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DISEGNI, ACQUARELLI E TEMPERE<br />
28. ARTISTA EMILIANO DEL XVI SECOLO. Figure di f<strong>il</strong>osofi.<br />
€ 3.300<br />
Disegno a punta di penna con inchiostro bruno e acquarello di seppia, 255x192 mm,<br />
centinato in alto (restauro ininfluente in porzione marginale del foglio). Figure di due f<strong>il</strong>osofi<br />
appoggiati ad una balaustra e, dietro a questi, studio di due figure masch<strong>il</strong>i sedute.<br />
Vigoroso disegno di mano vicina alle caratteristiche artistiche del Parmigianino.<br />
29. BOSSOLI, Carlo – CAMPI, F. Veduta di Napoli. M<strong>il</strong>ano, senza<br />
data (1846 ca.), € 5.000<br />
Acquatinta (mm 380x730) rialzata con ricca e bella coloritura coeva a gouache e biacca;<br />
bella cornice d’epoca in legno dorato con ricca decorazione a palmette e a fregi vegetali.<br />
Ampia bordura grigio scuro stesa, secondo <strong>il</strong> gusto del tempo, sui margini; titolo calligrafato<br />
a tempera rossa in lettere capitali al margine inferiore. L’opera, raffigurante<br />
una panoramica veduta di Napoli, è un raffinato esempio di stampa gouachée, apprezzab<strong>il</strong>e<br />
per l’ampio taglio orizzontale di grande effetto scenografico. Il disegno preparatorio<br />
della tavola spetta a Carlo Bossoli, uno dei più ricercati vedutisti romantici, di<br />
origini svizzere, lungamente attivo a Torino, Roma e Napoli. Bossoli visitò per la prima<br />
volta la città partenopea tra 1839 e 1840, e qui conobbe la pittura tipica delle “gouaches”<br />
e, come riporta <strong>il</strong> fratello Edoardo nella biografia, “la adottò, la portò a un alto grado<br />
di perfezione facendone un genere originale, una specie di creazione sua”. La veduta,<br />
colta da una posizione elevata, raffigura <strong>il</strong> centro monumentale della città, dominato dal<br />
Palazzo Reale e da Piazza del Plebiscito; sullo sfondo sono raffigurati <strong>il</strong> mare e <strong>il</strong> Vesuvio,<br />
con l’immancab<strong>il</strong>e pennacchio di fumo; un particolare di grande vivacità è <strong>il</strong> gruppo<br />
di popolani che danza la tarantella su una terrazza, in primo piano a sinistra. Esemplare<br />
in ottimo stato. Cfr. PANE G. - VALERIO V., La città di Napoli tra vedutismo e cartografia.<br />
Piante e vedute dal XV al XIX secolo. PEYROT, Bossoli, I, n.130.<br />
30. BRUSAFERRO, Girolamo (Venezia 1679-1745). Gesù inchiodato<br />
alla croce dai soldati romani (1720 ca.), € 6.000<br />
Disegno originale in inchiostro e acquerello di seppia, mm 440x620, su foglio spesso di<br />
carta grigia. Scena drammatica e assai complessa di figure, personaggi e simbologie. Imponente<br />
disegno altamente significativo della personalità di questo straordinario artista che<br />
da pochi decenni è studiato e cui sono state dedicate mostre (Albertina di Vienna nel 1926,<br />
Isola di S. Giorgio nel 1957, Fondazione Cini nel 1965, Museo Correr nel 1964 e 1966,<br />
etc.). Questi studi e queste scoperte hanno permesso di mettere a fuoco un artista che, soprattutto<br />
nei disegni, manifesta una sua insospettata personalità molto più ricca e vivace di<br />
quanto gli stessi suoi dipinti potessero far pensare. Il presente ne è esempio e dimostrazione<br />
e va collocato nel momento migliore del suo operare, tra gli anni 20 e 30 del secolo, ed è<br />
tra i più br<strong>il</strong>lanti del repertorio di questo interessantissimo artista del settecento veneziano.<br />
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