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(Marsala). Area di Santa Maria della Grotta e complesso dei Niccolini

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LILIBEO (MARSALA). RECENTI RINVENIMENTI ARCHEOLOGICI<br />

663<br />

I colori impiegati sono soprattutto il rosso, il giallo ocra, il<br />

bruno, il bianco ed il verde, usati con varie sfumature e composizioni<br />

per ottenere tinte brune.<br />

I colori delle pitture sono costituiti da terre rosse, gialle e<br />

nere applicate <strong>di</strong>rettamente sulla scialbatura, probabilmente senza<br />

l’ausilio <strong>di</strong> un legante organico: il bianco <strong>di</strong> calce avrebbe così<br />

fissato i colori, determinando un tipo <strong>di</strong> pittura ad affresco, che si<br />

presentava, al momento del rinvenimento, in buono stato <strong>di</strong><br />

conservazione.<br />

Il tema floreale 38 , che domina incontrastato la decorazione<br />

del <strong>complesso</strong>, e altri degli elementi decorativi rinvenuti, come le<br />

ghirlande e le melagrane, sono simili a quelli rinvenuti nell’ipogeo<br />

<strong>di</strong> Crispia Salvia, scoperto recentemente sempre a <strong>Marsala</strong>, in via<br />

M. D’Azeglio 39 .<br />

Essi sono verosimilmente da intendere come espressione <strong>di</strong><br />

un comune repertorio che è possibile ritrovare, senza sostanziali<br />

<strong>di</strong>fferenze tecniche, in sepolcreti pagani e cristiani 40 .<br />

In Sicilia, sono noti alcuni esempi <strong>di</strong> affreschi <strong>di</strong> ipogei<br />

pagani e cristiani a Siracusa ed in altri centri <strong>della</strong> Sicilia <strong>di</strong> età<br />

post-costantiniana, <strong>di</strong> carattere popolaresco 41 : l’esempio più antico<br />

<strong>di</strong> festoni proviene dagli affreschi <strong>di</strong> un sacello pagano nella<br />

‘regione C’ <strong>della</strong> catacomba <strong>di</strong> S. Lucia a Siracusa, datati fra la<br />

fine del III e il I sec. a. C. 42 .<br />

Il tema floreale è largamente <strong>di</strong>ffuso in tutta l’arte funeraria<br />

romana 43 .<br />

L’uso <strong>di</strong> decorare i monumenti funerari con fiori, ed in<br />

particolare con rose, è abbastanza <strong>di</strong>ffuso: la rappresentazione <strong>di</strong><br />

elementi floreali (petali, boccioli, ghirlande e festoni) generalmente<br />

riferita ai Campi Elisi, è documentata anche in numerosi<br />

monumenti cristiani 44 .<br />

Sono documentate inoltre numerose testimonianze in ambiente<br />

me<strong>di</strong>terraneo i cui confronti più stringenti riconducono<br />

soprattutto ad ambiente nordafricano 45 .<br />

Anche il motivo del cane che insegue la lepre è documentato<br />

in quel contesto, in due pavimenti a mosaico esposti a Tunisi, al<br />

Museo del Bardo: il primo proviene dall’oecus nr. 33 <strong>della</strong> Villa

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