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CARTE GEOGRAFICHE E VEDUTE<br />
78. HONDIUS, Jodocus – JANSSONIUS, Joannes. Carta geografica<br />
dell’Italia e delle isole, 1640: “Italiae, Corsicae, Sardiniae et Adia-Regnorum<br />
nova et accurata delineatio. Edita per Ioannem Janssonius,<br />
Amstelodami A. 1640”, € 5.500<br />
incisione in rame, mm460x540 e margine bianco.Titolo entro cartiglio con figure allegoriche,<br />
vascelli nei mari. Esemplare con stupenda colorazione di mano del tempo, in<br />
perfetto stato di conservazione. La carta corografica è entro una una elegante bordura<br />
figurata formata da 12 vedute di città italiane, 8 coppie di personaggi, 6 stemmi araldici<br />
di antichi stati italiani. Superba e assai decorativa carta seicentesca d’Italia, molto<br />
rara. Il rame originale venne ut<strong>il</strong>izzato, con piccole varianti, da Hondius nel 1620, da Janssonius<br />
nel 1640 e da Visscher nel 1652. Cfr. Borri. L’Italia nell’antica cartografia, num<br />
85, 93.<br />
79. Messina - LAFRERI, Antoni. La nob<strong>il</strong>e città di Messina. In Roma,<br />
s.d. ma 1567 ca., € 5.000<br />
incisione in rame mm. 408x545. Titolo lungo <strong>il</strong> margine superiore, alla sua destra l’immagine<br />
della “ Madonna della Lettera”. Veduta a volo d’uccello della città, con <strong>il</strong> porto,<br />
l’arsenale e numerose imbarcazioni in mare aperto intente a raggiungere la terra ferma.<br />
Lunga dedica entro architettonico cartiglio, al “Eccellentissimo S. Duca di Bibona”, datata<br />
“Roma 24 Maggio 1567”, legenda con 166 richiami lungo <strong>il</strong> margine inferiore del<br />
rame. Firmata sotto <strong>il</strong> cartiglio: “In Roma per Antonio Lafrerj”. Bella e rara incisione che<br />
ricorda quella del Rascicoti, ma al contrario di quest’ultima mostra Messina in tempo di<br />
pace, infatti non vi sono combattimenti e l’arsenale è rappresentato dopo le modifiche<br />
fatte l’anno 1565, caratteristica è la raffigurazione della Madonna della Lettera, venerata<br />
dalla Chiesa cattolica come Santa patrona di Messina. Le carte lafreriane sono estremamente<br />
rare, precedono o comunque affiancano, le grandi tirature di atlanti di carte<br />
geografiche come <strong>il</strong> “Theatrum Orbis Terrarum” di Ortelius o di vedute a volo di uccello<br />
di città come <strong>il</strong> “Civitates Orbis Terrarum” di Braun e Hogenberg. A differenza di questi<br />
ultimi sono stampate in pochi esemplari, anche in base alla vendib<strong>il</strong>ità della singola<br />
veduta, da stampatori artigianali. Il fatto che queste incisioni venissero vendute separatamente<br />
o in piccole raccolte, ha aumentato la loro deperib<strong>il</strong>ità. Buon esemplare con difetti<br />
ai margini esterni.<br />
80. Messina - RASCICOTI, Donato. La nob<strong>il</strong>e città di Messina.<br />
Venezia, Rascicoti, 1597, € 5.000<br />
incisione in rame mm 550x390. Firmata nell’estremo margine inferiore sinistro: “Venetia,<br />
Donato Rascicoti, 1597”. Veduta a volo d’uccello della città di Messina, in primo<br />
piano <strong>il</strong> porto animato da numerosi velieri,: intenti a combattere la battaglia navale del<br />
1561. La parte inferiore del rame è riservata alla legenda con 167 richiami. Si considerano<br />
del tipo lafreriano le carte geografiche e le piante di città pubblicate tra Roma, Venezia<br />
e Siena nella seconda metà del Cinquecento, non appartenenti ad atlanti. Queste<br />
incisioni sono di estrema importanza: le carte sono basate su nuove proiezioni e superano<br />
di fatto le carte precedenti, ancora basate sulle concezioni tolemaiche del II sec.<br />
d.C.; mentre le piante di città sono finalmente basate su r<strong>il</strong>evamenti reali e si distinguono<br />
dalle vedute fantastiche, piatte e stereotipe, comprese nelle pur straordinarie opere<br />
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