strong>di</strong> queste caratteristiche <strong>di</strong> leggibilità e riconoscibilità. <strong>Il</strong> sistema <strong>di</strong> appartenenza può essere <strong>di</strong><br />

carattere strutturale, vale a <strong>di</strong>re connesso alla organizzazione fisica <strong>di</strong> quel territorio, e/o <strong>di</strong><br />

carattere linguistico-culturale e quin<strong>di</strong> riferibile ai caratteri formali (stilistici,tecnologici e matrici)<br />

dei <strong>di</strong>versi manufatti.” 2 ;<br />

1<br />

D.G.R. <strong>del</strong> 29 <strong>di</strong>cembre 2005 n°8/1681 “Modalità per la pianificazione comunale (L.r. 12/2005 art.7).<br />

2<br />

D.G.R. 8 novembre 2002 n°7/II045 “Linee guida per l’esame paesistico dei progetti”, Bollettino Ufficiale <strong>del</strong>la Regione<br />

Lombar<strong>di</strong>a, 21 novembre 2002, 2° supplemento straor<strong>di</strong>nario al n°47.<br />

4


2- un modo <strong>di</strong> valutazione vedutistico che valuta l’esistenza <strong>di</strong> relazioni visive rilevanti tra il<br />

sito <strong>di</strong> progetto e l’intorno che contribuiscono a creare valori panoramici. Si verificherà dunque<br />

l’appartenenza <strong>del</strong> luogo <strong>di</strong> progetto a siti collocati in posizioni morfologicamente emergenti o in<br />

prossimità <strong>di</strong> percorsi panoramici <strong>di</strong> elevata fruizione e <strong>di</strong> grande notorietà o la sua appartenenza<br />

a vedute significative nonché la sua percepibilità da tracciati (stradali, ferroviari, <strong>di</strong> navigazione)<br />

ad elevata percorrenza. Si valuterà dunque “…il rischio potenziale (<strong>del</strong> nuovo intervento) <strong>di</strong><br />

alterazione <strong>del</strong>le relazioni percettive per occlusione, interrompendo relazioni visive o impedendo<br />

la percezione <strong>di</strong> parti significative <strong>di</strong> una veduta, o per intrusione, includendo in un quadro visivo<br />

elementi estranei che ne abbassano la qualità paesistica.” 3 ;<br />

3- un modo <strong>di</strong> valutazione simbolico che valuta il significato attribuito dalle popolazioni al<br />

luogo in cui si interviene e la capacità <strong>del</strong> progetto <strong>di</strong> contribuire pienamente alla sua<br />

espressione. Si valuterà pertanto l’appartenenza <strong>del</strong>l’area <strong>di</strong> progetto a siti oggetto <strong>di</strong><br />

celebrazioni letterarie, artistiche (pittoriche, fotografiche o cinematografiche) o storiche (luoghi<br />

<strong>di</strong> battaglie, ecc.); a siti <strong>di</strong> elevata notorietà e <strong>di</strong> forte richiamo turistico o anche a siti che siano<br />

espressione <strong>di</strong> una forte identità locale (luoghi <strong>di</strong> aggregazione, luoghi <strong>del</strong>la memoria <strong>di</strong><br />

avvenimenti locali, luoghi connessi a eventi religiosi). “La valutazione prenderà in considerazione<br />

se la capacità <strong>di</strong> quel luogo <strong>di</strong> esprimere e rievocare pienamente i valori simbolici associati possa<br />

essere compromessa da interventi <strong>di</strong> trasformazione che, per forma o funzione, risultino<br />

inadeguati allo spirito <strong>del</strong> luogo” 4 .<br />

Tali chiavi <strong>di</strong> lettura fanno da guida alla fase valutativa, che segue quella ricognitiva, necessaria alla<br />

costruzione <strong>del</strong>la carta <strong>del</strong>la sensibilità <strong>del</strong> paesaggio e che richiede l’espressione <strong>di</strong> un giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong><br />

rilevanza (importanza, bellezza, identità) e <strong>di</strong> un giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> integrità (permanenza, coesione,<br />

leggibilità dei rapporti tra gli elementi) la cui sintesi si formalizza in una classe <strong>di</strong> sensibilità secondo<br />

la classificazione guida fornita in sede <strong>di</strong> Piano paesaggistico Regionale:<br />

1. sensibilità molto bassa;<br />

2. sensibilità bassa;<br />

3. sensibilità me<strong>di</strong>a;<br />

4. sensibilità elevata;<br />

5. sensibilità molto elevata.<br />

Le in<strong>di</strong>cazioni fornite dalla scala regionale per la scala comunale sono state adattate alla realtà<br />

propria <strong>del</strong> comune <strong>di</strong> <strong>Triuggio</strong>.<br />

3 ibidem<br />

4 ibidem<br />

5


2 Inquadramento territoriale. Caratteri ed articolazione dei paesaggi restituiti dal<br />

P.T.P.R. e dal P.T.C.P.<br />

La Regione Lombar<strong>di</strong>a <strong>di</strong>spone dal 2001 <strong>del</strong> Piano territoriale Paesistico Regionale (PTPR) che<br />

esprime gli orientamenti regionali per la tutela <strong>del</strong> paesaggio e costituisce l’atto generale <strong>di</strong><br />

in<strong>di</strong>rizzo per le politiche <strong>di</strong> tutela e valorizzazione paesistica alle <strong>di</strong>verse scale territoriali. <strong>Il</strong> PTPR<br />

rappresenta il piano quadro e il documento regionale <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo <strong>di</strong> un più vasto sistema <strong>di</strong><br />

pianificazione paesistica denominato “Piano <strong>del</strong> paesaggio lombardo”. I Piani Territoriali <strong>di</strong><br />

Coor<strong>di</strong>namento provinciali e gli strumenti <strong>di</strong> piano alla scala comunale completano il sistema,<br />

articolando e meglio specificando in<strong>di</strong>rizzi e <strong>di</strong>sposizioni <strong>del</strong> piano regionale. Gli elaborati <strong>del</strong> PTPR<br />

sono stati recentemente aggiornati e integrati per dare attuazione a quanto previsto dalla L.R.<br />

12/05 che prevede, all’art. 19, la valenza paesaggistica <strong>del</strong> Piano Territoriale Regionale (PTR)<br />

approvato lo scorso luglio dalla Regione Lombar<strong>di</strong>a.<br />

<strong>Il</strong> Piano Territoriale Paesistico Regionale è, così, <strong>di</strong>ventato sezione specifica <strong>del</strong> PTR e sua <strong>di</strong>sciplina<br />

paesaggistica assumendo il nome <strong>di</strong> Piano Paesaggistico (PP). Al fine <strong>del</strong>la creazione <strong>di</strong> un grande<br />

Quadro <strong>di</strong> Riferimento <strong>del</strong> <strong>Paesaggio</strong> lombardo, la Regione raccoglie e valorizza le <strong>di</strong>verse<br />

conoscenze ed esperienze acquisite in materia <strong>di</strong> paesaggio fornendo una descrizione critica e<br />

interpretativa <strong>del</strong>lo stato <strong>di</strong> fatto me<strong>di</strong>ante segnalazione dei caratteri e dei valori salienti dei<br />

paesaggi lombar<strong>di</strong>, attraverso la cartografia <strong>di</strong> piano e gli allegati descrittivi e i correlati in<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong><br />

tutela.<br />

È pertanto opportuno che lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> qualsiasi paesaggio prenda avvio dal riferimento alle letture<br />

paesaggistiche già operate dal PTPR e specificate alle scale subor<strong>di</strong>nate dai PTCP e dagli strumenti<br />

<strong>di</strong> pianificazione territoriale locali al fine <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare i fattori <strong>di</strong> pressione dal punto <strong>di</strong> vista<br />

paesaggistico che caratterizzano il contesto <strong>di</strong> progetto.<br />

Alla scala regionale il Piano Paesistico articola la lettura <strong>del</strong> paesaggio in Unità Tipologiche <strong>di</strong><br />

<strong>Paesaggio</strong> e Ambiti Geografici descrivendone i caratteri salienti e caratterizzanti. Tale articolazione<br />

è già il frutto <strong>di</strong> una lettura e valutazione <strong>del</strong> territorio da un punto <strong>di</strong> vista morfologico-strutturale<br />

e da un punto <strong>di</strong> vista vedutistico e simbolico. Gli ambiti geografici, infatti, identificano porzioni <strong>di</strong><br />

territorio con una propria denominazione caratterizzate da riconoscibile identità legata a vicende<br />

storiche, tra<strong>di</strong>zioni collettive e caratteri fisici unitari. “Essi si <strong>di</strong>stinguono sia per le componenti<br />

morfologiche, sia per le nozioni storico-culturali che li qualificano: si <strong>del</strong>ineano, da un lato,<br />

attraverso un esame più minuto <strong>del</strong> territorio, <strong>del</strong>le sue forme, <strong>del</strong>la sua struttura, <strong>del</strong>le sue<br />

relazioni, dall’altro attraverso la percezione che ne hanno i suoi abitanti o attraverso la costruzione<br />

figurativa e letteraria che è servita a introdurli nel linguaggio d’uso corrente.(…) In questo caso<br />

l’appartenenza a una determinata area geografica, i cui confini sono molto spesso indefiniti,<br />

significa riconoscere in essi un palinsesto generativo fatto <strong>di</strong> comuni identità culturali, <strong>di</strong> <strong>di</strong>aletto, <strong>di</strong><br />

vicende amministrative, <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zione, <strong>di</strong> fatti inse<strong>di</strong>ativi tipici ecc.” 5<br />

Con Unità Tipologiche <strong>di</strong> <strong>Paesaggio</strong> si intendono quelle fasce territoriali che presentano<br />

connotazioni paesaggistiche omogenee dovute sia ai caratteri naturali che agli interventi antropici.<br />

Secondo questa lettura, il territorio <strong>del</strong> <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Triuggio</strong> appartiene all’ambito <strong>del</strong>l’alta pianura,<br />

così descritto dal piano regionale: “La geografia fisica <strong>del</strong>l’alta pianura è imperniata sui corsi fluviali<br />

5 Dalle Norme <strong>di</strong> Attuazione <strong>del</strong> Piano Territoriale Paesistico Regionale.<br />

6


che scendono dalla fascia alpina. Essi attraversano l’area <strong>del</strong>le colline moreniche poste allo sbocco<br />

<strong>del</strong>le valli maggiori e scorrono incassati tra i terrazzi pleistocenici. I loro solchi <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento<br />

rappresentano perciò un impe<strong>di</strong>mento alle comunicazioni in senso longitu<strong>di</strong>nale.<br />

L’industrializzazione <strong>del</strong>la Lombar<strong>di</strong>a ha dovuto fare i conti con questo accidente fisico, e proprio<br />

nella realizzazione dei ponti, all’epoca <strong>del</strong>le costruzioni ferroviarie essa ha trovato modo <strong>di</strong><br />

esprimere il suo “stile” nel paesaggio. I solchi fluviali, anche minori, hanno funzionato da assi <strong>di</strong><br />

industrializzazione ed è lungo <strong>di</strong> essi che ancora si trovano i maggiori e più vecchi addensamenti<br />

industriali (valle <strong>del</strong>l’Olona, valle <strong>del</strong> Lambro, valle <strong>del</strong>l’Adda, valle <strong>del</strong> Serio, mentre è stato meno<br />

intenso il fenomeno lungo il Ticino e l’Oglio). In alcuni casi permangono ancora i vecchi opifici che<br />

rimandano alla prima fase <strong>del</strong>l’industrializzazione e che oggi si propongono come testimonianze <strong>di</strong><br />

“archeologia industriale”. La maggiore irra<strong>di</strong>azione industriale si ha lungo l’Olona dove,<br />

corrispondentemente, si trova anche la maggior appen<strong>di</strong>ce metropolitana insieme con quella<br />

<strong>del</strong>l’area Sesto-Monza attratta dal Lambro. <strong>Il</strong> grado <strong>di</strong> urbanizzazione si attenua procedendo verso<br />

nord, con l’ampliarsi <strong>del</strong> ventaglio <strong>di</strong> strade in partenza da Milano. Si riconosce sempre più la<br />

tessitura territoriale <strong>di</strong> un tempo, assestata su strade prevalentemente meri<strong>di</strong>ane o sub-meri<strong>di</strong>ane<br />

che corrono al centro <strong>del</strong>le aree interfluviali, le lievissime indorsature tra fiume e fiume che formano<br />

l’alta pianura, la quale nella sezione centro-orientale è movimentata dalle formazioni collinari <strong>del</strong>la<br />

Brianza. (…).<strong>Il</strong> paesaggio agrario ha conservato solo residualmente i connotati <strong>di</strong> un tempo. Persiste<br />

la piccola proprietà conta<strong>di</strong>na, risultato <strong>del</strong>le frammentazioni <strong>del</strong> passato, sia la me<strong>di</strong>a proprietà<br />

borghese. La ristrutturazione in senso moderno <strong>del</strong>l’agricoltura, non vi è stata anche a causa <strong>del</strong><br />

ruolo secondario <strong>del</strong>l’attività rispetto all’industria, che è dominante e impone ovunque, anche tra i<br />

colli e le vallecole <strong>del</strong>la Brianza, il suo elemento caratteristico, il capannone, togliendo molti dei<br />

caratteri <strong>di</strong> amenità a questo paesaggio già dolcissimo e celebrato dall’arte e dalla letteratura. La<br />

conduzione dei campi è fatta spesso part-time da lavoratori <strong>del</strong>l’industria che hanno rinunciato alla<br />

proprietà avita. Del resto l’agricoltura in questa parte <strong>del</strong>la regione (la Lombar<strong>di</strong>a asciutta) ha<br />

scarsa red<strong>di</strong>tività e ciò ha costituito un fattore non estraneo alle sollecitazioni industriali <strong>di</strong> cui è<br />

stata scenario. (…)La sezione superiore <strong>del</strong>l’alta pianura movimentata dai rilievi collinari morenici<br />

rappresenta il paesaggio più caratteristico <strong>del</strong>l’alta pianura lombarda. Esso dà luogo ad aree<br />

paesistiche con una loro spiccata in<strong>di</strong>vidualità anche a causa <strong>del</strong>la loro <strong>di</strong>stinta collocazione,<br />

intimamente legata agli sbocchi in pianura degli invasi che accolgono i laghi prealpini.”<br />

Tali caratteri, generali per l’intero paesaggio regionale appartenente a tale fascia, trovano una<br />

maggior specificazione nella descrizione degli ambiti geografici; <strong>Triuggio</strong> appartiene a quello noto<br />

come “Brianza” così descritto: “Solennemente celebrato da Stendhal, il paesaggio <strong>del</strong>la Brianza dei<br />

secoli XVIII e XIX possedette probabilmente il primato fra quelli prodotti dalla tenace applicazione<br />

<strong>del</strong>l’uomo alla natura. Le colture <strong>del</strong> gelso e <strong>del</strong>la vite, le coltivazioni sui terrazzi naturali (‘ronchi’), il<br />

<strong>di</strong>segno inse<strong>di</strong>ativo composto da una miriade <strong>di</strong> piccoli nuclei rurali, la trama <strong>di</strong>ffusa <strong>del</strong>le residenze<br />

nobiliari, la morbida connotazione dei rilievi specchiantisi talora in piccoli o piccolissimi laghi,<br />

l’inviluppo <strong>del</strong>la vegetazione a cingere i colli e a <strong>di</strong>scendere i solchi fluviali, tutto ciò componeva il<br />

pregio e il valore ineguagliabile <strong>di</strong> tale paesaggio. Già Gadda, nella prima metà <strong>del</strong> Novecento,<br />

coglie però con ironia i processi involutivi <strong>del</strong> paesaggio brianteo: l’affastellarsi <strong>del</strong>le piccole imprese<br />

artigianali, l’adozione <strong>di</strong> tipologie e<strong>di</strong>lizie <strong>del</strong> tutto avulse dalla tra<strong>di</strong>zione locale come segno <strong>di</strong><br />

affrancamento dal passato e <strong>di</strong> un raggiunto benessere economico, la per<strong>di</strong>ta insomma <strong>di</strong> una<br />

nobile identità locale che non solo la villa gentilizia, ma pure la più modesta cascina aveva fino ad<br />

allora saputo conservare. Questa involuzione ha raggiunto negli anni ‘80 il suo parossismo con la<br />

quasi generale rimozione <strong>di</strong> connotati, scenari, ambienti che possano, entro certi limiti spaziali,<br />

7


identificare i caratteri costitutivi <strong>di</strong> questo paesaggio. Caratteri peraltro non deboli, ma <strong>di</strong> forte<br />

consistenza (basti pensare solo al sistema <strong>del</strong>le residenze nobiliari se inteso nella sua articolazione<br />

spaziale che spesso debordava oltre lo spazio proprio <strong>del</strong>la villa per abbracciare i <strong>di</strong>ntorni con filari,<br />

fughe prospettiche, pertinenze campestri ecc.), che probabilmente hanno ceduto sotto l’eccezionale<br />

<strong>di</strong>namismo produttivo <strong>di</strong> questa zona negli ultimi decenni. In alcuni casi (p.e. Inverigo) i vincoli<br />

paesaggistici, peraltro <strong>di</strong>ffusi, hanno saputo preservare almeno in parte l’integrità <strong>del</strong> paesaggio ma<br />

non forse la riproposizione <strong>di</strong> una canone interpretativo <strong>del</strong>le mo<strong>di</strong>ficazioni più vicino alla lettura<br />

storica <strong>del</strong> territorio”.<br />

PTPR. Unità tipologiche <strong>di</strong> paesaggio: <strong>Triuggio</strong> appartiene all’unità tipologica <strong>del</strong>l’alta pianura e all’ambito geografico<br />

<strong>del</strong>la Brianza<br />

I caratteri paesaggistici descritti alla scala regionale sono dettagliati alla scala provinciale dal Piano<br />

Territoriale <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento Provinciale. Rimane ancora <strong>di</strong> riferimento quello <strong>del</strong>la Provincia <strong>di</strong><br />

Milano in attesa <strong>del</strong>l’approvazione <strong>del</strong>la bozza già elaborata dalla provincia <strong>di</strong> Monza e Brianza.<br />

<strong>Il</strong> piano provinciale fa appartenere <strong>Triuggio</strong> all’unità tipologica <strong>del</strong>le “Colline Briantee”:<br />

“La maggior parte <strong>del</strong>l’ambito è compreso entro i confini <strong>del</strong> Parco <strong>del</strong>la Valle <strong>del</strong> Lambro. I<br />

successivi cordoni morenici costituenti le colline <strong>del</strong>la Brianza, con sommità arrotondate e fianchi<br />

simmetrici sono separati da ripiani ondulati e fortemente incisi dalle valli fluviali (Lambro e suoi<br />

affluenti <strong>di</strong> sinistra, Pegorino, Cantalupo, Bevera) con brusche scarpate ricoperte da consistente<br />

vegetazione arborea. Gli inse<strong>di</strong>amenti sono <strong>di</strong>sposti lungo strade alte, <strong>di</strong> crinale o <strong>di</strong> altopiano e il<br />

paesaggio è dominato dalla presenza <strong>del</strong>le ville con i relativi gran<strong>di</strong> parchi e giar<strong>di</strong>ni. L’agricoltura<br />

povera <strong>di</strong> collina ha lasciato tracce nel paesaggio con locali gradonature artificiali dei pen<strong>di</strong>i più<br />

ripi<strong>di</strong> ed estesi”.<br />

La cartografia provinciale in<strong>di</strong>vidua per il comune <strong>di</strong> <strong>Triuggio</strong> quali elementi <strong>di</strong> interesse<br />

paesaggistico:<br />

8


il sistema <strong>del</strong>le ville e <strong>del</strong>l’architettura religiosa;<br />

il Parco regionale <strong>del</strong>la Valle <strong>del</strong> Lambro,<br />

la viabilità <strong>di</strong> interesse panoramico,<br />

il sistema idrografico<br />

i Siti <strong>di</strong> Importanza Comunitaria.<br />

PTCP <strong>di</strong> milano: il sistema paesistico-ambientale<br />

Fa da riferimento per la lettura <strong>del</strong> caratteri paesaggistici <strong>del</strong>l’area anche il Piano Teccitoriale <strong>di</strong><br />

Coor<strong>di</strong>namento <strong>del</strong> Parco regionale <strong>del</strong>la Valle <strong>del</strong> Lambro che consente, innanzitutto, <strong>di</strong><br />

in<strong>di</strong>viduare aree urbanizzate, agricole e boscate.<br />

Le conoscenze acquisite dalla lettura degli strumenti <strong>di</strong> pianificazione paesaggistica alle scale<br />

sovraor<strong>di</strong>nate necessitano <strong>di</strong> un adeguato approfon<strong>di</strong>mento alla scala locale per l’impostazione <strong>di</strong><br />

politiche <strong>di</strong> effettiva tutela e valorizzazione <strong>del</strong> paesaggio.<br />

PTC <strong>del</strong> Parco Regionale <strong>del</strong>la Valle <strong>del</strong> Lambro<br />

9


3 La costruzione <strong>del</strong>la carta <strong>del</strong> paesaggio e la restituzione <strong>del</strong>la sensibilità<br />

paesaggistica<br />

3.1 La carta <strong>del</strong> paesaggio<br />

La lettura dei documenti regionali e degli approfon<strong>di</strong>menti alla scala provinciale nonché le in<strong>di</strong>cazioni<br />

desumibili dalla letteratura e dai sopralluoghi in loco hanno permesso <strong>di</strong> riconoscere gli elementi e gli<br />

ambiti che qualificano il paesaggio <strong>di</strong> <strong>Triuggio</strong> dal punto <strong>di</strong> vista geo-morfologico, inse<strong>di</strong>ativo e<br />

infrastrutturale.<br />

In particolare vengono evidenziate le forme naturali vegetative presenti, l’idrografia principale <strong>del</strong><br />

territorio in esame, le sue forme inse<strong>di</strong>ative, le infrastrutture viarie, le permanenze architettoniche <strong>di</strong><br />

valore storico, i percorsi panoramici, i luoghi legati alla memoria popolare. L’analisi ha lo scopo <strong>di</strong><br />

in<strong>di</strong>viduare gli elementi che si configurano quali “invarianti” da salvaguardare e valorizzare attraverso<br />

opportune politiche <strong>di</strong> piano al fine anche <strong>di</strong> una valorizzazione <strong>del</strong>l’intero contesto paesistico<br />

comunale.<br />

I caratteri naturali e <strong>del</strong> paesaggio agrario<br />

I caratteri geomorgologici <strong>del</strong> territorio <strong>di</strong> <strong>Triuggio</strong> sono determinati, in modo più o meno <strong>di</strong>retto, dalla<br />

presenza <strong>del</strong> fiume Lambro che, in questo tratto, incide il conglomerato <strong>del</strong> Ceppo. Si tratta <strong>di</strong> un<br />

classico conglomerato ad elementi costituito prevalentemente da rocce se<strong>di</strong>mentarie cui si associano<br />

graniti, tonaliti, <strong>di</strong>oriti, gneiss. Lungo tutto il corso <strong>del</strong> fiume Lambro, ma anche nelle valli <strong>del</strong><br />

Cantalupo, <strong>del</strong> Pegorino e <strong>del</strong>la Brovada, si possono riscontrare numerosi affioramenti <strong>del</strong> Ceppo<br />

osservabili, ad esempio, nel territorio comunale, lungo il sentiero che costeggia il ponte <strong>di</strong> Canonica. La<br />

stessa sede <strong>del</strong> Parco Regionale <strong>del</strong> Lambro poggia, sul lato posteriore, su una balconata <strong>di</strong> Ceppo <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>screta altezza. Dal punto <strong>di</strong> vista geologico, il suolo <strong>di</strong> <strong>Triuggio</strong> è caratterizzato da depositi morenici<br />

<strong>del</strong> periodo min<strong>del</strong>liano costituiti da materiali <strong>di</strong> origine glaciale molto alterati, con aree ondulate<br />

formate da conche e dorsali poco rilevate. L’antichità <strong>del</strong> substrato e la lisciviazione dei sali minerali<br />

dovuta alla forte piovosità hanno reso questo suolo “ferrettizzato”, ossia caratterizzato da un’elevata<br />

percentuale <strong>di</strong> argilla, con ossi<strong>di</strong> e idrossi<strong>di</strong> <strong>di</strong> ferro a reazione subacida. Dal punto <strong>di</strong> vista<br />

paesaggistico ciò comporta una colorazione <strong>del</strong> terreno spiccatamente rosso-bruna evidente all’occhio<br />

soprattutto dopo l’aratura dei campi.<br />

Le leggere ondulazioni che caratterizzano l’intero territorio comunale hanno andamento nord-sud, si<br />

accentuano lungo i corsi d’acqua e sono ricoperte in gran parte da bosco. Le lingue che così si<br />

<strong>del</strong>ineano separano territori più pianeggianti destinati agli inse<strong>di</strong>amenti e all’agricoltura.<br />

<strong>Il</strong> sistema idrografico <strong>di</strong> <strong>Triuggio</strong> è costituito, innanzitutto, dal fiume Lambro, che segna il confine<br />

occidentale <strong>del</strong> comune e dai suoi affluenti <strong>di</strong> sinistra: i torrenti Brovada, Cantalupo e Pegorino. <strong>Il</strong><br />

Lambro, classificato come fiume prealpino, caratterizzato da un corso piuttosto breve (134 Km) e da<br />

una portata d’acqua molto variabile, ha le proprie sorgenti a 942 m <strong>di</strong> altezza nel comune <strong>di</strong> Magreglio,<br />

sul Piano Rancio. Nel territorio <strong>di</strong> <strong>Triuggio</strong> mostra un corso piuttosto rettilineo, con una valle stretta e<br />

sostenuta pendenza. Attraversa depositi morenici piuttosto profon<strong>di</strong> incidendo in maniera marcata<br />

formazioni <strong>di</strong> Ceppo qua e là affioranti.<br />

<strong>Il</strong> Lambro costituisce certo importante riferimento non soltanto naturalistico, ma anche paesaggistico<br />

<strong>del</strong> territorio comunale: si pensi alle molteplici rappresentazioni cartografiche e iconografiche che già<br />

dal XVII secolo hanno interessato il suo percorso e allo sviluppo <strong>di</strong> attività antropiche che nel corso dei<br />

secoli hanno segnato la sua valle (dallo sviluppo dei mulini, alle ville <strong>di</strong> <strong>del</strong>izia, agli impianti industriali).<br />

10


E’ innegabile <strong>del</strong> resto che la scarsa qualità <strong>del</strong>le sue acque dovuta ai versamenti legati allo sviluppo<br />

industriale ne fanno, parimenti, un detrattore paesaggistico e solo in anni recenti la costruzione <strong>di</strong><br />

consorzi <strong>di</strong> depurazione ha consentito un certo miglioramento.<br />

<strong>Il</strong> Lambro con i suoi mulini e le bocche <strong>di</strong> derivazione <strong>del</strong>l’acqua nel <strong>di</strong>segno <strong>del</strong>l’ingegnere milanese Pietro Antonio Barca<br />

<strong>del</strong> 1615.<br />

<strong>Il</strong> corso <strong>del</strong> Lambro nella “Topografia <strong>del</strong> Monte <strong>di</strong><br />

Brianza” <strong>di</strong>segnata da Paol’Antonio Sirtori nel 1763<br />

11


Arricchiscono le acque <strong>del</strong> Lambro, tra <strong>Triuggio</strong> e Canonica, i torrenti Brovada, Cantalupo e Pegorino<br />

che si immettono dopo aver percorso brevi, ma incise valli che confluiscono su quella principale. Ad<br />

eccezione <strong>del</strong> Pegorino, questi corsi d’acqua si configurano, per la maggior parte <strong>del</strong>l’anno, come<br />

rigagnoli, se non completamente asciutti, riempendosi d’acqua solo in caso <strong>di</strong> piogge. L’ambiente<br />

naturale che permane lungo il loro corso ha portato all’istituzione <strong>di</strong> due Siti <strong>di</strong> Importanza<br />

Comunitaria (SIC): quello <strong>del</strong> Rio Cantalupo e quello <strong>del</strong> Rio Pegorino. Anche in questo caso la ricchezza<br />

ambientale <strong>di</strong> questi siti è continuamente minacciata dalla pressione <strong>del</strong>le attività antropiche e dal<br />

conseguente inquinamento che ne deriva. <strong>Il</strong> sistema idrico è completato dal piccolo stagno <strong>di</strong><br />

Castelletto: si tratta <strong>di</strong> uno stagno naturale circondato da un ambiente ancora ben conservato nelle<br />

sue caratteristiche e meta <strong>di</strong> pescatori locali.<br />

Per quanto riguarda l’aspetto vegetazionale, <strong>Triuggio</strong> reca ancora buona traccia <strong>del</strong>le formazioni<br />

boschive che un tempo ricoprivano buona parte <strong>del</strong> territorio. I boschi6, che costituiscono patrimonio<br />

vegetale <strong>di</strong> estensione significativa per l’intera area <strong>del</strong> parco Regionale <strong>del</strong>la Valle <strong>del</strong> Lambro, si<br />

collocano principalmente lungo i corsi d’acqua. Si riscontrano tre principali tipologie: i boschi <strong>di</strong> riva,<br />

costituiti da salici, pioppi e ontani, i boschi <strong>di</strong> latifoglie mesofile, costituiti da querce e carpini e i boschi<br />

<strong>di</strong> robinia. Si tratta <strong>di</strong> boschi che, sebbene abbiano subito pesanti manomissioni, conservano un certo<br />

pregio floristico assolvendo anche a funzioni <strong>di</strong> fruizione paesaggistica. Sono utilizzati da parte <strong>del</strong>la<br />

citta<strong>di</strong>nanza, soprattutto nei tratti verso i crinali e le bordure esterne, come spazio per il tempo libero,<br />

per passeggiate, a pie<strong>di</strong> o in bicicletta, come il sentiero che percorre le valli <strong>del</strong> Rio Pegorino e <strong>del</strong> Rio<br />

Cantalupo.<br />

Filare alberato a <strong>Triuggio</strong><br />

Un cenno a parte merita il bosco <strong>del</strong> Chignolo dove gli aspetti vegetazionali assumono più che caratteri<br />

naturali, caratteri spiccatamente paesaggistici costituendo un’architettura vegetale quasi paragonabile<br />

ad un parco o giar<strong>di</strong>no esplicitamente progettato. <strong>Il</strong> Chignolo, infatti, che prende il nome dalla sua<br />

forma a cuneo, viene trasformato nel dopoguerra da coltivazione cerealicola a pineta per la<br />

produzione <strong>di</strong> carta e abbandonato una volta che la coltivazione <strong>di</strong> pini per la produzione <strong>di</strong> carta si<br />

fosse rivelata antieconomica. L’acquisizione <strong>del</strong>l’area da parte <strong>del</strong>l’amministrazione comunale sul finire<br />

degli anni ’90 ha determinato la sua trasformazione in un parco progettato destinato soprattutto ai<br />

bambini. Si tratta <strong>di</strong> un’area boscata <strong>di</strong> 12 ettari formata da boschi <strong>di</strong> querce e da una fustaia <strong>di</strong> pino<br />

strombo, che occupa la parte centrale <strong>del</strong>l’area. La planimetria è la rappresentazione <strong>del</strong>la favolaleggenda<br />

<strong>di</strong> Bard, Cavaliere <strong>del</strong> Bosco <strong>di</strong> Chignolo. Appositamente scritta, la storia è stata ambientata<br />

6<br />

La rappresentazione cartografica <strong>del</strong>le formazioni boschive vincolate così come dei filari alberati e <strong>del</strong>le siepi adoperata per la<br />

costruzione <strong>del</strong>la “carta <strong>del</strong> paesaggio” è puramente descrittiva e non costituisce riferimento per la conoscenza <strong>del</strong>la <strong>di</strong>stribuzione,<br />

<strong>del</strong>la quantità, <strong>del</strong> tipo <strong>di</strong> essenze realmente presenti sul territorio. Ci si limita a dare in<strong>di</strong>cazioni <strong>del</strong> loro posizionamento usando<br />

una simbologia che semplicemente richiami immagini note e facilmente comprensibili e che renda atto <strong>del</strong>la varietà paesaggistica<br />

che contrad<strong>di</strong>stingue il territorio comunale.<br />

12


nel Me<strong>di</strong>oevo brianteo, al tempo <strong>del</strong>la Regina Teodolinda, sepolta nella vicina Monza. Sulla superficie<br />

<strong>del</strong> bosco è stato scelto l’artifizio <strong>di</strong> proiettare le 12 posizioni <strong>del</strong>la Costellazione <strong>del</strong>l’Orsa Maggiore:<br />

questo perché l’uomo antico imparava a leggere il cielo, ad orientarsi osservando le stelle e al cielo<br />

affidava il suo destino. Le 12 posizioni rappresentavano, quin<strong>di</strong>, i 12 mesi <strong>del</strong>l’anno che<br />

corrispondevano alle 12 Case <strong>del</strong>lo Zo<strong>di</strong>aco, che sono raccontate nella favola – leggenda. Le piante<br />

messe a <strong>di</strong>mora a seconda <strong>del</strong>le Case sono <strong>del</strong>le specie <strong>del</strong> Taxus bacata, Pinus sylvestris, Agrifolium,<br />

Ligustrum vulgare, Euonymus europeans o <strong>del</strong> Salix viminalis, o ancora <strong>del</strong>la Betula alba, Acer<br />

campestre, Carpinus betulus, Prunus avium, Cornus mas, Buxus sempervirens e altre ancora.<br />

Planimetria <strong>del</strong> Bosco <strong>del</strong> Chignolo<br />

Al <strong>di</strong> là dei boschi veri e propri (già oggetto <strong>di</strong> specifica tutela) il territorio <strong>di</strong> <strong>Triuggio</strong> è ricco <strong>di</strong> alberi<br />

sparsi, filari alberati e siepi che sono elemento <strong>di</strong> qualificazione <strong>del</strong> paesaggio urbano mentre più<br />

scarsamente <strong>di</strong>ventano segno <strong>di</strong> parcellizzazione <strong>del</strong> territorio agricolo. I filari sono costituiti per la<br />

maggior parte da essenze arboree a portamento colonnare, ma non mancano Platani (come a<br />

Canonica) e Ippocastani (sempre a Canonica sul fronte <strong>del</strong> fiume Lambro), mentre gli alberi che<br />

adornano i giar<strong>di</strong>ni privati sono <strong>del</strong>le specie più <strong>di</strong>verse; per le siepi è molto <strong>di</strong>ffusa l’essenza <strong>del</strong> Bosso.<br />

La ricchezza degli elementi naturali a <strong>Triuggio</strong> è <strong>di</strong>mostrata anche dalla presenza sul territorio<br />

comunale <strong>del</strong>la Rete Ecologica Regionale che definisce l’area “un importante settore <strong>di</strong> contatto tra la<br />

pianura milanese ed i primi sistemi brianzoli, con aree ad elevata naturalità quali il Parco <strong>del</strong>la Valle <strong>del</strong><br />

Lambro, con importanti elementi <strong>di</strong> tutela (Siti <strong>di</strong> Importanza Comunitaria <strong>del</strong>la Valle <strong>del</strong> Rio Cantalupo<br />

e <strong>del</strong>la Valle <strong>del</strong> Rio Pegorino)”. Gli elementi <strong>del</strong>la rete ecologica sono riconducibili al Corridoio<br />

primario fluviale antropizzato <strong>del</strong> Lambro e ad un varco da mantenere tra <strong>Triuggio</strong> e Besana.<br />

Per quanto riguarda il paesaggio propriamente agrario presenta una struttura paesaggistica piuttosto<br />

semplice per quanto riguarda l’assetto colturale costituito quasi esclusivamente da seminativi semplici<br />

e prati stabili. Le parcellizzazioni sono in genere ampie e poco inframmezzate da siepi e filari; <strong>del</strong> resto<br />

l’agricoltura ha, a <strong>Triuggio</strong>, come in molte altre zone <strong>del</strong>la Brianza collinare, un ruolo marginale come<br />

<strong>di</strong>mostra anche la conversione <strong>del</strong>la quasi totalità <strong>del</strong>le cascine in residenze prive <strong>di</strong> attività agricola.<br />

13


<strong>Il</strong> sistema inse<strong>di</strong>ativo e infrastrutturale. Evoluzione storica e lettura <strong>del</strong>le<br />

permanenze<br />

L’attuale immagine <strong>del</strong> tessuto urbanizzato <strong>di</strong> <strong>Triuggio</strong> rivela una struttura per nuclei <strong>di</strong>stinti<br />

certamente <strong>di</strong> antica formazione che nel corso dei secoli si sono sviluppati lungo le gran<strong>di</strong> vie <strong>di</strong><br />

comunicazione che attraversano il suo territorio. L’abitato, pertanto, non presenta un vero e proprio<br />

centro, ma piuttosto si organizza in frazioni ciascuna con la propria identità e particolarità.<br />

<strong>Il</strong> tessuto urbano attuale <strong>di</strong> <strong>Triuggio</strong> è, quin<strong>di</strong>, frutto <strong>del</strong>la sovrapposizione <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi secoli <strong>di</strong><br />

e<strong>di</strong>ficazione; l’evoluzione <strong>del</strong> tessuto urbanizzato e <strong>del</strong>la trama viaria è deducibile dal confronto tra le<br />

<strong>di</strong>verse soglie <strong>del</strong>la cartografia storica <strong>di</strong>sponibile (si rimanda, per una lettura puntuale <strong>del</strong>l’evoluzione<br />

storica <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficato e <strong>del</strong>le permanenze riconoscibili, allo specifico elaborato <strong>DP</strong> G.1 “<strong>Il</strong> sistema<br />

urbano. Evoluzione storica <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficato”).<br />

Già il catasto settecentesco cosiddetto “teresiano” (Mappe <strong>di</strong> Carlo VI, 1721) restituisce l’immagine <strong>del</strong><br />

nucleo originario <strong>di</strong> <strong>Triuggio</strong> e <strong>del</strong>le ville settecentesche con i loro giar<strong>di</strong>ni formali. L’e<strong>di</strong>ficato è<br />

costituito soprattutto da e<strong>di</strong>fici a corte molto spesso corredati da giar<strong>di</strong>no. Ben leggibili risultano<br />

anche i boschi e il sistema idrografico <strong>del</strong> fiume Lambro e dei torrenti Cantalupo e Pegorino. Anche la<br />

viabilità principale è chiaramente <strong>del</strong>ineata.<br />

<strong>Triuggio</strong> nella mappa <strong>del</strong> Catasto austriaco (1721) e in quella <strong>del</strong> Lombardo-veneto (1862)<br />

<strong>Il</strong> successivo catasto Lombardo-Veneto <strong>di</strong> metà ‘800 mostra più dettagliatamente i nuclei e<strong>di</strong>ficati e le<br />

numerose cascine, chiaramente identificate me<strong>di</strong>ante toponimo, che punteggiano il territorio<br />

comunale; la rappresentazione <strong>del</strong> sistema idrografico si arricchisce <strong>del</strong> laghetto <strong>di</strong> Castelletto mentre<br />

la maglia viaria rimane sostanzialmente immo<strong>di</strong>ficata.<br />

Le medesime forme urbane permangono ancora alla fine <strong>del</strong>l’800 come testimonia la cartografia<br />

I.G.M. <strong>del</strong> 1888. La grande espansione <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficato è leggibile alla soglia <strong>del</strong> 1988 così come pure la<br />

costruzione <strong>del</strong>la ferrovia che attraversa il territorio comunale verso il confine occidentale<br />

parallelamente al Lambro. Le espansioni successive sono piuttosto contenute e consentono comunque<br />

ancora oggi <strong>di</strong> <strong>di</strong>stinguere chiaramente i nuclei <strong>del</strong>la struttura originaria: il borgo <strong>di</strong> <strong>Triuggio</strong>, quello <strong>di</strong><br />

Rancate, quello <strong>di</strong> Canonica e quello <strong>di</strong> Tregasio.<br />

Ciascuno <strong>di</strong> essi, nonostante le trasformazioni <strong>del</strong>l’ultimo secolo, conserva la propria immagine<br />

identitaria legata alla presenza <strong>di</strong> alcune architetture riconducibili a <strong>di</strong>verse tipologie e spesso leggibili<br />

14


non solo come beni isolati (identificati innanzitutto per le proprie caratteristiche storico-artisitche), ma<br />

anche come sistemi <strong>di</strong> paesaggio a volte più chiaramente (si pensi alla frazione <strong>di</strong> Canonica con la Villa<br />

Taverna e il suo “cannocchiale rinascimentale”) a volte più <strong>di</strong>fficilmente riconoscibili nel tessuto<br />

attuale e che le nuove politiche <strong>di</strong> piano potranno sottolineare e valorizzare.<br />

Cascina Zuccone Rubasacco e Villa Taverna<br />

Sull’intero territorio comunale non mancano, dunque, e<strong>di</strong>fici degni <strong>di</strong> nota che si segnalano quali<br />

“invarianti” morofologico-strutturali <strong>del</strong> tessuto urbano <strong>del</strong> territorio <strong>di</strong> <strong>Triuggio</strong>:<br />

l’architettura religiosa rappresentata dall’Oratorio <strong>di</strong> S. Maria <strong>del</strong>la Neve e da quello oggi in<br />

<strong>di</strong>suso <strong>di</strong> S. Eurosia a Canonica, dalla cappella <strong>di</strong> Via V. Emanuele <strong>del</strong> XIX secolo sempre a<br />

Canonica, dalla piccola chiesa duecentesca <strong>di</strong> S. Biagio all’estremità settentrionale <strong>del</strong>la<br />

frazione <strong>di</strong> Canonica recentemente recuperata, dalle chiese <strong>di</strong> S. Antonio Martire e <strong>di</strong> S.<br />

Antonio da Padova nel centro <strong>di</strong> <strong>Triuggio</strong>, dalla chiesa <strong>del</strong>la Beata Vergine dei Miracoli a<br />

Rancate, dalla celebre “Rotonda” a Tregasio affiancata alla chiesa dei SS. Gervaso e Protaso. La<br />

<strong>di</strong>stribuzione <strong>del</strong>le architetture religiose segue la struttura territoriale in borghi ciascuno dei<br />

quali <strong>di</strong>spone <strong>del</strong> proprio centro <strong>di</strong> vita religiosa;<br />

l’architettura residenziale e per i servizi <strong>del</strong>le ville e dei palazzi <strong>di</strong> Villa Taverna e l’Antico<br />

Ristorante Fossati a Canonica; Villa Sacro Cuore e Villa Jacini in località Zuccone Rubasacco,<br />

Villa Luigia, Villa Bolgeri, Villa Galeazzi Viganò, il Palazzo Municipale e l’Asilo Comunale in<br />

<strong>Triuggio</strong>, Villa Biffi, Villa Monterosso Viganò, Villa Manzoli Boretti a Rancate;<br />

l’architettura industriale testimoniata dalle manifatture sorte lungo il Lambro ovvero la<br />

manifattura Galeazzi Viganò, la manifattura Caprotti, lo scatolificio Tassi;;<br />

l’architettura rurale oggi per la maggior parte convertita a residenza, ma che pure<br />

tipologicamente testimonia <strong>del</strong>le tipologie proprie <strong>del</strong>l’architettura rurale <strong>di</strong> questo territorio<br />

con la Cascina Boffalora, la Cascina Ronco Nuovo, la Cascina Ronco Vecchio, la Cascina<br />

Malpighi, la Cascina Pasteur, la Cascina S. Ambrogio, la Cascina Campello, la Cascina Maria, la<br />

Cascina Carlotta, la Cascina Molino Molina, la Cascina S. Angelo, la Cascina Varina, la Cascina<br />

Fornace, la Cascina Chiesuola, la Cascina Molinaccio, la Cascina Stallaccio, la Cascina<br />

Castelletta, la Cascina Gratirola, la Cascina Meroni, la Cascina Maestra, la Cascina Zuccone<br />

15


Franco, la Cascina Immacolata, la Cascina Brugattone, la Cascina Trento e Trieste, la Cascina<br />

Zuccone Rubasacco, la Cascina Montemerlo, la Cascina Le Quattro Vie, la Cascina Chignola, la<br />

Cascina Antonietta e la Cascina Borgonuovo.<br />

Si tratta <strong>di</strong> testimonianze già rese note dalla letteratura e care alla memoria popolare sia storica che<br />

recente, ma che pure necessitano <strong>di</strong> proposte <strong>di</strong> valorizzazione che sappiano mettere in reti beni<br />

isolati garantendone una più vasta fruizione.<br />

I beni sottoposti a esplicita tutela<br />

Oltre alle in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> tutela che provengono dagli strumenti <strong>di</strong> pianificazione paesaggistica,<br />

urbanistica e territoriale alle scale sovraor<strong>di</strong>nate è necessario valutare la presenza <strong>di</strong> beni tutelati ai<br />

sensi <strong>del</strong> Co<strong>di</strong>ce dei beni culturali e <strong>del</strong> paesaggio. Si tratta <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare, da una parte, i vincoli<br />

propriamente <strong>di</strong> natura paesistica, dall’altra i vincoli <strong>di</strong> carattere storico-artistico che pure hanno<br />

evidenti ricadute dal punto <strong>di</strong> vista paesaggistico.<br />

Sul territorio <strong>di</strong> <strong>Triuggio</strong> sono stati in<strong>di</strong>viduati i seguenti elementi sottoposti a tutela in base all’art. 10<br />

<strong>del</strong> D.lgs. 42/2004:<br />

la Villa Taverna, simbolo <strong>del</strong>le ville <strong>di</strong> <strong>del</strong>izie che popolano l’intero territorio <strong>del</strong>la Brianza nel<br />

corso <strong>del</strong> Settecento;<br />

la Cappella Rotonda, uno degli esempi più noti <strong>del</strong>lo stile neoclassico in Brianza;<br />

la Villa Jacini, altro illustre esempio <strong>del</strong>l’architettura <strong>di</strong> villa <strong>del</strong> VII secolo;<br />

parte <strong>del</strong>la cascina Boffalora, esempio <strong>di</strong> complesso rurale con casa nobiliare e cappella;<br />

la Villa Luigia con il suo parco, risalente alla metà <strong>del</strong>l’ ‘800 e inserita in un contesto <strong>di</strong> grande<br />

pregio paesaggistico-ambientale.<br />

Tutelare tali beni <strong>di</strong> interesse storico-artistico significa, non soltanto preservarne gli aspetti formali e<br />

materici, ma anche garantirne la piena fruizione, estetica e visiva, me<strong>di</strong>ante un opportuno controllo<br />

<strong>del</strong>le trasformazioni dei tessuti limitrofi.<br />

Cascina Boffalora e la Rotonda <strong>di</strong> Tregasio<br />

I vincoli, invece, <strong>di</strong> natura strettamente paesaggistica, deducibili dal sistema informativo dei beni<br />

ambientali regionale, sono rappresentati, da:<br />

1. le “bellezze in<strong>di</strong>vidue e d’insieme” (vincolate ai sensi <strong>del</strong>l’art. 136 <strong>del</strong> D.lgs. 42/2004), in<strong>di</strong>viduate<br />

nel parco <strong>di</strong> Villa Cavi Jacini e nella porzione <strong>di</strong> territorio comunale che si estende lungo l’asta <strong>del</strong><br />

16


fiume Lambro e tra le valli <strong>del</strong> Rio Cantalupo e <strong>del</strong> Rio Pegorino, cui si riconosce “…notevole<br />

interesse pubblico perché costituisce un quadro naturale panoramico caratteristico <strong>del</strong>la Brianza,<br />

go<strong>di</strong>bile da punti <strong>di</strong> vista accessibili al pubblico, quali le strade e ferrovie comprese nella zona, i<br />

misurati vecchi inse<strong>di</strong>amenti, le ville coi parchi, spesso costituiti da pregevoli essenze, formano,<br />

inoltre, un insieme <strong>di</strong> cose immobili avente valore estetico e tra<strong>di</strong>zionale”;<br />

2. la fascia <strong>di</strong> rispetto fluviale (pari a 150 m) legata al fiume Lambro e ai torrenti Brovada e Pegorino<br />

(secondo l’art. 142 <strong>del</strong> D.lgs. 42/2004) cui così si riconosce non soltanto valore estetizzante e<br />

vedutistico, ma un effettivo valore legato ai caratteri fisici presenti e alla struttura naturale <strong>del</strong><br />

luogo;<br />

3. le aree boscate (sempre secondo l’art. 142 <strong>del</strong> D.lgs. 42/2004), alcune <strong>di</strong> carattere storico;<br />

4. l’istituzione <strong>del</strong> Parco Regionale <strong>del</strong>la Valle <strong>del</strong> Lambro (sempre secondo l’art. 142 <strong>del</strong> D.lgs.<br />

42/2004).<br />

<strong>Il</strong> piano assume, dunque, tali elementi come capisal<strong>di</strong> <strong>del</strong> territorio comunale proponendosi <strong>di</strong><br />

costruire una politica paesaggistica che, a partire da questi, garantisca una qualità <strong>di</strong>ffusa <strong>del</strong><br />

paesaggio.<br />

I caratteri simbolici <strong>del</strong> paesaggio comunale<br />

La conoscenza <strong>del</strong> paesaggio implica uno stu<strong>di</strong>o non solo dei luoghi nella loro fisicità, ma anche in<br />

quanto luoghi <strong>del</strong>la memoria sia essa storica che recente. La carta <strong>del</strong> paesaggio evidenzia perciò<br />

anche luoghi cui l’immaginario collettivo, sia storico che contemporaneo, attribuisce particolare<br />

significato tanto da riconoscerli come iconemi <strong>del</strong> proprio paesaggio. Spesso si tratta <strong>di</strong> luoghi già<br />

carichi <strong>di</strong> altri significati, siano essi legati al valore naturalistico, siano essi legati al valore <strong>di</strong> storicità e<br />

artisticità.<br />

Per l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> tali luoghi si sono adoperate fonti <strong>di</strong> carattere <strong>di</strong>verso proprio al fine <strong>di</strong><br />

restituire tutti i possibili valori associati ai luoghi dalle <strong>di</strong>verse categorie possibili <strong>di</strong> utenti, <strong>di</strong> “fruitori”<br />

<strong>del</strong> paesaggio <strong>di</strong> <strong>Triuggio</strong>:<br />

guide <strong>di</strong> viaggio, stu<strong>di</strong> bibliografici, decreti <strong>di</strong> vincolo;<br />

inchieste locali con questionari strutturati per campione;<br />

siti web, pubblicazioni in rete.<br />

In particolare le prime (gli stu<strong>di</strong> bibliografici, le guide <strong>di</strong> viaggio, i decreti <strong>di</strong> vincolo) restituiscono quali<br />

capisal<strong>di</strong> <strong>del</strong> territorio comunale:<br />

il Santuario <strong>del</strong>la Beata Vergine dei Miracoli <strong>di</strong> Rancate,<br />

la Rotonda <strong>di</strong> Tregasio,<br />

la Villa Sacro Cuore a Tregasio,<br />

la Villa Jacini a Zuccone Rubasacco,<br />

la Villa Taverna a Canonica,<br />

17


la cascina Zuccone Rubasacco,<br />

la cascina Antonietta,<br />

la cascina Chignolo,<br />

la cascina Montemerlo,<br />

la cascina Zuccone Franco,<br />

la manifattura Galeazzi Viganò,<br />

il Cotonificio <strong>del</strong>l’Acqua,<br />

l’Istituto bacologico Susani,<br />

la Cascina Pasteur<br />

il polo paesaggistico <strong>di</strong> Canonica,<br />

la valle <strong>del</strong> Cantalupo,<br />

la valle <strong>del</strong> Pegorino,<br />

lo Stagno <strong>di</strong> Castelletto.<br />

Canonica bassa<br />

Dalle inchieste locali, i luoghi segnalati quali iconemi <strong>del</strong> paesaggio <strong>di</strong> <strong>Triuggio</strong> risultano:<br />

il bosco <strong>del</strong> Chignolo,<br />

18


la villa Taverna,<br />

il Lambro,<br />

il borgo <strong>di</strong> Canonica,<br />

villa Sacro Cuore.<br />

Le stesse immagini sono restituite dalla consultazione dei siti web. Ad esse si aggiungono i luoghi e i<br />

percorsi legati alle feste religiose e popolari, in particolare:<br />

il percorso <strong>del</strong>la festa padronale <strong>di</strong> Tregasio,<br />

il percorso <strong>del</strong>la festa <strong>del</strong> Ringraziamento,<br />

la baita degli alpini, sede talvolta <strong>di</strong> manifestazioni ed eventi <strong>di</strong> attrazione citta<strong>di</strong>na<br />

Sono stati considerati quali luoghi simbolici, non tanto <strong>di</strong> memoria popolare, ma per le occasioni <strong>di</strong><br />

incontro e <strong>di</strong> frequentazione che rappresentano, le piazze principali <strong>del</strong>la città nonché i luoghi sede<br />

talvolta <strong>di</strong> manifestazioni ed eventi culturali. Si tratta <strong>di</strong> luoghi che necessitano <strong>di</strong> particolare<br />

attenzione dal punto <strong>di</strong> vista paesaggistico poiché spesso <strong>di</strong>ventano i luoghi <strong>del</strong>la socialità citta<strong>di</strong>na.<br />

Se da un lato, dunque, la sfera simbolica <strong>del</strong> paesaggio è legata ancora agli elementi <strong>del</strong>l’identità locale<br />

già per questo sottoposti a specifica tutela, dall’altro si evidenziano luoghi <strong>di</strong> particolare<br />

frequentazione e che perciò necessitano <strong>di</strong> particolare attenzione dal punto <strong>di</strong> vista paesaggistico e <strong>di</strong><br />

iniziative volte ad una loro valorizzazione e conoscenza <strong>di</strong>ffusa.<br />

I caratteri <strong>di</strong> percezione visiva<br />

<strong>Il</strong> concetto <strong>di</strong> paesaggio è sempre fortemente connesso alla fruizione percettiva dei luoghi. Non si<br />

tratta soltanto <strong>di</strong> considerare la panoramicità e l’ampiezza <strong>del</strong> quadro visivo, ma anche <strong>di</strong> considerare<br />

la qualità <strong>di</strong> ciò che si vede e quin<strong>di</strong> cosa si vede e da dove. A tale scopo si sono analizzate le qualità<br />

visive <strong>del</strong> comune <strong>di</strong> <strong>Triuggio</strong> a partire dalle in<strong>di</strong>cazioni già dettate dal Piano Territoriale <strong>di</strong><br />

Coor<strong>di</strong>namento <strong>del</strong>la provincia <strong>di</strong> Milano.<br />

<strong>Il</strong> suddetto piano in<strong>di</strong>vidua quali <strong>di</strong>rettrici <strong>di</strong> ampia fruibilità visiva <strong>del</strong> paesaggio la viabilità principale<br />

<strong>del</strong> territorio comunale e, in particolare, l’arteria stradale che dal ponte sul Lambro attraversa il centro<br />

<strong>di</strong> <strong>Triuggio</strong> per connettersi a Tregasio passando da Montemerlo e quella che, invece, <strong>di</strong>scendendo, da<br />

Tregasio, passando per la località <strong>di</strong> Zuccone Rubasacco arriva a Canonica. Si tratta <strong>di</strong> arterie dalle quali<br />

è possibile cogliere i caratteri principali <strong>del</strong> paesaggio <strong>di</strong> <strong>Triuggio</strong> sia in territorio aperto sia all’interno<br />

dei nuclei urbani. Del resto la qualità visiva <strong>di</strong> un paesaggio non è data soltanto dai suoi quadri<br />

“naturali”, ma passa attraverso il controllo <strong>del</strong>la qualità visiva dei luoghi legati al contesto urbano (il<br />

caso <strong>di</strong> Canonica è, come sempre, emblematico).<br />

Sebbene collocato al <strong>di</strong> fuori <strong>del</strong> territorio comunale, percorso <strong>di</strong> grande panoramicità e che permette<br />

<strong>di</strong> cogliere il paesaggio <strong>di</strong> <strong>Triuggio</strong> in un colpo d’occhio è quello che consente l’accesso alla città da<br />

Ponte Albiate. Si tratta certo <strong>di</strong> una fruizione visiva piuttosto veloce legata ad una modalità <strong>di</strong><br />

percezione sostanzialmente in movimento in automobile e che solo parzialmente è go<strong>di</strong>bile a chi<br />

percorre, invece, a pie<strong>di</strong> o in bicicletta i tratti all’uopo consentiti. , le strade rurali parallele alla linea<br />

19


ferroviaria; in questo caso costituiscono un limite, invece, le modalità <strong>di</strong> accesso a tali luoghi<br />

rappresentate da strade sterrate all’interno, talvolta, <strong>di</strong> proprietà private.<br />

Alla scala locale la Carta <strong>del</strong> paesaggio segnala altri due percorsi da cui è possibile godere <strong>di</strong> porzioni<br />

significative <strong>del</strong> paesaggio <strong>di</strong> <strong>Triuggio</strong>:<br />

la Via Vittorio Emanuele che congiunge canonica al centro <strong>di</strong> <strong>Triuggio</strong> e attraverso cui è<br />

possibile godere <strong>del</strong> panorama <strong>di</strong> tutto il borgo <strong>di</strong> Canonica e <strong>del</strong>l’ultimo lembo boschivo <strong>del</strong>la<br />

Valle <strong>del</strong> Rio Cantalupo verso il Lambro,<br />

la Via monte Rosa che congiungendo in Canonica la Cascina Fornace con la Cascina Castelletta<br />

consente la percezione visiva <strong>del</strong>l’ambito naturale costituito dallo stagno <strong>di</strong> Castelletto e dalla<br />

vegetazione che lo circonda<br />

Anche in questi casi si tratta <strong>di</strong> una viabilità destinata al traffico automobilistico e solo in parte dotata<br />

<strong>di</strong> attrezzature per la mobilità ciclo-pedonale.<br />

Infine, anche i luoghi <strong>di</strong> sosta e <strong>di</strong> particolare frequentazione <strong>di</strong>ventano punti privilegiati <strong>di</strong><br />

osservazione e <strong>di</strong> percezione visiva <strong>del</strong> paesaggio. Da tali punti va evidentemente salvaguardata la<br />

qualità visiva legata alla presenza degli elementi già identificati come invarianti <strong>del</strong> sistema<br />

morfologico-strutturale e simbolico quali elementi propri <strong>del</strong>l’identità locale.<br />

<strong>Il</strong> panorama <strong>di</strong> <strong>Triuggio</strong> dall’ingresso alla città da Ponte Abiate<br />

Gli ambiti <strong>di</strong> degrado e i detrattori paesaggistici<br />

Sono ancora la Convenzione Europea <strong>del</strong> <strong>Paesaggio</strong> e, conseguentemente, il Co<strong>di</strong>ce dei Beni culturali e<br />

<strong>del</strong> paesaggio a porre l’attenzione sui temi <strong>del</strong> degrado e <strong>del</strong>la compromissione paesaggistica<br />

richiamando la necessità <strong>di</strong> affiancare ad una tutela e valorizzazione <strong>di</strong> elementi e sistemi <strong>di</strong> rilievo o<br />

già riconoscibilmente connotati da un’attribuzione <strong>di</strong> qualsivoglia valore, la riqualificazione <strong>di</strong> aree<br />

degradate e prive <strong>di</strong> una propria identità.<br />

Gli aggiornamenti e approfon<strong>di</strong>menti <strong>del</strong> Piano Paesistico Regionale, in adempimento anche alla LR<br />

12/05, sono perciò lungamente de<strong>di</strong>cati al tema <strong>del</strong> degrado e <strong>del</strong> rischio <strong>di</strong> compromissione<br />

paesaggistica <strong>di</strong> cui si precisano i concetti, si in<strong>di</strong>viduano le cause rispetto alle specificità <strong>del</strong> territorio<br />

lombardo, si costruisce un primo quadro cartografico <strong>del</strong>la possibile localizzazione degli ambiti <strong>di</strong><br />

degrado/compromissione paesistica in essere e potenziale, demandando la loro precisazione, in base<br />

al principio <strong>di</strong> maggior definizione, agli atti a valenza paesistica <strong>di</strong> maggiore dettaglio a scala<br />

provinciale e locale.<br />

L’analisi <strong>del</strong> paesaggio <strong>di</strong> <strong>Triuggio</strong> si sofferma, perciò, anche sull’in<strong>di</strong>viduazione degli ambiti <strong>di</strong> maggior<br />

degrado e <strong>di</strong> quegli elementi “detrattori” verso cui rivolgere politiche <strong>di</strong> riqualificazione e<br />

20


valorizzazione paesaggistica. In particolare sono state riconosciute sul territorio comunale le seguenti<br />

categorie:<br />

ambiti estrattivi,<br />

elettrodotti,<br />

aree <strong>di</strong>smesse,<br />

depositi <strong>di</strong> inerti<br />

<strong>di</strong>stributori <strong>di</strong> carburante,<br />

impianti tecnologici,<br />

cantieri.<br />

L’alta tensione all’interno <strong>del</strong> bosco <strong>del</strong> Chignolo<br />

3.2 Espressione <strong>del</strong> giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> integrità e <strong>di</strong> rilevanza: la carta <strong>del</strong>la sensibilità <strong>del</strong> paesaggio<br />

Le analisi condotte trovano momento <strong>di</strong> sintesi interpretativa nella “Carta <strong>del</strong>la sensibilità <strong>del</strong><br />

paesaggio” atta ad esprimere la minore o maggiore capacità <strong>di</strong> ciascun ambito urbano ed extraurbano<br />

ad assorbire nuove trasformazioni. Tale sensibilità è misurata in base alla rilevanza e all’integrità dei<br />

<strong>di</strong>versi elementi che caratterizzano il paesaggio oggetto <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>. <strong>Triuggio</strong> non manca certo <strong>di</strong> elementi<br />

“rilevanti” (ovvero noti, importanti, fattori <strong>del</strong>l’identità locale); si tratta <strong>di</strong> tutti quegli elementi già<br />

in<strong>di</strong>viduati nella “Carta <strong>del</strong> <strong>Paesaggio</strong>” ascrivibili alle <strong>di</strong>verse categorie <strong>di</strong> analisi: le istituzioni per la<br />

tutela <strong>del</strong> paesaggio (e dunque gli ambiti per vari motivi sottoposti a vincolo); gli elementi <strong>di</strong> carattere<br />

storico-architettonico (<strong>di</strong> cui si specificano le architetture religiose, le ville, le architetture produttive,<br />

le cascine, che hanno segnato e segnano la storia locale e non); gli elementi naturali (boschi, siepi,<br />

filari, orli <strong>di</strong> scarpata, corsi d’acqua); gli aspetti legati alla percezione visiva e quelli <strong>di</strong> natura simbolica.<br />

Se il giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> rilevanza (e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> importanza, notorietà) è facilmente associabile ai <strong>di</strong>versi elementi<br />

in<strong>di</strong>viduati nelle singole letture tematiche, il giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> integrità implica una valutazione nel merito<br />

<strong>del</strong>la permanenza dei caratteri formali e materici originari dei sistemi paesaggistici in cui si articola il<br />

territorio.<br />

<strong>Il</strong> termine integrità va inteso, quin<strong>di</strong>, come integrità territoriale legato alla <strong>di</strong>visione in nuclei, alla<br />

presenza <strong>di</strong> sfrangiamenti e <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficato sparso; come integrità inse<strong>di</strong>ativa ovvero come verifica <strong>del</strong><br />

grado <strong>di</strong> compromissione <strong>del</strong> tessuto inse<strong>di</strong>ativo me<strong>di</strong>ante compromissioni e/o sostituzioni; come<br />

21


integrità <strong>del</strong> paesaggio agrario e permanenza <strong>del</strong>le colture e <strong>del</strong>le parcellizzazioni territoriali, come<br />

integrità naturalistica e ambientale legata alla permanenza e alla funzionalità <strong>di</strong> aree e sistemi naturali.<br />

Dalle analisi condotte si deduce che <strong>Triuggio</strong> presenta una forma urbana ancora chiaramente<br />

<strong>di</strong>stinguibile nei nuclei originari sebbene le successive espansioni urbane lungo le arterie viabilistiche<br />

principali minacciano alcune saldature come, ad esempio, tra i nuclei <strong>di</strong> <strong>Triuggio</strong> e quello <strong>di</strong> Rancate. Si<br />

può, perciò, riconoscere una certa integrità territoriale cui si aggiunge anche una buona permanenza<br />

<strong>del</strong> tessuto storico consolidato sebbene leggibile in maniera <strong>di</strong>versa tra un nucleo e l’altro e<br />

riscontrabile massimamente a Canonica e in maniera minore a <strong>Triuggio</strong>. Sono i nuclei <strong>di</strong> antica<br />

formazione (non selvaggiamente demoliti e ricostruiti) a detenere una classe <strong>di</strong> sensibilità alta intesa<br />

come risultanza <strong>di</strong> un buon grado <strong>di</strong> permanenza dei valori <strong>di</strong> integrità e <strong>di</strong> rilevanza; se a tali ambiti è<br />

facile associare una classe <strong>di</strong> sensibilità alta è pur vero che i territori contermini risultano fondamentali<br />

a garantire la conservazione e valorizzazione <strong>del</strong>la compagine <strong>di</strong> quegli ambiti e, nello stesso tempo,<br />

sono chiamati ad assumere una propria configurazione che garantisca una qualità <strong>del</strong> paesaggio non<br />

per singoli brani, ma <strong>di</strong>ffusa. Si tratta pertanto <strong>di</strong> ambiti ugualmente sensibili (evidentemente nelle<br />

<strong>di</strong>verse gradazioni espresse) dove le trasformazioni vanno sapientemente calibrate rispetto ai caratteri<br />

paesaggistici esistenti.<br />

Per quanto riguarda il paesaggio aperto la sua integrità è legata soprattutto alla permanenza <strong>del</strong>le<br />

formazioni boschive, <strong>del</strong>la viabilità interpoderale, <strong>del</strong> sistema idrografico cui pertanto va riconosciuta<br />

un’alta sensibilità alle trasformazioni. Anche <strong>Il</strong> paesaggio agrario propriamente detto, sebbene non<br />

presenti caratteri <strong>di</strong> eccellenza, appare strumento necessario ad un equilibrato funzionamento<br />

<strong>del</strong>l’intero sistema territoriale comunale.<br />

L’attribuzione <strong>di</strong> una classe <strong>di</strong> sensibilità ai <strong>di</strong>versi sistemi territoriali così in<strong>di</strong>viduati esprime la<br />

me<strong>di</strong>azione tra i valori <strong>di</strong> integrità e <strong>di</strong> rilevanza associati alle letture <strong>di</strong> natura morfologico-strutturale,<br />

simbolica e vedutistica svolte. Sulla base <strong>del</strong>le analisi condotte e secondo le modalità in<strong>di</strong>cate dalla<br />

D.G.R. <strong>del</strong> 29 <strong>di</strong>cembre 2005 n°8/1681 “Modalità per la pianificazione comunale (L.r. 12/2005 art.7)” si<br />

sono, dunque, attribuite le seguenti classi <strong>di</strong> sensibilità:<br />

Classe 5 - Sensibilità paesistica molto alta: si tratta <strong>di</strong> quegli ambiti <strong>di</strong> notevole interesse<br />

storico-artistico, paesaggistico e ambientale il cui pubblico interesse è già esplicitamente<br />

decretato dall’apposizione <strong>di</strong> specifici vincoli <strong>di</strong> tutela;<br />

Classe 4 - Sensibilità paesistica alta: si tratta degli ambiti urbani <strong>di</strong> impianto storico;<br />

Classe 3 - Sensibilità paesistica me<strong>di</strong>a: si tratta degli ambiti urbani in cui è riconoscibile la<br />

presenza <strong>di</strong> elementi rappresentativi <strong>del</strong>la cultura locale, degli ambiti in stretta prossimità con<br />

brani <strong>di</strong> paesaggio a sensibilità molto alta, <strong>del</strong> paesaggio agrario;<br />

Classe 2 - Sensibilità paesistica bassa: si tratta degli ambiti urbani caratterizzati da e<strong>di</strong>lizia<br />

recente, residenziale e produttiva, strutturate attorno a percorsi ad elevata percorrenza e alle<br />

strade che regolano gli spostamenti attraverso la città.<br />

Si sottolinea che sempre l’attribuzione <strong>di</strong> una classe <strong>di</strong> sensibilità ha tenuto conto anche <strong>del</strong>le relazioni<br />

<strong>di</strong> prossimità che ciascun ambito ha rispetto agli altri. Per quanto riguarda gli spazi destinati alla<br />

viabilità, alla sosta, al verde d’arredo, laddove non risulti <strong>di</strong>rettamente attribuita una classe <strong>di</strong><br />

sensibilità si terrà conto <strong>di</strong> quella più alta tra quelle contermini. Non è stata, invece, attribuita la classe<br />

22


<strong>di</strong> sensibilità paesistica “molto bassa” ritenendo che essa poco aiuti a comprendere il valore che ogni<br />

parte <strong>di</strong> territorio porta con sé e che non sempre è, tuttavia, associabile ai valori <strong>di</strong> integrità e rilevanza<br />

come richiesto dalla normativa regionale.<br />

Si precisa che se una classe <strong>di</strong> sensibilità alta richiede, nelle trasformazioni, un’attenta considerazione<br />

degli elementi e dei valori che la determinano (con<strong>di</strong>zionando l’iter procedurale <strong>del</strong>l’attività e<strong>di</strong>lizia),<br />

l’attribuzione <strong>di</strong> una classe <strong>di</strong> sensibilità inferiore sta ad in<strong>di</strong>care non paesaggi dove ogni<br />

trasformazione è possibile, ma piuttosto paesaggi che richiedono più <strong>di</strong> altri la creazione <strong>di</strong> nuove<br />

qualità attraverso progetti <strong>di</strong> riqualificazione o nuova progettazione in grado <strong>di</strong> apportare un evidente<br />

valore aggiunto.<br />

23


!<br />

!<br />

!<br />

!<br />

!<br />

!<br />

!<br />

!<br />

!<br />

!<br />

!<br />

!<br />

!<br />

!<br />

!<br />

!<br />

!<br />

!<br />

!<br />

!<br />

!<br />

!<br />

!<br />

!<br />

!<br />

!<br />

Allegato!1!<br />

La&pianificazione&sovraor<strong>di</strong>nata&


!<br />

!<br />

!<br />

!<br />

!<br />

!<br />

!<br />

!<br />

!<br />

!<br />

!<br />

!<br />

!<br />

!<br />

!<br />

!<br />

!<br />

!<br />

!<br />

!<br />

!<br />

!<br />

!<br />

!<br />

!<br />

Allegato!2!<br />

Inquadramento&territoriale&


ORTOFOTO<br />

Rancate<br />

26<br />

<strong>Il</strong> fiume Lambro<br />

24<br />

25<br />

32<br />

29<br />

27<br />

28<br />

31<br />

30<br />

Ponte sul Lambro<br />

<strong>Triuggio</strong><br />

3<br />

4<br />

7<br />

2 6<br />

1<br />

8<br />

10 11<br />

9<br />

Canonica<br />

23<br />

22<br />

20<br />

<strong>Il</strong> bosco <strong>del</strong> Chignolo<br />

21<br />

19<br />

18<br />

12<br />

17<br />

Tregasio<br />

16<br />

13<br />

14<br />

15<br />

1 2 3 4<br />

5 6 7 8<br />

9 10 11 12<br />

13 14 15 16<br />

17 18 19 20<br />

21 22 23 24<br />

25 26 27 28<br />

29<br />

32<br />

30 31<br />

LEGENDA<br />

4<br />

3<br />

Viabilità principale<br />

Fiume Lambro<br />

Linea <strong>di</strong> imposta dei declivi<br />

Andamento <strong>del</strong> terreno<br />

Punti <strong>di</strong> presa fotografica<br />

INQUADRAMENTO TERRITORIALE<br />

Elementi antropici e naturali identificativi<br />

<strong>del</strong> paesaggio


Allegato 3<br />

Repertorio degli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> rilevanza storico artistica


VILLA TAVERNA V1


LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA/UBICAZIONE<br />

OGGETTO<br />

NOTIZIE STORICHE<br />

Provincia: MB (Monza e Brianza)<br />

Co<strong>di</strong>ce Istat comune: 015223<br />

<strong>Comune</strong>: <strong>Triuggio</strong><br />

Collocazione: Località Canonica<br />

Denominazione spazio viabilistico: Via Conte Paolo Taverna<br />

Numero civico: 2<br />

Cap.: 20844<br />

Collocazione: nel centro abitato <strong>di</strong>stinguibile dal contesto<br />

Contesto: urbano<br />

Tipologia <strong>del</strong> contesto: residenziale<br />

Accessibilità: strada asfaltata<br />

Ambito tipologico principale: Architettura per la residenza<br />

il terziario e i servizi<br />

Tipo: villa<br />

Denominazione: Villa Taverna<br />

Riferimento cronologico: sec. XIII<br />

Notizia sintetica: preesistenze<br />

Notizia: sul luogo in cui sorge villa Taverna esisteva già nel<br />

XIII secolo un fortilizio.<br />

Riferimento cronologico: sec. XVI<br />

Notizia sintetica: passaggio <strong>di</strong> proprietà<br />

Notizia: il maniero passò in proprietà al Conte Francesco<br />

Taverna che nella prima metà <strong>del</strong> XVI secolo, tra il 1532 e<br />

1552 e ancora nel secolo successivo, trasforma il caseggiato<br />

in una sontuosa villa.<br />

Riferimento cronologico: sec. XVI<br />

Notizia sintetica: progettazione<br />

Notizia: il Conte Taverna poté avvalersi per la progettazione<br />

<strong>del</strong>la villa, secondo la testimonianza <strong>di</strong> Cesare Cantù nella<br />

Grande <strong>Il</strong>lustrazione <strong>del</strong> Lombardo Veneto, <strong>del</strong>l'opera <strong>di</strong><br />

Pellegrino Tibal<strong>di</strong> detto il Pellegrini, uno dei maggiori<br />

architetti attivi a Milano.<br />

Riferimento cronologico: sec. XVII, inizio<br />

Notizia sintetica: proprietà<br />

Notizia: i documenti citano Villa Taverna all'inizio <strong>del</strong> XVII<br />

secolo, riconoscendo ampi posse<strong>di</strong>menti nelle terre <strong>di</strong><br />

Canonica al Conte Ludovico Taverna, figlio <strong>di</strong> Cesare.<br />

Riferimento cronologico: sec. XVIII, inizio<br />

Notizia sintetica: residenza<br />

Notizia: Nei primi anni <strong>del</strong> Seicento Giampaolo Osio (l’Egi<strong>di</strong>o<br />

dei Promessi Sposi) fu qui ospite per alcuni giorni. La<br />

leggenda popolare (infondata) vuole che sia stato qui<br />

catturato e ucciso.


FONTI ARCHIVISTICHE<br />

IMPIANTO STRUTTURALE<br />

STATO DI CONSERVAZIONE<br />

USO ATTUALE<br />

CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI<br />

Riferimento cronologico: sec. XVIII, primo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: nelle mappe <strong>di</strong> Carlo VI <strong>del</strong> 1721la villa appare<br />

insieme al suo giar<strong>di</strong>no formale secondo un <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> aiuole<br />

e percorsi all'italiana. Gli interventi eseguiti sulla villa nel<br />

XVIII secolo, infatti, riguardarono, innanzitutto, l’esterno<br />

<strong>del</strong>la villa, caratterizzato da una visione fortemente unitaria<br />

e il giar<strong>di</strong>no.<br />

Tipo: Catasto<br />

Denominazione: Mappe <strong>di</strong> Carlo VI<br />

Anno: 1721<br />

Configurazione strutturale primaria: “Orientato lungo un asse<br />

nord-ovest/sud-est, l'e<strong>di</strong>ficio si eleva su due piani con impianto<br />

planimetrico ad U, a fondale un corpo centrale rettangolare più<br />

alto in ragione <strong>del</strong>la presenza alla quota inferiore <strong>del</strong>l'atrio<br />

d'ingresso e <strong>del</strong> piano nobile superiore. Le due ali laterali,<br />

aperte da tre arcate su colonne, <strong>del</strong>imitano il cortile d'onore,<br />

pavimentato con ciottoli nei mo<strong>di</strong> <strong>del</strong>la rizada, con un lato<br />

raccordato ad esedra. <strong>Il</strong> complesso si presenta da sud in tutta<br />

la lunghezza, un volume articolato su tre <strong>di</strong>fferenti livelli<br />

secondo gerarchia, dai fabbricati rustici al corpo nobile, sopra<br />

una murata a scarpa che prosegue alla terrazza <strong>del</strong> giar<strong>di</strong>no.<br />

Un'articolazione che all'ambiente naturale <strong>del</strong> fiume fa<br />

esplicito riferimento. All'interno la villa conserva la<br />

<strong>di</strong>stribuzione originaria degli ampi e luminosi saloni con soffitti<br />

a cassettone a passasotto, gran<strong>di</strong> camini scolpiti in pietra, forse<br />

provenienti da altre <strong>di</strong>more <strong>del</strong>la famiglia, e nella parte<br />

centrale, lo scalone monumentale che conduce al piano nobile.<br />

<strong>Il</strong> tempo trascorso a Villa Taverna non ha visto cancellato<br />

nemmeno il giar<strong>di</strong>no che, pressoché unico fra le <strong>di</strong>more<br />

storiche <strong>del</strong> territorio monzese, mantiene il <strong>di</strong>segno all'italiana<br />

<strong>di</strong>segnato nel Cinquecento”. (www.lombaridabeniculturali.it)<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: buono<br />

Data: 10/09/2010<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

Uso: servizi (banchetti nuziali, convegni, eventi culturali)<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

In<strong>di</strong>cazione generica: proprietà privata<br />

VINCOLI<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

D.lgs. 22 gennaio 2004, n.42, art. 10


BIBLIOGRAFIA<br />

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA<br />

Autore: Boretti F.<br />

Titolo: <strong>Triuggio</strong> e le sue frazioni<br />

Luogo <strong>di</strong> e<strong>di</strong>zione: <strong>Triuggio</strong><br />

Anno:1986<br />

Autore: Ingegnoli V./ Langè S./ Süss F.<br />

Titolo: Le ville storiche nel territorio <strong>di</strong> Monza<br />

Luogo <strong>di</strong> e<strong>di</strong>zione: Cinisello Balsamo<br />

Anno:1987<br />

(www.lombaridabeniculturali.it)<br />

La villa sullo sfondo <strong>di</strong> via Vittorio Emanuele<br />

L’ingresso La facciata principale (www.panoramio.com)<br />

La villa vista dal Lambro


VILLA SACRO CUORE V2


LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA/UBICAZIONE<br />

OGGETTO<br />

NOTIZIE STORICHE<br />

Provincia: MB (Monza e Brianza)<br />

Co<strong>di</strong>ce Istat comune: 015223<br />

<strong>Comune</strong>: <strong>Triuggio</strong><br />

Collocazione: Località Zuccone Robasacco<br />

Denominazione spazio viabilistico: Via Villa Sacro Cuore<br />

Numero civico: 7<br />

Cap.: 20844<br />

Collocazione: fuori dal centro abitato <strong>di</strong>stinguibile dal<br />

contesto<br />

Contesto: extra-urbano<br />

Tipologia <strong>del</strong> contesto: agricolo<br />

Accessibilità: strada asfaltata<br />

Ambito tipologico principale: Architettura per la residenza, il<br />

terziario e i servizi<br />

Tipo: villa<br />

Denominazione: Villa Sacro Cuore<br />

Riferimento cronologico: sec. XVI, primo quarto<br />

Notizia sintetica: origini<br />

Notizia: “Risale al Cinquecento il primo documento che avvia<br />

la storia <strong>del</strong> luogo sul quale oggi si eleva, monumentale, Villa<br />

Sacro Cuore. E' un atto notarile datato 23 ottobre 1523 che<br />

documenta che i Nobili Morigia acquistano una <strong>di</strong>mora e le<br />

possessioni terriere annesse corrispondenti a 614 pertiche <strong>di</strong><br />

terra”. (www.lombar<strong>di</strong>a.beniculturali.it)<br />

Riferimento cronologico: sec. XVI, secondo quarto<br />

Notizia sintetica: passaggio <strong>di</strong> proprietà<br />

Notizia: i posse<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> Zuccone, coi vasti terreni e la villa,<br />

<strong>di</strong>vennero nel 1539 <strong>di</strong> proprietà dei Padri Barnabiti<br />

acquisendo sempre maggior rilievo.<br />

Riferimento cronologico: sec. XVIII, primo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: la villa è riportata dal catasto austriaco <strong>del</strong> 1721 in<br />

forma <strong>di</strong>ssimile dall’attuale. Sono ben leggibili non soltanto i<br />

corpi <strong>di</strong> fabbrica <strong>di</strong>sposti a “C” su due corti, ma anche il<br />

giar<strong>di</strong>no formale retrostante.<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, inizio<br />

Notizia sintetica: passaggio <strong>di</strong> proprietà<br />

Notizia: con decreto <strong>del</strong> 15 aprile 1805 la Repubblica<br />

Cisalpina prese possesso <strong>del</strong>la villa allontanandone i religiosi.<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, inizio<br />

Notizia sintetica: passaggio <strong>di</strong> proprietà<br />

Notizia: nel 1809 la villa fu mesta all’asta. Uno degli ultimi<br />

occupanti fu l’ingegnere Guido Susani che l’acquistò per<br />

pochi sol<strong>di</strong> e la trasformò per inse<strong>di</strong>arvi un allevamento <strong>di</strong><br />

bachi da seta.


FONTI ARCHIVISTICHE<br />

IMPIANTO STRUTTURALE<br />

STATO DI CONSERVAZIONE<br />

USO ATTUALE<br />

Riferimento cronologico: sec. XX, primo quarto<br />

Notizia sintetica: passaggio <strong>di</strong> proprietà<br />

Notizia: nel 1917 la villa entra in possesso <strong>del</strong>la Compagnia <strong>di</strong><br />

Gesù che inizia una serie <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> restauro per fermare<br />

il degrado che intanto aveva colpito l’immobile.<br />

Riferimento cronologico: sec. XX, primo quarto<br />

Notizia sintetica: inaugurazione<br />

Notizia: “<strong>Il</strong> 4 giugno 1922 la storica <strong>di</strong>mora tornata all'antico<br />

splendore è inaugurata sotto il nome <strong>di</strong> Villa Sacro Cuore. A<br />

memoria <strong>del</strong>l'importante momento è innalzata sulla torretta<br />

<strong>del</strong> corpo centrale la statua <strong>del</strong> Redentore, opera <strong>del</strong>lo<br />

scultore monzese Pagnoni”. (www.lombar<strong>di</strong>a.beniculturali.it)<br />

Riferimento cronologico: sec. XX, secondo quarto<br />

Notizia sintetica: ampliamento<br />

Notizia: la villa è ampliata nel corso degli anni ’30 e ’40 con la<br />

costruzione <strong>del</strong>l’ala occidentale e <strong>del</strong>la cappella.<br />

Riferimento cronologico: sec. XX, ultimo quarto<br />

Notizia sintetica: passaggio <strong>di</strong> proprietà<br />

Notizia: la Compagnia <strong>di</strong> Gesù lascia la villa nel 1984 che<br />

viene acquisita nel 1987 dalla <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Milano.<br />

Tipo: Catasto<br />

Denominazione: Mappe <strong>di</strong> Carlo VI<br />

Anno: 1721<br />

Configurazione strutturale primaria: “L'e<strong>di</strong>ficio è costituito da<br />

un nucleo centrale più elevato, su quattro piani con mezzanino<br />

e l'aggiunta <strong>di</strong> un quinto livello sottostante alla terrazza<br />

centrale, cui si addossano due ali più basse, rivolte a sud ad<br />

originare una corte d'onore, e due pressoché simmetriche ali<br />

che si allungano ad est e ad ovest, su tre e quattro piani con<br />

mezzanino. L'atrio d'ingresso principale è illuminato da ampie<br />

vetrate aperte sulla corte d'onore, una galleria voltata a<br />

crociera che si allunga sino a raggiungere le due ali ai lati <strong>del</strong><br />

nucleo centrale. Accanto allo scalone in pietra che sale al piano<br />

nobile, a pavimento è una policroma posa <strong>di</strong> marmo alla<br />

veneziana ornato da greche e dall'acronimo A M D G, Ad<br />

Maiorem Dei Gloriam. Ampi gli spazi per la raccolta e la<br />

me<strong>di</strong>tazione, con quattro cappelle e una cripta voltata su<br />

colonne al piano interrato. L'impianto planimetrico <strong>del</strong>la<br />

storica <strong>di</strong>mora vede contrapposto al giar<strong>di</strong>no a boschetti e<br />

radure un ampio appezzamento sistemato a prato, dalla forma<br />

pressoché rettangolare, lungo il cui bordo si allineano<br />

alberature <strong>di</strong> cipressi cadenzate, messe a <strong>di</strong>mora a memoria<br />

annuale. Dalla corte d'onore si accede ad un brolo sistemato<br />

all'italiana con una vasca fontana centrale bilobata circondata<br />

da otto puttini che si innalzano al ciglio <strong>di</strong> quattro percorsi a<br />

crociera”. (www.lombar<strong>di</strong>a.beniculturali.it)<br />

Riferimento alla parte: carattere generale<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: ottimo<br />

Data: 10/09/2010<br />

Riferimento alla parte: intero e<strong>di</strong>ficio<br />

Uso: servizi per la religiosità


CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI<br />

BIBLIOGRAFIA<br />

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA<br />

Vista dal giar<strong>di</strong>no La terrazza<br />

In<strong>di</strong>cazione generica: proprietà Ente religioso cattolico<br />

VINCOLI<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

D.lgs. 22 gennaio 2004, n.42, art. 10<br />

Autore: Boretti F.<br />

Titolo: <strong>Triuggio</strong> e le sue frazioni<br />

Luogo <strong>di</strong> e<strong>di</strong>zione: <strong>Triuggio</strong><br />

Anno:1986<br />

Autore: Mauri M./ Ronzoni D.F.<br />

Titolo: Ville <strong>del</strong>la Brianza<br />

Luogo <strong>di</strong> e<strong>di</strong>zione: Missaglia<br />

Anno:2003<br />

(www.lombaridabeniculturali.it)


VILLA ZUCCONA JACINI V3


LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA/UBICAZIONE<br />

OGGETTO<br />

NOTIZIE STORICHE<br />

Provincia: MB (Monza e Brianza)<br />

Co<strong>di</strong>ce Istat comune: 015223<br />

<strong>Comune</strong>: <strong>Triuggio</strong><br />

Collocazione: Località Zuccone Robasacco<br />

Denominazione spazio viabilistico: Via Conte Stefano Jacini<br />

Numero civico: s.n.<br />

Cap.: 20844<br />

Collocazione: fuori dal centro abitato <strong>di</strong>stinguibile dal<br />

contesto<br />

Contesto: extra-urbano<br />

Tipologia <strong>del</strong> contesto: agricolo/residenziale<br />

Accessibilità: strada asfaltata<br />

Ambito tipologico principale: Architettura per la residenza, il<br />

terziario e i servizi<br />

Tipo: villa<br />

Denominazione: Villa Zuccona Jacini<br />

Riferimento cronologico: sec. XVII, metà<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: una descrizione <strong>del</strong> 1648 riferisce che i beni <strong>di</strong><br />

proprietà Fe<strong>del</strong>i comprendono una “casa da nobile situata nel<br />

detto luogo <strong>di</strong> Zuccone, la quale consiste in una sala e luoghi<br />

suoi da basso, con li suoi superiori, una stalla, "caneua" con li<br />

suoi superiori, una colombaia, corte, pozzo, portici giar<strong>di</strong>no,<br />

"porta" ed altre sue pertinenze che confina da una parte con la<br />

strada, dall'altra con le proprietà <strong>di</strong> (H) Omati e dall'altra<br />

l'ingresso <strong>del</strong>l'infrascritta casa da massaro compresa nella<br />

ven<strong>di</strong>ta”.<br />

Riferimento cronologico: sec. XVIII, primo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: la villa è riportata dal catasto austriaco <strong>del</strong> 1721 in<br />

forma simile dall’attuale. Sono ben leggibili non soltanto i corpi<br />

<strong>di</strong> fabbrica <strong>di</strong>sposti a “C” su due corti l’una chiusa e l’altra<br />

aperta, ma anche il giar<strong>di</strong>no formale retrostante.<br />

Riferimento cronologico: sec. XVIII, ultimo quarto<br />

Notizia sintetica: descrizione<br />

Notizia: ancora una descrizione <strong>del</strong> 1784 compilata<br />

dall’ingegnere Carlo Piletta riferisce che la possessione<br />

comprende la casa da nobile, il giar<strong>di</strong>no “con<br />

sua limonera e suo coperto d'ape, peschiera, oratorio,<br />

parimenti e tutti li mobili esistenti in essa casa da nobile<br />

compreso anche tutte le piante e tutte le cose inserventi<br />

all'oratorio le quali appartengono al Signor Conte”.


FONTI ARCHIVISTICHE<br />

IMPIANTO STRUTTURALE<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, inizio<br />

Notizia sintetica: ristrutturazione cappella<br />

Notizia: all’inizio <strong>del</strong>l’Ottocento è documentato un intervento<br />

<strong>di</strong> ristrutturazione <strong>del</strong>la cappella annessa alla <strong>di</strong>mora.<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, inizio<br />

Notizia sintetica: passaggio <strong>di</strong> proprietà<br />

Notizia: nel 1807 la villa con i suoi annessi risulta <strong>di</strong> proprietà<br />

<strong>del</strong> commerciante Michele Bussi, bisnonno materno <strong>del</strong>la<br />

contessa Carolina Cavi vedova Jacini.<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, terzo quarto<br />

Notizia sintetica: configurazione planimetrica<br />

Notizia: il catasto lombardo-veneto <strong>del</strong> 1862 mostra<br />

chiaramente la configurazione planimetrica <strong>del</strong>la villa (anche<br />

se non viene, invece, evidenziato il giar<strong>di</strong>no) che appare un<br />

tutt’uno con l’a<strong>di</strong>acente cascina Zuccone Robasacco. La carta<br />

segnala anche l’esistenza <strong>di</strong> uno specchio d’acqua.<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, fine<br />

Notizia sintetica: restauro<br />

Notizia: “Sul finire <strong>del</strong>l'Ottocento sono realizzati interventi <strong>di</strong><br />

restauro e ristrutturazione su progetto <strong>di</strong> Antonio Citterio<br />

(Milano,1853-1936), marchese e architetto allievo <strong>di</strong> Camillo<br />

Boito. Citterio lavora sull'e<strong>di</strong>ficio, aggregandovi due corpi sulla<br />

facciata ad est e chiudendo portico e nicchie con statue, ora su<br />

pie<strong>di</strong>stallo nel boschetto recintato ad ovest, <strong>del</strong>la facciata<br />

principale”.<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, fine<br />

Notizia sintetica: ristrutturazione<br />

Notizia: ristrutturazioni e mo<strong>di</strong>fiche <strong>del</strong>la villa sono<br />

documentate nel 1893 volute dalla contessa Carolina Cavi<br />

vedova Jacini, nipote <strong>del</strong> defunto Michele Bussi.<br />

Tipo: Catasto<br />

Denominazione: Mappe <strong>di</strong> Carlo VI<br />

Anno: 1721<br />

Tipo: Catasto<br />

Denominazione: Catasto Lombardo Veneto<br />

Anno: 1862-1895<br />

Configurazione strutturale primaria: La villa si presenta con il<br />

classico impianto ad U, chiuso da una bella cancellata in ferro<br />

battuto riccamente ornata tra due pilastri in pietra sormontati<br />

da vasi ad anfora. Sulla corte d’onore, definita dalle testate <strong>del</strong><br />

fabbricato allungate su due piani con mezzanino, “prospetta la<br />

facciata <strong>del</strong> nucleo centrale <strong>del</strong>la villa, preceduta da una doppia<br />

scalea mistilinea con balaustre sagomate in pietra molera. Tre<br />

ampie vetrate ricavate da portali ad arco a tutto tondo si<br />

<strong>di</strong>stribuiscono secondo uno schema assiale attorno al quale<br />

sono riferite le finestre, tutte incorniciate. Le testate presentano<br />

portali incorniciati da cornici modanate in pietra e un<br />

soprastante fastigio riccamente elaborato con cartigli e volute,<br />

a raccordarsi con un balconcino centrale su mensole con<br />

ringhiera barocchetta. A sinistra un alto platano scherma


STATO DI CONSERVAZIONE<br />

USO ATTUALE<br />

CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI<br />

BIBLIOGRAFIA<br />

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA<br />

l'antica cappella <strong>del</strong>la villa. L'impianto ad U <strong>del</strong> complesso<br />

appare perfetto nelle proporzioni, nell'equilibrio tra pieni e<br />

vuoti. Spiccano in copertura elaborati comignoli, ma sono <strong>di</strong>ffusi<br />

un po' ovunque gli elementi <strong>di</strong> significato: mostre, fasce<br />

marcapiano, cartigli, una meri<strong>di</strong>ana stinta inserita in una<br />

cornice modanata. E anche le tortuose glicini addossate alla<br />

facciata <strong>del</strong>l'ala a sinistra aggiungono valore alla composizione<br />

<strong>del</strong>la nobile architettura. La villa è dominante sul lato opposto<br />

verso la valle: un primo giar<strong>di</strong>no all'italiana, con <strong>di</strong>segni <strong>di</strong><br />

aiuole mistilinee e percorsi segnati da tigli a can<strong>del</strong>abro, fa da<br />

platea davanti alla facciata rivolta ad est, sulla quale l'ingresso<br />

principale, decentrato, interrompe la simmetria. Ma la regola<br />

appare ricomposta per il tramite <strong>di</strong> un pergolato che allunga col<br />

verbo naturale la facciata, ora <strong>di</strong>alogante con il giar<strong>di</strong>no a<br />

frutteto <strong>di</strong>gradante a sud, guadagnato attraverso scalee. L'asse<br />

<strong>di</strong> riferimento a Levante è poi raccolto da un viale impostato al<br />

limite <strong>del</strong> primo giar<strong>di</strong>no, <strong>del</strong>imitato da balaustre con statue e<br />

da un settecentesco cancello centrale in ferro battuto”.<br />

Riferimento alla parte: carattere generale<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: buono<br />

Data: 10/09/2010<br />

Riferimento alla parte: intero e<strong>di</strong>ficio<br />

Uso: residenza<br />

In<strong>di</strong>cazione generica: proprietà privata<br />

VINCOLI<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

D.lgs. 22 gennaio 2004, n.42, art. 10<br />

Autore: Boretti F.<br />

Titolo: <strong>Triuggio</strong> e le sue frazioni<br />

Luogo <strong>di</strong> e<strong>di</strong>zione: <strong>Triuggio</strong><br />

Anno:1986<br />

Autore: provincia <strong>di</strong> Milano<br />

Titolo: Beni architettonici ed ambientali <strong>del</strong>la provincia <strong>di</strong><br />

Milano<br />

Luogo <strong>di</strong> e<strong>di</strong>zione: Milano<br />

Anno:1985<br />

(www.lombaridabeniculturali.it)


L’ala nord L’ala sud<br />

<strong>Il</strong> cancello <strong>di</strong> ingresso Facciata. Particolare


VILLA LUISA V4


LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA/UBICAZIONE<br />

OGGETTO<br />

NOTIZIE STORICHE<br />

FONTI ARCHIVISTICHE<br />

IMPIANTO STRUTTURALE<br />

Provincia: MB (Monza e Brianza)<br />

Co<strong>di</strong>ce Istat comune: 015223<br />

<strong>Comune</strong>: <strong>Triuggio</strong><br />

Collocazione: Località <strong>Triuggio</strong><br />

Denominazione spazio viabilistico: Viale San Giovanni Bosco<br />

Numero civico: 10<br />

Cap.: 20844<br />

Collocazione: ai limiti <strong>del</strong> centro abitato <strong>di</strong>stinguibile dal<br />

contesto<br />

Contesto: urbano<br />

Tipologia <strong>del</strong> contesto: agricolo/boschivo<br />

Accessibilità: strada asfaltata<br />

Ambito tipologico principale: Architettura per la residenza, il<br />

terziario e i servizi<br />

Tipo: villa<br />

Denominazione: Villa Luisa<br />

Altra denominazione: Villa Luigia, Villa Don Bosco<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, metà<br />

Notizia sintetica: datazione<br />

Notizia: la costruzione <strong>del</strong>la villa, che costituisce il fabbricato<br />

principale <strong>del</strong> complesso, risale al 1858 come testimoniato da<br />

una lapide risalente a tale anno ubicata sul fronte est <strong>del</strong>la<br />

villa che attesta inoltre che la stessa è stata de<strong>di</strong>cata<br />

dall’industriale manifatturiero Caprotti, fondatore <strong>del</strong><br />

complesso, alla moglie Luigia scomparsa prematuramente.<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, ultimo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: la cartografia IGM <strong>del</strong> 1888 riporta il complesso con il<br />

toponimo <strong>di</strong> “Villa Luigia”.<br />

Tipo: cartografia Istituto Geografico Militare<br />

Denominazione: Carta d’Italia “Monza” serie 25V foglio 045 I<br />

N.O.<br />

Anno: 1988<br />

Configurazione strutturale primaria: il complesso è costituto<br />

dalla villa vera e propria, da una portineria, da tre rustici,<br />

dalla casa <strong>del</strong> fattore, dalla lavanderia, dalle ex scuderie e da<br />

un pozzo con un’antica pompa. La villa principale è un<br />

compatto volume <strong>di</strong> tre piani fuori terra a pianta rettangolare<br />

con una modesta rientranza nella parte centrale ed è<br />

posizionata lungo l’asse nord-sud. Nella parte


STATO DI CONSERVAZIONE<br />

USO ATTUALE<br />

CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI<br />

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA<br />

La portineria <strong>Il</strong> parco<br />

rientrante, al piano terra, nel prospetto sud, è inserito un<br />

portico a tre fornici ad arco ribassato con colonne lapidee,<br />

originariamente aperto ma ora chiuso da vetrate. Le aperture<br />

sui quattro prospetti sono regolari ai primi due piani,<br />

quadrate all’ultimo piano e sono contornate da cornici<br />

modanate in pietra molera. Nel prospetto sud una pregevole<br />

balconata in ferro battuto caratterizza l’angolo <strong>del</strong> volume<br />

dal lato <strong>del</strong>l’accesso alla villa. Ubicata all’accesso <strong>del</strong><br />

complesso è la palazzina a<strong>di</strong>bita a portineria che si sviluppa<br />

su due piani e ha strutture in muratura e solai in legno.<br />

Presenta nel prospetto su strada un caratteristico ingresso<br />

porticato d’angolo a sesto ribassato, sorretto da un’unica<br />

colonna <strong>di</strong> pietra su un’alta base e finestre contornate da<br />

cornici modanate in pietra molera.<br />

Riferimento alla parte: carattere generale<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: buono<br />

Data: 10/09/2010<br />

Riferimento alla parte: corpo principale<br />

Uso: privo d’uso<br />

In<strong>di</strong>cazione generica: proprietà Ente Locale<br />

VINCOLI<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

D.lgs. 22 gennaio 2004, n.42, art. 10


VILLA BIFFI V5


LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA/UBICAZIONE<br />

OGGETTO<br />

NOTIZIE STORICHE<br />

FONTI ARCHIVISTICHE<br />

Provincia: MB (Monza e Brianza)<br />

Co<strong>di</strong>ce Istat comune: 015223<br />

<strong>Comune</strong>: <strong>Triuggio</strong><br />

Collocazione: Località Rancate<br />

Denominazione spazio viabilistico: Via Serafino Biffi<br />

Numero civico:<br />

Cap.: 20844<br />

Collocazione: nel centro abitato <strong>di</strong>stinguibile dal contesto<br />

Contesto: urbano<br />

Tipologia <strong>del</strong> contesto: residenziale<br />

Accessibilità: strada asfaltata<br />

Ambito tipologico principale: Architettura per la residenza, il<br />

terziario e i servizi<br />

Tipo: villa<br />

Denominazione: Villa Biffi<br />

Riferimento cronologico: sec. XVIII<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: la villa è riportata dal catasto austriaco <strong>del</strong> 1721 in<br />

forma simile dall’attuale. Appare infatti come un corpo a<br />

corte chiusa antistante un giar<strong>di</strong>no.<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, terzo quarto<br />

Notizia sintetica: configurazione planimetrica<br />

Notizia: il catasto lombardo-veneto <strong>del</strong> 1862 mostra<br />

chiaramente la configurazione planimetrica <strong>del</strong>la villa e<br />

l’aggiunta <strong>di</strong> un nuovo corpo retrostante la villa che fa da<br />

dependance e ha forma rettangolare lunga e stretta.<br />

Tipo: Catasto<br />

Denominazione: Mappe <strong>di</strong> Carlo VI<br />

Anno: 1721<br />

Tipo: Catasto<br />

Denominazione: Catasto Lombardo Veneto<br />

Anno: 1862-1895


IMPIANTO STRUTTURALE<br />

STATO DI CONSERVAZIONE<br />

USO ATTUALE<br />

CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI<br />

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA<br />

Configurazione strutturale primaria: e<strong>di</strong>ficio a blocco su corte<br />

chiusa articolato su due piani con annessa dependance. Tra la<br />

villa e la dependance <strong>del</strong> custode è una piccola area boscata,<br />

sistemata a giar<strong>di</strong>no. Antistante la dependance stessa vi è<br />

invece un ampio parco, sistemato a prato.<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: ottimo<br />

Data: 10/09/2010<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

Uso: servizi/uffici<br />

In<strong>di</strong>cazione generica: proprietà privata<br />

<strong>Il</strong> fronte sul giar<strong>di</strong>no La dependance, oggi sede <strong>di</strong> un ristorante


VILLA MONTEROSSO VIGANO’ V6


LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA/UBICAZIONE<br />

OGGETTO<br />

NOTIZIE STORICHE<br />

FONTI ARCHIVISTICHE<br />

Provincia: MB (Monza e Brianza)<br />

Co<strong>di</strong>ce Istat comune: 015223<br />

<strong>Comune</strong>: <strong>Triuggio</strong><br />

Collocazione: Località Rancate<br />

Denominazione spazio viabilistico: Via Serafino Biffi<br />

Numero civico: 1<br />

Cap.: 20844<br />

Collocazione: nel centro abitato <strong>di</strong>stinguibile dal contesto<br />

Contesto: urbano<br />

Tipologia <strong>del</strong> contesto: residenziale<br />

Accessibilità: strada asfaltata<br />

Ambito tipologico principale: Architettura per la residenza, il<br />

terziario e i servizi<br />

Tipo: villa<br />

Denominazione: Villa Monterosso Viganò<br />

Riferimento cronologico: sec. XVIII, secondo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: la villa è riconoscibile nelle mappe <strong>del</strong> catasto <strong>di</strong><br />

Carlo VI <strong>del</strong> 1721, con configurazione planimetrica simile<br />

all’attuale.<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, terzo quarto<br />

Notizia sintetica: configurazione planimetrica<br />

Notizia: il catasto lombardo-veneto <strong>del</strong> 1862 mostra<br />

chiaramente la configurazione planimetrica <strong>del</strong>la villa che si<br />

presenta con un corpo a “C” la cui ala nord si prolunga in<br />

maniera pronunciata ad ovest.<br />

Tipo: Catasto<br />

Denominazione: Mappe <strong>di</strong> Carlo VI<br />

Anno: 1721<br />

Tipo: Catasto<br />

Denominazione: Catasto Lombardo Veneto<br />

Anno: 1862-1895


IMPIANTO STRUTTURALE<br />

STATO DI CONSERVAZIONE<br />

USO ATTUALE<br />

CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI<br />

BIBLIOGRAFIA<br />

Configurazione strutturale primaria: l’e<strong>di</strong>ficio si presenta<br />

oggi con pianta ad “L” rovesciata con il lato più lungo<br />

<strong>di</strong>sposto secondo la <strong>di</strong>rettrice est-ovest. è caratterizzato<br />

dalla presenza <strong>di</strong> una torre che, elevata secondo l’uso <strong>del</strong><br />

tempo, ricalca un po’ quella <strong>del</strong> Castello Sforzesco <strong>di</strong> Milano.<br />

Comprende un “camerone” con due ampie aperture e<br />

balconi rivolti a nord, una camera a volta, un tempo detta<br />

“camera <strong>del</strong>le patate”, un appartamento a<strong>di</strong>bito nel prio<br />

‘900 a sala-giochi dei bambini, quin<strong>di</strong> la torre vera e propria<br />

sovrastata da una terrazza panoramica.<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: buono<br />

Data: 16/09/2010<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

Uso: residenza<br />

In<strong>di</strong>cazione generica: proprietà privata<br />

Autore: Cicar<strong>di</strong> C. A.<br />

Titolo: Boffalora <strong>di</strong> Rancate<br />

Luogo <strong>di</strong> e<strong>di</strong>zione: Macherio


VILLA MANZOLI BORETTI V7


LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA/UBICAZIONE<br />

OGGETTO<br />

NOTIZIE STORICHE<br />

FONTI ARCHIVISTICHE<br />

Provincia: MB (Monza e Brianza)<br />

Co<strong>di</strong>ce Istat comune: 015223<br />

<strong>Comune</strong>: <strong>Triuggio</strong><br />

Collocazione: Località Rancate<br />

Denominazione spazio viabilistico: Via Appiani<br />

Numero civico: s.n.<br />

Cap.: 20844<br />

Collocazione: nel centro abitato <strong>di</strong>stinguibile dal contesto<br />

Contesto: urbano<br />

Tipologia <strong>del</strong> contesto: residenziale<br />

Accessibilità: strada asfaltata<br />

Ambito tipologico principale: Architettura per la residenza, il<br />

terziario e i servizi<br />

Tipo: villa<br />

Denominazione: Villa Manzoli Boretti<br />

Riferimento cronologico: sec. XVIII, secondo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: la villa è riconoscibile nelle mappe <strong>del</strong> catasto <strong>di</strong> Carlo<br />

VI <strong>del</strong> 1721, con configurazione planimetrica simile all’attuale.<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, terzo quarto<br />

Notizia sintetica: configurazione planimetrica<br />

Notizia: la villa è chiaramente leggibile nel Catasto Lombardo<br />

Veneto <strong>del</strong> 1862. Appare costituita da un corpo a “C” aperto<br />

verso nord dalla cui metà si prolunga verso sud un ulteriore<br />

ala.<br />

Tipo: Catasto<br />

Denominazione: Mappe <strong>di</strong> Carlo VI<br />

Anno: 1721<br />

Tipo: Catasto<br />

Denominazione: Catasto Lombardo Veneto<br />

Anno: 1862-1895


IMPIANTO STRUTTURALE<br />

STATO DI CONSERVAZIONE<br />

USO ATTUALE<br />

CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI<br />

Configurazione strutturale primaria: e<strong>di</strong>ficio su due piani in<br />

muratura continua con tetto a doppia falda inclinata dalla<br />

configurazione planimetrica a “C” aperta verso l’altro dalla cui<br />

metà si prolunga verso sud un’ulteriore ala dandola una<br />

conformazione ad “Y”. Le facciate presentano lesene<br />

marcapiano e sottogronda.<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: cattivo<br />

Data: 16/09/2010<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

Uso: residenza<br />

In<strong>di</strong>cazione generica: proprietà privata


CASA NOVECENTESCA VIA ROMA 21 V8


LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA/UBICAZIONE<br />

OGGETTO<br />

NOTIZIE STORICHE<br />

FONTI ARCHIVISTICHE<br />

IMPIANTO STRUTTURALE<br />

STATO DI CONSERVAZIONE<br />

USO ATTUALE<br />

CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI<br />

Provincia: MB (Monza e Brianza)<br />

Co<strong>di</strong>ce Istat comune: 015223<br />

<strong>Comune</strong>: <strong>Triuggio</strong><br />

Collocazione: Località <strong>Triuggio</strong><br />

Denominazione spazio viabilistico: Via Roma<br />

Numero civico: 21<br />

Cap.: 20844<br />

Collocazione: nel centro abitato integrato con altri e<strong>di</strong>fici<br />

Contesto: urbano<br />

Tipologia <strong>del</strong> contesto: residenziale<br />

Accessibilità: strada asfaltata<br />

Ambito tipologico principale: Architettura per la residenza, il<br />

terziario e i servizi<br />

Tipo: villino<br />

Denominazione: Casa Novecentesca via Roma 21<br />

Riferimento cronologico: sec. XX<br />

Notizia sintetica: datazione<br />

Notizia: il villino è riportato dalla cartografia I.G.M. <strong>del</strong> 1931.<br />

Segna il limite ovest <strong>del</strong>l’abitato <strong>di</strong> <strong>Triuggio</strong>.<br />

Tipo: cartografia Istituto Geografico Militare<br />

Denominazione: Carta d’Italia “Monza” serie 25V foglio 045 I<br />

N.O.<br />

Anno: 1931<br />

Configurazione strutturale primaria: villino con configurazione<br />

planimetrica quasi quadrata. Le facciate sono segnate da<br />

angolari, fasce marcapiano e riquadrature alle finestre in<br />

cemento.<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: <strong>di</strong>screto<br />

Data: 16/09/2010<br />

Riferimento alla parte: corpo principale<br />

Uso: residenza<br />

In<strong>di</strong>cazione generica: proprietà privata


VILLA BOLGERI V9


LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA/UBICAZIONE<br />

OGGETTO<br />

NOTIZIE STORICHE<br />

FONTI ARCHIVISTICHE<br />

Provincia: MB (Monza e Brianza)<br />

Co<strong>di</strong>ce Istat comune: 015223<br />

<strong>Comune</strong>: <strong>Triuggio</strong><br />

Collocazione: Località <strong>Triuggio</strong><br />

Denominazione spazio viabilistico: Via Don Giovanni Rossi<br />

Numero civico: s.n.<br />

Cap.: 20844<br />

Collocazione: nel centro abitato integrato con altri e<strong>di</strong>fici<br />

Contesto: urbano<br />

Tipologia <strong>del</strong> contesto: residenziale<br />

Accessibilità: strada asfaltata<br />

Ambito tipologico principale: Architettura per la residenza, il<br />

terziario e i servizi<br />

Tipo: villino<br />

Denominazione: Villa Bolgeri<br />

Riferimento cronologico: sec. XVIII, secondo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: il se<strong>di</strong>me <strong>del</strong>l’attuale villino appare già e<strong>di</strong>ficato nelle<br />

mappe <strong>del</strong> catasto <strong>di</strong> Carlo VI <strong>del</strong> 1721, con configurazione<br />

planimetrica simile all’attuale.<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, terzo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: il villino appare chiaramente riconoscibile nelle<br />

mappe <strong>del</strong> Catasto Lombardo Veneto <strong>del</strong> 1862.<br />

Tipo: Catasto<br />

Denominazione: Mappe <strong>di</strong> Carlo VI<br />

Anno: 1721<br />

Tipo: Catasto<br />

Denominazione: Catasto Lombardo Veneto<br />

Anno: 1862-1895


IMPIANTO STRUTTURALE<br />

STATO DI CONSERVAZIONE<br />

USO ATTUALE<br />

CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI<br />

Configurazione strutturale primaria: piccolo e<strong>di</strong>ficio con<br />

configurazione planimetrica quasi quadrata e tetto a falde<br />

inclinate <strong>di</strong>stribuito su due piani.<br />

Riferimento alla parte: residenza<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: ottimo<br />

Data: 16/09/2010<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

Uso: residenza<br />

In<strong>di</strong>cazione generica: proprietà privata


VILLA GALEAZZI VIGANO’ V10


LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA/UBICAZIONE<br />

OGGETTO<br />

NOTIZIE STORICHE<br />

FONTI ARCHIVISTICHE<br />

IMPIANTO STRUTTURALE<br />

Provincia: MB (Monza e Brianza)<br />

Co<strong>di</strong>ce Istat comune: 015223<br />

<strong>Comune</strong>: <strong>Triuggio</strong><br />

Collocazione: Località <strong>Triuggio</strong><br />

Denominazione spazio viabilistico: Via Roma<br />

Numero civico: 4<br />

Cap.: 20844<br />

Collocazione: nel centro abitato integrato con altri e<strong>di</strong>fici<br />

Contesto: urbano<br />

Tipologia <strong>del</strong> contesto: residenziale<br />

Accessibilità: strada asfaltata<br />

Ambito tipologico principale: Architettura per la residenza, il<br />

terziario e i servizi<br />

Tipo: villa<br />

Denominazione: Villa Galeazzi Viganò<br />

Riferimento cronologico: sec. XVIII, secondo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: la villa appare già e<strong>di</strong>ficata nelle mappe <strong>del</strong> catasto <strong>di</strong><br />

Carlo VI <strong>del</strong> 1721, con configurazione planimetrica simile<br />

all’attuale.<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, terzo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: la villa è chiaramente riconoscibile nelle mappe <strong>del</strong><br />

Catasto Lombardo Veneto <strong>del</strong> 1862.<br />

Tipo: Catasto<br />

Denominazione: Mappe <strong>di</strong> Carlo VI<br />

Anno: 1721<br />

Tipo: Catasto<br />

Denominazione: Catasto Lombardo Veneto<br />

Anno: 1862-1895<br />

Configurazione strutturale primaria: e<strong>di</strong>ficio a corte chiusa su<br />

due fiani e tetto a falde inclinate con un’ala che si prolunga su<br />

base rettangolare verso ovest allineata alla via <strong>di</strong><br />

comunicazione.


STATO DI CONSERVAZIONE<br />

USO ATTUALE<br />

CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: <strong>di</strong>screto<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

Uso: residenza<br />

In<strong>di</strong>cazione generica: proprietà privata


ANTICO RISTORANTE FOSSATI P1


LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA/UBICAZIONE<br />

OGGETTO<br />

NOTIZIE STORICHE<br />

FONTI ARCHIVISTICHE<br />

IMPIANTO STRUTTURALE<br />

STATO DI CONSERVAZIONE<br />

Provincia: MB (Monza e Brianza)<br />

Co<strong>di</strong>ce Istat comune: 015223<br />

<strong>Comune</strong>: <strong>Triuggio</strong><br />

Collocazione: Località Canonica<br />

Denominazione spazio viabilistico: Via Emanuele Filiberto<br />

Numero civico: 1<br />

Cap.: 20844<br />

Collocazione: nel centro abitato integrato con altri e<strong>di</strong>fici<br />

Contesto: urbano<br />

Tipologia <strong>del</strong> contesto: residenziale/servizi<br />

Accessibilità: strada asfaltata<br />

Ambito tipologico principale: Architettura per la residenza, il<br />

terziario e i servizi<br />

Tipo: palazzo<br />

Denominazione: Antico Ristorante Fossati<br />

Riferimento cronologico: sec. XV, ante<br />

Notizia sintetica: origine<br />

Notizia: “Una lapide posta nell’an<strong>di</strong>to <strong>di</strong> ingresso., le cui parole<br />

<strong>di</strong>consi dettate da Orio Vergani anni or sono, <strong>di</strong>ce: Ancore<br />

vivente Ludovico il Moro <strong>di</strong> questo albergo il focolar s’accese e<br />

<strong>di</strong> sua fiamma ancor puoi far tesoro. (…) E’ pertanto da<br />

ritenersi che l’origine <strong>del</strong>l’attuale Albergo sia <strong>di</strong> molto<br />

antecedente all’epoca <strong>del</strong> Moro (seconda metà <strong>del</strong> XV sec.)<br />

alla quale la lapide allude”.<br />

Riferimento cronologico: sec. XVIII, secondo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: l’e<strong>di</strong>ficio è riportato nelle mappe <strong>di</strong> Carlo VI <strong>del</strong> 1721<br />

in forma simile all’attuale.<br />

Tipo: Catasto<br />

Denominazione: Mappe <strong>di</strong> Carlo VI<br />

Anno: 1721<br />

Configurazione strutturale primaria: e<strong>di</strong>ficio a pianta<br />

rettangolare su tre piani in muratura portante con zoccolatura<br />

in pietrame; l’ingresso sul lato corto è segnato da un portale<br />

ad arco ribassato in pietra. Le facciate prive <strong>di</strong> intonaco recano<br />

la <strong>di</strong>citura “Antico ristorante Canonica Fossati”.<br />

Riferimento alla parte: carattere generale<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: <strong>di</strong>screto<br />

Data: 10/09/2010


USO ATTUALE<br />

CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI<br />

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA<br />

La facciata su via Emanuele Filiberto<br />

L’ingresso su via Conte Paolo Taverna<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

Uso: ristorante<br />

In<strong>di</strong>cazione generica: proprietà privata


PALAZZO MUNICIPALE P2


LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA/UBICAZIONE<br />

OGGETTO<br />

NOTIZIE STORICHE<br />

FONTI ARCHIVISTICHE<br />

IMPIANTO STRUTTURALE<br />

Provincia: MB (Monza e Brianza)<br />

Co<strong>di</strong>ce Istat comune: 015223<br />

<strong>Comune</strong>: <strong>Triuggio</strong><br />

Collocazione: Località <strong>Triuggio</strong><br />

Denominazione spazio viabilistico: Via Vittorio Veneto<br />

Numero civico: 15<br />

Cap.: 20844<br />

Collocazione: nel centro abitato <strong>di</strong>stinguibile dal contesto<br />

Contesto: urbano<br />

Tipologia <strong>del</strong> contesto: residenziale<br />

Accessibilità: strada asfaltata<br />

Ambito tipologico principale: Architettura per la residenza, il<br />

terziario e i servizi<br />

Tipo: palazzo<br />

Denominazione: Palazzo municipale<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, fine<br />

Notizia sintetica: datazione<br />

Notizia: l’e<strong>di</strong>fico è databile al 1889<br />

Riferimento cronologico: sec. XX, secondo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: l’e<strong>di</strong>ficio è riconoscibile nella cartografia I.G.M. <strong>del</strong><br />

1931.<br />

Tipo: cartografia Istituto Geografico Militare<br />

Denominazione: Carta d’Italia “Monza” serie 25V foglio 045 I<br />

N.O.<br />

Anno: 1931<br />

Configurazione strutturale primaria: e<strong>di</strong>ficio con pianta a “T”<br />

su tre piani. <strong>Il</strong> corpo principale risulta articolato in tre voumi<br />

<strong>di</strong> cui quello centrale leggermente arretrato rispetto ai due<br />

più esterni: Tutti i fronti sono bucati da numerose aperture<br />

con riquadrature in cemento.


STATO DI CONSERVAZIONE<br />

USO ATTUALE<br />

CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI<br />

Riferimento alla parte: carattere generale<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: buono<br />

Data: 10/09/2010<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

Uso: municipio<br />

In<strong>di</strong>cazione generica: proprietà Ente Locale<br />

In<strong>di</strong>cazione specifica: <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Triuggio</strong><br />

VINCOLI<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

D.lgs. 22 gennaio 2004, n.42, art. 10


ASILO COMUNALE P3


LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA/UBICAZIONE<br />

OGGETTO<br />

NOTIZIE STORICHE<br />

IMPIANTO STRUTTURALE<br />

STATO DI CONSERVAZIONE<br />

USO ATTUALE<br />

CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI<br />

Provincia: MB (Monza e Brianza)<br />

Co<strong>di</strong>ce Istat comune: 015223<br />

<strong>Comune</strong>: <strong>Triuggio</strong><br />

Collocazione: Località <strong>Triuggio</strong><br />

Denominazione spazio viabilistico: Via Roma<br />

Numero civico: 26,28<br />

Cap.: 20844<br />

Collocazione: nel centro abitato <strong>di</strong>stinguibile dal contesto<br />

Contesto: urbano<br />

Tipologia <strong>del</strong> contesto: residenziale<br />

Accessibilità: strada asfaltata<br />

Ambito tipologico principale: Architettura per la residenza, il<br />

terziario e i servizi<br />

Tipo: scuola<br />

Denominazione: Asilo comunale<br />

Riferimento cronologico: sec. XX<br />

Notizia sintetica: datazione<br />

Notizia: l’asilo fu costruito con l’aiuto <strong>di</strong> tutta la popolazione<br />

nel 1927 su un terreno donato dai signori Viganò.<br />

Configurazione strutturale primaria: e<strong>di</strong>ficio a blocco su due<br />

piani e tetto a falde. <strong>Il</strong> fronte <strong>di</strong> ingresso è abbellito da un<br />

pronao <strong>di</strong> quattro colonne che sostengono un balconcino. La<br />

facciata è arricchita da un finto bugnato al piano terra e da<br />

lesene e cornici alle finestre al piano superiore. Sul tetto un<br />

frontone tra due colonnine a forma <strong>di</strong> obelisco reca<br />

l’intestazione <strong>del</strong>la scuola.<br />

Riferimento alla parte: carattere generale<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: buono<br />

Data: 10/09/2010<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

Uso: scuola<br />

In<strong>di</strong>cazione generica: proprietà Ente Locale<br />

In<strong>di</strong>cazione specifica: <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Triuggio</strong><br />

VINCOLI<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

D.lgs. 22 gennaio 2004, n.42, art. 10


PALAZZO VIA CASATI n°10 P4


LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA/UBICAZIONE<br />

OGGETTO<br />

NOTIZIE STORICHE<br />

FONTI ARCHIVISTICHE<br />

IMPIANTO STRUTTURALE<br />

STATO DI CONSERVAZIONE<br />

USO ATTUALE<br />

CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI<br />

Provincia: MB (Monza e Brianza)<br />

Co<strong>di</strong>ce Istat comune: 015223<br />

<strong>Comune</strong>: <strong>Triuggio</strong><br />

Collocazione: Località <strong>Triuggio</strong><br />

Denominazione spazio viabilistico: Via Casati<br />

Numero civico: 10<br />

Cap.: 20844<br />

Collocazione: nel centro abitato integrato con altri e<strong>di</strong>fici<br />

Contesto: urbano<br />

Tipologia <strong>del</strong> contesto: residenziale<br />

Accessibilità: strada asfaltata<br />

Ambito tipologico principale Architettura per la residenza, il<br />

terziario e i servizi<br />

Tipo: palazzo<br />

Denominazione: Palazzo via Casati<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, fine<br />

Notizia sintetica: datazione<br />

Notizia: il palazzo è databile tra la fine <strong>del</strong>l’ ‘800 e l’inizio <strong>del</strong><br />

‘900 essendo riconoscibile nella cartografia I.G.M. <strong>del</strong> 1931.<br />

Tipo: cartografia Istituto Geografico Militare<br />

Denominazione: Carta d’Italia “Monza” serie 25V foglio 045 I<br />

N.O.<br />

Anno: 1931<br />

Configurazione strutturale primaria: e<strong>di</strong>ficio su due piani e<br />

tetto a falde inclinate con pianta a “L”. pregevole per le<br />

facciate adornate da cornici mistilinee alle aperture e<br />

decorazioni sottogronda a graffiti.<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: <strong>di</strong>screto<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

Uso: residenza<br />

In<strong>di</strong>cazione generica: proprietà privata


BIBLIOGRAFIA<br />

Autore: C. A. Cicar<strong>di</strong><br />

Titolo: <strong>Triuggio</strong> tra ipotesi e storia<br />

Luogo <strong>di</strong> e<strong>di</strong>zione: <strong>Triuggio</strong><br />

Anno:1990<br />

(www.lombaridabeniculturali.it)


CASCINA BOFFALORA CA1


LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA/UBICAZIONE<br />

OGGETTO<br />

NOTIZIE STORICHE<br />

Provincia: MB (Monza e Brianza)<br />

Co<strong>di</strong>ce Istat comune: 015223<br />

<strong>Comune</strong>: <strong>Triuggio</strong><br />

Collocazione: Località Boffalora<br />

Denominazione spazio viabilistico: Viale Susani<br />

Numero civico: 7,8,9<br />

Cap.: 20844<br />

Collocazione: nel centro abitato <strong>di</strong>stinguibile dal contesto<br />

Contesto: urbano<br />

Tipologia <strong>del</strong> contesto: residenziale<br />

Accessibilità: strada asfaltata<br />

Ambito tipologico principale: Architettura rurale<br />

Tipo: cascina<br />

Denominazione: Cascina Boffalora<br />

Riferimento cronologico: sec. XV<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: antichi documenti conservati presso l’archivio<br />

plebano <strong>di</strong> Agliate testimoniano come già nel ‘400 il fondo <strong>di</strong><br />

Boffalora fosse formato da “terre <strong>di</strong>verse con casa da<br />

massaro”: il sito era composto da un locale con camino “in<br />

terra”, con solaio non lastricato e con forno senza camino; da<br />

una “camera” contigua al primo locale, pure in “terra”, con<br />

solario dal pavimento cementato e dal soffitto “a cielo<br />

continuo”. Vicino alla “camera” sorgevano tre locali vuoti con<br />

i rispettivi solai non lastricati e una cascina per la paglia.<br />

Erano annessi alle case una zona cimiteriale, un orto e molti<br />

appezzamenti <strong>di</strong> terreno destinati in parte a vigneto, in parte<br />

campi, in parte prati; e poi selve, boschi, pascoli e valli.<br />

Riferimento cronologico: sec. XVI, inizio<br />

Notizia sintetica: ristrutturazione<br />

Notizia: nel 1500 abitava la cascina, <strong>di</strong> proprietà ecclesiastica,<br />

quale affittuario, il chierico Santino de Briosco che vi apportò<br />

<strong>di</strong>versi miglioramenti.<br />

Riferimento cronologico: sec. XVI, inizio<br />

Notizia sintetica: passaggio contratto d’affitto<br />

Notizia: nel 1516 il fondo passò in affitto al signor Paolo de<br />

Balsamo abitante a Porta Nuova <strong>di</strong> Milano nella parrocchia <strong>di</strong><br />

Santa Margherita. Per sottoscrivere il contratto fu necessaria<br />

ad<strong>di</strong>rittura l’approvazione <strong>del</strong> Papa in quanto Paolo Balsamo<br />

chiedeva livello perpetuo per sé e per i suoi <strong>di</strong>scendenti e,<br />

<strong>di</strong>etro corresponsione <strong>di</strong> una somma e l’osservanza <strong>di</strong> alcuni<br />

patti, la possibilità <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficare e <strong>di</strong> godere <strong>di</strong> tutti i beni <strong>del</strong><br />

fondo. I permessi richiesti furono accordati e la Boffalora fu<br />

affidata, in enfiteusi, a Paolo Balsamo e i suoi <strong>di</strong>scendenti.


Riferimento cronologico: sec. XVIII, metà<br />

Notizia sintetica: descrizione<br />

Notizia: nei due secoli <strong>di</strong> livello i Balsamo trasformarono<br />

molto la Boffalora che, negli atti <strong>del</strong>la visita Pastorale <strong>del</strong><br />

Car<strong>di</strong>nale Giuseppe Pozzobonelli, a Rancate nel 1759, viene<br />

descritta come “casa da nobile”.<br />

Riferimento cronologico: sec. XVIII, primo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: la Cascina Boffalora è riportata dal Catasto austriaco<br />

<strong>del</strong> 1721. Appare costituita da un corpo a corte chiusa con<br />

un’ala che si prolunga verso ovest mentre un secondo cortile<br />

ad est, a<strong>di</strong>acente e comunicante con il primo, non presenta<br />

locali nel lato orientale. Ai fabbricati sono annessi due<br />

giar<strong>di</strong>ni: uno più grande antistante la facciata sud, l’altro più<br />

piccolo ad ovest <strong>del</strong>la corte principale.<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, primo quarto<br />

Notizia sintetica: passaggio <strong>di</strong> proprietà<br />

Notizia: la Cascina Boffalora rimase ai signori Balsamo fino al<br />

1827 passando poi a Giuseppe Rogeri. Questi tenne la<br />

Boffalora solo per qualche anno vendendola, nel 1830 al<br />

conte Francesco Oppizzoni.<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, metà<br />

Notizia sintetica: costruzione oratorio<br />

Notizia: la contessa Teresa Giorgi, dopo la morte <strong>del</strong> marito<br />

Francesco Oppizzoni e <strong>di</strong> suo figlio Alessandro <strong>di</strong> soli 15 anni,<br />

nel 1843, si adoperò per l’erezione, nel lato sud-est <strong>del</strong>la<br />

cascina <strong>di</strong> un oratorio da de<strong>di</strong>care alla sua Santa protettrice,<br />

Santa Teresa D’Avila.<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, metà<br />

Notizia sintetica: descrizione<br />

Notizia: almeno dal 1838 la Boffalora presenta già la sua<br />

struttura attuale con i due cortili attorniati da e<strong>di</strong>fici. L’ala che<br />

si spingeva ad ovest era stata abbattuta ed era stata costruita<br />

l’attuale protesa ad est. Era stato e<strong>di</strong>ficato anche un primo<br />

fabbricato rustico antistante ala cascina ad ovest.<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, terzo quarto<br />

Notizia sintetica: passaggio <strong>di</strong> proprietà<br />

Notizia: nel 1867 l’or<strong>di</strong>ne dei Fatebenefratelli beneficiò dei<br />

lasciti Litta e Oppizzoni tra cui il fondo <strong>di</strong> Boffalora venduto<br />

poi nel 1883 all’ingegner Guido Susani.<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, terzo quarto<br />

Notizia sintetica: cambio d’uso<br />

Notizia: il prolungamento <strong>del</strong>la cascina <strong>di</strong> fronte al viale, un<br />

tempo a<strong>di</strong>bito a casa civile, biblioteca, salone d’armi e <strong>di</strong><br />

scherma, fu destinato ad ospitare i primi impianti <strong>di</strong> suffumigi<br />

per la lavorazione <strong>del</strong>la seta.<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, fine<br />

Notizia sintetica: passaggio <strong>di</strong> proprietà<br />

Notizia: la proprietà <strong>del</strong>la cascina Boffalora passò dai Susani ai<br />

Viganò. Alla morte <strong>di</strong> Galeazzo Viganò nel 1901 la proprietà<br />

rimase per <strong>di</strong>versi anni in<strong>di</strong>visa.


Riferimento cronologico: sec. XX, secondo quarto<br />

Notizia sintetica: passaggio <strong>di</strong> proprietà<br />

Notizia: solo nel 1936 la Boffalora fu assegnata in usufrutto a<br />

Maria Vezzoli ed in ere<strong>di</strong>tà ai suoi figli. Nell’atto <strong>di</strong> cessione il<br />

complesso viene così descritto:<br />

a) Fabbricato <strong>di</strong> tipo civile con semplici decorazioni<br />

esterne, a tre piani con sotterraneo, <strong>di</strong> aspetto patrizio,<br />

comprendente a piano terreno un magazzino, una<br />

saletta, una cucina, quattro camere da letto, un an<strong>di</strong>to<br />

ed un gabinetto; a primo piano un magazzino, un<br />

corridoio, due vani e un gabinetto; a secondo piano<br />

quattro stanze da letto, due cucine ed un cucinino…<br />

b) Fabbricato <strong>di</strong> tipo civile <strong>di</strong> vecchia costruzione<br />

comprendente due piani e un sotterraneo. <strong>Il</strong> piano<br />

terreno comprende una sala, una saletta, una cucina,<br />

due vani, un gabinetto ed un portico; il primo piano<br />

comprende due an<strong>di</strong>ti, due magazzini, due stanze da<br />

letto, una cucina…<br />

c) Fabbricato abitazione colonica <strong>di</strong> vecchia costruzione a<br />

due piani con portico antistante, comprendente a piano<br />

terreno: 12 cucine, un magazzino e 5 portici; a primo<br />

piano: 15 stanze da letto e tre portici…<br />

d) Fabbricato rustico a corpo doppio <strong>di</strong> recente costruzione<br />

in precarie con<strong>di</strong>zioni statiche comprendente 6 stalle e 6<br />

portici con superiori fienili.<br />

e) Fabbricato rustico in tutto simile al precedente e<br />

comprendente anch’esso 6 stalle con 6 portici e<br />

superiori fienili.<br />

f) Serivizi vari, frutteto, orto…tre piccoli pollai…pozzo<br />

promiscuo con acqua potabile munito <strong>di</strong> apparecchio <strong>di</strong><br />

sollevamento, cisterna promiscua e 12 pozzi neri.<br />

g) Area <strong>di</strong> terreno cintato a frutteto e ortaglia e parte<br />

prato.<br />

h) Terreni annessi aratori…seminato arboreo, bosco alto<br />

fusto, bosco misto, prato.<br />

Riferimento cronologico: sec. XX, secondo quarto<br />

Notizia sintetica: passaggio <strong>di</strong> proprietà<br />

Notizia: nel 1939 la Boffalora fu venduta e, almeno<br />

formalmente, <strong>di</strong>visa in due parti: la parte signorile a Giulio<br />

Viganò, altro figlio <strong>di</strong> Galeazzo, la parte rustica al Cotonificio<br />

<strong>di</strong> Real<strong>di</strong>no da lui posseduto. Venuto a mancare Giulio Viganò<br />

il fondo <strong>di</strong> Boffalora fu <strong>di</strong> nuovo messo in ven<strong>di</strong>ta.<br />

Riferimento cronologico: sec. XX, terzo quarto<br />

Notizia sintetica: uso<br />

Notizia: negli anni ’70 la Boffalora conobbe un periodo <strong>di</strong><br />

decadenza <strong>di</strong>ventando abitazione <strong>di</strong> immigrati in <strong>di</strong>fficoltà..<br />

Riferimento cronologico: sec. XX, terzo quarto<br />

Notizia sintetica: passaggio <strong>di</strong> proprietà<br />

Notizia: nel 1987 parte <strong>del</strong>la Cascina Boffalora è <strong>di</strong>ventata<br />

proprietà <strong>del</strong> <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Triuggio</strong>.<br />

Riferimento cronologico: sec. XX, fine<br />

Notizia sintetica: ristrutturazione<br />

Notizia: tra il 1987 e il 1997 i locali <strong>del</strong>la cascian <strong>di</strong> proprietà<br />

comunali sono stati oggetto <strong>di</strong> ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia ad<br />

opera <strong>del</strong>l’ingegnere Edoardo Merlini. Parte dei locali sono<br />

destinati ad abitazione; parte ad ospitare il Centro <strong>di</strong><br />

Educazione Ambientale <strong>del</strong> Consorzio Parco Valle <strong>del</strong> Lambro.


FONTI ARCHIVISTICHE<br />

IMPIANTO STRUTTURALE<br />

STATO DI CONSERVAZIONE<br />

USO ATTUALE<br />

CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI<br />

Tipo: Catasto<br />

Denominazione: Mappe <strong>di</strong> Carlo VI<br />

Anno: 1721<br />

Tipo: Catasto<br />

Denominazione: Catasto Lombardo Veneto<br />

Anno: 1862-1895; rettifiche <strong>del</strong> 1887<br />

Tipo: cartografia Istituto Geografico Militare<br />

Denominazione: Carta d’Italia “Carate Brianza” serie 25V foglio<br />

032 II S.O.<br />

Anno: 1888<br />

Configurazione strutturale primaria: complesso costituito da<br />

ambienti <strong>di</strong>sposti intorno a due corti comunicanti tra loro;<br />

denominate Corte Rustica e Corte Centrale, con un e<strong>di</strong>ficio che<br />

fa da appen<strong>di</strong>ce verso est e con due fabbricati rustici antistanti<br />

verso ovest. La struttura è in muratura portante con tetto a<br />

falde inclinate a struttura lignea e manto <strong>di</strong> copertura in<br />

tegole. <strong>Il</strong> fronte est prospiciente su viale Guido Susani si<br />

caratterizza per l’allineamento <strong>del</strong>le aperture in facciata e la<br />

presenza <strong>di</strong> due ampie arcate che consentono l’accesso<br />

carrabile alla corte centrale. <strong>Il</strong> fronte esterno a sud è composto<br />

da due corpi laterali provvisti <strong>di</strong> timpano e da una parte<br />

centrale scan<strong>di</strong>ta da arcate chiuse da serramenti in ferro e<br />

vetro e sovrastata da una terrazza al primo piano.<br />

Riferimento alla parte: ale sud ed est <strong>del</strong>la corte orientale<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: ottimo<br />

Data: 10/09/2010<br />

Riferimento alla parte: corte occidentale<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: cattivo<br />

Data: 10/09/2010<br />

Riferimento alla parte: e<strong>di</strong>ficio signorile<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: cattivo<br />

Data: 10/09/2010<br />

Riferimento alla parte: rustico nord<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: cattivo<br />

Data: 10/09/2010<br />

Riferimento alla parte: rustico sud<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: ottimo<br />

Data: 10/09/2010<br />

Riferimento alla parte: ala sud<br />

Uso: sede Centro educazione Ambientale Consorzio Parco Valle<br />

<strong>del</strong> Lambro<br />

Riferimento alla parte: corti, e<strong>di</strong>ficio signorile<br />

Uso: residenza<br />

Riferimento alla parte: rustico nord<br />

Uso: deposito<br />

Riferimento alla parte: rustico sud<br />

Uso: residenza<br />

Riferimento alla parte: ale sud ed est <strong>del</strong>la corte orientale<br />

In<strong>di</strong>cazione generica: proprietà Ente locale<br />

Riferimento alla parte: altre parti<br />

In<strong>di</strong>cazione generica: proprietà privata


BIBLIOGRAFIA<br />

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA<br />

VINCOLI<br />

Riferimento alla parte: locali ad uso istituzionale con oratorio e<br />

appartamento in Cascina Boffalora, foglio 18, mapp. 49 sub.<br />

724 e 726.<br />

D.lgs. 22 gennaio 2004, n.42, art. 10<br />

Autore: Cicar<strong>di</strong> Cinzia Anna<br />

Titolo: Boffalora <strong>di</strong> Rancate<br />

Luogo <strong>di</strong> e<strong>di</strong>zione: Macherio (MI)<br />

Anno:1999<br />

Androne lato destro Corte lato sinistro<br />

Retro rustico nord Retro rustico sud<br />

E<strong>di</strong>fico signorile Ala sud


CASCINA MALPIGHI CA2


LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA/UBICAZIONE<br />

OGGETTO<br />

NOTIZIE STORICHE<br />

Provincia: MB (Monza e Brianza)<br />

Co<strong>di</strong>ce Istat comune: 015223<br />

<strong>Comune</strong>: <strong>Triuggio</strong><br />

Collocazione: Località Rancate<br />

Denominazione spazio viabilistico: Via Stelvio<br />

Numero civico: 4<br />

Cap.: 20844<br />

Collocazione: nel centro abitato <strong>di</strong>stinguibile dal contesto<br />

Contesto: urbano<br />

Tipologia <strong>del</strong> contesto: residenziale<br />

Accessibilità: strada asfaltata<br />

Ambito tipologico principale: Architettura rurale<br />

Tipo: cascina<br />

Denominazione: Cascina Malpighi<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, ultimo quarto<br />

Notizia sintetica: datazione<br />

Notizia: la Cascina Malpighi fu fatta e<strong>di</strong>ficare da Guido Susani<br />

che vi praticò la bachicoltura. La denominazione fu data in<br />

ricordo <strong>del</strong> ricercatore me<strong>di</strong>co bolognese <strong>del</strong> ‘600 che per<br />

primo stu<strong>di</strong>ò al microscopio la struttura dei tessuti animali e<br />

vegetali.<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, ultimo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: la Cascina Malpighi è riportata nelle rettifiche al<br />

Catasto Lombardo Veneto <strong>del</strong> 1887. La sua configurazione<br />

planimetrica corrisponde all’attuale.<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, ultimo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: la Cascina Malpighi è riportata dalla cartografia IGM<br />

<strong>del</strong> 1888 con configurazione simile all’attuale.


FONTI ARCHIVISTICHE<br />

IMPIANTO STRUTTURALE<br />

STATO DI CONSERVAZIONE<br />

USO ATTUALE<br />

CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI<br />

BIBLIOGRAFIA<br />

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA<br />

Tipo: Catasto<br />

Denominazione: Catasto Lombardo Veneto<br />

Anno: 1862-1895; rettifiche <strong>del</strong> 1887<br />

Tipo: cartografia Istituto Geografico Militare<br />

Denominazione: Carta d’Italia “Carate Brianza” serie 25V foglio<br />

032 II S.O.<br />

Anno: 1888<br />

Configurazione strutturale primaria: cascina a corte aperta<br />

costituita da un corpo principale su tre piani con porticato e<br />

sovrastante ballatoio ligneo ad archi ribassati in mattoni a vista<br />

e corpo parallelo su due piani con antistante porticato sempre<br />

in muratura a vista. Le facciate sono segnate da lesene, fasce<br />

marcapiano e cornici alle finestre in muratura.I due e<strong>di</strong>fici<br />

paralleli sono congiunti da corpi minori su un unico piano ad<br />

essi perpen<strong>di</strong>colari.<br />

Riferimento alla parte: carattere generale<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: ottimo<br />

Data: 10/09/2010<br />

Riferimento alla parte: intero e<strong>di</strong>ficio<br />

Uso: residenza<br />

In<strong>di</strong>cazione generica: proprietà privata<br />

Autore: Cicar<strong>di</strong> Cinzia Anna<br />

Titolo: Boffalora <strong>di</strong> Rancate<br />

Luogo <strong>di</strong> e<strong>di</strong>zione: Macherio (MI)<br />

Anno:1999<br />

Ingresso Corpo principale. Affaccio su corte


Vista dal retro Corpo principlae. Affaccio su via Stelvio


CASCINA PASTEUR CA3


LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA/UBICAZIONE<br />

OGGETTO<br />

NOTIZIE STORICHE<br />

Provincia: MB (Monza e Brianza)<br />

Co<strong>di</strong>ce Istat comune: 015223<br />

<strong>Comune</strong>: <strong>Triuggio</strong><br />

Collocazione: Località Rancate<br />

Denominazione spazio viabilistico: Via Stelvio<br />

Numero civico: 21<br />

Cap.: 20844<br />

Collocazione: ai margini <strong>del</strong> centro abitato <strong>di</strong>stinguibile dal<br />

contesto<br />

Contesto: urbano<br />

Tipologia <strong>del</strong> contesto: residenziale<br />

Accessibilità: strada asfaltata<br />

Ambito tipologico principale: Architettura rurale<br />

Tipo: cascina<br />

Denominazione: Cascina Pasteur<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, terzo quarto<br />

Notizia sintetica: datazione<br />

Notizia: la Cascina Pasteur fu costruita nel 1862 e chiamata<br />

“Pasteur” in onore <strong>del</strong>l’illustre amico <strong>del</strong>l’ingegner Guido<br />

Susani che qui lo ospitò.<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, ultimo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: la Cascina Pasteur è riportata nelle rettifiche al<br />

Catasto Lombardo Veneto <strong>del</strong> 1887. La sua configurazione<br />

planimetrica corrisponde all’attuale.<br />

Riferimento cronologico: sec. XX, secondo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: sebbene già riportata dal catasto Lombardo Veneto,<br />

la cartografia IGM <strong>di</strong> prima levata non ne riporta il toponimo<br />

che appare, invece, alla soglia <strong>del</strong> 1931.


FONTI ARCHIVISTICHE<br />

IMPIANTO STRUTTURALE<br />

STATO DI CONSERVAZIONE<br />

USO ATTUALE<br />

CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI<br />

BIBLIOGRAFIA<br />

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA<br />

Tipo: Catasto<br />

Denominazione: Catasto Lombardo Veneto<br />

Anno: 1862-1895; rettifiche <strong>del</strong> 1887<br />

Tipo: cartografia Istituto Geografico Militare<br />

Denominazione: Carta d’Italia “Carate Brianza” serie 25V foglio<br />

032 II S.O.<br />

Anno: 1931<br />

Configurazione strutturale primaria: complesso <strong>di</strong> origine rurale<br />

costituito da un corpo principale su tre piani e un corpo<br />

secondario (originariamente destinato a fienile) su due piani<br />

caratterizzato da lesene in muratura e graticci.<br />

Riferimento alla parte: carattere generale<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: ottimo<br />

Data: 10/09/2010<br />

Riferimento alla parte: intero e<strong>di</strong>ficio<br />

Uso: residenza<br />

In<strong>di</strong>cazione generica: proprietà privata<br />

Autore: Cicar<strong>di</strong> Cinzia Anna<br />

Titolo: Boffalora <strong>di</strong> Rancate<br />

Luogo <strong>di</strong> e<strong>di</strong>zione: Macherio (MI)<br />

Anno:1999<br />

Corpo principale Corpo secondario


CASCINA S. AMBROGIO CA4


LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA/UBICAZIONE<br />

OGGETTO<br />

NOTIZIE STORICHE<br />

Provincia: MB (Monza e Brianza)<br />

Co<strong>di</strong>ce Istat comune: 015223<br />

<strong>Comune</strong>: <strong>Triuggio</strong><br />

Collocazione: Località <strong>Triuggio</strong><br />

Denominazione spazio viabilistico: Via S. Giuseppe<br />

Numero civico: 1<br />

Cap.: 20844<br />

Collocazione: fuori dal centro abitato <strong>di</strong>stinguibile dal<br />

contesto<br />

Contesto: extra-urbano<br />

Tipologia <strong>del</strong> contesto: agricolo<br />

Accessibilità: strada asfaltata<br />

Ambito tipologico principale: Architettura rurale<br />

Tipo: cascina<br />

Denominazione: Cascina S. Ambrogio<br />

Riferimento cronologico: sec. XVIII, primo quarto<br />

Notizia sintetica: datazione<br />

Notizia: già il catasto teresiano <strong>del</strong> 1721 riporta la cascina con<br />

il suo paesaggio agricolo<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, terzo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: la Cascina S. Ambrogio è riportata dal Catasto<br />

Lombardo Veneto <strong>del</strong> 1862. Appare costituita da un unico<br />

corpo con configurazione simile all’attuale.


FONTI ARCHIVISTICHE<br />

IMPIANTO STRUTTURALE<br />

STATO DI CONSERVAZIONE<br />

USO ATTUALE<br />

CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI<br />

Riferimento cronologico: sec. XX, secondo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: la cartografia IGM <strong>del</strong> 1931 mostra l’aggiunta al corpo<br />

principale <strong>di</strong> un secondo corpo <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni minori ad esso<br />

parallelo.<br />

Tipo: Catasto<br />

Denominazione: Mappe <strong>di</strong> Carlo VI<br />

Anno: 1721<br />

Tipo: Catasto<br />

Denominazione: Catasto Lombardo Veneto<br />

Anno: 1862-1895<br />

Tipo: cartografia Istituto Geografico Militare<br />

Denominazione: Carta d’Italia “Monza” serie 25V foglio 045 I<br />

N.O.<br />

Anno: 1931<br />

Configurazione strutturale primaria: e<strong>di</strong>ficio in linea su tre<br />

piani a pianta rettangolare con prospiciente corpo accessorio<br />

a pianta quadrata.<br />

Riferimento alla parte: carattere generale<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: buono<br />

Data: 10/09/2010<br />

Riferimento alla parte: corpo principale<br />

Uso: residenza<br />

In<strong>di</strong>cazione generica: proprietà privata


CASCINA CAMPELLO CA5


LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA/UBICAZIONE<br />

OGGETTO<br />

NOTIZIE STORICHE<br />

FONTI ARCHIVISTICHE<br />

Provincia: MB (Monza e Brianza)<br />

Co<strong>di</strong>ce Istat comune: 015223<br />

<strong>Comune</strong>: <strong>Triuggio</strong><br />

Collocazione: Località <strong>Triuggio</strong><br />

Denominazione spazio viabilistico: Via E. Fermi<br />

Numero civico:<br />

Denominazione spazio viabilistico: Via Meucci<br />

Numero civico: 1,3,5,7,9,11,13<br />

Cap.: 20844<br />

Collocazione: nel centro abitato<br />

Contesto: urbano<br />

Tipologia <strong>del</strong> contesto: residenziale<br />

Accessibilità: strada asfaltata<br />

Ambito tipologico principale: Architettura rurale<br />

Tipo: cascina<br />

Denominazione: Cascina Campello<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, terzo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: la Cascina Campello è riportata dal Catasto Lombardo<br />

Veneto <strong>del</strong> 1862. Appare costituita da un unico corpo con<br />

configurazione simile all’attuale.<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, ultimo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: la cartografia IGM <strong>del</strong> 1888 riporta la cascina senza<br />

toponimo.<br />

Tipo: Catasto<br />

Denominazione: Catasto Lombardo Veneto<br />

Anno: 1862-1895<br />

Tipo: cartografia Istituto Geografico Militare<br />

Denominazione: Carta d’Italia “Monza” serie 25V foglio 045 I<br />

N.O.<br />

Anno: 1888


IMPIANTO STRUTTURALE<br />

STATO DI CONSERVAZIONE<br />

USO ATTUALE<br />

CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI<br />

Configurazione strutturale primaria: e<strong>di</strong>ficio a corte aperta<br />

costituito da un unico corpo su due piani con pianta a C con<br />

ali <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa lunghezza. La struttura è in muratura portante<br />

con tetto a falde inclinate a struttura lignea e manto <strong>di</strong><br />

copertura in tegole. Le facciate intonacate sono<br />

caratterizzate, su strada, dall’allineamento <strong>del</strong>le aperture e<br />

presentano, sulla corte, ballatoi in cemento.<br />

Riferimento alla parte: carattere generale<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: ottimo<br />

Data: 10/09/2010<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

Uso: residenza<br />

In<strong>di</strong>cazione generica: proprietà privata


CASCINA MARIA CA6


LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA/UBICAZIONE<br />

OGGETTO<br />

NOTIZIE STORICHE<br />

FONTI ARCHIVISTICHE<br />

IMPIANTO STRUTTURALE<br />

STATO DI CONSERVAZIONE<br />

Provincia: MB (Monza e Brianza)<br />

Co<strong>di</strong>ce Istat comune: 015223<br />

<strong>Comune</strong>: <strong>Triuggio</strong><br />

Collocazione: Località <strong>Triuggio</strong><br />

Denominazione spazio viabilistico: Via Cascina Maria<br />

Numero civico: 1<br />

Cap.: 20844<br />

Collocazione: nel centro abitato integrato con altri e<strong>di</strong>fici<br />

Contesto: urbano<br />

Tipologia <strong>del</strong> contesto: residenziale<br />

Accessibilità: strada asfaltata<br />

Ambito tipologico principale: Architettura rurale<br />

Tipo: cascina<br />

Denominazione: Cascina Maria<br />

Riferimento cronologico: sec. XX, secondo quarto<br />

Notizia sintetica: datazione<br />

Notizia: sebbene con <strong>di</strong>versa configurazione planimetrica, due<br />

corpi <strong>di</strong> fabbrica appaiono e<strong>di</strong>ficati in luogo <strong>del</strong>l’attuale<br />

cascina già nella cartografia I.G.M. <strong>del</strong> 1931.<br />

Tipo: cartografia Istituto Geografico Militare<br />

Denominazione: Carta d’Italia “Monza” serie 25V foglio 045 I<br />

N.O.<br />

Anno: 1931<br />

Configurazione strutturale primaria: complesso rurale a corte<br />

aperta costituito da un e<strong>di</strong>ficio residenziale su tre piani e<br />

fienili su due piani in muratura continua. La residenza è<br />

caratterizzata al piano terra da un portico ad archi ribassati in<br />

muratura a vista e lesene e fasce marcapiano sempre in<br />

mattoni. I fienili, allineati parallelamente al corpo principale,<br />

presentano travature lignee e aperture a graticcio; al piano<br />

terra la struttura risulta in parte tamponata da porte in<br />

metallo per consentire il ricovero <strong>del</strong>le automobili.<br />

Riferimento alla parte: residenza<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: buono<br />

Riferimento alla parte: fienile<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: me<strong>di</strong>ocre<br />

Data: 16/09/2010


USO ATTUALE<br />

CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI<br />

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA<br />

Riferimento alla parte: corpo principale<br />

Uso: residenza<br />

Riferimento alla parte: fienile<br />

Uso: deposito/ricovero automobili<br />

In<strong>di</strong>cazione generica: proprietà privata<br />

Residenza. Affaccio su corte Residenza. Affaccio su corte<br />

Fienile Fienile


CASCINA CARLOTTA CA7


LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA/UBICAZIONE<br />

OGGETTO<br />

NOTIZIE STORICHE<br />

Provincia: MB (Monza e Brianza)<br />

Co<strong>di</strong>ce Istat comune: 015223<br />

<strong>Comune</strong>: <strong>Triuggio</strong><br />

Collocazione: Località Cascina Carlotta<br />

Denominazione spazio viabilistico: Via Vittorio Emanuele<br />

Numero civico: 25<br />

Cap.: 20844<br />

Collocazione: nel centro abitato non <strong>di</strong>stinguibile dal contesto<br />

Contesto: urbano<br />

Tipologia <strong>del</strong> contesto: residenziale<br />

Accessibilità: strada asfaltata<br />

Ambito tipologico principale: Architettura rurale<br />

Tipo: cascina<br />

Denominazione: Cascina Carlotta<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, metà<br />

Notizia sintetica: datazione<br />

Notizia: sotto il portico <strong>del</strong> fronte principale è riportata la<br />

data <strong>del</strong> 1854<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, terzo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: la Cascina Carlotta è riportata dal Catasto Lombardo<br />

Veneto <strong>del</strong> 1862. Appare costituita da due corpi paralleli su<br />

corte aperta, <strong>di</strong>sposti perpen<strong>di</strong>colarmente alla strada <strong>di</strong><br />

accesso.


FONTI ARCHIVISTICHE<br />

IMPIANTO STRUTTURALE<br />

STATO DI CONSERVAZIONE<br />

USO ATTUALE<br />

CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, ultimo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: la Cascina Carlotta è riportata dalla cartografia IGM<br />

<strong>del</strong> 1888 con configurazione simile all’attuale<br />

Tipo: Catasto<br />

Denominazione: Catasto Lombardo Veneto<br />

Anno: 1862-1895<br />

Tipo: cartografia Istituto Geografico Militare<br />

Denominazione: Carta d’Italia “Monza” serie 25V foglio 045 I<br />

N.O.<br />

Anno: 1888<br />

Configurazione strutturale primaria: complesso rurale a corte<br />

aperta costituito da due e<strong>di</strong>fici su due piani in muratura<br />

continua. <strong>Il</strong> corpo principale presenta al piano terra portico<br />

sovrastato da ballatoio; ad esso risulta annesso<br />

perpen<strong>di</strong>colarmente un corpo minore non coevo all’impianto<br />

originario. <strong>Il</strong> corpo secondario, allineato parallelamente a<br />

quello principale, presenta struttura a fienile nella parte<br />

superiore, mentre al piano terra la struttura risulta<br />

tamponata da porte in metallo.<br />

Riferimento alla parte: residenza<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: ottimo<br />

Riferimento alla parte: fienile<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: me<strong>di</strong>ocre<br />

Data: 16/09/2010<br />

Riferimento alla parte: corpo principale<br />

Uso: residenza<br />

Riferimento alla parte: fienile<br />

Uso: deposito<br />

In<strong>di</strong>cazione generica: proprietà privata


DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA<br />

Corpo principale. Portico e ballatoio Corpo principale e annessi<br />

Fienile Fienile<br />

Fronte su strada Vista da sud<br />

Retro


(www.panoramio.com)<br />

CASCINA MOLINO MOLINA CA8


LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA/UBICAZIONE<br />

OGGETTO<br />

NOTIZIE STORICHE<br />

FONTI ARCHIVISTICHE<br />

Provincia: MB (Monza e Brianza)<br />

Co<strong>di</strong>ce Istat comune: 015223<br />

<strong>Comune</strong>: <strong>Triuggio</strong><br />

Collocazione: Località Cascina Molino Molina<br />

Denominazione spazio viabilistico: Via Cascina Molino Molina<br />

Numero civico: S.N.<br />

Cap.: 20844<br />

Collocazione: fuori dal centro abitato <strong>di</strong>stinguibile dal contesto<br />

Contesto: fluviale<br />

Tipologia <strong>del</strong> contesto: residenziale/produttivo<br />

Accessibilità: strada sterrata<br />

Ambito tipologico principale: Architettura rurale<br />

Tipo: cascina<br />

Denominazione: Cascina Molino Molina<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, metà<br />

Notizia sintetica: datazione<br />

Notizia: la cascina è chiaramente riconoscibile nelle mappe <strong>del</strong><br />

Catasto Lombardo Veneto <strong>del</strong> 1862. Appare costituita da due<br />

corpi paralleli <strong>di</strong>sposti lungo l’ansa <strong>del</strong> fiume Lambro la cui<br />

configurazione planimetrica segue la forma <strong>del</strong>l’ansa <strong>del</strong><br />

fiume.<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, ultimo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: la Cascina è riportata dalla cartografia IGM <strong>del</strong> 1888<br />

con il toponimo “La Molina”.<br />

Tipo: Catasto<br />

Denominazione: Catasto Lombardo Veneto<br />

Anno: 1862-1895<br />

Tipo: cartografia Istituto Geografico Militare<br />

Denominazione: Carta d’Italia “Monza” serie 25V foglio 045 I<br />

N.O.<br />

Anno: 1888


IMPIANTO STRUTTURALE<br />

STATO DI CONSERVAZIONE<br />

USO ATTUALE<br />

CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI<br />

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA<br />

Vista dal Lambro (www.panoramio.com)<br />

Configurazione strutturale primaria: la cascina è oggi costituita<br />

da un unico corpo la cui configurazione risulta leggermente<br />

convessa, seguendo la forma <strong>del</strong>l’ansa <strong>del</strong> fiume Lambro.<br />

L’e<strong>di</strong>ficio in muratura portante è su tre piani con tetto a due<br />

falde in coppi. <strong>Il</strong> lungo corpo è segnato da accessi ad arco<br />

ribassato e presenta aperture simmetriche su tutti i lati <strong>del</strong><br />

corpo <strong>di</strong> fabbrica.<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: <strong>di</strong>screto<br />

Data: 16/09/2010<br />

Riferimento alla parte: corpo principale<br />

Uso: residenza<br />

In<strong>di</strong>cazione generica: proprietà privata


CASCINA S. ANGELO CA9


LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA/UBICAZIONE<br />

OGGETTO<br />

NOTIZIE STORICHE<br />

FONTI ARCHIVISTICHE<br />

IMPIANTO STRUTTURALE<br />

STATO DI CONSERVAZIONE<br />

Provincia: MB (Monza e Brianza)<br />

Co<strong>di</strong>ce Istat comune: 015223<br />

<strong>Comune</strong>: <strong>Triuggio</strong><br />

Collocazione: Località <strong>Triuggio</strong><br />

Denominazione spazio viabilistico: Via Vittorio Emanuele<br />

Numero civico:<br />

Cap.: 20844<br />

Collocazione: fuori dal centro abitato <strong>di</strong>stinguibile dal<br />

contesto<br />

Contesto: extra-urbano<br />

Tipologia <strong>del</strong> contesto: agricolo<br />

Accessibilità: strada asfaltata<br />

Ambito tipologico principale: Architettura rurale<br />

Tipo: cascina<br />

Denominazione: Cascina S. Angelo (o Cantalupo)<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, terzo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: la Cascina è riportata dal Catasto Lombardo Veneto<br />

<strong>del</strong> 1862 con il toponimo “Cantalupo”. Appare costituita da un<br />

corpo principale <strong>di</strong>sposto perpen<strong>di</strong>colarmente all’asse viario<br />

ed un corpo minore parallelo alla stessa strada.<br />

Tipo: Catasto<br />

Denominazione: Catasto Lombardo Veneto<br />

Anno: 1862-1895<br />

Configurazione strutturale primaria: complesso rurale a corte<br />

aperta costituito da un e<strong>di</strong>ficio principale su due piani in<br />

muratura continua perpen<strong>di</strong>colarmente al quale, oggi unito ad<br />

esso tramite un aggiunta degli anni ’30 <strong>del</strong> Novecento, si<br />

colloca un fienile anch’esso <strong>di</strong> origine ottocentesca<br />

caratterizzato dai tra<strong>di</strong>zionale graticci lombar<strong>di</strong>. L’insieme dei<br />

corpi forma un complesso ad L rovesciata; una tettoia,<br />

antistante il lato lungo, collega il corpo prinicpale con un<br />

ulteriore fienile <strong>di</strong> più recente costruzione in cemento.<br />

Riferimento alla parte: residenza<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: ottimo<br />

Riferimento alla parte: fienile<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: me<strong>di</strong>ocre<br />

Data: 16/09/2010


USO ATTUALE<br />

CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI<br />

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA<br />

Riferimento alla parte: corpo principale<br />

Uso: residenza<br />

Riferimento alla parte: fienile<br />

Uso: deposito<br />

In<strong>di</strong>cazione generica: proprietà privata<br />

Corpo principale. Tettoia e fienile retrostante<br />

Fienile e corpi accessori


CASCINA VARIANA CA10


LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA/UBICAZIONE<br />

OGGETTO<br />

NOTIZIE STORICHE<br />

FONTI ARCHIVISTICHE<br />

IMPIANTO STRUTTURALE<br />

STATO DI CONSERVAZIONE<br />

Provincia: MB (Monza e Brianza)<br />

Co<strong>di</strong>ce Istat comune: 015223<br />

<strong>Comune</strong>: <strong>Triuggio</strong><br />

Collocazione: Località Canonica<br />

Denominazione spazio viabilistico: Via Piave<br />

Numero civico: 2,3,20<br />

Cap.: 20844<br />

Collocazione: nel centro abitato <strong>di</strong>stinguibile dal contesto<br />

Contesto: urbano<br />

Tipologia <strong>del</strong> contesto: residenziale<br />

Accessibilità: strada asfaltata<br />

Ambito tipologico principale: Architettura rurale<br />

Tipo: cascina<br />

Denominazione: Cascina Variana<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, terzo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: la Cascina è riportata dal Catasto Lombardo Veneto<br />

<strong>del</strong> 1862. Appare costituita da due soli corpi uno a pianta<br />

rettangolare, l’altro con pianta articolata e più vicina alla<br />

forma quadrata. La mappa mostra come in origine la cascina<br />

sorgesse isolata nel contesto agricolo.<br />

Tipo: Catasto<br />

Denominazione: Catasto Lombardo Veneto<br />

Anno: 1862-1895<br />

Configurazione strutturale primaria: complesso rurale a corte<br />

aperta piuttosto articolato costituito da e<strong>di</strong>fici per lo più su<br />

due piani in muratura continua con un corpo a tre piani a<br />

nord-ovest. <strong>Il</strong> fienile, completamente porticato al piano<br />

superiore, presenta struttura in muratura a vista. <strong>Il</strong> corpo a<br />

nord, ottocentesco, presenta anch’esso portico al piano terra,<br />

muratura a vista e travature lignee.<br />

Riferimento alla parte: corpo nord-est<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: pessimo<br />

Riferimento alla parte: corpo nord-ovest<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: buono<br />

Riferimento alla parte: corpo sud<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: buono<br />

Riferimento alla parte: fienile


USO ATTUALE<br />

CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI<br />

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: pessimo<br />

Data: 16/09/2010<br />

Riferimento alla parte: carattere generale<br />

Uso: residenza<br />

Riferimento alla parte: fienile<br />

Uso: fienile<br />

In<strong>di</strong>cazione generica: proprietà privata<br />

Vista su corte Corpo principale; retro.<br />

Corpo principale; affaccio su corte. Fienile<br />

Fienile retro


(www.panoramio.com)<br />

CASCINA CHIESUOLA CA11


LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA/UBICAZIONE<br />

OGGETTO<br />

NOTIZIE STORICHE<br />

FONTI ARCHIVISTICHE<br />

IMPIANTO STRUTTURALE<br />

STATO DI CONSERVAZIONE<br />

USO ATTUALE<br />

Provincia: MB (Monza e Brianza)<br />

Co<strong>di</strong>ce Istat comune: 015223<br />

<strong>Comune</strong>: <strong>Triuggio</strong><br />

Collocazione: Località Canonica<br />

Denominazione spazio viabilistico: Via Cascina Chiesuola<br />

Numero civico: 1<br />

Cap.: 20844<br />

Collocazione: fuori dal centro abitato <strong>di</strong>stinguibile dal<br />

contesto<br />

Contesto: agrario<br />

Tipologia <strong>del</strong> contesto: rurale<br />

Accessibilità: strada sterrata<br />

Ambito tipologico principale: Architettura rurale<br />

Tipo: cascina<br />

Denominazione: Cascina Chiesuola<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, terzo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: la Cascina è riportata dal Catasto Lombardo Veneto<br />

<strong>del</strong> 1862. Appare già nella sua configurazione attuale<br />

costituita da un corpo principale, destinato alle attività<br />

agricole, e un corpo minore rappresentato dalla chiesa. Ben<br />

visibile è anche il viale <strong>di</strong> accesso che collega il complesso al<br />

borgo <strong>di</strong> Canonica e alla Villa Taverna.<br />

Tipo: Catasto<br />

Denominazione: Catasto Lombardo Veneto<br />

Anno: 1862-1895; rettifiche <strong>del</strong> 1887<br />

Configurazione strutturale primaria: il complesso è costituito<br />

da un corpo a pianta quasi quadrata su due piani in muratura<br />

portante e tetto in coppi a falde inclinate. Le facciate sono<br />

catatterizzate da aperture riquadrate con mattoni a vista. <strong>Il</strong><br />

corpo secondario, posto <strong>di</strong> fronte alla cascina, ha pianta<br />

rettangolare e <strong>di</strong>mensioni minori, è in cemento con tetto a due<br />

falde inclinate e presenta sul restro una tettoia.<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: cattivo<br />

Data: 10/09/2010<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

Uso: in abbandono


CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI<br />

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

In<strong>di</strong>cazione generica: proprietà privata<br />

Vista dal vicolo <strong>di</strong> accesso su Via Vittorio Emanuele Particolari <strong>del</strong>la cascina vista dal fronte <strong>del</strong>le chiesa


CASCINA MOLINACCIO CA12


LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA/UBICAZIONE<br />

OGGETTO<br />

NOTIZIE STORICHE<br />

Provincia: MB (Monza e Brianza)<br />

Co<strong>di</strong>ce Istat comune: 015223<br />

<strong>Comune</strong>: <strong>Triuggio</strong><br />

Collocazione: Località Canonica<br />

Denominazione spazio viabilistico: Strada Comunale Canonica<br />

Tregasio<br />

Numero civico: 1<br />

Cap.: 20844<br />

Collocazione: fuori dal centro abitato <strong>di</strong>stinguibile dal<br />

contesto<br />

Contesto: urbano<br />

Tipologia <strong>del</strong> contesto: residenziale<br />

Accessibilità: strada sterrata<br />

Ambito tipologico principale: Architettura rurale<br />

Tipo: cascina/mulino<br />

Denominazione: Cascina Molinaccio<br />

Altra denominazione: Molini Taverna <strong>di</strong> sotto<br />

Genere denominazione: originaria<br />

Altra denominazione: Molini <strong>di</strong> Canonica<br />

Genere denominazione: storica (1900 ca)<br />

Riferimento cronologico: sec. XVII, primo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: la Carta <strong>del</strong> Barca <strong>del</strong> 1615 riporta “Molini due <strong>di</strong><br />

proprietà <strong>del</strong> Conte Cesare Taverna con rod.8”.<br />

Riferimento cronologico: sec. XVIII, primo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: la Cascina Molinaccio è riportata dal Catasto<br />

austriaco <strong>del</strong> 1721 che la descrive come “casa con molino<br />

d’affitto <strong>di</strong> otto ro<strong>di</strong>gini <strong>del</strong> conte Lorenzo, Carlo e Cesare<br />

Taverna q. Costanzo Maria”. Appare costituita da due corpi<br />

paralleli <strong>di</strong>sposti lungo una derivazione d’acqua non più<br />

esistente e un terzo corpo più a sud <strong>di</strong>sposto nella stessa<br />

<strong>di</strong>rezione tra il Lambro e il corso d’acqua minore.<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, seconda metà<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: il Catasto Lombardo Veneto <strong>del</strong> 1862, con successivi<br />

aggiornamento <strong>del</strong> 1895, descrive il complesso come “molino<br />

da grano ad acqua con casa <strong>del</strong> conte Paolo Taverna q.<br />

Francesco e molino da grano ad acqua con casa <strong>del</strong> conte<br />

Lorenzo Taverna q. Giuseppe”. Ai corpi principali si sono<br />

aggiunti due piccoli corpi accessori.


FONTI ARCHIVISTICHE<br />

IMPIANTO STRUTTURALE<br />

STATO DI CONSERVAZIONE<br />

USO ATTUALE<br />

CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI<br />

BIBLIOGRAFIA<br />

Riferimento cronologico: sec. XX, terzo quarto<br />

Notizia sintetica: abbandono e smantellamento opere<br />

idrauliche<br />

Notizia: nel 1960 circa le ruote vengono smantellate e il sito<br />

abbandonato.<br />

Tipo: Mappa storica<br />

Denominazione: Carta <strong>del</strong>l’ing. Barca, ASMi (M-CART-18)<br />

Anno: 1615<br />

Tipo: Catasto<br />

Denominazione: Mappe <strong>di</strong> Carlo VI, ASMi (Fondo Acque)<br />

Anno: 1721<br />

Tipo: Catasto<br />

Denominazione: Catasto Lombardo Veneto ASMi (Fondo<br />

Acque)<br />

Anno: 1862-1895; rettifiche <strong>del</strong> 1887<br />

Configurazione strutturale primaria: complesso costituito da<br />

più corpi isolati sistemati parallelamente al corso <strong>del</strong> fiume,<br />

a<strong>di</strong>acenti alla roggia <strong>di</strong> derivazione, oggi asciutta. Si tratta <strong>di</strong><br />

e<strong>di</strong>fici molto semplici con pianta ad L a due e tre piani, che oggi<br />

si trovano allo stato <strong>di</strong> rudere. Le murature rimaste mostrano<br />

mattoni pieni a corsi regolari; permangono resti <strong>di</strong> travi in<br />

legno degli originari solai. I tetti rimasti sono a due falde con<br />

coppi in laterizio.<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: rudere<br />

Data: 10/09/2010<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

Uso: in abbandono<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

In<strong>di</strong>cazione generica: proprietà privata<br />

Autore: S.A.<br />

Titolo: Guida <strong>di</strong> Monza e <strong>del</strong>la Brianza<br />

Luogo <strong>di</strong> e<strong>di</strong>zione: Milano<br />

Anno:1963<br />

Autore: Garlan<strong>di</strong>ni A., Negri M.<br />

Titolo: I monumenti storico-industriali <strong>del</strong>la Lombar<strong>di</strong>a<br />

Luogo <strong>di</strong> e<strong>di</strong>zione: Milano<br />

Anno:1984<br />

Autore: Chiappa Mauri L.<br />

Titolo: I mulini ad acqua nel Milanese, secoli 10-15<br />

Luogo <strong>di</strong> e<strong>di</strong>zione: Roma<br />

Anno: 1984<br />

Autore: Ponzoni L.<br />

Titolo: <strong>Il</strong> Lambro: storia <strong>di</strong> un fiume<br />

Luogo <strong>di</strong> e<strong>di</strong>zione: Sovico<br />

Anno: 1994<br />

www.lombar<strong>di</strong>abeniculturali.it


DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA<br />

L’ingresso da via Emanuele Filiberto Uno dei corpi principali recante la targa in<strong>di</strong>cante “Cascina<br />

Molinaccio”<br />

<strong>Il</strong> corpo residenziale


CASCINA STALLACCIO CA13


LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA/UBICAZIONE<br />

OGGETTO<br />

NOTIZIE STORICHE<br />

Provincia: MB (Monza e Brianza)<br />

Co<strong>di</strong>ce Istat comune: 015223<br />

<strong>Comune</strong>: <strong>Triuggio</strong><br />

Collocazione: Località Canonica<br />

Denominazione spazio viabilistico: Strada Vicinale Stallazzo<br />

Numero civico: 2<br />

Cap.: 20844<br />

Collocazione: nel centro abitato <strong>di</strong>stinguibile dal contesto<br />

Contesto: urbano<br />

Tipologia <strong>del</strong> contesto: residenziale<br />

Accessibilità: strada asfaltata<br />

Ambito tipologico principale: Architettura rurale<br />

Tipo: cascina<br />

Denominazione: Cascina Stallaccio<br />

Riferimento cronologico: sec. XVIII, primo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: il nucleo originario <strong>del</strong>la Cascina Stallaccio è già<br />

riportato dal Catasto austriaco <strong>del</strong> 1721. Si tratta <strong>di</strong> un corpo a<br />

C rovesciata collocato a nord est <strong>del</strong>la Villa Taverna.<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, terzo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: il Catasto Lombardo Veneto <strong>del</strong> 1862 mostra una<br />

situazione immutata rispetto al secolo precedente.


FONTI ARCHIVISTICHE<br />

IMPIANTO STRUTTURALE<br />

STATO DI CONSERVAZIONE<br />

USO ATTUALE<br />

CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, ultimo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: la cartografia IGM <strong>del</strong> 1888 mostra l’aggiunta <strong>di</strong> un<br />

ulteriore corpo a nord <strong>di</strong> quello preesistente a pianta<br />

rettangolare con una piccola ala sul lato ovest a formare una<br />

pianta a L rovesciata.<br />

Riferimento cronologico: sec. XX, secondo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: la cartografia IGM <strong>del</strong> 1931 mostra il completamento<br />

<strong>del</strong> complesso me<strong>di</strong>ante estensione <strong>del</strong> corpo nord che<br />

assume così configurazione a C rovesciata.<br />

Tipo: Catasto<br />

Denominazione: Catasto Lombardo Veneto<br />

Anno: 1862-1895<br />

Tipo: cartografia Istituto Geografico Militare<br />

Denominazione: Carta d’Italia “Monza” serie 25V foglio 045 I<br />

N.O.<br />

Anno: 1888<br />

Tipo: cartografia Istituto Geografico Militare<br />

Denominazione: Carta d’Italia “Monza” serie 25V foglio 045 I<br />

N.O.<br />

Anno: 1931<br />

Configurazione strutturale primaria: complesso <strong>di</strong> origine<br />

rurale costituito da due corpi autonomi a corte aperta su due<br />

piani con pianta a C. Entrambi i corpi presentano tetto a falde<br />

e facciate intonacate con lesene in muratura a vista. <strong>Il</strong> corpo<br />

settecentesco presenta aperture ovali incorniciate da mattoni<br />

a vista.<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: ottimo<br />

Data: 16/09/2010<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

Uso: residenza<br />

In<strong>di</strong>cazione generica: proprietà privata


(www.google.it)<br />

CASCINA CASTELLETTO CA14


LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA/UBICAZIONE<br />

OGGETTO<br />

NOTIZIE STORICHE<br />

FONTI ARCHIVISTICHE<br />

Provincia: MB (Monza e Brianza)<br />

Co<strong>di</strong>ce Istat comune: 015223<br />

<strong>Comune</strong>: <strong>Triuggio</strong><br />

Collocazione: Località Canonica<br />

Denominazione spazio viabilistico: Via <strong>del</strong> Castelletto<br />

Numero civico: s.n.<br />

Cap.: 20844<br />

Collocazione: fuori dal centro abitato <strong>di</strong>stinguibile dal<br />

contesto<br />

Contesto: urbano<br />

Tipologia <strong>del</strong> contesto: agricolo/boschivo<br />

Accessibilità: strada asfaltata<br />

Ambito tipologico principale: Architettura rurale<br />

Tipo: cascina<br />

Denominazione: Cascina Castelletto<br />

Riferimento cronologico: sec. XVIII, primo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: la Cascina Castelletto è riportata dal Catasto<br />

austriaco <strong>del</strong> 1721. Appare costituita da due corpi separati <strong>di</strong><br />

pianta rettangolare <strong>di</strong>sposti l’uno perpen<strong>di</strong>colarmente alla<br />

strada <strong>di</strong> accesso, l’altro lungo la stessa ad una certa <strong>di</strong>stanza<br />

dal primo fabbricato.<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, terzo quarto<br />

Notizia sintetica: configurazione planimetrica<br />

Notizia: il Catasto Lombardo Veneto <strong>del</strong> 1862 mostra la<br />

cascina con configurazione simile all’attuale e segnalata dal<br />

toponimo <strong>di</strong> “Castelletto”<br />

Tipo: Catasto<br />

Denominazione: Mappe <strong>di</strong> Carlo VI<br />

Anno: 1721<br />

Tipo: Catasto<br />

Denominazione: Catasto Lombardo Veneto<br />

Anno: 1862-1895; rettifiche <strong>del</strong> 1887


IMPIANTO STRUTTURALE<br />

STATO DI CONSERVAZIONE<br />

USO ATTUALE<br />

CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI<br />

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA<br />

Configurazione strutturale primaria: la cascina presenta una<br />

configurazione piuttosto articolata: gli e<strong>di</strong>fici sono <strong>di</strong>sposti<br />

secondo uno schema ad “S” e si <strong>di</strong>stribuisconosu più piani.<br />

Perpen<strong>di</strong>colarmente alla strada <strong>di</strong> accesso troviamo il corpo <strong>di</strong><br />

maggiore altezza con due piani fuori terra più mezzanino<br />

segnalato da aperture <strong>di</strong> forma ovale. L’appen<strong>di</strong>ce ovest <strong>del</strong>lo<br />

stesso corpo è, invece, a due piani. Perpen<strong>di</strong>colarmente a tale<br />

e<strong>di</strong>ficio, lungo la strada <strong>di</strong> accesso, si <strong>di</strong>spon il corpo <strong>di</strong><br />

collegamento ottocentesco anch’esso su due piani più<br />

mezzanino. Spicca all’angolo tra le due ali una piccola torretta<br />

traforata su tutti i lati da bifore a tutto sesto con colonnina<br />

centrale. L’ultima ala ad est, anch’essa perpen<strong>di</strong>colare alla<br />

strada <strong>di</strong> accesso, è <strong>di</strong>sposta su due e tre piani. Le <strong>di</strong>verse<br />

articolazioni <strong>del</strong> complesso evidenziano numerosi<br />

rimaneggiamenti <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio originario. Un corpo secondario<br />

si colloca ancora lungo la strada <strong>di</strong> accesso parallelamente<br />

all’e<strong>di</strong>ficio principale creando un corridoio <strong>di</strong> ingresso.<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: buono<br />

Data: 10/09/2010<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

Uso: residenza<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

In<strong>di</strong>cazione generica: proprietà privata<br />

L’accesso alla corte (www.google.it) <strong>Il</strong> corpo nord (www.google.it)


(www.google.it)<br />

CASCINA GRATIROLA CA15


LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA/UBICAZIONE<br />

OGGETTO<br />

NOTIZIE STORICHE<br />

Provincia: MB (Monza e Brianza)<br />

Co<strong>di</strong>ce Istat comune: 015223<br />

<strong>Comune</strong>: <strong>Triuggio</strong><br />

Collocazione: Località Canonica<br />

Denominazione spazio viabilistico: Via Cascina Gratirola<br />

Numero civico: 2,4, 6, 8<br />

Cap.: 20844<br />

Collocazione: nel centro abitato integrato con altri e<strong>di</strong>fici<br />

Contesto: urbano<br />

Tipologia <strong>del</strong> contesto: residenziale<br />

Accessibilità: strada asfaltata<br />

Ambito tipologico principale: Architettura rurale<br />

Tipo: cascina<br />

Denominazione: Cascina Gratirola<br />

Riferimento cronologico: sec. XVIII, primo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: la Cascina Gratirola è riportata dal Catasto<br />

austriaco <strong>del</strong> 1721. Appare costituita un unico corpo<br />

<strong>di</strong>sposto quasi perpen<strong>di</strong>colarmente alla strada <strong>di</strong> accesso.<br />

Appare completamente isolata all’interno <strong>del</strong> paesaggio<br />

agrario.<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, terzo quarto<br />

Notizia sintetica: configurazione planimetrica<br />

Notizia: il Catasto Lombardo Veneto <strong>del</strong> 1862 mostra<br />

l’aggiunta <strong>di</strong> un corpo minore perpen<strong>di</strong>colare al primo <strong>di</strong><br />

origine settecentesca a formare una corte aperta <strong>del</strong>imitata<br />

ad ovest da un ulteriore corpo <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni ancora minori<br />

oggi non più esistente. La cascina è segnalata dal toponimo<br />

<strong>di</strong> “Cascina Grattirola”


FONTI ARCHIVISTICHE<br />

IMPIANTO STRUTTURALE<br />

STATO DI CONSERVAZIONE<br />

USO ATTUALE<br />

CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI<br />

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA<br />

Riferimento cronologico: sec. XX, secondo quarto<br />

Notizia sintetica: configurazione planimetrica<br />

Notizia: la cartografia IGM <strong>del</strong> 1931 mostra l’aggiunta <strong>di</strong> altri<br />

due corpi secondari a <strong>del</strong>imitare la corte sul lato sud. <strong>Il</strong><br />

contesto <strong>del</strong>la cascina è ancora completamente agricolo.<br />

Tipo: Catasto<br />

Denominazione: Mappe <strong>di</strong> Carlo VI<br />

Anno: 1721<br />

Tipo: Catasto<br />

Denominazione: Catasto Lombardo Veneto<br />

Anno: 1862-1895; rettifiche <strong>del</strong> 1887<br />

Tipo: cartografia Istituto Geografico Militare<br />

Denominazione: Carta d’Italia “Monza” serie 25V foglio 045 I<br />

N.O.<br />

Anno: 1931<br />

Configurazione strutturale primaria: corpo a “L” rovesciata su<br />

corte aperta su due piani. Le parti <strong>di</strong> ingresso, <strong>di</strong> più recente<br />

costruzione, presentano un sopralzo.<br />

Riferimento alla parte: corpo <strong>di</strong> ingresso<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: buono<br />

Data: 10/09/2010<br />

Riferimento alla parte: altre parti<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: cattivo<br />

Data: 10/09/2010<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

Uso: residenza<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

In<strong>di</strong>cazione generica: proprietà privata<br />

<strong>Il</strong> fronte su Via Conte Paolo Taverna (www.google.it) L’accesso (www.google.it)


CASCINA MERONI CA16


LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA/UBICAZIONE<br />

OGGETTO<br />

NOTIZIE STORICHE<br />

FONTI ARCHIVISTICHE<br />

Provincia: MB (Monza e Brianza)<br />

Co<strong>di</strong>ce Istat comune: 015223<br />

<strong>Comune</strong>: <strong>Triuggio</strong><br />

Collocazione: Località Canonica<br />

Denominazione spazio viabilistico: Via F. Turati<br />

Numero civico:<br />

Cap.: 20844<br />

Collocazione: fuori dal centro abitato <strong>di</strong>stinguibile dal contesto<br />

Contesto: extra-urbano<br />

Tipologia <strong>del</strong> contesto: agricolo/produttivo<br />

Accessibilità: strada asfaltata<br />

Ambito tipologico principale: Architettura rurale<br />

Tipo: cascina<br />

Denominazione: Cascina Meroni<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, terzo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: il Catasto Lombardo Veneto <strong>del</strong> 1862 riporta il nucleo<br />

originario <strong>del</strong>la cascina con il toponimo “Cascina Casetta”. Si<br />

tratta <strong>di</strong> un e<strong>di</strong>ficio in linea a pianta rettangolare.<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, ultimo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: la cartografia IGM <strong>del</strong> 1888 mostra il nucleo originario<br />

<strong>del</strong>la cascina senza toponimo. La configurazione rimane<br />

inalterata.<br />

Tipo: Catasto<br />

Denominazione: Catasto Lombardo Veneto<br />

Anno: 1862-1895<br />

Tipo: cartografia Istituto Geografico Militare<br />

Denominazione: Carta d’Italia “Monza” serie 25V foglio 045 I<br />

N.O.<br />

Anno: 1888


IMPIANTO STRUTTURALE<br />

STATO DI CONSERVAZIONE<br />

USO ATTUALE<br />

CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI<br />

Configurazione strutturale primaria: si tratta <strong>di</strong> un e<strong>di</strong>ficio <strong>di</strong><br />

origine rurale a pianta rettangolare su due piani. La<br />

<strong>di</strong>stribuzione avviene da un vano centrale porticato; la<br />

struttura è in muratura; le travature sono lignee e il piano<br />

superiore presenta un balcone con parapetto in ferro battuto.<br />

Al nucleo originario è stato aggiunto un nuovo corpo su due<br />

piani <strong>di</strong> recente costruzione.<br />

Riferimento alla parte: corpo originario<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: pessimo<br />

Riferimento alla parte: corpo aggiunto<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: ottimo<br />

Data: 16/09/2010<br />

Riferimento alla parte: corpo originario<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: in <strong>di</strong>suso<br />

Riferimento alla parte: corpo aggiunto<br />

Uso: residenza<br />

In<strong>di</strong>cazione generica: proprietà privata


CASCINA MAESTRA CA17


LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA/UBICAZIONE<br />

OGGETTO<br />

NOTIZIE STORICHE<br />

Provincia: MB (Monza e Brianza)<br />

Co<strong>di</strong>ce Istat comune: 015223<br />

<strong>Comune</strong>: <strong>Triuggio</strong><br />

Collocazione: Località CANONICA<br />

Denominazione spazio viabilistico: Via Giotto<br />

Numero civico: 1,4,5,9<br />

Cap.: 20844<br />

Collocazione: fuori dal centro abitato <strong>di</strong>stinguibile dal<br />

contesto<br />

Contesto: extra-urbano<br />

Tipologia <strong>del</strong> contesto: agricolo<br />

Accessibilità: strada asfaltata<br />

Ambito tipologico principale: Architettura rurale<br />

Tipo: cascina<br />

Denominazione: Cascina Maestra<br />

Riferimento cronologico: sec. XVIII, primo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: la Cascina Maestra è riportata dal Catasto austriaco<br />

<strong>del</strong> 1721 con configurazione <strong>di</strong>ssimile dall’attuale. Al corpo <strong>di</strong><br />

fabbrica è annesso un giar<strong>di</strong>no; il contesto è completamente<br />

agricolo.<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, terzo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: il Catasto Lombardo Veneto <strong>del</strong> 1862 mostra la<br />

cascina con configurazione simile all’attuale.


FONTI ARCHIVISTICHE<br />

IMPIANTO STRUTTURALE<br />

STATO DI CONSERVAZIONE<br />

USO ATTUALE<br />

CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, secondo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: la cartografia IGM <strong>del</strong> 1931 mostra l’aggiunta <strong>di</strong> corpi<br />

secondari a ovest <strong>del</strong> corpo originario e <strong>di</strong> fronte ad esso al <strong>di</strong><br />

là <strong>del</strong>la strada. Permane il toponimo <strong>di</strong> Cascina Maestra.<br />

Tipo: Catasto<br />

Denominazione: Mappe <strong>di</strong> Carlo VI<br />

Anno: 1721<br />

Tipo: Catasto<br />

Denominazione: Catasto Lombardo Veneto<br />

Anno: 1862-1895<br />

Tipo: cartografia Istituto Geografico Militare<br />

Denominazione: Carta d’Italia “Monza” serie 25V foglio 045 I<br />

N.O.<br />

Anno: 1931<br />

Configurazione strutturale primaria: e<strong>di</strong>ficio <strong>di</strong> origine rurale<br />

con pianta a “L” rovesciata. <strong>Il</strong> corpo più lungo su due piani<br />

presenta in parte struttura a fienile con travature lignee e<br />

aperture a graticcio. <strong>Il</strong> corpo più corto è su tre piani con vano <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>stribuzione centrale e piccolo ballatoio sul lato ovest,<br />

presenta, inoltre, sulla facciata sud una piccola e<strong>di</strong>cola votiva.<br />

Riferimento alla parte: parte est<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: me<strong>di</strong>ocre<br />

Data: 10/09/2010<br />

Riferimento alla parte: fienile<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: cattivo<br />

Data: 10/09/2010<br />

Riferimento alla parte: parte ovest<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: buono<br />

Data: 10/09/2010<br />

Riferimento alla parte: parte est<br />

Uso: residenza<br />

Riferimento alla parte: parte centrale<br />

Uso: fienile<br />

Riferimento alla parte: parte ovest<br />

Uso: residenza<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

In<strong>di</strong>cazione generica: proprietà privata


DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA<br />

Corpo est Facciata corpo est<br />

Ala ovest Vista complessiva


CASCINA ZUCCONE FRANCO CA18


LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA/UBICAZIONE<br />

OGGETTO<br />

NOTIZIE STORICHE<br />

Provincia: MB (Monza e Brianza)<br />

Co<strong>di</strong>ce Istat comune: 015223<br />

<strong>Comune</strong>: <strong>Triuggio</strong><br />

Collocazione: Località CANONICA<br />

Denominazione spazio viabilistico: Via cascina Franco<br />

Zuccone<br />

Numero civico: s.n.<br />

Cap.: 20844<br />

Collocazione: nel centro abitato <strong>di</strong>stinguibile dal contesto<br />

Contesto: urbano<br />

Tipologia <strong>del</strong> contesto: residenziale<br />

Accessibilità: strada asfaltata<br />

Ambito tipologico principale: Architettura rurale<br />

Tipo: cascina<br />

Denominazione: Cascina Zuccone Franco<br />

Riferimento cronologico: sec. XV, fine<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: una lapide in loco testimonia l’esistenza <strong>di</strong> un<br />

inse<strong>di</strong>amento rurale a Zuccone Franco già alla fine <strong>del</strong> XV<br />

secolo. <strong>Il</strong> testo recita: (traduzione dal latino) “Suolo un tempo<br />

abbandonato per arida sterilità per cura <strong>di</strong> Francesco Homati<br />

fornito <strong>di</strong> case si coltiva (ora) onde sia fecondo 1493”.<br />

Riferimento cronologico: sec. XVIII, primo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: la Cascina Zuccone Franco è riportata dal Catasto<br />

austriaco <strong>del</strong> 1721. Appare costituita da tre corpi su corte<br />

aperta. L’e<strong>di</strong>ficio <strong>di</strong> colloca in un nucleo e<strong>di</strong>ficato più esteso.<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX<br />

Notizia sintetica: passaggio <strong>di</strong> proprietà ed uso<br />

Notizia: passata alla famiglia Taverna la proprietà <strong>di</strong> Zuccone<br />

Franco ebbe nuovo impulso per mano <strong>del</strong> conte Paolo che<br />

ampliò le coltivazioni e restaurò le case cadenti. Una lapide<br />

in loco recita: (traduzione <strong>del</strong> latino) “<strong>Il</strong> conte Paolo taverna<br />

<strong>di</strong>latata e promossa con molto lavoro la coltivazione <strong>del</strong><br />

suolo (queste) case cadenti ristabilì e ampliò 1850”.<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, terzo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: il Catasto Lombardo Veneto <strong>del</strong> 1862 mostra la<br />

cascina, già denominata “Zuccone Franco” con<br />

configurazione simile all’attuale.


FONTI ARCHIVISTICHE<br />

IMPIANTO STRUTTURALE<br />

STATO DI CONSERVAZIONE<br />

USO ATTUALE<br />

CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI<br />

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA<br />

Tipo: Catasto<br />

Denominazione: Mappe <strong>di</strong> Carlo VI<br />

Anno: 1721<br />

Tipo: Catasto<br />

Denominazione: Catasto Lombardo Veneto<br />

Anno: 1862-1895<br />

Configurazione strutturale primaria: e<strong>di</strong>ficio <strong>di</strong> origine rurale<br />

costituito da due corpi: il corpo est, su due piani, presenta<br />

pianta a “C” ribaltata, ballatoio nelle parte centrale, aperture<br />

ad arco nell’ala sud e affresco con soggetto sacro e meri<strong>di</strong>ana<br />

sull’ala nord; il corpo ovest è un fienile sempre su due piani con<br />

travature lignee e aperture a graticcio.<br />

Riferimento alla parte: corpo est<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: buono<br />

Data: 16/09/2010<br />

Riferimento alla parte: fienile<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: me<strong>di</strong>ocre<br />

Data: 16/09/2010<br />

Riferimento alla parte: corpo est<br />

Uso: residenza/bar tabacchi<br />

Riferimento alla parte: corpo ovest<br />

Uso: deposito/box<br />

Corpo est; ala nord e parte centrale Corpo est; ala sud<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

In<strong>di</strong>cazione generica: proprietà privata<br />

Fienile Fienile. Facciata sud


(www.google.it)<br />

CASCINA IMMACOLATA CA19


LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA/UBICAZIONE<br />

OGGETTO<br />

NOTIZIE STORICHE<br />

FONTI ARCHIVISTICHE<br />

Provincia: MB (Monza e Brianza)<br />

Co<strong>di</strong>ce Istat comune: 015223<br />

<strong>Comune</strong>: <strong>Triuggio</strong><br />

Collocazione: Località CANONICA<br />

Denominazione spazio viabilistico: Via Immacolata<br />

Numero civico: 17<br />

Cap.: 20844<br />

Collocazione: ai margini <strong>del</strong> centro abitato integrato con<br />

altri e<strong>di</strong>fici<br />

Contesto: urbano<br />

Tipologia <strong>del</strong> contesto: residenziale/produttivo<br />

Accessibilità: strada asfaltata<br />

Ambito tipologico principale: Architettura rurale<br />

Tipo: cascina<br />

Denominazione: Cascina Immacolata<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, ultimo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: la cartografia IGM <strong>del</strong> 1888 mostra il nucleo<br />

originario <strong>del</strong>la cascina senza toponimo.<br />

Riferimento cronologico: sec. XX, secondo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: la cartografia IGM <strong>del</strong> 1931 mostra la cascina<br />

ancora senza toponimo nella sua configurazione attuale.<br />

Tipo: cartografia Istituto Geografico Militare<br />

Denominazione: Carta d’Italia “Monza” serie 25V foglio 045 I<br />

N.O.<br />

Anno: 1888<br />

Tipo: cartografia Istituto Geografico Militare<br />

Denominazione: Carta d’Italia “Monza” serie 25V foglio 045 I<br />

N.O.<br />

Anno: 1931


IMPIANTO STRUTTURALE<br />

STATO DI CONSERVAZIONE<br />

USO ATTUALE<br />

CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI<br />

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA<br />

Configurazione strutturale primaria: cascina con<br />

configurazione planimetrica a “T” su due piani in muratura<br />

portante e tetto a due falde inclinate. <strong>Il</strong> corpo più antico, <strong>di</strong><br />

fine ottocento, è <strong>di</strong>sposto perpen<strong>di</strong>colarmente a via<br />

Immacolata, presenta facciata ad angolo smussato<br />

impreziosito da una piccola e<strong>di</strong>cola votiva de<strong>di</strong>cata alla<br />

Vergine Immacolata. L’altra ala parallela a via Immacolata e<br />

più arretrata rispetto al filo strada è <strong>di</strong> più recente<br />

costruzione 8metà anni ’50) e recentemente ristrutturata si<br />

presenta su tre piani.<br />

Riferimento alla parte: corpo originario<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: <strong>di</strong>screto<br />

Data: 16/09/2010<br />

Riferimento alla parte: corpo recente<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: ottimo<br />

Data: 16/09/2010<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

Uso: residenza<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

In<strong>di</strong>cazione generica: proprietà privata<br />

<strong>Il</strong> corpo originario <strong>Il</strong> corpo <strong>di</strong> recente costruzione<br />

La piccola e<strong>di</strong>cola votiva sulla facciata ad angolo <strong>del</strong> corpo<br />

originario


(www.google.it)<br />

CASCINA BOSCACCIO CA20


LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA/UBICAZIONE<br />

OGGETTO<br />

NOTIZIE STORICHE<br />

FONTI ARCHIVISTICHE<br />

Provincia: MB (Monza e Brianza)<br />

Co<strong>di</strong>ce Istat comune: 015223<br />

<strong>Comune</strong>: <strong>Triuggio</strong><br />

Collocazione: Località CANONICA<br />

Denominazione spazio viabilistico: Via Giacomo Matteotti<br />

Numero civico: 1<br />

Cap.: 20844<br />

Collocazione: nel centro abitato integrato con altri e<strong>di</strong>fici<br />

Contesto: urbano<br />

Tipologia <strong>del</strong> contesto: residenziale<br />

Accessibilità: strada asfaltata<br />

Ambito tipologico principale: Architettura rurale<br />

Tipo: cascina<br />

Denominazione: Cascina Boscaccio<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, terzo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: il Catasto Lombardo Veneto <strong>del</strong> 1862 mostra la<br />

cascina, già denominata “Cascina Boscaccio” con<br />

configurazione simile all’attuale. Appare costituita da un<br />

corpo principale a pianta rettangolare <strong>di</strong>sposto<br />

parallelamente alla viabilità e rustici con pianta a “C”<br />

collocati a sud-est <strong>del</strong> lotto.<br />

Riferimento cronologico: sec. XX, secondo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: la cartografia IGM <strong>del</strong> 1931 mostra l’ampliamento<br />

<strong>del</strong>la cascina con una serie <strong>di</strong> corpi minori a formare una<br />

corte aperta a sud <strong>del</strong> corpo originario.<br />

Tipo: Catasto<br />

Denominazione: Catasto Lombardo Veneto<br />

Anno: 1862-1895<br />

Tipo: cartografia Istituto Geografico Militare<br />

Denominazione: Carta d’Italia “Monza” serie 25V foglio 045 I<br />

N.O.<br />

Anno: 1931


IMPIANTO STRUTTURALE<br />

STATO DI CONSERVAZIONE<br />

USO ATTUALE<br />

CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI<br />

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA<br />

Configurazione strutturale primaria: il complesso è costituito<br />

da un corpo principale a pianta rettangolare su tre piani in<br />

muratura portante con tetto a doppia falda inclinata <strong>di</strong>sposto<br />

parallelamente alla strada <strong>di</strong> accesso. Sulla corte aperta<br />

retrostante l’e<strong>di</strong>ficio si colloca il corpo dei rustici con pianta ad<br />

“L” su due piani in muratura portante ormai ridotto allo stato<br />

<strong>di</strong> rudere.<br />

Riferimento alla parte: corpo principale<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: <strong>di</strong>screto<br />

Data: 16/09/2010<br />

Riferimento alla parte: rustici<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: pessimo<br />

Data: 16/09/2010<br />

Riferimento alla parte: corpo principale<br />

Uso: residenza<br />

Riferimento alla parte: rustici<br />

Uso: deposito/box<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

In<strong>di</strong>cazione generica: proprietà privata<br />

<strong>Il</strong> corpo principale su via Matteotti (www.google.it) I rustici ormai ridotti allo stato <strong>di</strong> rudere (www.google.it)


CASCINA BRAGHETTONE CA21


LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA/UBICAZIONE<br />

OGGETTO<br />

NOTIZIE STORICHE<br />

FONTI ARCHIVISTICHE<br />

Provincia: MB (Monza e Brianza)<br />

Co<strong>di</strong>ce Istat comune: 015223<br />

<strong>Comune</strong>: <strong>Triuggio</strong><br />

Collocazione: Località Zuccone Robasacco<br />

Denominazione spazio viabilistico: Via Cascina<br />

Braghettone<br />

Numero civico: 1<br />

Cap.: 20844<br />

Collocazione: fuori dal centro abitato isolato<br />

Contesto: extra-urbano<br />

Tipologia <strong>del</strong> contesto: agricolo<br />

Accessibilità: strada asfaltata<br />

Ambito tipologico principale: Architettura rurale<br />

Tipo: cascina<br />

Denominazione: Cascina Braghettone<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, terzo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: il Catasto Lombardo Veneto <strong>del</strong> 1862 mostra la<br />

cascina con il toponimo “Cascina Brugattone”; è costituita<br />

da un unico corpo con pianta lunga e stretta ad<br />

andamento est-ovest.<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, ultimo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: la cartografia IGM <strong>del</strong> 1888 mostra<br />

l’ampliamento <strong>del</strong> complesso con l’aggiunta <strong>di</strong> due corpi<br />

minori a formare una corte aperta sul retro <strong>del</strong> corpo<br />

originario. Le cascina è denominata “Cascina<br />

Braghettone”<br />

Tipo: Catasto<br />

Denominazione: Catasto Lombardo Veneto<br />

Anno: 1862-1895<br />

Tipo: cartografia Istituto Geografico Militare<br />

Denominazione: Carta d’Italia “Monza” serie 25V foglio 045 I<br />

N.O.<br />

Anno: 1888<br />

Tipo: cartografia Istituto Geografico Militare<br />

Denominazione: Carta d’Italia “Monza” serie 25V foglio 045 I<br />

N.O.<br />

Anno: 1931


IMPIANTO STRUTTURALE<br />

STATO DI CONSERVAZIONE<br />

USO ATTUALE<br />

CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI<br />

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA<br />

Vista <strong>del</strong> complesso Fienile<br />

Configurazione strutturale primaria: il nucleo originario <strong>del</strong>la<br />

cascina è costituito da tre corpi che si <strong>di</strong>spongono a formare<br />

una “C” rovesciata su corte aperta. Gli e<strong>di</strong>fici in muratura<br />

portante sono su tre piani e presentano nell’affaccio su corte<br />

struttura a portico ad arco ribassato con sovrastante ballatoio<br />

Riferimento alla parte: corpo residenziale<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: <strong>di</strong>screto<br />

Data: 16/09/2010<br />

Riferimento alla parte: rustici<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: catiivo<br />

Data: 16/09/2010<br />

Riferimento alla parte: corpo principale<br />

Uso: residenza<br />

Riferimento alla parte: corpi minori<br />

Uso: deposito/attività agricola<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

In<strong>di</strong>cazione generica: proprietà privata<br />

Facciata su strada. Particolare Corpo principale; ala ovest


CASCINA TRENTO E TRIESTE CA22


LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA/UBICAZIONE<br />

OGGETTO<br />

NOTIZIE STORICHE<br />

FONTI ARCHIVISTICHE<br />

IMPIANTO STRUTTURALE<br />

STATO DI CONSERVAZIONE<br />

USO ATTUALE<br />

Provincia: MB (Monza e Brianza)<br />

Co<strong>di</strong>ce Istat comune: 015223<br />

<strong>Comune</strong>: <strong>Triuggio</strong><br />

Collocazione: Località Zuccone Robasacco<br />

Denominazione spazio viabilistico: Via Cascina Trento e<br />

Trieste<br />

Numero civico: 2<br />

Cap.: 20844<br />

Collocazione: fuori dal centro abitato <strong>di</strong>stinguibile dal<br />

contesto<br />

Contesto: extra-urbano<br />

Tipologia <strong>del</strong> contesto: agricolo/residenziale<br />

Accessibilità: strada asfaltata<br />

Ambito tipologico principale: Architettura rurale<br />

Tipo: cascina<br />

Denominazione: Cascina Trento e Trieste<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, terzo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: il Catasto Lombardo Veneto <strong>del</strong> 1862 mostra la<br />

cascina senza toponimo già nella sua configurazione attuale.<br />

Tipo: Catasto<br />

Denominazione: Catasto Lombardo Veneto<br />

Anno: 1862-1895<br />

Configurazione strutturale primaria: complesso costituito da<br />

e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong>sposti a “C” su corte aperta. I corpi su due piani e tetto<br />

in coppi a doppia falda inclinata sono decorati in facciata da<br />

lesene ed archi ribassati in mattoni. A parti piene si alternano<br />

parti porticate. <strong>Il</strong> corpo residenziale presenta riquadrature alle<br />

finestre sovrastate da un archetto in mattoni; il fienile presenta<br />

primo piano aperto su tutti i lati e tetto in coppi con travatura<br />

lignea.<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: <strong>di</strong>screto<br />

Data: 16/09/2010<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

Uso: residenza


CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI<br />

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA<br />

Fronte su corte Corte lato destro<br />

Fienile. Particolare<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

In<strong>di</strong>cazione generica: proprietà privata


CASCINA ZUCCONE ROBASACCO CA23


LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA/UBICAZIONE<br />

Provincia: MB (Monza e Brianza)<br />

Co<strong>di</strong>ce Istat comune: 015223<br />

<strong>Comune</strong>: <strong>Triuggio</strong><br />

Collocazione: Località Zuccone Robasacco<br />

Denominazione spazio viabilistico: Via Conte Stefano Jacini<br />

Numero civico: 1,3<br />

Cap.: 20844<br />

Collocazione: fuori dal centro abitato <strong>di</strong>stinguibile dal<br />

contesto<br />

Contesto: extra-urbano<br />

Tipologia <strong>del</strong> contesto: agricolo/residenziale<br />

Accessibilità: strada asfaltata<br />

OGGETTO<br />

NOTIZIE STORICHE<br />

Ambito tipologico principale: Architettura rurale<br />

Tipo: cascina<br />

Denominazione: Cascina Zuccone Rubasacco<br />

Riferimento cronologico: sec. XVI, terzo quarto<br />

Notizia sintetica: data <strong>di</strong> riferimento<br />

Notizia: la datazione <strong>del</strong> bene è riferibile al 1571<br />

Fonte: www.lombar<strong>di</strong>abeniculturali.it<br />

Riferimento cronologico: sec. XVIII, primo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: la Cascina Zuccone Robasacco è riportata dal<br />

Catasto austriaco <strong>del</strong> 1721 in forma <strong>di</strong>ssimile all’attuale.<br />

Appare costituita da due corpi staccati allineati lungo la<br />

strada, quello più a nord presenta forma ad “L” rovesciata.<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, terzo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: il Catasto Lombardo Veneto <strong>del</strong> 1862 mostra la<br />

cascina segnalata anche dal toponimo confermando la<br />

configurazione preesistente.


FONTI ARCHIVISTICHE<br />

IMPIANTO STRUTTURALE<br />

STATO DI CONSERVAZIONE<br />

USO ATTUALE<br />

CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI<br />

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA<br />

Riferimento cronologico: sec. XX, ultimo quarto<br />

Notizia sintetica: configurazione planimetrica<br />

Notizia: la cartografia IGM <strong>del</strong> 1931 mostra l’ampliamento<br />

<strong>del</strong>la cascina che assume configurazione simile all’attuale<br />

me<strong>di</strong>ante l’unione dei due corpi preesistenti e l’aggiunta <strong>di</strong><br />

un corpo sul retro a <strong>del</strong>imitare ad est la corte aperta.<br />

Tipo: Catasto<br />

Denominazione: Mappe <strong>di</strong> Carlo VI<br />

Anno: 1721<br />

Tipo: Catasto<br />

Denominazione: Catasto Lombardo Veneto<br />

Anno: 1862-1895<br />

Tipo: cartografia Istituto Geografico Militare<br />

Denominazione: Carta d’Italia “Carate Brianza” serie 25V<br />

foglio 032 II S.O.<br />

Anno: 1931<br />

Configurazione strutturale primaria: complesso costituito da<br />

due e<strong>di</strong>fici su corte aperta, uno allineato lungo la strada con<br />

un ala che si prolunga verso l’interno ad est assumendo una<br />

configurazione ad “L” rovesciata, l’altro, <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni<br />

minori posto a <strong>del</strong>imitare il lato est <strong>del</strong>la corte. Le facciate su<br />

strada sono ampiamente decorate da archi a tutto sesto in<br />

mattoni in cui si collocano le aperture sovrastate da ulteriori<br />

aperture <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni inferiori e <strong>di</strong> forma circolare.<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: <strong>di</strong>screto<br />

Data: 10/09/2010<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

Uso: residenza/attività agricola<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

In<strong>di</strong>cazione generica: proprietà privata<br />

Fronte su corte lato destro Corte lato sinistro


Fienile. La vegetazione all’interno <strong>del</strong>la corte


CASCINA MONTEMERLO CA24


LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA/UBICAZIONE<br />

Provincia: MB (Monza e Brianza)<br />

Co<strong>di</strong>ce Istat comune: 015223<br />

<strong>Comune</strong>: <strong>Triuggio</strong><br />

Collocazione: Località Cascina Montemerlo<br />

Denominazione spazio viabilistico: Via cascina Montemerlo<br />

Numero civico: s.n.<br />

Cap.: 20844<br />

Collocazione: nel centro abitato integrato con altri e<strong>di</strong>fici<br />

Contesto: urbano<br />

Tipologia <strong>del</strong> contesto: residenziale<br />

Accessibilità: strada asfaltata<br />

OGGETTO<br />

NOTIZIE STORICHE<br />

FONTI ARCHIVISTICHE<br />

IMPIANTO STRUTTURALE<br />

STATO DI CONSERVAZIONE<br />

USO ATTUALE<br />

CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI<br />

Ambito tipologico principale: Architettura rurale<br />

Tipo: cascina<br />

Denominazione: Cascina Montemerlo<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, ultimo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: la cartografia IGM <strong>del</strong> 1888 mostra il nucleo<br />

originario <strong>del</strong> complesso già in<strong>di</strong>viduato con il toponimo <strong>di</strong><br />

“Montemerlo”.<br />

Tipo: cartografia Istituto Geografico Militare<br />

Denominazione: Carta d’Italia “Carate Brianza” serie 25V<br />

foglio 032 II S.O.<br />

Anno: 1988<br />

Configurazione strutturale primaria: complesso costituito da<br />

numerosi e<strong>di</strong>fici su due piani articolati su due corti aperte. I<br />

fienili hanno la tipica struttura lombarda con portico e<br />

sovrastante ballatoio e finestratura a graticcio.<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: me<strong>di</strong>ocre<br />

Data: 10/09/2010<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

Uso: residenza<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

In<strong>di</strong>cazione generica: proprietà privata


DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA<br />

Fronte su corte lato destro Fronte su corte lato destro sinistro<br />

Fronti sulla via d’accesso principale Vista dall’ingresso


CASCINA LE QUATTRO VIE CA25


LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA/UBICAZIONE<br />

Provincia: MB (Monza e Brianza)<br />

Co<strong>di</strong>ce Istat comune: 015223<br />

<strong>Comune</strong>: <strong>Triuggio</strong><br />

Collocazione: Località Cascina Montemerlo<br />

Denominazione spazio viabilistico: Via Quintino Sella<br />

Numero civico: 2<br />

Cap.: 20844<br />

Collocazione: fuori dal centro abitato isolato<br />

Contesto: extra-urbano<br />

Tipologia <strong>del</strong> contesto: agricolo<br />

Accessibilità: strada asfaltata<br />

OGGETTO<br />

NOTIZIE STORICHE<br />

FONTI ARCHIVISTICHE<br />

Ambito tipologico principale: Architettura rurale<br />

Tipo: cascina<br />

Denominazione: Cascina Le Quattro Vie<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, ultimo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: la cascina non è riportata dalla cartografia IGM <strong>del</strong><br />

1888.<br />

Riferimento cronologico: sec. XX, secondo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: la cartografia IGM <strong>del</strong> 1931 mostra l’esistenza <strong>del</strong>la<br />

cascina già segnalata con il toponimo “Quattro Vie”. La sua<br />

costruzione si colloca pertanto tra il 1888 e il 1931<br />

Tipo: cartografia Istituto Geografico Militare<br />

Denominazione: Carta d’Italia “Carate Brianza” serie 25V<br />

foglio 032 II S.O.<br />

Anno: 1988<br />

Tipo: cartografia Istituto Geografico Militare<br />

Denominazione: Carta d’Italia “Carate Brianza” serie 25V<br />

foglio 032 II S.O.<br />

Anno: 1931


IMPIANTO STRUTTURALE<br />

STATO DI CONSERVAZIONE<br />

USO ATTUALE<br />

CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI<br />

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA<br />

Configurazione strutturale primaria: si tratta <strong>di</strong> un unico<br />

e<strong>di</strong>ficio su due piani in muratura portante a vista con tetto a<br />

doppia falda inclinata, <strong>di</strong> pianta rettangolare, allineato lungo<br />

via Quintino Sella. Le aperture, asimetrriche, sono segnate<br />

da una riquadratura in cemento bianco. L’androne <strong>di</strong><br />

ingresso è segnato da un arco ribassato in mattoni.<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: in ristrutturazione<br />

Data: 10/09/2010<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

Uso: non in uso<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

In<strong>di</strong>cazione generica: proprietà privata<br />

La facciata su via Quintino Sella Androne <strong>di</strong> ingresso<br />

La facciata sul giar<strong>di</strong>no


CASCINA CHIGNOLO CA26


LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA/UBICAZIONE<br />

Provincia: MB (Monza e Brianza)<br />

Co<strong>di</strong>ce Istat comune: 015223<br />

<strong>Comune</strong>: <strong>Triuggio</strong><br />

Collocazione: Località Montemerlo<br />

Denominazione spazio viabilistico: Via Quintino Sella<br />

Numero civico: s.n.<br />

Cap.: 20844<br />

Collocazione: fuori dal centro abitato isolato<br />

Contesto: extra-urbano<br />

Tipologia <strong>del</strong> contesto: agricolo/boschivo<br />

Accessibilità: strada asfaltata<br />

OGGETTO<br />

NOTIZIE STORICHE<br />

Ambito tipologico principale: Architettura rurale<br />

Tipo: cascina<br />

Denominazione: Cascina Chignolo<br />

Riferimento cronologico: sec. XVIII, primo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: la Cascina Chignolo è riportata dal Catasto austriaco<br />

<strong>del</strong> 1721. Appare costituita un unico corpo a pianta<br />

rettangolare. <strong>Il</strong> suo contesto è completamente agricolo.<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, terzo quarto<br />

Notizia sintetica: ampliamento<br />

Notizia: il Catasto Lombardo Veneto <strong>del</strong> 1862 mostra<br />

l’aggiunta al corpo settecentesco <strong>di</strong> un nuovo e<strong>di</strong>ficio<br />

perpen<strong>di</strong>colare al primo sul lato est. La cascina è segnalata<br />

anche dal toponimo “Cascina Chignolo”<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, ultimo quarto<br />

Notizia sintetica: ampliamento<br />

Notizia: le rettifiche al Catasto Lombardo Veneto <strong>del</strong> 1887<br />

mostrano la mo<strong>di</strong>ficazione <strong>del</strong>la configurazione<br />

planimetrica <strong>del</strong>la cascina che <strong>di</strong>venta a “C” su corte aperta<br />

a sud.


FONTI ARCHIVISTICHE<br />

IMPIANTO STRUTTURALE<br />

STATO DI CONSERVAZIONE<br />

USO ATTUALE<br />

CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI<br />

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA<br />

La corte L’ala sinistra<br />

<strong>Il</strong> viale alberato <strong>di</strong> accesso alla cascina<br />

Tipo: Catasto<br />

Denominazione: Mappe <strong>di</strong> Carlo VI<br />

Anno: 1721<br />

Tipo: Catasto<br />

Denominazione: Catasto Lombardo Veneto<br />

Anno: 1862-1895<br />

Configurazione strutturale primaria: e<strong>di</strong>ficio a “C” rovesciata<br />

su corte aperta a sud con ali molto prolungate. <strong>Il</strong> corpo<br />

centrale è su tre piani mentre le ali sono su due piani. I fronti<br />

su corte presentano ballatoi e androni centrali con arco a<br />

tutto sesto per la <strong>di</strong>stribuzione.<br />

Riferimento alla parte: residenza<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: buono<br />

Data: 10/09/2010<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

Uso: non in uso<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

In<strong>di</strong>cazione generica: proprietà privata


CASCINA ANTONIETTA CA27


LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA/UBICAZIONE<br />

Provincia: MB (Monza e Brianza)<br />

Co<strong>di</strong>ce Istat comune: 015223<br />

<strong>Comune</strong>: <strong>Triuggio</strong><br />

Collocazione: Località Tregasio<br />

Denominazione spazio viabilistico: Via Don Davide Colli<br />

Numero civico: 4<br />

Cap.: 20844<br />

Collocazione: nel centro abitato <strong>di</strong>stinguibile dal contesto<br />

Contesto: urbano<br />

Tipologia <strong>del</strong> contesto: residenziale<br />

Accessibilità: strada asfaltata<br />

OGGETTO<br />

NOTIZIE STORICHE<br />

FONTI ARCHIVISTICHE<br />

IMPIANTO STRUTTURALE<br />

Ambito tipologico principale: Architettura rurale<br />

Tipo: cascina<br />

Denominazione: Cascina Antonietta<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, ultimo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: la cascina non è riportata dalla cartografia IGM <strong>del</strong><br />

1888.<br />

Riferimento cronologico: sec. XX, secondo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: sebbene senza toponimo la cascina è riportata dalla<br />

cartografia IGM <strong>del</strong> 1931. Appaiono già i due corpi <strong>di</strong>stinti<br />

che la costituiscono.<br />

Tipo: cartografia Istituto Geografico Militare<br />

Denominazione: Carta d’Italia “Carate Brianza” serie 25V<br />

foglio 032 II S.O.<br />

Anno: 1988<br />

Tipo: cartografia Istituto Geografico Militare<br />

Denominazione: Carta d’Italia “Carate Brianza” serie 25V<br />

foglio 032 II S.O.<br />

Anno: 1931<br />

Configurazione strutturale primaria: la cascina è costituita da<br />

due corpi separati <strong>di</strong>sposti l’uno perpen<strong>di</strong>colarmente<br />

all’altro su corte aperta antistante. L’e<strong>di</strong>ficio a nord è su tre


STATO DI CONSERVAZIONE<br />

USO ATTUALE<br />

CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI<br />

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA<br />

piani e presenta una parte centrale con ballatoio segnato al<br />

secondo piano da archi ribassati in mattoni a vista. Le<br />

aperture sono anch’esse impreziosite da modanature in<br />

mattoni e cemento; gli spigoli <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio sono segnati da<br />

lesene sempre in mattoni. <strong>Il</strong> corpo ad ovest è, invece su due<br />

piani ed è caratterizzato da ballatoi per la dstribuzione.<br />

Riferimento alla parte: residenza<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: ottimo<br />

Data: 10/09/2010<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

Uso: residenza<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

In<strong>di</strong>cazione generica: proprietà privata<br />

<strong>Il</strong> retro <strong>del</strong> corpo principale <strong>Il</strong> retro <strong>del</strong> corpo secondario


CASCINA BORGONUOVO CA28


LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA/UBICAZIONE<br />

Provincia: MB (Monza e Brianza)<br />

Co<strong>di</strong>ce Istat comune: 015223<br />

<strong>Comune</strong>: <strong>Triuggio</strong><br />

Collocazione: Località Tregasio<br />

Denominazione spazio viabilistico: Via Raffaello Sanzio<br />

Numero civico: 7<br />

Cap.: 20844<br />

Collocazione: ai margini <strong>del</strong> centro abitato <strong>di</strong>stinguibile dal<br />

contesto<br />

Contesto: urbano<br />

Tipologia <strong>del</strong> contesto: residenziale<br />

Accessibilità: strada asfaltata<br />

OGGETTO<br />

NOTIZIE STORICHE<br />

FONTI ARCHIVISTICHE<br />

IMPIANTO STRUTTURALE<br />

Ambito tipologico principale: Architettura rurale<br />

Tipo: cascina<br />

Denominazione: Cascina Borgonuovo<br />

Riferimento cronologico: sec. XVIII, primo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: la Cascina Borgonuovo è riportata dal Catasto<br />

austriaco <strong>del</strong> 1721. Appare costituita da un unico corpo a<br />

pianta rettangolare affiancato da due giar<strong>di</strong>ni. <strong>Il</strong> suo<br />

contesto è completamente agricolo.<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, terzo quarto<br />

Notizia sintetica: ampliamento<br />

Notizia: il Catasto Lombardo Veneto <strong>del</strong> 1862 mostra<br />

l’aggiunta al corpo settecentesco <strong>di</strong> nuovi corpi a sud. <strong>Il</strong><br />

complesso assume una planimetria complessa articolata su<br />

due corti aperte l’una ad est, l’altra ad ovest. La cascina è<br />

segnalata con il suo toponimo.<br />

Tipo: Catasto<br />

Denominazione: Mappe <strong>di</strong> Carlo VI<br />

Anno: 1721<br />

Tipo: Catasto<br />

Denominazione: Catasto Lombardo Veneto<br />

Anno: 1862-1895<br />

Configurazione strutturale primaria: il complesso è costituito<br />

da e<strong>di</strong>fici che si <strong>di</strong>spongono in maniera piuttosto articolata<br />

su due corti aperte: la prima, a nord, aperta sul lato est è


STATO DI CONSERVAZIONE<br />

USO ATTUALE<br />

CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI<br />

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA<br />

Fronte su strada Ingresso<br />

rappresentata dal corpo settecentesco che si <strong>di</strong>spone su due<br />

piani; la seconda, a sud, aperta ad ovest è rappresentata<br />

dalle aggiunte ottocentesche e si <strong>di</strong>spone su tre piani.<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: buono<br />

Data: 10/09/2010<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

Uso: residenza/servizi<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

In<strong>di</strong>cazione generica: proprietà privata


MANIFATTURA GALEAZZI VIGANO’ I1


LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA/UBICAZIONE<br />

OGGETTO<br />

NOTIZIE STORICHE<br />

Provincia: MB (Monza e Brianza)<br />

Co<strong>di</strong>ce Istat comune: 015223<br />

<strong>Comune</strong>: <strong>Triuggio</strong><br />

Collocazione: Località Ponte Albiate<br />

Denominazione spazio viabilistico: Via Viganò<br />

Numero civico: 10, 22<br />

Cap.: 20844<br />

Collocazione: nel centro abitato <strong>di</strong>stinguibile dal contesto<br />

Contesto: urbano<br />

Tipologia <strong>del</strong> contesto: produttivo<br />

Accessibilità: strada asfaltata<br />

Ambito tipologico principale: Architettura industriale e<br />

produttiva<br />

Tipo: opificio<br />

Denominazione: Manifattura Galeazzi Viganò<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, ultimo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: sebbene non chiaramente riconoscibile nella sua<br />

configurazione architettonica la cartografia IGM <strong>del</strong> 1888<br />

riporta, senza toponimo, alcuni e<strong>di</strong>fici nel luogo <strong>del</strong>l’attuale<br />

stabilimento.<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, ultimo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: le rettifiche al Catasto Lombardo Veneto <strong>del</strong> 1899<br />

mostrano il nucleo originario <strong>del</strong> complesso rappresentato<br />

dal corpo a sheds collocato a nord destinato in parte a<br />

magazzino, in parte a refettorio e dormitorio e dal corpo più a<br />

sud rappresentato dall’originario lavatoio.<br />

Riferimento cronologico: sec. XX, secondo quarto<br />

Notizia sintetica: ampliamento<br />

Notizia: la cartografia I.G.M. <strong>del</strong> 1931 riporta alcuni<br />

ampliamenti <strong>del</strong> complesso industriale.


FONTI ARCHIVISTICHE<br />

IMPIANTO STRUTTURALE<br />

STATO DI CONSERVAZIONE<br />

USO ATTUALE<br />

CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI<br />

BIBLIOGRAFIA<br />

Tipo: Catasto<br />

Denominazione: Catasto Lombardo Veneto<br />

Anno: 1862-1895; rettifiche <strong>del</strong> 1887<br />

Tipo: cartografia Istituto Geografico Militare<br />

Denominazione: Carta d’Italia “Monza” serie 25V foglio 045 I<br />

N.O.<br />

Anno: 1888<br />

Tipo: cartografia Istituto Geografico Militare<br />

Denominazione: Carta d’Italia “Monza” serie 25V foglio 045 I<br />

N.O.<br />

Anno: 1931<br />

Configurazione strutturale primaria: complesso piuttosto<br />

articolato costituito da vari e<strong>di</strong>fici riconducibili a due<br />

tipologie: e<strong>di</strong>fici ad un piano rez-de-chaussee con copertura a<br />

shed e colonnine in ghisa, e<strong>di</strong>fici a due piani con struttura in<br />

muratura e colonnine in ghisa con tetto a doppio spiovente.<br />

Riferimento alla parte: corpi a nord<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: pessimo<br />

Data: 10/09/2010<br />

Riferimento alla parte: ex lavatoio<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: buono<br />

Data: 10/09/2010<br />

Riferimento alla parte: ex laboratorio<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: buono<br />

Data: 10/09/2010<br />

Riferimento alla parte: corpi a nord<br />

Uso: in abbandono<br />

Riferimento alla parte: ex lavatoio<br />

Uso: produttivo<br />

Riferimento alla parte: ex laboratorio<br />

Uso: produttivo<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

In<strong>di</strong>cazione generica: proprietà privata<br />

Autore: Regione Lombar<strong>di</strong>a. Settore cultura e informazione<br />

Titolo: I monumenti storico-industriali <strong>del</strong>la Lombar<strong>di</strong>a<br />

Luogo <strong>di</strong> e<strong>di</strong>zione: Milano<br />

Anno:1984


DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA<br />

<strong>Il</strong> corpo destinato a refettorio e dormitorio Sul fondo l’e<strong>di</strong>ficio destinato ai laboratori<br />

<strong>Il</strong> corpo destinato originariamente a lavatoio


SCATOLIFICIO TASSI I2


LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA/UBICAZIONE<br />

OGGETTO<br />

NOTIZIE STORICHE<br />

FONTI ARCHIVISTICHE<br />

Provincia: MB (Monza e Brianza)<br />

Co<strong>di</strong>ce Istat comune: 015223<br />

<strong>Comune</strong>: <strong>Triuggio</strong><br />

Collocazione: Località Ponte Albiate<br />

Denominazione spazio viabilistico: Via Dell’Acqua<br />

Numero civico: 2<br />

Cap.: 20844<br />

Collocazione: ai limiti <strong>del</strong> centro abitato <strong>di</strong>stinguibile dal<br />

contesto<br />

Contesto: urbano<br />

Tipologia <strong>del</strong> contesto: produttivo<br />

Accessibilità: strada asfaltata<br />

Ambito tipologico principale: Architettura industriale e<br />

produttiva<br />

Tipo: scatolificio<br />

Denominazione: Scatolificio Tassi<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, ultimo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: sebbene non chiaramente riconoscibile nella sua<br />

configurazione architettonica la cartografia IGM <strong>del</strong> 1888<br />

riporta, senza toponimo, alcuni e<strong>di</strong>fici nel luogo <strong>del</strong>l’attuale<br />

stabilimento.<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, ultimo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: le rettifiche al Catasto Lombardo Veneto <strong>del</strong> 1899<br />

mostrano il nucleo originario <strong>del</strong> complesso rappresentato<br />

dal corpo collocato a sud all’interno <strong>del</strong>l’ansa <strong>del</strong> fiume<br />

Lambro in corrispondenza <strong>del</strong>la cascina Molino Molina.<br />

Riferimento cronologico: sec. XX, prima metà<br />

Notizia sintetica: ampliamento<br />

Notizia: la natura degli e<strong>di</strong>fici che completano il complesso fa<br />

presupporre che si tratti <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici costruiti tra gli anni ’30 e<br />

’60 <strong>del</strong> XX secolo.<br />

Tipo: Catasto<br />

Denominazione: Catasto Lombardo Veneto<br />

Anno: 1862-1895; rettifiche <strong>del</strong> 1887<br />

Tipo: cartografia Istituto Geografico Militare<br />

Denominazione: Carta d’Italia “Monza” serie 25V foglio 045 I


IMPIANTO STRUTTURALE<br />

STATO DI CONSERVAZIONE<br />

USO ATTUALE<br />

CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI<br />

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA<br />

N.O.<br />

Anno: 1888<br />

Configurazione strutturale primaria: complesso piuttosto<br />

articolato costituito da vari e<strong>di</strong>fici riconducibili ad epoche<br />

<strong>di</strong>verse: il nucleo originario <strong>di</strong>sposto a sud parallelamente alla<br />

cascina Molino Molina è rappresentato da un e<strong>di</strong>ficio con<br />

copertura a shed ad un solo piano così come il corpo più a<br />

nord aggiunto successivamente. Si affaccia su via Dante<br />

Alighieri un capannone a pianta rettangolare e tetto piano.<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: pessimo<br />

Data: 10/09/2010<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

Uso: in abbandono<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

In<strong>di</strong>cazione generica: proprietà privata<br />

<strong>Il</strong> fronte su via Dante Alighieri <strong>Il</strong> fronte su via <strong>del</strong>l’Acqua


CHIESA DI SANTA MARIA DELLA NEVE CH1


LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA/UBICAZIONE<br />

OGGETTO<br />

NOTIZIE STORICHE<br />

Provincia: MB (Monza e Brianza)<br />

Co<strong>di</strong>ce Istat comune: 015223<br />

<strong>Comune</strong>: <strong>Triuggio</strong><br />

Collocazione: Località Canonica<br />

Denominazione spazio viabilistico: Via Emanuele Filiberto<br />

Numero civico: s.n.<br />

Cap.: 21013<br />

Collocazione: nel centro abitato <strong>di</strong>stinguibile dal contesto<br />

Contesto: urbano<br />

Tipologia <strong>del</strong> contesto: residenziale<br />

Accessibilità: strada asfaltata<br />

Ambito tipologico principale: Architettura religiosa e rituale<br />

Tipo: chiesa<br />

Denominazione: Chiesa <strong>di</strong> Santa Maria <strong>del</strong>la Neve<br />

Riferimento cronologico: sec. XVII<br />

Notizia sintetica: datazione<br />

Notizia: l’attuale chiesa fu fatta costruire dal conte Cesare<br />

Taverna su sollecitazione <strong>del</strong> Car<strong>di</strong>nale Federico Borromeo<br />

che nella sua visita pastorale <strong>del</strong> 1618, avendo trovato la<br />

vecchia chiesa in cattivo stato, aveva invitato i proprietari <strong>del</strong><br />

luogo a costruirne un’altra in posizione più elevata.<br />

Riferimento cronologico: sec. XVIII, primo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: la chiesa è riportata nel catasto austriaco <strong>del</strong> 1721<br />

con configurazione simile all’attuale.<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, ultimo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: la chiesa è riportata nel catasto Lombardo Veneto <strong>del</strong><br />

1862 con configurazione simile all’attuale.


FONTI ARCHIVISTICHE<br />

IMPIANTO STRUTTURALE<br />

STATO DI CONSERVAZIONE<br />

USO ATTUALE<br />

CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI<br />

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA<br />

La facciata<br />

Tipo: Catasto<br />

Denominazione: Catasto <strong>di</strong> Carlo VI<br />

Anno: 1721<br />

Tipo: Catasto<br />

Denominazione: Catasto Lombardo Veneto<br />

Anno: 1862-1895<br />

Configurazione strutturale primaria: e<strong>di</strong>ficio a pianta<br />

rettangolare con andamento nord-sud, a tre navate e<br />

campanile che si innalza posteriormente alla facciata <strong>di</strong><br />

ingresso.<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: buono<br />

Data: 16/09/2010<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

Uso: culto<br />

In<strong>di</strong>cazione generica: proprietà Ente ecclesiastico<br />

Vincoli: D.lgs. 42/2004 “Co<strong>di</strong>ce dei beni culturali e <strong>del</strong><br />

paesaggio”, art. 10 comma 1


ORATORIO DI S. EUROSIA CH2


LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA/UBICAZIONE<br />

OGGETTO<br />

NOTIZIE STORICHE<br />

FONTI ARCHIVISTICHE<br />

IMPIANTO STRUTTURALE<br />

STATO DI CONSERVAZIONE<br />

USO ATTUALE<br />

CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI<br />

Provincia: MB (Monza e Brianza)<br />

Co<strong>di</strong>ce Istat comune: 015223<br />

<strong>Comune</strong>: <strong>Triuggio</strong><br />

Collocazione: Località Canonica<br />

Denominazione spazio viabilistico: Via Cascina Chiesuola<br />

Numero civico: s.n.<br />

Cap.: 21013<br />

Collocazione: fuori dal centro abitato <strong>di</strong>stinguibile dal<br />

contesto<br />

Contesto: agrario<br />

Tipologia <strong>del</strong> contesto: rurale<br />

Accessibilità: strada sterrata<br />

Ambito tipologico principale: Architettura religiosa e rituale<br />

Tipo: chiesa<br />

Denominazione: Oratorio <strong>di</strong> S. Eurosia<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, terzo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: l’oratorio è riportato dal Catasto Lombardo Veneto<br />

<strong>del</strong> 1862. Appare già nella sua configurazione attuale.<br />

Tipo: Catasto<br />

Denominazione: Catasto Lombardo Veneto<br />

Anno: 1862-1895; rettifiche <strong>del</strong> 1887<br />

Configurazione strutturale primaria: e<strong>di</strong>ficio in muratura a<br />

navata unica <strong>di</strong> modeste <strong>di</strong>mensioni con copertura a due<br />

falde in coppi, pavimentazione in cotto, con pregevoli<br />

decorazioni parietali in stucco. Si colloca alla sommità <strong>di</strong> una<br />

scalinata alberata che ne costituisce il legame con il borgo <strong>di</strong><br />

Canonica.<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: cattivo<br />

Data: 16/09/2010<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

Uso: non in uso<br />

In<strong>di</strong>cazione generica: proprietà privata


CAPPELLA DI VIA VITTORIO EMANUELE CH3


LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA/UBICAZIONE<br />

OGGETTO<br />

NOTIZIE STORICHE<br />

FONTI ARCHIVISTICHE<br />

IMPIANTO STRUTTURALE<br />

STATO DI CONSERVAZIONE<br />

USO ATTUALE<br />

CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI<br />

Provincia: MB (Monza e Brianza)<br />

Co<strong>di</strong>ce Istat comune: 015223<br />

<strong>Comune</strong>: <strong>Triuggio</strong><br />

Collocazione: Località Canonica<br />

Denominazione spazio viabilistico: Via Vittorio Emanuele<br />

Numero civico: s.n.<br />

Cap.: 21013<br />

Collocazione: fuori dal centro abitato <strong>di</strong>stinguibile dal<br />

contesto<br />

Contesto: urbano<br />

Tipologia <strong>del</strong> contesto: servizi<br />

Accessibilità: strada asfaltata<br />

Ambito tipologico principale: Architettura religiosa e rituale<br />

Tipo: cappella<br />

Denominazione: Cappella <strong>di</strong> via Vittorio Emanuele<br />

Riferimento cronologico: sec. XX<br />

Notizia sintetica: datazione<br />

Notizia: la cappella, ancora assente nei catasti <strong>di</strong> fine ‘800, è<br />

riportata dalla cartografia IGM <strong>del</strong> 1931.<br />

Tipo: cartografia Istituto Geografico Militare<br />

Denominazione: Carta d’Italia “Monza” serie 25V foglio 045 I<br />

N.O.<br />

Anno: 1931<br />

Configurazione strutturale primaria: e<strong>di</strong>ficio a pianta<br />

rettangolare con andamento est-ovest in mattoni a vista. La<br />

facciata a timpano è segnata da un portale centrale in cotto e<br />

decorazioni sottogronda anch’esse in cotto.<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: ottimo<br />

Data: 16/09/2010<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

Uso: culto<br />

In<strong>di</strong>cazione generica: proprietà Ente ecclesiastico<br />

Vincoli: D.lgs. 42/2004 “Co<strong>di</strong>ce dei beni culturali e <strong>del</strong><br />

paesaggio”, art. 10 comma 1


CHIESA DI S. ANTONIO DA PADOVA CH4


LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA/UBICAZIONE<br />

OGGETTO<br />

NOTIZIE STORICHE<br />

IMPIANTO STRUTTURALE<br />

STATO DI CONSERVAZIONE<br />

USO ATTUALE<br />

CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI<br />

BIBLIOGRAFIA<br />

Provincia: MB (Monza e Brianza)<br />

Co<strong>di</strong>ce Istat comune: 015223<br />

<strong>Comune</strong>: <strong>Triuggio</strong><br />

Collocazione: Località Ponte Albiate<br />

Denominazione spazio viabilistico: Via Stradetta<br />

Numero civico: s.n.<br />

Cap.: 21013<br />

Collocazione: nel centro abitato integrato con altri e<strong>di</strong>fici<br />

Contesto: urbano<br />

Tipologia <strong>del</strong> contesto: residenziale<br />

Accessibilità: strada asfaltata<br />

Ambito tipologico principale: Architettura religiosa e rituale<br />

Tipo: chiesa<br />

Denominazione: Chiesa <strong>di</strong> S. Antonio da Padova<br />

Riferimento cronologico: sec. XX, secondo quarto<br />

Notizia sintetica: datazione<br />

Notizia: la chiesa fu eretta dalla signorina Giuseppina Viganò<br />

nel 1942 in memoria <strong>del</strong> padre Galeazzo e <strong>del</strong>la madre<br />

Cecchina.<br />

Configurazione strutturale primaria: e<strong>di</strong>ficio a pianta<br />

rettangolare con andamento est-ovest, tetto a due falde e<br />

campanile a panta quadrata. L’ingresso è segnato da un<br />

piccolo pronao con colonne in pietra. La facciata in mattoni a<br />

vista riprende la scansione in tre navate me<strong>di</strong>ante l’inserzione<br />

<strong>di</strong> due esili semicolonne in pietra e decorazioni sottogronda<br />

in cotto che <strong>di</strong>segnano archi a tutto sesto. Le facciate laterali<br />

intonacate sono abbellite da angolari, marcapiano e<br />

decorazioni sottogronda in cotto; finestre circolari si aprono<br />

nella parte superiore <strong>del</strong>l'e<strong>di</strong>fio. Sul fondo <strong>del</strong>la chiesa una<br />

piccola abside mentre sul lato destro il campanile in mattoni.<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: buono<br />

Data: 16/09/2010<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

Uso: culto<br />

In<strong>di</strong>cazione generica: proprietà Ente ecclesiastico<br />

Vincoli: D.lgs. 42/2004 “Co<strong>di</strong>ce dei beni culturali e <strong>del</strong><br />

paesaggio”, art. 10 comma 1<br />

Autore: Boretti F.<br />

Titolo: <strong>Triuggio</strong> e le sue frazioni<br />

Luogo <strong>di</strong> e<strong>di</strong>zione: <strong>Triuggio</strong><br />

Anno:1986


CHIESA DI S. ANTONINO MARTIRE CH5


LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA/UBICAZIONE<br />

OGGETTO<br />

NOTIZIE STORICHE<br />

IMPIANTO STRUTTURALE<br />

STATO DI CONSERVAZIONE<br />

Provincia: MB (Monza e Brianza)<br />

Co<strong>di</strong>ce Istat comune: 015223<br />

<strong>Comune</strong>: <strong>Triuggio</strong><br />

Collocazione: Località Canonica<br />

Denominazione spazio viabilistico: Via S. Carlo<br />

Numero civico: s.n.<br />

Cap.: 21013<br />

Collocazione: nel centro abitato <strong>di</strong>stinguibile dal contesto<br />

Contesto: urbano<br />

Tipologia <strong>del</strong> contesto: residenziale<br />

Accessibilità: strada asfaltata<br />

Ambito tipologico principale: Architettura religiosa e rituale<br />

Tipo: chiesa<br />

Denominazione: Chiesa <strong>di</strong> S. Antonino Martire<br />

Riferimento cronologico: sec. XIII<br />

Notizia sintetica: preesistenza<br />

Notizia: il “Liber Notitiae Sanctorum Me<strong>di</strong>olani” <strong>del</strong> Sac.<br />

Goffredo da Bussero dà notizia <strong>di</strong> una chiesa de<strong>di</strong>cata a S.<br />

Antonino in <strong>Triuggio</strong> già dal secolo XIII. La chiesa, dopo aver<br />

subito numerose e sostanziali mo<strong>di</strong>fiche nel corso dei secoli,<br />

fu demolita nel 1908 per far spazio alla casa parrocchiale<br />

<strong>del</strong>la nuova chiesa e<strong>di</strong>ficata anteriormente ad essa.<br />

Riferimento cronologico: sec. XX, inizio<br />

Notizia sintetica: costruzione<br />

Notizia: il 12 maggio <strong>del</strong> 1901 fu posta la prima pietra <strong>del</strong>la<br />

chiesa attuale voluta dal parroco Don Giuseppe Ghezzi<br />

essendo ormai inadeguata la vecchia chiesa all’aumento <strong>del</strong>la<br />

popolazione. Ne furono progettisti gli ingegneri Castelli e<br />

Volontè.<br />

Riferimento cronologico: sec. XX, inizio<br />

Notizia sintetica: consacrazione<br />

Notizia: il nuovo tempio fu consacrato con solenne cerimonia<br />

dal Car<strong>di</strong>nal Ferrari, Arcivescovo <strong>di</strong> Milano il 27 luglio 1902.<br />

Riferimento cronologico: sec. XX, primo quarto<br />

Notizia sintetica: campanile<br />

Notizia: il campanile fu ultimato nel 1910 con un nuovo<br />

concerto <strong>di</strong> campane.<br />

Configurazione strutturale primaria: e<strong>di</strong>ficio a croce latina a<br />

tre navate con andamento nord-sud e campanile a pianta<br />

quadrata posto posteriormente al transetto sul lato ovest. La<br />

facciata principale, in pietra e cotto, presenta un portale<br />

centrale e due portali minori laterali sovrastati da lunette<br />

mosaicate.<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: buono<br />

Data: 16/09/2010


USO ATTUALE<br />

CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI<br />

BIBLIOGRAFIA<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

Uso: culto<br />

In<strong>di</strong>cazione generica: proprietà Ente ecclesiastico<br />

Vincoli: D.lgs. 42/2004 “Co<strong>di</strong>ce dei beni culturali e <strong>del</strong><br />

paesaggio”, art. 10 comma 1<br />

Autore: Boretti F.<br />

Titolo: <strong>Triuggio</strong> e le sue frazioni<br />

Luogo <strong>di</strong> e<strong>di</strong>zione: <strong>Triuggio</strong><br />

Anno:1986<br />

Autore: Cicar<strong>di</strong> C.A.<br />

Titolo: <strong>Triuggio</strong> tra ipotesi e storia<br />

Luogo <strong>di</strong> e<strong>di</strong>zione: <strong>Triuggio</strong><br />

Anno:1990


CHIESA DELLA BEATA VERGINE DEI MIRACOLI CH6


LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA/UBICAZIONE<br />

OGGETTO<br />

NOTIZIE STORICHE<br />

Provincia: MB (Monza e Brianza)<br />

Co<strong>di</strong>ce Istat comune: 015223<br />

<strong>Comune</strong>: <strong>Triuggio</strong><br />

Collocazione: Località Rancate<br />

Denominazione spazio viabilistico: Via Serafino Biffi<br />

Numero civico: 10 (P)<br />

Cap.: 21013<br />

Collocazione: nel centro abitato <strong>di</strong>stinguibile dal contesto<br />

Contesto: urbano<br />

Tipologia <strong>del</strong> contesto: residenziale<br />

Accessibilità: strada asfaltata<br />

Ambito tipologico principale: Architettura religiosa e rituale<br />

Tipo: chiesa<br />

Denominazione: Chiesa <strong>del</strong>la Beata Vergine dei Miracoli<br />

Riferimento cronologico: sec. XVI, fine<br />

Notizia sintetica: datazione<br />

Notizia: L’origine <strong>del</strong> santuario de<strong>di</strong>cato alla Beata Vergine dei<br />

Miracoli è legata ad un evento miracoloso: la Madonna<br />

apparve sulle rive <strong>del</strong> Lambro a due fanciulli, uno dei quali,<br />

sordomuto, acquistò la parola per poter raccontare agli altri la<br />

celeste apparizione. La piccola cappelletta campestre<br />

costruita all’inizio <strong>del</strong> cinquecento sulla sponda <strong>del</strong> Lambro, in<br />

ricordo <strong>del</strong>la visione, si <strong>di</strong>mostrò ben presto insufficiente ai<br />

bisogni spirituali dei sempre più numerosi fe<strong>del</strong>i.<br />

La necessità <strong>di</strong> costruire un luogo <strong>di</strong> culto più adatto portò,<br />

nel 1571, a chiedere alla curia milanese l’autorizzazione a<br />

raccogliere offerte per il completamento <strong>del</strong>la chiesa. L’opera<br />

venne conclusa nel 1599, come risulta inciso in una pietra<br />

posta nella torre campanaria.<br />

Riferimento cronologico: sec. XVII, metà<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: la chiesa è riportata nella mappa allegata all’atto <strong>di</strong><br />

donazione <strong>di</strong> Rosa Davenne <strong>del</strong> 1647.<br />

Riferimento cronologico: sec. XVII, terzo quarto<br />

Notizia sintetica: descrizione<br />

Notizia: la chiesa <strong>del</strong>la Vergine, secondo annotazioni pastorali<br />

<strong>del</strong> 1679, era <strong>di</strong> forma quadrata e misurava 23 braccia <strong>di</strong><br />

lunghezza e <strong>di</strong> larghezza.


FONTI ARCHIVISTICHE<br />

IMPIANTO STRUTTURALE<br />

STATO DI CONSERVAZIONE<br />

USO ATTUALE<br />

CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI<br />

Riferimento cronologico: sec. XVIII, primo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: la chiesa è riportata dalle mappe <strong>del</strong> Catasto <strong>di</strong> Carlo<br />

VI <strong>del</strong> 1721 in forma <strong>di</strong>ssimile dall’attuale.<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, terzo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: la chiesa è riportata dal Catasto Lombardo Veneto <strong>del</strong><br />

1862. Con configurazione simile all’attuale.<br />

Tipo: Catasto<br />

Denominazione: mappe <strong>di</strong> Carlo VI<br />

Anno: 1721<br />

Tipo: Catasto<br />

Denominazione: Catasto Lombardo Veneto<br />

Anno: 1862-1895<br />

Configurazione strutturale primaria: e<strong>di</strong>ficio a tre navate con<br />

tetto a capanna e torre campanaria innestata sul transetto.<br />

Racchiude al suo interno pregevoli opere d’arte come gli<br />

affreschi <strong>di</strong> Bartolomeo Roverio e <strong>di</strong> Andrea Appiani e gli<br />

stucchi ornamentali <strong>di</strong> Giocondo Albertolli.<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: ottimo<br />

Data: 15/07/2010<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

Uso: chiesa<br />

In<strong>di</strong>cazione generica: proprietà Ente ecclesiastico<br />

Vincoli: D.lgs. 42/2004 “Co<strong>di</strong>ce dei beni culturali e <strong>del</strong><br />

paesaggio”, art. 10 comma 1


BIBLIOGRAFIA<br />

Autore: Cicar<strong>di</strong> Cinzia Anna<br />

Titolo: Boffalora <strong>di</strong> Rancate<br />

Luogo <strong>di</strong> e<strong>di</strong>zione Macherio (MI)<br />

Anno:1999


CHIESA DI S. BIAGIO CH7


LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA/UBICAZIONE<br />

OGGETTO<br />

NOTIZIE STORICHE<br />

Provincia: MB (Monza e Brianza)<br />

Co<strong>di</strong>ce Istat comune: 015223<br />

<strong>Comune</strong>: <strong>Triuggio</strong><br />

Collocazione: Località Zuccone Franco<br />

Denominazione spazio viabilistico: Via don Luigi Sturzo<br />

Numero civico: s.n.c.<br />

Cap.: 21013<br />

Collocazione: nel centro abitato <strong>di</strong>stinguibile dal contesto<br />

Contesto: urbano<br />

Tipologia <strong>del</strong> contesto: produttivo<br />

Accessibilità: strada asfaltata<br />

Ambito tipologico principale: Architettura religiosa e rituale<br />

Tipo: cappella<br />

Denominazione: Chiesa <strong>di</strong> S. Biagio<br />

Riferimento cronologico: sec. XIII<br />

Notizia sintetica: datazione<br />

Notizia: “L’esistenza fin dal 1289 <strong>di</strong> questa chiesetta<br />

testimonia l’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> un nucleo <strong>di</strong> abitanti <strong>di</strong> una certa<br />

entità”.<br />

Riferimento cronologico: sec. XVII<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: la chiesetta venne visitata nel 1629 dal Car<strong>di</strong>nale<br />

Federico Borromeo durante una visita pastorale. Risultava già<br />

allora abbandonata ed in cattive con<strong>di</strong>zioni.<br />

Riferimento cronologico: sec. XVII, post<br />

Notizia sintetica: cambio d’uso<br />

Notizia: la chiesetta fu sconsacrata ed a<strong>di</strong>bita a deposito <strong>di</strong><br />

attrezzi per i conta<strong>di</strong>ni <strong>del</strong> luogo.<br />

Riferimento cronologico: sec. XVIII, primo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: le mappe <strong>del</strong> Catasto <strong>di</strong> Carlo VI <strong>del</strong> 1721 riportano il<br />

luogo e<strong>di</strong>ficato sebbene non segnalato da nessun toponimo.


FONTI ARCHIVISTICHE<br />

IMPIANTO STRUTTURALE<br />

STATO DI CONSERVAZIONE<br />

USO ATTUALE<br />

CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI<br />

BIBLIOGRAFIA<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, terzo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: la chiesa è riportata dal Catasto Lombardo Veneto <strong>del</strong><br />

1862 con configurazione simile all’attuale.<br />

Riferimento cronologico: sec. XXI, inizio<br />

Notizia sintetica: restauro<br />

Notizia: la chiesetta è stata restaurata nell’ottobre <strong>del</strong> 2002.<br />

Tipo: Catasto<br />

Denominazione: mappe <strong>di</strong> Carlo VI<br />

Anno: 1721<br />

Tipo: Catasto<br />

Denominazione: Catasto Lombardo Veneto<br />

Anno: 1862-1895<br />

Configurazione strutturale primaria: piccola chiesa ad aula<br />

unica con pianta quasi quadrata in pietrame e cotto.<br />

L’intervento <strong>di</strong> restauro ha portato alla costruzione <strong>di</strong> una<br />

copertura a capanna in ferro e vetro su montanti interni alla<br />

struttura originaria.<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: buono<br />

Data: 15/07/2010<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

Uso: chiesa (occasionalmente)<br />

In<strong>di</strong>cazione generica: proprietà Ente ecclesiastico<br />

Vincoli: D.lgs. 42/2004 “Co<strong>di</strong>ce dei beni culturali e <strong>del</strong><br />

paesaggio”, art. 10 comma 1<br />

Autore: Mattavelli Eustorgio<br />

Titolo: Tregasio. Cammino <strong>di</strong> una comunità<br />

Luogo <strong>di</strong> e<strong>di</strong>zione: Giussano (MB)<br />

Anno: 2002


CHIESA DEI SS. GERVASO E PROTASO CH8


LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA/UBICAZIONE<br />

OGGETTO<br />

NOTIZIE STORICHE<br />

IMPIANTO STRUTTURALE<br />

STATO DI CONSERVAZIONE<br />

USO ATTUALE<br />

Provincia: MB (Monza e Brianza)<br />

Co<strong>di</strong>ce Istat comune: 015223<br />

<strong>Comune</strong>: <strong>Triuggio</strong><br />

Collocazione: Località Tregasio<br />

Denominazione spazio viabilistico: Via don Colli<br />

Numero civico: s.n.c.<br />

Cap.: 21013<br />

Collocazione: nel centro abitato e<strong>di</strong>ficato storico in posizione<br />

dominante<br />

Contesto: urbano<br />

Tipologia <strong>del</strong> contesto: residenziale<br />

Accessibilità: strada asfaltata<br />

Ambito tipologico principale: Architettura religiosa e rituale<br />

Tipo: chiesa<br />

Denominazione: Chiesa dei SS. Gervaso e Protaso<br />

Riferimento cronologico: sec. XX, primo quarto<br />

Notizia sintetica: posa prima pietra<br />

Notizia: il 12 ottobre 1919 venne posta la prima pietra <strong>del</strong>la<br />

nuova chiesa su progetto <strong>del</strong>l’ingegnere Monsignor Spirito<br />

Chiappetta<br />

Riferimento cronologico: sec. XX, primo quarto<br />

Notizia sintetica: costruzione<br />

Notizia: la costruzione fu iniziata nel 1921 per terminare<br />

nell’ottobre <strong>del</strong> 1922.<br />

Riferimento cronologico: sec. XX, primo quarto<br />

Notizia sintetica: inaugurazione<br />

Notizia: la chiesa venne benedetta il 7 <strong>di</strong>cembre 1922<br />

Riferimento cronologico: sec. XX, primo quarto<br />

Notizia sintetica: consacrazione<br />

Notizia: la chiesa fu consacrata nel 1932.<br />

Configurazione strutturale primaria: chiesa a tre navate a<br />

pianta centrale con abside e zona presbiteriale. La veste<br />

muraria in cotto presenta decorazioni sottogronda in pietra e<br />

aperture ogivali con davanzali sempre in pietra; l’ingresso è<br />

segnato da un portale preceduto da un portico che sostiene la<br />

torre campanaria.<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: buono<br />

Data: 15/07/2010<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

Uso: chiesa


CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI<br />

BIBLIOGRAFIA<br />

In<strong>di</strong>cazione generica: proprietà Ente ecclesiastico<br />

Vincoli: D.lgs. 42/2004 “Co<strong>di</strong>ce dei beni culturali e <strong>del</strong><br />

paesaggio”, art. 10 comma 1<br />

Autore: Mattavelli Eustorgio<br />

Titolo: Tregasio. Cammino <strong>di</strong> una comunità<br />

Luogo <strong>di</strong> e<strong>di</strong>zione: Giussano (MB)<br />

Anno: 2002


ORATORIO DEI SS. GERVASO E PROTASO CH9


LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA/UBICAZIONE<br />

OGGETTO<br />

NOTIZIE STORICHE<br />

FONTI ARCHIVISTICHE<br />

IMPIANTO STRUTTURALE<br />

Provincia: MB (Monza e Brianza)<br />

Co<strong>di</strong>ce Istat comune: 015223<br />

<strong>Comune</strong>: <strong>Triuggio</strong><br />

Collocazione: Località Tregasio<br />

Denominazione spazio viabilistico: Piazza <strong>del</strong>la Chiesa<br />

Numero civico: s.n.<br />

Cap.: 21013<br />

Collocazione: nel centro e<strong>di</strong>ficato storico in posizione<br />

dominante<br />

Contesto: urbano<br />

Tipologia <strong>del</strong> contesto: residenziale<br />

Accessibilità: strada asfaltata<br />

Ambito tipologico principale: Architettura religiosa e rituale<br />

Tipo: oratorio<br />

Denominazione: Oratorio dei SS. Gervaso e Protaso<br />

Altra denominazione: La Rotonda<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX<br />

Notizia sintetica: datazione<br />

Notizia: la chiesa fu fatta costruire nel 1842 su <strong>di</strong>segno degli<br />

architetti Luigi Cagnola e Ambrogio Nava<br />

Riferimento cronologico: sec. XX, terzo quarto<br />

Notizia sintetica: restauro <strong>del</strong>la cupola<br />

Notizia: l’originaria cupola in arenaria fu ricostruita in rame<br />

nel 1971<br />

Riferimento cronologico: sec. XIX, ultimo quarto<br />

Notizia sintetica: attestazione <strong>di</strong> esistenza<br />

Notizia: la chiesa è riportata nel catasto Lombardo Veneto <strong>del</strong><br />

1862 con la configurazione attuale.<br />

Tipo: Catasto<br />

Denominazione: Catasto Lombardo Veneto<br />

Anno: 1862-1895<br />

Configurazione strutturale primaria: e<strong>di</strong>ficio a pianta centrale<br />

e copertura a cupola preceduto da un piccolo pronao sorretto<br />

da sei cariati<strong>di</strong> in posizione <strong>di</strong> raccoglimento. Sui fianchi<br />

laterali si trovano <strong>del</strong>le nicchie con le statue dei SS. Gervaso e<br />

Protaso a cui la chiesa è de<strong>di</strong>cata, <strong>di</strong> S. Valeria e <strong>di</strong> S. Vitale.


STATO DI CONSERVAZIONE<br />

USO ATTUALE<br />

CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI<br />

BIBLIOGRAFIA<br />

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA<br />

Due <strong>del</strong>le cariati<strong>di</strong> <strong>del</strong> pronao <strong>di</strong> ingresso<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

Stato <strong>di</strong> conservazione: buono<br />

Data: 16/09/2010<br />

Riferimento alla parte: intero bene<br />

Uso: culto<br />

In<strong>di</strong>cazione generica: proprietà Ente ecclesiastico<br />

Vincoli: D.lgs. 42/2004 “Co<strong>di</strong>ce dei beni culturali e <strong>del</strong><br />

paesaggio”, art. 10 comma 1<br />

Autore: Boretti F.<br />

Titolo: <strong>Triuggio</strong> e le sue frazioni<br />

Luogo <strong>di</strong> e<strong>di</strong>zione: <strong>Triuggio</strong><br />

Anno:1986

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!