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• Giuseppe Zimbalo (Lecce, 1620 – 1710) è stato un architetto e scultore italiano. • Detto lo Zingarello, fu l'architetto più famoso e imitato del barocco leccese. • Nel capoluogo salentino, oltre alla facciata inferiore del convento dei Celestini, l'artista realizzò su richiesta di mons.Luigi Pappacoda,il duomo (1659-1670); nel 1666 la colonna di Sant'Oronzo; a chiesa del Rosario (1691). • Il padre, Sigismondo anche questi indicato come mastro, era a sua volta figlio di uno dei maggiori scultori degli inizi del Seicento, Francesco Antonio Zimbalo; spesso è presente con il padre in contratti relativi ad attività edilizia. Il soprannome Zingarello di fatto è l'italianizzazione del termine dialettale "Zimbarieddhu" ovvero il piccolo Zimbalo per distinguerlo dal padre Sigismondo probabilmente a causa dello stesso lavoro fatto da entrambi. Francesco Antonio Zimbalo nel 1606 aveva realizzato le tre porte di accesso della leccese chiesa di Santa Croce. Il legame nonno-nipote fra Francesco Antonio e Giuseppe Zimbalo è importante per comprendere come tutta l'architettura barocca leccese corra di fatto sul sottile filo rosso di una parentela. Tale notizia su base documentaria è stata recentemente scoperta da Fabio Grasso e pubblicata sul Corriere della Sera.
GLI ARCHITETTI SCULTORI E PITTORI DEL PERIODO BAROCCO • Gian Lorenzo Bernini • Francesco Borromini • Giuseppe Zimbalo • Carlo Maderno • Pietro da Cortona • Guarino Guarini • François Mansart • Jacques Lemercier • Pittori • Giovan Battista Crespi • Luca Giordano • Pieter Paul Rubens • Pietro da Cortona • Anton van Dyck • Diego Velázquez • Caravaggio • Scultori • Gian Lorenzo Bernini • Giuseppe Zimbalo • François Duquesnoy • Alessandro Algardi
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• Giuseppe Zimbalo (Lecce, 1620 – 1710) è stato <strong>un</strong> architetto e<br />
scultore italiano.<br />
• Detto lo Zingarello, fu l'architetto più famoso e imitato del barocco<br />
leccese.<br />
• Nel capoluogo salentino, oltre alla facciata inferiore del convento dei<br />
Celestini, l'artista realizzò su richiesta <strong>di</strong> mons.Luigi Pappacoda,il<br />
duomo (1659-1670); nel 1666 la colonna <strong>di</strong> Sant'Oronzo; a chiesa del<br />
Rosario (1691).<br />
• Il padre, Sigismondo anche questi in<strong>di</strong>cato come mastro, era a sua<br />
volta figlio <strong>di</strong> <strong>un</strong>o dei maggiori scultori degli inizi del Seicento,<br />
Francesco Antonio Zimbalo; spesso è presente con il padre in<br />
contratti relativi ad attività e<strong>di</strong>lizia. Il soprannome Zingarello <strong>di</strong> fatto è<br />
l'italianizzazione del termine <strong>di</strong>alettale "Zimbarieddhu" ovvero il<br />
piccolo Zimbalo <strong>per</strong> <strong>di</strong>stinguerlo dal padre Sigismondo probabilmente<br />
a causa dello stesso lavoro fatto da entrambi. Francesco Antonio<br />
Zimbalo nel 1606 aveva realizzato le tre porte <strong>di</strong> accesso della leccese<br />
chiesa <strong>di</strong> Santa Croce. Il legame nonno-nipote fra Francesco Antonio<br />
e Giuseppe Zimbalo è importante <strong>per</strong> comprendere come tutta<br />
l'architettura barocca leccese corra <strong>di</strong> fatto sul sottile filo rosso <strong>di</strong> <strong>un</strong>a<br />
parentela. Tale notizia su base documentaria è stata recentemente<br />
sco<strong>per</strong>ta da Fabio Grasso e pubblicata sul Corriere della Sera.